LETTERATURA INGLESE I a.a. 2016-17 ESERCITAZIONI
Dott.ssa Simona Beccone: [email protected]
REGISTRO DELLE ESERCITAZIONI
Esercitazione 1 (venerdì 7 ottobre 2016) Il processo di generazione dell’idea critica. Impressioni e osservazioni. Peculiarità percettive. La tabella a tre colonne: osservazioni, principi inferenziali, inferenze. Analisi di una serie di fotografie.
Esercitazione 2 (venerdì 14 ottobre 2016) Compilazione della tabella a tre colonne: chiarimenti su osservazioni, inferenze e principi inferenziali. Analisi di una pubblicità.
Esercitazione 3 (venerdì 21 ottobre 2016) Compilazione della tabella a tre colonne: chiarimenti su osservazioni, inferenze e principi inferenziali. Analisi di una pubblicità.
Esercitazione 4 (venerdì 28 ottobre 2016) Osservazioni, inferenze, principi inferenziali: analisi di “Hope” di G. Herbert.
Esercitazione 5 (venerdì 4 novembre 2016) Il passaggio dalla tabella a tre colonne alle componenti testuali dell’argomentazione scientifica. Dalle inferenze alla tesi; dai principi inferenziali agli argomenti; dalle osservazioni alle prove. Formulazione in classe di brevi argomentazioni. Analisi del Brano 2 (il Brano 1 è opzionale).
Esercitazione 6 (venerdì 11 novembre 2016) Le prove e l’analisi delle prove. Analisi di argomentazioni scientifiche (Brani 3 e 5).
Esercitazione 7 (venerdì 18 novembre 2016) Il punto e la presa di posizione. Analisi di argomentazioni scientifiche (Brano 6).
Esercitazione 8 (venerdì 25 novembre 2016) Ricostruire i termini di un dibattito. Come individuare la questione di fondo. Le premesse e le conclusioni. Come citare le fonti. Analisi di argomentazioni scientifiche (Brano 4).
Esercitazione 9 (venerdì 2 dicembre 2016) Analisi di un’argomentazione scientifica: S. Beccone, «I do believe her though I know she lies». Il sonetto 138 o l'apologia shakespeariana della poesia, Aracne, Roma, 2008.
Esercitazione 10 (venerdì 9 dicembre 2016) Ripasso dei contenuti delle esercitazioni.
Esercizio di scrittura argomentativa
Parallelamente alle attività svolte in classe, il ciclo di esercitazioni ha previsto anche un programma di tutorato, in cui ciascun partecipante ha lavorato all’ideazione e allo sviluppo di un’interpretazione originale, presentando poi i risultati della propria ricerca per iscritto, sotto forma di una breve argomentazione.
Il processo di scrittura si è svolto con un’assistenza personalizzata (ricevimenti individuali e posta elettronica) ed è stato così suddiviso: 1. formulazione della tesi e della domanda analitica;2. formulazione di almeno tre argomenti, ciascuno sostenuto dalle relative prove e
dall’analisi;3. formulazione del punto e della presa di posizione;4. formulazione delle premesse e delle conclusioni;5. formulazione del titolo;6. stesura della versione definitiva.
LETTERATURA INGLESE ESERCITAZIONE 1
Parole chiave: processo di generazione dell’idea critica impressioni, osservazioni, peculiarità percettive, inferenze, principi inferenziali, interpretazione
Impressioni e osservazioni
Scegli una delle fotografie qui proposte e cerca di formulare un’opinione su di essa, precisandone l’espressione. Non avere paura di essere «troppo personale»; le osservazioni che si rivelano più interessanti e produttive spesso sono proprio quelle di cui all’inizio si pensa: «Solo io posso essere colpito da un particolare così cretino!».
Sforzati di raggiungere livelli sempre maggiori di approfondimento e di includere e analizzare osservazioni il più possibile concrete. Ad esempio, mettiamo che tu abbia scritto: «Quest’immagine è bellissima perché la protagonista è affascinante»; cerca di isolare nel testo i singoli elementi in cui per te il suo fascino emerge con più evidenza e di spiegare per ciascuno che cosa precisamente trovi affascinante e perché.
LETTERATURA INGLESE ESERCITAZIONI 2 E 3
Analisi di una pubblicità Applica a questo annuncio pubblicitario il procedimento che abbiamo delineato fino
a questo punto. Comincia con un elenco di osservazioni, associa a ciascuna almeno un’inferenza e sforzati di esplicitare i principi inferenziali a cui fai riferimento (dividi il foglio in tre colonne, una per le osservazioni, una per le inferenze e una per i principi inferenziali); poi concludi con un’interpretazione complessiva dell’annuncio.
Fai molta attenzione a non saltare nessun passaggio e a procedere in maniera graduale e sistematica: ricorda che lo scopo dell’esercizio non è arrivare a un’interpretazione dell’annuncio ma familiarizzarti con un processo di pensiero. Ripeti l’esercizio varie volte finché tutti i passaggi non ti riusciranno naturali.
LETTERATURA INGLESE ESERCITAZIONE 4
Osservazioni, inferenze, principi inferenziali
Parole chiave: Osservazioni, inferenze, principi inferenziali Interpretazione Domanda analitica e tesi
Analisi di un testo poetico Applica al testo poetico qui proposto (“Hope” di George Herbert, The Temple, 1633) il procedimento che abbiamo delineato fino a questo punto. Comincia con un elenco di osservazioni (minimo 3), associa a ciascuna almeno un’inferenza e sforzati di esplicitare i principi inferenziali a cui fai riferimento.
Hope
1. I gave to Hope a watch of mine: but he
2. An anchor gave to me.
3. Then an old prayer‐book I did present:
4. And he an optick sent.
5. With that I gave a vial full of tears:
6. But he a few green eares.
7. Ah Loyterer! I’le no more, no more I’le bring:
8. I did expect a ring.
George Herbert, The Temple, 1633
Letteratura inglese
Esercitazioni 5-8
Osservazioni, principi inferenziali, inferenze � Tesi, argomenti, prove
Brano 1 (opzionale)“Hope” è molto più che un defining poem ad argomento devoto e con finalità didascaliche. In
questo componimento, Herbert problematizza invece fortemente una nozione religiosa
tradizionale, quella di ʻsperanzaʼ, per prendere posizione contro la funzione soteriologica
tipicamente attribuita alla sofferenza all’interno della visione del mondo cristiana. “Hope”
consiste, insomma, in una drammatica modellizzazione artistica del concetto, tutto umano, di
ʻdisperazioneʼ.
Brano 2
Per capire il mondo di oggi si devono conoscere i classici, perché sono stati proprio questi ultimi
a influenzare gli uomini che hanno dato forma alla cultura contemporanea. Non a caso, i più
grandi intellettuali europei (Shakespeare, Cartesio, Newton e Freud) si sono infatti formati sulle
opere greche e latine.
Brano 3
Attribuire la quantità di esempi d’abnegazione femminile, che nel XVII secolo furono
numerosissimi, soltanto al trauma di una vedovanza, alla relativa libertà del celibato, o a un
certo conformismo cristiano sarebbe troppo semplicistico. Queste donne non sceglievano di
soccorrere il prossimo perché erano zitelle: anzi, proprio per soccorrerlo molto spesso
rinunziavano al matrimonio, o, se erano vedove, a risposarsi.
[Claude DULONG, La vita quotidiana delle donne nella Francia di Luigi XIV, Rizzoli, Milano,
1986, p. 294]
Brano 4
Alla storia sociale si rimprovera talvolta di essere vaga e generica, di non avere attrattive a
confronto della storia politica, né per lo studioso né per il lettore qualunque, perché in essa
mancano personalità di particolare rilievo. Ma spesso, in pratica, per ricostruire la vita della
persona più comune c’è tanto materiale quanto ce n’è per scrivere una storia di Roberto di
Normandia o di Filippa di Hainault; e una volta che sia ricostruita, la vita di una persona comune
può essere meno spettacolare, ma non è certo meno interessante. Io credo che la storia sociale
si presti soprattutto ad essere trattata in un modo che potremmo chiamare individualistico, e
che di fronte al lettore comune si possa far rivivere il passato più concretamente
personificandolo, anziché presentandolo sotto forma di dotti trattati sullo sviluppo della signoria
terriera o sul commercio medievale, pur tanto necessari allo specialista. Perché, in definitiva, la
storia vale in quanto vive, e l’affermazione di Maeterlinck, «Qui non ci sono morti», dovrebbe
essere sempre la divisa dello storico. È stata proprio l’idea che la storia si faccia sui morti, o
peggio ancora su tendenze e situazioni astratte e, in apparenza, molto vagamente correlate con
le fatiche e le passioni della carne e del sangue, a escludere la storia dagli scaffali dove il
romanzo storico resta ancora, ben accetto, al suo posto.
[Eileen POWER, Vita nel Medioevo, Einaudi, Torino, 1966, p. 7]
Brano 5
È certo che gli artisti ebbero in certi casi la possibilità di guadagnare abbastanza da poter essere
essi stessi donatori di opere d’arte. Troviamo, nel corso del XII secolo, degli artisti donatori di
opere preziose a monasteri, Godefroy de Huy per esempio che presenta alla chiesa di
Neufmoustier un preziosissimo reliquiario contenente una reliquia del Battista che gli era stata
data dal vescovo di Sidone, o Gherlacus, pittore di vetrate, che intorno alla metà del XII secolo,
dona all’abbazia premostratense di Arnstein sulla Lahn una splendida vetrata con storie di Mosè.
In basso si è rappresentato egli stesso in uno dei più straordinari autoritratti del Medioevo,
intento a dipingere con in mano il pennello e tutto intorno un’iscrizione in cui si raccomanda al
signore: «Rex regum clare Gherlaco propiciare» (O illustre re dei re sii propizio a Gherlaco).
[Enrico CASTELNUOVO, L’artista, in L’uomo medievale, a cura di J. Le Goff, Laterza, Roma-Bari,
1987, p. 253]
Brano 6Cose strane, meravigliose e persino impossibili accadono regolarmente nei sogni, ma di solito non ci accorgiamo che la spiegazione sta nel fatto che stiamo sognando. Tuttavia «di solito» non vuol dire sempre, e questa generalizzazione comporta una significativa eccezione. A volte chi sogna si rende conto di qual è la spiegazione esatta per le strane esperienze che sta vivendo; il risultato sono i sogni lucidi. […]
Il fenomeno del sogno lucido è noto da secoli, ma fino a poco tempo fa è rimasto raro e incomprensibile. Le mie esplorazioni scientifiche e personali, insieme alle scoperte di altri studiosi del sogno di tutto il mondo, hanno appena cominciato a gettare luce su questo insolito stato di coscienza. Recentemente questo nuovo campo di ricerca ha attirato l’attenzione del pubblico al di fuori del mondo della ricerca scientifica sul sogno perché è stato dimostrato che, con una formazione adeguata, è possibile imparare ad avere sogni lucidi. Ma per quale motivo alla gente interessa imparare a mantenersi cosciente nei sogni? Secondo la mia esperienza, e secondo la testimonianza di migliaia di sognatori lucidi, i sogni lucidi possono essere straordinariamente vividi, intensi, piacevoli ed entusiasmanti. Spesso coloro che ne hanno li considerano tra le esperienze più meravigliose delle loro vite. Se questo fosse tutto, i sogni lucidi non sarebbero che una forma deliziosa ma in ultima analisi irrilevante di svago. In realtà, come parecchi hanno già scoperto, è possibile servirsi dei sogni lucidi per migliorare la qualità della vita vigile. Migliaia di persone mi hanno scritto a Stanford per raccontarmi come usano le conoscenze e le esperienze acquisite nel corso dei sogni lucidi per migliorare la propria vita.
[Stephen LABERGE – Howard RHEINGOLD, Exploring the World of Lucid Dreaming, Ballantine Books, New York, 1990, p. 3-4]