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Elettrotecnica
Ingegneria Meccanica e Chimica
A.A 2018/2019
Barbara Cannas
070 675 5858
Libri di testo: Circuiti elettrici, Renzo Perfetti, Zanichelli (circuiti)
Elettrotecnica e Applicazioni, G. Fabricatore, Liguori editore (macchine)
Elettrotecnica. Principi e applicazioni, Giorgio Rizzoni, Mc Graw Hill
Modulo Google
per inserire dati
• https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeyz
dhwEluC_FljVr6aDNX3DrctM43FGhB05CYbej
k7e6BQMg/viewform?usp=sf_link
2
• Elettrotecnica: prolungamento della teoria classica
dell’elettromagnetismo per lo studio e lo sviluppo delle
applicazioni.
• Alla fine dell’ottocento
nasce la ‘Teoria delle reti’ che sostituisce le equazioni
dell’elettromagnetismo con modelli in cui compare la sola
variabile tempo. Nascono gli strumenti di analisi e di progetto che
verranno utilizzati con l’imminente utilizzo pubblico dell’energia
elettrica.
le ‘Applicazioni elettromeccaniche’ facevano riferimento al
modello elettromagnetico nella sua interezza per lo studio della
conversione elettromeccanica dell’energia e delle macchine
elettriche.
3
4
Un libro di Elettrotecnica dei primi anni del ‘900 era una
somma delle conoscenze di elettromagnetismo applicato.
L’evoluzione tecnologica porta poi alla nascita di nuove
discipline: teoria delle reti, costruzioni elettromeccaniche,
conversione dell’energia, impianti elettrici, comunicazioni
elettriche, misure elettriche, elettronica, etc. a cui
corrispondono corsi specialistici per allievi dei settori elettrici
della facoltà di Ingegneria.
Oggi l’Elettrotecnica va ad occuparsi degli aspetti di base
comuni alle discipline da essa derivate.
Obiettivo del corso: fornire al non specialista una conoscenza
dell’Elettrotecnica e di alcune applicazioni. Le diverse branche
dell’ingegneria sono state influenzate dalla penetrazione di
dispositivi elettrici ed elettronici.
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Argomenti
• Introduzione: modello a parametri concentrati,
tensione e corrente, potenza ed energia
• Componenti e leggi fondamentali
• Analisi delle reti elettriche:
Reti in regime stazionario (convenzioni,
generatori, resistori e amplificatori
operazionali, le equivalenze, la sovrapposizione
degli effetti, teoremi, metodi analisi)
Reti in regime sinusoidale (induttori,
condensatori, fasori, le impedenze, potenze,
teoremi, metodi di analisi, applicazioni, cenni di
impianti elettrici, sistemi trifase)
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• Richiami di elettromagnetismo
(campo elettromagnetico, circuiti magnetici non
lineari)
• Principio di funzionamento e circuito equivalente del
trasformatore
• Principio di funzionamento e circuito equivalente del
motore asincrono
La frequenza non è obbligatoria ma altamente raccomandata,
così come lo studio sistematico del programma svolto a
lezione, l’analisi critica delle esercitazioni svolte in aula e la
risoluzione personale di esercizi aggiuntivi (reperibili nei testi
consigliati).
Durante il corso sarà disponibile nel sito web il file con le slide
che contengono la traccia delle lezioni.
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Metodi Didattici
40 ore di lezioni frontali
20 ore di esercitazioni
Le lezioni si svolgono prevalentemente in maniera tradizionale
attraverso l’utilizzo della lavagna, con il supporto di slides
Power Point successivamente messe a disposizione degli
studenti.
Le esercitazioni consistono nello svolgimento da parte del
docente e/o degli allievi di esercizi di analisi delle reti elettriche.
8
Verifica dell'apprendimento
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati
avviene mediante lo svolgimento di una prova scritta ed un
colloquio orale. Il voto terrà conto anche della qualità
dell''esposizione scritta e orale.
La prova scritta, tesa principalmente a valutare le capacità
operative, prevede la risoluzione di uno o più problemi e/o
domande a risposta aperta riguardanti l’analisi delle reti
elettriche, i trasformatori, i motori asincroni.
La prova orale, a cui può accedere solo chi abbia raggiunto un
punteggio di almeno 18/30 nella prova scritta, verifica il grado di
conoscenza teorica (componenti elettrici, teoremi per l’analisi
delle reti, principi di funzionamento del trasformatore e del
motore asincrono, schemi equivalenti) e le capacità espositive
dell’allievo.
Il punteggio finale è attribuito mediante una media dei risultati
ottenuti nella prova scritta e orale (se entrambi maggiori di
18/30).
9
Il circuito elettrico
E' un insieme di elementi elettrici interconnessi e collegati ad un
generatore
Il moto delle cariche può sussistere solo se il circuito è
costituito da una catena ininterrotta di corpi conduttori.
Gli elementi sono accessibili attraverso terminali e morsetti.
Quando accendiamo una
lampadina, ci troviamo
nell'ultima fase della filiera
elettrica.
La filiera elettrica
12
I dispositivi elettromagnetici modellabili con la Teoria dei circuiti sono
racchiusi da una superficie limite e caratterizzati da morsetti e terminali.
Il dispositivo è accessibile attraverso i morsetti; i terminali sono i segmenti
che collegano il corpo del dispositivo ai morsetti.
Le interazioni con l’esterno avvengono tramite le connessioni di fili ai
morsetti (passaggio di corrente nelle connessioni, tensioni tra i morsetti)
terminale
morsetto
superficie limite (al suo interno campi elettrici e magnetici)
Modello circuitale di un
dispositivo
(Multipolo)
Collegamento di multipoli
(Rete elettrica)
L’elettrotecnica studia i dispositivi elettromagnetici con terminali
e le loro connessioni privilegiando la Teoria dei circuiti.
E,D
H,B
13
A seconda del numero di terminali,
gli elementi vengono chiamati
bipolo
tripolo
quadripolo
n-polo
MONOPOLO
Non vengono inclusi
fra i componenti nello
studio della Teoria dei
Circuiti
M
TRIPOLO Transistor (amplificatori e interruttori)
Motore
Trifase
BIPOLO
R L C E A
14
Durante il funzionamento di un circuito, lo spazio, sia
interno che esterno a ciascun componente circuitale e a
ciascun conduttore, è sede di campi elettrici e magnetici, di
correnti elettriche, nonché di distribuzioni di cariche. La
dinamica di queste grandezze è descritta dal modello
costituito dalle equazioni di Maxwell e dalle equazioni
costitutive dei mezzi materiali con cui sono realizzati i
singoli componenti e i conduttori.
Sebbene una descrizione “esatta” del funzionamento di un
circuito richieda, almeno in principio, la soluzione delle
equazioni di Maxwell e delle equazioni costitutive (modello
completo), per determinare le correnti e le tensioni dei
singoli componenti circuitali può essere sufficiente
studiare un modello approssimato, notevolmente
semplificato e al contempo sufficientemente adeguato.
Esso è il
modello circuitale o a parametri concentrati.
15
La Teoria dei circuiti postula le equazioni di funzionamento dei
multipoli in modo macroscopico, senza tener conto dei campi
elettromagnetici all’interno dei dispositivi.
Quando è lecito?
Il tempo di transito di un fenomeno elettromagnetico per una
distanza d è
t = d/c;
(c= 3·108 m/s)
Ex: d=3 m t =10-8 s = 10 ns
Considero un dispositivo di dimensioni d e variazioni
periodiche delle grandezze elettriche di periodo T (l=cT)
Se T >> t posso usare la Teoria dei circuiti.
T >> t (bassa frequenza f=1/T)
l/c >> d/c l >> d (elevata lunghezza d’onda l)
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Ipotesi su cui si basa la teoria dei circuiti
Quando la sorgente è di frequenza tanto bassa che le
dimensioni della rete conduttrice sono molto più piccole della
lunghezza d'onda, (situazione QUASI STATICA) si semplifica il
problema elettromagnetico in un problema circuitale.
Dalle equazioni di Maxwell alle leggi di Kirchhoff
LA TEORIA DEI CIRCUITI RIGUARDA I
SISTEMI A PARAMETRI CONCENTRATI
L'ipotesi di costanti concentrate può essere espressa in tre modi
equivalenti: • la regione di spazio d'interesse ha dimensioni trascurabili rispetto
alla lunghezza d’onda delle grandezze fisiche che lo interessano.
• la velocità di propagazione del fenomeno elettromagnetico è infinita
• il tempo di propagazione del fenomeno elettromagnetico è nullo
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Esempi 1) CIRCUITO AUDIO
frequenza più alta: f ~25 kHz
corrispondente l = c/f =12 km
l è di gran lunga superiore alle dimensioni di un circuito del genere
Valgono le leggi di Kirchoff
2) CIRCUITO DI UN COMPUTER
f = 500 MHz; l = c/f = 0,6 m
Il modello a parametri concentrati può non essere sufficientemente
accurato
3) CIRCUITO A MICROONDE
f = 3-300 GHz, l =1 mm - 10 cm
Non valgono le leggi di Kirchoff
4) DISPOSITIVI PER L’ENERGIA
f =1/T = 50 Hz, T=0.02 s, l = 6*106 m.
d = 3m t = 100 ns << T, (d<<l),
Il dispositivo è modellabile con la Teoria dei circuiti. Magnetron
18
Ipotesi di parametri concentrati:
I fili che collegano gli elementi sono conduttori ideali le
variazioni di energia avvengono solo all’interno degli elementi
(cioè sono equipotenziali ).
a
b d
Conseguenza:
Le dimensioni e la posizione degli elementi nello spazio sono
ininfluenti.
Conta solo il modo in cui gli elementi sono connessi tra loro
(la topologia)
•Grandezze fondamentali:
Tensioni e Correnti
•Matematica: Sistemi di
equazioni lineari, numeri
complessi, trigonometria
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Il più semplice circuito elettrico:
•Generatore (ad ex. pila)
•Apparecchio utilizzatore della corrente (ad ex. lampada)
•Conduttori di collegamento (2 fili metallici)
pila
lampada
interruttore
conduttore
generatore
Utilizzatore
o carico
interruttore
G
linea
U
Schema elettrico
20
grupposole.astrofili.org/ 02c.htm
Un circuito più complesso
21
Materia molecole atomi
I protoni sono dotati di carica positiva e gli elettroni di carica
negativa.
(elettricamente neutri)
Ione L’atomo che acquista una carica positiva poiché uno o più elettroni si
allontanano dal nucleo (Ione positivo)
L’atomo che acquista una carica negativa poiché acquisisce uno o più
elettroni (Ione negativo)
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Qualunque corpo i cui atomi abbiano perduto o acquistato
elettroni è carico positivamente o negativamente.
Il corpo ha una carica elettrica pari alla somma algebrica delle
cariche elementari (elettroni e ioni) possedute.
La materia in condizioni normali è elettricamente neutra, poiché
gli atomi sono neutri.
Se un corpo è carico, ad esempio positivamente, le cariche che
ha perduto si trovano in un’altra parte dello spazio.
Principio di conservazione della carica elettrica
Le cariche elettriche non possono essere generate o
distrutte ma solo trasferite.
23
1 2
2
1
4
costante dielettrica del mezzo
q qK
d
K
1 2
1 2
r - rF d d
r - r
Legge di Coulomb 1777-1785
= 0 r
0=8.86 10-12 C2/(N m2) costante dielettrica nel vuoto r numero puro (>1)
1 Coulomb è la carica che posta
nel vuoto ad 1m da una carica
uguale, la respinge con una
forza di 9*109 N.
La carica dell’elettrone è
e=1.602 10-19 C << 1C
Costante di Coulomb
Forza su q1
24 ddE ˆˆ2
2
d
QK
q
d
qQK
q
FE
Se il campo è provocato da una carica Q
Data una carica di prova q (piccola, non modifica il sistema)
All’interazione elettromagnetica è associata una forza
particolarmente intensa se confrontata con l’interazione
gravitazionale: la forza elettrica tra un elettrone e un protone in
un atomo d‘idrogeno è 1039 volte superiore rispetto alla forza
gravitazionale tra le due.
Un corpo carico elettricamente produce nello spazio circostante
un campo tale per cui, se si introduce una carica elettrica,
questa risente dell'effetto della forza di Coulomb.
Campo elettrico: forza agente sull’unità di carica positiva
25
26
Vai sul sito
www.menti.com
Chi prende la scossa?
27
Lavoro elettrico e energia potenziale
In una regione di spazio sede di un campo elettrico,
per spostare una carica da A a B occorre un certo lavoro/energia.
Se una carica si sposta lungo un percorso chiuso, il lavoro totale è nullo
(campo conservativoenergia potenziale, di posizione)
Q+ sorgente del campo elettrico,
Se volessimo avvicinare una carica q+ alla carica Q+ occorrerebbe compiere
un lavoro contro le forze del campo, che in questo caso tenderebbero ad
allontanare le cariche. Il lavoro è un lavoro negativo (perché "fornito"
dall'esterno rispetto al sistema di cariche). La variazione di energia potenziale
è positiva.
Se volessimo avvicinare una carica q- a Q+, dovremmo assecondare le forze
attrattive tra le due cariche e quindi compiere un lavoro positivo.
L’energia potenziale elettrica w è il lavoro che le forze elettrostatiche devono
compiere per portare una carica da un punto qualsiasi del campo elettrico
all'infinito (dove l’energia potenziale è nulla).
A A Aw w w w w w L
28
Il potenziale elettrico
Si definisce potenziale elettrico in un punto, e si indica con V, il lavoro che
occorre compiere per portare una carica unitaria da un punto qualsiasi del
campo elettrico all'infinito (energia potenziale elettrica dell’unità di carica w/q).
V=L/q
L’infinito è un punto infinitamente lontano esterno al campo, ove si assume
potenziale nullo.
Il potenziale elettrico varia da punto a punto in un campo: a punti diversi dello spazio
corrispondono potenziali diversi.
A AA
w w wL wV
q q q q
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La tensione elettrica
Una carica q ha un’Energia potenziale w.
L’energia per unità di carica è detta Potenziale V=w/q.
L’energia cambia se la carica si sposta.
Il lavoro prodotto dalle forze del campo elettrico (energia richiesta)
associato al moto della carica unitaria tra i due punti A e B all’interno della
regione sede del campo è detto
Tensione elettrica (vAB)
A
B
q q
Non dipende da q o dal percorso seguito, ma solo da A e B.
Un volt è la d.d.p. tra 2 punti tali
che il lavoro necessario per
spostare la carica unitaria da un
punto all’altro è pari ad 1 Joule. C
Nm
C
JV 111
Unità di
misura:
volt (V)
Differenza di potenziale elettrico (VA-VB).
Corrisponde alla differenza tra l’energia potenziale elettrica che ha la carica
unitaria in A e in B:
B Aw w w
A B A BAB A B
w w w wL wv V V
q q q q q
AB BAv v
30
Strumento di misura: voltmetro
iv piccolissima ideale Rv = A B
V
VAB
iv
La polarità (verso di riferimento) della tensione si indica con
la coppia di segni + e – o con una freccia
La scelta del verso di riferimento è arbitraria e normalmente viene
fatta a priori. Non è detto che coincida con la polarità effettiva VAB
potrebbe essere positivo ma anche negativo (o nulllo)
vAB=5V significa che A ha un potenziale maggiore di 5 rispetto a B.
La differenza di potenziale elettrico corrisponde alla differenza tra l’energia
potenziale elettrica che ha la carica unitaria in A e in B la carica
spostandosi da A a B perde 5J per ogni C.
+ -
A B
VAB
31
Se il campo elettrico è uniforme (costante in intensità, direzione e verso), si
può ricavare la relazione tra campo elettrico e potenziale.
Il lavoro elettrico è dato da:
L=Fs=qEs=qvAB
E=vAB/s
Questa formula ci dice che in un campo elettrico uniforme, conoscendo la
differenza di potenziale tra due punti, possiamo esprimere l'intensità del
campo elettrico. La direzione e il verso del campo saranno diretti dai punti
a potenziale più alto ai punti a potenziale più basso.
La relazione tra campo elettrico e potenziale
32
Quando carichiamo un conduttore isolato, le cariche si distribuiscono sulla
superficie in modo che dappertutto il campo elettrico sia nullo, (tutti i punti
hanno lo stesso potenziale). Quando poniamo in contatto due conduttori − per
esempio, due sfere cariche − le cariche sulla superficie si distribuiscono in
modo che il sistema dei due conduttori abbia potenziale uniforme (i due
conduttori allo stesso potenziale).
Se una delle sfere possiede una carica superiore all'altra, parte della carica
presente sulla sfera "più" carica fluisce sull’altra e il flusso di cariche si
arresta quando le due sfere sono equipotenziali.
Ora si può chiarire il significato del termine "messa a terra". La Terra può
essere considerata una grande sfera conduttrice. Essendo la terra dotata di
una superficie immensa, rispetto a quelle comparabili con la nostra esperienza
quotidiana, la sua capacità di assorbire carica elettrica è infinitamente
maggiore di quella dei conduttori che maneggiamo: mettere in contatto un
conduttore carico con la Terra (“messa a terra” del conduttore) ha quindi
l’effetto di “scaricare” il conduttore, rendendolo elettricamente neutro senza
che il potenziale di quest'ultima vari in maniera apprezzabile.
"Mettere a terra" un conduttore significa eliminare le sue cariche in eccesso e
portarlo al potenziale della Terra.
La distribuzione delle cariche – messa a terra
33
La corrente elettrica, dovuta allo spostamento di elettroni nei conduttori, si muove in modo analogo all'acqua nella
tubazione del circuito idrico. I fili conduttori corrispondono ai tubi nei quali scorre il liquido, l’interruttore elettrico
funziona in modo analogo ad un rubinetto, al generatore corrisponde la pompa, alla lampada il serbatoio.
Una differenza che si può notare tra il circuito elettrico e quello idraulico, è che mentre nel primo l’interruttore deve
essere chiuso perché possa passare elettricità, nel secondo il rubinetto deve essere aperto perchè possa passare
l’acqua.
Affinché i due circuiti possano funzionare e fornire l’acqua o la corrente ai rispettivi utilizzatori è necessario che vi
siano dei componenti in grado di fornire energia, ovvero la pompa e il generatore rispettivamente. Se manca la pompa,
l'acqua non si muove avendo continuo bisogno di essere rifornita dell'energia che ha perso nel passaggio attraverso i
tubi. Inoltre, l’acqua non si consuma, ma passa sempre, fino a che la pompa viene spenta, oppure viene interrotto il
flusso di acqua con il rubinetto. Analogamente, la lampadina si accende solo se il circuito è chiuso e, se non ci
fosse il generatore non ci sarebbe la corrente e la lampadina si spegnerebbe. Per mantenere accesa la lampadina, è
necessario rifornire continuamente l'energia che si perde nel passaggio delle cariche elettriche attraverso i fili, e
soprattutto attraverso gli utilizzatori.
L’analogia idraulica
34
Si ha un morsetto positivo (quello a potenziale
maggiore) e un morsetto negativo (quello a potenziale
minore).
Quattro tipi di pile, con
tensione di 1,5V;
ministilo, stilo, mezza torcia,
torcia.
Batteria per auto da 12 V
La tensione continua
Accumuli
di carica
Forza elettromotice generatore non connesso al circuito
35
La tensione alternata, come quella a 230V presente nelle nostre case, si inverte continuamente, per cui non è possibile contrassegnare i morsetti come positivo e negativo.
La tensione alternata
https://www.focus.it/cultura/storia/nikola-tesla-storia-di-un-
genio-truffato
36
Supponiamo che per un breve tempo la corrente esca da un foro della
presa e rientri nell'altro: subito dopo immaginiamo che esca dal foro in
cui prima rientrava, per rientrare in quello da cui prima usciva e così
via.
Nelle reti elettriche in Italia, la tensione cambia effettivamente verso
("polarità") 50 volte al secondo. E’ una grandezza sinusoidale di
frequenza f=50 Hz (periodo T=1/f=0.02 s, pulsazione w=2/T rad/s) e
ampiezza VMAX=325V).
2
( ) (2 ) 325 (2 50 )
1 325( ) 230
2 2
MAX
t TMAX
efft
v t V sen f t sen t
VV v t dt
T
Valore efficace
Il valore efficace è legato alla
capacità della tensione di sviluppare
energia (il valore che dovrebbe
avere una tensione continua per
produrre lo stesso effetto termico).
Per ottenere lo stesso effetto
utilizzando una tensione continua
occorrerebbe utilizzare una tensione
del valore di 230 V.
Quando si cominciarono a usare le correnti alternate, nella
seconda metà dell’Ottocento, si trovò che il modo più semplice
per caratterizzare una corrente alternata era quello di basarsi
sull’effetto Joule valutando l’effetto di riscaldamento
equivalente a quello di una corrente continua di intensità nota,
utilizzando un resistore posto in un calorimetro.
37
Ordini di grandezza delle differenze di potenziale
38
La corrente elettrica
Chiudiamo i capi di una batteria con un filo conduttore, realizzando il più
elementare circuito elettrico (percorso chiuso per cariche elettriche).
Il campo elettrico fa spostare le cariche, in versi opposti a seconda del
segno delle cariche.
+
- - - - -
L’arrivo delle cariche negative al polo + altera
l’equilibrio elettrico del generatore: su ognuna di
esse agisce di nuovo la forza interna che la riporta
sul polo – dal quale possono tornare in circolo.
Si instaura così un flusso continuo di cariche elettriche corrente elettrica.
Dal momento che la direzione delle cariche dipende dal fatto che esse
siano positive o negative, si definisce il verso della corrente convenzionale
come la direzione del flusso di carica positiva. Tale convenzione si deve a
Benjamin Franklin.
Nella maggior parte dei casi si ha a che fare con cariche negative, gli
elettroni che scorrono in conduttori solidi, solitamente metallici (ioni positivi
ad ex. in soluzioni elettrolitiche).
-
E
39
Il verso della normale alla superficie viene rappresentata attraverso una
freccia sovrapposta al conduttore: si dice in tal caso che si è scelto un
riferimento per la misura della corrente
La corrente elettrica è la velocità di variazione nel tempo della carica.
Simbolo: i; Si misura in ampere (A).
dt
dq
t
qi
t
qi
t
lim
0
Quando il moto delle cariche varia nel tempo
+ +
+ +
A B
iAB
iBA
Il valore della corrente ha
senso solo se si è fissato un
riferimento
i=? i=iAB? i=iBA?
iAB=-iBA
La corrente convenzionale (positiva) scorre da un accumulo di carica positiva verso
un accumulo di carica negativa (altrimenti è considerata negativa)
40
La carica totale trasferita fra l’istante t0 e l’istante t, si ottiene
integrando
qdtidtdt
dqdti
t
t
t
t
t
t
000
Ampére: la corrente costante che, se mantenuta in due conduttori rettilinei
paralleli di lunghezza infinita e di sezione circolare trascurabile, messi ad 1
metro di distanza, nel vuoto, produce fra i due conduttori una forza pari a
2 × 10-7 N/m
La corrente è una grandezza scalare: non ha un verso
ma ha un segno che dipende dal riferimento adottato.
41
Valore efficace: di una corrente periodica i(t) si definisce
valore efficace l'espressione
5A -5A
A i i
Vi piccolissima ideale Ri = 0
Vi
Strumento di misura: amperometro
Tt
teff dtti
TI )(
1 2
Segno della corrente
42
Ordini di grandezza delle correnti
43
Per descrivere il moto delle cariche si utilizza una
grandezza chiamata corrente elettrica.
Per descrivere il lavoro fatto per trasportare le cariche da
una posizione ad un’altra si utilizza una grandezza
chiamata tensione elettrica.
44
Unità di misura
w Energia [J] joule
p Potenza [W] watt
t tempo [s] secondi
Potenza ed Energia
Un bipolo, ai cui capi ho la tensione v, è attraversato dalla carica
q in un tempo t. Se v>0, in t la carica perde energia.
)B A B A B Aw w w V q V q V V q v q
t
wp
La potenza è la variazione di energia
(perduta dalla carica) nella unità di
tempo.
0 0 0limlim lim
t t t
w dw v q qp vi
t dt t tv
o al limite
+ -
q
p vi Potenza [W]
perduta dalla carica
1 W=1J/s
Cavallovapore (HP)
1HP= 745.7 W
B A A Bv V V
Per il principio di conservazione dell’energia,
l’energia perduta da q è assorbita dal bipolo
che la trasforma in un’altra forma di energia
vip Potenza assorbita dal bipolo
Motore Energia elettrica Energia meccanica
Stufa,
ferro da stiro Energia elettrica Energia termica
Lampada Energia elettrica Energia luminosa
p > 0 ?
p < 0 ?
Da cosa è determinato il segno della potenza?
Dalla direzione di riferimento della corrente e dalla polarità
della tensione.
Si definisce convenzione l’associazione delle orientazioni
assunte per la tensione e per la corrente
Il segno della potenza
La potenza è dotata di segno
46
v
i
Circuito
A v
i
Circuito
B
A compie lavoro per spostare la
carica da punti a potenziale più
basso a punti a potenziale più
alto
vi = potenza generata vi = potenza assorbita
B dissipa energia perché la carica è
spostata da punti a potenziale più
alto a punti a potenziale più basso
47
Potenza ed Energia - Convenzione degli utilizzatori
v
i A
B
p = vi potenza assorbita
(da un dispositivo che la preleva da una sorgente)
3A A
B
4V p = 12 W > 0 potenza assorbita
p’ = -12 W < 0 potenza erogata
3A A
B
4V
Potenza assorbita = - Potenza erogata
Bipoli
48
Potenza ed Energia - Convenzione dei generatori
v
i A
B
p = vi potenza erogata
(da un dispositivo che produce energia)
3A A
B
4V p = 12 W > 0 potenza erogata
p’ = -12 W < 0 potenza assorbita
3A A
B
4V
Potenza assorbita = - Potenza erogata
tpw
L’energia si misura in joule [J] (o wattora [Wh]).
Per addebitare il costo dell’energia si usa il kWh: 1 kWh è
l’energia assorbita in un’ora assumendo la potenza costante
pari a 1W.
1kWh=1000 J/s · 3600s= 3,6 MJ
Se la potenza è costante
0 0
t t
t t
w pdt vidt
In genere corrente e tensione dipendono dal tempo
)()()( titvtp Potenza istantanea
L’energia assorbita nell’intervallo di tempo [t0 t]
Guarda il video:
https://www.youtube.com/watch?v=JBKIu0cXdpQ
50
Conservazione della potenza
v
i +
-
i
A B
pA = vi
pB = -vi
Le potenze assorbite
pB = -pA
Se pA > 0, A assorbe potenza e B eroga la stessa potenza.
pA + pB = 0
La somma algebrica delle potenze assorbite da tutti gli
elementi di un circuito è nulla in ogni istante.
1
0
N
k
k
p
51
Ogni elemento è descritto da una relazione matematica, detta
relazione costitutiva, in cui compaiono le sue
variabili descrittive, ovvero
•tensione tra i terminali
•correnti che scorrono nei terminali
Analisi di un circuito Determinare le variabili descrittive assegnata la topologia e le
relazioni costitutive degli elementi
Si basa su due postulati fondamentali che prendono il nome
dal fisico tedesco Gustav Robert Kirchhoff (1824-1887)
52
Una rete elettrica è costituita da un insieme di rami
variamente connessi attraverso i loro morsetti.
Un nodo è un punto al quale sono connessi due o più rami.
Una percorso chiuso è una sequenza di nodi che inizia e
termina nello stesso nodo e in cui ogni nodo, tranne il
primo, si incontra una sola volta.
Non è necessario che tra due nodi successivi di un
percorso chiuso ci sia un componente effettivo.
Una maglia è un percorso chiuso, che si svolge sui rami
del circuito, avente inizio e termine nello stesso nodo ed in
cui due e solo due lati “incidono” in ciascun nodo.
Elementi di topologia
53
Nodi apparenti
54
I Legge di Kirchhoff (legge di Kirchhoff delle correnti, LKC)
i1
i2
i3
i4
S i = 0
021 ii
10 rr
rr aia
In ogni nodo la somma algebrica delle correnti è zero.
•La somma è algebrica
•I versi delle correnti, sono versi di riferimento, scelti arbitrariamente. I versi
effettivi delle correnti saranno noti solo dopo averne calcolato i valori
numerici.
•Fissato ad arbitrio il riferimento per la corrente su ogni bipolo, si
considerano, ad esempio, con il segno + le correnti entranti nel (uscenti
dal) nodo e con il segno – quelle uscenti (entranti).
55
cost qqdt
d
dt
dqi
dt
dqi 000
E’ una conseguenza del PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE
DELLA CARICA. Infatti non ci può essere accumulo/scomparsa
di carica.
d)
La somma algebrica delle correnti che attraversano una
superficie chiusa è zero.
i1
i2
i3
i4
S i = 0
04321
iiii
10 rr
rr aia
56
a)
'0 iii
i i'
b)
'0 iii
i i'
i i = 0
c)
Nodi e pseudonodi
Nei nodi nei quali convergono due soli lati la LKC è
banalmente verificata: si considerano solo i nodi nei quali
convergono più di due rami.
57
4
5
II Legge di Kirchhoff (legge di Kirchhoff delle tensioni, LKT)
1
2
3 v51
v21 v32 v43
v21+ v32+ v43+ v54+ v15 = 0
10 rr
rr ava
La somma algebrica delle tensioni lungo un percorso chiuso
(o lungo una maglia) è nulla
A B
vAB
vBA vAB + vBA = 0 vAB = -vBA
Allora, per esempio: v21-v23+v43-v45+v15 = 0
v54
58
E’ una conseguenza del PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE
DELL’ENERGIA (conservatività del campo elettrico).
La carica q = 1 C percorre la maglia …… abcda
a
b
d
vab =3 V
vbc = 1 V
vdc = 2V
vad = 2V
Le tensioni rappresentano le variazioni di energia che la carica
subisce durante il percorso.
LKT
vba +vcb+ vdc +vad=0
-3-1+2+2=0
a
b c
d
a v
3
1 2
2 q torna al punto
di partenza
winiziale= wfinale
c
59
ESEMPI:
a) 5 A i
-3 A 2 A 5 + i - (-3) - 2 = 0
i = -6 A
b)
a
b c
d
10 V
v
16 V
2 V
v -16+2+10 = 0
v = 4 V
4 A
3 A i1 2 A
4 A i2 8 A
i
c)
trovare i 4 - 3 - i1 = 0 i1 = 1 A
1 + 4 + 2 - i2 = 0 i2 = 7 A
7 - 8 - i = 0 i = -1 A
4 + 4 - 8 - i + 2 - 3 = 0 i = -1 A
trovare i
trovare v