Associazione Volontari
“Farma e Benessere”
Cava de’ Tirreni (SA)
La promozione
della salute è il
processo che
mette in grado
le persone di
aumentare il
controllo sulla propria salute e
di migliorarla. Per raggiungere
uno stato di completo benes-
sere fisico, mentale e sociale,
un individuo o un gruppo deve
essere capace di identificare e
realizzare le proprie aspirazio-
ni, di soddisfare i propri biso-
gni, di cambiare l‟ambiente
circostante o di farvi fronte.
La salute è un concetto positi-
vo che valorizza le risorse per-
sonali e sociali, come pure le
capacità fisiche. Quindi la pro-
mozione della salute non è una
responsabilità esclusiva del
settore sanitario, ma di tutti i
soggetti portatori di interessi
( quali enti locali e privati) in
quanto il contrasto ai fattori
di rischio ha implicazioni am-
bientali, sociali ed economiche.
Lei Sindaco quale considera
debba essere il ruolo del
“Volontariato” in un Sistema
Sanitario come quello Italia-
no?
Nel nostro Paese, nei secoli
scorsi, gran parte delle strut-
ture sanitarie e sociali erano
opere della Chiesa cattolica, di
congregazioni caritatevoli, di
enti morali … Oggi si direbbe
che fossero gestite dal “no
profit”. In un recente volume
curato dalla nostra Beatrice
Sparano, dal titolo "Opere Pie
a Cava de' Tirreni: dai Monti
di Pietà all'Ente Comunale di
Assistenza", si coglie uno
spaccato di quanto accadeva
nella nostra Città. A questa
tradizione bisogna guardare in
un momento di grande crisi
dello stato sociale, nel quale il
rischio che i servizi sociali e
sanitari si riducano al di sotto
dei livelli minimi essenziali è
particolarmente forte. Anche
per questo occorrerebbero
politiche di sostegno al volon-
tariato che ne assicurino con-
tinuità di azione e di servizio
alla cittadinanza.
Esiste un vecchio detto che
dice “Prevenire è meglio che
curare”. Le chiedo “ Si po-
trebbe fare di più per pro-
muovere il concetto di
“prevenzione” sul territorio?
Non vi è dubbio che la preven-
zione sia fondamentale: pre-
venendo si possono risparmia-
re vite umane ed anche i costi
di cure spesso costose ma non
sempre efficaci. Il problema
è sia di natura culturale che
economico: più conoscenza di
sé, della propria fisicità,
prendersi più cura del proprio
corpo, sottoporsi periodica-
mente ad analisi e verifiche
diagnostiche implica una par-
ticolare consapevolezza ma
anche la possibilità di dedi-
carsi a sé stessi e di investire
risorse economiche sulla pro-
pria persona … Credo si trat-
ti di azioni che non andrebbe-
ro lasciate all‟iniziativa del
singolo, ma dovrebbero rien-
trare in protocolli generaliz-
zati di prevenzione, cui tutti i
cittadini dovrebbero potersi
sottoporre gratuitamente.
Stiamo immaginando, però, un
salto di qualità nell‟assistenza
sanitaria che è ben difficile
da concepire in un periodo di
tagli alle spese così diffusi e
spesso indiscriminati (anche
se, probabilmente, investire in
prevenzione vorrebbe dire
risparmiare poi enormi costi
sia sul piano sociale che sani-
tario).
Infine quale pensa debba
essere il ruolo dei giovani in
questa “partita per la Vita” ?
Come le amministrazioni poli-
tiche possono aiutare i giovani
volontari a promuovere i loro
progetti?
I giovani hanno tanta energia,
competenze, entusiasmo, che
corrono il rischio di rimanere
frustrati se non si incanalano in
progetti che li vedano impegna-
ti attivamente. Ed il rischio, in
questo momento storico, che
questo accada è molto alto,
trasformando l‟energia positiva
in distruttività e depressione.
Non vi è dubbio che la remune-
razione dell‟attività lavorativa
sia fondamentale, perché per-
mette di guardare al futuro,
costruirsi una famiglia, trovare
il proprio ruolo nella società. Ho
sempre sostenuto, però, che
rimanere mani nelle mani, in
attesa del fatidico “posto”, sia
un errore clamoroso. Nella mia
esperienza personale, sono sta-
to per 14 anni collaboratore
volontario nell‟Università (con
soli tre anni coperti da una bor-
sa di studio) prima di diventare
strutturato; ma non ho mai sen-
tito di essere inutile, di perde-
re tempo o di non lavorare alla
costruzione della mia profes-
sionalità e del mio futuro. An-
cora oggi, a distanza di anni,
ricordo con gratitudine chi mi
ha permesso di fare la
“gavetta” ed ha sostenuto la
mia crescita professionale.
Quindi, le Amministrazioni han-
no il dovere di interloquire con i
giovani e dare spazio adeguato
ai volontari. Come Comune di
Cava de‟ Tirreni lo stiamo fa-
cendo già da alcuni anni e siamo
ben disposti a farlo anche su un
tavolo di confronto con le Am-
ministrazioni specificamente
deputate alla cura della salute.
Sterilità Maschile 2
Malanni Invernali 2
“Cucina e Benessere” 3
Disturbo del
Linguaggio
3
L’importanza di un bel
sorriso
4
Benefici dei Bcaa 4
Fenomeno “Bullismo” 5
Balbuzie 5
Agifar 6
Medicina Estetica 6
Breath test lattosio 7
Sindrome Metabolica 7
Sommario:
Pensiamo alla Salute : Intervista al Sindaco di Cava de’ Tirreni
Farma&Benessere
www.farmaebenessere.it
Gennaio - Febbraio 2014 Newsletter gratuita 01
Dott. Marco Barone
Salve Dottore prima che prepa-
riate le ricette volevo chiedervi:
"La conoscete quella del giorna-
laio??" - e io: "Veramente No" -
Bene ora ve la racconto: “Un
signore amico mio tutte le matti-
ne comprava nella stessa edicola
il quotidiano per leggere i
necrologi. Una mattina l'edico-
lante incuriosito gli chiese il per-
ché e lui rispose che voleva con-
trollare se c'era il suo nome fra
quello dei defunti. Un giorno
l'edicolante vide che il signore
non arrivava, sfogliò il giornale
e vedendo nome e cognome del
suo mattiniero cliente esclamò :
“Ma vedi un po’ questo!! proprio
oggi che c'era il suo nome non ha
comprato il giornale...!!!!” - Caro
Dottore questo per dirvi che fin-
che' spedite le mie ricette è sem-
pre Buona cosa!!! Grazie Dottò!!!
L’Aneddoto: in Farmacia
Farmacia Del Duomo
L‟infertilità colpisce circa una coppia su
sette in tutto il mondo, ma con prevalenza
diversa nei vari paesi. L‟infertilità è consi-
derata dall‟OMS (Organizzazione Mondiale
della Sanità) una vera e propria patologia e
questo fenomeno ritrae un importante pro-
blema nazionale in materia di riproduzione e
salute. Le cause dell‟infertilità, sia femmini-
le che maschile, sono numerose e di diversa
natura. La letteratura medica sottolinea il
ruolo significativo di fattori sociali come lo
stile di vita, la ricerca del primo figlio in età
tardiva, le condizioni lavorative, l‟inquina-
mento e l‟uso e abuso di droghe, alcool e
fumo. Una causa maschile è riscontrabile in
circa il 35% dei casi, mentre in un altro
20% è presente sia un fattore maschile che
femminile. È indispensabile che nell‟ambito
dello studio della coppia infertile, l‟uomo
venga regolarmente sottoposto ad uno
screening accurato di tipo anamnestico,
obiettivo ed andrologico. L‟indagine sull‟in-
fertilità maschile richiede infatti un detta-
gliato esame clinico con valutazione di fat-
tori endocrinologici ed immunologici, così
come un‟analisi anatomico-funzionale e la
determinazione di fattori genetici causati-
vi di una ridotta fertilità. Effettuare una
diagnosi precoce e tempestiva è di fonda-
mentale importanza per l‟identificazione
della causa di sterilità, l'eventuale rimo-
zione delle patologie andrologiche e si-
stemiche, o in alternativa, l‟individuazione
delle condizioni risolvibili mediante tecni-
che di riproduzione assistita. Lo Spermio-
gramma, è il test di laboratorio più ampia-
mente utilizzato per la diagnosi dell‟infer-
tilità nel maschio. L‟analisi del liquido semi-
nale deve avvenire entro un‟ora dalla rac-
colta. Il campione viene sottoposto ad una
valutazione “macroscopica” per la determi-
nazione di caratteristiche fisico-chimiche:
aspetto, volume, pH e viscosità e ad una
“microscopica”, per parametri che stimano
la qualità spermatozoaria: concentrazione,
motilità e morfologia.
Sulla base dei risultati di queste prime pro-
ve, possono essere effettuate ulteriori in-
dagini quali, la spermiocoltura, per la valuta-
zione della possibile presenza di batteri o di
altri microrganismi patogeni nel liquido se-
minale anche mediante tecniche di PCR, la
ricerca del Papilloma virus, l‟esame biochimi-
co del plasma seminale per la valutazione
delle secrezioni delle ghiandole accessorie,
la ricerca di anticorpi antispermatozoi, e le
analisi genetiche per le microdelezioni del
cromosoma Y, e per le mutazioni del gene
responsabile della fibrosi cistica, il test di
frammentazione del DNA spermatozoario e
la F.I.S.H. (Ibridazione in Situ a Fluore-
scenza).
Analisi Cliniche Mater Dei si av-
vale di personale dedicato allo stu-
dio dell‟infertilità maschile e fem-
minile offrendo una vasta gamma di indagini
volte ad indagare la sterilità e infertilità di
coppia.
Sterilità Maschile: Diagnosi e Terapia
Pagina 2 Farma&Benessere
Malanni invernali : Patologie da raffreddamento
Quando parliamo di malanni invernali pen-
siamo immediatamente alle patologie da
raffreddamento. Ecco qualche trucco da
adottare per non caderne vittima o almeno
cercare di limitare i danni quando il virus
arriva. L‟igiene è il primo e più ovvio ma mai
troppo ribadito consiglio: lavare le mani
frequentemente può prevenire il contatto
con l‟agente patogeno. Altro fattore fon-
damentale da considerare è il mantenimen-
to dell‟integrità del sistema immunitario.
Parte della capacità difensiva di ognuno di
noi risiede nell‟intestino. Per ottenere un‟
efficace azione preventiva basta utilizzare
fermenti lattici vivi o liofilizzati. Frutta e
verdure sono ricchi di vitamine e minerali.
Ansia e stress abbassano le difese, dunque
fate il possibile per tenerli a bada. Da ri-
durre o eliminare invece le sostanze nocive
come alcol e tabacco. Attenzione all‟utiliz-
zo incontrollato dell‟ antibiotico che può
essere, in alcuni casi, inutile oltre che dan-
noso. L‟uso della propoli stimola le capacità
difensive dell‟organismo. In ogni caso è
sempre importante rivolgersi al proprio
medico curante o al farmacista prima di
intraprendere qualsiasi cura “fai da te”.
Tisana: Per i raffreddori con febbre è
efficace e gradevole questa miscela: tiglio
(infiorescenze), sambuco (fiori) ed eucalip-
to (foglie) in parti uguali. Basta un cuc-
chiaio di queste erbe per una tazza; versa-
re l‟acqua bollente sulle erbe e coprire
lasciando in infusione per 10 minuti. L‟indo-
mani mattina il risveglio sarà sicuramente
migliore!
La figura dell‟educatore nelle scuole, o
strutture a livello sociale realizza un‟ azio-
ne educativa, ovvero contribuisce alla cre-
scita umana della persona. Il suo ambito di
intervento lo troviamo nella formazione, nei
servizi socio-educativi e socio-assistenziali.
La sua attività è prevalentemente destinata
a provvedere all‟istruzione, alla maturazione
personale, all‟assistenza di coloro che la
società tiene ai margini.
L‟educatore condivide con queste persone
le differenti situazioni suscitate dalla vita
quotidiana, sia all‟interno di istituzioni resi-
denziali, sia attraverso un‟azione continua e
congiunta
La Figura dell’ Educatore
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tipo fonetico è una difficoltà di tipo artico-
latorio, riguarda l‟inventario fonetico del
bambino (cioè la lista di foni classificati per
modo e luogo di articolazione), e, per la sua
diagnosi, viene valutata la presenza o l‟as-
senza dei foni o la sostituzione di un fono
con un altro (es.Sale- Tale). Il linguaggio
del bambino quindi si presenta all‟interlocu-
tore poco comprensibile, la strutturazione
frastica si presenta alterata con omissione
del soggetto, del verbo (spesso all‟infinito),
e del complemento, mostrando difficoltà
nell‟ organizzare l‟espressione verbale
dell‟evento da raccontare . Il disturbo spe-
Il disturbo specifico del linguaggio (DSL) è
una delle patologie di interesse logopedico
più diffusa. Si tratta di un disturbo evoluti-
vo del linguaggio considerato “specifico”
perché non è collegato o causato da altre
patologie ma interessa solo il linguaggio; la
causa potrebbe forse risiedere in un danno
organico. Il bambino con questo disturbo è
assolutamente intelligente e in grado di
comprendere perfettamente i coetanei e gli
adulti ma presenta difficoltà nell‟esprimer-
si.Le difficoltà possono essere di tipo fone-
tico, di tipo fonologico o di tipo misto com-
prendendo i due dosordini. La difficoltà di
cifico del linguaggio spesso è associato a
difficoltà di coordinazione motoria e di-
sturbo dell‟attenzione. È possibile inter-
venire con un trattamento logopedico già
intorno ai 3 anni. Quanto più saranno
precoci l‟identificazione del disturbo
specifico del linguaggio e l‟intervento ria-
bilitativo logopedico, tanto più saranno
veloci i risultati, e si potrà così rendere
il linguaggio del bambino comprensibile e
normo strutturato.
“Cucina e Benessere” : Rubrica a cura della Dott.ssa Giada Carleo
Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL) a cura della Dott.ssa Paola Siani
fiammatorio. Principale elemento in essa
contenuto è la curcumina, insieme a potas-
sio, vitamina C ed amido. Le proprietà bene-
fiche della curcuma e le sue azioni curative
sono innumerevoli: antinfiammatorie, an-
tiossidanti, coleretiche e colagoghe, eupep-
tiche, immunostimolanti ed antisettiche.
Nel suo interno sono presenti degli oli ente-
rici che stimolano l'appetito, mentre la pre-
senza di oli amari incentiva la formazione di
enzimi digestivi. Anche l'intestino è inte-
ressato dai benefici della curcuma soprat-
tutto in disturbi come meteorismo, dispep-
sia e colon irritabile. A tutte queste pro-
prietà della curcuma (come antiossidante) è
importante aggiungere anche quella di anti-
tumorale, come confermano recenti studi.
Un'altra spezia dalle molte proprietà è lo
ZENZERO. Esso si presenta come una radi-
ce nodosa e viene consumata sia fresco sia
essiccato o in polvere. Lo zenzero è com-
posto da più di 300 elementi chimici tra i
quali oli essenziali, pectine, fenoli, mucil-
lagini ed antiossidanti. Esso è un ottimo
carminativo perché ripristina la giusta
acidità gastrointestinale e aiuta a com-
battere meteorismo e flatulenza, contri-
buendo anche alla produzione della flora
batterica benefica.
La ricetta che di seguito vi voglio propor-
re è una gustosa vellutata, ideale alle
temperature fredde di questo periodo e
prevede l'utilizzo di queste due preziosis-
sime spezie oltre che del sedano rapa, un
ortaggio da radice dall'aroma forte ed
intenso. Anche esso presenta proprietà
diuretiche e disinfettanti, e risulta utile
contro reumatismi, affezioni polmonari e
calcoli renali.
"CUCINA E BENESSERE"
è la nuova rubrica dedica-
ta a ricette naturali, ali-
mentazione sana e benes-
sere.
Iniziamo con l'ayurveda,
disciplina medica indiana
che si occupa del benesse-
re dell'uomo, e che ci offre notevoli spunti
per l'utilizzo di vegetali e spezie in cucina,
note per le numerose qualità.
In questo articolo vi presenterò le proprietà
di alcune di queste ed in più una simpatica
ricetta con cui poterle abbinare.
La prima spezia di cui vi voglio parlare è
la CURCUMA, detta anche zafferano delle
indie. Essa è una pianta erbacea dal colore
giallo-ocre conosciuta non solo come una
spezia, ma anche come colorante ed antin-
Newsletter gratuita Pagina 3
ingredienti: preparazione:
1scalogno , olio, 400g di sedano rapa, Far rosolare in un tegame con 2 cucchiai di olio lo scologno
zenzero fresco (circa 3-4 cm) lo zenzero ed il sedano rapa, tutto tagliato a dadini, aggiungere
300g polpa di zucca, 1lt brodo vegetale, la zucca tritata far rosolare per qualche secondo ed aggiungere
1cucchiaino di curcuma, il brodo; insaporire con la cucuma ad il curry, sale e pepe e far
1/2 cucchiaino di curry in polvere, cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti; frullare tutto con un
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Chi é conscio di non avere un "bel sorriso"
generalmente lo nasconde con una mano, o
sorride cercando di scoprire pochissimo
denti e gengive, creandosi quasi un comples-
so. L'importanza del sorriso é senz'altro
ribadita dalla frequente considerazione che
facciamo descrivendo l'aspetto di una per-
sona. Accenneremo agli occhi, al naso, ai
capelli, ma moltissime volte il dire " ... ha un
bel sorriso .. " sancisce la piacevolezza dell'
espressione del volto. Ma, quando é possibi-
le affermare che la tal persona ha un bel
sorriso? Quali sono gli elementi che concor-
rono alla formazione di un bel sorriso? Bel-
lezza di denti e gengive é innanzitutto salu-
te ed integrità. Anche se la cultura dell'i-
giene orale é ormai molto diffusa, non sono
però moltissime le persone che dedicano un
tempo adeguato alla cura della propria boc-
ca. Sarebbe necessaria una visita dal pro-
prio dentista solo per imparare bene l'uso
degli strumenti atti alla pulizia dei denti e
per pianificare un programma di controllo
dell' efficacia della propria igiene orale. Si
deve diffidare del dentista che non pone
l'accento sull'importanza della corretta
igiene, in quanto la scoperta fondamentale
dell'odontoiatria negli ultimi vent'anni é
stata quella di dare un ruolo alla placca
batterica, capendo e dimostrando che le
carie e la malattia parodontale (piorrea)
sono causate dall'azione patologica della
placca batterica non rimossa. Quindi puli-
zia significa salute, e salute significa bel-
lezza e naturalezza, in quanto una bocca
sana non richiede alcun intervento odon-
toiatrico riparativo. L'igiene meticolosa
elimina completamente l'infiammazione
delle gengive, mantenendole rosee e perla-
cee. Quando riscontriamo una gengiva ar-
rossata, bluastra, che sanguina facilmente,
dobbiamo sempre pensare ad una infiam-
mazione causata da accumulo di placca bat-
terica, spesso facilitato da interventi odon-
toiatrici non congrui. Bellezza di denti é
anche sinonimo di colore chiaro e regolare.
Se il colore non li rende luminosi e chiari,
sono possibili trattamenti sbiancanti, molto
efficaci nella maggioranza dei casi. Si trat-
ta di procedure cosmetiche ampiamente
sperimentate, poco costose e non invasive,
che non costituiscono pericolo alcuno. Quan-
do le decolorazioni e le irregolarità sono
resistenti all‟ azione degli agenti sbiancanti
é possibile l'applicazione permanente di sot-
tili "foglioline" di ceramica confezionate nel
colore più confacente, con le quali sono pos-
sibili anche piccole variazioni di forma. Tutti
possono avere denti di colore chiaro e rego-
lare. Estetica significa armonia e naturalez-
za. Una volta in più la cura della propria per-
sona é la chiave per avere un aspetto sano e
gradevole.
L’importanza di un bel sorriso a cura del Dott. Nicola Marotta
Pagina 4 Farma&Benessere
I Benefici Biologici dei Bcaa: Metabolismo del glucosio a cura di Carlo Passerini Un tempo si pensava che i Ramificati
( Bcaa ) fossero soltanto importanti ami-
noacidi presenti nei muscoli e che la loro
assunzione fosse necessaria per la cresci-
ta muscolare. Questa eccessiva semplifi-
cazione portò molti Bodybuilder , negli anni
'80 e '90 , a consigliarli come integratori.
Al tempo poco si sapeva che questi aminoa-
cidi ( leucina , isoleucina , valina ) avrebbe-
ro dimostrato di essere molecole di segna-
le, in un certo senso quasi ormoni , per la
crescita muscolare ed il metabolismo . Ci
sono molti ormoni che regolano il metaboli-
smo dei vari nutrienti. Tra questi , l'insuli-
na è il principale regolatore con effetto
sul metabolismo dei tutti gli altri macro-
nutrienti : Proteine , Carboidrati e Gras-
si. L' insulina è molto anabolica ed è uno
stimolante fondamentale per la sintesi
proteica nei muscoli e l' inibizione del
catabolismo (distruzione ) muscolare. In
modo molto simile , il ramificato leucina agi-
sce da stimolo della sintesi proteica ed ini-
bisce il catabolismo proteico . L' Isoleucina
possiede precise funzioni nella regolazione
del metabolismo del glucosio in maniera mol-
to simile all' insulina , stimolando cioè l‟ as-
sorbimento del glucosio da parte delle cellu-
le muscolari ed inibendo la gluconeogenesi,
ossia la produzione endogena di ulteriore
glucosio. La Valina infine agisce sulla falsa
riga dell' insulina perché regola il metaboli-
smo degli acidi grassi. I dati confermano la
teoria che i Bcaa regolano il metabolismo di
tutti e tre i macronutrienti proprio come l'
insulina! Altri studi supportano la capacità
dei Bcaa di mantenere la massa muscolare
durante l' invecchiamento e potenziare la
sintesi proteica in prossimità dell' allena-
mento . Addirittura alcuni ricercatori giap-
ponesi hanno valutato un approccio Nutra-
ceutico che prevede l' impiego di Bcaa e
delle Catechine ( flavonoidi Antiossidanti )
del The Verde ( Gtc ) per limitare la for-
mazione dei tumori al colon-retto e al fe-
gato. Negli ultimi anni , infatti , i Gtc hanno
ricevuto un'attenzione considerevole per i
loro effetti positivi: migliorano le Anorma-
lità metaboliche e prevengono lo sviluppo
dei tumori. L' integrazione con i Bcaa può
prevenire la Cirrosi nei pazienti con malat-
tie croniche del fegato migliorando la resi-
stenza all' insulina . In conclusione Bcaa e
Gtc, POTREBBERO essere un valido metodo
per la prevenzione dei tumori dell' appara-
to gastrointestinale. Questo breve articolo
sugli aminoacidi ramificati vuole essere solo
un semplice pretesto per indicare la via del
tanto ricercato Benessere....Ecco quindi la
formula per il successo verso lo stile di
vita Fitness: Salute = Corretta alimen-
tazione ed integrazione = Sport = Be-
nessere
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balbuzie a differenza di altre alterazioni
(febbre, tosse,...) non esistono pillole o far-
maci che comportano la scomparsa dei
sintomi o la completa guarigione, inoltre
quasi sempre la terapia logopedica risulta
inefficace. Allora come si può fare?
Numerosi balbuzienti, si rivolgono al centro
„prontoparola‟, il cui fondatore è il musico-
terapista ed ex-disfluente Alberto Carino.
Il centro „prontoparola‟ svolge in tutto il
territorio nazionale corsi intensivi di grup-
po della durata di 10-12 giorni, in cui il bal-
buziente acquista la normale fluenza, grazie
all‟utilizzo di una tecnica molto naturale
semplice e non rigida, basata sul controllo
del respiro, della fonazione e dell‟articola-
zione (labbra, mandibola e lingua). La tera-
pia, inoltre, si basa anche su tecniche di
condizionamento del comportamento, che
permettono di sconfiggere i feed-back
negativi del vissuto verbale del balbuziente.
Dopo che il balbuziente impara a dominare
la capacità di parlare fluentemente, la velo-
cità e l‟intonazione, aumentano gradualmen-
La balbuzie è stata da sempre oggetto di
interesse scientifico, curiosità e discrimina-
zione. Di balbuzie si possono trovare tracce
nel passato. Interessante è il caso di Demo-
stene, che provava a controllare la sua
difluenza parlando con dei sassolini in bocca.
Ad oggi, probabilmente molti di voi hanno
guardato l‟ormai noto film di Claudio Bisio,
„Benvenuti al sud‟... Anche lì è presente un
„Demostene‟, il postino, che utilizza non dei
sassolini, bensì uno stuzzicadenti. Infatti,
sia Demostene che il “postino” spostando la
loro attenzione sui sassolini e sullo stuzzica-
denti tendono ad essere quasi normofluenti.
La balbuzie è una disabilità del parlato che
impedisce al balbuziente di avere e di vivere
una vita „normale‟, ovvero come tutti i nor-
mofluenti. È un disordine del ritmo della
parola. Chi balbetta sa con precisione cosa
vorrebbe dire ma nello stesso tempo non è
in grado di dirlo, a causa di arresti, ripeti-
zioni e prolungamenti di un suono che hanno
carattere di involontarietà. La domanda che
spesso il paziente e la sua famiglia si pongo-
no è: si può guarire? Bene, purtroppo per la
te. Questo modo fluente di parlare
è quindi trasferito nella vita di ogni gior-
no.
In più, i genitori vivono il gruppo perché
partecipano attivamente alla terapia. In-
fine, per i ragazzi, io ed il mio team di
lavoro siamo una grande famiglia sempre
presente e pronta ad aiutarli in qualsiasi
momento di difficoltà. Per contattare il
centro e prenotare una consulenza gratui-
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Alberto Carino - Musicoterapista
Fenomeno “Bullismo” a cura della Dott.ssa Fabiola Esposito Psicoterapeuta
Balbuzie : Controllo del respiro e terapia a cura di Alberto Carino
l‟esterno, non vuole capire le sensazioni
degli altri, non riesce ad esprimere i propri
sentimenti. Di solito è un soggetto forte
fisicamente, che riesce a coinvolgente con
chi gli sta intorno, che interpreta la realtà
sempre “a modo suo”, in maniera da giusti-
ficare le proprie azioni. Molta influenza
sull‟atteggiamento del bullo ha l‟educazione
familiare perché è da questo ambiente che
egli si sentirà autorizzato a “portare fuori”
quei comportamenti violenti ed autoritari
che ha interiorizzato o, viceversa, con uno
stile educativo permissivo e tollerante,
sarà incapace di portare adeguati limiti al
proprio comportamento. La famiglia
“moderna”, però, è quella degli “affetti” in
cui si fa fatica a comunicare che crescere
significa conoscere il sacrificio; che essere
parte attiva di una comunità vuol dire
imparare a rispettare delle regole; che
l‟altro va rispettato anche se diverso da
noi. Tra gli anni ‟80 e ‟90 il bullismo si è
caratterizzato come un fenomeno scola-
stico e per questo la scuola ha avvertito,
e ancor più dovrà sentirne la responsabili-
tà di programmare proposte educative
adeguandole all‟ambiente per creare per-
corsi formativi idonei a far avere a “ogni”
ragazzo attivo e responsabile perché … la
libertà come il mare è vento che scuote
gli alberi ma non strappa mai le foglie.
La libertà
odia catene
che impedi-
scano all‟uo-
mo giusto di costruire.
Il fenomeno del bullismo ha ricevuto una
crescente attenzione nel corso di questi
anni facendo spesso parlare di una nuova
emergenza. Il bullismo indica un comporta-
mento che mira consapevolmente a fare del
male, che è persistente e da cui è difficile
difendersi. Alla base della maggior parte
dei comportamenti sopraffattori c‟è un abu-
so di potere e un desiderio di intimidire o
dominare. Il profilo psicologico del bullo
evidenzia una dichiarata autostima, ma di-
mostra anche di non avere autocritica, esso
è dominante e sa coinvolgere i compagni. E‟
una personalità poco sicura, che nasconde
questa sua debolezza aggredendo e sce-
gliendo come vittima un soggetto “insicuro,
sensibile, chiuso e debole fisicamente”. Il
bullo non si mette in relazione empatica con
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L'Agifar è un'associazione no profit che
unisce i giovani farmacisti (Under 41) e gli
studenti di Farmacia e CTF (in genere alme-
no il 30%), nuove forze della farmaceutica
italiana, in una grande famiglia, nella quale
tutti possono dare voce alle loro idee, far
emergere le loro esigenze e la loro sana
aspirazione di crescita professionale in un
clima di amicizia, collaborazione ed impe-
gno. L‟Associazione è affiliata alla Fenagi-
far che raggruppa tutte le Agifar provin-
ciali e ne coordina le attività e le iniziative
a livello nazionale. Gli obiettivi dell'Agifar
sono valorizzare l'attività professionale dei
giovani laureati in Farmacia e Chimica e
Tecnologie Farmaceutiche, promuovere
l'aggiornamento culturale e la crescita pro-
fessionale degli iscritti, sostenere iniziati-
ve concrete di raccordo tra il mondo uni-
versitario ed il mondo del lavoro attraverso
l‟organizzazione di stages ed attività di
tirocinio professionale, organizzare eventi
formativi accreditati presso il Ministero
della Salute, prediligendo argomenti stret-
tamente correlati alla professione e al ruo-
lo sanitario del farmacista, stabilire rap-
porti di reciproca collaborazione con tutte
le Organizzazioni di Farmacisti, con l'Uni-
versità e gli studenti della Facoltà di Far-
macia, partecipare ad iniziative finalizzate
al volontariato e alla solidarietà., organiz-
zare eventi sportivi, occasioni di svago e di
incontro finalizzati alla conoscenza, all'a-
micizia e al divertimento degli iscritti
all'insegna del “piacere dello stare assie-
me”. In provincia di Salerno, dopo un lungo
periodo di inattività, nell'estate del 2011
grazie ed attorno ad un nucleo di giovani
colleghi si è riattivata la sezione provincia-
le dell'Agifar. Molte sono state le iniziati-
ve e le attività ma in questa sede è fonda-
mentale evidenziare tra le altre, l‟ imple-
mentazione di un forum online e di un
gruppo facebook, il successo del corso di
orientamento post laurea organizzato in
collaborazione con l'Ordine dei farmacisti
e giunto alla seconda edizione, l'otteni-
mento di numerose facilitazioni e sconti
per gli iscritti per la partecipazione a nu-
merosi eventi ECM, la difesa anche oltre
le proprie specifiche competenze delle
agevolazioni per gli under 40 previste per
il nuovo concorso straordinario a livello
nazionale, l'aver istaurato proficui rappor-
ti con le associazioni studentesche universi-
tarie, con l'Ordine dei farmacisti , con altre
associazioni culturali e di volontariato come
la stessa "Farma&Benessere" che oggi ci
ospita ed alla quale va il mio plauso per le
attività svolte ed un invito, di fatto già rac-
colto, a collaborare per attività ed iniziati-
ve comuni. Siamo già proiettati nel futuro,
con l'importante scadenza del 2014 anno in
cui sarà nominato il nuovo direttivo per il
prossimo triennio e che rappresenta dunque
un occasione per rinnovare a tutti un invito
alla partecipazione.
Dott. Aldo Frasso Presidente Agifar Salerno
Agifar Salerno: Associazione Giovani Farmacisti
Pagina 6 Farma&Benessere
Sguardo alla Medicina Estetica: INTRODUZIONE
Tra i propositi di fine anno c'è quello di
iscriversi in palestra. Spesso però si di-
mentica che anche la pelle, ed in particola-
re quella del volto avrebbe bisogno di un
personal trainer, visto che luminosità e la
freschezza sono il primo biglietto da visi-
ta. Oggi cresce sempre di più il numero di
utenti che si avvicinano all' "Universo"
della medicina estetica, utenti che appar-
tengono ad una fascia di età sempre più
ampia e provenienti anche da uno stato
sociale meno di elitè. La medicina estetica
nasce come specialità rivolta alla cura de-
gli inestetismi e nel tempo è ridisegnata
come passaggio verso una vera e propria
medicina preventiva che spazia dal detta-
glio fine a se stesso (ruga, capillare), alla
cura globale di sé.
Le problematiche affrontate vanno dall'a-
diposità localizzata all'insufficienza veno-
sa , dall' invecchiamento cutaneo all'obesi-
tà. Aziende leader del settore mettono a
disposizione del medico e del paziente
sempre più svariate metodiche : filler ,
peeling (chimico, fisico) , nutrizione, botu-
lino.
Essenziale è tener presente che alla base
di tutto questo ci deve essere uno studio
approfondito sull'anatomia e sulla fisiolo-
gia cutanea , quindi bisogna affidarsi sem-
pre alle mani di uno specialista (medico
estetico, dermatologo, chirurgo plastico)
per non incorrere in spiacevoli inconvenien-
ti come il caso "fai da te" di Loredana Lec-
ciso che fece il giro della TV per delle lab-
bra un po' troppo "gonfiate” …
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sull’aging cutaneo: la particolarità del centro è
data dall’internazionalizzazione degli studi
sull’invecchiamento della pelle e sui fattori di
rischio alimentari e sociologici.
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Ipertrigliceridemia (≥ 150 mg/dl)
Ridotto Colesterolo HDL (< 35 mg/dl, Ma-
schi; < 39 mg/dl, Femmine)
Obesità centrale (Rapporto Vita-Fianchi >
0.9, Maschi; > 0.85, Femmine e/o BMI >30)
Microalbuminuria (U-AER >20μg/min o rap-
porto albumina/creatinina > 20mg/g)
Le cause della sindrome metabolica sono
ancora poco conosciute, proprio perché
multifattoriale, ma certamente alla base vi
è un‟insulino-resistenza, ovvero un‟altera-
zione dell‟equilibrio glucosio-insulina, che
non consente all‟insulina di agire in maniera
ottimale a livello epatico, muscolare e del
Le linee guida internazionali per la preven-
zione della malattie cardiovascolari si sono
orientate, negli ultimi anni, alla valutazione
della contemporanea presenza di più fattori
di rischio, che aumentano la probabilità di
sviluppare un evento cardiovascolare nell‟ar-
co di 5 – 10 anni. La sindrome metabolica è
una condizione presente nel 20 -25% della
popolazione generale ed è caratterizzata
da:
Alterata glicemia o insulino-resistenza piu‟
due dei seguenti criteri:
Ipertensione arteriosa (PA ≥160/90) o as-
sunzione di farmaci anti-ipertensivi
tessuto adiposo.
Studi recenti hanno evidenziato che i
pazienti affetti da sindrome metabolica
presentano un rischio 2-3 volte maggiore
di sviluppare complicanze cardiovascolari
e 5 volte maggiore di sviluppare diabete
mellito rispetto alla popolazione generale.
La diagnosi precoce e l‟impostazione di
una terapia appropriata sono fondamenta-
li per prevenire gli eventi cardiovascolari
dipendenti dalla sindrome metabolica.
Breath test all’idrogeno per la diagnosi di intolleranza al lattosio
Sindrome Metabolica e Rischio Cardiovascolare
serie di risposte da parte dell' organismo:
gonfiore, distensione addominale, diarrea,
dolori addominali di tipo crampiforme, fla-
tulenza. Tali sintomi si possono presentare
singolarmente o in associazione. L'intolle-
ranza al lattosio (quindi il deficit di Lattasi)
è una forma molto comune, presente in cir-
ca il 50% della popolazione mondiale. Circa
il 30-40% della popolazione italiana ne è
affetta, anche se non tutti i pazienti mani-
festano sintomi. Il principio dell‟H2 Breath
test si basa sul fatto che normalmente, in
presenza dell‟enzima lattasi, il lattosio vie-
ne scisso nell'intestino tenue in glucosio e
galattosio, che vengono rapidamente assor-
biti dalla mucosa intestinale, senza produ-
zione significativa di idrogeno. Quando esi-
ste un deficit di lattasi, il lattosio arriva
intatto nel colon dove la flora batterica
intestinale lo sottopone a reazioni di fer-
mentazione con produzione significativa di
idrogeno, metano ed anidride carbonica.
Questi gas vengono assorbiti nel sangue ed
una parte viene espirata dai polmoni.
L‟H2 Breath Test misura proprio la quantità
di idrogeno che viene espirata prima e
dopo la somministrazione di lattosio per-
mettendo quindi di evidenziare la carenza
di lattasi responsabile dell'intolleranza. Il
Test viene eseguito generalmente al mat-
tino, dopo un digiuno di almeno 8 ore. Per
sottoporsi al test, inoltre, è necessario
non assumere antibiotici, fermenti lattici
e lassativi nei 7 giorni prima dell‟esame e
cenare la sera prima con riso bollito con
olio e carne o pesce ai ferri o bolliti. Il
paziente deve inizialmente soffiare un
palloncino e subito dopo deve bere 20 g.
di lattosio sciolti in un bicchiere d'acqua.
Da questo momento, ogni 30 minuti il pa-
ziente dovrà soffiare nel palloncino per
altre 6 volte. Quindi il test dura in tutto
3 ore. La sensibilità e la specificità del
test sono vicine al 100 %. Possono essere
sottoposti a questo test sia bambini che
donne in gravidanza.
L‟ H2 Breath test è una metodica rapida,
semplice, riproducibile ed economica per
diagnosticare l'intolleranza al lattosio. Il
lattosio, zucchero caratteristico del latte e
derivati, è un disaccaride composto dall'u-
nione dei due monosaccaridi: glucosio e ga-
lattosio. Affinché il lattosio possa essere
assorbito dai villi intestinali, tale legame
dev'essere necessariamente scisso, liberan-
do i due monosaccaridi che vengono poi as-
sorbiti a livello digiuno-ileale (tratti inter-
medi e finali dell'intestino tenue). Artefice
di tale evento è l'enzima lattasi, predispo-
sto appunto alla digestione del lattosio. La
mancanza della lattasi rende, pertanto, il
lattosio indigeribile. Di intolleranza al latto-
sio esistono due forme: la forma congenita
si può manifestare fin dalla nascita nel lat-
tante, o successivamente con la crescita e
poi anche in età adulta; la forma acquisita è
secondaria ad altre patologie, acute
(salmonellosi, colera, enteriti acute) o croni-
che intestinali (celiachia, morbo di Crohn,
linfomi, enteriti attiniche).
L' indigeribilità del lattosio comporta una
Newsletter gratuita Pagina 7
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altri beni esterni, a tal
punto, che davvero un
mendicante sano è più felice
di un re ammalato”.
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