17 maggio 2012
Il ruolo delle Istituzioni nello sviluppo della
responsabilità sociale d’impresa e dei territori
Valorizzazione della responsabilità sociale d’impresa
Federica Viganò
LUB
“Tensione dell’impresa a
soddisfare in misura sempre
crescente, andando al di là degli
obblighi di legge, le legittime
attese sociali e ambientali, oltre
che economiche dei vari portatori
di interessi interni ed esterni
(stakeholder), mediante lo
svolgimento delle proprie
attività.”
Commissione Europea Libro verde 2001
“ è la responsabilità delle organizzazioni (pubbliche e private) dell’impatto generato sulla società. Per mettere in pratica la responsabilità sociale le organizzazioni devono integrare aspetti sociali, ambientali, etici e di rispetto dei diritti umani e degli interessi dei consumatori nel loro operato con la finalità di:•Massimizzare il valore creato per gli azionisti, i portatori di interesse e la società allargata•Identificare, prevenire e mitigare i possibili impattinegativi.
Commissione Europea 25 ottobre 2011
La responsabilità sociale d’impresa
Sommario
•Le politiche regionali e provinciali in materia di
RSI
•La creazione di sistemi di promozione e
diffusione della CSR basati sulle premialità
•Criticità e ostacoli
•Alcuni esempi italiani : Regione Toscana,
Regione Liguria, Provincia di Milano
•Oltre confine:
•Gli ambiti in cui sono state emanate normative regionali e provinciali
che si sono tradotte in azioni di sostegno a favore della CSR sono
principalmente 3:
1. Politiche in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro
2. Politiche in materia di Conciliazione Famiglia-Lavoro
3. Politiche in materia di Pari Opportunità
Il sostegno del pubblico
•Liguria : L.R. 30/2007 Interventi per la responsabilità sociale dei datori di lavoro
•Lombardia: L.R. 22/2005 Il mercato del lavoro
•Marche: L.R. 2/2005 Norme regionali sull’occupazione
•Sardegna: L.R. 20/2005 Norme in materia di promozione dell’occupazione
sicurezza e qualità del lavoro
•Valle D’Aosta: L.R. 21/2009 Interventi a favore dei familiari dele vittime di
incidenti sul lavoro
•Veneto: L.R. 3/2009 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del
lavoro
INTERVENTI
• Le regioni hanno introdotto iniziative di sostegno e promozione
attraverso forme di contribuzione (contributi in fondo capitali) e fondi
di bilancio per la costituzione di organi per la promozione della CSR
nelle regioni (ex. Liguria, Tavolo regionale per la sicurezza sul
lavoro).
• Formazione e sensibilizzazione
• Incentivi per l’adozione di certificazioni (OHSAS; SA8000)
Leggi regionali sul tema salute e sicurezza sul Lavoro
•Provincia autonoma di Bolzano: L.P. 4/1997 Interventi per il sostegno dell’economia
•Emilia Romagna: L.R. 17/2005 Norme per la promozione dell’occupazione, qualità,
sicurezza e regolarità del lavoro
•Lombardia_ L.R. 22/2005 Mercato del lavoro e L.R. 3/2008 Governo della rete degli
interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sanitario
•Marche: L.R. 2/2005 Norme sull’occupazione, tutela e qualità del lavoro
•Puglia: L.R. 19/2006 e 7/2007Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali e Norme
per le politiche di genere
•Toscana: L.R. 16/2009 Cittadinanza di genere
•Valle D’Aosta varie
•Veneto L.R. 3/2009 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro
INTERVENTI
•Costituzione di comitati e commissioni per la gestione di iniziative di
CSR (es. Tavolo di lavoro permanente Regione Puglia)
•Contribuzioni in conto capitale per la promozione dell’integrazione di
forme organizzative di bilanciamento vita-lavoro
•Altre forme di incentivo economico per sportelli; predisposizione di
strutture per l’infanzia; voucher sulla conciliazione; misure aziendali
(telelavoro; part time, lavoro flessibile; job sharing; congedi)
Leggi regionali sul tema della Conciliazione
•Provincia autonoma di Bolzano: L.P. 4/1997 Interventi per il sostegno
dell’economia
•Lombardia L.R. statutaria 2008
•Puglia: L.R. 19/2006
•Toscana: L.R. 16/2009 Cittadinanza di genere
•Veneto L.R. 3/2009 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del
lavoro
INTERVENTI
•Contribuzioni in conto capitale
•Contributi in conto interesse
•Costituzione di commissioni e comitati
•Azioni di informazione e sensibilizzazione
•Promozione di bandi per le imprese rosa
•Formazione delle imprenditrici e delle lavoratrici (Regione Toscana e
Unioncamere Protocollo d’Intesa)
•Marchi di genere (Regione Puglia)
•Dal luglio 2011 è passata la legge sulle quote rosa che prevede la presenza obbligatoria
di donne nei CdA, negli organi di controllo delle società quotate e delle controllate
pubbliche non quotate per una quota minima del 20% dal 2012 e del 33% dal 2015.
Leggi regionali sul tema delle Pari Opportunità
•In alcune Regioni e Province, a partire da questi ambiti di
politiche, sono stati sviluppati sistemi premianti per le
imprese con caratteristiche di CSR.
•Sistemi basati sulla ricognizione delle attività in materia di
CSR e sul monitoraggio di quanto il settore privato (e/o
pubblico) continuano a fare nel tempo.
•Alcuni sistemi svluppano forme di premialità sia di tipo
reputazionale che di tipo economico (riconoscimento delle
caratteristiche per l’accesso a gare d’appalto con criteri di
sostenibilità (GPP); forme di sostegno economico per lo
sviluppo di strumenti e pratiche di CSR).
La creazione di sistemi premianti
•Multidimensionalità della CSR e dimensione volontaristica.
•La valutazione della CSR è difficile, è necessario stabilire criteri fondati
prima di erogare premialità di tipo economico. Ai criteri seguono sistemi di
misurazione e ponderazione delle azioni di CSR.
•Tra le premialità vi sono abbattimenti e sgravi fiscali, oppure più
frequentemente premi e sovvenzioni più soft
•La difficoltà della valutazione è strettamente connessa con le pratiche
formali o informali di CSR, sempre afferenti all’ambito volontaristico.
•Tutti gli interventi da parte dei territori e delle PA di sostenere le imprese
responsabili devono essere volti a far crescere la cultura della
sostenibilità, non possono portare all’individuazione di gruppi di imprese
che ricevono direttamente un incentivo di tipo economico per azioni di tipo
volontario.
•La valutazione dei soggetti responsabile deve essere continua nel tempo.
Organi di controllo e di vigilanza mancanti nelle PA.
Criticità e ostacoli
•Bilanci di sostenibilità,
sociali, di mandato, di
genere
•Sistemi di gestione
•Certificazioni di qualità,
ambientali
•Controllo sulla catena
della fornitura
•Customer e employee
satisfaction
•GPP
CSR formale e informale
•Stakeholder engagement
e approcci partecipati
•Progetti territoriali di
sviluppo
•Marchi e iniziative di
partnership
multistakeholder
•Ministero per lo sviluppo economico
•Ministero del Lavoro
•INAIL : bandi di finanziamento per le PMI per progetti di miglioramento
degli infortuni sul lavoro
•Modello OT 24 dell’INAIL
•CNEL
•Confederazioni dei lavoratori
•Camere di Commercio
•Confartigianato: promozione di azioni formative relative al Piano
nazionale sulla Formazione per la sicurezza
•Legge 53/2000 prevedeva un Fondo per l’occupazione destinato alle
imprese che introducano azioni positive su conciliazione e flessibilità.
Livello nazionale: le modalità dell’incentivazione
Regione Liguria: il Registro dei Datori di lavoro socialmente responsabili
•L.R. 30/2007 da l’inizio ad una serie di iniziative legate alla diffusione della
CSR nelle imprese locali che adottino strumenti di CSR fornalizzati; è
prevista la creazione del Registro dei Datori di lavoro responsabili; è previsto
l’intervento di criteri di sostenibilità nelle gare d’appalto ( al criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa si accoppia quello della sostenibilità).
• D.G.R 1702/2007 Progetto Labo con Unioncamere Liguria, Linne guida per
lo sviluppo di azioni concrete applicabili alla micro-piccola e media impresa
•2008, con il supporto del Formez, Progetto Laboratorio Regionale sulla
rendicontazione sociale della PA ligure (coinvolgimento di altri enti del settore
regionale allargato
•2011 previsto avvio del Registro
• sistema pubblico-privato; nuova sperimentazione su pratiche
formali e informali; criticità legata ai criteri e al monitoraggio continuo.
Provincia di Milano: Vicini alle imprese
•Regione e Camere di Commercio promuovono insieme una serie di progetti
volti allo sviluppo di innovazione in materia di sicurezza sul lavoro, energia e
ambiente.
•I contributi (pari a 5 mil di euro) vengono erogati direttamente alle imprese
nella forma di un cofinanziamanto del 50% per lo sviluppo di ricerche,
prototipizzazioni di prodotti, componenti, materiali o impianti innovativi.
•Decreto 2007: piano esecutivo con Unicatt. Per lo sviluppo di un sistema di
diffusione, misurazione e certificazione degli ambiti di CSR.
•2008: Comunicazione del Presidente della Regione sul protocollo col
Monistero Sviluppo Economico in materia di RSI
•2009 Accordo di programma per lo sviluppo e la competitività del sistema
lombardo 1 asse sulla CSR
•Bandi annuali col sistema camerale
•Progetto VICINI ALLE IMPRESE: formazione e sensibilizzazione sulla CSR
e valutazione della sostenibilità promosso dalla Provincia di Milano
• formazione e sensibilizzazione, sperimentazione su
bandi e gare d’appalto
Regione Toscana: Fabrica Ethica
•Particolarmente attiva nell’erogazione dei contributi per la
promozione della RSI, la Toscana emana la L.R.17/2006
disposizione specifica sulla RSI; sostegno alle imprese
certificate SA8000; semplificazioni amministrative e
agevolazioni fiscali (riduzione 0.50% dell’aliquota IRAP),
redazione del bilancio sociale
•Comitato etico, organo multistakeholderche formula pareri
e proposte
• sostegno alla certificazione avanzata
(ISO14000,EMAS, SA8000, OHSAS 18001), che garantisce
la validazione dei percorsi fatti ma è restrittiva rispetto ai
molteplici ambiti della RSI
Le criticità dei sistemi regionali
•Difficoltà nel concludere l’implementazion e dei sistemi di
gestione e adozione di certificazione da parte delle imprese
anche in presenza di incentivo cofinanziante
•Manca la consapevolezza sulla fattibilità delle iniziative e
sui benefici che possono portare (soprattutto nella micro e
nella piccola impresa)
•Complessità dei bandi
•Sistemi di monitoraggio continuo da parte dell’ente
erogatore (PA)
•Dipendenza dall’incentivo finanziario
•Manca una strategia nazionale sulla CSR ma esistono molteplici atti che
disciplinano aspetti specifici (sicurezza sociale, tutela ambiente, inclusione
sociale, parità di genere)
•Innalzamento degli standard
•Enti competenti: Bundesministerium fuer Arbeit und Soziales e German
Council for Sustainable development
•Premialità di tipo reputazionale (Fondazione Hertie premio per la
conciliazione; Enter preis sull’impegno civico; Initiative neue Qualitaet der
Arbeit)
•Consumer Information Act per garantire ai consumatori la possibilità di
reclamo.
• Volontarietà, mancanza di un quadro normativo preciso,
impegno etico delle imprese
Oltre confine: Germania
•La CSR è parte integrante del disegno politico di sviluppo economico
•Ente preposto: Departm. For Business Enterprises &Regulatory Reform,
supportato da altri dipartimenti (CSR orizzontale)
•Company Act, vincolante, per la corporate accountability
•Premi erogati da soggetti pubblico-privati o privati (BITC è un esempio di
eccellenza, organismo articolato che supporta le imprese nello sviluppo,
fornisce fondi e favorisce lo sviluppo di comunità. Award for Excellence;
Responsible Company of the year, Queen’s Award for Enterprise (valore
reputazionale molto elevato)
•Misure di politica fiscale (Community Investment Tax Relief) per imprese
che investono in progetti comunitari e imprese sociali
•Gift Aid, schema di sgravio fiscale per le donazioni .
• CSR strategica e integrata con la visione di sviluppo
economico
Oltre confine: Regno Unito
•Incentivi economici e sviluppo alla cultura della responsabilità
e della sostenibilità
•Incentivi economici a supporto delle certificazioni
•E’ necessario sviluppare una molteplicità di azioni in materia
di RSI non solo certificazioni
•Difficoltà del monitoraggio continuo da parte della PA
•Difficoltà di continuare i percorsi di CSR in assenza di
incentivi
•Elaborazione di strumenti di controllo ibridi, che favoriscano
la cultura della sostenibilità attraverso la promozione di
percorsi di formazione e sviluppo; leva fiscale.
Conclusioni
Grazie per la vostra attenzione
“(…) non è sensato considerare la crescita economica fine a se stessa; lo
sviluppo deve avere una relazione molto più stretta con la promozione delle
vite che viviamo e delle libertà di cui godiamo.
L’espansione delle libertà (…) ci permette di essere in modo più completo
individui sociali che esercitano le loro volizioni, interagiscono col mondo in cui
vivono e influiscono su di esso”.
Amartya Sen, Lo sviluppo è libertà (1999)