Evento Formativo n° -
LA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’ AL
MALATOLa relazione con il
paziente:i contenuti e il fine .
I edizione: 22 maggio 2012
II edizione: 9 novembre 2012
III edizione: 23 novembre 2012
Ospedale SS. Annunziata
SAVIGLIANOSala Congressi
Evento Formativo n° -
LA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’ AL
MALATOLa relazione con il
paziente:i contenuti e il fine .
I edizione: 22 maggio 2012
II edizione: 9 novembre 2012
III edizione: 23 novembre 2012
Ospedale SS. Annunziata
SAVIGLIANOSala Congressi
LA VERITA’AL MALATOLA VERITA’AL MALATOIndagine tra i medici Indagine tra i medici
ospedalieriospedalieri dell’ ASL CN 1dell’ ASL CN 1
Ciravegna GiovanniCiravegna GiovanniGruppo Aziendale Progetto Bioetica Savigliano
FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE Sezione parallela di Torino
Biennio di specializzazione in Teologia Morale Master Universitario in Bioetica
TESI I Anno
DIZIONARI DI BIOETICA E VERITA’AL MALATODIZIONARI DI BIOETICA E VERITA’AL MALATOUn approccio criticoUn approccio critico
Docente:Prof. Paolo MERLO
Candidato:Dr. Giovanni Ciravegna
Anno Accademico 2008-2009
FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE
Sezione parallela di TorinoBiennio di specializzazione in Teologia Morale
Master Universitario in Bioetica
TESI II Anno
LA VERITA’AL MALATOLA VERITA’AL MALATOIndagine tra i medici ospedalieri dell’ ASL CN 1Indagine tra i medici ospedalieri dell’ ASL CN 1
Docente:Prof. Paolo MERLO
Candidato:Dr. Giovanni Ciravegna
Anno Accademico 2009-2010
I CONTENUTI DELLA RELAZIONEI CONTENUTI DELLA RELAZIONE
RIFLESSIONI CONCLUSIVERIFLESSIONI CONCLUSIVE
IL QUESTIONARIOIL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte
INTRODUZIONEINTRODUZIONE 1.Premesse bioetiche
LA VERITA’ AL MALATOLA VERITA’ AL MALATO
Presenta risvolti dicarattere
MedicoMedicoGiuridicoGiuridicoPsicologicoPsicologico
EticoEtico
VERITA’ E AUTONOMIAVERITA’ E AUTONOMIADEL PAZIENTEDEL PAZIENTE
VERITA’ E VERITA’ E MENZOGNAMENZOGNA
• Il malato va sempre informato?Il malato va sempre informato?
• Tacere parte delle informazioni attentaTacere parte delle informazioni attenta al principio di autonomia del paziente ?al principio di autonomia del paziente ?
• Cos’è da perseguire:Cos’è da perseguire: - la sola autonomia o il bene - la sola autonomia o il bene integrale del paziente?integrale del paziente? - e perché?- e perché?
• Cos’è la verità?Cos’è la verità?
• Quale verità comunicare?Quale verità comunicare?
• Quali sono i modi e i tempi più appropriati ed efficaci Quali sono i modi e i tempi più appropriati ed efficaci per comunicarla?per comunicarla?
• E’ lecito tacere parte delle informazioni?E’ lecito tacere parte delle informazioni?
• Mente chi comunica solo in parte Mente chi comunica solo in parte quanto sa?quanto sa?
• In che cosa consiste la menzogna?In che cosa consiste la menzogna?
LA VERITA’ AL MALATOLA VERITA’ AL MALATOE IMPLICAZIONI ETICHEE IMPLICAZIONI ETICHE
LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE
Il paziente-Il paziente-cliente è il vero è il vero
protagonista della sua saluteprotagonista della sua salute Il medico Il medico sasa, il malato , il malato accettaaccetta
CONTESTO PATERNALISTICO
CONTESTO CONTRATTAULISTICO
Principio di beneficenzabeneficenzaAnnullamento dell’autonomiaautonomia
Assolutizzazione del principiodi autonomiaautonomia del paziente
La verità è conosciuta e gestitaLa verità è conosciuta e gestita dal medico per il bene del paziente.dal medico per il bene del paziente.
E’ un semplice passaggio di informazioni E’ un semplice passaggio di informazioni
Rischi Più responsabilità
Più compartecipazione e consapevolezza
Verità come strumento di potere nelle mani del medico
Non c’è responsabilitàdel paziente
Il diritto alla verità è condizione Il diritto alla verità è condizione indispensabile perché il paziente possa indispensabile perché il paziente possa
prendere decisioni autonome.prendere decisioni autonome. La verità ad ogni costo La verità ad ogni costo
Questi due modelli così rappresentati, sono chiaramente insufficienti.
In entrambe le posizioni il malinteso sta in una visione riduttiva della veritàvisione riduttiva della verità, intesa come pura
informazione di dati scientifici, anziché come azione comunicativa di più ampio respiro. Il superamento dell’autoritarismo ha come contropartita il pericolo di destituire di significato le relazioni interumane.
Il dovere del medicodi dire la verità
Codice di deontologia medica (art.33,2006)
UN DOVERE E UN DIRITTOUN DOVERE E UN DIRITTO
Codice di Deontologia Medica: art. 33 Codice di Deontologia Medica: art. 33 Informazioni al cittadinoInformazioni al cittadino
Il medico deve forniredeve fornire al paziente la più idonea informazionela più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate.Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle tenendo conto delle sue capacità di comprensionesue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta.[…]
Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infausteprognosi gravi o infauste o tali da poter procurare preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornitecon prudenzaprudenza, usando terminologie non traumatizzanti e senza escludere elementi di speranzasperanza.
La documentata volontà della persona assistita di non essere informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione deve essere rispettata.
Il dovere del medicodi dire la verità
Il diritto del pazientedi conoscere la verità
Codice di deontologia medica (art.33,2006)
Costituzione italiana (art.32 e 13)Raccomandazione del
Consiglio d’Europa (1976, n 779)
UN DOVERE E UN DIRITTOUN DOVERE E UN DIRITTO
La Costituzione della Repubblica Italiana: art. 32La Costituzione della Repubblica Italiana: art. 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure agli indigenti.Nessuno può essere obbligato ad un determinato Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitariotrattamento sanitario se non per disposizione di legge.La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana
La Costituzione della Repubblica Italiana: art. La Costituzione della Repubblica Italiana: art. 1313La libertà personale è inviolabileLa libertà personale è inviolabile.[…]
UN DOVERE E UN DIRITTOUN DOVERE E UN DIRITTO
Vanno considerati anche Vanno considerati anche altri sicuri diritti del paziente altri sicuri diritti del paziente
(la ricerca della salute, del benessere)(la ricerca della salute, del benessere)insieme a possibili responsabilitàinsieme a possibili responsabilità
verso terziverso terzi
Come comportarsiCome comportarsiquando la verità èquando la verità è
““pesante”?pesante”?
Il dovere del medicodi dire la verità
Il diritto del pazientedi conoscere la verità
Codice di deontologia medica (art.33,2006)
Costituzione italiana (art.32 e 13)Raccomandazione del
Consiglio d’Europa (1976, n 779)
Indicazioni per una chiara e piena informazione al pazienteIndicazioni per una chiara e piena informazione al paziente
…ma
…allora
Il problema della informazione al paziente non può esaurirsi in termini di
“dovere e diritto”
La comunicazione della verità non è un diritto astratto, estraneo al bene globale
della persona: essa è finalizzata al bene autentico della persona.
E’ la ricerca di una relazione umana autenticarelazione umana autentica fra due persone che in modo sinergico si impegnano a raggiungere un fine comunefine comune che è il bene del pazienteil bene del paziente..
Il bene del paziente diventa il fine della ricerca della comunicazione della verità.
La comunicazione della verità è un evento relazionaleevento relazionale e non semplice informazione, comunicazione di dati scientifici.
E’ una positiva sintesi del principio di autonomiaE’ una positiva sintesi del principio di autonomia e di quello di beneficenzae di quello di beneficenza
LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTELA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE
La terza viaL’ALLEANZA TERAPEUTICAL’ALLEANZA TERAPEUTICA
La terza viaL’ALLEANZA TERAPEUTICAL’ALLEANZA TERAPEUTICA
Nella situazione di possibile conflittopossibile conflitto che si può creare tra il medico e il paziente per l’intrinseca asimmetricità della loro relazione, si deve accettare di ponderare ponderare i beni in gioco secondo una loro gerarchiai beni in gioco secondo una loro gerarchia, di valutare il peso dei danni e delle
possibilità fisiche e morali del soggetto nella ricerca del vero benevero bene..
Forme di comunicazione della verità Forme di comunicazione della verità diversificate diversificate e con e con piena legittimità moralepiena legittimità morale
Si devono considerare i possibili beni in conflittobeni in conflitto: il diritto alla verità del paziente, il rispetto della sua condizione di sofferenza, l’efficacia dell’intervento
terapeutico, la salvaguardia della stima personale e pubblica del medico, gli eventuali interessi di terzi. Una ponderazioneponderazione, talora difficile e sofferta,
complessa e non avulsa da errori a volte anche gravi. Pegoraro, 2004Pegoraro, 2004
LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTELA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE
I CONTENUTI DELLA RELAZIONEI CONTENUTI DELLA RELAZIONE
RIFLESSIONI CONCLUSIVERIFLESSIONI CONCLUSIVE
IL QUESTIONARIOIL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte
INTRODUZIONEINTRODUZIONE 1.Riflessioni bioetiche
IL TESTO DEL QUESTIONARIOIL TESTO DEL QUESTIONARIO
IL TESTO DEL QUESTIONARIOIL TESTO DEL QUESTIONARIO
L’ASL CN 1L’ASL CN 1
Ospedale di Fossano
Ospedale di CevaOspedale di Mondovì
Ospedale di SaviglianoOspedale di Saluzzo Hospice di Busca
396 MEDICI 396 MEDICI
193 Questionari distribuiti193 Questionari distribuiti
203203 esclusi per scarsa attinenza esclusi per scarsa attinenza alla problematica esaminata alla problematica esaminata
171 Questionari compilati (88.6%)171 Questionari compilati (88.6%)
22 Questionari non compilati (11.4%)22 Questionari non compilati (11.4%)
IL DISEGNO DELLO STUDIO IL DISEGNO DELLO STUDIO
(TOTALE MEDICI ASL CN 1, Marzo 2010)
(43% DEL TOTALE)
50,342,5
0
10
20
30
40
50
60
Maschi Femmine
52
40
0
10
20
30
40
50
60
31-50 anni 51-60 anni
DISTRIBUZIONE PER SESSODISTRIBUZIONE PER SESSO ETA’ MEDIA ETA’ MEDIA
ETA’ MEDIAETA’ MEDIAPER SESSOPER SESSO FASCE DI ETA’ FASCE DI ETA’
AnniAnni
LE CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE STUDIATALE CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE STUDIATA
%
64%
36%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Medici Chirurghi
65%
35%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Maschi Femmine
25% 27%40%
1%2%0%
20%
40%
60%
80%
100%
<31 31- 40 41- 50 51- 60 >60
47,3
0
10
20
30
40
50
60
70
Età media
59%
29%
12%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Poco (1-5) Abbast.(6-10) Spesso (>10)
44% 42%
2%11%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Il paziente Un familiare Una personafidata
Il paziente +un familiare
9%1%
90%
Sì, sempre in modo completo
Sì, ma in modo personalizzatoSì in modo completo e personalizzato
Se ‹‹Sì, ma in modo personalizzato››, per quali ragioni [una sola opzione]
141
20
117
30
30
60
90
120
150
Il bene delpaziente
Lacomunicazioneva commisurataalla capacità diaccoglienza del
paziente
Può aiutare ilpaziente aprenderedecisioni
importanti
Non indicato Rispostemultiple
Se ‹‹Sì, sempre e in modo completo››,per quali ragioni [due sole opzioni]
59
15
10
0
510
15
Il rispettodel
principio diautonomia
del paziente
E' undovere del
medico
Il rispettoche si deve
agli altri
La veritàaiuta a
prenderedecisioni
imporatanti
Nonindicato
75% 67% 60%
32%
68%
Sì No
8
95
23 24
40
1
39
40
20
40
60
80
100
Lamenzogna è
sempreillecita
Il paz.decidein base ainformaz.
vera
E' dovere delmedico dire
la verità
Il consensonon sarebbe
valido
Minaccia lafiducia di un
rapporto
Altro Nonindicato
Rispostemultiple
Se ‹‹No››, per quali ragioni?[due opzioni] Se ‹‹Sì››, per quali ragioni?[due opzioni]
2
36 32
10 111
16
0
10
20
30
40
Solo ilmedico
conosce ilbene delpaziente
Per evitarereazionidannose
Permantenereintatto il
desiderio divivere
Per volontàdei famigliari
Il pazientenon vuole
sapere
Altro Non indicato
81% 34% 67% 59%
89%
11%
Sì No
Se ‹‹Sì››, quando? [due sole opzioni]
112
70
14
61
6
42
10
30
60
90
120
Quando laverità
integralepuò
dannegiareil paziente
Quandopuò servire
aconservareil desideriodi vivere
Quando èrichiesto
daifamigliari
Quando ilpaziente
non vuolesapere
Altro Nonindicato
Rispostemultiple
Se ‹‹No››, perché?[due sole opzioni]
18
6 52 1
4
0
5
10
15
20
Per decidereautonomamente
il paziente habisogno di unainformazione
completa
E' un dovere delmedico dire la
verità
Il consensoottenuto non
sarebbe valido
Sarebbe unaforma di
paternalismo
Altro Non indicato Rispostemultiple
100%60%73%
6. Mente chi tace parte della verità?
24%
2%
74%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Si No Non indicato98%
1% 1%0%
20%
40%
60%
80%
100%
Condivido Non condivido Non indicato
1%6%
53%
40%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Condivido Non condivido No, ma miriconosco
Non indicato
26
71 64 59
124 123
4
41
10
20
40
60
80
100
120
140
Non
men
tire
Non
trad
ire il
patto
di f
iduc
ia
Dar
ein
form
azio
nisc
ient
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men
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umat
izza
nti,
dare
sper
anza
Altr
o
Non
indi
cato
Ris
post
em
ultip
le
73% 72%42%
5%
95%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Il medico Altri
70%
10%20%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
6%
57%
37%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
83%
5%12%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
135
99
14 6 12
76
0
30
60
90
120
150
Capire lapersona cheho davanti
Risponderea domande
sullasofferenza esulla morte
Il miovissuto
personale
Nessunproblema
Altro Nonindicato
58%79%
85%
4%11%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
8%2%
90%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
1%7%
92%
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
Sì No Non indicato
47%37%
16%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
85%
12%3%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
I CONTENUTI DELLA RELAZIONEI CONTENUTI DELLA RELAZIONE
RIFLESSIONI CONCLUSIVERIFLESSIONI CONCLUSIVE
IL QUESTIONARIOIL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte
INTRODUZIONEINTRODUZIONE 1.Riflessioni bioetiche
L’ANALISIL’ANALISI DELLE RISPOSTEDELLE RISPOSTE
1. Il rispetto del principio di autonomia vs una verità personalizzata 2. Le contraddizioni tra le affermazioni e la prassi3. Il ruolo dei famigliari4. Ruolo e significato della menzogna
Solo il 9% del campione esaminato è favorevole a dire
la verità sempre e in modo completola verità sempre e in modo completo
9%1%
90%
Sì, sempre in modo completo
Sì, ma in modo personalizzatoSì in modo completo e personalizzato
1.1. IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI AUTONOMIAIL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI AUTONOMIAVSVS
UNA VERITA’ PERSONALIZZATAUNA VERITA’ PERSONALIZZATA
D.3 La verità va detta: risposte in percentualeD.3 La verità va detta: risposte in percentuale
Il 90% del campione esaminato è favorevole ad una comunicazione della
verità personalizzataverità personalizzata
UNA COMUNICAZIONE BASATA SOLO SUL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI AUTONOMIA
DEL PAZIENTE NON SEMBRA ESSERECOSI’ RADICATO NEL CAMPIONE
DI MEDICI ESAMINATO
Per il rispetto del principio di
autonomia del paziente
La comunicazione va commisurata alla
capacità di accoglienza
da parte del paziente
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
9%1%
90%
Sì, sempre in modo completoSì, ma in modo personalizzatoSì in modo completo e personalizzato
La verità va detta:
66%
34%
No Sì
39%54%
1% 6%
CondividoNon condividoNon cond., ma mi riconoscoNon indicato
E’ lecito mentire al paziente?
Nella pratica …Dov’è la coerenza?coerenza?
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
Nella pratica …
53%
40%7%0%
CondividoNon condividoNon cond., ma mi riconosco Non indicato
87%
13%
No Sì
E’ lecito mentire al paziente?
Dov’è la coerenza?coerenza?
9%1%
90%
Sì, sempre in modo completo
Sì, ma in modo personalizzatoSì in modo completo e personalizzato
La verità va detta:
1%6%
53%
40%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Condivido Non condivido No, ma miriconosco
Non indicato
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
Il confronto di questi dati mette in evidenza come,Il confronto di questi dati mette in evidenza come,
nella pratica clinica, si possa ricorrere alla menzognanella pratica clinica, si possa ricorrere alla menzogna
con la stessa facilità, pur partendo da dichiarazionicon la stessa facilità, pur partendo da dichiarazioni
di intenti diverse. di intenti diverse.
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI E LA PRASSI
2
36 32
10 111
16
0
10
20
30
40
Solo ilmedico
conosce ilbene delpaziente
Per evitarereazionidannose
Permantenereintatto il
desiderio divivere
Per volontàdei famigliari
Il pazientenon vuole
sapere
Altro Non indicato
Dettaglio, in cifre assolute, delle opzioni scelte dai 54 medici per i quali è lecito mentire
allora forse Il Paternalismo medicoPaternalismo medico non è del tutto superato
Perché si ricorre alla bugia pietosabugia pietosa?
PREVALE IL PRINCIPIO IPPOCRATICOCHE IL MEDICO
“PRIMA DI TUTTO NON DEVE FARE DEL MALE”PRINCIPIO DI NON MALEFICENZA
67% 59%
2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI
Traspare la difficoltà a metter in pratica i buoni propositiLe intenzioni sono buone, le preoccupazioni sono quelle giuste,ma poi davanti alle difficoltà si ricorre alla bugia pietosabugia pietosa
Come si spiega questa contraddizione per cui i medici, partendo da affermazioni diverse, arrivano a mettere in pratica la bugia pietosabugia pietosa?
C’è alla base una mancanza di preparazione personalemancanza di preparazione personale che non aiuta a superare le difficoltà insite in questo tipo di comunicazione?
Entrare in sintoniacon il malato per ottimizzare l’informazione
Rispondere a domandesu temi relativi alla sofferenza e alla morte
3. I FAMIGLIARI3. I FAMIGLIARI
Una volta diagnosticata una malattia grave, informi per primo:
Devo comunicare al paziente una malattia grave: valuto con i famigliari come affrontare il problema.
Cosa dice il Nuovo Codice di DeontologiaMedica (2006), in tema di comunicazione a terzi?
Art.34‹‹presuppone il consenso esplicitamente espresso del paziente, fatto salvo quanto previsto all’art. 10 e all’art. 12, allorché sia in grave pericolo la salute o la vita del soggetto stesso o di altri, (…) il medico deve raccogliere gli eventuali nominativi delle persone preliminarmente indicate dallo stesso a ricevere la comunicazione dei dati sensibili››.
44% 42%
2%11%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Il paziente Un familiare Una personafidata
Il paziente +un familiare
83%
5%12%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Sì No Non indicato
E’ incapacitàincapacità ad affrontare una situazione obiettivamente difficile?
Questo comportamento del medico, in assenza di consenso,lede il principio di autonomia del paziente?
Oppure è frutto di un didiscernimento prudenziale scernimento prudenziale ?
3. I FAMIGLIARI3. I FAMIGLIARI
?
Ogni persona vive in un contesto di relazionicontesto di relazioni con altre persone, ha bisogno degli altri per giungere al suo compimento
(è la costitutiva dimensione socialecostitutiva dimensione sociale dell’uomo)
UNA GIUSTA ED EQUILIBRATA COLLABORAZIONEUNA GIUSTA ED EQUILIBRATA COLLABORAZIONE
CON I FAMIGLIARI CHE ABBIA LO SCOPO DICON I FAMIGLIARI CHE ABBIA LO SCOPO DI
PERSEGUIRE IL BENE DEL PAZIENTE E’PERSEGUIRE IL BENE DEL PAZIENTE E’
FONDAMENTALE NELLA GESTIONE FONDAMENTALE NELLA GESTIONE
DELLA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’DELLA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’
3. I FAMIGLIARI3. I FAMIGLIARI
Ogni essere umano deve porre attenzione anche alla rete di relazioni in cui è inseritoattenzione anche alla rete di relazioni in cui è inserito
Può la malattia che colpisce una persona costituire un fatto privato per il quale
l’individuo avrebbe il diritto di decidere da solo il da farsi?
Il non mentire non mentire non sembra essere uno degli aspetti essenziali della relazione con il paziente
8
95
23 24
40
1
39
40
20
40
60
80
100
Lamenzogna è
sempreillecita
Il paz.decidein base ainformaz.
vera
E' dovere delmedico dire
la verità
Il consensonon sarebbe
valido
Minaccia lafiducia di un
rapporto
Altro Nonindicato
Rispostemultiple
26
71 64 59
124 123
4
41
10
20
40
60
80
100
120
140
No
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le
LE RAGIONI PER CUI NON SI DEVE MENTIRE
LE PREOCCUPAZIONI MAGGIORI NEL DIRE LA VERITA’AL PAZIENTE
MANCA LA PROSPETTIVA ETICA DEL NON MENTIRE E LA
CONSAPEVOLEZZA DELLA SUA IMPORTANZA ALLA BASE DI OGNI AUTENTICA RELAZIONE UMANA
4. LA4. LA MENZOGNAMENZOGNA
Quale profilo della menzogna emerge dall’analisi del questionario?
Cosa pensano i medici della menzogna?
6. Mente chi tace parte della verità?
24%
2%
74%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Si No Non indicato
C’è disaccordo invece sul significatosignificato del tacere parte della veritàtacere parte della verità
Quale consapevolezza c’è della intenzionalità di ingannare quale elemento costitutivo fondamentale della menzogna?
E’ LA VOLONTA’VOLONTA’ DELL’INDIVIDUO DI INGANNARE DICENDO UNA COSA CHE SA CHIARAMENTE DI ESSERE FALSA
““non chiunque dice il falso mente” (De Mendacio III,3)non chiunque dice il falso mente” (De Mendacio III,3)la menzogna coincide con l’intenzione di dire il falso la menzogna coincide con l’intenzione di dire il falso ““si può dire il falso senza mentire”si può dire il falso senza mentire”““si può dire il vero mentendo”si può dire il vero mentendo”
Tre sono gli elementi costitutivi della menzogna:Tre sono gli elementi costitutivi della menzogna:-una falsa enunciazione (-una falsa enunciazione (falsità materialefalsità materiale))--la volontà di enunciare il falso (la volontà di enunciare il falso (falsità formalefalsità formale))--l’intenzione di ingannarel’intenzione di ingannare ( (falsità effettivafalsità effettiva))La ragione formale della menzogna si desume dalla La ragione formale della menzogna si desume dalla falsità formalefalsità formale come Agostino, Tommaso distingue:come Agostino, Tommaso distingue:-colui che dichiara il falso credendo che sia vero (-colui che dichiara il falso credendo che sia vero (bugia materialebugia materiale))--colui che dice il vero con l’intenzione di dire il falso, colui che dice il vero con l’intenzione di dire il falso, mentemente, , anche se per accidens dice la verità anche se per accidens dice la verità
TOMMASO D’AQUINO1225-1274
AGOSTINO354-430
LA MENZOGNALA MENZOGNA
… allora il graduare la comunicazione, celando parte della verità,
sempre nel rispetto della veridicità, non è menzogna
«non sembra artificioso, nè evasivo valutare come non menzognera quella dissimulazione temporanea che il medico considera necessaria se fa parte di un
processo graduale di comunicazione veritiera» Haring, 1980:73
Non è necessario che si dica tutta la verità che si conosce, se questo è per il bene del paziente.
Ma tutto ciò che si dice deve essere verotutto ciò che si dice deve essere vero.
I CONTENUTI DELLA RELAZIONEI CONTENUTI DELLA RELAZIONE
RIFLESSIONI CONCLUSIVERIFLESSIONI CONCLUSIVE
IL QUESTIONARIOIL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte
INTRODUZIONEINTRODUZIONE 1.Riflessioni bioetiche
[…] si ha l’impressione che le malattie vengano affrontate […] si ha l’impressione che le malattie vengano affrontate in modo impersonale, anteponendo i valori della scienza a in modo impersonale, anteponendo i valori della scienza a quelli della persona. Il paziente, il suo vissuto, il suo quelli della persona. Il paziente, il suo vissuto, il suo ambiente, le sue preferenze e la sua unicità scompaiono e ambiente, le sue preferenze e la sua unicità scompaiono e vengono svalutate.[…]vengono svalutate.[…]
M. Bobbio, IL MALATO IMMAGINATO. I rischi di una medicina senza limiti, 2010
Il tema del dire la verità al malato ci costringe ad una seria riflessione sul nostro modo di essere medici, sul modo in cui svolgiamo la nostra professione e in ultima istanza anche sul nostro modo di essere uomini e persone, in relazione con l’altro, che ora è sano e ora è ammalato.
ISCRIZIONE ISCRIZIONE DELL’ANTICODELL’ANTICO
OSPEDALE OSPEDALE S.GIACOMO DI S.GIACOMO DI
ROMAROMA
Vieni per essere guarito …Se non guarito, almeno curato …Se non curato, almeno consolato
E’ TEMPO DI RIAFFERMARE LA E’ TEMPO DI RIAFFERMARE LA CENTRALITA’ DELLA PERSONACENTRALITA’ DELLA PERSONA
NELLA PRASSI MEDICANELLA PRASSI MEDICA
“E’ un errore pensare di interagire con il corpo (organi, apparati, cellule, ormoni…) e rimanere “tangenziali rispetto alla persona “. G. Russo, 2005
……dunque umanizzare la Medicinadunque umanizzare la Medicina
[…] il contesto culturale odierno, il relativismo etico, il
laicismo ed il consumismo assurto a valore, mettono in crisi
i fondamenti etici e deontologici delle professioni sanitarie.
[…]. Il tecnicismo esasperato, il proliferare delle
specializzazioni, una burocrazia imperante e le infinite
sequele medico-legali, hanno profondamente destabilizzato hanno profondamente destabilizzato
i medici facendo perdere la loro vocazione primaria: la i medici facendo perdere la loro vocazione primaria: la
cura della persona malatacura della persona malata.[…]
E. Larghero, Medical Humanities e Bioetica clinica, 2010
……eppure è così perchèeppure è così perchè
[…] una medicina che ha perso la capacità di essere emotivamente vicina alla sofferenza, perché non ci si prende più cura del malato, ma della malattia, non dell’angoscia, ma del parametro patologico, non di quell’individuo peculiare ma di un paziente che rientra nei criteri stabiliti dalle linee guida. […] La medicina ha perso il senso La medicina ha perso il senso dell’uomo, rimane solo il senso delle lesioni dell’uomo, rimane solo il senso delle lesioni curabilicurabili.
M. Bobbio, Il MALATO IMMAGINATO. I rischi di una medicina senza limiti, 2010
Soltanto chi possiede un bagaglio umano, culturale e valoriale
adeguato può affrontare le situazioni e districarsi nel complesso
mondo della salute. […] Competenze tecnico-scientifiche e doti Competenze tecnico-scientifiche e doti
umaneumane devono fondersi sinergicamente e armoniosamente nella
certezza che la guarigione si può realizzare in modo pieno e autentico
soltanto nell’alleanza terapeutica. L’alleanza terapeuticaL’alleanza terapeutica […] è un
cammino di fiducia reciproca che indica come il rapporto tra medico e
paziente non possa essere fondato soltanto su valori normativi e sulle
competenze scientifiche, ma anche e soprattutto sul valore
inalienabile della persona.
E. Larghero, Medical Humanities e Bioetica clinica, 2012
Ed è all’interno di questa alleanza che si dovrà ricercare
insieme quella verità che possa dare un senso alle
sofferenze dei nostri pazienti.
““ESSERE CAPACI DI DIAGNOSTICARE CON ESSERE CAPACI DI DIAGNOSTICARE CON
ESATTEZZA E’ UNA BUONA DIMOSTRAZIONE ESATTEZZA E’ UNA BUONA DIMOSTRAZIONE
DI COMPETENZA MEDICADI COMPETENZA MEDICA
ESSERE CAPACI DI DIRE AL PAZIENTEESSERE CAPACI DI DIRE AL PAZIENTE
CIO’ CHE EGLI DEVE SAPERECIO’ CHE EGLI DEVE SAPERE
E’ UNA BUONA PROVA DI ARTE MEDICA”E’ UNA BUONA PROVA DI ARTE MEDICA”
(Iandolo, 1983)(Iandolo, 1983)
A voi tuttiA voi tutti
per l’attenzione per l’attenzione