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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Evoluzione delle teorie organizzative
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
• L’organizzazione è una disciplina complessa – economia – sociologia – psicologia-psicotecnica – antropologia culturale
Gli Studi Organizzativi
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
L’Ambiente socio-economico del 1900: Ø elevata disponibilità di manodopera poco scolarizzata Ø necessità di soddisfare i bisogni primari Ø allargamento dei mercati/produzione di massa Ø obiettivo di ottenere prodotti a basso costo attraverso
un razionale impiego dei fattori
La Scuola Classica (1900-1930)
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Lezione 2 – Teorie organizzative
• F. W. Taylor e lo Scientific Management • Fayol e la Direzione amministrativa • Weber e il modello burocratico
La Scuola Classica (1900-1930)
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
F.W Taylor (1912)
• Sviluppo della civiltà industriale • Nascita dei conflitti sociali • Sviluppo dello scientismo e del positivismo
Perchè si comincia a parlare di organizzazione
Presupposti del taylorismo • Tendenza degli operai a ridurre la produzione • Il contenimento della produzione è un “furto” • maggiore produzione-maggiore ricchezza-maggiore
domanda
Lo Scientific Management
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Lezione 2 – Teorie organizzative
• L’organizzazione scientifica è superiore rispetto all’esperienza dei lavoratori
• se il mestiere si impara osservando non è possibile progredire
1. Osservazione empirica dell’attività svolta
2. analisi dei tempi e dei metodi utilizzati (cronometraggio)
3. analisi degli strumenti di lavoro
Le fasi dell'organizzazione scientifica
4. Identificazione dei metodi e degli strumenti migliori per ottimizzare i tempi
Superiorità dell’organizzazione scientifica
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Ø Codificare e rendere scientifiche (Task Management) le conoscenze derivanti dall’esperienza • DISCIPLINA (chi rifiuta viene licenziato)
Ø Selezione scientifica delle risorse umane • ADDESTRAMENTO (per ciascun operaio esiste un
compito in cui raggiunge un più elevato livello di rendimento)
Ø Mettere insieme la scienza e operai selezionati
Principi dell’organizzazione scientifica
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Ø Standardizzazione delle mansioni
Ø Parcellizzazione (suddivisione delle mansioni) Ø Specializzazione
Ø Sistema ad incentivi: il cottimo
Principi dell’organizzazione scientifica
http://www.youtube.com/watch?v=I37VtQbOa7M
Charlie Chaplin e la fabbrica: Tempi Moderni (1936)
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
La Direzione Amministrativa
Il punto di partenza è l’individuazione delle funzioni fondamentali che qualunque azienda deve realizzare per poter sopravvivere, indipendentemente dalla dimensione e dalla natura dell’attività svolta
1. Tecnica (produzione, fabbricazione, trasformazione) 2. Commerciale (acquisti, vendite, scambi) 3. Sicurezza (protezione dei beni e delle persone) 4. Contabilità (Inventari, bilanci, costi, statistiche) 5. Direttiva (programmazione, organizzazione, comando,
coordinamento, controllo)
H. Fayol
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Ø Le cinque funzioni fondamentali – tecnica – commerciale – sicurezza – contabilità – direttiva
I Principi fondamentali dell’organizzazione Ø divisione del lavoro Ø unità di comando Ø unità di direzione Ø autorità e la responsabilità Ø gerarchia Ø sistemi retributivi
– programmazione – organizzazione – coordinamento – controllo
line e staff organigrammi
La Direzione Amministrativa H. Fayol
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
H. Fayol
La Direzione Amministrativa
I Principi fondamentali dell’organizzazione Ø divisione del lavoro (ottimizzare l’utilizzazione delle limitate
capacità dell’uomo) Ø unità di comando (una persona deve ricevere ordini da un solo
capo) Ø unità di direzione (un solo capo, un solo programma;
necessario per evitare disfunzioni e turbamenti nei subordinati) Ø autorità e la responsabilità (gerarchica e personale) Ø gerarchia (necessaria, non deve costituire un irrigidimento) Ø sistemi retributivi (trovare giuste combinazioni tra i modelli
esistenti; per i dirigenti partecipazione agli utili)
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Struttura Line-Staff
• Supporto alla direzione per la gestione corrente: eliminare la routine
• Assistenza alla direzione per il coordinamento e controllo
• Effettuazione di studi e definizione programmi • Attività di innovazione tecnica e tecnologica
Rispetto all’organizzazione di tipo funzionale di Taylor, Fayol ritiene che sia necessario affiancare ai capi reparto uno “stato maggiore”
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
L’Organigramma Utile per seguire l’evoluzione delle
strutture organizzative indica:
• RAPPORTI GERACHICI
• COMPETENZE
• ORGANICI
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Organigramma che illustra la gerarchia dell’autorità all’interno di una organizzazione di servizi sociali
Consiglio di amministrazione
Assistente del direttore generale per i servizi alle persone
Comitato esecutivo
Direttore generale
Comitato consultivi
Direttore sviluppo
economico
Assistente del direttore generale per i servizi della comunità
Direttore pianificazione
regionale
Direttore edilizia
Direttore giustizia criminale
Direttore finanza
Direttore AAA
Direttore CETA
Segreteria
Consulente capo
Consulente capo
Assitente direttore finanza
Impiegato al
registro Segreteria Assistente
amministrativo
Impiegato paghe e stipendi
Segreteria Specialista MIS Impiegato di staff
Assistente
amministrativo
Coordinatore alcolismo
Coordinatore informazione
pubblica
Contabile Manager aspetti
fiscali e contrattuali
Consulente sviluppi CETA
Titolo II D, VI e VII
Pianificatore
CETA
Coordinatore edilizia
Consulente sviluppi CETA
Titolo II ABC
Consulente sviluppi CETA
Giovani IV
Specialista programmi
AAA
Pianificatore programmi
AAA
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 4
Livello 5
CETA Assunzione
e orientamento
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Lezione 2 – Teorie organizzative
• Il “tipo ideale”: la burocrazia – obbedienza solo a doveri di ufficio – autorità legale (norma) e razionale (conoscenza) – precisa gerarchia – precise competenze – selezione e contratti – qualificazione e specializzazione – stipendio – professionalità e esclusività – possibilità di carriera per anzianità e prestazioni – disciplina
Il Modello Burocratico Max Weber
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
• Attenzione incentrata sulla produttività e non sull’uomo • Il cronometraggio non tiene conto della fatica (la psico-
tecnica). • Assenza di basi fisiologiche: la fatica di fatto non esiste • Assenza di basi psicologiche: gli incentivi del salario non
sono solo “industriali” • Le organizzazioni sono intese come “macchine”
• … in sostanza manca la dimensione fisiologica e psicologica dell’uomo (la motivazione?)
Limiti della scuola classica
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
La scuola delle relazioni umane
Ø Allargamento dei mercati e delle dimensioni aziendali
Ø Crescita dei conflitti sociali
Ø Bassa produttività Ø Reazione al Taylorismo
q Gli esperimenti di Hawthorne alla Western Electric (1927-1930)
q Si ricerca l’effetto sulla produttività delle situazioni di contesto
q Si osserva invece l’impatto del coinvolgimento delle operaie sulla loro produttività
q Gli aspetti sociali e le relazioni tra le persone
q L’organizzazione “informale”
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
La scuola delle relazioni umane
Ø Produttività dipende da condizioni fisiche, ambiente di lavoro ma anche ambiente sociale
Ø Gli incentivi non-economici sono della massima importanza
Ø Elevato livello di specializzazione non è la più efficiente forma di attribuzione dei compiti
Ø Il personale manifesta atteggiamenti di gruppo (l’appartenenza incide su morale e produttività)
Principali contributi della scuola di Mayo
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Le teorie contingenti Il modello di base
Si sposta l’enfasi Ø Dalla organizzazione interna (One best way) Ø Alla coerenza con l’ambiente esterno (One best fit) Metodo: Rivalutazione del concetto di “ situazione” ricercando una correlazione tra variabili indipendenti (situazionali) e variabili dipendenti (strutturali) Elementi caratterizzanti: Ø Riferimento alla teoria dei sistemi Ø L’organizzazione deve adattarsi al contesto se vuole sopravvivere e performare Ø Ricercare coerenza tra più variabili strutturali e una variabile contingente alla volta
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Lezione 2 – Teorie organizzative
Il modello “contingente”
Dimensioni contestuali
Parametri di progettazione
(struttura)
+
-
Risultati (performance)
Adattamento razionale
Gerarchia Centralizzazione Formalizzazione Specializzazione Professionalità
Obiettivi e strategie Ambiente Tecnologie Dimensione Cultura
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Lezione 2 – Teorie organizzative
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La Teoria delle Contingenze
Ø La tecnologia (Woodward, 1958)
Ø La dimensione (Pugh e altri 1967, Aston Group)
Ø La dimensione e le scelte strutturali (Child, 1960)
Ø Anni ‘65-’75: nasce l’incertezza nei mercati e nasce la “strategia”
Ø Adattamento strutturale all’”ambiente” (Burns & Stalker 1961; Emery & Trist 1965)
Ø Strategia-Struttura (Chandler, 1962)
VARIABILI INTERNE VARIABILI AMBIENTALI
VARIABILI INTERNE/
AMBIENTALI
STRATEGIA STRUTTURA
COMPORTAMENTI
Management
ADATTAMENTO RAZIONALE
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Lezione 2 – Teorie organizzative
Obiettivi e strategia
(Capitolo 2)
Ambiente e relazioni
interorganizzative (Capitolo 4 e 5)
Cultura (Capitolo 10)
Dimensione
(capitolo 9)
Tecnologia (Capitoli 7 e 8)
Struttura (Capitolo 3)
1. Formalizzazione 2. Specializzazione 3. Gerarchia 4. Centralizzazione 5. Professionalità
L’organizzazione
Funzionamento Innovazione
Processi decisionali Conflitti e potere
(Capitoli 11, 12, 13)
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 2 – Teorie organizzative
Due paradigmi di progettazione organizzativa
Struttura verticale
Compiti di routine
Cultura rigida
Strategia competitiva
Sistemi formali
Paradigma del sistema meccanico
Ambiente stabile Prestazioni efficienti
Struttura
orizzontale
Cultura adattiva
Arricchimento
dei ruoli
Strategia collaborativa
Informazioni condivise
Cambiamento organizzativo
a servizio delle prestazioni
Paradigma del sistema organico-biologico
Ambiente turbolento Learning Organization
Fonte: adattato da David K. Hurst, Crisis and Renewal: Meeting the Challenge of Organizational Change (Boston, Mass.: Harvard Business School)