Web 2.0 e Reti Sociali
FORUM PA 2008
Web 1.0 Web 2.0
DoubleClick --> Google AdSenseOfoto --> Flickr
Akamai --> BitTorrent mp3.com --> Napster
Britannica Online --> Wikipedia Siti personali --> blogging
page views --> cost per click pubblicazione --> partecipazione
sistemi di gestione dei contenuti --> wikis directories (tassonomia) --> tagging ("folksonomia")
stickiness --> syndication
What is Web2.0 : ww.oreillynet.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-web-20.html
What is Web2.0 : ww.oreillynet.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-web-20.html
Web 2.0Accomuna tecnologie Internet di nuova generazione centrati su:
logica partecipativa e di network ruolo attivo degli utenti (superamento dell’asimmetria informativa e modello one way di informazione e comunicazione) distribuzione e potere collettivo dei contenuti indipendenza e non proprietà dei contenuti semplicità d’uso
L’utente produttore/consumatore ridisegna il web!
i lettori e gli aggregatori decidono la rilevanza dei contenuti
archittettura informativa partecipativa e non gerarchica
i lettori classificano e aggiungono contenuti attraverso i tag (folksonomy, social tagging e non tassonomie predefinite)
le parole e la semantica sono più importanti della grafica e del layout (immediatezza delle Tag cloud)
I principi del Web 2.0
Il Web come piattaforma
Servizi e non software, prodotti
Utilizzo e non distribuzione del software (licenze e controllo API sono irrilevanti)
Aggiornamento, dinamicità e gestione dei dati e non applicativi, strumenti…(Data driven) Long tail (potere collettivo dei piccoli siti)
partecipare non pubblicare
raggiungere l’intero web non specifici target
customer self-service, e sensibilità al cotesto non invadenza
decentralizzazione di internet
Netscape vs Google
Double click vs Adsense
Akamai Vs BitTorrent
Sfruttare l’intelligenza collettiva
Collegare (hyperlinking, link)
Aggregare (web aggregator, Rss Feed, mashup)
Utilizzare categorie “sociali” (social tagging, folksonomia)
Competenze centrali del Web 2.0
Architettura partecipativa
coinvolgere gli utenti a partecipare nella produzione di dati e contenuti (cooperazione, redazione diffusa)
sfruttare la syndacation e non la co-ordinazione
supportare, valorizzare le relazioni (raccomandazioni, segnalazioni, commenti, legami)
Modelli di programmazione leggeri
Abbinare sistemi liberamente (il web come insieme di piccoli componenti)
Hackability, open source (basse barriere al riuso)
Lezioni del Web 2.0
far leva sul customer-self service, sulla partecipazione e intelligenza collettiva, sulla distribuzione e l’aggregazione dei contenuti, sui legami e le reti esistenti, per raggiungere l’intero web, le periferie non solo il centro, la “lunga coda” non solo il centro
gli effetti del network derivanti dai contributi degli utenti sono la chiave del predominio del mercato nell’era del web 2.0
gli utilizzatori aggiungono valore in termini di contenuto (aumento della qualità e quantità di contenuti) e di servizio (decentralizzazione di internet)
Aspetti contenutistici
Riuso dei contenuti e aggregazione
Open content e free software (Creative content e FLOSS, interoperabilità semantica, tecnologica e organizzativa)
Siti di mashup e aggregatori d’informazione
Social tagging
Redazioni distribuite
Mashup
Il termine mash-up o mashup (da mash it up) deriva dal creolo giamaicano e significa distruggere o poltiglia. Impiegato originariamente in ambito musicale per
indicare un evento o una performance di alto livello, è stato allargato a tutti gli ambiti musicali, nonché a quello dei videoclip e a quello informatico, seppure con una diversa accezione.
Un sito o un'applicazione web di tipo ibrido, cioè tale da includere dinamicamente informazioni o contenuti provenienti da più fonti.
www.wikipedia.org
Tag
I contenuti sono ricercabili, correlabili e utilizzabili in base a parametri semantici qualitativi e non solo quantitativi
Il tagging produce Folksonomy il cui obiettivo è contrariamente alla Tassonomia, il “miglior disordine possibile” cioè quello che soddisfa le ricerche e sa adattarsi all’evoluzione dei contenuti e dei significati comuni e condivisi modificando il sistema classificatorio in base al modello mentale emergente degli utenti
Redazioni distribuite
La produzione è remota e pluri - fonte non più assoggettata a un coordinamento centralizzato ma autogestita attraverso servizi on line > Wikipedia
Rischi: conformismo o devianza
http://www.soundplanning.eu/
• Basato su strumenti partecipativi web 2.0 (web2.0 technology generation, mashup site)
• Orientato all’ Open source e all’ Open content (interoperabilità, granularità e riuso dei contenuti)
• Centrato sui Blog (ma sono previsti anche Forum e strumenti di comunicazione sincrona)
• Classificazione dei contenuti basata su tassonomie (standard metadata) ma anche su Folksonomy (Tag Clouds, informal/social tagging) social bookmarking (del.icio.us)
• Aggiornamenti via RSS
Sound Planning and ManagementA Community of Practice on PCM
Un esempio di sito web 2.0 Formez
Photo flickr
Presenza online
Calendario
linkdelicious
Videoyoutube
weblog
feedRSS
TAG Cloud
Barra di navigazione del sito Drupal
Open SourceContent Management Systemhttp://www.soundplanning.eu/
Web 2.0 e l’uso sociale del software
Con l’aggettivo sociale s’intende un software che offre agli utenti uno strumento di relazione attraverso la condivisione di contenuti
I contenuti sono prodotti dai singoli utenti, raccolti e resi disponibili on line (applicazione collettiva)
I contenuti sono prodotti dai singoli utenti, raccolti e resi disponibili on line e agli utenti è concesso di stabilire relazioni legate ai contenuti stessi (applicazione puramente sociale)
Le tecnologie abilitano le funzioni sociali del software
Partecipazione = Condivisione di valore e cooperazione
Un caso Formez ForumPA di social networking
La Rete degli Innovatori della PA
http://innovatoripa.it/
GRUPPI E COMUNITA’
ESPERIENZE
Profilo Utente
Relazioni pertinenti
Identità
Apertura all’individuo e alle sue interazioni
LA RETE
Rete di identità
TAG CLOUD
6 gradi di separazione
Questa teoria prende anche il nome di teoria del mondo piccolo (small world theory) e definisce che in media, fra tutte le persone esistenti sul pianeta terra, esistono sei gradi di separazione
rappresentando ogni persona con un nodo e ogni amicizia con un arco fra due nodi, avremmo che per raggiungere un qualunque punto del grafo dovremmo passare in media attraverso altri sei nodi, prima di giungere a destinazione..
per poter sfruttare i sei gradi di separazione inserendo il fattore umano, è necessario rendere il compito in egual misura molto semplice e molto attraente.
150 relazioni sociali
Il numero di Dunbar è un valore, approssimato intorno a 150, che definisce il numero massimo di persone con cui un singolo è in grado di mantenere una attiva relazione sociale
Dunbar ha stimato che una grossa parte del tempo dovesse essere dedicata alle relazioni sociali (42% circa)
nell'ambito web 2.0 il concetto di 'relazione sociale attiva' è cambiato diventando più elastico, abbassando la soglia necessaria a considerare vicino qualcuno
1 – 9 - 90
Autori attivi: sono i maggiori produttori dei contenuti del sito web, partecipano con una frequenza elevata talvolta investendo anche molto tempo
Autori occasionali: sono persone che oltre a usufruire dei contenuti, hanno talvolta contribuito per integrare o aggiungere qualche informazione o commento.
Lettori (Lurkers): sono i fruitori passivi, ovvero coloro che utilizzano i contributi del sito senza apportare alcun contributo. Non per forza si tratta di lettori occasionali, potrebbero essere anche frequentatori abituali.
1% degli utenti sono autori attivi,
9% degli utenti sono autori occasionali,
90% degli utenti sono lettori
La rete sociale è passiva
YouTube: solo lo 0,16% dei visitatori partecipa alla creazione di contenuti
Wikipedia: il 4,6% degli utenti contribuisce all’enciclopedia collettiva
Flickr: 0,2% dei visitatori pubblica le proprie foto
Però il 12% del traffico US è generato da siti WEB2.0
Bill Tancer, Hitwise, WEB2.0 EXPO, http://www.techcentral.ie/corporate_it/Users_failing_Web_2_sites/view
Tutti ne parlano, molti lo guardano, pochi lo praticano!
La partecipazione non è il fine di una rete sociale, di una comunità o di un gruppo!
La partecipazione è il mezzo attraverso cui scoprire, estendere, supportare la rete e le relazioni già esistenti Le tecnologie web 2.0 supportano la partecipazione sociale
AGIRE SULLE LEVE DELLA PARTECIPAZIONEFACILITARE I LEGAMI
FACILITARE L’USO DELLE TECNOLOGIE
Barriere alla partecipazione
Timore di esporsi on line timore di scrivere e apparire Scarsa fiducia e credibilità scarsa motivazione a condividere la propria
conoscenza Gli strumenti web 2.0 richiedono utenti evoluti
rischio di aumento del digital divide Scarsi contenuti utili a creare interesse e a dare
risposta a problemi concreti chi crea la massa critica iniziale?
Credibilità: vince il tradizionale
http://www.edelman.co.uk/trustbarometer/files/trust-barometer-2008.pdf
Credibilità: mi fido delle persone come me
http://www.edelman.co.uk/trustbarometer/files/trust-barometer-2008.pdf
Perché dedicare tempo e energie
Autorevolezza, come il consenso su di un proprio contenuto prodotto e immesso nel network che la comunità ha apprezzato.
Visibilità, la partecipazione a un network aumenta la possibilità che persone con interessi e competenze comuni finiscano sulla tua pagina o su un tuo contenuto.
Incontri, la possibilità di fare nuove conoscenze. Condivisione di conoscenza, rendere pubbliche le proprie
conoscenze (open culture). Produzione di conoscenza, il seguire la rete di legami tra
persone e informazioni facilita la possibilità di trovare nuove conoscenze e idee utili.
Raggiungibilità, facilità di essere individuati con l'incrocio dei dati, delle informazioni e attraverso l'esplicitazione dei sei gradi di separazione
Autorevolezza,Visibilità,Incontri, Condivisione, Raggiungibilità
Contenuti
Contesto
Identità
Pratiche
Bisogni funzionali
Le necessità esplicite e pratiche che le persone devono e possono compiere, inserite nel flusso di attività giornaliero. Ciascuno deve scegliere cosa è più importante fare fra varie alternative (il tempo è limitato, mentre le attività no)
Motivazione: l'attività X è più importante di ogni altra attività in quel momento e quindi viene fatta.
Leggerezza: l'attività X è talmente facile a farsi che basta un piccolo interesse spingerli a farla
Località: l'attività X è più facile da farsi dopo avere fatto X'', perché spazialmente o mentalmente inerente
Efficacia: l'attività X è più utile a raggiungere lo scopo rispetto ad altre attività (X', X'', X''')
Pulsioni aggreganti
I network funzionano grazie alla capacità di cogliere le motivazioni che portano il singolo ad aggregarsi agli altri e di indurre e gratificare pulsioni aggreganti penetrando al meglio nel flusso giornaliero degli utenti.
Competizione: bisogno di imporre se stessi e/o le proprie convinzioni, gusto per la sfida, accumulo di aggressività.
Curiosità: bisogno di conoscenza e controllo, istinto esplorativo.
Appartenenza: bisogno di condivisione e di far parte di una collettività che rafforzi il proprio agire e pensare individuale, che funga anche da rifugio in cui proteggersi.
Narcisismo: bisogno di conferma della propria capacità ed eccellenza, bisogno di approvazione
….MA ANCHE Frustrazione
I contenuti, la produzione di conoscenza passano attraverso
La rete delle identità sociali
Web 2.0 siamo NOIThe machine is USing US
http://www.youtube.com/watch?v=NLlGopyXT_g
CONOSCENZA
INFORMAZIONE
INDIVIDUO RETE
Multimedia
ePractice
FaiNotizia
Ning
Rete degli
Innovatori
Grazie
FORUM PA - 13 maggio 2008Ore 15.00 - Seminario s22
http://innovatoripa.it/
www.slideshare.net/[email protected]
Apprendimento blog cambiamento organizzativo
comunicazione Content Management
comunità Documentazione eLearning
formazione interoperabilità intranet Learning Object
Knowledge Management Project Cycle Management progettazione Pubblica
Amministrazione Web
Principali Riferimenti
What is Web 2.0
http://www.oreillynet.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-web-20.html
Elementi Teorici per la progettazione dei social network
http://ibridazioni.com/2007/09/25/elementi-teorici-per-la-progettazione-dei-social-network/
Dal web 2.0 ai media sociali
http://www.csp.it/it/chi-siamo/pubblicazione_web_2.0_101007/
Edelman Trust Barometer 2008
http://www.edelman.com/trust/2008/TrustBarometer08_FINAL.pdf