Frammenti di narrazione
L’interno della nostra nuova casa americana era italiano in modo
rassicurante. La cucina emanava odori italiani […]. Si sentivano voci
italiane e spesso anche musiche italiane (dal grammofono) […]. La
terra incognita cominciava solo oltre la porta d’ingresso.
Frammenti di narrazione
Mia madre imponeva energicamente che in casa non parlassimo
altra lingua che quella dei nostri genitori. Fuori casa voleva che
parlassimo inglese e spesso si gloriava del fatto che lo parlassimo
così bene che quasi nessuno dei nostri parenti riusciva a capirlo.
Frammenti di narrazione
In arabo non gli ho mai parlato perché il bambino è abituato a stare
con loro (la famiglia della moglie) che parlano solo italiano. Quando
è successo che io ho parlato in arabo a mio figlio, tutti loro si sono
messi a ridere (padre tunisino).
Frammenti di narrazione
M’impressionava questo fatto: che loro [i due fratelli] potessero
parlare speditamente due lingue. Li invidiai in modo viscerale,
desiderai in modo ancora più viscerale di essere uno di loro, di saper
come loro parlare due lingue… Io sapevo parlare appena il dialetto;
sapevo appena leggere l’italiano… Un’onda di tristezza mi travolse
[…]
Frammenti di narrazione
La bambina capisce e parla un po’ arabo. Lei distingue che ci sono
due lingue e ha abbinato ogni lingua a uno di noi. Io le parlo spesso
in arabo, le racconto delle fiabe italiane anche in arabo
(padre libanese).
Frammenti di narrazione
In quale lingua ti devo parlare?
La sera quando finisce il giorno,
e la tua testa sotto il peso dei sogni mi cade tra le braccia,
ecco che dal cuore rifiorisce sulla bocca una ninna nanna
nella mia vecchia lingua.
(…) Ma allora qual è la mia appartenenza?
Continuo ad essere straniera in questo paese?
Mi sono ambientata e adattata a vivere qui –
non fa parte di questa decisione anche la parola?
In quale lingua ti devo parlare?
La lingua madre
Una lingua, voglio dire la lingua materna in cui siamo nati e
abbiamo imparato a orientarci nel mondo, non è un guanto,
uno strumento usa e getta.
Essa innerva la nostra vita psicologica, i nostri ricordi,
associazioni, schemi mentali.
Essa apre le vie al con-sentire con gli altri e le altre che la
parlano ed è dunque la trama della nostra vita sociale e direlazione, la trama, invisibile e forte, dell’identità di gruppo.
L’interdipendenza fra le lingue
Come nell’iceberg ciò che affiora sono le competenze
nella lingua madre e nella L2, mentre sotto la superficie
c’è il sistema operativo centrale, comune a entrambe.
Indipendentemente dalla lingua in cui una persona opera,
i pensieri che accompagnano il parlare, il leggere, lo
scrivere e l’ascoltare vengono dallo stesso motore
centrale.
Nel caso di una competenza plurilingue, la fonte dei
pensieri è sempre la stessa; cambiano gli aspetti linguistici
di superficie.
Il pluringuismo
Per plurilinguismo si intende l’uso di più lingue da parte di uno
stesso individuo.
La diversità delle lingue garantisce la pluralità e la ricchezza
delle rappresentazioni.
Il plurilinguismo è una libertà, cosi come è una libertà
fondamentale il pieno possesso della lingua materna. La
conoscenza di più lingue, a prescindere dal grado di
competenza, costituisce una libertà supplementare in un
mondo aperto ed una necessità nell’attuale contesto
mondiale.
Il plurilinguismo di un individuo è in costante
cambiamento proprio perché si presenta diverso
nei diversi momenti della vita nella sua essenza
molteplice, trasversale e composita.
Il plurilinguismo deve essere considerato nel
contesto del pluriculturalismo. La lingua non è
solamente un aspetto essenziale della cultura, è
anche uno strumento che permette di accedere
alle espressioni della cultura.
Condizioni di apprendimento della lingua materna
e di un’altra lingua: lo schema di Ellis
Tutela della lingua madre: perché?
È la lingua della prima alfabetizzazione, con la
quale abbiamo imparato a nominare, filtrare e
capire il mondo
È la lingua della scoperta di ciò che ci circonda,
della sistematizzazione delle esperienze
È la lingua dell'immaginazione, dell'affettività.
Rinnegare la madrelingua o
difenderla?
Nel momento in cui ci troviamo sbalzati fisicamente e
linguisticamente altrove, la nostra lingua madre si trova in
compresenza forzata con un'altra lingua, nel contesto in cui
questa è dominante, ponendoci di fronte ad una scelta:
rinnegare la nostra madrelingua o difenderla?
Insomma, sacrificare la nostra lingua-mondo in nome
dell'integrazione o conservarla a scapito di quest'ultima?
L'integrazione e la conservazione della lingua madre
non sono incompatibili
anzi, la lingua madre è requisito essenziale per
l'apprendimento della L2 (lingua seconda) perché …
… è un meccanismo piuttosto economico
il nostro cervello conserva memoria dei
meccanismi cognitivi utilizzati per apprendere la
lingua madre
li “ricicla” per incamerare nuove informazioni e
strutturare ulteriori sistemi-lingua
attraverso la lingua d'origine ed i meccanismi
già rodati per la sua assimilazione, si riesce ad
accedere al nuovo
Lingua madre e abilità cognitive
Le abilità cognitive complesse come l'assimilazione delle
nozioni, la sintesi, l'analisi critica, etc.. si servono degli
strumenti e del filtro linguistico e normativo della lingua
madre.
Sostituire bruscamente alla lingua madre una nuova lingua
per svolgere dei compiti così elaborati rischia di interrompere
il processo di acculturazione per mancanza di mezzi.
la lingua madre come strumento d'acquisizione di
informazioni e metodologie di studio si sostituisce
gradualmente con la lingua seconda, quando questa potrà
offrire gli strumenti linguistici necessari per un compito così
delicato.
In prima battuta, quindi, la lingua seconda sarà la lingua
della socializzazione, della comunicazione e della
partecipazione e successivamente la lingua dello studio
autorizzato ad utilizzare la lingua madre (es. con i
compagni, con i genitori..), l'alunno straniero può coltivare
le proprie competenze e abilità
non si sente escluso dal gruppo classe e viene valorizzato
come depositario di due sistemi linguistici e culturali, quindi
di un surplus invidiabile di conoscenze
la valorizzazione della lingua madre ha un effetto positivo
sulla resa scolastica e sull'autostima di chi approda in un
altro paese ed è inserito in un sistema educativo del tutto
nuovo.
In sintesi La conoscenza della lingua madre crea i percorsi cognitivi di base
per apprendere nuove lingue
La lingua madre è la lingua dell’acculturazione, tutte le competenze
di studio più raffinate passano dalla lingua madre, bisogna nutrirla
per non determinare un blocco o regressione del processo
La valorizzazione della lingua madre in contesto scolastico rende la
diversità protagonista ed abitua alunni ed alunne nativi ad una
visione del mondo interculturale
Le attività di valorizzazione della lingua madre aumentano
l’autostima e prevengono la marginalità poiché le nuove ed i nuovi
arrivati si configurano come depositari di un sapere aggiuntivo e non
difettivo
Pregiudizi linguistici e status delle lingue
“Il francese è adatto per parlare agli uomini,
l’italiano alle donne e il tedesco ai cavalli”.
Carlo V
Valore estetico delle lingue
Lingue ‘belle’ e lingue ‘brutte’, lingue belle da ascoltare e
lingue il cui ascolto risulta fastidioso
Gli studi scientifici confermano che si tratta di giudizi soggettivi
poiché è impossibile definire parametri oggettivi che
descrivano la qualità estetica di una lingua
Distinzione tra ‘lingue primitive’
e ‘lingue complesse’
Si tende a costruire un parallelismo tra società e lingue
complesse da una parte e società e lingue primitive
dall’altra.
Non esistono motivazioni scientifiche a sostegno di questa
tesi ma, al contrario, è stato ampiamente dimostrato che
tutte le lingue di cui abbiamo documentazione hanno
sistemi fonologici, sintattici e morfologici complessi.
Distinzione lingue logiche per
eccellenza e lingue illogiche
Tutte le lingue si basano su una loro logica
interna e infatti, grazie a questa loro
caratteristica, possono essere apprese e
tramandate.
Distinzione lingue facili o difficili
Sono giudizi soggettivi perché chiamano in causa:
il punto di vista del parlante, per un cinese, l’italiano, il francese,
lo spagnolo, il tedesco sono probabilmente difficili nella stessa
misura, per un italiano invece lo spagnolo è facile, il cinese e il
tedesco sono difficili
una serie di fattori di estrema complessità che attengono alla
natura delle lingue in contatto, quella principale del parlante e
quella oggetto di apprendimento
Distinzione di ‘prestigio’delle lingue
Il bilinguismo italiano/inglese, italiano/tedesco,
Italiano/francese … è giudicato ‘una fortuna’
Altri bilinguismi invece a volte non sono
riconosciuti come interessanti: “Di’ ai tuoi genitori
di parlarti in italiano …”
Distinzione lingua-dialetto
Il dialetto sarebbe un sistema meno evoluto delle lingue.
Ma il dialetto non si distingue come sistema dalle lingue e
pertanto è a tutti gli effetti una lingua autonoma e funzionale.
Nel corso della storia, si possono rintracciare molte
testimonianze del persistere di pregiudizi che tendono ad
assegnare condizioni di inferiorità o superiorità alle lingue o a
lingue da una parte e ai dialetti dall’altra. Si tratta di pregiudizi
senza fondamento scientifico.