Alessandro Bozzo 2012
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ADAM SMITH.............................................................................................................................................................. 2
SUL DENARO....................................................................................................................................................................... 3
STATO E POLITICA ................................................................................................................................................................ 3
MARX (1818 1883) ................................................................................................................................................... 3
FORZE MATERIALI E RAPPORTI SOCIALI ..................................................................................................................................... 4
WEBER ........................................................................................................................................................................ 5
RUOLO DELLO STATO ........................................................................................................................................................... 6
SCHUMPETER ............................................................................................................................................................. 7
MINSKY ............................................................................................................................................................................. 8
KEYNES ....................................................................................................................................................................... 9
LA FINANZA E IL MERCATO DEI CAPITALI .................................................................................................................................... 9
IL MERCATO DEL LAVORO E LA DOMANDA EFFETTIVA ................................................................................................................. 10
GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEL CAPITALISMO ....................................................................................................13
LO STATO ......................................................................................................................................................................... 14
LA CULTURA ..................................................................................................................................................................... 14
IL DENARO .................................................................................................................................................................15
COS IL DENARO? ............................................................................................................................................................. 15
IL CREDITO MONETARIO CAPITALISTA ..................................................................................................................................... 16
IL MERCATO DEL DENARO E LA PRODUZIONE DI CREDITO ............................................................................................................ 17
INFLAZIONE ...................................................................................................................................................................... 18
DEFLAZIONE ..................................................................................................................................................................... 19
GLI SCAMBI DI MERCATO...........................................................................................................................................19
MODELLO DELLA CONCORRENZA PERFETTA ............................................................................................................................. 19
MODELLO DELLECONOMIA AUSTRIACA .............................................................................................................................. 20
LIMITI DEL MERCATO .......................................................................................................................................................... 20
LA CONCORRENZA MONOPOLISTICA E IL CONSUMO DI MASSA ..................................................................................................... 20
CONFLITTI ........................................................................................................................................................................ 21
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Adam Smith
La ricchezza delle nazioni (1776) Prima dellepoca il potere economico era diretta conseguenza del potere militare.
Smith analizza lo sviluppo degli scambi commerciali (era ancora presto per il capitalismo industriale).
I 3 fattori di produzione della societ commerciale: la propriet terriera, il capitale e il lavoro da cui
scaturiscono i 3 grandi ordini costituenti: i proprietari terrieri, i capitalisti e i lavoratori.
Il meccanismo fondamentale del sistema commerciale la divisione del lavoro: questo crea una reciproca
dipendenza delle diverse parti del sistema che porta alla necessit di scambiare prodotti.
Il coordinamento di questo
sistema affidato allinterazione
tra offerta e domanda che Smith
chiama la mano invisibile.
Secondo Smith, il mercato non
rappresenta soltanto un
meccanismo economico in grado di autoregolarsi, ma anche uno strumento di integrazione sociale.
Smith e gli economisti classici cercarono di individuare nella divisione del lavoro il meccanismo responsabile
della distribuzione del reddito sia fra i fattori di produzione (terra, capitale e lavoro) e sia tra le diverse
forme di lavoro specializzato. Le diseguaglianze emergevano dal meccanismo impersonale e implicitamente
neutrale della mano invisibile.
Se vero che i due prezzi
divergono frequentemente nel
breve periodo, sul lungo
periodo il mercato competitivo
assicura la loro convergenza.
Esempio: se i prezzi di mercato
superassero abbondantemente
i costi di produzione, allora altre imprese sarebbero attratte da quel settore produttivo con un conseguente
aumento della competizione e dellofferta ed un corrispondente abbassamento dei prezzi.
3 Fattori di produzione
Propriet terriera
Capitale
Lavoro
3 Grandi ordini costituenti
Proprietari terrieri
Capitalisti
Lavoratori
divisione del lavoro
reciproca dipendenza
necessit di scambiare prodotti
esattamente corrispondente ai costi di produzione
Prezzo naturale
determinato dalla scarsit di un bene e dagli equilibri tra domanda e offerta in ogni momento dato
Prezzo di
mercato
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Alla lunga, rendite, salari e profitti sono destinate a corrispondere perfettamente al loro specifico
contributo allammontare delle ricchezze: la mano invisibile efficiente, giusta ed equa.
Sul denaro
dal suo punto di vista risulta del tutto irrazionale tenere per s il denaro quando possibile spenderlo per
soddisfare bisogni e desideri, oppure impiegarlo per ottenere capitale di investimento che possa
contribuire a creare nuovi profitti.
Stato e politica
Smith attribu alla politica e allo stato un ruolo minimale rispetto alleconomia. Nella sua visione i governi
dovrebbero lasciare tutte le decisioni economiche agli individui in perfetta libert del mercato competitivo.
Lo stato importante nelle svolgimento di funzioni quali:
1. proteggere il territorio nazionale entro il quale deve essere possibile esercitare la perfetta libert
economica
2. instaurare uno stato di diritto
3. fornire alcuni beni pubblici che nessun individuo produrrebbe privatamente per profitto.
Marx (1818 1883)
Il Capitale (1867) Marx ha messo in dubbio lidea che la societ capitalista armonizzi gli interessi individuali e il benessere
collettivo nel modo suggerito da Smith.
Vs I valori duso vengono subordinati allinteresse per il valore di scambio e il profitto. Per di pi, il mercato
solo apparentemente riconducibile a liberi scambi fra individui legalmente uguali; nella realt esso
maschera crescenti DISUGUAGLIANZE e processi di SFRUTTAMENTO.
Tutti gli oggetti utili possono essere considerati in termini qualitativi e quantitativi. Quindi possiedono
qualit e propriet che li rendono utili e che determinano il loro valore duso; il valore di scambio misura il
loro valore rispetto ad altri oggetti ed invece determinato dalla quantit di lavoro coinvolta nella loro
produzione.
Nel modo di produzione capitalista, la natura e la quantit delle merci prodotte non sono innanzitutto
determinate dalla considerazione della loro utilit.
Determinato dalle propriet che rendono utile un oggetto
Valore d'uso Determinato dalla
quantit del lavoro coinvolto nella produzione
Valore di
scambio
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Forme di scambio: merce denaro merce (MDM) e denaro merce denaro (DMD). Nello schema MDM
si producono e vendono oggetti perch il venditore possa ottenere del denaro che servir ad acquisire altra
merce, come daltronde sosteneva Smith. Secondo Marx, per, questo schema maschera la natura pi
profonda dello scambio economico nella societ capitalista, la quale incentrata sullo schema DMD,
ovvero sullinvestimento di denaro nella produzione di merci con lobiettivo di acquisire altro denaro!
Secondo la teoria del valore di Marx, il valore della forza lavoro determinato, come per ogni altra merce,
dalla quantit di tempo di lavoro concreto richiesto per la sua riproduzione. Il valore della forza lavoro
quindi uguale al valore delle altre merci necessarie al lavoratore per mantenere s e la sua famiglia. Ma nel
capitalismo il lavoratore si sottomette al potere del capitale in un regime e per unestensione della giornata
lavorativa tali che permettono limpiego di astratta forza lavoro per la creazione dei valori di cambio in
misura BEN SUPERIORE a quella delle necessit di sopravvivenza del lavoratore e della sua famiglia. Questo
plusvalore rappresenta forza lavoro non pagata di cui il capitalista si appropria.
Forze materiali e rapporti sociali
Le forze materiali sono i mezzi di produzione (macchine, fonti di energia, materie prime, conoscenze ecc..).
I rapporti sociali consistono negli schemi di propriet, controllo e organizzazione delle forze materiali.
Il capitalismo, secondo Marx, consiste in uno specifico assetto dei rapporti sociali piuttosto che nello
sviluppo di particolari mezzi di produzione su cui Smith spostava lattenzione al fine di mascherare i
rapporti di potere tra le classi, vera origine della trasformazione della forza lavoro in plusvalore.
Il capitale un prodotto dei rapporti sociali. In apparenza consiste in mezzi materiali ma in essenza
lavoro alienato ed espropriato, costituito dal plusvalore che risulta dalle disuguaglianze tra proprietari e
lavoratori nei rapporti sociali di produzione.
Nota: in Inghilterra il rapporto tra capitale e lavoratori salariati era almeno in parte il prodotto storico degli
Enclosure Acts, che avevano espropriato i contadini costringendoli poi a vendere lunica propriet ancora
rimasta loro la forza lavoro- e determinando cos la nascita stessa del proletariato.
La pi grande contraddizione del capitalismo era per Marx la progressiva riduzione dei tassi di profitto
dovuti alla sovrapproduzione: nellintensa competizione in cui sono impegnati, i capitalisti sono spinti a
migliorare costantemente la tecnologia dei mezzi di produzione, vale a dire incrementando il capitale
costante (materie prime e macchine) a fronte di quello variabile (spesa salariale). Dal momento che il
capitale variabile lunica fonte di plusvalore, la sua sostituzione con capitale costante determina una
riduzione del tasso di profitto. La diminuzione del tasso di profitto induce i capitalisti a tentare di estrarre
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pi plusvalore attraverso lallungamento della giornata lavorativa. Tutto questo oltre a debilitare i
lavoratori, alimenta ulteriormente la sovrapproduzione per effetto del miglioramento dei mezzi di
produzione e dellaumento della produttivit del lavoro. Cos le crisi cicliche. Sebbene lanalisi di Marx della
decrescita dei tassi di profitto si stata generalmente respinta, lasserzione che il capitalismo produce
conflitti di classe e cicli di sovrapproduzione seguiti da recessione ha trovato il favore di molti.
La concezione marxiana
dellinstabilit del
capitalismo SOTTOVALUTA il
ruolo del denaro. Egli
identifica correttamente il
modo di produzione
caratteristico del capitalismo
denaro merce denaro.
Ma a Marx, cos come a
Smith, sembra sfuggire
unaltra caratteristica unica
del capitalismo: un sistema
bancario in grado di offrire
credito pressoch illimitato
che alimenta le crisi
attraverso il finanziamento
della sovrapproduzione e/o
della speculazione.
Weber
Storia Economica (1923) Weber defin il capitalismo come il soddisfacimento dei bisogni e dei desideri umani attraverso la
produzione industriale condotta da imprese burocratizzate nelle quali il profitto netto oggetto di calcolo
razionale.
Quali sono le caratteristiche dellEuropa occidentale che rendono possibile il calcolo razionale del capitale
allinterno dellimpresa?
1. Lappropriazione di tutti i mezzi fisici di produzione come propriet a disposizione di imprese
private autonome
2. Lassenza di limitazioni normative negli scambi di mercato di beni e di lavoro, cio mercati liberi per
le merci e il lavoro
3. La meccanizzazione dei processi tecnologici che rende possibile risultati calcolabili
4. Un sistema giuridico prevedibile
Contraddizioni:
Cicliche Crisi recessive
Competizione
Migliormaento tecnologie di produzione
+ capitale costante
- capitale variabile
Riduzione di plusvalore
Allungamento giornata
lavorativa
Aumento produttivit e plusvalore
Sovrappro-duzione
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5. La diseguaglianza dei poteri allinterno dellimpresa
6. Lesistenza di mercati in cui propriet e capitali sono rappresentati da documenti cartacei soggetti
a libera negoziazione
7. La creazione e diffusione del credito bancario
8. Lascesa del protestantesimo
Condivide con Marx lidea che allinizio del XX sec la religione contava come ideologia pacificatrice che
promette ai lavoratori la felicit ultraterrena a compensazione della durezza delle loro vite nel regime
economico capitalista.
Ruolo dello Stato
Il moderno stato europeo, basato su principi di legislazione razionale, ha rimosso relazioni feudali e
patrimoniali la cui scomparsa ha fatto spazio, socialmente e politicamente, allo sviluppo dei rapporti di
propriet ai mercati capitalisti.
I membri dei moderni stati europei erano diventati cittadini con uguali diritti. Il riconoscimento di tali diritti
aveva dato fondamento a scambi economici in condizioni contrattuali formalmente paritarie e alla
democrazia rappresentativa. Nel superare le relazioni sociali basate su appartenenze famigliari, tribali o di
casta, la cittadinanza aveva eroso i riti comunitari dello scambio e il dualismo etico caratteristico dello
scambio in societ tradizionali.
Inoltre, a differenza dei membri di una societ tradizionale e rigidamente stratificata, una massa di cittadini
con identico status giuridico pu facilmente trasformarsi in una massa di consumatori di prodotti di massa
indifferenziati.
Un forte stato burocratico rappresenta unaltra condizione
necessaria, seppur non sufficiente, per lo sviluppo della
razionalit capitalista. Laffermazione di questultima ha
potuto verificarsi solo in quelle speciali condizioni storiche in
cui lo stato si trova di fronte la forza contrapposta di una
classe borghese economicamente indipendente. Di qui la
MEMORABILE ALLEANZA tra stato e classe borghese.
Nel capitalismo, secondo Weber, il rapporto tra le classi
economiche dominanti e lo stato non si riduce al pieno
controllo delle prime sul secondo, come suggeriscono
semplicisticamente le teorie marxiste meno raffinate. Le
classi economiche dominanti dipendono dal potere
autonomo dello stato, pur non essendo a esso subordinate.
fino a che lo stato nazionale non far posto a un impero mondiale, durer anche il capitalismo
Per Weber il mercato anche terreno di una lotta per la sopravvivenza economica e luogo di conflitti ben
pi diffusi di quelli previsti dal modello marxiano basato esclusivamente sulla dicotomia fra classe
capitalista e classe operaia. A questa contrapposizione Weber affianc quelle tra chi fornisce e chi riceve
credito, tra chi vende e chi consuma merci, ecc.. Egli sottoline anche che ciascuna delle diverse classi
economiche mira a monopolizzare i possibili vantaggi della sua posizione di mercato piuttosto che a
rovesciare il sistema.
Stato Classi
economiche dominanti
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Schumpeter
Mentre per Smith il capitale era inteso soprattutto in riferimento ai mezzi di produzione, relegando il
denaro come semplice ruota degli scambi, Schumpeter rivolse la sua attenzione al ruolo centrale che gli
aspetti monetari e finanziari svolgevano nel sistema capitalista.
Schumpeter concluse che il modello del flusso circolare di Smith, alla base delle teorie dellequilibrio
economico, non poteva spiegare le caratteristiche essenziali del capitalismo che Marx aveva correttamente
identificato, ovvero il conseguimento di profitti monetari e la continua espansione dinamica dei mezzi di
produzione.
La seconda critica alla teoria economica classica riguardava il ruolo del denaro: la funzione che gli veniva
attribuita nel modello del flusso circolare precludeva la comprensione del peculiare aspetto finanziario del
capitalismo.
Il modello statico del flusso circolare non poteva spiegare la capacit del capitalismo di produrre una
crescita dinamica e la costante trasformazione dei mezzi di produzione; non comprendeva i profitti, n
teneva conto di un ulteriore elemento distintivo del capitalismo che era gi comparso in Weber: la
creazione di credito monetario attraverso il sistema bancario.
Schumpeter vede limprenditore come figura centrale, al contrario di Smith che gli attribuiva un ruolo
passivo. Infatti, nel perseguire il profitto, egli riorganizza i fattori di produzione in forme nuove che rendano
possibile lincremento della produttivit o la commercializzazione di nuovi tipi di beni. Le strutture e i
metodi produttivi superati vengono continuamente spazzati via in un processo di distruzione creatrice.
Diversamente da quanto prevede la teoria marxiana di un catastrofico collasso del capitalismo, la riduzione
dei profitti fino alla successiva fase distruttiva non fatale al sistema nel suo complesso perch gli
imprenditori continuano la loro ricerca creativa di innovazioni economicamente pi vantaggiose.
Schumpeter rivel che limprenditore era lunico agente economico del sistema capitalista che, per la
natura stessa della sua funzione, era portato a contrarre debiti. La sua analisi del modo in cui il capitalismo
si sviluppava attraverso denaro preso a prestito richiedeva un ulteriore allontanamento dal modello del
flusso circolare.
Per Schumpeter le origini del capitalismo vanno collocate nello sviluppo della legislazione e della pratica
del debito trasferibile e della creazione di depositi nel nascente sistema bancario del XVI e XVII sec, non
nellindustrializzazione del XIX sec. I mercati monetari erano il quartier generale del capitalismo: era
laccesso al credito, e quindi la creazione dal nulla di credito bancario, a far muovere lintero sistema
capitalista.
Schumpeter individua nel capitalismo due componenti relativamente autonome: i fattori materiali e le
strutture monetarie e finanziarie. A differenza di quanto avveniva nei sistemi economici precedenti, nei
quali il denaro era vincolato alla naturale scarsit dei metalli preziosi, le banche e il capitalismo erano in
grado di promuovere una continua espansione delle quote del capitale consistenti in denaro. Questa
espansione era una fonte indipendente di dinamismo, ma allo stesso tempo era allorigine delle crisi del
sistema capitalista.
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Minsky
Questultima considerazione fu sviluppata ulteriormente dallallievo di Schumpeter Hyman Minsky con
lelaborazione della sua ipotesi dellinstabilit finanziaria. Secondo Minsky, fintanto che uneconomia
capitalista, sar finanziariamente instabile. Minsky recep la concezione di Schumpeter del capitalismo
moderno come unimpresa condotta con denaro a prestito e fece eco allinsistenza di Weber
sullimportanza del calcolo del capitale sottolineando che nel bilancio contabile di unazienda, il presente, il
passato e il futuro coesistono. Minsky identific tre possibili schemi di relazione fra ricavi e debiti, che
descrivono condizioni di crescente fragilit: la finanza protetta, la finanza speculativa e la finanza alla Ponzi.
Nellimpresa a finanza protetta, il totale dei ricavi attesi supera le spese di gestione, e il pagamento di
debiti e interessi rispetta le scadenze contabili convenzionalmente accettate.
Unimpresa a finanza speculativa in grado di coprire il pagamento di debiti e interessi soltanto ricorrendo
alla vendita di parte del patrimonio aziendale oppure a ulteriori prestiti
In unimpresa a finanza alla Ponzi, i guadagni correnti e quelli prevedibili non sono in grado di coprire gli
impegni di pagamento se non in riferimento a un qualche punto distante dellorizzonte temporale. La
finanza alla Ponzi, inoltre, tipica di aziende dedite alla speculazione, che contraggono debiti per
acquistare prodotti finanziari da rivendere successivamente. Essa risulta particolarmente vulnerabile a
seguito di
cambiamenti delle
condizioni del
mercato o dei tassi di
interesse.
Minsky ha sostenuto
che le crisi sono
episodi di normale
funzionamento del
capitalismo, proprio
perch limpresa
capitalista si finanzia
attraverso il debito. Il
ciclo tipico comincia
con lespansione di
produzione e ricavi
da parte di imprese
prudentemente basate sulla finanza protetta. La crescente disponibilit di contanti sui loro depositi
permette alle banche di estendere lofferta di prestiti e mutui che i mercanti di debito alla ricerca di
profitto mettono a disposizione di imprese che rientrano nello schema della finanza speculativa o alla
Ponzi. A questo punto, al crescere del livello del debito scoperto aumenta anche la probabilit che
lincapacit di unimpresa nel far fronte ai suoi pagamenti inneschi una reazione a catena di insolvenze. Dal
momento che i ricavi correnti delle aziende finanziate in modo speculativo o alla Ponzi sono insufficienti a
coprire i pagamenti dovuti, quote di patrimonio vengono vendute per fare cassa, con la conseguenza di una
caduta dei relativi prezzi che aggrava ulteriormente la situazione. Quando poi le aziende tentano di ridurre
Aumento debito scoperto e rischio insolvenza
Vendita forzata di quote di patrimonio
Tagli alla produzione e all'impiego
Calo della domanda
Disponibilit delle banche ad offrire prestiti maggiori
Espansione di produzione e ricavi
Finanza Protetta
Finanza Speculativa
Finanza alla Ponzi
Deflazione da debito
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le perdite con tagli alla produzione e allimpiego, anche la domanda cala, causando una deflazione da
debito o una vera e propria depressione economica.
Fu proprio la pi terribile deflazione da debito del capitalismo moderno seguita al crollo di Wall Street del
1929 a ispirare la fondamentale analisi di Keynes del sistema capitalista.
Keynes
Teoria generale dellimpiego, dellinteresse e della moneta (1936) La combinazione della prima guerra mondiale, del crollo di Wall Street del 29, del collasso del sistema della
parit aurea del 1931, della depressione economica globale e della crescente disoccupazione degli anni 30
rappresent FINO AD OGGI probabilmente la pi seria minaccia che le democrazie capitaliste si fossero mai
trovate ad affrontare. Quando allinizio del XX secolo gli economisti classici seguivano Smith nella
convinzione che, sul lungo periodo, la mano invisibile avrebbe assicurato il pieno utilizzo di tutti i fattori di
produzione, Keynes fece candidamente notare che sul lungo periodo saremo tutti morti.
Keynes riteneva la teoria economica classica di Smith, dove il denaro in s non comporta n utilit n
interesse, appropriata per lo scambio basato sul baratto. Condivideva, invece, con Marx e Schumpeter
lessenzialit di un aspetto del capitalismo: la sua natura di economia che produce denaro con lobiettivo
della realizzazione di profitti. Il denaro, in questo senso, svolgeva un ruolo cruciale ma anche paradossale.
Da una parte, poteva essere impiegato per espandere produzione e occupazione; dallaltra, era possibile
vendere i beni e rimuovere il denaro dal sistema facendone una riserva di ricchezza (preferenza di
liquidit). Da un punto di vista puramente logico, Keynes conveniva con lanalisi classica che questo tipo di
comportamento non fosse economicamente razionale. Di fatto, per, una preferenza per la conservazione
del denaro riemergeva periodicamente ostacolando il raggiungimento del pieno impiego delle risorse.
Questo perch laccantonamento di denaro, cos sottratto al potere dacquisto, danneggia la produzione e il
consumo, ma offre una rassicurazione psicologica di fronte allincertezza.
Era la preferenza di liquidit a spiegare la peculiare caratteristica del capitalismo moderno: il perdurare di
una condizione cronica di attivit economica subottimale senza che si sviluppassero n un pieno recupero
(Smith) n un vero e proprio crollo (Marx). In un mondo d incertezze, la scelta fra conservare il denaro
come una protezione per il nostro senso di inquietudine, investirlo nella produzione o spenderlo nel
consumo governata da spiriti animali, cio da puri e semplici sentimenti di fiducia di ottimismo. Secondo
Keynes, non si tratta per di una questione di pura psicologia individuale: la struttura istituzionale del
mercato capitalista che mette a disposizione degli individui la scelta tra liquidit (conservazione del denaro)
e investimento.
La finanza e il mercato dei capitali
Keynes osserv che azioni e titoli hanno una duplice
natura: forniscono un diritto sui profitti a lungo termine di
unazienda e, allo stesso tempo, sono prodotti speculativi
il cui prezzo varia in funzione delle attese relative alle
prospettive di profitto dellazienda stessa. Azioni
diritto sui profitti a lungo termine
prodotti speculativi relativi alle prospettive
di profitto a breve termine
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Un aspetto centrale del mercato azionario la precariet delle conoscenze in base alle quali vengono
stimate le prospettive di lungo periodo dei titoli. I rischi che lincertezza impone agli azionisti sono
compensati dalla liquidit dei titoli sul mercato, cio dal fatto che questi ultimi possono essere
prontamente convertiti in denaro. come se un agricoltore, avendo consultato il barometro dopo
colazione, decidesse di disinvestire il suo denaro vendendo la fattoria, per poi tornare alla stessa attivit
qualche giorno dopo, quando le condizioni atmosferiche sono migliorate.
Keynes ammon che il capitalismo non era in grado di garantire il benessere della societ nel caso in cui le
strategie di investimento finissero per diventare prevalentemente speculative, con i mercati azionari
assimilati a casin. Sul breve periodo, le opportunit di speculazione rendono volatili i prezzi dei titoli e
instabile leconomia. La speculazione, inoltre, ostacola investimenti duraturi in imprese realmente
produttive.
Il mercato del lavoro e la domanda effettiva
Keynes riteneva che gli agenti economici privati (lavoratori e capitalisti) non potessero facilmente
contrastare il problema di uninadeguata domanda effettiva, cio di un potere dacquisto insufficiente a
sostenere la piena occupazione. Nonostante le sue perplessit riguardo ai mercati finanziari, tuttavia, il
rimedio da lui proposto non consisteva in unalterazione radicale della struttura sociale del capitalismo.
Piuttosto, egli sostenne che di quando in quando le economie capitaliste avessero bisogno di un apposito
stimolo da parte della MANO VISIBILE dei governi.
Pur con tutti i pregi, il sistema capitalista non produceva automaticamente livelli di domanda aggregata che
permettessero la piena occupazione. Soltanto i governi erano nella posizione di farlo; ma Keynes insistette
che, qualunque cosa facessero, non avrebbero dovuto limitare le libert individuali. Raccomand che i
governi esercitassero i loro poteri per agevolare e sostenere la crescita degli investimenti privati, della
produzione, del consumo e delloccupazione fino al punto in cui tutte le risorse risultassero pienamente
utilizzate. Alla base dello schema di intervento keynesiano c linvito ai governi ad abbandonare
lequilibrio di bilancio ed esercitare la finanza pubblica in deficit. Attraverso la loro domanda di beni e
servizi rivolta al settore privato, tutti i governi delle societ capitaliste erano in grado di creare occupazione
e reddito, e di aumentare ulteriormente la domanda nelleconomia.
Keynes sugger che uneccedenza della spesa governativa rispetto alle entrate fiscali dovesse essere
tollerata, almeno per brevi periodi, se permetteva di superare lo stallo di un livello di domanda aggregata
troppo basso per sostenere la piena occupazione. I modi possibili per farlo erano diversi: ricorrere al
prestito dal settore privato, emettere obbligazioni governative oppure accumulare debito presso le banche
centrali. Questo disequilibrio di bilancio si sarebbe automaticamente appianato quando lincremento di
occupazione e produzione si fosse tradotto in un successivo aumento delle entrate fiscali. (Piccola
contraddizione perch unazione simile sposta lorizzonte sul lungo periodo)
Non si poteva contare sulla mano invisibile per ottenere e sostenere la piena occupazione, per effetto della
convergenza di tre fattori:
1 Incertezza
2 Tensioni tra interessi individuali e benessere collettivo
3 Natura del denaro nel sistema capitalista
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Keynes ha presentato unanalisi penetrante della struttura sociale del sistema capitalista, che per
comprendeva due punti deboli. Innanzi tutto, egli tendeva a sopravvalutare lefficacia delle idee
dellargomentazione teorica in confronto alle lotte sociali per la distribuzione del reddito (un po come
Monti). In secondo luogo, non si sofferm a sufficienza sulle conseguenze del pieno impiego dal punto di
vista delle aspettative dei lavoratori e delle forze di cui essi disponevano per perseguirne la realizzazione:
secondo il polacco Kalecki, la piena occupazione avrebbe portato i governi a contrastare il potere crescente
dei lavoratori e le loro richieste di continui aumenti salariali inflazionari, fino al punto di perseguire
deliberatamente la deflazione.
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Smith
Mezzi di produzione
Denaro come ruota degli scambi
Il capitalismo nasce grazie all'industrializzazione
Equilibrio sul lungo periodo
Attenzione alle forze materiali
Ruolo minimalw dello Stato
Marx
Lotta di classe
Contraddizioni del capitalismo
Collasso del capitalismo
Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici
Limite della domanda effettiva per la continua espansione
Impesa come luogo dove il potere del capitale opera attraverso il controllo dei mezzi di produzione e del lavoro
Attenzione ai rapporti sociali
Weber
Calcolo razionale
Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici
Memorabile alleanza tra stato e borghesia
Importanza del credito ai privati
Impresa come luogo dove il potere del capitale opera attraverso il controllo dei mezzi di produzione e del lavoro
Etica protestante
Stato burocratico
Gabbia d'acciaio
Schumpeter/Minsky
Ruolo centrale degli aspetti monetari e finanziari
Profitto
Distruzione creatrice
Il capitalismo nasce insieme al sistema bancario
Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici
Importanza del credito ai privati
Ipotesi instabilit finanziaria
Keynes
Sul lungo periodo saremo tutti morti
Profitto
Spiriti animali
Duplice natura delle azioni
mano visibile dei governi
Disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici
Limite della domanda effettiva per la continua espansione
Preferenza di liquidit
Castells
Lo stato pu impedire, permettere o promuovere l'innovazione tecnologica
modi di produzione (capitalismo e statalismo)
modi di sviluppo (industrialismo e informazionalismo)
Distruzione creatrice accelerata alla velocit delle ICT
Etica hacker
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Gli elementi fondamentali del capitalismo
Possiamo identificare tre elementi fondamentali delleconomica capitalista:
1. Il sistema monetario per la produzione di credito bancario: seguendo Schumpeter il finanziamento
della produzione con capitale monetario appositamente creato attraverso il credito bancario
identifica in modo univoco il capitalismo come sistema economico
2. Il sistema degli scambi di mercato: lo scambio di merci nei mercati fondato sulla competizione
tra i compratori (domanda) e i venditori (offerta), che produce un prezzo in base al quale lo
scambio diviene soddisfacente. questo meccanismo che coordina le 3 fasi della produzione di
merci nel sistema capitalista: finanziamento, produzione e consumo.
Tutti i tipi di propriet, beni e servizi, inclusa limpresa con i suoi potenziali introiti, possono essere
messi sul mercato come prodotti finanziari. Lincertezza del valore dei prodotti finanziari nel tempo
porta alla nascita dei mercati speculativi, nei quali avvengono acquisti e vendite guidate
esclusivamente dalle aspettative di variazione dei prezzi. Al capitale viene cos attribuito un doppio
carattere: quello di risorsa produttiva e quello di prodotto finanziario speculativo.
Si pu cos affermare che il capitalismo comprenda i seguenti fondamentali tipi di mercato:
a) I mercati monetari e dei capitali finanziari (dove viene coordinata la domanda e lofferta di
finanziamento stabilendone linteresse)
b) Il mercato del lavoro (che determina i salari)
c) I mercati di produzione e delle merci destinate al consumo finale
d) I mercati dei prodotti finanziari
Esistono due analisi divergenti su questo tipo di strutture.
Da un lato le teorie che prendono spunto dalla concezione di Smith della mano invisibile
enfatizzano lefficacia del coordinamento decentrato operato dal mercato e dallintegrazione di
sistemi economici complessi.
Dallaltro, Marx, Weber e anche Keynes, sottolineano come i diritti di propriet determinino
disparit di potere tra le classi e i diversi agenti economici, osservando come questi ultimi, nella
suddivisione delle loro funzioni, non si limitino semplicemente a collaborare nella produzione, ma
lottano tra di loro per aggiudicarsene i frutti.
3. La produzione di merci da parte di imprese private: anche limpresa, come il mercato, pu essere
osservata da due prospettive differenti: come un mezzo funzionale ed efficiente per il
coordinamento dellattivit economica, o come la fonte dello sfruttamento e lambito del pi
profondo conflitto tra agenti e economici e fra classi.
Per dirla come Polanyi, questi tre elementi costituiscono uneconomia disembedded dalle altre istituzioni
non economiche della societ, diversamente da quello che accadeva nelle societ anteriori allo sviluppo del
mercato, dove leconomia era embedded in famiglie, comunit, strutture feudali o stati.
Comunque questo autonomia delleconomia capitalista non totale: il mercato e gli altri elementi non si
autoregolano n si autoriproducono, la perfetta libert descritta da Smith non emersa spontaneamente.
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Piuttosto, i mercato libero e le altre istituzioni del sistema capitalista sono tutte prodotte e conservate da
leggi dello stato, norme sociali e credenze culturali.
Lo stato
Il capitalismo caratterizzato da due fonti di potere interdipendenti: da un lato luso legittimo della forza
da parte dello stato; dallaltro, la propriet ed il controllo privato delle risorse economiche.
I moderni stati capitalisti forniscono:
1. Un livello dordine sociale entro cui le attivit economiche possono svolgersi pacificamente
2. Una struttura istituzionale e legale che stabilisce i diritti dei diversi agenti economici
3. Un insieme di servizi e beni pubblici che risultano necessari per unefficace economia capitalista,
ma che le imprese non vogliono o non possono fornire
4. Misure correttive dei fallimenti del mercato nel raggiungere risultati soddisfacenti
In cambio queste attivit sono finanziate attraverso imposte e prestiti col benestare degli interessi
economici della societ civile.
La cultura
Se la cultura capitalista non in grado di generare unespansione e proliferazione dei desideri dei
consumatori, leconomia barcolla e subentrano fasi di stagnazione.
Alessandro Bozzo 2012
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Il denaro
Il denaro unistituzione alquanto fragile che richiede una costruzione sociale e politica.
Il denaro fornisce due condizioni fondamentali per le economie capitaliste.
In primo luogo, una misura stabile del valore consente di coordinare domanda e offerta in mercati
impersonali di grandi dimensioni attraverso il meccanismo dei prezzi. In secondo luogo, una moneta stabile
indispensabile per i contratti di debito a lungo termine che finanziano produzione, consumo e
speculazione.
Cos il denaro?
Il denaro una tecnologia sociale.
Il denaro svolge un certo numero di funzioni fondamentali:
Esistono due teorie distinte e contrastanti sulle origini, lo sviluppo e la natura del denaro. Secondo la prima
teoria, il denaro sarebbe comparso spontaneamente nel contesto del baratto, sotto forma di mezzi o
oggetti per lo scambio. Dalla semplice esistenza di una merce ampiamente scambiata e accettata
deriverebbero le altre caratteristiche e funzioni del denaro vedi un metallo prezioso o il sale. Una seconda
scuola di pensiero considera il denaro un astratto diritto di acquisizione, o credito, misurato in una moneta
di conto. In questa prospettiva la natura del denaro ha due aspetti: da una parte, esso misura e accumula il
valore astratto di un potere dacquisto del tutto generale; dallaltra, trasporta o trasmette tale potere
dacquisto attraverso lo spazio e il tempo (Simmel). Questa qualit astratta del denaro, come credito o
diritto per lacquisizione di beni o per il saldo dei debiti, risulta decisamente pi evidente negli odierni
sistemi monetari che allepoca del conio con metalli preziosi.
Il denaro una costruzione sociale e politica nel senso che effettivamente costituito da una relazione
sociale di credito-debito, espressa astrattamente in una moneta di conto. Quindi il denaro non pu
essere creato senza che si crei un debito.
La teoria della moneta di stato (cartalista) di Knapp individua le origini storiche del denaro nelle relazioni di
debito tra gli stati e i loro membri. Come forma di pagamento per i beni e servizi che acquistavano gli stati
emettevano dei buoni di credito (charta) denominati in base alla moneta di conto dichiarata, che
promettevano di accettare a loro volta in pagamento di debiti fiscali, monopolizzando, cos, la produzione
monetaria.
Il sistema monetario capitalista si sviluppato dallintegrazione di reti commerciali private di credito con la
valuta pubblica. Il credito capitalista era lelemento pi importante della memorabile alleanza tra stato e
borghesia che Weber considerava fondamentale per la nascita del capitalismo.
Mezzo di scambio
Mezzo di pagamento
Riserva di valore
Moneta di conto
Alessandro Bozzo 2012
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Il credito monetario capitalista
Verso la fine dei XV sec, grazie a relazione feudali sempre pi solide e alla crescente sicurezza de regni, i
mercanti iniziarono ad usare strumenti creditizi come le cambiali. Attraverso di esse, le banche erano in
grado di produrre questo denaro offrendo prestiti a singoli mercanti e produttori. I prestiti determinavano
la creazione di un deposito (il debito del cliente nei confronti della banca) dal quale si potevano trarre
ulteriori cambiali.
Le prime reti di credito private erano per instabili. Le insolvenze dei rimborsi potevano spezzare la catena
dellespansione del credito da parte del sistema bancario causando fallimenti e innescando recessioni. Una
maggior stabilit e quindi una pi rapida crescita economica furono integrate con la moneta e il debito dei
pi solidi e potenti stati nazionali sovrani (citt stato italiane Olanda Banca dInghilterra).
Ci che rappresent la memorabile alleanza tra stato e borghesia, fu la fondazione della Banca di
Inghilterra. Questa, fondata nel 1694, fu finanziata da un capitale di 1,2 milioni di sterline fornito dai
mercanti londinesi. Questa cifra fu poi prestata al regnante Guglielmo dOrange e al suo governo con un
interesse dell8%, a sua volta finanziato da tasse e dazi doganali. Il prestito, e la promessa del re di
risarcirlo, furono considerati patrimonio della Banca, e divennero cos la base per lerogazione di ulteriori
prestiti di banconote a richiedenti privati per un ammontare precisamente pari a 1,2 milioni di sterline.
Quindi, le nuove regole di riferimento dellattivit bancaria avevano raddoppiato il denaro a disposizione
delleconomia.
Nel secolo successivo centinaia di banche locali replicarono essenzialmente la stessa procedura per creare
denaro. I debiti privati nei confronti delle banche rendevano possibile la creazione di depositi che si
trasformavano in denaro pubblico che in seguito veniva speso. Le cambiali e le banconote della Banca
dInghilterra, che si basavano sul debito sovrano, erano le pi richieste e quindi la Banca le scambiava a
condizioni vantaggiose con quelle delle banche locali ricavandone utili. In questo modo, le banconote della
Banca dInghilterra, denominata nella stessa moneta di conto della valuta coniata dalla Zecca Reale, si
diffusero ovunque nel paese. Cos, le due forme di denaro le banconote della Banca dInghilterra e il
sistema di conio in metallo prezioso furono integrate con un tasso fisso di convertibilit in un sistema di
parit aurea.
Questo metodo per la produzione capitalista un meccanismo che mette in connessione la finanza
capitalista con lo stato in un rapporto di reciproco vantaggio in cui ognuno ha interesse a garantire la
sopravvivenza e la prosperit dellaltro. Lo stato ha accesso al finanziamento attraverso il prestito, e i
capitalisti ricevono interessi e rimborsi ricavati dai proventi delle tasse e dai dazi che lo stato riscuote.
Il capitalismo si distingue per il fatto che contiene un meccanismo sociale attraverso cui relazioni contratte
privatamente fra debitore e creditore per esempio prestiti bancari o contratti con carte di credito
vengono automaticamente monetizzati. Il sistema bancario converte il debito privato nel pi ambito mezzo
di pagamento, ossia il denaro emesso dallo stato e accettato come liquidazione dei debiti tributari.
La convinzione che i governi possano usare questo meccanismo per controllare lofferta di denaro, e di
conseguenza il livello dinflazione, ha influenzato le politiche monetariste negli anni 70 e 80. Tuttavia, oggi
si riconosce che il monetarismo fall perch lofferta di denaro determinata essenzialmente dalla richiesta
privata di prestiti e dalla loro monetizzazione nel sistema bancario.
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Il mercato del denaro e la produzione di credito
La produzione di moneta in metallo prezioso era limitata da scarsit naturale e costi di produzione, ma nel
capitalismo moderno sono necessari metodi diversi per controllare lofferta del denaro.
Le societ capitaliste condividono alcuni aspetti fondamentali:
1. Il credito privato e il sistema bancario che agisce da moltiplicatore di denaro
Le reti delle banche capitaliste producono denaro quando erogano prestiti, costituendo depositi a
cui si pu attingere, che vengono spesi come denaro e poi depositati nuovamente nel sistema da
chi li aveva ricevuti. La prassi bancaria convenzionale prevede un riserva frazionaria, normalmente
intorno al 10% dei depositi, che le banche devono mantenere in modo che i titolari dei conti
possano ritirare i risparmi. In accordo con le regole della contabilit a partita doppia, i totali dei
depositi (impegni di pagamento) e prestiti (risorse da riscuotere) nellintero sistema si cancellano a
vicenda. Ci d limpressione che valga una relazione di uno a uno tra questi prestiti e questi
depositi, come suggerirebbe il buon senso. Ma queste convenzione contabili non colgono
pienamente il ruolo dinamico della creazione del denaro da parte del sistema bancario capitalista,
che consiste nel posporre a tal punto pagamenti e liquidazioni da consentire lespansione di
entrambi i fronti di bilancio. lesistenza dei debiti in sospeso a costituire offerta di denaro.
2. Il debito statale come fondamento ultimo del credito monetario
Se uno stato funzionante e legittimo e pu tassare efficacemente, la sua promessa di saldare i
debiti dar fondamento allintero processo di creazione di denaro. Essendo il singolo soggetto che
spende di gran lunga di pi nelle societ moderne, la richiesta di denaro da parte del governo
rappresenta la base stessa dellofferta di denaro (moneta ad alto potenziale).
Le entrature fiscali aggiungono credibilit alla capacit del governo di finanziare la spesa e ripagare
il debito, ma le banche centrali solitamente accettano anche pagher governativi sotto forma di
obbligazioni.
I creditori dello stato devono essere rassicurati che il debito pubblico e lofferta di denaro che ne
deriva non produrranno inflazione e non intaccheranno quindi il valore degli investimenti in
obbligazioni statali a tasso fisso. In secondo luogo, i creditori devono essere convinti che le entrate
dello stato siano adeguate a sostenere il pagamento degli interessi. Di conseguenza, i governi
tentano di stabilire la loro affidabilit creditizia in base a criteri convenzionalmente fissati di solidit
delle finanze pubbliche in modo da garantirsi la vendita del loro debito. I criteri in questione sono
cambiati nel tempo, abbandonando il rigoroso equilibrio tra spese ed entrate fiscali.
3. Il ruolo cruciale della banca centrale
Il governo deve convincere i titolari del debito pubblico che il valore dei loro investimenti non sar
eroso dallinflazione. Con il fallimento del monetarismo, gli stati oggi chiedono alle loro banche
centrali di governare linflazione controllando la domanda di denaro attraverso il suo prezzo,
ovvero con i tassi di interesse e, allo stesso tempo, limitando la spesa pubblica che fa aumentare
lofferta di denaro.
Il tasso di interesse che un governo deve pagare per il suo debito a lungo termine in gran parte
determinato dalla richiesta di obbligazioni statali che riflette il giudizio del mercato monetario sulla
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credibilit del governo in questione nel sostenere la finzione operativa di una misura monetaria
stabile, cio una bassa inflazione.
Nel tentativo di attrarre prestiti per finanziare le loro spese, i governi sono quindi spinti dalle
richieste dei mercati monetari a mantenere un regime di inflazione bassa e un accettabile tasso di
interesse reale (tasso nominale meno tasso dinflazione). Daltro canto, le aspettativa relative a
servizi pubblici, istruzione e sanit gravano sulla spesa pubblica in misura tale che non possibile
finanziarle attraverso le sole imposte senza perdere il favore dellelettorato.
4. Una lotta economica con tre protagonisti: lo stato, il mercato del denaro e il contribuente
Se la creazione del credito monetario smette di offrire possibilit di profitto, il capitalismo pu
rischiare la paralisi. Inflazione e deflazione sono minacce cui il capitalismo continuamente esposto
a causa dellinterazione tra i due settori relativamente autonomi di denaro e produzione.
Inflazione
Unelevata inflazione rappresenta un grave pericolo perch attacca il fondamentale processo capitalista di
creazione del credito monetario: pu infatti accadere che lo stato non sia pi in grado di offrire tassi di
interesse tali da mantenere un livello di tasso reale positivo.
Prezzi stabili riflettono la stabilit di un equilibrio di potere in cui gli interessi economici che costituiscono
domanda e offerta nellambito della produzione e del consumo hanno raggiunto nel mercato posizioni
accettabili. Questo equilibrio pu essere alterato dallesterno da ci che gli economisti chiamano gli shock
dal lato dellofferta, di solito relativi a materie prime e fonti di energia che innescano una reazione a catena
di incremento dei prezzi in tutta leconomia.
Linflazione pu anche essere innescata da ci che si pu considerare un shock dal lato della domanda,
ovvero forti aumenti di spesa, specialmente in tempo di guerra.
Resta il fatto che i casi pi spettacolari di iperinflazione di solito seguono una profonda crisi dello stato,
dove viene meno la fiducia nella valuta sovrana come riserva di valore, che viene spesa il prima possibile
nel vano tentativo di evitare ulteriori perdite di ricchezza.
Nel corso del XX sec si verificarono fondamentali spostamenti negli equilibri di potere tra i gruppi e le classi
pi importanti degli stati capitalisti avanzati, che portarono a livelli di inflazione considerati problematici.
Non vi furono rivoluzioni proletarie, ma il conflitto tra capitale e lavoro fu una forza trainante per il
compimento della democrazia rappresentativa e la realizzazione degli accordi socialdemocratici guidati
dallimpegno per la piena occupazione e il benessere sociale. La piena occupazione diede ai lavoratori la
forza di chiedere salari sempre pi alti, che furono prontamente concessi da grandi produttori monopolisti
in gradi di assorbire i maggiori costi attraverso aumenti di prezzi e nuovi prestiti alle banche, esacerbando
cos la spirale di crescita costi-salari.
Pur non essendo lunico fattore in gioco, la costruzione dello stato sociale ha contribuito allaumento della
spesa e del debito pubblico, fornendo la base per la creazione del credito monetario nel sistema bancario e
in tal modo un potenziale stimolo allinflazione.
Allinizio degli anni 70, linflazione cominci ad accelerare rapidamente nelle democrazie occidentali. Le
esigenze e le aspettative del dopoguerra avrebbero ora dovuto essere frenate con un ritorno alle teorie
economiche liberiste con la reagonomics in USA e il tatcherismo in UK. Linflazione doveva essere fermata
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con un ritorno ai principi della moneta reale caratteristica del monetarismo e da misure per indebolire il
potere delle organizzazioni dei lavoratori. La decisione di Reagan di bloccare lo sciopero dei controllori del
traffico aereo nel 1981 mand un messaggio chiaro al movimento dei lavoratori, come la battaglia della
Tatcher contro i minatori nel 1984-1985 sostenuta da iniziative legislative volte ad indebolire i sindacati.
Prese lentamente piede una redistribuzione della ricchezza in favore degli interessi di creditori e
finanziatori. Negli anni 90, leconomia statunitense registrava nel settore produttivo tassi di interesse reale
in crescita a fronte di stipendi e utili reali in diminuzione.
Sicuramente, la fiducia che la politica monetaria possa fermare linflazione e il controllo della domanda con
tempestivi aumenti dei tassi dinteresse possono avere qualche effetto nel sostenere la finzione operativa
della stabilit monetaria. Tuttavia, in assenza di shock inflazionistici e/o di un improbabile nuovo
spostamento verso il lavoro nellequilibrio di poteri del mercato, le rivendicazioni di efficacia della politica
monetaria non sono ancora state messe alla prova in modo rigoroso.
Deflazione
La deflazione la riduzione del livello assoluto dei prezzi. La deflazione a sua volta pu essere buona,
quando la diminuzione dei prezzi dovuta ad abbondanza di offerta: generoso raccolto agricolo o progressi
tecnologici o salto di qualit nella concorrenza. Basti pensare alle riduzioni dei prezzi dei Pc o agli effetti
della liberalizzazione delle telecomunicazioni. Oppure pu essere cattiva, quando dovuta a bassa
domanda: basti pensare alla stagnazione dell'economia giapponese negli anni Novanta. La deflazione
"cattiva" una specie di anoressia dell'economia e complica la politica monetaria, perch per stimolare
l'economia bisognerebbe spingere i tassi d'interesse sotto lo zero, cosa che non possibile. Ma c' anche
chi contento della deflazione: per esempio, i pensionati con un reddito fisso.
Rimane comunque il peggior pericolo che minaccia leconomia capitalista perch si sottrae ancora di pi a
soluzione puramente monetarie. Nonostante tutto, pi semplice generare deflazione in uneconomia
attraverso una decisa riduzione della spesa pubblica e tassi dinteresse molto alti di quanto non sia invece
stimolare la sua uscita dalla depressione.
Fondamentalmente, le economie capitaliste escono dalla stagnazione e dalla depressione quando
imprenditori e consumatori sono disposti a sobbarcarsi nuovi debiti per finanziare la produzione e il
consumo.
In alcuni casi lunico modo per superare lo stallo delleconomia nel suo complesso stornare i debiti dai
bilanci delle banche.
Gli scambi di mercato
Il capitalismo moderno il primo sistema economico della storia nel quale gli scambi commerciali
rappresentano il principale strumento di coordinamento.
Modello della concorrenza perfetta
Adam Smith sosteneva che linterazione tra domanda e offerta di un certo bene producesse infine un
prezzo che equilibra il mercato. Questo ha inoltre la capacit di armonizzare gli interessi divergenti in seno
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alla societ. Il raggiungimento di questo risultato ottimale dipende dalladozione di un modello altamente
astratto delleconomia di mercato.
Questo modello della concorrenza perfetta stato ampiamente criticato per la natura irrealistica dei suoi
presupposti e la scarsa coerenza logica interna. Paradossalmente, in esso, non prevista in realt alcuna
concorrenza; inoltre il modello si limita a descrivere lipotetico stato finale di perfezione che emergerebbe
soltanto DOPO che linterazione tra domanda e offerta ha avuto luogo. Il modello non spiega come le forze
della domanda e dellofferta si vengano a creare e come esse effettivamente interagiscano per produrre i
prezzi.
Modello delleconomia austriaca
Un argomento molto diverso per lefficacia del mercato fornito dalla corrente di pensiero della cosiddetta
economia austriaca, sviluppata tra la fine del XIX e linizio del XX secolo.
Al contrario del modello della concorrenza perfetta, questo si fonda sulla premessa, molto pi realistica,
che linformazione inevitabilmente imperfetta.
In questa teoria non si parte dal presupposto che la trattativa fra compratori e venditori debba infine
determinare un prezzo che equilibra il mercato. Si sostiene piuttosto che linterazione spontanea tra agenti
economici liberi produce la miglior soluzione possibile per il coordinamento della vita economica in un
mondo irrimediabilmente imperfetto. Inoltre, si prevede che la flessibilit della concorrenza nel mercato
senza pianificazione centralizzata favorisca linnovazione, promuovendo cos il dinamismo economico.
Limiti del mercato
Entrambe le posizioni a favore del mercato, comunque, riconoscono lesistenza di alcune circostanze che ne
provocano il fallimento.
1. Ci sono beni pubblici anomali per i quali la libera interazione tra domanda e offerta non riesce a
produrre un prezzo di equilibrio. Un bene pubblico per essere tale deve possedere 2 caratteristiche:
a. Essere non rivale: se il suo consumo da parte di un individuo non ne riduce la disponibilit
per gli altri
b. Essere non escludibile: se difficile escludere altri agenti dalla possibilit di consumarlo
2. Alcuni scambi tra provati possono portare con s costi sociali che non vengono pienamente coperti
dal prezzo dacquisto
3. La libera interazione tra domanda e offerta pu produrre risultati perversi, come avviene nel caso
dei premi assicurativi o degli interessi bancari
La concorrenza monopolistica e il consumo di massa
Intorno al 1935, il rapporto medio di concentrazione per 4 aziende era del 40%, per arrivare a punte
dell80% in settori quali quelli del tabacco, dei cereali e delle auto.
In questi settori industriali ad alta concentrazione, il coordinamento tra domanda e offerta prende la forma
della concorrenza monopolistica dal lato dellofferta e del consumo di massa dal lato della domanda, e
rappresenta la principale forza motrice del capitalismo.
La moderna produzione capitalista basata sullespansione del consumo privato per il soddisfacimento di
desideri sempre maggiori e definiti culturalmente. Con la diffusione del lavoro salariato, il consumo
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diventato un processo mentale, nel quale gli individui sono invitati ad identificarsi con gli scenari nei quali i
prodotti vengono collocati dai mezzi di comunicazione e dallindustria pubblicitaria.
Durante il XX secolo, i mercati del consumo di massa si sono diversificati per qualit e prestigio simbolico,
cos che si pass da un processo di rivalit di status sociale ad una democratizzazione del lusso. Il desiderio
che si traduce in queste forme di consumo intrinsecamente insaziabile, in quanto linsieme dei bisogni che
pu essere creato ricombinando di continuo le necessit umane in nuove forme culturali senza limiti.
Di pari passo con questo fenomeno, i mercanti di debito si sono spinti sempre pi verso la promozione di
una finanza in deficit a livello personale, che oggi rappresenta un importante contributo che si aggiunge
alla spesa pubblica nel sostenere la domanda aggregata, facendo crescere il debito dei consumatori a livelli
senza precedenti.
Gli sforzi dei produttori per creare un oligopolio stabile sono comunque costantemente minacciati dal
processo dinamico di distruzione creatrice che rovescia la relativa stabilit della concorrenza monopolistica
allorquando una delle aziende esistenti, o pi raramente una new entry, ottiene un vantaggio competitivo
applicando uninnovazione che sostituisce efficacemente i prodotti esistenti o crea un mercato
completamente nuovo. Come indicato da Schumpeter, sono proprio gli utili derivanti dal monopolio a
fornire la sicurezza e la stabilit necessarie per assumersi il rischio di introdurre innovazioni in grado di
rivoluzionare il mercato.
Conflitti
Diversamente dal modello del mercato concorrenziale, che presuppone unequa distribuzione del potere di
negoziazione, linterpretazione sociologica classica identifica il capitalismo come un sistema basato su
disuguaglianze istituzionali che creano una continua lotta fra interessi economici.
Conflitto tra capitale e lavoro
I lavoratori utilizzano due strategie per controllare lofferta e, di conseguenza, il prezzo della forza lavoro.
1. Si sforzano di mantenere scarsa lofferta delle abilit e della tecniche di produzione, stabilendo
barriere per laccesso a una particolare occupazione (vedi le associazioni di categoria e gli albi
professionali)
2. La contrattazione collettiva condotta dai diversi gruppi professionali organizzati in sindacati
allinterno di unindustria o di un settore delleconomia
Non bisognerebbe dare per scontato, come invece avviene nella maggior parte delle analisi economiche
neoliberiste, che dalla contrattazione collettiva derivi necessariamente una rigidit del mercato del
lavoro, per la quale lelevato costo della manodopera finisce per indebolire lefficienza economica (vd
Germania).
Anche se i lavoratori possono ottenere un certo grado di controllo sullofferta, lintrinseca disparit della
relazione con il capitale risulta evidente dal fatto che la domanda di lavoro rimane fondamentalmente
prerogativa dei proprietari e controllori del capitale dimpresa.
In sostanza, linterrogativo di fondo riguarda lesistenza stessa di un diritto al lavoro nelleconomia
capitalista. Se il pieno impiego dovesse diventare un diritto sociale istituzionalizzato, allora si potrebbe
sostenere che il capitalismo sia stato almeno in parte superato!
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Limpegno politico per la piena occupazione che si registrato nelle democrazie capitaliste mature dopo il
1945 ha consentito ai lavoratori, in quanto elettori, di esercitare per un certo periodo un qualche controllo
sulla richiesta di manodopera. In seguito ci fu lo spostamento dalla piena occupazione al controllo
dellinflazione come obiettivo primario delle politiche macroeconomiche, che si risolto nella
riaffermazione delle prerogative del capitale e nel declino della possibilit di controllare sia lofferta che la
domanda di manodopera da parte dei lavoratori.
La concorrenza globale delle economie a bassi salari spiega solo in parte lattuale stagnazione degli
stipendi delle economie pi mature. Inoltre, non pu spiegare laumento della parte di utili assorbita dal
capitale.
Contraddizioni
Sia Marx che Keynes convengono che il capitalismo affetto da disfunzioni endogene o auto-prodotte.
Premesso che numerose analisi NON sono giunte al fatto che queste disfunzioni portino alla scomparsa del
capitalismo (come sostenuto da Marx), il maggior punto di controversia se le fluttuazioni dellattivit
economica i cicli, le espansioni e i crolli siano autoregolate, come implicato dalle dottrine economiche di
Smith, o se invece leconomia necessiti di costanti interventi correttivi da parte dei governi e delle banche
centrali.
Avendo osservato gli sforzi profusi dai governi per rimediare ai danni causati dalle crisi tra le due guerre
mondiali, Polanyi rifiut la visione apocalittica di Marx. Elabor piuttosto una teoria secondo la quale, nel
capitalismo, le tendenze distruttive del mercato producono uno doppio movimento dialettico tra, da una
parte lincessante espansione dei mercati socialmente e politicamente svincolati e, dallaltra, gli sforzi per
regolamentare le loro conseguenze distruttive.
Il capitalismo incline a due ricorrenti tipi di crisi economiche sistemiche:
Come diversamente sostenuto da Marx e Keynes, il vincolo fondamentale per la continua espansione della
produzione di merci, senza la quale il capitalismo tornerebbe ad affondare nella stagnazione, rimane il
limite della domanda effettiva, strettamente connesso alla contraddittoria relazione tra salari e profitti. Per
stimolare la domanda si fatto ricorso al credito per il consumo che ha portato ad un indebitamento
privato senza precedenti.
Lintero sistema capitalista si regge su unenorme rete creditizia che pu velocemente sfasciarsi per il
mancato risarcimento del debito. Questo processo pu avere origine ovunque nelleconomia fra
consumatori, produttori, banche o altrove.
Con i debiti insoluti, le aziende fanno bancarotta e i lavoratori vengono licenziati, i consumatori tagliano le
spese, finanzieri e consumatori diventano riluttanti a chiedere prestiti e le banche sempre meno disponibili
a concederne, creando una spirale economica negativa.
cicli di sovrapproduzione / sottoconsumo
cicli di espansione e contrazione del credito
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Costituendo la fonte ultima del credito, i governi e le banche centrali possono, come risorsa estrema, fare
prestiti alle banche minacciate dalle insolvenze. Ma queste misure non sempre hanno successo,
specialmente se la fiducia nel sistema bancario stata seriamente compromessa e le istituzioni finanziarie
sono diventate diffidenti e avverse a scambiarsi prestiti. Inoltre queste genere di prestiti dalla banca
centrale rischia di creare ci che gli economisti chiamano azzardo morale.
Considerazioni
La burocrazia della Commissione Europea una condizione necessaria per creare un mercato comune di
grande dimensioni e non un ostacolo allefficienza.
le aziende non riescono a ripagare i debiti
le aziende falliscono e licenziano i lavoratori
i lavoratori/consumatori tagliano le spese
i consumatori diventano riluttanti a chiedere prestiti
le banche sono meno disponibili ad erogare prestiti
DEFLAZIONE DA DEBITO
Il mercato solamente UNA componente del sistema capitalista; non sinonimo dell'intero sistema economico
MERCATO
Il sistema degli scambi commerciali non rappresenta soltanto un meccanismo funzionale ed efficiente per distribuire risorse, ma anche un terreno di conflitti
SCAMBI COMMERCIALI
Il perseguimento dell'interesse egoistico da parte di agenti economici in competizione produce un'ampia gamma di conseguenze involontarie negative
INTERESSE INDIVIDUALE
Gli scambi commerciali che connettono le diverse parti delle economie capitaliste moderne non sono il risultato diretto e spontaneo di una innata capacit umana per la contrattazione cooperativa, come sostengono alunce versioni del liberismo economico. Fanno parte, piuttosto, di istituzioni sociali complesse, costituite da pesi, misure e valute unificati, e regolate da norme e convenzioni.
ORGANIZZZIONE
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I mercati finanziari e dei capitali
Dopo gli anni 90, fanno la loro comparsa i gruppi di private equity, potenti associazioni di capitalisti
finanziari privati che, grazie alla loro solvibilit, sono in grado di ottenere enormi prestiti dalle banche al
fine di ottenere il controllo di aziende attraverso acquisizioni ostili.
Nelle imprese a capitale privato IL potere meno diffuso e lintento della massimizzazione del rendimento
del capitale pu essere perseguito nel modo pi spregiudicato.
Mercati primari
Mercato monetario
comprende i rapporti istituzionali di credito e debito tra stato, banca centrale e sistema bancario, che coordinano l'offerta e la domanda di denaro
Mercato dei capitali
comprende le organizzazioni (mercati azionari, banche d'investimento, ecc) incaricato di trasformare l'offerta di denaro in capitale monetario che soddisfi la domanda di finanziamento dei produttori
Mercati secondari
Mercati finanziari
mercati in cui vengono scambiati i prodotti finanziari derivati a fini
speculativi scondo uno schema denaro-denaro
Come le imprese raccolgono capitale monetario primario?
mediante azioni o partecipazioni mediante prestito bancario
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Crisi 2008
Banche di
investimento
Investitori
Proprietari di casa Banche Gruppi assicurativi Mutuo
CDO
Mutui
Rate auto
CDS
Ecc..
CDS
Agenzie di Rating Valutazione CDO
Mutuo cartolarizzato
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Timeline