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Università di Roma La Sapienza
Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione
Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali
Il Linguaggio Giuridico.
Problemi di traduzione scritta e orale nella combinazione
spagnolo-italiano
Candidato: Relatore:
Marco Cola Prof.ssa Laura Mariottini
Matricola n° 1067344
Correlatore:
Prof. Arnulfo Martinez Portales
a.a. 2011/ 2012
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A chi c’è sempre stato e, a chi non c’è
stato mai. Alle migliori ed alle
peggiori persone che ho incontrato e,
che incontrerò nella mia vita. A tuttiloro il mio ringraziamento per avermi
insegnato cosa c’è di buono nella vita
e per avermi mostrato ciò che non
voglio e non vorrò mai essere.
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Un populu / mittitulu a catina / spugghiatulu / attuppatici a vucca / è ancora
libiru. // Livatici u travagghiu / u passaportu / a tavola unni mancia / u lettu
unni dormi / è ancora riccu. // Un populu, diventa poviru e servu / quannu ci
arrubbano a lingua / addutata di patri: è persu pi sempri.
Ignazio Buttitta
Un popolo rimane libero anche se lo mettono in catene, se lo spogliano di tutto, se gli chiudono
la bocca; un popolo rimane ricco anche se gli tolgono il lavoro, il passaporto, la tavola su cui
mangia, il letto in cui dorme. Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua
ereditata dai padri: allora sì, è perso per sempre.
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Indice
Abstract 6
Introduzione 8
1. Las Lenguas de Especialidad 10
1.1 Definizione di LE 10
1.2 Caratteristiche de Las Lenguas de Especialidad 16
1.3
Atto Comunicativo: manifestazioni e caratteristiche 19
1.4 Conversazione: struttura ed elementi 26
1.5 In Breve 31
2. Il Linguaggio Giuridico 34
2.1 Diritto e Linguaggio Giuridico 34
2.2 Caratteristiche del Linguaggio Giuridico 36
2.2.1
Forme e costruzioni grammaticali 432.2.2 Caratteristiche lessico-semantiche 48
2.2.3 Caratteristiche morfosintattiche 52
2.3 La Sentenza 53
2.3.1 Encabezamiento 54
2.3.2 Antecedentes de hecho 54
2.3.3 Fundamentos de Derecho 55
2.3.4
Fallos 552.4 In Breve 56
3. La Trascrizione Giuridica 58
3.1 Cosa significa trascrivere? 58
3.2 Metodologia basica per il processo di trascrizione 60
3.3 La Linguistica Forense 61
3.3.1 Aree di applicazione della Lingüística Forense 63
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Resumen
El presente trabajo versa sobre el estudio del lenguaje jurídico en general,
centrándose, más en concreto, en el proceso de transcripción de procedimientos
penales orales.
Para introducir el tema, analizaremos el concepto de lenguas de especialidad
centrándonos sobre las múltiples definiciones que se han dado y, sobre los
elementos que caracterizan esta categoría. Luego, tomaremos en consideración
una categoría especifica de las lenguas de especialidad representada por el
lenguaje jurídico. Este ultimo será analizado en sus aspectos léxicos;
semánticos; morfosintácticos y pragmáticos. Marcaremos las finalidades, las
formas y los elementos que se utilizan para la producción de este lenguaje
especifico y que lo distinguen de otras lenguas de especialidad.
El cuerpo central del presente trabajo está representado por el análisis del
procedimiento de transcripción del juicio penal oral mediante el utilizo del
sistema Val. Es. Co.: se subrayarán todos los elementos presentes en latrascripción así como las metodologías empleadas para el desarrollo de tal
procedimiento y su función y necesidad para el análisis lingüístico.
Por último, reflexionaremos sobre los problemas relacionados con la
traducción jurídica y enfocamos la traducción español-italiano a través de la
construcción de un (exiguo) glosario jurídico.
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Abstract
The present work treats of the legal language’s study, and pays especial
attention on the process of transcription of oral criminal processes; this would
be the focus of the discussion.
The concept of Languages for Specific Purposes will be explored, dealing in a
specific way with the different definitions that have been given on this concept,
and with the distinctive characteristics that are notable in this classification. At
first, we will focus on a specific category called the legal or forensic language.
The latter will be analysed from a lexical, semantic and morphosyntactic
perspectives, as well as from the pragmatic point of view. We will highlight the
purposes, the forms and the uses that are made of it, emphasizing on those
elements that differentiate it between other LSP .
The core of this work is represented by the analysis of the transcription of oral
criminal process, through the use of the Val.Es. Co. system: we will stress onthe importance that this process has on forensic linguistics and on the judicial
context.
Finally, we will ponder on issues related to legal translation focusing on
Spanish-Italian combination, creating a (small) forensic glossary.
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Si es que lo que se escribe va a tener unverdadero interés ,un escritor no escribenunca acerca de lo que conoce, sino
precisamente sobre lo que ignora.
Javier Cercas
Introduzione
Il linguaggio è, forse, lo strumento che più ci rappresenta. Ci permette
di descrivere il mondo in cui viviamo, di raccontare noi stessi e, cosa non meno
importante, rappresenta lo strumento con il quale noi tutti manifestiamo le
nostre emozioni ed i nostri pensieri. Possedere una buona conoscenza di
linguaggio e una buona capacità di espressione ci permette, come è ovvio, di
poter esprimere al meglio, ciò che la nostra mente ci detta. Ogni settore nelquale è possibile suddividere l’esperienza umana, ha, pertanto, sviluppato un
proprio linguaggio specifico e settoriale con il quale consegue un intercambio
d’idee e un insegnamento di concetti che risultano particolarmente adeguati e
puntuali in riferimento al campo in cui si utilizzano. Lo studio de las lenguas
de especialidad , di conseguenza, risulta necessario alla comprensione dei
fenomeni socio- linguistici che caratterizzano l’eterogenea azione umana.
Tale trattazione è volta all’analisi, nello specifico, di una categoria de
las lenguas de especialidad, rappresentata dal linguaggio giuridico. La scelta in
tale direzione è stata dettata dall’uso sempre più comune della terminologia
specifica in questione, in un numero variegato di situazioni quotidiane,
mostrando, in tal senso, la fruibilità e la permeabilità che tale linguaggio
specialistico va assumendo durante il corso del tempo. Non solo in ambiti
particolarmente specifici come quello giuridico, diplomatico, amministrativo,
politico, etc., ma anche in linguaggi apparentemente estranei a quello di
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riferimento; la terminologia e le forme inerenti al linguaggio giuridico vengono
ad assumere una posizione rilevante all’interno delle specifiche produzioni,
tanto orali come scritte.
Seguendo tale direttrice, analizzeremo il concetto di lenguas de
especialidad , la sua valenza che, all’interno del settore di studio, nonché
professionale, assume e, le caratteristiche basilari riguardanti l’intero panorama
dei linguaggi che in tale categoria generale possono essere racchiusi. Di
seguito, ci soffermeremo, sull’analisi specifica del lenguaje juridico,
protagonista della presente trattazione. Toccheremo le caratteristiche del
linguaggio in esame sotto il profilo lessicale, fonetico e morfosintattico.
Analizzeremo l’utilizzo primario nel quale viene impiegato centrandoci, in
particolar modo, nell’impiego del linguaggio giuridico tra professionisti, tra
professionisti e semi-professionisti e tra professionisti e utenti generici.
Dopo aver esaminato il linguaggio giuridico, illustreremo il processo di
trascrizione di procedimenti penali orali attraverso quello che, a nostro
giudizio, è il più adeguato sistema di trascrizione a riguardo, ovvero, il sistemaVal. Es. Co.. Nell’elaborazione del fulcro centrale della presente trattazione,
sottolineeremo l’impiego che viene fatto di tale codice per l’elaborazione di
trascrizioni, nonché, procederemo all’analisi linguistica degli stessi elaborati.
Ci soffermeremo, a tal proposito, sul Linguaggio Forense, sul suo campo
d’analisi e sugli apporti teorici e pratici che il suddetto filone di studi ha
apportato all’interno, tanto della linguistica, così come della giurisprudenza e
del settore giuridico più in generale.
Per ultimo, seguendo continuativamente la linea marcata dal linguaggio
giuridico, offriremo uno spunto di riflessione riguardo le problematiche di
traduzione del linguaggio giuridico, soffermandoci, in particolare, nei problemi
che si vengono a creare all’interno della Comunità Europea e, più nello
specifico, nella traduzione tra la lingua italiana e quella spagnola.
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Un fonarsi e un affonarsi continuo: lalingua è suono, concerto di brevi e dilunghe. I tempi danno il sentimento. Così,il disegno cominciò a formarsi piano
piano per gemmazioni, sentivo che
dovevo far accadere una discesaagl'inferi e misurarmi con l'altro mondo.
Giuliano Scabia
1. Las Lenguas de Especialidad
1.1 Definizioni di LE
Una prima definizione di Lenguas de Especialidad 1, che risulta molto
utile ai fini della nostra trattazione, ci è data da Maria Vittoria Calvi, per laquale è possibile definire las lenguas de especialidad come:
Variedades funcionales de la lengua que se han desarrollado históricamente
como instrumentos de comunicación en un determinado ámbito científico o
profesional 2.
Pertanto, secondo tale definizione, ogni campo scientifico-professionaleindividua e sviluppa, selezionando i mezzi linguistici che più ritiene adeguati,
un proprio linguaggio utile all’esplicazione di concetti, in forme che risultino
1 Las lenguas de especialidad (LE) sono chiamate anche linguaggi per ( o con ) fini specifici, dovuto al loro particolare utilizzo che più avanti, nella trattazione,spiegheremo. 2 Calvi M.V., Zabalza C.B., Mapelli G., López J.S., Las lenguas de especialidad enespañol, Roma, Carocci, 2009: 23-27Trad. Letterale: sono varietà funzionali ella lingua che si sono sviluppate storicamente
come strumenti di comunicazione in un determinato ambito scientifico o professionale.
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più chiare possibili, da utilizzare durante il processo comunicativo, tanto scritta
come orale, tra gli esperti pertinenti allo stesso settore o tra questi e i soggetti
interessati che a tale gruppo non appartengono.
Da parte sua, Beaugrande3 distingue tre correnti all’interno del concetto di
lenguas de especialidad , ovvero:
1. Las lenguas de especialidad sono codici differenziati del linguaggio
generico che utilizzano regole e unità specifiche4;
2. Las lenguas de especialidad sono semplici varianti del linguaggio
generale5;
3. Las Lenguas de especialidad sono sottoinsiemi pragmatici del
linguaggio, inteso nel suo significato più ampio6.
Seguendo la linea esplicativa delle denominazioni di lenguas de
especialidad , Sager, Dungworth e McDonald, che rientrano nella terza corrente
di cui sopra, considerano las LE, come sottodivisioni pragmatiche o extra-
linguistiche di una lingua. Tale affermazione può essere riscontrata nelladefinizione che i primi due autori danno, ovvero:
Las lenguas de especialidad son sistemas semióticos complejos semiautónomos
basados y derivados del lenguaje general; su empleo presupone educación
especial y está restringido a la comunicación entre especialistas en el mismo
campo o en uno estrechamente relacionado7 .
3 Beaugrande R.A., Introducion a la lingüística del texto, Barcelona, Ariel, 1997 4 A tale corrente appartengono autori come Hoffmann 5 Autori come Rey, Quemada o Rondeau possono essere asseriti a tale corrente 6 Rappresentanti di questa corrente sono, fra i molti, Sager, Dugworth e lo stessoBeaugrande 7 Ciapuscio G., Kuguel I., Hacia una tipologia del discurso especializado: aspectosteoricos y aplicados, Salamanca, Almar, 2002: 82-83Trad. letterale: le lingue di specialità sono sistemi semiotici complessi e semiautomatici basati e derivati dal linguaggio generale; il loro uso presuppone una
formazione specifica ed è vincolato a la comunicazione tra specialisti dello stessocampo o in uno strettamente relazionato.
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Lerat, dal canto suo, definisce il concetto di lenguas de especialidad da
un punto di vista pragmatico, ovvero:
La lengua de especialidad es la lengua natural considerada como instrumento
de transmisión de conocimientos especializados8.
Giunti a questo punto, dopo una breve rassegna di ciò che
rappresentano las LE, ci sembra opportuno ricordare la differenza che
intercorre tra lingua standard e varietà linguistiche, giacché, con tale
terminologia, si fa riferimento, da una parte, alla lingua generale e, dall’altra, a
“suddivisioni/sottoinsiemi” e usi che della stessa vengono effettuate. Come
afferma giustamente Caford:
El concepto de lengua como tal es tan vasto y heterogéneo que no resulta
operativamente útil para múltiples finalidades lingüísticas: descriptiva,
comparativa y pedagógica. Seria, por consiguiente, deseable contar con un
marco de categorías para la clasificación de las “sublenguas” o variedades
que existen en una lengua9
.
Da tale concezione deriva la naturale definizione che lo stesso autore da di
varietà linguistiche, ossia:
Variedad de lengua es un subconjunto de rasgos formales y/o substanciales
que se correlacionan con un tipo especifico de rasgo sociosituacional. Para la
8 Lerat P., Las Lenguas especializadas, Barcelona, Ariel, 1997: 67-68Trad. letterale: La lingua di specialità è la lingua naturale considerata come strumento di trasmissione di conoscimento specifico.9Mason I., Hatim B., Teoría de la traducción, Barcelona, Ariel, 1995:102-106Trad. letterale: Il concetto di lingua come tale è tanto vasto ed eterogeneo che nonrisulta operativamente utile per finalità linguistiche diverse: descrittiva, comparativae pedagogica. Di conseguenza, sarebbe auspicabile poter contare con una cornice di
categorie per la classificazione delle “sub-lingue” o varietà che esistono in unalingua.
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clasificación general de las variedades, nos limitaremos a la consideración de
los correlatos situacional que son constantes en las situaciones lingüísticas10.
A tale proposito, occorre precisare, che nell’ambito della linguistica
viene formulata la differenziazione tra varietà diacroniche; diafasiche e
diatopiche. Con il termine diatopico ( o dialetto ) ci si riferisce ad un sistema di
classificazione basato sul criterio geografico, ovvero, alle variazioni
linguistiche che intercorrono in parti differenti di un determinato territorio,
rimanendo nella sfera di una stessa lingua. Con il termine diastratico, ci si
centra sul criterio così detto di stratificazione sociale degli interlocutori, in
grado di definire gerarchicamente la competenza linguistica globale. Infine, il
carattere diafasico evidenzia la scelta del soggetto parlante relativa a stili e
registri che possono essere più o meno adeguati alla situazione, nonché alla
relazione che intercorre tra i vari interlocutori in una conversazione.
Altro aspetto molto importante da tenere in considerazione nell’analisi
della LE riguarda ciò che gli addetti ai lavori chiamano dimensione orizzontale
e verticale. Per ciò che attiene la dimensione orizzontale risulta interessanteanalizzare la definizione che Schifko da di LE:
Las lenguas de especialidad son variantes especificas de la lengua común
cuyas características especiales en el léxico, en la morfosintaxis y en las
estructuras textuales son el resultado de factores específicos de la
comunicación especializada: un mundo de referencia especial, interlocutores
especiales, que conocen este mundo y trabajan en el mismo y que comunican
10 Catford J.C., A Linguistic Theory of Translation, Londra, Oxford U.P.,1965: 97-99Trad. letterale: La varietà della lingua è un sottoinsieme di caratteri formali e/o sostanziali che si co-relazionano con una tipologia specifica di carattere socio-
situazionale. Per la classificazione generale delle varietà, ci limiteremo a considerarei correlati situazionali che sono constanti nelle situazioni linguistiche.
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sobre este mundo con precisión y economía; todo esto en circunstancias
especiales que caracterizan la vida de estos especialistas11.
Secondo tale definizione, pertanto, sembrerebbe che l’autore
circoscriva la dimensione verticale solo ai professionisti di un determinato
settore, evidenziando, tuttalpiù, diversi livelli di conoscenza e utilizzo della LE
che questi ne farebbero. Dal canto suo, Maria Vittoria Calvi12 ci fornisce una
quadro più ampio di ciò che rappresenta la dimensione verticale in tale ambito.
Per tale autrice, la dimensione verticale è legata strettamente al contesto e alla
relazione che intercorre tra gli interlocutori, nonché, ai fattori interpersonali e
alle finalità comunicative che permeano una determinata situazione. A tal
proposito, Calvi individua tre differenti livelli di specializzazione a seconda del
contesto comunicativo e del ruolo sociale degli interlocutori. Il primo livello
corrisponde alla comunicazione tra professionisti. Tale livello di
specializzazione è caratterizzato, per ciò che riguarda il lessico, da un’elevata
densità di termini specifici, così come, a livello morfologico, da aspetti
strutturali e formali molto rigidi. Il secondo livello, che potremmo definire
intermedio, si riferisce alla comunicazione tra i professionisti e i semi- professionisti. Anche qui, per ciò che riguarda il lessico, ci troviamo di fronte
all’utilizzo di una terminologia tecnica, tuttavia, accompagnata da frequenti
esplicazioni e riformulazioni che favoriscono la comprensione e che, pertanto,
vengono impiegati, per lo più, a scopo formativo. Infine, l’ultimo livello
individuato dalla Calvi, si riferisce alla comunicazione tra i professionisti e il
pubblico, comunicazione caratterizzata, a differenza degli altri due livelli, da
11 Schifko, P. , “¿Existen las lenguas de especialidad?” en Las lenguas de especialidad y su didáctica, Actas del Simposio Hispano-Austriaco, Tarragona, Universitat Rovira iVirgili, 2001: 11-14Trad. letterale: Le lingue di specialità sono varianti specifiche della lingua comune lecui caratteristiche specifiche nel lessico, nella morfosintassi e nella struttura testuale sono il risultato di fattori specifici della comunicazione specializzata: un mondo direferenza speciale, interlocutori speciali, che conoscono questo mondo e lavoranonello stesso e che comunicano ed esprimono questo mondo con precisione edeconomia; tutto questo in circostanze specialistiche caratterizzano la vita di questi specialisti. 12
Calvi M.V., Zabalza C.B., Mapelli G., López J.S., Las lenguas de especialidad enespañol, Roma, Carocci, 2009
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un lessico poco specifico e da una constante riformulazione dei concetti per
una migliore e completa comprensione. Pertanto, tale dimensione verticale fa
riferimento all’intenzione, a livello di specializzazione, fondamentalmente
determinata dal mittente. Uno stesso argomento specializzato può essere
trattato in forme differenti a seconda delle condizioni pragmatiche e del livello
di specializzazione del testo.
La stessa Maria Vittoria Calvi, analizza ciò che in precedenza abbiamo
identificato come la dimensione orizzontale. Con tale espressione ci riferiamo
al componente tematico de las lenguas de especialidad, che comprende
l’insieme delle conoscenze che si sviluppano in ogni campo del sapere. Tale
dimensione orizzontale corrisponde, sinteticamente, alla ricerca dei segni
linguistici più adeguati per una facile e diretta esplicazione di un determinato
concetto. Pertanto, potremmo affermare che le LE sposano un componente
tematico, direttamente dipendente dal contenuto della materia specifica, con un
componente sociale che risulta influenzato dal contesto e dalle finalità dell’atto
comunicativo. Sintetizzando, si potrebbe, a ragion, concludere che l’uso della
lingua cambia a seconda delle varie finalità per la quale può essere utilizzata.
Principale manifestazione della dimensione orizzontale de las lenguas
de especialidad è possibile rinvenirla nel lessico, in forma particolare, nella
creazione di una terminologia13 specifica e settoriale che vede il suo sviluppo
nel “discorso” tra gli specialisti del settore che non solo consolidano il lessico
già in uso, bensì, ampliano, attraverso l’apportazione di nuovi concetti e la
creazione di neologismi, quello che è la terminologia settoriale diappartenenza.
Quanto finora detto, ci riporta ad una differenziazione già in precedenza
sottolineata tra lingua comune o generale e lengua de especialidad . Cabré
sostiene che, la lingua generale è costituita dall’insieme di regole, unità e
13
In tal caso la parola terminologia viene intesa come lo studio delle unità linguisticheche appartengono alle differenti aree di specializzazione.
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restrizioni che formano parte del conoscimento della maggior parte degli
interlocutori di una “lingua naturale”. Dal canto loro, le LE sono caratterizzate
da sub-codici speciali, a loro volta influenzati dalla tematica o dalla situazione
comunicativa. Occorre, tuttavia, precisare, che le LE non sono linguaggi
artificiali, anche se ne condividono alcune caratteristiche comuni, ma, al
contrario, formano parte del linguaggio e, proprio per questo, hanno accesso a
tutte le possibilità sintattiche che lo stesso linguaggio “generale” offre.
1.2 Caratteristiche de las Lenguas de Especialidad
La definizione di lengua de especialidad che ci ha fornito Kocourek
presenta alcune delle caratteristiche fondamentali di tali linguaggi. Tale autore
parla di insiemi specializzati (in relazione alla tematica, all’esperienza,
all’ambito di uso o ad i soggetti che la utilizzano) che si manifestano come
gruppi inter-relazionati e che mantengono la funzione comunicativa al di sopra
di qualsiasi altra funzione che, in tal caso, risulta solo complementare.
Dal canto suo, Lerat14, nell’analisi delle LE individua e sottolinea altri
caratteri non marcati dall’autore sopra citato. Le caratteristiche che, per Lerat,
risultano di particolare importanza, possono essere sintetizzate come di
seguito:
- alternanza di segni linguistici e non-linguistici;
-
distinti livelli di tecnicità tanto nel lessico come nella sintassi, chevariano a seconda delle necessità comunicative;
- predominio della comunicazione scritta sull’orale;
- morfologia eteroclita (formule complesse, alternanza di morfemi, etc.)
- sintassi delle lingue di riferimento abbastanza complesse con preferenze
in materia di enunciazione e fraseologia professionale.
14 Lerat P., Las Lenguas especializadas, Barcelona, Ariel, 1997
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Altra caratterizzazione de las lenguas de especialidad ci è fornita da
Cabré15, la quale individua e distingue diversi aspetti di caratterizzazione
delle LE che così potremmo schematicamente sintetizzare:
Aspetto Linguistico
- Lessico comune alla lingua generale, lessico specifico di ogni settore e
disciplina, lessico che formerebbe parte del territorio di demarcazione
tra il generale e lo specifico e che potrebbe essere definito lessico semi-
specializzato;
- Morfologia: abbondanza di unità sintagmatiche, utilizzo della
normalizzazione, largo impiego di sigle, simboli e préstamos
specializzati;
- Sintassi: frasi corte e scarsa presenza di periodi subordinati complessi
- Utilizzo di codici alternativi proveniente da sistema semiotici in grado
di complementare i sistema linguistici.
Aspetto Pragmatico
-
Las Lenguas de especialidad sono specifiche in relazione alla tematica;ai soggetti che le utilizzano ed alle situazioni comunicative.
Aspetto Funzionale
- Le LE non compiono le sei funzioni linguistiche distinte da Jakobson16
ma si concentrano prevalentemente sulla funzione referenziale,
lasciando di lato le altre. Questo si manifesta formalmente attraverso
15 Cabré M.T., La terminología. Teoría, metodología, aplicaciones, Barcelona,Antartide/Empuries, 1993 16 Jakobson distingue sei funzioni linguistiche in base alle caratteristiche dellacomunicazione. Tali funzioni sono: Funzione emotiva, evidente quando si faattenzione al mittente dell'atto di comunicazione; Funzione fàtica, legata al canaleattraverso il quale passa il messaggio; Funzione conativa, legata al destinatario che
partecipa alla comunicazione con una sua reazione; Funzione poetica, legata almessaggio stesso e maggiormente evidente nel linguaggio estetico; Funzionemetalinguistica, legata al codice condiviso tra mittente e destinatario perché si producasignificazione; Funzione referenziale, legata al contesto in cui si svolge la
comunicazione. In base alla tipologia di comunicazione, tali funzioni, secondol’autore, si presentano con maggiore o minor vigore.
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l’utilizzazione dei verbi al tempo presente; con l’utilizzazione della
forma impersonale; l’assenza di esclamazioni; il predominio del
carattere descrittivo, della classificazione ed enumerazione; l’utilizzo
della narrazione al posto del dialogo; le domande non retoriche; etc.
Francisco Moreno Fernandez 17 , nell’analizzare las lenguas de
especialidad , sostiene che, anche se queste non condividono pienamente le
stesse caratteristiche linguistiche, è possibile determinare alcuni elementi
comuni che, lo stesso autore sintetizza come segue:
- sono varietà specializzate quelle che servono e vengono utilizzate come
strumento di comunicazione formale e funzionale tra specialisti in una
determinata materia;
- da un punto di vista linguistico, le LE si caratterizzano dall’utilizzo, in
termini generali, della grammatica della lingua comune, anche se in
alcune circostanze specifiche e ben determinate assistiamo al ricorso di
forme e usi specifici;
- da un punto di vista stilistico, las lenguas de especialidad si
caratterizzano dal loro stesso impiego in contesti formali;- da un punto di vista comunicativo, le LE manifestano l’importanza che
le stesse danno a quella che è possibili definire come efficacia
comunicativa, alla precisione e alla chiarezza dei concetti;
- infine, las lenguas de especialidad vengono impiegate prevalentemente
nella loro forma scritta, soprattutto nella pratica del linguaggio
giuridico, come più avanti vedremo.
Dal canto suo, un altro studioso della comunicazione, Lehrberger 18,
individua e considera, nello specifico, sei fattori che possono aiutare nel
definire i caratteri dei linguaggi di specializzazione:
- tematica specifica;
- restrizioni lessicali, sintattiche e semantiche;
17 Fernandez F.M., Metodologia sociolinguistica, Madrid, Gredos,1990 18
Lehrberger J., Kittredge R., Sublanguage: studies on language in restricted semantic domains, Londra, Walter De Gruyter Inc., 1986
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- regole grammaticali “anomale”;
- rilevante utilizzo di determinate costruzioni grammaticali;
- struttura testuale, ovvero, prevalenza e preferenza della forma scrittura
sull’orale;
- uso di simboli specifici.
Come è possibile notare, tutti gli autori sopra menzionati individuano
caratteri comuni nello studio delle LE nonostante non sia universalmente chiara
una definizione delle stesse comunemente accettata. In base a tali criteri,
pertanto, ci sembra opportuno seguire la presente trattazione, marcando le
similitudini e le differenze che intercorrono tra l’utilizzo del linguaggio
specializzato nella sua forma scritta e in quella orale. Di conseguenza, nel
prossimo paragrafo, ci proporremo di analizzare, in forma sintetica ma, al
contempo, il più completa possibile, le caratteristiche dell’atto comunicativo
nelle due forme sopra menzionate.
1.3 Atto Comunicativo: manifestazioni e caratteristiche
Come precedentemente introdotto, risulta molto importante, ai fini della
presente trattazione, analizzare ed esplicare ciò che rappresenta l’atto o evento
comunicativo, visto che il fulcro centrale di tale lavoro è rappresentato dalla
trascrizione di procedimenti giuridici dalla forma orale a quella scritta.
Fondamentale, per comprendere a pieno il concetto di atto
comunicativo, è la definizione di comunicación. Utilizzando le parole di
Amparo Tusón Valls, potremmo definire la comunicazione come:
Proceso de interpretación de intenciones que se basa, no tanto en el contenido
léxico-semántico de las oraciones emitidas, cuanto en el contenido
pragmático, es decir, en el sentido que se asocia al uso local, contextualizado
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de determinados enunciados y que se basa en una serie de normas o
convenciones que vamos adquiriendo a lo largo de nuestra experiencia como
usuarios y usuarias de la lengua; normas que incluyen una serie de
restricciones respecto a lo que es apropiado decir y lo que no es apropiado
decir en determinados contextos19.
Tale definizione, come giusto che sia, è sicuramente più appropriata
nella descrizione di atto comunicativo orale, anche se, le linee o caratteristiche
basilari sono valide, anche, per la forma scritta. Già qui, sostanzialmente, ci
troviamo dinanzi alla necessita di distinguere i caratteri peculiari delle due
forme ci comunicazione sopra citate. Quando parliamo di forma orale,
basicamente, ci riferiamo a ciò che, comunemente, potremmo definire
conversazione. In linea generale, affinché una conversazione orale si sviluppi
adeguatamente è necessario che gli interlocutori attuino in forma coordinata
nei diversi livelli che la conversazione stessa presuppone. Ovviamente, lo
sviluppo di tale forma di comunicazione si vede facilitato dal contesto spaziale
e temporale, condiviso dai soggetti attori della conversazione; ciò implica la
non necessità dell’espressa referenza lessicale di riferimenti temporali espaziali. A livello linguistico, ciò si manifesta con l’utilizzo di segnalizzatori o
deícticos20 , che dir si voglia, in quanto, i soggetti in questione condividono
conoscenze basiche sulle quali si fonda la stessa conversazione. L’utilizzo di
deícticos, cosi come di ripetizioni, parafrasi, iperonimi, etc. caratterizzano la
manifestazione orale donandogli uno dei caratteri tipici di tale comunicazione
dalla bassa densità lessicale.
19 A. Tusón Valls, Análisis de la conversación, Barcelona, Ariel, 1997: 34-37Trad. letterale: processo di interpretazione delle intenzioni che si basa, non tanto nelcontenuto lessico- semantico dell’orazione emessa, quanto nel contenuto pragmatico,ovvero, nel significato che si associa all’uso locale, contestualizzato di determinatienunciati e che si basa in una serie di norme o convenzioni che acquisiamo attraversola nostra esperienza come usuari e usuarie della lingua; norme che includono una serie di restrizioni rispetto a quello che è appropriato dire e a ciò che non lo è, in undeterminato contesto. 20 Con il termine deícticos facciamo riferimento a quelle locuzioni di vario genere,
temporale, spaziale, personale, etc. che hanno valore generale e non ben determinato.Alcuni esempi sono: aquí, allí, hoy, después, él, ella, etc..
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spazio fisico, teatro della conversazione. Per postura, ovviamente, ci si riferisce
tanto al posizionamento del corpo del soggetto singolo nello spazio, come alla
posizione che lo stesso soggetto assume nei confronti degli altri protagonisti
della conversazione. A tal proposito, va ricordata la Teoria degli Atti
Linguistici elaborata da Austin. Tale postulato, come riporta Tusón Valls in
una delle sue trattazioni23, individua tre tipologie di “azioni” che vengono
poste in essere nello sviluppo di una conversazione, che sono: acto locutivo,
ovvero, l’enunciazione di un’orazione con un significato ed un referente
determinato (lo que se dice); acto ilocutivo, un espressione sotto forma di
domanda, ordine, offerta, etc. associata all’enunciato, tale atto può
manifestarsi, per esempio, attraverso gestualità rafforzative e congruenti alle
parole pronunciate nello stesso momento (lo que se hace al decir algo); acto
perlocutivo, inteso come gli effetti prodotti dall’enunciato sull’interlocutore o
sui vari ascoltatori (hacer hacer algo). Senza dubbio, ulteriori caratteri
distintivi della comunicazione, che in questa sede non approfondiremo ma che
riportiamo brevemente per completezza, sono rappresentati dai falsi inizi24;
cambi di strategia sintattica, attraverso l’uso di anacoluti, ellissi, etc.;
discordanze; etc.
Per quanto riguarda la comunicazione scritta, gli elementi
caratterizzanti sono generalmente distinti da quelli sopra elencati per le
conversazioni. Ovviamente, già di per se, il carattere di a-spazialità e a-
temporalità rendono tale forma di comunicazione soggetta ad una forzosa
esplicazione di questi due assi di riferimento essenziali per una adeguata
collocazione de testo prodotto. Essendo, inoltre, una tipologia dicomunicazione “non volatile”, il testo prodotto è soggetto a correzioni, riletture
ed eventuali modifiche da parte dell’autore, il quale, inoltre, è in grado di
produrre un testo lessicalmente, morfologicamente e sintatticamente coerente
in relazione al pubblico che immagina lo leggera o in relazione al settore
specifico al quale è indirizzato. Riflessioni simili possono essere effettuate per
23
Tusón Valls, A., Análisis de la conversación, Barcelona, Ariel, 1997
24 In spagnolo possono essere utilizzati: pues, o sea, vaya, etc. .
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quanto riguarda il lettore del testo. Avendo a disposizione un componimento
scritto, come detto precedentemente privo del carattere di “volatilità” ma, al
contrario, ripetibile, ha la massima libertà di disporre delle informazioni
contenute nel tempo e nello spazio che più ritenga opportuno. Ciò comporta,
per chi legge il componimento scritto, la possibilità di poter tornare indietro
nella trattazione, lasciare la lettura per poi riprenderla in un secondo momento
e così via, tutte azioni che sono soggette alla libera discrezionalità del lettore.
Senza dubbio, ciò comporta un’abbondante densità lessicale e, per il soggetto
compositore del testo, la non obbligatorietà di ripetizioni e perifrasi a
differenza della comunicazione orale, in quanto, come detto precedentemente,
il lettore è libero di poter tornare indietro, in punti precedenti della lettura, al
fine di approfondire eventuali tematiche ritenute interessanti ed utili, nonché
rileggere nel particolare tratti del testo ritenuti interessanti.
Al contrario della comunicazione orale, la scrittura è sostanzialmente
priva degli elementi prosodici, paralinguistici e extralinguistici. Diciamo
sostanzialmente, poiché, durante la produzione di un testo vengono utilizzati
ulteriori strumenti che possiedono caratteristiche e finalità similari a quellisopra elencati. Ci riferiamo, in particolar modo, alla punteggiatura, necessaria a
livello fonetico per una corretta intonazione della frase e, non meno,
all’organizzazione logica del testo. Oltre alla punteggiatura risulta
imprescindibile ricordare l’utilizzo di titoli e sottotitoli, l’organizzazione in
capitoli e paragrafi, la possibilità di cambiare tipo di lettera25, caratteri, questi,
in grado non solo di organizzare strutturalmente il testo se non anche, con
particolare riferimento al cambio di lettera, di poter donare maggior enfasi edimportanza a singole parole e parti specifiche del testo che si ritengono di
maggiore rilevanza, in un certo qual modo, svolgendo i compiti che gli
elementi paralinguistici assumono all’interno dell’elaborazione orale. Per
quanto riguarda i meccanismi coesivi all’interno di una produzione scritta, a
differenza della comunicazione orale, il compito è svolto dalla punteggiatura e
25
Ci si riferisce, nel particolare, alla possibilità, non tanto di cambiare il Font, quantoa quella di poter modificare o inserire testo in corsivo, grassetto, maiuscola, etc..
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da strutture sintattiche e semantiche in grado di conferire ordine al testo ed
aiutare il lettore nella comprensione del contenuto.
Va, inoltre, sottolineato, seppur rapidamente come stimolo di
approfondimento futuro, che alcuni elementi caratteristici della comunicazione
scritta hanno iniziato ad essere utilizzati anche nella produzione orale. Esempi
tipici di quanto sopra riportato sono: parlare tra parentesi o tra virgolette;
sottolineare un concetto espresso; etc. .
Terminando questa breve rassegna delle caratteristiche dell’atto
comunicativo, non può non essere ricordata la proposta avanzata da Hymes26
per ciò che riguarda le componente fondamentali dell’atto comunicativo. Le
iniziali degli otto elementi individuati compongono l’acrostico SPEAKING e si
riferiscono, nel particolare, a: situation (situazione); participants (partecipanti);
ends (finalità); act sequences (atti linguistici); key (chiave); instrumentalities
(strumenti); norms (norme); genre (genere).
Con il termine situation ci si riferisce, in primo luogo, allalocalizzazione spaziale, nonché, temporale nella quale viene sviluppato l’atto
comunicativo. Non solo, tale concetto racchiude anche quella che potremmo
definire la dimensione psicologica soggettiva, ovvero, la preferenza personale
per determinate organizzazioni spazio-temporali e per definiti atti comunicativi
piuttosto che altri. Per ciò che riguarda la seconda caratteristica, i participants,
ci si concentra sui partecipanti dell’atto comunicativo, tanto in relazione ai
soggetti che hanno dato vita alla conversazione, così come, ad eventuali attoriche intervengono nell’atto comunicativo. Ovviamente, maggior attenzione
deve essere utilizzata nei confronti dei partecipanti che giocano un ruolo più
importante all’interno dell’atto comunicativo. Con ends si intende tanto gli
obbiettivi dell’interazione, così come il prodotto, più o meno coerente rispetto
26 Hymes, D., Models of the interaction of language and social life, New York, J.Gumperz & D. Hymes Eds., 1972
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alle finalità iniziali, che si ottiene dall’atto comunicativo. Con l’espressione act
sequences, ci si concentra sulla struttura e sull’organizzazione dell’interazione
orale, ovvero, come vengono presentate e sviluppate le tematiche all’interno
della comunicazione. Key, per suo conto, si riferisce al grado di formalità o
informalità dell’interazione. Tale caratteristica è, ovviamente, condizionata
dallo spazio in cui si sviluppa l’atto comunicativo, così come, dai suoi
partecipanti. Pertanto, non ci si riferisce solo all’aspetto lessicale che
caratterizza la comunicazione in esame, quanto, anche, ai toni utilizzati dai
soggetti che ne fanno parte e la sviluppano27. Il termine instumentalities si
concentra sull’analisi dei mezzi utilizzati per lo sviluppo e la divulgazione del
messaggio. Tale caratteristica raggruppa: il canale28, ossia, il mezzo attraverso
il quale il messaggio viene divulgato; la forma di comunicazione, ovvero, la
scelta e l’utilizzo di un determinato e appropriato repertorio linguistico che si
utilizza nell’atto comunicativo e che può essere, durante lo sviluppo di
quest’ultimo, modificato o cambiato, a seconda della “direzione” e della
predisposizione dei vari interlocutori29; gli elementi prossemici e cinesici che si
utilizzano e si adattano all’interno dell’atto comunicativo. Tuttavia, non solo i
gesti, le posizioni del corpo e così discorrendo, ma anche gli elementi che, prima, abbiamo identificato come fatemas, rientrano in tale categoria, poiché
svolgono un compito molto importante all’interno della funzione comunicativa
nell’esplicazione della posizione ideologica dell’interlocutore che li utilizza.
Con il concetto di norms30, come il temine in se lasci facilmente intuire, ci si
riferisce alle norme di carattere interazionale, ovvero, le regole che gestiscono i
27 Si analizza a proposito il carattere di formalità; semi- informalità; informalità, maanche, come detto pocanzi, il tono riferito ai vari gradi di durezza della manifestazioneorale, ovvero, duro; soave; dolce; etc. 28 Per una più rapida comprensione, con tale espressione facciamo riferimento allacomunicazione personale (dove i soggetti sono presenti nello stesso spazio e tempo incui si sviluppa l’atto comunicativo); la comunicazione telefonica; la comunicazionescritta; i mass media, nelle loro forme auditive e visive; etc. 29 Generalmente per forma di comunicazione si intende l’utilizzo di una determinatalingua, dialetto, registro, interpretazione, etc. Ci si concentra, pertanto,
prevalentemente sull’aspetto linguistico senza, tuttavia, perdere la consapevolezzadell’importanza della struttura morfosintattica che ne consegue. 30 Concetto questo da non confondere con quello di regola, in quanto, con il termine
norma si intendono le tendenze abituali di comportamento e, normalmente, condivisedai membri di una collettività.
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turni di parola, le pause e, più in generale, le tempistiche da seguire nello
svolgimento dell’atto comunicativo; ed alle norme di interpretazione che, da
parte loro, fanno capo alla cornice di riferimento alla quale i soggetti intenti
alla comunicazione si rifanno per una corretta interpretazione e sviluppo
dell’atto comunicativo. Ovviamente, le norme d’interpretazione racchiudono
tanto gli elementi espressi come quelli sottointesi all’interno della
conversazione31. Per ultimo, genre è il carattere che identifica la tipologia di
atto comunicativo posto in essere influenzato, indubbiamente, dall’aspetto
socio-culturale e dalle relative scelte linguistico-comunicative che ad esso sono
associate. Qui, una rilevanza importante, è giocata dal contesto e dai soggetti
con i quali si pone in essere l’atto comunicativo, poiché, proprio in base a tali
elementi avviene la scelta di un determinato registro linguistico e di una
determinata forma sintattica che saranno alla base della comunicazione
specifica32.
Quanto, finora, sintetizzato riguardo le caratteristiche dell’atto
comunicativo risulterà essenziale ed utile nei prossimi capitoli, quando
analizzeremo il linguaggio giuridico nello specifico e ancora più nel trattare estudiare la trascrizione giuridica.
1.4 Conversazione: struttura ed elementi
Analizzare ed individuare gli elementi costitutivi della conversazionerisulta compito necessario e fondamentale prima di intraprendere l’analisi del
linguaggio giuridico e, ancor più, prima di investigare la trascrizione giuridica
31 Ci si concentra, per tanto, sui meccanismi basilari dell’interazione; le norme dicortesia; la presupposizione e l’implicazione diretta o indiretta; etc., tutti caratteri che
permettono un corretta interpretazione delle parole enunciate e dai gesti prodottiall’interno dell’atto comunicativo.32 Conversazione spontanea, intervista, colloquio di lavoro, etc. sono alcunemanifestazioni di genre alle quali è collegato, come detto pocanzi, una determinata
struttura linguistica con caratteristiche lessico-sintattiche determinate scelte, in base, algrado di formalità/informalità del contesto e dell’interlocutore.
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ed esplicare i suoi caratteri basici. Diciamo questo perché la struttura della
conversazione, parlando tanto della forma orale come di quella scritta, risulta il
fondamento di ogni tipologia di comunicazione specialistica e non solo
generale.
Così come spiega Grice33, la conversazione esige la partecipazione
coordinata dei partecipanti all’atto comunicativo. Questi soggetti hanno il
compito/necessità di porsi d’accordo per poter dare l’avvio alla conversazione,
devono sviluppare l’atto comunicativo orale in forma cooperativa e coordinata,
nonché, devono decidere congiuntamente quando chiudere la conversazione.
Analizzando il primo di questi aspetti, ovvero, l’inizio della conversazione, la
prima cosa che va sottolineata è che ogni soggetto deve possedere la volontà di
conversare con gli altri, deve, pertanto, dimostrarsi l’intenzione di voler
sviluppare l’atto comunicativo congiuntamente con gli altri soggetti attori della
comunicazione. Tale inizio di conversazione può essere espresso con
un’esplicita manifestazione di volontà da parte di un soggetto nei confronti
degli altri, oppure, come nella maggior parte dei casi, possono essere utilizzati
altri elementi utili all’iniziazione di una conversazione, elementi che possonoessere i saluti; le domande; le esclamazioni; etc. Una volta che la
conversazione ha avuto inizio, ci si trova di fronte all’esigenza di mantenere
tale processo attivo e, a tal fine, i partecipanti all’atto comunicativo devono
porsi d’accordo implicitamente su come sviluppare la conversazione, attraverso
possibili cambiamenti di tema; di finalità, etc., oppure, mantenendo le
caratteristiche iniziali. Ovviamente, tale “gioco silenzioso” deve risultare
chiaro a tutti i soggetti oratori affinché la conversazione possa mantenersi edessere chiara. A tale scopo vengono utilizzate quelle che Gumperz34 definisce
convenciones contextualizadores, ossia, l’insieme di elementi verbali e non che
servono come segnapista ai partecipanti dell’atto comunicativo per interpretare
correttamente, attraverso un processo di inferenza, quello che sta accadendo
## Grice H. P., Logic and Conversation, in Syntax and Semantics, Vol. 3, SpeechActs, New York, Peter Cole and Jerry L. Morgan Ed., 1975 34
Gumperz J.J , Directions In Sociolinguistics: The Ethnography Of Communication, New York, John J. Gumperz & Dell Hymes Ed., 1991
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all’interno della conversazione e, a partire da questo, costruire e sviluppare il
proprio elaborato verbale che andrà a confluire nella conversazione generale.
Secondo l’analisi di altri studiosi, il mantenimento della conversazione è retto
da numerosi altri principi35, più o meno manifesti agli interlocutori, che sono in
grado di reggere l’intera struttura della comunicazione. Grice, per esempio,
ritiene che qualsiasi interazione verbale sia retta dal principio di
cooperazione36 , che lo stesso autore afferma si sviluppi in forma naturale
all’interno dell’atto comunicativo.
Alla fine dello sviluppo della conversazione, atto conclusivo è
rappresentato dalla così chiamata fine della conversazione. Tale procedura
risulta molto delicata, in quanto, a seconda delle modalità, dei toni e della
predisposizione dei soggetti, potrebbe rendere vano l’intero sviluppo della
conversazione stessa. Secondo Schegloff e Sacks 37 , la chiusura di una
conversazione consta di quattro elementi, ovvero: l’offerta di chiusura;
accettazione della chiusura; i saluti; i saluti e la chiusura. Ovviamente, l’intera
conversazione, e non solo la chiusura, prevede, per i partecipanti alla
conversazione, un continuo processo di inferenza e cooperazione, nonché, lanecessità di condividere un insieme di strategie ed abilità cognitive e
pragmatiche affinché l’intero atto comunicativo si sviluppi con normalità.
Concentrandoci, brevemente, sugli elementi costitutivi della
conversazione, si ritiene necessario analizzare quantomeno le caratteristiche
35 Ci si riferisce nel particolare al principio di cortesia di Brown e Levinson; alconcetto di cortesia e le relative massime di Leech; alla valenza del termine face oimagen nella teoria di Goffman; etc..36 Il principio di cooperazione, secondo Grice, si può suddividere in quattro massimefondamentali che sono: massima di qualità; massima di quantità; massima direlazione e massima di maniera. Secondo altri due studiosi, Sperber e Wilson,tuttavia, le massime poco sopra elencate possono essere racchiuse in un principioancor più generale in grado, da solo, di reggere completamente il processo di
produzione- interpretazione, tale principio viene definito dagli stessi due autori come principio di pertinenza. 37 Sacks H., Schegloff E., Opening up Closings, Semiotica, VIII, 1973
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basiche al fini di una maggior e più facilitata comprensione dei temi a seguire.
Primo elemento imprescindibile per una conversazione è il turno di parola.
Con tale definizione si intende identificare l’unità basica della conversazione
che si produce attraverso l’alternanza dei vari interlocutori all’interno dell’atto
comunicativo orale, ovvero, attraverso la successione d’interventi a carico dei
distinti partecipanti. Manifestazione basica del turno di parola è rappresentata
da quello che in spagnolo viene chiamato par adyacente. Con questa
espressione, si fa riferimento all’unità conversazionale basica formata da due
turni di parola successivi. Caratteristica del par adyacente è rappresentata
dall’aspettativa di una continuazione determinata, manifesta nella seconda
parte e creata dall’enunciato nella prima parte. Secondo quanto analizzato da
Schegloff e Sacks38, il cambio di interlocutore si produce abitualmente senza
problemi, tale naturalezza nel “passa parola” all’interno della conversazione è
dovuta all’esistenza di un preciso momento nello sviluppo dell’atto
comunicativo che viene definito come lugar apropiado para la transición.39
(LAT). Tali periodi determinati possono essere individuati attraverso la
manifestazione di alcuni elementi di carattere differente, ossia, di natura
sintattica; lessicale; elementi prosodici; gesti; etc. Gli stessi autori studiano, trale varie cose, anche la distribuzione dei turni di parola e, individuano, nel caso
di una conversazione in assenza di un moderatore, due forme basiche, ovvero:
la selección prospectiva e la autoselección 40 . Nella prima modalità di
intercambio orale, il soggetto parlante individua e seleziona chi dovrà seguire
attivamente nella conversazione. Solo chi è stato selezionato, in riferimento a
tale modalità specifica, ha il diritto e l’obbligo di poter prendere la parola e
farne uso. D’altra parte, invece, attraverso l’autoselezione, non vieneidentificato esplicitamente il soggetto che dovrà seguire attivamente nella
conversazione, bensì, quando ci si troverà in presenza di un LAT, uno dei
partecipanti all’atto comunicativo può, spontaneamente, prendere la parola e
dare il proprio apporto alla conversazione. Qui, ovviamente, sarà la precedenza
38 Sacks, H., Schegloff, E. A., Jefferson, G., A Simplest Systematics for theOrganisation of Turn-Taking for Conversation, in Language, 50, 197439
Punto Rilevante per la Transizione – PRT 40 Autoselezione ed Eteroselezione
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temporale a farla da padrone, organizzando spontaneamente l’ordine degli
interventi all’interno della conversazione. Non sempre, tuttavia, l’intercambio
della parola avviene in maniera spontanea e nei momenti adeguati. Spesso,
possiamo trovarci in presenza, di situazioni in cui il soggetto oratore non da
modo di intervento agli altri partecipanti, causando, così un’assenza di LAT e,
dove unica soluzione per produrre un turno di parola è quella di creare una
“sovrapposizioni di voci” fino alla produzione del turno medesimo. Tale
situazione si manifesta anche nella circostanza in cui uno dei soggetti presenti
all’interno della conversazione non attende l’arrivo di un LAT per prestare la
sua contribuzione orale all’atto comunicativo. In questi casi ci troviamo in
presenza di quello che potremmo definire un solapamiento, ovvero, un
accavallarsi di voci, appartenenti a due o più soggetti, nello stesso istante.
Questo, senza dubbio, pur producendo un turno di parola, provoca una
situazione di disorganizzazione e confusione all’interno dell’atto comunicativo,
situazione che, nel successivo sviluppo dell’atto comunicativo, può
normalizzarsi o bene no.
Quanto finora detto, ovviamente, è veritiero in linea generale perqualsiasi atto comunicativo, maggiormente nella sua manifestazione orale.
Senza dubbio, tali caratteri sono soggetti a modifiche ed integrazioni in base al
tipo di atto comunicati posto in essere, in quanto, ognuno di questi prevede
regole proprie e soggetti determinati in grado di sviluppare tipologie differenti
di comunicazione verbale, con una propria struttura, una propria
organizzazione dei turni di parola, nonché, una personale scelta lessico-
morfologica, manifesta attraverso l’utilizzo di determinati registri e appropriatestrutture sintattiche.
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1.5 In Breve
- È possibile definire las lenguas de especialidad come Variedades
funcionales de la lengua que se han desarrollado históricamente como
instrumentos de comunicación en un determinado ámbito científico o
profesional.
- Le LE sono caratterizzate da sub-codici speciali, a loro volta
influenzati dalla tematica o alla situazione comunicativa.
- Cabré individua e distingue diversi aspetti di caratterizzazione delle
LE che riguardano Aspetto Funzionale; Aspetto Pragmatico; Aspetto
Linguistico.
- È possibile definire la comunicación utilizzando le parole di Amparo
Tusón Valls: Proceso de interpretación de intenciones que se basa, no tanto en
el contenido léxico-semántico de las oraciones emitidas, cuanto en el
contenido pragmático, es decir, en el sentido que se asocia al uso local,contextualizado de determinados enunciados y que se basa en una serie de
normas o convenciones que vamos adquiriendo a lo largo de nuestra
experiencia como usuarios y usuarias de la lengua; normas que incluyen una
serie de restricciones respecto a lo que es apropiado decir y lo que no es
apropiado decir en determinados contextos.
- Tra gli elementi utilizzati nella produzione dell’atto comunicativovanno annoverati: los elementos cinésicos; los elementos proxémicos; los
fatemas; la prosodia; los deícticos; etc.
- La Teoría de los actos de habla di Austin, prevede la presenza di tre
atti che si manifestano e sviluppano all’interno dell’atto comunicativo: acto
locutivo, ovvero, l’enunciazione di un’orazione con un significato ed un
referente determinato (lo que se dice); acto ilocutivo, un espressione sotto
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forma di domanda, ordine, offerta, etc. associata all’enunciato, tale atto può
manifestarsi, per esempio, attraverso gestualità rafforzative e congruenti alle
parole pronunciate nello stesso momento (lo que se hace al decir algo); acto
perlocutivo, inteso come gli effetti prodotti dall’enunciato sull’interlocutore o
sui vari ascoltatori (hacer hacer algo).
- Hymes individua le caratteristiche dell’atto comunicativo e le
racchiude nell’acrostico SPEAKING, riferendosi, nel particolare, a: situation
(situazione); partecipants (partecipanti); ends (finalità); act sequences
(sequenza di atti); key (chiave); instrumentalities (strumenti); norms (norme);
genre (genere).
- Las convenciones contextualizadores, secondo Gumperz ,
rappresentano l’insieme di elementi verbali e non che servono come
segnapista ai partecipanti dell’atto comunicativo per interpretare correttamente,
attraverso un processo di inferenza, quello che sta accadendo all’interno della
conversazione e, a partire da questo, costruire e sviluppare il proprio elaborato
verbale che andrà a confluire nella conversazione generale.
- Uno degli elementi cardine della conversazione è costituito dal
principio di cooperazione, che, secondo Grice, può essere suddiviso in quattro
massime fondamentali che sono: massima di qualità; massima di quantità;
massima di relazione e massima di maniera. Secondo altri due studiosi,
Sperber e Wilson, tuttavia, le massime poco sopra elencate possono essere
racchiuse in un principio ancor più generale in grado, da solo, di reggerecompletamente il processo di produzione-interpretazione, tale principio viene
definito dagli stessi due autori come principio di pertinenza.
- Con la definizione di par adyacente si fa riferimento all’unità
conversazionale basica formata da due turni di parola successivi. Caratteristica
del par adyacente è rappresentata dall’aspettativa di una continuazione
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determinata, manifesta nella seconda parte e, creata dall’enunciato nella prima
parte.
- Con l’acrostico LAT si individua il momento preciso nello sviluppo
dell’atto comunicativo che viene definito come lugar apropiado para la
transición. Tali periodi determinati possono essere individuati attraverso la
manifestazione di alcuni elementi di carattere differente, ossia, di natura
sintattica; lessicale; elementi prosodici; gesti.
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Il linguaggio è un labirinto di strade.Vieni da una parte e ti sai orientare;
giungi allo stesso punto da un'altra parte,e non ti raccapezzi più, per questo I limitidel mio linguaggio significano i limiti del
mio mondo.
Ludwig Wittgenstein
2. Il Linguaggio Giuridico
Quanto finora esplicato risulterà di notevole aiuto nell’analisi di una
particolare lingua di specialità, ossia il linguaggio giuridico. Al giorno d’oggi,
conoscere e comprendere tale lenguas de especialidad è compito necessario ed
importante per la vita di qualsiasi soggetto all’interno della propria comunità.
Diciamo questo perché, tale forma di comunicazione specializzata non solo
viene utilizzata su tre livelli, che più avanti spiegheremo, se non che, da essa
vengono prese in prestito, sempre con maggior frequenza, concetti, parole e
formule che vengono utilizzate nella vita quotidiana non sotto forma di
esplicazione, bensì, attraverso “concetti e formule” proprie del settore
giuridico. A seguito di questa tendenza, risulta, pertanto, importante,
comprendere e poter utilizzare con naturalezza il linguaggio giuridico vista la
sua naturale tendenza a permeare molti, se non tutti, i campi della vita di ogni
individuo.
2.1 Diritto e Linguaggio Giuridico
Come detto pocanzi, il diritto pervade molti aspetti e ambiti della vita,
giacché un’ingiustizia si può verificare in qualsiasi situazione o abito
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dell’esistenza umana e, addirittura, anche al di la di questa, in riferimento alle
successioni ereditarie per mortis causa41. Tale concezione universale del diritto
non si contrappone a ciò che viene definito vacíos legales; a las lenguas de ley
o a los conceptos jurídicos indeterminados, se non che, al contrario, viene
confermato il carattere universalistico del diritto, giacché, quest’ultimo
determina il contenuto a ciò che la legge, spesso, non può precisare
espressamente in maniera formalmente scritta.
All’interno del mondo Occidentale, sono due i sistemi giuridici di
maggior importanza: da un lato, il common law o Diritto anglosassone e,
dall’altro, il civil law o Diritto continentale europeo, dentro del quale è
contenuto tanto l’ordinamento giuridico italiano come quello spagnolo, oggetti
di studio di tale trattazione. Il common law si caratterizza per la rilevante
importanza della figura del giudice, soggetto attivo nella creazione e nella
messa in pratica di tutto ciò che attiene all’ambito giuridico, a differenza del
Diritto continentale europeo, che, da parte sua, concede una maggiore rilevanza
alla legge42. Senza dubbio, entrambi i sistemi possiedono una base comune
rinvenibile nel Diritto Romano, caratteristica, questa, che infonde elementicomuni ad ambedue i sistemi. Diciamo questo perché, proprio la base sulla
quale si ergono entrambi i sistemi e, come detto poco sopra, rappresentata dal
diritto romano, è in gradi di esplicare la costante presenza di elementi
appartenenti al mondo latino e greco43 nella produzione testuale prototipica,
tra la quale sono annoverate la sentenza e la legge, prodotti giuridici che
costituiscono la fonte del diritto più importante nell’ordinamento giuridico
spagnolo. Proprio la sentencia e la ley, insieme alla produzione giuridica proveniente dall’Amministrazione ed ai diversi tipi testuali che si producono
41 Tale concetto è possibile rinvenirlo anche nella definizione di Derecho data dal Diccionario de la Real Academia che esplica questo concetto con le seguenti parole: conjunto de principios y normas, expresivos de una idea de justicia y de orden, queregulan las relaciones humanas en toda sociedad y cuy observancia puede serimpuesta de manera coactiva. Trad. letterale: insieme di principi e norme, espressividi un’idea di giustizia e di ordine, che regolano le relazioni umane e tutta la società ela cui osservanza può essere imposta in forma coercitiva.42 Da qui la distinzione tra Derecho judicial e Derecho legal 43
Nel linguaggio giuridico spagnolo possono anche essere definiti come formantescultos grecolatinos
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nell’ambito notarile, formano le quattro tipologie o varianti più importanti
dello spagnolo giuridico, ovvero:
, el legislativo o leyes; el jurisdiccional o de los jueces (sentencia, auto,
etc.);
, el administrativo o de la Administración Publica (expedientes,
instancias, etc.)
, la notarial (testamentos, poderes, etc.).
2.2 Caratteristiche del Linguaggio Giuridico
Il linguaggio giuridico può essere definito come l’insieme di termini ed
espressioni che denotano principi, precetti e regole ai quali sono sottomesse le
relazioni umane all’interno della società. La funzione del lessico giuridico è
sintetizzare i concetti basilari estratti dall’esperienza e dal sapere metodico
relativo al diritto. La sua finalità, in riferimento al lessico, è l’univocità
semantica, l’economia lessicale e la precisione concettuale. Tuttavia, va notatoche, all’interno dell’amplio gruppo del las lenguas de especilidad , il linguaggio
giuridico presenta caratteristiche peculiari assenti negli altri linguaggi.
In linea generale, il lingaggio giuridico si manifesta prevalentemente in
forma scritta anziché orale. Tra le principali caratteristiche di questa lengua de
especialidad , possiamo schematicamente annoverare i seguenti elementi:
,
vocabolario specifico caratterizzato dalla presenza di tecnicismi etermini arcaici, tra cui molti latinismi e, la ricorrente utilizzazione di
forme fisse che possiedono un carattere rituale;
, predominio di alcuni elementi morfologici tra i quali possiamo notare:
la costruzione impersonale e passiva; le perifrasi; i gerundi e i participi;
il futuro di obbligazione ed il futuro subjuntivo; el imperfecto de
subjuntivo con valore ipotetico utilizzato come variante stilistica;
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, ricorso alla nominalizzazione in grado di conferire un carattere
impersonale e astratto alla produzione tanto scritta come orale;
, proposizioni sintattiche complesse dovuto dalla necessità di esprimere
chiaramente i concetti ed i presupposti al fine di evitare ambiguità;
, elaborazione di generi testuali propri come la ley, la sentencia e la
querella.
Uno dei caratteri principali del linguaggio giuridico è quella che
potremmo definire prescriptividad, caratteristica necessaria alla
regolarizzazione della condotta umana in un determinato ambito sociale. Il
lenguaje prescriptivo, è costituito dalle norme giuridiche e dai principi che
permettono di regolare un determinato comportamento. Questo ci porta ad
evidenziare una sostanziale e reale differenziazione all’interno di tale
linguaggio, ovvero, da un punto di vista logico, bisogna individuare le
differenze tra il lenguaje juridico 44 e il lenguaje de los juristas. Tale
importanza deriva dalla circostanza che il lenguaje del derecho è in possesso di
un contenuto giuridico, mentre, il lenguaje de los juristas rappresenta la
manifestazione orale e/o scritta della comunicazione degli specialisti delsettore45.
Comunemente, vengono individuati tre aspetti caratteristici del linguaggio
giuridico: il lessico; le tendenze sintattiche e stilistiche e, dei generi propri e
quasi esclusivi di quest’ambito professionale. Come afferma Antonio
Hernández Gil nella sua opera del 1973, Metodología de la ciencia del
derecho, esite un’entità differenziata dello spagnolo giuridico, asserendo:
las distintas áreas del conocimiento cuentan, si con un lenguaje propio, sí con
44 Denominato anche lenguaje del derecho o lenguaje legal 45 Anche in questo specifico caso, sarebbe possibile ed opportuno effettuareun’ulteriore distinzione, ovvero, el linguaje de los juristas adottato tra gli specialistidel diritto e, tra gli specialisti ed i soggetti che non lo sono. Mentre, per lenguajelegal, potrebbe essere compiuta un’altra diversificazione in base alle finalità, ossia, in
relazione agli esperti del settore che dominano tale linguaggio e lo utilizzano e, perfini educativi nei confronti dei soggetti interessati allo studio di tale disciplina.
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particularidades y modismos semánticos, y encierran en su fondo cierto
artificio por cuanto que suponen un apartamiento del uso común; [...] y es
cierto que en torno al Derecho se ha ido formando un lenguaje técnico
especializado, que si es familiar para sus cultivadores sorprende a los
profanos.
Questo elemento di specificità è la causa che, necessariamente,
determina il carattere principale di oscurantismo e opacità sul quale
coincidono differenti autori46 rispetto agli elementi generali del linguaggio
giuridico. Un esempio dell’oscurantismo e dell’opacità ci è dato incontrarlo,
per esempio, nello Estatuto de los Trabajadores, rispetto ai requisiti di duratade contratos de duracion determinada. L’art. 15, com. 1, lett. B, dello statuto
riporta:
b) Cuando las circunstancias del mercado, acumulación de tareas o exceso de
pedidos así lo exigieran, aun tratándose de la actividad normal de la empresa.
En tales casos, los contratos podrán tener una duración máxima de seis meses,
dentro de un período de doce meses, contados a partir del momento en que se
produzcan dichas causas. Por convenio colectivo de ámbito sectorial estatal o,en su defecto, por convenio colectivo sectorial de ámbito inferior, podrá
modificarse la duración máxima de estos contratos y el período dentro del cual
se puedan realizar en atención al carácter estacional de la actividad en que
dichas circunstancias se puedan producir. En tal supuesto, el período máximo
dentro del cual se podrán realizar será de dieciocho meses, no pudiendo
superar la duración del contrato las tres cuartas partes del período de
referencia establecido ni, como máximo, doce meses47
.
46 Ci riferiamo ad autori come: Enrique Alcaraz Varó; Jorge Luis Morales Pastor;Margarita Hernando de Larramendi, Luis Alberto Rodríguez-Aguilera; etc.47 Trad. letterale: quando le circostanze del mercato, accumulazione dei compiti oeccesso di domande lo esigono, anche se si tratta dell’attività normale dell’impresa. Inquesti casi, i contratti potranno avere una durata massima di sei mesi, all’interno di un
periodo di dodici mesi, contati a partire dal momento in cui si producono tali cause.Per convenzione collettiva di ambito settoriale statale e, in suo difetto, per
convenzione collettiva in ambito inferiore, potrà essere modificata la durata massimadi questi contratti e il periodo dentro del quale si possono realizzare attentamente al
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Come è possibile rinvenire nella lettura di tale articolo, l’opacità è
evidente anche alla vista di un occhio inesperto, pur essendo la disposizione
dettagliata nella definizione dei periodi temporali e nella specificazione delle
cause determinanti la stipula di tali contratti. Tuttavia, la lettura di un soggetto
poco esperto potrebbe produrre, e sicuramente lo fa, quello che prima abbiamo
chiamato oscurantismo per via della sintassi, pur, tuttavia, non essendo in
presenza di un lessico eccessivamente specifico. Illustrative della situazione
sono le parole di Fernando Lázaro Carreter 48 che, a tal proposito ha affermato:
según dicen, el desconocimiento [de la ley] no exime de su cumplimiento, pero
cómo vamos a cumplirla los profanos en tales saberes si no la entendemos
49
.
Anche Rodriguez- Aguilera50, da parte sua, difende l’adeguamento del
diritto ad un linguaggio comprensibile per tutti visto la dimensione sociale del
diritto e, afferma che:
el jurista ha de dar a la palabra contenido y palpitación humana, y que el
legislador, el abogado y el juez han de asumir la conciencia de la sociedad en
que viven y para la que trabajan, y han de hablarle en el lenguaje suyo propio
de cada momento, con los obligados e indispensables términos en que hayan
sintetizado conceptos e instituciones, pero también con los términos usuales
del más amplio y adecuado entendimiento, de manera buena, llana y paladina,
como en nuestro lenguaje clásico se nos ha venido diciendo51.
carattere stazionale dell’attività nella quale dette circostanze si producono. In talericorrenza, il periodo massimo dentro del quale si potranno realizzare sarà di diciotto
mesi, non potendo superare la durata del contratto i tre quarti del periodo diriferimento stabilito ne, come massimo, dodici mesi. $( Carreter F. L., Estudio de Linguistica, Barcelona, Critica, 2000: 92-97 49 Tale affermazione si riferisce all’art. 6, com.1 del Codigo Civil : la ignorancia de lasleyes no excusa de su cumplimiento (l’ignoranza nella legge non esclude dal suocompimento)Trad. letterale: secondo quanto dicono, il disconoscimento (della legge) non esime dalsuo compimento, pero come possiamo compierla, noi profani di tale sapere se non lacomprendiamo. 50 Rodriguez- Aguilera, C., El lenguaje jurídico, Barcelona, Bosch, 1969: 121-125 51 Trad. letterale: il giurista deve dare contenuto alla parola e palpitazione umana, e
che il legislatore, l’avvocato e il giudice devono assumere la coscienza della societànella quale vivono e per la quale lavorano, e devono parlare in un linguaggio suo
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Per Morales Pastor 52, tornano al linguaggio giuridico in senso stretto,
sono tre gli aspetti che lo rendono una lengua de especialidad: gli elementi
lessico- semiotici; la morfosintassi e lo stile. Per ciò che riguarda lo stile, lo
stesso autore individua sei elementi caratterizzanti:
- pretensione all’oggettività e alla neutralità, dalle quali ne deriva,
conseguentemente, l’impersonalizzazione e l’uso di costruzioni
retoriche e auliche;
- funzionalità, intesa come ricerca di efficienza;
- precisione e coerenza, attraverso l’eliminazione di significati
connotativi che implicano ambiguità, concentrandosi, invece, in termini
indicativi o denotativi;
- chiarezza, che a sua volta implica la presenza di definizioni; dettagli ed
eccezioni;
- normatività, predominando la funzione conativa o di mandato,
attraverso l’utilizzo dell’imperativo presente e del presente de
subjuntivo con valore di mandato;
- tendenza alla formalizzazione, attraverso el estilo formulario, le
abbreviazioni e le formule fraseologiche e lessicali.
Alcaraz Varò53,dal canto suo, individua cinque tendenze che caratterizzano lo
stile del linguaggio giuridico:
- preferenza per forme, parole e strutture altisonanti e arcaiche
ej. : no existiendo costas en la apelacion de la presente causa, resulta
ocioso pronunciarse sobre la misma
La grandiloquenza propria del linguaggio giuridico, a volte, pecca di
proprio in ogni momento, con i termini obbligati e indispensabili con i quali hannosintetizzato concetti e istituzioni, però, anche, con i termini usuali della più ampia eadeguata comprensione in maniera buona, piena e paladina, come nel nostrolinguaggio classico.52 Morales Pastor, J. L., La enseñanza del español jurídico, in Sánchez Lobato, J. &Santos Gargallo, I. (Directores), Vademécum para la formación de profesores.
Enseñar español como segunda lengua (L2)/ lengua extranjera (LE). Madrid, 200453 Alcaraz Varò E., El Español juridico, Barcelona, Ariel, 2009
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esagerazione come è possibile rinvenire nell’esempio riportato sopra,
ovvero, nel caso in esame, non pronunciarsi riguardo a “cause” inesistenti
risulta logico e normale e, incluso, un eventuale pronuncia riguardo tali
inesistenze può risultare inutile ed innecessaria e, ancora, utilizzare nella
presente fattispecie il termine ocioso, appare, naturalmente esagerato.
L’utilizzo di elementi arcaicizzanti che sono percepiti dal cittadino
medio è possibile rinvenirli in un altro frammento della medesima sentenza
anteriormente citata:
confirmando la meritada resolución en todos sus pronunciamientos sin
hacer expresa imposición de las costas causadas en la presente alzada
Tuttavia, viene considerata una forma arcaicizzante anche la tendenza a
posporre il pronome atono:
líbrese testimonio de esta sentencia e incorporarse a los autos de su razón
- attaccamento a formule stereotipate e lessico relazionale, formula
abituale nelle sentenze, come da esempio:
líbrese certificaciones de la presente resolución para unir al rollo de su
razón y remisión al Juzgado de procedencia junto con las actuaciones
originales, quien cuidará del cumplimiento de lo acordado.
Per ciò che attiene il lessico relazionale, che segnala le connessioni tra le
differenti unità dell’orazione e del discorso, possiamo portare come
esempio il seguente estratto:
Así por esta mi sentencia, definitivamente juzgando, lo pronuncio, mando y
firmo. – rubricado.- … - Lo inserto concuerda bien y fielmente con su
original, al que me remito y para que conste, para su remisión al Juzgado
de procedencia, extiendo y firmo la presente
- creazione di nuovi termini utilizzati al fine di raggiungere una maggiore
oggettività e non lasciar spazio ad eventuali erronee interpretazioni:
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Precisamente el recurrente sostiene que por hacer una cosa no pudo hacer
la otra, lo que le supuso la inasistencia al acto del plenario
E ancora:
este nuevo categorismo se asienta en la idea de conceder medidas de
protección al arrendatario54
- ridondanza espressiva lessicale che consiste nel precisare il significato
di una parola accompagnandola da un’altra che possiede un significato
similare:
por presentada, turnada y repartida la anterior demanda es este Juzgado
- tendenza alla normalizzazione e alla relexicalización, dove viene inteso
per normalizzazione la tendenza a sostituire costruzioni verbali, o un
aggettivo, un verbo o un nome con costruzioni nominali:
carece, pues, de consistencia el argumento de que la no fijeza en la
contratación suponga un plus retributivo
e ancora:
Los traspasos a los que se refiere este Real Decreto tendrán efectividad a
partir del día Señalado
La relexicación, dal canto suo, consiste nel valorizzare alcuni concetti che
posseggono significati polivalenti:
Enervar: “…las posibles contracautelas o medidas que neutralicen o
enerven las cautelares, haciéndolas innecesarias o menos gravosas”.
Desdeñar: “…la que el recurrente llama causa de su inasistencia…, que si
bien admitimos con sentido del humor desdeñamos como motivo de
apelación”.
%$ Preambolo de la Ley de Arrendamientos Urbanos del 1994
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2.2.1 Forme e costruzioni grammaticali
Il linguaggio giuridico utilizza forme e costruzioni grammaticali chedonano una particolare specificità a livello linguistico; tale caratteristica,
converte il lenguaje jurídico in qualcosa di molto peculiare, peculiarità che si
manifesta attraverso l’utilizzo di forme come:
- el futuro imperfecto de subjuntivo. È molto frequente l’utilizzo di tale
forma verbale nei testi legislativi. Tale struttura denota il carattere
arcaizzante che, come detto precedentemente, rappresenta un elemento
tipico del linguaggio giuridico spagnolo. Un esempio di tale
“fenomeno” è rinvenibile nella Costitución Española del 1978 che,
all’art. 155 riporta:
1. Si una Comunidad Autónoma no cumpliere las obligaciones que la
Constitución u otras leyes le impongan, o actuare de forma que atente
gravemente al interés general de España, el Gobierno, previo
requerimiento al Presidente de la Comunidad Autónoma y, en el caso
de no ser atendido, con la aprobación por mayoría absoluta del
Senado, podrá adoptar las medidas necesarias para obligar a aquélla
al cumplimiento forzoso de dichas obligaciones o para la protección
del mencionado interés general.
- el uso de la cláusula absoluta o ablativo absoluto. Si tratta di un
elemento linguistico molto utilizzato nelle sentenze giuridiche che
infonde, a questi testi, un tono laconico appropriato per questa tipologia
di situazione comunicativa:
Finalizado el plazo de presentación de solicitudes…
Vistos los preceptos y principios citados…
Presentada la demanda en tiempo y forma…
Oídas las partes…
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$$
Va ricordato che el ablativo absoluto non ha nessuna connessione o vincolo
grammaticale con il resto della frase pur dipendendo da questa da un
vincolo di significato.
- el abuso del gerundio che può essere utilizzato in due differenti casi:
1. la forma durativa, accompagnato dal verbo estar o da un altro verbo di
significato similare;
2. gerundio con accezione “a la vez que…”, come espressione di
un’azione che accompagna quella dell’orazione principale
la relación de especial sujeción entre el interino y la Administración
origina un entramado de derechos y deberes recíprocos, entre los que
destaca el esencial deber de la Administración de velar por la vida,
integridad y salud del interno con el consiguiente deber de adoptar las
medidas necesarias para protegerlos, imponiendo limitaciones al ejercicio
de los derechos fundamentales de aquel interino que, por el riesgo de su
vida en el que voluntariamente se hancolocado, precisen de tal protección
3. quello che viene definito il gerundio de posteridad
4. il gerundio al quale viene attribuito la funzione di aggettivo, utilizzato e
conosciuto anche come BOE55 che, risulta frequente anche all’interno
di sentenze giudiziali:
Fallo desestimando el recurso de apelación presentado por […], del que
este rollo dimana, confirmando la meritada resolución en todos sus
pronunciamientos…”. Ambos gerundios podrían fácilmente sustituirse por
una oración de relativo: “Fallo por el que se desestima…, por el que se
confirma….
55 Boletín Oficial del Estado
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5. Acumulación de gerundios. Tale formula viene utilizzata per
l’economizzazione di parole, visto che, l’utilizzo seguito di vari gerundi
evita l’introduzione di preposizioni. In qualsiasi caso, si tratta di
qualcosa abituale, giacché, il gerundio compie numerose funzioni56 ed è
un ottimo ricorso ai fini della descrizione delle modalità con le quali si
realizza un’azione. Esempio di quanto detto ci è dato dall’art. 451, com.
2 del Codigo Penal:
[…] el que[…] interviniere de alguno de los modos siguientes:
1. º Auxiliando a los autores o cómplices para que se beneficien del
provecho, producto o precio del delito, sin ánimo de lucro propio.
2. º Ocultando, alterando o inutilizando el cuerpo, los efectos o los
instrumentos de un delito, para impedir su descubrimiento.
3. Ayudando a los presuntos responsables de un delito a eludir la
investigación de la autoridad o de sus agentes, o a sustraerse a su busca o
captura, siempre que (…)
-
los sintagmas nominales largos, che consistono nell’utilizzo di varisostantivi uniti da preposizioni e uno o più aggettivi e avverbi. Tenendo
conto della tendenza dell’utilizzo dell’orazione e di strutture sintattiche
larghe nel linguaggio giuridico spagnolo, questo elemento può, in
alcune occasioni, risultare fastidioso. Tuttavia, occorre ricordare che,
l’utilizzo del sintagma nominal largo è dovuto all’esigenza di
precisione e esattezza, elementi necessari nella scienza giuridica, con il
fine di evitare difficili o erronee interpretazioni, farraginose ambiguità,etc.
Se crea una comisión consultiva nacional, que tendrá ir por función el
asesoramiento y consulta a las partes de las negociaciones colectivas de
trabajo en orden al planteamiento y determinación de los ámbitos
funcionariales de los convenios.
56 Temporale, causale, strumentale, di conseguenza, etc.
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$&
- la adjetivación valorativa de lo expresado en sintagmas nominales
largo, forma impiegata per orientare l’opinione del destinatario del
messaggio. Un esempio è possibile rinvenirlo nell’art 2 della
Costituzione Spagnola:
La Constitución se fundamen