IL PIEDE PIATTO NELL’INFANZIAIL PIEDE PIATTO NELL’INFANZIA
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Piede PiattoPiede PiattoDefinizioneDefinizione
Si definisce piede piatto quel tipo di piede che presenta una riduzione, sino alla scomparsa, della volta plantare.La definizione comprende genericamente una moltitudine di condizioni che differiscono in eziologia, patologia, grado di severità, prognosi e trattamento.
Si definisce piede piatto quel tipo di piede che presenta una riduzione, sino alla scomparsa, della volta plantare.La definizione comprende genericamente una moltitudine di condizioni che differiscono in eziologia, patologia, grado di severità, prognosi e trattamento.
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Piede PiattoPiede PiattoClassificazioneClassificazione
Congenito
Acquisito
Rigido
Flessibile
Lasso
Debolezza o squilibrio muscolare
Deformità osteoarticolari acquisite
Contratturale
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Piede PiattoPiede Piatto
Congenito
Rigido Flessibile
Piede reflessoPiede talo-valgo-pronato
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto Essenziale(sinonimi: correggibile, lasso, flessibile, statico)(sinonimi: correggibile, lasso, flessibile, statico)
Al di fuori delle forme congenite, si devetener presente che tutti i bambini hanno nellaregione dell’arco plantare un cuscinettoadiposo, che fa sembrare piatti tutti i piedi,almeno fino ai 3 anni di età.Solo dopo questa età si potrà, perciò, diagnosticare il piede piatto essenziale.
Al di fuori delle forme congenite, si devetener presente che tutti i bambini hanno nellaregione dell’arco plantare un cuscinettoadiposo, che fa sembrare piatti tutti i piedi,almeno fino ai 3 anni di età.Solo dopo questa età si potrà, perciò, diagnosticare il piede piatto essenziale.
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeAnamnesiAnamnesi
I motivi che convincono i genitori a portare il piccolo dallo specialista sono:•una camminata poco elegante•l’usura anomala e rapida delle calzature•una certa stancabilità nella deambulazione, senza un vero sintomo doloroso.
I motivi che convincono i genitori a portare il piccolo dallo specialista sono:•una camminata poco elegante•l’usura anomala e rapida delle calzature•una certa stancabilità nella deambulazione, senza un vero sintomo doloroso.
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeQuadro clinicoQuadro clinico
•calcagno valgo oltre 10°•abbassamento del profilo interno del piede•allargamento e valgismo dell’avampiede, con metatarsi a ventaglio.
•calcagno valgo oltre 10°•abbassamento del profilo interno del piede•allargamento e valgismo dell’avampiede, con metatarsi a ventaglio.
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeQuadro clinicoQuadro clinico
Calcagno valgo oltre 10°Calcagno valgo oltre 10°
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeQuadro clinicoQuadro clinico
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Abbassamento del profilo interno del piede
Abbassamento del profilo interno del piede
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeQuadro clinicoQuadro clinico
Allargamento e valgismo dell’avampiede, con metatarsi a ventaglio
Allargamento e valgismo dell’avampiede, con metatarsi a ventaglio
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeBilancio DinamicoBilancio Dinamico
• Riducibilità del piattismo in assenza di appoggio• Incapacità di sollevare, in carico, il I°metatarso• Rotazione interna della tibia con frontalizzazione dei malleoli, in carico
• Riducibilità del piattismo in assenza di appoggio• Incapacità di sollevare, in carico, il I°metatarso• Rotazione interna della tibia con frontalizzazione dei malleoli, in carico
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeBilancio QuantitativoBilancio Quantitativo
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Studio dell’impronta plantare, valutata abitualmente al podoscopioStudio dell’impronta plantare, valutata abitualmente al podoscopio
NNI°I° II°II° III°III°
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeBilancio EvolutivoBilancio Evolutivo
• Nel I°, progressiva correzione a partire dal 4°-5° anno di vita.• Nel II° e III°, possibile mancata correzione, conprogressive modificazioni strutturali delle ossa del tarso,dalle quali possono derivare rigidità e dolorinell’adolescenza o in età adulta.
Dopo gli 8 anni di età le deformità vanno rapidamente a strutturarsi, perdendo la possibilità di correggersi.
• Nel I°, progressiva correzione a partire dal 4°-5° anno di vita.• Nel II° e III°, possibile mancata correzione, conprogressive modificazioni strutturali delle ossa del tarso,dalle quali possono derivare rigidità e dolorinell’adolescenza o in età adulta.
Dopo gli 8 anni di età le deformità vanno rapidamente a strutturarsi, perdendo la possibilità di correggersi.
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamentoTrattamento
I fattori da prendere in considerazione sono:• L’età del bambino• La gravità della deformità• L’anomalo consumo delle calzature• La sintomatologia riferita• L’associazione al ginocchio valgo
I fattori da prendere in considerazione sono:• L’età del bambino• La gravità della deformità• L’anomalo consumo delle calzature• La sintomatologia riferita• L’associazione al ginocchio valgo
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamentoTrattamento
L’età del bambinoL’età del bambino
Fino al 3° anno di età, abbiamo detto, può esseredifficile l’identificazione di un piede piattoessenziale: fino a questa età è giustificata una vigileattesa.Dopo tale età saranno gli altri fattori quelli decisivi.
Fino al 3° anno di età, abbiamo detto, può esseredifficile l’identificazione di un piede piattoessenziale: fino a questa età è giustificata una vigileattesa.Dopo tale età saranno gli altri fattori quelli decisivi.
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamentoTrattamento
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La gravità della deformitàLa gravità della deformità•Nel I°, rinforzo del tono muscolare con attività ludico motoria,deambulazione scalza su superfici sconnesse (sabbia, scogli,ghiaia, prato ecc.) e/o esercizi mirati (deambulazione tacco-punta,sul bordo esterno, esercizi di prensione). Evitare l’uso di calzaturetipo mocassino.
•Nel II°, anche una fornitura ortopedica adeguata, soprattutto nelperiodo invernale, quando l’attività motoria è necessariamenteridotta.
•Nel I°, rinforzo del tono muscolare con attività ludico motoria,deambulazione scalza su superfici sconnesse (sabbia, scogli,ghiaia, prato ecc.) e/o esercizi mirati (deambulazione tacco-punta,sul bordo esterno, esercizi di prensione). Evitare l’uso di calzaturetipo mocassino.
•Nel II°, anche una fornitura ortopedica adeguata, soprattutto nelperiodo invernale, quando l’attività motoria è necessariamenteridotta.
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamentoTrattamento
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L’anomalo consumo delle calzatureL’anomalo consumo delle calzatureVa valutato sul tipo di calzatura:•in calzature adeguate (con contrafforti al calcagno), è la prova della pronazione forzata del piede, oltre il limite fisiologico e giustificano il trattamento ortopedico;
•in calzature inadeguate (a mocassino), si provvederà soltanto a consigliare calzature più “fisiologiche”.
Va valutato sul tipo di calzatura:•in calzature adeguate (con contrafforti al calcagno), è la prova della pronazione forzata del piede, oltre il limite fisiologico e giustificano il trattamento ortopedico;
•in calzature inadeguate (a mocassino), si provvederà soltanto a consigliare calzature più “fisiologiche”.
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamentoTrattamento
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La sintomatologia riferitaLa sintomatologia riferita
Soggettiva
Obiettiva
Fornitura ortopedica
•facile affaticamento•presenza di dolore e/o tensione ai piedi e/o alle gambe
•carico saltuario sul bordo esterno•deambulazione a piedi addotti o abdotti
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamentoTrattamento
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L’associazione al ginocchio valgoL’associazione al ginocchio valgo
È possibile, nel qual caso si influenzano negativamente.È motivo del trattamento
ortopedico.
È possibile, nel qual caso si influenzano negativamente.È motivo del trattamento
ortopedico.
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeLe ortesi: la CalzaturaLe ortesi: la Calzatura
Caratteristica della calzatura fisiologica sono i
contrafforti, che non devono mai superare la
sottoastragalica
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeLe ortesi: il PlantareLe ortesi: il Plantare
A
B
Il cuneo “A”, varizzante, contrasta la pronazione
del calcagno, raddrizzando il piede.
Il cuneo “B” impedisce l’adduzione del piede
durante la marcia, determinata dal cuneo
“A”.
Il cuneo “A”, varizzante, contrasta la pronazione
del calcagno, raddrizzando il piede.
Il cuneo “B” impedisce l’adduzione del piede
durante la marcia, determinata dal cuneo
“A”.http://enricopelilli3.wix.com/ortopedico-infantile
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento: ConsiderazioniTrattamento: Considerazioni
Essendo possibile, con il trattamento attivo e le ortesi, un progressivo miglioramento, almeno fino agli 8 anni di età, le opzioni chirurgiche non sono prese in considerazione nella prima infanzia.
Essendo possibile, con il trattamento attivo e le ortesi, un progressivo miglioramento, almeno fino agli 8 anni di età, le opzioni chirurgiche non sono prese in considerazione nella prima infanzia.
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento ChirurgicoTrattamento Chirurgico
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Trova spazio dopo gli 8 anni di età,quando le deformità iniziano astrutturarsi.È la conseguenaza di:•insuccesso del trattamento ortopedico,•ritardo della diagnosi.
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento ChirurgicoTrattamento Chirurgico
Dopo questa età, se persiste un’importantepronazione del calcagno (piede piatto-valgo oanche piede cavo valgo), sarà presa inconsiderazione la correzione chirurgica.Essa dovrà impedire la pronazione del piedelà dove nasce:
sull’articolazione astragalo-calcaneare.
Dopo questa età, se persiste un’importantepronazione del calcagno (piede piatto-valgo oanche piede cavo valgo), sarà presa inconsiderazione la correzione chirurgica.Essa dovrà impedire la pronazione del piedelà dove nasce:
sull’articolazione astragalo-calcaneare.http://enricopelilli3.wix.com/ortopedico-infantile
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento ChirurgicoTrattamento Chirurgico
Un sostegno per l’astragalo, chene impedisce lo scivolamento dalcalcagno.
Così sono la Vite di Giannini e laKalix, che vengono incuneate nelseno del tarso, impedendo imovimenti dell’articolazioneastragalo-calcaneare.
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Le metodiche chirurgiche oggi di moda:
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento ChirurgicoTrattamento Chirurgico
Una limitazione alla pronazione del
calcagno.
Così “il calcaneo stop” e “l’astragalo
stop”.
Le metodiche chirurgiche oggi di moda:
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Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento ChirurgicoTrattamento Chirurgico
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Nella nostra esperienza la tecnica del “calcaneo stop” è preferita, per i seguenti motivi:•tecnica mini invasiva, con tempi chirurgici limitati (10’-15’)•non necessita di immobilizzazione•carico quasi immediato (dopo 3 - 4 gg.)•rarissime complicazioni, sempre risolvibili con la rimozione dell’impianto
Nella nostra esperienza la tecnica del “calcaneo stop” è preferita, per i seguenti motivi:•tecnica mini invasiva, con tempi chirurgici limitati (10’-15’)•non necessita di immobilizzazione•carico quasi immediato (dopo 3 - 4 gg.)•rarissime complicazioni, sempre risolvibili con la rimozione dell’impianto
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento ChirurgicoTrattamento Chirurgico
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Riserviamo le altre tecniche riferite (vite di Giannini o Calix)ai piedi piatti più rigidi, perché parzialmente strutturati (es.nell’adolescenza), perché riteniamo più fattibile la correzionecon una manipolazione diretta dell’articolazionesottoastragalica.
Ricordo che comunque, questa tecnica richiede sempre unasuccessiva immobilizzazione in stivaletto gessato per 20 gg.e spesso il tempo accessorio dell’allungamento del tendine diAchille.
Piede Piatto EssenzialePiede Piatto EssenzialeTrattamento ChirurgicoTrattamento Chirurgico
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Per finire
Consigliamo la rimozionedell’endortesi dopo 2 - 3 annidall’impianto, anche se non vi èconoscenza di complicazioni peril mantenimento dell’impiantoper tempi medio-lunghi.