IL SEICENTO E IL BAROCCONext
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Il secolo della scienza e della Controriforma
Il Seicento si apre in Europa all’insegna dell’instabilità.
Evento centrale fu la Guerra dei Trent’anni (1618-1648),
motivata dal contrasto tra Stati cattolici e protestanti, che ha
visto consolidarsi gli Stati monarchici di Francia, Spagna e
Inghilterra. L’Italia fu assoggettata al potere spagnolo, con le
eccezioni della Repubblica di Venezia, dello Stato Pontificio e
del Ducato si Savoia.
In questo periodo si assiste ad una rivoluzione di pensiero
che ha le proprie origini nella ricerca scientifica: il nuovo
metodo di analisi sperimentale introdotto da Galileo e Newton
avevano come scopo il raggiungimento di una verità
dimostrabile con l’esperimento e la ragione. Per questo
motivo la Chiesa di Roma promosse un generale processo di
indottrinamento dei fedeli, per educarli contro le tesi della
Riforma protestante e difendersi dalla minaccia ai propri
dogmi teologici rappresentata dalle scoperte scientifiche. Il
Seicento è il periodo in cui la Controriforma coinvolge tutte le
espressioni artistiche.
Piazza San Pietro, Roma
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, padre della scienza moderna. Il suo nome è associato ad importanti contributi in dinamica e in astronomia - fra cui il perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche - e all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano). Di primaria importanza furono il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alle teorie copernicane.
Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi, 1624-1632
Accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu per questo condannato come eretico dalla Chiesa cattolica e costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche, nonché a trascorrere il resto della sua vita in isolamento.
Galileo Galilei davanti all’Inquisizione
La grandiosità dell’arte barocca
La Chiesa cattolica scelse le arti figurative come mezzo per diffondere e propagandare le proprie idee. Soprattutto a Roma, città simbolo del mondo cattolico, si costruirono nuove chiese, molte di quelle esistenti vennero modificate o ampliate e fu commissionata una grande quantità di opere d’arte. Scopo di queste opere, che dovevano mostrare il trionfo della Chiesa, era quello di stupire e commuovere il fedele: aiutarlo ad usare l’immaginazione e persuaderlo che qualcosa di non reale poteva diventare realtà. L’arte doveva essere rappresentazione, spettacolo. Perciò grande spazio era lasciato alla fantasia, all’esaltazione dei sentimenti, all’illusionismo e alla teatralità.
Nel Seicento i dipinti di soggetto religioso spesso volevano mostrare in modo simbolico il trionfo della Chiesa cattolica sui protestanti. Il dipinto di Luca Giordano raffigura San Michele che sconfigge Satana e gli angeli ribelli.
Luca Giordano, L’arcangelo Gabriele sconfigge gli angeli ribelli, 1666, Kunsthistorisches Museum, Vienna
L’ARCHITETTURA E LA CITTA’ DEL SEICENTOLe architetture del Seicento – o barocche – sono imponenti e sontuose: gli architetti utilizzano ancora elementi classici, ma li interpretano liberamente, modificandoli e fondendoli alla ricerca di effetti dinamici e scenografici. La città si arricchisce di strade dalle prospettive profonde, collegate a piazze dagli impianti ampi e scenografici. Le cupole ed i campanili delle chiese divengono segni emergenti nelle città, mentre le facciate, con le loro superfici mosse, si impongono sulle vie.
LA TEATRALITA’
Per stimolare la partecipazione del fedele all’evento rappresentato, l’artista sottolinea l’aspetto teatrale della sua opera, inserendo le figure entro scenari complessi e studiandone gli effetti visivi.
IL DINAMISMO
Prevale il senso del movimento: in architettura, superfici concave si alternano a superfici convesse, dando origine a spazi mossi e instabili; le figure scolpite assumono pose al limite dell’instabilità; i dipinti presentano linee compositive trasversali o contrastanti, che ne accentuano il dinamismo.
LA TECNICA
Gli artisti esibiscono una tecnica elevatissima, in un ricchissimo repertorio decorativo: stucchi, affreschi, mobili, scenografie teatrali. Si assiste alla fusione tra i diversi generi artistici: l’architettura diventa scultura, i materiali della scultura assumono tonalità che l’avvicinano alla pittura. Il marmo finge la ruvida roccia o acquista la morbidezza della seta; il ferro è lavorato simulando la stoffa.
Francesco Borromini, Sant’Ivo alla Sapienza, 1642-1644, Roma
Una delle costruzioni più
significative dell’architettura
barocca è Piazza San Pietro.
Progettata da Gian Lorenzo
Bernini, la piazza è costituita da un
gigantesco colonnato, formato da
quattro file di colonne e pilastri, che
racchiude un vasto spazio ellittico.
Il colonnato è collegato alla facciata
della basilica da due edifici
leggermente divergenti che, a loro
volta, delimitano uno spazio
trapezoidale. Il colonnato appare
sempre diverso a seconda del
punto in cui ci si trova all’interno
della piazza e vuole rappresentare,
come disse lo stesso Bernini, la
Chiesa che accoglie tutti i fedeli a
braccia aperte.
Gian Lorenzo Bernini, Piazza San Pietro, 1656-1665, Roma
ARCHITETTURA
Gli scultori barocchi preferiscono le forme
aperte e mosse usando spesso, in una stessa
opera, materiali diversi. L’idea di meraviglia
viene resa manifesta attraverso creazioni
artificiose, in cui i generi tradizionali (pittura,
architettura, scultura) si fondono, superando i
limiti ad essi assegnati in passato.
Il Baldacchino, realizzato da Bernini nella
Basilica di San Pietro, è un’opera di scultura
che, per le sue dimensioni, si misura con quelle
dello spazio architettonico. Il bronzo dorato
simula materiali effimeri, come la stoffa mossa
dal vento, mentre la superficie, lavorata come
un’opera di oreficeria, investita dalla luce
assume effetti pittorici
Gian Lorenzo Bernini, Baldacchino di San Pietro, 1624-1635. Marmo, bronzo e legno, h. 28.50 m, Roma, Basilica di San Pietro
SCULTURA
Il Seicento è anche il secolo in cui l’arte sacra si differenzia da quella profana. Questa, non condizionata da vincoli religiosi, consente agli artisti nuovi spazi di autonomia. Si sviluppano, così, nuovi
soggetti pittorici, caratterizzati da un marcato realismo: la natura morta e la pittura di genere.
Annibale Carracci, Macelleria, 1583, olio su tela, 185x266cm, Oxford, Christ Church Picture Gallery
PITTURA
La luce è uno strumento fondamentale per creare l’illusione: le opere pittoriche presentano forti contrasti chiaroscurali, per effetto della luce radente; le forme emergono dal fondo scuro,
determinando una accentuazione espressiva. Esemplare è l’opera di Caravaggio, punto di partenza della pittura europea del Seicento
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, Cena in Emmaus, 1606, Olio su tela, cm 141x175, Milano, Pinacoteca di Brera
PITTURA
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Gian Lorenzo Bernini: il
colonnato e Piazza San
Pietro a Roma
Francesco Borromini: Sant’Ivo
alla Sapienza - lanterne e campanili
Jan Vermeer: La lettrice in
azzurro
La natura morta in Europa
Gian Lorenzo Bernini: Apollo e
Dafne - David
Caravaggio: Vocazione di San
Matteo
IL CENACOLOARTE E IMMAGINE
IL CENACOLOLeonardo da Vinci, Refettorio di
Santa Maria delle Grazie, Milano, 1495-1497
Credits
Laboratorio Multimediale di Storia dell’Arte
Arte e Immagine - prof. Rudi Corradi
BERNINI – PIAZZA SAN PIETRO
BORROMINI – SANT’IVO ALLA SAPIENZA
BERNINI – APOLLO E DAFNE
CARAVAGGIO – VOCAZIONE DI SAN MATTEO
LA NATURA MORTA IN EUROPA
JAN VERMEER – LA LETTRICE IN AZZURRO
Istituto Comprensivo Val Rendena“L. Da Vinci”Scuola Secondaria di 1˚ grado Pinzolo e Madonna di Campiglio
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