/ chi è Ribrain
Ribrain nasce come Digital Agency pura, con lo scopo di guidare i brand nella trasformazione digitale, supportandoli nei drastici e costanti cambiamenti che il web impone, in modo strategico e operativo.
Grazie a una proposta che prevede l’integrazione del web marketing con l’advertising e il branded content, ci siamo evoluti in un’agenzia con una visione multicanale, così da contribuire allo sviluppo e al reale consolidamento dei nostri clienti, tenendo in continua considerazione il raggiungimento di risultati concreti e unendo, ai processi tradizionali aziendali, tutti i vantaggi del mondo digitale.
Michele Riccio - Ribrain
Dal significato letterale:
Ma che cos’è?
/ contenuto, in che senso?
“ Quel qualcosa che comprendiamo in una forma, che includiamo in uno spazio – reale o immaginabile che sia
– è necessaria, ok. ”
Da qualche anno il tema del content in pubblicità è come se avesse ripreso piede grazie a nuovi vecchi termini, che in qualche modo riescono a tenere alta l’attenzione - degli addetti ai lavori – sul tema.
/ contenuto e pubblicità
Brevemente percorriamo la nascita e l’evoluzione del content marketing.
Gli inizi ...
/
1895/
/
Brand come Michelin, John Deere e Procter & Gamble iniziano a pubblicare riviste.
John Deere vuole aiutare i contadini a migliorare e guadagnare di più attraverso la rivista The Furrow.
/1900
La guida Michelin nasce come guida viaggi gratuita con l’obiettivo di
accrescere la richiesta d’automobili./
.
/1930
P&G inizia la produzione di programmi radio - televisivi in collaborazione con brand
come Duz e Oxydol, anche conosciute come “soap opera”.
/1987
/
Lego lancia il suo magazine Brick Kicks, ora chiamata
Lego Club Magazine.
Alcuni dei primi esempi di content marketing risalgono al 1895 sottoforma di magazine.
Queste pubblicazione di alta qualità, con un focus sul design, fornivano consigli di viaggio ai consumatori.
Ancora oggi la Guida Michelin, rilasciata nel 1900, porta le persone a competere
per le Stelle Michelin.
/ come e dove nasce il content?
/ come e dove nasce il content?
88%
Il content marketing si apre a podcast, video, blog e webinar.
2004
/
Il content Marketing Institute entra in scena rafforzando l’industria e la community.
/
Il content marketing entra nell’era digitale, fatta di blog, articoli,
ebook e report.
/ Il Dizionario Merriam-Websterdichiara “blog” la parola
dell’anno.
BLOG/
/
2006
Blendtec carica il suo primo video della serie “Will it blend?”
su Youtube.
/2010
Kraft si concentra sul “marketing around content”, quadruplicando
il ROI rispetto all’advertising tradizionale.
/ 2012
/
/ Concentrarsi su un contenuto di alta qualità che mette il cliente al centro diventa la chiave per il successo.
/88%
Nel 2016, l’88% di tutti i brand utilizza il content marketing.
... la seconda era
2015
Il content della seconda era oscilla tra l’eccellenza e la mediocrità
GE lancia “The Message”, un podcast brandizzato che porta a
4,4 milioni di download
.
.
Content generatodall’utente
Storytellinginterattivo
Content Personalizzato
Maggiore
distribuzione Social
Maggiore
distribuzione Social
Realtà Virtuale
Raggio d’azione e marketing degli
Content Marketing basato su causa e
effetto
Esperienze controverse, come i
Chatbot
Maggiore connessione tra SEO e discipline
del Content Marketing
CONTENT MARKETING TREND
/ ... e quali sono i futuri?
Fonti:Content Marketing Institute - Marketergizmo - Track Maven - Jeff Bullas - Outbrain
Parliamo di uno dei storyteller più importanti e famosi della storia!
Sì, proprio lui. Lo so, l’era dei selfie e dei social era un po’ lontana, ma parliamo di Adenet Le Roi!
Che lavoro svolgeva questo signore?
/ contenuto, pubblicità e l’ultimo millennio
Parliamo di uno dei storyteller più importanti e famosi della storia!
Sì, proprio lui. Lo so, l’era dei selfie e dei social era un po’ lontana, ma parliamo di Adenet Le Roi!
Che lavoro svolgeva questo signore?
/ contenuto, pubblicità e l’ultimo millennio
IL MENESTRELLO.
Il menestrello (dal provenzale menestrals, “servo di casa”) era, in età feudale, l’artista di corte incaricato all’intrattenimento del castello (per i signori ed i cortigiani). Svolgeva mansioni di musicista, cantastorie, poeta o giullare per professione. Fu una figura presente principalmente nelle corti normanne come nella Francia, nell’Inghilterra medievale e in Sicilia.
Anche lui per vivere, doveva creare contenuti sempre nuovi e che catturassero l’attenzione dell’intera corte!
Certo, noi agenzie siamo soggette alle deadline, Le ROI nel caso avesse sbagliato, solo alla DEAD.
Clienti veramente difficili i suoi...ma veramente.
/ momento Wikipedia
Un canale o tanti canali. Ok, ma perché?
Alle possibilità mediatiche di un menestrello, nel tempo, ne abbiamo aggiunte altre. Al punto che, oggi, parlare di multicanalità risulta da un lato ovvio, dall’altro decisamente necessario. Superando un attimo – e senza timore - circa mille anni di distanza tra noi e i re normanni – non per altro, ho solo 15 minuti e per quello credo sia meglio affidarsi ad Alberto Angela – arriviamo al freddo dato digitale, al contenuto inteso come co-protagonista dell’induzione all’acquisto: in poche parole parliamo di contenuto e multichannel brand experience.
OFFLINE ONLINE
INIZI
CONOSCENZA
INTERAZIONE
ACQUISTO
RICORRENZA
SUPPORTO
19% 81%TEMPO SPESO
Identificazione del bisogno Ricerca
Valuta lealternative
Compara le offerte
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Scarica mobile appRegistra
online
Interagisce sui social
Acquisto offline
Dettagliprodotto
Visita nellostore
Visita il sito del brand
la soluzione
OPPORTUNITÀ DIGITALI DA SFRUTTARE
Ricerca Ricerca organica, ricerca pagamento, SEO, SEM, capacità di ricerca, LP ottimizzazione.
I media Standard, display ADS, Rich Media, ADS, broadcast, video, web tv.
Sito web Brand, sito, siti di affiliazione, siti promozionali, usabilità e accessibilità, Analytics, ottimizzazione del sito web.
Partnerships Content syndication, sito comparazione, directory di vendita, co-branding, cause filantropiche di marketing.
E-commerce Direttamente al consumatore, vendita diretta o terze parti, piattaforma tecnica, azioni di brand.
Mobile Navigazione mobile, mobile app, QR code, GPS, RFID POS, messaggi testuali.
CRM Piattaforma di fidelizzazione, comportamenti del target e d’acquisto, tecniche di cross-selling, report email, riacquisto e campagne di ritorno.
Social Video social, community/gruppi, domande e risposte forum, passaparola, referrals, Wikipedia, blog, prodotto innovativo.
/ multi-channel experience
ONLINE
ON THE GO
IN STORE
NETWORKS
IN TOUCH WITH SOCIAL MEDIA
Il percorso d’acquisto del cliente inizia a diventare dinamico, accessibile e continuo. Ora, è diventato “no-stop”.
I compratori non utilizzano solo un canale, ma sono continuamente all’interno per informarsi e ricercare gli acquisti da compiere.
Così il punto focale per il cliente non è più l’acquisto, ma le interazioni su di esso.
/ i nuovi customer sono sempre connessi
Oggi, i potenziali clienti sono sempre e costantemente connessi. Infatti la Customer Journey è diventata dinamica e si sviluppa ormai su diversi canali e dispositivi. Per questo motivo oggi è necessario avere una strategia omnichannel per raggiungere risultati con il web.
Oggi in Africa un ragazzino con un telefonino ha accesso a più informazioni
di quelle che aveva il presidente degli Stati Uniti 17 anni fa.
““
/ cosa significa e comporta questo?
Siamo nell’era dell’ overload Informativo e sempre più Brand ed aziende diventano vittime inconsapevoli.
Overload informativo?
Essere vittima?
Sembra un po’ tutto esagerato, vero?
Facciamo un passaggio in meno.
Innanzitutto definiamo che cos’è l’overload informativo.
>
Ogni giorno viene prodotta e veicolata sul web, una mole così immensa di informazioni che è impossibile assumerla e digerirla.
Sono convinto che anche tu almeno una volta hai avuto la sensazione di essere esposto a questo imponente sovraccarico informativo privo di alcun filtro, e bombardato attraverso molteplici canali e qualsiasi tipo di
messaggio/informazione/notizia in contemporanea.
/ momento Wikipedia
# momento reaction
Se in queste situazioni, la tua reazione istintiva è stata, almeno una volta, di rifiuto per contrastare questo sovraccarico, hai reagito come fanno ogni giorno i tuoi potenziali clienti e la quasi totalità della popolazione mondiale.
Siamo in possesso di troppi dati, di tool, di nuovi ruoli specifici nati all’interno delle agenzie o grossi brand, ma la domanda che vi pongo é:
siamo capaci di intercettare l’attenzione del nostro consumatore?
Siamo di fronte ad una delle più grandi sfide da affrontare.
/ cosa significa questo?
Oggi più che mai, la soluzione si chiama
CONTENUTO(di qualità ce lo aggiungo io).
/ contenuto, Adv e canali diversi
Di una cosa possiamo essere certi: l’integrazione dei canali - e l’allineamento a questi del contenuto - restano ambiti fondamentali, su cui ancora tanto si può fare.
E per capirci qualcosa in più,possiamo affidarci alla storia.
in che modo il contenuto può fare o meno la differenza su un percorso d’acquisto?
Adesso, il punto è:
/ creatività, Adv e una vecchia bellissima storia
Con la creatività, nel generare contenuti ma anche nell’interpretazione dei dati e nel comprendere come ottimizzare i canali a disposizione.
E qui, mi viene in mente un genio.
in che modo il contenuto può fare o meno la differenza su un percorso d’acquisto?
Quello precedente, il dato freddo e necessario al discorso.
Adesso, il punto è:
/ il caso Gossage
Verrebbe da pensare a Gossage come un outsider della pubblicità.
E in effetti, se considerassimo solo la notorietà raggiunta - o forse non raggiunta, si dovrebbe dire - anche tra gli stessi addetti al settore, avremmo ragione.
Eppure quest’uomo ha anticipato una visione dell’ advertising che il tempo e gli uomini sono riusciti a realizzare soltanto molti anni dopo.
/ il caso Gossage
Nessuno legge la pubblicità. La gente legge ciò che gli interessa, qualche volta
è un annuncio pubblicitario.
“““
/ il caso Gossage
Si differenziava per questo approccio innovativo ed alternativo al content marketing e quindi all’advertising.
Per Howard, il contenuto doveva avere queste caratteristiche imprescindibili:
Misurabile con coupon (per calcolare la Redemption)
Con stile spesso giornalistico (privo anche di supporto visuale grafico)
CTA alla mobilitazione del target
Contenuti di massa con metodologia di coinvolgimento “one to one”
>
>
>
>
/ il caso Gossage
Il copy recitava questo:
“Se state guidando per strada e vi capita di vedere una stazione Fina e questa si trova nel vostro senso di marcia così che non siete costretti a fare una svolta a U in mezzo al traffico e non ci sono sei macchine in attesa davanti alla vostra e vi serve benzina o altro** prego accomodatevi.”***
/ il caso Gossage
Da notare gli asterischi che riportavano questo tipo di messaggio verso il lettore:
*“ Sappiamo che come motto non è molto stimolante, ma è realistico e del resto
Fina non si aspetta da voi nulla che non sia ragionevole e appropriato. ”Altro asterisco:
* *“ Lubrificanti, per esempio. E altri 1503 articoli di cui la vostra
auto potrebbe aver bisogno. ”Triplo asterisco alla fine della headline, e relativa nota di chiusura:
* *“ Tuttavia, se vi mancasse (come probabilmente vi manca) il tappo di una valvola, e
ve ne piacesse uno rosa, saremmo lieti di inviarvene uno gratis e prepagato. Dovete
solo compilare il coupon. Se dovesse interessarvi anche una carta di credito Fina,
segnate una X nell’apposito quadratino. ”
/ il caso Gossage
Lo scopo di Gossage come si può evincere, era quello di differenziarsi dalle solite campagne, di dare un contenuto che facesse divertire e che rendesse
il tutto più scherzoso con il cliente finale, ed infine con il coupon rendere misurabile tutto ciò che egli proponesse di fare.
/ il caso Gossage
Gossage continua questa sua linea con Fina.
Pochi anni dopo creerà questo annuncio con cui proclamavano la vincita di 15 yards di asfalto rosa, da parte di una mamma del Tennessee.
Un burlone insomma :)
/ qui all’Engage Conference
Per oggi il nostro sito cambia homepage.
Remarketing Facebook e Instagram StoriesCover Facebook
Awareness e ricordo
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Goal 1Sito Web/
Pamphlet
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Content
Engage Conference
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Flyer gioco crucipuzzle
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/ qui all’Engage Conference
Per oggi il nostro sito cambia homepage.
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Content
Engage Conference
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Lo sappiamo, una pagina praticamente bianca non è il massimo. Meglio dirlo subito: l’adv su carta non è il nost ro pezzo forte. Però, con il digital ce la caviamo abbastanza bene. Hai voglia, se ce la caviamo abbastanza
t.
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