orientamentoal credito
imprenditori si diventa! manuale pratico all’avvio d’impresa
Responsabile ProgettoLuciano Calaresu
Coordinamento Carlo Liscidini
RedazioneGiulia Porino
Realizzazione grafica Francesca Pavese
Nel contesto socio economico oggi aggravato dalla crisi,
emerge la necessità di gestire con prudenza
le proprie risorse economiche e i flussi finanziari
della famiglia, diffondendo – anche tra i più giovani –
la cultura dell’uso responsabile del denaro.
La maggiore conoscenza degli strumenti finanziari,
insieme alla crescente consapevolezza della capacità
di spesa rispetto alla pianificazione familiare, riduce i rischi
di sovraindebitamento, producendo un effetto benefico
a catena su economia e società.
La redazione del presente volume è stata realizzata da PerMicro
in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili
e Associazionismo del Comune di Brescia, a sostegno e approfondimento
degli incontri realizzati nell’ambito del progetto
“Microcredito per Brescia: strumento di sviluppo locale”.
L’iniziativa favorisce le opportunità professionali e l’auto impiego
dei giovani cittadini residenti sul territorio bresciano in possesso
di capacità imprenditoriali attraverso servizi di formazione,
consulenza e accesso al microcredito.
presentazionedell’assessorealle politiche Giovanilie associazionismoCon le pubblicazioni realizzate grazie alla collaborazione di PerMicro,
che sintetizzano le modalità di accesso al credito e del fare impresa,
l’Assessorato colma un vuoto nell’informazione a sostegno dell’autonomia
dei giovani, in particolare di coloro che intendono sperimentare percorsi di
autoimprenditorialità.
Ciò in un momento dove a livello globale stiamo conoscendo una crisi
economica e finanziaria senza precedenti, che stupisce per persistenza e
refrattarietà a tutte le misure di contrasto.
Questa crisi, inoltre, nel nostro Paese ha purtroppo aggravato ulteriormente
le difficoltà dei giovani, che già faticavano per trovare spazio nel mondo
degli adulti. In particolare, ha aumentato com’era prevedibile il numero di
disoccupati ed ha portato ad emersione un fenomeno preoccupante ed in
crescita, quello cioè dei giovani in stallo, sempre più sfiduciati ed in sospeso,
né impegnati nello studio, né alla ricerca di lavoro.
Invertire questa tendenza è un compito difficile, a cui le istituzioni però non
possono derogare. Per meglio realizzare ciò è necessario, credo, dare prio-
ritariamente fiducia ai nostri giovani, anche con segni tangibili. Quindi agire
su vari fronti, ripensando innanzitutto i servizi di accoglienza e informazione,
e con essi quindi i prodotti e gli strumenti, anche di natura finanziaria, che
permettono ai giovani di vedere realizzate le proprie idee.
indi
ce paGIl bilancio familiareconcetti e schemi utili
06
paGGli strumenti creditizi come sceglierli
39paG
Glossario finanziario
45
paGL’indebitamentoresponsabile
22
L’Assessorato su questo fronte è attivo: oltre ai prodotti informativi, come
questi che presentiamo, proponiamo consulenze mirate presso l’Informa-
giovani di via San Faustino; qui i giovani possono essere informati anche dei
percorsi di formazione attivati e delle opportunità di finanziamento, così da
scoprire che la strada del fare impresa può essere un’opzione “normale” e
non eccezionale di un percorso di vita e di lavoro, che ha ricadute positive
anche per la comunità intera.
L’Assessore alle Politiche Giovanili e Associazionismo
Dr. Diego Ambrosi
05
paG
il bilancio familiareconcetti e schemi utiliLa pubblicizzazione di stili di vita costosi e desiderabili, la riduzione del
servizio sanitario e dei servizi gratuiti erogati dallo Stato, nonché la
progressiva riduzione del potere d’acquisto di salari e pensioni contribui-
scono al sovraindebitamento delle famiglie.
Fatta questa premessa, risulta ovvio che il fenomeno del sovraindebita-
mento familiare non è più esclusivamente legato a stili di vita al di sopra
delle proprie possibilità, ma alla progressiva diminuzione delle capacità
di acquisto delle famiglie (conseguente alle ridotte entrate e all’aumento
del costo della vita), nonché del rischio determinato dalla riduzione delle
coperture sociali. In questo contesto è prioritario il corretto uso del denaro
e l’adeguata gestione del bilancio familiare.
Di seguito offriremo alcuni suggerimenti per tenere in ordine la contabilità
e gestire adeguatamente il bilancio familiare così da evitare il rischio di
sovraindebitamento.
il bilancio familiare...perché?Il piano finanziario non serve solo a controllare i flussi di pagamenti, ma
anche ad orientarci per formulare previsioni realistiche circa le possibilità
di realizzare i nostri obiettivi di bilancio.
Molte sono le scelte legate a considerazioni di carattere economico, come
ad esempio la decisione di abbandonare il lavoro (magari maturata durante
il periodo di aspettativa) o la decisione di investire in borsa, ecc.
Se il margine di bilancio è già esaurito e vogliamo individuare altre possi-
bilità di risparmio, i dati che abbiamo raccolto ci aiuteranno a effettuare
un’analisi attendibile e concreta della nostra situazione finanziaria.
Il bilancio familiare contempla numerose spese (piccole o grandi), tuttavia
spesso si rischia di non avere uno sguardo d’insieme di entrate ed uscite,
cadendo facilmente nell’indebitamento e nel sovraindebitamento.
spesso, infatti, le famiGlie finiscono in difficoltà finanziarie anche perché non pianificano affatto o non a sufficienza le loro spese
i risultati della contabilità familiare, insieme a depositi e investimenti, costituiscono la base per i nostri proGrammi finanziari di medio e lunGo periodo
06paG 07
paG
reGistrare, raccoGliere,fare memoria e ordinePer molte famiglie pensare di tenere un registro giornaliero e poi settimanale
e mensile delle spese sostenute appare un’impresa assai complicata.
è importante però provarci, cominciare da qui.
che ci costringerà a mettere ordine nelle nostre abitudini di consumatori,
prima ancora che nelle nostre finanze. Il primo suggerimento è quindi quello
di seguire con accuratezza le spese sostenute, conservarne i riscontri
(scontrini, ricevute, fatture o anche un semplice foglietto scritto a penna) e
poi quello di prendere appunti.
Proviamo poi ad organizzare la nostra amministrazione.
essere diliGenti nel reGistrare cosa abbiamo acquistato e quanto abbiamo dovuto sborsare e raffrontarlo con le spese del mese precedente è un esercizio di disciplina mentale
da cosa partireGeneralmente le risorse familiari sono costituite da una o più delle seguenti
fonti: un’attività lavorativa che assicura entrate periodiche (siano esse
di carattere autonomo o da lavoro dipendente, quindi con un diverso grado
di prevedibilità), una pensione, un capitale investito, un patrimonio da
amministrare.
Ci sono anche le vincite al gioco, ma sono imprevedibili e riguardano un
ristretto numero di persone. Per i più questo capitolo è solo fonte di uscite.
Possiamo allora immaginare una strategia di gestione.
Il punto di partenza è semplice: per evitare che a fine mese il saldo
sia negativo (ossia che le entrate non riescano a compensare le spese
e quindi si sia costretti a fare debiti o ad attingere al patrimonio),
Certo ciò richiede impegno, scrupolo e anche un po’ di fatica. Ma ne vale la
pena, per costringersi a far quadrare i conti con una normale gestione della
contabilità.
se non si possono aumentare le entrate, allora bisoGnerà cercare di contenere le spese
08paG 09
paG
fare affidamento solosulle entrate certeè bene fare affidamento solo sulle entrate certe: le altre possono essere
considerate solo come margine per il risparmio. Tutto sommato, escludendo
imprevisti negativi, all’inizio dell’anno possiamo tracciare una sorta di bilancio
preventivo per sapere di quale budget, orientativamente, disporremo nei
dodici mesi che seguiranno (vedi tabella 1 a pagina 10).
Una nota in più per ciò che riguarda gli investimenti dei risparmi: di questi
tempi abbiamo avuto la netta percezione di quanto siano volatili i nostri
soldi. Se riteniamo che le somme messe da parte (risparmiate) debbano
servire per qualche acquisto nel medio tempo, è bene evitare investimenti
con alti margini di rischio (borsa, fondi azionari, contratti prontotermine,
valuta, ecc.).
facendo una divisione per 12, e maGari mantenendosi molto prudenti sulla previsione deGli interessi da investimenti, possiamo immaGinare anche la quota che avremo a disposizione oGni mese
cataloGare le entratePossiamo dividere innanzitutto le entrate a seconda della cadenza tempo-
rale. Alcune di queste possono variare durante l’anno, mentre altre entrate
possono essere straordinarie e non prevedibili (plusvalenze da vendite o
vincite al gioco).
oGni mese• entrate da lavoro dipendente o della pensione;
• entrate da lavoro autonomo, che a volte posso essere
cumulate con le prime;
• vitalizi;• assegni di mantenimento;
• rendite immobiliari (affitti);
una o due volte l’anno• interessi dei titoli di stato;
• interessi delle obbligazioni.
una volta l’anno• interessi bancari e postali;• dividendi azionari;• rimborsi fiscali.
10paG 11
paG
Tabella 1
Completando questa tabella sarà possibile “tenere ordine” tra le nostre
entrate annuali.
tipoloGiaentrate
rendicontoanno passato
MARito Moglie AltRi tot. MARito Moglie AltRi tot.
rendicontonuovo anno
Reddito da lavorodipendente
Reddito da lavoro autonomo
Reddito da capitale
Interessi bancari
Interessi postali
Interessi da titoli di Stato
Plusvalenza di capitali
Dividendi
Affitti
Pensione
Pensione privata
Rimborsi fiscali
Rendite varie
TOTALE ENTRATE
TOTALE USCITE
RISPARMIO
cataloGare le usciteVeniamo alle uscite: anche queste possono essere suddivise e raccolte a
seconda della cadenza temporale.
le spese che fanno parte della vita quotidiana:• affitto o mutuo per l’abitazione;
• condominio;
• spese fisse per l’auto (assicurazione, bollo);
• spese per l’istruzione dei figli, tasse scolastiche e acquisto libri;
• canone rai – paytv;
• imposte e tasse da pagare;
• bollette luce, telefono e gas;
• assicurazioni (casa, vita, infortuni...);
• eventuali collaboratori familiari.
le voci di spesa che incidonomensilmente sulla famiGlia:• trasporti (mezzi pubblici, carburante, posteggi, multe, manutenzione);
• istruzione, giornali e cancelleria;
• cura della persona (igiene, cosmesi, palestra);
• tempo libero (cinema, teatro, ristoranti, dischi, libri, ecc);
• abbigliamento (biancheria, tintoria);
• alimentari (vitto e mensa lavoro);
• sport;
• spese sanitarie (medici e medicine);
• abitazione (manutenzione);
• tabacco e alcool.
12paG 13
paG
arrotondare: meGlio pereccesso che per difettoTutte queste spese possono essere quantificate ad inizio anno per poter
fare, sulla base di quanto già speso nell’anno precedente, una valutazione
più o meno attendibile delle spese future (vedi tabella 2 a pagina 13).
Non spaventiamoci di questa vaghezza: è meglio fare una previsione non
precisa da assestare poi durante l’anno, che non farne alcuna.
Manteniamoci larghi, ossia pessimisti sulla spesa, arrotondando per eccesso
piuttosto che per difetto.
Tabella 2
è utile registrare le spese sostenute, suddividendole fra le spese fisse e
variabili.
tipoloGiaspese
spes
e f
isse
spes
e va
riab
ili
differenzarendicontoanno passato
rendicontonuovo anno
Affitto abitazione
Affitto altri immobili
Affitto terreni
Affitto box auto
Condominio
Riscaldamento
Telefono
Elettricità
Gas Metano
Assicurazione auto
Tassa circolaz. auto
Canone Rai / pay-tv
Assicurazioni
Debiti (mutuo escluso)
Tasse e contributi
Vitto
Abbigliamento
Hobby e sport
Vacanze
Collabor. domestico
Salute
Spese figli
Spese formazione
Altro (...)
TOTALE SPESE
bisoGna essere previdenti per accantonare un minimo di reddito in più per eventuali aumenti dei prezzi
14paG 15
paG
prevedere il loGoriodeGli strumenti di casaTeniamo poi presente che un bene durevole (aspirapolvere, frigorifero, stufa
a gas, ecc.) con il passare degli anni perde valore e bisogna accantonare una
quota per comprarne un altro in seguito. Pensare che il frigorifero oppure la
TV, ora perfettamente funzionanti, potrebbero fra qualche mese non funzionare
più e che quindi converrà risparmiare qualcosa, è l’operazione forse più difficile.
Ma qui stiamo indicando tutte le necessità: poi ogni famiglia farà le proprie
scelte, magari focalizzandole solo su quelle di prima necessità.
proGrammare dividendoper dodici mesiFatta la previsione bisogna programmare con tutte le normali incertezze
che ciò include. Si tratta di dividere l’intera cifra annuale di entrate e uscite
in quote mensili. Senza dubbio, la prima volta, questa operazione potrà
discostarsi di molto dal vero. Niente paura: controlliamo dove si sono
verificati gli scostamenti più rilevanti e valutiamo se è stato per un problema
contingente, ossia per una spesa occasionale, o per una spesa fissa.
Se è questo il caso, bisognerà cambiare le previsioni.
il libretto per il bilancio familiare, se tenuto reGolarmente e con diliGenza, ci rende consapevolidella nostra capacità di spesa e di risparmio e ci aiuta così ad evitare spiacevoli sorprese...
nelle paGine che seGuono mostreremo un esempio di libretto per il bilancio familiare
16paG 17
paG
esempio di librettoper il bilancio familiareLa sottostante tabella 3 permette a colpo d’occhio di capire se e quanto
siamo in grado di mettere da parte o se, al contrario, è necessario correre
ai ripari prima di sovraindebitarsi.
Idealmente, per la compilazione delle tabelle, bisognerebbe disporre di un
computer dotato di fogli di calcolo. Ma, in alternativa, è sufficiente tenere
ordinata e aggiornata la propria contabilità, utilizzando le tre tabelle che di
seguito riportiamo:
• la distinta dei costi mensile;
• le spese extra;
• i debiti.
Tabella 3
Aggiornando mensilmente il totale delle spese è possibile capire se il pro-
prio stile di vita è sostenibile.
mese entrate uscitefisse vARiAbili tot.
soMMA A disposizione
soMMA MAncAnte
Gennaio G G G G G G
Febbraio G G G G G G
Marzo G G G G G G
Aprile G G G G G G
...
distinta costiPuò essere utile esaminare (vedi tabella 4), mese per mese, i diversi costi,
dividendoli in spese fisse (ad esempio: quando spendo di affitto al mese?)
oppure in variabili (ad esempio: quante volte sono andato al cinema a
gennaio?).
Tabella 4
Seguendo con accuratezza le spese sostenute (conservando scontrini,
ricevute, e appunti) si ottiene la distinta dei costi mese per mese.
distinta costi
spese mensili 2011genAio febbRAio MARzo ApRile ...
Abitazione G G G G
Bollette (luce, gas, tel...) G G G G
Telefoni cellulari G G G G
Alimentari G G G G
Mezzi di trasporto* G G G G
Rate finanziamenti G G G G
Telefono G G G G
Altre spese fisse G G G G
Spese sanitarie ecura del corpo G G G G
Abbigliamento G G G G
Tempo libero,cultura e sport G G G G
Altro (es. tabacco e alcool) G G G G
TOTALE SPESE
* compresa la benzina, i parcheggi e le spese di bollo e assicurazione auto spalmate sui 12 mesi
18paG 19
paG
spese extraè meglio non includere spese extra (come acquisto di una macchina,
ristrutturazione della casa etc.) nel budget familiare mensile perché
aumenterebbe troppo queste spese e falsificherebbe il calcolo. Le eventuali
rate per l’investimento vanno inserite nelle spese mensili fisse.
Tabella 5
Nelle spese extra vanno inseriti tutti i costi sostenuti per gli imprevisti che
non rientrano nella propria pianificazione finanziaria.
data descrizione importo notefinanziato tramiteconto libRetto pRestitocoRRente
G
G
G
G
G
finalità creditore importo totaleda rimborsare
importorata
scadenza1° rata
n°rate note
G
G
G
G
G
G
G
G
G
GTOTALE
20paG 21
paG
debitiInserendo nella seguente tabella 6 l’importo delle singole rate da rimbor-
sare, si ottiene l’importo totale dei debiti su una base mensile. Tale importo
deve poi essere riportato anche nell’apposita sezione “spese fisse” della
tabella 4 a pagina 17, “distinta costi”, mese per mese.
Tabella 6
La corretta registrazione dei propri debiti aiuta a pianificare la puntuale
restituzione delle rate.
risparmiare? si può!Nella programmazione dovrebbe comunque trovare posto il risparmio secco: non quello prudenziale per accantonamenti, per previsioni di spesa
futura o per altro, ma il residuo netto creatosi dopo che abbiamo messo da
parte tutto ciò che serve per provvedere alle spese presenti e future. Sarà
pure minimo, laddove si avrà la fortuna di realizzarlo, ma sarà quella quota
di reddito che ci consentirà di stare un po’ più tranquilli e pensare anche a
sviluppi e progetti futuri.
l’indebitamentoresponsabileSpesso per acquistare un’auto o sostenere qualche spesa imprevista legata
alla casa, alla salute, agli studi, non sono sufficienti i risparmi. Allora è
necessario ricorrere ad un finanziamento. Il credito può essere molto utile
se utilizzato correttamente e in modo responsabile.
indebitamentoo sovraindebitamento?Dobbiamo innanzitutto distinguere la situazione di indebitamento da quella
del sovraindebitamento. L’indebitamento, se rientra nella normale gestione
del rapporto tra entrate ed uscite, non è una condizione patologica. Nella
gestione delle esigenze familiari, normalmente non si hanno risorse
sufficienti a far fronte a situazioni straordinarie, quale l’acquisto di una casa
o di un auto.
Quindi l’indebitamento non è una condizione patologica in sé, lo diventa se
c’è uno squilibrio tra le entrate e le uscite.
fare un debito siGnifica avere un capitale anticipato da altri a cui bisoGna paGare Gli interessi sul rimborso
Per sovraindebitamento s’intende, infatti, la condizione di squilibrio tra
entrate ed uscite, nel senso che le uscite sono maggiori delle entrate e si è
costretti ad indebitarsi ulteriormente per compensare lo squilibrio.
Il sovraindebitamento è l’anticamera dell’usura e può essere determinato
da diversi elementi.
Per semplicità cercheremo di distinguerli in varie categorie al fine di poter
proporre soluzioni diverse a seconda del caso.
Il sovraindebitamento può derivare da fattori interni, in conseguenza
di stili e modelli di vita determinati dall’ambiente sociale e culturale in cui si
vive, o anche da una propensione alla spesa dei componenti della famiglia.
Può essere determinato anche da fattori esterni, nei casi in cui si
debba far fronte a particolari eventi della vita quali la perdita del lavoro,
una nuova attività lavorativa, una malattia, ecc. Questi eventi incidono in
maniera più significativa se sopraggiungono dopo una fase d’indebitamento,
magari per l’acquisto di una nuova casa.
22paG 23
paG
nel caso in cui il sovraindebitamento derivi da fattori interni alla famiGlia, l’unica via d’uscita è quella di cambiare lo stile di vita e muoversi verso una Gestione equilibrata dei consumi, ristabilento un rapporto sostenibile tra entrate e uscite
Possiamo distinguere vari livelli di sovraindebitamento: leggero, che
può essere frutto di una momentanea situazione di difficoltà a cui la fami-
glia riesce far fronte attraverso l’uso di strumenti ordinari e della solidarietà
di amici e parenti; importante, quando lo stato di sovraesposizione
economica alimenta continuamente i debiti determinandone il consolida-
mento, ma ancora non viene intaccata in maniera significativa la qualità
della vita; permanente o cronico, quando le entrate familiari non
riescono più a far fronte agli interessi dei debiti e la qualità della vita viene
profondamente intaccata.
Nel caso di sovraindebitamento determinato da fattori esterni, si dovrà
pianificare il proprio bilancio considerando tutte le spese e le entrate reali,
tagliando le uscite non necessarie o procrastinabili.
il prestito: che cos’è?Il prestito è il trasferimento di una somma di denaro con l’obbligo della
restituzione del capitale maggiorato di interessi, ove applicabili.
Anche in presenza di queste condizioni l’istituto di credito potrebbe non
concedere il prestito. Questo può accadere per diversi motivi: per esempio,
se la somma richiesta è eccessiva rispetto al reddito, oppure se ci sono stati
ritardi nel rimborso di altri finanziamenti.
Sentirsi rifiutare un prestito non è certamente piacevole, ma non è affatto
da considerare un’offesa: è meglio non ottenere un prestito che ottenerlo
senza avere poi la capacità di restituirlo.
i requisiti minimi per ottenere un finanziamento sono: aver compiuto 18 anni e poter dimostrare di avere un reddito sufficiente a rimborsare le rate.
24paG 25
paG
L’erogazione di un prestito avviene dopo una serie di controlli preliminari
che l’istituto di credito esegue in base alla situazione economica e
professionale del soggetto richiedente. Tali esami permettono di valutare
la rischiosità dell’operazione, cercando di prevenire successive situazioni
di insolvenza.
• per acquistare beni di consumo (automobile, abitazione, arredamento,
elettrodomestici, vestiti, ecc.);
• per ristrutturare la propria casa (edilizia);
• per saldare altri debiti, ecc.
La concessione di un prestito può essere subordinata alla presentazione da
parte del richiedente di una garanzia reale o personale. Possiamo quindi
fare una distinzione tra prestiti garantiti e non garantiti.
Vi presentiamo di seguito gli strumenti creditizi maggiormente diffusi e
utilizzati.
il finanziamento può essere richiesto ed eroGato con diversi scopi:
la soGlia massima diindebitamento consiGliabileLa soglia massima di indebitamento consigliabile non può essere individuata
a priori perché dipende da molti aspetti.
In linea di massima è buona regola che l’indebitamento non superi il 30%
del proprio reddito: tale percentuale dipende comunque dal numero di sog-
getti che percepiscono un reddito all’interno della famiglia e dalla situazione
patrimoniale della stessa.
Naturalmente questa soglia risulta abbastanza rigida per coloro che hanno
un reddito medio basso e diventa molto più flessibile man mano che si alza
il livello di reddito.
Gli elementi costitutivi di un prestito sono:
• il capitale finanziato;
• il tasso d’interesse;
• la durata del finanziamento;
• l’importo e la frequanza dei rimborsi o rate;
• le condizioni (garanzie, ecc...).
26paG 27
paG
il prestito personaleTra i prestiti non finalizzati il più diffuso è il prestito personale, che rientra
anche nella categoria del credito al consumo1.
I prestiti personali possono essere rivolti a tutte le categorie dei lavoratori
(dipendenti, autonomi, professionisti, ecc.), purché vi sia la presenza di un
reddito dimostrabile e sufficiente al rimborso puntuale e regolare delle rate
previste dal finanziamento.
Si caratterizzano per la presenza di rate costanti e un tasso d’interesse fisso rimborsato secondo un piano di ammortamento
alla francese2.
Il massimo importo che la banca può erogare è collegato allo stipendio netto
percepito e alla sua disponibilità economica. Non di rado è contemplata la
possibilità di far coesistere prestito personale e altri finanziamenti già in
corso.
L’erogazione del prestito personale può avvenire con accredito sul
conto corrente (mediante bonifico bancario) o assegno circolare intestato al
richiedente il finanziamento.
Tra le modalità di rimborso del prestito personale si segnalano il
Rapporto Interbancario Diretto - RID - (addebito sul conto corrente) o le
ricevute bancarie (Ri.Ba) o il bollettino postale.
Per poter ottenere un prestito personale è spesso condizione essenziale
possedere una buona reputazione creditizia. E’ possibile che
la banca richieda la presenza di un garante o la fornitura di una fideius-
sione, specie ove la somma richiesta appaia elevata rispetto al reddito netto
del richiedente.
un esempio:• 5.000 euro capitale richiesto• 8% tasso d’interesse = 24 rate mensili da 226,14 euro
• 5.427,27 euro totale da rimborsare• 427,27 euro totale interessi dovuti
1 E’ definito “credito al consumo” l’insieme dei finanziamenti rateali finalizzati all’acquisto di beni o di servizi, i prestiti personali, le aperture di credito rotativo (revolving) con o senza carta, le operazioni di cessione del quinto dello stipendio, a favore di una persona fisica che agisca per scopi estranei alla sua attività imprenditoriale o professionale (consumatore).L’importo del credito al consumo è compreso tra i 154,94 euro ed i 30.987,41 euro (l’attuale tendenza, comunque, è quella di elevare il limite massimo).
2 L’ammortamento alla francese prevede rate costanti composte da una quota interessi decrescente e una quota capitale crescente; ciò consente alle banche o finanziarie di tutelarsi in quanto la maggior parte della quota interessi totale viene pagata con le prime rate.28pa
G 29
paG
il prestito finalizzatoIl prestito finalizzato è un finanziamento contratto presso un rivenditore
di beni o servizi (auto, elettrodomestici, viaggi, ecc.) per dilazionare il
pagamento del bene/servizio acquistato ed è disciplinato dalla normativa
sul credito al consumo.
ricevendo - se convenuto - una provvigione per il servizio prestato. L’importo,
differentemente dai prestiti personali, è erogato direttamente al negoziante
il quale si impegna ad istruire la pratica e ad inviarla alla finanziaria che
provvederà a valutare la richiesta.
A volte può essere concesso un periodo di preammortamento, ossia un
periodo iniziale del prestito nel quale è possibile non corrispondere le rate
(es. prestiti con pagamento della prima rata dopo 12 mesi dall’acquisto).
L’importo massimo secondo la normativa sul credito al consumo è di
30.987,41 euro e viene versato direttamente al rivenditore convenzionato
per dilazionare il prezzo di acquisto del bene o servizio. Nei prestiti perso-
nali, invece, l’importo spesso non coincide con il prezzo del bene o servizio
e viene versato direttamente al cliente.
il rivenditore, Grazie alla stipula di convenzioni con una o più finanziarie, è autorizzato a proporre finanziamenti rateali ai propri clienti,
Il prestito finalizzato, differentemente dal mutuo, non prevede la prestazione
di garanzie reali (pegno o ipoteca) per cui, in alcuni casi (es: contratto di
lavoro a tempo determinato, importo elevato ecc.), gli enti finanziatori
potranno richiedere delle garanzie personali: la firma di un coobbligato o di
un terzo fideiussore che si obbligano direttamente verso il creditore (banca
o finanziaria) in caso di insolvenza del debitore principale.
A volte, alcune finanziarie possono siglare accordi di esclusiva con i riven-
ditori, i quali si impegnano ad offrire prodotti di finanziamento di una sola
finanziaria, escludendo tutte le altre. Non sempre una convenzione vantag-
giosa per il negoziante (in termini di provvigioni) lo è anche per il cliente (in
termini di tasso). Pertanto, prima di inoltrare una richiesta di finanziamento
è utile prendere visione dei tassi e delle attuali condizioni di mercato per
non incorrere in finanziamenti troppo onerosi.
attenzione!Nel prestito finalizzato, il contratto di acquisto del bene ed il contratto di
finanziamento sono distinti: il contratto di acquisto riguarda il consumatore
ed il venditore, il contratto di finanziamento riguarda il consumatore e la
banca/finanziaria. Pertanto, nel caso in cui dovessero insorgere problemi
con un negoziante (es. difetti del bene acquistato a rate), non bisogna
interrompere il pagamento delle rate: ciò si rifletterebbe sull’affidabilità
creditizia del cliente e sulla possibilità di ottenere finanziamenti da altre
banche o finanziarie in futuro.
30paG 31
paG
la cessione del quintoLa cessione del quinto dello stipendio è un prestito non finaliz-zato all’acquisto di uno specifico bene o servizio ed è disciplinato dalla
normativa sul credito al consumo.
Viene erogata da banche e società finanziarie e collegata all’ammontare
del salario o dello stipendio percepito dai lavoratori dipendenti. Si parla di
cessione del quinto perché la restituzione del finanziamento avviene attra-
verso la cessione volontaria di una quota dello stipendio mensile netto che
non può superare la misura massima di un quinto (cioè il 20%).
In questo caso ci sono dei limiti da rispettare: per i pensionati le rate non
possono intaccare il trattamento minimo e l’INPS ha escluso la possibilità
di ricorrervi nei casi di pensioni di invalidità civile e di reversibilità. Per quanto
riguarda i contratti a termine, la durata del prestito non potrà essere
superiore a quella indicata nel contratto.
Le rate, calcolate secondo un piano di ammortamento alla francese, vengono
rimborsate automaticamente con trattenuta diretta sulla busta paga;
di conseguenza, l’ente finanziatore riceverà i rimborsi direttamente dal
datore di lavoro o dall’ente pensionistico.
può essere richiesta da tutti i dipendenti di aziende pubbliche, statali e private e possono accedervi anche i pensionati, i lavoratori atipici e quelli a tempo determinato
La durata del finanziamento è compresa tra 60 e 120 mesi (dipendenti
statali). In base alla normativa l’importo massimo per un prestito non
finalizzato è di 30.987,41 euro e viene versato direttamente al cliente tramite
bonifico o assegno circolare.
La cessione del quinto è un finanziamento garantito ma, differentemente
dal mutuo, non prevede la prestazione di garanzie reali (pegno o ipoteca).
La garanzia principale è rappresentata dal reddito da lavoro dipendente.
Oltre alla stabilità del posto di lavoro l’ente finanziatore potrà contare, in
caso di insolvenza, sia sul TFR (Trattamento di Fine Rapporto) maturato
dal dipendente, che sulla stipula obbligatoria di due polizze assicurative
(rischio vita e rischio impiego) che andranno a sanare il debito qualora il
TFR non sia sufficiente.
La cessione del quinto è assistita da garanzie, alcune delle quali imposte
dalla legge, tra le quali:
l’importo mensile della rata viene trattenuto direttamente dallo stipendio
del cliente e versato dal datore di lavoro al finanziatore;
il cliente deve stipulare una polizza assicurativa per il rischio vita e/o rischio
impiego che tutela il finanziatore nel caso di morte o di perdita del lavoro;
il finanziatore ha il privilegio sul TFR per i dipendenti privati. Il costo delle
coperture e degli oneri accessori previsti grava sul cliente.
La legge vieta (art. 39 DPR 180/1950) di contrarre una nuova cessione del
quinto prima che decorra un tempo pari ai due quinti dell’intera durata del
prestito iniziale, ossia se non sono trascorsi due anni dall’inizio del prestito,
se questo era quinquennale, o quattro anni, se era decennale.
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La cessione del quinto è più facile da ottenere in quanto non è previsto alcun
controllo sulla capacità di restituire il prestito, ma proprio questo può indurre
al sovraindebitamento.
Può accedere a tale strumento finanziario anche chi ha subito un protesto
o ha avuto problemi nel pagamento puntuale delle rate. La garanzia, infatti,
è costituita dal contratto di lavoro e dall’assicurazione obbligatoria che
copre il credito in caso di morte, malattia o perdita del posto di lavoro. Nel
caso dei pensionati la polizza vita costa in genere il 3-4% del capitale da
rimborsare.
Banca d’Italia ha richiamato banche e finanziarie alla trasparenza e corret-
tezza in materia di CQS
www.bancaditalia.it/vigilanza/banche/comunica-ti/com_ cess_quinto.pdf
Per segnalazioni
www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/bicittadino/guida/esposti
l’estinzione anticipata è possibile, ma tutti i costi accessori (assicurazioni, commissioni, spese istruttoriae varie) saranno comunque conteGGiati rendendo l’estinzione anticipata di fatto molto onerosa e quasi sempre sconsiGliata
la carta revolvinGLe carte revolving rientrano nella categoria più ampia del prestito personale,
in quanto il credito disponibile non è vincolato all’acquisto di uno specifico
bene o servizio.
La carta revolving mette a disposizione del cliente dei fondi immediatamente
utilizzabili per l’acquisto di beni. Ad ogni utilizzo, il credito disponibile sulla
carta diminuisce e, ad ogni versamento delle rate mensili del titolare, la
disponibilità di credito sulla carta si ripristina automaticamente: in questo
modo si dispone di una linea di credito continua.
Il credito disponibile sulla carta può essere utilizzato per effettuare acquisti
(solitamente Visa o Mastercard) o per prelevare direttamente contante agli
sportelli ATM (bancomat).
Lo svantaggio più evidente è l’alto tasso di interesse, più elevato dei
tassi applicati al prestito personale e al fido bancario. Inoltre, le carte
revolving portano con sé molti costi aggiuntivi che passano facil-
mente inosservati, come le spese aggiuntive per chi usa la carta alla pompa
di benzina o le quote iniziali di sottoscrizione.
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i mutui possono essere:
• a tasso fisso: si paga sempre lo stesso tasso d’interesse (anche al
variare dei tassi) e pertanto la rata del mutuo resta costante per tutta
la sua durata. Se non si vogliono sorprese (buone o cattive che siano) e si
vuol essere certi della rata che si pagherà, il mutuo a tasso fisso è la scelta
più adatta, anche se nel momento in cui lo si richiede il tasso fisso sarà
probabilmente maggiore del corrispondente tasso variabile.
• a tasso variabile: il tasso segue l’andamento di un parametro
(Euribor, tasso BCE, ecc.) e quindi varia nel tempo. Pertanto, se il contratto
non prevede che la rata sia costante (ed in questo caso a variare sarà la
durata del mutuo), l’ammontare della rata aumenterà quando i tassi
crescono e scenderà quando si riducono le offerte dal mercato. Se, per
pagare un po’ di meno di quanto verrebbe richiesto per un mutuo a tasso
fisso, si è disposti a correre qualche rischio, può essere interes-
sante stipulare un mutuo a tasso variabile.
il mutuoIl mutuo è lo schema classico di concessione di credito (1813 c.c.) e non vi
sono limitazioni legislative alla somma erogata. Nel linguaggio comune,
con il termine “mutuo” s’intende un prestito destinato all’ac-quisto di un immobile, la cui restituzione avviene in un certo
numero di anni. Nel concedere il prestito la banca si garantisce non soltanto
verificando la capacità di rimborso del richiedente, ma ponendo l’ipoteca
sull’immobile acquisito.
Il rimborso del mutuo avviene a rate (per lo più mensili), il cui ammontare
dipende dall’importo concesso, dal tasso di interesse applicato, dalla durata
del mutuo.
di solito l’ammontare del mutuo non supera l’80% del valore dell’immobile
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• a tasso misto: le banche offrono anche mutui in cui il tasso da variabile
diventa fisso o da fisso variabile al verificarsi di determinate circostanze.
Si tratta di mutui con caratteristiche interessanti, ma che è bene farsi
spiegare con cura per comprendere se corrispondono ai propri bisogni. In ogni caso, occorre decidere preventivamente se si
vuole un mutuo a tasso fisso (= tranquillità) o a tasso variabile (= cogliere
le opportunità) e non inseguire a tutti i costi il miglior tasso del momento,
passando dal fisso al variabile o viceversa per poi magari pentirsene.
Un mutuo dura molti anni, nel corso dei quali molte cose possono cambiare
ed i tassi possono salire e scendere:
Gli strumenti creditizi come sceGlierliLa scelta dello strumento creditizio che meglio si adatti alle nostre esigen-
ze, come per l’acquisto di un qualsiasi bene, dipende innanzitutto da una
valutazione delle nostre necessità e da una comparazione “qualità/prezzo”.
La qualità del prodotto creditizio si identifica con la qualità del nostro
interlocutore (banca, intermediario finanziario) ovvero con la chiarezza con
cui questi ci espone le caratteristiche del prodotto creditizio, la trasparenza
delle condizioni e la capacità di orientarci nella scelta del prodotto creditizio
più adeguato alle nostre caratteristiche ed esigenze. Il prezzo invece deve
essere valutato in base al tasso d’interesse proposto, le garanzie richieste,
i costi aggiuntivi (assicurazioni, commissioni).
In questo senso è utile confrontare i tassi di interesse applicati, sapendo
che:
• il tan (tasso annuo nominale) è il tasso che indica esclusi-
vamente la misura degli interessi dovuti su un prestito; non sono comprese
eventuali altre spese.
• il taeG (tasso annuo effettivo Globale) è l’indicatore
del costo complessivo del credito per il cliente. Il criterio per il calcolo del
TAEG è fissato dalla legge. Il TAEG permette di confrontare le offerte di
finanziamento alternative, a patto che queste abbiano le stesse caratteristiche
in termini di importo e durata.
A differenza del TAN, il TAEG comprende anche spese come quelle d’istrut-
toria.
non esiste la scelta miGliore in assoluto, ma solo la miGliore per noi, quella che ci fa sentire più tranquilli o più capaci di coGliere l’opportunità
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paG
Un metodo molto semplice e chiaro per la comparazione del prezzo del
finanziamento è quello di moltiplicare il costo della rata e delle spese
d’incasso per il numero di rate del finanziamento, sommando tutti gli altri
eventuali costi accessori (assicurazioni, bolli, commissioni, ecc.).
Sottraendo all’importo così ottenuto il capitale finanziato, si ottiene l’esatto
valore del costo del prestito.
il rimborso delle rateQuando si ottiene un prestito ci si impegna a rimborsarlo con puntualità.
Per questo, se dovessero sorgere problemi in merito, è meglio segnalarli
subito alla banca o alla finanziaria. Pagare in ritardo le rate, tra l’altro, com-
porta la segnalazione nei SIC - Sistemi di Informazioni Creditizie - e questo
può rendere più difficile l’ottenimento di prestiti in futuro.
cosa succede in casodi ritardo nel paGamento delle rate?Quando si stipula un contratto di finanziamento, tra le varie indicazioni, vi è
la data di scadenza delle singole rate. Successivamente, anche in presenza
di ulteriori comunicazioni da parte della banca o finanziaria, è necessario
porre la massima attenzione ai pagamenti.
E’ buona regola rispettare le scadenze puntualmente: anche in caso di
rimborso tramite RID (addebito sul conto corrente) si consiglia di verificare
sempre con la massima attenzione che la rata sia stata regolarmente pagata
dalla banca e che il pagamento sia andato a buon fine.
Infatti, anche se la causa non è imputabile al debitore, le finanziarie provve-
deranno a registrare il ritardo con tutte le conseguenze che ne derivano.
Le conseguenze di un ritardo o mancato pagamento di una rata possono
essere così riassunte:
un esempio:• 3.000 euro capitale richiesto• 36 rate x 100 euro + (1,5 euro spese incasso x 36 rate) + 200 euro assicurazione = 3.854 euro debito da restituire
• 854 euro costo del finanziamento
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• mora: gli interessi vengono maggiorati di una determinata percentuale
stabilita dalla legge.
• segnalazione: il rischio è quello di compromettere l’affidabilità
creditizia con ripercussioni sulla futura concessione di altri prestiti da altre
banche o finanziarie (si consideri infatti che i dati positivi e negativi possono
essere condivisi dall’intero sistema bancario e finanziario).
In ogni caso la banca o finanziaria, prima di registrare il ritardo in banca
dati, avverte il cliente intimandolo a pagare (messa in mora).
• risoluzione del contratto: il mancato pagamento delle rate
può autorizzare la banca/finanziaria a risolvere il contratto unilateralmente,
obbligando il creditore a saldare il debito residuo in un’unica soluzione
(la c.d. decadenza del beneficio del termine).
Inoltre, si tenga presente che in caso di:
• primo ritardo: il primo ritardo non può essere visualizzato prima
che siano scadute almeno due rate mensili consecutive o prima di 60 giorni
dall’aggiornamento mensile.
• ritardi successivi al primo: sono visualizzati nel momento
stesso in cui si verificano e ne rimane memoria per 12 mesi a partire dal
giorno dell’avvenuto saldo.
• ritardi superiori poi sanati: ne rimane memoria per 24 mesi
a partire dal giorno dell’avvenuto saldo. In tutti i casi, anche qualora un
evento negativo non sia sanato, questo non potrà rimanere registrato per
più di 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data
in cui è risultato necessario l’ultimo aggiornamento.
i sistemi di informazionicreditizie (sic)Se un cittadino richiede e ottiene un finanziamento, i suoi dati e quelli
relativi al prestito che ha chiesto/ottenuto (es: importo, tipo di finanziamento,
durata, puntualità o eventuale ritardo nel pagamento delle rate) vengono
registrati e conservati per un certo periodo dai Sistemi di Informazioni
Creditizie (SIC), ai quali hanno accesso tutte le banche e le finanziarie.
I SIC sono banche dati attraverso le quali gli istituti di credito condividono
informazioni sui finanziamenti richiesti ed erogati ai loro clienti, esclusiva-
mente per finalità collegate alla tutela del credito ed al contenimento dei
rischi. I SIC non sono utili solo per le banche e le finanziarie, ma svolgono
una funzione fondamentale a beneficio di tutte quelle persone (che sono
la stragrande maggioranza) che pagano puntualmente. Sapere che una
persona ha rimborsato senza ritardi le rate di un precedente finanziamento
permette di ottenere credito più rapidamente, senza che vengano richieste
delle garanzie o a condizioni migliori e permette agli istituti creditori di
valutare meglio le richieste, evitando così che vengano concessi prestiti che
il consumatore potrebbe aver difficoltà a rimborsare. Abbiamo il diritto di
accedere in ogni momento ai dati che ci riguardano, rivolgendoci ai sistemi
di informazione creditizia (http://www.ctconline.it; http://www.experian.it; http://www.crif.it) o alla banca/finanziaria
con cui abbiamo intrattenuto un rapporto.
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Allo stesso modo, ogni persona può richiedere ed ottenere gratuitamente
la tempestiva correzione, l’aggiornamento o l’integrazione dei dati inesatti o
incompleti, ovvero la cancellazione o il blocco per quelli trattati in violazione
di legge o ancora opporsi al loro utilizzo per motivi legittimi da evidenziare
nella richiesta.
le regole d’oro per un indebitamento responsabile:• Richiedete sempre l’importo minimo necessario a fronteggiare le vostre
esigenze: maggiore è l’importo richiesto, maggiore è il tempo per cui
sarete vincolati a rimborsarlo;
• Riducete al minimo possibile la durata del finanziamento considerando
le vostre entrate ed uscite, presenti e future;
• Confrontate la qualità e il prezzo di diversi prodotti creditizi prima di
scegliere quello più rispondente alle vostre esigenze;
• Fate attenzione al tasso d’interesse e alle ulteriori condizioni applicate.
...ma se è possibile...cercate di nonindebitarvi!!!
Glossario finanziarioassicurazione: Contratto con il quale l’assicuratore, verso pagamento
di un premio, si obbliga a rivalere l’assicurato, entro i limiti convenuti, dal
danno ad esso prodotto da un sinistro.
assicurazione “all risk”: Polizza assicurativa in base alla quale l’assicu-
razione garantisce la copertura contro tutti i rischi cui è esposto un bene, ad
esclusione di quelli esplicitamente esclusi.
assicurazione a termine fisso: Polizza assicurativa ramo vita in base
alla quale l’assicurazione garantisce, sia in caso di sopravvivenza sia in
caso di morte dell’assicurato, il pagamento di un capitale o di una rendita al
beneficiario a una data stabilita dal contratto. Il contratto è a premio unico.
assicurazione a prestazione rivalutabile: Polizza assicurativa ramo
vita in base alla quale i premi versati vanno a confluire in una gestione
speciale, separata dalle altre attività della compagnia, che investe preva-
lentemente in titoli a reddito fisso. L’assicurazione si impegna a garantire
all’assicurato una certa prestazione.
assegno bancario: Titolo di credito all’ordine trasferibile mediante girata.
Contiene l’ordine incondizionato dato alla Banca da parte di colui che emette
l’assegno di pagare a vista all’intestatario una determinata somma di
denaro a fronte di fondi pronti e liquidi. L’assegno quindi è un mezzo di
pagamento, a differenza della cambiale che è invece un mezzo “dilazionato”
di pagamento.
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bot: Buono ordinario del Tesoro. Titolo a breve termine emesso dal Tesoro
per provvedere al fabbisogno statale, regolare la liquidità di sistema e
indirettamente controllare il livello dei tassi d’interesse.
btp: Buono del Tesoro Poliennale. Titolo a medio/lungo termine emesso
dal Tesoro al fine di finanziare il debito pubblico allungando nel contempo la
scadenza media. E’ un titolo di credito con rendimento a tasso fisso.
cambiale: Titolo di credito all’ordine trasferibile mediante girata. Si distin-
guono due tipi di cambiale: la tratta o il vaglia cambiario (pagherò). La tratta
contiene l’ordine incondizionato che una persona (traente) dà ad un’altra
(trattario) di pagare a un terzo (prenditore) una somma di denaro. Il vaglia
cambiario o pagherò contiene la promessa fatta da una persona (emittente)
di pagare una somma di denaro. Il pagamento di una cambiale può essere
garantito con avvallo per tutta o parte della somma.
cambio: Rapporto tra due monete, indicante quanta moneta di un Paese si
può acquistare con quella dell’altro.
carta di credito: Documento che, entro il limite di fido fissato dall’Istituto
emittente, dà diritto al titolare di ottenere beni e/o servizi dai fornitori
convenzionati con l’Istituto stesso, mediante la semplice sottoscrizione
degli ordini di pagamento predisposti dall’Istituto e redatti dai fornitori.
assegno bancario non trasferibile: Assegno bancario con la clausola
“non trasferibile” apposta sulla faccia anteriore (non può essere pagato
se non all’intestatario dello stesso). Questi per l’incasso non può girare
l’assegno se non a un banchiere, il quale non può ulteriormente girarlo.
Chi paga un assegno non trasferibile a persona diversa dall’intestatario o
dal banchiere giratario per l’incasso risponde del pagamento.
assegno bancario scoperto: Assegno bancario emesso da persona che
non ha disponibilità di risorse finanziarie presso la banca ove ha in essere
un conto corrente. L’emissione di assegni a “vuoto” è un reato, e il benefi-
ciario ha il diritto di farli protestare.
assegno circolare: Titolo di credito all’ordine emesso da un Istituto di
credito, a ciò autorizzato dall’autorità competente, per somme che siano
presso di esso disponibili al momento dell’emissione e pagabile a vista
presso tutti i recapiti comunque indicati dall’emittente. L’assegno circolare
deve essere presentato per il pagamento entro 30 giorni dalla data di emis-
sione. Scaduto tale termine il portatore può agire solo contro l’emittente.
bancomat: Sistema di sportelli automatici (Atm) che consente ai posses-
sori della carta Bancomat di prelevare contante presso qualsiasi sportello
automatico delle banche aderenti al sistema o di effettuare operazioni
di acquisto con addebito diretto sui propri conti correnti intrattenuti con i
medesimi istituti di credito mediante i terminali installati presso gli esercizi
commerciali (Pos).
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franchigia: Percentuale o parte del valore del bene assicurato di cui non
risponde la compagnia di assicurazione; è la parte del danno che resta a
carico del cliente.
inflazione: Fenomeno di aumento del livello medio generale dei prezzi.
insolvenza: Stato in cui si trova il debitore che non è più in grado di soddi-
sfare regolarmente le proprie obbligazioni.
interesse: Remunerazione del capitale dato a prestito.
intermediario finanziario non bancario: Intermediario che non può
esercitare l’attività bancaria.
ipoteca: Diritto reale di garanzia in forza del quale il creditore può espro-
priare, anche nei confronti del terzo acquirente, i beni vincolati a garanzia
del suo credito ed essere soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato
dall’espropriazione.
mediatore: Operatore che mette in relazione due o più parti per la con-
clusione di un affare, senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di
collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza.
obbligazione: Titolo di credito rappresentativo di un prestito contratto da
una persona giuridica (Stato, Ente pubblico, Società per Azione, ecc.) presso
il pubblico.
carta di debito: Documento che consente al suo possessore di prelevare
contante presso gli sportelli automatici degli Istituti aderenti al sistema
Interbancario Atm o di effettuare operazioni di acquisto con addebito, di
solito in tempo reale, sui propri conti correnti bancari medianti i terminali
installati presso gli esercizi commerciali (Pos). La carta di debito più diffusa
è il Bancomat.
cct: Certificato di credito del Tesoro, titolo a medio/lungo termine emesso
dal Tesoro al fine di finanziare il debito pubblico allungando nel contempo la
scadenza media. E’ un titolo di credito con rendimento a tasso variabile.
cessione del quinto: Prestito concesso al lavoratore dipendente che
viene estinto mediante cessione di quota parte dello stipendio che non può
superare un quinto dello stesso.
consumo: Parte del reddito destinato alla soddisfazione dei bisogni.
fideiussione: Contratto per il quale il fideiussore si obbliga personalmente
verso il creditore a garantire l’adempimento di un’obbligazione altrui.
Il fideiussore risponde dell’adempimento dell’obbligazione garantita con
tutti i suoi beni.
fido: Credito che una banca accorda a un cliente che ha fatto richiesta di
un prestito.
finanziaria: Società la cui attività consiste nell’assunzione di partecipa-
zioni, nella compravendita o collocamento di valori mobiliari.
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pegno: Diritto reale dato dal debitore, o per lui da un terzo, a garanzia
dell’obbligazione del debitore stesso.
piano d’ammortamento: Programma di rimborso nel tempo di un
mutuo ovvero di un prestito obbligazionario.
reddito: Utile proveniente in un determinato periodo di tempo da un’attività
o da un impiego di capitale.
rendimento: Utile di un investimento espresso in percentuale del capitale
investito; fornisce in poche parole l’unità di misura del guadagno effettivo
ricavato dall’investimento.
retribuzione: Salario o stipendio corrisposto al lavoratore dipendente.
risparmio: Parte del reddito accantonata per essere successivamente
destinata a soddisfare bisogni o a impiegare nuovi beni nella produzione.
solvibilità: Capacità del debitore di far fronte alle obbligazioni assunte.
Il grado di solvibilità è quindi strettamente correlato alla situazione finan-
ziaria del creditore.
taeG: (Tasso Annuo Equivalente Globale) Esprime in percentuale annua il
costo totale del credito per il cliente. Consente la comprensione del costo
reale del prestito.
teG: (Tasso Effettivo Globale medio) Esprime in percentuale il limite invali-
cabile oltre il quale è ipotizzabile il reato di usura.
tasso di interesse: E’ un valore calcolato in percentuale e applicato alle
rate di rimborso. Può essere fisso, variabile o misto.
tasso fisso: E’ il tasso che resta invariato per tutta la durata del mutuo.
tasso variabile: E’ il tasso soggetto a periodiche revisioni legate alle
variazioni di alcuni indici riportati sul contratto.
tasso misto: Prevede l’applicazione di un tasso fisso per un periodo fissato
contrattualmente (2-5 anni), mentre per il periodo residuo si applica un
tasso variabile.
usura: Prestito illegale con applicazione di tassi di interesse superiori al
limite espresso dal TEG.
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Al Servizio Politiche giovanili è affidata la promozione di iniziative ed interventi volti a facilitare il protagonismo dei giovani e a prevenire il disagio giovanile in campo scolastico, lavorativo e ricreativo. Inoltre il Servizio svolge attività di promozione e sviluppo di qualità nei processi educativi e di orientamento scolastico professionale integrato, in particolare attraverso il Centro Informagiovani.
PerMicro, prima società italiana specializzata nel microcredito, opera in tutta Italia a supporto
delle famiglie e delle imprese.
Numero verde 800.135953tel. 011.658778
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note
sportello imprenditorialità GiovanileinformaGiovani – comune di brescia
via san faustino, 33/b – brescia
Se hai meno di 30 anni e risiedi a Brescia scrivi a [email protected]
per un incontro con gli operatori dell’Informagiovanioppure chiama i numeri
030.3751480, 030.3753004
orarilunedì 9.00 - 13.00,
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