PARADIGMA DELL'INTEGRAZIONE
(O ASSIMILAZIONISTA)
IL SISTEMA MANTIENE SOSTANZIALMENTE IL
PROPRIO STATUS DI NORMALITA'
(e' pensato per i soggetti normali)
E ACCOGLIE IL BES PER MEZZO DI UN AIUTO
AIUTO
SISTEMA NORMALE
ALUNNO "BES": DISABILITA',
DSA,
STRANIERO, SVANTAGGIO...
(scuola tradizionale)
... DAI BANCHI, AI LIBRI, QUADERNI, LAVAGNE, PC,
PROGRAMMI, STRUTTURE, ECC.
TUTTO E' PENSATO IN MODO AUTOMATICO PER I B.E.N.
( BISOGNI EDUCATIVI NORMALI)
A) LA NORMALITA' E' IL MODELLO DI RIFERIMENTO NEL
QUALE IL BES SI DEVE INTEGRARE
(PARADIGMA ASSIMILAZIONISTA)
B) L'INTERVENTO VIENE RIVOLTO AL SOGGETTO
CON B.E.S. PIU' CHE AL SISTEMA
IL PARADIGMA DELL'INCLUSIONE
INVECE,
PREVEDE INTERVENTI NON SOLTANTO SUL SOGGETTO
"SPECIALE"
MA SUL SISTEMA
(CHE NON E' PIU' CONCEPITO SOLO PER I SOGGETTI NORMALI E ,
SUCCESSIVAMENTE , ADATTATO AD ACCOGLIERE I SOGGETTI "ALTRI")
CHE DEV'ESSERE PROGETTATO,
SIN DALL'INIZIO,
PER I DIVERSI TIPI DI BISOGNI:
DAI LIBRI, AI SERVIZI (IGIENICI, MENSE), ALLE ATTIVITA', STRATEGIE,
STRUMENTI TECNOLOGICI E DIDATTICI,
PROGETTARE L'INCLUSIONE
SIGNIFICA
METTERSI DAL PUNTO DI VISTA DI TUTTI
IN TAL MODO L'INCLUSIONE SARA', PROGRAMMATICAMENTE,
CONNATURATA NEL SISTEMA
MA COSA SIGNIFICA B.E.S.?
(dall'inglese "special educational needs")
(si parla ormai, infatti, di soggetto "in situazione di disabilità" e non più "portatore di handicap")
NON UN SOGGETTO MA...
UNA SITUAZIONE
sono coinvolti almeno tre fattori:
1) il problema specifico: clinico, linguistico,sociale,ecc.
2)il tipo di risposta individuale a quel problema specifico,
(due soggetti diversi possono rispondere in modi differenti al medesimo problema specifico)
3)il contesto: la situazione di due soggetti col medesimo problema specifico, col medesimo
modello di risposta, risulta molto diversa in contesti e situazioni ambientali diversi
il CONTESTO è fondamentale,
può essere nello stesso tempo:
parte del PROBLEMA e/o parte della SOLUZIONE
a seconda che si parli di
INTEGRAZIONE o DI INCLUSIONE
...perchè un bambino possa essere incluso è indispensabile occuparsi
dell'interezza della sua persona,
e questo non è possibile se l'attenzione e la progettazione specifica
vengono limitate a singoli aspetti,
come un deficit psichico/fisico/cognitivo/ comportamentale, o ad uno
specifico tipo di svantaggio e/o di apprendimento
(es. all'italiano come L2......)
anche il concetto di B.E.S. risulta a volte
AMBIGUO E CONTRADDITTORIO:
l'idea infatti che LE DIFFICOLTÀ EDUCATIVE possano essere affrontate
solo individuando alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI appare
problematica e ambigua, impone quasi un’etichetta che, da un lato, può
indurre ad una diminuzione delle aspettative nei confronti di tali alunni
e, dall’altra parte, distoglie l’attenzione dalle difficoltà che, quotidianamente,
anche gli alunni “normali” possono incontrare.
Bisogna, invece, porre l’attenzione sugli :
““OSTACOLI ALL’ APPRENDIMENTO E ALLA PARTECIPAZIONE”
Ostacoli che possono essere presenti in ogni aspetto della vita
scolastica così come nella vita sociale, economico-culturale, sia a
livello locale che nazionale, ecc.
elaborati dagli
ORGANISMI SPECIFICI
Diagnosi Funzionale (D.F.)
UNITA'
MULTIDISCIPLINARE
documento indispensabile, insieme all'individuazione dell'handicap
per richiedere gli interventi educativi, assistenziali e di sostegno
nell'ambito dell'integrazione scolastica, dovrebbe essere redatto in
base al’ICF.
elaborati dagli
ORGANISMI SPECIFICI
Profilo Dinamico Funzionale (PDF)
Redatto, subito dopo la D.F., secondo l’ICF, dall'unità
multidisciplinare in collaborazione con famiglia e
scuola, di solito revisionato a fine ciclo scolastico.
elaborati dagli
ORGANISMI SPECIFICI
Programmazione Educativa-Individualizzata
(PEI)
Redatta , ogni anno, dal team docente con la
supervisione dell'insegnante di sostegno, in
collaborazione con l'équipe multidisciplinare e la
famiglia , documento flessibile, con verifica in
itinere e finale.
elaborati dagli
ORGANISMI SPECIFICI
Piano Annuale per l’Inclusione (PAI)
Redatto, ogni anno, dal Gruppo di lavoro per l'Inclusione
(GLI), riguarda tutti gli alunni con bisogni Educativi Speciali
frequentanti l’istituzione scolastica, approvato e deliberato
dal Collegio dei Docenti (entro il mese di giugno)
elaborati dagli
ORGANISMI SPECIFICI
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Redatto, annualmente, dal team docente, in
presenza o assenza di certificazione, in questo
ultimo caso ne va verbalizzata e documentata
la necessità dal consiglio di classe, poi
condiviso e firmato dal DS e dalla famiglia .
Disabilità
Leggi
DPCM
n°185 /2006
(per gli alunni con disabilità
frequentanti l'ist.scolast.)
Documenti
Legge Quadro
104/92
(per tutti i
soggetti
riconosciuti
in situazione di disabiltà)
D.Clinica
NEUROPSICHIATRA
INFANTILE
D.F./P.D.F.
P.E.I.team docente
al completo con
équipe mult.
famiglia,
ASP in
collaborazione con
famiglia e scuola
B.E.S.D.M. 12/2012
C.M. 8/2013
DISABILITA'L.104/1992
D.S.A. (L.170/2010)
dislessia
disgrafia
disortografia
discalculia
comorbilità
D.E.S.
(disturbi evolutivi specifici)
SVANTAGGIOsocio-economico,
linguistico e culturale
-deficit linguaggio
-deficit abilità non
vebali/verbali
-deficit coord.motoria
(disprassia)
-funzionamento cognitivo
limite
-ADHD
-comportamento
oppositivo/provocatorio
-disturbo della condotta in
adolescenza
B.E.S.
D.M. 12/2012 : detta le linee guida ed estende i benefici
della 170/2010 a tutti i B.E.S., in particolare ai D.E.S.
che, tuttavia, continuano a poter NON essere certificati
come, invece, è esplicitamente sancito per i D.S.A. (che,
comunque, non hanno diritto al sostegno).
C.M. 8/2013 : attua la D.M.8/2013, indica gli strumenti
d'intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali
a livello territoriale :
-CTS (centri territoriali di supporto)
- CTI (centri territoriali per l'inclusione) ,
a livello di singola istituzione scolastica ( GLI - PAI- PDP)
con individuazione di percorsi personalizzati, misure
dispensative /strumenti compensativi, ecc.