Inclusione Sociale e Dinamiche
Interculturali
Vittorio Lannutti
sociologo
Un’inversione di tendenza31/12/2014: 145.130 stranieri, meno 1000 rispetto al
2013, ma invariata l’incidenza sulla popolazione totale:
9,4%
La maggioranza sono donne: 54,6%.
Distribuzione territoriale: Ancona 45.847, Macerata
34.136, Pesaro Urbino 32.576, Fermo 18.169, Ascoli
Piceno 14.402
Nuovi iscritti: 6.602, nuovi nati da genitori stranieri: 2.069
In 5.029 hanno acquisito la cittadinanza italiana
Aree di provenienza:
Europa, 56,6% (Romania, Albania, Macedonia)
Africa, 19,1% (Marocco, Tunisia, Nigeria)
Asia, 18,8% (Cina, Pakistan, India, Bangladesh)
America, 5,5% (Perù, Brasile, Rep. Dominicana)
Scuola: a.s. 2014/2015 i G2 sono 26.613 (il56,6% è nato in Italia), il 12% degli studentitotali (media nazionale 9,2%).
33,1% nella scuola primaria.
Origine degli studenti: Albania (18,0%),Marocco (12,6%), Romania (11,5%),Macedonia (7,7%) e Cina (6,5%)
Ancora troppi adolescenti G2 negli istitutiprofessionali (45,8%), la media nazionale è36,9%.
L’IMPORTANZA DELLE G2
Da circa un decennio ormai il temadelle seconde generazioni è statomesso al centro dell ’ agendaaccademica e politica diventandoun elemento chiave nel dibattitosul successo o il possibilefallimento della loro integrazione.In linea teorica le G2 dovrebberoavere le stesse opportunità degliautoctoni.
CHI SONO LE G2
I figli degli stranieri nati nel paese ospite o i ragazzi immigrati che hanno qui compiuto la formazione scolastica primaria e oltre.
Gli adolescenti ricongiunti.
I figli di coppie miste.
Schema di Rumbaut:
G 1,25: arrivati tra i 13 ed i 17 anni
G 1,5: arrivati tra i 6 ed i 12 anni
G 1,75: arrivati tra i 0 ed i 5 anni
G2: nati nel paese d’arrivo dei genitori
L’IMPORTANZA DELLE G2
Contribuiscono alla trasformazione culturale
Essere giovani, sospettati di non accettare lo status quo
Occupazione umile dei genitori/socializzazione nelle società riceventi
Da adulti rifiutano le occupazioni umili dei padri
Insuccesso scolastico - rischio di esclusione sociale, devianza, opposizione e conflittualità con la società ricevente
LE G2 IN ITALIA
Fenomeno recente, non conoscenza della lingua
Segnali di allarme: insuccessi nell’inserimento sociale, fallimenti scolastici, marginalità occupazionale, segregazione residenziale, comportamenti devianti (non frequentano le associazioni di immigrati.
Forbice: aumentano studenti medi ed universitari/marginalità dei figli dei ceti bassi
I più integrati sono i figli dei lavoratori autonomi.
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICAScuola: trampolino per promozione sociale o
confinamento ai margini della società
Istruzione dei genitori: importante predittore per il successo scolastico
Un sistema scolastico funziona se è aperto ad alunni con background culturale diverso
Le G2 sono più presenti nelle elementari
Problematiche a scuola: accoglienza, incontro tra culture diverse, preparazione degli insegnanti
La buona o cattiva riuscita scolastica non spiega del tutto il livello di integrazione nella società d’accoglienza
Circa il 40% degli alunni stranieri è in ritardo scolastico
NODI PROBLEMATICI SULL’ESPERIENZA FORMATIVA
Eterogeneità e complessità dei percorsi degli adolescenti, in aumento nel sistema scolastico, dove prevalgono ancora i 1G.
Investimento in istruzione, ma anche carenze di risorse materiali e relazionali (ad es. lo scarso aiuto e supporto nello studio) nel conseguire un diploma e di trovare un lavoro adeguato.
Orientamento verso percorsi brevi e professionalizzanti, anche se è forte la motivazione a continuare, dopo la scuola dell’obbligo, a causa delle difficoltà di proseguire gli studi.
Canalizzazione nella formazione professionale.
Notevole dispersione scolastico- formativa e
le carriere irregolari.
Diffusa incertezza sul futuro formativo e professionale degli studenti stranieri, che si esprime nel rischio di un’integrazione subalterna e di una segregazione in professioni poco qualificate sul modello dei genitori, cui consegue una mobilità socio-
professionale sostanzialmente bloccata, aggravata da un accesso alla cittadinanza ancora limitato
L’ASSIMILAZIONE SEGMENTATA
1) Politiche governative ostili, ricettive, indifferenti
2) Reazione e allarme sociale
3) Caratteristiche della comunità e risorse che mettono a disposizione dei propri membri comunità forti(concentrazione geografica, struttura occupazionale e di ceto diversificata), comunità deboli piccole dimensioni e lavoratori a bassa qualifica.
• L’idea di base di questa teoria è che gli
immigrati e i loro figli possono assimilarsi
all’interno della struttura sociale del paese di
arrivo in tre differenti segmenti: quella
mainstream o la classe media, l’underclass, o la
propria comunità di appartenenza.
• Nel terzo caso, essi possono trattenere molto
della loro eredità culturale sviluppando allo
stesso tempo una specifica nicchia economica
nella società di accoglienza.
3 traiettorie idealtipiche delle G2:
1) Assimilazione tradizionalmente intesa
2) Confluenza negli strati svantaggiati della popolazione
3) Assimilazione selettiva
LA RICERCA
33 interviste semi-strutturate: 16 a G1 e 19 a G2 (12 – 25 anni), residenti nelle province di An, Mc e Ap.
Argomenti trattati:
- le condizioni socio-economiche;
- l’identità;
- il confronto con la realtà italiana;
- il capitale sociale;
- la famiglia;
- la comunità etnica;
- le amicizie;
- la scuola;
- il lavoro
• Tendenza a normalizzare i G2 in traiettorie sempre più disperse e transnazionali.
• Maggioranza delle fam. migranti sono ricongiunte.
• Nuovi modi di vivere l’appartenenza, la solidarietà e la reciprocità
Le famiglie non arrivano quasi mai insieme – conseguenze sulle dinamiche familiari.
Gli ambiti più complessi sono:
- Adolescenza dei figli (ecuadoriani Ge)
- Primomigrante f=breadwinner in famiglie tradizionaliste/maschiliste
- G2 che conoscono la lingua
- Tutti rielaborano l’identità e i rapporti interni in relazione a: prima e dopo la partenza, il qui e l’altrove.
- Confronto sulle regole, si rinegoziano: equilibri, aspettative, ruoli.
- Possibili scontri sulla tradizione.
Coinvolgimento dei genitori nello svolgimento dei compiti.
• Importanza del livello scolastico delle mamme.
• Come nelle fam. italiane, i G1 hanno seguito in maniera più assidua i figli nella primaria, meno nei cicli scolastici successivi.
• Le fam. Italiane queste hanno maggiori possibilità di affrontare le eventuali difficoltà scolastiche dei figli ricorrendo alle lezioni private.
G1 preoccupati per eccessiva libertà concessa airagazzi italiani, temono che possano influenzare iloro figli
“A me che sono la mamma non mi piace che la figliaesce. Non mi piace che le ragazze a 13 anni esconocon i ragazzi, che cominciano a fumare per lastrada. A 13 anni comincia quelle cose, non studia,perché si è innamorato e restano a ballare fino allamattina, a me questa cultura non mi piace, perchéda noi è diverso”. (Ad. 43, albanese)
“Parlavo con genitori ed insegnanti italiani, sentonoche questi figli hanno troppa libertà e hannodifficoltà a trasmettere anche la cultura italiana digenitori, perché c’è internet, c’è la televisione, c’èanche la strada che fa concorrenza per far educarei figli, l ’ educazione di casa non è sufficiente.Questo mi pare un problema, gli altri genitorihanno una difficoltà di trasmettere i valori dellacultura propria”. (Mo. 49, marocchino).
Conclusioni
Le due traiettorie maggiormente riscontrate sono l’assimilazione selettiva, perché un gruppo di intervistati sta svolgendo percorsi virtuosi, e l’assimilazione tradizionalmente intesa, in quanto un altro nutrito gruppo di intervistati è maggiormente proteso a nascondere o a rinnegare le proprie radici culturali, a causa di due fattori: i mass media e il conteso di ricezione (in diversi casi i compagni di scuola) che in più occasioni ha attuato dinamiche discriminatorie.
Due ambivalenze:
1.generale tendenza ad avere un atteggiamento mentale cosmopolita, che non sempre trova un corrispettivo negli autoctoni, ma le G2 si sentono sostanzialmente accettate;
2. condizione socio-economica, soddisfacente per le G1, ma non per le G2; per i G2 gli immigrati sono sfavoriti nell’accesso al mercato del lavoro qualificato. Il laureato e i laureandi non escludono di emigrare.
Non è emersa un’ostilità verso l’Italia.
G1 discriminati, G2 no, ma i G1 stanno educando i propri figli con l’obiettivo di prepararli ad un contesto che li potrebbe discriminare, ma senza instillare in loro sentimenti di ostilità verso l’Italia, perché dall’altro lato sono stati anche beneficiari di molte buone prassi che istituzioni, terzo settore e semplici cittadini hanno attivato nei loro confronti.
È è indispensabile che i policy maker attivino un maggior numero di misure per sostenere le famiglie e che favoriscano un’inclusione paritaria.
Per una scuola dell’inclusione
• Diffondere e portare a sistema pratiche e azioni di qualità
• Continuare sperimentazione e innovazione, in collaborazione con istituzioni ed uffici scolastici, per
• - promuovere l’integrazione dei G2 a scuola e in città;
• - Fornire alle scuole dispositivi e risorse efficaci;
• - sostenere la scuola multiculturale;
• - promuovere e sostenere la qualità educativa per tutti, rispondere alle domande specifiche dei G2 (in particolare, neoarrivati) e prestare attenzione ai risultati e agli esiti scolastici positivi di ogni alunno.
10 azioni
• Azioni di sistema
• 1. raccolta e analisi dati per: programmare, garantire il diritto/dovere all’istruzione, sanzionare inadempienze e mancati inserimenti, prevenire ghettizzazioni;
• 2. accordi e alleanze/protocolli tra scuole di una stessa zona o città per gestire insieme le iscrizioni;
• 3. disponibilità e diffusione di documentazione specifica e di strumenti didattici, progetti e documenti mirati accessibili anche on-line, a disposizione di insegnanti e operatori;
• 4. percorsi di formazione e di aggiornamento.
• Azioni di integrazione
• 5. diffusione di materiali informativi, utilizzo di MLC per accoglienza e inserimento dei neoarrivati, informazione e coinvolgimento delle famiglie;
• 6. insegnamento L2. Azioni mirate per i neoarrivati;
• 7. dispositivi di orientamento e di indirizzo per prosecuzione degli studi/percorso formativo.
• Azioni di inclusione interculturale
• 8. diffusione di materiali (bilingui; corsi L1), valorizzazione e riconoscimento di competenze pregresse;
• 9. educazione interculturale per tutti, prevenzione e lotta a stereotipi e pregiudizi reciproci;
• 10. Percorso di cittadinanza e inclusione, che insegni a diventare cittadini in contesti di pluralismo culturale.
Una scuola multiculturale efficace
• Successo o insuccesso scolastico sono sempre il risultato di relazioni complesse in un determinato contesto:
- docenti e dirigenti,
- famiglie,
- socialità fra pari,
- pratiche di valutazione,
- stili di leadership,
- stili di apprendimento,
- forme di segregazione/autosegregazione educativa.
• Studio inglese: caratteristiche comuni alle scuole multiculturali in cui si ottengono risultati positivi nella riuscita scolastica e la qualità educativa per tutti gli alunni:
- una leadership efficace e autorevole nella direzione della scuola;
- alte aspettative nei confronti di tutti gli alunni;
- ethos collettivo di rispetto e apertura nei confronti degli altri, prevenzione della discriminazione e del razzismo;
- coinvolgimento delle famiglie e delle comunità straniere;
- un piano didattico efficace e modulare di insegnamento della L2 e riconoscimento e supporto al bilinguismo;
- la preparazione e la formazione dei docenti nella gestione della classe multiculturale e delle diversità culturali.
Operatori G2 e autoctoni
1) In classe: presenza del MLC
Effetti:
-il contesto classe si è accorto dei compagni G2,
-maggiore interazione e apprendimento,
-apprendimento della L2 in meno di un anno
-tutti promossi.
2) Pomeriggio: integrazione (mediazione tra gruppi etnici) e
aiuto scolastico.
Effetto:
-no differenze e sinergia.
BUONA PRASSI CON STUDENTI SCUOLE MEDIE
LA SCUOLA CHE CAMBIA• Le strategie personali di “adeguamento” del G2 sono un
tentativo per ricomporre le lacerazioni esistenziali che vive.
1. Resistenza culturale. Riferimento alle radici culturali –chiusura;
2. Assimilazione. I vantaggi: volontà di apprendere e quantità e qualità di scambi con i pari locali. I rischi: conflitti familiari. Modello culturale del Paese d’immigrazione: vincente.
3. Marginalità. Identità confusa (inadeguatezza): ai margini di entrambe le culture, incapacità di proporre una reale proposta identitaria alternativa.
4. bilocazione culturale: lento e profondo lavoro analitico in cui l’identità viene modellata dal continuo confronto tra i due mondi armonizzazione ed integrazione dei valori delle due culture. Si sviluppa un senso di duplice appartenenza.
• Le sfide: rompere l’equilibrio precedente e spingere verso l’assunzione di nuove abilità, responsabilità e competenze per rispondere al nuovo contesto di inserimento.
• Le risorse: il contesto di accoglienza, il supporto familiare, le capacità e le attitudini del minore per affrontare le difficoltà di inserimento.
• I rischi e le vulnerabilità: emergono quando le sfide sono troppo grandi e il G2 non ha supporti.
• Necessità di una partecipazione attiva degli studenti nel processo d’apprendimento:
• a) Nel percorso di conoscenza ed apprendimento dello studente il docente dovrebbe metterlo in condizione di fargli acquisire attivamente le conoscenze con i materiali didattici ed elaborando le sue conoscenze pregresse;
• b) l’apprendimento è un’esperienza pratico-operativa, caratterizzata da un fare e un riflettere - non memorizzare;
• c) lo svolgimento di un compito può essere sia individuale, sia condiviso in un contesto di cooperazione e condivisione;
• I progetti di formazione sono più efficaci se gli studenti lavorano in gruppi di lavoro (distribuzione di compiti e responsabilità, riduzione dei carichi di lavoro)
• Interdipendenza sociale