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RELAZIONE TECNICA
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INDAGINE SUPPLEMENTARE
(D.M. 11.04.2011, allegato II, punto 2 ,lett.c)
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INDICE
1. Documenti di riferimento, definizioni, sigle e abbreviazioni - 3 -
2. Riferimenti normativi. - 4 - 3. Dichiarazione d’ispezione - 5 - 4. Modalità d’ispezione - 5 - a. Esame visivo - 6 - b. Prove non distruttive - 6 - c. Prove di funzionamento - 7 -
5. Calcolo della vita residua - 8 - 6. Conclusioni - 12 -
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1. Documenti di riferimento, definizioni, sigle e abbreviazioni
Attrezzatura Passerella
Casa costruttrice
Modello R85M
Matricola I.S.P.E.S.L. PD-20079/88
Anno di costruzione 1988
Anno di installazione 1994
Matricola di fabbrica 41F
Autocarro/targa: Fiat IVECO MAGIRUS 330.30-H3.5 - targato Telaio: N° WJME3GMS**********Proprietario
Utilizzatore
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2. Riferimenti normativi.
Nella definizione dei criteri di lavoro, nell’assunzione delle ipotesi operative
e per i riferimenti teorici di analisi del problema si è fatto riferimento al
seguente quadro normativo:
a. D. Lgs. 09.04.2008 n.81 e s.m.i., Art.71 comma 11;
b. D.M. 11.04.2011 e s.m.i. (con riferimento diretto ad art. 3.2.3 e
punto 2 lettera c e all’Allegato 2, punto 2 lett. c);
c. Norma UNI-ISO 4301/1 - "Apparecchi di sollevamento.
Classificazione. Generalità";
d. Norma UNI-ISO 4301/2 - "Apparecchi di sollevamento.
Classificazione. Gru mobili";
e. Norma UNI-ISO 9927/1 - "Apparecchi di sollevamento. Ispezioni.
Generalità";
f. · Norma UNI-ISO 4306-1:1990 - " Apparecchi di sollevamento -
Vocabolario - Generalità";
g. Norma UNI-ISO 4306-2:1994 - " Apparecchi di sollevamento -
Vocabolario - Gru Mobili";
h. Norme CNR – UNI 10021/85 – strutture in acciaio per apparecchi di
sollevamento.
i. Norme CNR – UNI 10011/88 – Costruzioni in acciaio. Istruzioni per il
calcolo, l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione
j.Norma Tecnica ISO 12482-1;
k. Norma Tecnica FEM 1.001 – Regole di calcolo degli apparecchi di
sollevamento
l. ·Norma Tecnica FEM 9.755 – Periodi di funzionamento sicuro degli
apparecchi di sollevamento;
m. DIN 15018 Cranes – Steel Structures.
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3. Dichiarazione d’ispezione
Il sottoscritto Dott. Ing. Angelo INFANTINO, Ingegnere esperto ai sensi della
Norma UNI ISO 9927.1, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Agrigento, iscrizione n° 1500 sez. A, e tecnico esperto di 2° livello EN ISO
9712 per i controlli non distruttivi nel metodi UT e PT, in qualità di ingegnere
incaricato dalla AdES Consulting & Services S.r.l., con sede a Palermo in via
Empedocle Restivo n° 82, dichiara di aver sottoposto a ispezione completa in
data 24/07/2019 la passerella mod. R85M, matricola I.S.P.E.S.L. n° PD-
20079/88.
Dall’esame della documentazione acquisita non risultano al momento,
declassamenti o annotazioni particolari.
4. Modalità d’ispezione
L’indagine svolta sulla passerella in questione è stata condotta al fine di
individuare eventuali difetti, anomalie o vizi della struttura, che si possono
manifestare a causa delle sollecitazione di fatica a cui è stata sottoposta nel
corso degli anni lavorativi. Valutando anche lo stato di conservazione della
carpenteria e l’insorgere di eventuali anomalie nello strato protettivo della
verniciatura.
La struttura della passerella è resa solidale al telaio dell’autocarro tramite
collegamento al controtelaio. Quest’ultimo è dotato di 4 martinetti
stabilizzatori mobili con rulli in gomma, 2 anteriori e 2 posteriori.
Mediante pannello di controllo, posto nella zona posteriore dell’autocarro, è
possibile effettuare la movimentazione della passerella. La rotazione
dell’intera struttura avviene su un asse verticale per mezzo di una ralla.
Ai fini dell’ispezione e controllo della struttura, è stato eseguito quanto segue:
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➢ Esame visivo dell’attrezzatura di lavoro e successive prove non
distruttive sulle saldature di collegamento:
- articolazione e rotazione passerella
- articolazioni bracci e relativi punti di forza della struttura
- struttura di sollevamento
- attacchi martinetti e perni
- zone con rinforzi locali
- stabilizzatori della macchina
- torretta portante
- basamento torretta
➢ Analisi visiva dei componenti funzionali
➢ Prove di funzionamento
➢ Calcolo della vita residua.
a. Esame visivo
L’esame non ha rilevato difetti o alterazioni, tutti i componenti sono
stati valutati in discreto stato e conformi alle norme di resistenza.
b. Prove non distruttive
Le saldature dei punti di forza della struttura e della carpenteria metallica in
generale, negli elementi strutturali sopra elencati, sono state controllate
mediante metodo visivo e liquidi penetranti.
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È stato effettuato un controllo spessimetrico sulla carpenteria mediante
metodo ad ultrasuoni, non è stata rilevata alcuna anomalia nel controllo dello
spessore.
In allegato i certificati dei controlli CND eseguiti (PT, UTs e VT).
Inoltre sono stati effettuati i seguenti controlli:
❖ Verifica visiva d’integrità dei circuiti idraulici
❖ Verifica dello stato di manutenzione delle parti da lubrificare
❖ Controllo dei giochi ed eventuali ovalizzazioni delle giunzioni del tipo a
cerniera
❖ Valutazione dello stato di conservazione generale
È stato evidenziato un sufficiente stato di conservazione e un
corretto stato di manutenzione.
c. Prove di funzionamento
In sede di verifica strutturale sono state effettuate con esito accettabile le
prove di funzionamento del mezzo in ottemperanza a quanto previsto dal
D.M. 11/04/11 All. 2.2.c.
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5. Calcolo della vita residua
L’attrezzatura di lavoro oggetto di analisi, è stata costruita nel 1988 ed
installata nel 1994. Dall’autocertificazione firmata e compilata
dall’utilizzatore, si evince che la passerella, nel periodo compreso
dall’installazione sino a data odierna:
- Non ha mai effettuato cicli di sollevamento a carico massimo;
- L’apparecchio non è provvisto di contaore utile per la determinazione
delle ore di utilizzo;
- I periodi di utilizzo medi sono pari a circa 25 ora/mese (300 h/anno);
- Che non sono mai stati eseguiti interventi di manutenzione
straordinaria e/o strutturale;
- Che il tempo medio impiegato per effettuare un ciclo di lavoro completo
risulta essere di 4 minuti circa.
Pertanto, da quanto sopra, si stima che l’attrezzatura in esame ha lavorato,
nel periodo di possesso dell’attuale utilizzatore.
nc. eff. = (300*60*25/4) = 112.500 cicli effettuati.
Determinazione del fattore dello spettro Kp
Per la determinazione del fattore dello spettro si è fatto riferimento al paragrafo
3.2 della norma UNI 4301/1, da cui si rileva la seguente formula:
𝐾𝑝 = ∑ [ 𝐶𝑖𝐶𝑡 ( 𝑃𝑖𝑃𝑚𝑎𝑥 )𝑚 ] dove:
Ci rappresenta il numero medio di cicli di carico che si hanno a ciascun livello di
carico;
Ct è il numero totale dei cicli di carico singoli a tutti i livelli (pari alla somma di
tutti i cicli Ci);
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Pi rappresenta le grandezze individuali di carico caratteristiche
dell’apparecchiatura;
Pmax è il carico consentito più pesante che deve essere sollevato
dall’apparecchiatura;
m = 3.
In assenza di documentazione probante l’effettivo spettro di carico impiegato, si
è proceduto a stimare lo stesso sulla scorta di una distribuzione “conservativa”
Il prospetto che segue mostra la stima del fattore Kp sulla scorta
dell’autocertificazione resa dall’utilizzatore e quella presunta per il periodo di
vita antecedente a far data dalla sua omologazione.
Condizione di utilizzo 100% Pmax 75% Pmax 50% Pmax 25% Pmax 12,5% Pmax Carico Pi 400 300 200 100 50 % di lavoro al carico Pi 5 10 55 20 10 cicli/giorno al carico Pi 0,4464 0,8929 4,9107 1,7857 0,8929 cicli complessivi al carico Pi 5625 11250 61875 22500 11250
Da cui si ottiene un coefficiente Kp pari a 0,164.
Il fattore di spettro del carico nominale dell'apparecchio di sollevamento è
quindi stabilito ponendo il fattore dello spettro di carico calcolato al più vicino
e più alto valore nominale di K P seguendo il prospetto della tabella riportato
nella Norma UNI ISO 4301-1 Prospetto II, riportato di seguito.
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Nel caso di specie, il fattore dello spettro di carico è approssimato al valore di
0,25; e il valore del regime di carico corrisponde al valore Q2(moderato),
sempre per la UNI ISO 4301-1 Prospetto II.
Condizione di impiego
Dal Prospetto I della Norma UNI ISO 4301-2 si è determinata la classe
dell'apparecchio (A3) e dal Prospetto II della Norma UNI ISO 4301-1 il regime
di carico. Da tali informazioni si può pertanto stabilire la condizione di impiego
dedotta dal Prospetto III della Norma UNI ISO 4301-1 di cui si riporta uno
stralcio:
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La condizione di impiego è la U3. Di conseguenza il numero massimo di cicli
operativi dell'apparecchio è determinabile dal Prospetto I Norma UNI ISO
4301-1 di cui si riporta stralcio:
Nel caso di specie, il numero massimo di cicli operativi si stima in n. 125.000.
Ai fini del calcolo del numero teorico dei cicli residui e del numero teorico di
anni nei quali la passerella può continuare a lavorare in condizioni di sicurezza,
noto il massimo di cicli operativi (Cicli max derivati da Prospetto I Norma UNI
ISO 4301-1) pari a 1,25*105 ed il numero dei cicli di utilizzo:
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Cicliresidui = Ciclimax - CicliT0T EF = 125.000 – 112.500 = 12.500 cicli
Tali cicli residui non risultano traducibili in mesi ammissibili, non avendo la
certezza delle future condizioni d’impiego, in termini di carichi sollevati e
frequenza di utilizzo, si consiglia di sottoporre la struttura ad una nuova
ispezione entro 3 anni dalla data di ispezione della presente
certificazione. Sarà cura dell’utilizzatore monitorare le future condizioni di
utilizzo e sottoporla a regolare revisione e manutenzione. Tutte le attività di
sostituzione ed installazione devono essere eseguite secondo quanto previsto
dal costruttore nel relativo libretto d’uso-manutenzione e le operazioni di
manodopera svolte da personale qualificato.
6. Conclusioni
Nel rispetto delle osservazioni sopracitate ed in relazione all’esito positivo
dei controlli strumentali effettuati e secondo la norme indicate
si dichiara
che la passerella su autocarro (avente matricola ISPESL PD-20079/88) risulta
attualmente IDONEA e quindi può essere mantenuto in esercizio in
condizioni di sicurezza, con il normale carico previsto, si dispone
inoltre la regolare manutenzione e controllo, per un’attenta vigilanza
sullo stato di conservazione e funzionale.
Si dovrà prestare particolare attenzione allo stato di conservazione della
verniciatura della carpenteria, evitando l’insorgere di eventuali fenomeni
corrosivi. Si è ritenuto opportuno fissare in 3 anni il periodo di utilizzo
prossimo futuro, a far data dalle ispezioni CND eseguite. Alla scadenza
di tale termine dovrà essere effettuata una nuova valutazione, al fine di
ridefinire un ulteriore periodo di utilizzo in condizioni di sicurezza.
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Il mantenimento in servizio dell’attrezzatura è subordinato alle seguenti
condizioni:
➢ Aggiornamento periodico del registro dei controlli ai sensi del
T.U.81/08 art.71, comma 4b;
➢ Registrazione dei cicli di sollevamento eseguiti con
indicazione delle portate;
➢ Controllo periodico dei dispositivi di sicurezza.
Il sottoscritto si solleva da ogni responsabilità circa quanto non espressamente
valutato o indicato nella presente relazione e per eventuali impieghi non
conformi che l'utilizzatore dovesse applicare nel corso del funzionamento
dell'apparecchiatura.
Palermo 25/09/2019 Il Tecnico
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