Indagini di caratterizzazione ambientale nell’area residenziale viale da Verrazzano, SIR di Massa Carrara
Capitolato Tecnico
Allegato 1
INDAGINI AMBIENTALI
NELL’AREA RESIDENZIALE VIALE DA VERRAZZANO
SIR DI MASSA CARRARA
Accordo di Programma per la prosecuzione degli interventi di bonifica del Sito di Interesse Nazionale
(S.I.N.) di Massa e Carrara e nelle aree ex S.I.N. di cui al d.m. 29 ottobre 2013, integrativo dell’Accordo
di Programma del 14 marzo 2011
AFFIDAMENTO AI SENSI DELL’ART. 36 COMMA 2 LETTERA B del D. LGS. 50/2016 e s.m.i.
CAPITOLATO TECNICO
Indagini di caratterizzazione ambientale nell’area residenziale viale da Verrazzano, SIR di Massa Carrara
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Indice
1. Oggetto dell’affidamento .............................................................................................................................. 3
2. Indagini preliminari del sottosuolo con Georadar ...................................................................................... 7
3. Campionamento terreni: suolo e sottosuolo .............................................................................................. 7
3.1 Campionamento dei Top soil ................................................................................................................... 10
3.2 Conservazione dei campioni per analisi ambientali ................................................................................. 10
4. Derterminazioni analitiche sui campioni di terreno e top soil ................................................................. 11
5. Rilevamento e analisi gas interstiziali (Soil Gas Survey) ......................................................................... 11
6. Validazione delle analisi chimiche ............................................................................................................. 12
7. Oneri per lo smaltimento ............................................................................................................................ 13
8. Sicurezza ...................................................................................................................................................... 13
9. Rapporto finale delle attività ....................................................................................................................... 14
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1. OGGETTO DELL’AFFIDAMENTO
Oggetto delle attività del presente Affidamento è la realizzazione della campagna di indagini di
caratterizzazione ambientali, finalizzata all’aggiornamento e integrazione della caratterizzazione dei terreni
ricadenti nell’Area residenziale Viale da Verrazzano (Comune di Carrara), prevista nel quadro degli
interventi urgenti dall'”Accordo di Programma per la prosecuzione degli interventi di bonifica del Sito di
Interesse Nazionale (SIN) di Massa e Carrara e nelle aree ex SIN di cui al D.M. 29 ottobre 2013, integrativo
dell’Accordo di Programma del 14 marzo 2011”.
L’area di indagine è localizzata esternamente alla ZIA (Zona Industriale Apuana), costituita da
insediamenti abitativi e commerciali, con alcune attività di lavorazione e deposito di marmi. L’area copre
una superficie di circa 15 ettari ed è delimitata a nord dal perimetro della Zona Industriale Apuana, ad est dal
fosso del Lavello, a sud dalla linea di costa e ad ovest dal viale Domenico Zaccagna per una estensione
complessiva di circa 500 x 300 metri.
In tale area sono state eseguite nel tempo diverse attività di caratterizzazione ambientale che hanno portato
al rinvenimento di depositi di riporto costituiti da ceneri di pirite contenenti inquinanti inorganici
principalmente costituiti da Arsenico e Piombo.
In particolare su incarico del Comune di Carrara (Determinazione dirigenziale n° 58 del 28/10/2003), è
stata condotta una campagna di indagine di caratterizzazione
Nello specifico furono eseguite indagini geognostiche mediante l’esecuzione di saggi di scavo tra il 2005
ed il 2008 con il duplice scopo di caratterizzare dal punto di vista stratigrafico i terreni interessati e di
consentire il prelievo di campioni per effettuare analisi di laboratorio per l’individuazione di eventuali
elementi contaminanti. L’esecuzione degli scavi è stata seguita direttamente da tecnici dell’Arpat, questi
ultimi incaricati di prelevare per ogni saggio un numero minimo di tre campioni di terreno così distribuiti:
• campione superficiale (top soil) tra 0,0 - 0,10 m da p.c.;
• campione/i intermedio/i per ogni strato rappresentativo;
• campione rappresentativo dello strato profondo.
In totale sono stati eseguiti complessivamente n° 12 scavi (punti riportati in Figura 1) da cui sono state
ricavate le relative stratigrafie. Si evidenzia la presenza pressoché generalizzata di uno strato di riporto
sovrastante un deposito sabbioso che diventa debolmente limoso in corrispondenza della porzione più
prossima al fosso Lavello.
Nel corso delle indagini è emersa una forte presenza nei terreni di metalli pesanti, nello specifico nei top
soil sono state trovati Cr, Ni, Cu, Pb oltre ad altri composti in concentrazioni poco superiori alle CSC quali
idrocarburi, IPA e pesticidi clorurati. Nei campioni di suolo superficiale come in quello profondo sono stati
determinati superamenti prevalentemente di As oltre a Cr e Cu (Figura 1e Figura 2).
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Figura 1: mappa indagini ambientali eseguite nell’area Viale da Verrazzano (anno 2005 - 2008).
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Figura 2: legenda della contaminazioni riscontrate nei saggi di scavo nell’area Viale da Verrazzano.
Oggetto del presente Affidamento è quindi la realizzazione delle attività di caratterizzazione ambientale,
di seguito sintetizzate:
Tabella 1: sintesi delle attività oggetto dell’Affidamento.
ATTIVITA’ OGGETTO DELL’AFFIDAMENTO N.
1
Indagini preliminari con Georadar
Da definire in
campo
Verticali di indagine 44
2 Campionamento di suolo superficiale e profondo 88
3 Campionamento di suolo superficiale e profondo per contraddittorio ARPAT 9
4 Campionamento di Top soil 5
5 Campionamento di Top soil per contraddittorio ARPAT 1
6 Analisi chimica di laboratorio dei campioni di suolo superficiale e profondo 88
7 Analisi chimica di laboratorio sui campioni di Top soil 5
8 Rilevamento e analisi dei Soil gas 5
9 Rilevamento dei Parametri chimico fisici dei terreni 5
10 Analisi sul tal quale per la classificazione della pericolosità del materiale
secondo il D.lgs 152/2006 e s.m.i. 3
11 Test di cessione ed analisi dell’eluato dei medesimi terreni secondo il D.lgs
152/2006 e s.m.i. 3
Di seguito si riporta la mappa con l’ubicazione dei punti di indagine (Figura 3).
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Figura 3: Ubicazione dei punti di indagine (esagoni rossi).
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Tutte le operazioni di perforzazione e/o scavo di trincee e campionamento trasporto e conservazione e
analisi dei campioni, dovranno rispettare le raccomandazioni, linee guida e manuali e buone pratiche
emanate dagli Istituti Nazionali di riferimento (ISPRA, ISS, IRSA -CNR etc.).
2. INDAGINI PRELIMINARI DEL SOTTOSUOLO CON GEORADAR
Al fine di individuare ed escludere possibili ostacoli ed interferenze in fase di esecuzione dei sondaggi
si provvederà ad eseguire indagini con Georadar. L’impiego di questo strumento si renderà necessario
laddove non si abbiano a disposizione informazioni sufficienti della mappatura degli impianti, di relative
linee interrate metalliche e non metalliche, di oggetti sepolti collegati, e dell’esistenza di una eventuale
impiantistica nascosta formata da tubazioni e cavi interrati. L’utilizzo della prospezione radar sarà definito
dalla Sogesid S.p.A. in fase esecutiva del servizio e solo previo sopralluogo congiunto con gli enti locali.
3. CAMPIONAMENTO TERRENI: SUOLO E SOTTOSUOLO
Le indagini saranno condotte per la definizione del Modello Concettuale della contaminazione dei
terreni ad integrazione e conclusione delle indagini già eseguite nell’Area Residenziale Viale da
Verrazzano (Comune di Carrara). Tenuto conto della reale estensione perimetrata del sito in esame, pari a
circa 150.000 m2, comprendenti sia le aree accessibili (verdi) sia quelle cementate e/o occupate da
fabbricati; verranno eseguiti un totale complessivo di n.44 verticali di indagine secondo una maglia
regolare di campionamento 50m x 50m.
Tutti i campioni dovranno essere prelevati in duplice aliquota e conservati dall’affidatario del servizio
per eventuali approfondimenti.
I sondaggi saranno spinti sino ad una profondità massima di 2 metri e comunque sopra il livello saturo
del terreno.
In relazione alla difficile accessibilità delle aree con mezzi meccanici (es. giardini privati), le modalità di
indagine avverranno mediante carotiere manuale (tipo direct - push - coring). Obiettivo primario è il
prelievo di campioni rappresentativi delle caratteristiche chimiche, fisiche degli orizzonti attraversati.
Le modalità utilizzate per per l’esecuzione delle verticali di indagine e di campionamento dovranno
essere autorizzate dal Responsabile del Procedimento alla cui decisione, l’Affidatario si rimette in modo
insindacabile.
Laddove la natura del terreno non consentirà l’utilizzo del carotiere manuale, potrà essere utilizzato un
carotiere meccanico di piccole dimensioni adatto alle aree da investigare o escavatore o altra tecnica di
campionamento da concordare con la Sogesid e con gli enti di controllo.
Per ciascun verticale di indagine è previsto il prelievo di n. 2 campioni (ciascuno in duplice aliquota):
n.1 campione di suolo nella porzione superficiale compresa tra 0 – 1 metro da p.c.;
n.1 campione di suolo nella porzione profonda compresa tra 1 – 2 metri da p.c.;
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Sul 10% dei punti di indagine saranno prelevati anche campioni di Top soil, pari a n.6
campioni complessivi, che saranno prelevati in posizione adiacente alle verticali di indagine.
I criteri da adottare per il prelievo dei campioni devono garantire la determinazione della concentrazione
delle sostanze inquinanti in ogni strato omogeneo di materiale solido e la separazione dei materiali che si
distinguono per evidenze di inquinamento o per caratteristiche organolettiche, chimico-fisiche e litologico-
stratigrafiche.
Sarà dunque necessario:
estrudere il materiale raccolto per mezzo del carotiere senza ricorrere a liquidi e disporlo in una
canaletta di PE, mantenendone inalterate le caratteristiche stratigrafiche. Al fine di non produrre
perdite dei prodotti più volatili, sarà conveniente prelevare il campione immediatamente dopo
l’estrazione dal carotiere manuale;
descrivere, oltre alla stratigrafia, eventuali evidenze visive e/o olfattive di inquinamento e prelevare
il campione alloggiandolo in apposito contenitore;
suddividere il campione in più parti omogenee, adottando metodi di quartatura riportati nella
normativa;
il contenitore in cui riporre il campione deve essere adeguato alle caratteristiche dell’inquinante e
deve essere conservato in luogo adeguato a preservarne inalterate le caratteristiche chimico –
fisiche;
le operazioni di formazione del campione devono essere effettuate con strumenti decontaminati
dopo ogni operazione e con modalità adeguate ad evitare la variazione delle caratteristiche e la
contaminazione del materiale.
Per il prelievo dei campioni che si succedono lungo la colonna di materiali prelevati i criteri da
adottare devono garantire:
la determinazione della concentrazione delle sostanze inquinanti in ogni strato omogeneo di
materiale solido;
la separazione dei materiali che si distinguono per evidenze di inquinamento o per caratteristiche
organolettiche, chimico fisiche e litologico - stratigrafiche.
Nel corso degli interventi di perforazione e prelievo dei campioni, tutto il materiale estratto deve
essere esaminato e la descrizione della stratigrafia, e delle eventuali presenze di livelli contaminati, deve
essere effettuata a cura di un geologo.
La carota estrusa e posizionata sull’apposito tavolo di lavoro, deve essere fotografata, prima che il
materiale raccolto venga utilizzato per la formazione del campione, con una scala di riferimento e un
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numero di catalogazione con data e n. sondaggio. Si procederà, poi, alla decorticazione della superficie
della carota ed al prelievo di campioni dal cuore della stessa.
Per il 10% del totale dei campioni, ovvero pari a n.9 campioni di suolo (oltre che n..1 campioni di Top
soil, si procederà alla verifica e validazione da parte degli enti di controllo (ARPAT). In questi casi
l’Affidatario provvederà, di concerto con Sogesid S.p.A. e ARPAT, alla raccolta del campione che dovrà
essere omogeneizzato e suddiviso in n.3 aliquote di quantità sufficiente per l’esecuzione delle analisi
chimiche richieste, la terza aliquota sarà conservata per 12 mesi a cura dell’Affidatario in condizioni
regfrigerate, a disposizione del Committente e comunque fino ad avvenuta validazione dei risultati da parte
dell’ente di controllo competente. Tutto il materiale dovrà essere smaltito secondo la vigente normativa.
Le aliquote da analizzare dovranno essere inserite in contenitori in PE atossico, da conservarsi alla
temperatura di 4°+/-2°C fino alla consegna ai laboratori incaricati delle determinazioni analitiche richieste.
Per il terreno eventualmente in esubero l’Affidatario dovrà prevedere un sistema di smaltimento in
accordo con la normativa vigente (D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i.); in ogni caso si dovrà evitare lo sversamento,
anche accidentale durante le operazioni di lavoro.
I laboratori incaricati per le analisi devono operare con criteri di Buona Pratica di Laboratorio
rispondenti a quanto indicato dalla norma UNI EN ISO/IEC 17025:2000, specificando i criteri stabiliti e
documentando le modalità utilizzate per l’assicurazione della qualità del dato (es. partecipazione continua a
circuiti intercalibrazione nazionale e/o internazionale).
I campioni prelevati e destinati ad analisi chimica devono essere contraddistinti da cartellini
inalterabili che indichino:
committente;
cantiere;
numero del sondaggio;
numero del campione;
profondità di prelievo;
data di prelievo.
I criteri adottati per il prelievo di campioni lungo il sondaggio sono volti a ottenere la determinazione
della concentrazione delle sostanze inquinanti in ogni strato omogeneo dal punto di vista litologico o dal
punto di vista della distribuzione della possibile contaminazione.
Il campione deve rappresentare la matrice da cui proviene in modo tale da poter offrire, mediante
l'analisi chimica, un quadro esaustivo dello stato qualitativo di quest'ultima. Eventuali altri campioni
potranno essere prelevati in relazione alla natura dei terreni incontrati. L’estrusione della carota dovrà
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avvenire senza utilizzo di fluidi. Per ciascun campionamento si prevede il prelievo di una quantità pari a
circa 250g.
Nella formazione del campione da inviare ad analisi di laboratorio saranno adottati i seguenti
accorgimenti:
identificare e scartare materiali estranei che possono alterare i risultati finali (pezzi di vetro, ciottoli
rami ecc.) indicandoli opportunamente nel rapporto di campionamento;
omogeneizzare e setacciare il campione per avere una distribuzione uniforme del campione stesso.
Prima dell’avvio delle attività di campionamento, saranno condotte tutte le azioni necessarie affinché
l’esecuzione delle stesse avvengano in condizioni di sicurezza per i lavoratori impegnati compresa la
pulizia per la rimozione della vegetazione infestante che potrebbe ostacolare le indagini.
Il campionamento avverrà nel rispetto delle procedure e modalità indicate:
“Manuale per le indagini ambientali nei siti contaminati” redatto dall’Agenzia per la protezione
dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT, oggi ISPRA), nel quaderno “Esperienze operative di
monitoraggio: misure di campo e di laboratorio” redatto a cura di ARPA Umbria in collaborazione
con il Ministero dell’Ambiente, Regioni Basilicata, Piemonte, Liguria, Umbria;
Sito di Interesse Nazionale di Massa Carrara, Protocollo Operativo “Stralcio Caratterizzazione”,
redatto da ARPA Toscana, ISS e IRPA, approvato con Decreto Direttoriale del 27/12/2012 (prot.
4005/TRIB/di/B) (TOS1701PRAL002).
Si precisa che riscontrando eventuali discordanze tra le prescrizioni contenute nei documenti sopra
indicati e quelle riportate nel presente Capitolato, prevarrano queste ultime.
Nella fase di campionamento dei terreni
3.1 Campionamento dei Top soil
Saranno prelevati, n.6 campioni di Top soil 0 – 20 cm , incluso quello per il contraddittorio con
ARPAT, in prossimità dei sondaggi, mediante palette o spatole. Qualora lo strato più superficiale sia
costituito da elementi estranei alla matrice (vegetazione, sassi, materiali di scarto, ecc.) sarà necessario
rimuoverli.
3.2 Conservazione dei campioni per analisi ambientali
I campioni saranno conservati in contenitori di vetro opportunamente decontaminati per la rimozione
dei composti organici e inorganici, sigillati individualmente e contrassegnati esternamente con un codice
identificativo del punto di prelievo, l’intervallo di profondità, data, ora del sondaggio, ora del
confezionamento e firma dell’addetto. Dopo la formazione del campione lo stesso sarà immediatamente
trasferito in un contenitore mantenuto a 4°C e inviato, entro 24h al laboratorio.
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4. DERTERMINAZIONI ANALITICHE SUI CAMPIONI DI TERRENO E TOP SOIL
I laboratori incaricati per le analisi devono operare con criteri di Buona Pratica di Laboratorio
rispondenti a quanto indicato dalla norma UNI EN ISO/IEC 17025:2000, specificando i criteri stabiliti e
documentando le modalità utilizzate per l’assicurazione della qualità del dato (es. partecipazione continua a
circuiti intercalibrazione nazionale e/o internazionale).
Le procedure analitiche utilizzate per la determinazione dei parametri ricercati devono essere scelte fra
quelle riportate nei protocolli nazionale e/o internazionali (IRSA/CNR, EPA, ISO, etc.). In particolare per i
suoli quelle riportate in "Raccolta 2000 - Metodi di Analisi dei suoli" redatta dal CTN SSC, Centro
Tematico Nazionale "Suolo e Siti Contaminati".
I limiti di rilevabilità dei metodi utilizzati dovranno comunque essere conformi ai requisiti previsti
dalla normativa e, ove tecnicamente possibile, 10 volte inferiori rispetto ai limiti imposti dalle norme
vigenti
Di seguito si riportano l’elenco degli analiti da ricercare ai sensi del D.Lgs. n. 152/06 s.m.i. :
METALLI: Arsenico, Cadmio, Cobalto, Cromo Totale, Cromo VI, Mercurio, Nichel,
Piombo, Rame e Zinco;
IDROCARBURI C < 12 e C > 12;
BTEXS;
Alifatici Clorurarti cancerogeni, non cancerogeni e alifatici alogenato cancerogeni;
FITOFARMACI
sul 20% dei campioni di suolo prelevati, pari a n.18 campioni, saranno analizzati anche gli
IPA;
sui campioni di Top soil (pari a n.5), saranno ricercati, oltre al set analitico sopra riportato,
anche PCDD/PCDF, PCB e amianto.
Su tutti i campioni dovrà essere determinato il valore di pH e su n. 9 campioni la percentuale di sostanza
organica (FOC).
5. RILEVAMENTO E ANALISI GAS INTERSTIZIALI (SOIL GAS SURVEY)
Al fine di ricostruire la distribuzione delle possibili concentrazioni delle sostanze contaminanti
all’interno del terreno verranno eseguite n.5 indagini di Soil Gas Survey. E’ richiesto l’utilizzo di sonde
infisse direttamente nel terreno; la profondità massima di misura è stimata intorno a 1,0 – 1,5 metri sotto il
piano campagna e comunque al di sopra del livello saturo del terreno.
Il campionamento sarà eseguito in n.5 fori di sondaggio oggetto di campionamento dei suoli scelti dalla
Sogesid S.p.A nel corso di sopralluogo preliminare e in fase esecutiva.
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Di seguito si riporta la descrizione prevista per le attività di esecuzione delle misurazioni del soil gas. La
Sogesid si riserva la possibilità di considerare altre tecniche di capionamento che garantiscano comunque
gli obiettivi prefissati.
Sul fondo del foro realizzato mediante carotiere verrà versato del ghiaietto siliceo e posizionata la sonda
(tubicino di rame o acciaio) del diametro di circa 6 mm, fessurato in tutto il tratto terminale. Infine, si dovrà
aggiungere ancora del ghiaietto con funzione di dreno nell’intercapedine tra la sonda e il foro e si completa
sigillando il foro con terreno compatto.
Al fine di rimuovere i gas stagnanti all’interno della linea di campionamento prima di iniziare il
campionamento sarà necessario attendere che i gas interstiziali ritornino in una condizione di equilibrio.
Nel caso di precipitazioni significative (20 mm di pioggia) sarà necessario aspettare 2 giorni prima del
campionamento.
Prima del campionamento dovrà essere eseguito lo spurgo a basso flusso con portate di aspirazione
comprese tra 100 e 200 ml/min. la portata di campionamento deve essere costantemente misurata mediante
un flussimetro calibrato e collegato alla linea di campionamento. Sarà opportuno rimuovere un volume pari
a 2 VLC.
Per il campionamento verranno utilizzati metodi attivi e per quanto riguarda il volume di
campionamento questo deve essere sufficiente a garantire il limite di rilevabilità. Il campionamento
avviene con un rilevatore specifico da campo dotato di pompa: i gas così prelevati passano attraverso una
fiala a carboni attivi che viene poi portata in laboratorio per la ricerca degli analiti di interesse.
Per il campionamento dei gas del suolo sarà necessario seguire scupolosamente alcune regole per
assicurare che i campioni siano rappresentativi delle condizioni del sottosuolo. Tra queste citiamo: tutte le
indagini sui gas del suolo nel sito devono seguire identiche procedure il campionamento deve essere
completato nel minor tempo possibile.
I laboratori incaricati per le analisi devono operare con criteri di Buona Pratica di Laboratorio
rispondenti a quanto indicato dalla norma UNI EN ISO/IEC 17025:2000, specificando i criteri stabiliti e
documentando le modalità utilizzate per l’assicurazione.
I contaminanti che dovranno essere determinati in laboratorio laboratorio sono: VOC, BTEX IPA,
Idrocarburi, Composti inorganici (Cianuri, Fluoruri, Mercurio, Organostannici).
6. VALIDAZIONE DELLE ANALISI CHIMICHE
Il calendario delle operazioni di campionamento dovrà essere concordato con l’Ente di Validazione, al
fine di consentire alla stessa, nell'ambito della programmazione delle proprie attività e delle risorse
disponibili, di effettuare le operazioni di campionamento in contraddittorio necessarie allo svolgimento
delle operazioni di controanalisi. In ogni caso l’Ente di Validazione (ARPAT) effettuerà il controllo in
contraddittorio su almeno 10% dei campioni di suolo e top soil.
Ai fini della validazione verranno prelevati n.3 campioni:
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uno per le analisi a cura dell’Affidatario;
uno per le analisi a cura dell’Ente di Validazione;
uno da conservarsi a cura dell’Affidatario.
Tutti i campioni dovranno essere conservati a temperatura idonea, come descritto nei paragrafi
precedenti.
Tutte le aliquote dei campioni prelevati in contraddittorio dovranno essere sigillate e firmate dagli
addetti incaricati (dell’Affidatario e dell'Ente di controllo), verbalizzando il relativo prelievo.
La serie di campioni da riporre in frigoriferi termostatici (e con registrazione delle temperature) dovrà
essere conservata per un periodo di tempo non inferiore a 6 mesi e comunque fino ad avvenuta validazione
dei risultati da parte dell’ente di controllo competente e successivamente smaltiti secondo la vigente
normativa di concerto e a seguito di autorizzazione della Committente.
Rimane ferma in ogni caso la possibilità da parte delle Autorità di Controllo di effettuare ogni tipo di
ispezione e/o accertamento necessario a verificare che le operazioni di prelievo, formazione e
conservazione del campione nonché di analisi e relative operazioni di rendicontazione e registrazione si
svolgano conformemente alla normativa vigente, ai principi delineati nel presente documento ed a quelli
riconducibili alle buone pratiche operative.
7. ONERI PER LO SMALTIMENTO
Ai fini delle conseguenti responsabilità si evidenzia come a seguito dell’aggiudicazione l’affidatario sarà
considerato ed assumerà a tutti gli effetti la qualifica giuridica di “produttore di rifiuti”/“detentore” ai sensi
del d.Lgs.152/2006 e s.m.i. e pertanto saranno di sua competenza tutti gli oneri e le spese derivanti dalla
corretta gestione di tutti i rifiuti prodotti in campo nell’ambito dell’esecuzione del servizio da effettuarsi
nel rispetto degli artt. 188 e seguenti del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.
8. SICUREZZA
L’Affidatario è obbligato durante l’esecuzione delle attività oggetto di affidamento, ad osservare e far
osservare a tutti i lavoratori presenti nell’area di cantiere tutte le norme di legge per la prevenzione degli
infortuni e la sicurezza sul lavoro e per l’igiene sul lavoro.
L’Affidatario dovrà predisporre ai sensi dell’Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 il Piano di Sicurezza
Operativo (POS) e che dovrà essere preventivamente approvato dal DEC e dal RDP prima dell’avvio delle
attività.
Si dispone che ai sensi di legge in cantiere dovrà sempre essere presente il citato P.O.S., nel quale
saranno indicate le modalità di esecuzione delle attività e le relative misure di sicurezza le dotazioni di
sicurezza degli addetti, le attrezzature utilizzate e quant’altro si riferisce agli interventi da eseguire.
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Tutto il personale dell’Affidatario operante nel sito dovrà essere dotato di idonei Dispositivi di
Protezione Individuale previsti per le lavorazioni a farsi così come indicate nel POS. L’Affidatario rimane
unico responsabile della sicurezza durante l’espletamento delle attività.
9. RAPPORTO FINALE DELLE ATTIVITÀ
A conclusione delle attività dovrà essere redatta, una dettagliata Relazione Tecnica Descrittiva delle
attività di caratterizzazione contenente:
descrizione delle attività svolte;
descrizione dei rilievi e delle analisi di campo eseguite (anche sotto forma di tabelle di sintesi, di
rappresentazioni grafiche e cartografiche) e dei relativi metodi utilizzati;
Stratigrafie descrittive dei materiali ritrovati lungo la perforazione;
planimetrie con l’ubicazione dei punti georeferenziati nel sistema (UTM WGS84) delle verticali
di indagine.
report fotografico delle attività di campo.