“Purtroppo sono già finite le vacanze!” A dirlo non sono i ragazzi per primi, ma noi, adulti così tanto appassionati del nostro mestiere da sperare in un’influenza piuttosto di tornare al lavoro … Peccato! Il nostro è un mestiere creativo e vivo che per mille motivi ha visto spe-gnersi tutti gli entusiasmi. La crisi, i tagli, i ragazzi sempre peggio, le fami-glie, non parliamone … Ma siamo proprio sicuri che sia così? Il nostro notiziario vuole spingersi contro corrente perché ha intravisto una strada possibile: crederci, avere voglia, scommetterci, provarci;
scegliere di progettare al posto di denigrare, di vedere spiragli anziché chiusure, di intravvedere strade al posto di ostaco-li, cogliere speranze anzi-
ché lamentele.
La nostra è una scelta precisa di pedagogia applicata innanzitutto al mondo adulto della scuo-
la.
La motivazione è sempli-ce: I ragazzi assorbono da noi la nostra speranza o la nostra demotivazione e reagiscono di conse-guenza. Con la prima abbiamo possibilità di costruire futuro, con la seconda abbiamo fin d’ora la certezza del falli-mento educativo. Noi
siamo responsabili di ciò che portiamo a scuola, di ciò che trasferiamo ai
nostri allievi.
Ne è una bella prova il fatto che nascano, in contesti assolutamente deprivati, privi di risorse e senza alcuni stimoli, delle esperienze di insegna-mento-apprendimento incredibili grazie ad adulti appassionati che non demordono, anzi, si orga-nizzano per rendere possi-bile l’impossibile. Ne ab-biamo incontrate in Italia e anche all’estero. Siamo felici di potervele raccon-tare nella speranza che ci
contaminino un po’.
Allora, buon inizio appas-sionato a tutti!
Settembre 2011
News insegnanti News insegnanti Gruppo AbeleGruppo Abele
Sommario:
Ripartire … come?Ripartire … come?Ripartire … come?Ripartire … come? 1
Insegnare Insegnare Insegnare Insegnare la passionela passionela passionela passione
2
In Albania una In Albania una In Albania una In Albania una scuola d’eccellenza scuola d’eccellenza scuola d’eccellenza scuola d’eccellenza
4
… per costruire fu-… per costruire fu-… per costruire fu-… per costruire fu- 5
Appuntamenti Appuntamenti Appuntamenti Appuntamenti d’Autunnod’Autunnod’Autunnod’Autunno
6
Ripartire ... come?
Cari colleghi … Tratto da www.internazionale.it
“Nessuno educa unidire-zionalmente, ma ci si edu-ca reciprocamente tutti insieme, in un processo di liberazione dove ci si com-pleta gli uni con gli altri”. (Paolo Freire) “Come educatori, la prima virtù che siamo chiamati a costruire continuamente in noi è il coraggio di amare la pratica di liberazione a cui ci dedichiamo e le per-sone coinvolte in questa trasformazione, mediante un metodo improntato alla partecipazione attiva e consapevole di ciascuno e di tutti”. Una pedagogia del dialogo improntata al pieno rispet-to dell’Altro, è caratterizza-ta dalla circolarità: mentre il docente insegna, egli contemporaneamente apprende e ciò vale anche per l’alunno. Il processo di formazione collettiva e compartecipata è basata sull’esperienza, non un’operazione astrat-ta: il soggetto è sollecitato a sviluppare una coscien-
za critica mentre esercita anche un’opera trasformati-va sul proprio ambiente e sul contesto di vita. “Un simile rapporto ravvici-nato tra educatori ed edu-candi diventa la caratteristi-ca dell’educare alla cittadi-nanza, non impartita con lezioni cattedratiche o inter-venti paternalistici, ma de-mocrazia partecipativa vis-suta all’interno dell’istituto scolastico”. Due gli ingredienti fonda-mentali: l’utopia e la speran-za in un futuro migliore. Freire insisteva sulla neces-sità di sognare una nuova realtà: più umana, meno disgustosa, più giusta. Gli psicologi più attenti alla galassia giovanile denuncia-no che oggi “i giovani sem-brano risucchiati da un ge-nerale appiattimento, ridutti-vo sul presente, dove le aspirazioni si stemperano e si traducono velocemente in una sorta di nichilismo”. “Un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro (i giovani), penetra i loro
sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospetti-ve, orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui”. (U.Galimberti “L’ospite in-quietante”) “Difficile ignorare le manife-stazioni di depressione, stanchezza, insignificanza o demotivazione vissute in solitudine, propensione para-suicidali … espressioni ca-ratteristiche della nostra epo-ca”. Benasajang, nel suo libro “L’epoca delle passioni tristi” ci ricorda che “ è sulla cultu-ra collettiva e non sulla sof-ferenza individuale che biso-gna agire, perché questa sofferenza non è la causa ma la conseguenza di un’im-plosione culturale di cui i giovani parcheggiati nelle scuole, nelle università, nei master, nel precariato, sono le prime vittime”. È la passione che può dar vita ad “un apprendimento appassionato che ci faccia uscire dal torpore e ci lanci entusiasticamente verso traguardi inusitati e avvin-centi. La passione infonde energia “capace di stimolare e dina-mizzare il normale regime di funzionamento degli uomini nell’agire, progettare, ricer-care”. Come diceva A. Einstein, “viene a prodursi quello spiri-to da lancio vitale … volontà di vivere … respiro vitalistico e vivacizzante all’attività umana per conferirvi un sen-so di pienezza esistenziale”, un impareggiabile antidoto alla noia.
INSEGNARE LA PASSIONEINSEGNARE LA PASSIONEINSEGNARE LA PASSIONEINSEGNARE LA PASSIONE
E’ ora di ricominciare,
ma qua e là si sente già
stanchezza,
non negli allievi,
ma negli insegnanti.
E no! Così non va,
non è un buon inizio!
Allora lasciamoci
scaldare il cuore
da un pedagogista
che ci ricorda
l’importanza
della passione
nell’ insegnamento -
apprendimento.
Pagina 2 NEWS INSEGNANTI GRUPPO ABELE
La bussola …
Libera sintesi dell’articolo tratto da “Agire la passione dell’educare” di Fulvio Poletti, Animazione Sociale 242.
TI GRUPPO ABELE
Costruire un vero patto educativo
tudine a qualcosa o a qualcu-no d’importante”. Non vanno dimenticati alcuni aspetti organizzativi e concre-ti: il poter disporre di spazi idonei e tempi di lavoro ade-guati per coltivare a scuola questo spirito, avere “locali esteticamente piacevoli alla vista, ospitali, caldi e calorosi contribuisce ad alimentare quel piacere di andare a scuo-la, di ritrovarsi in un ambiente accogliente, quale premessa per stare bene insieme e per realizzare qualcosa di bello, di gratificante, di esal-tante”. Questo progetto ha come base una comunità educante , un “consorzio di persone, do-ve ognuna venga valorizzata nelle proprie conoscenze, competenze, qualità, in vista
NEWS INSEGNANTI GRUPPO ABELE Pagina 3
La bussola …
della realizzazione di un progetto comune, nella sapiente alternanza fra lavoro in-tenso, serio, impegnato e fruttuosi momenti ricreati-vi e distensivi. L’idea è di un’istituzione che appren-de , nel suo insieme, gra-zie al contributo di ognu-no e di tutti i suoi compo-nenti. Per fare questo, però, bisogna essere ca-paci di “costruire un reale patto educativo che sap-pia coinvolgere effettiva-mente e produttivamente tutti i principali attori so-ciali in gioco, vale a dire famiglie, scuole,
Fulvio Poletti
Docente presso la SUPSI
“Si tratta in sostanza di recuperare una paidea, una pedagogia della leg-gerezza, del ludico, del piacere di conoscere e di misurarsi con problemi effettivamente intriganti, un tipo di formazione attivi-stica e partecipativa in sintonia con la vitalità e la dinamicità dell’esistenza…con la capacità di attivare uno sforzo ed un impegno consapevoli, scelti, genui-ni, vale a dire impregnati di’intenzionalità e d’intensa energia riflessiva, emotiva, affettiva”. Nel processo d’insegna-mento apprendimento, l’essere appassionati si-gnifica “provare entusia-smo, essere catturati, de-dicarsi con grande solleci-
“Si tratta in sostanza di
recuperare una paidea,
una pedagogia
della leggerezza,
del ludico,
del piacere di conoscere
di misurarsi con problemi
effettivamente intriganti”
giovani ai quali non è resta-to altro, in passato, che il sogno dell’emigrare (con tutti gli annessi che in Italia ben conosciamo). “La Qendra Social non vole-va creare altri disoccupati col diploma in mano, ma aprire una prospettiva pro-fessionale diversa che of-frisse prospettiva, educasse alla serietà, all’impegno e preparasse ad essere com-petenti per “tener testa all’-Europa”. Per fare questo, tutto il mondo adulto che lavora nella scuola deve mettere in atto un vero e proprio stile che educa nel suo insieme. Qui i bidelli valgono alla stessa stregua del Direttore, perché tutti contribuiscono al buon fun-zionamento di questa co-munità educante. Gli inse-gnanti lo sanno bene e lo spiegano da subito ai ra-gazzi: massimo rispetto reciproco. Lo si vede dalle piccole cose: ogni giorno i formatori (così si chiamano i docenti) attendono gli allie-vi sulla porta della classe, dove ci si prepara al clima scolastico creando l’atmo-sfera. Qualche “turista” lo vede come un’esagerazio-
ne, ma questo metodo non fa che aiutare l’apprendi-mento e i ragazzi ne sono consapevoli”. Me ne accorgo anch’io, durante il mio soggiorno albanese: quanto affetto nel saluto degli ex allievi della Qendra, ormai adulti, ai loro insegnanti! Mariola spiega “Non hai tempo di uscire da questa scuola e hai trovato lavoro; io, dopo un mese, avevo ben due proposte. Solita-mente le scuole superiori in Albania hanno classi di 40 allievi, due o tre allo stesso banco. È impossibile segui-re le lezioni, anche i più motivati perdono l’entusia-smo. Il professore spiega, diciamo, a chi ha la fortuna di sedere nella prima fila. Alla Qendra Social si respi-ra un’aria diversa: il ragaz-zo viene seguito molto bene da tutti, da lui si pretende molto, ma a lui si dà molto”. Qual è la caratteristica pe-dagogica che sottostà alla proposta del Centro? Il Di-rettore che mi guarda stupi-to: “C’è da chiederlo? La pedagogia del Murialdo, di don Bosco,…la formazione integrale della persona!
A Fier, in Albania, esiste una scuola professionale che ha permesso a più di 1000 ragazzi di conseguire un diploma e trovare un lavoro adeguato allo studio fatto. Ce lo racconta Mariola, la segretaria che in questi giorni di fine agosto racco-glie le iscrizioni per l’anno scolastico che si affaccia: “Questa scuola è diversa dalle altre, ti permette dav-vero di entrare nel mondo del lavoro. Tutto è pensato per la formazione della per-sona nel suo insieme, a partire dalla serietà con cui avviene la selezione e dal-l’impostazione dei corsi. Solo 20 ragazzi sono am-messi ad ogni indirizzo: meccanici d’auto, assistenti d’ufficio, elettricisti. Per accedervi, devono superare un test iniziale che avviene secondo criteri ben elabora-ti”. Perché classi così piccole e selezionate? Il Direttore del centro, uno psicologo, ci spiega che il fenomeno della disoccupa-zione in Albania è stato così invasivo che ha chiuso ogni prospettiva di speranza ai
In Albania
più di 1000 ragazzi
Hanno conseguito
un diploma e
hanno trovato
un lavoro adeguato
allo studio fatto.
NEWS INSEGNANTI GRUPPO ABELE Pagina 4
La collezione …
IN ALBANIA 1 SCUOLA D’ECCELLENZA...IN ALBANIA 1 SCUOLA D’ECCELLENZA...IN ALBANIA 1 SCUOLA D’ECCELLENZA...IN ALBANIA 1 SCUOLA D’ECCELLENZA...
preferiscono provare a lavo-rare: dopo un colloquio con Edison, l’insegnante per l’orientamento, viene cerca-ta un’officina in cui inserirli al mattino; al pomeriggio rientrano alla Qendra dove fanno alcune ore di forma-zione, comprensive di corso di computer e seconda lin-gua, italiano, visto che il 60% del commercio dell’A-bania all’estero è con il no-stro Paese. Si impara a fare il falegname, l’elettrauto, il saldatore, il lavoratore dell’-acciaio e dell’alluminio e, nelle sedi distaccate, la sarta. Insomma, in Albania scopro una scuola d’eccellenza, nel senso vero del termine, opposto all’accezione che intendiamo in Italia, dove “piove sempre sul banato”, ovvero ci gloriamo di valo-rizzare chi, per sua natura o fortuna sociale, ha già delle chance in più per riuscire nella vita. No! Qui l’eccellenza signifi-ca massima possibilità per chi, di suo, avrebbe ben
poche carte da giocare. E l’eccellenza si vede in tutto: nella cura degli ambienti, puliti, dipinti vivacemente, di bell’aspetto, e nella tecnolo-gia: due aule multimediali dove si può lavorare in rete e imparare le lingue in mo-do interattivo. “ La congre-gazione del Murialdo ha venduto una casa in Italia, sul mare vicino a Roma, per disporre questa scuola di tutti gli arredi e tecnologie necessarie, perché la for-mazione dell’uomo vale ben più delle case”, ci racconta don Berto Rolfo, 76 anni, l’anima di questa esperien-za scolastica. È un piacere ascoltarlo e vedere come la pedagogia vissuta e applicata nella sua vera essenza possa smuovere davvero terreni incolti…e possa ancora commuovere chi come lui, come noi ci crede da sem-pre.
Per informazioni su Progetto Odisseo
L’equipe che opera
nella Quendra Social,
segue il
Progetto Odisseo
che permette ai ragazzi
emigrati in Italia
che vivono da soli e
desiderano rimpatriare,
un contributo
di 2800 euro procapite,
tramite fondi europei e
italiani,
per l’inserimento sociale,
familiare e lavorativo in
Albania.
Chi fa domanda viene
seguito da un educatore
della Qendra
che prende in carico il
ragazzo e
gli permette di ritrovare
un’identità e un progetto
spesso smarrito, disilluso
durante gli anni di
espatrio.
Pagina 5
… PER COSTRUIRE FUTURO. … PER COSTRUIRE FUTURO. … PER COSTRUIRE FUTURO. … PER COSTRUIRE FUTURO.
NEWS INSEGNANTI GRUPPO ABELE
Ogni venerdì i docenti di tutta la scuola si fermano a “imparare” essi stessi per primi: è difficile il mestiere dell’insegnante, bisogna formarsi continuamente, riflettere, non pensare solo alla propria materia ma a tutto il cammino che l’allievo compie all’interno del Cen-tro. Si ragiona insieme sulle difficoltà, si analizzano le grafologie, si approfondisce la pedagogia, si riflette su come agire in situazioni complesse…Se l’obiettivo è aiutare i meno fortunati ad accedere al mondo profes-sionale, è bene che tutta la scuola sia preparata a segui-re questo percorso che non è solo tecnico, ma di accom-pagnamento dei giovani al mondo adulto.”. I risultati? Più di mille diplomi conseguiti e conseguenti posti di lavoro specializzato sul territorio albanese; ac-canto ai corsi si è avviata l’apertura dell’apprendistato formativo, per i più piccolini, dai 15 ai 18 anni che sono ancora incerti sul futuro e
Carissimi, Carissimi, Carissimi, Carissimi, Il gruppo insegnanti di LIBERA
PERUGIA è sempre molto attivo,
anche durante le vacanze. Ecco la
loro programmazione dell’anno.
Chi fosse interessato ad
approfondire e visionare i vari
progetti, può richiederli
direttamente a
[email protected]@[email protected]@libera.it
NEWS INSEGNANTI GRUPPO ABELE Pagina 6
Agorà Libera …
Appuntamenti d’autunnoAppuntamenti d’autunnoAppuntamenti d’autunnoAppuntamenti d’autunno 25 Settembre: ricordando Capitini
Camminiamo insieme contro la morte per fame, la cor-
ruzione, l’illegalità, le mafie, le dittature, la censura, le
guerre, il commercio delle armi, il terrorismo, la violenza,
il razzismo, lo sfruttamento, l’indifferenza, l’individuali-
smo, il consumismo…
Camminiamo insieme a chi sta lottando per la libertà e
la democrazia, la dignità e la giustizia in Siria e in ogni
altra parte del mondo, a chi sta spendendo il suo tem-
po per gli altri e per il bene comune..
Camminiamo insieme per rimettere al centro le perso-
ne, i popoli e i loro diritti, sostituire l’io con il noi, tagliare le spese militari e investire sulla sicu-
rezza umana, salvare la vita di chi sta morendo di fame e di sete, disarmare la finanza, di-
fendere e promuovere il diritto al lavoro difendere i beni comuni, promuovere un’economia
di giustizia, promuovere uno sviluppo equo e sostenibile promuovere un’informazione libera
e pluralista, difendere i diritti umani…
25 Settembre :
vieni anche tu alla
50° Marcia della pace
Perugia - Assisi
27/29 Ottobre
8° Campus Montecatini con
laboratori tematici e artistici
per insegnanti e ragazzi
Cari colleghi, ecco alcune iniziative per ripartire con entusiasmo …
La news continua a creare rete, agganciando persone e proposte. Stiamo superando gli 800 lettori.
Fate conoscere il notiziario ai vostri colleghi e scriveteci a [email protected]