INTERCULTURALIZZARE LE RELAZIONI
una sfida sociale nell’era della mobilità umana
Il contesto che alimenta il processo migratorio
Viviamo tempi storici in cui conviene essere consapevoli
delle cause che producono certi fatti. Alcune
conseguenze della globalizzazione non ci devono
lasciare indifferenti
Qualcosa non va … Qualcosa non funziona negli ingranaggi dell'economia globale se la ricchezza di alcune aree geografiche cresce a dismisura, mentre diventa sempre più crudele l’impoverimento di più di ¾ degli abitanti del pianeta
In un mondo dove più del 20% della popolazione sopravvive con meno dell’1,4% del reddito mondiale, parlare di “aiutare gli stranieri a casa loro” per evitare che emigrino all’estero si fa molto difficile
Migrazioni: una conseguenza inevitabile e irreversibile
Secondo stime dell’ONU, nel 2008 circa 192 milioni di persone si sono spostate dal proprio Paese di origine alla ricerca di un posto tranquillo e sicuro dove poter fermarsi. Questo spostamento è caratterizzato dalla pluridirezionalità
Siamo in presenza di una sorta di “Sesto
Continente” alla deriva. Questo Continente sarà ancora più vasto con il passare degli anni. Gli
esperti, infatti, ritengono che il movimento
migratorio mondiale acquisterà maggiore
dinamicità nei prossimi 30 anni
Dove stiamo andando?
Le migrazioni pongono un dilemma a tutti noi: riusciranno persone aventi religioni e culture diverse a costruire una convivenza dove il riconoscimento di questa varietà si concili con la ricerca di valori condivisi?
Una bella domanda
Gli immigrati sono parte della comunità oppure una comunità a parte?
a) Sono una comunità a parte: sono un problema per l’ordine di pubblico e una minaccia per la sicurezza dei cittadini. Vanno, perciò, applicate leggi restrittive del loro ingresso e permanenza
b) Sono parte della comunità: va perciò promossa la loro inclusione sociale, economica e culturale insieme ad iniziative di cooperazione internazionale per favorire la governance dei flussi
E’ necessario riflettere circa gli effetti che l’idea di integrazione sta producendo sul piano dell’inclusione dei migranti nella comunità
Quale sfide per la convivenza interculturale?
La famiglia migrante si trova spesso a lottare tra il mantenimento dei codici culturali di provenienza e la voglia di riadattamento; tra il controllo delle scelte dei figli e il confronto con una realtà che enfatizza altri valori sociali
La G2 vive una perenne tensione tra sottomissione all’autorità genitoriale e rapidità di comprensione dei messaggi della società che lo accoglie. Questo provoca spesso relazioni critiche tra genitori e figli
Famiglie migranti
Uno dei nodi critici con la scuola è rappresentato dalla capacità dei genitori stranieri di favorire l’inclusione scolastica dei figli. Un secondo nodo è identificabile invece nel funzionamento del nostro sistema scolastico
La scuola è ormai diventata un luogo di
conflitto culturale: situazioni come le mense,
l’educazione fisica, l’abbigliamento,
l’insegnamento religioso, ecc. sono oggetto di
incomprensioni che spesso alimentano dibattiti pubblici (più o meno
pilotati politicamente)
La G2 e la scuola
Per riconoscere la cultura come uno spazio al servizio della coesione sociale, rispettoso della varietà di patrimoni culturali
presenti nella realtà
Per contribuire ad acquisire conoscenze
e capacità che consentano lo
sviluppo di una cittadinanza aperta al mondo e saldamente
fondata su valori condivisi
Perché interculturalizzare le relazioni?