MALATTIA DI ALZHEIMER
DEMENZA FRONTO-TEMPORALE
MALATTIA DI PARKINSON PARKINSONISMI
CADASIL
ENCEFALOPATIE PROGRESSIVE
MALATTIA DI CREUTZFELDT-
JACOB DEMENZA A
CORPI DI LEWY
VASCULOPATIA CEREBRALE MULTINFARTUALE
• 2010 circa 24.2 milioni di pazienti risultavano affetti da demenza
• 70% di tutte le forme di deterioramento cognitivo è costituito da AD
• crescita esponenziale con aumento dell’età: il rischio di AD raddoppia ogni 5 anni nel periodo compreso tra i 60 ed i 90 anni
La presenza di allele ε4 dell’APO E è l’unico fattore genetico riconosciuto per la forma sporadica di AD. Il rischio di malattia è aumentato tra 3 e 5 volte nei pazienti eterozigoti per APOE ε4 e fino a 12 volte negli omozigoti.
McKhann, 2011
DIAGNOSI DI AD:
1. DIAGNOSI DI DEMENZA
2. PRESENZA DI:
a) INIZIO GRADUALE DEL DEFICIT COGNITIVO
b) DISTURBO COGNITIVO PROGRESSIVO
c) PREVALENTE DEFICIT AMNESTICO
d) ASSOCIAZIONE DI ALTRI DEFICIT COGNITIVI
EFFETTO DIRETTO
PATOLOGIA CEREBRO
VASCOLARE
BPCO (ipossiemia
cronica)
ATROFIA
IPPOCAMPALE Barnes, Lancet Neurol 2011 Tyas, Neurobiol Aging 2003
Dodd, Eur Respir J 2010
Diversi studi hanno dimostrato come i pz con BPCO presentino una compromissione cognitiva sia di tipo globale che a carico di singoli domini come la memoria episodica che le funzioni esecutive o visuopercettive.
BPCO+ 42% BPCO –
14%
Antonelli Incalzi, Eur J Int Med 2014
La BPCO interessa il 6,6% della popolazione generale, ma >12% nella popolazione >64 anni. Tuttavia, la BPCO nell’età anziana è meno studiata e spesso diagnosticata con difficoltà. La presenza di deterioramento cognitivo può costituire un elemento di difficoltà diagnostica o di confondimento, soprattutto quando coesistono multiple co-criticità.
La relazione fra deterioramento
cognitivo e OSAS è indirettamente provata anche dagli studi che
dimostrano un miglioramento nei
parametri relativi alla compromissione
cognitiva e timica dopo l’adozione di dispositivi di
respirazione non invasiva (C-PAP)
Cooke, J Clin Sleep Med. 2009
CSD: Cornell Scale for Depression ESS: Epworth Sleepiness Scale PSQI: Pittsburgh Sleep Quality Index
Criteri diagnostici: •Tremore a riposo •Rigidità •Bradicinesia •Esordio asimmetrico
• Responsività alla levodopa: costituisce requisito necessario ma non esclusivo (lo si può ottenere anche in altre patologie)
Berardelli, Eur J Neurol 2013
Tabella 3: Criteri “Queen Square Brain Bank UK PDS” per la diagnosi di PD
Step 1 Diagnosi di sindrome parkinsoniana
Bradicinesia (lentezza nell’inizio dei movimenti volontari con riduzione progressiva nella velocità ed ampiezza od azioni ripetitive) più uno dei seguenti: (a) Rigidità muscolare (b)Tremore a riposo (da 4 a 6 Hz) o (c) Instabilità posturale non causata da disfunzione visiva, vestibolare, cerebellare o propriocettiva primitiva
Step 2 Criteri di esclusione per PD
Anamnesi positiva per (a) ictus ripetuti con graduale progressione di sintomi parkinsoniani, (b) traumi cranici ripetuti, anamnesi (c) encefalite, riscontro clinico di crisi oculogire, trattamento con neurolettici all’inizio dei sintomi, più di un parente affetto da PD (*), remissione sostenuta dei sintomi, sintomi persistentemente unilaterali dopo 3 anni, paralisi sopranucleare dello sguardo, segni cerebellari, coinvolgimento severo e precoce del sistema nervoso autonomo, demenza ad insorgenza precoce con disturbi di memoria, linguaggio e prassi, segno di Babinski, presenza di neoplasia cerebrale o idrocefalo comunicante alla TAC, scarsa risposta ad ampie dosi di L-dopa (una volta escluso malassorbimento), esposizione a MPTP
Step 3 Criteri di supporto per PD
Sono necessari tre o più di tre criteri per porre diagnosi definita di PD: esordio unilaterale, presenza di tremore a riposo, patologia ad andamento progressivo, asimmetria persistente che colpisce maggiormente il lato di esordio (*), risposta eccellente a L-dopa (70-100%), corea severa indotta da L-dopa, risposta a L-dopa per 5 o più anni (*), storia clinica di 10 o più anni (*), ipoosmia, allucinazioni visive
(*) Criteri che richiederanno ulteriori revisioni
FUMO
PD
Ritz, Neurology 2014 Hernán, Ann Neurol 2002
Ritz, Arch Neurol 2007 Gorell, Neurology 1999
STIMOLAZIONE RILASCIO
DOPAMINA
ALTERAZIONE ATTIVITA’
MONOAMINO-OSSIDASI CENTRALI
CASO ?
MASTICAZIONE E
DEGLUTIZIONE
BRADICINESIA
RIGIDITA’
DISCINESIE
SCIALORREA
MANCATA COORDINAZIONE
RESPIRO/DEGLUTIZIONE
RIGIDITA’ CASSA
TORACICA
RIDOTTO RIFLESSO
DELLA TOSSE
ELEVATA PREVALENZA DI SDB NEL PD (43-66%)
COMPONENTE PERIFERICA
COMPONENTE CENTRALE
NEURODEGENERAZIONE ATONIA MUSCOLATURA VIE RESPIRTORIE
SUPERIORI
I disordini extrapiramidali atipici rappresentano un gruppo eterogeneo di disordini del movimento caratterizzati prevalentemente da un quadro extrapiramidale a cui si associano in maniera variabile altri sintomi neurologici, quali atassia cerebellare, disfunzioni autonomiche, demenza nelle fasi iniziali, segni piramidali, mioclono, paralisi sopranucleare di sguardo ed aprassia, reperti assolutamente atipici nella forma idiopatica di PD.
A seconda della distribuzione e della severita’ delle alterazioni determinate dall’accumulo di proteina tau nelle regioni dell’encefalo si manifestano varie forme cliniche di malattia:
• Sindrome di Richardson (PSP-RS): forma classica
• progressive supranuclear palsy-parkinsonism (PSP-P)
• pure-akinesia-with-gait-freezing (PSP-PAGF)
• PSP-sindrome corticobasale (PSP-CBS)
• PSP-afasia non fluente progressiva (PSP-PNFA)
CRITERI “CORE” (a) il parkinsonismo
asimmetrico (b) segni corticali asimmetrici
(aprassia, astereognosia, deficit grafoestesia)
(c) la distonia asimmetrica, il tremore o mioclono posturale o d’azione
(d) il fenomeno dell’ “arto alieno”
CRITERI DI SUPPORTO (e) deterioramento cognitivo (f) segni di compromissione del lobo frontale (g) deficit della motilità di sguardo (h) disfagia e disartria (i) segni piramidali
DIAGNOSI - CBD “probabile”:con presenza di un parkinsonismo asimmetrico e almeno due caratteristiche “core” sopraelencate - CBD “possibile”: un parkinsonismo anche simmetrico e almeno una caratteristica “core”, a cui si vanno ad associare le caratteristiche minori
NON ESISTONO AMPI STUDI RIGUARDO LA RELAZIONE FRA PARKINSONISMI E SINGOLA PATOLOGIA RESPIRATORIA.
TUTTAVIA, I PARKINSONISMI PRESENTANO DELLE PECULIARITA’ CLINICHE FORTEMENTE SUGGESTIVE PER UNA STRETTA RELAZIONE
CON LE DIVERSE PATOLOGIE RESPIRATORIE
Il meccanismo fisiopatologico dello
stridor è riconducibile alla
contrazione distonica dei muscoli adduttori della laringe durante l’inspirazione, che a
sua volta può condurre ad un
restringimento attivo della laringe
Ghorayeb I, J Neurol Neurosurg Psychiatry 2004
Iranzo A, Lancet 2000 Nonaka M, J Neurol Sci 2006
Ghorayeb, Neurology 1990
RIDOTTA SOPRAVVIVENZA
MORTE
IMPROVVISA
CORREZIONE CON C-PAP NOTTURNA
O VENTILAZIONE
INVASIVA (TRACHEOTOMIA)
Interessa fino al 50% dei pazienti, più
frequentemente nelle fasi avanzate di
malattia.
TP DI PARKINSON E PARKINSONISMI & PATOLOGIA RESPIRATORIA
L-DOPA
DISCINESIA RESPIRATORIA
DISPNEA/ TACHIPNEA
PATTERN RESPIRATORIO IRREGOLARE
DISTONIA OROMANDIBOLARE O
LARINGEA
OSTRUZIONE VIE AEREE SUPERIORI
DISCINESIA RESPIRATORIA= IPERSENSIBILITA’ DA DENERVAZIONE DEI RECETTORI DOPAMINERGICI MEDIATA DA
DOPAMINA ESOGENA NEI CHEMIOCETTORI
RIDOTTA CHEMIOSENSIBILITA’
PERIFERICA
RIDOTTA RISPOSTA VENTILATORIA
ALL’IPOSSIEMIA
TP DI PARKINSON E PARKINSONISMI & PATOLOGIA RESPIRATORIA
CABERGOLINA PERGOLIDE
BROMOCRIPTINA
FIBROSI PLEURICA E POLMONARE
DISPNEA
ISPESSIMENTO PLEURICO
EFFUSIONE PLEURICA INTERSTIZIOPATIA
PATTERN SPIROMETRICO RESTRITTIVO= GLI AGONISTI ERGOTAMINICI ATTIVANO I RECETTORI 5HT-2B A LIVELLO POMONARE
E STIMOLANO I FIBROBLASTI CON UNA CONSEGUENTE CRESCITA CELLULARE, SECREZIONE DEI FATTORI DI CRESCITA E DEPOSIZIONE
DI MATERIA EXTRACELLULARE.