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● La Memoria del Mondo: quando l’editoria fa rete

● Dario Lessa e il “vizio” di scrivere

● Brezze Moderne: la bellezza raccontata in poesia

da Pietro De Bonis ● Fondazione Per Leggere

presenta la Borsa Titoli Foto di Alessandro Pozzi

Il socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!

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Anno 2 N. 60 / Novembre 2012 - Periodico - editore e Proprietario: ebookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-reA: mI-1942227.Iscr. Tribunale di milano n. 324 del 10.6.2011.

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io60Dario Lessa | 6

ConfessoniPietro De Bonis | 12Brezze moderne

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rubricheL’angolo della poesia | 4Fadi NasrIo come spettatore | 10di Ilde PiacentiniPennellate di parole | 22Giovanna VanniniInformazione Letteraria | 24Federica FerrettiNon solo pietre | 28di Natale BarcaEventi | 38a cura della redazione

Intervistando | 16Luca Malini - AutoreTutti per leggere | 26Iniziativa di Fondazione per Leggere

speciale

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editorialeCari lettori,

per il numero 60 di Io Come Autore abbiamo scelto di pre-sentarvi due nuovi autori, dallo stile e dalla forma molto diffe-renti ma entrambi dalla penna interessante: facciamo una nuo-va conoscenza con Dario Lessa e le Confessioni di Leonardo, pro-tagonista inquieto in cerca di re-denzione, e ospitiamo con piacere il ritorno di Pietro De Bonis con le sue Brezze Moderne, brevi versi liberi in cui l’Eros assume di volta in volta diverse forme.Siamo poi andati ad incontrare Luca Malini, libraio ed edi-tore de La Memoria del Mondo, un bellissimo esempio di editoria indipendente di qualità al quale abbiamo chiesto di introdurci in quel microcosmo così affascinante e diffici-le che è la piccola editoria.

Alla nutrita schiera di rubriche che si alternano sulle no-stre pagine da questo numero in poi si affiancherà anche Io Come Spettatore, che debutta con una recensione teatrale ma che si aprirà all’intera gamma di esperienze, visive e non solo, dal punto di vista del fruitore. Non mancheranno ovviamente le Pennellate di Parole di Giovanna Vannini, di cui questa volta ospitiamo con grande piacere il racconto breve Madame Charles Max, le erudite Non solo vecchie pietre di Natale Barca, le riflessioni tra testo e teatro di Fi-lippo Massaro e i suggerimenti della redazione per i vostri 5 sensi.

Ospite speciale è inoltre l’iniziativa Borsa Titoli di Fon-dazione Per Leggere – Biblioteche Sud Ovest Milano, che propone un metodo di sostegno alternativo ed efficace per ottimizzare gli aiuti alle biblioteche.E come sempre, buona lettura!

Daniela Villa

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L’elegia di un corvolassù so’ rimasto solo, lassùsopra posti che amo di più

al guinzaglio il mio ballettole nubi hanno tenuto stretto

in preda all’aria ed il suo tremacchiogli anni ho dato ed ogni mio gracchio

con l’anima io a volte guerreggioed altre sopra le penne carreggio

‘sto nero di dosso io mai levoda laggiù l’iride non sollevo

ché laggiù, in quei posti sotterral’amore vero mio che non aberra

nel sonno eterno riposae l’estate l’inverno sposa

perdo io il conto delle mie alatee mai quello delle mie giornatefinché quel silenzio sotto postoun giorno non m’avrà risposto

dei miei cerchi io non mi stufo perancoin attesa dell’alone di un cuore bianco

che mi riluca il cammino e brilliche tutta la mia pazienza pupillilassù fin d’adesso io rimango solosopra quei posti che amo, io volo.

dal libro “mi accuso” edito dal Gruppo Albatros Il Filo.

www.fadinasr.com

l’angolo della poesia

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L’elegia di un corvolassù so’ rimasto solo, lassùsopra posti che amo di più

al guinzaglio il mio ballettole nubi hanno tenuto stretto

in preda all’aria ed il suo tremacchiogli anni ho dato ed ogni mio gracchio

con l’anima io a volte guerreggioed altre sopra le penne carreggio

‘sto nero di dosso io mai levoda laggiù l’iride non sollevo

ché laggiù, in quei posti sotterral’amore vero mio che non aberra

nel sonno eterno riposae l’estate l’inverno sposa

perdo io il conto delle mie alatee mai quello delle mie giornatefinché quel silenzio sotto postoun giorno non m’avrà risposto

dei miei cerchi io non mi stufo perancoin attesa dell’alone di un cuore bianco

che mi riluca il cammino e brilliche tutta la mia pazienza pupillilassù fin d’adesso io rimango solosopra quei posti che amo, io volo.

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Fadi NasrFadi Nasr vive a Milano. Appassionato di poesia e di fotografia, ha pubblicato la sua prima silloge di poesia “perché sono un uomo” nel 2010 a cui fa seguito “mi accuso” nel 2012. Ha ricevuto nume-rosi premi e riconoscimenti, come il Premio Firenze, Talenti Vesu-viani e Concorso Nazionale di Poesia Cardinal Branda Castiglioni.Per conoscerlo meglio www.fadinasr.com

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Autore

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Dario Lessa

Cosa ti ha portato a scrivere?Diciamo che è un “vizio” che ho dalla nascita. Ho sempre scritto. Mi è sempre piaciuto scrivere. Adoro giocare con le parole, infilarmi nei meandri più insidiosi della grammatica per estrapolare frasi ad effetto anche tramite l’ausilio di acco-stamenti audaci. In principio fu la lettura. Da adolescente ho divorato una quantità quasi indigesta di libri. Una passio-ne per la letteratura che mi ha salvato da tante altre cose.

Quando hai deciso di scrive-re il primo libro?Il primo libro si è scritto pra-ticamente da solo. Avevo più o meno 17 anni. Poi ne ho scritti altri, romanzi, racconti, poe-sie… “Confessioni” è arrivato nel 2009, un anno di lavoro. L’ho scritto esclusivamente di notte, in una fascia oraria che va dalle 2 alle 6 del mattino. è stato un romanzo molto soffer-to. Quando l’ho terminato l’ho lasciato in un file del computer per un po’, non ne volevo più sapere. L’ho “abbandonato”. Fatto decantare l’ho riguarda-to e mi sono accorto che non era male, così ho cominciato a proporlo agli editori…

è stato facile trovare un Edi-tore, ti sei affidato a un agen-te letterario? Descrivi il tuo percorso per arrivare alla pubblicazione. Come ogni scrittore che “si ri-spetti” ho un cartone colmo di lettere di rifiuto da parte del-le Case Editrici. Per la mag-gior parte sono lettere stan-dard. Comunque. Una volta assemblato “Confessioni” l’ho inviato a diversi Editori (e qui internet offre dei vantaggi in-credibili in quanto ricerche e contatti). I primi che si sono fatti avanti sono stati quelli a pagamento. Offerte, queste, che non ho preso nemmeno in considerazione. Poi la Leuco-tea Edizioni ha dimostrato in-teresse, mi ha chiesto un po’ di tempo per approfondire le potenzialità dell’opera, poi ha deciso di pubblicarmela. Con-tratto, firma e via! Il libro è uscito a maggio del 2012, è stato presentato al Salone In-ternazionale del Libro di Tori-no. Da qui una serie di presen-tazioni in locali, radio, librerie e fiere. Scrivere un libro non è certo roba semplice, farse-lo pubblicare è difficilissimo, promuoverlo è estenuante: un iter poco incoraggiante. Ma è la passione la carta vincente. Quando c’è la passione, c’è tutto.

Il “vizio” di scrivere :

Dario Lessa si presenta e ci presenta

“Confessioni”, storia di un barista

da leggere in un sorso

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Come nascono i tuoi libri?Le mie storie nascono dentro, si annidano in qualche angolo recondito della mia mente, poi crescono, crescono, diventa-no ingombranti… A quel punto devo buttarle fuori. Inizia un periodo di frenetica scrittura. è come un vulcano in piena eruzione…

Come ti descriveresti?A dire il vero io odio parlare di me. Nonostante gli anni che avanzano sono sempre quel ventenne sognatore, un po’ romantico e perdigiorno che crede nella forza degli ideali e che cerca di dare un senso alla propria vita. Nonostante la vita sia fatica, sangue e sudore, cerco sempre di coglierne gli aspetti positivi, cerco sempre ganci al cielo sui quali aggrap-parmi. Nella vita faccio il prof, insegno letteratura ai ragazzi delle superiori. Estenuante ma gratificante. E scrivo. Leggo. Scrivo e scrivo e scrivo e scri-vo…

Il tuo motto personale?“Non prendete la vita troppo sul serio; comunque vada, non ne uscirete vivi.”Questo mi piace

Vivi per……non morire. Nel senso che cerco di vivere fino in fondo, di vivermela davvero questa vita. Perché ne vedo tante di per-sone che sono già morte “den-

tro”. Vivo per vedere come andrà a finire, perché sono cu-rioso da matti. Vivo di attese. Vivo per quell’istante che dura un eterno. Vivo di speranze. Vivo di sogni. Vivo per la bel-lezza. Vivo la vita, la mia vita.

Perché dovrei acquistare la tua opera?Fondamentalmente per tre mo-tivi. Tre semplici motivi: il pri-mo è che è un romanzo breve, cento pagine da bere alla goc-cia, un libro che pesa dunque poco e puoi portarti ovunque; il secondo è che costa davvero poco, il prezzo politico è una filosofia editoriale; il terzo mo-tivo è che un romanzo bellissi-mo, in grado di ribaltarti l’ani-ma….modestia a parte. ●

Autore

...è un “vizio” che ho dalla nascita.

Ho sempre scritto...

blog: http://lessadario.blogspot.it/Pagina facebook : https://www.facebook.com/D.Lessa.Scrittore

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Dario Lessa num

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Confessioni Un libro da bere, verrebbe da dire. In un sorso (magari notturno), rapidamente la storia si consuma, avvitando il lettore in un vortice di ciclone incontenibile.Al centro, come nella tromba d’aria, la calma più assoluta. Il libro è così, un tur-binio di sensazioni, episodi, rancori, bat-taglie, vittorie e sconfitte, un uragano che lascia la mente e il cuore appagati, calmi, solo alla fine però. Forse. La quiete dopo la tempesta è l’esito del libro; non vi ac-corgerete che il tempo è passato e il nar-ratore (un geniale barista) vi avrà lasciato stupiti e desiderosi di leggerne ancora. Un audace racconto quello di Leonardo Levante, anni trentasette, nato sotto il se-gno del cancro. Un fiume in piena di paro-le, una corrente di emozioni che scorrono lungo questa confessione spietata.Nel narrare frammenti di vita Leonardo cerca risposte che non ci sono, scava a mani nude per trovare un senso all’esi-stenza, alla sua esistenza. Come un im-putato di fronte a un’ipotetica giuria si racconta e ci racconta di fallimenti e con-quiste, di gioie e disperazioni, di amore e di rabbia. Ci racconta la vita. Un funam-bolo equilibrista squilibrato che cammi-na su un filo teso, troppo teso, al limite della rottura. Il racconto di un uomo in cerca di uno spiraglio di reden-zione con un disperato bisogno di dare un senso alla propria vita. Alla fine spetterà al let-tore giudicarlo, assolverlo o condannarlo.A voi l’ardua sentenza…Titolo: ConfessioniAutore: Dario Lessaeditore: Leucotea edizioniIsbn brossura: 9788897770039 Pagine: 95Prezzo: 9,90 € Formato ebookPrezzo 1,99€Anno 2012

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Lo spettacolo racconta il mito di Icaro che si infrange fin dalla pri-ma scena in cui compare il padre

Dedalo disperato per il fallimento del volo del figlio.

Tutto si svolge in un ambiente chiu-so, vissuto come una prigione dove si muovono i tre personaggi della ma-dre, del padre e del figlio.

Ogni personaggio mette in scena il suo dramma interiore del male di vive-re in un ruolo ben definito con cui non riesce a convivere e da cui però cerca di liberarsi ed uscire.

La difficoltà di parlarsi rende dram-matiche e violente le relazioni dei per-sonaggi sul palcoscenico.

La madre, quasi una comparsa che in-vano riveste un ruolo da mediatrice dello scontro tra un figlio e un padre che non si accettano e mal si soppor-tano.

Alla fine il Minotauro tanto temuto, si rivelerà essere la paura di sé, e quando Icaro scoprirà questo solo allora trove-rà le ali per essere finalmente pronto per lanciarsi libero nel cielo. ●

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io come spettatore

ICARO E DEDALO srlAl teatro Leonardo, Stagione 2012/2013Recensione a cura di Ilde Piacentini

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Amori ClandestiniAutore: Italo GhirigatoEditore: Sovera EdizioniPubblicazione: 2011ISBN: 8866520055ISBN 13: 9788866520054Pagine: 144€ 12,00

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Ilde Piacentini

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ICARO E DEDALO srlAl teatro Leonardo, Stagione 2012/2013Recensione a cura di Ilde Piacentini

ICAro e DeDALo srlAutore: Gianfelice FacchettiInterpreti: Pietro De Pascalis,Jacopo Fracasso, Annalisa Salisregia: Gianfelice FacchettiProduzione: Compagnia Facchetti - De Pascalis | CrT Centro di ricerca per il TeatroCostumi: vittoria PapaleoScenografi: vittoria PapaleoDurata: 1 ora e 15 minuti

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Autore

L’istinto di un verseggiatore ine-sauribile d’immagini, la prodez-za della forma libera da ogni struttura costituita, l’amore come risposta a qualsiasi do-manda.

La raccolta Brezze Moderne è un risalire la corrente poetica per es-ser sul finire trascinati via da una prosa compatta e di largo spessore psicologico ed antropologico. Divisa in tre fondamentali parti, infatti, no-tiamo come l’autore si sia cimenta-to in un gioco letterario di forte im-patto, un gioco attratto dalla poesia per la quasi totalità della raccolta, sino alla creazione di due epiloghi prosastici con precisa denomina-zione Intermezzi e Aforismi che ri-velano un profondo interesse nella

società e nell’uomo, inteso come es-sere umano.Pietro De Bonis interpreta la realtà in versi liberi, innescando un mec-canismo che si piega davanti alla sua volontà di schernire oppure di precipitare davanti alle porte di Eros.Lo stile di Brezze Moderne è carat-terizzato da una brevitàs di fondo che vede la sua realizzazione massi-ma in liriche di un solo verso come Gesti («Smettila di scapigliarmi i ca-pelli / e inizia a scapigliarmi il cuo-re».), Foto («Voglio sorridere come fanno le foto».), Santa («Dormirei tutte le notti seduto pur di non far scivolare i palpiti del cuore».) e liri-che dall’estensione variabile in una struttura del verso caratterizzata da un’accesa libertà di componimento.

“Nulla è più maestoso della fragilità e della nobiltà di una donna. Noi uomini abbiamo un enorme bisogno di essere educati dalla donna, soprattutto a chiederle amore. Possiamo venir educati a commettere orrori immensi, ma rimane immane il bisogno di capi-re la loro sensualità e tenerezza.Non so se in questa vita anima e corpo abbiano la stessa grandez-za, ma so quanto possa esser grande la voglia carnale, la voglia di fare l’amore, che non offende Dio anzi lo rende più umano, e noi più vicini a Lui. Sì perché forse la vera eternità dell’uomo sta pro-prio nell’eredità di una speranza d’amore creduto profondamente. In questa credenza diventiamo immortali, diveniamo Dio. E la don-na la nostra libertà, la mamma più bella del mondo.”

Torna a trovarci Pietro De Bonis

in occasione dell’uscita della sua ultima raccolta di poesie

“Brezze Moderne” “Baciami alle sei del mattinocapirai che t’amo dall’odore dei cuscini

dai miei occhi chiusisempre pronti a fissarti.”

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Torna a trovarci Pietro De Bonis

in occasione dell’uscita della sua ultima raccolta di poesie

“Brezze Moderne”

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Autore: Pietro De Bonis Titolo: Brezze ModerneEditore: Lupo EditoreAnno: 2012Pagine: 160ISBN cartaceo:  9788866670599 Prezzo cartaceo: € 13,00

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Pietro De Bonis è nato il 9 aprile del 1984 a Roma.

“Brezze Moderne”(settembre 2012, Lupo Editore) è il suo ultimo libro.

pietrodebonis.comfacebook.com/pietrodebonisautore

“Uno dei miei principi nella vita è far riconoscere la bellezza, non tanto della poesia quanto della vita, molte persone credo vivano addormentate e col cuscino appiccicato in faccia. Può darsi io sia un illuso, può darsi, ma credo si possa essere un po’ e un po’.”

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Il nuovo portale per i lettori curiosi che non si accontentano di scegliere un libro solo dalla

copertina: scegli tra i titoli quelli che ti interessano, scarica gli estratti delle prime pagine e le sfogli dove

e quando vuoi. E se il libro ti piace?Procedi all’acquisto!

Scoprilo sul web oppure scarica l’App per Android e iOS.

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Come hai scelto il nome La Memo-ria del Mondo?Si tratta di una scelta a quattro mani fatta da me insieme a mio padre Tino: aldilà dell’omonimo libro di Italo Cal-vino, questo nome racchiude la no-stra idea di libro, il nostro concetto di libro come traccia del mondo.

Qual è l’esigenza che ha portato un libraio a farsi editore?L’idea è contenuta nelle nostre col-lane, fin da subito delineate intorno a temi particolari. Prima di tutto c’è l’Albero Della Memoria che, a par-te l’assonanza col nostro nome, vuol dare spazio alle testimonianze loca-li ma inserite in un contesto più am-pio: le microstorie sono spunto per un confronto con la macrostoria. Esempi ne sono L’operaia che amava la sua fabbrica (di Maria Pia Trevisan), rac-conto di un’operaia sindacalista della qui vicina Mivar, che partendo dalla sua esperienza ci parla di un mondo, quello delle fabbriche e dei sindacati che si agitano al loro interno, che sta cessando di esistere. La Leopoldina era la nostra casa (di Rita Cavallari) invece raccoglie oltre duecento testi-monianze della resistenza partigiana locale, ricostruendo i fatti avvenuti intorno alla fucilazione di sette parti-giani a Cuggiono nel ’44; Il quaderno di Carla (di Massimiliano Tenconi e Alberto Magnani) è il diario di un’o-peraia dell’ex Novaceta, altra fabbri-ca locale, scritto in treno durante la sua deportazione in treno alla volta di Auschwitz avvenuta in seguito ad uno sciopero; parti di questo libro sono

state poi inserite da Einaudi in un vo-lume dedicato alla Shoah e alla depor-tazione, a sottolineare appunto come la microstoria sia parte integrante e imprescindibile della più complessa e articolata macrostoria.

L’Albero della Memoria è solo una delle tredici collane: raccontaci qualcosa anche delle altre. Il territorio e il legame col locale sono lo spunto alla base di tutto. Selezionia-mo le opere da pubblicare con atten-zione, per dare a ogni libro la cura che merita, cercando sempre di intreccia-re le storie in una rete locale. La colla-na dei Libri della Conchiglia nasce da un amore spassionato per il cammino e per il tempo che il cammino permet-te di dare alla vita: guide, pensieri e riflessioni sulle orme del cammino di Santiago ma non solo: Viandanti Pen-sieri ad esempio è un agile taccuino di Gianluca Bonazzi, con aforismi alter-nati a pagine bianche raccolti durante un percorso a piedi tra paesi che di-versamente non si visiterebbero. Op-pure come Acquarellandando di Clau-dio Jaccarino, guida turistico-artistica dalle pagine “imbiancate” con i suoi acquarelli, che hanno l’istantaneità e la precisione degli haiku giapponesi. Fiume Azzurro è poi la collana per ra-gazzi che racchiude le avventure di Ti-Jones, impavida formica del Parco del Ticino nata dalla penna di Paola Ga-iani e Bruno Testa, le cui storie sono spunto per affrontare la biodiversità di quell’ecosistema; il terzo libro della collana si è servito di occhiali per im-magini 3D, mentre per la quarta pub-

intervistando

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Luca Malini

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blicazione sono previste diverse ap-plicazioni per interagire con la storia e renderla guida interattiva del Parco del Ticino. A questo progetto aderisce l’Ente Parco del Ticino, anche se rap-presenta un po’ un’eccezione, poiché cerchiamo di pubblicare con le nostre sole forze, per garantirci la massima libertà, anche se questo vuol dire sfor-zi enormi.Una delle ultime pubblicazioni rien-tra in una collana dedicata al fumetto ed è OrfeO ed EuridicE – Andrei fino all’inferno per te del bravissimo Mat-tia Croce. Le collane però sono tante: parlare di alcune e tralasciarne altre mi fa sentire in colpa, parlerei per ore. D’altro canto quando seguo la re-alizzazione di un’opera mi emoziono tutte le volte che vado in tipografia a ritirare la prima copia del libro: quan-do questo non accadrà più, beh, sarà il momento di fare altro.

Incontriamo Luca Malini, ingegnere meccanico in Alfa Romeo fino al 2004, cresciu-to respirando il profumo della carta accanto al padre Tino, già libraio dal 1976. Nel 1997 Luca decide inizia-re l’avventura de La Memo-ria del Mondo, libreria che nel 2006 diventa anche casa editrice.Lo intervistiamo di ritorno dalla X Rassegna della Mi-croEditoria di Chiari, dove la sua casa editrice ha otte-nuto il riconoscimento Mar-chio MicroEditoria di Qua-lità nella sezione Narrativa per l’opera odessa di Ales-sandro Perdon e nella sezio-ne Bambini-Ragazzi con Ti-Jones e la Banda del Riso di Bruno Testa e Paola Gaiani.

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Luca, sei libraio ed editore: hai in progetto un futuro come autore?No, autore no, anche se è una cosa che mi intriga molto. Penso a un progetto dell’editore Feltrinelli, che diceva che l’ideale sarebbe “scrivere, pubblicare e vendere, chiudendo così l’intera fi-liera”. Ma no, aldilà delle battute, no, non penso di scrivere.

Una libreria e un editore molto ra-dicati nel territorio. in che modo cercate di fare rete?In molti modi. Con il progetto di OrfeO ed EuridicE ad esempio ci affianca Fondazione Per Leggere – Biblioteche Sud Ovest Milano – con un program-ma di avvicinamento al fumetto nelle scuole. Ci piace inserirci nel sociale, come è avvenuto con Nubi in transi-to (di Marcello Mazzoleni), che tratta del tema di panico, ansia, agorafobia dalla parte di chi l’ha vissuto in prima persona, dalla persona con cui condi-vide il quotidiano e da una psicologa. è un libro molto riuscito, che ovvia-mente non ha la soluzione al proble-ma, ma che ha venduto quasi mille copie, un traguardo notevole per la microeditoria.

Avete la fortuna di gestire due ter-zi del circuito vitale di un libro: pubblicate e vendete. Come riu-scite a rapportarvi invece alla di-stribuzione?è vero che abbiamo la fortuna di po-ter vendere anche le nostre pubblica-zioni, ma siamo molto attenti alle esi-genze dei nostri lettori, che vogliamo si sentano liberi di trovare da noi quel che preferiscono.Così, per una sorta di pudore, non ostentiamo le nostre pubblicazioni, che sono sparse tra gli scaffali tra mi-gliaia di altri libri. La distribuzione è effettivamente la nota dolente: ci sono circa cinque distributori nazionali che fanno il mercato, una decina di locali e regionali che cercano di sopravvive-re, e molte altre meteore che si esau-riscono in un paio d’anni di attività. Il nostro distributore, molto bravo e molto serio, sta avendo sempre più difficoltà a resistere in un contesto in cui pochissimi distributori preten-dono di gestire il mercato generale, che non prevede editori indipendenti all’interno delle librerie della grande distribuzione.

è tuttavia strano che una piccola realtà indipendente riesca a so-pravvivere, o meglio ancora a vive-re, in un momento in cui sembra che possano esistere solo grosse catene di distribuzione. Qual è il vostro segreto?Sopravvivere è il termine corretto. Un film bellissimo con Al Pacino, Ogni maledetta domenica, in un famoso di-scorso sintetizza molto bene quel che facciamo: “La vita è un gioco di centi-metri: si combatte per un centimetro,

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Luca Malini

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ci si difende con le unghie e con i den-ti per ogni centimetro, perché quando andremo a sommare tutti quei centi-metri il totale farà la differenze”. Dob-biamo riuscire a fare le cose bene, ma soprattutto mantenendo costante uno standard elevato: non possiamo per-metterci di sbagliare.Abbiamo lavorato molto con la sco-lastica facendo dei “piccoli miracoli” (da queste pareti generalmente per la scuola escono venti mila libri in due mesi) e negli anni ci siamo guada-gnati la fama di riuscire a reperire in 24/48 ore i testi disponibili sul territo-rio nazionale.Questo tuttavia lascia pochissimo margine d’errore: se riuscissimo a la-vorare con più serenità, con più tran-quillità, tutta la filiera ne giovereb-be. Ma il pubblico, in gran parte per colpa/merito di internet, è inevitabil-mente cambiato: è più informato, più consapevole, ha pretese più elevate.

internet e il digitale: qual è la po-sizione di una libreria e di un edi-tore che del territorio ha fatto la sua forza rispetto alla perdita di confini della rivoluzione digitale?Il digitale penso sia una grandissima opportunità, tant’è che il prossimo anno inizieremo a pubblicare, accan-to al cartaceo, anche degli eBook. Tuttavia penso che il cartaceo man-terrà sempre un’altra funzione: quella di memoria tangibile, di ricordo vivo più facilmente assimilabile, che con strumenti come il reader non è ugua-gliabile. La frenesia inevitabilmente ci porta al digitale, ma è anche vero che l’oggetto concreto, il libro carta-ceo, continua ad esistere con un valo-re proprio. Lo sanno bene le librerie online, che sul cartaceo fanno grandi vendite con servizi molto rapidi, di-ventando dei concorrenti agguerriti; ma anche queste hanno dei limiti: non sono radicate nel territorio, non fanno

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rete, non conoscono effettivamente il loro lettore come possiamo fare noi.Proprio perché crediamo nel senso del cartaceo come oggetto di valore, con una memoria fisica, dal prossimo anno ci approcceremo al digitale cer-cando di proporre i due prodotti ad un prezzo simile. Questo ci porterà ad avere degli eBook con un prezzo leg-germente più alto di quello del mer-cato e dei cartacei ad un prezzo me-diamente ridotto, in modo da cercare di trasmettere il fatto che entrambi siano due strumenti per un fine unico.

Un’ultima domanda prima di la-sciarci. Da due anni siete orga-nizzatori attivi di Pagine al sole,

ORFEO ED EuRIDICEAndrei fino all’inferno per te

Lui non si sarebbe dovuto girare a guardarla. Ma l’amore e non certo il desiderio di trasgredire ad un ordine ricevuto lo spinge a volgersi indie-tro e a violare il divieto degli dei. È la storia di Orfeo ed Euridice, un inno all’amore eterno che non conosce ostacoli, che non si arrende mai e che dura per sempre. Un mito che affrontando le tematiche universali dell’ine-sorabilità del destino, del rapporto fra amore e volontà, fra vita e morte, ha affascinato poeti, pittori, drammaturghi e musicisti di tutti i tempi, cat-turandone l’interesse e divenendone fonte di ispirazione. Un mito che ora, per mano di Mattia Croce, diventa un fumetto illustrato in 47 tavole. Un viaggio sconvolgente nella mitologia greca tra demoni,Dio Apollo, Cerbe-ro, Caronte, Ade, fiumi infernali...e, su tutto, l’amore per Euridice.

La passione infinita, l’amore, il mito. Il mito a fumetti, tavole che celebra-no il percorso artistico di Mattia Croce. Ha lavorato per 7 anni nell’ambito della pubblicità e dello sviluppo di software ed animazioni. Attualmente ha un proprio studio freelance dove si occupa anche della realizzazione di rendering fotorealistici, cd-rom multimediali e animazioni di vario genere.

intervistando Luca Malini

a cura di Daniela Villa

evento che si inserisce nella festa del solstizio d’estate a Villa An-noni a Cuggiono, in cui radunate editori indipendenti. Raccontaci un po’ quest’esperienza.Siamo co-organizzatori insieme all’E-coistituto della Valle del Ticino e Fon-dazione Per Leggere di questo even-to che dà grandi fatiche e altrettanto grandi soddisfazioni. Pagine Al Sole (www.pagineasolsole.it) è diventato un gradito appuntamento per circa una trentina di piccoli editori indipen-denti che in questa cornice trovano uno spazio interessante, attualmente gratuito, per presentarsi al pubblico dell’alto milanese. ●

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Libreria La Memoria del MondoGalleria Portici, 5 – Magenta (MI)

www.memoriadelmondo.it

Libreria EditriceLa Memoria del Mondo

www.lamemoriadelmondo.it

Fumetto f.to 20x20Autore: Mattia CroceEditore: La Memoria Del MondoPagine: 72 Prezzo: € 12,00ISBN: 9788895898704

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PAGINE AL SOLE

L’Ecoistituto della Valle Del Ticino in collaborazione con LA MEMO-RIA DEL MONDO LIBRERIA EDI-TRICE organizza-no una rassegna all’interno della Festa Del Solsti-zio d’Estate che vede protagonisti oltre 30 editori indipendenti, pro-venienti da tutta Italia, che espor-ranno i loro cataloghi al pubblico e, tramite reading e presentazioni, po-tranno far conoscere, direttamente dalla voce dei loro autori, oltre 40 opere, in un programma fittissimo di due giorni. Le tematiche privile-giate della manifestazione del 2012 sono state ecologia, ambiente, energia, sviluppo, territorio e biodi-versità.

www.paginealsole.it

BOCO DIPINTA

Luca Mailini si occupa anche del progetto Boco Di-pinta: Boco è un paese sulle mon-tagne, nella val d’Ossola, che con-ta sette abitanti fissi, da cinque anni museo all’a-perto che espone sculture e opere

di artisti amici; nel 2013 diventerà Ecomuseo per la prima biblioteca di proverbi montana.

www.bocodipinta.it

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una par-tecipazione ad un antolo-gia, ha intra-preso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la cono-scerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capola-vori di varie correnti arti-stiche.

pennellate di parole

“Si fermano, mi ammirano e sottovoce commenta-no. Così da anni. Ma quanti? Ho perso il conto…Ferma, costretta in questa posizione così leziosa è vero, ma tanto scomoda… A suo tempo mi sarei do-vuta rifiutare, perché non ci pensai?...Oh, se solo lo avessi immaginato, se solo mi fosse sfiorata l’idea, di come sarebbe andata a finire! Di certo avrei opta-to per una posa più comoda, sicuramente meno chic ma la punta del piede sinistro e la spalla destra così abbassata da mettere a repentaglio la mia postura, ne avrebbero di certo sofferto meno! Che ore saranno? Che giorno è? Mercredi, oui, mer-coledì, il francese ogni tanto mi prende…. C’è an-cora parecchio movimento, il tipico via vai da tar-da mattinata; ahimè, l’ora per sgranchirsi è ancora lontana. A osservare quanta poca stoffa ricopra i corpi delle dame, deve fare molto caldo fuori; pelle lucida, ven-tagli in movimento. Il ventaglio continua a resistere. Col tempo ho imparato: quand le soleil s’est tres chaud, les filles et les dames si… scoprono ! E vanno ben oltre le mura delle loro camere, ma per le vie, a passeggio sui boulevards, a farsi carezzare dei raggi del sole sulle panchine dei giardini, in mezzo a uo-mini che non sono né mariti, né tantomeno amanti! Altro che “belle époque”, questa sì che è “liberté”! La libertà l’aveva nello sguardo profondo la giovane donna di ieri, che per almeno mezz’ora è rimasta qui, con me. Aveva un volto fiero, la chioma mossa ramata, la pelle appena tinta dal sole, un abito corto dalla fantasia floreale, così leggero che i seni si la-sciavano vedere. Magre le gambe, dalle ginocchia ossute, ai piedi due infradito senza tacco. Mi ci sono voluti tanti anni per imparare tutti questi vocaboli, ai miei tempi in vita non esistevano. Que-sta mia permanenza nel mondo oltre la data di mor-te, mi ha portato nuova conoscenza…

Madame Charles Max

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Giovanna Vannininu

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Giovanni Boldini (1842 - 1931)Olio su tela cm 200 x 100Ritratto di Madame Charles Max(1896) Museo d’Orsay a Parigi

Ma torniamo alla giovane donna che mi ammirava rapita. Ve l’ho detto, è rimasta in mia contem-plazione per almeno mezz’ora, pareva volermi rovistare l’anima, far luce sul mio passato, attende-re che le raccontassi in qualche modo la mia storia. Ho inteso di far lo stesso io con lei. Così gli ho dato un nome, un’età, e un so-gno: Letizia, anni ventitre, sogna un allevamento di cavalli in Anda-lusia. E mentre mi imbarcavo in questo nuovo gioco, gli occhi oce-ano di lei sezionavano la tela alla ricerca dell’oltre, del dietro, del di là. Strana la sensazione prova-ta, come uno smaterializzarsi, un tornare nel pennello, nel colore sulla tavolozza, nell’immaginario di chi mi ha dato vita. Così, una di fronte all’altra, ci siamo cercate nelle rispettive storie; lei frugan-te nel mio passato di nobil donna frivola, io nell’immaginare l’ipo-tetico evolversi del suo sogno. Il silenzio traboccava di emozioni, fino a che non ho ripreso coscien-za del mio stato; un’impressione, un attimo fermato, un frammen-to di quotidiano imprigionato in cornice…”

Letizia si scosse e si guardò in-torno. Nessuno di quelli entrati con lei nella sala era più li. Ma-dame Charles Max sì.

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Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe MutevoleFederica Ferretti ci presenta una breve selezione di titoli dalla collana Radici – Letteratura Abruzzese diRupe Mutevole Edizioni.

Con la scrittura di un abruzzese d’adozio-ne, Fabio Sorrentino, parlo addirittura

di un incontro folgorante, e non solo perché si tratta di un poeta che vive da sempre del mondo e nel mondo si racconta. La bellezza di un incontro “virtuale”, si è concretizzato in un’opera, I sogni dei cie-chi, nella collana Radici, letteratura Abruz-zese, Rupe Mutevole Edizioni, che la dice lunga sulla sua sensibilità.

Nata come opportunità per i nostri conter-ranei, in segno di stima e di amicizia, Radici si commuove ed inchina di fronte ad un ma-estro delle parole, che accoglie ed acclama. Perché Fabio ci colpisce dritto al cuore per la spontaneità di una visione a portata di mano, che riesce ad unire in maniera idil-liaca la terra con le stelle, pur non dimen-ticando di lanciare uno sguardo critico alla realtà, ai problemi di ogni giorno, alle in-giustizie sociali, ai fatti di cronaca che lui non vuole più tacere.E si manifesta attraverso il suo spessore di scrittore, “politicos” nel momento in cui torna a dedicarsi alla quotidianità, di cui fa tesoro e propone la sua lettura, per rin-cominciare a baciare il mondo, con quella freschezza di fanciullo che si risveglia alla vita. Ancora per una volta, l’Abruzzo è lieto di festeggiare un incontro foriero di emo-zionanti sviluppi culturali. ●

I SOGNI DEI CIECHIAutore: FABIO SORRENTINOEditore: Rupe MutevoleCollana: Radici – Letteratura AbruzzeseIsbn: 978 88 6591 216 4Prezzo: € 10

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I SOGNI DEI CIECHIAutore: FABIO SORRENTINOEditore: Rupe MutevoleCollana: Radici – Letteratura AbruzzeseIsbn: 978 88 6591 216 4Prezzo: € 10

LA LuNA SCRICCHIOLAAutore: Federica FerrettiEditore: Rupe MutevoleCollana: Radici – Letteratura AbruzzeseIsbn: 9788865912485Prezzo: € 10Copertina: “Leda e il Cigno” Vincenzo Conciatori

Booktrailer: http://www.youtube.com/watch?v=HgjVkK70D5s(Musiche gentilmente concesse da Lorenzo Pescini)

In una serata di fine agosto, Alber-ta si ferma ad ascoltare lo scric-

chiolio della luna mentre un senti-mento “virtuale” attecchisce nella sua anima, per sostituire presto, troppo, i suoi affetti “reali”. Da al-lora, e sembrerebbe per sempre, rimane invischiata in una storia di“quotidiana follia”. Parafrasi di un’esistenza parallela, paradossale, essenzialmente notturna, la quale, suo malgrado, finisce con il brillare di luce riflessa per intrinseca natu-ra. Quando si apre quella finestra della sua chat, lei smette all’im-provviso di dare tutto per scontato, ricercare, a tutti i costi, la norma-lità di ogni giorno, perché disinne-

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Informazione letterariaCasa Editrice Rupe Mutevole

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ero

sca lo stato di semi-quiescenza, di muta, in cui era precipitata nono-stante fosse una neo-moglie “ feli-ce”. Comprende di colpo si essere una larva che, piuttosto, avrebbe voluto imparare a volare ma, nel frattempo, avrebbe dovuto rinchiu-dersi nel suo bozzolo, trasformarsi in una crisalide. Il romanzo, allora, combacia con il lungo monologo della donna-farfalla, per costituire un’introspezione purissima, la sua come di altre mille anime femmini-li... Alberta si materializza in pen-sieri lineari, scarni, i quali si rincor-rono in speciali micro-capitoli, il cui titolo ne riassume il senso e diven-ta il simbolo della precarietà di cia-scun momento; della fragilità degli umori di giornate interminabili... Una storia di incomunicabilità in un mondo inflazionato da  pseudo – media; un appello a recuperare la concretezza dei giorni, a rincomin-ciare a guardarsi attorno, per poter infine scoprire che la Luna può de-cidere di venirci a trovare di nuo-vo sulla Terra, anche se sotto delle mentite spoglie, un  falso nome. ●

La scrittrice e poetessa abruzze-se Federica Ferretti, la cui prima

opera letteraria, Il canto del “Cigno Rosso”, è stata da poco segnalata sul Blog di MG Farina e Francesco Alberoni, ha ricevuto l’ulteriore pre-stigiosa segnalazione sulla famosa pagina Fb Semi di Zucco, da par-te della giornalista Rai Rita Rocca che, postando il book trailer de “La Luna Scricchiola”, ha notevolmente apprezzato la forza innovatrice del suo linguaggio (si ricorda che Fede-rica ha inventato il romanzo on-li-ne). Il 26 novembre il suo ultimo ro-manzo sarà presentato sulle pagine della rivista “L’Accento di Socrate” dalla stessa MG Farina. Il libro sarà presentato quindi alla Fiera Più li-bri più liberi a Roma, tra il 6 ed il 9 dicembre 2012.

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Concorso letterario Prima edizione

“Nei libri con Medeo” Concorso letterario riservato ai romanzi e ai racconti inediti

a votare saranno gli utenti del social network Medeo!

Sei uno scrittore?IscrIvItI al social network per la cultura Medeo.it e manda il modulo di iscrizione entro il 28.02.2013. sezione romanzi: se hai meno di 26 anni potrai partecipare nella catego-ria Medeo Young, altrimenti iscriviti alla categoria Medeo senior.sezione racconti: partecipa con il tuo racconto al concorso dal tema “c’era una volta...”. La categoria è libera.

Sei un lettore?IscrIvItI al social network per la cultura Medeo.it e potrai leggere e votare gli estratti dei romanzi e dei racconti in concorso. I più votati dagli utenti del social network arriveranno alla fase conclusiva del concorso in cui una giuria decreterà il vincitore per ogni categoria.

Il concorso è organizzato con il patrocinio di Fondazione Per Leggere - Biblioteche sud Ovest Milano, e con la collaborazione di Diamond Editrice.

scarica i moduli per partecipare: Bando - Modulo

Scopri Medeo.it, il social network per la cultura, iscriviti al concorso Nei libri con Medeo.

La partecipazione è gratuita!

Il primo classificato in ogni categoria sarà pubblicato GrAtUItAMENtE da Diamond Editrice!

www.fondazioneperleggere.it www.diamondeditrice.eu

Affrettati, le iscrizioni sono aperte fino al28 febbraio 2013!

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ero60Tutti per leggere:

Un sostegno con-creto per le bi-blioteche del-la Fondazione Per Leggere e, al contempo, un aiuto reale alle molte libre-rie indipendenti del territorio.Si chiama “Borsa Tito-li” ed è l’ultima iniziativa rien-trante nella campagna ‘Tutti Per Leggere’, il progetto vol-to al coinvolgimento del terri-torio e delle sue comunità nel percorso di sostegno alle bi-blioteche rientranti nella rete della Fondazione. “In buona sostanza – spiega Va-lentina Bondesan, respon-sabile di area della Fonda-zione Per Leggere - forti del successo dell’iniziativa di rac-colta libri a favore di una bi-blioteca alluvionata della Lu-nigiana, che ha portato alla donazione di oltre 12.000 volu-mi, la Fondazione Per Leggere ha deciso di aprire un quarto canale di sostegno alle biblio-teche”.Così dopo le tre tipologie di sostegno economico previste (Sostenitore ordinario, Soste-nitore Benemerito e Sostenito-re Volontario) ecco una nuova forma di donazione che preve-de l’acquisto da parte dell’u-tente di uno o più titoli, sele-

zionati da una lista redatta e pubblicata bi-mestralmente a cura del bi-bliotecario.

“In questo modo faremo affluire in

biblioteca nuovo pa-trimonio, di recente pub-

blicazione e di sicura utilità. Ogni donazione sarà identifi-cata da una sorta di ex-libris, adesivo sui cui il donatore, se vorrà, apporrà la propria firma. L’iniziativa mira anche a elimi-nare quella forma sedimentata di pregiudizio per il quale libre-rie e biblioteche sono competi-tor. Questa è solo una possibi-le forma di collaborazione che porterà vantaggi a entrambe le realtà, alleate semmai nella missione di diffusione delle pra-tiche di lettura”.

Le donazioni permetteranno di integrare gli acquisti garantiti dagli investimenti dei comuni, diminuendo le code di prenota-zione su titoli particolarmente ricercati e offrendo ai bibliote-cari uno strumento per arric-chire le sezioni specialistiche del patrimonio.

“Con la ‘Borsa Titoli’ – rimar-ca il Presidente di Fondazio-

Dalla donazione economica alla “borsa titoli”

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ne Per Leggere Cesare Nai - pur non obbligando l’utente ad acquistare in precisi punti vendita, lo inviteremo a recar-si presso una delle librerie in-dipendenti presenti sul territo-rio, molte delle quali sono già legate a Fondazione nel circu-ito delle convenzioni, dove po-trà godere di uno sconto appo-sitamente concordato. Ci pare questo un modo per ribadire una volta di più come Fondazio-ne Per Leggere sia un soggetto che vive a stretto contatto con il suo territorio di riferimento e le sue Comunità”.

Lo start up della “Borsa Titoli”è fissato per lunedì 12 novem-bre e sarà opportunamente pubblicizzato attraverso locan-dine dedicate da distribuire nel-le librerie, e pannelli, adesivi e segnalibri tematici da destinare alle biblioteche del circuito di Fondazione Per Leggere.

FONDAzIONE PER LEGGERE BIBLIOTECHE SuD OVEST

MILANO

La “Fondazione Per Leggere – Bi-blioteche Sud Ovest Milano”, fon-data nel maggio 2006 con sede ad Abbiategrasso (MI), conta tra i fondatori 55 Comuni, mentre le bi-blioteche che ne fanno parte sono 60. La Fondazione nasce con lo scopo di promuovere la lettura in tutte le sue forme, di valorizzare il patrimonio librario e documenta-rio presente nelle biblioteche del sud ovest milanese e di migliora-re la qualità dei servizi di pubbli-ca lettura offerti ai cittadini della propria area, che sono oltre mezzo milione su di un’area pari a circa un terzo della provincia di Milano. Agisce in stretta collaborazione con i Comuni e con le loro biblio-teche per facilitare e sostenere le occasioni di contatto con la lettura attraverso l’organizzazione di atti-vità e iniziative sul territorio, coin-volgendo scuole, associazioni, enti, realtà produttive. Le sue attività sono molteplici: dalla definizione di strategie e obiettivi dell’attività delle proprie biblioteche, all’orga-nizzazione e gestione del servizio di prestito interbibliotecario; dal-la catalogazione centralizzata su standard internazionali e locali di riferimento, al coordinamento del-la biblioteca centrale; dallo svilup-po e coordinamento degli acquisti librari, al monitoraggio delle atti-vità delle biblioteche.

www.fondazioneperleggere.it

Prosegue la campagna a sostegno delle Biblioteche del sud ovest milanese e della Fondazione Per Leggere, partner di Medeo per il concorso letterario NEI LIBRI CON MEDEO Dalla donazione economica alla “borsa titoli”

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uN APPELLO PER IL SALVATAGGIO DEL PATRIMONIOCuLTuRALE DELLA NuBIA

Una parte del patrimonio culturale della Nubia sudanese è a ri-schio in relazione alla prossima attuazione di un programma go-vernativo di costruzione di nuove dighe nel Medio Nilo, fra cui quelle dell’Alto Atbara, di Kajbar e di Shereiq. è necessario e ur-gente mobilitarsi per salvare il salvabile nel poco tempo che rima-ne prima che quei progetti trovino attuazione, tentando di attirare missioni archeologiche nelle zone interessate.

Sono stati questi i temi trattati nel corso di un  incontro avvenuto il 15 marzo scorso al British Museum a Londra fra funzionari del Ministero sudanese per le antichità, funzionari del Dams Implementation Unit (DIU) del Ministero sudanese delle risorse idriche e dell’elettricità ed esperti in-ternazionali, per iniziativa della bri-tannica International Society for Nu-bian Studies (ISNS) e della sudanese National Corporation for Antiquities and Museums (NCAM). Infatti, se da un lato la costruzione

delle dighe darà impulso allo sviluppo economico del Sudan, per-ché aiuterà a sfruttare le risorse locali, favorendo così il benessere della comunità nazionale, dall’altro causerà la formazione di gran-di laghi artificiali in zone che sono state densamente popolate dalla Preistoria al post-Medio Evo, con la conseguente perdita di molti siti archeologici, che includono, fra l’altro, vestigia del Regno di Kerma, del Nuovo Regno egizio e dell’arte cristiana medievale.Il problema si pone non tanto per la zona di Shereiq, dove andrebbe persa una fortezza medievale; quanto per la zona di Kajbar, dove si stima che finiranno sott’acqua 275 siti archeologici, secondo una stima del NCAM, se non molti di più (David Edwards, dell’Uni-versità di Leicester ha condotto un’indagine a vasto raggio nella regione di Mahas, in collaborazione con l’Università di Khartoum, raccogliendo dati su 700 siti e segnalando anche alcuni siti-chiave e campi d’indagine che, a suo avviso, meriterebbero particolare attenzione). Fra i siti destinati a scomparire, vi sarebbero l’isola di Arduan, dove esiste una straordinaria concentrazione di vasellame pre-Kerma, e il sito di arte rupestre di Sabu. 

Non solo vecchie pietre

Merowe Dam in Sudan

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Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei po-poli antichi.Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Saha-ra orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica(www.natalebarca.it).blog: http://natalebarca.blogspot.it

Natale Barca

Inoltre l’innalzamento del livello delle acque del fiume renderà ne-cessari l’evacuazione e il successivo reinsediamento altrove della po-polazione residente. Si parla di oltre venti mila fra uomini, donne e bambini.Il rischio è che possa ripetersi quanto è già successo in occasione del-la costruzione della diga di Meroe.Meroe è una località situata circa 350 km a nord di Khartoum, fra la IV e la V Cataratta del Nilo, più vicino alla IV. Si trova lì la diga più grande dell’Africa,  lunga 9 km e alta 67 m. Questo sbarramento è stato costruito essenzialmente per la produzione di energia elettrica, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità della rete elettrica naziona-le. La sua costruzione, ultimata nel 2009, ha causato la formazione di un lago lungo 174 km, che rappresenta una riserva d’acqua pari a 1/5 del flusso annuo del Nilo.

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di Natale BarcaNon solo vecchie pietre

La formazione del lago di Meroe ha reso necessaria l’evacuazione di 60 mila persone, per la maggior parte nomadi della tribù Monasir e per il resto coltivatori di datteri. Tutta questa gente è stata poi reinsediata ad Al-Multaqah, ad Al-Makabrab e ad Al-Muqadam. 

Il Nilo, nella zona di Meroe, attraversa un territorio ricco di siti archeo-logici, che vanno dalla Preistoria al Periodo Islamico. Molti siti sono finiti sott’acqua a causa della formazione del lago artificiale.

Molte altre testi-monianze hanno però potuto essere salvate grazie agli scavi mirati com-piuti da numerose istituzioni cultu-rali britanniche, italiane, polacche, statunitensi, suda-nesi, tedesche e ungheresi nell’am-bito dell’attuazio-ne del Merowe Dam Archaeologi-cal Salvage Project (MDASP).

Il MDASP è stato modellato sull’esempio dell’iniziativa promossa dall’Or-ganizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultu-ra (UNESCO) nell’imminenza della costruzione dell’Alta Diga di Assuan e in previsione della formazione del lago Nasser (anni ‘60 del Novecento).

In quella circostanza, più di mille siti archeologici sono stati documenta-ti, e - per impedire che venissero sommersi - interi edifici, fra cui i templi di Abu Simbel e il Tempio di File, sono stati rimossi, e trasferiti altrove oppure donati a vari musei, fra cui il Museo Egizio di Torino.I due templi di Abu Simbel - quello principale dedicato a Ramesse II, e quello secondario, dedicato alla regina Nefertari - sono stati tagliati a pezzi e rimontati 65 m più in alto e 200 m più indietro, mantenendo l’o-riginario orientamento. Questo ha richiesto uno sforzo tecnologico senza

Abu Simbelnu

mer

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precedenti, il lavoro di due-mila uomini, guidati da un gruppo di esperti cavatori di marmo italiani, protrat-to per quattro anni (1964-1968), e una spesa di 40 mi-lioni di dollari.

Un formidabile impulso all’intrapresa di quell’ini-ziativa è venuto dall’allora Presidente degli Stati Uniti d’America, John Fritzgerald Kennedy. Nel Memorial di J. F. Kennedy a Boston è con-servata una documentazio-ne del ruolo di stimolo e di proposta svolto nella circo-stanza dall’Avvocato Agnel-li, Presidente della FIAT, e il ruolo di mediazione svolto dalla First Lady, Jacqueline Kennedy.  

In seguito l’UNESCO è intervenuta per il salvataggio del Tempio di Iside a File. Pure questo complesso archeologico è stato “smontato” pezzo per pezzo e poi “rimontato”. Questo è avvenuto con il finanziamento del Go-verno Italiano e il lavoro di tre anni (1977-1980) di tecnici e maestranze italiani. Ora il complesso si trova in un luogo più sicuro, ad Agilkia, a 550 m di distanza dalla sede originaria. ●

Tempio File

Alta diga Assuan

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Declinazioni Il concetto di “remake” è comune ad ogni conoscitore anche superficia-le del cinema; in effetti è applicabile anche ad altre forme di comunicazi-one, come i videogiochi, dove spesso si chiama “reboot”, o i fumetti, dove il termine specifico è italianizzato in “riscrittura”, eppure è in teatro che trova la sua forma massima. Spesso per quanto riguarda il cinema e i vid-eogiochi (per i fumetti, invece, è tutta un’altra questione) un remake è vis-to con una certa diffidenza, segno di mancanza di idee dell’autore (regista o programmatore), opera in massima parte intesa per il suo valore tributar-io all’originale che per la sua qualità intrinseca. In teatro invece è la norma. Fughi-amo subito qualunque dubbio sul fatto che manchino gli spettacoli: la storia del teatro è abbastanza ricca da fornire migliaia di ottimi spettaco-li da mettere in scena e ne vengono scritti continuamente di nuovi. Che cosa spinge allora alla riproposizione continua di opere che sistematica-mente, quasi tutti gli anni, vengono rimesse in scena? La prima e più superficiale riflessio-ne ci porta verso gli aspetti più econ-omici della faccenda: uno spettacolo deve attirare pubblico per essere un successo e quindi la scelta cade sem-pre sulle stesse opere per richiamare spettatori. In secondo luogo i registi che af-frontano un testo già rappresentato magari centinaia di volte, vogliono generare una rappresentazione che sia propria, dare la loro impronta ad

Teatro e letteratura

un testo che amano. Questo è banale, inutile nasconderlo. Meno banale è però la risposta del pubblico appas-sionato di teatro, disposto come non mai farsi raccontare sempre le stesse storie con un vestito, un arrangia-mento differente. Il pubblico teatrale accetta senza mezzi termini di rive-dere qualcosa se la regia è diversa. Per quanto il cinema abbia possibil-ità tecnologiche molto più avanzate, è ancora in teatro che si sperimenta di più, forse proprio per i limiti intrin-sechi di quest’arte, che necessita la rappresentazione dal vivo. E’ incredi-bile come nemmeno la letteratura viva una tale quantità di riscritture, eppure ha mezzi ancora maggiori del cinema, perché non ha il vincolo della rappresentazione visiva, ma può ap-poggiarsi all’immaginazione dei let-tori. Il fatto è che il pubblico sente di pot-er vedere qualcosa di nuovo ogni vol-ta che andrà a rifruire di uno stesso

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Studio recitazione da 13 anni, ho cominciato all’università, poi sono passato dal Teatro Libero e sono approdato al Teatro della Contraddizione dove ho completato la mia formazione… Beninteso che la formazione di un ar-tista non si completa mai. Faccio parte della compag-nia Orama. Sono autore di alcuni monologhi.

35www.teatrodellacontraddizione.it

testo con un diverso regista. Le possibilità espressive sono infi-nite. Recentemente a Milano è stato messo in scena due volte “Il grande inquisitore” di Dostoevskij, con risul-tati molto differenti. Non è sorpren-dente per chi è abituato al teatro, ma è interessante vedere come lo stesso testo possa ispirare rappresentazi-oni non solo diverse, ma addirittura opposte, sia nelle scelte più pretta-mente registiche, sia nel messaggio che si finisce per lanciare. L’opera si apre con il racconto di una donna della Siviglia del 1500 che vede Gesù al suo secondo avvento che resuscita la sua bambina e poi vi-ene catturato dal Grande Inquisitore. In uno degli spettacoli la parte della donna era interpretata da un’attrice che in prima persona parlava della sua esperienza, nell’altro da un at-tore (che poi avrebbe rappresentato Gesù) che parlava in terza degli even-ti della donna. L’effetto è opposto: la recitazione in prima persona punta di più all’aspetto emotivo della vicenda, quella in terza, necessaria per via della scelta di un attore maschio che poi avrà il ruolo di un altro personag-gio, è più al servizio della narrazione degli eventi. Se la donna, parlando in prima persona, crea un contrasto emotivo tra il suo coinvolgimento e la distanza teologica dell’inquisitore, la terza persona genera una distanza storica, che fa sentire gli anni che separano gli spettatori dal tempo del-la vicenda. Ma non ci si ferma qui. Un ulteriore livello di interpretazione si trova nella negazione di questi con-

Filippo Massaronum

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trasti, tanto che, nel primo caso, la donna recita in uno spettacolo ambi-entato nel 1500 e nel secondo caso l’attore interpreta in un contesto a-temporale o contemporaneo. Negare i contrasti a teatro è sempre discuti-bile, ma qui preme rilevare il sistema di corrispondenze tra due spettacoli con lo stesso testo con scelte regis-tiche opposte ma ugualmente legit-time. L’Inquisitore stesso, come tutti i personaggi teatrali, ha innumerevoli declinazioni: le due utilizzate sono state il “classico” e il “teologo”. Nel-la versione classica l’inquisitore è un uomo avanti con gli anni, arrab-biato e pieno di indecisioni, che con una lucidità teorica poco sostenuta da una lucidità interiore scatena la sua insoddisfazione su Cristo. La versione teologica, invece, rinuncia ai contrasti interiori per presentare un cattedratico, che forte della sua consapevolezza teologica, schianta la sua crudeltà contro Cristo, senza mai mettersi in discussione. Al con-trario di quanto si possa pensare la versione “classica” è dello spettacolo a-temporale a introduzione in terza, e il teologo di quella storica! Ecco come emergono gli aspetti modulari delle scelte registiche. A seconda di dove si vuole creare tensione e con-trasto si scelgono degli elementi che

Filippo Massaroa ben vedere potrebbero anche essere rimescolati. Questo concetto non è cer-tamente esclusivo del teatro, ma quan-do quest’arte propende per rimettere in scena dei testi già rappresentati, ne mostra in modo molto chiaro la strut-tura. Ancora qualche esempio per comple-tare la comparazione dei due spetta-coli e chiarire ulteriormente la natura modulare delle scelte registiche. Un’altra interessante differenza, del tutto analoga alla precedente, è l’uso del linguaggio. In uno dei due spet-tacoli si è mantenuta una traduzione aulica, nell’altro si è modernizzato il testo. Anche qui sorprende trovare il linguaggio arcaico nello spettacolo a-temporale, e quello contemporaneo nell’ambientazione storica. Gesù non dice mai una parola. In un caso Cristo ogni tanto raccoglie una simbolica chitarra e con un suono che non è parola anticipa il finale, dove con un bacio perdonerà l’Inquisitore. Nell’altro caso invece il Profeta rimane muto e invisibile in volto, segno della sua totale sconfitta, rafforzata dalla scelta di non rappresentare il finale con il bacio. Ecco quindi come il silen-zio può essere interpretato in modo del tutto opposto. Spesso capita di vedere nelle stagioni della propria città gli stessi spettacoli a distanza brevissima: è bello approf-ittarne e vederli entrambi, se possi-bile, così da mettere in gioco il proprio senso critico ad un livello ancora su-periore, e tributare al teatro la sua va-lenza culturale, la sua capacità di spin-gere alla riflessione e la sua immensa propensione ad essere infinitamente declinato in modi diversi.

Filippo Massaro

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Ascolta la pura voce!

VIVAVOCE - International A Cappella FestivalTreviso

Dal 27 ottobre al 1 dicembre 2012VivaVoce Festival resiste strenuamente ai venti della crisi propo-nendo ancora una volta cinque appuntamenti che porteranno nella Marca Trevigiana la crema della Musica a Cappella internazionale. Un Festival che vuole rispondere con tanta passione all’interesse del suo pubblico verso la voce quale strumento musicale principe, testimoniando quanto la Musica a Cappella sia elemento vicino e profondamente radicato nella cultura musicale italiana. Unico gran-de evento in Italia a proporsi in una veste tradizionale nelle forme e nel contempo innovativa nella varietà di generi musicali, VivaVoce Festival si conferma punto di riferimento a livello nazionale ed euro-

peo. Ancora una volta tan-ti generi musicali diver-si per un appassionante viaggio nella terra senza confini della musica voca-le, ammirati davanti alle acrobazie vocali di Ber-nard Massuir, catturati dalla raffinatezza stilisti-ca della Corale Zumelle-se, coinvolti dal fervore gospel delle Black Voices, avvolti nella spiritualità della Schola Gregoriana Pragensis, contagiati dal ritmo e dalla simpatia dei Voice Male.

Per informazioni:http://www.marcatrevigiana.it/wp-content/uploads/2012/10/VivaVoce-2012.pdf

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi numero

60 Tocca l’editoria!

PIù LIBRI PIù LIBERIFiera nazionale della piccola e media editoriaXI edizioneEUR Palazzo dei Congressi - ROMA

Dal 6 al 9 dicembre 2012Valorizzare la sperimentazione, scopri-re in anticipo nuovi talenti internazio-nali, garantire la biodiversità del pano-rama culturale del nostro paese. Sono solo alcuni degli inestimabili pregi del-la piccola e media editoria italiana. Un settore ricco e dinamico che ogni anno è responsabile di circa il 25% delle no-vità in libreria e a cui è dedicata “Più libri più liberi”, la fiera che conferma il suo ruolo di esploratrice dell’altra editoria italiana, quel-la che si muove fuori dall’orbita dei grandi gruppi, trova la sua for-za nell’indipendenza culturale ed economica delle proprie scelte ed oggi più che mai, nel secolo dell’intreccio e della contaminazione tra i media, ne è protagonista fondamentale e insostituibile nel co-prire le innumerevoli forme della scrittura. Non una fiera-mercato, ma l’espressione di un network culturale, sociale e imprenditoriale, che coinvolge oltre al vasto pubblico di appassionati e lettori anche tutte le categorie professionali (autori, editori, traduttori, esperti di marketing, librai, bibliotecari, illustratori, talent scout), affronta con naturalezza e coraggio i cambiamenti del settore (e-book, blog, self publishing, social network), stuzzica la curiosità di lettori, appassio-nati, addetti ai lavori, studenti. Una sfida già premiata dai numeri del passato, ma che guarda con crescente entusiasmo e passione al futuro. Nell’edizione alle porte, l’offerta della fiera si arricchisce ulteriormente per eterogeneità e vivacità grazie all’ingresso di 40 nuovi editori, mentre il programma aggiunge ai tradizionali appun-tamenti con autori italiani e internazionali una serie di importanti novità.

Per informazioni: www.piulibripiuliberi.it

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Gusta!

BIOLIFE 2012IX Fiera dell’eccellenza regionale biologicaFiera Bolzano

Dal 30 novembre al 2 dicembre2012Nata nel 2004 a Bolzano come mostra mercato dedicata alla produzio-ne biologica, alimentare e cosmetica, e più in generale alla sostenibi-lità, nel suo percorso BIOLIFE è passata da momento di informazione sul biologico ad evento di promozione della piccola produzione di ec-cellenza alimentare italiana, biologica certificata. Sul lato dei visitato-ri, la manifestazione, rivolta in origine al pubblico del bio, ha visto un crescente interesse del mercato di consumo e professionale orientato alla qualità enogastronomica ed alla sostenibilità. Grazie all’ottima accoglienza dell’evento e alla grande partecipazione del pubblico, la fiera Biolife ha potuto crescere e ottenere l’appoggio di grandi azien-de operative nel settore, diffondendo in maniera capillare conoscenze e prodotti bio in diverse strutture legate all’alimentazione in varie parti d’Italia. All’interno della fiera Biolife sono presenti spazi dedicati alla degustazione, aree didattiche destinate ai più piccoli, una ricca programmazione di convegni, incontri con operatori di strutture pub-bliche e dimostrazioni pratiche specificamente pensate per cuochi e operatori.

Per informazioni:www.fierabolzano.it/biolife

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi numero

60 Guarda il Noir!

COuRMAYEuR NOIR IN FESTIVAL – XXII edizionePalanoir – Courmayeur (AO)

Dal 10 al 16 dicembre 2012La XXII edizione del festival, diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fab-bri, sarà incentrata sull’immagine delle mafie. Struttura sempre sfug-gente e multiforme, a lungo negata dai suoi stessi protagonisti, la Ma-fia si è messa in scena da un certo momento in avanti della sua storia, scoprendo di pari passo con la realtà la sua forma e il suo rituale. Molti i nomi e le occasioni di richiamo in programma: tre film italiani nella selezione, grandi scrittori anche eccentrici rispetto al noir come David Vann o veterani della crime story come John Katzenbach, scrittori-gior-nalisti best seller come Evan Wright o autori novità come il messicano di talento Elmer Mendoza o i fratelli danesi Søren e Lotte Hammer, i formidabili creatori del commissario Konrad Simonsen. E poi i grandi successi europei della tv d’autore con le star di ‘Profiling’, la mostra sui dinosauri per la gioia dei piccoli protagonisti del Mini Noir, la sfida all’ultima pagina tra i cinque finalisti del Premio Scerbanenco per il migliore romanzo noir italiano dell’anno. E come sempre ospiti atte-si come Maria Grazia Cucinotta, Claudia Gerini, Gabriele Salvatores, Andrea Purgatori, Giancarlo De Cataldo, Marcello Fois. Quest’anno è possibile seguire il festival (tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito) unendo spettacolo, sport e divertimento grazie ai “pacchetti” turistici messi a disposizione dagli operatori di Courmayeur.Per informazioni: www.noirfest.com

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60 Annusa il mosto!

MERCATO DEI VINI dei vignaioli indipendenti International A Cappella FestivalPiacenza Expo

1-2 dicembre 2012Non è un mercato come tutti gli altri, è il salone dei Vignaioli Indipen-denti dove i visitatori possono scoprire i vini artigianali da tutta Ita-lia. Due giornate dedicate agli incontri, alle degustazioni, alla vendita diretta dei vini: ogni vignaiolo sarà presente personalmente per far degustare i propri vini, raccontare la propria terra, vendere le pro-prie bottiglie. Un’occasione per sviluppare quella cultura del vino che è parte della nostra storia. Il Vignaiolo è una delle figure centrali del vino contemporaneo. La sua esistenza è essenziale per assicurare al consumatore un vino che abbia un forte attaccamento al territorio. Il Vignaiolo coltiva la propria uva e quindi l’origine del suo vino è certifi-cata dalle fatiche compiute in vigna e in cantina dal vigneron. L’origine non è un fattore secondario soprattutto se si vuole bere un vino che sia realmente vino e non semplice bevanda. Il Mercato dei Vini dei Vigna-ioli Indipendenti è un’iniziativa della Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti che attraverso le proprie iniziative si propone di rappre-sentare e proteggere la figura del viticoltore rispetto alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani.

Per informazioni: www.cittadellibro.net

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Foto di Alessandro Pozzi

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