InternazionaleLombardia News
n. 4 – 7 luglio 2014 2014
A cura del Dipartimento delle politiche europee einternazionali di cooperazione e migratorie Cisl Lombardia
Italia – Germania: una partita europeaSi era trattenuto Matteo Renzi, nel suo discorso a braccio a Strasburgo, dal dare fuocoalle polveri, guardandosi bene dal pronunciare quella parola tabù per i tedeschi:flessibilità. La tregua è durata poco e la miccia l'ha accesa nel giro di pochi minutiManfred Weber, Presidente tedesco del gruppo del Partito Popolare Europeo [...]
Voci dall’Europa e dal mondo» La CES scrive ai Parlamentari europei eletti il 25 maggio
» Rapporto 2014-15 sulla protezione sociale nel mondo
Prospettive europee» Presidenza italiana: il dibattito in Parlamento
» Eapn: bene l’Agenda strategica adottata dal Consiglio
» Relazione trimestrale su situazione UE: ripresa fragile e diseguale
» Albania Paese candidato: sì del Consiglio
» Piano d’azione verde per le Piccole e Medie imprese
Immigrazione e cittadinanza» Migrazioni: la Commissione offre quattro milioni di euro all’Italia
» Immigrazione e accoglienza nel semestre italiano
» Migrazione equa, un’Agenda per l’ILO
Cooperazione allo sviluppo» Verso la conclusione il progetto “Albania domani”
» Perché abbiamo deciso di non boicottare i mondiali di Brasile 2014
Inoltre in questo numero:Presentazione libro “Non
serve stare sui tetti”Progetto REPARTIR: primo
workshop di formazione
CISL Lombardia
CISL Lombardia
ANOLF Lombardia
ISCOS Lombardia
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
2
In primo piano
Italia – Germania: una partita europeadi Franco Chittolina | 6 luglio 2014
Si era trattenuto Matteo Renzi, nel suo discorso a braccio a Strasburgo, dal dare fuoco alle polveri,
guardandosi bene dal pronunciare quella parola tabù per i tedeschi: flessibilità. La tregua è durata
poco e la miccia l'ha accesa nel giro di pochi minuti Manfred Weber, Presidente tedesco del gruppo
del Partito Popolare Europeo, facendo la lezione a Renzi sulla rigidità del patto di stabilità che in
molti non riescono a pronunciare per intero, dimenticando che si chiama «patto di stabilità e
crescita» . Nel giro di poche ore, a Weber ha fatto eco il Presidente della Bundesbank, il falco Jens
Weidman, rincarando la dose e impartendo un supplemento di lezioni all'Italia, ai suoi occhi poco
affidabile, più brava a promettere che a mantenere. Per calmare le acque, è dovuta intervenire
Angela Merkel, confermando la sua apertura di credito nei confronti di Renzi.
A Weber aveva già risposto colpo su colpo Renzi, ricordandogli che la Germania nel 2003 non aveva
fatto ricorso alla flessibilità per la semplice ragione che aveva direttamente violato il patto,
procurandosi i vantaggi della crescita con tutto quello che ne è seguito, come ad esempio oggi –
come continua a ricordare Prodi – uno straordinario attivo della bilancia commerciale tedesca, tale
da mettere in difficoltà l'Europa e non solo.
Il semestre di Presidenza italiana è appena partito e già sono scintille, anche se tutti sperano che
nessuno appicchi l'incendio. Qualcosa di più ce lo diranno i giorni prossimi, in particolare quando il
16 luglio il Parlamento europeo voterà per la Presidenza della Commissione e, successivamente,
quando verranno designati i Commissari. L'intesa bipartisan che prevedeva la presidenza della
Commisione a Jean Claude Junker, del Partito popolare e quella del Parlamento a Martin Schulz,
del gruppo socialista europeo, è stata rispettata per quest'ultimo ed è probabile che lo sia anche
per il primo, ma non a qualunque condizione. Perché questo avvenga, Junker dovrà trovare un
difficile equilibrio tra i molti fautori del rigore presenti nel suo campo politico e quanti, alla sua
sinistra, vogliono che prevalgano le priorità della crescita e dell'occupazione, poste come
condizioni per la sua elezione. Un'elezione appesa al voto della maggioranza assoluta del
Parlamento europeo e quindi al sostegno del gruppo socialista, dove il Partito democratico
italiano guida la delegazione più importante, premiata con la Presidenza del gruppo all'italiano
Gianni Pittella. Comincia adesso una lunga partita europea tra Italia e Germania: saranno necessari
i tempi supplementari e forse anche i rigori, un copione a cui ci ha abituati di questi tempi anche
l'economia.
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
3
In questo contesto si inserisce il ruolo, finalmente rilevante, dell'Italia e di una Presidenza
semestrale che rischiava di riprodurre vecchi rituali stanchi e senza impatto sulle politiche. Nel
presentare le priorità dell'Italia, Renzi è stato ad un tempo molto ambizioso, ma anche
relativamente prudente. E' stato prudente scegliendo di consegnare al Parlamento il voluminoso
programma scritto, senza praticamente farvi riferimento nel suo intervento, tutto mirato invece a
scaldare il cuore più dei cittadini, come è sua abitudine, che non dei parlamentari e degli addetti
ai lavori, dai quali probabilente non si aspetta molto.
Il documento ufficiale, si dilunga per decine di pagine e più sul fatto che una lista di priorità è una
rassegna a tutto campo dei problemi sul tavolo, con l'intenzione generosa di « gettare le basi per
importanti progressi in numerosi settori », senza la pretesa di raggiungere tutti i risultati, cosa
peraltro impossibile nei pochi mesi di presidenza. Si tratterà di provare a dare qualche spallata, in
particolare alla crisi economica e finanziaria, a sostegno della crescita e dell'occupazione e a
tentare di rafforzare i diritti fondamenali e politiche migratorie condivise. E poi tutto il resto: dalla
rivitalizzazione della Strategia 2020, all'approfondimento dell'Unione eocnomica e monetaria, dal
funzionamento della «governance europea», alle politiche della ricerca e innovazione. A ben
guardare un'impresa temeraria, al punto che già sarebbe tanto «gettare le basi» per qualche primo
progresso, dando il via ad una nuova partita europea che va ben oltre lo scontro tra Italia e
Germania, con la speranza che vinca l'Europa..
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
4
Voci dall’Europa e dalmondo
A cura di CISL Lombardia
La CES scrive ai
Parlamentari europei
eletti il 25 maggio
La Segretaria generale della Confederazione
Europea dei Sindacati (CES) Bernadette
Sègol, in una lettera inviata agli eurodeputati
il 2 luglio scorso, si è congratulata con
ciascuno per il risultato elettorale, ma ha
anche sottolineato sia il fermo impegno della
CES nella difesa del modello sociale europeo
e della democrazia, sia il carattere cruciale
del momento in cui il nuovo Parlamento inizia
i suoi lavori: «l’euro è stato sicuramente
salvato – scrive Ségol – ma la crisi è lungi dal
terminare, con 25 milioni di disoccupati in
Europa e circa sette milioni e mezzo di
giovani che non studiano e non lavorano».
La lettera, riprende inoltre il tema –reso
evidente dall’esito elettorale- della distanza
tra i cittadini e i lavoratori da un lato e le
istituzioni europee dall’altro: «le politiche di
austerità degli ultimi cinque anni non sono
riuscite a convincere gli elettori».
A partire da questo assunto e dai pubblicati
dall’ultimo rapporto dell’ILO-OIL sulla
protezione sociale, la CES avanza le proprie
richieste al nuovo Parlamento Europeo.
Rilancio della crescita e dell’occupazione
attraverso un piano di investimenti pubblici,
fine dell’austerità («bisogna risanare le
finanze pubbliche ma non smantellando la
protezione sociale»); politica fiscale più equa
(che si basa sulla lotta all’evasione e al lavoro
nero); tutela dei diritti fondamentali (spesso
sacrificati a favore delle libertà economiche,
scrive la CES) , fine del lavoro precario e dei
bassi salari.
Particolare rilievo ha poi il rilancio del dialogo
sociale e della contrattazione collettiva.
«Entrambi questi strumenti -sostiene la CES-
sono essenziali per la vitalità delle economie
e devono essere favoriti in tutta l’UE, anziché
smantellati dalla Troika».
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
5
Nella lettera della CES, trovano infine spazio
i temi della tutela de lavoratori migranti, la
salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, la
tutela dei servizi pubblici di qualità e dei
servizi di interesse generale
02 luglio 2014 | SINDACATO | per approfondire
Rapporto 2014-15
sulla protezione
sociale nel mondoL'Organizzazione Internazionale del Lavoro
(ILO) ha pubblicato il mese scorso il nuovo
“Rapporto mondiale sulla protezione
sociale2014-2015: costruire la ripresa
economica” (“World Social Protection Report
2014-2015: Building economic recovery”). La
pubblicazione offre una panoramica sui
sistemi di protezione sociale nel mondo
(copertura, prestazioni e risorse).
La maggior parte della popolazione mondiale
(più del 70%) non riceve una adeguata
protezione sociale, in un momento storico in
cui il bisogno è particolarmente forte.
Il 47% della popolazione mondiale, non ha
inoltre accesso al servizio sanitario pubblico
e nei Paesi a basso reddito, questa
percentuale sale al 90%.
Sandra Polaski, Direttore Generale Aggiunto
dell’ILO, ha ricordato che «nel 1948, la
comunità internazionale ha convenuto che la
protezione sociale e le cure sanitarie sono un
diritto umano universale per i bambini, per le
persone in età lavorativa, o in una situazione
di disoccupazione o di infortunio, come pure
per le persone anziane». «Ma nel 2014 la
promessa di un protezione sociale universale
non è ancora diventata realtà per una grande
maggioranza della popolazione mondiale».
In questo periodo segnato dalla crisi
finanziaria, diversi Paesi ad alto reddito
stanno tagliando i propri sistemi di sicurezza
sociale per ridimensionare la spesa pubblica,
ma ciò provoca gravi problemi all'interno del
Paese che ne penalizzano, oltre la qualità di
vita, l'economia.
Nell’Unione europea, tagli alla protezione
sociale hanno già contribuito alla crescita
della povertà che oggi colpisce 123 milioni di
persone, il 24% della popolazione, molti dei
quali bambini, donne, anziani e persone con
disabilità.
Sulla base della situazione rilevata il
Rapporto, sottolinea pertanto la necessità di
adottare quanto disposto dall’ILO già nel
2012 nella Raccomandazione “Social
protection floors recommendation”
20 giugno 2014 | ORGANIZZAZIONI
INTERNAZIONALI |per approfondire
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
6
Prospettive
EuropeeA cura di CISL Lombardia
Presidenza italiana: il
dibattito in
Parlamento
Il dibattito in plenaria del 2 luglio sul
Semestre italiano ha fatto emergere
numerosi temi: dal contributo italiano
all'Europa attraverso i secoli, fino al posto
dell'Europa nel mondo globalizzato. «Se
l'Europa si facesse un selfie, sarebbe stanca e
rassegnata» ha dichiarato il Premier italiano
Matteo Renzi, ricordando che i leader
europei dovrebbero agire con convinzione e
determinazione per mantenere la leadership
europea.
La crisi ha lasciato una ferita profonda e la
grande sfida da affrontare ora, secondo
Renzi, è quella di riscoprire la sua anima, la
sua storia e i suoi valori. Riferendosi al patto
di stabilità e crescita, ha detto: «adesso
abbiamo la stabilità: ma stiamo chiedendo
che la crescita sia un elemento fondamentale
della politica europea».
Tra le molte reazioni vanno segnalate quella
del presidente della Commissione Europea
Josè Manuel Barroso, che ha accolto il
programma di riforme del Presidente Renzi,
impegnandosi a sostenere le azioni della
presidenza italiana in tema di crescita, e di
cittadinanza e quella del leader del PPE, il
tedesco Manfred Weber a cui è dedicato
l’editoriale di questo numero.
Gianni Pittella (Sinistra e Democrazia), ha
chiesto flessibilità nell'applicazione del patto
di stabilità e crescita, oltre che maggiore
solidarietà rispetto all'immigrazione.
«L'Europa è nata come espressione di
solidarietà» ha ricordato, invitando tutti a
mettere in azione tale solidarietà.
Dal britannico Syed Kamall è venuta una
richiesta di negoziati trasparenti sugli accordi
commerciali e di «riduzione della dipendenza
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
7
dai regimi che non condividono i nostri valori,
in Medio Oriente come in Russia».
L’ex candidato alla presidenza della
Commissione per il gruppo ALDE, il belga Guy
Verhofstadt, ha insistito sull'uso dell'UE
come un motore di crescita ampliando il
mercato interno dell'energia, del settore
digitale, delle telecomunicazioni e dei
mercati dei capitali
Richieste di profondo cambiamento sono
venuti, sia pure con accenti diversi sia da
sinistra con Barbara Spinelli (Sinistra Unita)
che ha chiesto «una revisione completa
dell'Unione» e un «new deal europeo»,
opponendosi all'accordo di libero scambio
UE-USA, sia da destra, con il non iscritto
Matteo Salvini che ha criticato il Presidente
Renzi per la sua tendenza a «focalizzare
l'attenzione sui bisogni umanitari lontani,
dimenticando la povertà nell'UE».
02 luglio 2014 | INFORMAZIONE POLITICA |per
approfondire
Eapn: bene l’Agenda
strategica adottata
dal ConsiglioLa rete europea delle organizzazioni di
contrasto alla povertà vede nella nuova
Agenda strategica adottata dal Consiglio
Europeo del 27 giugno scorso «segnali di
cambiamento potenzialmente cruciali che
rispondono alle preoccupazioni e ai
messaggi-chiave che la Rete EAPN aveva
lanciato nel corso dell’ultimo anno.
Sergio Aires, presidente di EAPN, vede nel
risultato dell’ultimo Consiglio europeo una
presa di coscienza del fatto che «un nuovo
equilibrio tra economia e politiche sociali
deve essere trovato».
«Speriamo – ha proseguito Aires – che il
Consiglio adotti ora misure per una direttiva
quadro sul reddito minimo».
EAPN fa propri diversi punti dell’Agenda
strategica dell’UE, ad esempio la necessità di
lottare contro l’esclusione sociale, la povertà,
la disoccupazione, l’ineguaglianza, anche se
evidenzia «un gusto troppo evidente per il
tema della competitività».
Apprezzate infine da EAPN le sottolineature
apportate dal Consiglio a temi quali la qualità
dell’occupazione, l’equità raggiunta
attraverso la lotta alla frode e all’evasione
fiscale, la protezione sociale e l’accesso
universalistico ai servizi pubblici.
01 luglio 2014 | INFORMAZIONE SOCIALE |per
approfondire
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
8
Relazione trimestrale
su situazione UE:
ripresa fragile e
diseguale
Il commissario europeo per l’Occupazione e
gli affari sociali Laszlo Andor, ha presentato i
dati contenuti nell’ultimo Rapporto
trimestrale della Commissione europea
affermando che «sono ancora molti coloro
che fanno fatica a trovare un lavoro,
soprattutto tra i disoccupati di lungo corso».
Mettendo in evidenza questi due aspetti di
difficoltà occupazionale, la Relazione
trimestrale mitiga l’ottimismo di coloro che
ritengono la crisi «un terribile incubo del
passato».
Gli effetti della crisi sono in realtà
chiaramente percepibili ancora oggi sia dal
punto di vista sociale che per quanto riguarda
il mercato del lavoro: se è vero che si assiste
ad un lieve aumento dell’occupazione
(soprattutto nel settore dei servizi), è anche
vero che «sussistono inquietudini per quello
che riguarda la qualità dei posti di lavoro
creati, dal momento che i nuovi posti di
lavoro sono soprattutto temporanei e a
tempo parziale».
La relazione sottolinea inoltre che la crescita
in questione è molto debole e che la
disoccupazione resta al di sopra del 10%.
Inoltre, per i disoccupati di lungo corso (tra
cui ci sono molti giovani adulti, 25-29enni), la
situazione non migliora affatto.
Anche in termini reddituali la situazione
dell’UE mostra tratti simili: dopo quattro anni
di continuo calo, il reddito lordo disponibile
delle famiglie ha conosciuto un lieve rialzo
nell’ultimo semestre 2013 ma «non c’è
nessun segnale di questo aumento tra le
famiglie più povere».
Particolarmente difficile poi la situazione
delle donne, con il tasso di disoccupazione
femminile che ha cali più contenuti rispetto a
quello maschile: «le donne – si legge nella
relazione – hanno una maggiore incidenza di
sotto-occupazione, indipendentemente dalla
loro fascia di età».
Gli ultimi dati su cui si sofferma la Relazione
sono quelli relativi alla mobilità dei
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
9
lavoratori: è in forte aumento quella dei
lavoratori provenienti dal Sud dell’Europa,
mentre è in forte calo quella dei lavoratori
provenienti da est (-41% in Polonia e -38% in
Romania). I Paesi maggiormente attrattivi
sono Germania e Regno Unito.
01 luglio 2014 | INFORMAZIONE SOCIALE | per
approfondire
Albania Paese
candidato: sì del
Consiglio
Il Consiglio Affari Generali riunitosi a
Lussemburgo il 24 giugno scorso ha
accordato all’Albania lo status di Paese
candidato.
La decisione arriva dopo che la Commissione
Europea ne aveva raccomandato l’adozione il
4 giugno scorso e, per essere pienamente
efficace, deve essere ratificata dal Consiglio
Europeo in programma per il 26 27 giugno
prossimi.
La decisione del Consiglio Affari generali è un
importante passo avanti nelle relazioni tra
l’UE e il Paese delle Aquile che tiene in
considerazione i progressi compiuti da Tirana
nel cammino verso l’integrazione europea,
iniziato nel 2003 quando l’Albania, come tutti
i Paesi dei Balcani occidentali era stato
designato quale potenziale candidato;
proseguito con la firma dell’accordo di
Associazione e Stabilizzazione (ASA), entrato
in vigore nell’aprile del 2009 (anno in cui
l’Albania aveva presentato la sua candidatura
all’ingresso) e poi con due successive
raccomandazioni della Commissione (ottobre
2013 e giugno 2014) circa l’attribuzione dello
status di Paese candidato.
Testimonia inoltre le intenzioni UE di
proseguire nel sostegno agli sforzi messi in
campo e che per Tirana dovrebbe tradursi in
un rafforzamento degli impegni, in
particolare per quanto riguarda le riforme
della giustizia e della pubblica
amministrazione, nonché in tema di lotta alla
corruzione e alla criminalità, tutela dei diritti
fondamentali e costruzione di un dialogo
politico sostenibile.
L’attribuzione dello status di Paese
candidato non implica l’automatico avvio dei
negoziati, passaggio per cui sono necessari
ulteriori miglioramenti. L’acquisizione dello
status di Paese candidato è comunque un
segnale importante sia in termini politico-
culturali, sia in termini economici, di
investimenti e creazione di occupazione.
Il prossimo passo sul cammino
dell’integrazione europea è rappresentato
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
10
dall’apertura dei negoziati di adesione, che a
sua volta dipendono dalla compiuta
implementazione delle riforme. Intanto però
l’Albania potrà avviare un dialogo di alto
livello con l’UE e parteciperà, in qualità di
osservatore alla vita di alcune istituzioni
comunitarie e di alcuni organismi UE (come
ad esempio l’agenzia per i diritti
fondamentali).
24 giugno 2014 | ALLARGAMENTO |per
approfondire
Piano d’azione verde
per le Piccole e Medie
imprese
La Commissione europea ha adottato una
comunicazione dal titolo "Piano d'azione
verde per le PMI: aiutare le PMI a trasformare
le sfide ambientali in opportunità di
business". Il piano d'azione illustra una serie
di iniziative, proposte a livello europeo e
orientate alle PMI, volte ad aiutare queste
ultime a sfruttare le opportunità offerte dal
passaggio ad un’economia verde, rendendo
più efficiente la gestione delle risorse da
parte delle PMI europee, promuovendo
l'imprenditorialità verde, sfruttando le
opportunità offerte da catene del valore più
verdi e facilitando l'accesso al mercato delle
PMI verdi.
Le aree di attività previste sono cinque: in
primo luogo, vi è la gestione più efficiente
delle risorse che ridurrebbe i costi di
produzione e aumenterebbe la produttività.
Non meno importante è il tema
dell’imprenditorialità verde che ha come
direzioni-chiave di lavoro la prevenzione dei
danni ambientali e il passaggio a
un’economia a basse emissioni di carbonio.
Anche in questo caso la dimensione della
sfida si coniuga con quella dell’opportunità di
business, ma è necessario un contesto
imprenditoriale favorevole in cui idee verdi
possano essere facilmente sviluppate,
finanziate e immesse sul mercato.
La Comunicazione affronta poi il tema delle
«Opportunità per le PMI in una catena del
valore più verde» sottolineando le enormi
potenzialità di azioni quali La rifabbricazione,
la riparazione, la manutenzione, il riciclaggio
e l'ecodesign che posso diventare volani della
crescita economica e della creazione di posti
di lavoro, recando contemporaneamente un
significativo contributo nell'affrontare le
sfide ambientali.
In tema di accesso ai mercati per le PMI verdi,
la Commissione sottolinea che gli impegni UE
sulla scena internazionale offrono
opportunità concrete di accesso a nuovi
mercati alle PMI europee con competenze
verdi. L'87% delle PMI europee tuttavia,
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
11
vende le proprie tecnologie, i propri prodotti
o i propri servizi verdi solo sui mercati
nazionali. Sono necessari un quadro più
favorevole e una maggiore cooperazione
internazionale per aiutare le PMI ad
integrarsi con successo nelle catene del
valore mondiali.
02 luglio 2014 | EUROPA VERDEE |per
approfondire
Immigrazione ecittadinanza
A cura di ANOLF Lombardia
Migrazioni: la
Commissione offre
quattro milioni di
euro all’ItaliaLo stanziamento, erogato nell’ambito del
Fondo d’urgenza il 30 giugno scorso, e
annunciato in un comunicato stampa della
commissaria responsabile per la Giustizia e gli
affari interni Cecilia Malmström, è finalizzato
alla gestione degli sbarchi.
Secondo gli ultimi dati infatti, l’Italia ha
dovuto affrontare nelle ultime settimane
pressioni eccezionali, soccorrendo in mare
oltre 5.000 migranti.
La commissaria Malmström, ha inoltre
espresso il proprio cordoglio per le nuove
perdite di vite umane (trenta morti tra
domenica 29 e lunedì 30 giugno) nel Canale
di Sicilia.
Il nuovo dramma secondo Malmström,
dimostra che l’Europa deve raddoppiare i
suoi sforzi per lottare contro i trafficanti di
esseri umani. A questo servirà il piano che
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
12
l’UE sta predisponendo con il coinvolgimento
di Europol e Frontex, avente per priorità le
relazioni con i Paesi terzi.
Il Piano sarà uno dei primi cantieri comuni tra
Commissione e presidenza italiana.
Annunciando lo stanziamento infine,
Malmström ha ribadito un ulteriore appello
agli Stati membri affinchè sappiano essere
più accoglienti nei confronti dei rifugiati e
«moltiplichino le loro potenzialità di
integrazione».
30 giugno 2014 | ACCOGLIENZA E
INTEGRAZIONE |per approfondire
Immigrazione e
accoglienza nel
semestre italiano
«Tenuto conto che l’Unione europea è
soggetta a pressioni migratorie strutturali, in
parte come conseguenza dei profondi
cambiamenti sociali e politici che interessano
vaste regioni limitrofe, la Presidenza – si
legge nel programma - incoraggerà il
Consiglio ad aggiornare la propria azione».
Prioritario sarà il «coordinamento delle azioni
intraprese dagli Stati membri» attraverso
l’Agenzia europea per la gestione della
cooperazione operativa alle frontiere
esterne (FRONTEX), l’Ufficio di polizia
europeo (Europol) e l’Ufficio europeo di
sostegno per l’asilo (EASO).
Nel programma si parla di «partenariati per la
mobilità» e «piattaforme di dialogo
regionali» con i Paesi terzi, strumenti con i
quali «saranno sostenuti i canali legali di
ingresso» prevenendo così l’immigrazione
irregolare e tutte le forme di criminalità ad
essa connesse.
La presidenza italiana, sottolinea inoltre la
necessità di promuovere la mobilità dei
lavoratori, «in particolare nella regione del
Mediterraneo» nel quadro di una «politica di
apertura nei confronti dei Paesi di origine».
Uno degli obiettivi della presidenza viene
identificato con una proposta di direttiva
sulle «condizioni di ingresso e soggiorno di
cittadini di Paesi terzi per motivi di ricerca,
studio, scambio di alunni, tirocinio o
volontariato e collocamento alla pari».
L’Italia vuole anche incoraggiare le «politiche
a favore dei minori stranieri non
accompagnati attraverso l’analisi e lo
sviluppo di procedure operative e di buone
pratiche in materia di accoglienza e
identificazione».
Particolare attenzione sarà riservata alla
«continua integrazione dei cittadini dei Paesi
terzi, compresi coloro che hanno bisogno di
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
13
protezione internazionale», con l’obiettivo di
«innalzare il livello delle prestazioni a livello
europeo».
Nel programma italiano si parla anche di
«rimpatrio efficace e sostenibile», che
«rispetti pienamente i diritti dei migranti e
tenga conto delle caratteristiche specifiche
dei Paesi di origine». Per la realizzazione di
questo obiettivo, è necessaria la
«cooperazione pratica con i Paesi terzi» da
coinvolgere in azioni di sensibilizzazione al
rimpatrio volontario sostenute a livello UE e
implementate dagli Stati membri.
In tema di lotta alla tratta degli esseri Umani,
il programma fa riferimento a «procedure
standard per gli operatori che entrano in
contatto con le vittime», al fine di
identificarle sistematicamente e consentirne
l’assistenza.
Per quanto riguarda i controlli alle frontiere,
l’Italia ritiene indispensabile una «gestione
integrata» e sarà impegnata a sostenere
politiche che «favoriscano l’ingresso legale
nell’Unione Europea di cittadini di Paesi terzi,
garantendo nel contempo la sicurezza dei
cittadini europei».
Tra gli altri temi trattati anche il
rafforzamento delle sinergie tra agenzie UE e
Stati membri per evitare le perdite di vite
umane e l’asilo, con un impegno
sull’attuazione del Sistema comune.
POLITICHE MIGRATORI |per approfondire
"Migrazione equa,
un’Agenda per l’ILO”
Il programma strategico dell’ILO prevede in
particolare queste azioni:
- promuovere il lavoro dignitoso nei Paesi
d’origine e l’aiuto al ritorno dei lavoratori
migranti;
- formulare i programmi di migrazione
regolare ed equa nel quadro dei processi di
integrazione regionale;
- promuovere accordi bilaterali volti ad una
migrazione regolamentata ed equa tra stati
membri;
- attuare processi di reclutamento equi;
Potenziamento delle vie legali
di accesso, lotta alla tratta,
sostegno alle vittime, impegno
concreto per i richiedenti asio e
coordinamento degli sforzi per
prevenire le tragedie de mare.
Queste le priorità della
presidenza italiana dell’UE in
tema di migrazioni.
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
14
- contrastare le situazioni inaccettabili;
- attuare un approccio basato sui diritti;
- contribuire al rafforzamento di un’agenda
multilaterale basata sui diritti in materia di
migrazione e potenziare la collaborazione tra
datori di lavoro, lavoratori e governo e
aumentare le conoscenze in materia.
30 giugno 2014| MIGRAZIONI E LAVORO |per
approfondire
Cooperazione allosviluppo
A cura di ISCOS Lombardia
Verso la conclusione il
progetto “Albania
domani”Si conclude il 31 luglio il progetto ALBANIA
DOMANI, finanziato dalla Fondazione
Cariplo. Il progetto, di durata triennale, ha
visto Iscos Lombardia partner di una cordata
di 13 enti italiani capeggiati da Celim (Centro
Laici Italiani per le Missioni) Milano.
In termini di obiettivi, il progetto mira al
rilancio dell'imprenditoria privata e dello
sviluppo agricolo albanesi, al rafforzamento
dei canali di comunicazione tra diaspora
albanese in Italia e Albania ed al
miglioramento delle risposte ai bisogni del
territorio da parte delle istituzioni pubbliche
locali dei distretti interessati.
Nello specifico dell'intervento di Iscos
Lombardia, le attività hanno riguardato la
promozione dello sviluppo locale a Berat (sud
dell’Albania) tramite il turismo.
Iscos Lombardia ha organizzato corsi di
formazione professionale nell’ambito del
turismo e di formazione sindacale sui temi
del contratto di lavoro, della salute e la
sicurezza nei luoghi di lavoro, della
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
15
protezione sociale e dell'organizzazione
sindacale in Albania. Nel realizzare il proprio
intervento, Iscos Lombardia ha collaborato
con i sindacati albanesi BSPSH e KSSH.
Il progetto, intende inoltre rispondere ad
un’esigenza formativa di carattere
professionalizzante solo in parte
soddisfatta a livello locale/nazionale,
partendo da un contesto di grandi
potenzialità turistiche (Berat è un sito
patrimonio mondiale dell'umanità) e di
riconversione economica, popolazione
giovane, investimenti dall'estero.
L'esodo da parte dei giovani verso Tirana o
l'estero, unitamente alle condizioni di
degrado ambientale in cui versano molte
zone di Berat, ci hanno portato ad orientare
la nostra attività sulla sostenibilità del
turismo.
Nel corso della terza annualità di progetto, si
è deciso di impostare l'attività formativa in
modo da influire sulla sensibilizzazione della
cittadinanza e delle istituzioni locali in merito
alla promozione di un turismo di qualità e
sostenibile dal punto di vista ambientale.
Per fare ciò, si sono coinvolti i giovani
dell'Istituto alberghiero Kristo Isak di Berat e
quelli dell'Istituto alberghiero Hysen Cela di
Durazzo. Questo “gemellaggio” ha avuto
come scopo anche quello di realizzare delle
sinergie tra una città di turismo culturale,
quale Berat ed una a vocazione
maggiormente balneare, come è il caso di
Durazzo.
Complice il progetto “Preserve and enhance
sustainable tourism between Lalzi Bay and
Berat” promosso da Iscos Lombardia e
finanziato dal CEPF-Critical Ecosystem
Partnership Fund, abbiamo iniziato delle
attività formative per la creazione e l'uso
di una radio digitale giovanile che
coinvolgesse attivamente i giovani nella
protezione del proprio ambiente ed
impedisse tutte le distorsioni che il turismo di
massa ha da sempre provocato in tutto il
mondo.
È da questa volontà che i ragazzi delle due
scuole alberghiere hanno creato “Radio
Green Albania”, una radio verde totalmente
digitale in cui sono gli studenti a decidere il
palinsesto e a registrare i programmi e le
interviste.
L'auspicio è che in futuro la radio diventi uno
strumento di promozione -anche- delle realtà
turistiche sostenibili (siano queste hotel, o
tour operator, o altro) e che coinvolga altri
giovani appassionati al tema della tutela
ambientale in Albania.
30 giugno 2014 | SVILUPPO LOCALE |per
approfondire
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
16
Perché abbiamo deciso di non boicottare i
mondiali di Brasile 2014di Paola Bordi, direttrice Iscos Lombardia
I Mondiali di Brasile 2014 sono un fallimento.
Riprendendo Moris Gasparri1, stiamo vivendo i Mondiali più costosi di sempre. I costi finali sono
triplicati rispetto a quelli di previsione, con costi medi per spettatore di 6.000 USD ossia il 50% in
più rispetto ai dati dei mondiali tedeschi del 2006. Questo grazie anche al potere di corruzione
all’opera su ampia scala.
Inoltre, molti dei progetti infrastrutturali previsti nei progetti sono stati accantonati e si sono fatte
migliorie solo sugli aeroporti, ma non su autostrade, metropolitane, ferrovie inter-urbane. Molti
stadi rimarranno dopo i Mondiali delle cattedrali nel deserto perchè le capacità manageriali dei
club calcistici non sono all'altezza di sfruttare le occasioni.
Come dimenticare gli incidenti mortali occorsi durante la costruzione degli stadi?
Il Guardian a maggio riportava 8 vittime per incidenti nel completamento degli stadi.
La Arena Amazonia di Manaus (dove ha esordito la nostra nazionale), è quella dove si è registrato
il maggior numero di incidenti sul lavoro, con ben quattro operai morti dall'inizio della sua
costruzione.
Fanno quindi bene i cittadini brasiliani a protestare e noi ci uniamo alle loro rimostranze.
Non guardiamo solo ai costi
Non è un problema di costi, come invece tendono a fare credere molti commenti da parte dei
media. Il Pil brasiliano è stato nel 2013 di 2.435 miliardi di dollari, mentre i costi organizzativi dei
Mondiali ammontano a 14 miliardi di dollari (da ripartire su più anni). Il Brasile quindi non fallirà
per avere ospitato un costoso evento sportivo.
Inoltre, il Brasile è uno dei pochi Paesi al mondo che non solo stanno crescendo, ma stanno anche
creando una classe media, in controtendenza rispetto a Europa e Paesi industrializzati (dove la
classe media si sta assottigliando). 40 milioni di brasiliani tra il 2003 e il 2013 sono usciti dalla
povertà, il reddito pro capite medio è raddoppiato in pochi anni, programmi socio-economici
1“Mondiale 2014: un’opportunità già sprecata?”, Moris Gasparri, Giovedì, 12 Giugno, 2014
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
17
hanno migliorato la vita quotidiana di gran parte della popolazione nelle regioni Nord e Nordest
con milioni di famiglie connesse per la prima volta all’energia elettrica.
Sul fronte dei diritti dei lavoratori, l'ITUC (la Confederazione sindacale mondiale) colloca in Brasile
a metà tra il virtuoso Uruguay e la peggiore Colombia con un rating 3 del Global rights index2.
La portata del calcio
E che cosa dire dell'aspetto socio-antropologico dei mondiali? La nazionale italiana, alla prima
partita disputata, ha fatto oltre 13 milioni di spettatori e questo nonostante abbia giocato a
mezzanotte.
Quando giocano gli azzurri spuntano bandiere dell'Italia alle finestre, si azzerano le differenze tra
nord-sud, est-ovest, ricchi-poveri, istruiti-ignoranti.
Una vittoria al pallone per noi italiani è una delle poche, rare, occasioni di rivalsa nei confronti di
Paesi come Inghilterra, Francia, Germania nei confronti dei quali ci sentiamo sempre in condizioni
di inferiorità.
Il calcio è un fenomeno di massa ed è trasversale rispetto ai ceti sociali. Di calcio parlano le tv locali,
quelle nazionali, la stampa sportiva, ma anche quella più “impegnata”. Ne scrivono giornalisti
sportivi, ma anche scrittori. Per i bambini e i ragazzi i nuovi idoli sono i giocatori di calcio, i vari
Cristiano Ronaldo, Lionel Messi e così via.
Il calcio come veicolo di comunicazione
Ci sono stati incidenti? Ci sono ingiustizie? Vero. E questo va denunciato. Ma dire no ai Mondiali,
boicottarli non parlandone e non guardandoli non serve a niente.
Se diciamo no ai Mondiali brasiliani, diciamo no anche alla possibilità di parlare alle persone, di
“utilizzare” i Mondiali come occasione per sollevare le questioni riguardanti l'economia e la politica
degli Stati partecipanti.
La Costa d'Avorio che affronta il Giappone oppure il Ghana contro gli USA: le grandi potenze
economiche affrontano alcuni dei Paesi più poveri al mondo su una base di uguaglianza. Anzi: molti
dei giocatori dei Paesi poveri guadagnano stipendi di gran lunga superiori a quelli dei giocatori dei
Paesi ricchi quasi a rivalsa della condizione di inferiorità economica di un'intera nazione. Ci sono
state anche partite -penso a Iran-USA del 1998 finita con la vittoria dell'Iran 2-1- che hanno fatto
incontrare Paesi tra cui i rapporti diplomatici erano bloccati. Questi sono aspetti che non sfuggono
nemmeno al tifoso più distratto.
2Il Global rights index è compreso tra 1 (livello più alto di riconoscimento dei diritti dei lavoratori ed è quello attribuitoall'Italia) e 5+ (livello in cui i diritti dei lavoratori vengono sistematicamente violati come nel caso della Nigeria).ITUC GLOBAL RIGHTS INDEX - THE WORLD’S WORST COUNTRIES FOR WORKERS 2014
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
18
Come hanno dimostrato i manifestanti brasiliani, i Mondiali sono una vetrina formidabile per dare
visibilità alle proteste e alle istanze della popolazione, per chiedere maggiori investimenti in
infrastrutture, tenere fede alle promesse fatte, dire no alla corruzione. E anche noi, da qui,
vogliamo dare il nostro contributo. Abbiamo aperto questo articolo proprio con gli aspetti
fallimentari di questi Mondiali di calcio, il peggiore dei quali è la morte degli operari addetti alle
costruzioni degli stadi. E lo abbiamo fatto nella convinzione che i Mondiali di calcio siano anche
un'occasione irripetibile per coniugare divertimento e attenzione consapevole. Continueremo a
farlo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane anche dopo la conclusione del Campionato
mondiale.
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
19
Progetti
REPARTIR - Riconnettere l’Europa e contribuire
a ripensare un lavoro che includa e uniscaData inizio Data fine
Novembre 2013 Novembre 2014
SoggettiPartner
Capofila: Usr Cisl Lombardia
Partners: Centro Studi Nazionale Cisl Firenze – Studium srl; Cfdt Rhone-Alpes;Ugt Catalogna; Comisiones Obreras Catalogna; Solidarnosc; Iscos Lombardia;CSDR Romania
Associati al progetto: DGB Baden Wurttenberg, Ine-Gsee Grecia, PodkrepaBulgaria, Anolf Lombardia, FNP Lombardia
Sostenitori: Confederazione Europea dei Sindacati e Comitato EconomicoSociale Europeo
Comunicazioni sull’attività in corso
Primo corso di formazione transnazionalre
Prosegue con entusiasmo il progetto “Repartir” sul Diversity Management, promosso dalla CISLLombardia in collaborazione con le organizzazioni sindacali di Grecia, Francia, Spagna, Germania,Bulgaria, Polonia e Romania, il Centro Studi Nazionale Cisl – Studium srl con il sostegno dellaConfederazione Europea dei Sindacati (CES) e con la collaborazione del Comitato Economico eSociale Europeo (CESE).
Il 26 e 27 giugno si è tenuta a Bruxelles il primo corso di formazione transnazionale previsto dalprogetto intitolato “ Diversity Management: legislazione europea ed esperienze di contrattazione”.un’occasione di scambio, condivisione e ricerca di proposte comuni per far fronte alle diversità nellalegislazione e nella contrattazione a livello europeo.
Con questo training, non solo si sono volute aumentare le conoscenze delle politiche europee(direttive europee, linee guida o pareri e loro eventuale applicazione) e delle posizioni di CES e CESEsul Diversity Management, ma si è anche favorito il confronto di esperienze diverse di contrattazionerelative al DM e le relazioni esistenti tra esperienze locali, europee e nazionali.
Nella prima tavola rotonda, Joana Agudo del CESE e Cinzia Sechi della CES sono intervenute perfavorire la comprensione di come l’Europa sta affrontando la questione e per spiegare quali sono leazioni messe in atto dagli organismi di rappresentanza dei lavoratori a livello europeo per gestire etutelare la diversità nei luoghi di lavoro.
A seguire, un rappresentante di ciascun Paese ha presentato la propria legislazione nazionale,mettendo in risalto punti di forza e criticità delle norme relative al DM; da questo quadro è emersauna situazione molto eterogenea a livello europeo in quanto, nonostante il comune richiamo alla
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
20
legislazione europea, il recepimento e l'applicazione a livello nazionale varia ancora molto da Paesea Paese.
Il secondo giorno invece siè passati dall'aspettonormativo a quellocontrattuale; lavorando indue gruppi, ogni partnerha presentato un proprioaccordo che risultasse
particolarmentesignificativo ed incisivosulla questione del DM,con l'obiettivo di favorire ildibattito transnazionale econdividere approccicomuni.
I risultati dei lavori digruppo sono poi stati
discussi nella sessione plenaria conclusiva del corso, in cui particolarmente dibattuta è stata ladifferenza tra interventi di welfare a livello locale o aziendale e interventi veri e propri di gestionedella diversità.
Nei prossimi mesi ogni partner proporrà nel proprio territorio dei percorsi formativi per i proprioperatori e delegati per condividere e diffondere i risultati del corso e per incentivare una riflessionesempre più ampia sulla questione del DM.
I documenti ufficiali della formazione saranno disponibili a breve sul sito www.repartir.eu!
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
21
Bacheca 14.07.2014 Presentazione del libro “Non serve stare
sui tetti” di Costantino Corbari - interviste e
testimonianze che offrono spunti di riflessione e di
dibattito per una diversa lettura della crisi, dell’azione
sindacale e del ruolo della politica in questi anni di
profonda trasformazione.
Scarica la locandina della presentazione
WE-Women for Expo
Il progetto realizzato da EXPO 2015 in collaborazione con il Ministero
degli Affari Esteri e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, ha per
tema il nutrimento e mette al centro la cultura femminile. Ogni donna è
depositaria di pratiche, conoscenze, tradizioni legate al cibo, alla capacità
di nutrire e nutrirsi, di “prendersi cura”. Non solo di se stessi, ma anche
degli altri.
Grazie a WE, le donne dei Paesi partecipanti a Expo Milano 2015 verranno
invitate a esprimersi su nutrimento del corpo e nutrimento della libertà e
dell’intelligenza, con la convinzione che la sostenibilità del Pianeta passa
attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo
nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro debbano essere le donne.
Saranno artiste, scrittrici, grandi personalità, ma anche donne comuni.
Perché tutte possono essere parte di WE, che significa “noi”. Una rete di
idee, un network (WE-net), a cui partecipano le donne di tutto il mondo.
L’iniziativa vuole coinvolgere donne di ogni Paese, di ogni cultura,
professione ed età. Con un invito semplice e simbolico: condividere la
ricetta per la vita, cioè il racconto di un piatto di particolare valore
emotivo, che è soprattutto il racconto di una storia… perché si nutre di
memoria, suggestioni e vissuto personale.
WE-Women for Expo si sviluppa attraverso quattro progetti:
la Tavola del mondo: pranzo che riunirà attorno alla stessa tavola (anche
virtualmente) artiste, scienziate, esponenti della società civile,
rappresentanti di ONG e associazioni per il pranzo inaugurale della
manifestazione (primo maggio 2015). Ogni donna porterà un piatto della
propria vita: un modo per inaugurare Expo Milano 2015 con una grande
festa, all’insegna della condivisione.
Internazionale Lombardia Newsn. 4 del 7 luglio 2014
22
Il Romanzo del mondo: Il gesto del nutrirsi, raccontato dai quattro angoli
della Terra, verrà esplorato attraverso varie forme narrative, vari stili e
prospettive e darà vita a una raccolta che sarà custodita per il futuro.
Global Creative Thinking: un gruppo di creative internazionali sarà
chiamato a realizzare la prima installazione multimediale e
multisensoriale ispirata al nutrimento, che al termine dell’evento verrà
donata alla città di Milano.
Imprenditrici: una sezione speciale dedicata all’imprenditoria femminile.
Nella generale crisi economica, sono le donne il nuovo ceto produttivo, si
moltiplicano le aziende a leadership femminile, con un particolare focus
sul tema dell’agroalimentare, della biodiversità, della tutela e del rispetto
dell’ambiente. Alcuni modelli imprenditoriali sono da considerarsi pilota
e contribuiscono ad individuare le best practices per una nuova
organizzazione del mondo produttivo. Per saperne di più
Redazione:Marina Marchisio, Miriam Ferrari, Paola Bordi, Luis Lageder, Tino Fumagalli
Con il contributo di In collaborazione con
FNP – Lombardia Associazione per l’incontro
delle culture in Europa (APICE)