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Ferdinando Rancan
LA DOVE CIELO E TERRA
SI INCONTRANO
La preghiera e la Messanella vita del cristiano
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(cenno biografico da apporre sulla parte posteriore della copertina)
Don Ferdinando Rancan nato a Tregnago, Verona, il 14 giugno 1926.Dopo aver conseguito la maturit classica, si laurea in Scienze Naturali nel 1955 presso
lUniversit La Sapienza di Roma.
Tornato a Verona e completati gli studi teologici, riceve lOrdinazione Sacerdotale e si
dedica per parecchi anni allinsegnamento nel Seminario diocesano e nei Licei della citt.
Dal 1980 svolge il suo ministero pastorale presso la Pieve dei Santi Apostoli, in Verona.
Don Ferdinando Rancan nato a Tregnago (Verona) il 14 giugno 1926.
Dopo aver conseguito la maturit classica, si laurea in Scienze Naturali, nel 1955, presso
l'Universit "La Sapienza" di Roma.Tornato a Verona e completati gli studi teologici, riceve l'Ordinazione sacerdotale e si dedica
per parecchi anni all'insegnamento nel Seminario diocesano e nei Licei della citt.
Dopo aver svolto il suo ministero sacerdotale come parroco presso la Pieve dei Santi Apostoli,attualmente presta la sua collaborazione presso la Parrocchia di Sant' Eufemia in Verona.
Altri suoi scritti:
La moneta del tempo - Come santificare il tempo
Fiori di Melograno - Frammenti di diario. Ed. Athesis Verona 1999Il tempo - lEternit - Luomo di fronte a Dio
Il senso del vivere Ares Milano 2000
PER ORDINAZIONI RIVOLGERSI A:
DON ENZO BONINSEGNA
Via Polesine, 5 - 37134 Verona
Tel.: 0458201679 * Celi.: 338-9908824
DON FERDINANDO RANCAN
Via Risorgimento, 25 - 37126 Verona
Tel.: 3492134621
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Il titolo attribuito a queste riflessioni intende proporre alla nostra meditazione i
luoghi dove Dio viene incontro alluomo; l dove egli si rivela alla nostra anima e ci fa
dono della salvezza. I luoghi appunto dove Dio e luomo il Cielo e la terra
sincontrano.
Quei luoghi sono principalmente due: la preghiera e la Messa, come dire il Taboro anche il Sinai e il Calvario. L Dio ci aspetta, l incontriamo la luce, riceviamo la
grazia, otteniamo misericordia. L facciamo lindescrivibile esperienza dellAmore.
Le strade dellorazione e la via del Calvario sono impegnative e richiedono
sforzo, ma conducono alle altezze dove abita il Signore e dove ci attende la vera felicit.
Incamminarci in esse senza lasciarci sconfiggere dalla paura, senza cedere alla pigrizia,
senza lasciare spazio al dubbio e allo scoraggiamento, e perseverare fino alla fine e
nonostante tutto, vale la pena! Dio e la nostra comunione con lui nel Cielo un tesoro
troppo grande per essere barattato; tutte le ricchezze della terra e tutti i piaceri di questo
mondo non sono che un miserabile pugno di mosche davanti a ci che Dio ci ha
preparato nel Cielo.
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PRESENTAZIONE
A chi mi chiedesse quale sia la causa che pi di ogni altra ha portato, nel nostro
tempo, al raffreddamento della vita cristiana in tanti credenti, non esiterei a rispondere
che il primo e principale responsabile labbandono della preghiera. Purtroppo, la
preghiera trova sempre meno posto nella vita di tanti cristiani; in molti di essi ormai
ridotta a un lucignolo fumigante, non c quasi pi olio che la alimenta. E la vitacristiana ne paga le conseguenze.
Con labbandono della preghiera, si attenua prima di tutto la Fede; per cui lo
splendore di luce che Ges ci ha portato con la Verit, pian piano lascia il posto alla
nebbia e, in molti casi, alle tenebre pi fitte. Poi, si affievolisce la Speranza, che la
fiducia in Dio e il desiderio del suo Regno; allentusiasmo, alla gioia di essere cristiani,
subentra la noia, la stanchezza, lindifferenza. Infine, viene meno la Carit perch,
senza preghiera, il cuore si inaridisce, perde slancio e calore, non vibra pi n per Dio n
per i fratelli. E linsensibilit della morte interiore.
E cos, oscurata la fede, raffreddata la speranza e inaridita la carit, cosa resta
ancora della vita cristiana? Pi niente! O forse solo lapparenza, tanto vuoto, qualche
stanca abitudine e nulla pi. Con tutte le conseguenze personali e sociali, temporali edeterne, come facile immaginare.
Ora, ridando vita alla preghiera, si riaccende la fede, si alimenta ogni virt, si
rigenera luomo, si favorisce il ritorno a Dio, si pongono le premesse per un risanamento
sociale e soprattutto si plasmano i futuri cittadini del cielo per la vita eterna.
Sono queste considerazioni che mi hanno spinto, allinizio del mio servizio
sacerdotale, a rivolgere ai fedeli della comunit parrocchiale Santi Apostoli in Verona,
questa lettera, convinto che ogni volta si ricomincia dalla preghiera.
Siccome un principio che vale per tutti, ho creduto utile mettere queste pagine a
disposizione di chiunque voglia ritrovare la gioia e la freschezza della propria identit di
figlio di Dio.
*****************
La preghiera ha il suo culmine e la sua espressione pi alta nella Santa Messa
perch la Messa la preghiera di Cristo stesso che, come Figlio di Dio fatto uomo, il
vero adoratore del Padre ed lunico Mediatore tra luomo e Dio.
Per questo ho ritenuto opportuno completare le considerazioni sulla preghiera
con una breve catechesi sul mistero eucaristico che rende presente nel tempo il sacrificio
stesso di Cristo dal quale venuta la nostra salvezza.
Del resto, ci che identifica il cristiano fra quanti nel mondo hanno una federeligiosa, proprio la Santa Messa. In tutte le religioni si prega, ma il sacrificio di Cristo
da cui venuta la salvezza del mondo, si rende presente solo nella Liturgia della Chiesa
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cattolica. Non c dunque vita cristiana senza la Santa Messa. Troppi cristiani non lo
sanno. Perci, ho intitolato questa catechesi con le parole di Ges alla Samaritana :Se
tu conoscessi il Dono di Dio!
Affido alla Vergine Santa, modello di preghiera e Madre del Redentore, queste
pagine perch le accompagni con la sua materna intercessione e faccia nascere nel cuoredi quanti leggeranno un vivo desiderio di conoscere Cristo e di incontrarlo nel Vangelo e
nellEucaristia per amarlo e testimoniarlo nella propria vita di ogni giorno.
Verona, 15 agosto 1997 - Solennit dellAssunzione della Beata Vergine Maria
Nuova ristampa riveduta e ampliata.
Verona - 11 febbraio 2003 - Festa della Beata Vergine Immacolata di Lourdes
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Carissimi,
le cose che vi scrivo, avrei voluto dirvele a viva voce, venendo a casa vostra di
persona, come un amico, come un fratello, come un padre. Sono cose semplici che
prendo dal Vangelo e dalla vita stessa di Ges. Sono cose che avete sentito tante volte
negli anni della vostra formazione cristiana, le avete imparate dalle labbra di vostra
madre e dalla catechesi dei sacerdoti che avete incontrato nella vostra vita; gi le
portate, quindi, nella vostra mente e dentro il vostro cuore. Purtroppo per alcuni di voi
accaduto quello che accade spesso nella vita di molti: con gli anni, per la stanchezza,
per le preoccupazioni e per le inevitabili crisi nella fede, legate forse a vicende tristi o
dolorose che talvolta la vita ci presenta, queste cose giacciono sepolte sotto le ceneri
dello scetticismo e dellindifferenza, patiscono la corrosione del dubbio edellincertezza o hanno perduto la freschezza e lattualit di un tempo.
1 - A voi che non pregate
Mi rivolgo prima di tutto a voi che non pregate pi da molto tempo. E come se il
Signore si fosse eclissato nel cielo della vostra anima. Non voglio, qui, fermarmi sugli
aspetti dottrinali del vostro problema - dovremmo farlo in altre circostanze -; voglio
invece ricordarvi che tra voi e Dio avete messo un lungo silenzio, forse di anni, un
silenzio che avete riempito con realt puramente umane, anche se buone: la famiglia, lapolitica, la carriera professionale, ma talvolta mescolate a cose meno nobili: lambizione,
linteresse, la vanit del successo e forse, in qualche momento, anche macchiate da tristi
debolezze - magari giustificate col pretesto delle circostanze, della solitudine, dellumana
fragilit - comunque, tutti surrogati con cui avete cercato di riempire il vostro silenzio
con Dio.
Cos avete camminato nella vostra vita con le provvisorie certezze del sapere
umano, della buona salute, della sicurezza economica ma, in realt, coprivate dentro il
vostro cuore un profondo bisogno di luce e di certezza. Avete camminato in una
condizione molto simile alla cecit, come chi corre in un tunnel, senza sapere da dove
viene n dove va. E continuate a camminare nella nebbia pi fitta, con una visibilitquasi nulla...; non pensate che a pochi metri sopra la vostra testa splende un sole
stupendo. Basterebbe un piccolo sforzo, un piccolo atto di umilt - che sapienza - per
innalzarvi solo un poco sopra i vostri orizzonti umani cos nebbiosi e incerti, per aprire
lanima verso lalto e incontrare la luce, una luce piena, gioiosa, che inonda luniverso
intero, perch gli occhi di Dio sono aperti su ogni angolo della nostra esistenza.
2 - A voi che pregate solo nei momenti di bisogno.
Mi rivolgo poi a voi che, pur pregando qualche volta, lo fate spinti dal bisogno o
dalla paura. Pensate a Dio come ad un ricco e potente signore, quasi un estraneo, alquale ricorrete solo nei momenti di bisogno: quando il medico non pu fare pi nulla, o il
sindacato non pi in grado di garantirvi il posto di lavoro, o quando avvenimenti pi
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forti di voi minacciano il vostro onore, i vostri affetti e il vostro futuro. Il Signore non
rappresenta il vero fondamento della vostra vita e non orienta in senso autenticamente
religioso la vostra esistenza. E cos la vostra preghiera corre il pericolo di trasformarsi in
superstizione, di diventare una specie di amuleto, un talismano magico al quale ricorrete
per accapparrarvi il potere divino e liberarvi cos dai vostri malanni.
Non intendo togliervi la fiducia che dovete avere in Dio o frenare il vostrodesiderio di ricorrere a lui in ogni vostra necessit; voglio solo ricordarvi che non potete
vivere come creature impaurite che si sentono sempre minacciate da qualcosa, o creature
interessate, tutte tese a proteggere la propria vita di quaggi, la propria salute, il proprio
interesse, la tranquillit di una vita senza dispiaceri. In questo modo finirete col vedere
nel Signore esclusivamente uno scaccia-malanni, non saprete dare un tono filiale al
vostro rapporto con Dio e di conseguenza perderete il senso gioioso della vostra
esistenza cristiana
Fratelli miei, non dimenticatevi che siete figli di Dio; dovete allargare il cuore,
dovete aprire alla vostra anima gli orizzonti della fede, della speranza e dellamore e
lasciarvi attirare dalla paternit di Dio. Econ questi sentimenti che dovete pregare ogni
giorno, abbandonando nelle mani di Dio, nostro Padre, ogni sollecitudine e
preoccupazione, ben sapendo che egli, se non sempre ci libera dai mali, sempre ci d la
forza di portarli con serenit e fiducia.
3 - A voi che pregate un postancamente
Mi rivolgo, infine, anche a voi che pregate ogni giorno, ma forse fate convivere la
vostra preghiera con tante mediocrit quotidiane, senza quel vigore divino che mette la
forza e lamore di Dio nelle cose di ogni giorno. E cos la vostra preghiera rischia di
trascinarsi nellabitudine, o di languire nelle preoccupazioni egoisticamente personali,incapace di accendere in voi la santa inquietudine di servire generosamente la Chiesa e le
anime.
Non voglio certamente scoraggiare i vostri propositi di bene, la vostra costanza
quotidiana nelle pratiche della vita spirituale, dando quasi ragione a quanti vi dicono che
piuttosto di trascinare la preghiera nellabitudine meglio smettere di pregare; vengo,
invece, a dirvi il contrario, a fare quello che un tempo si faceva nelle nostre case, quando
la fiamma del focolare si era esaurita o spenta: uno dei nostri vecchi, con un soffio
robusto e deciso, spazzava via la cenere e alimentava le braci che tornavano ad ardere e a
bruciare con una fiamma viva e pulita, attraversata da scoppi di generosit e da guizzi di
vita che diffondevano gioia e calore in tutta la casa. Vorrei anchio, con laiuto della
grazia divina, soffiare sulla cenere della vostra preghiera e riaccendere nel vostro cuore la
fiamma dellamore di Dio che innalzi la temperatura spirituale della vostra anima e
comunichi luce e calore a quanti vi stanno intorno.
Non lasciatevi ingannare. Il male dellabitudine non si guarisce smettendo di fare
le cose, ma mettendo amore, ravvivando la fede, lottando contro la pigrizia che sempre si
nasconde dietro la malavoglia, la noia o la mancanza di tempo.
Mi rivolgo, dunque, a tutti, con lunico desiderio di aiutare tutti a vivere un po
pi vicini a Dio, con la certezza di aver cos contribuito alla vostra felicit, quella del
cielo, ma anche quella sulla terra.
4 - Lesempio di Ges.
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Fratelli cari, Ges il Figlio di Dio. Prendendo la nostra natura umana, senza
cessare di essere Dio, egli si fatto uomo, - perfetto Dio, perfetto Uomo -
ricongiungendo la terra al cielo e diventando cos il punto di riferimento per tutta
lumanit. Ges si fatto nostro fratello, il primogenito di tutti gli uomini. Egli ci
precede tutti, cammina davanti a noi e ci guida; ci apre la strada che conduce a Dio,
nostro Padre; egli traccia, anzi il nostro cammino: egli la Via. Essere cristiani vuoldire seguire Cristo, camminare dove cammina lui, lasciarsi guidare dalla sua luce. E la
luce che ci viene dalla sua Parola e dalla sua Vita.
Come Mos davanti al suo popolo, egli il Buon Pastore che cammina davanti a
noi per condurci fuori dallignoranza e dalla confusione e guidarci per cammini di luce e
di pace. Ormai per noi uomini non c alternativa: se ci allontaniamo da Cristo, se non ci
lasciamo illuminare da lui, dalla sua parola, ricadiamo nelle tenebre e non comprendiamo
pi nulla di noi stessi e del nostro destino.
Ges diventa cos il nostro Modello; dobbiamo specchiarci in lui, ispirarci alla sua
figura e allesempio della sua vita. Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene,
perch lo sono. (...) Vi ho dato infatti lesempio, perch come ho fatto io facciate anche
voi (Gv.13,14). Ges ci ha insegnato come deve essere la nostra vita di figli di Dio.
Parlarvi di Ges sarebbe il mio pi vivo desiderio e vorrei dedicarvi pagine e
pagine su di lui, ma, per ora, quello che desidero di far nascere nel vostro cuore una
sete, una santa curiosit di conoscerlo che vi spinga a mettervi dentro il Vangelo, a
prenderlo in mano ogni giorno, a leggerlo con fede, a meditarlo una volta e due e tante...,
finch la figura di Ges vi diventi familiare e la sua vita entri nei vostri pensieri e nel
vostro cuore come una presenza illuminante e alla fine dolcissima.
5 - Ges orante: maestro di orazione
Seguendo dunque Ges da vicino, anche voi, come gli apostoli, vi stupirete nel
vedere il Signore immerso in un colloquio intimo e mai interrotto con il Padre. Ges,
senza mai estraniarsi da quello che faceva e da quello che gli accadeva intorno - sempre
assediato dalle suppliche dei malati, dedito instancabilmente ad ammaestrare le folle,
attento con delicatezza umano-divina alle situazioni pi difficili dei suoi apostoli, di
villaggio in villaggio lungo tutte le strade della Palestina - era, nel suo spirito,
costantemente afferrato da una Presenza superiore, intima e viva, che non lo lasciava
mai: era la presenza del Padre.
Molte volte gli apostoli udirono Ges parlare con lui a voce alta, davanti a tutti:
Ti ringrazio, o Padre, Signore del cielo e della terra...; unespressione che si ripete
spesso, come nel tempio, davanti alla tomba di Lazzaro e soprattutto in quella preghiera,
la pi impressionante che sia uscita dalle labbra del Signore dopo lultima Cena, accanto
ai suoi apostoli: la Preghiera Sacerdotale.
Accanto a questa familiarit costante col Padre, ecco i momenti dedicati
esclusivamente ad un intimo e solitario colloquio con lui: lunghe ore della notte, dopo
giornate impossibili nelle quali non cera tempo nemmeno per mangiare, alle prime luci
del giorno che anticipavano una nuova giornata di fatiche, nelle ore del tramonto e nei
momenti pi impensati lungo la giornata... Questo comportamento del Signore ha
talmente impressionato i discepoli da provocare in loro una specie di crisi interiore: si
resero conto che non sapevano ancora pregare, che la loro preghiera era, comunque,
molto lontana da quella che vedevano in Ges, finch un giorno, avendo assistito ancorauna volta alla scena ormai abituale di Ges orante, sentirono il bisogno di dirgli:
Signore, insegnaci a pregare! (Lc.11,1).
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Gli apostoli infatti avevano scoperto nel comportamento di Ges orante un
nuovo modo di pregare e un nuovo atteggiamento interiore nel pregare. Il modo nuovo
era un tratto con Dio diretto e personale, e il nuovo atteggiamento era quello del figlio
con suo padre. Gli apostoli gi conoscevano la preghiera con i Salmi che venivano
cantati solennemente nel Tempio, oppure recitati in comune nella Sinagoga o in casa nei
vari momenti della giornata, e con essi avevano pregato molte volte insieme a Ges, maquel pregare da solo, nel silenzio, sui monti, a sera inoltrata o alle prime luci dellalba, o
anche improvvisamente nel pieno delle occupazioni della giornata, quel pregare in modo
immediato e diretto, a cuore aperto, come di un figlio con suo padre, come chi conosce
da tempo una lunga familiarit con Dio senza alcun timore di lui, chiamandolo col nome
dolcissimo di Padre, con la fiducia immensa di chi si sa amato infinitamente e da sempre,
questo modo di pregare era per loro nuovo e fino allora sconosciuto. Non pensavano
lontanamente che si potesse avvicinare Dio da soli, a tu per tu, con laudacia di guardarlo
negli occhi come un figlio guarda suo padre, affidandosi a lui con fiducia. Hanno potuto
farlo solo Mos e i Profeti che avevano incontrato Dio da vicino.
La risposta di Ges fu una chiara conferma del suo esempio e di quanto egli
aveva gi detto, forse pi volte: ...quando tu preghi, entra nella tua camera e, chiusa la
porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenser. (...) Voi dunque pregate cos: Padre nostro che sei nei cieli...
(Mt.6,6).
6 - Pregare con Ges, in Ges, per mezzo di Ges
Questa contemplazione della vita di Cristo ci far capire che Ges la strada per
la nostra preghiera. Ormai non pi possibile andare a Dio se non per mezzo di Cristo.
Io sono la Via... Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Gv.14,6). Non cdunque vera preghiera senza Cristo. anzi, Ges stesso diventato per noi la Preghiera.
In altre parole, la nostra preghiera devessere cristiana, cio di Cristo; dobbiamo
pregare con Lui, in Lui e per mezzo di Lui.
Fratelli miei, nessuno pu rivolgersi a Dio con le proprie forze; senza Ges noi
saremmo assoluta impotenza. Eppure, parlando con alcuni, ho notato che, pur pregando,
la loro preghiera non quella cristiana. Essi si rivolgono a Dio, ma ignorando
completamente Cristo; perci la loro preghiera viene da una religiosit vaga e astratta,
che si rivolge a un Qualcuno che mi dicevano - deve pur esserci, che superiore a
noi, e che chiamiamo Dio, ma che rimane, alla fine, unentit nebulosa e indefinibile,
molto simile a quella dei pagani o dei popoli che non conoscono il Vangelo.
Ora, la nostra preghiera devessere non la preghiera dei pagani, ma quella dei figli
di Dio, cio di coloro che si rivolgono a Dio chiamandolo Padre, nel nome e per mezzo
di Cristo, con la forza e con la grazia dello Spirito Santo. Noi preghiamo Dio-Padre,
Dio-Figlio, Dio-Spirito Santo, lunico e vero Dio, Creatore e Signore del cielo e della
terra, che si rivelato a noi per mezzo del suo Figlio Ges, e in Lui ci ha redenti, ci ha
riconciliati e ci predestinati alla gloria del cielo.
LUmanit Santissima di Cristo, la sua persona: ecco la strada per la nostra
preghiera: Per Cristo nostro Signore, come ci fa dire la Chiesa alla fine di ogni
invocazione. Ci significa che solo attraverso Ges noi abbiamo la possibilit di pregare
e che solo i suoi meriti ci ottengono di essere esauditi dal Padre: In verit, in verit vi
dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, Egli ve la dar (Gv.16,23).E significa anche che lumanit di Cristo il luogo del nostro incontro con Dio; solo
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passando per Essa incontreremo Dio: Filippo, chi ha visto me, ha visto il Padre
(Gv.14,9).
7 - La preghiera nelle Religioni
Il cristiano, dunque, nella sua preghiera si rivolge a Dio nel nome di Ges; il
cristiano prega in Cristo e con Cristo. La preghiera cristiana lo vedremo pi avanti
si esprime perci nella Chiesa e con la Chiesa. E nella Chiesa infatti che Cristo continua
la sua presenza in mezzo a noi.
Ora, proprio perch cristiana la nostra preghiera si differenzia profondamente e
radicalmente da ogni altra preghiera, anche da quella che troviamo nelle varie religioni
del mondo. Le religioni sono espressione della dimensione religiosa presente per natura
nellanima umana; luomo infatti ha sempre avuto coscienza di Dio e del proprio
rapporto con lui.
Questo vi dice che lateismo non solo un fenomeno secondario, un prodotto di
degradazione del pensiero occidentale moderno, ma anche un controsenso, va contro
natura, e perci un ateismo veramente convinto non esiste. Quello che noi chiamiamo
ateismo non una negazione di Dio, ma il rifiuto di Dio.
Ora, nelle diverse credenze religiose il concetto di Dio e le sue immagini si
presentano estremamente diverse. Ho detto il concetto di Dio, perch le sue
rappresentazioni, per quanto diverse, possono anche fare riferimento ad un'unica realt
trascendente, tuttavia lidea fondamentale della divinit non affatto identica nelle varie
religioni, anche se comunemente si sostiene che solo questione di nomi.
Il nome Allah dei musulmani ha ben poco in comune con il vero Dio che si
rivelato allumanit, e le stesse divinit orientali induismo, scintoismo, taoismo,
buddismo - sono ben lontane dal Dio vivo e vero. Non parliamo poi delle divinitpagane, antiche e moderne. Ora, la preghiera fa riferimento al concetto che si ha di Dio e
del suo rapporto con luomo.
Il Dio dellIslam un Dio assolutamente unico (monoteismo), di una
trascendenza irraggiungibile e inconoscibile, che lo colloca in una solitudine assoluta
dove viene ammirato e adorato dalluomo. Nel Corano, il libro-divinit dellIslam, si
nomina Dio migliaia di volte con gli attributi che proclamano la sua potenza, la sua
grandezza, la sua forza, il suo potere, il suo dominio assoluto. La stessa misericordia
in Allah non che un aspetto dello strapotere di Dio sulluomo. La preghiera rituale
islamica non fa che scandire a ripetizione il primato assoluto di Dio: Allah Allah, cio
Dio solo grande, oppure Dio che ha il sopravvento. E dunque un Dio
monolitico che incombe sulluomo, lo sovrasta e lo determina. Perci nella preghiera
islamica non c spazio per un vero dialogo con Dio; non c spazio infatti per una vera
libert e perci per unautentico rapporto damore tra luomo e Dio. Il musulmano che
prega esprime, anche con la posizione del corpo si piega profondamente fino a terra
quasi esclusivamente la sottomissione assoluta a Dio. E una preghiera che ignora la
paternit di Dio e la nostra filiazione divina che ci mette in rapporto intimo con la
Santissima Trinit. Siamo dunque lontani dalla preghiera cristiana.
Nelle religioni orientali, la nozione di Dio si presenta insieme politeista e
monoteista. Quando la divinit concepita in senso personale si ha un olimpo di
innumerevoli divinit. Su tutte emerge la Trimurti induista con diverse varianti nelle
diverse obbedienze. Quando invece la divinit concepita in senso impersonale, si hauna entit astratta, indefinita, il Brahma cosmico, che si identifica panteisticamente con
lenergia della Natura.
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Cos quando la preghiera si rivolge alle diverse divinit prende le forme
delladorazione, del culto rituale, sacrificale e anche della petizione, ma con lintento
fondamentale di propiziarsi la divinit verso la quale prevale il timore reverenziale.
Quando infine la preghiera si rivolge allAssoluto impersonale, al Brahma cosmico,
prende la forma della meditazione e dellascesi interiore nelle quali il nostro io creaturale
tende ad annullarsi e scomparire nel mare del Nirvana, molto simile al nulla. La preghierasi serve allora di tecniche psicologiche che mirano al dominio assoluto del proprio corpo
e dei sensi per far entrare il nostro mondo interiore nella quiete pi assoluta.
Tutte queste forme di preghiera fanno leva sulliniziativa umana, sulle risorse
della creatura che cerca in quello che fa lobbedienza alla legge degli dei o la devozione
rituale, simile alla piet (bhakti) i titoli per risultare gradita e accolta dalle divinit. Pi
ancora, nella meditazione buddista, la preghiera (se ancora si pu chiamare preghiera)
nasce dallo sforzo solipsistico dellio che finisce col restare chiuso nel bozzolo
egocentrico costruito da s stesso, senza alcun vero rapporto con Dio.
Evitiamo infine il discorso sulle innumerevoli Sette pseudo-religiose, soprattutto
su quella attualmente molto diffusa e che ha ben poco di veramente religioso, la New
Age, Sette dove la preghiera totalmente falsata o distorta.
8 - Pregare consegnarsi a Dio
Imparate, dunque, ad accostarvi allumanit amabilissima di Ges come facevano
i personaggi del Vangelo; proponetevi di avvicinarlo nelle diverse et della sua vita:
adoratelo nel grembo verginale della Madonna, contemplatelo bambino nella mangiatoia
di Betlemme, imitatelo nella sua vita di lavoro con Maria e Giuseppe a Nazareth,
seguitelo per le strade della Galilea dove pass facendo del bene a tutti, accorrete a lui
mostrandogli con fiducia le vostre ferite - le malattie della vostra anima, la lebbra, lacecit, tutte le vostre miserie - usando le stesse invocazioni, brevi ma intense come
frecciate, che gli rivolgevano i malati del Vangelo: Signore, se vuoi, puoi mondarmi!.
Signore, che io ci veda!, Ges, Figlio di Davide, abbi piet di me!, Signore,
aiuta la mia incredulit!..., e cos imparerete a pregare, a rivolgervi a lui con semplicit
e immediatezza, senza giri di parole o discorsi ricercati, come se egli dovesse ascoltarvi
per il vostro parlare raffinato.
A poco a poco entrerete nel cammino della preghiera e, condotti dalla grazia e
dallazione dello Spirito Santo, percorrerete le tappe di una sempre maggiore intimit
con Dio. Seguendo Ges, arriverete a comprendere quella sua orazione di amore e di
dolore che lo impegn nella drammatica notte del Getsemani: abbandonato, prostrato
nella polvere come un verme, per ore, gridando, rivolse al Padre sempre la stessa
invocazione, che conteneva tutta la debolezza e tutta la forza dellUomo-Dio: Padre, se
vuoi, allontana da me questo calice, tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volont
(Lc. 41,22). Vedete? Ecco ci che veniamo a fare nella preghiera: a consegnarci
totalmente a Dio e alla sua volont santissima. Ges ce lo aveva gi insegnato nel Padre
nostro e ce ne ha dato qui lesempio pi commovente.
La preghiera, miei cari, non pu essere soltanto uno sfogo dellanima; anche
questo, e spesso abbiamo urgente bisogno di effondere davanti al Signore lamarezza
della nostra anima, le nostre necessit e gli stati danimo che ci pesano e ci opprimono,
ma poi la preghiera deve andare oltre, deve andare in profondit e diventare un fatto che
esprime latteggiamento interiore della nostra persona, la preghiera cristiana esige chedeponiamo la nostra volont ai piedi del Signore consegnandoci a lui, ossia che gli
rendiamo per amore la nostra libert mettendola nelle sue mani di Padre amoroso.
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9 - Preghiera e Comandamenti
Carissimi, c unaltra forma di preghiera dalla quale Ges stesso ha voluto
metterci in guardia: la preghiera degli ipocriti. Lipocrisia ripugna a tutti, perci moltopochi sono volutamente ipocriti. Per tutti voi, lo dico con assoluta sincerit, nutro
profonda stima e so che nessuno cede allipocrisia, non con s stesso e tanto meno con
Dio. Quello che a volte pu capitare che, per errore, per carenza di formazione o per
coscienza non rettamente illuminata, qualcuno non sa vedere con chiarezza nei
Comandamenti la volont di Dio che vuole difendere la nostra dignit e realizzare la
nostra salvezza. Si insinua, allora, nel nostro rapporto con Dio, una sottile ipocrisia,
inconsapevole ma sempre dannosa perch impedisce alla nostra anima quella unione con
la volont di Dio che, come abbiamo visto, il fine di ogni autentica preghiera.
Non lasciatevi ingannare da una distorta coscienza! Rimane sempre preghiera da
ipocriti quella che non va unita alla sincera volont di osservare i comandamenti di Dio.
Ricordate il noto avvertimento di Ges: Non chi dice: Signore, Signore, entrer nel
regno dei Cieli, ma chi fa la volont del Padre mio (Mt.7,21).
Perci, se qualcuno di voi si accorgesse di non riuscire a pregare o si sentisse
come impedito di fronte alla preghiera, si proponga un sincero esame di coscienza per
vedere se non stia resistendo alla volont di Dio oppure se la sua condotta non sia in
contrasto con la sua santa Legge. Ognuno chieda luce al Signore per giudicare
rettamente sulla propria condizione e non si lasci ingannare dalla mentalit corrente del
mondo o dalle leggi umane. Quello che conta veramente la Legge di Dio.
Oggi viviamo in una societ che ha cancellato quasi tutti i Comandamenti di Dio a
cominciare dai primi tre, soprattutto il primo: Io sono il Signore, Dio tuo! Non avrai
altro Dio che me. Dove mai, oggi, Dio riconosciuto come Signore e messo al postoche gli compete, cio il primo, nella vita delluomo? Dio stato cacciato dai parlamenti
e dai governi degli Stati, gli si nega ogni riferimento nelle leggi e perfino nelle Carte
Costituzionali, i mass-media lo combattono, spesso lo deridono e vorrebbero cancellarlo
dalla vita pubblica. Anche nella vita personale di tanta gente Dio completamente
assente. La civilt attuale ha fabbricato innumerevoli idoli che sono, tutti, maschere
ridicole del nostro io.
Senza dubbio, la preghiera pu anche stare insieme al peccato quando si lotta
sinceramente per vincerlo; anzi, la preghiera diventa allora un mezzo indispensabile per
perseverare e vincere nella lotta; ma non pu stare insieme allo stato di peccato, a una
condotta non retta o ingiusta, anche se dissimulata con giustificazioni che non
giustificano. Chi vive cos morto nel cuore e la sua preghiera fatta solo di parole che
tornano indietro appena uscite dalle labbra. Il Signore gli risponderebbe: In verit ti
dico: non ti conosco! (Mt.25,12). Per chi vive cos, lunica preghiera possibile quella
di chiedere a Dio la volont di convertirsi, la sincera decisione di rettificare la propria
condotta.
Certamente i Comandamenti da soli non bastano perch lAmore che salva; e
noi cristiani siamo chiamati a vivere di amore e per amore. Ma proprio lamore, se
vero e libero da ipocrisia, esige come presupposto e come prova losservanza dei
Comandamenti di Dio. San Giovanni, lapostolo dellAmore, assai esplicito nel
commentare la gi chiara affermazione di Ges: Se mi amate, osserverete i mieiComandamenti (Gv.14,15).
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Il Signore, vuole dunque da noi una preghiera vera, cio sincera, libera da
ipocrisia, che va unita alla decisa volont di osservare i Comandamenti di Dio, tutti,
senza eccezione, e senza tentativi di applicarci sconti col segreto desiderio di adattare la
legge santa del Signore alla nostra mediocrit o pigrizia, che sempre stanno nascoste nel
cuore di ciascuno di noi. Vi assicuro che, pur in mezzo a debolezze, a cadute, a ripetuti
cedimenti, una preghiera che sia accompagnata dalla lotta per essere fedeli, dallumilt dicominciare e ricominciare mille volte, vi riempir di pace e di gioia, segno che il Signore
vicino a voi e che sta ascoltando la vostra preghiera.
Il cieco nato guarito da Ges rispondeva ai Farisei che lo interrogavano: Noi
sappiamo che Dio non ascolta i peccatori. E vero, ma chi sono i peccatori? La
piccola Bernadette Soubirou, analfabeta, che non aveva ancora fatto la prima
Comunione, alla quale la Madonna aveva chiesto di pregare per i peccatori, al parroco di
Lourdes che le chiedeva chi erano i peccatori, rispondeva: Sono quelli che amano il
peccato.Ecco il vero nemico della preghiera: lamore, cio lattaccamento al peccato. E
questo insano legame che ci costituisce veri peccatori agli occhi del Signore e impedisce
alla nostra preghiera di raggiungere il cuore di Dio.
10 - Preghiera e Sacramenti
La nostra preghiera - dicevamo - devessere cristiana, cio rivolta al Padre per
mezzo di Ges e da Lui ispirata e avvalorata. Ora, potreste domandarvi: Dove
incontreremo Cristo nella sua Umanit santissima e nella sua presenza salvifica? La
risposta non pu essere che una: Cristo lo troviamo nella sua Chiesa. E nella Chiesa,
soprattutto nella sua Liturgia, dove Cristo si rende presente con la sua Parola e con
lazione salvifica dei Sacramenti. Fratelli miei, non c preghiera autenticamente cristiana
senza Sacramenti. Lasciate che vi parli con chiarezza e anche con forza - lunica forzapossibile dentro la Chiesa, la forza dellAmore di Cristo - : alcuni tra voi mi hanno detto
che, s, pregano ogni giorno, ma poi non si accostano alla Confessione da anni, e altri
partecipano allEucarestia solo in certe occasioni.particolari. No, fratelli miei! E un
inganno diabolico pensare di avere con Dio un rapporto vero, che porti alla salvezza, con
la sola preghiera personale, escludendo la Chiesa che , sulla terra, lunico sacramento
di salvezza.
La Chiesa, infatti, continua nel mondo la presenza di Cristo e offre a tutti gli
uomini, per mezzo del Vangelo e dei Sacramenti, la salvezza che viene dalla passione e
dal sacrificio di Cristo sulla croce. Una preghiera non vera, non autentica e non
cristiana se non vi porta a desiderare vivamente e a ricevere con frequenza - tutte le volte
che la vostra debolezza lo richiede - il sacramento del perdono e della misericordia in una
confessione umile, sincera, contrita, e a incontrare nellEucaristia, almeno domenicale, il
mistero di Cristo morto e risorto per la nostra salvezza. Rifugiarsi nella sola preghiera
personale credere che la salvezza venga da noi stessi, mentre viene solo da Dio che ha
inviato per questo nel mondo il suo figlio Ges.
Fratelli miei, non potete pensare di essere leali con Dio soltanto perch non
arrivate a negarlo, a rifiutarlo con lintelligenza, mentre poi lo fate entrare ben poco nella
vostra vita, e non vi preoccupate minimamente di sapere che cosa vuole da voi. Se non
mettete nella vostra vita la sua volont amabilissima con i suoi comandamenti e la sua
misericordia salvifica attraverso i Sacramenti, la vostra fede e quindi la vostra preghiera
non avranno lefficacia divina di rinnovare la vostra vita e di riempire il vostro cuore digioia e di speranza.
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11 - Necessit della preghiera
Tornando alla figura di Ges orante, nessuno sulla terra arriver mai a penetrare il
mistero insondabile della sua orazione, a comprendere ci che accadeva nella sua anima
sempre immersa in un sublime e intimo colloquio con il Padre. Possiamo tuttaviariflettere seriamente su quellesempio divino per rendere sempre pi viva in noi la
convinzione che la necessit della preghiera assoluta e inderogabile.
Gli apostoli, quella figura di Ges orante non la dimenticarono per tutta la vita; si
convinsero talmente dellimportanza della preghiera che la misero al primo posto fra tutte
le cose importanti della loro giornata, perfino prima della loro missione evangelizzatrice.
Cos affidarono ad altri il compito di amministrare la comunit cristiana e la stessa cura
dei poveri e delle vedove, pienamente consapevoli che la prima responsabilit nel loro
lavoro apostolico era quella di attendere alla preghiera e la servizio della Parola.
La necessit della preghiera nasce, innanzitutto, dal fatto che siamo creature
libere; ci significa che non possiamo aprirci al bene senza una nostra decisione
personale. E, la nostra, una libert creaturale, quella cio propria delle creature;
siamo, appunto perch creature; esseri relativi a Dio e profondamente vincolati a Lui
nellesistenza e nel destino. Questa creaturalit laltro motivo che fonda la necessit
della preghiera.
Non intendo, qui, fermarmi su questi aspetti dottrinali dellorazione, voglio solo
ricordarvi che dove non c preghiera non c libert; anzi, proprio nellorazione e nel
nostro colloquio con Dio scopriremo il senso pi autentico e gustoso della nostra libert
e insieme avvertiremo con gioiosa chiarezza il nostro legame con Dio come sue creature
che portano la sua immagine e il suo sigillo.
Fratelli miei, dove non c preghiera c il buio della schiavit interiore, c lo
smarrimento della coscienza che non sa pi riconoscere la nostra identit di creaturechiamate alla verit e al bene.
Ges, lUomo pi libero e insieme pi vincolato a Dio che sia mai passato sulla
terra, stato lUomo-orante che ha espresso lorazione pi sublime che mai sia stata
fatta. Guardatelo sul Calvario: che cos la sua morte sulla croce se non una totale e
consumata orazione? Una orazione che ha trasformato il corpo e lanima di Ges in un
sacrificio orante e adorante. Le sue braccia sacerdotali distese su quel legno e aperte al
cielo verso il Padre raccolgono la preghiera umana di tutt i i tempi e di tutte le et, la mia
e la vostra orazione, che cessa di essere la povera orazione di creature deboli e perdute
per diventare la preghiera dei figli di Dio, chiamati ad una ineffabile comunione con Lui.
12 - Preghiera e vita soprannaturale
Se la preghiera necessaria sul piano naturale come creature libere, lo diventa
ancora di pi sul piano soprannaturale, come figli di Dio. Davanti alla nostra chiamata a
vivere la vita divina noi siamo infinitamente sproporzionati e assolutamente impotenti.
Lordine della grazia esige il canale della preghiera e perci non c salvezza senza di
essa. E tanto meno possibile la santit, alla quale siamo chiamati in forza del Battesimo
che abbiamo ricevuto.
E significativo che nella Liturgia del Battesimo il primo invito che la Chiesa ci
rivolge appena ricevuta lacqua battesimale quello di rivolgerci a Dio con la preghierapropria dei figli: il Padre nostro. Il Battesimo dunque il sacramento che ci abilita alla
preghiera e al colloquio filiale con Dio, anzi ci rende capaci di partecipare e di fare nostra
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la stessa preghiera di Cristo, quella che egli ha fatto qui sulla terra come fratello nostro,
come vittima innocente che ci ha redenti, e quella che Egli continua a fare nel cielo come
avvocato nostro, come Re e Signore della gloria.
Siamo sulla terra, ma siamo chiamati a vivere vita soprannaturale, vita divina, a
rendere cio divino ogni nostro agire, ogni realt nobile e retta che entra nella nostra vita
quotidiana. La preghiera educa il nostro cuore allintimit con Dio, fa spazio alla suapresenza divina nella nostre intenzioni e nella nostra vita interiore, e garantisce la
dimensione soprannaturale a tutta la nostra esistenza. Senza la preghiera tutti nostri
pensieri e i nostri progetti hanno la pretesa di essere autosufficienti, cio indipendenti da
Dio, dalla sua azione e dal suo aiuto; essi perci restano vani e sterili per il regno dei
cieli.
Fratelli, non perdete questa meravigliosa, unica, occasione che avete di vivere
sulla terra vita divina; non dimenticate che siete stati chiamati a condurre non
semplicemente una vita buona e onesta, ma una vita cristiana cio di Cristo, appunto
vita divina.
13 - La fede come sorgente di preghiera
Molte volte stando alla presenza del Signore nel Tabernacolo e pensando alla vita
di tante persone lontane dalla fede, mi si riempie lanima di dolore e di tristezza nel
vedere come il Maligno avvelena tante intelligenze e tanti cuori. Il Maligno, fratelli, non
una vaga astrazione inventata dalla paura o da qualche fantasia malata o superstiziosa,
un essere angelico che se ne va per il mondo a contaminare lintelligenza e la vita di tanti
uomini. Ges lo ha chiamato il bugiardo e padre della menzogna perch ha
ingannato fin dallinizio. Oggi la sua arma si chiama confusione e la sua vittoria il
laicismo materialista.Da questo materialismo che, come una caligine triste e buia oscura il cielo di tante
coscienze cancellandovi ogni certezza e ogni riferimento a Dio, alla sua verit e alla sua
legge santa, voi dovete guardarvi reagendo con tutte le vostre forze; ad esso opponete la
fermezza della vostra fede e lintegrit della vostra condotta. Naturalmente non mi
riferisco qui a quel materialismo sano che consiste nelloccuparsi in modo positivo delle
cose materiali, delle cose di questo mondo; sappiamo, anzi, che le cose del mondo e le
realt materiali ce le ha affidate il Signore come ambiente nel quale muoverci ogni giorno
per servirlo nel compimento dei nostri doveri secondo la sua volont divina.
Intendo, invece, quel materialismo pagano che non sa vedere nelle cose materiali
la presenza di Dio, per cui ci dedichiamo alle cose di questo mondo senza scoprirvi il
loro significato divino; perdiamo cos il senso, il valore e la dimensione religiosa della
nostra esistenza e di tutte le cose che ci circondano: la natura, le persone e gli
avvenimenti. In altre parole, il materialismo che si perde nel buio della materia e non sa
scoprire nelle cose il loro rapporto con Dio, con i suoi disegni di amore e di misericordia,
ignorando il destino di eternit che egli ci ha preparato.
Fratelli miei, senza il dono della fede, che mette luce divina nella nostra mente, il
mondo diventa incomprensibile, la vita e le vicende degli uomini un caos senza logica,
una vera brutalit che ci trasforma in animali insaziabili e duri, cos spesso anche feroci.
Senza la fede che fonda una vita spirituale aperta al dialogo con Dio non ci resta che la
durezza della vita materiale col suo spessore opaco ed oscuro.
Come vedete, la preghiera che nasce dalla fede profondamente umanizzante, cirende pi uomini, pi degni della nostra identit di creature intelligenti e libere, fatte a
immagine e somiglianza di Dio.
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14 - La preghiera fonte di fede
Abbiamo visto che la fede sorgente di preghiera. Quando la sua luce illumina lanostra anima e la rende capace di vedere Dio, di vedere la sua paterna presenza in tutte
le circostanze della nostra vita, la preghiera scaturisce dallintimo del cuore quasi senza
fatica, come naturale conseguenza. E pi la fede si fa forte e luminosa, pi il colloquio
con Dio diventa spontaneo e irresistibile. Se poi la fede accompagnata dallumilt e dal
senso vivo della filiazione divina, allora la preghiera diventa un riposo nelle braccia di
Dio. Il livello della nostra fede possiamo misurarlo anche dal grado della nostra vita di
preghiera.
Ma anche possiamo dire che la preghiera fonte di fede. Penso che tutti voi
avrete avuto momenti di oscurit nella vostra vita di credenti, momenti in cui vi costava
fatica credere, vi sembrava che tutto quello che avete imparato nel catechismo era una
teoria astratta che poi veniva smentita dalle vicende della vita; insomma il dubbio e
lincertezza hanno bussato alla vostra porta.
Innanzitutto voglio ricordarvi che molti dei vostri dubbi non sono veri dubbi,
dubbi seri e fondati, sono piuttosto tentazioni, e come sapete le tentazioni vanno
semplicemente respinte con atti espliciti contrari, in questo caso con atti di fede. Dovete
dire a voi stessi che Ges non ci ha ingannati, e quello che lui ha detto e ha fatto tutto
vero, e che volete accogliere il suo insegnamento perch le sue parole sono Parola di
Dio, sono spirito e vita, e volete aderire alla sua persona perch il Figlio di Dio.
Direte con lapostolo Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna, e
noi abbiamo creduto che tu sei il Santo di Dio.
Ma poi dovete ricorrere alla preghiera. La fede un dono di Dio e perci vachiesta e alimentata con una incessante petizione al Signore. Nel Vangelo trovate esempi
commoventi di queste preghiere: Signore, aiuta la mia incredulit! Signore aumenta
la mia fede! Come sapete, il dono della fede lo riceviamo nel battesimo, ma lo riceviamo
come un seme, e come ogni seme deve germogliare, crescere, maturare e dare frutti. La
fede ha perci bisogno della grazia, e la grazia viene dalla preghiera. Il pregare, lo
dicevamo sopra, gi un atto di fede perch ci rivolgiamo a Dio in quanto crediamo in
lui, nella sua bont e nelle sue promesse. Ma la nostra fede viene spesso messa alla prova
dalle vicende della vita, dalle tentazioni del Maligno e dal clima di scetticismo che
respiriamo in un mondo che ha voltato le spalle a Dio e spesso deride la nostra fede.
E allora il momento della preghiera, una preghiera umile, perseverante, che non
cede alla stanchezza o al disappunto; vi assicuro che la vostra fede metter le ali,
diventer pi forte di ogni dubbio, pi sicura di ogni certezza, perch il Signore Dio e
non un uomo, non mente e non inganna, non delude e non lascia inascoltate le suppliche
delle sue creature, e anche se vi sembra che sia lontano o che tardi a dare ascolto alle
vostre invocazioni, egli vi far sentire la sua presenza accanto a voi: sar l che vi guarda,
che vede le vostre necessit e le vostre preoccupazioni, e sentirete nel vostro cuore leco
delle sue parole:Non temere; io sar con te e ti custodir in tutte le tue vie, e la pace
inonder la vostra anima e con essa la consolazione secondo le parole di S. Paolo: Il
Dio di ogni consolazione vi consoler in ogni vostra tribolazione.
Fede e preghiera: luna favorisce laltra, reciprocamente, e insieme daranno
profondit alla vostra vita di figli di Dio sulla terra.
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15 - Preghiera e testimonianza
Che siete anime di preghiera lo deve testimoniare la saldezza della vostra fede,
una fede cos salda da esserne santamente orgogliosi. Voglio dire che non vi
vergognerete di professarla. Se la vostra fede vera, autentica, sostenuta da una intensa
preghiera non avrete paura di nulla e di nessuno. Il vostro amore a Ges Cristo e lavostra adesione a lui non verranno meno di fronte agli ostacoli, allostilit dellambiente,
al pericolo di incomprensioni o di derisioni da parte dei vostri amici o conoscenti. Spesso
la loro ostilit segno di debolezza, del bisogno di avere complici nella loro miscredenza
o nella loro condotta disordinata o poco pulita.
Al contrario, la vostra familiarit con Dio e la vostra fede in Ges faranno nascere
nel vostro cuore il desiderio di diffondere la dottrina di Cristo nel vostro ambiente di vita,
nella vostra attivit pubblica, nei vostri rapporti sociali compreso lambiente famigliare; e
tutto questo senza polemica, senza animosit, senza sterili confronti di opinione, ma
anche senza compromesi, senza titubanze, senza cedimenti che portino a stemperare la
sequela di Cristo in un facile buonismo o ad un comodo perbenismo di facciata.
Sar invece la forza del vostro esempio, lintegrit della vostra condotta,
lamabilit del vostro dire teso a incoraggiare, a illuminare, a dare fiducia, che vi render
coraggiosi testimoni della verit, anzi vi trasformer in un altro Ges che passa accanto a
quanti incontrate quotidianamente nella vostra vita e che saranno attratti dalla vostra
serenit e dalla vostra gioia. La preghiera infatti e la comunione con Dio vi far
seminatori di pace e di allegria, di quellottimismo cristiano che ha le sue radici nella
fede, cio nella convizione che Dio ci ama e non abbandona mai le sue creature.
Non nascondete dunque la vostra identit di figli di Dio, la vostra condizione di
credenti, di discepoli di Cristo; non abbiate rispetti umani o complessi dinferiorit anche
se dovete soffrire qualche incomprensione o magari persecuzione e disprezzo per la
vostra fede. Dai tempi di Ges il cristiano costretto ad andare contro corrente nelmondo, a vivere in contrasto con la logica mondana e ad essere un testimone scomodo
del Vangelo di Cristo. Ricordate che milioni di fratelli nostri hanno pagato col sangue la
loro fedelt a Ges e alla propria vocazione cristiana.
La preghiera sar la vostra forza, la vera risorsa che supplir ai limiti e alle
debolezze alle quali soggetta la nostra povert umana, e vi troverete vincitori.
Non dimenticatelo mai: la disgrazia pi grande che pu capitare ad un uomo sulla
terra trovarsi lontano da Dio. Ditelo ai vostri amici!
16 - Nostalgia di Dio e preghiera
Quando, dunque, vi esorto ad essere uomini spirituali, in definitiva vi chiedo di
essere uomini di orazione, che sanno parlare con Dio e frequentarlo, perch lo
conoscono, comprendono i suoi disegni di amore verso gli uomini e sanno mettere questi
disegni nella propria vita.
Mi ha sempre impressionato profondamente un passo del profeta Isaia che
contiene un rimprovero carico di dolore rivolto da Dio al suo popolo: Il bue conosce il
suo proprietario e lasino la greppia del suo padrone; ma Israele non conosce e il mio
popolo non comprende (Is.1,3). Fratelli miei, sono gli animali che non pregano, perch
non conoscono Dio, non comprendono. A noi sono stati dati intelletto e libert e con
essi possiamo aprirci a Dio con amore, e soprattutto ci stato dato uno spirito di figli nelquale gridiamo Abb, Padre!. Non possiamo ignorare o dimenticare questa altissima
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dignit nostra che ci colloca - soli tra tutti gli esseri del creato visibile - davanti a Dio,
capaci di conoscerlo, ascoltarlo, amarlo e servirlo.
Non sentite dentro di voi lanelito urgente di superare i limiti della materia, di
salire oltre le angustie del corpo, di uscire dalle maglie di una mera psicologia
meccanicistica e aprirvi alla vita dello spirito, a tutte le sue esigenze e a tutto il bisogno
di trascendenza che esso contiene e che non si appaga se non nellincontro con Dio?Non mortificate le nobili aspirazioni della vostra anima, non tenetela prigioniera di
assillanti preoccupazioni terrene, o di sorde pesantezze del corpo. Dio vi chiede di
reagire con forza al tentativo diabolico di quanti vogliono farvi credere che luomo una
bestia, che siamo poveri animali destinati a chiudere in un sepolcro ogni nostro destino.
Il nobile desiderio di una vita pi alta che abbiamo nel cuore e la nostalgia di Dio
- forse inconscia ma insonne - che si nasconde in noi non sono un inganno, non vengono
dalla paura o dal bisogno di dare un senso a ci che non lo ha; sono invece il segno
inconfondibile che possediamo il germe di una dignit pi alta e ci portiamo dentro il
sigillo di Dio. Vi ricordo una delle espressioni pi intense di Giovanni Paolo II: La
preghiera rivela tutta la grandezza delluomo. Perch? Perch la preghiera rivela la
nostra capacit di conoscere Dio, di parlargli e di innalzarci fino a lui. Chi non prega
conduce facilmente unesistenza incollata alla terra e, prima o poi, finir col vivere una
vita animale. Non lasciate cadere nel fango questa grandezza che avete ricevuto e che
aspira a realizzarsi nella piena comunione con Dio.
17 - La preghiera rimedio alla solitudine
Ora potete capire perch chi non prega un uomo solo. Di una solitudine
profonda che egli sperimenta nel luogo pi intimo della propria anima, in quella parte di
noi cos personale che non pu essere partecipata a nessuno, nemmeno alle persone picare o agli amici pi intimi. L, dove nessuno ci raggiunge, il nostro io si trova solo con
s stesso e con lunica Presenza possibile, quella di Colui che tiene il nostro essere nelle
sue mani perch lo ha creato e lo conduce con amore.
Quando non c preghiera, questa presenza silenzio, e il cuore si riempie di
solitudine. La solitudine, a volte pesante, di chi rimane solo con le sue paure, con i suoi
timori, con le sue oscurit, le sue inquietudini o, peggio, con le sue miserie e con i suoi
peccati. Allora, un uomo potr anche avere molti impegni che lo assorbono, molti
interessi che lo appassionano, molte persone che affollano la sua giornata al punto da
apparire sicuro e realizzato, e potr - forse - guardare alla preghiera come ad un
infantilismo ridicolo. Non credetegli! Tutto quel chiasso non che un alibi, che pu
apparire convincente perch giustificato da contenuti umani anche buoni e apprezzabili,
ma che rimane inevitabilmente un alibi; nasconde la paura di guardarsi dentro e di
affrontare s stesso, la paura di precipitare in un silenzio interiore che molto simile al
vuoto.
Si detto che luomo un essere dialogico perch ha bisogno di comunicare;
anzi, proprio comunicando che egli pu cogliere s stesso come soggetto nella sua
identit di persona. Comunque sia, non c dubbio che il vero dialogo che rivela luomo
a s stesso e che rende possibile ogni altro dialogo quello che luomo pu stabilire con
il suo Creatore. Quando manca il colloquio con Dio, ogni altra comunicazione si
corrompe perch diventa un soliloquio dellio che si confronta, si misura, si inquieta,
cerca spettatori o complici, per cadere poi nel bozzolo dei propri discorsi interiori comedentro una tomba. Spesso prende la strada di un soliloquio triste che finisce nel
monologo della disperazione.
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Badate, non sto facendo analisi psicologiche, cerco solo di aiutarvi a
comprendere linvito dellapostolo Giacomo: Qualcuno di voi preso dalla tristezza?
Preghi! (Gc.5,13). Non c tristezza pi pesante della solitudine del cuore quando si
perduto labito della preghiera, perch non c compagnia pi triste di quella che uno fa a
s stesso quando si allontanato da Dio; ha infatti perduto lunica presenza che pu
strapparlo alla solitudine interiore e al peso della sua miseriaAvete mai osservato come il monaco che abita nella cella o nel deserto non vive
mai solo, proprio perch lo accompagna una Presenza che non solo gli riempie la vita,
ma anche lo unisce profondamente a tutti gli uomini? Ebbene, dobbiamo imparare a non
vivere soli nel rumore delle nostre citt, a non perdere mai la presenza di Dio; dobbiamo
sforzarci di vivere sempre accompagnati (Escriv), sapendo che il Signore, quando la
nostra anima in grazia, abita il centro del nostro cuore. Perci, in tutte le strade e in
tutti gli ambienti di questo mondo, quelli puliti e onesti dove un cristiano e un uomo di
onore pu vivere, l sempre possibile vivere la presenza di Dio avere con lui un
colloquio assiduo e intenso. Perci, ripeteva il Beato Escriv insegnandolo a migliaia di
anime: La nostra cella la strada.
18 - Possiamo pregare dovunque
Questa abitudine alla presenza di Dio, questa familiarit semplice e intensa con lui
non si improvvisa. Ci si arriva, con la grazia di Dio, dopo un lungo esercizio. Perci
non disdegnate di ricorrere, se necessario, a una rete di accorgimenti sensibili che vi
richiamino immediatamente al pensiero di Dio: passate accanto a una chiesa? - quante ne
trovate sul vostro cammino nel centro della nostra citt! - e subito vi viene alle labbra un
saluto a colui che l, dentro un tabernacolo, vi attende e vi ama; oppure passate davanti a
un luogo in cui sapete che si offende Dio, e magari lo sentite e lo vedete offeso per le
strade dove camminate?, immediatamente vi esce dal cuore un atto di amore e diriparazione; aspettate un autobus o fate la fila davanti a un ufficio o dentro un negozio?,
ecco che la vostra impazienza pu trasformarsi in preghiera che fa nascere un sorriso di
buon umore al posto del cruccio o della irritazione. E come dimenticare le dolci
immagini della Madonna dipinte sui muri di molte case? Forse gi le conoscete e tante
volte, passando, avete rivolto uno sguardo affettuoso a colei che segue con occhio
materno tanta gente che cammina per le nostre strade, forse dimentica di Dio o che porta
nascoste nel cuore preoccupazioni e sofferenze.
Sono davvero innumerevoli i richiami che possono aiutarvi ad innalzare il cuore a
Dio durante la giornata; perfino il saio disadorno di un frate o la tonaca di un prete -
orami cos poco usuali per le strade della nostre citt secolarizzate - se per qualcuno
sono motivo di disagio o di fastidio, possono essere per molti un segno, e a voi che
avete fede, possono suscitare nel cuore uninvocazione: Signore, che i tuoi preti siano
buoni e fedeli!.
Possiamo pregare dovunque e in molti modi: con le parole o senza parole quando
ci mettiamo in silenzio davanti al Signore alla maniera del contadino di Ars che stava in
chiesa senza dire una parola, e al Santo Curato che gli chiedeva che cosa stesse facendo
rispondeva: Lui mi guarda e io lo guardo; possiamo pregare con i sospiri che sono il
linguaggio del cuore e rivelano i desideri e le profonde aspirazioni dellanima; possiamo
pregare con le lagrime quando le lasciamo cadere come silenziose parole di gioia e di
dolore nelle mani di Dio che le raccoglie e le conserva; possiamo far diventare preghiera
la fatica, la paura, i contrattempi, le umiliazioni, i successi, le cose che ci mancano equelle che abbiamo in abbondanzaNon c nulla che possa impedirci di pregare perch
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tutto pu diventare occasione di incontro con Dio, o motivo per innalzare a lui il nostro
cuore..
19 - La preghiera nelle nostre case
Permettete, ora, che vi ricordi lesercizio della presenza di Dio dentro le vostre
case. Ogni abitazione cristiana dovrebbe essere un luogo in cui si onora Dio, si rispetta
la sua legge divina e si vive il comandamento evangelico dellamore fraterno. A voi, cari
sposi cristiani, a voi genitori, spetta il primo posto in questo esempio di condotta
cristiana. Esiste tutto un codice di virt domestiche fatto di mille piccoli dettagli che
sono altrettante occasioni per vivere la presenza di Dio.
Cos, vi mettete davanti a lui quando dovete prendere una decisione, piccola o
grande, che interessi tutta la famiglia; quando dovete intervenire nella condotta dei vostri
figli; quando una preoccupazione sembra togliervi la pace o quando cercate di
nascondere dietro un sorriso la stanchezza di un lavoro stressante. Innalzerete a lui il
vostro cuore per dirgli grazie davanti a tante cose buone che vi circondano in casa, per
offrirgli i mille piccoli fastidi della giornata, per chiedergli perdono delle impazienze con
cui rispondete alle contrariet della vita familiare; e ancora: una piccola immagine
accanto al telefono pu aiutarvi a risparmiare tempo e a non farlo perdere agli altri, a non
offendere nella conversazione il prossimo e a ricordarvi di rispondere prontamente al
Signore quando vi chiama a un piccolo servizio o a un gesto di carit fraterna.Sforzatevi,
insomma, di trovare in tutto loccasione per rivolgervi a Dio, per conservare con lui una
familiarit semplice e abituale.
Infine, pur evitando di dare allambiente e allarredamento domestico un tono da
sacrestia, cercate di trattare con amore e con fede le immagini sacre che avete nelle
vostre case; guardatevi da quella specie di tradimento che consiste nel trasformare insemplici pezzi da arredamento immagini che dovrebbero essere un affettuoso richiamo
al colloquio con Dio e con la Vergine santa. Senza dire del gesto che sa di sacrilego oltre
che di cattivo gusto, di usare il Crocifisso come pendaglio puramente ornamentale e
spesso addirittura con laria superstiziosa di chi porta un amuleto contro la cattiva sorte
o per difendersi dalla sfortuna.
20 - Imomentidella preghiera
Ma torniamo di nuovo allesempio di Ges. Egli, che sempre era unito al Padre
in tutte le circostanze della giornata, aveva tuttavia dei momenti nei quali, lasciata ogni
cosa, si raccoglieva in intima preghiera dedicandosi esclusivamente al colloquio
personale col Padre. Ebbene, il Signore si aspetta anche da noi questi momenti di
preghiera durante il giorno. Potete pensarli come appuntamenti che egli stesso vi d. Del
resto, non pensabile un amore vero senza appuntamenti, senza incontri nei quali una
persona effonde i suoi sentimenti pi profondi e la sua confidenza pi intima. Cos ci
sono momenti che sono veri appuntamenti col Signore: in essi egli ci parla e ci ascolta,
noi gli apriamo il nostro cuore ed egli ci offre la sua grazia e la sua amicizia.
Convincetevi che senza questi appuntamenti quotidiani con Dio la nostra anima si
addormenta, il nostro cuore, che ha bisogno di amore, cerca altri cammini che non
portano a Dio; finiremo incagliati in sabbie mobili che ben conosciamo per averle altrevolte incontrate in compagnia dei nostri egoismi, della nostra sensualit e della nostra
vanit.
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Dovranno essere appuntamenti precisi e su orario, perch non possiamo trattare il
Signore con superficialit, lasciando i nostri incontri con lui in bala del capriccio e
dellimprovvisazione, delle nostre voglie o non-voglie, della inconsistenza delle nostre
emozioni o della labilit dei nostri stati danimo. Non con le sole buone intenzioni che
si cammina nella vita cristiana, occorrono propositi concreti e decisi che si possono
controllare e verificare, soprattutto al momento della nostra confessione e dellesame dicoscienza.
21 - La preghiera del mattino
Permettetemi, dunque, di richiamarvi alcuni di questi momenti di preghiera. Gi
li conoscete perch fanno parte dei normali mezzi della vita cristiana, e per averli voi
stessi praticati molte volte.
Il primo momento , ovviamente, quello del mattino. Ogni inizio di giornata
come un appuntamento col Signore che deve trovarci pronti, decisi a servirlo nelle
occupazioni e nei doveri che ci attendono nella giornata secondo il nostro stato: in
famiglia, in ufficio, in fabbrica, a scuola, nel negozio... Alzatevi, se occorre, un po
prima del necessario, per trovare quellistante di calma per raccogliervi alla presenza di
Dio e offrire a lui un nuovo giorno della vostra vita. Non basta un segno di croce -
anche se, fatto adagio e con fede, una bellissima preghiera - ; prendetevi qualche istante
per rivolgervi a Dio e dirgli: Signore, tutto quello che oggi mi passer tra le mani per
te; fa che non ci sia nulla che ti offende nei miei pensieri, nelle mie opere e nei miei
sentimenti; accompagnami con la tua grazia e con la tua presenza perch io possa darti
gloria e lasciare una traccia di bene ovunque passer.... Ditegli questo e altre cose,
senza ipocrisia, in modo che ci sia nelle vostre parole quello che vi sforzate di mettere
nelle vostre azioni.
22 - La preghiera della sera
Il momento mattutino di preghiera richiama laltro momento, quello serale.
Chiudere la giornata con alcuni istanti di preghiera ancora la consuetudine che
maggiormente resiste nel popolo cristiano. Approfittatene, e cercate che non diventi una
cosa di pura abitudine; reagite al sonno e alla stanchezza, mettetevi davanti al Signore
per fare con lui un breve rendiconto della vostra giornata: Signore, che ne pensi tu della
mia vita di oggi?... e subito verranno alla vostra mente le molte cose buone che il
Signore vi ha dato, accanto a quelle che, invece, voi avete trascurato o trascinato per
malavoglia o con poco amore, e a quelle non buone che sono venute dalla vostra
debolezza e dai vostri cedimenti. Vi salir al cuore un umile atto di contrizione e di
amore, e un proposito sincero di lottare pi generosamente il giorno dopo. Terminerete
poi raccomandando il vostro riposo alla Vergine, nostra madre, e agli Angeli che
custodiscono la vostra casa.
La fedelt a questo incontro serale con il Signore e lefficacia del vostro esame di
coscienza dipendono da come passate le ultime ore della vostra giornata. Se sciupate le
ore serali in cose oziose o egoistiche, in occupazioni vuote o alienanti - penso alla
stupidit di tanta televisione! - o, peggio, vi lasciate andare a cose che offendono Dio,
mancherete al vostro appuntamento col Signore o, se ci sar, la vostra preghiera restersuperficiale, affrettata, ridotta a qualche formula recitata con le labbra ma non col cuore.
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Santificate dunque le ore serali dedicandovi alla vita familiare, a incontri di
amicizia con intento gioioso e positivo, a riunioni formative, a eventuali compiti o
responsabilit sociali o civili. Allora la preghiera serale sar la gioiosa conclusione delle
vostre fatiche e santificherete il tempo notturno entrando nel riposo con lanima serena e
con la pace di Dio nel vostro cuore.
23 - Lorazione mentale
Un terzo momento di preghiera - senza dubbio tra i pi importanti - il momento
dellorazione mentale. I maestri della vita spirituale intendono per orazione mentale
quella particolare forma di preghiera che si esprime in un colloquio interiore, non solo
della mente ma del cuore, e perci intimo e affettuoso con Dio, fondato sul senso vivo
della nostra filiazione divina e sullamicizia personale con Ges, Maestro e Signore.
Parlarvi dellorazione mentale una delle cose pi urgenti e pi consolanti nella vita
cristiana, e non bastano certamente le poche righe di una lettera. Ma quandanche vi
scrivessi un intero trattato - che del resto molti santi e maestri di vita interiore hanno gi
scritto e ai quali vi rimando esso resterebbe lettera morta e non susciterebbe un solo
movimento del vostro cuore senza la vostra personale esperienza.
Per capire lorazione mentale bisogna decidersi a dedicarvi ogni giorno un po di
tempo. Vincete, se necessario, la pigrizia, la malavoglia, o lidea che lorazione sia una
cosa riservata ai preti e alle monache; una cosa per uomini e donne del mondo, come
voi, che vivete nel lavoro e nelle vicende della vita quotidiana accanto a tanti uomini
vostri fratelli con i quali condividete problemi, ansie e nobili aspirazioni umane, realt che
per mezzo della vostra orazione possono diventare cose divine. Penso particolarmente ai
giovani che hanno lanimo ancora aperto, capace di freschezza e di donazione, che hanno
il cuore assetato e disponibile allamicizia forte e sincera, i quali troveranno in questorapporto personale e intimo con Cristo orizzonti insospettati per la loro generosit di
propositi e di decisioni.
Scegliete il luogo pi adatto. Ges stesso ci suggerisce: Quando preghi, entri
in camera tua e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto... (Mt.6,6). Cos
lintimit della vostra casa pu diventare il luogo dellintimit con Dio, anche se il luogo
privilegiato per lorazione rimane sempre la chiesa, davanti a un tabernacolo ben visibile
e adorno. Non lasciate in abbandono i tabernacoli delle nostre chiese, dove il Signore
continua la sua presenza sacramentale a pochi metri dalle vostre case, dalle vostre piazze,
dai vostri uffici e negozi.
Riservate, poi, allorazione mentale un tempo vivo della giornata; non la sera
quando il sonno comincia ad appesantire la vostra mente e si fa sentire nelle membra
tutta la stanchezza del giorno. Ricorrete anche allaiuto di un buon libro di lettura
spirituale che offra un sano e ricco nutrimento alla vostra anima, illumini di luce pi
profonda la vostra mente sulle verit della fede e sia stimolo per conoscere meglio voi
stessi e ci che Dio si aspetta nella vostra vita spirituale.
Infine, non lasciatevi dominare dagli ostacoli esterni: il disordine della giornata, le
molte cose da fare, non tutte importanti, con le quali troppo facilmente vi scusate di non
avere tempo; lo spirito mondano che vi fa credere lorazione un inutile bigottismo e, non
ultime, le assurde insinuazioni di certi cristiani impegnati i quali vi diranno che perdete
tempo, che lo rubate ai vostri doveri verso il prossimo, che vi ripiegate in un egoistico
intimismo, mentre urgente darsi da fare. Respingete ogni tentazione e siateperseveranti nonostante tutto.
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Vi metterete cos su un sentiero che quello dellumilt, della fede e della croce
del Signore, un cammino che ha come meta la piena identificazione con Cristo, la
santificazione della vita quotidiana in un servizio autenticamente efficace per il regno di
Dio,. a vantaggio di tutti i fratelli. Come in tutte le cose, i primi passi di questo cammino
possono costarvi, ma se sarete perseveranti, vincendo le difficolt, il Signore vi dar luce
e grazia, e raggiungerete una crescente intimit con lui, perch il cammino dellorazionealtro non che linoltrarsi della vita intima di Dio. Arriverete cos a stabilire con lui
uninteriorit tutta nuova e capirete cosa significa quel: Gustate e vedete come buono
il Signore, beato luomo che in lui si rifugia. (Sal.33).
24 - Pregare con la Parola di Dio.
Un altro momento di preghiera offerto dallincontro con la Parola di Dio. C
un incontro comunitario, ufficiale, che quello della Liturgia, come avviene nella prima
parte della Santa Messa che detta appunto Liturgia della Parola. Ma quello che qui
voglio ricordarvi lincontro personale con la Parola di Dio nella lettura quotidiana del
Vangelo.
Penso che tutti conserviate nelle vostre case una Bibbia o almeno il Nuovo
Testamento. Tenetelo a portata di mano, nel soggiorno o nella vostra camera, e dedicate
ogni giorno alcuni minuti alla lettura di qualche pagina del Vangelo. Fatelo in maniera
ordinata, cominciando dallinizio, e soprattutto raccoglietevi, prima della lettura, per un
istante alla presenza del Signore: il Vangelo infatti non soltanto un libro da leggere,
soprattutto una Persona viva che vi parla. E Ges, ed lui che dovete conoscere e
ascoltare. Spesso sentirete il desiderio di chiedergli: Signore, cosa volevi insegnarci
quando dicevi queste cose e queste parabole ai tuoi discepoli o alle folle, e quando
compivi questi gesti e questi miracoli?. E immaginerete di essere anche voi presenti aquella scena, mescolati tra la gente o vicino a Pietro, a Filippo, a Giovanni, a Giacomo:
anche voi sorreggete il paralitico per portarlo al Signore, anche voi distribuite i pani alle
folle, o vi unite ai pastori che vanno a contemplare il bambino nella grotta...
Fratelli miei, questo comportamento non infantile, adatto, al massimo, ai vostri
bambini che vivono di fantasia; invece una realt stupenda perch Ges vivo, oggi,
adesso; la sua parola e la sua vita sono attuali e dobbiamo entrarci dentro con
lintelligenza e col cuore se vogliamo innamorarci veramente di Ges Cristo. Vi rendete
conto che la vita di Ges deve ripetersi in qualche modo nella vita di ciascuno di noi e
che siamo chiamati a renderlo presente in tutti gli ambienti in cui viviamo? Con le parole
del santo Josemaria Escriv ripeto a ciascuno di voi: Come vorrei che il tuo
comportamento e la tua conversazione fossero tali che tutti, nel vederti o nel sentirti
parlare, potessero dire: Ecco un uomo che legge la vita di Ges Cristo! (Cammino
n.29).
Inoltre nelle famiglie cristiane di un tempo, oltre al Vangelo, i nostri vecchi
leggevano frequentemente le vite dei santi. Oggi una consuetudine ormai scaduta
anche perch non esiste pi una letteratura agiografica consona alla nostra sensibilit e
alla mentalit moderna. Ed un male perch i santi sono nostri fratelli che hanno
incarnato in modo eroico, sia pure in modelli e circostanze che non sempre possiamo
imitare, il Vangelo e la vita di Cristo, cos da essere per noi stimolo e incoraggiamento.
Chi pu dimenticare figure colossali come S.Agostino, S.Francesco dAssisi, Santa
Caterina da Siena, Santa Teresa dAvila e altre, stupendamente umane e moderne, comeS.Tommaso Moro, S.Pio X, e tante altre meno note ma ugualmente splendide per
lesempio e per la santit di vita? Potreste, comunque, leggere i loro scritti e le loro
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opere che possono farvi da guida utile e soprattutto sicura, non inquinata, nel vostro
cammino spirituale.
25 - La preghiera pi grande: la Santa Messa
E veniamo al momento pi intenso e culminante della nostra preghiera: la santa
Messa. Vi ho gi ricordato che lEucarestia la pi alta e sublime preghiera che mai sia
stata fatta sulla terra, perch lo stesso sacrificio compiuto da Ges sulla croce. La
Chiesa scaturita ed cresciuta sempre intorno allEucaristia e lo stesso avviene per la
vita spirituale di ogni cristiano. Perci la Santa Messa chiamata dal Concilio Vaticano
II: Fonte e apice di tutta la vita cristiana. Vorrei che questa espressione fosse anche
per voi non solo un richiamo a tutta la meravigliosa dottrina teologica intorno alla Santa
Eucaristia e alla Santa Messa, ma vorrei che fosse anche unesperienza gustosamente
vissuta nella vostra vita di discepoli del Signore.
Fare della Santa Messa il centro della vita spirituale vuol dire portare a Dio,
attraverso il sacrificio del suo figlio Ges, consegnandola nelle sue mani trafitte, tutta la
vostra giornata: il lavoro, la fatica, le gioie, gli affetti, le preoccupazioni e anche le vostre
debolezze e, insieme, nutrendovi del Corpo dolcissimo di Cristo che diventa cibo e
viatico per il vostro cammino, identificarvi con lui facendovi testimoni del suo amore nel
mondo, e significa anche prendere la croce del Signore e piantarla in mezzo a tutte le
attivit umane. Perci, quando qualcuno mi dice che ha la fede, che crede con tutta
convinzione nel Signore ma non frequenta o frequenta solo raramente la Santa Messa,
devo rispondergli che la sua fede ben poca cosa, che ben lontana da quella fede che
trova nellEucaristia non solo il suo mistero pi alto - misterium fidei - ma anche la sua
consumata perfezione nellamore: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui (Gv. 6,56).Fratelli miei, desiderate la Messa, amate la Messa, vivete la Messa. Esiste un
comandamento del Signore che ci ordina di santificare il suo giorno ed esiste un precetto
grave della Chiesa che indica nellincontro di ciascuno e di tutti con lEucaristia il modo
insostituibile di santificare la domenica e le altre feste indicate dalla Chiesa. Ebbene,
invitandovi caldamente a compiere con sincerit e umilt questo atto di obbedienza a Dio
e alla Chiesa, vi esorto anche:Non fate le cose soltanto quando vi sono comandate, non
limitatevi strettamente al precetto, liberate lamore dentro il vostro cuore, lasciate agire
la fede viva e forte che accende il desiderio della santit e di una vita generosamente
cristiana; il Signore viene verso di voi con labbondanza del suo amore e dei suoi doni,
non rispondete come gli invitati della parabola lasciando cadere linvito, non chiudetevi
dentro lindifferenza o linsensibilit che trovano facili scuse per sottrarsi allamore. Se
voi conoscete solo la misura indicata dallobbligo, come potete capire il Signore che
conosce la misura dellamore?
Nelle nostre chiese vi vengono offerte tutti i giorni sante messe nelle ore pi
comode e pi accessibili: al mattino per le persone che possono disporre del mattino,
come le madri di famiglia, gli anziani...; al pomeriggio per le persone che possono
disporre del pomeriggio; alla sera per coloro che, terminato il lavoro, sulla strada di casa
possono godere di questo incontro con il Signore e portare a lui le fatiche della loro
giornata. Fratelli miei, un giorno il Signore ci chieder conto di tante possibilit che egli
vi ha offerto e di cui, forse, abbiamo profittato cos poco.
Cercate infine di partecipare alla Santa Messa con le migliori disposizioniinteriori: raccoglimento, lumilt, la contrizione; combattete la fretta fermandovi per
qualche minuto di ringraziamento e lottate contro le distrazioni penetrando con la fede il
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rito che seguite con i sensi. Pensate alla fortuna enorme che abbiamo - un dono
stupendo della sua misericordia - di poter raggiungere, oggi, il Signore Ges nel mistero
pasquale della sua passione, morte e risurrezione, e vedere cos compiersi in noi la sua
salvezza. LEucaristia, annullando tanti secoli e tanta distanza, ci rende il Signore cos
vicino da poterlo toccare e mangiare, da potergli dire le cose pi intime come se
sentissimo il battito del suo cuore divino.Che il Signore vi aiuti a capire tutto questo; vi dia purezza di fede e generosit di
amore, perch non avvenga che Egli debba aspettare inutilmente sul suo altare i vostri
appuntamenti mancati.
26 - Pregare Maria, nostra Madre
Infine voglio ricordarvi il momento mariano nella nostra vita di preghiera.
La Madonna il sorriso materno di Dio. Dio lha predestinata ad essere la Madre
del suo Figlio Unigenito, Ges Cristo, nostro Redentore. Perci dove c Ges, l trovate
anche Lei, sua Madre, e non potete separare il Figlio dalla Madre. Ges poi ha voluto
che Maria diventasse anche Madre nostra. Non c dunque vita cristiana senza di lei.
Gli appuntamenti con la Madonna possono essere diversi e ognuno di voi ha
certamente il suo modo personale di onorare la Vergine. La piet cristiana ha inventato
lungo i secoli una grande variet e ricchezza di espressioni per cantare il suo amore alla
Madonna. Ve ne ricordo due tra le pi tradizionali e diffuse nel popolo cristiano:
lAngelus e il Santo Rosario. Sono forme complete di piet mariana, perch sono
preghiera, meditazione e contemplazione.
LAngelus ricordo e meditazione del mistero della Incarnazione del Figlio di
Dio che prende la nostra natura umana nel grembo verginale di Maria Santissima. Da
quel momento il tempo ha preso unaltra dimensione, quella divina, e noi al centro dellagiornata, a mezzogiorno, ricordiamo questo mistero rivolgendoci a Maria con le stesse
parole dellAngelo Gabriele. E come riconoscere che il tempo, cio i nostri giorni, la
nostra vita, sono misurati dal tempo di Dio, che il tempo della salvezza. Alla Madonna
piace molto questo saluto che, una volta assai diffuso nel popolo cristiano, sopravvive
ora nella piet personale di molti fedeli e negli ormai tradizionali Angelus domenicali
del Papa con i pellegrini in Piazza San Pietro. Non dobbiamo farci riguardo di
interrompere per qualche momento, a mezzogiorno, il nostro lavoro per rivolgere a santa
Maria il saluto dellAngelo accompagnandolo col nostro affetto filiale.
Riguardo al Santo Rosario, penso sia gi abbastanza noto a tutti voi; si tratta
forse di capirlo pi profondamente. Non credete al solito pregiudizio della monotonia e
delle facili distrazioni; due che si amano possono dirsi mille volte le stesse cose. Il
Rosario dedicare un quarto dora a nostra Madre dicendole cose belle e rivivendo con
lei i misteri della vita di Ges. Per capire il Santo Rosario dobbiamo farci piccoli,
lasciarci prendere per mano dalla Madonna e percorrere insieme con lei le vicende
gioiose, dolorose e gloriose della vita di Cristo.
Sforzatevi dunque di pregare il santo.Rosario facendovi semplici come i piccoli; il
risultato sar di innamorarvi di Cristo, e a poco a poco i misteri della sua vita resteranno
come ricordi vivi e attuali dentro la vostra anima. Usate la fantasia, limmaginazione, il
cuore. Se necessario adoperate i tempi morti: i viaggi, i momenti di attesa...; e qualche
volta, ad esempio nel sabato o nelle vigilie delle feste mariane, recitatelo in famiglia; vi
assicuro che la Madonna non mancher di benedire le vostre case.Cercate, dunque, di alimentare dentro il vostro cuore una tenera devozione verso
la Madonna, e non dimenticate che: A Ges si va e si ritorna sempre per Maria.
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(Cammino n.495). Perci affidatevi a lei come figli, vogliatele bene, invocatela
frequentemente, onorate le sue immagini e salutatela tutte le sere con lAve Maria prima
di mettervi a letto, perch conservi casta la vostra giovinezza e pulito il vostro amore
coniugale.
27 - Preghiera e unit di vita
Vi ho ricordato finora alcuni tra i principali momenti di preghiera che possono
entrare nella vostra giornata e che appartengono alla tradizionale piet della Chiesa.
Sono momenti che possono e devono articolarsi con tutta naturalezza nel tessuto della
vostra vita quotidiana, amalgamandosi col lavoro, con la vita familiare, con i rapporti
sociali, con gli impegni culturali e civili, con i momenti dello svago e dello sport. Non
permettete dunque che rimangano come dei corpi estranei, messi l forzatamente, in
contrasto col resto delle vostre occupazioni come se rubassero tempo e attenzione agli
altri vostri doveri; finirebbero cos per diventare un disturbo e un intralcio alla vostra vita
quotidiana e non gioverebbero alla vostra vita di cristiani.
Fratelli miei, possediamo un cuore solo e con questo unico cuore dobbiamo
amare Dio, le persone care e le cose buone di questo mondo. Non potete andarvene per
questa terra interiormente divisi: il Signore da una parte e le vostre occupazioni
dallaltra.
Essere cristiani tutti di un pezzo significa, appunto, questo: vivere lunit di vita.
Come i punti di una circonferenza sono tra loro legati da un unico riferimento: il centro,
cos tutti i momenti della giornata nella vostra vita di cristiani devono avere un unico
centro: Dio. Se, invece, ci fosse in voi una doppia vita, quella del vostro rapporto con
Dio e quella delle vostre occupazioni quotidiane, ciascuna indipendente e separata
dallaltra, cos che tra i momenti di preghiera e il lavoro e la vita familiare e tutto il restonon ci fosse continuit o almeno sintonia, ma ci fosse invece frattura o magari,
dissonanza e contraddizione, allora verrebbe a mancare laspetto pi profondo della
coerenza cristiana. Dite al Signore che volete vivere per Lui, con Lui e in Lui
ventiquattro ore al giorno, senza per questo lasciare le vostre occupazioni ordinarie e i
vostri compiti giornalieri; in altre parole chiedetegli di diventare anime di preghiera e di
contemplazione, anime che hanno messo Dio al centro nella propria vita di ogni giorno.
E questo lunico modo per non esser anime divise, lacerate, anime nevrotiche.
28 - La preghiera di lode
Ed ora, prima di concludere queste riflessioni e questi suggerimenti, vorrei
ricordarvi alcune forme di preghiera attraverso le quali la Chiesa ha costantemente
espresso la sua piet liturgica e che possono dare contenuto ai sentimenti pi profondi
dellanima verso Dio.
Innanzitutto la preghiera di lode. E la forma pi pura e pi elevata di preghiera
perch in essa ci rendiamo conto della grandezza di Dio; una grandezza che sapienza,
potenza e bont profuse senza limiti in tutte le sue opere, opere che si rivelano alla nostra
intelligenza in tutto il loro traboccante splendore. Lanima presa allora dallo stupore e
da un gaudio profondo, e dal suo intimo prorompe linno della lode e dellesultanza che
pervade tutti i suoi sentimenti verso Dio.Pensate che questa sar lunica forma di preghiera che esprimeremo in Paradiso.
E perci la preghiera pi pura e pi disinteressata perch si rivolge a Dio per il solo
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motivo della sua gloria, perch Egli Dio e Signore. La Sacra Scrittura ricchissima di
luoghi dove si canta la lode di Dio e si inneggia al suo Nome. Moltissimi salmi hanno
espressioni traboccanti di lode e tutti i personaggi che sono stati testimoni diretti della
grandezza di Dio hanno proclamato la loro esperienza in un cantico di lode al Signore.
Ricordate Mos, Anna, Davide, molti Profeti, Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, il
vecchio Simeone, ma soprattutto, in forma unica e stupenda, la Madonna nel suoMagnificat.
Di solito la preghiera di lode corale perch esige la partecipazione; essa, cio,
coinvolge il coro di tutte le creature come in un concerto a distesa. Perci la Liturgia
delle Ore, che Liturgia di Lode, una recita corale e viene celebrata dalla Chiesa come
popolo sacerdotale. Ma vorrei che tutti noi coltivassimo anche quella preghiera personale
di lode che nasce dallo stupore dellanima quando essa viene a trovarsi a tu per tu col
Signore e sperimenta la grandezza della misericordia divina riversata in lei come un
fiume.