Agricoltura
La Facoltà di Agraria incontra le imprese:
Ricerche, Innovazione eTrasferimento tecnologico
Alimentazione
Ambiente
Via Giovanni Celoria, 220133 Milano
Tel ++ 39 02 503.165000Fax ++ 39 02 503.165140http://www.agraria.unimi.it
Università degli Studi di Milano
LA FACOLTA’ DI AGRARIA INCONTRA LE IMPRESE:
RICERCHE, INNOVAZIONE
E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
A cura di
Claudia Sorlini e Marcello Duranti con la collaborazione di
Chiara Magni, Roberto Rovelli e Carmela Carone
Prefazione
In coerenza con la missione del Consiglio Europeo di Lisbona di trasformare il ter-
ritorio europeo in un’avanzata economia basata sulla conoscenza, Regione
Lombardia, nel corso dell’VIII legislatura che volge ormai al termine, ha puntato
ad operare come motore di progettualità e fattore di connessione tra le diverse
componenti del sistema (cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private), atti-
vando una strategia complessiva di sostegno alla ricerca e allo sviluppo.
E’ in tale contesto che l’Assessorato all’Agricoltura, a scadenza triennale, predi-
spone i Programmi regionali di ricerca in campo agricolo, con i quali individua
linee strategiche, strumenti, obiettivi e risorse al fine di sostenere la competitivi-
tà del settore, di tutelare le risorse, di salvaguardare e valorizzare il territorio, con
un’attenzione particolare alla qualità delle produzioni e alla sicurezza alimentare.
Fra le linee strategiche delineate dall’ultimo Programma, spicca l’impegno a
finanziare progetti di ricerca di forte impatto sul sistema rurale regionale, a raf-
forzare la rete di relazioni, il confronto e la collaborazione fra enti di ricerca e fra
questi e le filiere produttive lombarde e a favorire l’accesso all’innovazione tecno-
logica da parte delle imprese tramite un complesso di iniziative di comunicazione
e trasferimento dei risultati scaturiti dalle ricerche.
E’ con vero piacere quindi che ho accolto la proposta della Preside della Facoltà
di Agraria dell’Università degli Studi di Milano di mettere a disposizione, tramite
la pubblicazione di questo volume, una sintesi di quanto i ricercatori hanno recen-
temente elaborato, spesso anche con il contributo di Regione Lombardia, in ter-
mini di informazioni, prodotti e strumenti di immediato interesse applicativo.
Un’iniziativa perfettamente in linea con le strategie del mio Assessorato, che sono
certo sarà ben utilizzata dalle imprese, ma anche dai tecnici e da tutti quei sog-
getti associativi e istituzionali che giocano un ruolo di fondamentale importanza
nel trasferimento delle innovazioni.
Luca Daniel FerrazziAssessore all’Agricoltura
Regione Lombardia
II
Introduzione
Questa brochure, curata dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, è rivolta
agli imprenditori che forniscono prodotti e servizi nei settori dell’agro-alimentare e ambienta-
le. Raccoglie più di 200 schede che illustrano i risultati di ricerche già raggiunti o che si inten-
de raggiungere in prospettiva. E’ un invito alle imprese a prenderne visione e, nella misura
del possibile, a trasferire i risultati di interesse all’interno delle proprie aziende, per migliora-
re la qualità della produzione e la produttività, offrendo prodotti più qualificati al consumato-
re e all’utente e preservando l’ambiente.
Acquisire le innovazioni offerte dalla ricerca da parte sia della grande impresa sia di quella
piccola e media è un passo indispensabile per aumentare la competitività e per contribuire ad
affrontare in modo più attrezzato l’attuale crisi economica.
Inoltre le tematiche in oggetto si relazionano perfettamente con il tema dell’EXPO 2015,
“Nutrire il pianeta – Energia per la vita” , che vedrà Milano impegnata nel grande evento del-
l’esposizione universale.
L’EXPO del 2015 può essere un’occasione per il sistema delle imprese lombarde per presen-
tare al mondo intero le proprie eccellenze, migliorate attraverso una continua innovazione
tecnologica ed un’alta qualità della produzione. La Lombardia è la Regione che da sola produ-
ce il 13,7% della produzione agricola e forestale italiana. Dispone di industrie, tecnologie
avanzate, capitale umano, risorse ed iniziativa. La vocazione agricola della pianura più fertile
d’Italia è fuori discussione; al sud di Milano si estende il parco agricolo più grande di Europa.
I prodotti dell’industria alimentare italiana sono conosciuti e apprezzati dappertutto.
Anche la piccola e media azienda, favorita dalle numerose relazioni create dall’EXPO, può
beneficiarne attraverso l’esportazione nei paesi in via di sviluppo di tecnologie semplici ma
solide, il cui funzionamento sia basato sul risparmio energetico e sulla efficienza produttiva e
nei paesi ricchi di prodotti alimentari di nicchia.
In questo contesto la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, contribuisce per la sua parte.
Infatti, per sua stessa vocazione, sviluppa ricerche di base con ampie possibilità di arrivare a
risultati applicabili in tempi ragionevoli, risultati che possono comportare prospettive promet-
tenti per le aziende dei settori coinvolti.
D’altra parte l’interesse delle imprese per le ricerche della Facoltà è manifestato dai numero-
si contratti e convenzioni che vengono ogni anno stipulati. Il fatto che al loro scadere tali con-
tratti vengano spesso rinnovati sta a testimoniare il consolidamento del rapporto di fiducia che
si è creato tra aziende e gruppi di ricercatori .
Tuttavia molto di più si potrebbe fare. Infatti sono ancora troppi i risultati di interesse applica-
III
tivo, ottenuti con ricerche finanziate da enti pubblici, che finiscono nei cassetti senza un “futu-
ro”, mentre potrebbero essere utilizzati per creare innovazione ed incrementare la competiti-
vità del sistema Italia.
Per questo motivo ho invitato tutti i ricercatori della Facoltà a compilare le schede contenute
in questo volume, con l’obiettivo di far conoscere i temi sui quali vengono svolte le ricerche.
Come si potrà leggere nel testo, le indicazioni che emergono dalle ricerche possono essere di
rilevante utilità per il mondo delle imprese in quanto affrontano problemi di grande attualità,
per i quali si suggeriscono possibili soluzioni nei campi dell’agricoltura, dell’industria alimen-
tare e dell’ambiente: si lavora sulla selezione di piante resistenti a stress abiotici e biotici; su
metodi innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti delle piante; sulla
innovazione nella produzione e utilizzazione di energie alternative e sulla riduzione dei con-
sumi energetici nel settore delle produzioni agro-alimentari; sull’innovazione di processo
industriale per migliorare la qualità dei prodotti finiti, sull’innovazione di prodotto alimentare;
sulla produzione di alimenti per settori particolari di consumatori (es. affetti da intolleranze
alimentari); sulle tecniche più avanzate per il monitoraggio di filiera ed il controllo della qua-
lità igienico-sanitaria degli alimenti; sul valore nutrizionale degli alimenti ed i loro effetti sulla
salute; sulle modalità avanzate di fertilizzazione dei suoli, di gestione delle risorse idriche e
dei reflui, sulla progettazione delle aree verdi e la conservazione del patrimonio rurale. Questo
è solo per citare qualche esempio.
D’altronde l’impegno a trasferire i risultati delle ricerche da anni investe tutta l’Università di
Milano attraverso la costituzione di spin off, il sostegno alla registrazione di brevetti, l’istitu-
zione di incubatori di grandi dimensioni, come il Filarete ed una serie di altre importanti ini-
ziative.
Il nostro paese ha bisogno di creare innovazione tecnologica che a sua volta crei valore
aggiunto al prodotto e di incrementare la competitività per rispondere alle esigenze di una
società che richiede posti di lavoro, sicurezza, benessere con uno sguardo di attenzione par-
ticolare anche alle esigenze dei Paesi in via di Sviluppo e questo passa inesorabilmente attra-
verso un rapporto più stretto e qualificato tra imprese private, enti pubblici, università e isti-
tuti di ricerca.
Milano, 24.11.2009
La Preside
Claudia Sorlini
IV
Indice1. AGRICOLTURA1.1 PRODUZIONE E DIFESAAttività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmiGemma Assante 4
Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso lo studio della produzione di latteLuciana Bava 5
Caratterizzazione di reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomicoLuca Bechini 6
Diagnosi precoce di patogeni delle piantePiero Attilio Bianco 7
Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagiLuigi Bodria 8
Batteri promotori della crescita vegetaleSara Borin 9
Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici, biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pescoMaurizio Cocucci 10
Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo e salutistico nell’area alpinaMaurizio Cocucci 11
Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagnoPaolo Cortesi 12
Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovinaPaola Crepaldi 13
Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative della frazione lipidica del latte caprinoPaola Crepaldi 14
Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati conformemente a vari disciplinariMatteo Crovetto 15
Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P) nella bovina da latteMatteo Crovetto 16
Sintesi di nuovi fungicidiSabrina Dallavalle 17
Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà nutraceuticheTommaso Eccher 18
Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea maysLuca Espen 19
Qualità enologicadell'uva in relazione alle condizioniambientalievocazionalitàallaviticolturaOsvaldo Failla 20
Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici delle pianteFranco Faoro 21
Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumentoFranco Faoro 22
L'impianto di colture arboree a rapido accrescimentoMarco Fiala 23
Valorizzazione dei cereali minori di montagnaAnna Giorgi 24
Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie di piante officinali della sintesi di metaboliti secondariAnna Giorgi 25
Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricolturaMarcello Iriti 26
V
Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle pianteMarcello Iriti 27
Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)Ilaria Mignani 28
Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione di piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfoFabio Francesco Nocito 29
Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetaleSergio Quaroni 30
Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)Laura Rossini 31
Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)Laura Rossini 32
Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso a basso contenuto di cadmio in granellaGian Attilio Sacchi 33
Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle pianteMarco Saracchi 34
Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso di oli essenzialiPaola Sardi 35
Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione delle risorse geneticheAttilio Scienza 36
Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)Anna Spinardi 37
Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita del coniglioIvan Toschi 38
Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cerealiAnnamaria Vercesi 39
Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su viteAnnamaria Vercesi 40
Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticolaAnnamaria Vercesi 41
Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosiGraziano Zocchi 42
Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenzaGraziano Zocchi 43
Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferroGraziano Zocchi 44
1.2 GESTIONE ED ECONOMIAMultifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggioStella Agostini 47
Costruzioni rurali in area urbana Stella Agostini 48
Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale Stella Agostini 49
Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoliLuca Bechini 50
Ottimizzazione della filiera del postraccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativiLuigi Bodria 51
Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggiMichele Corti 52
Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambienteMichele Corti 53
Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmioMarco Fiala 54
VI
Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionaliMarco Fiala 55
Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere agro-energetiche in ItaliaMarco Fiala 56
Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati in differenti ambiti climaticiBianca Ortuani 57
Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini da latte lombardiGiorgio Provolo 58
Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per la valutazione energetica dei foraggiLuca Rapetti 59
Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in LibanoGuido Sali 60
La automazione della alimentazione negli allevamenti boviniFranco Sangiorgi 61
Sicurezza in agricoltura e zootecniaFranco Sangiorgi 62
2. ALIMENTAZIONE2.1 TECNOLOGIAFormulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso indice glicemicoM. Cristina Casiraghi 66
Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHTStefano Cattaneo 67Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte ad attività immunomodulanteIvano De Noni 68
Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativiMarcello Duranti 69
Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione lattiero-casearie caprineRoberto Foschino 70
Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturaleRoberto Foschino 71
Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologicoRoberto Foschino 72
Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione delle caratteristiche nutrizionali del mirtilloGabriella Giovanelli 73
Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verdeVera Lavelli 74
Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante mulino a sfereMara Lucisano 75
Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane e pasta gluten-freeMara Lucisano 76
Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinningSaverio Mannino 77
Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocerealiManuela Mariotti 78
Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionaliManuela Mariotti 79
VII
Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energeticoFrancesco Molinari 80
Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse alimentareDiego Mora 81
Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare condizioni di processo industriali)M. Ambrogina Pagani 83
Progettazione di alimenti / ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzateLaura Piazza 84
Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luceLuciano Piergiovanni 85
Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili allo scambio di umiditàLuciano Piergiovanni 86
Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentareLuciano Piergiovanni 87
Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni nell'imballaggio alimentareLuciano Piergiovanni 88
Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione alla stabilità ossidativa del prodotto finitoMargherita Rossi 89
Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianaliMargherita Rossi 90
Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità di preparazioni alimentari a base di sfarinati di farroFernando Tateo
2.2 QUALITÀ E SICUREZZAControllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della pasta fresca all’uovoCristina Alamprese
Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata con metodi tradizionali e innovativi non distruttiviErnestina Casiraghi
Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti alimentari e dei processi di trasformazioneErnestina Casiraghi
Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life di prodotti alimentariErnestina Casiraghi
Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali dell'area mediterraneaStefano Cattaneo
Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimentiMaria Stella Cosio
Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animalePaola Crepaldi
Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione dei formaggi tradizionaliIvano De Noni 1
Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativiMarcello Duranti 1
Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei fruttiLuca Espen 1
Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma durante la “shelf life”Antonio Ferrante 1
La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italianiMaria Grazia Fortina 1
VIII
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Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi complessiMaria Grazia Fortina 105
La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione e tipizzazione di ecotipi batterici contaminantiMaria Grazia Fortina 106
Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici nelle filiere alimentariRoberto Foschino 107
Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di prodotti artigianali di origine animaleLaura Franzetti 108
Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno del processo produttivo per la sua ottimizzazioneLaura Franzetti 109
Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentareLaura Franzetti 110
Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatoriLaura Franzetti 111
Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococcoAlyssa Hidalgo 112
Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova, del pomodoro e prodotti derivatiAlyssa Hidalgo 113
Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum nelle industrie alimentariLidia Limonta 114
Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cerealiDaria Patrizia Locatelli 115
Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso tradizionale e aromaticoMara Lucisano 116
Ottimazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio Pietro Marino Gallina 117
Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi di trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovativeManuela Mariotti 118
Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del comportamento in cottura della pastaM. Ambrogina Pagani 119
Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero) mediante il processo di decorticazioneM. Ambrogina Pagani 120
Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionaleM. Ambrogina Pagani 121
Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura di prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimentoElla Pagliarini 122
Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOPLuisa Pellegrino 123
Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico di latti liquidi per la prima infanziaLuisa Pellegrino 124
Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi della qualità sensoriale Laura Piazza 125
Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeniCarlo Pompei 126
IX
Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore dell'active packagingManuela Rollini 127
Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte dell’alimento nella frittura ad immersioneMargherita Rossi 128
Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali delle uova e degli ovoprodottiMargherita Rossi 129
Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stallaAnna Sandrucci 130
Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimentariLuciano Suss 131
Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti in contenitori ad uso alimentareFernando Tateo 132
Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza di prodotti alimentari di larga distribuzioneFernando Tateo 133
Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzantiFernando Tateo 134
Innovazione in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare di semilavorati aromatizzati per settori food e non foodFernando Tateo 135
Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di ModenaFernando Tateo 136
Determinazione di micotossine in alimentiAngela Vecchio 137
Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cerealiAnnamaria Vercesi 138
2.3 GESTIONEValorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea Alessandro Banterle 141
Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili economiche e socio-demograficheAlessandro Banterle 142
Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazioneAlessandro Banterle 143
Studio di modelli gestionali per la ristorazioneRiccardo Guidetti 144
Analisi energetica delle industrie alimentariRiccardo Guidetti 145
Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentariElla Pagliarini 146
Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutineElla Pagliarini 147
Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesiElla Pagliarini 148
Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione di patologie degenerativeMarisa Porrini 149
Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentareFranco Sangiorgi 150
La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagnaFranco Sangiorgi 151
2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICAProdotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionaliAngela Bassoli 154
X
Peptidi bioattivi di derivazione caseariaFranco Bonomi 155
Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare sul tratto gastrointestinaleM. Cristina Casiraghi 156
Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzanteMarcello Duranti 157
Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupinoMarcello Duranti 158
Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoniDaniela Erba 159
Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione con l'ospiteSimone Guglielmetti 160
Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazioneMarisa Porrini 161
Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazioneMarisa Porrini 162
Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress ossidativo in soggetti anzianiPaolo Simonetti 163
Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la daidzeina nel composto bioattivo equoloPaolo Simonetti 164
Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)Anna Spinardi 165
3. AMBIENTE
3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIASupporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili del Sud d’ItaliaMarco Acutis 169
Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecniciFabrizio Adani 170
Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici e qualità del digestatoFabrizio Adani 171
Biomasse per biogasFabrizio Adani 172
Metodi enzimatici per abbassare il “puor point” del biodiesel a base di olio di palmaFabrizio Adani 173
Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergieFabrizio Adani 174
Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione di suoli da pesticidiFabrizio Adani 175
Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione fotocalitica di acque inquinate da CrVIFabrizio Adani 176
Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulateFabrizio Adani 177
Influenza della modificazione genetica sull'ultrastruttura del mais e possibili applicazioni nella produzione di bioenergie e biocarburantiFabrizio Adani 178
Monitoraggio degli odori durante la stabilizzazione dei rifiuti solidi urbaniFabrizio Adani 179
XI
Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischioFabrizio Adani 180
Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo Stella Agostini 181
Riconoscere e valutare il patrimonio ruraleStella Agostini 182
Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di ossidoriduzione dell'arsenicoVincenza Andreoni 183
Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea collina/afidi/predatoriJohann Baumgartner 184
Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomicoLuca Bechini 185
Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti correlatiStefano Bocchi 186
Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecniciLuigi Bodria 187
Digestione anaerobica di biomasse di scartoDaniele Daffonchio 188
Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato Marco Fiala 189
Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per la valorizzazione energetica Pierluigi Genevini 190
Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energeticoFrancesco Molinari 191
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VASGiorgio Provolo 192
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnicaGiorgio Provolo 193
Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardoAlessandro Toccolini 194
Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatoriAlessandro Toccolini 195
Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)Alessandro Toccolini 196Analisi e progettazione delle aree verdiAlessandro Toccolini 197Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso del suolo agricolo nel sud MilanoAlessandro Toccolini 198
3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICAMonitoraggio dell’azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali, sotterranee e in atmosferaMarco Acutis 201Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e validazione delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-2Dario Casati 202Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenzaMaria Laura Deangelis 203
Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di digheDaniele De Wrachien 204
Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della provincia di CremonaClaudio Gandolfi 205
XII
Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamascaClaudio Gandolfi 206
Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo a differenti scale territorialiClaudio Gandolfi 207
Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardiClaudio Gandolfi 208
Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo Claudio Gandolfi 209
Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2Claudio Gandolfi 210
Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche, applicazione pilota ad un bacino lombardoClaudio Gandolfi 211
L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della faldaMauro Greppi 212
Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un modello 2D per acque poco profondeMauro Greppi 213
Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati in differenti ambiti climaticiBianca Ortuani 214
Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli effluenti di allevamento e la sostenibilità ambientale Giorgio Provolo 215
Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VASGiorgio Provolo 216
Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti zootecnici intensiviGiorgio Provolo 217
Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnicaGiorgio Provolo 218
Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi previsti dalla condizionalità e delle normative ambientaliGiorgio Provolo 219
Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in LibanoGuido Sali 220
Lotta contro le mosche sul territorio urbanoLuciano Süss 221
Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane mediante Lyfe Cycle AssessmentAlberto Tamburini 222
4. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORIBiorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)Vincenza Andreoni 225
Proteina immunomodulante da molluscoOreste Vittore Brenna 226
Biopulitura di croste nere su materiali lapideiFrancesca Cappitelli 227
Strategie “anti-fouling” innovative e non-tossicheFrancesca Cappitelli 228
XIII
Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti specie di pesci Salvatore Ciappellano 229
Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"Daniele Daffonchio 230
Valorizzazione di composti naturali biologicamente attiviSabrina Dallavalle 231
Sintesi di nuovi composti ad attività antitumoraleSabrina Dallavalle 232
Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentareElio Desimoni 233
Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei risultati analiticiElio Desimoni 234
Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redoxFabio Forlani 235
Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni in microrganismi Food-GradeMaria Grazia Fortina 236
Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagnaAnna Giorgi 237
Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali Francesco Molinari 238
Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbicheFrancesco Molinari 239
Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravitàClaudia Ricci 240
XIV
1. AGRICOLTURA
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1.1 PRODUZIONE E DIFESA
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Titolo del progettoItaliano: Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmiInglese: Activity of natural and synthetic compounds for the control of phytopalsma diseases
Nome e cognome dei ricercatoriGemma Assante ([email protected])Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - Milano
Parole chiavePhytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviUna serie di metaboliti naturali o da essi derivatizzati possiedono attività antibiotica, ma nonhanno storia in in programmi R&D. L'indagine è costituita da saggi di attività nei confronti dei fito-plasmi, gruppo di patogeni per i quali non si conoscono agrofarmaci efficaci. La ricerca è effet-tuata su vinca, scelta come pianta modello ed ha un duplice obbiettivo: trovare una molecolaattiva e studiare l'interazione tra pianta e patogeno, inserendo come terza variabile il trattamen-to con la molecola eventualmente attiva.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca E' stato messo a punto un sistema di saggio e sono stati raccolti dati utili alla eventuale valida-zione di test di efficacia.
Possibili applicazioni Miglioramento delle strategie di controllo delle fitoplasmosi e approfondimento sul rapporto ospi-te-patogeno
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Chiesa S.et al.(2007) Bulletin of Insectology 60 (2): 313-314.Chiesa S. et al. (2008). A tentative discrimination between healthy and phytoplasma-infectedperiwinkles by infrared thermography. II International Phytoplasma Workshop. Havana, Cuba
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso lo studio
della produzione di latteInglese: Assessment of udder health status throughout milk flow emission in dairy farm
Nome e cognome dei ricercatoriLuciana Bava ([email protected])Alberto Tamburini, Anna Sandrucci, Maddalena Zucali
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali, sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano - via Celoria, 2 - Milano
Parole chiaveEmissione del latte; Sanità mammella; Qualità latteMilk flow; Udder health; Milk quality
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNella produzione del latte una corretta procedura di mungitura è fondamentale per poter mun-gere in modo rapido ed efficiente, garantendo il benessere dell’animale, riducendo i rischi di infe-zione mammaria e consentendo l’ottenimento di un latte di buona qualità. Lo scopo della ricercaè stato quello di individuare i principali punti critici del processo di mungitura mediante l'analisidei dati ottenuti da flussometri elettronici in grado di misurare in continuo le caratteristiche indi-viduali delle curve di emissione del latte da parte delle bovine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica
Veterinaria, UNIMI; ARAL
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati dello studio hanno confermato che le caratteristiche della curva di emissione sono deibuoni indicatori predittivi per l'identificazione rapida di situazioni prblematiche sia in terrmini diefficienza della mungitura che in termini di stato sanitario della mammella.
Possibili applicazioni L'utilizzo dei flussometri in sala di mungitura consente sia all'allevatore che al tecnico di indivi-duare gli errori gestionali nell'esecuzione della mungitura e apportare rapidamente dei correttviche consentono il miglioramento sia della sanità della mammella che della qualità del latte.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Sandrucci et al., Italian J. Anim. Sci. (2005) 4:(2) 215-217A. Sandrucci et al., J. Dairy Sci. (2007) 90:1159-1167L. Bava et al., Italian J. Anim. Sci. (2007) 6:(1) 500-502L. Bava et al., Quaderni Ricerca Regione Lombardia (2008) 82M. Zucali et al., Italian J. Anim. Sci. (2009) in press
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ATitolo del progettoItaliano: : Caratterizzazione dei reflui zootecnici e dei prodotti della digestione anaerobica
a supporto del loro impiego agronomicoInglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application
Nome e cognome dei ricercatoriLuca Bechini ([email protected])Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveMineralizzazione, Analisi rapide, AzotoMineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIn Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema ge-stionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinami-ca di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e quin-di raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel vici-no infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono statisviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentonostime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertiliz-zante nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica.
Possibili applicazioni Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laborato-rio e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione con-sentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)
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Titolo del progettoItaliano: Diagnosi precoce di patogeni delle pianteInglese: Early detection of plant pathogens
Nome e cognome dei ricercatoriBianco Piero Attilio ([email protected])Casati Paola
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - via Celoria 2, Milano
Parole chiaveFitopatogeni, diagnostica precoce Plant pathogens, early detection
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviÈ' sempre più urgente disporre di metodi diagnostici rapidi, specifici e sensibili per il rilevamen-to dei patogeni delle piante al fine di ottemperare alle norme in vigore in materia di circolazio-ne dei vegetali (passaporto verde). Il progetto prevede l’individuazione e la caratterizzazione diisolati di fitovirus e di fitoplasmi da quarantena e “di qualità”, la selezione di marcatori moleco-lari ad hoc, la preparazione di sonde molecolari e verifica della loro efficienza su estratti da pian-te infette e la predisposizione di kit diagnostici
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Parco Tecnologico Padano di Lodi
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Individuare polimorifismi genici e marcatori molecolari tipici di patogeni da quarantena e agentidi gravi malattie della vite (Flavescenza dorata, Legno nero e Accartocciamento fogliare) delpesco (sharka) e del melo (scopazzi o apple proliferation)
Possibili applicazioni Messa a punto e produzione di kits diagnostici
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bianco et al., (2004). Detection of phytoplasmas associated with grapevine Flavescence doréedisease using Real-time PCR. J. of Plant Pathology, 86 (3), 259-264-Casati P. et al. 2009. Identification and Molecular Characterization of 'Ca. P. mali' Isolates in N-western Italy. J. of Phyt. in press.
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ATitolo del progettoItaliano: Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi Inglese: Sensor network for automatic monitoring of pest insects
Nome e cognome dei ricercatoriLuigi Bodria ([email protected])Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi R. Oberti, E. Naldi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano
Parole chiaveDifesa colture, semiochimici, reti monitoraggio
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL’impiego di segnali chimici (semiochimici) per interferire nella comunicazione e nel comporta-mento degli insetti può aprire decisive possibilità allo sviluppo di nuovi sistemi di difesa dellepiante, caratterizzati da capaci di coniugare efficacia e selettività fitosanitaria a esigenze di sicu-rezza tossicologica, alimentare e ambientale. Un contributo fondamentale per la gestione di queste nuove tecniche viene da sistemi automa-tici in grado di monitorare, direttamente in campo e con continuità nell’arco della stagione, lapopolazione degli insetti bersaglio e il loro comportamento.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto Agrario San Michele all'Adige
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sono state messe a punto unità automatiche di campo che associate a stazioni di attrazionesemiochimica permettono di registrare l'andamento delle popolazioni parassite e la loro reazio-ne all'esposizione alla sorgente semiochimica.
Possibili applicazioni Reti territoriali di monitoraggio dei parassiti di interesse agrario; difesa di comprensori agricolispecializzati; difesa dei parchi e delle foreste; presidio dei punti di ingresso delle specie esogeneinvasive (IAS), come aeroporti e porti; sviluppo di nuovi prodotti semiochimici
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Oberti (2008), "Tecnologie innovative per il monitoraggio automatico delle popolazioni di insettifitofagi", Quaderni dei GeorgofiliOberti et al. (2008), "Automatic remote monitoring of attractant-based insecticide deliveringsystems", Proc. of Agricultural& Biosystem Engineering, AgEng 2008
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Titolo del progettoItaliano: Batteri promotori della crescita vegetaleInglese: Plant growth promoting bacteria
Nome e cognome dei ricercatoriSara Borin, [email protected] Daffonchio, Claudia Sorlini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 Milano
Parole chiaveBiostimolazione, biofertilizzazione, biocontrolloBiostimulation, biofertilisation, biocontrol
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di studiare la microflora associata alle piante, allo scopo di isolare colturebatteriche aventi attività di promozione della crescita vegetale, con particolare riferimento all'at-tenuazione dello stress idrico. Vengono studiate le attività dirette sulla crescita, quali l'apporto dinutrienti disponibili per la nutrizione vegetaler (biofertilizzazione) o l'interferenza con l'assettoormonale della pianta (biostimolazione), e le attività indirette sulla crescita, quali la produzionedi sostanze antagoniste di fitopatogeni (biocontrollo).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale (Università di Milano)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni Produzione di inoculi per le colture agrarie
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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ATitolo del progettoItaliano: Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici,
biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pescoInglese: Study of physiological, biochemical and molecular aspects of peach fruit ripening and
development of quality traits
Nome e cognome dei ricercatoriMaurizio Cocucci ([email protected] )Silvia Morgutti, Noemi Negrini, Fabio Nocito
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiavePesca, etilene, qualità del fruttoPeach; ethylene; fruit quality
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa qualità del frutto ha importanti implicazioni economico-commerciali e dietetiche. La ricercaesamina gli aspetti biochimico-molecolari dell’evoluzione, durante la maturazione, delle caratte-ristiche qualitative (tessitura, composti nutraceutici) di frutti con diverso pattern di maturazioneed ammorbidimento della polpa. Vengono studiati le caratteristiche ed i livelli di espressione digeni implicati nella ristrutturazione delle pareti delle cellule della polpa e di geni coinvolti nelsignalling etilenico, allo scopo di individuare marcatori molecolari della qualità del frutto.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DISTAM, UniMi; UniMiBicocca; UniBo; CRA - Centro Ricerca per
la Frutticoltura, Roma
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Marcatore molecolare della tessituraConoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del fruttoSequenze geniche
Possibili applicazioni Uso dei marcatori per selezione assistita (MAS)
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Morgutti et al., 2005. Acta Hort. 682, 155-162.S. Morgutti et al., 2006. New Phytol. 171, 315-328.A. Ghiani et al., 2007. In: Advances in Plant Ethylene Research (Ramina, A. et al., eds.). Springer,pp. 175-180.
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Titolo del progettoItaliano: Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo
e salutistico nell’area alpinaInglese: Development of high quality and salutistic herb productions in the alpine area
Nome e cognome dei ricercatoriMaurizio Cocucci ([email protected])Anna Giorgi, Marco Mingozzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano
Parole chiaveErbe officinali, qualità, area alpinaHerbs, quality, alpine area
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviProgetto che mira all’individuazione delle strategie di miglioramento della produzione di pianteofficinali in aree montane, con metodi compatibili con l’ambiente, al fine di ottenere una unagamma di prodotti con differente funzionalità nel settore erboristico. Studio sul comportamentoagronomico e della produttività quali-quantitativa di cultivar di piante officinali in differenti con-dizioni pedo-climatiche. Studio dell'influenza di fattori ambientali sulla produzione di metabolitisecondari in campo e in modelli in vitro.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Comunità Montana di Morbegno; Università dell'Insubria
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Attuazione ed implementazione di una microfiliera di piante officinali in montagna.Individuazione di composti caratterizzanti la qualità delle produzioni e delle condizioni che neinfluenzano la sintesi in contesto montano.
Possibili applicazioni Trasferibilità in altri contesti montani; caratterizzazione delle produzioni officinali con criteri qua-litativi nuovi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1. GIORGI A., BOMBELLI R, LUINI A, SPERANZA G, CASENTINO M, LECCHINI S AND COCUCCI M(2009). Phytother. Res. 23, 540–545. 2. GIORGI A., LICHERI GL, MINGOZZI M, COCUCCI M (2007)PLANTA MEDICA, 73, 1020-1021.
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ATitolo del progettoItaliano: Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagnoInglese: New tools for the biological control of chestnut blight
Nome e cognome dei ricercatoriPaolo Cortesi ([email protected])Marco Saracchi, Matteo Cerea, Andrea Gazzaniga
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveCryphonectria parasitica, ipovirulenza, CHV1Cryphonectria parasitica, ipovirulence, CHV1
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl castagno è un'essenza multifunzionale molto importante per il territorio. Nel tempo la superfi-cie occupata dal castagno (10% della superficie forestale nazionale e 13-15% di quella lombar-da) diminuisce progressivamente a causa dell'abbandono, determinato principalmente dai dannicausati dal cancro indotto da Cryphonectrai parasitica. Tale malattia può essere curata attraversol'uso di ceppi del fungo ipovirulenti. Vengono predisposti ceppi per gli interventi di lotta biologi-ca al cancro nelle diverse realtà anche in formulazioni innovative.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Farmaceutiche "Pietro Pratesi", Università
degli Studi di Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Ceppi ipovirulenti formulati per applicazioni su castagno.
Possibili applicazioni Lotta biologica al cancro del castagno
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cortesi P., et al., 2001. Genetics, 159: 107-118.Milgroom M.G., Cortesi P. 2004. Annual Review of Phytopathology, 42: 311-338.Papazova-Anakieva I., Cortesi P., et al. 2008. European Journal of Plant Pathology, 120: 35-42.
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Titolo del progettoItaliano: Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovinaInglese: SNPs detection in candidate genes for male fertility in cattle
Nome e cognome dei ricercatoriPaola Crepaldi ([email protected]) Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano
Parole chiaveFertilità maschile; bovini; SNPMale fertility; cattle; SNP
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNella specie bovina, la fertilità maschile contribuisce al successo economico dell’allevamento. Lenuove conoscenze biochimiche e fisiologiche su questo carattere e le crescenti informazionimolecolari frutto del sequenziamento e dell’annotazione dei genomi animali, hanno permesso diindividuare un alto numero di geni candidati per la fertilità maschile, anche per la specie bovina.L’identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) in questi geni bovini e studidi associazione con questo carattere, possono costituire un utile strumento per la valutazione deiriproduttori.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzioni Animali, UNITUS; Istituto di Zootecnica,
UNICATT; VSA, UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Un pannello di marcatori SNP associati a caratteristiche fenotipiche del materiale seminale di gio-vani riproduttori maschi.
Possibili applicazioni La valutazione dei riproduttori maschi e l'individuazione di varianti genetiche associate a miglio-ri o peggiori caratteristiche di fertilità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Crepaldi P, Nicoloso L, Milanesi M, Colli L, Santus E, Negrini R. (2009). Towards the understandingof bull fertility: phenotypic traits description and candidate gene approach. ITALIAN JOURNAL OFANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077
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ATitolo del progettoItaliano: Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative della
frazione lipidica del latte caprino Inglese: Identification of polymorphisms in candidate genes for milk fat traits in goat
Nome e cognome dei ricercatoriPaola Crepaldi ([email protected])Elisabetta Milanesi, Letizia Nicoloso
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133
Parole chiavePhytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa componente lipidica del latte influenza le caratteristiche nutrizionali e aromatiche del prodot-to e ha implicazioni di ordine tecnologico legate alla sua conservazione e trasformazione.Obiettivo del progetto è lo studio del polimorfismo di geni coinvolti nelle variazioni quanti-quali-tative del grasso del latte di capra delle principali razze allevate in Italia, al fine di individuarevarianti alleliche associate alla variabilità di questo carattere e quindi utili per la selezione deiriproduttori.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Progetto SELMOL (MIPAAF)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) associati alla variazione quan-titativa e qualitativa dei lipidi del latte di capra.
Possibili applicazioni Sviluppo di marcatori utili per la selezione dei riproduttori caprini; miglioramento di caratteristi-che qualitative dei prodotti lattiero-caseari delle diverse razze caprine allevate; valorizzazionedella diversità delle razze autoctone.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Ramunno L., Cosenza G., Crepaldi P., Pilla F. (2008) Large Animal Review, 14:117-121.Milanesi E., Nicoloso L., Crepaldi P. (2009) It. J. Anim. Sci. (XVIII Congresso ASPA, Palermo, 9-12Giugno 2009)
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Titolo del progettoItaliano: Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati
conformemene a vari disciplinariInglese: Productive performance and ammonia emissions in pigs fed according to the guidelines
of the PDO ham production consortia
Nome e cognome dei ricercatoriMatteo Crovetto ([email protected])Gianluca Galassi, Luca Malagutti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze AnimaliUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveSuino pesante, prestazioni zootecniche, azotoHeavy pig, performance, nitrogen
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli allevamenti zootecnici necessitano sempre più di strategie in grado di ridurre l'impattoambientale derivante. Il progetto di ricerca ha avuto lo scopo di valutare l'effetto di diete ad altocontenuto di polisaccaridi non amidacei e alto tenore di fibra, abbinato alla riduzione della quotaproteica, sui parametri produttivi e le emissioni ammoniacali dai reflui di suini alimentati conrazioni che consentissero la produzione del prosciutto tipico italiano da suino pesante coerente-mente con quanto proposto dai disciplinari di produzione dei maggiori consorzi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Prestazioni zootecniche e digeribilità degli alimenti, bilancio dell'azoto, parametri qualitativi allamacellazione, emissione ammoniacale dai reflui
Possibili applicazioni E' possibile attraverso strategie alimentari basate sulla riduzione del tenore proteico e sull'intro-duzione di polisaccaridi non amidacei nella dieta del suino pesante, ridurre l'escrezione azotatanel suino pesante, senza penalizzare le prestazioni zootecniche
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Galassi, L. Malagutti, G.M. Crovetto, Italian Journal of Animal Science, 2007, 6, 227-239G. Galassi, L. Malagutti, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombardia- 2006, n. 56L. Malagutti, G. Galassi, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombardia- 2008, n 79
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ATitolo del progettoItaliano: Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P)
nella bovina da latteInglese: Feeding tecniques for the reduction of N and P excretion in the dairy cow
Nome e cognome dei ricercatoriMatteo Crovetto ([email protected])Luca Rapetti, Gianluca Galassi, Stefania Colombini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze AnimaliUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano
Parole chiaveEscrezione azotata, bovina da latte, fosforoN excretion, dairy cow, phosphorous
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivo del progetto è quello di mettere a punto razioni che minimizzino l'escrezione azotata efosforica nella bovina in lattazione. Verranno testate 4 diete, metà destinate a bovine ad alta pro-duzione e metà a bassa produzione. I due gruppi di bovine saranno ulteriormente suddivisi in duesottogruppi alimentati con due razioni a diverso rapporto "amido:proteine". Si registreranno inge-stione, produzione quanti/qualitativa di latte, bilancio azotato e fosforico di ogni bovina.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: ERSAF Mantova
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca A ricerca conclusa i risultati verranno pubblicati sia su riviste scientifiche che su riviste divulgati-ve. Si valuterà inoltre l'opportunità di organizzare un seminario specifico per ricercatori, tecnici eallevatori.
Possibili applicazioni Suggerire ai tecnici e alimentaristi aziendali, ai formulisti di mangimificio e agli stessi allevatorirazioni che possano contenere il più possibile l'escrezione di N e di P da parte della bovina, fattoquesto essenziale nell'ottica della Direttiva Nitrati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alimentazione ed escrezione azotata nei bovini da latte - G.M. Crovetto e S. Colombini, in corsodi pubblicazione.
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Titolo del progettoItaliano: Sintesi di nuovi fungicidiInglese: Synthesis of new fungicides
Nome e cognome dei ricercatoriSabrina Dallavalle ([email protected])Paolo Cortesi, Loana Musso, Paola Sardi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSintesi, Fungicidi, MicosiSynthesis, Fungicides, Mycosis
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviVengono progettati e sintetizzati nuovi composti organici, anche analoghi di prodotti naturali, adattività antifungina e viene valutata la loro attività biologica verso funghi patogeni delle piante edell'uomo, sia in vitro che in vivo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dip. Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano
e Valorizzazione delle Biodiversità - UniMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Alcune serie di composti organici attivi contro funghi patogeni delle piante, e una classe di com-posti molto attivi su dermatofiti, responsabili di infezioni fungine nell'uomo.
Possibili applicazioni Impiego come agrofarmaci e/o farmaci per il trattamento delle micosi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Arnoldi et al. J. Agr. Food Chem. 55, 8187-8192 (2007)N. Chakor et al. Tetrahedron Lett. 49, 5056-5058 (2008)N. Chakor et al. J. Org. Chem. 74, 844-849 (2009)Brevetto a nome Università di Milano in preparazione
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ATitolo del progettoItaliano: Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà
nutraceuticheInglese: Recovery and exploitation of old Apple varieties with higher nutraceutical substances
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Nome e cognome dei ricercatoriTommaso Eccher ([email protected])Giuseppe Granelli, Rossana Pontiroli, Roberto Lo Scalzo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAntiossidanti, Acido ascorbico, PolifenoliAscorbic acid, Antioxidants, Polyphenols
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviMolte vecchie varietà di melo, non più coltivate, producono frutti di pregio sia per caratteristichemorfologiche e organolettiche che per le loro caratteristiche nutraceutiche, decisamente superio-ri a quelle delle cv commerciali attualmente sul mercato. Scopo del progetto è la conservazionedel patrimonio genetico raccolto in un campo collezione e la valorizzazione delle cv più promet-tenti anche sotto l'aspetto della resistenza ai patogeni, per la loro reintroduzione nel mercato.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: C.R.A.- I.A.A., ERSAF
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Conservazione del patrimonio genetico del melo e individuazione delle vecchie cultivar che pre-sentano resistenza ai patogeni, con conseguente minore impatto ambientale e frutti con caratte-ristiche qualitative ottimali sia sotto l'aspetto organolettico che per il loro contenuto nutraceutico
Possibili applicazioni Reintroduzione in coltura e sul mercato per consumo fresco e per la trasformazione di cultivar conalto valore nutrizionale
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) P. Cambiaghi, G. Granelli, R. Lo Scalzo, (2006). Workshop COST 924, Praga, 17-26.T.Eccher et al. (2006). Italus Hortus, 13 (2) : 105-109R. Lo Scalzo,et al. Italus Hortus, 13 (2) : 251-254R. Lo Scalzo et al. (2001) Food Chemistry, 73 : 333R. Lo Scalzo et al. (2005) Food Chemistry, 93 : 521
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Titolo del progettoItaliano: Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto
in Zea maysInglese: Study of biochemical and physiological mechanisms involved in nitrogen uptake and
assimilation in Zea mays
Nome e cognome dei ricercatoriLuca Espen ([email protected])Fabio Francesco Nocito, Maurizio Cocucci
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAzoto, nitrato, pH cellulare, proteomicaNitrogen, nitrate, cellular pH, proteomics
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'azoto, presente nei suoli agrari prevalentemente come nitrato, costituisce uno dei principali fat-tori che possono limitare la produttività delle specie coltivate. La ricerca si prefigge di megliocaratterizzare le basi molecolari implicate nell'assorbimento e nell'assimilazione del nitrato. Sonoattualmente in atto due ricerche. La prima ha l'obiettivo di chiarire il ruolo del pH cellulare comesecondo messaggero nell'induzione dei trasportatori del nitrato, la seconda si prefigge di analiz-zare i cambiamenti del proteoma e del fosfo-proteoma in relazione al diverso stato nutrizionale.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Comprensione dei meccanismi implicati nell'induzione dei trasportatori del nitratoApprofondimento dei processi implicati nell'assimilazione dell'azotoCaratterizzazione del fosfo-proteoma in Zea maysCaratterizzazione di proteine
Possibili applicazioni Individuazione di marcatori da impiegarsi in progetti di selezione assistita
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Espen et al., (2004). Journal of Experimental Botany, 5: 2053-2061.Bhakti et al. (2009). BMC Plant Biology (submitted)
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ATitolo del progettoItaliano: Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità
alla viticolturaInglese: Enological quality of grapes in relation to environmental conditions and land suitability
to viticulture
Nome e cognome dei ricercatoriOsvaldo Failla ([email protected])Mara Rossoni, Laura Rustioni
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveVitis vinifera, polifenoli, agro-ecologiaVitis vinifera, polyphenols, agroecology
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa qualità enologica dell'uva da vino è il risultato del metabolismo secondario della bacca cheporta ad accumuli selettivi di polifenoli e di molecole aromatiche. Il metabolismo della bacca èmodulato dalle condizioni ambientali e colturali. Tra i fattori che esercitano una particolare impor-tanza vi è il microclima termico e radiativo del grappolo. Il progetto affronta questa problemati-ca a scale diverse, da quella micrometeorologica a quella territoriale con strumenti di analisimolecolare e di modellistica. L'obiettivo generale è di valorizzare la qualità enologica dell'uva.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Piattaforma di Proteomica del CISI - Università di Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modelli ecofisiologici utili alla razionalizzazione delle tecniche colturali del vigneto in diversi con-testi vitivinicoli: vitigni, ambienti, obiettivi enologici.
Possibili applicazioni Miglioramento delle pratiche colturali e trafile di vinificazione adatte a valorizzare la qualità del-l'uva.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Failla O. et al., 2004 Am. J. Enol. Vitic. 55, 2: 128-138.Rustioni et al. 2007 Italus Hortus, 14, 3: 176-180.Negri et al. 2008 BMC Genomics, vol. 9, doi: 10.1186/1471-2164-9-378
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Titolo del progettoItaliano: Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici
delle pianteInglese: Chitosans as resistance inducers to biotic and abiotic plant stresses
Nome e cognome dei ricercatoriFranco Faoro ([email protected])Marcello Iriti, Dario Maffi, Valentina Picchi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveChitosano, induzione di resistenza, stressChitosans, induced resistance, stress
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'induzione dei meccanismi di resistenza della pianta ai patogeni e agli stress abiotici è una stra-tegia alternativa e/o complementare all'utilizzo di agrofarmaci. Tra gli induttori, notevole interes-se rivestono i chitosani ottenuti a basso costo dalla chitina, scarto della lavorazione dei crostacei.La ricerca si prefigge di verificare quali siano i chitosani più efficaci nei confronti dei vari tipi distress, il loro meccanismo di azione e come poterli solubilizzare facilmente per l'utilizzazione inpieno campo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CNR, Istituto di Virologia Vegetale, Valagro SpA.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Meccanismi di azione dei vari tipi di chitosano nell'induzione di resistenza agli stress. Formulati abase di chitosano di facile solubilità ed impiego in pieno campo.
Possibili applicazioni Protezione delle colture da patogeni e da stress idrico con un prodotto naturale, a basso impattoambientale ed in grado di abbassare il livello di micotossine.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti M, et al., Plant Physiol Biochem, 2006, 4, 893-900Faoro F and Iriti M, Caryologia, 2007, 60, 121-124Faoro F, Maffi D, Cantu D, Iriti M, Biocontrol 2008 53, 387-401Iriti M, Faoro F, Plant Physiol Biochem, 2008, 46:1106–1111Iriti M et al., Exp Environ Bot, 2009 doi:10.1016/j.envexpbot.2009
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ATitolo del progettoItaliano: Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumentoInglese: Ozone injury on wheat: sintomatology, crop yield quality, plant antioxidant defences,
control strategies
Nome e cognome dei ricercatoriFranco Faoro ([email protected])Marcello Iriti, Sergio Quaroni,Valentina Picchi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveOzono, frumento, sintomatologiaOzone, wheat, sintomathology
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl frumento è una delle colture più sensibili ai danni da ozono, con perdite di produttività fino al20%. Il progetto si propone di validare i sintomi da ozono, spesso sovrapponibili a quelli da pato-geni, e la sensibilità all'inquinante delle varietà più coltivate. Si propone inoltre di verificare leperdite di produttività in un ambiente molto inquinato come quello della Pianura Padana e ilmodo di prevenire i danni con trattamenti specifici.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università Cattolica Sacro Cuore, Brescia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sintomatologia indotta da ozono su varietà di frumento tenero e duro; individuazione di varietàtolleranti; alterazioni quali-quantitative delle cariossidi; sostanze in grado di limitare i danni.
Possibili applicazioni Discriminazione dei danni da ozono da quelli indotti da patogeni o altri stress abiotici; semina divarietà tolleranti all'inquinante e/o prevenzione del danno con trattamenti specifici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti et al., Environ. Pollution, 2006, 141, 275-282Picchi et al., J. Plant Pathol., 2007, 89 S18.Faoro F, Iriti M, Environ. Pollution, 2008, doi: 10.1016/j.envpol.2008.09.026Iriti M, Faoro F, Water Air Soil Pollution 2008, 187:285–301Iriti et al., J.Agric. Food Chem. 2009, 57, 201-208,
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Titolo del progettoItaliano: L'impianto di colture arboree a rapido accrescimentoInglese: SRF transplanting
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Fiala ([email protected])Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBiomassa, colture arboree, impianto Biomass, tree crops, transplanting
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ceduazione quinquennale delle specie legnose a rapido accrescimento destinate alla produzio-ne di legno cippato appare per molti aspetti vantaggiosa rispetto a un taglio più frequente deipolloni. In tali coltivazioni, la ridotta densità di impianto impone l'uso di trapiantatrici particolariin grado di operare con astoni. Per contenere i costi di produzione e valutare le prestazioni deiprototpi di trapiantatrici si svolgono prove sperimentali mirate al rilievo di tutti i parametri ope-rativi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca 1 tirocinio (in esecuzione)
Possibili applicazioni Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1 articolo su rivista nazionale
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ATitolo del progettoItaliano: Valorizzazione dei cereali minori di montagnaInglese: Valorization of cereal productions in mountain areas
Nome e cognome dei ricercatoriAnna Giorgi ([email protected])Moira Madeo, Marco Mingozzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiaveCereali; Grano saraceno; montagnaCereals; buckwheat; mountain areas
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto “Valorizzazione dei cereali minori di montagna in provincia di Brescia” con capofila laComunità Montana di Valle Camonica e finanziamento del Centro Studi sulla Montagna Bresciana,ha la finalità di riproporre la messa in coltura di cereali minori nelle aree montane della provinciadi Brescia, verificando l’attuabilità e la sostenibilità di una “filiera corta” legata a tali produzioni.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Centro Studi sulla Montagna c/o Assessorato all’Agricoltura
della provincia di Brescia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Verificare la sostenibilità delle produzioni in oggetto.
Possibili applicazioni Offrire la possibilità agli agricoltori di coltivare cereali minori su più vaste superfici, diversificandol’offerta di prodotti delle aree montane.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie di piante officinali
della sintesi di metaboliti secondariInglese: Plant-insect interaction and abiotic stress: induction of the synthesis of secondary
metabolites in herbs
Nome e cognome dei ricercatoriAnna Giorgi - [email protected] M. Madeo, M. Mingozzi, M. Cocucci, J. Baungartner, G. C. Lozzia, P. Morlacchi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiavePiante officinali, interazione pianta-insetto Herbs, plant-insect interaction
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto consiste in uno studio interdisciplinare teso a verificare attraverso approcci di tipo chi-mico, biochimico, fisiologico e modellistico, l’influenza di stress abiotici e biotici sul contenuto dispecifici metaboliti secondari in specie officinali. In particolare, lo studio mira ad indagare comel’attacco di specifici insetti fitofagi possa influenzare la sintesi di principi attivi e quale sia l'effet-to sul ciclo vitale dei fitofagi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di modelli in vitro e in vivo per lo studio dell'influenza di stress abiotici e bioticisulla produzione di metaboliti secondari in specie officinali. Individuazione di composti fitochimi-ci prodotti in risposta alle condizioni di stress applicate e potenziale utilizzo.
Possibili applicazioni Individuazione di condizioni che favoriscano la sintesi di composti attivi nelle specie indagate perutilizzo nei settori erboristico, farmaceutico, alimentare, agricolo (insetticidi), ecc.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1. GIORGI A., MINGOZZI M, MADEO M, SPERANZA G, COCUCCI M (2009). - FOOD CHEMISTRY, 114,204-211, ISSN: 0308-8146 2. A. Giorgi, M. Madeo, M. Mingozzi, P. Morlacchi, E. Onelli, G.C. Lozzia,J. Baumgärtner (2009). - Obergurgl - Austria, April 26-29.
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ATitolo del progettoItaliano: Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni
in agricolturaInglese: Elicitor-induced improvement of grapevine phytochemical content
Nome e cognome dei ricercatoriMarcello Iriti ([email protected])Franco Faoro, Sara Vitalini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveUva, polifenoli, melatoninaGrape products, polyphenols, melatonin
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLo scopo del progetto è quello di migliorare il contenuto di polifenoli e di melatonina in uve trat-tate con elicitori. Tali molecole sono in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta versoi patogeni, tra i quali la sintesi di fitoalessine (polifenoli).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Valagro SpA, CRA, Centro di Ricerca per la Viticoltura
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I principali risultati attesi includono la possibilità di ottenere dei prodotti (uve e vini) con un mag-gior contenuto di molecole bioattive di interesse farmaco-nutrizionale.
Possibili applicazioni Trattamenti in pieno campo con elicitori al fine di incrementare la sintesi di metaboliti secondarida parte della pianta, oltre che per il controllo di alcune malattie della vite. In termini di sosteni-bilità, tali prodotti hanno un profilo tossicologico più basso rispetto ai fitofarmaci.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti et al., J. Agric. Food Chem. 2004, 52, 4406-4413Iriti at al., J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 9133-9139Iriti M, Rossoni M, Faoro F, 2006, J Sci Food Agric 86,1432-38Iriti M, Faoro F, Med Hypothesis, 2006, 67: 833-838Iriti M (2008) J. Pineal Res. 2008, Doi:10.1111/j.1600-079X.2008.00616.x81.
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Titolo del progettoItaliano: Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle pianteInglese: Mechanisms involved in antiviral and antitranspirant activity of chitosan (CHT)
Nome e cognome dei ricercatoriMarcello Iriti ([email protected]) Franco Faoro
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveChitosano, virus, antitraspirantiChitosan, virus, antitranspirant
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl chitosano è una molecola naturale in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta, oltreche di regolare la funzionalità del complesso stomatico. In particolare, lo scopo del progetto èquello di valutare il ruolo di alcuni ormoni (acido abscissico ed etilene) sui processi modulati daCHT.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Chiarire il meccanismo d'azione del CHT, sia come induttore di resistenza che come antitraspiran-te, in merito alla regolazione ormonale eventualente indotta da CHT.
Possibili applicazioni Tra le applicazioni, la possibilità di utilizzare, in pieno campo, un composto ad attività antivirale,data la mancanza di presidi fitosanitari ad hoc. Inoltre, CHT potrebbe ridurre il consumo irriguo inaree rurali particolarmente siccitose.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti M, Faoro F (2008) Plant Physiol Biochem 46:1106-1111Iriti M, Faoro F (2009) Plant Signaling Behavior 2009 4: 1-3 Iriti M, Picchi V, Rossoni M, Gomarasca S, Ludwig N, Gargano M, Faoro F (2009)Exp Environ Bot doi:10.1016/j.envexpbot.2009.01.004
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ATitolo del progettoItaliano: Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.)Inglese: Effect of storage conditions on antioxidant content of blueberry (Vaccinium corymbusum L)
Nome e cognome dei ricercatoriIlaria Mignani ([email protected])Anna Spinardi, Giacomo Cocetta
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiaveAtmosfera controllata, mirtillo, antocianiControlled Atmosphere, blueberry, antocyanin content
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interes-se sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti(antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importantenella prevenzione di patologie degenerative.Nella sperimentazione è stato valutato l'effetto dellemodalità di conservazione a lungo termine (90gg) ad atmosfere controllate, sul contenuto disostanze antiossidanti in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’, di mirtillo gigante americano.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DISTAM; Fondazione Fojanini (Sondrio)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Definizione delle migliori modalità di conservazione del mirtillo e dell'attitudine varietale alla con-servazione prolungata, per la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti; estensione del calenda-rio di commercializzazione a periodi dell'anno in cui non è reperibile il frutto appena raccolto.
Possibili applicazioni La modalità ottimale di conservazione, la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti e l'estensio-ne del calendario di commercializzazione può servire alle aziende per incrementare e valorizza-re la produzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In pressSpinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press
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Titolo del progettoItaliano: Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione di
piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfoInglese: Using Arabidopsis thaliana gene trapping lines to develop plant bioindicators for sulfur
nutritional status
Nome e cognome dei ricercatoriFabio Francesco Nocito ([email protected])Clarissa Lancilli, Gian Attilio Sacchi
Afferenza del ricercatore responsabileUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSulfur, bioindicator, gene trappingZolfo, bioindicatore, gene trapping
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca ha lo scopo di valutare il possibile utilizzo della strategia gene trapping per svilupparebioindicatori vegetali in grado di monitorare lo stato nutrizionale dello zolfo nelle piante e/o ladisponibilità di solfato in rizosfera. La popolazione di linee gene trapping di Arabidopsis thaliana,precedentemente generata dal consorzio “EXOTIC”, viene analizzata allo scopo di identificare inpianta elementi genici in grado di rispondere a condizioni di solfo-carenza in modo specifico eprecoce, e quindi potenzialmente utili per lo sviluppo di bioindicatori.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di una sequenza genica, ad oggi non caratterizzata, in grado di indurre la trascri-zione di un gene reporter in condizione di solfo-carenza.
Possibili applicazioni Costituzione di un bioindicatore dello stato nutrizionale dello zolfo nelle piante.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Lancilli et al. (2008) 7th Workshop on Sulfur in PlantsNocito et al. (2007) Plant Stress 1:142-156
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ATitolo del progettoItaliano: Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetaleInglese: Selection of actinomycetes with specific biological activity
Nome e cognome dei ricercatoriSergio Quaroni ([email protected])Marco Saracchi, Paola Sardi, Paolo Cortesi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delleBiodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveStreptomiceti, PGPR, biocontrolloStreptomycetes, PGPR, biocontrol
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli attinomiceti sono noti per la loro ricca produzione di metaboliti ad attività biologica e per lerelazioni che intrattengono con altri microrganismi e con le piante. In questa indagine vengonoattuati isolamento e caratterizzazione di attinomiceti, con particolare interesse agli streptomice-ti, in grado di produrre metaboliti secondari dotati di attività biologica e/o capaci di promozioneo modulazione della crescita vegetale.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Ceppi microbici con particolari attività biologiche e determinati tassonomicamente.
Possibili applicazioni Biocontrollo delle malattie radicali, promozione della crescita vegetale, biodegradazione di sub-strati di difficile deterioramento, produzione di metaboliti secondari con attività biologica
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Quaroni et al., Boll. Soc. It. Sc. Suolo (2005) 54 (3): 497-504L. Valenti, M. Saracchi et al., Atti 5° Giornate Scientifiche SOI (2000) 117-118B. Petrolini, P. Sardi et al., Actinomycetes (1996) 7: 66-78
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Titolo del progettoItaliano: Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare)Inglese: Comparative genomic approaches for the identification of candidate developmental
genes in barley (Hordeum vulgare)
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Rossini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveOrzo, architettura della pianta, genomica comparativaBarley, plant architecture, comparative genome
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'orzo si colloca fra le prime quattro specie di cereali per importanza economica e l'UE nel suocomplesso è il primo produttore al mondo. Obiettivi primari per il miglioramento genetico com-prendono il controllo della staura della pianta, dell'accestimento e della fertilità della spiga.Mutanti utili per la dissezione di tali caratteri sono stati isolati e 40 loci sono così stati posiziona-ti in una mappa molecolare del genoma d'orzo.Questo progetto era volto all'identificazione di geni coinvolti nell'architettura della pianta di orzomediante analisi comparative col genoma di riso.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: UNIVERSITA' di BOLOGNA, UNIVERSITA' di MILANO - Dip.
Scienze Biomolecolari e Biotecnologie
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di regioni genomiche di riso colineari con 23 loci mutanti di orzoIdentificazione di geni candidati per 23 mutanti di orzoValidazione preliminare di un gene candidato per la ramificazione della spiga
Possibili applicazioni I risultati faciliteranno l'isolamento di geni coinvolti nel controllo di caratteri di interesse agrono-mico, con potenziali ricadute su programmi di miglioramento genetico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidategenes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical andApplied Genetics,112: 1073-1085.
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ATitolo del progettoItaliano: Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo)Inglese: Genomics for Triticeae improvement
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Rossini ([email protected]) Francesco Salamini, Emanuele Quattrin
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveOrzo, accestimento, mappe geneticheBarley, tillering, genetic maps
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLimitare le aree coltivate è un obiettivo importante per la sostenibilità dell'agricoltura. In questoambito, incrementi nelle rese cerealicole si possono ottenere manipolando l'architettura dellapianta. Nel miglioramento genetico dei cereali, il controllo dell'accestimento ha potenziale impat-to sulle rese e il controllo delle infestanti. L'orzo è il quarto cereale al mondo per importanza eco-nomica. Obiettivo di questo progetto è la clonazione di un gene responsabile dell'accestimentoin orzo come punto di partenza per ottenere varietà migliorate.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Ampio progetto di collaborazione internazionale, finanziato della
EU (7°PQ). Coinvolti 17 partner.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Risultati attesi: mappa genetica ad alta risoluzione di un locus per l'accestimento di orzo.Marcatori molecolari strettamente associati a locus per l'accestimento di orzo di potenziale utili-tà in programmi di breeding.Gene responsabile dell'accestimento in orzo e alleli utili per il breeding.
Possibili applicazioni Marcatori e alleli associati all'accestimento possono essere utili per il miglioramento delle rese in orzo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidategenes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical andApplied Genetics,112: 1073-1085.
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Titolo del progettoItaliano: Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso a basso
contenuto di cadmio in granellaInglese: Identifying and characterizing the physiological and molecular determinants for the
“cadmium content” trait in rice grain
Nome e cognome dei ricercatoriGian Attilio Sacchi ([email protected])Alessandro Abruzzese, Bianca Dendena, Clarissa Lancilli, Giorgio Lucchini, Fabio Francesco Nocito
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveRice, cadmium, metal transportersRiso, cadmio, trasportatori di metalli
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca ha lo scopo di chiarire i meccanismi fisiologici e molecolari responsabili dell'accumulodi cadmio nella granella di riso. Si vogliono descrivere i comportamenti di diverse varietà di risoitaliane, caratterizzate da diversi contenuti in cadmio, allevate in condizioni di sommersione oasciutta su terreni moderatamente contaminati da cadmio. Inoltre nei diversi organi della piantavengono identificati alcuni geni codificanti per trasportatori di metalli, successivamente caratte-rizzati per i loro profili di espressione e le loro caratteristiche cinetiche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI
Ente Nazionale Riso
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di varietà di riso italiane a basso, medio ed alto accumulo di cadmio nella granella.Descrizione dei profili di espressione dei geni di riso codificanti per trasportatori di metalli.Caratterizzazione funzionale e cinetica dei trasportatori dei metalli ad oggi non caratterizzati.
Possibili applicazioni Selezione precoce di varietà di riso a basso accumulo di cadmio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Nocito et al. (2008). New Phytol. 179: 700-711Nocito et al. (2007). Plant Stress 1: 142-156Nocito et al. (2006). Plant Physiol. 141: 1-11Sacchi et al. (2005). In: Plant nutrition for food security, human health and environmental pro-tection (Li et al., eds), Tsinghua University Press p 764-765
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ATitolo del progettoItaliano: Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle pianteInglese: Diagnostic tools for new bacterial and fungal plant diseases
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Saracchi ([email protected])Paolo Cortesi, Sergio Quaroni, Paola Sardi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delleBiodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveDiagnosi, batteri fitopatogeni, funghi fitopatogeniDiagnosis, phytopathogenic bacteria, fungi
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviRilevare e identificare batteri e funghi fitopatogeni negli organi vegetali sono fattori chiave per ladiagnosi delle malattie che essi provocano, specialmente per quelle di nuova introduzione. Taleaspetto presenta spesso notevoli difficoltà e, talvolta, le tecniche tradizionali richiedono tempianalitici particolarmente lunghi. Vengono sviluppati strumenti biomolecolari specifici per il ricono-scimento di agenti patogeni nelle matrici vegetali.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sintesi di primer specie-specifici.Messa a punto di protocolli per il rilevamento e identificazione di funghi cariogeni in matricilegnose.
Possibili applicazioni Diagnosi rapida di nuove malattie delle piante erbacee e arboree.Identificazione tassonomica di agenti di malattie.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Saracchi et al., Atti 5° Congresso EFPP (2000) 134-136 P. Cortesi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (1): 76.P. Cortesi, C. Pizzatti, J. Plant Path. (2007) 89: S76M. Saracchi, F. Rocchi, J. Plant Path. (2007) 89: S60-61
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Titolo del progettoItaliano: Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso
di oli essenzialiInglese: Essential oil activity for the control of field and post-harvest diseases
Nome e cognome dei ricercatoriPaola Sardi ([email protected])Marco Saracchi, Paolo Cortesi, Sergio Quaroni
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delleBiodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveOli essenziali, post raccolta, difesaEssential oils, post harvest, disease management
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli oli essenziali delle piante aromatiche sono miscele di composti terpenici che hanno eviden-ziato capacità antimicrobiche. Questi composti sono stati ampiamente studiati come antibattericie numerosi studi sono stati anche effettuati sulla loro attività antifungina. Nella ricerca vengonoeffettuate la selezione e la valutazione di oli efficaci verso i principali agenti di alterazioni post-raccolta, come Botrytis cinerea, Penicillium spp., Rhizopus spp., Alternaria spp., e di epifitie dicampo, quali ad esempio gli oidi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Individuazione di oli utili per il controllo di malattie delle piante.
Possibili applicazioni Difesa dei vegetali da malattie in post-raccolta e in campo con composti naturali e non tossici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Farina, P. Sardi et al., Atti Congresso COST Action 924 (2008) 423-431G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2006) 88 (3 suppl.): S43G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (4): 293
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ATitolo del progettoItaliano: Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione delle
risorse geneticheInglese: Characterisation, valorisation and conservation of Italian wild and cultivated grapevine
genetic resources
Nome e cognome dei ricercatoriAttilio Scienza ([email protected])Osvaldo Failla, Lucio Brancadoro, Serena Imazio, Barbara Biagini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di .Produzione Vegetale (DIPROVE)Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveVariabilità genetica, mercatori molecolari, viteGenetic diversity, molecular markers, grapevine
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviAnalisi tramite marcatori molecolari SSR del patrimonio genetico viticolo (vitigni coltivati e viteselvatica) pesente sul territorio italiano, per valutare la ricchezza genetica della piattaforma viti-cola italiana e lo stato di salute delle risorse genetiche spontanee. Al fine di tutelare le risorsegenetiche in pericolo di erosione costituendo vigneti collezione in cui preservare il materiale col-tivato e selvatico censito.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Ist. Agrario San Michele all'Adige (TN); Fondazione Symbola
(Roma); Parco naz. Cinque Terre (SP)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Realizzazione di vigneti collezione presso Parchi e Istituti Agrari. Monitoraggio dell'erosione gene-tica della specie V.vinifera. Individuazione di nuove varietà e cloni idonei alla coltivazione. Attivitàdivulgativa di sensibilizzazione verso la tutela dell'agro-biodiversità .
Possibili applicazioni Attività vivaistica. Individuazione e messa a punto di marcatori molecolari associati a caratteri diinteresse agronomico. Costituzione di Databases molecolari funzionali al riconoscimento varietale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Imazio et al., Rendiconti Lincei (2008). 19: 223-240De Mattia et al, J.Int.Sci.Vigne Vin (2007). 41(4): 175-184Grassi et al, Plant Biology (2003). 5: 1-7
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Titolo del progettoItaliano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano
(Vaccinium corymbosum L.)Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes
Nome e cognome dei ricercatoriAnna Spinardi ([email protected])Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiaveMirtillo, antociani, acido ascorbicoBlueberry, antocyanin content, ascorbic acid
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato inte-resse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrien-ti (antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importan-te nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzio-ne degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della matu-razione, in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini
(Sondrio)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli tota-li e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto saluti-stico e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.
Possibili applicazioni Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamentodell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology andTechnology 50:31-36. Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In pressSpinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press
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ATitolo del progettoItaliano: Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita
del coniglioInglese: Effect of dietary acidification on growth performance and caecal characteristics in rabbits
Nome e cognome dei ricercatoriIvan Toschi ([email protected])Valentina Cesari, A.M. Pisoni, Guido Grilli, Nicoletta Cesari
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali Sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveDietary acidification, growth performance, rabbitsAcidificanti, performance zootecniche, conigli
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNegli allevamenti cunicoli intensivi gli antibiotici sono abitualmente utilizzati per prevenire pro-blemi enterici durante la fase di accrescimento; il continuo utilizzo di queste molecole ha indot-to negli animali fenomeni di “antibiotico-resistenza”, che hanno stimolato lo studio di soluzionialternative per migliorare la salute intestinale del coniglio. Tra queste, l’utilizzo degli acidi organi-ci addizionati alla dieta potrebbe rappresentare un approccio interessante per migliorare l'equili-brio della microflora ciecale e per promuovere le performance zootecniche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia, UNIMI DIPAV, Raggio di Sole Mangimi S.p.A.,
Granda Zootecnici s.r.l.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca L'utilizzo degli acidificanti sembra migliorare le performance di accrescimento degli animali nellaseconda fase del ciclo di ingrasso e l'indice di conversione alimentare, senza però ridurre la mor-talità e la morbilità quando la patologia enterica si manifesta con vigore.
Possibili applicazioni Sviluppare approcci multidisciplinari per prevenire l'insorgenza delle forme enteriche nel coniglio,anche attraverso l'addizione di acidi organici con formulazioni differenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) V. Cesari et al., Proc. of 9th World Rabbit Congress (2008). 583-587.
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Titolo del progettoItaliano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cerealiInglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops
Nome e cognome dei ricercatoriAnnamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)Gemma Assante, Giovanni Venturini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveToxinogenic fungi, mycotoxinFunghi tossinogeni, micotossine
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate aicereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quantoconcerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli indi-vidui isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientalie nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossi-che. In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia divarie sostanze nel contenimento dei danni
Possibili applicazioni L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loropotenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limi-tare il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.
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ATitolo del progettoItaliano: Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite Inglese: Epidemiology of Plasmopara viticola in vineyard
Nome e cognome dei ricercatoriAnnamaria Vercesi ([email protected])Silvia Laura Toffolatti, Giovanni Venturini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiavePeronospora della vite, Plasmopara viticola, difesa
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto ha l'obiettivo di indagare il comportamento epidemico di Plasmopara viticola, l'agen-te della peronospora della vite, in diverse zone dell'Italia settentrionale, verificando nel contem-po l'attendibilità di modelli matematici che mirano a stimare il rischio di infezione presente invigneto. Particolare importanza viene attribuita sia al processo sia alla dinamica di germinazionedelle strutture di svernamento del patogeno al fine di raccogliere dati che ne permettano lamodellizzazione mediante metodi innovativi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CNR-IMATI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Informazioni sui meccanismi che determinano la germinazione delle oospore di Plasmopara viticola Modelli matematici
Possibili applicazioni La modellizzazione del processo epidemico della peronospora della vite è fondamentale per l'im-postazione di razionali strategie di intervento nei confronti di Plasmopara viticola, al fine di appli-care i trattamenti in funzione di un accertato rischio di infezione dell'ospite da parte del patogeno.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Vercesi et al., 2008, J. Plant Pathology, 173Fremiot et al., 2006, Atti G. Fitopatologiche, 153-160
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Titolo del progettoItaliano: Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticolaInglese: Fungicide resistance in Plasmopara viticola
Nome e cognome dei ricercatoriAnnamaria Vercesi ([email protected])Silvia Laura Toffolatti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFungicidi, resistenza, Plasmopara viticola Fungicide, resistance, Plasmopara viticola
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'obiettivo della ricerca è la quantificazione degli individui resistenti a diverse sostanze ad attivi-tà antiperonosporica nell'ambito delle popolazioni di Plasmopara viticola. Le indagini vengonoeffettuate sulle oospore, le strutture svernanti del patogeno utilizzando metodi molecolari insie-me a saggi di inibizione della germinazione su substrato agarizzato. E' possibile in tal modo evi-denziare la presenza di individui resistenti in vigneto e quantificarne la consistenza, permetten-do di impostare opportune strategie di trattamento nel vigneto/areale monitorati.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Syngenta CropProtection, Research Centre, Stein (CH)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Quantificazione ceppi resistenti di Plasmopara viticola
Possibili applicazioni Il metodo consente di quantificare la presenza di ceppi di Plasmopara viticola resistenti a variesostanze attive nel periodo immediatamente precedente l'inizio dei trattamenti fungicidi in vigne-to, che potranno quindi essere effettuati con i fungicidi in grado di proteggere al meglio la vite.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Toffolatti et al., 2006, Pest Management Science, 155Toffolatti et al., 2008, Modern Fungicides and Antifungal compounds, 159Toffolatti et al., 2008, J. Plant Pathology 143.
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ATitolo del progettoItaliano: Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree
da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosiInglese: Integrated analysis in the acquisition and transport of iron in fruit trees aimed to
individuate genotypes resistant to the lime-induced chlorosis
Nome e cognome dei ricercatoriGraziano Zocchi ([email protected])Dell'Orto Marta, De Nisi Patrizia, Donnini Silvia, Vigani Gianpiero
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiavePiante arboree, clorosi ferricaFruit trees, iron chlorosis
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviAnalisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto, che con-sideri: il ruolo delle condizioni ambientali (presenza di bicarbonato, forme azotate diverse, chela-ti naturali del Fe e consociazione con graminacee) nell'influenzare la disponibilità del Fe; la fun-zionalità dei meccanismi di acquisizione e l'utilizzazione dell'elemento all'interno dei tessutivegetali; l’operatività dei sistemi di membrana; il ruolo del Fe nel preservare la funzionalità e l'in-tegrità dell'apparato fotosintetico.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Aumentare le conoscenze sugli aspetti fisiologici, biochimici e molecolari dell’acquisizione del Fein specie arboree da frutto; individuazione di genotipi resistenti; impiego dell’espressione di genicome marcatori funzionali per lo screening di genotipi tolleranti.
Possibili applicazioni Importanti ricadute sullo sviluppo di tecniche di miglioramento genetico di piante arboree da frut-to e di tecniche colturali eco-compatibili di controllo e prevenzione della clorosi ferrica in fruttetie vigneti, contenere i costi e limitare il rischio ambientale derivante dall'uso di Fe-chelati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Donnini S. et al. (2009) J Plant Phys, in pressDonnini S. et al. (2008) PLANT CELL TIS. ORG. CULT 93; 191-200Zocchi G. et al (2007) J EXP BOT 58; 993-1000 Dell'Orto M. et al (2000) J PLANT NUTR 23; 1767-1775
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Titolo del progettoItaliano: Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenzaInglese: Proteomic analysis of plant roots grown under iron deficiency condition
Nome e cognome dei ricercatoriGraziano Zocchi ([email protected])Silvia Donnini, Marta Dell'Orto, Patrizia De Nisi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2-Milano
Parole chiaveProteomica, cetriolo, Fe carenzaProteomic, cucumber, Fe deficiency
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviSebbene nelle piante a Strategia I, il meccanismo che regola l'assorbimento del Fe sia stato carat-terizzato, i meccanismi che presiedono la sua regolazione sono ancora poco noti. Il primo obiet-tivo è la messa a punto di un protocollo di estrazione/purificazione del materiale vegetale. Leproteine separate mediante elettroforesi bidimensionale (2-DE) e quelle up- o down-regulated inFe carenza rispetto ad una condizione di controllo sono identificate mediante LC-ESI-MS/MS.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Department Plant Nutrition, Estación Experimental de Aula
Dei (CSIC), Zaragoza, Spain
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Conoscenza dei pattern proteici correlati alle modificazioni metaboliche e ai meccanismi di rego-lazione della Strategia I di acquisizione del Fe
Possibili applicazioni Molte specie arboree ed erbacee soffrono di clorosi ferrica con cali di rese e di qualità del pro-dotto finale che si traducono in danni economici. La conoscenza dei meccanismi chepresiedono/regolano la risposta alla Fe carenza potrebbe essere fondamentale per la realizzazio-ne di varietà tolleranti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Donnini et al., Plant cell Tiss Organ Cult (2008) 93: 191-200M'Sehli et al., Plant Soil (2008) 312:151-162 Donnini et al., J Plant Physiol (2009) DOI 10.1016/ J.Jplph.2009.01.007
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ATitolo del progettoItaliano: Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferroInglese: Achievement of iron biofortified plant of food interest
Nome e cognome dei ricercatoriGraziano Zocchi ([email protected])Marta Dell'Orto, Silvia Donnini, Gianpiero Vigani
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFe carenza, Strategia I, dglFe deficiency, Strategy I, dgl
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto è finalizzato 1) allo studio dei meccanismi di regolazione delle risposte alla Fe caren-za in pisello, con particolare riguardo all'attività di acidificazione della rizosfera; 2) allo studio dellevariazioni a carico del metabolismo associate a tali risposte. A tal fine si utilizza un mutante dipisello (dgl) iperaccumulatore di Fe in quanto caratterizzato da sovraespressione costitutiva diFRO1 (gene codficante per una FeIII-chelato reduttasi di membrana.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dr. M. Grusak, U. S. Dept. of Agriculture-Agricultural Research
Service, Houston, TX
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca 1)La costitutiva acidificazione della rizosfera in dgl non è ascrivibile solo all'H+-ATPasi del plasmalemma2)L'attività di enzimi coinvolti nel catabolismo del carbonio è aumentata in Fe carenza e in dgl
Possibili applicazioni La caratterizzazione dei meccanismi di acquisizione del Fe, della loro regolazione e delle modifi-cazioni metaboliche associate è necessaria per il miglioramento genetico volto ad ottenere varie-tà biofortificate e/o tolleranti la carenza di Fe in specie leguminose di interesse alimentare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M'sehli et al. (2009) Plant Soil DOI 10.1007/s11104-008-9887-7Zocchi et al. (2007) J. Exp. Bot. 58, 993-1000.
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1.2 GESTIONE ED ECONOMIA
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Titolo del progettoItaliano: Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggioInglese: Multifunctional farm into the landscape
Nome e cognome dei ricercatoriStella Agostini ([email protected])Francesca Mesiti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiver-sità Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano
Parole chiaveMultifunzionalità, agriturismo, turismo rurale,Diversification, agri-tourism, rural tourism
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca analizza le modalità ed indici per valorizzare la multifunzionalità dell'azienda agricolanel territorio agroforestale. Gli indicatori definiti sono finalizzati a misurare/definire il grado diefficacia dell’intervento, sull'attività dell'azienda e sulla qualità del paesaggio, consentendo inmodo da rimodulare gli interventi e/o gli obiettivi sulla base delle opportunità e delle criticitàemerse nell’area esaminata.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Indicazioni per la validazione di sistemi di gestione agricola sostenibile, strategie innovative pergarantire la competitività dell'azienda e la salvaguardia del territorio e del paesaggio.
Possibili applicazioni Supporti esperti di scelta per valutare la convenienza e la competitività della trasformazione dell’im-presa agricola, applicazione misure Piano Sviluppo Rurale, pianificazione provinciale e regionale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini (2008), Learning Sustainability of Rural Tourism: in Subir Ghosh (editor),"RuralTourism"., Hyderabad, India : Icfai University Press, India, ISBN: 978-81-314-1507-8, pag.208-215S. Agostini, F. Mesiti (2008). Landscaping the sustainability of the farm of tomorrow. In Education in.
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Titolo del progettoItaliano: Costruzioni rurali in area urbana Inglese: Rural settlement in urban sprawl
Nome e cognome dei ricercatoriStella Agostini ([email protected])Dalila Cairoli
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiver-sità. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano
Parole chiaveConsumo di suolo, costruzioni rurali, territorio agroforestaleUrbanization, farm, farmland
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca analizza il ruolo degli insediamenti rurali che, assorbiti dall'urbanizzazione, rischiano diessere considerati “vuoti” agricoli in area urbana, con la cancellazione di ogni funzione agricolae separazione dal sistema rurale di riferimento. Lo studio si concentra sulle cascine di Milano persviluppare degli indicatori che ne mettano in luce potenzialità e criticità, rispetto alla preparazio-ne dell’evento Expo 2015 e ne propone una rilettura finalizzata alla costruzione di un sistemaagroalimentare urbano.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Best Politecnico di Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Analisi delle costruzioni rurali esistenti in area urbana, in relazione alla caratteristiche strutturali epaesistiche; valutazioni d'interazione fra sistema rurale, sistema urbano e politiche di governo delterritorio.
Possibili applicazioni Linee guida alla progettazione e al recupero, pianificazione d'area, comunale, sovracomunale eprovinciale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S.Agostini, D. Cairoli, (2008) Farming governance and landscape management. In Agricultural andBiosystem Engineering for a sustainable world, 1177460 EuragengS. Agostini, D. Cairoli, (2007). The governance of rural identity in urban areas, in Anticipating thefuture of cultural past, CIPA, Icomos
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Titolo del progettoItaliano: Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestaleInglese: Planning the future of agricultural land
Nome e cognome dei ricercatoriStella Agostini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità.Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano
Parole chiaveImprese agricole, pianificazione, sviluppo sostenibileFarm, planning, sustainable development
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca analizza i riflessi delle attuali politiche di governo del territorio sulle imprese agricoledella provincia di Milano, valutando le attese degli operatori del settore agroforestale rispetto aiprocessi innescati dalla nuova urbanistica. Obiettivo è frenare il consumo di suolo agricolo inne-scato dalle politiche territoriali, esplorando un modello di sviluppo territoriale che definisca glielementi fondamentali che ne condizioneranno gli scenari futuri dell'agricoltura nell'area metro-politana milanese.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Milano Metropoli
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati relativi al sistema agricolo milanese, presentati in un workshop rivolto alla cittadinan-za, sono andati a formare il corollario della proposta del nuovo PTCP della provincia di Milano nelprocesso di adeguamento alla nuova legge di governo del territorio.
Possibili applicazioni Governo del territorio delle are agricole/rurali, normativa di supporto ai processi di pianificazionee di attuazione in ambito agricolo/rurale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini, (2009), La voce degli attori: il sistema agricolo, in Aa.Vv.,“Il Fattore territorio nel siste-ma economico milanese. Elementi per uno scenario metropolitano al 2020”, Provincia di Milano,Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli Inglese: Evaluation of agro-ecological sustainability of agricultural systems
Nome e cognome dei ricercatoriLuca Bechini ([email protected])Nicola Castoldi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveIndicatori, modelli, analisi multicriterioIndicators, models, multicriteria analysis
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivo del progetto è quello di valutare la sostenibilità dei sistemi agricoli attraverso strumen-ti di facile applicazione (indicatori e semplici modelli), utilizzando dati ottenibili attraverso inter-viste, o disponibili in database pubblici. Le analisi sono state condotte a quattro scale d’applica-zione: singola coltura, campo, azienda e comprensorio. Sono state anche eseguite indagini pervalutare l’effetto dell’incertezza degli input sull'incertezza dei risultati e per l’integrazione dei variindicatori in un unico indice, in grado di sintetizzare i molteplici aspetti della sostenibilità.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: University of Zürich (CH); Dep. Earth Observation Sci. ITC, Enschede (NL).
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Gli indicatori indicatori descrivono l'utilizzo di nutrienti, dei fitofarmaci e dell'energia fossile, e lagestione del suolo. I risultati ottenuti forniscono un quadro dettagliato dello stato dei sistemi agri-coli studiati e dell'incertezza legata a tali valutazioni.
Possibili applicazioni La metodologia sviluppata per le valutazioni di sostenibilità può essere applicata a molteplici con-testi agro-ecologici. Tale metodologia è in grado di fornire al decisore politico gli strumenti e leconoscenze necessarie per la definizione delle politiche agro-ambientali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) N. Castoldi, L. Bechini, Eur. J. Agron. (2009) doi:10.1016/j.eja.2009.02.0033L. Bechini, N. Castoldi, Ecol. Indicat. (2009) doi: 10.1016/j.ecolind.2008.12.008.N. Castoldi et al., Ecol. Indicat. (2009) 9:902-912.L. Bechini, N. Castoldi, Ital. J. Agron. (2006) 1:665-676.
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione della filiera del post-raccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativiInglese: Enhancement and optimization of the post-harvest supply chain of Valtellina fruit through
innovative systems and quality transformations.
Nome e cognome dei ricercatoriLuigi Bodria ([email protected])Riccardo Guidetti, Roberto Beghi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveNIR, Frutta, proprietà nutraceutiche - NIR, Fruit, Nutraceutical properties
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto VALORVI’ si pone l’obiettivo di completare l’introduzione dei sistemi non distruttivi nellefiliere delle produzioni tipiche valtellinesi, rivolgendosi alle attività post-raccolta. Il fine è la valo-rizzazione delle produzioni primarie locali, consolidando le produzioni tradizionali, mela ed uvaed incoraggiando le diversificazioni già in atto (piccoli frutti) favorendo l'introduzione di nuovetecnologie (NIR, Naso elettronico, ecc.) a supporto delle decisioni dell'agricoltore.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DiProVe, DISTAM, Fond. Fojanini, Cons. Mele Valt., Cons. vini Valt,
Coop. Ponte, UNITEC, Prometea.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione delle caratteristiche nutraceutiche delle produtioni valtellinesi tramite tecnicheinnovative (messa a punto delle curve di calibrazione, definizione delle specifiche per dispositivisemplificati); progettazione e realizzazione di un distributore di mirtilli per la filiera corta.
Possibili applicazioni La ricerca porta a risultati di immediata applicazione sia durante le fasi di conferimento dei pro-dotti ortofrutticoli che possono essere meglio caratterizzati, sia nella gestione del post-raccolta odelle trasformazioni quando è possibile basarsi su un maggior numero di parametri di controllo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) R. Guidetti, R. Beghi, L. Bodria, (2009) Vis-NIR technologies for the evaluation of the nutraceuti-cal parameters, Proceeding of the FRUTIC 09, Concepcion (Chile), 5-9 gennaio.
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Titolo del progettoItaliano: Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi
Nome e cognome dei ricercatoriMichele Corti ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversitàUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveMultifunzionalità, aree silvo-pastorali, turismo
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca è stata finalizzata alla elaborazione di indici di valore multifunzionale dell'uso dei benisilvo-pastorali utilizzando un campione di 18 alpeggi di proprietà regionale e valutando analitica-mente la loro potenzialità alla luce di tre valenze principali: produttiva (compreso agriturismo),fruizionale, e socio-ambientale. Per ogni valenza sono stati considerati diversi aspetti e individua-ti dei parametri operazionali in grado di stimare un indice di potenzialità per ciascuno di essi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Schede per ciascun sito con una valutazione analitica delle potenzialità multifunzionali. Indicazionicirca le correlazioni e raggruppamenti di aspetti multifunzionali ai fini della programmazione dischemi di indagine applicabili ad altri insiemi di beni pastorali.
Possibili applicazioni Utilizzo di schemi di valutazione multifunzionale al fine del supporto di scelte decisionali relativeall'allocazione di risorse per interventi strutturali e infrastrutturali in funzione della massimizza-zione delle diverse valenze multifunzionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) In corso
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Titolo del progettoItaliano: Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione
dell’ambiente
Nome e cognome dei ricercatoriMichele Corti ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversitàUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveGestione fauna, tetraonidi, capre
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca è stata finalizzata alla valutazione degli effetti di interventi di miglioramento ambien-tale a fini faunistici in relazione all'introduzione di sistemi di pascolo con valenza multifunziona-le. Gli aspetti pascolivi, studiati nel contesto di precisi contesti vegetazionali rappresentativi e disuperfici oggetto o meno di interventi di diradamento, sono stati focalizzati al contenimento dellavegetazione e agli effetti sull'habitat monitorati mediante il rilievo dell'entomofauna.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini di Studi Superiori, Ersaf, Dip. Patologia animale,
igiene e sanità pubblica
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Indicazioni circa la capacità di contenimento della vegetazione in diversi contesti vegetazionali diarbusteto e pascolo arborato da parte del pascolo con capre.
Possibili applicazioni Progettazione in area silvo-pastorale di interventi selvicolturali e di piani di pascolamento com-plementari alla manutenzione delle superfici interessate dagli stessi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) L. Maggioni, M. Corti, Valutazione della capacità di contenimento di essenze arboree ed arbusti-ve attraverso il pascolo con capre. in: Lashabitat. Modelli di gestione silvo-pastorali orientati almiglioramento e conservazione di un ambiente idoneo alla presenza di tetraonidi, pp.29-41
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmioInglese: Mesurement of energy supply profile in Po-valley farms
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Fiala ([email protected])Riccardo Guidetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveEnergia, curva, aziende agricoleEnergy, profile, farms
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviMisurare, per le tipologie aziendali più diffuse nella agricoltura lombarda, i consumi annuali diEnergia sia Termica (ET) che Elettrica (EE) destinati ai fabbisogni produttivi e loro andamento sta-gionale. La conoscenza dei consumi interni, del loro andamento stagionale, della loroflessibilità/rigidità, costituiscono informazioni tecniche indispensabili per impostare correttamen-te ogni business-plan connesso a tecnologie di auto-produzione energetica.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Camera di Commercio Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni Risparmio energetico finalizzato alla riduzione dei costi di produzione e dei costi energetici.Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche in ambito agricolo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionaliInglese: Experimental tests on plants for energy generation by Renewable Sources applied
in Italian farms
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Fiala ([email protected])Roberto Oberti, Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveEnergie rinnovabili, impianti, aziende agricoleRenewable sources, plants, farms
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'applicazione di impianti che utilizzano Fonti Energetiche Rinnovabili si sta progressivamente dif-fondendo nel settore agricolo che è tuttavia chiamato a valutarne attentamente la reale fattibili-tà. Il monitoraggio di impianti solari (termico e fotovoltaico), di biogas da reflui zootecnici, di com-bustione e gassificazione di biomasse ligno-cellulosiche, con il rilievo delle prestazioni energeti-che e dei limiti operativi nel contesto delle diverse tipologie aziendali, mira a raccogliere infor-mazioni di dettaglio assai importanti per poter esprimere un giudizio di convenienza esaustivo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Aziende agricole della Pianura Padana, Azienda Sperimentale
"A. Menozzi" - Facoltà Agraria - UniMi
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Tesi di Laurea e tirocini (in atto).
Possibili applicazioni Valutazione di dettaglio sulla trasferibilità di sistemi energetici in agricoltura.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere
agro-energetiche in ItaliaInglese: Model to evaluate the full sustainability of the biomass-energy processes in Italy
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Fiala ([email protected])Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBiomassa, energia, sostenibilitàBiomass, energy, sustainability
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviPer la valutazione completa delle possibilità applicative delle filiere biomasse-energia si rendenecessaria una analisi multidisciplinare che consideri i diversi aspetti del processo; oltre alla fat-tibilità tecnico-economica va, infatti, contestualmente verificata la sostenibilità ambientale (emis-sioni) ed energetica (bilancio output/input). Il modello si propone, per le filiere agro-energetichepiù diffuse nel nostro Paese, di omogeneizzare i criteri di calcolo e restituire una informazione di"sostenibilità complessiva".
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca 1 Dottorato di Ricerca (in esecuzione)
Possibili applicazioni Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche con informazioni di sintesi per operatori edecisori pubblici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1 comunicazione a Convegno nazionale (in preparazione)
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Titolo del progettoItaliano: Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari
situati in differenti ambiti climaticiInglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different
climatic conditions
Nome e cognome dei ricercatoriBianca Ortuani ([email protected])Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano
Parole chiaveSiccità agricola, indiceAgricultural drought, distributed index
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviAl fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indicespazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irri-gui situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana diMarjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corsopresso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazionedelle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia perla stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità deivalori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.
Possibili applicazioni Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quin-di esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologi-che, l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini
da latte lombardi Inglese: Design criteria of cowshed for dairy farms in Lombardy
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])Elisabetta Riva, Eleonora Rossi
Afferenza del ricercatore responsabileDairy cows, behaviour, THI
Parole chiaveVacche da latte, comportamento, THIDairy cows, behaviour, THI
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto ha affrontato alcuni aspetti del sistema produttivo della filiera del latte in relazione allecondizioni microclimatiche nelle strutture di stabulazione e al comportamento degli animali, met-tendo in luce l’importanza di una corretta progettazione degli edifici zootecnici e l’effetto negati-vo delle carenze progettuali delle strutture di stabulazione sulle performances e sul benesseredelle bovine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sono stati definiti i principali criteri per la progettazione degli edifici per bovine da latte e sonostati elaborati due indici riferiti alla ventilazione naturale e l’inerzia termica delle stalle per valu-tare l'adeguatezza ai requisiti per le condizioni climatiche.
Possibili applicazioni La metodologia messa a punto può essere applicata nella valutazione di nuove realizzazioni e diristrutturazione, da tecnici o da funzionari pubblici, nel caso di erogazione di contributi pubblici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Rossi E. (2007) Condizioni microclimatiche nelle strutture stabulative per bovi-ne da latte. Quaderni della Ricerca n° 63, Regione LombardiaProvolo G., Riva E. 2008.Influence of Temperature and Humidity on Dairy Cow Behaviour inFreestall Barns. AgEng2008, Crete – Greece
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Titolo del progettoItaliano: Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per la valutazione
energetica dei foraggiInglese: Improvement and standardization of in vitro fermentation methods for the energy
evaluation of forages
Nome e cognome dei ricercatoriLuca Rapetti ([email protected])Gianluca Galassi, Stefania Colombini, G. Matteo Crovetto
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveIn vitro NDFd, fermentazioni ruminali, Daisy In vitro NDFd, ruminal fermentation, Daisy
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl programma sviluppa una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione nutriziona-le dei foraggi per mettere a punto procedure di stima semplici ed accurate ad uso dei tecnici edei laboratori agrozootecnici che svolgono consulenza alle aziende zootecniche. Il programma sipropone di creare un inventario di campioni di foraggi rappresentativi delle produzioni dellaPianura Padana che saranno analizzati con metodi chimici, prove biologiche in vitro e con tecni-ca NIRS per ottenere parametri nutrizionali innovativi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi UD, Univ. degli Studi PD, Univ. degli Studi TO, Univ.
Cattolica Sacro Cuore PC
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Il progetto propone di sviluppare una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazionenutrizionale dei foraggi mettendo a punto procedure di stima semplici ed accurate del valore ener-getico dei foraggi supplendo ad una carenza di informazioni nutrizionali sui foraggi nazionali.
Possibili applicazioni - Creazione di modelli di previsione dei valori energetici dei foraggi specifici per la realtà italiana
mediante equazioni lineari e multiple sulla base dei dati di composizione chimica.- Diffusione di curve di calibrazione NIRS messe a punto su foraggi nazionali per parametri
chimici e biologici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapetti et al. (2005) Ital. J. Anim. Sci., VOL. 4 (SUPPL. 2), 144-146.Colombo et al. (2007) Ital. J. Anim. Sci. VOL. 6 (SUPPL. 1), 289-291.Colombini et. al. (2008). J. Anim. Sci. Vol. 86, E-Suppl. 2 / J. Dairy Sc
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Titolo del progettoItaliano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in LibanoInglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon
Nome e cognome dei ricercatoriGuido Sali ([email protected])A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco
Afferenza del ricercatore responsabileDip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSviluppo agricolo, fabbisogno irriguoRural development, irrigation requirement
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviSi tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppoagricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestio-nale dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indiriz-zate: (a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per suppor-tare una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,
Ministero degli Affari Esteri (MAE)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzio-ne e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs)..
Possibili applicazioni La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione delbilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il sup-porto alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4
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Titolo del progettoItaliano: La automazione della alimentazione negli allevamenti boviniInglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia
Nome e cognome dei ricercatoriFranco Sangiorgi ([email protected])Carlo Bisaglia
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di ..Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAutomazione in agricoltura, alimentazione del bestiame, unifeedAutomation in agriculture, cattle feeding, unifeed
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'alimentazione delle bovine stabulate permanentemente si basa sulla somministrazione di ali-menti totalmente miscelati (unifeed) generalmente distribuiti una o due volte al giorno, cherichiedono periodici avvicinamenti alla mangiatoia del miscelato rimanente. Ciò comporta unforte decadimento delle caratteristiche nutrizionali dell'alimento stesso e una sua minore appe-tibilità, una minore ingestione e una minore produzione. Ecco, pertanto, l'importanza di realizza-re un sistema in grado di portare nuovo alimento fresco più volte nel corso delle 24 ore.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CRA-ISMA
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Studio preliminare delle caratteristiche operative di un sistema automatico per la distribuzionedi foraggi e mangimi vari, soli o miscelati, negli allevamenti di bovine da latte e realizzazione diun primo prototipo.
Possibili applicazioni Sviluppo di una nuova tecnologia con potenziali rilevanti ricadute sia sul piano industriale sia suquello produttivo agricolo
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann, F. Sangiorgi (2009) L’automazione dell’unifeed: le tecno-logie disponibili. L'Informatore Agrario, in press.C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann (2009) L’automazione dell’unifeed: esperienze concretee aspetti economici. L'Informatore Agrario, in press
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Titolo del progettoItaliano: : Sicurezza in agricoltura e zootecniaInglese: Health and safety in agriculture and animal husbandry
Nome e cognome dei ricercatoriFranco Sangiorgi ([email protected])Loredana Dioguardi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiaveAgricoltura, sicurezza, saluteAgriculture, safety, health
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl settore agro-zootecnico si pone ai più alti livelli nella negativa classifica degli infortuni sul lavo-ro. Il complesso normativo della prevenzione è di difficile applicazione nel settore primario. E' per-tanto importante trovare, attraverso la messa a punto di un sistema informatizzato, nuovi metodidi gestione della sicurezza. La conoscenza delle più frequenti dinamiche di infortunio, fornisce ulte-riori strumenti a supporto della pianificazione di adeguate politiche di prevenzione degli infortuni.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: ASL di Lodi
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Analisi delle dinamiche infortunistiche, individuazione delle emergenze in agricoltura e nelle atti-vità zootecniche, messa a punto di un Sistema Informativo di Gestione della Sicurezza a suppor-to delle attività ispettive, materiale formativo sul linee guida regionali integrate
Possibili applicazioni Campagne di prevenzione mirate per riduzione i rischi emergenti, diffusione di corrette praticheagricole e procedure di lavoro, formazione delle figure del sistema della prevenzione aziendale,sui temi di edilizia rurale, di sicurezza delle macchine agricole.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sangiorgi F. Dioguardi L. (2003). Linee guida regionali per la prevenzione degli infortuni in zoo-tecnia. Dioguardi L. Sangiorgi F. Ariano E.(2008) Identifying physical hazard for intensive pig and cattlebreeding operators and defining prevention measures Proc. RAGUSASHWA
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Titolo del progettoItaliano: Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso indice
glicemicoInglese: Modelling Low Glycemic Index Bakery Products
Nome e cognome dei ricercatoriM.Cristina Casiraghi ([email protected])Ambrogina Pagani
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari..Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiavePane e prodotti da forno,fibra alimentare, indice glicemicoBackery P, Dietary fiber,Glycemic Index
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviStudi recenti dimostrano che gli stati di iperglicemia, ed i conseguenti stati di iperinsulinemia,possono costituire un fattore di rischio nello sviluppo delle malattie cronico-degenerative e sug-geriscono quidi che diete a basso indice glicemico possono costituire un ottimo strumento nelcombattere le malattie legate a sindromi metaboliche.La ricerca si prefigge dunque la formula-zione e la verifica degli effetti funzionali di prodotti da forno,arricchiti in fibra alimentare, conbasso indice glicemico
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Pane e prodotti da forno a basso indice glicemico.
Possibili applicazioni Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and NutritionalClaims.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Casiraghi MC et al (2006) J Am Coll of Nutr25:313-320 , Wolever TM et al (2008) Am J Clin Nutr ;87:247S-57S.
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Titolo del progettoItaliano: Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHTInglese: Limiting the heat damage in UHT milk processing
Nome e cognome dei ricercatoriStefano Cattaneo ([email protected])Luisa Pellegrino, Fabio Masotti, Veronica Rosi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveLatte UHT, danno termico, indici chimiciUHT milk, heat damage, chemical markers
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl consumo di latte UHT in Italia oggi supera quello di latte pastorizzato. Contrariamente a quan-to avviene per quest'ultimo, la legge italiana non prevede un limite massimo al danno termicoper il latte UHT. Il processo UHT induce nel latte reazioni chimiche che ne alterano i costituenti eche proseguono durante la conservazione. Da prove su impianti industriali, è emerso che il dannotermico del latte UHT in commercio, valutato con indici chimici derivanti dalle predette reazioni(furosina, lattulosio, lisinoalanina, beta-piranone), deriva in buona parte da condizioni di non cor-retta GMP.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Individuazione di punti critici e delle relative modalità di intervento nel processo di sterilizzazio-ne UHT del latte che consentono di limitare il danno termico.Individuazione degli indici chimici più idonei per la valutazione del danno termico del latte UHT.
Possibili applicazioni Gli indici chimici suggeriti costituiscono, per gli operatori, uno strumento per ottimizzare le con-dizioni di processo direttamente sul proprio impianto. La produzione di latte UHT a ridotto dannotermico costituisceuna via di valorizzazione di questo prodotto sicuramente apprezzata dal con-sumatore.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Resmini et al. (2003) Ital. J. Food Science, 15, 473-Cattaneo et al. (2008) Eur. Food Res. Technol. 226, 1099- Cattaneo et al. (2008) Ital. J. Food Sci., 20, 1-14.
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Titolo del progettoItaliano: Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte ad
attività immunomodulanteInglese: Development of bioprocesses for the production of milk protein hydrolysates with
immunomodulatory properties Nome e cognome dei ricercatoriDe Noni Ivano ([email protected])Guglielmetti Simone, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Zanoni Ivan, Rossi Filippo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiavePeptidi bioattivi,bioprocessi, immunomodulazioneBioactive peptides, bioprocesses, immunomodulation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca intende mettere a punto bioprocessi basati sullo sfruttamento dell’attività delle protei-nasi di parete di batteri food-grade per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte (IPL) con-tenenti peptidi ad attività immunomodulante e in grado di influenzare lo sviluppo e la matura-zione delle cellule dendritiche. L’obiettivo finale è la definizione di bioprocessi completamentefood-grade, trasferibili a livello industriale e finalizzati alla preparazione di idrolizzati utilizzabilicome ingredienti in formulazioni alimentari.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Milano Bicocca, Università Cattolica di Piacenza
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificare ceppi batterici food-grade capaci di liberare peptidi immnumodulanti in grado diinfluenzare lo sviluppo e la maturazione delle cellule dendritiche anche sulla base di evidenzederivanti da sperimentazioni in vivo su animali.
Possibili applicazioni Definizione di bioprocessi di grado alimentare trasferibili su scala industriale e capaci di produrreIPL con attività immunomodulante controllata.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativiInglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products
Nome e cognome dei ricercatoriMarcello Duranti ([email protected])Jessica Capraro, Chiara Magni
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveProteine di lupino, prodotti gluten-free Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi dimodificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzio-ne di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semila-vorati e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto haprevisto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle pro-teine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo nonsi verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioninell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.
Possibili applicazioni La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionaleper la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante ilprocesso di produzione di alimenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione lattiero-casearie caprineInglese: Biodiversity and role of Lactic Acid Bacteria in dairy products from goat milk
Nome e cognome dei ricercatoriRoberto Foschino ([email protected])Claudia Picozzi, Giorgio Volponi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveLatte, formaggio, batteri lattici, Lactococcus, Enterococcus,Milk, cheese, lactic acid bacteria,
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe produzioni lattiero-casearie da latte di capra rappresentano una opportunità per lo sviluppoeconomico delle piccole imprese nei territori montani lombardi. La conoscenza della biodiversitàe del ruolo dei microrganismi coinvolti nelle trasformazioni casearie consentono da un lato di pro-teggere la tipicità del prodotto e dall'altro di tutelare la sicurezza al consumo del prodotto finito,che talvolta deriva direttamente da latte crudo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Prof. M.T. Bottero.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi con potenziale attività casearia appartenenti a differenti specie.
Possibili applicazioni Produzione di starter per l'industria lattiero-casearia; produzione di vaccini.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Fortina M.G., Ricci G., Foschino R., Picozzi C., et al. (2007). J. Appl. Microbiol., 103, 445-453.Cocolin L., Foschino R., et al. (2007).Food Microbiol., 24 (7-8), 752-758.Foschino R., Nucera D., Volponi G., Picozzi C., et al. (2008).J. Appl. Microbiol. 105 (3), 652-662.
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Titolo del progettoItaliano: Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturaleInglese: Study on sourdough microflora for baked products.
Nome e cognome dei ricercatoriRoberto Foschino ([email protected])Claudia Picozzi, Ileana Vigentini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBatteri lattici, lieviti, impasti acidi, tracciabilitàLactobacillus, yeast, sourdough
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviI prodotti da forno a lievitazione naturale costituiscono preparazioni tipiche del nostro Paese. Lamaturazione degli impasti operata da una associazione microbica mutualistica costituita da bat-teri (L. sanfranciscensis) e da lieviti (C. humilis) consente il raggiungimento delle peculiari pro-prietà sensoriali ed una prolugata shel-life. La possibilità di identificare le specie microbiche anchedopo il trattamento di cottura costituisce un potente strumento di tracciabilità per la tutela dellatipicità. Il ruolo dei batteriofagi come vettori naturali di trasferimento genico è stato investigato.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: University of Freising (D), Prof. R. Vogel
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi di lieviti, batteri lattici e batteriofagi.
Possibili applicazioni Produzione di starter, produzione di enzimi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Foschino R., et al. (2004). C. FEMS Yeast Res. 4 (6), 609-618.Foschino R., Venturelli E., Picozzi C. (2005). Curr. Microbiol. 51, 413-418.Picozzi C., D’Anchise F., Foschino R. (2006). Eur. Food Res. Technol. 222 (3/4), 330-335.
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Titolo del progettoItaliano: Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologicoInglese: Genetic and physiological aspects of microorganisms used in oenology.
Nome e cognome dei ricercatoriRoberto Foschino ([email protected])Ileana Vigentini, Claudia Picozzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveVino, lievitiWine, yeast
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLo studio del ruolo e la conoscenza della biodiversità dei microrganismi presenti nelle operazio-ni di vinificazione sono punti fondamentali per il miglioramento della qualità e della sicurezza deiprodotti enologici. Tali informazioni possono risultare utili come strumento di tracciabilità lungo lafiliera per la tutela della tipicità. Le risposte fisiologiche allo stress ambientale di lieviti e batterisono oggetto delle ricerche più recenti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Pisa, Prof. M. P. Nuti.; Università del Molise, prof. G. Ranalli.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi di lieviti e batteri lattici.Innovazione di tecniche enologiche.
Possibili applicazioni Produzione di starter, produzione di coadiuvanti per enologia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Vigentini I. et al. (2008). FEMS Yeast Res. 8 (7), 1087-1096.Vigentini I., Fracassetti D., Picozzi C., Foschino R. (2008). Curr. Microbiol. DOI 10.1007/s00284-008-9310-x.Agnolucci M., Vigentini I. et al (2009). Int.J. Food Microbiol. (in press).
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Titolo del progettoItaliano: Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione delle
caratteristiche nutrizionali del mirtilloInglese: Study of the nutritional characteristics of blueberries and optimisation of dehydration
processes for product valorisation.
Nome e cognome dei ricercatoriGabriella Giovanelli ([email protected])Ernestina Casiraghi, Nicoletta Sinelli
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveMirtilli, polifenoli, attività antiossidante
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviCaratterizzazione di mirtilli coltivati e selvatici e messa a punto di trattamenti di osmodisidrata-zione ed essiccamento in corrente d’aria, per l’ottenimento di derivati ad umidità relativa inter-media con elevate caratteristiche sensoriali e nutraceutiche. Dopo l'ottimizzazione dei trattamen-ti di osmodisidratazione (composizione della soluzione osmotica, durata del trattamento e pre-trattamenti ai frutti) si studierà l'essiccamento in corrente d'aria e si caratterizzanno i prodotti fini-ti dal punto di vista nutrizionale e sensoriale, anche con metodi innovativi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Istituto per la Valorizzazione Tecnologica
dei Prodotti Agricoli (Mi)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Mirtilli IMF con elevate caratteristiche sensoriali (consistenza, colore, turgidità), di attività antios-sidante e di stabilità che li rendono adatti al consumo tal quale, oltre che come ingrediente perpreparazioni complesse.
Possibili applicazioni Mercato dei prodotti freschi; mercato dei semilavorati per industria alimentare; valorizzazione diproduzioni locali, con particolare riferimento a mirtillo selvatico e coltivato.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Giovanelli , S. Buratti(2009) Food Chem.112: 903-908N. Sinelli, A. Spinardi, V. Di Egidio, I. Mignani, E. Casiraghi. (2008) Post. Biol and Technol. 50, 31-36.G. Giovanelli. (2007) Proceedings of CIGR- Section VI 3rd International Symposium (CD-ROM).
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Titolo del progettoItaliano: Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verdeInglese: Development of novel apple products fortified with green tea
Nome e cognome dei ricercatoriVera Lavelli ([email protected])William Kerr, Claudia Vantaggi, Mark Corey
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveTè verde; mela; fortificazione Green tea; apple; fortification
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl tè verde è uno degli agenti dietetici maggiormente promettenti per la prevenzione ed il trat-tamento di molte malattie, proprietà attribuite all’elevato contenuto di flavanoli. In una prima fasela ricerca ha avuto per obiettivi la messa a punto di prodotti disidratati e ad umidità intermediaa base di mela e tè verde, lo studio della loro efficacia nell’inibire reazioni che simulano in vitropatologie umane e la definizione di un modello predittivo della stabilità ossidativa e del colore.Lo studio prosegue con l’obiettivo di sperimentare la fortificazione con tè verde di altri frutti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Technology, University of Georgia, USA
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modello predittivo della stabilità dei flavanoli del tè verde incorporati in mele disidratate e a umi-dità intermedia.
Possibili applicazioni La fortificazione con il tè verde della mela, quarto frutto in termini di produzione mondiale, è unaprospettiva di innovazione per i produttori, che offre al consumatore un’opportunità di assumereregolarmente contenuti elevati di flavanoli, implicati nel mantenimento dello stato di salute.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) V. Lavelli, C. Vantaggi, M. Corey, W. Kerr, Eur Fed Food Sci Tech Congr, Ljubljana, 2008.V. Lavelli, J Agric Food Chem, 2008, 56, 7194-7200.M. Corey, W. Kerr, V. Lavelli, C. Vantaggi, 237th Am Chem Soc Congr, Salt Lake City, 2009.V. Lavelli, C. Vantaggi, J Agric Food Chem, 2009, 57, 4733-4738.
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante
mulino a sfereInglese: Optimization of processing parameters of chocolate ball mill refining
Nome e cognome dei ricercatoriMara Lucisano ([email protected])Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Manuela Mariotti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveCioccolato, raffinazione, viscositàChocolate, refining, viscosity
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa fase di raffinazione del cioccolato è generalmente condotta con un impianto a cinque cilindrisovrapposti. Recentemente, per soddisfare le esigenze di piccoli produttori, è stato proposto l’im-piego del mulino a sfere. Il gruppo di ricerca si è occupato soprattutto di studiare gli effetti dell’im-piego di tale impianto su alcuni parametri fisici del cioccolato, valutando anche gli effetti di alcu-ne variabili di formulazione. Ci si è inoltre occupati di ottimizzare il processo al fine di minimizza-re il tempo di raffinazione e la spesa energetica, applicando tecniche di disegno sperimentale.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Packint (Milano)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Individuazione dei parametri che maggiormente influenzano i tempi di lavorazione ed i parame-tri fisici del cioccolato.
Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo di raffinazione del cioccolato con mulino a sfere.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese C., Datei L., Semeraro Q. (2007). J. Food Eng., 83:629-636.Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2006). Eur. Food Res. Technol., 223:797-802.Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2001). 5° Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degliAlimenti. Cernobbio (CO), 13-14 settembre.
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane e pasta
gluten-freeInglese: Optimization of ingredients and processing parameters for the production of gluten-free
bread and pasta
Nome e cognome dei ricercatoriMara Lucisano ([email protected])M. Ambrogina Pagani, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Carola Cappa
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAlimenti gluten-free, reologia, ultrastrutturaGluten free products, rheology, ultrastructure
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si focalizza sulla messa a punto di formulazioni (amidi, sfarinati di pseudocereali, farinedi riso e di mais, idrocolloidi e fibre alimentari) e sulla definizione di tecnologie di trasformazionein grado di garantire un prodotto gluten-free di elevata qualità. La sperimentazione prevede anchel'applicazione di tecniche di analisi d’immagine per la definizione delle caratteristiche macroscopi-che dei prodotti, nonché l’utilizzo di tecniche reologiche e ultrastrutturali per la comprensione deifenomeni coinvolti nella formazione e trasformazione di matrici non-convenzionali.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Prof. Franco Bonomi, Prof. Stefania Iametti - DISMA (UNIMI)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Pasta gluten free di buona qualità in cottura, pane gluten free di elevata sofficità e limitata tenden-za al raffermimento; messa a punto di metodiche idonee alla valutazione di matrici gluten-free.
Possibili applicazioni Ottimizzazione di formulazioni e di processi gluten free.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A., Ng P.K.W. (2009). Submitted to: Food. Res. Int. Bonomi F., Iametti S., Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Ragg E. (2008). 4th Central EuropeanCongress on Food, Cavtat, Croatia. May, 15-17.
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Titolo del progettoItaliano: Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinningInglese: Novel membranes based on electrospun nanofibers
Nome e cognome dei ricercatoriSaverio Mannino ([email protected])Matteo Scampicchio, Alessandra Arecchi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveNanofibre, membrane, sensoriNanofiber, membrane, sensors
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviI nanomateriali fibrosi hanno ampie applicazioni per la loro elevata porosità ed ampia area super-ficiale.L’elettrospinning è una semplice tecnica per generare nanofibre da una grande varietà di mate-riali anche biologici. Lo scopo principale è quello di produrre membrane con questa tecnologiabasate su nanofibre otteneute da biopolimeri biodegradabili e/o edibili (proteine, carboidrati elipidi). Le membrane con materiali attivi (composti chimici, proteine, cellule, etc.) migliorerannole loro proprietà consentendone nuove applicazioni nel settore alimentare.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di nuove membrane per la realizzazione di nuovi agenti di rilascio, sensori bioelettroni-ci o “active food packaging”.
Possibili applicazioni Sensori, packaging, agenti di rilascio di molecole biologiche attive.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Scampicchio, A. Bulbarello, A. Arecchi, S. Mannino. Electrochemistry Communications. - ISSN1388-2481 (2008) M. Scampicchio et al. - In: Electroanalysis. - ISSN 1040-039S. Drusch, S. Benedetti, M. Scampicchio, S. Mannino.: AGRO FOOD INDUSTRY.HI-TECH.- ISSN 1722-6996 19:4( 2008) pag 31
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane con
madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocerealiInglese: Optimization of the ingredients and of the baking process for the production of
sourdough bread or enriched bread with minor and pseudo-cereals
Nome e cognome dei ricercatoriManuela Mariotti ([email protected])Mara Lucisano, M. Ambrogina Pagani
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveCereali minori, pseudocereali, paneMinor cereals, pseudocereals, bread
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto riguarda l'uso in panificazione di madre acida, cereali minori e pseudo-cereali, una lineadi ricerca di grande interesse in quanto il loro uso è associato ad un miglioramento delle proprie-tà nutrizionali e ad un rallentamento del raffermimento del pane. Sono stati valutati gli effetti sullastrutturazione dell’impasto e sulla qualità del prodotto finito della presenza di diverse tipologie disfarinati: avena (interessante per l'alto contenuto di polisaccaridi non-amido), amaranto e granosaraceno (ricchi di costituenti funzionali), cereali trattati termicamente e/o soffiati.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Prof. F. Bonomi, Prof. S. Iametti - DISMA (UNIMI); Prof. E. Berghofer,
Dr. R. Schoenlechner, BOKU
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Pane arricchito con migliorate proprietà nutrizionali, elevata sofficità e limitata tendenza al raffer-mimento.
Possibili applicazioni Messa a punto di un protocollo per la panificazione di matrici non convenzionali. Uso alternativodi farine ottenute da cereali soffiati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A. Iametti, S. (2008). J. Agr. Food Chem., 56: 4258-4267.Mariotti M., Lucisano M., Pagani, M.A. (2006). Int. J. Food Sci. Tech., 41(s2): 151-157.Schoenlechner R., Scelsi C., Lucisano M., Mariotti M., Berghofer E. (2006). WGS, San Francisco(USA).
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionaliInglese: Non-conventional sweet products
Nome e cognome dei ricercatoriManuela Mariotti ([email protected])Cristina Alamprese
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAlimenti non convenzionali, intolleranza, strutturaNon-conventional food, intolerance, structure
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe industrie alimentari studiano continuamente la formulazione di nuovi prodotti non convenzio-nali, importanti per persone con specifiche diete, esigenze o restrizioni alimentari. Tuttavia, ladefinizione della formulazione di questi alimenti avviene spesso mediante approcci dettati dallasola esperienza. Il gruppo di ricerca sta pertanto focalizzando l’attenzione sulla struttura di pro-dotti dolciari non convenzionali (es. budini per intolleranti al lattosio o allergici alle proteine dellatte, croissant ipocalorici), settore poco presente nella letteratura scientifica.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della strutturazione di prodotti dolciari non con-venzionali (ottimizzazione di metodi di reologia empirica e fondamentale, Image Analysis, micro-scopia).
Possibili applicazioni Individuazione degli ingredienti più idonei alla produzione di prodotti dolciari non convenzionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese C., Mariotti M. (2009). Effects of different milk substitutes on the pasting, rheologicaland textural properties of puddings. Proceedings of the International Symposium on FoodRheology and Structure. Zurich, June, 15-18.
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Titolo del progettoItaliano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energeticoInglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields
Nome e cognome dei ricercatoriFrancesco Molinari ([email protected])Diego Romano, Raffaella Gandolfi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25, 20133 Milano
Parole chiaveEnologia, fermentazioni, bioetanoloOenology, fermentations, bioethanol
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cel-lulosica di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica dilieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. ScienzeBiomolecolari e Biotecnologie
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.
Possibili applicazioni Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo diseconda generazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains underwine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.
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Titolo del progettoItaliano: Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse
alimentareInglese: Improvement of the technological traits in food-grade microrganisms
Nome e cognome dei ricercatoriDiego Mora ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Parole chiaveBatteri lattici, metabolismo, mutanti food-gradeLactic bacteria, metabolism, food-grade mutant
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'obiettivo di questa ricerca è quello di migliorare le caratteristiche tecnologiche di microrganismidi interesse alimentare attraverso approcci di ingegnieria metabolica anche mediante l'otteni-mento di mutanti spontanei o indotti utilizzando tecnologie food-grade.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni Miglioramento delle performance di fermentazione e delle attitudini tecnologiche di microrgani-smi di interesse alimentare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mora D. et al. (2005). Research in Microbiology, 155,897-903.Arioli S. et al., (2007). Applied and Environmental Microbiology, 73,5789-5796.Arioli S. et al. (2009). Microbiology-SGM, 155,1953-1965.Arioli S. et al., (2009). Journal of Applied Microbiology, 10.1111/j.1365-2672.2009.04213.x.
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Titolo del progettoItaliano: Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare
condizioni di processo industriali)Inglese: : Pasta-making processes
Nome e cognome dei ricercatoriM. Ambrogina Pagani ([email protected])Mara Lucisano, Gabriella Bottega, Alessandra Marti.
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiavePasta secca, diagrammi di essiccazione, semolaDried pasta, drying diagrams, semolina
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli impianti-pilota di pastificazione del DISTAM permettono di simulare, in ogni fase, le condizioni diprocesso applicate su linee industriali. E' possibile produrre sia formati lunghi che corti.L'essiccazione, condotta in cella statica gestita da personal computer, può applicare diagrammi abassa o ad alta temperatura; in particolare, l'umidità del prodotto è monitorata in continuo comevariazione del peso rilevato da una cella di carico. Il centro sperimentale possiede anche un impian-to per la produzione di paste gluten-free con pre-cottura dell'impasto prima della sua estrusione.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione S. Angelo Lodigiano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La flessibilità degli impianti pilota di pastificazione permette di produrre pasta a partire sia dasemola che da formulazioni arricchite con ingredienti funzionali e di essiccare con diagrammi adalta o bassa temperatura al fine di indurre modificazioni macromolecolari di diversa entità.
Possibili applicazioni Comprensione delle relazioni tra condizioni di processo/struttura delle macromolecole/qualità incottura/disponibilità di nutrienti della pasta. Ottimizzazione di formulazioni interessanti per pro-prietà nutrizionali e funzionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.Pagani M.A., Lucisano M., Mariotti M., 2007. Traditional Italian products from wheat and other star-chy flours. In: Handbook of food products manufacturing, Hui Y.H. ed., John Wiley Ltd, New York
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Titolo del progettoItaliano: Progettazione di alimenti/ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate Inglese: Structure design for Tailor Made Foods and Ingredients
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Piazza ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano
Parole chiaveAlimenti mirati, proprietà fisiche, tecnologie di formilazioneTailor-made foods; physical properties of foods; formulation technology
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'obiettivo della ricerca è la produzione di tailor-made foods, alimenti disegnati ad hoc con pro-prietà specifiche, come richiesto dai consumatori. In particolare, la sperimentazione è rivolta: 1)all’indagine sull’influenza del processo di produzione e della formulazione sulla struttura e sulleproprietà chimico-fisiche e sensoriali di nuovi ingredienti, alimenti e/o imballaggi; 2) alla proget-tazione di ingredienti, semilavorati, alimenti e/o imballaggi ingegnerizzati, con prestazioni tec-nologiche predeterminate.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: UNINA - Istituto Ronzoni (MI)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca - film edibili per il controllo della migrazione di umidità nei prodotti multifasici- carrier a base di polisaccaridi per la veicolazione di pricipi attivi/composti di interesse
tecnologico in prodotti formulati.
Possibili applicazioni Innovazione di prodotto e riposizionamento di prodotti già esistenti con miglioramento dellashelf-life (film edibili) e con riduzione dell'impatto tecnologico per la ritenzione/rilascio di sostan-ze "delicate" (aromi, pricipi di intersse nutrizionale, ingredienti ) nei prodotti formulati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Piazza, L., Gigli; J. 2007. In: Proceedings 8° CISETA. CD romPiazza L., Gigli J., Arecchi A. 2007. In: 3rd International Symposium Food and Agricultural Products:Processing and Innovation,CD romPiazza L. , Gigli J., Bulbarello A. 2008. . Journal of Food Engineering, 84: 420-429
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Titolo del progettoItaliano: Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luceInglese: Light effects on sensitive food products and protective capacity of packaging materials
Nome e cognome dei ricercatoriLuciano Piergiovanni ([email protected])Sara Limbo, Luisa Torri
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiaveFotodegradazione, fotossidazione, packagingPhotodegradation, photooxidation, packaging
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviSi è avviato uno studio della foto-degradazione e foto-ossidazione nei prodotti alimentari confe-zionati. Un’indagine presso la GDO ha permesso di identificare quali sorgenti luminose sianoimpiegate per illuminare i prodotti alimentari e di selezionare le lampade da adottare durante leprove di shelf-life simulata. Si è sviluppato un nuovo approccio strumentale per valutare l’effica-cia schermante dei materiali di confezionamento, realizzando in seguito uno screening delle pre-stazioni dei diversi film plastici in commercio.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Sciennze Gastronomiche Pollenzo, AMB PACKAGING srl
San Daniele
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Metodologie analitiche, protocolli di esposizione per test di conservazione.
Possibili applicazioni Studi di shelf-life accelerata, nuovi materiali di confezionamento, prodotti sensibili alla luce.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Limbo S., Torri L., Piergiovanni L. 2007 J. Agric. Food Chem. 55, 5238-5245Torri L., Limbo S., Piergiovanni L. 2007 Industrie Alimentari, 46 (V): 526-532Piergiovanni L., Limbo S., 2004. Packaging Technology and Science, 17:155-164.
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Titolo del progettoItaliano: Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili allo
scambio di umiditàInglese: Forecasting and extension of food products moisture-dependent shelf-life
Nome e cognome dei ricercatoriLuciano Piergiovanni ([email protected])Sara Limbo, Stefano Farris, Pietro Lamiani
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiaveFood packaging, shelf-life extension, shelf-life modelling
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviMolti prodotti alimentari si rivelano sensibili agli scambi di umidità con l’ambiente, che determi-nano variazioni di texture e più in generale di qualità. Le scelte di packaging, l'estensione dellaconservabilità e ottimizzazione del processo, richiedono spesso la capacità di prevedere e model-lare la conservazione dei prodotti, in ambienti a diversa umidità relativa e temperatura. La ricer-ca in atto spazia su diversi alimenti ed ha anche la finalità di mettere a punto metodologie divalutazione della qualità e di modellazione degli scambi di umidità.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: RDE company srl Società di Ingegneria
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modelli di previsione della shelf-life, dispositivi di rilevazione di parametri sensibili, nuove solu-zioni di confezionamento.
Possibili applicazioni Prodotti da forno tradizionali e vegetali disidratati
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Farris S., Piergiovanni L., Limbo S. 2008 Ital. J. Food Sci. n. 1, vol. 20:75-90 Farris S., Piergiovanni L. J. Food Process Eng. (accepted) DOI:10.1111/j.1745-4530.2007.00203Del Nobile, M.A., Fava, P., Piergiovanni, L. 2002. J. of Food Eng.. 53 (2002):295-300
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Titolo del progettoItaliano: Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio
alimentareInglese: Development of a hybrid gas barrier coating for food packaging applications
Nome e cognome dei ricercatoriLuciano Piergiovanni ([email protected])Stefano Farris, Laura Introzzi
Afferenza del ricercatore responsabileMateriale barriera, imballaggio, sostenibilitàBarrier material, packaging, sustainability
Parole chiaveMateriale barriera, imballaggio, sostenibilitàBarrier material, packaging, sustainability
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivo della ricerca e' quello di sviluppare sottili strati (coatings) con elevate performance dibarriera ai gas (ossigeno in particolare) a partire da matrici di origine naturale ed inorganica(struttura ibrida). In questo modo è possibile ottimizzare il packaging attualmente presente sulmercato, implementando le performance dell'imballaggio ed utilizzando una minore quantità dimateriale. Non meno importante, la possibilità di ottenere una struttura performante senza l'uti-lizzo di molecole di origine petrolifera.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Prototipi.
Possibili applicazioni Tutti gli alimenti per i quali l'ossigeno rappresenta un fattore di degradazione primario.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R., Introzzi L. MI2009A000126
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Titolo del progettoItaliano: Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni
nell'imballaggio alimentareInglese: Development of a sealant from biomacromolecules for food packaging applications
Nome e cognome dei ricercatoriLuciano Piergiovanni ([email protected])Stefano Farris, Laura Introzzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBio-saldante, imballaggio, sostenibilitàBio-seal, packaging, sustainability
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivo della ricerca e' stato lo sviluppo di una nuova soluzione di imballaggio, attraverso lacombinazione ‘sintetico/naturale’. E' stato pertanto sviluppato un sottilissimo strato saldante apartire da macromolecole naturali (proteine, lipidi, polisaccaridi), che possa essere depositato suicomuni films plastici. Il biocoating saldante è stato specificatamente progettato per applicazioninel settore dell’imballaggio alimentare, al fine di sostituire i comuni polimeri saldanti, per ridur-re la massa dei materiali plastici, ma soprattutto per proporre una alternativa ai cold sealants.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Prototipi.
Possibili applicazioni Settore gelati e snacks.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R. WO 2008/075396Farris S., Introzzi L., Piergiovanni L. Evaluation of a bio-coating as a solution to improve barrier,friction and optical properties of plastic films. Packaging Technology and Science (in press) DOI:10.1002/pts.826
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione alla stabilità
ossidativa del prodotto finitoInglese: Optimization of hazelnut roasting process to improve oxidation stability of roasted
products
Nome e cognome dei ricercatoriMargherita Rossi ([email protected])Cristina Alamprese
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano
Parole chiaveNocciole, tostatura, ossidazioneHazelnut, roasting, oxidation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa tostatura delle nocciole è un processo termico condotto per sviluppare il flavour, il colore e latexture desiderati. Tuttavia, questo trattamento, comunemente condotto in singolo stadio, provo-ca una destrutturazione cellulare che rende il prodotto tostato più sensibile all’ossidazione nelcorso della conservazione. Il gruppo di ricerca sta lavorando all’ottimizzazione e alla semplifica-zione di un processo "two steps", la cui finalità principale è quella di ottenere un prodotto a piùlunga conservazione.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Industria dolciaria Quaranta (Milano).
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole, con ottenimento di un prodotto finito piùstabile durante la conservazione. Semplificazione tecnologica del processo di tostatura "two steps".
Possibili applicazioni L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende che tostano frutta secca evogliano ottimizzare il loro processo per ottenere un prodotto finito più stabile durante la conser-vazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Quaranta M. 3rd International Symposium on Food andAgricultural Products: Processing and Innovations. Naples, 24-26 September 2007.Rossi M., Alamprese C., Ratti S. J. Food Eng., submitted.
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Titolo del progettoItaliano: Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianaliInglese: Technological and nutritional features of artisanal ice creams and sherbets
Nome e cognome dei ricercatoriMargherita Rossi ([email protected])Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Roberto Foschino, Carlo Pompei
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano
Parole chiaveGelato, sorbetto, probioticiIce cream, sherbet, probiotics
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviVengono studiati gli effetti di differenti ingredienti, additivi e/o variabili di processo sulle carat-teristiche chimiche, fisiche e sensoriali dei gelati e dei sorbetti artigianali. In particolare, le ulti-me ricerche hanno riguardato lo studio della sopravvivenza di microrganismi probiotici in un gela-to prodotto con diverse concentrazioni di zuccheri e grassi e la possibilità di sostituire gli stabiliz-zanti normalmente impiegati nella formulazione di sorbetti con polpa di caco, naturalmente riccadi pectine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: IVTPA (Milano)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Produzione di un gelato probiotico non fermentato, che preserva un elevato numero di microrga-nismi anche durante la conservazione prolungata; ottimizzazione di una formulazione di sorbet-to priva di stabilizzanti aggiunti.
Possibili applicazioni Le formulazioni messe a punto sono direttamente trasferibili alla produzione artigianale di gelatie sorbetti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese et al. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing andInnovations. Naples, 24-26 September 2007.Alamprese et al., 2005. Int. J. Dairy Technol., 58(4):200-206.Casiraghi et al. Second International Symposium on Ice Cream. IDF. Thessaloniki, 14-16 May 2003.
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Titolo del progettoItaliano: Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità di
preparazioni alimentari a base di sfarinati di farroInglese: Innovative technologies for the production and quality control of emmer specialities
Nome e cognome dei ricercatoriFernando Tateo ([email protected])Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiaveFarro medio; selezione; trasformazioneEmmer; breeding; processing technology
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli studi condotti ad oggi sulle proprietà nutrizionali ed anche relativi all’attitudine alla trasforma-zione del farro medio (Triticum dicoccon Schrank) hanno evidenziato sostanziali differenze per inumerosi genotipi considerati. Le esperienze di caratterizzazione di popolazioni miste di Triticumdicoccon Schrank costituiscono gli stadi fondamentali di conoscenza utili al fine di documentarele tappe di filiera produttiva per preparazioni alimentari realizzate con processi caratteristici dellapasta alimentare.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: PastaZara S.p.A. - Riese Pio X (Tv)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di caratteristiche di composizione di varietà selezionate di farro medio dal puntodi vista sensoriale e nutrizionale, con riferimento alle proprietà reologiche degli sfarinati derivati.Ottimizzazione di processi di decorticazione-perlatura e di macinazione.
Possibili applicazioni Produzione di preparazioni alimentari di farro 100%, considerate come alternativa parallela manutrizionalmente differenziata rispetto a quella delle tradizionali produzioni di pasta di semola digrano duro.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 58(11), 1197-1203 (2007).M. Bononi, F. Tateo, et al.,Tecnica Molitoria International 59 (9/A), 133-139 (2008)M. Bononi, F. Tateo, et al., Tecnica Molitoria 59 (7), 761-769 (2008).M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 59 (10), 1161-1168 (2008
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2.2 QUALITA’ ESICUREZZA
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Titolo del progettoItaliano:Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della
pasta fresca all’uovoInglese: Fresh egg pasta: factors influencing structure and cooking behavior
Nome e cognome dei ricercatoriCristina Alamprese ([email protected])Ernestina Casiraghi, Margherita Rossi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi
Parole chiavePasta fresca, struttura, comportamento in cotturaFresh pasta, texture, cooking behavior
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl gruppo di ricerca si occupa da alcuni anni dello studio delle caratteristiche della pasta frescaall'uovo, soprattutto dal punto di vista strutturale e del comportamento in cottura, cercando anchedi stabilire una correlazione con gli attributi sensoriali percepiti dai consumatori. Particolare atten-zione è rivolta all’influenza dell’ingrediente uovo e del trattamento di pastorizzazione, che èobbligatorio per legge nel caso di paste fresche preconfezionate.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Conoscenza approfondita delle caratteristiche qualitative della pasta fresca all'uovo e dei parame-tri di formulazione e di processo che le influenzano; produzione di analoghi gluten-free dellapasta fresca.
Possibili applicazioni L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende produttrici di pasta frescaall'uovo per ottimizzare formulazioni o parametri di processo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese et al., 2009. J. Food Eng. doi:10.1016/j.jfoodeng.2009.01.025Alamprese et al., 2008. J. Food Eng., 89:1-7.
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Titolo del progettoItaliano: Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata
con metodi tradizionali e innovativi non distruttiviInglese: Study of qualitative and nutritional characteristics of long-term stored fruit with
traditional and non-destructive methods
Nome e cognome dei ricercatoriErnestina Casiraghi ([email protected])Nicoletta Sinelli, Gabriella Giovanelli, Anna Spinardi, Ilaria Mignani, Susanna Buratti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveMirtillo, mela, spettroscopia FT-NIR e FT-IRBlueberrry, apple, FT-NIR and FT-IR
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviOttimizzazione delle condizioni di shelf-life e riflessi delle modalità di conservazione, con partico-lare riferimento ad atmosfere modificate sulle caratteristiche qualitative e nutraceutiche di fruttia diversa deperibilità (mirtilli, mele) mediante utilizzo di tecniche tradizionali e innovative qualispettroscopia FT-NIR, naso elettronico, image-analysis.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Consorzio Melavì (So)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Individuazione delle condizioni ottimali (temperatura, atmosfera) per la conservazione a lungo emedio termine di frutta; miglioramento delle caratteristiche nutraceutiche dei frutti conservati;metodiche analitiche non distruttive per la valutazione della qualità dei frutti.
Possibili applicazioni Mercato dei prodotti freschi; valorizzazione di produzioni lombarde; protocolli analitici per il con-trollo della qualità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Giovanelli. Antioxidant activity of cultivated and wild blueberries: effects of processing and frozenstorage. Proc. CIGR, 2007.
Titolo del progettoItaliano: Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti
alimentari e dei processi di trasformazioneInglese: Advanced spectroscopic techniques to determine food quality and authenticity and to
monitor food processing
Nome e cognome dei ricercatoriErnestina Casiraghi ([email protected])Nicoletta Sinelli, Valentina Di Egidio
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSpettroscopia NIR e MIR, metodi innovativi, autenticità di prodotto NIR and MIR, new methods, authenticity
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa spettroscopia NIR e MIR viene applicata come metodo innovativo per l’autenticazione e il con-trollo degli alimenti e per il monitoraggio delle trasformazioni indotte dai trattamenti tecnologici.Sono stati sviluppati modelli di classificazione di oli extra vergini e di mieli in funzione dell’originee sono state costruiti modelli per la stima del contenuto di sostanze nutraceutiche di alcuni pro-dotti ortofrutticoli. Mediante tecniche spettroscopiche sono stati studiati alcuni processi fermenta-tivi (lievitazione, fermentazione malolattica) ed èstata valutata la shelf life di prodotti freschi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Teagasc, Ashtown Food Research Centre, Ashtown, Dublino 15, Irlanda
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modelli di regressione per la stima quantitativa di costituenti degli alimenti. Metodi di classifica-zione per l'individuazione di prodotti autentici. Monitoraggio di processo con sistemi rapidi, nondistruttivi e "in-line".
Possibili applicazioni Metodi veloci per il controllo di qualità. Valorizzazione di produzioni tipiche. Controllo di processo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) N. Sinelli, M.S. Cosio, C. Gigliotti, E. Casiraghi. (2007) Anal. Chim. Acta.. 598, 128- 134.N. Sinelli, E. Casiraghi, G. Downey. (2008).J. Agric. Food Chem., 56, 922-931.N. Sinelli, E. Casiraghi, D. Tura , G. Downey. (2008). J. Near Infrared Spectrosc.; 16:335-342.
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Titolo del progettoItaliano: Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life di
prodotti alimentariInglese: Innovative methods for shelf-life studies
Nome e cognome dei ricercatoriErnestina Casiraghi ([email protected])Sara Limbo, Nicoletta Sinelli, Luisa Torri
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveShelf life, spettroscopia NIR e MIR, naso elettronicoShelf-life, NIR and MIR, electronic nose
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviStudio del decadimento qualitativo dei prodotti alimentari mediante tecniche innovative, nondistruttive e rapide. Le tecniche classiche di indagine basate sulla valutazione di indicatori speci-fici del decadimento qualitativo (variazione di pH, di composizione, di struttura, di caratteristichesensoriali e nutrizionali) sono affiancate da indagini sensoristiche, basate su approcci fisici o fisi-co-chimici, e caratterizzate da rapidità di esecuzione, limitata invasività e possibile applicazione"on"- o "in-line". Si impiegano spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico e analisi di immagine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Nuovi approcci analitici caratterizzati da rapidità, non invasività della matrice analizzata, possibi-lità di essere gestiti on- e in-line. Valutazione della shelf-life di numerosi prodotti freschi.
Possibili applicazioni Mercato dei prodotti freschi; sviluppo di prodotti ad estesa shelf-life.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Limbo S. et al., 2009. LWT - Food Science and Technology - doi:10.1016/j.lwt.2008.12.011Di Egidio et al. Postharvest Biology and Technology. Submitted. Cattaneo T.M.P. et al., 2005. International Dairy Journal, 15, 693-700.
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Titolo del progettoItaliano: Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali dell'area
mediterraneaInglese: Detection of dried dairy ingredients in traditional cheeses of the Mediterranean area
Nome e cognome dei ricercatoriStefano Cattaneo ([email protected])Fabio Masotti, Luisa Pellegrino, Veronica Rosi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze eTecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFormaggi tradizionali, ingredienti lattieri essiccatiTraditional cheeses, dried dairy ingredients
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'utilizzo di ingredienti lattieri in polvere per standardizzare la composizione del latte e aumen-tare la resa in caseificazione, vietato in Italia ma non altrove, è oggetto di acceso dibattito. La tec-nologia di produzione dei formaggi freschi si presta all'impiego di tali ingredienti con notevolevantaggio economico. La determinazione nei formaggi di idonei marker molecolari (es. furosina,lisinoalanina) ha finora consentito di riconoscere i prodotti ottenuti esclusivamente da latte natu-rale nel caso di Mozzarella, Caciocavallo, Halloumi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Test Aankoop Organisation (Belgium); Cyprus Milk Organisation.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Definizione dei livelli di furosina e lisinoalanina caratteristici di alcuni formaggi tradizionali in fun-zione della tecnologia produttiva. Protocollo analitico per la distinzione di Mozzarella, Mozzarella STG, Caciocavallo e Halloumi daprodotti di imitazione.
Possibili applicazioni Controllo della genuinità di prodotti in commercio, utilizzati nella ristorazione collettiva, nei risto-ranti, bar, pizzerie. Valorizzazione di formaggi tradizionali
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Resmini P., Pellegrino L., Cattaneo S. (2003) Ital. J. Food Sci., 4, 473-484 Resmini P., Pellegrino L. (2005) International Standard ISO 18329 - IDF 193
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Titolo del progettoItaliano: Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti Inglese: Specific and non-specific electrochemical sensors in food analysis
Nome e cognome dei ricercatoriMaria Stella Cosio ([email protected])Saverio Mannino, Susanna Buratti, Simona Benedetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie AlimentariUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiaveSensori electrochimici, electrochemical sensors
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca ha per obiettivo lo sviluppo di nuove metodologie in grado di soddisfare le attuali esi-genze nell’ambito dell'analisi degli alimenti. I sensori elettrochimici, permettono di operare consensibile riduzione di tempi e costi su un elevato numero di campioni rendendo più efficace il siste-ma di controllo. Le ricerche sono inerenti alla messa a punto di sensori specifici e array di sensoriaspecifici (per gas e per liquidi rispettivamente), alla verifica e alla ottimizzazione della loro atti-vità e capacità discriminante da utilizzare nel settore alimentare per numerose determinazioni.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sensori specifici e array di sensori aspecifici per liquidi e gas, semplici da usare, senza pretratta-menti del campione, sufficientemente robusti ed in grado di specificare con buona precisionelivelli di adulterazione, presenza di contaminanti e/o per l'individuzione di marker di processo.
Possibili applicazioni L’individuazione di nuove metodiche più rapide e accurate, meno costose e di più semplice appli-cazione è di fondamentale importanza nelle indagini di routine per valutare parametri di qualità,per l’individuazione di frodi e, per la caratterizzazione sensoriale di prodotti alimentari tipici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. S. Cosio et al., Ital. J. Food Sci. (2003) 15: 321-327M.S. Cosio et al., J. Dairy Sci. (2000) 83 (9): 1933-1938E. Desimoni et al., Electroanal.(2006) 18 (3): 231-235M.S. Cosio et al., Anal. Chim. Acta (2006) 567: 202-210 M.S.Cosio et al., Food Chem.(2007) 101: 485-491
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Titolo del progettoItaliano: Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animaleInglese: Molecular traceability of animal-derived products in Trentino region
Nome e cognome dei ricercatoriPaola Crepaldi ([email protected])Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveTracciabilità; bovini; SNPTraceability; cattle; SNP
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNei territori dove esiste una forte tradizione dell’allevamento bovino e di produzione di specialitàlocali di origine animale, come il Trentino, risulta interessante lo sviluppo di un sistema di tracciabi-lità molecolare che leghi i prodotti di origine animale alle razze autoctone come la razza Rendena,tipiche di una specifica zona geografica. Si intende identificare un pannello di marcatori SNP (SingleNucleotide Polymorphism) sui geni del colore del mantello, date le differenze della pigmentazionenelle razze, come strumento di tracciabilià molecolare per i prodotti zootecnici monorazza.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto di Zootecnica UNICATT, Bioanalisi Trentina s.r.l., ANARe.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Un pannello di marcatori SNP che consenta di identificare la razza di provenienza di animali e deiprodotti di origine animale.
Possibili applicazioni Applicare la tracciabilità molecolare ai prodotti monorazza in modo da tutelare le esigenze di tra-sparenza e garanzia richieste dal mercato e di garantire l’autenticità dei prodotti reclamizzaticome tradizionali e frutto di produzioni legate a realtà produttive locali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Nicoloso L, Milanesi M, Passerotti S, Malavolta M, Gilmozzi I, Crepaldi P (2009). Cattle breeds tra-ceability using SNPs in coat colour gene. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077
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Titolo del progettoItaliano: Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione dei
formaggi tradizionali Inglese: Migration of flexible films components to traditional cheeses
Nome e cognome dei ricercatoriDe Noni Ivano ([email protected])Limbo Sara, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Piergiovanni Luciano, Chiesa Luca, Battelli Giovanna
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiavePellicole estensibili, migrazione, formaggi DOPFlexible films, migration, PDO cheeses
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe pellicole estensibili (PES) sono utilizzate per il confezionamento di formaggi porzionati, ancheDOP. In funzione delle condizioni di conservazione e delle caratteristiche del formaggio, l’ampiasuperficie di contatto tra alimento e materiale plastico può favorire ed accelerare fenomeni dimigrazione di componenti dalle PES ai formaggi. Lo studio vuole valutare sul formaggio tipico iltipo e i livelli di migrazione che si verificano in condizioni di conservazione che riproducono quel-le di uso corrente.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia, Dip. VSA (UNIMI), CNR-ISPA Milano, Esselunga
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Procedure analitiche per l’identificazione e quantificazione delle molecole nelle PES e nei formag-gi. Individuazione delle condizioni di utilizzo che limitano/evitano la cessione di molecole.Indicazioni per la GDO in base alle quali orientare le scelte delle PES da utilizzare.
Possibili applicazioni Il lavoro si propone come un contributo a garanzia della qualità e sicurezza della “filiera latte”lombarda. In questo contesto, lo studio vuole fornire ulteriori garanzie sulla qualità dei formaggitipici lombardi, tra i quali molti DOP, che normalmente vengono porzionati e confezionati in PES.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Titolo del progettoItaliano:Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativiInglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products
Nome e cognome dei ricercatoriMarcello Duranti ([email protected])Jessica Capraro, Chiara Magni
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveProteine di lupino, prodotti gluten-free; Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi dimodificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzionedi pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavoratie prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha previstoanche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo nonsi verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioninell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione.
Possibili applicazioni La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionaleper la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante ilprocesso di produzione di alimenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017
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Titolo del progettoItaliano: Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei fruttiInglese: Study of the ripening processes in fruits by using a proteomic approach
Nome e cognome dei ricercatoriLuca Espen ([email protected])Maurizio Cocucci, Attilio Scienza, Osvaldo Failla
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveMaturazione, qualità del fruttoRipening; fruit quality
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa maturazione del frutto è un processo caratterizzato da profonde modificazioni biochimiche efisiologiche. Partendo dalle conoscenze attuali, essenzialmente riguardanti il trascrittoma, la ricer-ca in oggetto ha l'obiettivo di analizzare l'evoluzione del proteoma nelle diverse fasi di matura-zione, allo scopo di ottenere informazioni a livello traduzionale e post-traduzionale. L'analisi siprefigge inoltre di individuare potenziali marcatori utili a definire in modo maggiormente detta-gliato la fase fenologica e la qualità del frutto di vite, pesca e ciliegia.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Marcatori del processo di maturazioneConoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del fruttoCaratterizzazione di proteine.
Possibili applicazioni Uso dei marcatori per la definizione della qualità del frutto.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Marsoni et al., 2005 Vitis 44(4): 181-186AS.Negri et al., 2007. Acta Hort. (in press).AS.Negri et al., 2008. Journal of Plant Physiology 165: 1379-1389AS.Negri et al., 2008. BMC Genomics 9:378
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Titolo del progettoItaliano: Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma
durante la "shelf-life" Inglese: Non-destructive analysis for the quality evaluation of ready-to-eat vegetables during the
shelf-life
Nome e cognome dei ricercatoriAntonio Ferrante ([email protected])Ilaria Mignani, Anna Spinardi, Livia Martinetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiaveNIR, fluorescenza clorofilla a, acido ascorbicoNIR, chlorophyll a fluorescence, ascorbic acid
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa valutazione della shelf-life degli ortaggi baby leaf è una questione di crescente interesse perle aziende di produzione e commercializzazione alimentare. La messa a punto di un sistema nondistruttivo di monitoraggio della shelf-life attraverso l’impiego di tecniche NIR/IR, luminometri-che o a fluorescenza può permettere di stimare le caratteristiche qualitative del prodotto in qual-siasi momento durante la conservazione, anche su base giornaliera e consentire di prevedere conprecisione il tempo massimo di commercializzazione.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto Lattiero Caseario di Lodi, Linea Verde di Manerbio
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Protocolli che utilizzano analisi rapide per valutare lo stato di conservazione di ortaggi della IV gammae per verificare, a monte della produzione, le caratteristiche della materia prima impiegata.
Possibili applicazioni Il monitoraggio della qualità con metodi rapidi e non distruttivi può servire alle aziende di produ-zione e di commercializzazione per valutare lo stato di conservazione degli ortaggi da foglia dellaIV gamma.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Vaona, E. Quattrini, L. Martinetti, M. Schiavi, A. Ferrante, Italus Hortus (2006) 13 (5): 155-158.A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, ActaHorticulturae(2008) 801: 1167-1175.
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Titolo del progettoItaliano: La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italianiInglese: The microbiological identity card of Toma del Mottarone cheese
Nome e cognome dei ricercatoriMaria Grazia Fortina ([email protected])Giovanni Ricci, Francesca Borgo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveToma, tipizzazione molecolare Toma cheese, Microbiological characterization, Molecular typing
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si propone la definizione di una dettagliata carta di identità microbiologica di un pro-dotto caseario tipico del territorio della Provincia di Novara, ai fini di una valorizzazione della qua-lità globale del prodotto in relazione anche ai suoi legami con il territorio di produzione, attarver-so l'impiego di indagini molecolari e metodi di typing.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Allestimento di una ceppoteca significativa di ecoptipi microbici isolati lungo la filiera produttivadella Toma del Mottarone; individuazione delle componenti microbiche direttamente coinvoltenel conferimento della qualità globale e unicità del prodotto.
Possibili applicazioni La definizione della qualità microbiologica di un prodotto tradizionale di nicchia rappresenta perle aziende operanti nel settore un fondamentale strumento di garanzia con il quale documenta-re la genuinità, l'origine e la tipicità dell'alimento.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) In preparazione
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Titolo del progettoItaliano: Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi
complessiInglese: Alternative methodologies for the control of microbial growth in a complex system
Nome e cognome dei ricercatoriMaria Grazia Fortina ([email protected])Giovanni Ricci, Francesca Borgo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiave
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si propone di saggiare nuove procedure di sanificazione di contenitori ad uso alimen-tare e di sviluppare nuove metodologie genetico-molecolari per la valutazione della salubrità diprodotti ittici freschi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: RDE Srl, Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di un processo di sanificazione di contenitori di vetro ad uso alimentare mediante impie-go di ozono in fase gassosa; ottenimento di un protocollo di monitoraggio dello sviluppo dimicrorganismi produttori di ammine biogene in prodotti ittici.
Possibili applicazioni L'mpiego di un metodo molecolare altamente specifico per la valutazione della presenza dimicrorganismi potenziali produttori di ammine biogene può consentire una più completa valuta-zione della salubrità ed una più corretta determinazione della shelf-life dell'alimento.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione
e tipizzazione di ecotipi batterici contaminantiInglese: Safety in the tipicity of food products of animal origin: detection and typing of emerging
contaminating bacterial ecotypes
Nome e cognome dei ricercatoriMaria Grazia Fortina ([email protected])Francesca Borgo, Giovanni Ricci
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveProdotti lattiero-caseari, tipicità Lactococcus garvieae, dairy products, food tipicity and safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviStudi di tipizzazione di ecotipi potenziali contaminanti emergenti isolati lungo la filiera produtti-va di formaggi tipici artigianali, con lo scopo di individuare per ogni ecotipo specifici fingerprintmolecolari, peculiari proprietà biotecnologiche, fattori di patogenicità e virulenza.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DIVAPRA e Dip. Patologia Animale -Università Torino-Dip. Scienze
degli Alimenti-Università di Udine
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Allestimento di una ceppoteca specifica; individuazione della potenziale patogenicità degli isola-ti; deteminazione del ruolo tecnologico attivo degli isolati nel conferimento della salubrità e tipi-cità del prodotto.
Possibili applicazioni L'individuazione e lo studio approfondito di ecotipi batterici contaminanti emergenti apportanuove conoscenze necessarie per una corretta definizione dell'alimento, con particolare riguardoalla presenza di eventuali fattori di rischio per la salute dei consumatori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Lett Appl. Microbiol. 44, 443-446 (2007)J. Appl. Microbiol. 103, 445-453 (2007) Food Microbiol. 24, 752-758 (2007) Int. J. Food Microbiol. 123, 204–211(2008)
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Titolo del progettoItaliano: Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici nelle filiere
alimentariInglese: Detection of VTEC in food chains
Nome e cognome dei ricercatoriRoberto Foschino ([email protected])Claudia Picozzi, Giorgio Volponi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveEscherichia coli verotossici, alimenti, sicurezza alimentare VTEC, foods, food safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviEscherichia coli è universalmente considerato un valido indicatore di contaminazione fecale nellefiliere alimentari essendo stabile ospite nel tratto intestinale degli animali. Alcuni ceppi, tuttavia,sono considerati pericolosi poichè veicolano fattori di virulenza in grado di causare patologieanche gravi nel consumatore. La determinazione rapida e la tipizzazione genetica di VTEC(Escherichia Coli Verotossici) sono alla base delle attività di prevenzione e degli studi epidemio-logici per la tutela della sicurezza alimentare.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: University of Wageningen (NL), Prof. R. Beumer; University of
Liverpool (UK), Prof. A.J. MacCarthy
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi VTEC.
Possibili applicazioni Protocolli per l'identificazione e la tipizzazione rapida di ceppi VTEC; produzione di vaccini.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Picozzi C., Foschino R., Heuvelink A., Beumer R. (2005). Lett. Appl. Microbiol. 40 (6), 491-496.Bernasconi C., Volponi G., Picozzi C., Foschino R. (2007). Appl. Environ. Microbiol. 73 (19), 6321-6325.
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Titolo del progettoItaliano: Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di
prodotti artigianali di origine animaleInglese: Culture independent and dependent methods to study microbial communities in animal
food products
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Franzetti ([email protected])Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta.Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiaveMicrorganismi autoctoni, dinamica della popolazione Microbial population and dynamics
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa preparazione dei prodotti artigianali non prevede l'utilizzo di “starter”, ma la trasformazione ematurazione del prodotto sono operate dalla popolazione residente autoctona. In questo modo sirealizzano quei caratteri sensoriali tipici di ciascun prodotto. Diventa quindi necessario per la valo-rizzazione di questi prodotti studiarne l'ecosistema per selezionare ceppi che posseggano oppor-tune proprietà tecnologiche e sensoriali ma che siano nel contempo sicuri da un punto di vistaigienico-sanitario.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La ricerca ha portato alla realizzazione di database che ha consentito il riconoscimento delle spe-cie lattiche e non, coinvolte nella preparazione di formaggi di capra. Attualmente il lavoro sta pro-seguendo per formaggi di origine bovina e continuerà con salumi.
Possibili applicazioni Realizzazione di starter con determinate e specifiche proprietà tecnologiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Colombo E., Frusca M. , Scarpellini M., Franzetti L. 1Microbial Ecology Of Artisanal Italian Cheese: Molecular Microbial Characterization by Culture-Indipendent Method. Convegno SIMTREA 10-12 Giugno 2009.
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Titolo del progettoItaliano: Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno
del processo produttivo per la sua ottimizzazioneInglese: Microbiology of fruit and vegetables ready to use, identification of CCP and optimization
of the process
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Franzetti ([email protected])Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria AlimentaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiaveIndicatori di qualità, tempo di stabilitàQuality indicators, ready-to-eat, stability time
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviAccanto ai prodotti vegetali, la cui presenza sul mercato è ormai indiscussa, si stanno diffonden-do i prodotti base frutta le cui prospettive di sviluppo sono decisamente ottimistiche. La lorocomposizione (ricchezza di composti zuccherini) e tenore in aw, non costituiscono un limite allosviluppo microbico, principale responsabile dei processi alterativi. Conoscere la composizionemicrobiologica dei frutti e la sua evoluzione durante la lavorazione è quindi necessario per stabi-lire dei tempi di conservazione, indispensabile per ottenere un prodotto di qualità.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sono stati studiati i processi di lavorazione di due differenti frutti, il cocco e l'ananas. Per ciascu-no si sono effettuati contrrolli lungo la linea di produzione e identificato i vari microrganismi.
Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo produttivo e possibilità di effettuare delle previsioni mediante l'uti-lizzo di idonei modelli matematici a fini della determinazione per i vari prodotti dei tempi di sta-bilità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) D'Egidio, Sinelli, Casiraghi, Limbo, Torri, Franzetti Evaluation of shelf life of fresh cut pinaple byusing FT-NIR and FT IR spectroscopy Postharvest Biol. Technol. in press.Franzetti, Scarpellini 2007. Characterization of Pseudomonas spp. Isolated from Foods.Ann.Microbiol. 57(1) 39-49
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentareInglese: Evaluation of antimicrobial activity of food packaging
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Franzetti ([email protected])Mauro Scarpellini, Marco Frusca
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria AlimentaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiaveFotocatalisi, attività antibatterica Photocatalysis, antibacterial activity
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'imballaggio sempre di più sta assumendo importanza nell'influenzare la shelf-life dei vari pro-dotti alimentari. La possibilità di inserire nella formulazione dei vari materiali sostanze che pos-sano rallentare i fenomeni alterativi di origine microbica è ormai una realtà. Lo scopo del lavoroè quindi quello di valutare la possibilità di trasferire in campo alimentare sostanze con azione atti-microbica già utilizzate in altri settori industriali.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Attualmente è stata valutata la capacità di rallentare la crescita microbica da parte di prodotti for-niti dall'azienda finanziatrice nei confronti di differenti microrganismi indici di qualità ed indici disicurezza d'uso.
Possibili applicazioni Tale ricerca consentirebbe la messa a punto di materiali destinati a contenere alimenti (film, vas-soi, ecc.) che permettano l'allungamento della shelf-life di alimenti sia a livello di distribuzioneche domestico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni
sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori Inglese: Influence of environmental and processing on the quality of final products and safety of
workers
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Franzetti ([email protected])Mauro Scarpellini, Loredana Dioguardi, Elena Colombo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria AlimentaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiaveContaminazione ambientale, tecnica luminescenza Environmental contamination, Bioluminometer
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa microflora presente nell'aria e che va a ricadere sulle superfici con le quali il prodotto viene acontatto possono influenzare negativamente la qualità finale del prodotto. Sono stati consideratidifferenti ambienti di lavoro in particolare ambienti a produzione artigianale quali: caseifici(alpeggio e fondovalle), prodotti IV gamma.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Il lavoro, ancora in atto, ha evidenziato come la realtà artigianale sia estremamente critica. Nelsettore caseario artigianale il lay-out del prodotto nonché la disposizione delle zone sono fonda-mentali. In generale tuttavia la situazione è apparsa confortante.
Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo produttivo e realizzazione di prodotti igienici e sicuri nell rispettodelle caratteristiche di tipicità dei prodotti artigianali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Dioguardi, Franzetti 2006.Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe delnord Italia. Ind. al. 45:41-46.Dioguardi,Franzetti,Colombo,Scarpellini. Microbial ecology of craft Italian cheese: environmentand working conditions 3° IMEBE Palma di Maiorca settembre 2008.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococcoInglese: Evaluation of nutritional and technological quality of einkorn wheat
Nome e cognome dei ricercatoriAlyssa Hidalgo ([email protected])Carlo Pompei, Daniela Erba
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFrumento monococco; qualità nutr. e tecn.Einkorn; wheat; nutritional and technological quality
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivo di questa linea di ricerca è di studiare la qualità nutrizionale e tecnologica del frumen-to monococco comparandolo con altre tipologie di frumento allo scopo di sviluppare una filiera ditrasformazione per l'ottenimento di alimenti (pane, prodotti da forno e pasta) a base di mono-cocco e con alto valore nutrizionale.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Andrea Brandolini, CRA-SCV Sant'Angelo Lodigiano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Il monococco dimostra un contenuto in proteine, carotenoidi, tocoli e microelementi superiore adaltri frumenti. Presenta inoltre minor proporzione in SFA e maggiore in MUFA, così come una minortendenza al danno termico. Ci sono linee adatte per la produzione di pane, pasta e biscotti.
Possibili applicazioni Le migliori linee identificate potrebbero essere utilizzate dall'industria alimentare. I risultati rela-tivi all'influenza della conservazione e dei processi tecnologici sulle diverse caratterisitiche di qua-lità in studio possono essere utilizzati dalla piccola e grande industria.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Hidalgo et al. J Cereal Sci. 2006, 44:182-193Hidalgo, Brandolini J Agric Food Chem 2008, 56:11300-11305Hidalgo et al Food Chem 2008, 111:549-555Hidalgo, Brandolini Food Chem 2008, 107:444-448Brandolini et al J Cereal Sci 2008, 47:599-609Hidalgo et al Food Chem doi 10.1016/j.foodchem.2009.01.075
Titolo del progettoItaliano: Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova, del
pomodoro e prodotti derivatiInglese: Identification and evaluation of hygiene markers in eggs, tomatoes and their products
Nome e cognome dei ricercatoriAlyssa Hidalgo ([email protected])Margherita Rossi, Carlo Pompei, Laura Franzetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie e Microbiologiche (DISTAM)Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveHygienic quality; egg; tomatoQualità igienica; uovo; pomodoro
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLo scopo di questa linea di ricerca è identificare parametri chimici per valutare la qualità di ovo-prodotti e conserve di pomodoro.La legislazione comunitaria attualmente non fornisce oggettivi ed efficienti indici di controllo dellaqualità igienica della materia prima misurabili in ovoprodotti e conserve di pomodoro. Lo sviluppodi indicatori chimici che, a differenza delle analisi microbiologiche, permettano la valutazione dellostato igienico della materia prima nel prodotto pastorizzato e/o sterilizzato risulta essenziale.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca E' stato identificato l’uracile, una base azotata termostabile assente in uova e pomodoro che siforma solo in seguito ad alterazione microbica, per effetto dell’attività idrolitica dei microrganisminei confronti dell’uridina, naturalmente presente in questi substrati.
Possibili applicazioni La presenza di uracile è indice di utilizzo di materia prima di qualità igienica scadente e/o ricon-taminazione durante il processo produttivo che potrebbe essere considerato a livello legislativocome parametro di controllo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Hidalgo A., Franzetti L., Rossi M., Pompei C. J Agric Food Chem 2008, 56:1289-1297Hidalgo A., Pompei C., Galli A. Food Chem 2007, 104:1327-1332Hidalgo A., Pompei C., Galli A., Cazzola S. J Agric Food Chem 2005, 53: 349-355Hidalgo A., et al. 2007. Proceed Eur Symp Qual Eggs, Prague, 040, 90-91
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Titolo del progettoItaliano: Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum nelle
industrie alimentariInglese: Development of a trap for monitoring Tribolium spp.
Nome e cognome dei ricercatoriLidia Limonta ([email protected])Daria Patrizia Locatelli, Massimiliano Stampini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveTrappole, Triboli, monitoraggioTrap, Flour beetles, monitoring
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviI Triboli sono fra i Coleotteri più frequenti nei locali di stoccaggio e trasformazione delle derrate.Le trappole attualmente in commercio per il monitoraggio dei Triboli difficilmente fornisconoun’indicazione sufficientemente precisa del livello di infestazione di un ambiente. In questa ricer-ca si vuole individuare il materiale più idoneo per la realizzazione di un prototipo di trappola, etestare la capacità di cattura attivandolo con diverse sostanze attrattive presenti sul mercato. Leprove verranno effettuate anche in magazzini e ambienti di lavorazione delle derrate.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca In laboratorio sono stati individuati il materiale con le caratteristiche migliori per favorire l'ngres-so nella trappola dei Triboli. E' stato ideato e preparato il prototipo della trappola, attivandolo conla sostanza maggiormente attrattiva, e saggiato in laboratorio con esiti positivi.
Possibili applicazioni Produzione di una trappola per Triboli maggiormente efficiente rispetto a quelle attualmente incommercio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Limonta L., Locatelli D.P., 2007 – Boll. Zool. agr. Bachic., Ser. II, 39 (3): 223-227.53) Limonta L., Locatelli D.P., Stampini M., 2008 - In: Atti dell’VIII Simposio sulla difesa antiparassita-ria nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti, Piacenza 26-28 settembre 2007: 356-360.
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Titolo del progettoItaliano:Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cerealiInglese: Efficacy of ozone fumigation to control some cereals insects
Nome e cognome dei ricercatoriDaria Patrizia Locatelli ([email protected])Lidia Limonta, Massimiliano Stampini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133Milano
Parole chiaveFumigazioni, ozono, insettiFumigation, ozone, insects
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'ozono è un gas tossico che non lascia residui, agisce in tempi brevi e può sostituire il bromurodi metile nella disinfestazione dei cereali. Sono state effettuate prove preliminari in laboratoriotrattando risone infestato da coleotteri e lepidotteri in una colonna prototipo con concentrazionedi 600 ppm a 20±2°C per differenti periodi (da 30 min a 3 ore). Sono previste prove in silos distoccaggio.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca In laboratorio con una concentrazione di 600 ppm di ozono si è ottenuto il 100% di mortalità ditutte le specie e degli stadi considerati con un tempo di contatto di tre ore.
Possibili applicazioni Disinfestazione dei sili in tempi brevi, possibile applicazione anche ad altri tipi di derrate cheattualmente sono trattate con bromuro di metile il cui uso è sempre più limitato.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) LIMONTA L., STAMPINI M., LOCATELLI D.P., 2008 - Efficacy of ozone fumigation to control some sto-red product insects. Proceedings of the 8th International Conference on Controlled Atmosphereand Fumigation in Stored Products, Chengdu, China September 21-26:120-123.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso tradizionale
e aromatico Inglese: Quality evaluation of traditional and aromatic Italian rice varieties
Nome e cognome dei ricercatoriMara Lucisano ([email protected])Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveRiso, qualità in cottura, strutturaRice, cooking quality, texture
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa sperimentazione condotta su alcune varietà italiane di riso, sia tradizionali che aromatiche, haportato ad una completa definizione del profilo qualitativo dei campioni attraverso metodiche didiversa natura: valutazioni chimiche, fisiche e reologiche (consistenza e collosità del riso dopocottura). Correlazioni significative sono state evidenziate tra la texture dei prodotti cotti e alcuniindici viscoamilografici. E' stato evidenziato che non solo il contenuto di amilosio gioca un ruolodi primaria importante nella definizione della qualità del riso, ma anche il contenuto proteico.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dr. Elisabetta Lupotto (CRA Novara)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Definizione delle caratteristiche qualitative di varietà di riso e definizione del comportamento digelatinizzazione-retrogradazione di farine di riso.
Possibili applicazioni Messa a punto di un protocollo oggettivo di valutazione dell’alkali score, mediante tecniche di ana-lisi d’immagine. Definizione di procedure reologiche e spettroscopiche per monitorare le cinetichedi retrogradazione delle farine di riso, aspetto fondamentale per l'utilizzo in prodotti gluten-free.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009) J. Cereal Sci., 49:171-177.Lucisano M., Pagani M.A., Lupotto E., Mariotti M., Bottega G. (2007). Proc. 4th Int. Temperate Rice Conf.Catenacci F., Fongaro L., Mariotti M. (2007). Proc. 4th Int.Temperate Rice Conference.
Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcioInglese: Nutrient uptake, optimization of nitrogen fertilisation and quality of the ready-to-eat
leafy vegetables
Nome e cognome dei ricercatoriPietro Marino Gallina ([email protected])Antonio Ferrante, Livia Martinetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiaveNitrati, ortaggi baby leaf, asportazioni
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa concimazione azotata degli ortaggi da foglia richiede particolare cura, poichè se eccessiva puòprovocare accumulo di nitrati nel prodotto edule, oltre all’inquinamento ambientale. Scopo delprogetto è l’acquisizione di conoscenze utili per la redazione di razionali piani di concimazionedegli ortaggi baby leaf per la IV gamma, coltivati sia in terreno, sia in floating system, in mododa ottimizzare la produzione sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Ist. Sper. Orticoltura (Montanaso Lombardo), Linea Verde
(Manerbio), Bonduelle (S.Paolo d'Argon)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Determinazione delle esigenze nutritive degli ortaggi baby leaf e protocolli per la loro coltivazio-ne, sia in terreno, sia in floating system, con miglioramento della produzione dal punto di vistaquanti-qualitativo.
Possibili applicazioni I risultati possono essere utilizzati dai tecnici e dagli agricoltori per attuare una gestione più razio-nale della concimazione azotata, con vantaggio economico, minore impatto ambientale e ridu-zione del contenuto di nitrati nel prodotto edule.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, ActaHorticulturae(2008) 801: 1167-1175.
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Titolo del progettoItaliano: Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi di
trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovativeInglese: Cereals and cereal products: quality evaluation and process control by means of
innovative techniques
Nome e cognome dei ricercatoriManuela Mariotti ([email protected])Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani, Mara Lucisano, Alessandra Marti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano
Parole chiaveCereali, NIR, MIR, analisi d'immagine, microscopiaCereals, NIR, MIR, Image Analysis, microscopy
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviApplicazione di tecniche innovative per la quantificazione dei costituenti delle cariossidi e per ilmonitoraggio delle modificazioni molecolari che avvengono nel corso della trasformazione deglisfarinati: spettroscopia NIR e MIR (monitoraggio della lievitazione, studi di previsione delle carat-teristiche della farina dagli spettri delle cariossidi); Image Analysis (caratteristiche morfologiche,modificazioni nel corso della trasformazione); microscopia ottica, elettronica e confocale (com-prensione dei fenomeni coinvolti nei processi di trasformazione).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dr. Alessandro Ulrici, Dr. Giorgia Foca (UNIMORE); Dr. Maria
Corbellini (CRA S. Angelo Lodigiano)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Implementazione di tecniche rapide e non distruttive per il controllo di qualità e il monitoraggiodei processi.
Possibili applicazioni Previsione delle caratteristiche degli sfarinati e dei prodotti finiti mediante tecniche spettroscopi-che applicate al cereale in granella; monitoraggio "in-line" dei processi; valutazioni macro- emicro-strutturali di cereali e derivati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009). J.Cereal Sci., 49:171-177.Foca G., Ulrici A., Corbellini M., Pagani M.A., Lucisano M., Franchini G.C., Tassi L. (2007). J. Sci.Food Agr., 87:839–846.
Titolo del progettoItaliano: Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del
comportamento in cottura della pastaInglese: Evaluation of semolina quality and cooking behaviour of pasta
Nome e cognome dei ricercatoriM. Ambrogina Pagani ([email protected])Mara Lucisano, Nicoletta Sinelli, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveQualità semola, qualità in cottura pasta Semolina quality, pasta cooking quality
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di studiare metodi rapidi ed affidabili che possano rappresentare una validaalternativa agli attuali test di previsione della qualità pastificatoria della semola a partire già dal-l'esame della granella, senza dover ricorrere ad una sua preventiva macinazione. Un altro temacritico è la valutazione della qualità in cottura in quanto non esiste una valida alternativa al testsensoriale. Le ricerche in corso mirano a monitorare i fenomeni a carico di amido e proteine duran-te la cottura con differenti tecniche di indagine (analisi immagine, spettroscopia, microscopia).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;
Aziende private
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La qualità pastificatoria della semola è stata prevista, con buona significatività, a partire daglispettri NIR dei corrispondenti campioni di granella. Questa tecnica sembra efficace anche pervalutare il comportamento in cottura della pasta, ben descritto da tecniche d'analisi d'immagine.
Possibili applicazioni Classificazione grano duro e stoccaggio differenziato della granella in classi qualitative di diversovalore economico. Standardizzazione dei metodi di valutazione della qualità in cottura.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition.Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Locatelli D.P. 2008. Food Research International, 41: 646-652. Pagani M.A., Sinelli N., Mariotti M., Lucisano M., D’Egidio M.G., 2007. 13th ICNIRS, Umeå.
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Titolo del progettoItaliano: Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero)
mediante il processo di decorticazioneInglese: The debranning process as a tool for improving quality and safety of wheat and
wheat products
Nome e cognome dei ricercatoriM. Ambrogina Pagani ([email protected])Mara Lucisano, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveDecorticazione, Frumento, Valorizzazione sottoprodottiDebranning, Wheat, By-product exploitation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca, condotta sull'impianto-pilota del DISTAM, si propone di verificare gli effetti positiviassociati alla decorticazione del frumento. Nella prima parte del lavoro sono state individuate lecondizioni di processo e le caratteristiche delle mole abrasive associate ad un’asportazione omo-genea degli strati cruscali, senza intaccare la mandorla farinosa. La seconda parte degli studi èdedicata alla valorizzazione dei sottoprodotti, individuando interventi fisici e biotecnologici effica-ci per modificarne le caratteristiche macromolecolari.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo;
Aziende private
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Produzione di semola e farina di miglior qualità igienico-sanitaria e tecnologica; miglioramentorese produttive. Recupero sottoprodotti per uso alimentare e loro valorizzazione mediante tratta-menti enzimatici per incrementare la frazione solubile.
Possibili applicazioni Ottimizzazione del diagramma di macinazione con riduzione tempi di condizionamento e aumen-to rese processo. Produzione alimenti ricchi in fibra e con caratteristiche sensoriali simili a quelledei prodotti tradizionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bottega G, Caramanico R, Lucisano M, Mariotti M, Pagani MA. 2009. J. Food Eng. (accepted)Bottega G, Cecchini C, D'Egidio M.G, Marti A, Pagani M.A. 2009. Tec. Mol. Int., Pagani M.A., De Noni I., D’Egidio M.G., Cecchini C. 2002. 2° Int. Workshop durum wheat & pastaquality. Roma, 19-20 Nov., 157
Titolo del progettoItaliano: Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionaleInglese: Immature wheat grains as functional ingredient
Nome e cognome dei ricercatoriM. Ambrogina Pagani ([email protected])Maria Cristina Casiraghi, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Stefania Iametti, Enrica Canzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche..Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiaveGranella immatura, FOS, proprietà prebioticheImmature wheat grain, FOS, prebiotic properties
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe più recenti indicazioni nutrizionali suggeriscono di aumentare il consumo di alimenti non raf-finati quali fonti di carboidrati complessi, micronutrienti e sostanze antiossidanti. La ricerca si pro-pone di implementare le potenzialità funzionali, sviluppando specifici trattamenti/processi, delfrumento e altri cereali raccolti allo stadio di maturazione lattea. La granella immatura infatti, pre-senta una composizione peculiare, caratterizzata da elevate percentuali di FOS e proteine solubi-li e dalla mancanza di proteine di riserva in grado di formare glutine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione Roma; Dip. Biom. & Surg. Sci. Università Verona
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca L'assenza di proteine del glutine limita l’utilizzazione di farina di grano immaturo in % massimedel 30% per alimenti tipo pasta. Solo nella produzione di biscotti, l’arricchimento ha raggiunto il50% degli sfarinati. Studi in vivo hanno dimostrato le effettive proprietà prebiotiche dei FOS.
Possibili applicazioni Produzione di alimenti di base con accresciute proprietà nutrizionali e funzionali (rallentata digeribi-lità dell’amido; alto contenuto in fibra, particolarmente della frazione solubile proprietà prebiotiche).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. G. D’Egidio et al. Tecnica Molitoria International, (2005) 56(4/A):89-97M. G. D’Egidio et al Tecnica Molitoria International, (2006) 57(5/A):123-131M. G. D’Egidio et al.(2006) Molini d’Italia, Maggio;9-31
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Titolo del progettoItaliano: Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura di
prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimentoInglese: Study of sensory and instrumental parameters during and after ripening of dry-cured
ham at different PDO and their influence on consumers liking
Nome e cognome dei ricercatoriElla Pagliarini ([email protected])Gabriella Giovanelli, Susanna Buratti, Monica Laureati
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM)Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveProsciutto crudo, Analisi sensoriale, Naso elettronico,Dry-cured ham, Sensory evaluation, E nose
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviCaratterizzazione dal punto di vista sensoriale e strumentale durante la stagionatura e come pro-dotto finitodi prosciutti crudi DOP ottenuti in base a differenti disciplinari di produzione. Il proget-to prevede un approccio multi-disciplinare che prende in considerazione oltre all'analisi sensoria-le anche la valutazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, umidità, attività dell'acqua con-centrazione in cloruri) e lo studio dell'evoluzione della componente volatile (naso elettronico) edell'aspetto visivo del prodotto (analisi computerizzata dell'immagine).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Udine, Università di Firenze, Università di Modena
e Reggio Emilia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione delle proprietà sensoriali che influenzano la percezione della tipicità dei prodottitestati. Verifica del ruolo delle componenti volatili dei prosciutti (valutate mediante naso elettro-nico) nel determinare la tipicità dei prodotti.
Possibili applicazioni Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti carnei a Denominazione d'Origine Protetta e messaa punto di protocolli analitici e sensoriali per il controllo di qualità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
Titolo del progettoItaliano: Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP Inglese: Multi-parameter models for the protection of PDO cheeses
Nome e cognome dei ricercatoriLuisa Pellegrino ([email protected])Fabio Masotti, Stefano Cattaneo, John Hogenboom, Ivano De Noni, Veronica Rosi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFormaggi DOP, formaggi simili, controllo qualitàPDO cheese, imitation cheese, consumer protection
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa difesa di un formaggio DOP dalle imitazioni richiede la combinazione di più parametri analiti-ci che consentano la sua totale tracciabilità. Attraverso lo studio dei fenomeni chimico-fisici e bio-chimici che meglio caratterizzano la filiera produttiva e il prodotto finito, vengono individuati iparametri più idonei allo scopo. Per ogni parametro viene studiato un opportuno metodo analiti-co e individuato un valore di riferimento che differenzi i DOP da formaggi similari. La possibilitàdi valutare l'età viene studiata per i formaggi DOP per i quali è specificata come elemento carat-terizzante.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Consorzi di tutela di Grana Padano, Parmigiano-Reggiano,
Gorgonzola, Taleggio, MiPAF.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modello multi-parametro per Grana Padano DOP, approvato dal MiPAF e in uso da parte delConsorzio. Metodi di analisi riconosciuti a livello internazionale.
Possibili applicazioni La possibilità di accertare l'identità di un formaggio DOP attraverso controlli analitici riconosciuticonsente ai produttori di certificare il prodotto in commercio, garantisce gli acquirenti (GDO, risto-razione collettiva, consumatori) e permette azioni di tutela da parte delle autorità preposte.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Masotti F., et al. (2005) Ital. J. Food Sci. 4, 429-436.Cattaneo S., et al. (2008) Dairy Sci. Technol. 88, 595-605 Pellegrino L. Norma ISO/TS 27105 | IDF 216 (2009)
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico di
latti liquidi per la prima infanzia Inglese: Evaluation of some technological and nutritional aspects related to heat-damage in liquid
infant formulas
Nome e cognome dei ricercatoriLuisa Pellegrino ([email protected])Stefano Cattaneo, Ivano De Noni, Fabio Masotti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveLatti infanzia, danno termico, digeribilitàInfant formula, heat damage, in vitro digestibility
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa qualità nutrizionale dei latti per l'infanzia dipende in parte dal danno termico indotto dal pro-cesso produttivo. Su produzioni industriali è stato studiato il contributo delle materie prime e l'ef-fetto di alcuni parametri tecnologici nel determinare il danno termico finale del prodotto e indivi-duate alcune vie di contenimento. Durante la conservazione il danno termico aumenta di oltre il100% rispetto al prodotto fresco. Si sta studiando come il danno termico influenzi la digeribilitàproteica in vitro, la biodisponibilità di alcuni amminoacidi e la possibilità di rilascio di biopeptidi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Plada Industriale s.r.l., Regione Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Individuazione degli step tecnologici che maggiormente incidono sul danno termico finale e dipossibili interventi per il suo contenimento.Quantificazione dei livelli di danno termico che influenzano digeribilità proteica e rilascio di bio-peptidi nei latti per la prima infanzia.
Possibili applicazioni I risultati della presente ricerca potranno essere utilizzati per modificare alcuni aspetti della tec-nologia di produzione, al fine di minimizzare il danno termico delle formulazioni a base di latteper la prima infanzia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) De Noni I. Food Chem. 110 (2008), 897-903. Pellegrino L., Masotti F., Cattaneo S., Food Chem. (sottoposto per la pubblicazione).
Titolo del progettoItaliano: Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi
della qualità sensoriale Inglese: Innovative criteria in the instrumental assessment of texture and other aspects of
sensory quality.
Nome e cognome dei ricercatoriLaura Piazza ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano
Parole chiaveinstrumental sensory analysis, texture, chemometric modelling
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNell'ambito della caratterizzazione in termini oggettivi della texture dei prodotti alimentari laricerca ha le seguenti finalità: 1) implementare tecniche combinate di analisi strumentale-sen-soriale (es. tecnica combinata acustico-meccanica); 2) migliorare la qualità dell’informazioneestraibile dalle analisi strumentali di proprietà fisiche dei prodotti alimentari mediante analisi sta-tistica multivariate e modellazione chemometrica. E' in corso una sperimentazione su nuovevarietà di mele da immettere sul mercato a risposta della domanda dei consumatori per partico-lari indici di texture.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Chemometrics and QSAR Research Group (UNIMIB) IASMA (San
Michele all'Adige)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Protocolli di analisi fisica e protocolli di elaborazione di dati delle indagini strumentali.
Possibili applicazioni Trasferimento nella R&D per l'innovazione di prodotto nelle funzioni aziendali di controllo qualità.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Piazza, L., et al . 2008. Journal of Cereal Science. 48: 413-419.Piazza, L., et al. 2009. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems.Accepted.Piazza, et al. 2008. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems 86: 52-59.
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Titolo del progettoItaliano: Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeniInglese: Fruit and vegetable products with reduced allergenic content
Nome e cognome dei ricercatoriCarlo Pompei ([email protected])Oreste Vittore Brenna
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAllergia; alimenti vegetali ipoallergenici Allergy; ipoallergenic vegetable foods; OAS
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLo scopo della ricerca è quello di modificare la tecnologia di produzione di alcuni derivati della frut-ta e degli ortaggi con l’obiettivo di eliminare la proteina a basso peso molecolare (Lipid TransferProtein, LTP) responsabile della Sindrome Orale Allergica (OAS). I risultati acquisiti mostrano che èpossibile ottenere derivati di diverso tipo (nettari, succhi, confetture, concentrati di pomodoro,ortaggi in pezzi per la IV gamma o destinati ad altre trasformazioni) presentanti caratteristiche diipoallergenicità e con caratteristiche sensoriali non dissimili dai prodotti tradizionali.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Produzione sperimentale a livello industriale di passata di pomodoro e nettare di pesca ipoaller-genici.
Possibili applicazioni I brevetti relativi sono stati ceduti in opzione per 2 anni ad Industria del settore.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Pompei C, et al. (2006) Brev. It.2006A000424.Primavesi L, et al. (2006) J.Agric.Food Chem. 54, 9930-5.Pompei C, Brenna OV, (2007) US Pat Appl 2007178201.Pompei C, Brenna OV, (2007) Brev. mex. MX PA06009472A.Pompei C, et al.(2007) WO2007102186.Brenna OV et al. (2005) J.Food Sci. 70, S38-S41
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Titolo del progettoItaliano: Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore
dell'active packagingInglese: Biotechnological production of sakacin A, molecule to be employed in active packaging
technology
Nome e cognome dei ricercatoriManuela Rollini ([email protected])Matilde Manzoni, Alida Musatti
Afferenza del ricercatore responsabileDiSTAM, Sezione Microbiologia IndustrialeUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSakacina A, batteriocina, disegno sperimentaleSakacin A, bacteriocin production improvement, experimental design
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto ha previsto la messa a punto di un processo biotecnologico per la produzione e la puri-ficazione di sakacina A su scala applicata. L’impiego di un disegno fattoriale ha consentito di valu-tare l’influenza di alcuni parametri e le rispettive interazioni. E’ stato selezionato un biopolime-ro adatto all’incorporazione della batteriocina per controllare lo sviluppo di Listeria in prodotti ali-mentari RTE.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DISMA (Prof. Bonomi, Prof. Iametti), DiSTAM (Prof. Piergiovanni)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca E' stato messo a punto un processo biotecnologico per l'ottenimento di sakacina A. E' stata con-dotta l'incorporazione in un biofilm e challenge test su prodotti alimentari di origine carnea, chene hanno validato l'utilizzo.
Possibili applicazioni Active packaging.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Trinetta V., Rollini M., Limbo S., Manzoni M. Annals of Microbiology 58: 633-639 (2008).Trinetta V., Rollini M., Manzoni M. Process Biochemistry 43: 1275-1280 (2008).
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Titolo del progettoItaliano: Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte
dell’alimento nella frittura ad immersioneInglese: Deep-fat frying: studies on the role and stability of natural antioxidants and on the
factors affecting oil uptake of foods
Nome e cognome dei ricercatoriMargherita Rossi ([email protected])Cristina Alamprese
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveAntiossidanti, frittura, assorbimento d'olioAntioxidants, frying, oil uptake
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLo scopo è studiare i vari aspetti della frittura ad immersione che coinvolgono la degradazioneossidativa dell'olio e il suo adsorbimento da parte dell'alimento. In particolare, lo studio della sta-bilità durante la frittura di tocoferoli e tocotrienoli naturalmente presenti in diversi oli vegetali raf-finati ha permesso di definire il ruolo antiossidante di questi composti in relazione al grado diinsaturazione degli oli. Si è inoltre messo in evidenza come il grado di degradazione raggiuntodall'olio durante la frittura sia uno dei fattori che determinano il livello di adsorbimento dell'olio.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di un metodo rapido, basato sulla misura dell'angolo di contatto mediante analisid'immagine, quale indice globale di degradazione dell'olio durante la frittura.
Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo di frittura per la produzione di alimenti a ridotto tenore di olio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossi, M., Alamprese, C., Ratti, S. 2007. Food Chem., 102: 812-817.Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Riva M. 2009. Food Chem., 112: 448-453.
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Titolo del progettoItaliano: Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali delle
uova e degli ovoprodottiInglese: Study on the factors affecting the compositional characteristics and the functional
properties of eggs and egg products
Nome e cognome dei ricercatoriMargherita Rossi ([email protected])Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Alyssa Hidalgo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano
Parole chiaveOvoprodotto, proprietà funzionali, composizioneEgg product, functional properties, composition
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe uova e gli ovoprodotti sono ingredienti cardine che contribuiscono alla struttura e alle caratte-ristiche sensoriali di molte formulazioni alimentari. Da parecchi anni la qualità delle uova e degliovoprodotti e la loro funzione tecnologica negli alimenti è oggetto di indagine presso il DiSTAM.La ricerca prende in considerazione tutti gli aspetti della filiera produttiva che possono avere unruolo nell’influenzare la composizione e le proprietà tecnologiche delle uova, a partire dalle con-dizioni di allevamento delle ovaiole fino ai processi di trasformazione in ovoprodotti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Ottimizzazione del sistema solvente per l'estrazione contemporanea e esaustiva di tocoferoli,carotenoidi, e retinolo dal tuorlo d'uovo. Messa a punto delle metodologie per la valutazione reo-logica di albume, tuorlo e misto d'uovo e dei gel d'albume e misto d'uovo.
Possibili applicazioni L'esperienza maturata rappresenta un importante supporto scientifico e tecnologico per le indu-strie utilizzatrici di ovoprodotti, che spesso ne sottovalutano le potenzialità e si trovano imprepa-rate ad intervenire al sorgere di problematiche imputabili a tale ingrediente.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Hidalgo et al. 2008. Food Chem. 106: 1031-1038.Rossi et al. 2008. 1st Med. Summit of WPSA, 7 – 10 May 2008. Porto Carras, pp 229-233.Casiraghi et al. 2007. XVIII Eur. Symp. on the Quality of Eggs and Egg Products, Prague, Sept. 2-5,05, 103-104.Hidalgo et al. 2006. Food Chem., 94: 608-612.
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Titolo del progettoItaliano: Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla Inglese: Assessment model of factors affecting microbiological quality of milk at farm gate
Nome e cognome dei ricercatoriAnna Sandrucci ([email protected]) Luciana Bava, Alberto Tamburini, Maddalena Zucali
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveQualità del latte, carica batterica Milk quality, bacterial count
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivi del progetto sono: l’identificazione dei punti critici nella produzione del latte bovino allastalla nei riguardi dell’aspetto igienico e della sicurezza; la quantificazione dell’importanza delle dif-ferenti fonti di contaminazione (igiene della stalla, mungitura, lavaggio dell'impianto, funziona-mento del tank di refrigerazione, ecc.), anche in funzione della temperatura e dell'umidità ambien-tale; la messa a punto di un sistema di diagnosi basato sull’impiego combinato di specifiche ana-lisi microbiologiche e di strumenti elettronici per l’individuazione delle fonti di contaminazione.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Santangiolina Latte Fattorie Lombarde, ARAL, Ist. Scienze delle
Produzioni Alimentari CNR, DIPAV
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Il prodotto principale del progetto sarà rappresentato da un sistema di diagnosi rapida per l'indi-viduazione delle principali fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla.
Possibili applicazioni La disponibilità di un sistema rapido di diagnosi delle fonti di contaminazione del latte alla stallapotrà consentire ad allevatori, tecnici, acquirenti e trasformatori del latte di far fronte rapidamen-te alle eventuali situazioni di innalzamento della carica batterica del latte di massa.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bava et al. Sci. e Tecn. Lattiero-Casearia (2008) 59, 339-343Morandi et al. Lait (2005) 85, 181-192 Sandrucci et al. Atti Soc It Sci Vet (1990) 44, 1779-1783
Titolo del progettoItaliano: Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimeriInglese: Methyl bromide alternatives for pest control in food industries
Nome e cognome dei ricercatoriLuciano Süss ([email protected])Sara Savoldelli
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSulfurilfluoruro, aria calda, lotta integrataSulfurylfluoride, heat treatment, integrated control
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviCon il Protocollo di Montreal è stato eliminato il bromuro di metile. Sono stati messi a punto stru-menti tecnici per la sostituzione del bromuro di metile nel settore del post-raccolta. In particola-re si tratta di: impiego di CO2; impiego di azoto; frigoconservazione; disinfestazione con alte tem-perature; microonde; polveri inerti; tecniche di “lotta integrata”; utilizzo di nuovi formulati antipa-rassitari; utilizzo di un gas tossico alternativo, il sulfurilfluoruro; trattamenti abbattenti con stru-mentazioni automatiche a tempo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: ASSINCER - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca E’ possibile prescindere dall’uso del bromuro di metile. Tra le diverse possibilità applicative devo-no essere privilegiate le più consone a quella determinata realtà produttiva e, a tal proposito, siè in grado di fornire, a richiesta, indicazioni e assistenza tecnica in merito.
Possibili applicazioni - Difesa antiparassitaria di magazzini di stoccaggio di cereali.- Disinfestazione di molini e industrie alimentari in genere.- Difesa di derrate conservate da attacchi da insetti, acari e roditori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Süss L., Savoldelli S., 2008 – Alternatives to methyl bromide in Italian food industry. Results oftwo-year practical application. Proceedings 8th International Conference on ControlledAtmosphere and Fumigation in Stored Products, 21-27 September 2008, Chengdu, Cina: 149-152.
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Titolo del progettoItaliano: Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti
in contenitori ad uso alimentareInglese: Identification of organic contaminants in food containers
Nome e cognome dei ricercatoriFernando Tateo ([email protected])Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveContenitori per alimenti; contaminanti; sicurezzaFood containers, contaminant, food safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto prevede l’applicazione di tecniche analitiche GC/MS e LC/MS/MS atte alla identifica-zione di composti indesiderati in varie tipologie di contenitori destinati a cottura e/o trasporto dialimenti. Le ricerche in corso sono mirate ad identificare sostanze organiche la cui presenza nonè prevista per i contenitori destinati al contatto con gli alimenti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Studio delle problematiche di cessione di sostanze organiche in diverse fasi di utilizzo di conteni-tori per alimenti.
Possibili applicazioni I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo di valutazione di conformità/nonconformità all'utilizzo di contenitori destinati al contatto con alimenti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).F. Tateo, M. Bononi, Food Add. Contam., 23 (10), 1030-1037 (2006).M. Bononi, F. Tateo, Am. J. Agri. & Biol. Sci. 2 (3), 191-194 (2007).M. Bononi, F. Tateo, Packag. Technol. Sci. 22, 53–58 (2009)
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Titolo del progettoItaliano: Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza nello
studio di prodotti alimentari di larga distribuzioneInglese: Integrated criteria in quality control, nutritional evaluation and food safety
Nome e cognome dei ricercatoriFernando Tateo ([email protected])Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAlimenti; qualità; sicurezzaFood; quality; safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto prevede la definizione di criteri integrati da adottare per la verifica di significatività dellerisposte e dei referti che le Società GDO ricevono da parte di fornitori esterni di servizio analitico.Il tutto al fine di svolgere un servizio “critico” sui controlli analitici svolti esternamente oltre che alfine di dimensionare e razionalizzare le richieste rivolte dalle Società stesse ai fornitori di servizio.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Eurospin Italia S.p.A. - San Martino Buonalbergo (VR)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La ricerca analitica è rivolta alla conferma di correlazione esistente fra gli standard di qualità, valo-re intrinseco delle derrate ed entità dei prezzi al consumo.
Possibili applicazioni Progetti innovativi in tema di preparazione di alimenti che rispondano ad esigenze di caratteresocio-economico e nutrizionale, il tutto con largo raggio di credibilità scientifica.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, Bulletin de l’OIV, (Sept.-Oct.), 766-778 (2003).F. Tateo, M. Bononi, Ital. J.Food Sci. 15 (4), 593-599 (2003).M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006).F. Tateo, M. Bononi et al., J. Food Comp. Anal. 20, 232-235 (2007).
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Titolo del progettoItaliano: Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzantiInglese: Identification of quality control and food safety indicators in flavourings.
Nome e cognome dei ricercatoriFernando Tateo ([email protected])Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAromi; controllo qualità, sicurezza alimentareFlavourings, quality control, food safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca prevede l’applicazione di nuovi criteri di formulazione di aromi che rispondano a inno-vative logiche di qualità e di sicurezza d’uso. Vengono applicate tecniche ed estrattive analiticheavanzate al fine di identificare/quantificare principi attivi in derivati da matrici vegetali (estratti)e di identificare/quantificare sostanze la cui sicurezza alimentare non è ancora ben definita e chepossono essere presenti in formulati aromatizzanti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Select Alimenta S.r.l. - Bresso (Mi)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca L'attività di ricerca è diretta alla realizzazione di formulati aromatizzanti caratterizzati da logichedi qualità e sicurezza d'uso.
Possibili applicazioni Realizzazione di certifcazione di prodotto (aromi certificati).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 16 (6), 721-727 (2003).M. Bononi, F. Tateo et. al, J. Food Technol., 3 (3), 319-325 (2005).M. Bononi et al., J. Sci. Food Agric. 86, 2592-2596 (2006).M. Bononi, F. Tateo, Int. J. Food Sci. Nutr. 58 (2), 142-149 (2007).
Titolo del progettoItaliano: Innovazione in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare
di semilavorati aromatizzati destinati ai settori food e non foodInglese: Innovation in formulation, use, quality control and food safety of semi-finished goods
destined to "food" and "non food" industry
Nome e cognome dei ricercatoriFernando Tateo ([email protected])Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSemilavorati; controllo qualità; sicurezza Semi-finished goods; quality control; food safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca è rivolta fondamentalmente alla definizione di formulati che possano vantare caratte-ristiche di qualità e sicurezza di buon livello. Particolare attenzione è rivolta alla identificazione diproblematiche oggi emergenti nel settore delle erbe e delle spezie per quanto attiene alla even-tuale presenza di inquinanti e/o di principi attivi di limitata sicurezza d’uso per le applicazioni ali-mentari. Per i semilavorati utilizzati in trasformazione di alimenti l’attenzione è rivolta alla verifi-ca di utilizzo di additivi appartenenti a categorie a rischio ridotto.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Drogheria & Alimentari - San Piero a Sieve (Fi)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca L’attività di ricerca è diretta alla realizzazione di semilavorati aromatizzati e non aromatizzatidestinati alle industrie alimentari, mangimistiche, farmaceutiche e cosmetiche con particolareriferimento agli aspetti di sicurezza alimentare o di impiego non-food.
Possibili applicazioni Realizzazione di semilavorati prodotti secondo principi di efficienza, di qualità e di sicurezza.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004). F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 19(1), 83-87 (2006) M. Bononi, F. Tateo, J. Food Comp. Anal. 21(1), 84-89 (2008) M. Bononi, F. Tateo et al., Industrie Alimentari, 47, 730-736 (2008).
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena Inglese: Food safety evaluation and quality control in balsamic vinegars of Modena
Nome e cognome dei ricercatoriFernando Tateo ([email protected])Monica Bononi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAceto balsamico; sicurezza alimentare; controllo qualitàBalsamic vinegar; food safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL’attività di ricerca si inquadra sia nella problematica della sicurezza che in quella della verifica dellaqualità merceologica degli aceti balsamici di Modena. Oggetto specifico della ricerca è quello dellamessa a punto di metodiche analitiche atte alla identificazione di micro- e macro-elementi conpossibili implicazioni di ordine tossicologico e di qualificazione dell’aroma con tecniche GC/MS.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Acetaia Bellei di Bellei Luigi & Figli - Casoni di Rivarino (Mo)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Studio della frazione volatile attraverso tecniche estrattive innovative (SPME, SBSE, SAFE, ecc.) edidentificazione di sostanze aromatiche caratterizzanti.
Possibili applicazioni I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo per redazione di giudizio di confor-mità/non conformità a capitolati definiti da qualificati gruppi di distribuzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, Ital. J. Food Sci., 15(1), 149-151 (2003).F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004).M. Bononi, F.Tateo, J. Food Comp.Anal., 22, 79-82 (2009).
Titolo del progettoItaliano: Determinazione di micotossine in alimentiInglese: Mycotoxin occurrence in foods
Nome e cognome dei ricercatoriAngela Vecchio ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAflatossine, ocratossina A, alimentiAflatoxins, ochratoxin A, foods
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviTra le varie micotossine, metaboliti secondari fungini, le aflatossine e l’ocratossina A (OTA), sonofra le maggiormente diffuse e pericolose. Sono classificate dall’International Agency for Researchon Cancer come cancerogene o possibili cancerogene per l’uomo e l’Unione Europea ne ha fissa-to i tenori massimi in diversi alimenti. Gli studi hanno permesso di valutare i livelli di micotossi-ne in prodotti lattiero-caseari, cacao in polvere, oli e olive da mensa, vini. Le ricerche proseguo-no prendendo in considerazione altre derrate alimentari.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento ITAF, Università degli Studi di Palermo
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Valutazione dei possibili rischi per la salute dei consumatori.
Possibili applicazioni Valutazione dei livelli di assunzione di micotossine tramite la dieta e confronto con i valori diTolerable Weekly Intake indicati dai diversi comitati scientifici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Finoli C., Vecchio A., (2003) Ital. J. Anim. Sci., 2, 191-196 Finoli C., Vecchio A., Scarpellini M., Burruano S., (2004) Riv. Vitic. Enol., 57(3), 63-77 Finoli C., Vecchio A., Planeta D., (2005) 44, 506-514 Vecchio A., Finoli C., (2007) Industrie Alimentari, 46, 1015-1020, 1023
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Titolo del progettoItaliano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cerealiInglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops
Nome e cognome dei ricercatoriAnnamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it)Gemma Assante, Giovanni Venturini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiaveFunghi tossinogeni, micotossine Toxinogenic fungi, mycotoxin
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate aicereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quantoconcerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli indi-vidui isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientalie nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossi-che. In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia divarie sostanze nel contenimento dei danni.
Possibili applicazioni L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loropotenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limi-tare il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa.
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2.3 GESTIONE
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Titolo del progettoItaliano: Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione EuropeaInglese: Traditional European Union Food
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Banterle ([email protected])Stefanella Stranieri, Laura Carraresi, Alessia Cavaliere
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveMarketing, PMI, industria alimentare, UEMarketing, SMEs, Food Industry, EU
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl DEPAAA collabora al capitolo “Metodi per migliorare le capacità di mercato e l’organizzazionedella filiera per i prodotti alimentari tradizionali” (WP5). La crescente globalizzazione rende diffici-le per le PMI di prodotti alimentari tradizionali stare sul mercato accanto alle grandi imprese. Sivuole quindi sviluppare uno strumento di valutazione delle capacità di marketing delle PMI percapire i punti di debolezza, e un piano d'azione mirato al miglioramento. In futuro la ricerca si diri-gerà alla valutazione della competitività delle PMI considerando le risorse interne e la redditività.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Federalimentare, Ghent University (B), Campden & Chorleywood
Institute (HU), e altri 32 partners.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Attraverso un'indagine diretta, sono state valutate le capacità di gestione del marketing, sonostati individuati i punti critici ed è stato sviluppato un piano d'azione mirato al miglioramento.
Possibili applicazioni Auto-valutazione delle capacità di gestione del marketing delle PMI mediante lo strumento sviluppato.Organizzazione di corsi e seminari di aggiornamento su temi che sono risultati essere punti deboli perle PMI.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Banterle A., Carraresi L., Stranieri S. (2008). An Innovative Tool to Assess Marketing Capabilitiesof Traditional Producers within the European Food Industry. In Fritz M., Rickert U., Schiefer G.(Editors) ISBN 978-3-932887-96-3.Banterle A., Gellynck X. (Editors) (2008), ISBN 978-88-548-1891-0.
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Titolo del progettoItaliano: Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili
economiche e socio-demograficheInglese: The social and economic determinants of obesity through econometric models
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Banterle ([email protected])Alessia Cavaliere
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 - Milano
Parole chiaveObesità, BMI, modelli econonometriciObesity, BMI, econometric models
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'eccesso di peso è considerato un fattore determinante per le malattie non trasmissibili, in parti-colare diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione e tumori. Lo studio si pone come obiettivoquello di analizzare attraverso l’utilizzo di modelli econometrici le relazioni tra i tassi di obesità ealcune variabili economiche e socio-demografiche. È stata svolta un’indagine empirica, attraversola quale si è predisposto un questionario su un campione di consumatori lombardi, che ha assun-to la funzione di database per correlare i livelli di obesità con alcune variabili socio-economiche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CREDA-UPC-IRTA Barcellona
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Dai primi risultati è emerso che il problema dell’obesità tende ad essere più rilevante tra le cate-gorie più svantaggiate, ad esempio tra le persone più anziane, con livelli di istruzione più bassi,con bassi livelli di knowledge nutrizionali e nelle aree con reddito pro-capite più basso.
Possibili applicazioni Programmare piani per la prevenzione dei “disordini” alimentari; superando la logica di interven-ti a livello di singolo prodotto e considerare, invece, il modello alimentare del consumatore nelsuo insieme, frutto di diverse determinanti di natura sociale, economica e psicologica.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cavaliere A., Banterle A. (2008). Economic factors affecting obesity: an application in Italy. 12thCongress of European Association of Agricultural Economists. Ghent, Belgium, 26-29 August 2008,http://ageconsearch.umn.edu/handle/44324.
Titolo del progettoItaliano: Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazioneInglese: New forms of food supply chains governance and transaction costs
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Banterle ([email protected])Stefanella Stranieri
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA)Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveCoordinamento verticale, Costi di transazione Vertical coordination, Transaction costs
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl presente studio si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti dell’introduzione di sistemi di certifi-cazione volontari sul coordinamento verticale delle filiere agro-alimentari in chiave di costi ditransazione. In particolare, si considerano tali sistemi come delle istituzioni in grado di variare l'ef-ficienza degli scambi fra i soggetti economici delle filiere agro-alimentari. Obiettivo della ricercaè, quindi, quello di riuscire a trovare una cornice di riferimento che guidi le imprese del sistemaagro-alimentare a selezionare le certificazioni secondo un criterio di efficienza economica.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Kent Business School
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La moltitudine di standard presenti nel sistema agro-alimentare possono essere considerate dellenuove forme istituzionali. La teoria dei costi di transazione può essere considerato un approcciodi riferimento per orientare in maniera efficiente le scelte organizzative delle imprese agro-ali-mentari.
Possibili applicazioni - Imprese del settore agricolo, indiustria alimentare e distribuzione.- Arricchimento del dibattito politico sulle modalità di intervento all'interno del sistema
agro-alimentare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1) Banterle A. and Stranieri S. (2008). Food Policy, vol 33, 6, pp. 560-569.2) Banterle A., Stranieri S. (2008). Agribusiness: An International Journal, vol 24, 3, pp.320-331. 3) Banterle A., Stranieri S., Baldi L. (2006). Journal on Chain and Network Science, vol 6, 1, pp.69-78.
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Titolo del progettoItaliano: Studio di modelli gestionali per la ristorazioneInglese: Studies of management model for food-service
Nome e cognome dei ricercatoriRiccardo Guidetti ([email protected])Roberto Beghi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveGestione, modelli, ristorazioneManagement, model, food-service
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca prevede di applicare alcune tecniche tipiche dell'ingegneria gestionale al settore dellaristorazione con lo scopo di ottimizzare le fasi di progettazione degli impianti impiegati in questoambito. Sono studiate sia alcune applicazioni della Ricerca operativa (dimensionamento ottimaledel numero di pasti in fuzione della tipologia, studio del dimensionamento ottimale di pizzerieda asporto), sia nell'ambito della Analisi multivariata (valutazione del lay-out ottimale di un selfservice). I risultati sono incoraggianti alla luce dell'esigenza di crescita culturale del settore.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Autogrill, Sodexo, Serist.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Metodologie modellistiche a supporto della progettazione di realtà ristorative.
Possibili applicazioni Fornire a tutti gli attori del mondo della ristorazione delle metodologie oggettive che supportanola loro esperienza. Contribuire a definire in dettaglio il sistema ristorazione identificando i flussidi ingresso ed uscita (materie prime, energia, pasti, ecc.).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) R. Guidetti, A. Montanari (2007), La Ristorazione Ospedaliera: aspetti organizzativi e progettuali,Atti del XXXIV Congresso Nazionale della SINU, “La nutrizione umana oggi tra tecnologia e pre-venzione”. Riccione (RN), 8-10 novembre
Titolo del progettoItaliano: Analisi energetica delle industrie alimentari Inglese: Energy Analysis of food industries
Nome e cognome dei ricercatoriRiccardo Guidetti ([email protected])Roberto Beghi, Valentina Giovenzana
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAnalisi energetica, industria alimentare, ambienteEnergy Analysis, food industries, environment
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'obiettivo del progetto A-POWER è quello di mettere a punto ed applicare una metodologia di ana-lisi energetica per l'industria alimentare con lo scopo di identificare eventuali criticità nella gestio-ne dell'energia nelle realtà che sono oggetto della ricerca. I dati di riferimento sono dedotti siadalla letteratura specifica sia dalle BAT FDM (Best Availables Techniques - Food, Drink and Milk,agosto 2006). Tramite queste informazioni sarà possibile definire interventi reali (introduzione diinverter, uso di motori ad alta efficienza, ecc.) con sicuri benefici per le industrie coinvolte.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: InnoHub, Agrimercati (aziende speciali della Camera di Commercio
di Milano)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La ricerca porta ad identificare una metodologia di analisi energetica specifica per il settore ali-mentare che si caratterizza per alcune peculiarità (tempi di lavorazione a volte stagionali, sotto-prodotti con valenza energetica, ecc.).
Possibili applicazioni Razionalizzazione dei consumi energetici nell'industria alimentare; possibilità di impiego ai finienergetici dei materiali di scarto dal processo produttivo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bodria L.,R. Guidetti (2006), Energy analysis of a pasta factory and application of cogeneration,CIGR Congress, Agricultural Engineering for a better World, Bonn, 3-7 sept.
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Titolo del progettoItaliano: Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentariInglese: Influence of memory and emotions in food choice
Nome e cognome dei ricercatoriElla Pagliarini ([email protected])M. Laureati, E.P. Koster, J. Mojet, S. Issanchou, C. Sulmont-Rossé
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiaveScelte alimentari,Memoria alimentare, Percezione sensorialeFood choice, Memory, Sensory perception
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa memoria alimentare è un tipo di memoria implicito. Ogni volta che consumiamo del cibo,inconsapevolmente ne immagazziniamo informazioni sull’aspetto, il gusto, la consistenza e il gra-dimento. Tali informazioni, sotto forma di ricordi, serviranno al consumatore ogni volta che incon-trerà quel prodotto o un prodotto simile per decidere se mangiarlo oppure no. Pertanto, la memo-ria svolge un ruolo fondamentale nella scelta di un alimento. L’obiettivo di questo progetto è divalutare come le caratteristiche sensoriali degli alimenti vengano memorizzate e come influisca-no sul gradimento.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Agrotechnology & Food Innovation , CICS-Wageningen Univ. Olanda;
INRA-Dijon Francia.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati hanno evidenziato che le caratteristiche sensoriali degli alimenti, seppur apprese inmaniera inconscia, vengono memorizzate. La capacità di memorizzazione degli alimenti sembraessere influenzata dal fattore gradimento ma non dall'età dei consumatori.
Possibili applicazioni Implicazioni sul comportamento di acquisto e sulla preferenza del consumatore per la messa apunto di nuove strategie di marketing.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) L. Morin-Audebrand et al.,Food Qual. and Pref (2009) 20: 92-99M. Laureati et al., Appetite (2008) 51: 273-282M. Laureati, E. Pagliarini ,II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)
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Titolo del progettoItaliano:Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutineInglese: Celiac consumer and sensory characterization of gluten-free products
Nome e cognome dei ricercatoriElla Pagliarini ([email protected])M. Laureati, M. Trezzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- Milano
Parole chiaveA.sensoriale, Celiachia,Prod. senza glutineSensory analysis, Coeliac disease, Gluten-free products
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviDato il continuo aumento di consumatori celiaci nella popolazione italiana appare interessantestudiare la messa a punto di nuovi prodotti senza glutine che siano apprezzati dal consumatoreanche da un punto di vista sensoriale. Obiettivo di questo lavoro è stato quindi la caratterizzazio-ne sensoriale e chimico-fisica di differenti tipi di pane senza glutine. L'identificazione delle prin-cipali variabili sensoriali di pane privo di glutine può essere di aiuto nella messa a punto di nuoviprodotti rivolti ai consumatori celiaci, mercato in continua espansione.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Plada Industrie Srl, Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati hanno mostrato l'importanza dell'argomento ma anche la necessità di un'ulteriore ricer-ca degli aspetti sensoriali, molto spesso sottovalutati, dei prodotti, in generale, destinati ai con-sumatori celiaci.
Possibili applicazioni Messa a punto di nuovi prodotti da forno privi di glutine con caratteristiche sensoriali sempre piùsimili ai prodotti da forno tradizionali già presenti sul mercato italiano e mondiale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Pagliarini et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008)
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Titolo del progettoItaliano: Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti attivi
sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi Inglese: Sensory characteristics and acceptability of new compounds active on taste and
chemestesis
Nome e cognome dei ricercatoriElla Pagliarini ([email protected])A. Bassoli, M. Laureati, G. Borgonovo, G. Morini, M.R. Rhyu
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM)Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiaveAccettabilità, Percezione sensoriale, ChemestesiAcceptability, Sensory perception, Chemestesis
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl crescente interesse per lo studio della chemorecezione gustativa e della chemestesi è giustifi-cato dal fatto che le industrie alimentare e farmaceutica sono sempre alla ricerca di nuovi com-posti da impiegare come additivi. Accanto allo studio della persistenza sensoriale di dolcificantiisovanillici, recentemente sono stati studiati i descrittori sensoriali di un infuso di foglie di Perilla,una pianta asiatica sconosciuta nei Paesi occidentali, contenente molecole attive coinvolte nellapercezione di sensazioni chemestetiche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DISMA- UNIMI, Univ. Scienze Gastronomiche, Pollenzo, Korea Food
Research Institute, Seul.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di nuove formulazioni alimentari reali addizionate delle diverse molecole (dolcifi-canti) e analisi della loro accettabilità da parte dei consumatori.Messa a punto di un laboratorio permanente di studio di formulazioni gastronomiche italiane-coreane.
Possibili applicazioni Impiego delle molecole in campo alimentare e farmaceutico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Pagliarini et al., Chemical Senses (2006) 31E57.M. Laureati et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008A. Bassoli et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008A. Bassoli et al.,Chemosensory Perception.(2008) Doi: 10.1007/s12078-008-9027-z
Titolo del progettoItaliano: Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione di patologie
degenerativeInglese: Use of biosensors within a multidisciplinary approach for the study of degenerative
disease prevention through diet
Nome e cognome dei ricercatoriMarisa Porrini ([email protected]) Patrizia Riso
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveAlimentazione, composti vasoattivi, biosensoriNutrition, vasoactive compounds, biosensors
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLo studio consiste nello sviluppo di biomarker in grado di misurare variazioni di tipo strutturale efunzionale indotte da trattamenti dietetici mirati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.In particolare si interessa all’applicazione di biosensori per l’analisi della funzionalità delle arteriein modelli animali e nell’uomo in funzione di trattamenti dietetici specifici.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Human Nutrition, University
of Maine
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di componenti/alimenti con proprietà vasoattive.Sviluppo di protocolli dieteticii capaci di migliorare le proprietà funzionali delle arterie.
Possibili applicazioni Sviluppo del know-how per la formulazione di nuovi prodotti con ricadute sulla salute vascolare.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Del Bò C, Riso P et al. Experimental Biology 2009, April 18-22, New Orleans.
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Titolo del progettoItaliano: Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare Inglese: Integrated analysis and planning criteria for food industry
Nome e cognome dei ricercatoriFranco Sangiorgi ([email protected])Loredana Dioguardi, Laura Franzetti, Marina Mastropietro
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveIndustria agro-food, disegno integrato, sicurezza alimentareAgro-food industry, integrated design, food safety
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa presenza di normative, spesso conflittuali, rende necessario stabilire delle priorità nelle scelteprogettuali. In particolare, è importante individuare materiali e tecnologie costruttive in grado di minimizza-re lo sviluppo dei microrganismi. Inoltre, occorre considerare l'ambiente di lavoro per i suoi rifles-si sul benessere degli operatori.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Univ. di Bologna, Univ. della Tuscia, Univ. della Basilicata,
Univ. di Catania
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca - Modelli progettuali ottimizzati;- Modelli di inserimento territoriale degli opifici;- Valorizzazione e miglioramento della qualità delle produzioni;- Miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza;- Corsi e seminari formativi per operatori, tecnici e enti di controllo.
Possibili applicazioni - Schede aziendali e modelli progettuali migliorativi alla luce dei punti critici individuati;- Messa a punto di manuali di autocontrollo per le aziende che ne sono sprovviste;- Linee guida sulla progettazione e gestione di nuove strutture relative agli indirizzi produttivi esaminati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sangiorgi F. Dioguardi L.(2006) PRIN 2003 La progettazione integrata nell’industria alimentare.Criteri progettuali e gestionali per il settore caseario.Dioguardi L., Franzetti L. (2006) Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghenel Nord Italia Ind.Alim.XLV,463,141:146
Titolo del progettoItaliano: La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagnaInglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia
Nome e cognome dei ricercatoriFranco Sangiorgi ([email protected])Loredana Dioguardi, Laura Franzetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFormaggi, prodtotti di montagna, produzioneCheese, mountains' produce, cheese making
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'Italia è ricca di prodotti alimentari che meriterebbero un maggiore valorizzazione. Tale obiettivosi scontra, però con la scarsa attenzione che è stata da sempre riservata ai piccoli produttori checaratterizzano le aree di montagna. In particolare, le carenze riscontrate sono dovute alla nonconoscenza degli aspetti applicativi legati alla applicazione delle normative sull'igiene e sicurezza.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: IMONT, IBAF, IARD, A&Q
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di soluzioni produttive, tecnologiche, meccanico-impiantistiche, organizzative,logistiche, di marketing e di tracciabilità della filiera tradizionale per il miglioramento quali-quan-titativo della qualità della Toma e per la valorizzazione del territorio. Creazione di banche dati.
Possibili applicazioni Individuzione di strategie di sviluppo territoriale, di nuove linee produttive alternative, riorganiz-zazione aziendale e territoriale, razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, deicosti, introduzione di layout e impianti più appropriati per le realtà studiate.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Dioguardi L. Sangiorgi F. (2008) Small dairies design to improve safety and workers’ welfare inmountain areas. e Dioguardi L. Franzetti L. Sangiorgi F. (2008) Environmental and surface hygie-nic quality of small dairies in mountain areas: suggestion to improve food safety. Proc. RAGUSA-SHWA 15-17Set.
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2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA
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Titolo del progettoItaliano: Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionaliInglese: Bioactive compounds from food plants and traditional food
Nome e cognome dei ricercatoriAngela Bassoli ([email protected])Gigliola Borgonovo, Leonardo Scaglioni
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiaveBioactive compounds, taste, TRPComposti bioattivi, sapore, TRP
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviMolte spezie ed erbe spontanee e/o coltivate utilizzate nella cucina tradizionale italiana ed este-ra contengono composti attivi sul sapore e sulla chemestesi. L'attivazione specifica su alcunirecettori delle famiglie GPCR e TRP dà luogo non solo alle proprietà gustative ma ad altre bioat-tività interessanti quali l'attività insetto-repellente o la percezione dei segnali dolorosi (nocicezio-ne). Il progetto utilizza il sapore come guida per l'identificazione e l'isolamento di nuovi principibioattivi di interesse alimentare, agrario, farmaceutico, cosmetico, erboristico.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Composti bioattivi con attività specifica sui recettori delle sensazione gustative e della chemeste-si delle famiglie GPCR e TRP; composti attivi sul chemical sensing; composti attivi nei meccani-smi di percezione della nocicezione.
Possibili applicazioni Additivi alimentari (composti sapidi, inibitori o modificatori del gusto); composti attivi sul chemi-cal sensing (es. insetticidi, insetto-repellenti, nematocidi) e sulla nocicezione (es. analgesici);estratti naturali di piante eduli per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, dietetico, agrario.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Bassoli et al., Chemistry and Biodiversity, 2008, 5, 1184-1194. A. Bassoli et al., J. Biorg. & Med. Chem., 2008, ( DOI 10.1016/j.bmc.2008.12.057).
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Titolo del progettoItaliano: Peptidi bioattivi di derivazione casearia Inglese: Bioactive peptides of dairy origin
Nome e cognome dei ricercatoriFrancesco Bonomi ([email protected])Stefania Iametti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 -20133 Milano
Parole chiavePeptidi bioattivi, proteine, industria caseariaBioactive peptides, proteins, dairy industry
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si è proposto l'isolamento di peptidi bioattivi da reflui di diversi processi di caseifica-zione.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Torchiani Impianti, BS; CaBre, BS; Stella Bianca, LO; Cas. Gervasina,
BS; CRA-ILC, LO
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Si è pervenuti all'isolamento in forma economicamente conveniente di proteine e peptidi conattività biologica interessanti dal punto di vista nutrizionale, farmacologico, e per altre applicazio-ni industriali.
Possibili applicazioni Nutraceutica, supplementazione alimentare, antimicrobici naturali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) P. Rasmussen, A. Barbiroli, F. Bonomi, F. Faoro, P. Ferranti, M. Iriti, G. Picariello, S. Iametti.Biopolymers (2007) 86, 57-72.A. Barbiroli, F. Bonomi, S. Benedetti, S. Mannino, L. Monti, T. Cattaneo, S. Iametti. J. Dairy Sci.,(2007) 90, 532-540
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare sul
tratto gastrointestinaleInglese: Comparison of high fibre cereal prototypes on intestinal health benefits
Nome e cognome dei ricercatoriM.Cristina Casiraghi ([email protected])D.Erba, Canzi, Zanchi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiaveProdotti da forno, prebiotici, ecosistema intestinale;Backery prod, prebiotic, intestinal ecosystem
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa fibra alimentare è considerata uno dei principali componenti funzionali della nostra dieta poi-ché promuove effetti fisiologici positivi come la capacità lassativa, l’attenuazione della colesterole-mia, la modulazione dei livelli ematici di glucosio. Alcune frazioni della fibra mostrano attività pre-biotica, favorendo lo sviluppo di microrganismi intestinali positivi per la salute umana.Lo studio sipropone di verificare meccanismi d'azione ed effetti funzionali di nuove formulazioni arricchite confibra alimentare e prebiotici sulla funzionalità intestinale e sul suo ecosistema microbiobico.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi di Modena; AAT-Univ. Cattolica del sacro Cuore di Piacenza
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Nuovi prodotti funzionali arricchiti in fibra alimentare e prebiotici.
Possibili applicazioni Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and NutritionalClaims.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Brighenti,F. et al .(1999) Eur J Clin Nutr 53 : 726-733Bianchi-Salvadori B. et al .(2001)New Microbiologica 24:23-33Casiraghi MC et al (2007 )J Appl Microbiol 103 :499–506.
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Titolo del progettoItaliano: Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzanteInglese: Biotechnological production of a soybean polypeptide with lipid lowering activity
Nome e cognome dei ricercatoriMarcello Duranti ([email protected])Alessio Scarafoni, Alessandro Consonni, Mariarosa Lovati
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSoia; proteina ipolipidemica; sovraespressioneSoybean; hypolipidemic protein; overexpression
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe proteine di soia sono da tempo considerate efficaci agenti di controllo della lipidemia ed in par-ticolare della colesterolemia. L'identificazione della catena polipeptidica della subunità alfa' dellabeta-conglicinina di soia responsabile di questa attività biologica in cellule modello ha portato alclonaggio ed alla sovraespressione in lievito di alcuni frammenti della stessa. Le ricerche prose-guono in direzione della verifica della attività di questi frammenti in modelli animali, della com-prensione del meccanismo d'azione e della identificazione del peptide minimo dotato di attività.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento Farmacologia, UNIMI; INDENA s.p.a., Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Cloni di Pichia pastoris esprimenti frammenti della catena polipeptidica alfa' di soia.Frammenti polipeptidici purificati.Anticorpi specifici.
Possibili applicazioni Il controllo delle concentrazioni ematiche dei lipidi nell'uomo è fondamentale nella prevenzionee trattamento delle iperlipidemie, che notoriamente sono tra gli agenti scatenanti di numerosemalattie cardiocircolatorie.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Duranti, P. Morazzoni, Patent N. WO03063608 (2003)C. Manzoni et al., J. Nutr. (2003) 133: 2149-2155M. Duranti et al., J. Nutr. (2004) 134: 1334-1339
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Titolo del progettoItaliano: Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupinoInglese: Hypoglicemic activity of conglutin gamma, a lupin seed protein
Nome e cognome dei ricercatoriMarcello Duranti ([email protected])Alessio Scarafoni, Chiara Magni, Livio Luzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveProteina di lupino, glicemia, insulinaLupin protein, glycaemia, insulin
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNella medicina tradizionale i semi di lupino sono da tempo descritti come prodotto antidiabetico,ma fino ad ora non è stata individuata la molecola responsabile di questo effetto. La conglutinagamma, proteina del lupino in grado di interagire in vitro con insulina, sembra un'ottima candi-data. Per questo motivo sono state realizzate prove da carico di glucosio in ratti pretrattati conconglutina gamma. Inoltre mioblasti di topo sono stati stimolati con conglutina gamma per veri-ficare un'eventuale azione insulino-mimetica della proteina.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: INDENA, Milano; Facoltà Scienze Motorie, UNIMI; Unità Nutrizione-
Metabolismo Osp. S. Raffaele
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Le prove da carico di glucosio hanno dimostrato che la somministrazione orale di conglutinagamma induce una significativa riduzione dei valori di glucosio nel sangue. La stimolazione dimioblasti di topo con la proteina induce l'attivazione della cascata di chinasi tipica dell'insulina.
Possibili applicazioni Possibile impiego della conglutina gamma nel controllo della glicemia e delle malattie insulino-correlate.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C. Magni et al., J. Nutr. Biochem. (2004) 15: 646-650Morazzoni P., Duranti M., Patent N.WO2004071521
Titolo del progettoItaliano: Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoniInglese: Metabolic effects of isoflavones intake
Nome e cognome dei ricercatoriDaniela Erba ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - 20133 Milano
Parole chiaveIsoflavones; antioxidant; human healthIsoflavoni; antiossidanti; salute umana
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli isoflavoni sono composti polifenolici presenti in particolare nella soia e prodotti derivati. Laloro rilevanza per l'uomo risiede sia nella capacità di legarsi ai recettori estrogenici endogeni chenella possibile attività antiossidante. Le ricerche hanno indagato quest'ultima attività sia in vitroche in soggetti sani supplementati con isoflavoni. Le ricerche proseguono ampliando lo spettrodelle possibili attività biologiche esercitate da questi composti (metabolismo lipidico, glicemico,osseo) in soggetti sani.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Le ricerche hanno confermato sia in vitro, con colture cellulari immortalate e primarie, che in sog-getti sani supplementati con alimenti a base di soia l'attività antiossidante degli isoflavoni. Sonoin fase di elaborazione i dati relativi agli effetti metabolici degli isoflavoni.
Possibili applicazioni L'assunzione degli isoflavoni, esercitando diverse attività biologiche (estrogenica ed antiossidan-te), può contribuire a mantenere lo stato di salute, in particolare nelle donne in post-menopausa.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Foti P, Erba D, et al Arch Biochem Biophys 2005;433:421-427 22.Foti P, Erba D et al Nutr Res 2006,26:284Spadafranca A, Erba D et al Nutr Met Card Dis 2008;18(9):e45
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Titolo del progettoItaliano: Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione
con l'ospiteInglese: Molecular characterization of probiotic bacteria and study of host-microbe interactions
Nome e cognome dei ricercatoriSimone Guglielmetti ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Parole chiaveBatteri probiotici, bifidobatteri, immunomodulazioneProbiotic bacteria, immunomodulation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'obiettivo di questa ricerca è quello caratterizzare a livello molecolare i microrganismi probioticie di valutare i meccanismi di interazione con l'ospite attraverso prove in vitro e in vivo, con par-ticolare attenzione nei riguardi della loro attività immunostimolante.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni Questa ricerca si propone di migliorare la formulazione di preparati alimentari a base di probioti-ci o di proporre nuovi prodotti innovativi a base di batteri probiotici con manifestate proprietàimmunostimolanti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Guglielmetti S. et al. (2006) Applied Microbiology and Biotechnology 74,1053-1061.Guglielmetti S. et al. (2008) Applied and Environmental Microbiology 74,1284-1288.Guglielmetti S. et al. (2008) International Journal of Food Microbiology 124,285-290.
Titolo del progettoItaliano: Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazioneInglese: Evaluation of functional properties of typical and new foods
Nome e cognome dei ricercatoriMarisa Porrini ([email protected]) Patrizia Riso
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveProprietà funzionali salute, interventi dieteticiFunctional properties, health, nutritional studies
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto consiste nella validazione, mediante studi di intervento dietetico su gruppi di volonta-ri, delle proprietà funzionali e salutistiche di specifici alimenti e/o componenti di interesse nutri-zionale. A tale scopo si prevede la valutazione di diversi biomarker di funzione o attività correla-ti a specifiche malattie cronico-degenerative.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Alimenti e formulazioni alimentari con specifiche caratteristiche funzionali e/o salutistiche.
Possibili applicazioni La dimostrazione delle proprietà funzionali e salutistiche degli alimenti è necessaria per suppor-tare la definizione di claim salutistici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Guarnieri S, Riso P, Porrini M. Brit J Nutr 2007;97:639.Riso P, Visioli F, Grande S, et al. J Agric Food Chem 2006;54:2563.Riso P, Martini D, Visioli F, Martinetti A, Porrini M. Nutrition and Cancer 2009;61:23.Riso P, Brusamolino A, Moro M, Porrini M. Int J Food Sci Nutr in press.
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Titolo del progettoItaliano: Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione Inglese: Evaluation of satiating properties of typical and new foods
Nome e cognome dei ricercatoriMarisa Porrini ([email protected]) Patrizia Riso
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveAlimenti, sazietà, appetito Foods, satiety, appetite
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali degli alimenti giocano un ruolo importante nelmodulare i meccanismi di controllo dell'appetito. La formulazione di alimenti nuovi può quindiprendere in considerazione anche la loro capacità di influenzare i consumi alimentari. Il progettoconsiste nella valutazione delle proprietà sazianti di specifici alimenti su gruppi di volontari appo-sitamente arruolati. A tale scopo si effettua il rilevamento delle sensazioni soggettive correlateall'assunzione di cibo e la valutazione oggettiva dei consumi alimentari.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Alimenti e formulazioni alimentari con definite proprietà sazianti o appetizzanti.
Possibili applicazioni Formulazione di alimenti che rispondono a particolari esigenze di gruppi di popolazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Berti C, Riso P, Brusamolino A, Porrini M. Brit J Nutr 2005;94:850-858.Berti C, Riso P, Porrini M. J Am Coll Nutr 2008;00(0)
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Titolo del progettoItaliano: Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress
ossidativo in soggetti anzianiInglese: Evaluation of the antioxidant status of a sample of elderly subjects following
interventions with diets poor or rich in natural antioxidant compounds
Nome e cognome dei ricercatoriPaolo Simonetti ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche - Sezione NutrizioneUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveOxidative stress, Markers, Elderly subjects
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviDiversi studi dimostrano che sostanze antiossidanti, assunte con la dieta, sono in grado di modu-lare lo stress ossidativo e ritardare il declino cognitivo. Obiettivo è effettuare uno studio di inter-vento con diete ricche e povere di antiossidanti in un gruppo di soggetti anziani e monitorare leconcentrazioni plasmatiche di vitamine antiossidanti, carotenoidi, folati, betaina; negli eritrociti ilivelli di glutatione, l’attività della glutatione perossidasi e superossido dismutasi; nelle urine lequantità di isoprostani e 8-oxo-2’-desossiguanosina.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dip Scienze Sanitarie Applicate-Dip Medicina Interna Terapia
Medica-UNIPV;Dip Sanità Pubblica-UNIPR
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Individuare specifici biomarkers dell’invecchiamento e la loro correlazione con interventi dietetici.Capire se un miglioramento qualitativo della dieta con alimenti naturalmente ricchi di antiossidan-ti corrisponda a un miglioramento dello stato ossidativo e dei markers legati all'invecchiamento.
Possibili applicazioni Suggerire corretti comportamenti alimentari per ridurre il rischio di stress ossidativo ed invecchia-mento precoce nella popolazione anziana.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Turconi G., Simonetti P., Brusamolino A., Martini D., Rondanelli M., Cuzzoni G., Ricevuti G., RoggiC., Cena H. Potenziale antiossidante in un gruppo di pazienti affetti da malattia di Alzheimer -SINU - Invecchiamento e longevità: evidenze in campo nutrizionale – Roma, Italy, December 11-12, 2008
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Titolo del progettoItaliano: Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la
daidzeina nel composto bioattivo equoloInglese: Identification of intestinal microbiota able to convert daidzein in the bioactive
compound S-equol
Nome e cognome dei ricercatoriPaolo Simonetti ([email protected])Enrica Canzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveDaidzein; Equol; Metabolism
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviValutare la capacità di produrre equolo in donne pre- e menopausa effettuando test di fermen-tazione in vitro in anaerobiosi su campioni fecali. Studiare la componente microbica intestinaleresponsabile della biotrasformazione procedendo alla selezione e caratterizzazione, mediantetest fisiologici e molecolari, di colture microbiche miste e pure attive nella conversione della daid-zeina e/o della DHD in equolo. Studiare in vivo il metabolismo della daidzeina verificando a livel-lo plasmatico ed urinario la capacità di produrre S-equolo e gli altri intermedi di trasformazione.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Stima della capacità della popolazione di produrre S-equolo partendo da daidzeina assunta oral-mente. Determinazione della cinetica plasmatica della daidzeina e dei suoi metaboliti. Indentificazione di colture microbiche in grado di trasformare la daidzeina in equolo.
Possibili applicazioni Identificazione di ceppi batterici con potenzialità probiotiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) The role of diet in the metabolism of daidzein by human faecal microbiota sampled from ItalianvolunteersC Gardana, E Canzi, P Simonetti. J Nutr Biochem 2008, doi.org/10.1016/j.jnutbio.2008.08.006
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Titolo del progettoItaliano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano
(Vaccinium corymbosum L.)Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes
Nome e cognome dei ricercatoriAnna Spinardi ([email protected])Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano
Parole chiaveBlueberry, antocyanin content, ascorbic acid
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato inte-resse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrien-ti (antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importan-te nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzio-ne degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della matu-razione, in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini
(Sondrio)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli tota-li e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto saluti-stico e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale.
Possibili applicazioni Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamentodell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology andTechnology 50:31-36. Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In pressSpinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press
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Titolo del progettoItaliano: Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili del
Sud d’ItaliaInglese: Decision support systems to manage water resources at irrigation district level in
Southern Italy using remote sensing information
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Acutis ([email protected])Ettore Bernardoni, Alessia Perego
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveGestione risorse idriche, GIS, modelliHydric resource management, GIS; cropping systems model
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto intende sviluppare un approccio metodologico integrato, per l'ottimizzazione delle risorseidriche in comprensori meridionali caratterizzati da sistemi colturali irrigui ad alto valore aggiunto, chepossa essere utile alle autorità preposte alla pianificazione territoriale.Il supporto decisionale che si intende produrre si basa su: telerilevamento da satellite, modelli di simu-lazione e sistemi Informativi Geografici (GIS) per la gestione dei parametri di tipo distribuito riguardan-ti clima, suolo, sistemi colturali di un determinato territorio, loro regionalizzazione e mappatura.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: C.R.A. - Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti
Caldo-Aridi. Bari
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni (modello AQUATER) che integri dati colturali epedoclimatici, assimilando nel modello le informazioni derivanti da satellite e interfacciandolocon il GIS, i cui dati saranno spazializzati geostatisticamente individuando così aree omogenee.
Possibili applicazioni Possibilità di stimare settimanalmente su scala territoriale i consumi idrici colturali, correggendoi bilanci idrici con i dati satellitari utilizzando il modello AQUATER. Ciò permette di prevedere situa-zioni di emergenza idrica aumentando l'efficacia nella pianificazione degli interventi irrigui.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Acutis M., Rinaldi M., Mattia F., Perego A., 2008. Integration of a crop simulation model and remo-te sensing information. Proceedings of International Symposium on Crop Modeling and DecisionSupport, 19-22 April, Najing ( China ), pdf. 8029.
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Titolo del progettoItaliano: Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecniciInglese: Production of bio-hydrogen and renewable energy from husbandry wastes
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected]) Barbara Scaglia; Andrea Schievano
Afferenza del ricercatore responsabileSezione di Chimica Agraria - Dip. Produzioni VegetaliUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveIdrogeno, energie rinnovabili, biomasseHydrogen, renewable energy, biomasses
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto mira a studiare e ottimizzare un sistema di produzione di idrogeno e metano basatosu un innovativo processo di fermentazione anaerobica a due stadi, alimentato con sottoprodot-ti agricoli quali reflui zootecnici e biomassa. L’interesse per la fermentazione a due stadi separa-ti, rispetto alla classica generazione anaerobica di biogas, si giustifica, oltre che per la significati-va produzione di bio-idrogeno nella prima fase del processo, per l’elevata resa di metano che siottiene nella seconda fase. Sarà costruito un impianto pilota da installare presso l’azienda agrico-la sperimentale dell’Università degli Studi di Milano.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ingegneria Agraria, Università degli Studi di Milano
Sezione di Microbiologia Dip. Sc. Tecn. Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di MilanoEdison SpA MilanoRhön Energie Systeme Gehaus GmbH Gehaus (D)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati acquisiti nella ricerca permetteranno di quantificare l’incremento di energiaprodotta dalla fermentazione a due stadi rispetto alla digestione anaerobica tradizionale e di valu-tare la sostenibilità economica di tale tecnologia, così come gli eventuali benefici ambientali.
Possibili applicazioni L'idrogeno prodotto nella fermentazione e opportunamente purificato, verrà utilizzato per alimen-tare una pila a combustibile PEM per la produzione di energia elettrica a “emissione zero” a livel-lo aziendale. Verrà altresì sperimentato l’uso di un sistema di micro-cogenerazione basato su tur-bina a gas, alimentato da metano o da miscela metano/idrogeno.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Schievano, A. Tenca, R. Oberti, F. Adan, An operational strategy to produce Bio-hydrogen: theuse of digestate for process control. Atti di Ecomondo, 2008Partecipazione orale al HYdrogen – POwer THeoretical and Engineering Solutions InternationalSymposium (Hypothesis 2009)
Titolo del progettoItaliano: Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici e
qualità del digestatoInglese: Nitrogen balance in the biogas production from organic manure and quality of digestate
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani([email protected])Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveDigestione anaerobica; azoto; spettroscopia NMRAnaerobic digestion; nitrogen; NMR spectroscopy
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviMonitoraggio del processo di digestione anaerobica in diversi impianti di scala reale operanti condiverse condizioni di processo (temperatura di esercizio, matrici utilizzate, ecc..), finalizzato a trac-ciare un quadro completo della mobilità dell’azoto. Studio delle caratteristiche fertilizzanti deidigestati finali e dell’evoluzione della componente organica a mezzo di 13C CPMAS NMR.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I dati raccolti e la loro elaborazione statistica, dovrebbero permettere di tracciare un quadro atten-dibile e dettagliato della ripartizione dell’azoto nei flussi di materia che entrano ed escono in unimpianto di digestione anaerobica, evidenziando eventuali possibilità d’intervento a basso costoper una migliore gestione dell’azoto attraverso i processi di digestione anaerobica.
Possibili applicazioni Il controllo degli input ed output di azoto risultano essere fondamentali nell’applicazione a scalaterritoriale della Direttiva Nitrati. Inoltre, le caratteristiche spettroscopiche della componenteorganica dei digestati da utilizzarsi in agricoltura, forniscono utili informazioni circa il loro poten-ziale di mineralizzazione e quindi di disponibilità di elementi nutritivi, tra i quali, anche l’azoto.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Biomasse per BiogasInglese: Biomasses for Biogas
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBiogas; energia; digestione anaerobica
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL’obiettivo del progetto è quello di fornire informazioni tecnico-economiche circa la filiera produt-tiva di energia da biogas in seguito a digestione anaerobica di colture vegetali energetiche ed altriscarti organici reperibili sul territorio lombardo.Il progetto si propone di perseguire tali obiettivi permezzo di uno studio completo della filiera produttiva: 1) produzione delle biomasse energetichevegetali e reperimento di biomasse di scarto; 2) produzione di biogas su scala di laboratorio ereale; 3) produzione di energia da biogas; 4) valutazione economica della filiera produttiva.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Monsanto s.p.a., Associazione Kiloverde
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Stima delle colture erbacee realizzabili nell’aerale di pianura lombarda e ruolo delle biomasse discarto nella produzione di energia rinnovabile: aspetti economici, agronomici e rese energetiche.
Possibili applicazioni Produzione di biogas ed energia in Regione Lombardia attraverso la valorizzazione delle biomas-se di scarto.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Schievano et al., Bioresource Technology, (2008) 99, 8112–8117.
Titolo del progettoItaliano: Metodi enzimatici per abbassare il “pour point” del biodiesel a base di olio di palmaInglese: Lowering the pour point of palm oil bio-diesel by enzymatic desaturation
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Silvia Salati, Roberto Pilu, Elena Cassani
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBiodiesel, olio di palma, desaturasiBiodiesel, palm oil, desaturase
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli oli vegetali ricchi di acidi grassi monoinsaturi possono essere utilizzati come fonti rinnovabili,l’aumento della quantità di questi ultimi offre la possibilità di modificare le proprietà fisiche di olivegetali. La via enzimatica rappresenta una valida alternativa, per abbassare la temperatura disolidificazione, ai metodi chimici e fisici comunemente utilizzati che possono causare variazioninelle altre proprietà del biodiesel. Le ricerche proseguono in direzione della verifica dell’attivitàdesaturasica di enzimi di origine vegetale sull’olio di palma.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Estrazione e purificazione di enzimi di origine vegetale in grado di desaturare gli acidi grassi del-l'olio di palma.
Possibili applicazioni Abbassare la temperatura di solidificazione del biodiesel a base di olio di palma attraverso l'uti-lizzo di metodi enzimatici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie Inglese: Nanostructure biomasses modification for bioenergies production
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano, Marinella Broglia
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBiocarburanti; nanostrutture; biomasseBiofuel; nanostructure; biomasses
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa composizione ultrastrutturale delle biomasse è un fattore fisico limitante l'attivà enzimatica ela sua modificazione attraverso attacchi chimici e metodi fisici ne può determinare un miglior uti-lizzo nel campo della produzione di bioenergie. Si intende quindi studiare gli effetti chimico-fisi-ci dei trattamenti sulla composizione di biomasse di diversa origine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Enea
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Valutazione delle modificazioni strutturali nelle biomasse.
Possibili applicazioni Maggior facilità di trattamento delle biomasse nella produzione di bioenergia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Adani F., Salati S, Spagnol M., Tambone F., Genevini P., Pilu R and Nierop K. (2009). Nanometerscale structure of alkali-soluble bio-macromolecules of maize plant residues explains their recal-citrance in soil.Chemosphere (in press)
Titolo del progettoItaliano: Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione di suoli
da pesticidi Inglese: Study of the surfactant properties of humic acid and their application to decontaminate soils
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Fabrizio Adani, Barbara Scaglia
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveProprietà surfattanti, acidi umici, pesticidiSurfactant properties, humic acid, pesticide
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli acidi umici sono surfattanti di origine naturale in grado di favorire la solubilizzazione di mole-cole idrofobiche come i pesticidi. Il progetto intende valutare la capacità degli acidi umici estrat-ti da biomasse di solubilizzare i pesticidi presenti in suoli contaminati.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Catania
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La ricerca ha prodotto già alcune pubblicazioni a livello internazionale e la nascita di nuove col-laborazioni scientifiche.
Possibili applicazioni L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione dei suoli da pesticidi permetterebbela diffusione della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimi-che anch'esse inquinanti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Montoneri E., Boffa V., Savarino P., Tambone F., Adani F., Micheletti L., Gianotti G., Chiono R.(2008). Use of biosurfactants from urban wastes compost in textile dyeing and soil remediation.Waste Management, in press.
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Titolo del progettoItaliano: Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione
fotocalitica di acque inquinate da CrVIInglese: Fotocatalysis remediation of water contaminated with CrVI using humic acid
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Fabrizio Adani, Barbara Scaglia
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAcidi umici, cromo esavalente, fotocalisiHumic acid, exavalent cromium, fotocatalysis remediation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa contaminazione da CrVI delle acque superficiali è di elevata pericolosità per la salute umana.Al momento è in studio la possibilità di ridurre il CrVI a CrIII per mezzo di processi fotocalitici.L'utilizzo di molecole con attività di scavenger permettere di aumentare l'efficienza del processo.Il progetto intende valutare la possibilità di utilizzo degli acidi umici, molecole di origine natura-le, in sostituzione degli scavenger chimici al momento in uso.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica, UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione da cromo permetterebbe la diffusio-ne della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche anch'es-se inquinanti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Quadri, G., Chen X., Jawitz, J., Tambone F., Genevini P.L., Faoro F., Adani F. (2008). Bio-based surfac-tant-like molecules from organic wastes: the effect of waste composition and composting processon surfactant properties and on the ability to solubilize tetrachloroethene (PCE). Environ. Sci. T
Titolo del progettoItaliano: Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulateInglese: Evolution of organic matter of municipal solid waste in laboratory scale landfill
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Barbara Scaglia, Silvia Salati
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveMSW, discariche, impattoMSW, landfill, impact
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto intende studiare l'evoluzione della sostanza organica di rifiuti organici in reattori disca-rica di laboratorio. Il progetto prevede l'incubazione di rifiuti urbani con differente grado di stabi-lità biologica per 1 anno. Nel corso dell'incubazione i campioni di rifiuto saranno caratterizzati daun punto di vista biologico, chimico e fisico.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Sorain Cecchini Tecno
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca
Possibili applicazioni Lo studio dell'evoluzione delle sostanza organica in discarica permetterà di trovare relazioni tral'emissione di gas serra (CH4), la tendenza delle discariche ad agire da sink di carbonio e le carat-teristiche della sostanza organica.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Scaglia B. and Adani F. (2008). An index for quantifying the aerobic reactivity of municipal solidwastes and derived waste products. Sci Total Environm. , 394, 183-191.
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Titolo del progettoItaliano: Influenza della modificazione genetica sull’ultrastuttura del mais e possibili
applicazioni nella produzione di bionergie e biocarburantiInglese: Influence of genetic modification on maize ultrastucture and possible applications
to bioenergies and biofuels production
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Salvatore Roberto Pilu
Afferenza del ricercatore responsabileDip. Produzione Vegetale, Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveModificazione genetica, bioenergia, ultrastrutturagneteic modification, bioenergy, ultrastructure
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si pone l'obiettivo di verificare l'influenza di modificazioni genetiche sulla ultrastruttu-ra fisica delle piante di mais. Al medesimo tipo di coltura saranno apportate differenti modifica-zioni genetiche di tipo BM3, atte a ridurre il contenuto di lignina in favore della cellulosa. Sarannoquindi fatti studi a livello di nano-scale per verificare variazioni di micro o meso porosità. La strut-tura chimica sarà studiata usando risonanza magnetica nucleare e analisi chimiche. Attraversotest biologici, si verificherà invece un'attesa variazione della degradabilità della sostanza organi-ca. Risposte positive aprirebbero la strada a possibili applicazioni nella produzione di bio-carbu-ranti di seconda e terza generazione da colture energetiche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Possibile influenza della modificazione genetica (tipo BM3) sulla microstruttura, la composizionechimica e la degradabilità della sostanza organica della pianta del mais.
Possibili applicazioni Miglioramento delle rese nell'utilizzo del mais per produzione di bio-fuels di seconda e terzagenerazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Monitoraggio degli odori nella stabilizzazione dei rifiuti solidi urbaniInglese: Measurement of the potential odour emission during aerobic and anaerobic biostabilization
processes of municipal solid waste
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Valentina Orzi, Barbara Scaglia, Giuliana D'Imporzano
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale, sezione Fisiologia Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBiostabilizzazione, Naso elettronico, Composti ogranici volatiliBio-stabilization, Electronic Nose, Volatile Organic Compounds
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNegli ultimi 30 anni, gli odori provenienti da impianti per il trattamento dei rifiuti sono diventati ungrave problema ambientale. E' risaputo che l'odore deriva dai processi degradativi, aerobici, ma so-prattutto anaerobici, a carico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. E' quindi di attuale in-teresse la conoscenza più approfondita degli odori emessi durante queste lavorazioni in modo dapotere migliorare i processi e di conseguenza diminuire la formazioni di odori fastidiosi e dannosiper l'ambiente.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto Mario Negri, PCA Technologies s.r.l.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La caratterizzazione approfondita della composizione degli odori, provenienti dalle diverse fasi distabilizzazione, ha permesso di trovare una stretta correlazione tra fase degradativa e produzionedi odore che strumentalmente può essere determinata tramite l'utilizzo del Naso Elettronico.
Possibili applicazioni La popolazione è diventata più sensibile alle questioni della qualità dell'aria e raramente tollera lapresenza di odori. Per questo motivo, gli organismi di regolamentazione richiedono un affidabilemetodo per valutare l'impatto degli odori provenienti dagli impianti di trattamento dei rifiuti.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) D’Imporzano G., Crivelli F., Adani F. (2008) Science of the Total Environment 402: 278-284.Pierucci P., Porazzi E., P. Martinez M., Adani F., Carati C., Rubino F. M., Colombi A., Calcaterra E.,Benfenati E. (2005) Chemosphere 59: 423-430.
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Titolo del progettoItaliano: Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischioInglese: Use of sewage sludge in agriculture: risk analysis
Nome e cognome dei ricercatoriFabrizio Adani ([email protected])Fulvia Tambone, Silvia Salati, Manuela Spagnol
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFanghi di depurazione; metalli pesanti; xenobioticiSewage sludge; heavy metals; xenobiotics
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviStudio effettuato su due differenti siti (coltivati a riso e mais) sottoposti a trattamento pluriennalecon fanghi di depurazione (più due siti di controllo), delle concentrazioni nel terreno e nei vege-tali di diossine e furani, PCB, idrocarburi policiclici aromatici, solventi volatili, alchilfenoli e microin-quinanti inorganici. Valutazione delle quantità di assunzione alimentare e messa a punto di unmodello di bioaccumulo per stimare l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambien-tale, da confrontare con i valori descritti dalle linee guida internazionali. Particolare attenzione saràdedicata alla determinazione della qualità dei suoli a mezzo di indici statici e dinamici.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di un modello di un modello di bioaccumulo specifico, che permetterà di stimarel'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale di xenobiotici. Il modello verràimplementato su un foglio di Excel al fine di renderlo utilizzabile a persone esterne.
Possibili applicazioni Il modello messo a punto sarà di supporto per la valutazione su scala territoriale del rischio lega-to all’utilizzo dei fanghi di depurazione su colture agrarie.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Adani F., Tambone F. (2005). Long-term effect of sewage sludge application on soil humic acids.Chemosphere, 60,9: 1214-1221.
Titolo del progettoItaliano: Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo Inglese: A framework for agricultural characterisation
Nome e cognome dei ricercatoriStella Agostini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveAgricoltura, patrimonio rurale, pianificazioneAgriculture, Rural heritage, Planning
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca definisce una metodologia di analisi preventiva per valutare gli effetti e la caratterizza-zione del sistema agricolo sul territorio. I risultati si sviluppano, anche alla luce dei documenti diriferimento internazionali, definendo una serie di indicatori multicriteri delle caratteristiche storicoculturali e paesistiche delle aree interessate dall'agricoltura. Lo studio, grazie ai contributi provin-ciali della Lr. 9/93, è stato applicato a casi esemplificativi del territorio della provincia di Milano.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Legambiente, Associazione per la salvaguardia
del Borgo di Viboldone
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Il metodo guida a valutare la congruenza dei progetti in area agricola, come richiesto dalle nor-mative vigenti (Lr. 12/05), fornendo criteri per individuare il patrimonio rurale, guidare le trasfor-mazioni in area agricola e riqualificare e valorizzare il territorio agroforestale.
Possibili applicazioni Definizione degli ambiti agricoli strategici e definizione del valore delle aree agricole, individua-zione, rilievo, catalogazione e classificazione del patrimonio rurale, strumenti di appoggio allaprogettazione e alla pianificazione in area agricola/rurale (PGT, PTCP).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini. (2007).Vernacular rural housing. Heritage in the landscape. In "Landscape and ruralheritage", Council of EuropeS. Agostini et alter (2006). Il patrimonio rurale vernacolare ai margini della metropoli. Milano.LibreriaClup, ISBN 88-7090-849-6, pp. 1-238
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Titolo del progettoItaliano: Riconoscere e valutare il patrimonio ruraleInglese: Guidance on rural heritage assessment
Nome e cognome dei ricercatoriStella Agostini ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 MilanoCentro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi per i Beni Culturali
Parole chiavePatrimonio rurale, beni culturali, paesaggioRural heritage, Cultural values, Landscape
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca, oggetto di un Memorandum of understanding fra Unimi e UNESCO World Heritage,coinvolge 24 università in 4 continenti nell'ambito del Forum UNESCO University & Heritage conl'obiettivo di riconoscere il patrimonio rurale proprio di ogni luogo e definirne i criteri di prese-lezione per l’inserimento nel World Heritage List. L'individuazione di un patrimonio rurale verna-colare è tesa ad implementare i criteri di valutazione definiti dall'Icomos, allargandone la letturaa tutte le relazioni umane, ambientali e paesistiche generate dalle scelte agricole nel tempo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Forum UNESCO UNiversity&Heritage, UNESCO WHC and università
partners del progetto
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Parametri per applicare la Convenzione UNESCO 1972 alle risorse culturali prodotte dall’agricoltura ericonoscerne l'eccezionalità ai fini di un'eventuale proposta di inserimento nel World Heritage List.
Possibili applicazioni A livello internazionale: aggiornamento della Convenzione UNESCO 1972 e della ConvenzioneEuropea del Paesaggio sugli ambiti rurali. A livello nazionale e locale: D. Lgs.42/2004 e gestio-ne dei progetti agricoli in aree protette.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini, (2008), Agriculture, terre et identité populaire en Italie,. In Futuropa, n.1, Counseild’Europe, Strasbourg pp. 22-24S. Agostini S., P. Kaplan P., J. Tomasi, A. Chaturvedi A (2006). Role of agricultural & agro-pastoralpractices in the formation of cultural landscapes in 3 continents
Titolo del progettoItaliano: Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di ossidoriduzione dell'arsenicoInglese: Rhizosphere bacteria involved in arsenic redox processess
Nome e cognome dei ricercatoriVincenza Andreoni ( [email protected])Lucia Cavalca, Enrica Canzi, Raffaella Zanchi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133-Milano
Parole chiaveBatteri rizosferici, Arsenito, ArsenatoRhizobacteria, Arsenite, Arsenate
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviAnalizzare la composizione della comunità batterica delle rizosfere di piante spontanee in cresci-ta su terreni contaminati da arsenico con metodi colturali e molecolari al fine di ampliare le cono-scenze sulla distribuzione ambientale dei batteri arsenico-resistenti e dei sistemi per la detossi-ficazione da arsenico. Isolare batteri capaci di ossidare As(III) e ridurre As(V) e con caratteristichedi promozione di crescita della pianta per un loro utilizzo in processi di biorisanamento.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Napoli, Torino, Sassari, Viterbo.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Microrganismi arsenito-ossidanti, arsenato-riducenti, sonde molecolari di rilevamento di sistemidi resistenza all'arsenico.
Possibili applicazioni Rimozione dell'arsenito da acque inquinate. Mobilizzazione dell'arsenico nei suoli.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S.P. Bachate, L. Cavalca, V. Andreoni. “Arsenic resistant bacteria isolated from agricultural soils ofBangladesh and characterization of arsenate reducing strains”. Journal of Applied Microbiologydoi: 10.1111/j.1365-2672.2009.04188.x.
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Titolo del progettoItaliano: Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea collina/afidi/predatoriInglese: Spatio-temporal dynamics of the multrophic Achillea collina/aphid/predator system
Nome e cognome dei ricercatoriJohann Baumgartner ([email protected])Pablo Morlacchi, Moira Madeo
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveTritrophic population system, herbivore plant interactions, secondary plant compounds
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL'obiettivo del progetto è di migliorare la conoscenza sulla dinamica temporale di un sistemamultitrofico per implementare un sistema di gestione più efficiente. Il sistema è composta dadiverse popolazioni che vivono a livelli trofici diversi (pianta, afidi, predatori). La dinamica di que-ste popolazioni e la loro interazione viene rappresentata con modelli esplicativi. La considerazio-ne delle sostanze secondarie nell'analisi permette la definizione di una strategia di coltivazioneche cerca un rendimento alto e stabile delle sostanze di interesse per la medicina umana.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La conoscenza della composizione del sistema di produzione e della formazione di rendimentodella pianta.
Possibili applicazioni Pianificazione strategica della coltura comprendendo la scelta del sito per la produzione e lagestione delle popolazioni di insetti associati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Giorgi, A. et al. (2009). Aphid infestations influence growth and bioactive compounds, and indu-ce resistance in Achillea collina Becker ex Rchb. Convegno: Plants from High Altitude –Phytochemistry and Bioactivity. University Centre Obergurgl/Tyrol, Austria
Titolo del progettoItaliano: Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell'impiego agronomicoInglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application
Nome e cognome dei ricercatoriLuca Bechini ([email protected])Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveMineralizzazione, Analisi rapide, AzotoMineralisation, Rapid analyses, Nitrogen.
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIn Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problemagestionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dina-mica di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose equindi raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nelvicino infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sonostati sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentonostime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fer-tilizzante nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quotaorganica.
Possibili applicazioni Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da labora-torio e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazioneconsentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637.G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69.P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265.P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222.L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008)
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Titolo del progettoItaliano: Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti
correlatiInglese: Energy production from energy crop biomasses by means of anaerobic digestion and
mitigation of the related environmental impacts
Nome e cognome dei ricercatoriStefano Bocchi ([email protected]) Pierluigi Navarotto, Tommaso Maggiore, Massimo Brambilla, Marco Negri, Andrea Manfredini,Giovanni Cabassi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione Vegetale Sez Agronomia e Coltivazioni Erbacee, Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria Via Celoria, 2 20133 Milano
Parole chiaveBiogas, Digestione Anaerobica, BiomasseBiogas, Anaerobic Digestion, Biomass
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviStudio del processo di digestione anaerobica delle biomasse finalizzato alla produzione di bio-gas e dei sistemi biologici per la produzione di energia attraverso la valutazione della potenzia-lità metanigena di matrici di origine agricola, di scarti dell’attività agro-indusriale e di allevamen-to intensivo, lo studio delle problematiche connesse alla produzione di energia con sistemi bio-logici e implementazione di tecnologie per la gestione e mitigazione di ogni aspetto dell'impat-to connesso a tali attività produttive.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: ERSAF Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sistema di attrezzature e protocolli di laboratorio per la caratterizzazione di matrici di diversa ori-gine per il loro potere metanigeno e la resa in energia attraverso la fermentazione anaerobica.Banca-dati delle rese energetiche delle diverse matrici organiche.
Possibili applicazioni Ottimizzazione della gestione di impianti aziendali di fermentazione anaerobica, gestione deimalfunzionamenti, servizio di ottimizzazione tecnico economica della razione del fermentatore econtrollo dei problemi agroambientali correlati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.Navarotto P. Inf. Agrario. n.3, 2006.Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006.Navarotto P., Navarotto L. Inf. Zootecnico. n.. 2, 2006.M. Guarino, C. Fabbri, M. Brambilla, L. Valli, P. Navarotto. Transactions of the ASABE, 2006, 49 (3).
Titolo del progettoItaliano: Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecniciInglese: Biohydrogen production from biomass and agricultural waste
Nome e cognome dei ricercatoriLuigi Bodria ([email protected])R. Oberti, A. Tenca
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria,2 - 20133 Milano
Parole chiaveAgroenergie, bioidrogeno, controllo di processo Agro-energy, biohydrogen, process control
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviSeparando il processo di digestione anaerobica in due stadi in serie tra loro, oltre a metano, siottiene una produzione significativa di bioidrogeno a partire da fonti rinnovabili, quali biomassevegetali o scarti organici.Gli studi in corso mirano a definire le condizioni ottimali di processo e adeguate soluzioni tecno-logiche, capaci di garantire la massima produzione di energia complessiva dalle due fasi: idroge-nica e metanogenica.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DISTAM e DiProVe - Università degli studi di Milano
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Prototipi di reattori automatizzati a scala di laboratorio; caratterizzazione del potenziale produtti-vo delle principali biomasse di interesse agricolo; sviluppo di sensori per la determinazione dipotenziali instabilità di processo.
Possibili applicazioni Produzione di bioidrogeno in azienda agricola; valorizzazione energetica di matrici organiche discarto; soluzioni tecnologiche per il controllo automaico dei processi di fermentazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Schievano et al. (2009), "An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the use of digestatefor process control", Proc. HypothesisVIIIOberti e Daffonchio (2009), "Idrogeno da biomasse: bioprocessi microbici di produzione, tecnolo-gie di utilizzo e possibili scenari di sviluppo", I Georgofili
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Titolo del progettoItaliano: Digestione anaerobica di biomasse di scartoInglese: Anaerobic digestion of waste biomasses
Nome e cognome dei ricercatoriDaniele.Daffonchio ([email protected])Claudia Sorlini, Sara Borin, Aurora Rizzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveDigestione Anaerobica, biogas, bioidrogenoAnaerobic digestion, biogas, biohydrogen
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di mettere a punto processi di digestione anaerobica di biomasse di scartoprovenienti dal comparti agro-zootecnico, ottenendo un recupero energetico sotto forma di bio-gas e/o idrogeno.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale, Istituto di Ingegneria Agraria
(Università di Milano), ERSAF
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di impianti e processi in scala di laboratorio per lo smaltimento di biomasse discarto, con la produzione di biogas e bioidrogeno.
Possibili applicazioni Smaltimento scarti con recupero di energia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rizzi A., Zucchi M., Borin S., Marzorati M., Sorlini C., Daffonchio D. (2006) Response of methano-gen populations to organic load increase during anaerobic digestion of olive mill wastewater.Journal of Chemical Technology and Biotechnology 81:1556-1561.
Titolo del progettoItaliano: Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato Inglese: Experimental tests on harvesting equipements for SRF-poplar
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Fiala ([email protected])Jacopo Bacenetti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSRF, pioppo, raccolta SRF, poplar, harvest
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNelle condizioni italiane la specie legnosa più utilizzata per la produzione di bio-combustibile è ilpioppo, ceduato ogni due anni. Per la raccolta si impiegano sia macchine taglia-cippatrici specifi-che e accoppiate al trattore, sia particolari piattaforme di taglio accoppiate a trinciatrici semoven-ti. Per contenere il costo di produzione del bio-combustibile è necessario ottimizzare le presta-zioni delle macchine e del cantiere di trasporto a esse associato. A tal fine, si svolgono prove dicampo su superfici estese, rilevando tutti i parametri operativi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca 1 tirocinio, 1 tesi di laurea (in esecuzione).
Possibili applicazioni Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 2 comunicazioni a convegni nazionali, 1 comunicazione a convegno internazionale, 2 articoli suriviste nazionali.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per la valorizzazione energetica Inglese: Biological stability of biodryed waste for energetic recovery
Nome e cognome dei ricercatoriPierluigi Genevini ([email protected])Fabrizio Adani, Fulvia Tambone
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveRifiuti; bioessiccamento; stabilità biologicaWaste; biodrying; biological stability
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNell’ambito del progetto generale la nostra unità di ricerca si occupa dello studio della stabilitàbiologica dei rifiuti urbani e suoi derivati (bioessiccato) attraverso l’applicazione di tecniche respi-rometriche (Indice di Respirazione Dinamico potenziale e reale), misura della potenzialità di self-heating, test anaerobici per la valutazione della produzione residua di biogas, metodi chimici ingrado di distinguerne la frazione “biogenica” da quella “non biogenica”. La verifica della validitàdi tali tecniche avverrà con l’ausilio di tecniche spettroscopiche (DRIFT, 1H 13C-NMR in solid state).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Milano Bicocca, di Napoli, di Reggio
Calabria, di Genova; Politecnico di Torino; Università Politecnica delleMarche; Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri; Ecodeco s.p.a.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Lo studio delle cinetiche di stabilizzazione/essiccazione è di primaria importanza in quanto laconoscenza di tali meccanismi permette la modulazione del processo verso gli obiettivi di mas-simizzazione della stabilità biologica o dell’essiccamento e conservazione del potere calorifico.
Possibili applicazioni I risultati della ricerca saranno di estrema utilità delle tecnologie impiantistiche finalizzate ai siste-mi per la valorizzazione dei bacini secondari di energia.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Metodo UNI/TS 11184 – ottobre 2006; Adani F. et al., (1998). International Technology 4: 2-8; ScagliaB. et al., (2000). Compost Science & Utilization, 8 (2), 90-98; Adani F. et al., (2000). WasteManagement Research, 18: 1-9; Adani F. et al., (2001). Compost Science & Utilization, 9 (29), 163-178.Adani F. et al., (2002). Bioresource Technology, 83 (3), 173-179; Adani F. et al., (2003). CompostScience & Utilization, 11 (2), 144-151; Adani F. et al., (2004). Journal Environmental Quality,33:1866-1876; Adani F. et al., (2004). Waste Management, 24: 775-783; Adani F. et al., (2005).Waste Management, in press; Sugni M. et al., (2005). Bioresource Technology, 96, (12):1331-1337; Pierucci P. et al., (2005). Chemosphere, 59: 423-430
Titolo del progettoItaliano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energeticoInglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields
Nome e cognome dei ricercatoriFrancesco Molinari ([email protected])Diego Romano; Raffaella Gandolfi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 20133 Milano
Parole chiaveEnologia, fermentazioni, bioetanoloOenology, fermentations, bioethanol
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cel-lulosica di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimaticadi lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze
Biomolecolari e Biotecnologie
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni.
Possibili applicazioni Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo diseconda generazione.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strainsunder wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096.
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Titolo del progettoItaliano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella
pianificazione territoriale e nelle procedure di VASInglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning
and the Strategic Environmental Assessment procedures
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])Elisabetta Riva
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiaveAnalisi multivariata; pianificazione rurale, GISMulticriteria analysis, rural planning, GIS
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni unaimportanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianifica-zione per l'amministrazione pubblica.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo diquesti strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi dipianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.
Possibili applicazioni Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in par-ticolare dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive live-stock areas. RAMIRAN Conference, 499-502.Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimen-to - Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi
Titolo del progettoItaliano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnicaInglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes
in intensive livestock areas
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])Elisabetta Riva, Salvatore Serù
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiaveAllevamento; trattamenti, rimozione dell’azotoAnimal manure, treatments, nitrogen removal
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitarel’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccessorispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsiprogettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere lasostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dallapubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale
ERSAF Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate trami-te GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili ecomprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.
Possibili applicazioni L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agri-cole, sia per l'amministratore pubblico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzio-ni tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - Regione Lombardia.Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'InformatoreAgrario, 37-40.
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Titolo del progettoItaliano: Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardoInglese: Conservation and valorization of "fontanili" in Lombardy (Italy)
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Toccolini ([email protected])Claudia Ricci, Gian Battista Bischetti, Natalia Fumagalli, Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveFontanili, valorizzazione, territorio Valorization, landscape
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivi del progetto sono: la creazione del Sistema Informativo Territoriale dei Fontanili dellaLombardia; la classificazione funzionale degli stessi (funzioni irrigua, naturalistica, paesaggisticae storico-culturale); la definizione di una metodologia per l’individuazione la gestione e l’organiz-zazione di una rete di monitoraggio; la definizione di una metodologia per la classificazione emisurazione, mediante indicatori, del biotopo “Fontanile”; la definizione delle linee linee guidaper la gestione dei fontanili in funzione delle loro caratteristiche funzionali ed ambientali.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia - DG Agricoltura; URBIM Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Banca dati informatizzata e georeferenziata contenente i dati raccolti riferiti a ciascun fontanilecensito; cartografia Provinciale dei Fontanili della Lombardia; metodologia per la classificazionefunzionale dei Fontanili; linee guida per la gestione dei fontanili.
Possibili applicazioni Salvaguardia e valorizzazione dei fontanili della Lombardia anche in chiave naturalistica; indivi-duazione delle risorse idriche disponibili e gestione della risorsa acqua; monitoraggio nel tempo;studi di pianificazione territoriale e ambientale a livello regionale e locale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G.B. Bischetti et al. (2008), La riqualificazione dei canali agricoli. Linee guida per la Lombardia,Reg.LombardiaA.Toccolini, P. Ferrario (2000) La salvaguardia e lo sviluppo del territorio rurale nei comprensori dibonifica della Reg. Lombardia: metodi ed indicatori, Atti Convegno AIIA 06/2000
Titolo del progettoItaliano: Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatoriInglese: : Landscape assessment using territorial indexes
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Toccolini ([email protected])Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveAnalisi territoriale, indicatori territorialiLandscape assessment, territorial indexes
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca riguarda l'analisi territoriale e la valutazione delle risorse agricole e ambientali attuataattraverso la definizione di indicatori in grado di descrivere, in maniera sintetica e significativa, lecaratteristiche e le valenze del territorio, al fine di effettuare confronti temporali e spaziali e divalutare gli effetti delle politiche sul territorio stesso. In tale contesto sono stati definiti indicato-ri territoriali volti alla valutazione dell’impatto fisico-ambientale delle opere realizzate in base allacosiddetta “Legge Valtellina” (102/90)
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: IREALP, Regione Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Indicatori territoriali, metodi di analisi e valutazione delle risorse del territorio.
Possibili applicazioni Pianificazione territoriale e ambientale, analisi territoriali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini, G. Senes, A. Strada (2006) Profilo Italia, Indicatori e modelli per lo sviluppo sosteni-bile del territorio e la valorizzazione del paesaggio” cap 5, 113-131, ali&no EditriceA. Toccolini G. Senes (2008) Le diverse vocazioni delle aree boscate, in Svil.sost. in aree protet-te, Grenzi Ed
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Titolo del progettoItaliano: Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways)Inglese: Greenways planning and design
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Toccolini ([email protected])Natalia Fumagalli, Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiavePercorsi verdi, pianificazione, progettazioneGreenways, planning, design
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca affronta le problematiche relative alla definizione di una metodologia, basata sull’ana-lisi territoriale, finalizzata alla realizzazione di sistemi di percorsi verdi (greenways) quali elemen-ti per lo sviluppo sostenibile del territorio, nonchè la definizione dei criteri di progettazione deipercorsi stessi.In tale contesto è stato realizzato il sistema informativo territoriale delle greenways del Lago diComo ed è in corso lo studio di fattibilità per la realizzazione di una rete di percorsi dedicati allamobilità non motorizzata nella provincia di Rovigo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Unione dei Comuni della Tremezzina (Co), Provincia di Rovigo,
Ministero dell'Ambiente
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Piano delle greenways, linee guida per la progettazione esecutiva.
Possibili applicazioni Utilizzi nei settori della pianificazione territoriale e della valorizzazione turistica e storico-cultura-le del territorio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2004) Progettare i percorsi verdi, Maggioli EditoreA. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2006) Greenways planning in Italy: the Lambro river ValleyGreenways System, Landscape and Urban Planning, n. 76, pp. 98-111, 2006
Titolo del progettoItaliano: Analisi e progettazione delle aree verdi Inglese: Green areas design
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Toccolini ([email protected])Giulio Senes, Natalia Fumagalli
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveProgettazione, aree verdiDesign, green areas
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca riguarda la definizione di un percorso procedurale di progettazione del verde, sia urba-no sia a scala sovracomunale utilizzando le tecniche di progettazione informatica nelle diversefasi del disegno, del “rendering” e dell’animazione. Un attenzione particolare è posta alla defini-zione di criteri progettuali per le aree verdi annesse alle strutture di cura (Healing gardens). Intale contesto sono valutati i benefici che il verde può portare ai fruitori degli Healing Gardensapplicata in un caso di studio (casa di cura Ville di Nozzano - LU).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Casa di cura Ville di Nozzano (LU)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Linee guida per la progettazione delle aree verdi e degli Healing Gardens.
Possibili applicazioni Studi e progetti di aree verdi a diversi livelli territoriali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini (2007) Piano e progetto di area verde - III edizione, Maggioli EditoreA. Toccolini (2007) Healing Gardens: giardini per guarire, Sistema Università, n.21
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Titolo del progettoItaliano: Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso
del suolo agricolo nel sud MilanoInglese: Transformation of rural landscape: agricultural land use changes in south Milan
Nome e cognome dei ricercatoriAlessandro Toccolini ([email protected])Giulio Senes
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveUso del suolo agricolo, GIS, cinture verdiAgricultural land use, GIS, greenbelt
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione dell’uso del suolo agricolo (ultimi 50 anni) nel-l'area del sud milanese e di valutare l’efficacia della funzione di limitazione all’espansione urba-na svolta dal Parco Sud Milano. La metodologia utilizzata è quella del confronto temporale di datiterritoriali (cartografia, dati telerilevati e statistici), elaborati tramite GIS, riferiti a periodi diversi ein grado di evidenziare una sorta di evoluzione storica della tematica oggetto dello studio. Sonoderivate informazioni relative ai trend di espansione dell'urbanizzato tramite indicatori.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Valutazione efficacia della cintura verde relativamente alla funzione di controllo e limitazione del-l’espansione urbana.
Possibili applicazioni Pianificazione territoriale, politiche di conservazione del suolo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini, G. Senes, et. al. (2008), Controlling urban expansion in Italy with Green Belts, inUrban Green Belts in the twenty-first Century, 203-225, Ashgate.
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3.2 GESTIONE AMBIENTALEED IDRAULICA
GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA
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Titolo del progettoItaliano: Monitoraggio dell'azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali,
sotterranee e in atmosfera Inglese: Nitrogen losses monitoring from cropped fields in shallow and deep groundwater and
in atmosphere
Nome e cognome dei ricercatoriMarco Acutis ([email protected])Ettore Bernardoni, Marco Carozzi, Mattia Fumagalli, Alessia Perego
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveGestione dell’azoto; inquinamento diffuso; sistemi colturaliNitrogen management; diffuse pollution; cropping systems
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviPrimo obiettivo del progetto ARMOSA 2 è la prosecuzione del monitoraggio (avviato con il pro-getto ARMOSA Hydro) dei rilasci di nitrati in diversi siti per consolidare le serie storiche di datimisurati alla base dell’ottimizzazione della modellistica ambientale. Il monitoraggio include leperdite di nutrienti con i processi di ruscellamento superficiale e quelle di azoto sotto forma gas-sosa in atmosfera, e consentirà una conoscenza più completa della dinamica dell’azoto nei siste-mi suolo-clima-colture lombardi e applicazioni modellistche di supporto alle decisioni.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: CNR - Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo; ERSAF
Regione Lombardia; C.R.A.-SCA-Bari.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modello di simulazione ARMOSA inteso come strumento per analizzare possibili sistemi e gestionicolturali, relativi alla pianura lombarda, che siano idonei dal punto di vista produttivo ed ecologico.Serie storiche regionali di dati misurati relativi al rilascio di azoto nell'agrosistema.
Possibili applicazioni I risultati della modellistica di rilasci di azoto verranno utilizzati per approfondire la vulnerabilitàdel territorio regionale, per confrontare sotto il profilo agroambientale modelli colturali differentisupporto delle politiche regionali in merito alla direttiva comunitaria sui nitrati.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Acutis M., Basile A., Brenna S., Terribile F. Quaderni della ricerca ; 65. Modellizzazione della dina-mica dell'acqua e dell'azoto nei suoli agricoli lombardi. Regione Lombardia, 2007. - p. 47-91.
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Titolo del progettoItaliano: Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e
validazione delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-Fase 2Inglese: Towards European standards for water management in Lombardy: analysis and
evaluation of the priority measures in the basin plan – stage 2
Nome e cognome dei ricercatoriDario Casati ([email protected])G. Sali, L. Baldi, C. Bulgheroni
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e AmbientaleUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano
Parole chiaveFabbisogno irriguo, pmp, modello territorialeIrrigation supply, pmp, regional model
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relati-vi all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono con-siderati solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodottinei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di dispo-nibilità e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territorialiviene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per la valutare gli scenari costruiti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dip.Ingegneria Agraria UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Stima degli effetti sulle destinazioni produttive dei suoli agricoli della pianura irrigua lombardadovuti a variazione di prezzo dei prodotti agricoli, variazione della disponibilità di acqua irrigua eintroduzione di vincoli alla distribuzione di azoto da fonte zootecnica.
Possibili applicazioni La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare l'evoluzione dell'uso del suolo acausa della modifica dei fabbisogni irrigui o di vincoli ambientali è di estrema utilità per suppor-tare decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sali G., Bulgheroni C. (2009) "Pressure factors affecting Lombardy agricultural system: the envi-ronmental consequences of the Fischler Reform", Atti 109th EAAE Seminar, in pubb.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenzaInglese: Subsurface flow evaluation in a steep hillslope
Nome e cognome dei ricercatoriMaria Laura Deangelis ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria Agraria - Sezione IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano
Parole chiaveDeflusso subsuperficialeSubsurface flow; pedotransfer functions; groundwater modelling
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNell'ambito della valutazione della stabilità dei versanti, soprattutto in relazione ai franamentisuperficiali, un aspetto particolarmente critico è quello della valutazione delle pressioni interstizia-li nel terreno, e quindi del livello che la falda raggiunge in occasione di eventi meteorici intensi. Siintende modellizzare il transitorio di deflusso subsuperficiale con strumenti semplici, ma efficaci.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modello numerico semplice ma basato fisicamente, in grado di simulare correttamente il motodell'acqua nel primo strato di terreno di un pendio montano ripido.
Possibili applicazioni Valutazione della possibilità di innesco di fenomeni di instabilità dei versanti dovuto a pioggeintense e in particolari caratteristiche idrauliche del terreno.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M.L. Deangelis, G.B. Bischetti (2007). In Quaderni di Idronomia Montana: “Ricerca ed esperienzedi sistemazioni idraulico-forestali” pp. 311-322. Nuova Bios. ISBN: 88-609M.L. Deangelis, M. Pregnolato (2008). IDRA2008.
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Titolo del progettoItaliano: Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate
conseguenti al crollo di digheInglese: Modelling of dam-break surges with floating debris
Nome e cognome dei ricercatoriDaniele De Wrachien ([email protected])Stefano Mambretti
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria Agraria.Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - Milano
Parole chiaveDebris flow ; hyper-concentrated flow ; dam-break
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLe colate detritiche e le correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di dighe sono fenomeniparossistici di trasporto solido , con reologia non-newtoniana , che hanno luogo in ambienti pre-valentemente montani,dove causano annualmente numerose perdite di vite umane ed ingentidanni economici. Con riferimento a tale problematiche i Coordinatori della ricerca si propongonodi sviluppare nuove metodologie di indagine che verranno divulgate nell' ambito del ConvegnoInternazionale "Debris Flow "che si terra' a Milano nel 2010.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento DIIAR , Politecnico di Milano, Wessex Institute
of Technology (UK).
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto e taratura di un nuovo modello reologico multifase e multidimensionale per cola-te detritiche non stratificate e stratificate.
Possibili applicazioni La previsione, descrizione e controllo delle correnti detritiche conseguenti al crollo di dighe è unelemento essenziale della salvaguardia ambientale e della programmazione territoriale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Mambretti,E. Larcan,D. De Wrachien -Irrigation and Drainage,(2008),57(5),pp 555-570S. Mambretti, E. Larcan,D. De Wrachien -Biosystem Engineering ,(2008),100,pp 297-308S. Mambretti, D. De Wrachien ,E. Larcan -Jour. Agricultural Engineering ,(2008) ,XXXIX(2),pp7-17
Titolo del progettoItaliano: Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della
provincia di CremonaInglese: A simulation model of the groundwater system in the Cremona province
Nome e cognome dei ricercatoriC.Gandolfi ([email protected]) G. Ponzini, M. Giudicci, B. Ortuani, A. Facchi, C. Vassena, C. Durante, L. Varola, M. Rienzner, D. Agostani, D. Ferrari, S. Zoia
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano
Parole chiaveBilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazioneHydrological balance, groundwater system, irrigation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl modello matematico del sistema acquifero cremonese è realizzato valutando l’adeguatezza deidati raccolti in un precedente progetto, al fine di individuarne eventuali carenze, ed ottenere unquadro conoscitivo il più possibile completo ed attendibile del sistema idrico cremonese. Il model-lo così realizzato può essere usato come strumento di conoscenza del sistema idrico, capace difornire indicazioni sulla necessità e sulla progettazione adeguata di nuove campagne di monito-raggio, coerentemente con la descrizione dei processi fisici.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Aggiornamento del database e sviluppo del modello del sistema acquifero. Esso consta di duesotto-modelli: un modello del sistema suolo-vegetazione, per la stima dei flussi di ricarica allafalda; un modello del flusso nell’acquifero, per il quale è utilizzato il software Modflow.
Possibili applicazioni Il modello, sebbene preliminare, fornisce ai competenti Uffici provinciali elementi utili per assu-mere motivate decisioni sull’accoglibilità di nuove domande di concessione di derivazione, e sullasostenibilità complessiva dei prelievi idrici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cremonini Bianchi M., Durante C., Gandolfi C., Giudici M., Ortuani B., Pesaro M., Ponzini G.,Vassena C., 2007, ‘Integrated analysis of water resources for the ground water management inthe Province of Cremona (northern Italy)’, in Proceedings of “IUGG XXIV General Assembly” 2-13luglio, Perugia
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Titolo del progettoItaliano: Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel
sistema acquifero della pianura bergamascaInglese: Modeling water balance and water fluxes in agricultural soils and groundwater system
in the plain of Bergamo province
Nome e cognome dei ricercatoriC.Gandolfi ([email protected])G. Ponzini, Mauro Giudici, Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Licia Togni, Michele Rienzner, DavideAgostani, Daniele Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2- 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano
Parole chiaveBilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazioneHydrological balance, groundwater system, irrigation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviI recenti studi di tipo modellistico sulle risorse idriche della pianura bergamasca sono la base dipartenza di questa ricerca, che ne acquisisce integralmente i dati raccolti, le elaborazioni effet-tuate ed i risultati ottenuti, in particolare in relazione alla definizione di scenari evolutivi dellerisorse idriche nel bacino del fiume Adda e delle loro implicazioni sulla disponibilità idriche perl’irrigazione. Quindi la ricerca ha l’obiettivo di realizzare un modello integrato del bilancio idrolo-gico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modello di simulazione del bilancio idrologico nei suoli agrari e dei flussi di ricarica alla falda;modello di simulazione del flusso in condizioni stazionarie negli acquiferi; uso dei modelli perl’analisi di scenari e la progettazione di una rete per il monitoraggio della falda e dei fontanili.
Possibili applicazioni Realizzazione di un modello integrato dell’intero sistema acquifero compreso tra i fiumi Adda e Oglio,in coordinamento con le Province di Bergamo e Cremona e gli altri enti di gestione e monitoraggiodelle risorse idriche (Regione Lombardia, ARPA, Consorzi di Bonifica; Consorzi di Regolazione).
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapporto Conclusivo - agosto 2008: Gandolfi C., Ponzini G., Giudici M., Ortuani B., Facchi A., TogniL., Rienzner M., Agostani D., Ferrari D., ‘Sviluppo di un modello preliminare del bilancio idrologi-co dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca’
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Titolo del progettoItaliano: Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo a differenti
scale territorialiInglese: Mathematical models of flow in the unsaturated zone: a comparative study at different
territorial scales
Nome e cognome dei ricercatoriClaudio Gandolfi ([email protected])A. Facchi, G. Baroni, B. Ortuani, S. Brenna
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveZona insatura, confronto tra modelli, scala spazialeVadose zone, model comparison, spatial scale
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviSono comparati alcuni modelli che descrivono il flusso nel suolo insaturo a diverse scale spazia-li, con particolare riferimento alle condizioni di territori di pianura interessati da pratiche irrigueintensive. In particolare, si considerano le fonti di incertezza legate al tipo di schema modellisti-co adottato (i.e. modelli fisicamente basati o modelli concettuali), e alla parametrizzazione (i.e.stima, a partire dai dati disponibili, dei valori dei parametri del modello). Analisi comparate deidiversi approcci modellistici sono rare in letteratura, e in genere riferite alla sola scala locale.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: ERSAF
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Si considerano le scale puntuale, parcellare e aziendale. L’area di studio si situa nella pianura irri-gata con acque derivate dall'Adda, presso l’azienda sperimentale Menozzi della Facoltà di Agraria,dove sono monitorate l’umidità nel suolo, i flussi di ET, i volumi irrigui e lo sviluppo colturale.
Possibili applicazioni La questione della scala nel confronto tra modelli è rilevante per le ricadute dell’uso dei modelliidrologici nella pianificazione e gestione delle risorse idriche. Infatti il peso delle fonti di incertez-za, soprattutto nella stima delle proprietà idrauliche dei suoli cresce al crescere della scala.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Baroni G., Facchi A., Gandolfi C., Ortuani B., 2008, ‘Analysis of the performances of methods forthe evaluation of soil hydraulic parameters and of their application in two hydrological models’,Options Méditerranéennes, A 84
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei
comprensori di irrigazione e bonifica lombardiInglese: Development and evaluation of spatially distributed transpiration deficit for the irrigation
districts in Lombardy
Nome e cognome dei ricercatoriC.Gandolfi ([email protected])Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Michele Rienzner, Davide Agostani, Daniele Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSiccità agricola,indice,bilancio idrico;Agricultural drought,distributed index,hydrological balance
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa siccità agricola provoca danni alle colture e perdite di produzione. Gli indici di siccità agricolasono usati dagli enti di governo e controllo per valutare le condizioni di siccità e decidere le con-tromisure necessarie. Gli indici basati sull’uso di modelli distribuiti per la simulazione della dina-mica del contenuto idrico nel suolo e dei flussi evapotraspirativi considerano gli effetti della varia-bilità spaziale sia dei fattori meteorologici ed idrologici che possono provocare la siccità, sia dellecaratteristiche dei suoli e delle colture che contribuiscono a determinarne la gravità.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Un codice di calcolo per la valutazione dell'indice di deficit traspirativo cumulato in forma distri-buita nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi. Calcolo delle distribuzionidi probabilità dei valori giornalieri dell'indice in base ai dati di serie storiche.
Possibili applicazioni Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quin-di esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologi-che, l’implementazione del modello in tempo reale richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapporto intermedio - ottobre 2008: Gandolfi C., Ortuani B., Facchi A., Rienzner M., Agostani D.,Ferrari D., ‘Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori diirrigazione e bonifica lombardi’
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Titolo del progettoItaliano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework
Directive (60/2000/EU) in Northern Italy
Nome e cognome dei ricercatoriClaudio Gandolfi ([email protected])A.Facchi, B.Ortuani, M.Rienzner, A.Tediosi, D.Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFabbisogno irriguo,comprensori irrigui, LombardiaIrrigation supply, irrigation districts, Lombardy
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIn Lombardia l’agricoltura è il settore con il maggiore consumo idrico, soprattutto ad uso irriguo.La stima dei fabbisogni irrigui è quindi di estrema importanza; essa dipende dal fabbisogno idri-co delle colture, dalle precipitazioni, dalle caratteristiche del suolo e del sistema irriguo. Inoltre sideve considerare che gli indirizzi produttivi agricoli sono in profonda evoluzione, a causa dellarevisione a medio termine della PAC, in attuazione dal 2005. L’obiettivo è fornire le stime dei fab-bisogni irrigui delle diverse zone e delle principali colture nei territori di pianura lombardi.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare
e Ambientale UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Carte dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentilisignificativi). Stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi) peralcuni comprensori considerando possibili scenari di uso del suolo e di andamenti meteorologi.
Possibili applicazioni Una corretta valutazione dei fabbisogni irrigui è utile sia ai fini della definizione dei criteri per ilrinnovo di concessioni di derivazione ad uso irriguo, sia nell’ambito della valutazione dei bilanciidrologici a scala di bacino o di comprensorio.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapp. Conclus.- maggio 2007, Gandolfi C.,FacchiA.,OrtuaniB.,Rienzner M.,TediosiA.,Ferrari D.,CasatiD., SaliG.,BulgheroniC., ‘Governo dell’acqua in Lombardia verso gli standard europei: definizionee validazione tecnico scientifica delle azioni prioritarie previste dal Piano di Bacino Idrografico –1
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Titolo del progettoItaliano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva
Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2 Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework
Directive (60/2000/EU) in Northern Italy - Phase 2
Nome e cognome dei ricercatoriClaudio Gandolfi ([email protected])A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, A.Tediosi, D. Agostani, D.Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFabbisogno irriguo,comprensori irrigui, LombardiaIrrigation requirement, Lombardy
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relati-vi all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono con-siderati solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodottinei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di dispo-nibilità e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territorialiviene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per valutare gli scenari costruiti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale UNIMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Stima degli effetti sui fabbisogni irrigui determinati dall’evoluzione degli assetti produttivi: cartedei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili signifi-cativi); stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi).
Possibili applicazioni La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare gli effetti dell'evoluzione dell'usodel suolo sui fabbisogni irrigui del territorio agricolo lombardo è di estrema utilità per supporta-re decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Tediosi et al. (2009) "Modelling tools to support the harmonization of Water Framework Directiveand Common Agricultural Policy", in Atti EGU, in stampaTediosi et al. (2009) "Modelli matematici ad ausilio dell’armonizzazione tra la Direttiva Quadrosulle Acque e la PAC", Atti AIIA, in stampa
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Titolo del progettoItaliano: Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche:
applicazione pilota ad un bacino lombardoInglese: Set-up of a system for the Integrated Water Resources Planning: pilot application to
a river basin in Northern Italy
Nome e cognome dei ricercatoriClaudio Gandolfi ([email protected])A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, D. Agostani, D.Ferrari
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiavePianif. integrata,risorse idriche,scala di bacinoIntegrated plann.,water resources,catchment scale
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviObiettivo del progetto TwoLe/B è stata l’implementazione di una procedura di PianificazioneIntegrata e Partecipata (PIP) della risorsa idrica a scala di bacino, secondo l'indirizzo della DirettivaQuadro europea in materia di Acque (WFD 2000/60/EC), in un MODSS (MultiObjective DecisionSupport System). Il Dip. di Ingegneria Agraria ha sviluppato un modello distribuito del sistema irriguoche, integrato con i modelli delle altre componenti del sistema di risorse idriche, consente di valuta-re gli effetti sul sistema di interventi pianificatori. Il MODSS è stato applicato al bacino dell'Adda.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DEI-POLIMI; DIIAR-POLIMI; DEPAAA-UNIMI; CIRF
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di un MODSS per l'applicazione di una procedura di pianificazione integrata e partecipa-ta della risorsa idrica a scala di bacino. Costruzione di un data-base territoriale per il bacinodell'Adda. Valutazione degli effetti di politiche di gestione dei rilasci del Lario nel bacinodell'Adda.
Possibili applicazioni Valutazione degli effetti di interventi strutturali, gestionali e normativi sui sistemi di risorse idri-che alla scala di bacino, con il coinvolgimento dei portatori d'interesse.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Gandolfi C. et al., 2007, ‘Pianificazione delle risorse idriche a scala di bacino: il caso del FiumeAdda’, in Atti di “Associazione Italiana di Ingegneria Agraria”, 120-122.Gandolfi C. et al., 2007, ‘IWRM in the Adda basin, Northern Italy’, in Atti EGU, ISSN: 1029-7006.
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Titolo del progettoItaliano: L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della faldaInglese: Paddy fields groundwater recharge as a water resource
Nome e cognome dei ricercatoriMauro Greppi ([email protected])Maria Laura Deangelis, [email protected]
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveIrrigazione risaie, ricarica faldaPaddy fields, groundwater recharge
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviDurante la sommersione delle camere delle risaie l’acqua infiltrata nel terreno determina unaimportante risalita del livello della falda superficiale fino al raggiungimento di uno stato di equi-librio, la cui soggiacenza rispetto al piano di campagna è correlata anche alla struttura e tessitu-ra del suolo. Il volume di acqua immagazzinato dalla falda diventa una importante riserva idricaper l’intero territorio.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca L’irrigazione per sommersione è particolarmente importante per la ricarica della falda acquifera.Una cor-retta definizione del volume d’acqua che può essere accumulato nell’acquifero durante lastagione irrigua è di fondamentale importanza per valutare le componenti del bilancio di idrico.
Possibili applicazioni Una stima del volume immagazzinabile e della sua variazione annuale è stata possibile in uncomprensorio con una superficie di circa 860 km2 situato tra i fiumi Dora Baltea, Po, Sesia e ilCanale Cavour.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Greppi M., Deangelis M. L. Ricerca ed innovazione nell’idraulica agraria e nelle sistemazioni idrau-lico-forestali, Nuova Editoriale Bios, ISBN: 978-88-6093-035-4, Marzo 2008.Greppi M., DeangelisM. L.- 4th International Temperate Rice Conference, Novara, June, 2007.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un
modello 2D per acque poco profondeInglese: Watershed runoff and river flood modeling in Land Use Planning
Nome e cognome dei ricercatoriMauro Greppi ([email protected])Marcello Niedda
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveDeflusso, modello fluviale di piena Watershed runoff, river flood modelling
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl problema della simulazione numerica delle inondazioni fluviali e della conseguente definizio-ne delle aree a rischio di allagamento nelle vallate e nelle pianure alluvionali ha assunto unagrande rilevanza in relazione alla difesa del suolo e alla pianificazione del territorio.La simulazione numerica degli allagamenti delle aree vallive durante la propagazione delle por-tate di piena è simulata con un modello di integrazione delle equazioni differenziali per acquepoco profonde 2D complete.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Il modello di deflusso e il modello 2D sono stati utilizzati per simulare la propagazione della pienanella pianura alluvionale del fiume Padrongiano nella Sardegna nord-orientale che scorre in pros-simità della pista di volo dell’aeroporto Olbia-Costa Smeralda e di un viadotto stradale.
Possibili applicazioni I modelli si possono applicare in tutti i bacini idrologici con aree alluvionali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Niedda M., Greppi M., Pirastru M. XXXI Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche. Perugia, 9-12 settembre 2008. Niedda M., 2004, Water Resources Research (USA), Vol. 40, No. 4, W0420610.1029 2003WR002721.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione di un indice spazializzato di siccità agricola: applicazione a
comprensori agrari situati in differenti ambiti climaticiInglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different
climatic conditions
Nome e cognome dei ricercatoriBianca Ortuani ([email protected])Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis
Afferenza del ricercatore responsabileDip. di Ingegneria Agraria, sez. IdraulicaUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSiccità agricola, indiceAgricultural drought, distributed index
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviAl fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indicespazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irri-gui situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana diMarjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corsopresso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazionedelle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologiaper la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità deivalori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche.
Possibili applicazioni Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quin-di esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorolo-giche, l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti)
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Titolo del progettoItaliano: Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli
effluenti di allevamento e la sostenibilità ambientale Inglese: Development of softwares and decision support systems for animal manure
management and enviromental sustainability
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiaveSistemi decisionali, allevamento, inquinamentoDecision support systems, animal manure, pollution
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa gestione degli effluenti di allevamento in relazione agli aspetti ambientali e nel rispetto dellenormative si avvantaggia del supporto di strumenti informatici a supporto dei tecnici, degliimprenditori agricoli e amministratori pubblici.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sono stati sviluppati, tra gli altri, software per la predisposizione dei Piani di UtilizzazioneAgronomica nell'ambito dell'applicazione della direttiva nitrati e della valutazione delle emissio-ni per le aziende soggette all'Autorizzazione Integrata Ambientale.
Possibili applicazioni I software sviluppati vengono utilizzati dai tecnici che operano sul territorio a supporto delleaziende agricole, dagli imprenditori agricoli e dai funzionari pubblici che effettuano valutazioni econtrolli sull'applicazione delle normative ambientali in campo agricolo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G. (2007) PROGETTO BIAZO. Regione Lombardia. Direzione Generale Agricoltura Milano.Provolo G., Ferrari O. (2007) Valutazione del rischio ambientale derivante dell'uso agronomicodegli effluenti di allevamento. Bullettino dell'agricoltura. Volume CXLVI, 2, 191-194
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Titolo del progettoItaliano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella
pianificazione territoriale e nelle procedure di VASInglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning
and the Strategic Environmental Assessment procedures
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])Elisabetta Riva
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiaveAnalisi multivariata, pianificazione rurale, GISMulticriteria analysis, rural planning, GIS
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni unaimportanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori.Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianifica-zione per l'amministrazione pubblica
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo diquesti strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi dipianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura.
Possibili applicazioni Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in par-ticolare dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive live-stock areas. RAMIRAN Conference, 499-502.Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimen-to - Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi
Titolo del progettoItaliano: Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti
zootecnici intensivi Inglese: Development of a environmental monitoring systems for the intensive livestock farms
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])Elisabetta Riva, Andrea Tosini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiaveAzoto, inquinamento, allevamentoNitrogen, pollution, animal manure
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si pone come obiettivo la messa a punto di un sistema di automonitoraggio ambien-tale che possa essere adottato dalle aziende zootecniche per migliorare la gestione ambientalee certificare le loro prestazioni.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I prodotti della ricerca riguardano le attrezzature e le metodologie che possono essere utilizzatein aziende zootecniche per la gestione degli effluenti zootecnici a basso impatto ambientale eper il monitoraggio delle operazioni effettuate.
Possibili applicazioni Il sistema di monitoraggio ambientale può essere utilizzato dagli allevamenti che vogliono adot-tare un sistema di certificazione ambientale o vogliono dimostrare le loro prestazioni ambienta-li in relazione agli adempimenti normativi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G. et al. (2007) In situ determination of slurry nutrient content by electrical conductivity.Bioresource technology, 98, 3235-3242.Martinez et al. (2008) Analysis of livestock slurries from farms across Northern Italy: Relationshipbetween indicators and nutrient content. Biosystems Engineering
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Titolo del progettoItaliano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti
di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnicaInglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes
in intensive livestock areas
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])Elisabetta Riva, Salvatore Serù
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiaveAllevamento, trattamenti rimozione azotoAnimal manure, treatments, nitrogen removal
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviGli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitarel’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccessorispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsiprogettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere lasostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dallapubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale
ERSAF Lombardia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate trami-te GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili ecomprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi.
Possibili applicazioni L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agri-cole, sia per l'amministratore pubblico.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzio-ni tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - Regione Lombardia.Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'InformatoreAgrario, 37-40.
Titolo del progettoItaliano: Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi
previsti dalla condizionalità e delle normative ambientaliInglese: Technical assistance to farmers for the implementation of the obligations of th
e cross–compliance and environmental regulations
Nome e cognome dei ricercatoriGiorgio Provolo ([email protected])Elisabetta Riva, Gianluca Rognoni
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Ingegneria AgrariaUniversità degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano
Parole chiavePremio unico, condizionalità, autocontrollo
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviNel quadro delle modifiche al regime di aiuti previsti dalla nuova PAC le aziende agricole devo-no rispettare i criteri di gestione obbligatori e mantenere la terra in buone condizioni agronomi-che e ambientali. Le aziende agricole si trovano, quindi, nella condizione di dover verificare lostato di adeguamento necessario e di valutare gli interventi gestionali e strutturali necessari.Il progetto pilota ha definito un sistema di autocontrollo aziendale che consente di verificare lacoerenza delle modalità di gestione con i requisiti previsti dalla normativa della condizionalità.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi nell'ambito PSR, Misura n (Servizi per l’economia
e la popolazione rurale)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Percorso di autocontrollo aziendale costituito da schede per il rispetto dei criteri di gestione obbli-gatori (CGO) e delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agricole edambientali (BCAA), che le aziende agricole beneficiarie di aiuti diretti dovranno rispettare.
Possibili applicazioni Questo lavoro vuole essere una guida all’agricoltore che intende verificare, in modo autonomo ocon il supporto di un tecnico, la situazione della sua azienda rispetto alla normativa vigente sullaCondizionalità. E' rivolto a tutte le imprese agricole.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Rognoni G. Percorso di autocontrollo aziendale. Schede tecniche. Provincia di LodiProvolo G., Riva E. (2008) La gestione delle deiezioni per avere più azoto in campo. L'informatoreagrario, LXIV, 38, supplemento, 25 - 27.
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Titolo del progettoItaliano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in LibanoInglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon
Nome e cognome dei ricercatoriGuido Sali ([email protected])A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco
Afferenza del ricercatore responsabileDip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA)Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveSviluppo agricolo, fabbisogno irriguoRural development, irrigation requirement
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviSi tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppoagricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestio-nale dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indiriz-zate: (a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per suppor-tare una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b)al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI,Ministero degli Affari Esteri (MAE)
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi).Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzio-ne e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs).
Possibili applicazioni La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione delbilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica,che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il sup-porto alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)”Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4
Titolo del progettoItaliano: Lotta contro le mosche sul territorio urbanoInglese: Urban pest management against house fly
Nome e cognome dei ricercatoriLuciano Süss ([email protected])Sara Savoldelli
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità.Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveMosca domestica, infestazioni, lotta antiparassitariaHouse fly, infestations, pest control
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL’insorgere di ceppi di mosche resistenti ai tradizionali interventi antiparassitari è stato accentua-to dalla abnorme moltiplicazione dell’insetto in allevamenti avicoli e di suini, in discariche di rifiu-ti solidi urbani e in ambienti ove viene attuato il compostaggio dei rifiuti urbani. La gestione ditali rifiuti può diventare problema di rilevante interesse igienico in quanto le mosche si moltipli-cano in presenza di una ricca flora batterica, a cui si aggiungono nematodi e virus.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Comune di Busnago - Comune di Solbiate Olona
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La messa a punto della lotta larvicida e adulticida contro le mosche in impianti di compostaggioe in allevamenti, in particolare avicoli, consente di mantenere le popolazioni di questi pericolosiinfestanti entro valori di accettabilità, con una riduzione d’uso degli antiparassitari.
Possibili applicazioni Si è in grado di affrontare problematiche inerenti: gestione delle infestazioni in impianti di com-postaggio e in discariche a cielo aperto; lotta contro le mosche in ambienti zootecnici; monitorag-gio a livello comprensoriale delle pullulazioni muscine, per organizzare razionali interventi di lotta.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Süss L., Russo A., Trematerra P. - La lotta contro le mosche: risultati di recenti esperienze in diver-si ambienti italiani. Igiene Alimenti – Disinfestazione & Igiene ambientale, (2), 2003: 1-7.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane
mediante Lyfe Cycle Assessment Inglese: Lyfe Cycle Assessment of dairy farming in mountain areas
Nome e cognome dei ricercatoriAlberto Tamburini ([email protected])Anna Sandrucci, Luciana Bava, Chiara Penati
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica AgrariaUniversità degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveImpatto ambientale, allevamento da latte, montagnaEnvironmental impact, dairy farming, mountains
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si propone di valutare l'impatto ambientale della zootecnia bovina da latte in un'areaalpina attraverso il metodo del Life Cycle Assessment. In particolare saranno valutate e confron-tate le ricadute in termini di riscaldamento globale, acidificazione ed eutrofizzazione di alleva-menti caratterizzati da differenti livelli di intensità produttiva e da diversi sistemi di gestioneaziendale e di alimentazione delle bovine.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: ARAL
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca I risultati della ricerca consentiranno di mettere a punto un sistema di valutazione dell'impattoambientale tramite LCA degli allevamenti bovini da latte in Italia e di delineare una prima bancadati di riferimento utile per ulteriori applicazioni.
Possibili applicazioni La possibilità di effettuare valutazioni dell'impatto ambientale delle attività zootecniche tramiteLCA consente l'individuazione dei modelli aziendali a maggiore sostenibilità ambientale, metten-do a disposizione degli enti pubblici uno strumento utile per le scelte di politica agraria.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Penati et al. Quaderno SoZooAlp n.5 (2009) In press
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APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI
Titolo del progettoItaliano: Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino)Inglese: Biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulphur mustard gas)
Nome e cognome dei ricercatoriVincenza Andreoni ([email protected])Lucia Cavalca
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DiSTAM)Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveBiodegradazione microbica, iprite, biorisanamentoMicrobial biodegradation, yperite, bioremediation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL’iprite è molto persistente nel suolo e nell’acqua. Il disporre di microrganismi capaci di soprav-vivere all’esposizione all’iprite e con capacità degradative nei confronti dell’agente chimico puòconsentire di distruggere la molecola dell’iprite ed i suoi derivati e/o precursori di sintesi, comerichiesto dalla Chemical Weapon Convention. La ricerca si prefigge di isolare batteri tiodiglicole-degradanti, un prodotto di idrolisi dell'iprite, di caratterizzare i metaboliti formatesi e gli enzimicoinvolti nel processo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica Organica (Università degli Studi di Milano
Bicocca), Ministero della Difesa.
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Sono stati selezionati due ceppi batterici, Paracoccus denitrificans E4 e Achromobacter xylosoxidansG5, che si sono dimostrate capaci di crescere in presenza di iprite e di degradare il tiodiglicole.
Possibili applicazioni Impiego di preparati batterici per la distruzione dell’iprite da stoccaggi e superfici e per la decon-taminazione di matrici ambientali inquinate.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Dell’Amico, S. Bernasconi, L. Cavalca, C. Magni, B. Prinsi, V. Andreoni. “New insights into thebiodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulfur mustard gas)”. Journal ofApplied Microbiology doi: 10.1111/j.1365-2672.2008.04074.x.
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ITitolo del progettoItaliano: Proteina immunomodulante da molluscoInglese: An immuno-modulant protein from Abalone
Nome e cognome dei ricercatoriOreste Vittore Brenna ([email protected])
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di .Scienze e Tecnologie Alimentari e MicobiologicheUniversità degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveAbalone, allergy, immunotheraphyAbalone, allergia, immunoterapia
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa tecnica detta EPD(Enzyme Potentiated Immunotheraphy) è in uso da più di 30 anni ed impie-ga un preparato semigrezzo estratto da Abalone del Sud Africa, la cui efficacia è stata attribuitaalla presenza di una attività enzimatica (beta-glucuronidasi). L'obiettivo del progetto era di veri-ficare questo assunto. La ricerca ha portato a stabilire che l'attività non è legata alla presenza del-l'enzima, ma ad una proteina di circa 30 kDa. Successivamente si cercherà di ottenere peptidi daessa e di identificare in modelli animali l'eventuale peptide minimo dotato di attività.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: SARM Allergeni, L.Di Berardino MD
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Lo studio di una preparazione da anni impiegata in allergie (EPD) ha portato ad evidenziare ilcomponente da cui dipende l'attività immunomodulante.
Possibili applicazioni Immunoterapia preventiva generalizzata verso allergeni ambientali ed alimentari.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Di Berardino L., Brenna O.V. (2008). “Proteina da Haliotis Midae e suo uso come agente immuno-terapico”. Brevetto It. MI2008A357Di Berardino L., Paro, M; Brenna, O. (2008) “Immune tolerance induced in heterologous(mouse/rat) PCA by a new protein purified from Haliotis midae”- XXVII EAACI Congres
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Titolo del progettoItaliano: Biopulitura di croste nere su materiali lapideiInglese: Biocleaning of black crusts on stone
Nome e cognome dei ricercatoriFrancesca Cappitelli ([email protected])Claudia Sorlini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano
Parole chiaveBiopulitura, biorestauroBiocleaning, bioremediation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviImpiego di microrganismi solfatoriduttori per la rimozione di croste nere (alterazione di superficiin materiale lapideo). Rispetto ai metodi tradizionali, la biopulitura si dimostra più selettiva,rispettosa del substrato e innocua per l'uomo e l'ambiente.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università del Molise
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Brevetto italiano.
Possibili applicazioni Pulitura di beni culturali costituiti da materiali lapidei.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) MI2006A000776, domanda depositata in data 19.04.2006, "Procedimento di biopulitura di super-fici di manufatti di diversa natura chimica ed edifici", inventori C. Sorlini, F. Cappitelli, E. Zanardini,G. Ranalli
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ITitolo del progettoItaliano: Strategie "anti-fouling" innovative e non-tossiche Inglese: Innovative non-toxic antifouling strategies
Nome e cognome dei ricercatoriFrancesca Cappitelli ([email protected])Claudia Sorlini
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveBiofilm, antifoulingBiofilm, antifouling
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviImpiego di sostanze non tossiche di origine naturale per combattere la formazione di biofilmdannosi
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dip Chimica Organica e Industriale (UNIMI), Center for Biofilm
Engineering, Montana University
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Pubblicazioni.
Possibili applicazioni Su superfici soggette a biofouling per evitare la formazione di biofilm dannosi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Villa F., Giacomucci, Polo A., Principi P., Toniolo L., Levi M., Turri S., Cappitelli F. 2009, accettato. "N-vanillylnonanamide tested as a non-toxic antifoulant, applied to surfaces in a polyurethane coa-ting". Biotechnology Letters.
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Titolo del progettoItaliano: Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti
specie di pesci Inglese: Evaluation of the possible transmission of prions (Scrapie and BSE) to different fish
species
Nome e cognome dei ricercatoriSalvatore Ciappellano ([email protected])Cristiana Berti, Zenone Dalla Valle
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie AlimentariUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveFish, TSE, prion proteinPesce, TSE, proteina prionica
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa proteina prionica, causa di encefalopatie spongiformi, è stata descritta nei mammiferi e in altrivertebrati. E’ noto che in alcuni casi le encefalopatie spongiformi siano trasmissibili per via ali-mentare per assunzione di materiale infetto. La ricerca effettuata è stata centrata sullo studio del-l’assorbimento intestinale della proteina prionica (scrapie e BSE) da parte del pesce tramite espe-rimenti condotti in vivo ed in vitro. La proteina è stata ricercata con metodi immunologici e immu-nistochimici nell'intestino e negli strati sottostanti dei pesci alimentati con cibo infetto.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Dip. Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria;
Istituto Superiore di Sanità
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La proteina prionica è riscontrabile nella mucosa ma non nei tessuti sottostanti dopo alcuni gior-ni successivi alla ingestione.
Possibili applicazioni Il pesce di allevamento o catturato presenta bassi livelli di rischio come fonte della proteina prio-nica potenzialmente patologica. Sviluppo di metodi analitici per valutare la sicurezza del pesce.Raccolta di raccomandazioni per ridurre il rischio e aumentare la sicurezza del consumatore.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A.Z. Dalla Valle et al. APMIS 2008;116:173-180 L Ingrosso et al. BMC-Vet Res 2006: 2:21Health risks of feeding of ruminants with fishmeal in relation to the risk of TSE. The EFSA Journal(2007) 443, 1-26
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ITitolo del progettoItaliano: Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico"Inglese: Development of a "Symbiotic Control" approach
Nome e cognome dei ricercatoriDaniele Daffonchio ([email protected])Sara Borin, Aurora Rizzi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveInsetti vettore di patogeni, controllo simbioticoInsect vector of pathogens, simbiotic control
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di studiare la microflora associata agli insetti vettori di patogeni di piante edell'uomo, con lo scopo di 1) chiarire l'eziologia e l'epidemiologia di alcune patologie vegetali, 2)identificare simbionti microbici associati stabilmente e positivamente agli insetti vettori per lo svi-luppo di un approccio di "controllo simbiotico" dei patogeni, in grado di interrompere la diffusio-ne della malattia.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Università di Pavia, Università di Camerino
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione e caratterizzazione di simbionti potenziali candidati per il "controllo simbiotico".
Possibili applicazioni Messa a punto di sistemi naturali per interrompere la diffusione di malattie trasmesse da insettivettori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Favia G, Ricci I, Damiani C, Raddadi N, Crotti E, Marzorati M, Rizzi A, Urso R, Brusetti L, Borin S.,Mora D, Daffonchio D. et al. (2007). Bacteria of the genus Asaia stably associate with Anophelesstephensi, an Asian malarial mosquito vector. PNAS 104, 9047-9051.
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Titolo del progettoItaliano: Valorizzazione di composti naturali biologicamente attiviInglese: New biologically active natural substances
Nome e cognome dei ricercatoriSabrina Dallavalle ([email protected])Raffaella Cincinelli, Sonia Gattinoni, Gianluca Nasini, Gemma Assante, Piera Anna Martino
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveComposti naturali, sintesi, attività biologicaNatural substances, synthesis, biological activity
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto comprende l'estrazione e la determinazione strutturale di nuove sostanze naturali dapiante e microorganismi. I composti vengono valutati per la loro attività biologica (citotossicità,attività antifungina, attività antibiotica). Si prevede la sintesi dei composti più interessanti e diloro analoghi per ottimizzarne l'attività.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto Riconoscimento Molecolare CNR Milano, Diprove e Dip.
Patologia Animale, UniMI
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di nuovi composti organici di origine naturale, di cui viene valutata l'attivitàbiologica.
Possibili applicazioni Eventuali possibili impieghi come farmaci e/o antiparassitari per l'agricoltura.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Assante et al. Tetrahedron 61, 7686-7692 (2005).A. Bava et al. J. Nat. Prod. 69, 1793-1795 (2006)R. Nannei et al. J. Org. Chem. 71, 6277-6280 (2006)A. Arnone et al. Tetrahedron 65, 786-791 (2009)
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ITitolo del progettoItaliano: Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale Inglese: Synthesis of new antitumour compounds
Nome e cognome dei ricercatoriSabrina Dallavalle ([email protected])Raffaella Cincinelli, Raffaella Nannei, Franco Zunino
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari AgroalimentariUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiaveComposti antitumorali, sintesi, farmaciAntitumour compounds, synthesis, drugs
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto comprende la progettazione e la sintesi di nuovi composti organici ad attività antitu-morale e la valutazione della loro attività biologica su diverse linee cellulari tumorali, sia in vitroche in vivo.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Istituto Nazionale Tumori, Milano, Sigma-tau Pomezia
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Alcune serie di composti organici attivi come agenti antitumorali, tra cui alcuni prodotti in svilup-po preclinico o clinico.
Possibili applicazioni Possibile impiego come farmaci nel trattamento dei tumori.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C. Pisano et al. Mol. Cancer Ther. 7, 2051-2059 (2008)S. Dallavalle et al. Bioorg. Med. Chem. Lett. 18, 2781-2787 (2008)R. Cincinelli et al. J. Med. Chem. 51, 7777-7787 (2008)Brev. PCT WO2007000383S. Dallavalle et al. Eur. J. Med. Chem in stampa (2009)
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Titolo del progettoItaliano: Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali d’interesse
farmacologico, ambientale ed alimentareInglese: Electrodes modified with ion-exchange films for the analysis of real samples of
pharmacological, environmental and alimentary concern
Nome e cognome dei ricercatoriElio Desimoni ([email protected])Barbara Brunetti
Afferenza del ricercatore responsabileDiSTAMUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveElettrodi modificati, acido cisteico, validazione Modified electrodes, cysteic acid, validation
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca è diretta allo sviluppo di elettrodi di carbone vetroso, modificati con film scambioioni-ci di Nafion ed acido cisteico, per analisi di specie d’interesse farmacologico, ambientale ed ali-mentare in matrici reali. Gli elettrodi sono valutati come tali, o dopo inserzione nel film superfi-ciale di specie capaci di modificare il trasporto di specie redox attraverso la membrana. La carat-terizzazione degli elettrodi é effettuata mediante tecniche elettrochimiche e spettroscopiche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Analisi delle metilxantine mediante elettrodi di carbone vetroso modificati con Nafion e acido cisteico.
Possibili applicazioni Gli elettrodi possono essere usati nell’analisi di campioni reali come rivelatori amperometrici insistemi a flusso o sensori da usarsi, soli o come arrays, per analisi elettrochimiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) B. Brunetti, E. Desimoni, P. Casati, Electroanalysis, 19 (2007) 385B. Brunetti, E. Desimoni, Electroanalysis, (2009) in corso di stampa
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ITitolo del progettoItaliano: Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei risultati analiticiInglese: Development of statistical methods for improving the quality of analytical results
Nome e cognome dei ricercatoriElio Desimoni ([email protected])Barbara Brunetti
Afferenza del ricercatore responsabileDiSTAMUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveValidazione, conformità a limiti legaliValidation, compliance to legal limits
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca è diretta allo sviluppo di metodi statistici utili nel controllo di qualità nel laboratorio chi-mico (validazione dei metodi di analisi, sviluppo di modelli per la corretta valutazione dell'incer-tezza di misura nella verifica della conformità a limiti legali, sviluppo di modelli per la stima dellimite di rivelabilità in sistemi analitici eteroschedastici, ecc.).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s:
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Il testo "Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di analisi" è statoadottato a livello di sperimentazione nell’ambito del programma nazionale di EducazioneContinua in Medicina (http://www.ministerosalute.it/ecm/ecm.jsp).
Possibili applicazioni I metodi statistici messi a punto hanno applicazione nei campi merceologico e delle analisi legali.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Desimoni, B. Brunetti. Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi dianalisi. CLUEB (BO) (2003).E. Desimoni, Accred.Qual.Assur.,9(2004)724E. Desimoni, B. Brunetti, Accred.Qual.Assur.,11(2006)363E. Desimoni, B. Brunetti, A. Clerici, Accred.Qual.Assur.13(2008)65
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Titolo del progettoItaliano: Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redoxInglese: Rhodanese-domain proteins as molecular devices for redox homeostasis
Nome e cognome dei ricercatoriFabio Forlani ([email protected])Silvia Pagani, Angelo Cereda
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari (DISMA)Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano
Parole chiaveRodanesi, omeostasi redoxRhodanese, redox homeostasis.
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si propone di definire ruoli cellulari di proteine a rhodanese-domains approfondendole loro relazioni funzionali in specifici processi regolatori, un obiettivo favorito dai “modelli speri-mentali” da noi sviluppati. La ridondanza di rhodanese-like proteine negli organismi è indice diversatilità dei domini rodanesici che singolarmente, o in associazione con altre proteine, potreb-bero svolgere ruoli diversificati quali trasporto di zolfo in forma biologicamente disponibile,modulazione di processi generali di detossificazione e relativi alla “chimica redox” cellulare.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: J. Papenbrock (Hannover, D); P. Dos Santos (WFU, NC, USA),
S. Leimkuehler (Potsdam, D).
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Definizione dell’interattoma di rodanesi sviluppando metodologie di pull-down (p.e. TAP-tagginggenomico).Definizione di contesti metabolici che modulino espressione (e correlazioni) di proteine a domi-ni rodanesici utilizzando metodi di proteomica (2DE).
Possibili applicazioni Rhodanese-like proteine come target per il controllo di patogeni.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cereda A., Carpen A., Picariello G., Tedeschi G., Pagani S. (2009). Biochem. J. 418, 135-143.Forlani F., Cereda A., Freuer A., Nimtz M., Leimkuhler S., Pagani S. (2005). FEBS Lett. 579, 6786-6790.Forlani F., Carpen A., Pagani S. (2003). Protein Eng. 16(7), 515-519.
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ITitolo del progettoItaliano: Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni in
microrganismi Food-GradeInglese: Development of transformation protocols for the expression of allergenes in Food-Grade
microorganisms
Nome e cognome dei ricercatoriMaria Grazia Fortina ([email protected])Simone Guglielmetti, Diego Mora, Giovanni Ricci
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano
Parole chiaveFood-Grade microorganisms, transformation, vaccineMicrorganismi food-grade, trasformazione, vaccini
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviIl progetto si propone la selezione di microrganismi Food-Grade con potenzialità probiotiche, dautilizzare per la trasformazione e l'espressione di proteine eterologhe con proprietà allergeniche.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università Milano-Bicocca; Università di Chieti; LoFarma SpA
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Costruzione di un idoneo vettore di clonaggio per l'espressione di proteine eterologhe in Grampositivi; ottenimento di un ceppo ricombinante in grado di esprimere costitutivamente la protei-na eterologa di interesse.
Possibili applicazioni Sviluppo di vaccini orali per il controllo di manifestazioni allergiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Risultati non divulgabili.
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Titolo del progettoItaliano: Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagnaInglese: Development of herb productions as a supplementary income for mountain farm
Nome e cognome dei ricercatoriAnna Giorgi ([email protected])Moira Madeo, Giuseppe Carlo Lozzia, Giovanna Speranza
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Produzione VegetaleUniversità degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano
Parole chiavePiante officinali; azienda agricola di montagnaHerbs; mountain farm
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviL’obiettivo del progetto è quello di sviluppare una microfiliera di prodotti da piante officinali(taglio tisana e miele) in un’azienda agricola biologica di montagna. Il modello proposto preve-de di ottenere utili indicazioni sulla tecnica di coltivazione da adottare, sulla tempistica di raccol-ta, sulle modalità di essiccazione applicabili, nonché sulla qualità del materiale ottenibile.Individuazione di modalità di caratterizzazione della qualità/provenienza delle produzioni dimiele di montagna.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: - Veneto Agricoltura
- Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali, Univ. di Padova
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Diversificazione colturale nelle aziende di montagna che può portare ad una ripartizione dei rischidi gestione e ad un possibile incremento del reddito. Individuazione delle composizione fenolicadi alcune specie officinali e di miele prodotto in prossimità delle coltivazioni.
Possibili applicazioni Trasferibilità ad altre aziende di montagna. Valutazione della qualità delle produzioni.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) GIORGI A., MADEO M., SPERANZA G., LOZZIA GC (2009).“Il miele di montagna, un alimento riccodi sostanze polifenoliche e di proprietà antiossidanti” NATURAL 1, n° 80; p. 32-41, ISSN: 1721-1425GIORGI A., M. MADEO, P. FRANCESCATO, P. CAIROLI, G. SPERANZA (2007). Antioxidant capacity andchemical ch
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ITitolo del progettoItaliano: Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionaliInglese: Non-conventional yeasts as sources for stereoselective dehydrogenases: preparation of
intermediates for the synthesis of API
Nome e cognome dei ricercatoriFrancesco Molinari ([email protected])Diego Romano, Raffaella Gandolfi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Parole chiaveLieviti, biotrasformazioni , deidrogenasiYeasts, biotransformations, dehydrogenases
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare reazioni di riduzione stereoselettivasu molecole di interesse in campo alimentare, zootecnico o farmaceutico; sono studiati in partico-lare lieviti e sistemi per l'ottenimento di enzimi in forma iper-espressa in cellule ricombinanti.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università di Modena, Industriale Chimica, Università Complutense
di Madrid
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa per la produzione di intermedi chirali.
Possibili applicazioni Nuove sintesi chemo-enzimatiche di principi attivi.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Asymmetric reductions of ethyl 2-(benzamidomethyl)-3-oxobutanoate by yeasts. Tetrahedron:Asymmetry 2009, 20, 411-414.Enantioselective monoreduction of different 1,2-diaryl-1,2-diketones catalysed by lyophylisedwhole cells from Pichia glucozyma. Tetrahedron 2008, 64,7929-7936 .
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Titolo del progettoItaliano: Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche Inglese: Biotransformations with new microbial enzymes
Nome e cognome dei ricercatoriFrancesco Molinari ([email protected])Diego Romano, Raffaella Gandolfi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e MicrobiologicheUniversità degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano
Parole chiaveScreening, biotrasformazioni , enzimi microbiciYeasts, biotransformations, dehydrogenases
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviLa ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare biotrasformazioni selettive su mole-cole di interesse; gli enzimi principalmente studiati sono acilasi, lipasi ed esterasi per applicazio-ni in campo alimentare (aromi, trigliceridi strutturati) e farmaceutico (modificazione di antibioti-ci glicopeptidici).
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: Università dell'Insubria, Zambon, Istituto Riconoscimento
Molecolare CNR, Università di Trieste
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa.
Possibili applicazioni Preparazione di aromi a partire da substrati naturali, produzione di antibiotici semi-sintetici.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Biocatalysis for use in pharmaceutical manufacturing J. Biotechnol. 2007, 131, 101-102.Biotransformations of lipoglycopeptides to obtain novel antibiotics J Antibiot. 2007, 60, 265-71Biotransformations of cinnamic and ferulic acid with actinomycetes Enzyme Micro. Technol. 2004,34, 3-9.
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ITitolo del progettoItaliano: Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravitàInglese: Animal reproduction under space condition
Nome e cognome dei ricercatoriClaudia Ricci ([email protected])Giulio Melone, Aldo Zullini, Giuseppina Cornelli, Francesca Leasi
Afferenza del ricercatore responsabileDipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione della BiodiversitàUniversità degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano
Parole chiavePseudocelomati, dormienza, embriogenesiPseudocoelomates, dormancy, embryogenesis
Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti)
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettiviAllo scopo di valutare il ruolo del citoscheletro nel determinare i piani di divisione cellulare, cin-que generazioni di rotiferi e di nematodi, animali eutelici a sviluppo determinativo, saranno alle-vati in un bioreattore nel corso di un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale per poterstimare effetti a breve e a lungo termine delle condizioni dello spazio. Il trasporto dalla Terra allaISS avverrà ricorrrendo ad una loro forma naturale di dormienza, detta anidrobiosi, che mantienegli animali in 'vita sospesa' ma permette di riportarli a condizioni attive in ogni momento.
Progetto in collaborazione: No SìSe Sì, indicare partnership/s: ASI, ESA, Trondheim University, Thales Alenia Space, Astrium
Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico
Risultati e prodotti della ricerca La preparazione di questo esperimento comporta oltre ad una intensa attività di ricerca biologicasu meccanismi riproduttivi e su dormienza, anche lo studio e la realizzazione di apparecchiaturespeciali dedicate.
Possibili applicazioni La caratterizzazione della dormienza ha notevoli ricadute in quanto coinvolge biostabilità di mole-cole e di strutture biologiche, oltre che di interi organismi. Lo studio e la realizzazione di strumen-ti e di software ad hoc ha spesso prodotto importanti applicazioni tecnologiche.
Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C.Ricci, et al. 2000. TREE, 15: 220-221D. Fontaneto, et al., 2007. PLoS Biol 5(4)C.Ricci, et al., 2007. BMC Evolutionary Biology 2007T. Barraclough et al. 2007. Mol Biol Evol 24: 1952-1962D. Fontaneto, et al., 2008. Molecular Ecology. 17, 3136–3146
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Acutis Marco 169, 201
Adani Fabrizio 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176,
177, 178, 179, 180
Agostini Stella 47, 48, 49, 181, 182
Alamprese Cristina 93
Andreoni Vincenza 183, 225
Assante Gemma 4
Banterle Alessandro 141, 142, 143
Bassoli Angela 154
Baumgartner Johann 184
Bava Luciana 5
Bechini Luca 6, 50, 185
Bianco Piero Attilio 7
Bocchi Stefano 186
Bodria Luigi 8, 51, 187
Bonomi Franco 155
Borin Sara 9
Brenna Oreste Vittore 226
Cappitelli Francesca 227, 228
Casati Dario 202
Casiraghi M. Cristina 66, 156
Casiraghi Ernestina 94, 95, 96
Cattaneo Stefano 67, 97
Ciappellano Salvatore 229
Cocucci Maurizio 10, 11
Cortesi Paolo 12
Corti Michele 52, 53
Cosio Maria Stella 98
Crepaldi Paola 13, 14, 99
Crovetto Matteo 15, 16
Daffonchio Daniele 188, 230
Dallavalle Sabrina 17, 231, 232
De Noni Ivano 68, 100
Deangelis Maria Laura 203
De Wrachien Daniele 204
Desimoni Elio 233, 234
Duranti Marcello 69, 101, 157, 158
Eccher Tommaso 18
Erba Daniela 159
Espen Luca 19, 102
Failla Osvaldo 20
Faoro Franco 21, 22
Ferrante Antonio 103
Fiala Marco 23, 54, 55, 56, 189
Forlani Fabio 235
Fortina Maria Grazia 104, 105, 106, 236
Foschino Roberto 70, 71, 72, 107
Franzetti Laura 108, 109, 110, 111
Gandolfi Claudio 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211
Genevini Pierluigi 190
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Indice per autori
Giorgi Anna 24, 25, 237
Giovanelli Gabriella 73
Greppi Mauro 212, 213
Guglielmetti Simone 160
Guidetti Riccardo 144, 145
Hidalgo Alyssa 112, 113
Iriti Marcello 26, 27
Lavelli Vera 74
Limonta Lidia 114
Locatelli Daria Patrizia 115
Lucisano Mara 75, 76, 116
Mannino Saverio 77
Marino Gallina Pietro 117
Mariotti Manuela 78, 79, 118
Mignani Ilaria 28
Molinari Francesco 80, 191, 238, 239
Mora Diego 81
Nocito Fabio Francesco 29
Ortuani Bianca 57, 214
Pagani Ambrogina 82, 119, 120, 121
Pagliarini Ella 122, 146, 147, 148
Pellegrino Luisa 123, 124
Piazza Laura 83, 125
Piergiovanni Luciano 84, 85, 86, 87
Pompei Carlo 126
Porrini Marisa 149, 161, 162
Provolo Giorgio 58, 192, 193, 215, 216, 217, 218, 219
Quaroni Sergio 30
Rapetti Luca 59
Ricci Claudia 240
Rollini Manuela 127
Rossi Magherita 88, 89, 128, 129
Rossini Laura 31, 32
Sacchi Gian Attilio 33
Sali Guido 60, 220
Sandrucci Anna 130
Sangiorgi Franco 61, 62, 150, 151
Saracchi Marco 34
Sardi Paola 35
Scienza Attilio 36
Simonetti Paolo 163, 164
Spinardi Anna 37, 165
Süss Luciano 131, 221
Tamburini Alberto 222
Tateo Fernando 90, 132, 133, 134, 135, 136
Toccolini Alessandro 194, 195, 196, 197, 198
Toschi Ivan 38
Vecchio Angelo 137
Vercesi Annamaria 39, 40, 41, 138
Zocchi Graziano 42, 43, 44
242Realizzazione grafica e stampa: Editing Milano, via Vitruvio, 43 - 20124 Milano
Agricoltura
La Facoltà di Agraria incontra le imprese:
Ricerche, Innovazione eTrasferimento tecnologico
Alimentazione
Ambiente
Via Giovanni Celoria, 220133 Milano
Tel ++ 39 02 503.165000Fax ++ 39 02 503.165140http://www.agraria.unimi.it
Università degli Studi di Milano