La Riforma protestante
1. Tendenze riformatrici prima di Lutero
Il papa rappresentato in vesti
guerriere senza segni cristiani
La Chiesa ha in mano una borsa per
l’elemosina e non bada ai simboli di
fede che la circondano
Movimenti riformatori nel Medioevo
I movimenti di riforma della chiesa cristiana in Occidente assunsero importanza e ebbero un forte seguito a partire dall’anno 1000, quando ebbero origine i movimenti come la patarìa (XI-XII secolo), che proponeva un ritorno della Chiesa troppo mondana e secolarizzata alla purezza e alla fedeltà del messaggio evangelico
Alcuni movimenti riformatori, come quello dei càtari (in Provenza) e dei valdesi (tra Piemonte e Svizzera) furono dichiarati eretici e perseguitati violentemente dalla Chiesa cristiana e dalle autorità politiche nel XIII secolo
Ciò che accomunava tutte i gruppi riformatori era la richiesta che la Chiesa cristiana si liberasse dal pesante intreccio tra potere spirituale e potere temporale che nei secoli si era rafforzato e approfondito, e che appariva come assolutamente antitetico rispetto agli ideali evangelici
Riforma religiosa
e ricadute sociali e politici
I movimenti di riforma religiosa spesso si intrecciavano con
forme di protesta sociale e politica, che mettevano sotto
accusa la Chiesa come struttura di potere
Queste correnti di protesta anticlericale si
rafforzarono nel corso del XIV secolo, quando si
verificarono fatti cruciali: la grave crisi economica, che
provocò una crisi morale estremamente profonda; e
l’affermazione delle monarchie nazionali, che volevano
tenere separate le due sfere di potere: temporale (dei re) e
spirituale (del papa e delle gerarchie ecclesiastiche)
Nel caso della Francia, più volte i monarchi cercarono di
rendere la Chiesa più nazionale e meno vincolata all’azione
religiosa e soprattutto politica di Roma
John Wycliff
In questo clima maturarono movimenti di dissidenza religiosa in Inghilterra e in Boemia
In Inghilterra, il filosofo e teologo John Wycliff, vissuto nel cuore del Trecento (1320 – 1384) mise in dubbio la convinzione secondo la quale gli uomini si salvano sia per la propria fede, sia grazie alle loro opere
Egli sosteneva che solo la fede, resa viva dalla lettura e dalla meditazione sulle Sacre Scritture, può salvare l’uomo, sottoposto all’onnipotenza di Dio
La Chiesa, secondo Wycliff, aveva un ruolo importante, ma non decisivo per l’uomo: la sua funzione di mediazione tra Dio e l’uomo era meno importante di quanto lo fosse la fede viva
Inoltre, lo Stato, imponendo all’uomo il rispetto delle leggi, era capace di guidare l’uomo a comportamenti adeguati alla volontà di Dio
Il vero cristiano doveva vivere la sua fede nella dimensione interiore, mentre la liturgia e i suoi riti rischiavano di essere solo manifestazioni esteriori, ma poco sentite della fede
John Wycliff
L‟azione riformatrice di Jan Hus Le idee di Wycliff influirono molto su un altro
dissidente, il boemo Jan Hus, animatore di gruppi misti di laici e ecclesiastici tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo
Hus insisteva, come Wycliff, sull’importanza preponderante della fede rispetto alle opere per la salvezza dell’uomo
Inoltre si schierò, in modo più deciso di Wycliff, contro il potere politico della Chiesa, affermando che spettasse allo Stato mantenere l’ordine cristiano
Inoltre egli condannava anche il mercato delle indulgenze, cioè il fatto che la salvezza degli uomini passasse attraverso la carità pagata a caro prezzo per ottenere l’indulgenza, cioè il perdono dei peccati per i già morti per accelerarne il percorso di salvezza
Hus fu presente nel 1414 al Concilio di Costanza, in Germania, dove la Chiesa pose fine al cosiddetto Scisma d’Occidente, provocato dalla presenza di un papa e di due antipapi
Il Concilio condannò Hus per le sue idee al rogo come eretico, condanna che fu eseguita a Praga nel 1415
Il rogo di Jan Hus
Il movimento della Devotio moderna
Le iniziative riformatrici non si interruppero, anche se fino alla fine del XV secolo nessuna di esse assunse un carattere apertamente condannato dalla Chiesa come eretico
Ebbe un particolare seguito il movimento chiamato della Devotio moderna, che nacque in Olanda a fine Trecento e poi si espanse nelle Fiandre e nei territori tedeschi
Esso basava la sua esperienza religiosa, che si svolgeva in gruppi di laici, sull’imitazione di Cristo
Il gruppo praticava il modello di vita proposto dai Vangeli: lavoro in comune, raccoglimento e meditazione sui testi sacri erano i cardini dell’esistenza nelle comunità ispirate alla Devotio moderna
Erasmo da Rotterdam
Il più importante pensatore cristiano dell’epoca fu Erasmo da Rotterdam
Egli professava una filosofia di Cristo
La sapienza del cristiano doveva basarsi sulla parola divina, in particolare sul Vangelo dentro il quale esisteva il più ampio patrimonio di conoscenza
Il cristiano per impadronirsi della parola divina doveva cancellare dalle Sacre Scritture le interpretazioni e i commenti prodotti da secoli di ignoranza e di superstizione
Erasmo, in conformità alle sue convinzioni morali, aveva curato un’edizione stampata del Vangelo, per mettere i lettori a diretto contatto con il testo sacro
Inoltre curò edizioni anche di opere di Padri della Chiesa, come Girolamo, Ambrogio e Agostino, in modo che le vere interpretazioni del messaggio di Cristo fossero disponibili per tutti i cristiani
Erasmo da Rotterdam
Una Chiesa di potere
Di fronte a questi movimenti e a questi uomini dediti alla riforma della Chiesa si presentava una Chiesa che sembrava avere perso autorità morale,anche per responsabilità dei papi che la guidavano,molto mondani e poco spirituali
Alessandro VI Borgia, papa tra 1492 e 1503, fu un politico abile e preso soprattutto dalla volontà di assicurare un dominio politico adeguato al figlio Cesare
Il suo successore Giulio II della Rovere, che governò la Chiesa dal 1503 al 1513, trascorreva più tempo sui campi di battaglia che nella cura della sua missione sacerdotale, al fine di dare saldezza allo Stato della Chiesa
Infine Leone X, pontefice dal 1513 al 1521, fu un grande e generoso mecenate di opere artistiche e culturali di prim’ordine, tra cui la Basilica di S. Pietro
Alessandro VI
Giulio II
Leone X
La Riforma
di Martin Luther
Martin Luther, un cristiano tormentato Il sentimento di insofferenza e scandalo verso
la Chiesa di Roma e i suoi metodi di cura delle anime e della fede favorì la diffusione delle idee di un monaco agostiniano di Erfurt (Sassonia), nei territori tedeschi, di nome Martin Luther (italianizzato come Lutero)
Luther era figlio di un piccolo imprenditore minerario, che gli diede una buona educazione, finché, mentre stava frequentando l’università di giurisprudenza, sentì la vocazione al monachesimo e entrò nell’ordine degli agostiniani
Fin dagli anni dell’entrata in convento Luther era angosciato dall’idea del peccato
L’uomo pecca spesso e si dimentica della colpa commessa
A sua volta la legge divina era così perfetta che l’uomo, creatura imperfetta nata con il peccato originale, non avrebbe potuto adeguarsi alla sua perfezione
Martin Luther
La dottrina delle indulgenze
Luther aveva riposto qualche fiducia per la salvezza degli uomini peccatori nella dottrina delle indulgenze, il tesoro costituito dai meriti che i santi avevano accumulato e che andavano al di là di quanto fosse necessario per la loro salvezza.
Dio aveva lasciato questo tesoro da amministrare a favore dei peccatori che compissero opere di bene, e questo insieme di beni era inesauribile perché aumentato dai meriti infiniti di Cristo
Si pensava che le pene delle anime del Purgatorio potessero essere ridotte o annullate se un vivente avesse acquistato le indulgenze a loro favore
La vendita delle indulgenze,
di Jorg Breu il Vecchio (1530)
Luther a Roma e Witterberg
Luther nel 1511 andò a Roma e qui visitò santuari, venerò reliquie, salì in ginocchio la Scala santa, che secondo la tradizione era quella del palazzo di Ponzio Pilato, percorsa allo stesso modo da Cristo
Questi atti avrebbero dovuto procurargli indulgenze, ma in realtà Luther rimase deluso dal mercato del sacro che vide a Roma e cominciò a dubitare anche della dottrina delle indulgenze
Tornato in Germania, continuò nei suoi tormenti, fino a che il suo superiore, von Staupitz, lo mandò a Witterberg, dove esisteva un’università, per distoglierlo dall’ossessione del peccato. spingendolo a approfondire gli studi teologici
A Witterberg, Luther divenne dottore in teologia e cominciò a tenere le prime lezioni
Witterberg, localizzazione
e panorama della città al
tempo di Martin Luther
La Giustizia di Dio
Durante il 1515-1516, tenendo un corso sull’Epistula ad Romanos di S. Paolo, Luther giunse all’interpretazione del testo sacro che gli sembrò la più adeguata a risolvere il problema della salvezza
Un passo della lettera che diceva, “La giustizia di Dio è rivelata nel Vangelo, secondo come sta scritto «Il giusto vivrà di fede»” lo portò a formulare una riflessione decisiva
La giustizia divina andava interpretata, secondo Luther, non come giudizio e punizione, ma come il dono della grazia di Dio offerto, grazie al sacrificio di Cristo, al peccatore che ammetta la propria indegnità e si affidi alla misericordia di Lui
Sola fide
Luther ribaltava la visione tradizionale della teologia, in base
alla quale la Grazia era indispensabile per la salvezza dell’uomo,
ma egli doveva meritarsi l’azione della Grazia per la sua
salvezza facendo buone opere
Per Luther, invece, la natura umana è intrinsecamente
corrotta dal peccato originale e quindi le opere non
sono decisive per la sua salvezza, che si deve solo a Dio
che salva l’uomo per la fede che esso ha in Lui
Il giusto farà il bene per amore di Dio e del prossimo, ma
questa opera di bene è una conseguenza del suo stato
di Grazia, e non la via che porta alla Grazia
Questo è il principio che Luther esprimerà con la formula
sola fide
Sola scriptura
In base a questa idea, anche i testi sacri, Antico e Nuovo
Testamento, avrebbero assunto un significato diverso
rispetto a quello tradizionale
La Sacra Scrittura doveva essere letta e interpretata
personalmente dal fedele abbandonando le spiegazioni
ufficiali. La Sacra Scrittura è in gradi di parlare da sé al
fedele senza la mediazione della teologia ufficiale
«Un semplice laico armato della Bibbia, affermò Luther,
deve essere creduto più del papa o del Concilio che ne
siano privi»
Questo era il principio indicato da Luther come
sola scriptura
Il ridimensionamento del ruolo della Chiesa
In sostanza l’interpretazione teologica del monaco di Erfurt escludeva il ruolo della Chiesa nei due ambiti fondamentali in cui esso si esercitava
1. la Chiesa non aveva più la funzione di intermediaria tra uomo e Dio, perché solo la fede salva →sola fide
II. la Chiesa non rivestiva più alcuna autorità nell’interpretazione teologica delle Sacre Scritture, perché all’uomo bastava la Rivelazione per comprenderne il significato →sola scriptura
Emblema dei
Riformati luterani,
con i principi di
fede elaborati da
Lutero
Battesimo e eucarestia
Inutilità del sacramento dell‟Ordine
Luther nel corso degli anni successivi sottopose a critica anche la dottrina dei sette sacramenti, dei quali, secondo la sua teologia, solo due erano effettivamente validi per la salvezza dell’uomo, perché istituiti da Cristo come dimostrava il Vangelo
1. il battesimo, cerimonia con cui si diventa cristiani
II. l’eucarestia, commemorazione dell’Ultima Cena del Signore, rito in cui vi è la presenza reale di Cristo nel pane e nel vino offerti ai fedeli
In particolare, Luther riteneva inutile il sacramento dell’Ordine: visto che il fedele era in grado di interpretare da sé il testo sacro senza l’intermediazione sacerdotale e si salvava con la sola fede, si sarebbe compiuto il principio del sacerdozio universale dei laici cioè l’idea che chiunque potesse essere chiamato a celebrare le funzioni religiose
La lotta contro le indulgenze
L’opinione pubblica tedesca venne a conoscenza delle idee di Luther il 31 ottobre 1517, quando con un gesto clamoroso il riformatore tedesco inchiodò sulla porta della chiesa del castello di Witterberg le sue 95 tesi, che erano contenute in una lettera indirizzata a Albert di Hohenzollern, arcivescovo di Magonza
Albert, nobile fratello del governatore di Magdeburgo, deteneva a poco più di vent’anni due vescovadi, ma voleva anche la carica di arcivescovo di Magonza, ricchissima e di grande prestigio dentro la Chiesa.
Tuttavia, per il principio dell’accumulo delle cariche, Albert non avrebbe dovuto occupare quella carica, salvo che per una dispensa papale
Il papa Leone X accettò di conferirgli la carica dietro il pagamento di una fortissima somma di denaro, perché ne aveva bisogno per costruire la basilica di S. Pietro
Leone X permise a Albert di vendere indulgenze in tutta la Germania, a patto che metà del ricavato previsto venisse versato alla Camera Apostolica
Le 95 tesi
Le 95 tesi di Luther -condannavano il mercato delle indulgenze -negavano la facoltà del papa di perdonare i peccati eccetto per le pene inflitte da lui stesso - affermavano che era empia l’idea di acquistare beni spirituali con mezzi materiali
Le tesi si diffusero con grande rapidità nei territori tedeschi, all’insaputa di Luther, grazie alla stampa che venne fatta di esse
In tutta la Germania esse ottennero grande consenso, a causa dell’insofferenza sentita da molti per la rapacità e la corruzione della Chiesa Alberto
di Magonza
L‟avvio del processo di eresia
La Chiesa di Roma reagì avviando un processo di eresia per Luther
La procedura durò due anni, 1518 – 1520, quando a Luther arrivò la bolla (lettera) di scomunica papale
In quei due anni Luther approfondì il suo contrasto con la Chiesa pubblicando tre scritti importanti
a. Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca, in cui sollecitava i nobili tedeschi e l’imperatore a avviare la riforma della Chiesa
b. La cattività babilonese della Chiesa, in cui criticava con forza la dottrina dei sacramenti e accusava la Chiesa di avere falsato il senso delle Sacre Scritture
c. La libertà del cristiano, in cui Luther affermava che il fedele era libero spiritualmente, ma come uomo era subordinato all’autorità politica
Luther brucia la bolla papale
La bolla papale imponeva a Luther di
ritrattare in sessanta giorni o sarebbe
scattata per lui la scomunica
Egli la bruciò insieme ai libri di diritto
canonico
Il papa chiese allora all’imperatore Carlo V
di prendere anch’egli posizione contro
Luther
Il riformatore fu convocato a Worms,
in una Dieta, nel 1521 per ritrattare di
fronte all’imperatore e ai principi tedeschi
Luther brucia la bolla papale
Carlo V
A Worms Luther si rifiutò di ritrattare e questo aggiunse alla scomunica anche la condanna dell’autorità civile
Egli fu bandito da parte di Carlo V dalle terre imperiali, e se non si fosse allontanato, sarebbe stato arrestato e bruciato
Federico il Saggio, elettore di Sassonia, di cui Luther era suddito, lo fece rapire per salvarlo da ogni tentativo di toglierlo di mezzo
La traduzione della Bibbia in tedesco
Luther fu trasportato in una fortezza di Federico il Saggio, dove studiò gli aspetti dottrinali della sua riforma ma soprattutto
avviò la traduzione del Nuovo Testamento in tedesco, con lo scopo di permettere la lettura del testo anche a chi non conosceva il latino, o almeno l’ascolto consapevole del Vangelo
La traduzione fu pubblicata a Witterberg nel 1522, e grazie alla stampa il testo tradotto da Luther ebbe un’ampia diffusione
Federico il Saggio
La Bibbia tradotta da Luther
Sintesi delle tesi di Luther
Tesi di Luther Teologia cattolica
Solo la grazia di Dio salva l’uomo L’uomo si salva con la Grazia e le
opere
Due sacramenti validi:
battesimo e eucarestia
Sette sacramenti
Sacerdozio universale Distinzione clero - laici
Libero esame delle Scritture
Le Scritture sono interpretabili solo
dalle autorità ecclesiastiche
Condanna del monachesimo
Diffusione del monachesimo
Condanna del celibato sacerdotale
Obbligo del celibato sacerdotale
Critiche al potere mondano della
Chiesa e del papa
Supremazia e infallibilità del papa
La diffusione e gli effetti della Riforma
La diffusione delle idee di Luther
Le idee di Luther si diffusero molto rapidamente grazie alla stampa, e questo determinò effetti dirompenti sulla società tedesca
In molte città i fedeli vollero l’applicazione dei principi della Riforma, imponendoli anche con la forza ai sacerdoti che vi si opponevano. Spesso queste imposizioni erano appoggiate dai principi e dai governi municipali
In molti centri si verificarono episodi di iconoclastìa, cioè distruzione di reliquie, immagini e arredi sacri, in linea con le idee di Luther, che aveva definito idolatrici i ricchi arredi ecclesiastici
In diversi luoghi i principi e i governi cittadini aderirono alle idee riformatrici e vendettero i beni di chiese, conventi e monasteri
La Riforma e i “cavalieri”
Luther si schierò decisamente contro le
iniziative che in nome delle sue tesi
avessero come obiettivo il rovesciamento
dei poteri politici e economici
Un primo episodio importante si svolse tra
1522 e 1523,quando i “cavalieri”, piccoli
feudatari esperti di arte militare,ma che i
mercenari e le armi da fuoco avevano messo
fuori gioco, videro nella Riforma la
possibilità di lottare contro il potere di
Roma e per affermare la “nazione
tedesca”.
Essi guidati da von Sickingen, un cavaliere, e
von Hutten, attaccarono il ricco dominio
dell’arcivescovo di Treviri, ma furono respinti
U. von Hutten
F.von Sickingen
La “guerra dei contadini” L’episodio storico di maggiore importanza si verificò nelle
campagne tedesche, dove nel 1524 si rivoltarono
non solo in nome delle idee di Lutlher, ma anche per
recuperare i diritti comuni sulle terre, di cui i
principi e i feudatari si erano impadroniti
Il movimento cominciò in Svevia e lungo il Reno, poi si
estese a Nord in Turingia, che divenne il centro del
movimento, e Sassonia, e a sud in Tirolo e Carinzia
I contadini combattevano sulla base delle idee
evangeliche sull’uguaglianza tra gli uomini, e della
lotta contro i grandi e i ricchi della terra
L’azione nelle campagne era sostenuta dalla predicazione di
coloro che sostenevano la Riforma non solo come lotta
contro clero e Chiesa di Roma, ma anche come
rivolta contro tutte le ingiustizie e le oppressioni
Tra di essi vi era anche un compagno di università di Luther,
chiamato Karlstadt (Carlostadio)
Le iniziative di Thomas Münzer,
Il proposito dei capi della rivolta era
l’instaurazione del regno di Dio sulla
terra, sulla base della fratellanza e dei
principi evangelici
Inoltre secondo alcuni Dio continuava a
parlare agli uomini non solo dalle pagine della
Bibbia, ma si rivelava anche agli spiriti eletti
per mezzo dell’illuminazione interiore
Il più importante esponente di tali idee fu
Thomas Münzer, un sacerdote boemo che
nella zona della Turingia guidò un movimento
che formò un governo cittadino basato
sull’uguaglianza totale e sulla comunione dei
beni
Thomas Münzer
La sconfitta dei contadini
I contadini scrissero anche un loro programma in dodici punti pubblicato all’inizio del 1525 (programma di Memmingen)
Gli avversari del movimento si coalizzarono: principi, nobili, alte gerarchie ecclesiastiche, ceti urbani ricchi si armarono per reprimere il movimento
Il fatto che i contadini non avessero una effettiva unità tra loro, in quanto ogni gruppo operava nel proprio territorio, facilitò gli oppositori
Nel maggio 1525, i rivoltosi furono sconfitti in una battaglia decisiva dai loro nemici coalizzati a Frankenhausen
Thomas Münzer fu catturato e ucciso, dopo essere stato torturato atrocemente
Battaglia di Frankenhausen
Luther si schierò contro i contadini
Luther sostenne la repressione del movimento contadino in un suo scritto, che pubblicò in prossimità della battaglia decisiva: Contro le bande brigantesche e assassine dei contadini
In questo scritto aveva chiesto ai principi di prendere la spada e di agire senza pietà
Luther riteneva che principi e magistrati avessero autorità da Dio stesso,che li aveva scelti per mantenere l’ordine e reprimere i peccatori
Inoltre, secondo lui, libertà interiore e obbedienza alle leggi e all’autorità erano necessari
Tuttavia Luther temeva anche che la sua Riforma potesse essere messa a repentaglio dal fatto di essere sostenuta da rivoltosi e violenti
La comunità anabattista di Munster Le correnti più radicali della Riforma non si arresero alla sconfitta di
Frankenhausen
Esse furono rappresentate dagli anabattisti →ribattezzatori, che sostenevano la necessità che il battesimo fosse somministrato agli adulti, perché il sacramento doveva essere reso valido dalla volontà consapevole del battezzato
Gli anabattisti fondarono comunità basate sulla fratellanza e sull’aiuto reciproco; queste comunità non riconoscevano le autorità politiche e ritenevano di essere illuminate direttamente dallo Spirito Santo
Per quanto fossero tendenzialmente contrari all’uso della violenza, a Munster, nel 1534, conquistarono il controllo della città e imposero con la forza i loro principi, tra cui la comunione dei beni e la poligamia
Per circa un anno e mezzo gli anabattisti di Munster furono assediati da truppe radunate dal principe vescovo e da luterani e cattolici uniti, fino alla capitolazione finale in cui subirono un massacro sanguinoso
La Riforma secondo Ulrich Zwingli
Un’esperienza parallela a quella riformatrice di Luther fu realizzata da Ulrich Zwingli a Zurigo
Cappellano presso la cattedrale di quella città, Zwingli a partire dal 1518 si staccò dalla fede cattolica sia per una crisi personale, sia per influsso del messaggio luterao
Zwingli andò oltre le idee di Luther, rifiutando tutti i riti, e l’idea stessa di sacramento, perché la grazia divina non poteva essere trasmessa da oggetti materiali
Negava che Cristo fosse presente nel pane e vino dell’eucarestia, che era solo una commemorazione del sacrificio
Il battesimo era solo un segno di adesione alla comunità cristiana
Affermava che l’altare nel tempio andava rimosso, perché i fedeli dovevano riunirsi solo per leggere il Vangelo e ascoltare il commento che il pastore avrebbe fatto nel suo sermone
Ulrich Zwingli
Epilogo della vicenda di Zwingli
Zwingli riuscì a convincere il Consiglio cittadino a abolire la messa, riformare la liturgia, imporre la Bibbia come unica fonte di autorità religiosa e eliminare la immagini religiose perché idolatriche
Grazie all’opera di Zwingli la Riforma si estese in molti cantoni svizzeri, anche se non in quelli più importanti, che rifiutarono di appoggiarlo perché esigeva di abolire il servizio militare mercenario, fonte di ricchezza per quelle zone
In difficoltà a causa di questa divisione, Zwingli e i suoi seguaci cercarono il sostegno di Luther e dei suoi fedeli tedeschi
L’incontro di Marburgo del 1529 tra Zwingli e Luther determinò tuttavia una profonda frattura tra i due, a causa della questione dell’eucarestia
Gli zwingliani rimasero sempre più isolati e subirono l’attacco militare di un esercito cattolico che a Zurigo entrò in città e provocò molti morti tra cui lo stesso riformatore (1531)
Divisioni religiose e divisioni politiche
Enrico VIII
Carlo V
La situazione dell‟Inghilterra
In Inghilterra le idee di Erasmo avevano trovato il sostegno di personalità di primo piano come Thomas More, filosofo e cancelliere di Enrico VIII, il re Tudor che governò dal 1509 al 1547
Enrico VIII inizialmente si schierò contro la “ribellione” di Luther, tanto che nel 1521 si impegnò in una polemica diretta contro la Riforma scrivendo un trattato in difesa dei sacramenti, grazie al quale il papa Leone X lo nominò “defensor fidei”
I rapporti tra Chiesa di Roma e corona inglese si incrinarono a causa di una questione nata dall’intromissione considerata indebita del papa negli affari interni inglesi
Enrico VIII
Thomas More
Il dissenso tra Enrico VIII e
la Chiesa di Roma
Enrico VIII aveva sposato nel 1509 Caterina d’Aragona, figlia dei monarchi di Spagna e vedova del fratello.
Il matrimonio, dinastico, aveva portato una sola figlia, femmina, Maria, (gli altri erano morti) mentre Enrico voleva assolutamente un erede maschio
Verso il 1527 il re inglese si invaghì di una dama di corte, Anna Bolena e chiese al cardinale di corte se fosse possibile sciogliere il matrimonio con Caterina d’Aragona anche per motivi morali, visto che era stata sua cognata
Il cardinale sottopose il caso al papa Clemente VII, confidando che, come era avvenuto in passato per altri sovrani, la Chiesa avrebbe deciso lo scioglimento del matrimonio
Ma a complicare il quadro era la parentela tra Caterina e l’imperatore Carlo V, di cui era nipote, e con il quale il papa si era appena riconciliato dopo il sacco di Roma
Se il matrimonio fosse stato sciolto, l’imperatore avrebbe subito un’offesa politica forte
Caterina d’Aragona
Anna Bolena
Lo scisma anglicano, 1531-1533
Il papa rifiutò il consenso a Enrico VIII e da qui si aprì un conflitto diplomatico e soprattutto religioso tra il monarca inglese e Roma
Il re decise allora il distacco della Chiesa inglese dalla Chiesa di Roma: il Parlamento votò la nomina di Enrico VIII a protettore della Chiesa anglicana e suo capo supremo nel 1531.
Questo significò che tutte le norme di carattere religioso dovevano essere sottoposte al all’approvazione del monarca
Nel 1533 la massima autorità ecclesiastica inglese, l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, a capo di un’assemblea di vescovi e teologi, decise l’autonomia della Chiesa anglicana da Roma e sciolse il matrimonio tra Enrico VIII e Caterina d’Aragona
Enrico VIII e Anna Bolena, sposatisi in segreto nel gennaio 1533, resero pubblico il loro matrimonio e Anna fu incoronata regina d’Inhilterra
Dal canto suo Clemente VII scomunicò Enrico VIII
Clemente VII
Thomas Cranmer
Persecuzioni anticattoliche in Inghilterra
Le conseguenze di questo scisma furono negative per i cattolici e per i luterani
I luterani continuarono a essere perseguitati
Ma anche i cattolici furono accusati di preparare sedizioni e tradimenti contro lo stato
Fu condannanto a morte anche Thomas More, che aveva lasciato la carica di cancelliere in disaccordo con lo scisma
Nel 1537 la monarchia inglese decise la soppressione dei conventi e la confisca di buona parte delle proprietà ecclesiastiche, e anche in questo caso si verificarono molte violenze e uccisioni
Origine del termine
“protestanti”
Dopo che a Spira, una Dieta aveva sospeso la proibizione della diffusione delle teorie di Luther nei territori dell’impero (1526) , la Dieta di Worms del 1529, convocata da Carlo V, decise che il bando delle idee di Luther fosse rinnovato fino al concilio ecumenico che si sarebbe occupato del problema.
I principi della Germania, in particolare Federico di Sassonia, che sostenevano la Riforma di Luther redassero un documento comune che dichiarava come inviolabili i diritti della coscienza e della parola di Dio, di cui i principi avrebbero garantito la libera predicazione nel Sacro Romano Impero.
Il documento iniziava con la parola protestamur, cioè 'dichiariamo solennemente', e questo termine indicò da allora le chiese che ebbero fondamento ed origine dalla riforma protestante, e il cui diritto di esistenza veniva riconosciuto proprio grazie a quel protestamur.
La mediazione di Carlo V
La Confessio augustana
Di fronte alla diffusione della Riforma nei territori tedeschi, l’imperatore Carlo V cercò di risolvere la questione religiosa
L’imperatore era poco propenso a usare la forza e sperava che un Concilio universale potesse risolvere la questione religiosa
Per questo nel 1530 Carlo V convocò una Dieta (dal latino dies, significa assemblea rappresentativa di tutti i principi tedeschi e delle città libere, nella quale si coordinava l’attività politica e venivano discusse le controversie tra le realtà politiche nel territorio imperiale) a Augusta, che doveva porre le basi per il superamento della divisione religiosa in atto da tredici anni
A Augusta Filippo Melantone, collaboratore di Luther, che non era ammesso alla discussione, presentò una professione di fede, chiamata Confessio Augustana
Essa proponeva i capisaldi del pensiero di Luther in termini moderati e concilianti
La Confessio
augustana
Il fallimento della Confessio augustana
L‟ultimo tentativo di mediazione a Ratisbona
La Confessio augustana fu sostenuta dai prìncipi e dalle città che avevano aderito alla Riforma e che erano presenti a Augusta
I teologi cattolici, tuttavia, rifiutarono qualsiasi mediazione e spinsero Carlo V a chiedere la sottomissione dei riformati, che avrebbero dovuto ripristinare i vescovi nella loro autorità e restituire i beni confiscati a chiese, conventi e monasteri
I riformati rifiutarono e si congiunsero in una alleanza anche militare, che fu chiamata Lega di Smalcalda (1530)
Nel 1541 a Ratisbona ci fu il tentativo estremo di trovare un compromesso tra cattolici e riformati, che dopo un avvio promettente sulla questione della sola fide, di nuovo riconfermò la lontananza tra le parti
Solo un Concilio poteva rimettere in discussione questa frattura
Il Concilio fu convocato a Trento nel 1545, ma i riformati decisero di disertarlo in quanto era uno strumento che la Chiesa di Roma avrebbe usato contro di loro
Scontro militare tra Carlo V e i riformati
Alleanza tra riformati e monarchia francese
Il rifiuto dei riformati verso il Concilio, rese legittimo per Carlo a combatterli con le armi
Nell’aprile del 1547 l’esercito imperiale batté i riformati della Lega di Smalcalda a Mühlberg, ma la battaglia non ebbe esiti sul piano della ricsotituzione dell’unità cristiana
Il principale alleato di Carlo V, il principe di Sassoni Maurizio, temendo che l’imperatore acquisisse un potere eccessivo, si avvicinò alla Lega dei riformati, che a loro volta fecero un accordo segreto con il re di Francia Enrico II
Enrico garantì ai riformati appoggio finanziario e militare in cambio di tre vescovati, Metz, Toul e Verdun
L’esercito protestante, sostenuto dai francesi, si rafforzò al punto tale da costringere le truppe imperiali a fuggire da Innsbruck nel 1552
Maurizio di Sassonia
Enrico II, re di Francia
La pace di Augusta
“cuius regio, eius religio”
La guerra che nacque non ebbe esiti militari di rilievo
I principi riformati non volevano condurre il conflitto alle estreme conseguenze, ma piuttosto raggiungere con Carlo V un accordo che desse loro autonomia politica e religiosa
Per questo iniziarono fitte trattative tra impero e riformati che portarono nel 1555 alla pace di Augusta
Essa riconosceva l’esistenza in Germania di due diverse fedi religiose, cattolica e riformata luterana
I principi potevano imporre il proprio credo ai loro sudditi, che in caso contrario avrebbero dovuto emigrare
Questo principio fu denominato cuius regio, eius religio
La Riforma di Calvino
Una chiesa calviniana olandese in un
dipinto del 1658
Giovanni Calvino
Insitutio christianae religionis
La Riforma trovò una nuova interpretazione più radicale nelle idee e nelle tesi di Jean Cauvin, un intellettuale di origine francese, conosciuto poi come Giovanni Calvino
Dopo avere studiato filosofia e diritto, Calvino aderì alla Riforma prima del 1534, fuggendo da Parigi in seguito alle persecuzioni antieretiche da parte del re Francesco I
Andò prima a Strasburgo, città aperta alle diverse posizioni religiose e in cui le idee di Luther erano molto seguite, quindi a Basilea, nei cantoni svizzeri
A Basilea nel 1536 pubblicò Institutio christianae religionis, un’opera molto importante come guida alla lettura e alla comprensione della Bibbia
Giovanni Calvino
Instiutio christianae religionis
Le tesi di Calvino
Calvino condivideva i principi luterani sola scriptura e sola fides
La sua concezione di Dio è tuttavia molto severa
Dio è maestoso e inaccessibile, e ha predestinato fin dall’inizio dei tempi ogni uomo alla salvezza o alla dannazione
«Chiamiamo predestinazione l’eterno decreto di Dio mediante il quale egli ha stabilito che cosa debba avvenire di ciascun uomo. Infatti non tutti sono creati in eguale condizione, ma agli uni è stata predestinata la vita eterna, agli altri la dannazione eterna»
La dottrina della predestinazione non elimina, però, la piena responsabilità dell’uomo: «L’uomo inciampa per volontà di Dio, ma l’inciampo è causato dal suo vizio»
Il cristiano deve rendere sempre gloria a Dio e lo fa compiendo nel modo migliore possibile la funzioni a cui Dio lo ha destinato
La predestinazione
e i suoi segni
La chiesa è la società dei fedeli che Dio ha predestinato
alla vita eterna, e comprende non solo i credenti attuali
tutti gli eletti sin dall’inizio dei tempi
La comunità dei “santi”, cioè i predestinati alla salvezza, si
riconosce da alcuni segni:
la fede, intesa come fede-fiducia in Dio
la rettitudine di vita
il desiderio di partecipare alla santa cena
Cristianesimo,
fede e politica
Il cristiano diventa santo anche nell’ambito della vita politica
Il lavoro è una vocazione religiosa attraverso cui si
realizza nel mondo il progetto di Dio
Lo stato ha deve garantire la convivenza pacifica tra gli
uomini, combattere l’idolatria e il riconoscimento
della vera religione
I cristiani devono partecipare alla vita pubblica e obbedire
alle autorità, a meno che esse non siano avverse alla parola
di Dio
Se le autorità non rispettassero la parola di Dio, la
resistenza sarebbe inevitabile, anche una resistenza
violenta
L‟azione di Calvino a Ginevra Calvino si stabilì dal 1536 a Ginevra, dove era presente
Guillaume Farel, che era stato sostenitore di Zwingli
Farel spinse Calvino a rimanere a Ginevra, che diventò il centro della sua azione religiosa
Ginevra era una città nella quale dal 1533 lòe autorità cittadine avevano deciso la libertà di coscienza e che per questo era stata assediata dal duca di Savoia, che aiutava il vescovo cattolico a riconquistarla.
Nel 1536 Ginevra fu liberata dall’assedio e divenne una città riformata
Qui Calvino organizzò la comunità ispirata alle sue idee:
i dottori erano responsabili dell’insegnamento
i diaconi si dovevano occupare di poveri e malati
gli anziani avevano il compito di sorvegliare la vita religiosa e morale dei fedeli
Il governo della comunità era affidato ai dodici anziani, coadiuvati dai pastori, che insieme formavano il concistoro
Essi avevano funzioni civili, e resero Ginevra una città-chiesa
La cattedrale di St. Pierre, a
Ginevra, dove Calvino
predicò a partire dal 1536 a
La Chiesa di Ginevra
La chiesa di Ginevra fu caratterizzata da una
disciplina molto severa
Partecipare a balli, banchetti, feste e
spettacoli; ostentare lusso nell’abbigliamento;
assentarsi dalle riunioni di culto erano
comportamenti sbagliati che venivano puniti
con l’esclusione dalla santa cena, la
scomunica o anche con pene corporali
I “dissidenti”, cioè coloro che dall’interno
della comunità chiedevano mutamenti
all’azione calviniana furono trattati con
grande rigidità: il medico spagnolo Michele
Cerveto fu condannato al rogo
Il rogo di Michele
Serveto
I cambiamenti nella liturgia
In ambito liturgico i calvinisti vollero attuare una profonda semplicità: niente suono dell’organo; nessuna cerimonia fastosa; rinuncia a paramenti sacerdotali, sculture e opere pittoriche nei luoghi di culto
La musica si limitava al canto dei salmi, mentre il canto corale era escluso dalle celebrazioni
La comunità di Ginevra fu la prima tappa di un percorso con il quale Calvino avrebbe voluto costruire il Regno di Dio sulla terra e tale comunità diventò il modello per le altre comunità riformate
L’edificio di culto protestante raffigurato
nel dipinto fu costruito a Lione, in
Francia, nel 1564
Al centro del dipinto, il pastore predica
in un ambiente sobrio e senza ricchi
arredi sacri, secondo i dettami di
Calvino (Bibliotèche Publique et
Universitaire, Geneve)
Mappa delle confessioni religiose in Europa
nel corso del „500
Bibliografia
R. Bainton, La Riforma protestante, Torino, Einaudi
F.Benigno, L’età moderna. Dalla scoperta dell’America alla
restaurazione, Roma - Bari, Laterza
Carlo Capra, Storia moderna, Firenze, Le Monnier
Aa. Vv., Enciclopedia Garzanti della filosofia, Milano, Garzanti,
voci “calvinismo” e “Calvino”