LA VERTIGINE ED I DISTURBI
DELL’EQUILIBRIO
Dr Giulio Cicarelli
UOC Neurologia
AORN San Giuseppe Moscati
Avellino
VERTIGINE E DISTURBI DELL’EQUILIBRIO
� La vertigine è una delle manifestazioni che compaiono quando vi è un’ alterazione del senso dell’equilibrio.
� L’equilibrio sarebbe da definire più correttamente senso dell’orientamento del corpo nello spazio, cioè l’insieme delle informazioni che permettono al cervello di conoscere in ogni istante la posizione del proprio corpo rispetto allo spazio.
� Il senso dell’equilibrio è basato sulla complessa interazione di diverse parti del sistema nervoso che interagiscono con altri sistemi dell’organismo e che richiede due tipi di organizzazione e controllo: uno neuro-motorio ed uno neuro-sensoriale
VERTIGINE E DISTURBI
DELL’EQUILIBRIO
L'azione di questi sistemi si esplica con una serie di attività
senso-motorie (antigravitarie ed oculomotorie) che
consentono di ottenere sempre la migliore reazione in
presenza di stimoli gravotazionali o acceleratori, lineari o
rotatori, permettendo la postura più adeguata e stabile e la
costante fissazione dello sguardo al variare della posizione
del capo e del corpo rispetto all'ambiente.
VERTIGINE E DISTURBI DELL’EQUILIBRIO : SISTEMA
NERVOSO
Il sistema nervoso centrale(encefalo,cervelletto e midollo spinale) processa tutte le informazioni che provengono dalla periferia cioè i quattro sistemi descritti e coordina i movimenti siano essi automatici di riflesso o volontari.
Principali Funzioni del Cervelletto - Mantenimento dell’equilibrio
– Coordinazione dei movimenti
– Regolazione del tono muscolare
– Apprendimento dei movimenti
(2013)
- 1141 pazienti con stroke ischemico, di cui 1034 categorizzabili in anteriori o posteriori
- Sintomi troncoencefalici isolati (vertigine isolata, disartria, diplopia) erano molto piùfrequenti (circa 18%) nei giorni precedenti gli stroke vertebrobasilari e quasi sempreAssenti in quelli carotidei.
- Tali sintomi rispettavano i criteri diagnostici di TIA solo in 5 casi su 59 (8%).
- Negli altri casi si trattava di vertigini isolate (50%), diplopia, parestesie etc.
- I criteri NINDS (National Institute of Neurological Disorders and Stroke) per TIA suggeriscono cautela nella categorizzazione di brevi sintomi isolati troncoencefaliciveritigini, diplopia, disartria, confusione, amnesia, parestesie), ma questo potrebbefar sottodiagnosticare alcuni eventi predittivi per stroke.
VERTIGINE VERA : DEFINIZIONE
La vertigine vera è “un’illusione di movimento”, una falsa
sensazione di movimento dell’ambiente intorno al corpo
(vertigine oggettiva) o del corpo nell’ambiente (vertigine
soggettiva), che si manifesta come una sensazione di
rotazione o di pseudo-ebrezza, che spesso rende impossibile
la fissazione dello sguardo e la stazione eretta.
Si accompagna di solito a sintomi neurovegetativi (quali
pallore, sudorazione, nausea e vomito)
Il paziente rimane cosciente durante tutta la crisi, ma può
essere molto sofferente.
PSEUDOVERTIGINI E DISTURBO DELL’EQUILIBRIO
� Pseudovertigini (Disequilibrio) : Sensazione di alterato orientamento nello
spazio (sbandamento, instabilità). Mancano le caratteristiche della
vertigine vera, infatti è una situazione diversa riferita come malessere
generale, stordimento, testa vuota, equilibrio instabile. Manca l’elemento
tipico dell’allucinazione rotatoria.
� Vertigini psicogene non correlate ad un meccanismo organico a significato
fisiopatologico (Sensazione di testa vuota - Paura di cadere Iperventilazione
- Panico - Depressione - Stanchezza –Debolezza –N.B. l’“ANSIA” non esclude
patologia organica)
� Atassia, Dismetria e rigidità nei movimenti difficoltà o impossibilità di
coordinare i movimenti volontari segmentari, deambulare e mantenere la
stazione eretta; è principalmente un segno di sofferenza centrale, in
particolare del cervelletto e dei nuclei della base
� Presincope Sensazione di imminente svenimento non seguita da pdc,
Sensazione di testa vuota - Offuscamento visivo Sudorazione/ Pallore/
Palpitazioni - Debolezza correlata alla postura
Vertigine: caratteri
� Vertigine centrale: correlate ad alterazione delle vie vestibolaricentrali encefaliche
� Vertigini periferiche: a genesi oto-labirintica o del nervo vestibolare.
� Vertigine oggettiva (90%): il paziente percepisce che lo spazio che locirconda si sta muovendo intorno a lui che resta relativamenteimmobile. La sensazione di rotazione dell’ambiente circostante ècorrelabile all’esistenza di un nistagmo di entità tale da impedire lafissazione
� Vertigine soggettiva (10%): il paziente percepisce che è lui che simuove rispetto allo spazio che lo circonda e che resta relativamenteimmobile. La sensazione di rotazione del soggetto rispettoall’ambiente circostante è spesso correlabile ad un ny di minoreentità e a maggiori capacità residue di fissazione, ma talora anche osolamente a patologia dei riflessi vestibolo-spinali
Vertigine: Cause principali
Vertigini periferiche:� Malattie o malfunzioni oto-labirintiche.
� VPPB
� M.di Menière (vertigine, acufeni, sordità progressiva)
� Neuriti e neuropatie vestibolari-Neurinoma dell’acustico
� Tossico-Metaboliche e farmacologiche
� Traumi
Vertigine centrali:� Insufficienza vertebro-basilare , Furto succlavia
� Emorragia ed ischemia cerebellare
� Neoplasie cerebrali, Sclerosi multipla
� Sindrome post-commotiva
� Epilessia temporale, Emicrania con aura, cause oculari
� Tossico-metaboliche e farmacologiche
INCIDENZA ETÀ INFANTILE
� Vertigine parossistica infantile (36%)� Neuronite Vestibolare (17%)� Malattia di Ménière (7%)� Sequele postinfettive (7%)� Nessuna Patologia organica (7%)
Herraiz et al, Acta Otorinolaring. Esp 1998
INCIDENZA ETÀ ADULTA
� Vertigine periferica 30% (VPPB 16%,Labirintite 9%,Méniére 5%)
� Cause Psichiatriche 16%� Malattia cerebrovascolare 6%� Aritmie cardiache 1,5%� Neoplasie cerebrali 0,7%� Sclerosi Multipla 0,3%� Artrosi cervicale (?)
Kroenke et al, South Med J 2000
Cervicogenic Dizziness
- Vertigine dovuta ad alterato meccanismo propriocettivo del rachide cervicale superiore
- Frequente relazione temporale tra cervicalgia e vertigine
- Frequente antecedente traumatico o altra patologia cervicale.
- Descritta come episodica ed indefinita sensazione di instabilità, di durata variabile da minuti ad ore
- Necessità di escludere altre cause di dizziness
INCIDENZA ETÀ SENILE
� VPPB (26%)� Vestibolopatia cronica (13%)� Tossicità da farmaci (7%)� Ictus o TIA (7%)� Neuropatia periferica (5%)� Aritmia cardiaca (5%)� Eziologia non riconosciuta (14%)� Più di una patologia contribuente (49%)
Davis , J. Am. Geriatr. Soc.1994
VERTIGINI CENTRALI
� Le sindromi sottotentoriali sono le più frequenti e quelle più ricche di segni otoneurologici anche specifici; sono sostenute da:
� patologia del troncoencefalo con le varianti:� bulbare: da patologie vascolari (S di Wallemberg,
impressione basilare) e malformative (cerniera atlo-occipitale, Sd di Arnold Chiari, siringobulbia)
� pontina: neoplasie, patologie degenerative e demielinizzanti
� mesencefalica: patologie neoplastiche, infiammatorie e vascolari
� diffusa: malattie demielinizzanti (Sclerosi Multipla) e patologie vascolari tipo insufficienza vertebro-basilare
VERTIGINI CENTRALI
� Patologia degli annessi al tronco con le sedi:� angolo pontocerebellare: tumori, tra i quali l’80% è
rappresentato dal neurinoma dell’VIII n.c., il 10% dal meningioma e poi altre neoformazioni (cisti epidermidi, neurinomi degli altri nervi cranici, metastasi, angiomi, ecc)
� patologia del IV ventricolo: tumori quali il medulloblastoma e l’ependimoma, prevalente nell’età infantile o giovanile
VERTIGINI CENTRALIpatologia del cervelletto:� neoplasie: frequenti in età giovanile, sono rappresentate dal
medulloblastoma, dall’astrocitoma, dall’ependimoma e dall’emangioblastoma, dalle metastasi e dai meningiomi, ischemia,emorragia, cerebellite,alcolismo
� Patologie encefaliche diffuse : Malattia cerebrovascolare multiinfartuale, disordini frontali, diretti ed indiretti, come l’idrocefalo normoteso, sindrome da deficit multisensoriale dell’anziano
� patologie degenerative: eredoatassie (atassia di Friedreich, atrofia olivo ponto cerebellare, atrofia cerebellare pura, la paralisi sopranucleare progressiva l’atassia episodica famigliare; una atrofia del cervelletto può avere peraltro anche una eziologia paraneoplastica, tossico-metabolica (alcolica, da dintoina, da ipotiroidismo) o congenita (Louis Bar).
PSEUDOVERTIGINI: PRESINCOPE
� Ipotensione ortostatica
� Ipovolemia
� Anemia
� Cardiopatia ischemica
� Cardiopatia aritmica (QT lungo – IpoK)
� Cardiopatia valvolare
� Embolia polmonare
� Emorragia subaracnoidea
� Ipoglicemia
� Ipossia
� Ipokaliemia
� Sindrome da iperventilazione
� Sincope vasovagale
è VERA VERTIGINE sevedo girare l’ambiente
- ho l’imprssione di essere in giostra- mi sembra di essere su un girarrosto
è pseudo VERTIGINE se
- mi sento stordito, confuso- sento la testa leggera
- sento che sto per svenire- sbando qua e la’
- ho paura dell’altezza- paura ad attraversare piazze
patologia Labirintica
patologia non Labirintica
- sensazione di sprofondare- camminare sul morbido
PENSARE ALLE PATOLOGIE PIÙ COMUNI PER ETÀ DEL PAZIENTE
� L’insufficienza vertebro-basilare e l’artrosi
cervicale vengono indicate spesso a sproposito,come causa di vertigini, anche quando questesono l’unico sintomo ed addirittura nei giovani,mentre negli anziani può essere un sintomo dipatologia vascolare in evoluzione:
� Eco-Doppler dei tronchi sopra aortici sono spessorichiesti inutilmente!.
ALGORITMO DIAGNOSTICO
� Un semplice algoritmo diagnostico può
prevedere 5 elementi di valutazione iniziale nel
sintomo vertigine che conducono ad una iniziale
diagnosi differenziale
� 1)modalità di presentazione, acuta o cronica
� 2)coesistenza di sintomi e segni neurologici
associata alla vertigine
� 3)coesistenza di sintomi e segni audiologici
� 4)scatenamento con i movimenti del capo
� 5)pattern temporale
ALGORITMO DIAGNOSTICO� modalità di presentazione - acuta o cronica
� l’acuzie e la completa remissione suggerirebbero un disordine funzionale piuttosto che un danno d’organo o una patologia a carattere evolutivo
� coesistenza di sintomi e segni neurologici associati
� rappresenta un valido indicatore di coinvolgimento cerebrale
� coesistenza di sintomi e segni audiologici
� costituiscono elementi utili per l’ipotesi di una patologia periferica,
� di natura disfunzionale o strutturale che potrà coinvolgere l’orecchio medio, la mastoide, il labirinto, il nervo VIII
� scatenamento con i movimenti del capo
� evoca l’ipotesi di una vertigine parossistica benigna
� pattern temporale
� andamento continuo o ricorrente ed eventuale durata abituale delle manifestazioni
VERTIGINE VERA PERIFERICA
Disfunzione vestibolare = periferica 85%
� ESORDIO improvviso
� SINTOMI severi - nausea/vomito/diaforesi
� intensa sensazione di rotazione/oscillazione/spinta
� episodi intermittenti che durano secondi/minuti, raro ore
� possibile associati ipoacusia e tinnito
� aggravamento per variazioni di posizione o movimento
� NISTAGMO orizzontale o orizzontale/rotatorio, mai verticale
� esauribile, inibito dalla fissazione dello sguardo
� EO NEURO normale
VERTIGINE CENTRALE
Patologia tronco-cerebellare = centrale
15%
� ESORDIO graduale
� SINTOMI moderati ma continui, mal definiti
� udito integro� sintomi non correlati alla posizione� NISTAGMO multidirezionale, sia orizzontale che
verticale che rotatorio
� non esauribile né inibito� EO NEURO presenza di segni/sintomi
neurologici di tronco o cerebellari
� (diplopia, disfagia, disartria, intorpidimento facciale, atassia, emiparesi)
DEFINIZIONE:
Il ny è un movimento tonico clonico, bifasico, coniugato,
involontario e ritmico dei bulbi oculari che è caratterizzato da due
fasi, la lenta e la rapida. La direzione del ny per convenzione è
quella della fase rapida.
Unica eccezione è il ny pendolare detto anche ondulatorio,
oscillatorio o sinusoidale, che è costituito da due fasi uguali per
durata e per ampiezza ed è generalmente di origine extra-
vestibolare.
Il nistagmo
Nistagmo ORIZZONTALE (o orizzontale-rotatorio)
Tipico della sindrome vertiginosa periferica e presenta la fase rapidache batte verso il lato prevalente, Esso tipicamente viene inibitodalla fissazione di una mira, per incrementarsi ancora quando questacessa, al contrario di quello centrale che, non solo non viene inibito,ma anzi si accentua.
Nistagmo VERTICALE
Indiscutibilmente è di origine centrale.Se diretto verso l’alto è suggestivo di lesioni ponto-mesencefaliche odella giunzione ponto-midollare o del tronco alto (non è influenzato
dalla fissazione)Se diretto verso il basso può essere compatibile condegenerazione o atrofia cerebellare, sclerosi multipla, encefaliti oemorragie del tronco.
Nistagmo spontaneo e correlazione
con le possibili sedi di lesione
PROVE SPONTANEE
- valutano principalmente i riflessi posturali, vestibolo – spinali, - possono inoltre avere importanti interferenze propriocettive,
visive, ortopediche, psicologiche.- In fase acuta, per l’intensa vertigine, possono non essere
eseguibili.(rischio di caduta !)
- Prova di Romberg: pz. in piedi, talloni uniti, punte divaricate di 30°, far
chiudere gli occhi; durata della prova 30” massimo 60”
Pz. periferico: latenza e lenta deriva, a volte lateropulsione, verso lato malato
Pz. centrale : instabilità già ad occhi aperti, poi, senza latenza, oscillazioni sul
piano sagittale, tendenza ad allargare la base
Prova della marcia: necessita di almeno 6 – 7 metri di spazio, occhi chiusi, 5
passi avanti e 5 all’indietro, il Pz. periferico, deviando sempre verso il lato
malato disegna la classica “stella”
- Prova di Unterberger: o della marcia sul posto; “segnare il passo”, ginocchia
alte ma non troppo, compiere 30 – 50 passi, è usuale un avanzamento
rettilineo.
Pz. periferico devia verso il lato malato di oltre 45°Pz. centrale esegue passi scoordinati, senza vera rotazione
1. Disartria –parola scandita
2. Nistagmo
3. Atassia
4. Dismetria
5. Tremore intenzionale
6. Adiadococinesia e frenage
7. Ipotonia
La Sindrome Cerebellare
Holmes identificò tre deficit fondamentali: ipotonia
diminuizione di resistenza al movimento passivo degli arti, atassia
anomalie nell'esecuzione dei movimenti volontari tremore cinetico od intenzionale.
Le lesioni cerebellari provocano tali disturbi negli arti omolaterali alla lesione poiché le vie efferenti cerebellari decorrono nel peduncolo
cerebellare superiore che si decussa e agiscono principalmente sui sistemi corticospinale che sono anch'esse vie crociate.
SINDROME CEREBELLARE
Atassia statica
Posizione eretta
Atassia (dal greco ataxiā, disordine)
è un disturbo consistente nella progressiva perdita della coordinazione muscolare che quindi rende
difficoltoso eseguire i movimenti volontari
Atassia dinamica
Nella marcia
Atassia Cerebellare
Marcia a base allargata a zig zag
Romberg negativo
Atassia tabetica (cordone posteriore)
Brusco lancio delle gambe in avanti
Tallonamento
Romberg positivo
Atassia labirintica
Marcia astella (occhi chiusi)
Romberg positivo
Atassia cerebrale
Atassia frontale e callosa
retro e lateropulsione
atassia parietale
atassia delle sensibilità profonde
DISTURBI DELLA COORDINAZIONE NELLA MARCIA
COME DISTINGUEREUN DISTURBO VESTIBOLARE PERIFERICO (LABIRINTO)
DA UNA LESIONE “CENTRALE” ( TRONCO NN VESTIBOLARI /CERVELLETTO)
�Disturbi uditivi
�Nistagmo
�Disequilibrio (Instabilità Posturale)
�Presenza di altri segni neurologici
COME DISTINGUERE UN DISTURBO VESTIBOLARE PERIFERICO DA UNA LESIONE “CENTRALE”( TRONCO O CERVELLETTO)
Lesione periferica
� Nistagmo
� - su piani diversi (orizzontale � con componente torsionale)
� - non cambia direzione con i � cambiamenti di direzione � dello sguardo� - ridotto dalla fissazione
� - non risponde al test calorico� sull’orecchio affetto
Lesione centrale
Nistagmo
- su un solo piano ( orizzontale,
verticale o torsionale)
- cambia direzione con i
cambiamenti dello sguardo
- non influenzato dalla fissazione
- aumenta al test calorico sull’orecchio affetto
- altre forme di nistagmo
COME DISTINGUERE UN DISTURBO VESTIBOLARE PERIFERICO DA UNA LESIONE “CENTRALE”( TRONCO O CERVELLETTO)
Lesione periferica
�Disequilibrio- moderato - deviazione verso il lato della lesione del nistagmo e Romberg(Sindrome armonica)
Lesione centrale
• Disequilibrio
• - grave
- deviazione variabile
(Sindrome disarmonica)
COME DISTINGUERE UN DISTURBO VESTIBOLARE PERIFERICO DA UNA LESIONE “CENTRALE”( TRONCO O CERVELLETTO)
Lesione perifericaNon deficit neurologici
Lesione centrale
Deficit neurologici
Associati
- altri nervi cranici,atassia
- dismetria, disartria
- disturbi sensitivi
- anomalie dei riflessi
Caratteristiche V.Periferiche V.Centrali
Inizio Improvviso Insidioso
Quadro clinico Parossistico Continuo
Intensità Massima iniziale Lieve
Durata Minuti/ore Giorni/settimane
Nistagmo verticale Assente Comune
Influenza movimenti Notevole Lieve o nulla
Acufeni, sordità Comuni Assenti
Test di Romberg Negativo Positivo
Altri n. cranici Rari Comuni
Aspetti anamnestico/semeiologici delle vertigini
La vertigine da patologia delNervo vestibolare
NEURITE VESTIBOLARE
Eziologia virale
frequente riscontro anamnestico di episodio influenzalecontemporaneo o recente.
Caratteristiche della vertigine
• Rotatoria
• Oggettiva (soggettivo eccezionale)
• Dura 24 ore (ma anche più giorni)
• Posizione sul fianco (sano), ad occhi chiusi o al buio
Segni uditivi e neurologici
Assenti
Test di Romberg e indicazione
Positivi
SINDROME DI RAMSEY-HUNT
Eziologia virale
Si manifesta durante infezione da Herpes-Zoster
Caratteristiche della vertigine
Rotatoria intensa
Segni uditivi e neurologici
Ipoacusia neurosensoriale
Paresi del faciale
AcufeniOtoscopia
Classiche vescicole crostose sulla conca del padiglione e sulla pareteposteriore del C.U.E.
La vertigine da patologia delNervo vestibolare
VERTIGINE DA TOSSICOSI DEL LABIRINTO
Ci sono farmaci capaci di indurre vertigine in pazienti predisposti e pertantoè bene considerarli nella fase anamnestica, soprattutto in presenza di casicon sintomatologia non peculiare.
• Alfa-agonisti (clonidina) � instabilità• Beta-bloccanti (propanololo) � senso di sbandamento
• Brocnodilatatori (salmeterolo) � senso di sbandamento
• Aminoglicosidi (genta-streptomicina) � vertigine rotatoria• Benzodiazepine � instabilità
• Antiepilettici � vertigine soggettiva
• Dopaminergici e anticolinergici � senso di sbandamento• Diuretici dell’ansa � vertigini oggettive
• FANS (ASA-naprossene) � instabilità
• Miorilassanti (baclofene) � vertigine soggettiva• Steroidi (prednisone) � senso di instabilità
La vertigine da patologia delNervo vestibolare
EMICRANIA
� Sensazione vertiginosa nel 50-70 % dei casi� Vertigine vera nel 5 - 25 % dei casi� La cefalea ha caratteri diversi (non pulsante, non
lateralizzata, moderata e senza fenomeni neurovegetativi di accompagnamento)
• Emicrania basilare: vertigine associata a disartria, acufeni, ipoacusia, diplopia, sintomi visivi campimetrici, atassia, alterazione della coscienza, parestesie bilaterali
� Spesso solo aura emicranica: anamnesi e familiarità� Forma pediatrica di VPPB: evolve in emicrania e
scompare con l’adolescenza
EPILESSIA “VERTIGINOSA”
� Rara� Crisi parziale semplice del lobo temporale� Fase premonitrice di una crisi complessa
con sospensione dello stato di coscienza� Talvolta seguita da allucinazioni uditive� E’ correlata ad attività parossistica delle aree
temporali
INSUFFICIENZA E TIA
VERTEBRO/BASILARE
< 1 % causa di vertigine• Raramente vertigine isolata
• Diplopia• Amaurosi bilat. o emianopsia
• Deficit motori anche alternanti• Deficit sensitivi anche alternanti
• Atassia e dismetria• Vertigini isolate che si ripetono non
sono TIA
INSUFFICIENZA E TIA
VERTEBRO/BASILARE
� COMPARSA ACUTA� UDITO NON COMPROMESSO� VERTIGINE E NISTAGMO MENO INTENSI CHE
NELLA VESTIBOLARE� NISTAGMO PEGGIORATO DALLA
FISSAZIONE DELLO SGUARDO� COMPRESENZA DI SINTOMI NEUROLOGICI� ANZIANI CON PATOLOGIE FAVORENTI� RARI SINTOMI VEGETATIVI
EMORRAGIA CEREBELLARE
Cefalea nucaleVertigine oggettiva
AtassiaNystagmo bidirezionale che
cambia direzione con lolo sguardo e non è abolito
dalla fissazioneDisartriaDismetria
Adiadococinesia
ICTUS DELLA PICA
Sindrome di WallembergVertigine rotatoria importante
Nausea e vomitoParalisi dl velo palatino
EmilaringeIpoestesia facciale
HornerAtassia
ICTUS DELL’AICA
L’AICA vascolarizza la porzione laterale del cervelletto
e la porzione dorso laterale del ponte• Paralisi periferica del VII
• Deficit del VI nc• Horner
• Ipoestesia del volto• Ipoacusia• Acufeni
Arteria vestibolare anterioreVertigineNauseaVomito
Età , fattori di rischio vascolare
S tra te g ia d ia g n o s tic a s tru me n ta le :
A u d io me tria to n a le
S tu d io d e l r ifle s s o s ta p e d ia le (s o g lia e d e c a y )
B S E R (s e n sib ili tà p e r p a to lo g ia re tro c o c le a re 1 0 0 %)
a s s e nz a o n d a V
a llu n g a me n to la te n z a o n d a V
a llu n g a me n to in te rv a llo I-V
B ila n c io c a lo ric o : ip o o a re fle s s ia o mo la te ra le a lla le s io n e
Ima g in g : in q u e s ta fa s e d ia g n o s tic a s e n sib ile s o lo R M c o n g a d o lin io
NEURINOMA DELL’ACUSTICO
(Fase otologica, quando il tumore è intrameatale ed ha dimensioniinferiori a 2 cm)
Segni uditivi e neurologici
Acufene (spesso il primo sintomo)
Ipoacusia neurosensoriale monolaterale
Vertigine acuta (più rara come primo sintomo)
Nistagmo spontaneo (92-95% dei casi) presente
Diagnostica strumentale
Audiometria tonale
Studio del riflesso stapediale (soglia e decay)
ABR (sensibilità per patologia retrococleare 100%)
Imaging: in questa fase diagnostica sensibile solo a RMN con gadolinio
La vertigine da patologia delNervo vestibolare
SCLEROSI MULTIPLADANNI DEL CERVELLO E DELLE VIE CEREBELLARI POSSONO PROVOCARE DISTURBI DELL’EQUILIBRIO E DELLA COORDINAZIONE. I SINTOMI OSSERVATI SONO MOLTEPLICI E COMPRENDONO ATASSIA (ANDATURA OSCILLANTE), PERDITA DI EQUILIBRIO, VERTIGINI, GOFFAGGINE NEI MOVIMENTI, MANCANZA DI COORDINAZIONE, DEBOLEZZA DEGLI ARTI E TREMORE. QUESTI ULTIMI SONO TRA I SINTOMI DELLA SM PIÙ DISABILITANTI, POSSONO APPARIRE IN VARIE FORME E CON MODALITÀ PIÙ O MENO INTENSE.
Vertigine nel giovane adulto• Ny di tipo centrale dissociato• Oftalmoparesi internucleare
La sindrome vertiginosa è presente nel 20 % dei casi
Molto più frequente il disequilibrioVertigine posizionale parossistica
centrale
ALTRE CAUSE CENTRALI DI DISTURBI DELL’EQULIBRIO
Atrofia cerebellareAtassia cerbellare
Idrocefalo normotesoAtassia
Incontinenza sfintericaDeterioramento cognitivo