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Via romeaIMPERIALE
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La Via romea Imperiale
Mantova Modena Pistoiasulla strada dei sovrani germanici
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LUGANO] [
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ROMA
AUGSBURG
NÜRNBERG
SIENA
NONANTOLAMODENA
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VALICO DEL BRENNEROVALICO DI RESIA
CAPUA
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PISTOIA
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S.BENEDETTO POMANTOVA
OSTIGLIA
S.MINIATO
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ACQUAPENDENTE
S.QUIRICO
SUTRIVITERBO
TRENTO
FIERE DI FIANDRAE DELLA CHAMPAGNE
VIA DELL’AMBRA
In copertina: Federico Barbarossa coi figli Enrico e Federico, dalla Cronica dei Guelfi (1179-1181), Fulda, Landesbibliothek
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Via romeaIMPERIALE La Via romea Imperiale
MANTOVA MODENA PISTOIA
LA VIA DEGLI IMPERATORI E DEI MERCANTIDEI PELLEGRINI E DEI MINNESÄNGER
Con il nome VIA ROMEA IMPERIALE si è inteso defi nire una specifi ca di-rettrice viaria, utilizzata dai sovrani germanici a partire dall’età ottoniana per dirigersi a Roma, al fi ne di cingere la corona imperiale dal pontefi ce. Avvalen-dosi di cospicui tratti della originaria rete stradale romana, ripristinata in modo sostanziale sotto i regni longobardo e carolingio, questo asse viario germanico-latino combinando un percorso unitario nonostante la compresenza di traccia-ti tra loro alternativi, specialmente tra il X e il XIV secolo si aff ermò come la via più breve ed attrezzata per collegare Norimberga, capitale del Sacro Romano Impero, al fulcro della cristianità. Tale direttrice venne altresì percorsa dalle carovane di mercanti e banchieri provenienti dal nord e sud Europa, conso-lidandosi come una tra le maggiori rotte commerciali del Medioevo, che nel condurre alle città baltiche della Lega Anseatica e alle miniere di salgemma dei Vescovi Principi di Salisburgo, si congiungeva fi no in parte a coincidervi alla VIA DELL’AMBRA e alla VIA DEL SALE. Tramite questa compagine stradale la Via Romea Imperiale si correlava inoltre alle maggiori direttrici per le FIERE DELLA CHAMPAGNE E DI FIANDRA, attorno alle quali, ben al di là dell’epo-ca medievale, gravitò l’intero sistema economico europeo, sia manifatturiero che mercantile. Si avvalsero di questo rilevante itinerario anche i PELLEGRINI diretti a Roma e gli ESERCITI CROCIATI che si imbarcavano da Bari e Brindisi per la Terrasanta, così come i MINNESÄNGER, erranti da un castello all’altro cantando il mito germanico di Tannhäuser e la storia d’amore di Tristano e Isotta, nonché, dopo la rivoluzione di GUTENBERG, gli stampatori tedeschi, recando ulteriore conferma di quanto la società medievale fosse nomade e che, sulle grandi vie di comunicazione, a piedi o a dorso di mulo, assieme alle merci viaggiassero la fede, la cultura e le arti.
“Il viaggio fi losofi co è viaggio nel tempo, un viaggio nei luoghi delle origini dell’ordine culturale del quale il viaggiatore fi losofo si sente membro. (...) Potrem-mo chiamare il viaggio fi losofi co «viaggio storico», perché in questo tipo di viaggio spesso il viaggiatore pensa di ripercorrere lo sviluppo della storia, seguen-do i sentieri dei circuiti e dei ritorni degli avi”.
ERIC J. LEED
LA MENTE DEL VIAGGIATORE
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Via romeaIMPERIALE La Via romea Imperiale
MANTOVA MODENA PISTOIA
LA VIA ROMEA IMPERIALE. L’ITINERARIO
Proveniente dal Tirolo, l’asse in questione entrato in Italia dai valichi alpini del RESIA e del BRENNERO, percorreva la VALLE DELL’ADIGE pressoché ricalcando il tracciato della via consolare Claudia Augusta. Superata TRENTO raggiungeva VERONA, per continuare poi in direzione dei preminenti crocevia fl uviali e stradali di MANTOVA e del monastero canossano di SAN BENEDET-TO IN POLIRONE, rispettivamente sul MINCIO e sul PO; oppure di OSTI-GLIA, l’antico scalo di Hostilia sempre sul Po. Nell’attraversamento di questo brano di territorio, la direttrice si avvaleva di quel complesso reticolo di vie d’acqua naturali e canali artifi ciali, che aveva nel grande fi ume padano il suo asse di raccordo, il cui sistema di chiatte e ponti di barche articolava un itine-rario alternativo destinato a integrare la viabilità di terra. Tanto dal monastero polironiano quanto da Ostiglia, inoltrandosi nell’OLTREPÒ MANTOVANO e nella BASSA EMILIANA, la Via Romea Imperiale, passando dal nodale castello della MIRANDOLA, puntava su MODENA, dove intersecava la Via Emilia o, in alternativa, su NONANTOLA, per addentrarsi quindi nella VALLE DEL PANA-RO e valicare l’Appennino ai passi della CROCE ARCANA e della CALANCA, dai quali, seguendo la VAL DI LIMA, perveniva al crocevia di PISTOIA sulla consolare Cassia. Questo diffi coltoso tratto appenninico corrispondeva alla ro-mana MUTINA-PISTORIA, che i longobardi riattarono per collegare la LAN-GOBARDIA MAIOR alla Tuscia, facendo perno sulla abbazia regia di Nonantola e il gastaldato pistoiese. Continuando verso sud, dopo aver superato anche il MONTALBANO, la direttrice raggiungeva il determinante snodo del castello di FUCECCHIO nel basso VAL D’ARNO, dove oltrepassava quel fi ume sul ponte di Bonfi glio, per entrare in VAL D’ELSA dal castello di SAN MINIATO AL TEDESCO, ricalcando le varianti medievali della Via Cassia fi no a Roma.
LA VIA DEI CASTELLI E DEI PONTI DELLE PIEVI E DEI MONASTERISeguendo l’evolversi politico del Sacro Romano Impero, la Via Romea Impe-riale si snodava lungo un itinerario dominato da CASTELLI inespugnabili con infrastrutture stradali di strategica rilevanza come i PONTI, alcuni dei quali appartenenti all’epoca romana. Lungo tale direttrice il territorio era altresì pre-sidiato e amministrato dalle ABBAZIE REGIE e dalle PIEVI, coi loro SPEDALI destinati all’accoglienza di viandanti e pellegrini.
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MANTOVA MODENA PISTOIA
Mantova, Castello di San Giorgio, sec. XIV
Pianta della città di Mantova, incisori Braun e Hogemberg, 1575
Mirandola (Modena), Castello dei Pico, sec. XIV-XV Spilamberto (Modena), complesso fortifi cato detto il Torrione, sec. XIV
Pistoia, Antico Episcopio, sec. XI-XIV Serravalle Pistoiese (Pistoia), Rocca di Castruccio, sec. XIV
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MANTOVA MODENA PISTOIA
Mantegna, Funerali della Vergine, Madrid, Prado, veduta del Ponte San Giorgio
Piteglio (Pistoia), Ponte di Campanelle e Dogana tra Pistoia e Lucca, sec. XIV
Ostiglia (Mantova), ponte di barche, inizio Novecento
Maestro della piccola Passione, Martirio di sant’Orsola, 1411, Colonia, Wallraf-Richartz-Museum, particolare con mulini natanti. Mulini simili erano in uso a Con-cordia sulla Secchia
Pieve di Coriano (Mantova), pieve di Santa Maria Assunta, sec. XII
Pegognaga (Mantova), pieve di San Lorenzo, sec. XII
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MANTOVA MODENA PISTOIA
Quistello (Mantova), chiesa di San Fio-rentino a Nuvolato, sec. XII
Nonantola (Modena), abbazia di San Silvestro, sec. XII, absidi
San Benedetto Po (Mantova), monastero di San Benedetto in Polirone, sec. XI
San Benedetto Po (Mantova), chiesa di Santa Maria in Val-verde, sec. XII
Pistoia, monastero di San Bartolomeo in Pantano, secc. VIII-XII, particolare della facciata
Pistoia, Antico Episcopio,cappella palatina di San Nico-la, abside pensile, sec. XII
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Via romeaIMPERIALE La Via romea Imperiale
MANTOVA MODENA PISTOIA
IL PROGETTO VIA ROMEA IMPERIALE
Col suo invito a compiere un VIAGGIO NELLA STORIA, il progetto è fi nalizzato a valorizzare la straordinaria ricchezza del patrimonio artistico e ambientale di un vasto territorio, coi suoi numerosi centri a torto detti “minori”, off rendo un precipuo contributo allo sviluppo di un TURISMO COLTO e al concepimento di un MUSEO DIFFUSO, comprendente beni naturalistici e culturali da tutelare e divulgare, in linea con le direttive europee (Comunità Europea e Unesco).
QUALI SONO LE RAGIONI PER CUI SI È SCELTO DI STUDIARE IL TRATTO VIARIO COMPRESO TRA LA BASSA MANTOVANA E IL VALDARNO INFE-RIORE?Il tratto della Via Romea Imperiale oggetto di questo studio, attraversa un va-sto brano di territorio, esteso dall'area padana centrale, localizzabile tra l'Adige e il complesso sistema fl uviale del Po, fi no al medio bacino dell'Arno. An-cora oggi manca di fatti una complessiva ricognizione storico-geografi ca su tale considerevole porzione di questa direttrice viaria, ad eccezione di quella corrispondente al tracciato compreso tra l'abbazia regia di Nonantola, i valichi appenninici e Pistoia. Incardinandosi su Mantova e il monastero del Polirone, l'itinerario tiene conto della sua provenienza da Verona, uno tra i maggiori snodi padani fi n dall'età romana. Attraversata dalle vie consolari Postumia e Claudia Augusta (rispet-tivamente asse cardanico e decumanico), l'una destinata a unire Genova con Trieste e l'altra a risalire la valle dell'Adige fi no ai valichi alpini col nord Tirolo dirigendosi ad Augsburg, Verona ha da sempre costituito la porta d'ingresso del mondo germanico in quello latino.La scelta di occuparsi del tratto padano in questione, si deve al fatto che tale ampio e diffi coltoso brano di territorio, è quello che ha maggiormente soff erto a causa delle alluvioni del Po e degli altri grandi fi umi, i quali, nei secoli, cam-biando più volte alveo, ne hanno stravolto la sua conformazione, rendendo quindi assai diffi cile e complicato identifi care i tracciati viari di origine roma-na, di norma correlati alle centuriazioni, per altro ancora oggi numerose ed evidenti, in specie lungo l'asse della Via Emilia.
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MANTOVA MODENA PISTOIA
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MANTOVA MODENA PISTOIA
Simili profondi stravolgimenti idraulici soff erti dalla pianura padana durante quasi due millenni, senza trascurare le modifi che alla rete dei canali artifi ciali che collegavano tra loro le vie d’acqua naturali, di fatto non consentono oggi di intravedere altro che labili indizi dell’antico sistema viario di terra. Al tempo stesso, l’analisi di questi indizi ha talvolta ingenerato molti equivoci e contrad-dizioni sul reale (o per lo meno plausibile) transito delle direttrici romane e medievali.Le ragioni, oltre che geografi che, in quanto il tratto tra Modena e Pistoia co-stituiva il cardine appenninico di questo asse viario, sono anche di ordine sto-rico, poiché tale direttrice, permise alle regioni padane di essere in costante correlazione con quelle peninsulari fi n dall’epoca romana e, successivamente, longobarda e carolingia, consentendo a questo territorio di mantenere un suo precipuo assetto unitario anche nel Medioevo. Bonifacio di Canossa, ereditan-do infatti da sua madre Willa alcuni possedimenti in Toscana e dal padre, il marchese Tedaldo, le importanti contee padane di Modena, Reggio, Mantova e Ferrara, venendo infi ne nominato nel 1027 marchese di Toscana dal sacro romano imperatore Enrico II, riunì sotto il suo blasone un potentissimo stato feudale, confermando pertanto il valore dell’asse viario che univa Mantova, Modena e Pistoia sulla medesima percorrenza germanico-latina.
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MANTOVA MODENA PISTOIA
Antonio Matani, Carta Topografi ca del Territorio Pistoiese, sec. XVIII
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MANTOVA MODENA PISTOIA
Modena, Duomo, torre Ghirlandina, sec. XII-XIV
Pistoia, Duomo, campanile, sec. XII-XIII
Pistoia, Battistero di San Giovanni in Corte, sec. XIV
Mantova, Rotonda di San Lorenzo, archetti pensili, sec. XII
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MANTOVA MODENA PISTOIA
IL LIBRO, LE GIORNATE DI STUDIOIL SITO WEB, LA GUIDA DEL VIAGGIATORE
Il progetto prevede la pubblicazione di un LIBRO entro la primavera del 2015, la cui presentazione avverrà nell’ambito delle CELEBRAZIONI PER IL 900° ANNO DELLA MORTE DI MATILDE DI CANOSSA e dei DUEMILA ANNI DELLA VIA CONSOLARE CLAUDIA AUGUSTA, durante TRE GIORNATE DI STUDIO rispettivamente tenute a San Benedetto Po (MN), Nonantola (MO) e Pistoia.
Il libro, a cura di IACOPO CASSIGOLI e GABRIELE FARINELLI, si avvarrà del contributo di:MARIA BIANCHI, ricercatriceCINZIA BUSSOLOTTI, architettoORIANA CALEFFI, ricercatriceIACOPO CASSIGOLI, storico dell’arteNOUR DAHER, architettoRICCARDO FANGAREZZI, Archivio Abbazia di NonantolaGABRIELE FARINELLI, ingegnere geografoROSANNA GOLINELLI BERTO, ricercatriceMATTEO GUALMINI, cartografoFEDERICA GUIDETTI, conservatrice Museo Civico Polironiano di San Benedetto PoSIMONETTA LUPI, archeologaGIUSEPPE MUCCI, ricercatoreFRANCESCA RAFANELLI, storica dell’arte e archivistaCRISTINA TADDEI, archeologaCRISTINA TUCI, direttrice Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi di PistoiaMASSIMO TURCHI, ricercatore
Sono al contempo previste l’apertura di un SITO WEB di riferimento e la pub-blicazione di una GUIDA DEL VIAGGIATORE. La guida è destinata a favorire il turismo culturale valorizzando le emergenze storico-artistiche, etnografi che e paesaggistiche presenti lungo la VIA ROMEA IMPERIALE, nonché le eccellen-ze della cucina di tradizione.
Organizzazione a cura diIACOPO CASSIGOLI E GABRIELE FARINELLI Asinus egregius – fare cultura
NILO BENEDETTI Settegiorni Editore
IL PROGETTO VIA ROMEA IMPERIALE SI AVVALE DEL PATROCINIO DELLE SEGUENTI ISTITUZIONI:
ProvinceMantova e Pistoia
Unioni di ComuniConsorzio Oltrepò Mantovano e Unione Comuni Modenesi Area Nord
ComuniMantova
Felonica, Ostiglia, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate,
San Giovanni del Dosso, Sermide, Villimpenta, Virgilio
ModenaCamposanto, Castelnuovo Rangone, Cavezzo,
Concordia sulla Secchia, Marano sul Panaro, Mirandola, Nonantola, San Felice sul Panaro, San Possidonio, Spilamberto
PistoiaCutigliano, Lamporecchio, Larciano,
Monsummano Terme, Piteglio, Serravalle Pistoiese
DiocesiDiocesi di Pistoia
Istituzioni MusealiEcomuseo della Montagna Pistoiese – Museo Diocesano (Popiglio)
Museo Civico Polironiano (San Benedetto Po)Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi (Pistoia)
Enti CulturaliSistema Po-Matilde
Associazioni CulturaliAmici della Basilica Onlus (San Benedetto Po)
Associazione Culturale Armonia (Piteglio) Associazione Culturale Artemisia (Pistoia)
Associazione per i Monumenti Domenicani (Mantova)
asinus egregius fare cultura – via ponte di mezzo, 29 – 50127 fi renze – 055 359808settegiorni editore – via porta san marco, 2 – 51100 pistoia – 0573 34733
viaromeaimperiale@ gmail.com