8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_09
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La Voce di Rioneroa Voce di RioneroBollettino gratuito riservato ai soci e simpatizzanti Azione CattolicaMensile - Dicembre 2005 Anno Domini 1 - Numero 9
Laria mena freddo, non mena fuoco
Il Capodanno a Rionero Sannitico.dissertazione capodannesca sul canto paesano..
http://www.lavocedirionero.tk
SALUTE
BENESSERE
CULTURA
SPORT
SPETTACOLO
CURIOSITA
ATTUALITA
Innocenza Ferita
Il Capodanno
rionerese
ARCHIVIO
STORICO
Diario di Guerra
Pietransieri...
Il laser
pag 8,9pag 10pag 6,7pag 1,4
Il canto la forma di comunicazione
artistica per eccellenza. In tutte le
societ la musicalit della parola
assume un ruolo fondamentale sia
per i rituali sacri che per i profani.
Anche noi rioneresi, incoraggiati da
antichi detti sacri quali: chi canta
prega due volte, non ci siamo mai
tirati indietro e, da che Rionero
Rionero, non c stato capodanno
senza cantori ( o quasi).
Gli stornelli di capodanno sono forse
la tradizione pi antica del paese, si
tramandano oralmente, accompag-
nati dalla melodia (che un associazi-
one culturale interessata ci ha detto
essere di derivazione cinquecent-
esca) rigorosamente suonata con il 2
bott che sembra quasi piegarsi alle
poetiche rime improvvisate dalla voce
solista nella penombra di una fredda
nottata dicembrina.
Lo schema similare alle strutture
canore di molti paesi: melodia sem-
plice, nervosa, canto schematico in
rima e testi quasi sempre dialettali
che si piegano alle esigenze pi
disparate che siano laugurio per un
anno felice, la dedica damore alla
propria spasimante, o le invettive
contro chi spasimante non pi.
Cosa ci costringe a partire, in una
nottata freddolosa, per visitare tutte le
case, degli amici (e anche di quelli
che non ci sono tanto simpatici ) per
portar loro il buon capodanno?
Non credo che si possa dare una
risposta esauriente a questa
domanda; listinto di salvaguardia del
proprio patrimonio culturale varia da
persona a persona. Di certo tutti noi
abbiamo in comune la voglia di non
dimenticare, di conservare qualcosa
che i nostri nonni ci hanno lasciato e
davanti la quale tutti noi ci poniamo
con religioso rispetto, tutto ci non
pu per prescindere da un amore
innato per la musica e dalla voglia di
insegnare agli altri quello che altri
hanno insegnato a noi.
In tutto ci c da dire che, alla fine
della serata, dopo aver girato il paese
in lungo e in largo, casa per casa,
amico per amico e nemico per
nemico, si pervasi da una sensazi-
one di appagamento, di soddisfazione
e di tranquillit. Anche per quell anno
la missione compiuta.
Diceva Foscolo ne I Sepolcri che
dopo la morte le persone continuano
a vivere nel ricordo dei loro cari e che
nessuno muore veramente finch c
qualcuno disposto a ricordarlo beh
possiamo dire che almeno questa
considerazione accomuna un po tutti
e, cantando per voi, di persone nel
ricordo ne portiamo tanteQuando la
tenebra si tuffa nella neve bello
pensare che stiamo calpestando le
impronte di chi non c pi ma che ci
ha dato una identit: come dice D.Van
De Sfoos in Caramadonna: non far
sparire i nostri fantasmi, senza di loro
non sapremo pi chi siamo
S TRAGE DI P IETRANS IERI STORIA DI UN CORO SINCERITA E VERITA
di STEFANIA MOTTA e SILVIA DOMENICIdi AMICO DI VINCENZO
la guerra ha portato tantissime atrocit,
perirono tantissimi civili, giovani e anziani
che non combattevano alcuna guerra, ma
attendevano il ritorno della pace.
PAG. 6 PAG. 2,3 PAG. 3
tutti noi abbiamo in comune la voglia di
non dimenticare, di conservare qualcosa
che i nostri nonni ci hanno lasciato
Con quanti sforzi noi, ogni giorno, non
facciamo altro che cercare di sfuggire dalla
verit che dentro di noi...
IN EVIDENZA
di VINCENZO DAMICO
di MAURO EVANGELISTA
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La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualit
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Dicembre 05icembre 05
- di STEFANIA MOTTA e SILVIA DOMENICI -
A met strada tra le province di
Ancone e Pescara, a soli dieci minuti
dal mare, sulle colline marchigiane
sorge la cittadina di Fermo, sede di una
delle pi grandi Diocesi delle Marche.
Le diverse comunit parrocchiali che
questa racchiude, fanno riferimento
alla storica cattedrale che si erge sul
colle Girfalco, alla curia arcivescovile e
alla pi recente struttura del semiario,
comprensiva della scuola per la
formazione dei seminaristi e
dellIstituto di teologia. Negli spazi del
seminario si trova la chiesa di
SantAlessandro, che ospita lomonima
parrocchia di Fermo, nella quale
attivo un giocane coro: il coro di
SantAlessandro.
COME NATO IL VOSTRO CORO?
Il coro attuale nato cinque anni fa,
come prosecuzione del coro prec-
edente, ereditando alcuni veterani e
introducendo nuovi ragazzi.
COME E COMPOSTO?
E composto da tredici membri, cinqueragazzi e otto ragazze con unet com-
presa tra gli undici e i trentasette anni.
C un organista che anche il diret-
tore, poi c un chitarrista, una violin-
ista e gli altri coristi talvolta si improvvi-
sano alle percussioni e ai ritmi.
QUAL E LO STILE DEI CANTI?
Lo stile che proponiamo nella maggior
parte delle celebrazioni si rif alle
canzoni, talvolta imitandole talvolta
riprendendole, dei gruppi GEN
ROSSO e GEN VERDE, richiaman-
done le sonorit e il sound moderno e
frizzante.
Il repertorio comprende anche canti
legati alla tradizione della musica sacra
e canti ripresi dai recital.
La musica del coro si aggiorna poi con
le proposte indicate dal coro
diocesano, che anima le pastorali in
cattedrale ed composto dai membri
dei cori parrocchiali diocesani.
BISOGNA AVERE PARTICOLARI
CARATTERISTICHE/DOTI PER FARE
PARTE DEL VOSTRO CORO?
No, chiediamo solo il giusto impegno ela costanza di seguire seriamente le
prove settimanali e tanta voglia di
cantare e stare bene insieme.
Il coro aperto assolutamente a tutti
coloro che presentano queste caratter-
istiche.
E significativa la differenza det tra la
ragazza pi piccola e il signore pi
grande.
LA CITTADINA COSA PENSA DI VOI?
COME VI VEDE?
Partendo dal presupposto che a Fermo
esistono atre parrocchie con i rispettivi
cori, la nostra popolarit circoscritta
alla sola realt della Chiesa di
SantAlessandro.
Allinterno di questa, siamo apprezzati
e ben voluti: riceviamo spesso molti
complimenti in occasione delle grandi
celebrazioni nelle quali si riserva pi
spazio ai canti-; siamo chiamati e ci
prestiamo ben volentieri a dare il
nostro servizio alla parrocchia.
DURANTE LA MESSA CE LA PARTE-
CIPAZIONE DEI FEDELI AI CANTI?
Lassemblea dei fedeli della messa che
animiamo, partecipa ai momenti della
liturgia affidati alla musica; inoltre
anche la presenza sui banchi dei
libretti con i testi dei canti ad offrire la
possibilit di seguire il coro, per vivere
pienamente la nostra preghiera.
CHE RAPPORTO CE TRA DI VOI?
DENTRO E FUORI LA CANTORIA?
A prescindere dallattivit del cantare,
tra noi si instaurato un rapporto digrande amicizia, stima e complicit e
ci si vede dal clima disteso durante le
prove, dalle gite fuori porta organizzate
o dalle cene tutti insieme.
Insomma ogni volta che ci ritroviamo
per condividere unesperienza
insieme, la nostra amicizia si rafforza.
Capita anche a noi, in momenti di mag-
gior impegno, di avere qualche diver-
bio a proposito della preparazione dei
canti; ma essendo solamente dei
piccoli screzi, basta la battuta del
simpaticone di turno a sdrammatizzare
Storia di un Cororeportage
Intervista ai ragazzi del coro della Parrocchia di SantAlessandro dellarcidiocesi di Fermo.
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La Vera Chiesa
Lo stesso anno della scomunica commi-
nata a Lutero (1521), il re dInghilterraEnrico VIII(1491-1547), scrive contro
Lutero una Difesa dei setti sacramenti,
grazie alla quale si merita il titolo di
Dfensor Fidei, riconosciutogli da papa
Leona X, di tale appellativo si fregiano
ancor oggi i re inglesi.
Un re cattolico, dunque, appartenente a
quella chiesa cattolica inglese che, se da
qualche tempo aveva accentuato il suo
carattere nazionale, tuttavia rimaneva
pur sempre unita alla chiesa, ricono-
scendo al papa il suo ruolo e le sue
prerogative. Ci detto, se ora chiediamo
alla storia di mostrarci la data di nascita
di quella che si definisce Chiesa Angli-
cana, essa ci risponder con estrema
precisione: anno 1534.
Infatti, dopo quindici secoli dalla morte di
Cristo, quello stesso re dInghilterra
Enrico VIII, avendo richiesto il benepla-
cito di papa Clemente VII(1523-1534)
per rompere il suo matrimonio con
Caterina dAragona (che far poi assas-
sinare) per sposare Anna Bolena, e non
avendolo ottenuto, impose al parlamento
inglese lapprovazione di un Atto di
Supremazia, che aveva compilato due
anni prima e che porta di fatto alla
nascita della chiesa anglicana.
Con tale testo, Enrico VIII si dichiara
capo supremo della Chiesa inglese, la
sottrae al governo del pastore univer-
sale, il papa, e la separa definitivamentedalla vera chiesa, quella cattolica.
Nasce in quellanno 1534 una chiesa
nuova, con un nuovo capo: il sovrano
dInghilterra. Per coloro che si conser-vano in comunione con il papa scatta
una dura e feroce persecuzione: uccisi a
decine di migliaia, con monasteri e i beni
sequestrati.
A noi preme soltanto far osservare che
dal punto di vista storico, indubitabil-
mente, la confessione anglicana, oggi
peraltro divisa in tre ramificazioni ed
estesasi nel tempo al di fuori dei confini
inglesi, non pu collocare la sua data di
nascita nel tempo di Ges Cristo. Di fatto
essa non stata edificata dal figlio di
Dio. Prima del XVI secolo, gli antenati
degli anglicani odierni, erano in comu-
nione con la chiesa cattolica e ricon-
oscevano nel papa il Vicario di Cristo. Si
sono separati perch il re dInghilterra
sera stancato di sua moglie e ne voleva
unaltra. Davvero una causa tuttaltro che
nobile. Aggiungiamo, per dovere di
cronaca che di mogli, quel re, ne ebbe
sei: da due divorzi, due le fece
uccidere, una mor di parto e lultima,
nonostante fosse gi stata condannata a
morte dal sovrano, gli sopravvisse. Tale
era la persona che ha dato origine alla
Chiesa Anglicana.
segue da pag. 2
a cura di RESTO DISRAELE
Dicembre 05icembre 05
la situazione e a far ridere
tutti.
CHI SI OCCUPA DELLA
VISIONE, DELLA SCELTA E
DELLO STUDIO DEI
CANTI?
La visione e la scelta dei canti
da imparare affidata il pi
delle volte allorganista che,
insieme agli altri musicisti,
studia la partitura e
larrangiamento delle musi-
che.
Per ogni singola celebrazione
viene scelto uno stile per i
canti, a seconda del loro
genere e dei loro significati; e
ci avviene in collaborazionecon il nostro parroco don
Giovanni.
IN CHE CONSISTE LITER
DI PREPARAZIONE ALLE
CELEBRAZIONI?
Abitualmente le prove sono
fissate per il venerd sera di
ciascuna settimana nella
cantoria della chiesa parroc-
chiale, con una durata di
circa due ore.
Ringraziamo Luca, Laura e
Chiara, ragazzi del coro della
Parrocchia di
SantAlessandro in Fermo,
per averci concesso
questintervista.
di STEFANIA MOTTA
e SILVIA DOMENICI
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Innocenza Ferita
di STEFANO ANDREANO
Durante questi primi cinque anni del
nuovo millennio, arrivano i primi bilanci
dellUnicef (Fondo Internazionale diEmergenza per lInfanzia delle Nazioni
Unite). Uno dei tanti quello sulle
mutilazioni genitali femminili in Africa.
Dal Cairo, dove listituzione ha presen-
tato una ricerca sulla diffusione del
fenomeno, giungono voci poco rassi-
curanti: secondo suddette ricerche,
nfatti, circa tre milioni di bambine ogni
anno vengo sottoposte a questa
cruenta iniziazione. I paesi africani incui vige la pratica sono circa trenta,
estesi prevalentemente nella fascia
che va dalla Somalia al Senegal. Il
problema ancor pi grave che questo
fenomeno si sta diffondendo anche nei
territori palestinesi occupati dalle
popolazioni curde. La mutilazione ha
diversi livelli di gravit, sebbene ogni
tipo di mutilazione sia un qualcosa di
gravissimo: dalla rimozione delprepuzio clitorideo fino al taglio
completo e alla cucitura delle delle
abbra. Questa distinzione va fatta
perch molto importante per la
costruzione dellidentit delle bambine,
poich queste pratiche non essendo
viste come una tortura, rappresentano
l tremendo ma indispensabile punto di
ngresso delle infanti nella comunit,
garantendo unonesta reputazione e lapossibilit di sposarsi. Questa
tradizione non riesce a placarsi nonos-
tante vada in continua contraddizione
con i codici penali nonch con i diritti
umani di tutti i paesi dellAfrica in cui
vengono praticati; i praticanti, daltra
parte, non vengono neppure dissuasi
dal fatto che le morti causate da
queste mutilazioni saino sempre di pi.
Nemmeno dopo procedimenti giudiz-
ari, avvenuti in alcuni paesi, la legge
ha potuto qualcosa contro la
tradizione. Lunico deterrente, quindi,
la cultura e linsegnamento della
religione, perch la decisione di
abbandonare queste terrificantiusanze deve dipendere solo e unica-
mente dalla collettivit; questo perch
le origini di queste consue-
tudini sono varie di paese
in paese, quindi solo una
diffusione generalizzata
della cultura occidentale e
della religione cristiana
potrebbe risolvere il prob-
lema, compito assolto ingran parte dai missionari,
che sono a centinaia sparsi
per tutto il continente nero.
Con questo non si vuol dire
che bisogna plasmare le
menti con il nostro sapere,
in modo da sublimare
completamente le
tradizioni o
addiritturale etnie,
ma sem-
plicemente
s i g n i f i c a
diffondere i
d i r i t t i
u m a n i
stabiliti da
Dio e dalla
natura.
Per il momento si stanno facendo
passi da gigante, come ad in Senegal ,
anche grazie alla stretta collabora-zione dello stato diminuendo lusanza
del 30 percento. Adesso non ci resta
che aspettare e sperare che riescano a
capire.
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di MAURO EVANGELISTA
Sincerit e Verit
Cosa non si potr mai dire sulla
sincerit! Forse il caso di dire, da
dove si dovrebbe iniziare
Nella mia vita, io sono stato un gran
bugiardo, con tutti; con i miei genitori
purtroppo, con i miei amici, nella scuola
in cui dovevo in un certo senso
integrarmi, con la mia ragazza, con
tutto ci mi capitasse di avere
confronto, io fallivo nella menzogna.
Ma perch accidenti!!!
Perch mi sono rintanato per mille emille volte sotto laurea mistica delle
apparenze, perch accidenti!?!
Perch nella vita di un uomo subentra
cos forte la necessit di distogliere,
sviare la realt dei fatti. In me stesso
riscontravo unangoscia sempre pi
grande verso il prossimo ed un
progressivo disgusto per il bene da
rendere quasi tutto vano e superfluo.
Non si direbbe, ad un certo punto della
vita, che il cuore di un tale individuo
abbia la capacit anche di soffrire e
preoccuparsi per gli
altriglialtrivabbh! Poi si
potrebbe anche parlare di capacit,
intellettive, fisiche, cognitive, possiamo
disinteressarci anche di cosa il mondo
ci propone. Possiamo fare tante cose,
vedere molta tv, ascoltare buona
musica davvero, bere, fumare e
illuderci che il mondo noi labbiamo
capito. Insomma!! Che cosa significa
sincerit. E poi perch essere sinceri.
E con chi con gli altri? Ma gli altri chi
sono?
Il dramma vero, quello con cui bisognafare veramente i conti, la solitudine
tristissima nella quale si va a rotolare la
nostra dignit. Con quanti sforzi noi
ogni giorno non facciamo altro che
cercare di sfuggire dalla verit che
dentro di noi. Voglio dire, come facile
per me non accettare i miei limiti, e
soprattutto, in che modo cerco di
evitarli da non dovermi rattristare per
un brufolo che non vedo.
Nella mia vita entrato quasi di prepo-
tenza il Signore mio Ges a mettere un
po pi in ordine le idee che avevo
sparse per il cervello. Il suo amore mi
ha sedotto a tal punto da iniziare ad
amare io stesso la verit in cui stavo
affogando sono un uomo e ho
bisogno di capire me stesso attraverso
gli altri nella luce della fede, questo
mi ha rimbombato per diverso tempo
nel petto. che male ti ho fatto o
popolo mio, che male ti ho fatto mi
diceva il Signore. Guardando il croci-
fisso , Colui che nato in mezzo a noi,
secondo tutto quello che ha fatto nella
sua vita terrena, non sintravedeneppure lombra di una menzogna. La
verit pura fino alla croce. Sar proprio
questo che ci spaventa, la croce, ma il
Signore non ce ne fa una colpa, Lui
capisce questo proprio perch anche
Lui ne ha avuto paura. Troppe volte mi
viene da pensare che lottare per la
verit e la sincerit oggi sia la pi bella
e grande trasgressione che luomo
potesse fare, la pi grande fortuna, la
pi grande celebrit, la pi grande
umanit.
Lorigine dei testimoni di Geova risale
allinizio del secolo scorso. La setta fu
fondata da Charles Taze Russel, un
ricco commerciante, nato ad Allegheny
(Pennsylvania, USA) nel 1852.
educato tra i calvinisti, a seguito di una
forte crisi religiosa pass tra gli avven-
tisti (una setta che professa
limminente fine del mondo, che il suo
fondatore W.Muller aveva fissato per il
1844). Senza alcuna preparazione si
diede ad unintensa lettura della Bibbia
e fond un gruppo biblico per quei
giovani che avessero voluto diventare
studiosi della Bibbia. Costoro
pretendevano cos di essere i primi ad
aver finalmente capito la Sacra Scrit-
tura.
Nel 1877 Russel scrive il volume
Scopo e modo di ritorno del Signore,
presto seguito da un altro I tre mondi
e la Mietitura di questo mondo, nel
quale egli affermava che Ges Cristo
era gi presente in incognito sulla terra
fin dal 1874 e che la fine del mondo
sarebbe avvenuta nel 1914.
Nel frattempo era incorso in vari guai: il
fallimento del matrimonio dopo 18 anni
di vita con la moglie; limbroglio di
vendere per la semina grano miraco-
loso chiedendo un prezzo assai mag-
giorato. Poi, a motivo del mancato
avvenimento della rfzia, alcuni seguaci
lasciarono la setta. Russel confess
allora di essersi sbagliato, ma di poco,
il mondo sarebbe finito nel 1918. buon
per lui! Perch la morte lo colse nel
1916, e non si osa pensare per i suoi
seguaci rimasti, Beh! Il mondo c
ancora e noi stiamo tutti bene ringrazi-
ando il Signore.
Chi sono i Testimoni di Geova
a cura di RESTO DISRAELE
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un p di storia
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di AMICO DI VINCENZO
Il martirio di Pietransieri
La storia ci segue giorno dopo
giorno, ma ci insegna soprattutto a
vivere meglio il domani.
Nelle edizioni di questo giornalino
abbiamo potuto, grazie alla collab-
orazione del dr. Giuseppe Fioritto,
ripercorrere la tragedia della
seconda guerra mondiale, dell
angoscia, della morte di Rionero, in
base alle testimonianze scritte dal
nostro Don Antonio.
Ma la guerra ha
portato tantissime
atrocit in tutta Italia,
dove perirono tantis-
simi civili, giovani e
anziani che non
c o m b a t t e v a n o
alcuna guerra, ma
attendevano il ritornodella pace.
Sono noti i vari eccidi
come Marzabotto,
S.Anna di Stazzema,
e Fosse Ardeatine.
Molti per non sanno che in quei
giorni tragici del Novembre 1943, a
pochi chilometri di distanza da
Rionero e per la precisione aPIETRANSIERI, frazione di Rocca-
raso in provincia di LAquila, si
consum una atroce strage di
donne, anziani, e bambini rei di
aver profondamente amata la terra
natia.
Molti, vedendo pubblicati in questo
e nei prossimi numeri di La Voce di
Rionerole pagine riguardanti la
strage, potranno tranquillamente
obiettare tale scelta ma i motivi che
mi spingono a fare ci sono due:
1) la strage di Pietransieri mi
sta particolarmente a cuore visto
che materia di una mia appas-
sionante ricerca
2) questa tragedia un monito
per tutte le generazioni a venire e
valori come pace, amore per il
prossimo,fratellanza fra i popoli,
devono essere perpetrate nelle
nuove generazioni
E, lAzione Cattolica deve combat-
tere in prima linea.
Combattere, si, perch oggi i veri
valori si vanno perdendo di giornoin giorno creando per
molti(soprattutto giovani) dei veri
gironi di sofferenza di angoscia che
li porta a cadere, se non in tragedie
come queste, ma in altre tragedie
come droga, alcol, e violenza.
Invito tutti coloro che avranno la
cortesia di leggere questa amara
storia a fare una riflessione su
quanto accaduto.
Ogni giorno ci dibattiamo in prob-
lemi che spesse volte sono solo
frutto di una esistenza fatta di
stress e di orari da rispettare, ma
pensiamo all immane dolore di
queste vittime della crudelt, e ai
superstiti che dopo lo smarrimento
e lagonia che hanno provato
perdendo padri, madri figli, fratelli,
si sono rimboccati le maniche e
hanno ricostruito Pietransieri
rendendola bella e confortevole, e
tenendo sempre ben
nitida nella loro
memoria quella
tragedia, che ha
contribuito alla
nascita della
democrazia e del
benessere in cui
oggi ci troviamo.
A nome dell AzioneCattolica della
Parrocchia di
S.Bartolomeo Apos-
tolo di Rionero San-
nitico, mi stringo ai
pietransieresi, forti e coraggiosi, e
ai loro Martiri caduti nel nome della
libert e dei valori.
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Un popolo cancellato
di AMICO DI VINCENZO
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La Voce di Rioneroa Voce d i RioneroARCHIVIO STORICO
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Diario di Guerra La disperazione spinge il nemico a martoriare il territorio
di Don Antonio Fioritto
27/5/44
Presa di Cassino
Ultimo cannoneggiamento tedesco; Questa volta pi intenso e spaven-toso.Grande panico tra la popolazione. I tedeschi, scacciati da Montecassino,si ritirano e lasciano la nostra zona. Si comincia a respirare
29/5/44
Ancora qualche colpo di fucile mitragliatore in lontananza, e poi, tutto
tace.Lincubo, la spavento e lo spasimo della guerra sofferta dalla nostrapopolazione, per circa nove mesi di fronte tra tedeschi e alleati.
29 maggio 1944
Si sono allontanati ma lasciando in ciascuno che visse quelle ore impres-sioni indelebili, ricordi infausti, detestazione della guerra, che semina-trice di odi, di rovine e di morte.Avrei potuto raccontare tanti altri episodi accaduti a me e ad altri, ma nonlho creduto opportuno per ovvie ragioni.
Sembra che la cronistoria di quell epoca sia sufficiente per dare aigiovani della nostra epoca attuale unidea esatta di quanto abbia soffertodurante gli anni 1943-44 la nostra gente buona, sobria e lavoratrice.
Vittime civili 1943-44
Apollonio MariaDi Benedetto Maria
Ferritto Pasqua (fucilata)Frabotta Celestina
Andreano Vincenzino (fucilato)Antonelli Serafino
Capretta DomenicoDi Franco Massimino
Di Geronimo Sabatino (fucilato)Ianiro Michele (ferito da proiettile)Marotta Lucio (ferito da proiettile)
Di Fiore Rosa (bambina)Di Fiore Giovanni (bambino)
comclusione
Chiedo scusa se ho fattoriferimento alla mia personanella cronistoria degli avveni-menti bellici di quelle infaustegiornate; ma un diario.Vi ringrazio comunque diavermi ascoltato.Vorrei soltanto, se mi conce-dete un altro minuto di tempo,concludere col dire che, oggi,commemorando la distruzi-one di Rionero, glorifichiamo isuoi caduti civili e militari maanche noi superstiti della
immane tragedia chevivemmo per nove mesi ore ditrepidazione e di angoscia;come pure vogliamo esaltarelopera di ricostruzione suquelle rovine perchlinteressamento delleamministrazioni comunali chesi sono susseguite, laiutodelle autorit preposte allaricostruzione del paese eprincipalmente la vostra
iniziativa privata cittadini doRionero.Vorrei, soltanto, a nome diquesto popolo fare un appelloa tutte le autorit competentidi voler continuare questaopera di ricostruzione, procu-rando ci che manca ancoraa questo nostro paesello,tanto provato dalla guerra chese povero di risorse economi-che e di quelle comodit cheoffre la vita moderna , ricco,
per, di nobili tradizioni e diatti di Fede e di eroismi,simbolo la medaglia DOroEugenio Frate.
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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerocultura
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di Alessandro Manzoni
INNI SACRI - IL NATALE
Qual masso che dal vertice
Di lunga erta montana,
Abbandonato all'impeto
Di rumorosa frana,
Per lo scheggiato calle
Precipitando a valle,
Batte sul fondo e sta;
L dove cadde, immobile
Giace in sua lenta mole;
N, per mutar di secoli,Fia che riveda il sole
Della sua cima antica,
Se una virtude amica
n alto nol trarr:
Tal si giaceva il misero
Figliol del fallo primo,
Dal d che un'ineffabile
ra promessa all'imo
D'ogni malor gravollo,
Donde il superbo collo
Pi non potea levar.
Qual mai tra i nati all'odio
Quale era mai persona
Che al Santo inaccessibile
Potesse dir: perdona?
Far novo patto eterno?
Al vincitore inferno
La preda sua strappar?
Ecco ci nato un Pargolo,
Ci fu largito un Figlio:
Le avverse forze tremano
Al mover del suo ciglio:
All'uom la mano Ei porge,
Che si ravviva, e sorge
Oltre l'antico onor.
Dalle magioni eteree
Sporga una fonte, e scende
E nel borron de' triboli
Vivida si distende:
Stillano mele i tronchi;
Dove copriano i bronchi,
Ivi germoglia il fior.
O Figlio, o Tu cui genera
L'Eterno, eterno seco;
Qual ti pu dir de' secoli:
Tu cominciasti meco?
Tu sei: del vasto empiro
Non ti comprende il giro:
La tua parola il fe'.E Tu degnasti assumere
Questa creata argilla?
Qual merto suo, qual grazia
A tanto onor sortilla?
Se in suo consiglio ascoso
Vince il perdon, pietoso
Immensamente Egli .
Oggi Egli nato: ad Efrata,
Vaticinato ostello,
Ascese un'alma Vergine,
La gloria d'Israello,
Grave di tal portato:
Da cui promise nato,
Donde era atteso usc.
La mira Madre in poveri.
Panni il Figliol compose,
E nell'umil presepio
Soavemente il pose;
E l'ador: beata!
Innanzi al Dio prostrata
Che il puro sen le apr.
L'Angel del cielo, agli uomini
Nunzio di tanta sorte,
Non de' potenti volgesi
Alle vegliate porte;
Ma tra i pastor devoti,
Al duro mondo ignoti,
Subito in luce appar.
E intorno a lui per l'ampia
Notte calati a stuolo,
Mille celesti strinsero
Il fiammeggiante volo;
E accesi in dolce zelo,
Come si canta in cielo,
A Dio gloria cantar.
L'allegro inno seguirono,
Tornando al firmamento:
Tra le varcate nuvole
Allontanossi, e lentoIl suon sacrato ascese,
Fin che pi nulla intese
La compagnia fedel.
Senza indugiar, cercarono
L'albergo poveretto
Que' fortunati, e videro,
Siccome a lor fu detto,
Videro in panni avvolto,
In un presepe accolto,
Vagire il Re del Ciel.
Dormi, o Fanciul; non piangere;
Dormi, o Fanciul celeste:
Sovra il tuo capo stridere
Non osin le tempeste,
Use sull'empia terra,
Come cavalli in guerra,
Correr davanti a Te.
Dormi, o Celeste: i popoli
Chi nato sia non sanno;
Ma il d verr che nobile
Retaggio tuo saranno;
Che in quell'umil riposo,
Che nella polve ascoso,
Conosceranno il Re.
Poesia
Dicembre 05icembre 05
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_09
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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerocuriosit & sport
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Gli Ambulanti a Rionero
Con questo numero termina lappuntamente mensile
dei tramontati mestieri rioneresi continua. In questo
numero verr fornito un elenco delle macellerie, bar e
forni a legna.
Buona lettura.
- categoria: Macellerie
Tonti Eduardo
Angelone Raffaele
Di Iorio Vincenzella
Marinelli Vincenzo
-categoria: Bar
Ciummo Ettore
Marinelli Vincenzo
-categoria: Forni a legna
Fioritto Elisa
Ventura Michelina
Laboratorio Suore (ricamo)
Banda musicale 55 elementi
Ostetrica Tetrarca Trusiana
Dati redatti fanno riferimento al periodo antecedente
la II Guerra Mondiale.
Va reso un dovuto ringraziamento a chi ha reso
possibile la stesura della presete rubrica: Tonito
Tonti. Grazie anche per la disponibilit concessaci
Per qualcuno un semplice passatempo, per altri fonte
di guadagno, per altri ancora un fastidioso ronzio, ma solo
chi capace di ascoltarla con il cuore pu davvero darle
una definizione.
Allora che cos la musica, se fa sorridere? pura illusione
che implica gioia?
E se fa piangere? forse cruda realt ricca di malinconia
o addirittura dolore?
E ancora, se fa innamorare, cos? magia?
No, la musica vera non n illusione n realt, e neppure
magia ma ricca di tutto questo, poich lo specchio della
nostra anima. perci piena di profondit e di sentimento,
di fantasia e di battiti vitali.Nei bar e nelle auto, in televisione o per strada, nel cuore
di chi sa respirare il profumo della libert ed assaporare
lessenza della vita vive la musica. Ovunque andiamo e in
qualsiasi istante noi avessimo bisogno lei ci vicina.
ascoltata ingenuamente e al tempo stesso capace di
ascoltare i nostri infiniti sfoghi. Spesso, nelle sue note
possiamo ritrovare intensi ricordi che sono parte di noi.
Dolci ricordi che vagando nella nostra mente, lasciano
orme indelebili che ricalchiamo nellistante in cui iniziamo il
volo dentro noi stessi, retti e guidati dalle ali della musica.Ma non solo, la musica accompagna i nostri amori, i nostri
sogni, i nostri incubi, i nostri dolori: la colonna sonora
della nostra vita, la massima espressione di noi stessi!
La musica unisce il simile, quando confrontandoci con gli
altri ritroviamo noi stessi. Lega il diverso, poich anche se
le persone verranno sempre distinte per motivi futili, dentro
ognuno di loro sar incessantemente presente lo stesso
battito. Potremmo allora dire che la musica riesce a racco-
gliere attorno a s ci che la ragione divide, e che non
altro che una voce che accomuna lintera umanit, un gridouniversale che colma lintervallo tra le diversit in fondo
inesistenti.
Per alcuni la musica ormai indispensabile, necessaria
alla propria esistenza come fosse una droga. Ma
dobbiamo riflettere su un PICCOLO particolare: leffetto
della droga momentaneo, e prima o poi una dose di
troppo ci far conoscere una nuova realt; la musica,
invece, ci fa viveree pi lascoltiamo, pi facciamo nostra
la sua voce e il silenzio che porta dentro di noi. Bisogna
per non lasciarla svanire nel passato, ma nutrirla con leproprie emozioni e tenerla viva.
In fondo la musica solo un frutto acerbo che noi
dobbiamo continuare a curare ma con la consapevolezza
che non sar mai abbastanza maturo da poter abban-
donare lalbero della vita, del mistero. E alle radici di
quellalbero ci siamo proprio noi che attraverso i nostri pi
segreti silenzi generiamo lenergia essenziale alla crescita
di quel frutto eterno
perci indispensabile la presenza di tutti il giorno 27
dicembre presso la sede dellAC, dove si terr un piccolo
concerto in occasione del Natale Bisogna esserci perassaporare quel frutto!!!
di VANESSA COLETTA
d i V a n e s s a C o l e t t a
Cos la musica?
Dicembre 05icembre 05
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La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerospettacolo, benessere & news
100
l a r e c e n s i o n e
Segnato a dito dagli abitanti di Querce
Ghiandose dopo aver gettato il paese
nel panico gridando ai quattro venti
che il mondo stava per essere distrutto
da una ghianda gigante (circostanza
non verificatasi), il pulcino Chicken
Little cerca di riconquistare la dignit
perduta entrando a far parte della
locale squadra di baseball. Il suo
sogno quello di emulare suo padre,
Peppe Gallo, in giovent orgoglio dei
suoi concittadini grazie alle sue
imprese con mazza e guantone.
Condotta la squadra a un'insperata
vittoria e divenuto per tutti un eroe,
Chicken Little scopre che l'incolumit
degli abitanti del villaggio sta per
essere messa a rischio da
un'invasione di alieni. Stavolta per ha
paura di essere nuovamente consid-
erato pazzo e decide quindi, con l'aiuto
dei fidati amici Aldo Cotechino, Alba
Papera e Pesce Fuor d'Acqua, di
cercare di risolvere il problema senza
gettare nuovamente Querce Ghian-
dose nel panico.
Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la stesura, nonch la pubblicazione del presente.Nel numero di oggi hanno scritto (in ordine cronologico) : vincenzo damico, stefania motta, silvia domenici, chiara laura e
luca montelpare, stefano andreano, evangelista marco, comunit resto disraele, amico di vincenzo,
giuseppe fioritto, vanessa coletta, veronica di fiore.
Segnalaci le tue opinioni, riflessioni, allindirizzo email: [email protected]
Per le questioni che interessano lAzione Cattolica, rivolgiti ai nostri aderenti presenti sul luogo.
CHICKEN LITTLE
b e n e s s e r e
Il laser un metodo di epilazione
definitiva.
Sicuramente un trattamento poco
doloroso; la sensazione provocata di
calore o al massimo di lieve pizzicore.
Possono essere epilate tutte le zone:
ascelle, labbro superiore, barba,
gambe, inguine, schiena, ecc.
Occorrono pi sedute per poter epilare
in tempi diversi tutti i peli di una deter-
minata zona corporea.
Si pu avere una ricrescita del 10-20%
dopo un anno.
Linconveniente maggiore che, su
alcuni tipi di pelle possono comparire
piccole macchie depigmentate; per
questo motivo va fatta unattenta
analisi cutanea.
Il laser va eseguito in studi medici e ha
ancora costi abbastanza elevati
essendo una tecnologia recente.
a cura di VERONICA DI FIORE
Dicembre 05
Titolo originale: Chicken LittleNazione: U.S.A.Anno: 2005Genere: Animazione, CommediaDurata: 77'Regia: Mark DindalSito ufficiale: www.disney.com/chickenlittle
Produzione: Walt Disney PicturesDistribuzione: Buena VistaData di uscita: 02 Dicembre 2005 (cinema)
1. LAssociazione Don Antonio Fiori t to, con la col laborazione del l Azione Cattol ica, rende
noto che i l BANCO ALI MENTARE, i l 26 Novembre scorso, ha total izzato un nuovo record
nel la raccolta nazionale dei beni al imentari .
2. Durante le festivi t natal izie verranno svolt i g iochi e intrattenimenti popolari , con part i-
colare riguardo ai bambini. Si avvisa tutta la ci t tadinanza che, presso la sede del l Azione
Cattol ica, nonch aff issi al l entrata del la Chiesa, verranno resi pubbl ici i relat ivi pro-
grammi. Si consigl ia di visionarl i frequentemente cause possibi l i modif iche,