Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana!
IN QUESTO NUMERO
Numero 4 – Agosto 2007
C O M E
Mamma li turchi! di Eugenio Giannone Pag.2 La Tavola di San Giuseppe a Trissino Pag.10
Presentato Sant’Antonino di Cianciana di Sanzeri Pag.3 BELGIO : Serenata di esportazione Pag.11
Favi e Ciciri - Animazione vissuto contadino Pag.4 Mostra personale retrospettiva di Pietro Arfeli Pag.12
S. Di Marco poeta del „900 - Il Salotto della poesia Pag.5 Presidio dei Vigili del fuoco a Cianciana Pag.14
La festa della Madonna Libera Inferni Pag.6 Riconoscimento per Luigi Gagliano Pag.15
Le iniziative dell‟ANUU Grimaldi Miss Muretto Pag.7 Notizie dall‟anagrafe Pag.15
Case in festa pag.8 Giornata del Cacciatore - Sarti Pag.9 Dolci Vacanze a Cianciana Pag.16
E R A V A M O
CIANCIANA, VIA PATERNO’, ANNO 1952 - DONNE AL TELAIO ( Per i nomi vedere a pagina 2)
PRESENTATO IL VOLUME DI PAOLO SANZERI
SANT’ANTONINO DI CIANCIANA
SALVATORE DI MARCO POETA DEL NOVECENTO SICILIANO
DI CARMELO DEPETRO
GIUSY GRIMALDI, MISS MURETTO
LA TAVOLA DI SAN GIUSEPPE A TRISSINO
SERENATE DI ESPORTAZIONE IN BELGIO
Numero 4 – Agosto 2007
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La Voce di Cianciana
La Voce di Cianciana
Periodico bimestrale di informazione e
di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.
Anno VII, numero 4 – Agosto 2007 Direttore Responsabile: Enzo Minio
Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto
Progetto grafico e fotografico
Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto
Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3
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vedi pagina 16 !
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FOTO DI COPERTINA
Questa foto del 1952, scattata in Via Paterno‟, ci è sta-
ta inviata dalla signora Giuseppa Cimino, abitante a
Ashton (Inghilterra).
Da sinistra Rosina La Mattina, Antonina Ferraro, Giu-
seppa Cimino, Orsola Martorana e Stefanina Russo.
Le bambine sono Rosa Cammarata a sinistra e Gianni-
na La Mattina a destra.
MODI DI DIRE
Mamma, li turchi!
Divagazioni tra il serio e il faceto
L‟espressione idiomatica “Mamma, li turchi!” è ormai un luogo
comune, legato alla pirateria musulmana che per lungo tempo ha in-
vestito i paesi costieri, e i più prossimi, dell‟Italia meridionale e insu-
lare.
I pirati barbareschi, guidati spesso da italiani convertiti all‟Islam,
con i loro vascelli veloci, attraccavano, penetravano verso l‟interno,
saccheggiavano, stupravano, catturavano persone, uomini e donne
indifferentemente, che poi avrebbero rivenduto come schiavi ai mer-
cati di Algeri, Tunisi, Tripoli, Istanbul (da noi,viceversa: Livorno,
Cagliari, Almeria, La Valletta) e scappavano.
Un‟espressione di terrore, dunque.
Per lo stesso motivo vennero erette molte torri d‟avvistamento.
Le scorribande dei “saraceni” durarono fino alla battaglia di Lepan-
to (1571), quando una flotta cristiana inferse un colpo decisivo alla
marineria turca.
Il pregiudizio, si sa, pur se figlio dell‟ignoranza e quindi privo di
scientificità, è duro a morire e diventa appunto luogo comune e per-
ciò generalizzato; sono , quindi,numerose le locuzioni che … tirano
in ballo i turchi. Ne rammentiamo solo alcune: Fuma come un turco
(e ci può stare!); Beve come un turco (dubbio: ai musulmani, per pre-
cetto, è vietato bere alcolici); “Fu…ji comu un turcu” (non abbiamo
statistiche su questo tipo di imprese!); Bestemmia come un turco
(sbagliato: i turchi non nominano il nome di Dio –Allah – invano).
Ancora: facciamo il bagno turco, abbiamo il bagno turco, il forno
alla turca etc.
Da questi modi di dire, così diffusi, sembrerebbe d‟averli sempre
avuti a casa, di conoscerli bene e forse è, era, così, tanto “cu’ piglia
un turcu è so” (alla lettera: chi prende un turco è suo).
Quest‟ultima espressione è sicuramente il grido di soddisfazione
opposto al “Mamma, li turchi”.
E adesso „sti Turchi (la Turchia, così, per inciso, fa parte di tutti
gli organismi europei e della NATO, anzi il suo esercito è tra i più
numerosi e meglio armati del mondo) bussano con insistenze alle
porte dell‟Unione Europea: vorrebbero farne parte integrante e stanno
tentando di armonizzare la loro legislazione con quella comunitaria.
Cose turche! (eugenio giannone)
S A L U T I
Da Cianciana, dove hanno trascorso una bella vacanza, Gaspare e
Graziella Lo Monaco, abitanti a Verbert (Germania), mandano tanti
saluti alla famiglia Giuseppe Di Prazza, abitante a Rive de Gier
(Francia)
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La Voce di Cianciana Numero 4 – Agosto 2007
PRESENTATO IL VOLUME SANT’ANTONINO DI CIANCIANA, STORIA DI UNA CITTA’DI
NUOVA FONDAZIONE DELL’ARCHITETTO PAOLO SANZERI
DAL LIBRO SANT’ANTONINO DI CIANCIANA LA VOCE PUBBLICA I CASOTTI
I CASOTTI ( NEL VOLUME PAGINA 271 E SEGUENTI )
D ove il corso Vittorio Emenuele si interseca
con la salita Regina Elena si apre un’ampia
scalinata realizzata in pietra, delimitata ai due
lati da due bassi edifici, denominati i Casotti.
I casotto sono ambienti rettangolari, disposti simmetrica-
mente alla scalinata, le cui porte d’ingresso sono messe in
risalto da portali ad arco a tutto sesto, di pregevole fattura
di scalpellini locali. La copertura dei due casotti è a ter-
razzo, utilizzata come superficie calpestabile, con una
ringhiera che la delimita e la rende fruibile ai cittadini,
posta sopra la cornice di chiusura che è arricchita da archi
ricavati all’interno dei conci. Da sopra i casotti, infatti, si
può ammirare sia il feudo cavallo, oggi trasformato in
bosco, sia nella sua interezza l’intera regia trazzera, oggi
salita Regina Elena, che taglia il centro abitato in due,
genetratrici di simmetria, della maglia urbana, che con
l’attuale corso Vittorio Emanuele costituisce quel sistema
del cardo e decumanus, ordinatori dell’impianto seicente-
sco della città. I due casotti sono stati realizzati nell’area
dell’ex regia trazzera dopo che si era reso abituale costru-
ire delle fughe, cioè su quei stralci di suolo stradale che
restavano tra la linea dell’uno e dell’altro di quei fabbri-
cati, che erano stati costruiti invadendo il suolo comuna-
le. Attualmente i due corpi di fabbrica, all’origine di pro-
prietà comunale, oggi sono utilizzati come sede di eserci-
zi commerciali.
La scalinata e i casotti furono costruiti nel 1920. Sicura-
mente dopo la realizzazione della Torre dell’Orologio, e
la loro funzione è giustificata dal forte dislivello che
c’era tra la via Cordova, asse principale della città, e cor-
so Vittorio Emanuele, per cui al fine di rendere meno ri-
pida e più agevole la salita si pensò di realizzare questo
complesso architettonico ed urbanistico, il quale risulta
nel suo insieme gradevolmente equilibrato, armonico e
funzionale.
Il progetto è stato realizzato dal geometra Ernesto Buona-
donna di Agrigento ed i lavori sono stati realizzati
dall’impresa “Longo Ercole e figli” di Cianciana.
In seguito alla realizzazione della gradinata è stata posta,
nella sua sommità, una vasca di cemento di pregevole
fattura, in seguito sostituita dal monumento ai caduti, più
volte tolto e rimesso a seconda il volere del Sindaco pro-
tempore, cambiando così la memoria storica.
D omenica 12
a g o s t o ,
presso la
Chiesa Ma-
dre di Cianciana, c’è
stata la presentazione
d e l v o l u m e
Sant’Antonino di Cian-
ciana, Storia di una
città di nuova fondazio-
ne dell’architetto Paolo
Sanzeri, un’interessante
e poderoso libro sulle
origini e sullo sviluppo
del nostro paese che ha
v i s t o i m p e g n a t o
l’autore per molti anni
e che finalmente è stato
pubblicato grazie ai finanziamenti dell’Assessorato Regio-
nale per i Beni Culturali e del Comune di Cianciana. La ma-
nifes tazione cul tura le è s ta ta organizzata
dall’amministrazione Comunale, dall’Associazione Settima-na Santa e dal Comitato della Biblioteca Comunale, il cui
presidente professor Gaspare Albanese ha coordinato i lavo-
ri. Davanti ad un pubblico numeroso ed attento la manife-
stazione è cominciata con il saluto delle autorità, da padre
Salvatore Lucio Fiore, dal sindaco di Cianciana onorevole
Salvatore Sanzeri e dal dottor Gerlando D’Angelo, presiden-
te del Consiglio Comunale e dell’Associazione Settimana
Santa. Il professor Gaspare Albanese ha detto, fra l’altro,
che senza dubbio il pregio più evidente del libro del Sanzeri
è quello di aver saputo amalgamare in un unico volume,
impreziosito da numerose schede cartografiche, tutto quan-
to già si conosceva ed è stato pubblicato su Cianciana, con
l’aggiunta di notizie inedite che vanno dall’archeologia,
all’urbanistica, alle sagre. Lo scrivente si è complimentato
con l’autore per aver regalato ai ciancianesi un’opera così
completa che fa da seguito a La circoscrizione territoriale
del comune di Cianciana e paesi finitimi di Gaetano Di Gio-
vanni, pubblicata nel 1873 e del libro di Stefano Panepinto
Cenni storici sul Comune di Cianciana del 2000. Successi-
vamente è stata data la parola al dottor Gaetano Allotta,
giornalista e pubblicista, socio della Società Siciliana di Sto-
ria Patria che ha messo l’accento sulla rigorosa indagine
storica e sociale dell’architetto Sanzeri. Infine è stata data la
parola al professor Enzo Di Natali, direttore della rivista “
Oltre il Muro” che, dopo aver messo l’accento sul FENO-
MENO CIANCIANA, paese che non ha eguali per vivacità
culturale nell’ambito della provincia di Agrigento e forse
della Sicilia, ha fatto le lodi dell’autore per essere riuscito ad
andare a ritroso nel tempo, attraverso una ricerca tesa alla
conoscenza delle popolazioni che per lunghi secoli hanno
dominato in Sicilia e nella Valle del Platani, per cogliere
quei tratti caratteristici che nel tempo hanno espresso il sici-
liano agrigentino dei nostri giorni. La serata si è conclusa
con la distribuzione del volume, con un rinfresco e ovvia-
mente con i ringraziamenti dell’autore del libro.
Salvatore Panepinto
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La Voce di Cianciana
NOTTE DEL 31 LUGLIO : TRADIZIONALE MANGIATA DI FAVI E CICIRI
ANIMAZIONE DEL VISSUTO CONTADINO NELLA FASE DELLA TREBBIATURA
La notte del 31 luglio è arrivata e con essa la tradizionale
mangiata di favi, ciciri e frummentu e, da alcuni anni,
della trippa. La festa segna l’inizio dell’Estate Cianciane-
se. Quest’anno il paese pullula di emigrati che sono arri-
vati in tanti; nelle strade è predominante l’uso della lin-
gua francese, ma anche dell’inglese e del tedesco, per non
parlare delle diverse cadenze regionali italiane. La festa
di li favi e ciciri è tipicamente ciancianese, anche se qual-
cuno sostiene che anticamente essa si festeggiava anche
nel circondario, e affonda le sue radici nella notte dei
tempi, quando il popolo voleva ringraziare la divinità per
la copiosità e la bontà del raccolto. Come sempre esse si
svolge nelle varie vie del paese e nelle case di campagna
dove all’aperto vengono imbandite le tavole, in attesa che
nei calderoni si cucinino le fave ed i ceci che poi parenti
ed amici mangeranno, bevendo del buon vino, cantando
e ballando per tutta la notte. Ricordiamo che qualche
anno fa i bambini facevano il giro del quartiere, suonando
o per meglio dire facendo rumore adoperando dei coper-
chi di pentole.
Anche quest’anno l’amministrazione comunale ha voluto
patrocinare la tradizionale festa, delegando
l’Associazione culturale Theatron che ha organizzato
l’evento in piazza Matrice, dove sono stati sistemati degli
stands e dando a tutti la possibilità di assaporare un buon
piatto di legumi e un buon piatto di trippa.
Ma non finisce qui. Per iniziativa dell’Arci di Cianciana,
nella sottostante Via Marconi è stata allestita una interes-
sante mostra fotografica intitolata CIVILTA’
CONTADINA che rappresentava il ciclo che
va dalla semina al raccolto, con foto d’epoca
in bianco e nero e, appena distante, c’è stata
l’animazione del vissuto contadino durante la
fase della trebbiatura. Scopo dichiarato
dell’Arci è stato quello di voler mostrare a tutti
quanto era faticoso portare a casa quei cereali
che erano e sono alla base dell’alimentazione
dei popoli mediterranei. La mostra e
l’animazione hanno ottenuto un successo stre-
pitoso. Per alcuni è stato il momento del ricor-
do, per altri, giovani e turisti stranieri, è stato il
momento della scoperta, immortalato con foto-
grafie e filmati. La serata è continuata fino a
notte fonda con un concerto del Café de la
Paix.
Sal-
vatore Panepinto
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La Voce di Cianciana Numero 4 – Agosto 2007
Recentemente abbiamo ricevuto dal dottor Carmelo Depetro di Ragusa il seguente articolo
intitolato Salvatore Di Marco poeta del Novecento siciliano che La Voce volentieri pubblica.
Salvatore di Marco poeta del Novecento Siciliano
La statura e l‟importanza di Salvatore Di Marco, (autore
di una quarantina di volumi tra poesie in lingua e in dia-
letto, saggi, opere e testi di critica letteraria), nella lettera-
tura siciliana ha raggiunto vertici tali che è stato dovero-
so, e nello stesso tempo anche spontaneo, organizzare un
Convegno di Studi sulle sue opere. Gli atti sono stati pub-
blicati dai Quaderni di Rinascita Mediterranea. Il compi-
to gradito e impegnativo di apertura dei lavori è stato as-
solto egregiamente dal Presidente Gaetano Nicotra. Que-
sti ha tracciato anche un breve ma significativo profilo
deL Di Marco poeta, saggista letterario e studioso di sto-
ria siciliana, dirigente di importanti istituti culturali. Le
relazioni sulla produzione poetica in lingua italiana e sul
poeta dialettale sono state affidate rispettivamente a Dino
Grammatico la prima ed a Francesco Leone la seconda.
Grammatico nella personalità poetica di Di Marco trova
una caratterizzazione di “stupori e incantesimi” sin dai
tempi della prima raccolta di versi, Sulle labbra il nome
del pane (1958) ed ancora in Resuscitanze (1993), nelle
quali la freschezza dei versi si coniuga con la malinconia
delle prime delusioni. Tra le tematiche più importanti c‟è
il dialogo con Dio, che si ritrova anche in La strada delle
campane (1999) e in Canti di Settembre (2001). Il critico
conclude l‟approccio, rintracciando una continuità nei
versi di Di Marco sul discorso della morte e considera
esemplare una lirica che più di ogni altra sintetizza egre-
giamente il rapporto vita-morte, Casa mia la quale, par-
tendo dalla realtà quotidiana, celebra i valori ideali dello
spirito.
Francesco Leone puntualizza come le poesie in dialetto di
Di Marco siano “dense, ma scorrevoli”. Egli parte dagli
anni Cinquanta, quando il poeta fu attratto dal movimento
del neorealismo, ma rivela che già negli anni Sessanta
egli matura una nuova sensibilità, l‟amore: in Cantu
d‟amuri (1986) il poeta cerca l‟amore come principio
della vita, “Eri tu / la frescura di l‟olivi / a li timpuna / la
manu scuèta di lu ventu / a la campìa, / …”, oppure “Eri
tu / li labbra ardenti di lu suli” . Il poema si conclude
sempre sul tema dell‟amore con uno sguardo anche alla
vecchiaia, ancora una volta illusa e delusa. Fuori da ogni
raccolta di versi è stata lasciato intenzionalmente dal poe-
ta, per conferirle maggiore rivelanza, il poemetto
L‟acchianata di l‟aciddara (1988), perché è dedicato alla
bella città di Palermo che però stenta a risorgere… Il sag-
gio di Leone si conclude con l‟analisi della raccolta Li
paroli dintra (1991), nella quale la nota costante è costi-
tuita dallo scavo che il poeta opera dentro la parola stes-
sa, “alla ricerca della sua ancestrale carica vivificatrice”.
Sulla serietà dell’impegno culturale di Salvatore Di
Marco interviene brevemente Gioacchino Aldo Ruggeri e
la conclusione riassuntiva della manifestazione è fatta da
Pasquale Ales. Il volumetto è importante, perché serve e
divulgare opportunamente su un più ampio campo di riso-
nanza i caratteri delle opere di una personalità determi-
nante della cultura siciliana, quale è quella di Salvatore
Di Marco. Soprattutto per i giovani esso costituisce uno
stimolo alla lettura delle opere e possibilmente a ricerche
su un poeta tra i più sensibili dei nostri giorni
Carmelo Depetro
Il SALOTTO DELLA POESIA Ferragosto a Cianciana
È festa granni „nto paisi
la genti l‟ha aspittatu tuttu un annu
pi ritruvari parenti e cunuscenti
pi lu munnu sparsi, in cerca di fortuna.
A centu a centu
calanu li furasteri
„nta la terra natia…
Lu cavuru è forti
quannu lu suli „mpirnia
ma nuddu lu senti.
Si sciuscianu lu sururi
ma su cuntenti iornu pi iornu
la festa di lu paisi assapurari….
La bedda Matri, o centru di la chiesa,
tendi li vrazza a li figli
vinuti di luntanu.
Pi tia s‟arricuggheru, Matri pia…
Biniricili e mai l‟abbannunari!
A sira, o friscu o friscu
fudda di genti anima lu cursu.
Nonu “lu pizzu” con la zia del settentrione,
a figghia da za Nofria
sfoggia la vesta di l‟occasioni.
Lu prufissuri abbrazza lu dutturi,
e lu zu Peppe e don Fefè
ci fannu granni festi
e lu ‟mitanu a cafè.
Cumpagni di la passata gioventù…
un lampu „nlumina la menti…
lu iocu di li ciappi e li cirina
iochi fatti di menti…
L‟uocchi si velano di malinconia
la banna sona e torna l‟allegria…
Margherita Chiarelli in Pendino,
che ringrazia col cuore chi legge e chi ascolta questa poe-
sia che è stata da lei scritta a Cianciana , seduta nel balco-
ne della casa della suocera il 15 agosto di almeno una
ventina di anni fa. Ringrazia e manda un saluto a tutti i
ciancianesi che l‟hanno conosciuta.
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La Voce di Cianciana
Festa di Maria SS Libera Inferni 2007 Ripristinate le antiche tradizioni di Tommaso Pace
È mercoledì 15 agosto 2007, sono le ore 12,50. Nell‟aria si percepisce
un clima di forte emozione e di trepidazione, poiché un cospicuo grup-
po di uomini si sta adoperando per portare fuori dalla Chiesa Madre la
preziosa immagine marmorea di Maria SS. Libera inferni (o Madonna
di mezz‟agosto). C‟è chi fa calcoli, chi prende misure, chi sposta i
banchi , chi prepara l‟antico Fercolo… e chi assiste. Quando tutto è
finalmente pronto, un segnale, e tra gli sguardi commossi degli astanti
con il cuore in gola e il viso solcato dalle lacrime, ecco affacciarsi
timidamente e solennemente la “Bella Madre” dal portone centrale
della Chiesa; un attimo di esitazione, poi giù per i gradini raggiunge il
carrello sapientemente preparato per portarla in processione e subito
spontaneo e liberatorio un applauso scrosciante e il suono delle cam-
pane.
Dopo 18 anni la “Beddra Matri” era di nuovo nella piazza Aldo Moro,
in attesa di ripercorrere le vie di Cianciana dopo la Messa Vespertina
presieduta da mons. Luigi Bommarito, Arcivescovo emerito di Catania
e già Vescovo di Agrigento. Ma la giornata del 15 agosto ‟07 è il cul-
mine di un lungo percorso preparatorio voluto dall‟Arciprete don Sal-
vatore Fiore, Presidente dei festeggiamenti 2007, dai suoi due assi-
stenti: dr Gerlando D‟Angelo e Liborio Curaba, e dalla neo costituita
Associazione Cul-
turale di tradizioni
popolari: “ sac.
Giuseppe Ciaravel-
la”. Ad aprire i
festeggiamenti
l‟uno agosto è stata
la Quindicina, con
il canto del Rosario
e della tradizionale
Salve Regina, ter-
minata la quale
c‟era la celebrazio-
ne della Messa.
Durante questo
tempo di prepara-
zione, sono stati
proposti vari mo-
menti celebrativi e
ricreativi. Tra di
essi emergono: La
Giornata Eucaristi-
ca; la Giornata di
Preghiera Ecume-
nica; la Giornata
dell‟Emigrato, con
la fiaccolata dalla Madrice a Largo Belli, la recita del Rosario missio-
nario nelle varie lingue e la Messa presso la Cappella votiva della
Madonna Libera Inferni; il Convegno sull‟Arciprete G. Ciaravella; i
Primi Vespri presieduti anch‟essi da mons. Bommarito; i vari giochi
come “ l‟Antinna e li Baccareddi”, sagre, mostre, ecc… Ma non fini-
sce qui, perché da quest‟ anno riprende la storica tradizione
dell‟Ottava e del Giorno del Voto, per rispettare la promessa che i
nostri antenati fecero alla Madonna nel 1848. Infatti, stremato dal
colera, il popolo ciancianese si rivolse alla Vergine Maria con fiducia
filiale e profonda fede, chiedendo ed ottenendo per mezzo di Lei al
Signore la liberazione dal colera e la guarigione di tutti. A perpetua
memoria e gratitudine per la prodigiosa liberazione, tutto il popolo
rappresentato dal Rev.mo Arciprete Alfonso Cinquemani, redasse alla
presenza del notaio un atto, mediante il quale ci si impegnava a cele-
brare ogni anno il 22 agosto l‟Ottava della Festa, con la processione
penitenziale a piedi scalzi e con i ceri votivi. Per iniziativa di P.Fiore,
lo scorso 21 agosto, la Comunità Ecclesiale di Cianciana ha vissuto
una giornata penitenziale ed Eucaristica. Dopo la S. Messa celebrata
nella Chiesa del Convento, in processione con il SS. Sacramento, a
piedi scalzi e con i ceri votivi, ci si è recati presso la Madrice, lodando
e pregando Gesù Eucaristia. Il 22 agosto, alle 19,00 mons. Ignazio
Zambito, Vescovo di Patti, ha celebrato l‟Eucaristia presso p.zza Belli-
ni; subito dopo un‟altra processione con la statua della Madonna ha
attraversato le vie nuove del paese, per raggiungere la Chiesa Madre
tra i canti e le preghiere di un folto numero di partecipanti. Tra le no-
vità di quest‟anno, è da sottolineare il ripristino dell‟antico Titolo della
Madonna Libera inferni, motivato da attendibili fonti storiche. Infatti
un antico documento di una Visita Pastorale del 30 giugno1752, de-
scrivendo la disposizione degli altari della Chiesa Madre di Cianciana,
ad un certo punto parla dell‟Altare di Sanctae Mariae Libera nos a
poenis inferni, ovvero di Santa Maria che libera noi dalle pene
dell‟inferno. A confermare tale devozione fu un famoso Sacerdote
ciancianese vissuto tra la fine dell‟800 e gli inizi del 900: don Salvato-
re Mamo, con una bella e commovente “Salve Regina” alla Madonna
libera Inferni, con parole cariche di profondo contenuto teologico e
spirituale. Eccone alcuni versi: “Diu ti salvi, Regina, / Maria libbira
Infernu, / ti loderò in eternu / o Matri pura. / Cianciana o Gran Signu-
ra, / in tia fidi à viva, / e a lu to cori arriva / la so preghiera. / L‟afflittu
chi in tia spera, / quantunchi sia tintatu, / subbitu è libbiratu / da lu
nnimicu./ E cosi continua in undici strofe.
Ti saluto Regina, Maria che libera dall‟inferno, ti loderò in eterno o
Madre pura. Cianciana o Grande Signora, in te ha viva fede, e al tuo
cuore arriva la sua preghiera. L‟afflitto che in te spera, quantunque sia
tentato, subito è liberato dal Nemico.
Perché il Titolo “Maria libera inferni” non si presti a malintesi, occor-
re fare una precisazione. Esso si riferisce all‟aiuto che la Madonna
offre ai suoi figli nel cammino della vita, illuminandoli ogni momento
per non cadere nel peccato e liberarsene e quindi di conseguenza non
precipitare nell‟inferno eterno. Sarebbe un grave errore teologico pen-
sare invece che la Madonna liberi le anime dannate dalle pene inferna-
li, dato che ciò non è possibile. Altri paesi venerano la Madonna libera
inferni con il titolo sinonimo: Madonna del Lume, raffigurata sempre
allo stesso modo, in piedi, con il Bambinello sul braccio sinistro, che
sceglie uno dei tanti cuori presentatigli in un canestro da un angelo. La
Vergine in alcune immagini che la raffigurano, con la mano destra
solleva un giovane impedendogli di cadere tra le fiamme dell‟inferno.
Il popolo ciancianese, da sempre devoto a Maria, ha accolto con gioia
il programma dei festeggiamenti, partecipando numeroso a tutte le
proposte e adoperandosi con notevoli sacrifici per “fare”la festa della
Madonna. Fra tutti emerge il sig. Salvatore Di Liberto, che collaborato
dai membri dell‟Associazione d. G. Ciaravella ha reso possibile lo
spostamento e il trasporto dell‟antico fercolo marmoreo, realizzando 2
carrelli professionali, le ruote del carrello interno sono state donate dal
signor Domenico Busciglio. È stata un‟impresa ardua quella di Totò
Di Liberto che lo ha visto impegnato nelle vie della processione a
misurare e calcolare, cosi come in Chiesa e poi all‟opera nella “sua
officina”.
Concludo con l’augurio che nella vita di ogni ciancianese sia pre-
sente la Vergine Maria come compagna di viaggio e Maestra di vita
interiore. Tommaso Pace
Foto accanto
Il comitato per i fe-
steggiamenti 2007 :
Priore don Salvatore
Fiore
Assistenti Gerlando
D‟angelo e Liborio
Curaba
Foto in alto: i prepa-
rativi per la proces-
sione. Si notano Sal-
vatore Di Liberto e
Francesco Grassado-
nia
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La Voce di Cianciana Numero 4 – Agosto 2007
SESTA GARA DI TIRO CON FUCILE AD ARIA COMPRESSA ORGANIZZATA DALL’ANNUU
Come ormai è tradi-
zione L‟ANUU Mi-
gratoristi di Ciancia-
na ha organizzato la
sesta gara di tiro con
fucile ad aria com-
pressa a metri 10 a
bersaglio fisso. La
manifestazione spor-
tiva, patrocinata dalla
Provincia Regionale
di Agrigento con il
presidente dottor
Vincenzo Fontana, si
è svolta il giorno 5
agosto 2007 nel giar-
dino Giovanni Paolo II dove sono stati collocati stands per la
creazione di zone d‟ombra, per la distribuzione di vivande
fresche. E‟ stato altresì sistemato un monitor per seguire meglio
la gara. In tanti sono stati i tiratori che hanno partecipato, alcu-
ni provenienti dalla zona montana. Grande la soddisfazione per
l‟ottima riuscita della manifestazione del presidente provinciale
Girolamo Pace e di tutti i soci che vogliono ringraziare
l‟arciprete Don Salvatore Lucio Fiore e l‟Amministrazione
Comunale per la disponibilità data. A fine gara sono risultati
vincitori :
per la categoria uomini, primo
classificato Leonardo Mirasola
con 24 punti, secondo classificato
Giuseppe Militello con 22 punti,
al terzo posto Franco Bellanca con
21 punti; per la categoria donna, al
primo posto Caterina D‟Angelo
con 41 punti, al secondo piazza-
mento Antonella Martorana con
22 punti. Il presidente provinciale
dell‟ANNUU recentemente ha
avuto un‟altra grande soddisfazio-
ne e cioè l‟inaugurazione di una
nuova sede dell‟Associazione a
Bivona avvenuta il 16 giugno
U.S.alla presenza di tanti cittadini sia cacciatori che simpatiz-
zanti. Tra le personalità presenti l‟Arciprete don Giuseppe Ca-
stellano, il Comandante della locale Caserma dei carabinieri,
Maresciallo Manganella, il dottor Pietro Spina, responsabile
cinofilo regionale ANUU Migratoristi, l‟assessore al comune di
Bivona avvocato Salvatore Marrone, in rappresentanza del sin-
daco onorevole Giovanni Panepinto, che ha espresso la sua
soddisfazione per l‟apertura di questa associazione che vuole
tutelare l‟ambiente naturale in tutti i suoi aspetti.
DOPO MISS INSUBRIA ARRIVA MISS MURETTO Giusy Grimaldi arriva prima alla selezione di Ribera
Dopo Miss Insubria Pamela Cuffaro, un’altra ragazza ciancianese vince un concorso di bel-lezza, Giusy Gri-maldi, 17 anni di Bernardo e Tanina Ciraolo, si appresta a frequentare il quarto anno dell’ Istituto Professiona-le Industrie Elettri-che ed Elettroniche,
vince la fascia di Miss Muretto Ribera. Giusy partecipa alla prima selezione provinciale di Miss Muretto, svoltasi a Cattolica Eraclea l’ 08 agosto, piazzandosi seconda e vincendo la fascia di Miss Biopoint, e si qualifica per la seconda fase in programma a Secca Grande il 13 agosto. Al secondo tentativo Giusy sbaraglia la concor-renza, colpendo la giuria, grazie ai suoi 165 cm che racchiudono un fisico da top model, abbron-zata, capelli e occhi castani, rappresenta il più grande spot della bellezza mediterranea. A Secca Grande, la nostra modella vince il titolo di Miss Muretto Ribera, e riesce ad entrare nel quinquetto di belle ragazze in tutta la provincia di
Agrigento che han-no diritto a parteci-pare alla selezione per il casting con-clusivo di Genova, che sceglierà le finaliste per il con-corso nazionale che avrà luogo ad Alassio nel mese di settembre. Purtroppo Giusy non è partita per Genova per proble-mi personali, non avendo modo di farsi apprezzare anche a livello na-zionale, e negando la possibilità ai ciancianesi di tifare per lei magari da-vanti a un maxi-schermo nella sca-linata dell’Orologio.
Alfonso
Salamone
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La Voce di Cianciana
80 anni di età per il signor Salvatore Cannova, festeggiato a Cianciana il 10 marzo
2007. Nella foto il festeggiato con la moglie Filippa Caruso ed i figli Giuseppe, Eli-
sa, Gino e Rosalia.
4 anni di età per Mirea
Passafiume, abitante a
Cantù (CO), festeggiati il
14 agosto 2007.
Demis Di Rosa, dottore magistrale in Ingegneria Informatica.
Università agli studi di Palermo, 24 luglio 2007 Sposi Alfonso Di Mora e Julie Charoin,
La Grand‟ Croix (Francia) Chiesa de Cel-
lieu, 16 giugno 2007. Foto a sinistra
SPOSI
Savio Martorana
e
Francesca
Mendola,
Alessandria, Santuario
Madonna della Rocca,
6 giugno 2007
Foto a destra
18° compleanno per
Gianluca Abella
Festeggiato a Cianciana
il 22 giugno 2007
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La Voce di Cianciana
N A S C I T E
Chiara Mirasola di Francesco
e di Rosalia Maniscalco, nata
a Siena il 18 settembre 2006
Danilo D‟Angelo di Joe e di Giu-
seppina Borsellino, nato a Santo
Stefano Q. il 23 agosto 2007
LA GIORNATA DEL CACCIATORE
L‟otto di Agosto, nell‟ambito delle manifestazioni dell‟estate
ciancianese 2007, l‟associazione sportiva circolo cacciatori
“Pino Mendola” di Cianciana ha organizzato la GIORNATA
DEL CACCIATORE. La
manifestazione ha avuto
inizio alle ore 17 in piazza
Alessio Di Giovanni con il
“VI° CONCORSO STELLE
A QUATTRO ZAMPE”. Il
concorso ha visto la parte-
cipazione di circa 70 cani
di razze diverse. La novità
di quest‟anno è rappresen-
tata dal fatto che tutti i cani
partecipanti al concorso
erano provvisti di un chip
di identificazione canina,
così come previsto dalla
legge. A spuntarla su tutti è stato un fantastico esemplare di
SKY-TZU di proprietà della signora Maria Blasi di Enna. Al
secondo posto un Coker Americano di proprietà del signor Car-
melo Pace, anch‟egli di Enna. Terzo posto per il Volpino di
Giusy Di Maria, quarto classificato il Setter di Francesca Per-
conti. Al quinto posto un bellissimo esemplare di Cirneco
dell‟Etna di proprietà del signor Vincenzo Lo Monaco ed infine
al sesto posto il Volpino di Domenico D‟angelo. I sei vincitori
sono stati premiati con una coppa, mentre a tutti i partecipanti
(soprattutto bambini) è stata consegnata una medaglia ricordo
per la partecipazione. Alle 22 in punto vengono accesi i brucia-
tori in piazza Aldo Moro e
si dà inizio alla degusta-
zione. Il menù di
quest‟anno era particolar-
mente ricco: si è iniziato
con patate bollite e uova
sode (ne sono state consu-
mate 1000), frittata di pa-
tate e ricotta, un ottimo
primo piatto condito con
ragù di selvaggina, bollito
di pecora e trippa a volon-
tà, il tutto innaffiato con
un fiume di vino rigorosa-
mente rosso. La serata si è
conclusa a notte fonda con balli latino-americani, tanchi, val-
zer, mazurche, e come ormai consuetudine con il classico treni-
no, che ha visto in pista tutti i componenti dell‟associazione. Il
presidente Nino Montalbano, e tutti i soci dell‟associazione
sportiva circolo cacciatori “Pino Mendola” di Cianciana, colgo-
no l‟occasione per salutare i nostri concittadini, in particolar
modo nostri emigrati e fin da ora rinnovano l‟appuntamento per
il prossimo anno. Onofrio Abella
Elisa Cusmano, di Giuseppe e
Angela Spoto, nata a S Stefano
Q. il 5 luglio 2007
ELENCO DEI SARTI DI CIANCIANA - LISTA DATACI DAL SIGNOR LUDOVICO TAGLIARINO
Lo Monaco Antonino, Restivo Alfredo, Giannone Matteo, Longo Fratelli, Mistretta Maik, Carbone Vincenzo, Gaglio Ga-
spare, Camizzi Arturo, Camizzi Domenico, Longo Garibaldi Giuseppe,Re Giuseppe, Pendino Luigi, Ferruggia Carmelo,
Lo Monaco Francesco, Montalbano Giuseppe, Giannone Gaspare, Greco Baldassare, Carbone Giuseppe, Martorana
(Vincenzo Marcianti), Tagliarino Ludovico, Mimmo Di Rosa Guastella, Chiazza Vincenzo, Carubia Girolamo, Carubia
Giuseppe(Sala), Campisi Mercurio, Miceli Giuseppe, D‟Angelo Antonino, Marchese Benedetto, Colletti Antonino, Bosci-
glio Giuseppe, Bonanno Antonino, Lala Carmelo, Frenda Francesco, Riggio Giuseppe, Campisi Felice, Tagliarino Giovan-
ni, Bavuso Giuseppe, Cimino Vincenzo, Taormina Antonino, Ferraro Filippo, Guarino Salvatore, Settecasi Filippo, Croce
Pino, Mascarella Paolo, Tagliarino Mario, Gagliano Ignazio, Montalbano Alfonso, Ferraro Carmelo, Montalbano Andrea,
Natalino Filippo, Cammisano Ignazio, Canzoneri Giuseppe, Canzoneri Giovanni, Chiara Giovanni, Bellanca Giuseppe,
Arancio Antonino, Marino Marcello, Cutrone Girolamo, Carubia Girolamo, Costa Giuseppe, Messina Epifanio, Miceli
Vincenzo, Ingravidi Gaetano, Soldano Pietro
Giannone Mario, Filocco Silvestro, Pace Giuseppe, Catuara Filippo, Pollari Gaetano, Maraventano Giuseppe, Croce Giu-
seppe, Cilona Giuseppe, Pendino Pietro, Cognata, Messina Peppino, Di Stefano Leonardo, Alba, Martorana Pasquale, Cic-
chirillo Antonino, Miserendino, Setticasi Giuseppe, Giannone Giovanni, Perconti Giuseppe, Dell‟Arte Giuseppe, Busci-
glio Giuseppe, Taormina Gaetano „87
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La Voce di Cianciana
VICENZA: LA TAVOLA DI SAN GIUSEPPE
A 1700 chilometri di distanza da Cianciana è arrivata la tavola di San Giuseppe!
Sembra strano a dirlo, ma è più strano a vederla!!
Per la prima volta in Veneto, tutti i ciancianesi residenti
nella provincia di Vicenza, si sono riuniti ad onorare la
tavola di San Giuseppe. Il 1° Maggio 2007 a Trissino,
presso l‟abitazione di Leonardo (Dino) Vaccaro e Tanina
Montalbano, (con l‟instancabile aiuto di Rosetta e Bene-
detto Savarino) è stata imbandita la tradizionale tavola in
onore di San Giuseppe lavoratore.
Tutti i ciancianesi, che da anni risiedono nella provin-
cia, si sono ritrovati ad ammirare le bellezze della tavola
che, come vuole la tradizione popolare, è stata arricchita
di tutte le pietanze tipiche: frittate,dolci, pane,
.verdure,frutta,.acqua, vino… All’evento hanno parteci-
pato con grande ammirazione anche i vicentini, essendo
per loro una grande novità mai vista prima. C‟è stato un
gran lavoro nella preparazione delle pietanze e degli ad-
dobbi: di solito in paese chiunque viene ad aiutare, vicini
di casa, amici e parenti; ma Dino, Tanina, Rosetta e Be-
nedetto hanno dovuto preparare il tutto in solo due giorni.
Li purciddrati e il bastone di San Giuseppe sono stati
inviati da Cianciana dalla zia di Dino (Fina Traina). Par-
lando con Dino ci ha detto: “L’anno scorso in o-
nore di San Giuseppe abbiamo imbandito una
tavolata per tutti i bambini del condominio.
Quest’anno ci siamo detti di fare la tavola e in-
vitare i ciancianesi residenti in provincia di Vi-
cenza, e i trissinesi di nostra conoscenza; senza
volerlo è riuscita una cosa più grande di come
l’avevamo pensata, con tutto quello che la tradi-
zione vuole, con 25 pietanze a disposizione del
palato dei visitatori e vino a volontà (che la
maggior parte è stato portato dai veneti come
da loro usanza). Tutti quelli che abbiamo invita-
to sono venuti a visitare la Tavola…non me
l’aspettavo, ma é successo! Per tutta la durata
della festa (pomeriggio del 1 Maggio) mi sono
sentito nella mia Cianciana, e la grande soddi-
sfazione è stata riunire tutti i ciancianesi a casa mia.”
A chilometri di distanza da Cianciana, inizia così a farsi
strada una tradizione popolare, che lega tutti i
“compaesani”, facendoci riscoprire le bellezze e l‟animo
gioioso di una tipica festa popolare, come quella di San
Giuseppe.
Giusi e Ilenia De Martino
Il Fenomeno Cianciana, come l’ha definita il giornalista e scrittore prof. Enzo Di Natali, esporta le sue tradizioni nel Nord
d‟Italia e all‟estero. La cosa ci fa enorme piacere perché attesta, intanto, l‟attaccamento alle radici dei nostri concittadini costretti
a vivere fuori e, poi, perché porta oltre i confini le nostre tradizioni, unanimamente apprezzate e, quindi, ottimo veicolo pubblici-
tario per una cittadina che continua a richiamare numerosi turisti. Chi ce lo doveva dire fino a qualche anno fa che avremmo
richiamato visitatori da tutta Europa ?
Don Massimo della parrocchia di San Pietro-Trissino ha
benedetto la Tavola.
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La Voce di Cianciana
BELGIO, SERENATA D‟ESPORTAZIONE di Pietro Soldano
(collaborazione di Eugenio Giannone)
L ‟amore grande che ci lega alle nostre radici a
volte ci induce a fare delle cose come quella
che mi appresto a raccontarvi.Tutto inizia con
queste testuali parole : “Pé, mi piacissi purtari
la sirinata a li me cuscini Lina e Sabrina ; me cugina Lina
ci teni a sti cosi“. Risposta : “Ni, pi mia nun c‟é problema
pi cantari …ma la chitarra?‟. - „Nessun problema : ci pen-
so io‟ - La Louviere (Belgio), 10-07-2007: comincia l‟av-
ventura per me e mio cugino Nino Miliano. Personalmen-
te ho partecipato solo come spettatore a la purtatina di
qualche serenata in paese, ma nessuna esperienza da inte-
ressato. Quindi, diciamo, un po‟ spratichi di la cosa. Ar-
mati di coraggio cominciamo le ricerche dei testi delle
canzoni. Per telefono chiediamo a parenti e amici del
paese e fra un « ora videmmu » e un « dumani talìu »,
cerchiamo su internet : una vera miniera. Ci è bastato
scrivere « Vinni a cantari ccà sta sirinata » per vedere
spuntare una diecina di siti con svariati titoli : Canti po-
polari Siciliani – Musiche e suoni della Sicilia e avanti
cosi. Ma è sul sito di un riberese che troviamo quello che
cercavamo. In primis « Sirinata Ciancianisa » di Anoni-
mo (in paese apprenderò che la canzone non è assoluta-
mente di anonimo), e tante altre canzoni adatte alle sere-
nate. Iniziava ora la seconda fase dell‟evento, comincian-
do col mettere al corrente del nostro progetto le famiglie
dei futuri sposi, che abitano a 50 Km da noi. L‟idea è
subito sposata, è il caso di dire, con grande entusiasmo.
Iniziano le prime riunioni e, trovato il chitarrista e arran-
giatore, il cugino Marcello, si decide la data per le prime
prove generali. Nino ci invita a casa sua. Ci ritroviamo
così, in un pomeriggio di tregua metereologica, (a lu Ber-
giu chiovi sempri) più o meno in venti, armati di buona
volontà, cu li testi ni li manu, li chitarri accurdati e li
tammurina novi accattati. Per la cronaca, tre chitarre e
du tammurina : sembravamo i Gypsi King. Permettetemi
una piccola parentesi: qui in Belgio, a parte gli anziani e
qualche giovane, nessuno parla più siciliano ; molti sono
armai alla seconda o alla terza generazione, per non par-
lare degli amici « Bergi Bergi ». Si inizia a cantari „n
mezzu li noti e li vuci stunati, uno strazio per le orecchie:
parivamu la campana di Caccamu! Ma a forza di cantare,
di provare e insistere, e con l‟aiuto di qualichi bicchired-
du di vinu rosé friscu e tecchia di sfinciuni cu sucu e ci-
puddra preparato da zia Maria, alla fine siamo arrivati,
senza troppa vanteria, a qualichi cosa di discretu. Ci dia-
mo appuntamento per la sirinata alle 8 di sera a Bernis-
sart, a casa della cugina Antonina (Nina).Nel frattempo
Jacky, papà di Sabrina, era andato a fare una cosa molto
necessaria: chiedere il permesso alle autorita comunali e
di polizia, per non correre il rischio di ritrovarsi con i
gendarmi pedi pedi per schiamazzi e disturbo della quiete
pubblica. Pirmissu cuncessu : finu all‟una di notti putiva-
mu cantari e sunari a vuluntà. Arriva il giorno fatidi-
co.La giornata s‟annuncia
stramma di tunnu : alle sette di
mattina il cielo era nero come
la pece, pariva mezzannotti ; e
comincia a cadere acqua a tin-
chité. Aspittava a natri? Una
vecchia usanza qui in Belgio
dice che piantando forchette si
caccia la pioggia. E allora tutti a
piantare mazzetti di forchette in
giardino. Per fortuna non ce n‟è
stato bisogno ; dopo mezza
giornata d‟acqua, scampa e
s‟affaccia il sole.
(foto in alto: a sinistra le zite, a
destra li ziti, accanto li cantanti)
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La Voce di Cianciana
Ore 20.00 a Bernissart (cittadina belga della Vallonia,
famosa perché nell‟‟800 nelle sue miniere sono stati sco-
perti dei fossili di iguanodonti) : siamo a casa di Antonina
e Albert, zii e cugini delle future spose Sabrina e Lina ; li
ziti, c‟‟un masticanu sicilianu, presenti con i mazzetti
pronti. Ci scaldiamo le ugole al meglio fra gli sguardi
attoniti di vicini di casa, amici e parenti, che, pur non ca-
pendo niente di siciliano, ci incoraggiavano dicendo
« bravo bravo, c‟est bien, c‟est beau ».Siamo pronti ; ci
dicono che sono riusciti, con una scusa qualsiasi, a riunire
le due sposande nella stessa casa ; in mancanza d‟un fi-
nistruni si scegli „na cammara cu la finestra ca duna ni
la strata. Dalla casa di Antonina ci avviammo verso il
luogo prefissato.Dovevate vedere che corteo nostrano cu
chitarri e tammurina : eravamo una quarantina. Ci posi-
zionammo in silenzio sotta la finestra in questione; dirig-
go il coro e do il via all‟impresa. Attaccamu: « Vinni a
cantari ccà sta sirinata / cu la chitarra e la me cumpa-
gnia » e poi altri testi. Piccio‟, cosa d‟un ci cridiri ; chi
bedda sirinata n‟arrinisci! Sabrina e Lina s’affacciarono
alla finestra con le lacrime agli occhi per l‟emozione; li
du ziti, Eddy e Jonathan, stavanu tisi tisi sutta la finestra.
„mpalati, senza sapiri c‟avianu a fari. Doppu, cu sapi
comu, caperu ca cci avianu a lanciari li mazzetti. Noi
continuavamo a cantare : e chi ci fermava più ? Fatte
scendere le ragazze, cominciammo a ballare mazurke e
tarantelle e a bere e mangiare a volontà : sui tavoli c‟era-
no birra, vino, sfince e cudduredda, nella più stretta tradi-
zione ciancianese. Tutti felici „na pasqua. I belgi e gli
altri curiosi appaludivano, ci incitavano ma, considerando
la festa un evento privato, non si avvicinavano, nonostan-
te i nostri inviti. „Nsumma, abbiamo scasatu ! Ora il timo-
re è un altro, che, si s‟addiccaru, ci prendano gusto e
dobbiamo cambiare mestiere. E perché no ?
Sabrina Flamme ed Eddy Zelbouui, sposi il 28 luglio
2007
Pasqualina Ritrovato ed Andy-Jonathan Limburg, sposi
l‟11 agosto 2007.
(nella foto in alto li vuci, nell‟altra li chitarristi)
Come eravamo Mostra personale retrospettiva di Pietro Arfeli.
C ome anticipato dalla Voce (giugno 07), la mo-
stra è stata inaugurata il 12 agosto alla presen-
za di don Salvatore Lucio Fiore, che l‟ha forte-
mente voluta, e del Sindaco dott. S. Sanzeri.
Essa, ospitata presso i locali della Confraternita Maria
SS. Addolorata, è rimasta aperta fino a domenica 19 ri-
scuotendo un grande successo di pubblico. Pietro Arfeli
ha voluto donare copia delle opere a quanti hanno avuto
la fortuna, tra il 1962 e il „68, di essere da lui ritratti e
molti sono stati omaggiati con stampe di scorci panorami-
ci o espisodi di vita vissuta.
Giorno 20 il M° Arfeli è stato ricevuto ufficialmente
dal Sindaco, dott. Sanzeri. Per l‟occasione l‟Artista
ha voluto donare al Comune di Cianciana il quadro
raffigurante la Chiesa del Purgatorio e la Torre
dell‟Orologio e l‟originale del manifesto del Raduno
d‟auto d‟epoca “La Sicilia dei Florio”, da lui ideato
e stampato nel 1979 dalla sua Agenzia pubblicitaria,
per conto della Regione Siciliana, l‟AAT di Palermo
e Monreale e l‟AAST di Cefalù. Copie dell‟opera si
trovano al Museo dei Manifesti di Montecarlo e pres-
so i più grandi Musei e Automobil Club del mondo.
Il Sindaco ha promesso che l‟opera verrà collocata nella
sezione della produzione dell‟ingegno dei Ciancianesi
nell‟inaugurando museo civico sulla civiltà contadina e
mineraria. A questa prima donazione, ha promesso
l‟Arfeli, ne seguiranno altre (l‟artista ciancianese ha cura-
to i primi dodici manifesti del Raduno), che troveranno
adeguata sistemazione e rappresenteranno qualcosa di
unico nel panorama museale del genere in Sicilia.
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La Voce di Cianciana
Riportiamo, di seguito, la nota di Eugenio Giannone, inserita nel pieghevole sulla mostra.
NOTA
I ncontrare dopo anni un vecchio amico, col quale hai
condiviso gli anni spensierati della giovinezza, si-
gnifica sempre fare un tuffo nel passato per rivisita-
re una temperie
che ti ha visto cresce-
re e formare, al di là
dei suoi momenti bel-
li o brutti, della sua
luce e delle sue om-
bre, dei suoi sogni
infranti o realizzati.
E’ un riandare con
nostalgia sorvegliata,
talvolta compiaciuta,
sempre con gioia
quantunque si possa
essere diversamente
contenti del presente,
vivendo le circostan-
ze che la vita propone
con virile e serena
accettazione, nella
convinzione che sia-
mo ciò che abbiamo voluto essere.
L’incontro annulla le distanze fisiche e temporali e fa
emergere, forse illusoriamente, i valori umani, morali e
civili ai quali ci siamo improntati e, riferendoci a quei
tempi travagliati, “bevuti” in fretta, riscattiamo il senso
della vita recuperando quegli attimi cristallizzati, fissan-
doli e storicizzandoli nel tentativo di affidarli alle nuove
generazioni, se vogliono coltivare la memoria e dare sen-
so al futuro. “A futura memoria” recita il titolo di uno
degli ultimi libri di L. Sciascia, che, tra parentesi, come
sottotitolo, scrive “Se la memoria ha un futuro”. Sì, la
memoria ha un futuro nella misura in cui gli uomini, che
preferiscono dimenticare, vorranno guardarsi allo spec-
chio e riconoscersi, chiedersi chi sono, da dove vengono
e, piuttosto che costruirsi e vedersi vivere mentendo a se
stessi, vorranno riappropriarsi della loro identità che af-
fonda nelle radici di ciò che siamo stati.
Da queste premesse, da queste discussioni o intuizioni,
dal desiderio di aiutare gli altri ad interrogarsi, a riscopri-
re la memoria, che forma la coscienza che, a sua volta,
plasma l’uomo, è nata l’idea di questa mostra che, certa-
mente, riabituerà parecchi a ricercare la luce, magari la
fiammella, che dentro non si è mai spenta, per dare mag-
giore consapevolezza e senso alle nostre giornate.
La mostra, una retrospettiva intitolata COME ERAVA-
MO, raggruppa opere giovanili di Pietro Arfeli, realizzate
dal 1962 al ’68.
Da essa emerge il genio creativo d’un ragazzo autodidat-
ta, di un giovane che presto diventa uomo, costretto ad
allontanarsi dal paese natio, il cui ricordo non lo abban-
donerà mai, nemmeno negli anni più bui della sua esi-
stenza. Si tratta di circa centoventi pezzi realizzati con
tecnica varia (matita, china, acquarello, pennarello, olio)
che dicono della poliedricità dell’artista e che compren-
dono anche foto ad
alta risoluzione, gi-
gantografie (il com-
pianto padre Ciaravel-
la con i ragazzi
dell’Azione Cattolica
e don F. Gambino con
gli scout), ritratti di
amici, allora giovani –
alcuni dei quali pur-
toppo non sono più –
ed evidenziano, nono-
stante la giovane età,
una forte personalità
artistica, un segno
inconfondibile, grande
padronanza tecnica ed
un’impressionante
sicurezza nel tratto.
Tra i soggetti sele-
zionati, al di là dei ritratti, vi sono scorci di paese, punti
di riferimento ciancianesi, visioni e luoghi di campagna
noti e reconditi, momenti di vita agreste e contadina, gio-
chi ingenui di poveri bimbi che illustrano vari aspetti del
paese negli anni Sessanta, ora intimi, ora popolari, filtrati
dalla sensibilità di un artista ancora giovane ma già atten-
to alle novità che in quegli anni di fermento andavano
delineandosi.
Vi sono varie tappe del linguaggio grafico-pittorico e in
genere della creazione artistica di P. Arfeli che a tratti è
di carattere espressionista, impressionista e a tratti di gu-
sto bozzettistico riuscendo l’Autore a cogliere particolari
situazioni di vita quotidiana con segno talvolta morbido
e talvolta preciso, deciso, intenso. Le opere vanno dal
bianco e nero, prediletto, al colore intenso dei primi anni
e che poi riprenderà negli anni ’70 e ’80 nei suoi dipinti,
illustrazioni e progetti grafico-pubblicitari.
“Come eravamo” è, quindi, una rassegna che vuol ren-
dere omaggio a Cianciana e ai Ciancianesi che, attraverso
l’illustrazione d’un recente passato, potranno riscoprire
situazioni, sensazioni, atmosfere legate alla nostra storia e
alla nostra memoria, che finiscono col coincidere perché
senza memoria non c’è storia.
Il tutto proposto e offerto con estrema umiltà, in segno
d’amore per il Paese che lo ha visto crescere e muovere i
primi passi d’uomo e d’artista, che nulla ha più da chie-
dere in termini di gloria a questo tempo.
Il suo passato depone per il suo presente e il suo futuro.
Eugenio Giannone
(Nella foto il pittore ciancianese Pietro Arfeli)
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La Voce di Cianciana
ATTIVATO A CIANCIANA UN PRESIDIO DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO
Finalmente, dopo anni di attesa e dopo un non facile iter proce-
durale, lo scorso 8 luglio è stato attivato un presidio del Corpo
nazionale dei Vigili del fuoco, primo nella provincia di Agri-
gento, con sede nel comune di Cianciana che garantirà adegua-
ta copertura a numerosi comuni della zona montana
dell’agrigentino quali Alessandria della Rocca, Bivona, Cattoli-
ca Eraclea, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Santo
Stefano Quisquina e Cianciana, un vasto territorio quindi ai
confini delle province di Agrigento e di Palermo. Il distacca-
mento del Vigili del fuoco di Cianciana è nato grazie anche
all’impegno e all’entusiasmo di tanti giovani volontari che do-
po aver frequentato un apposito corso di formazione, hanno
conseguito il decreto ministeriale che li qualifica ad esercitare
questa difficile e pericolosa attività in favore della collettività.
Attualmente sono 12 le unità operanti a Cianciana. Ecco i loro
nomi : Filippo Mattaliano (capo distaccamento), Giuseppe Ma-
rino (responsabile amministrativo), Gabriele Arcuri (autista),
Carmelo Panepinto (autista-magazziniere), Giovanni Cirrincio-
ne, Santo Di Maria, Giuseppe Di Miceli, Giovanni Montalbano,
Angelo Paci, Pietro Di Chiazza, Benito Gaiteri e Luca Pullara,
quest’ultimo di Agrigento.
Essi, dopo essere stati sottoposti a severe visite mediche, hanno
iniziato il corso di addestramento, in primo luogo a Cianciana
per la parte teorica, poi al comando provinciale dei V.V.F. per
la parte pratica. La durata del corso è stata di 120 ore e gli ar-
gomenti trattati sono stati vari: chimica e fisica della combu-
stione, organizzazione del corpo nazionale,igiene e sicurezza
del lavoro,prevenzione incendi, dissesti statici, pianificazione
delle emergenze, funzioni della polizia giudiziaria, nozioni di
primo soccorso, conoscenza e utilizzo dei vari automezzi ecc.
ecc.,infine l’esame per il conseguimento del titolo di vigile del
fuoco volontario. Il servizio viene assicurato dalla squadra dei
volontari 24 ore su 24.
L’intervento funziona in questo modo: dopo la chiamata al 115
dove risponde il Comando Provinciale di Agrigento attraverso
una linea diretta viene allertato il distaccamento di Cianciana
che in tempi brevissimi forma la squadra, in genere composta
da cinque-sei unità, e si avvia verso la zona di pericolo.
Ben presto il numero dei volontari sarà destinato a raddoppiare,
considerato che entro il prossimo mese di settembre verrà atti-
vato dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Agrigento
un nuovo corso di formazione al quale risultano iscritti nume-
rosi giovani volontari,
provenienti anche dai
paesi vicini.
In poco più di un me-
se di vita il distacca-
mento dei vigili del
fuoco di Cianciana è
stato chiamato a fron-
teggiare decine e deci-
ne di chiamate di soc-
corso (circa 50) che
hanno dimostrato
l’utilità del Presidio
medesimo e il partico-
lare impegno e profes-
sionalità dimostrati da tutto il personale in servizio.
Per il momento il distaccamento dei vigili del fuoco è stato
sistemato in un locale provvisorio, sito in via delle scuole (ex
anagrafe del Comune di Cianciana) ma è già programmato
l’appalto dei lavori di trasformazione dei locali dell’ex asilo
nido di via Donizzetti in caserma per i vigili del fuoco. Le pros-
sime battaglie politiche che attendono i no-
stri rappresentanti saranno indirizzate a ren-
dere stabile questa importante istituzione al
servizio dell’ambiente e delle popolazioni.
Per quanto riguarda l’aspetto economico,
essendo un distaccamento di volontari, non
vi è uno stipendio, ma la possibilità di ri-
scattare le ore di intervento.
All’atto dell’inaugurazione grande è stata la
soddisfazione espressa dal sindaco dottor
Salvatore Sanzeri, dall’onorevole Giovanni
Panepinto e dal consiglier provinciale Ro-
lando Montalbano che è stato l’ideatore ed il
più impegnato sostenitore di questa merito-
ria battaglia politica in favore delle nostre
popolazioni. Egli ha dichiarato alla Voce :
“Sono felice e commosso per il raggiungi-
mento di questo importante risultato, conse-
guito grazie al grande impegno profuso
nelle sedi istituzionali competenti, in siner-
gia con le amministrazioni comunali di
Cianciana che si sono succedute negli ultimi anni. Se è vero
come è vero che il grado di civiltà e di progresso di qualsiasi
società, oggi più che ieri, viene valutato in larga misura sulla
qualità dei servizi offerti ai cittadini e, particolarmente, per
quelli relativi alla sicurezza ed all’incolumità pubblica, di cer-
to abbiamo migliorato tantissimo tutto ciò nel nostro territo-
rio”. Salvatore Panepinto
( con la collaborazione di Giuseppe Marino)
Nella foto in alto il momento
dell’inaugurazione da parte
del sindaco Sanzeri.
Nella foto centrale con padre
Fiore i volontari del presidio.
A sinistra il consigliere pro-
vinciale Rolando Montalbano
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La Voce di Cianciana
NOTIZIE DALL’ANAGRAFE
Filippo Siracusa, nato a Cianciana il 12-09-1932, deceduto il 23-06-2007
Guiseppe Ficarrotta, nato a Cianciana il 19-03-1915, deceduto il 24-06-2007
Marianna Bondì, ved. Arfeli, nata a Cianciana il 21-8-1921,
deceduta il 26-6- 2007
Salvatore Raffa, nato a Cianciana il 18 febbraio 1937, deceduto il 3 luglio 2007
Vincenza Amato, nata a Cianciana l‟8 luglio 1939, deceduta il 24 luglio 2007
DECEDUTI FUORI CIANCIANA
Antonina Montalbano, coniugata Priolo, nata a Cianciana il 25 gennaio 1944,
deceduta a Cairo Montenotte (Savona) il 15 luglio 2007
Giuseppe Carubia, nato a Cianciana il 13-08-1916,
deceduto a Prato il 19-07-2007
Pasquale Alba, nato a Cianciana il 19-07-1940, deceduto a
Lorette (Francia) il 30 luglio 2007
Giuseppe Di Stefano, nato a Cianciana il 30-08-1922, deceduto a
Hoddesdon (Inghilterra) l‟8-08-07
Mariangela La Rocca, nata a Cianciana il 6/12/ 1930, deceduta a Rosario
(Argentina) il 10 agosto 2007
Leonardo Chiazza, nato a Cianciana il 27 luglio 1936,
deceduto a Rive de Gier (Francia) il 27 agosto 2007
Giuseppe Forte di Vito e di Rosaria Piazza, nato a Santo Stefano Q. il 3 luglio 2007
Agnese Marino di Alessandro e di Giuseppa Battaglia, nata a Sciacca il 18 luglio 2007
Manuel Giuseppe Pio Mula di Gianfranco e di Marilena Carota, nato a Corleone il 26 luglio 2007
Domenico Marino di Antonino e di Katiuscia Mannino, nato a Santo Stefano Q. il 16 agosto 2007
Danilo D‟Angelo di Joe e di Giuseppina Borsellino, nato a Santo Stefano Q. il 23 agosto 2007
Carmelo Schembri di Franco e di Maria Teresa Chiazza, nato a Ribera il 18 agosto 2007
MATRIMONI Giuseppe Cannova e Pietra S. Barbaro, Cianciana Chiesa Madre 26-07-2007
Maurizio Traina e Anna Maria Leone, Comune di Cianciana 20 agosto 2007
Leonardo Cilona e Rossella Stellini, Cianciana Chiesa Madre 24 agosto 2007
Vito Mortellaro e Paola Rosalia Manzullo, Comune di Cianciana 25-08-2007
A UN ANNO DALLA SUA
SCOMPARSA,
RICORDANDO
KATRINA TERMINI E‟ trascor-
so un an-
no da
q u a n d o
K a t r i n a
Termini è
venuta a
m a n c a r e
all‟affetto
dei suoi
cari.
Il Signore
l‟ha chiamata a sé molto giova-
ne, aveva soltanto 33 anni quan-
do è deceduta a Colòn, nella
Repubblica di Panama, lascian-
do il marito Mohamed e due
splendidi bambini, Amir e Fao-
zi, i genitori Vincenzo e Ari, la
sorella Christella e famiglia, il
fratello Nicolò e famiglia. La
ricordano con affetto ed amore e
non la dimenticheranno mai gli
zii Vincenzo e Maria Termini, i
cugini Pino, Mimma, Enzo, Ma-
ria, Daniele, Rossella, Leonardo,
Ambrogio, Filippo e Annalisa.
D E C E S S I
Il giorno 13 agosto corrente anno, dopo la rappresentazione della commedia Pensione Pomodoro da parte della com-
pagnia teatrale Theatron, il sindaco di Cianciana onorevole Salvatore Sanzeri ha avuto il piacere di consegnare una
targa premio al giovane attore ciancianese Luigi Gagliano a ricordo della sua interpretazione al film L‟ULTIMO DEI
CORLEONESI, andato in onda su RAI UNO il 14 febbraio del 2007. “E‟ per noi una gioia oltre che un onore – ha
detto fra l‟altro il sindaco – vedere questo giovane ciancianese inseguire e concretizzare il suo sogno, tenendo così
alto il nome di Cianciana, così come vorremmo che altri giovani ciancianesi riescano a raggiungere i loro obiettivi
desiderati”. Il giovane Luigi ha ringraziato il sindaco, l‟assessore Giuseppe Montalbano e i componenti
dell‟amministrazione comunale per avere da tutti loro ricevuto questo graditissimo riconoscimento. S.P.
TARGA RICORDO PER IL GIOVANE ATTORE CIANCIANESE LUIGI GAGLIANO
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La redazione del giornale ringrazia tutti coloro i quali hanno già provveduto al rinnovo dell‟abbonamento per
il 2007. Un particolare ringraziamento è indirizzato ai seguenti sostenitori :
CIANCIANA, dottor Gerlando D‟Angelo, SUPERMERCATO ALIMENTARE FOOD MARKET.
ITALIA : professoressa Giuseppina Cuffaro (Udine), Santo Abella (Grandate), Dino Vaccaro (Trissino), Gae-
tano Alessi (Torino), Maestro Vincenzo Chiazza (Torino), Vincenzo Caltagirone (Maslianico), Leonardo Ma-
rino (Cernobbio), Modesto Abella (Palermo).
ESTERO : Pietro Ciaravella e Salvatore La Corte (Venezuela), Giovanni Cimino (Inghilterra), Giovanni Pro-
venzano e Antonino Cilona (Belgio), Paolo Soldano e Gaspare Lo Mocaco (Germania), Domenico Montalba-
no (Sudafrica).
Numero 4 – Agosto 2007
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La Voce di Cianciana
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do i seguenti codici, perché la spedizione costa molto poco: codice BIC: PSANIT3PXXX;
codice IBAN : PAESE IT, CIN 1 56, CIN 2 A, ABI 05772, CAB 82920, CONTO : 000010002499,
Presso Banca Popolare Sant’Angelo, Cianciana (Ag)
...Olga e Joe Ciaravella, abitanti a Guelph (Canada), che
hanno avuto il grande piacere di far conoscere il nostro
paese e la Sicilia ai cognati Maria e Mario Blasone, abi-
tanti a Ripa Teatina, in provincia di Chieti.
Per la prima volta a Cianciana, ter-
ra d‟origine dei nonni ( Vita Carua-
na e Vincenzo Marino), per cono-
scere i parenti sono venuti dalla
Florida (USA) Rita Marino e suo
marito Lazzy.
Sono stati graditi ospiti dei cugini
Nicolò Termini e Pina Milillo.
In loro onore è stata anche organiz-
zata una festa di benvenuto ai pa-
renti americani presso il Ristoran-
te Antico Ristoro, dove si sono
dati appuntamento le famiglie Ter-
mini, Caruana, Cicchirillo, Frenna,
Marino e Comparetto.
Dolci vacanze a
Cianciana per
Gina e France-
sco Castellano,
abitanti a Mon-
tréal i quali, per
festeggiare i
loro 40 anni di
matrimonio, si
sono regalati
una vacanza
europea, inizia-
ta con una cro-
ciera nel Medi-
terraneo, prose-
guita con un soggiorno a Cianciana ospiti dei cugini
Pina Castellano e Antonino Alfano, Anna Castellano e
Alfonso Abella, e conclusasi in Belgio dove hanno
partecipato al matrimonio dei nipoti Romina Frenda e
Carlo, avvenuto il 18 agosto.