Si informano i partecipanti che le norme UNI citate e gli stralci di esse proiettati sono acquistabili
direttamente on-line dal sito:http://www.uni.com/it/
Alcune immagini e disegni sono state tratte da:“ LAVORI IN QUOTA “ della EPC LIBRI
“ LA SICUREZZA NELLE COPERTURE “ della GRAFILL
e da altre opere che saranno citate nel corso della proiezione stessa.
Gli interessati non citati sono pregati di darne comunicazione.
LA CAMBI EDILIZIA' DA IL BENVENUTO A TUTTI I PRESENTI
Art. 386. Cinture di sicurezza.I lavoratori che sono esposti a pericolo di caduta dall'alto o entro vani o che devono prestare la loro opera entro pozzi, cisterne e simili in condizioni di pericolo, devono essere provvisti di adatta cintura di sicurezza.
Articolo 376. Accesso per i lavori di riparazione e manutenzione a punti pericolosi.
L'accesso per i normali lavori di manutenzione e riparazione ai posti elevati di edifici, parti di impianti, apparecchi, macchine, pali e simili deve essere reso sicuro ed agevole mediante l'impiego di mezzi appropriati quali andatoie, passerelle, scale, staffe o ramponi montapali o altri idonei dispositivi.
L'integrazione data dal D.Lgs. 235/03 all'art. 34 del D.Lgs 626/94 fornisce una definizione di che cosa si intenda per lavoro in quota:attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.
DEFINIZIONE DI LAVORO IN QUOTA
NORME1) L.R. 1/2005 Art. 82 Comma 16
2) D.P.G.R. 62R/2005
3) Deliberazione 20 marzo 2006, n° 191
4) UNI EN 363Dispositivi di protezione individuali. Sistemi di arresto di caduta
5) UNI EN 516 Passerelle piani di camminamento
6) UNI EN 517 Ganci di sicurezza
8) ISPESELa) linee guida cadute dall'alto
b) linee guida protezione bordi
7) UNI EN 795Dispositivi di ancoraggio requisiti e prove
Classe A (ancoraggi di tipo strutturale)
Classe B (ancoraggi provvisori portatili)
Classe C (ancoraggi su linee di ancoraggio flessibili)
Classe D ( rotaie di ancoraggio rigide orizzontali)
Classe E ( ancoraggi a corpo morto)
LE NORME REGIONALI RIGUARDANTI LE PROTEZIONI DA CADUTA PER I LAVORI IN QUOTA SONO COSTRITTIVE PERCHE' E'
“CONDICIO SINE QUA NON”PER IL RILASCIO DELL' AUTORIZZAZIONE AD EDIFICARE.
La Regione Toscana con il D.P.G.R. del 23 nov 2005, n° 62 (62/R) denominato “Regolamento di attuazione dell' art. 82, comma 16, della L.R. 3 gen. 2005 n° 1 (Norme per il governo del territorio) relativo alle istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l'accesso, il transito e l'esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza, prevede, ' . 5, ' all art la redazione dell
.Elaborato Tecnico della CoperturaEsso è praticamente il progetto per l'accesso e la manutenzione in sicurezza della copertura.
In dettaglio con questo progetto :
a) si dimensionano percorso e accesso alla copertura atti a garantire il passaggio di materiale ed eventuali apparecchiature di manutenzione per impianti installati su di essa.
b) si definiscono la tipologia della linea o linee vita o sistemi ad essa equivalenti.
c) si dimensiona il fissaggio degli elementi alla struttura portante.
d) si producono i certificati dei materiali ed elementi impiegati.
L' elaborato tecnico della copertura ETC si integra con il fascicolo dell'opera ove ne sia prevista la
redazione ai sensi del Dlgs n° 494/96
Art. 5Elaborato tecnico della copertura
1. L’elaborato tecnico della copertura è redatto infase di progettazione; a tale adempimento provvede ilcoordinatore per la progettazione di cui all’articolo 4 deldlgs. 494/1996 oppure, nei casi in cui tale . figura non siaprevista, il progettista dell’intervento.2. L’elaborato tecnico della copertura è completatoentro la fine dei lavori e, solo in caso di varianti in corsod’opera che interessino la copertura, aggiornato duranteil corso dei lavori stessi; a tali adempimenti provvede ilcoordinatore per l’esecuzione dei lavori ai sensi dell’articolo5 del d.lgs. 494/1996 oppure, nei casi in cui talefigura non sia prevista, il direttore dei lavori.3. Per i lavori affidati dai soggetti di cui all’articolo2, comma 2 della l.109/1994, l’elaborato tecnico dellacopertura fa parte del progetto esecutivo ai sensi dell’articolo16, comma 5 della legge 109/1994.4. L’elaborato tecnico della copertura, in relazionealle diverse fattispecie di cui all’articolo 6, deve avere iseguenti contenuti:a) elaborati grafici. ci in scala adeguata in cui sono indicatele caratteristiche e l’ubicazione dei percorsi, degliaccessi, degli elementi protettivi per il transito e l’esecuzionedei lavori di copertura;b) relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali,nella quale sia evidenziato in modo puntuale ilrispetto delle misure preventive e protettive di cui allasezione II; nel caso di adozione di misure preventivee protettive di tipo provvisorio di cui all’articolo 7,
comma 4, la relazione deve esplicitare le motivazioniche impediscono l’adozione di misure di tipo permanente,nonché le caratteristiche delle soluzioni alternativepreviste nel progetto;c) planimetria in scala adeguata della copertura, evidenziandoil punto di accesso e la presenza di eventualidispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio o ganci disicurezza da tetto, specificando per ciascuno di essi laclasse di appartenenza, il modello, la casa produttrice edil numero massimo di utilizzatori contemporanei;d) relazione di calcolo, redatta da un professionistaabilitato, contenente la verifica della resistenza deglielementi strutturali della copertura alle azioni trasmessedagli ancoraggi e il progetto del relativo sistema di fissaggio;e) certificazione del produttore di dispositivi di ancoraggio,linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tettoeventualmente installati, secondo le norme UNI-EN 795ed UNI-EN 517;f) dichiarazione di conformità dell’installatore riguardantela corretta installazione di eventuali dispositivi diancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza datetto, in cui sia indicato il rispetto delle norme di buonatecnica, delle indicazioni del produttore e dei contenutidi cui alle lettere c) e d);g) manuale d’uso degli eventuali dispositivi di ancoraggio,linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tettoinstallati, con eventuale documentazione fotografica;h) programma di manutenzione degli eventuali dispositividi ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezzada tetto installati.
30.11.2005 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 43
I documenti di cui alle lettere a) e b) dell'art. 5 devono essere allegati alle istanze di permesso
di costruire o alla DIA.
I documenti di cui alle lettere a), b), c) d), e), f) devono essere disponibili in sede di deposito della certificazione
di abitabilità.
Tutti i documenti devono essere consegnati al proprietarioo ad altro soggetto avente titolo.
D) QUANDO SI RENDE NECESSARIO L' ETC (elaborato tecnico della copertura)? Ossia quando è obbligatorio progettare COPERTURE ACCESSIBILI IN SICUREZZA?
R) per gli edifici di nuova costruzione – SEMPRE - Per gli edifici esistenti in occasione di un intervento di STRAORDINARIA MANUTENZIONE della copertura
PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA
E' il tragitto che un operatore deve compiere INTERNAMENTE o ESTERNAMENTE al fabbricato per raggiungere il punto di accesso alla copertura, ossia di quel punto che permette il passaggio in sicurezza, di uno o più operatori e del materiale occorrente, alla copertura.
Il punto di accesso alla copertura non deve essere necessariamente permanente.Esso può essere anche un' opera provvisoria quale ad esempio un ponteggio, un trabattello etc rispettoso ovviamente della sicurezza.
La circolare Regionale sottolinea ..che per gli edifici nuovi la progettazione della sicurezza è contestuale all'edificio e dunque una SOLUZIONE DI TIPO PERMANANTE E' SEMPRE POSSIBILE.
PERCORSO PERMANENTE
- DPGR 62/2005- ART. 8 C.1,2,3
Art. 8Percorsi di accesso alla copertura
1. I percorsi di accesso alla copertura possono essereinterni o esterni e tali da consentire il passaggio di operatori,dei loro utensili da lavoro e di materiali in condizionidi sicurezza.2. Lungo l’intero sviluppo dei percorsi è necessario:a) che gli ostacoli . fissi, che per ragioni tecniche nonpossono essere eliminati, siano chiaramente segnalati e,se del caso, protetti in modo da non costituire pericolo;b) che sia garantita una illuminazione di almeno venti lux;c) che sia previsto un dimensionamento in relazioneai carichi di esercizio, tenendo conto dei prevedibiliingombri di materiali ed utensili da trasportare, con una
larghezza non inferiore a 0,60 metri per il solo transitodell’operatore.3. E’ altresì necessario che:a) i percorsi orizzontali abbiano i lati prospicienti ilvuoto protetti contro il rischio di caduta dall’alto;b) i percorsi verticali siano prioritariamente realizzaticon scale fisse a gradini a sviluppo rettilineo; in presenzadi vincoli costruttivi possono essere utilizzate scale fisse,scale retrattili, scale portatili.4. Nel caso di percorsi non permanenti devono essereindividuate posizioni e spazi in grado di ospitare le soluzioniprescelte.5.I percorsi di cui al comma 4 si realizzano tramite:a) scale opportunamente vincolate alla zona di sbarco;b) apparecchi di sollevamento certificati anche per iltrasferimento di persone in quota;c) apprestamenti.
30.11.2005 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 43
PARAMETRI MINIMI DI UN PASSAGGIO A NORMA
LUNGO L' INTERO PERCORSO DEVE ESSERE GARANTITO/A:
1) UN CHIARORE DI ALMENO 20 LUX
2) UNA LARGHEZZA DEL PASSAGGIO L >= 60 CM
3) ASSENZA DI OSTACOLI FISSI. Quando per motivi tecnici non è possibile eliminarli devono essere ben segnalati e protetti per non costituire pericolo.
4) DIMENSIONAMENTO STATICO PER I CARICHI DI ESERCIZIO
5) I PERCORSI ORIZZONTALI DEVONO AVERE I LATI DI AFFACCIO NE VUOTO PROTETTI CONTRO IL RISCHIO DI CADUTA DALL' ALTO.
ACCESSI ALLA COPERTURA
Il Superlucernario ??????? ??? è costruito in poliuretano di colore nero, è dotato di vetrata isolante temperata ad alta resistenza agli agenti atmosferici e raccordo integrato. Ha una comoda apertura a libro che facilita l'accesso al tetto. L'anta può essere incernierata a destra o a sinistra a seconda delle esigenze.
La parte inferiore del telaio del Superlucernario è antiscivolo per facilitare l'uscita, inoltre, l'anta è provvista di un bloccaggio di sicurezza per impedire la chiusura improvvisa del battente una volta aperto.
Le dimensioni per il foro sono cm 49x76.
se a sezione circolare il diametro deve essere >=0,80 m;
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CADUTA
1) Identificazione della superficie calpestabile oggetto di progettazione
2) Definizione delle pendenze
3) altezza dei vari corpi di fabbrica..
4) calcolo dei tiranti d'aria
5) individuazione del superamento di eventuali dislivelli tra quote diverse della copertura
D.P.I. Dispositivi di protezione Dispositivi di protezione individuale.individuale.
D.P.I. Anticadutasono definiti dalla
UNI EN 363
Dispositivo atto ad assicurare una persona ad un punto di ancoraggio in modo da prevenire o arrestare in condizioni di sicurezza una caduta dall'alto.
D.P.I.
Cinture disicurezza
Progettata per essere usata per lavori dove è possibile la caduta ma di lieve entità. NON ADATTA PER I LAVORI IN QUOTA (è solo di trattenuta)
E' ideata in maniera da distribuire il carico di caduta su tutto il corpo.Fronteggia cadute anche di alcuni metri.Per i lavori di copertura è preferibile usare l' anello posteriore di cui tutte le imbracature sono dotate.
Imbracatura
CONNETTORI
CONNETTOREÈ un dispositivo che serve a collegarei vari componenti di un sistema anticadutain maniera da evitare un distacco accidentale.
Infatti oltre a possedere una resistenza meccanica si deve poter aprire con almeno due operazioni consecutive e intenzionali.
ANCORAGGI STRUTTURALI
PUNTO DI ANCORAGGIOÈ un elemento a cui il D.P.I.Anticaduta può essere agganciato
DISPOSITIVO DIANCORAGGIO
Deve essere fissato
ANCORAGGIO STRUTTURALE
Il dispositivo di ancoraggio strutturale o di fissaggio, può essere
costituito da elementi da fissare in modopermanente ad una struttura, essi hanno il
compito di assicurare alla struttura portante il dispositivo anticaduta.
UNI EN 517UNI EN 795
Un dispositivo di ancoraggio è un elemento o serie di elementi contenente/i uno o più punti di ancoraggio.
GANCI DI SICUREZZA - UNI-EN 517
GANCI
TIPO” A”
Sopporta una Fmax di trazione, nella direzione della pendenza del tetto pari a 1000 Kg
TIPO” B”
Progettato per sopportare forze di trazione di 1000 Kg sia nella direzione della pendenza della falda che in direzione perpendicolare ad essa.
Il D.P.G.R. N° 62/2005 permette l' impiego di punti di ancoraggi puntuali o ganci di sicurezza da tetto solo per brevi spostamentio laddove le linee di ancoraggio non siano installabili sulla copertura.
omissis.........
ANCORAGGI E DISPOSITIVI ANTICADUTA
Gli ancoraggi utilizzabilisulle coperture possono essere suddivisi in :
ANCORAGGI FISSI
ANCORAGGI MOBILI
ANCORAGGI
DISPOSITIVI
I dispositivi anticaduta possono essere:
I dispostivi anticaduta fissi( = 2 )di lunghezza fissa massima mt
I dispostivi anticaduta regolabili( = 5-10-15-20 )di lunghezza variabile mt
Ultima versione pubblicata dall' organo UNI nel dicembre Ultima versione pubblicata dall' organo UNI nel dicembre 2002 che è l' edizione italiana del ' 96 e contiene gli 2002 che è l' edizione italiana del ' 96 e contiene gli aggiornamenti del 2000aggiornamenti del 2000
CLASSE A1(3.13.1.1)
Ancoraggi strutturaliprogettati per essere fissati a:Sup. vert.Sup. orizz.Sup. incl.
CLASSE A2(3.13.1.2)
Ancoraggistrutturaliprogettati per esserefissati a
tetti inclinati
CLASSE B(3.13.2.)
Dispositividi
ancoraggioprovvisoriportatili
CLASSE C(3.13.3)
Dispositiviche
utilizzanolinee di
ancoraggioflessibili
orizzontali.Ai fini della
presente norma per linea
orizzontale siintende una linea
che devia dall' orizzontaleper non più di 15°
CLASSE D(3.13.4)
Dispositiviche utilizzano
rotaie diancoraggio
rigide orizzontali
CLASSE E(3.13.5)
Ancoraggi acorpo morto(zavorre) dautilizzare su
superficiorizzontali.
Per l' uso di questi ancoraggi una superficie
si intendeorizzontale se
devia dall' orizzontaleper non più di 5°
ACCESSORI E DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO NORMA UNI EN 795
PARAGRAFO 3.13 CLASSINota bene:I dispositivi di ancoraggio di classe A non possono essere utilizzati per costituire un dispositivo di CLASSE C (ossia linea vita flessibile)
ANCORAGGI FISSI
A) Un punto di ancoraggio fisso
= con un cordino fisso L 2 mt delimita una zona operativa di area circolare sicura con raggio di 2 .mt
) B Un punto di ancoraggio fisso con un dispositivo anticaduta guidato o retrattile delinea una zona opertiva sicura TRIANGOLARE con angolo 30 .al centro non superiore a °
DISPOSITIVO ANTICADUTA RETRATTILEUNI EN 360 (lung var.= 5-10-15-20...)
- - - CARATTERISTICHE IMPIEGO PRESTAZIONE DINAMICHE SVANTAGGI
Modificano automaticamente la lunghezza del cordino di collegamento e bloccano ogni movimento che superi : 1,5 m/sec (Vedi Norma UNI EN 360).I dispositivi di tipo retrattile sono utilizzabili quando il raggio operativo concesso dai cordini fissi (max 2 mt) non è sufficiente.Il loro funzionamento è indipendente dal peso della persona collegata, e bloccano l'allungamento quando la velocità di movimento supera il valore di 1,5 m/sec.1) Non efficaci per interrompere una scivolata lenta.2) la libertà di maggiore campo di azione distrae da un possibile movimento a pendolo in caso di caduta.
REQUISITI GENERALI PERI DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO
Tutti i dispositivi di ancoraggio e punti di ancoraggio devono essere progettati in modo da accettare il dispositivo di protezione
individuale e garantire che il dispositivo di protezione individuale, correttamenteapplicato, non possa staccarsi involontariamente
Tutte le parti metalliche dei dispositivi di ancoraggio devono essere conformi al 4.4della EN 362:1992 relativo alla protezione contro la corrosione.
I dispositivi di ancoraggio a corpo morto non devono essere utilizzati dove la distanza dal bordo del tetto sia minore di 2500 mm.
I dispositivi di ancoraggio a corpo morto non devono essere utilizzati in presenzadi rischio gelo o in condizioni di gelo.
REQUISITI SPECIFICI PERDISPOSITIVI DI ANCORAGGIO E METODI
DI PROVA
Tutti i dispositivi di ancoraggio per tutte le classi devono essere provati sia con prove statiche che dinamiche
che non approfondiremo in questa sede e si rimandano i cultori ai capitoli 4 e 5 della UNI EN 795
MARCATURA
I dispositivi di prevenzione cadute per lavori in quota devono essere marcati conformemente alla EN 365 e un'eventuale testo accompagnatorio deveessere nella lingua del paese di destinazione.
Per i dispositivi di classe C e di classe E il fabbricante, o l' installatore, deve indicare chiaramente, su o accanto al dispositivo di ancoraggio i seguenti parametri:
a) il numero massimo di lavoratori collegabili
b) l' esigenza di assorbitori di energia
c) i requisiti relativi alla distanza dal suolo
INFORMAZIONI FORNITE DAL FABBRICANTE
Le istruzioni per l' uso devono essere fornite nella/e lingua/e del Paese di destinazione, e devono essere conformi alla EN 365. Il fabbricante deve includere la dichiarazione che i dispositivi di ancoraggio sono stati sottoposti a prova in base alla norma EN 795 e che salvo diversamente specificato, sono appropriati per l' utilizzo da parte di una persona singola con un assorbitore di energia conforme alla EN 355. Inoltre:
a) Per i dispositivi di ancoraggio di classe C (dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali), le istruzioni per l' uso devono includere la forza massima ammissibile in corrispondenza degli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi.
b) Per i dispositivi di classe E (dispositivi di ancoraggio a corpo morto), è tassativo che le istruzioni per l' uso contengano le seguenti linee guida :- i dispositivi di ancoraggio a corpo morto non devono essere utilizzati in presenza di rischio geloo in condizioni di gelo;- uso dei dispositivi di ancoraggio a corpo morto dove è presente una contaminazione della copertura e/o del dispositivo di ancoraggio causata da olio, grasso ecc. o dalla crescita di alghe;- tipi di superficie di copertura sui quali è possibile utilizzare il dispositivo (ovvero le superfici sullequali è stato provato un esito positivo);- i dispositivi di ancoraggio a corpo morto dovrebbero essere posizionati in modo da evitare aree diristagno di acqua-se il dispositivo di ancoraggio a corpo morto deve essere utilizzato su un tetto coperto a pietrisco,tutte le pietre staccate devono essere rimosse (per esempio spazzando con una spazzola dura) primadi assemblare il dispositivo di ancoraggio.
c) per i dispositivi di ancoraggio di classe E (dispositivi di ancoraggio a corpo morto) , è tassativo che le istruzioniper l' uso dichiarino:- i potenziali pericoli presenti quando i dispositivi di ancoraggio a corpo morto sono combinati a dispositivi anticaduta di tipo retrattile (EN 360), che non sono stati sottoposti a prova insieme come sistema completo anticaduta;- i potenziali pericoli presenti quando i dispositivi di ancoraggio a corpo morto sono combinati ad assorbitori di energia (EN 355) , che non sono stati sottoposti a prova insieme come sistema completo anticaduta;- che, ove gli utilizzatori intendano combinare un dispositivo di protezione individuale (DPI) contro le cadute dall' alto con dipositivi di ancoraggio a corpo morto, essi dovrebbero richiedere la consulenza del fabbricante del dispositivo di protezione individuale contro le cadute.
... Ancora su dispositivi di Classe E
Per quale tipo di attività si sta progettando un
sistema anticaduta?
Manutenzioneordinaria
Manutenzionestraordinaria
\
Un' opera significativa e programmata
Non è affatto vero che l' installazione di una fune anticaduta e/o altri sistemi equivalenti eliminerà la messa in opera di sistemi provvisionali più complessi quali i ponteggi.È ovvio che il coordinatore della sicurezza può prevedere di utilizzare anche sistemi già installati.
E' qui che si configural' utilizzo di un
sistema di protezione per cadute dall'alto.
Si deve allestire un cantiere con tutti gli obblighi che derivano
dal Dlgs 494/96
RISULTATO :
COPERTURE PIANENel caso di copertura piana il rischio di caduta dall'alto è la fascia di 2 mt a ridosso della linea di gronda, se sono assenti punti pericolosi, quali aperture verso il vuoto come ad esempio la presenza di lucernari sfondabili. Quest'ultimi dovranno essere protetti con parapetti o quant'altro per la messa in sicurezza. Si precisa che la presenza di aperture verso il vuoto non protette su di una copertura rendono non praticabilel'intera copertura.Fatta salva la presenza di punti singolari di pericolosità (di rischio di caduta) tale coperturapuò essere messa in sicurezza con un parapetto normale come descritto all'art.26 del D.L. 574/55 H=1 mt oppure con sistema anticaduta:
ANCORAGGIO FISSO UNI-EN 795CLASSE A (carico applicabile lungo qualsiasi direzione)
ANCORAGGIO MOBILE- su supporto flessibile conforme a UNI-EN-795 CLASSE C- su supporto rigido conforme a UNI-EN-795 CLASSE D
ANCORAGGIO FISSO UNI-EN 517
TIPO A (carico applicabile lungo l'asse maggiore o pendenza della falda)TIPO B (carico applicabile anche trasversalmente alla pendenza delle falda)
COPERTURE INCLINATE
Ancoraggi utilizzabilisulle coperture a falde INCLINATE
COPERTURE INCLINATE
L'utilizzazione di una serie di punti di ancoraggio singolo costringe l'operatore ad effettuare frequenti operazioni di sgancio e riaggancio nel passare da un ancoraggio a quello adiacente. Per evitare queste numerose operazioni e dunque muoversi più agevolmente è opportuno installare un sistema anticaduta con ancoraggio mobile scorrevole su linea orizzontale.
Questo è il motivo per il quale la normativa stabilisce che:"L'impiego di dispositivi di ancoraggio puntuali o ganci di sicurezza da tetto è consentito solo per brevi spostamenti o laddove le linee di ancoraggiorisultino non installabili per le caratteristiche delle coperture."Pertanto, l'uso di linee UNI 795 CLASSE C è preferibile ma per giustificarne il suo utilizzo è necessario una linea di colmo di lunghezza L> 4 mt ed un'altezza linea di gronda rispetto al puntodi possibile impatto tale da non vedere vanificato l'effetto anticaduta come vedremo più avanti.
L I N E E V I T A - L E G G E 4 6 / 9 0 - F U L M I N A Z I O N E L e l i n e e v i t a s o n o r e a l i z z a t e c o n m a t e r i a l i c h e p o s s o n o c o n d u r r e c o r r e n t i e l e t t r i c h e e c h e q u i n d i p o s s o n o a c c i d e n t a l m e n t e t r a s f o r m a r s i i n c o n d u t t o r i . E ' i m p o r t a n t e v e r i f i c a r e i n f a s e d i i n s t a l l a z i o n e c h e n o n v i s i a n o i n p r o s s i m i t à d e l l e l i n e e v i t a c a v i e l e t t r i c i c h e p o s s a n o e n t r a r e i n c o n t a t t o c o n l e s t e s s e . S i d e v e f a r e a t t e n z i o n e a n c h e a l l a p r e s e n z a d i a n t e n n e : è o b b l i g a t o r i o v e r i f i c a r n e l a f u n z i o n e e v e r i f i c a r e c h e n o n i n t e r f e r i s c a n o c o n l e l i n e e v i t a . I n p a r t i c o l a r e n e l l e s u c c e s s i v e f a s i d i v e r i f i c a p e r i o d i c a s i d e v e c o n t r o l l a r e c h e l e l i n e e v i t a o g l i a n c o r a g g i A 1 e A 2 n o n s i a n o s t a t i u t i l i z z a t i p e r i t i r a n t i d e i p a l i d e l l e a n t e n n e . N e l c a s o i n c u i s i r i t e n g a c h e l ' i m p i a n t o a n t i c a d u t a p o s s a a l t e r a r e i l r i s c h i o d i f u l m i n a z i o n e d e l l ' e d i f i c i o , s i d e v e c a l c o l a r e i l r i s c h i o c o m p l e s s i v o d e l l a s t r u t t u r a ( n o r m a C E I 8 1 - 1 0 / 1 / 2 / 3 / 4 ) , p e r o g n u n o d e i t i p i d i d a n n o p r e s e n t i , e c o n f r o n t a r e i l v a l o r e r i s u l t a n t e c o n i l r i s c h i o t o l l e r a t o d a l l a n o r m a ( R T ) . S e d a l c a l c o l o r i s u l t a c h e R ≤ R T n o n è n e c e s s a r i a l a p r o t e z i o n e c o n t r o i f u l m i n i .