7/25/2019 LG Chimica
1/232
RELAZIONE TECNICA
GRUPPO TECNICO RISTRETTO 4
PPrroodduuzziioonneessuussccaallaaiinndduussttrriiaalleemmeeddiiaanntteettrraassffoorrmmaazziioonneecchhiimmiiccaaddeelllleessoossttaannzzeeoo
ddeeiiggrruuppppiiddiissoossttaannzzeeddiiccuuiiaaiippuunnttiiddaa44..11aa44..66
7/25/2019 LG Chimica
2/232
2
SOMMARIO
A.SCOPI E OBIETTIVI .........................................................................................................5
B. IDENTIFICAZIONE DELLA NORMATIVA AMBIENTALE RILEVANTE DEL SETTORE ..............7
B.1 Emissioni in acqua7
B.2 Emissioni in aria..9
B.3 Rifiuti13
B.4 IPPC17
C.RICOGNIZIONE DELLA SITUAZIONE DEL SETTORE, CON PARTICOLARERIFERIMENTO ALLA SPECIFICIT DEL TESSUTO INDUSTRIALE NAZIONALE....................18
C.1 Dati sulla produzione..18
C.2 Ripartizione Stato-Regioni..18
D.DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE, DEGLI EVENTUALISOTTOPROCESSI E DEGLI IMPIANTI PER I QUALI SONO ANALIZZATE LE
MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI ..................................................................................44
D.1 Impianto Cloro-Soda...44
D.1.1 Descrizione dei processi di produzione.44
D.2 Prodotti chimici organici in quantit rilevante.........................................47
E.DESCRIZIONI DELLE ANALISI ELABORATE IN AMBITO COMUNITARIO PER LAINDIVIDUAZIONE DELLE BAT, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO, OVEDISPONIBILI, ALLE CONCLUSIONI DEI BREF ..................................................................63
E.1 Aspetti tecnici e tecnologici dello specifico settore64
E.1.1 Industria Cloro-Alcali64
E.1.2 Prodotti Chimici Organici in quantit rilevante..65
E.2 Aspetti ambientali: consumi (energetici, idrici, di materie prime)..73
E.2.1 Industria Cloro-Soda ..............................................................................73
7/25/2019 LG Chimica
3/232
3
E.2.2 Prodotti Chimici Organici in quantit rilevante....................................73E.2.2.1 Impianti di produzione di DCE e CVM..74
E.3 Aspetti ambientali: emissioni (in atmosfera, scarichi idrici,
termiche, sonore, da vibrazione)...76
E.3.1 Rumore nellindustria chimica ...............................................................76
E.3.2 Emissioni.................................................................................................76E.3.3.1 Settore chimico generico...76E.3.3.2 Industria Cloro-Soda.77E 3.3.3 Prodotti chimici Organici in quantit rilevante ..................................................82
E.3.3.3.1 Olefine leggere86E.3.3.3.2 Composti aromatici............................................................................88E.3.3.3.3 Ossido di etilene ed etilen glicole91E.3.3.3.4 Formaldeide92
E.3.3.3.5 Acrilonitrile....95 E.3.3.3.6 1-2Dicloroetano/Cloruro di vini le monomero..98 E.3.3.3.7 Impianti di produzione di PVC sospensione e PVC Emulsione101E.3.3.3.8 Diisocianato di toluene.....................................................................101
E.4 Aspetti ambientali: produzione di rifiuti104
E.4.1 Impianti Cloro-Soda.104
E.4.2 Prodotti chimici organici in quantit rilevante..106E.4.2.1 Olefine leggere...108E.4.2.2 Composti aromatici...109
E.4.2.3 Ossido di etilene ed etilen glicole..110E.4.2.4 Formaldeide...110E.4.2.5 Acrilonitrile111E.4.2.6 1-2 Dicloroetano/Cloruro di vinile monomero111E.4.2.7 Diisocianato di toluene112
E.6 Migliori tecniche e tecnologie113
I. ANALISI DELLAPPLICABILIT AD IMPIANTI ESISTENTI DELLE TECNICHE DIPREVENZIONE INTEGRATA DELLINQUINAMENTO CON RIFERIMENTO AL BREFCLORO-ALCALI .........................................................................................................207
K.DEFINIZIONE DEI CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E UTILIZZAZIONE DELLEMIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI ................................................................................209
K.1 Obiettivi..209
K.2 Definizione dei criteri..211
K.3 Settori non coperti da BRef.213
K.4 Supporto informativo214
7/25/2019 LG Chimica
4/232
4
K.5 Considerazioni conclusive216
L.GLOSSARIO 218
L.1 Definizioni..218
L.2 Abbreviazioni e acronimi219
BIBLIOGRAFIA222
Allegato A Note di nomina della Commissione223
Allegato B Verbali e fogli-firma di partecipazione alle riunioni..224
Allegato C Tabelle di correlazione BRef e attivit IPPC..225
Allegato D Documentazione nazionale ed europea presentata da Federchimica250
Allegato E Presentazione predisposta per lincontro con gli operatori regionali254
7/25/2019 LG Chimica
5/232
5
A. SCOPI E OBIETTIVI
Il presente documento rappresenta il risultato dellattivit svolta dal Gruppo Tecnico
Ristretto Produzione su scala industriale mediante trasformazione chimica delle sostanze odei gruppi di sostanze di cui ai punti da 4.1 a 4.6 dellAllegato I del D. L.vo 372/99,nominato dalla commissione istituita con Decreto Ministeriale del 19 novembre 2002,nellambito della individuazione degli elementi necessari alla predisposizione delle LineeGuida di settore previste all'ex art. 3, comma 2, del decreto legislativo n. 372 del 1999 erelative all'individuazione, utilizzazione e aggiornamento delle migliori tecniche disponibili(Allegato A).
Il GTR ha organizzato le attivit in sette riunioni, di cui si riporta in allegato copia deiverbali con allegati i fogli firma di partecipazione relativi a ciascuna di esse (Allegato B).
In data 9 dicembre 2003, inoltre, il GTR ha incontrato gli operatori regionali presso ilMinistero dellAmbiente e della Tutela del Territorio, mostrando una prima diagnosi del
settore chimico nazionale sulla base delle informazioni raccolte ed organizzate nel periodoantecedente tale incontro. Si riporta in Allegato E una copia della presentazione predisposta inoccasione della riunione.
Lobiettivo quello di facilitare lindividuazione e linterpretazione delle attivit edegli strumenti normativi introdotti dalla Direttiva Comunitaria 96/61/CE del Consiglio del 24settembre 1996, riguardante la prevenzione e la riduzione integrate dellinquinamento diorigine industriale e dal successivo Decreto Legislativo 372 del 4 agosto 1999 che neregolamenta lattuazione in Italia.
Lanalisi di questo settore industriale stata affrontata in equilibrio con la linea diintervento determinata dalla direttiva IPPC, promuovendo, cio, lapproccio integrato alla
valutazione dell'inquinamento attraverso lapplicazione di misure globali di protezioneambientale, volte al superamento dei criteri di controllo dei singoli comparti ambientali chespesso non tengono conto dei trasferimenti dell'inquinamento da un settore all'altro.
La direttiva, infatti, si articola su alcuni principi fondamentali, quali listituzione di unanuova procedura di autorizzazione, lAutorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), che dovr
prendere in considerazione lintera prestazione degli impianti industriali nei confrontidellambiente (emissioni nellaria, nellacqua e nel suolo, produzione di rifiuti, uso dellematerie prime, efficienza energetica, rumore, prevenzione degli incidenti, gestione dei rischi),e il riferimento alle migliori tecniche disponibili, o BAT (Best Available Techniques), coscome definite allart. 2, punto 11 della direttiva. LAIA dovr basarsi oltre che sulla normativadi settore, su prestazioni ambientali associate alle BAT, tenendo in considerazione le
caratteristiche tecniche dell'impianto, la loro posizione geografica, le condizioni ambientalidel luogo e la loro fattibilit economica.Il GTR ha sviluppato il lavoro partendo dai documenti comunitari di riferimento per le
BAT, i cosiddetti BRef, nati dallo scambio di informazioni, organizzato dalla CommissioneEuropea, fra gli esperti degli Stati Membri, dell'industria e delle organizzazioni ambientali.Oltre alle informazioni sui processi produttivi del settore industriale e gli impatti ambientaliassociati, i BRef (che non hanno carattere legalmente vincolante) contengono le indicazionisulle migliori tecniche disponibili e sui livelli di efficienza da esse raggiungibili.
Una problematica peculiare di questo GTR stata quella di dover affrontare la realtdel comparto chimico nel suo insieme, che allo stato attuale non interamente coperto dadocumentazione di riferimento in stesura definitiva. Si allega di seguito una tabella riassuntiva
dello stato di avanzamento previsto sui BRef per il settore chimico (Allegato C).
7/25/2019 LG Chimica
6/232
6
In particolare, allinterno della presente relazione, viene confrontata la situazione delsettore chimico industriale nazionale con quella descritta nei tre BRefs di riferimento instesura definitiva, di seguito elencati:
Reference Document on Best Available Techniques in Common Waste Water and WasteTreatment/Management in the Chemical Sector (Febbraio 2003).
Reference Document on Best Available Techniques in the Large Volume Organic ChemicalIndustry(Febbraio 2003).
Reference Document on Best Available Techniques in the Chlor-Alkali Manufacturingindustry (Dicembre 2001)
In riferimento alle indicazioni fornite dalla Commissione Plenaria, il GTR hasviluppato solo i punti dellindice ritenuti applicabili al settore in oggetto. In particolare, i
punti B e C dellindice sono stati sviluppati dando una panoramica il pi possibile esaustiva ditutto il comparto chimico, mentre per i restati punti i lavori sono limitati a quei segmenti diattivit produttive trattate nella documentazione di riferimento comunitaria citata in
precedenza.La realizzazione di questa relazione, concordata dal presente GTR, stata condotta
sulla base di documentazione specifica fornita dalle Amministrazioni e dagli Enti partecipantial GTR, da cui sono state estratte le parti ritenute di interesse, ed omogeneizzate tra loro. Siriporta, comunque, in bibliografia, un elenco dei documenti di partenza, con riferimento alsoggetto proponente, per eventuali ulteriori approfondimenti.
7/25/2019 LG Chimica
7/232
7
B. IDENTIFICAZIONE DELLA NORMATIVA AMBIENTALE RILEVANTE DEL SETTORE
La normativa ambientale di riferimento pu essere suddivisa in 5 gruppi di
appartenenza: ACQUA, ARIA, SEVESO, RIFIUTI ed IPPC. Per gli argomenti di interesse delGTR, la normativa relativa ai rischi di incidente rilevante verr omessa.
B.1 EMISSIONI IN ACQUA
ACQUA
Riferimento normativo Oggetto
Direttiva 76/464/CEE(recepita dal D.Lvo 133/92)
Concernente l'inquinamento provocato da certe sostanzepericolose scaricate nell'ambiente idrico della Comunit.
Direttiva 80/68/CEE(recepita dal D.Lvo 132/92)
Concernente la protezione delle acque sotterraneedell'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose
Direttiva 91/271/CEE(recepita dal D.Lvo 152/99 e successivo D.Lvo258/00)
Concernente il trattamento delle acque reflue urbane
Direttiva 91/676/CEE(recepita dal D.Lvo 152/99 e successivo D.Lvo258/00)
Relativa alla protezione delle acque dell'inquinamentoprovocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.
Decreto legislativo n. 152dell11 maggio 1999(G.U. n. 246 del 20 ottobre 2000 - SupplementoOrdinario n. 172)
"Testo aggiornato del decreto legislativo 11 maggio1999, n. 152, recante: "Disposizioni sulla tutela delle
acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflueurbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla
protezione delle acque dall'inquinamento provocato dainitrati provenienti da fonti agricole", a seguito delledisposizioni correttive ed integrative di cui al decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 258"
Decreto legislativo n. 258del 18 agosto 2000(G.U. n. 218 del 18 settembre 2000 - Supplementoordinario n. 153)
"Disposizioni correttive ed integrative del decretolegislativo 11 maggio 1999, n. 152, in materia di tuteladelle acque dall'inquinamento, a norma dell'articolo 1,comma 4, della legge 24 aprile 1998, n. 128"
2003
Decreto 6 novembre 2003, n. 367Ministero dellAmbiente e della Tutela delTerritorio
Regolamento concernente la fissazione di standard diqualit nellambiente acquatico per le sostanze
pericolose, ai sensi dellart. 3, comma 4, del D. L.vo 11maggio 1999, n. 152.
Decreto 12 giugno 2003, n. 185Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzodelle acque reflue
Regolamento (Ce) n. 782/2003 Divieto dei composti organostannici sulle navi
Decreto 23 dicembre 2002Procedure per il riconoscimento dell'idoneit dei prodottidisinquinanti in mare.
2002
7/25/2019 LG Chimica
8/232
8
ACQUA
Riferimento normativo Oggetto
Decisione 2002/971/Ce
Firma e ratifica della convenzione 'Hns' sulla
responsabilit e sul risarcimento dei danni prodotti daltrasporto via mare di sostanze pericolose e nocive.
Decisione 2002/868/CeItalia - legge 51/2001 - Regime di aiuti a favore dellaflotta cisterniera.
Decisione 2002/359/CEProcedura per l'attestazione di conformit dei prodotti dacostruzione a contatto con le acque destinate al consumoumano
2001
Dm Ambiente 22 novembre 2001Legge 36/1994 - modalit di affidamento in concessionea terzi della gestione del servizio idrico integrato - Testovigente
Direttiva 2000/60/CE Quadro per l'azione comunitaria in materia di acque -Testo vigente
Dlgs 18 agosto 2000, n. 258 Correzioni ed integrazioni del Dlgs 152/1999
1999
Avviso di rettifica al Dlgs 152/1999Dlgs 11 maggio 1999, n. 152
disposizioni sulla tutela delle acque - Testo vigente
Legge 136/1999 Titolo III - opere a carattere ambientale - Testo vigente
1992
Dlgs 27 gennaio 1992, n. 132 Protezione delle acque sotterranee
1976
Legge 10 maggio 1976, n. 319 Norme tutela acque da inquinamento - cd. Legge Merli
1934
Regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775Testo Unico delle disposizioni di legge sulle acque eimpianti elettrici - Testo vigente
7/25/2019 LG Chimica
9/232
9
B.2 EMISSIONI IN ARIA
ARIARiferimento normativo Oggetto
Direttiva 80/779/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)
Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti
Direttiva 82/884/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)
Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti
Direttiva 84/360/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)
Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti
Direttiva 85/203/CEE(recepita da D.P.R. 24/5/88 n.203 e successivoD.M.2/4/02,n.60,art.40)
Concernente norme in materia di qualit dellaria,relativamente a specifici agenti inquinanti
Direttiva 89/396/CEE(recepita dal D.M. 8/5/89) Concernente limitazioni di emissione in atmosfera
Direttiva 89/429/CEE(recepita dal D.M. 12/7/90)
Concernente limitazioni di emissione in atmosfera
Direttiva 94/67/CE(recepita dal D.M. 19/11/97 n.503)
Direttiva 2000/76/CE(recepita dal D.M. 25/2/00 n.124)
Direttiva 2001/80/CE(NON RECEPITA)
Decreto del Presidente della Repubblica n. 203 del24 maggio 1988.
"Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779,82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materiadi qualit dellaria, relativamente a specifici agentiinquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impiantiindustriali, ai sensi dellart. 15 della legge 16 aprile1987, n. 183."
Decreto Ministeriale n. 60 del 2 aprile 2002.
Recepimento della direttiva 1999/30/CE delConsiglio del 22 aprile 1999 concernente i valorilimite di qualit dellaria ambiente per il biossido dizolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le
particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE
relativa ai valori limite di qualit dellaria ambienteper il benzene ed il monossido di carbonio
Decreto Ministeriale del 8 maggio 1989."Limitazione delle emissioni nellatmosfera di taluniinquinanti originati dai grandi impianti dicombustione"
Decreto Ministeriale del 12 luglio 1990."Linee guida per il contenimento delle emissioniinquinanti degli impianti industriali e la fissazione deivalori minimi di emissione"
7/25/2019 LG Chimica
10/232
10
ARIA
Riferimento normativo Oggetto
Decreto Ministeriale del 19 novembre 1997, n. 503
"Regolamento recante norme per lattuazione delledirettive 89/369/CEE e 89/429/CEE concernenti la
prevenzione dellinquinamento atmosferico provocatodagli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e ladisciplina delle emissioni e delle condizioni dicombustione degli impianti di incenerimento di rifiutiurbani, di rifiuti speciali non pericolosi, nonch ditaluni rifiuti sanitari"
Decreto Ministeriale del 25 febbraio 2000, n. 124.
"Regolamento recante i valori limite di emissione e lenorme tecniche riguardanti le caratteristiche e lecondizioni di esercizio degli impianti diincenerimento e di coincenerimento dei rifiuti
pericolosi, in attuazione della direttiva 94/67/CE delConsiglio del 16 dicembre 1994, e ai sensi
dellarticolo 3, comma 2, del decreto del Presidentedella Repubblica 24 maggio 1988, n.203, edellarticolo 18, comma 2, lettera a), del decretolegislativo 5 febbraio 1997, n.22"
2003
Decisione 2003/507/Ce Inquinamento atmosferico transfrontaliero a grandedistanza - adesione al Protocollo di Goteborg
Direttiva 2003/30/CePromozione dell'uso dei biocarburanti o di altricarburanti rinnovabili nei trasporti
Decisione 2003/37/CeDirettiva 1999/30/Ce - metodo di riferimento
provvisorio per il campionamento e la misurazionedelle PM2,5
2002
Dm MinAmbiente 1 ottobre 2002, n. 261Direttive tecniche per la valutazione della qualitdell'aria ambiente - elaborazione del piano e dei
programmi di cui agli articoli 8 e 9 del Dlgs 351/1999
Decreto 20 settembre 2002Dlgs 351/1999 - valutazione e gestione della qualitdell'aria ambiente - organismi incaricati
Decreto 20 settembre 2002Legge 549/1993 - misure a tutela dell'ozonostratosferico
Decisione 2002/654/CEAssegnazione ai produttori e agli importatori di quotedi idroclorofluorocarburi - regolamento n. 2037/2000
Legge 31 luglio 2002, n. 179 Collegato ambientale alla Finanziaria 2002
Decreto 20 giugno 2002 Modifiche agli allegati del Dm 20 dicembre 1999Legge 1 giugno 2002, n. 120 Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto
Decisione 2002/358/CE Approvazione del protocollo di Kyoto
Decreto 2 aprile 2002, n. 60Sostanze inquinanti dell'aria - valori limite di qualitdell'aria ambiente
Dpcm 8 marzo 2002Caratteristiche dei combustibili inquinanti - requisititecnici degli impianti - Testo vigente
Direttiva n. 2002/3/CE Ozono nell'aria
2001
Dpr 26 ottobre 2001, n. 416Legge 449/1997 - regolamento recante norme perl'applicazione della tassa sulle emissioni di anidride
solforosa e di ossidi di azoto - Testo vigente
7/25/2019 LG Chimica
11/232
11
ARIA
Riferimento normativo Oggetto
Decisione 2001/839/CEDirettiva 96/62/CE - questionario annuale sullaqualit dellaria - Testo vigente
Direttiva 2001/80/CELimitazioni alle emissioni in atmosfera degliinquinanti dei grandi impianti di combustione - Testovigente
Dm Ambiente 3 ottobre 2001Recupero, riciclo, rigenerazione e distribuzione deglihalon.
Direttiva 1999/30/CEValori limite qualit dell'aria ambiente per biossido dizolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, piombo -Testo vigente
Dm Ambiente 21 maggio 2001Finanziamenti ai programmi regionali sulla 'CarbonTax' - Testo vigente
Dm 4 giugno 2001, n. 467Programmi per la riduzione di gas serra - Testo
vigente
Decisione 2001/379/CEApprovazione, a nome della Comunit europea, del
protocollo della convenzione di Aarhussull'inquinamento atmosferico transfrontaliero
Delibera Regione Lombardia 6 aprile 2001, n.4178
Espletamento adempimenti ex Dpr 203/1988 - Testovigente
Dm Ambiente (IAR) 22 dicembre 2000 Finanziamenti utilizzo metano e GPL per autotrazione
Legge 23 marzo 2001, n. 93 Disposizioni in campo ambientale
Dpcm 23 novembre 2000, n. 434Recepimento della direttiva 98/70/CE - qualit della
benzina e del combustibile diesel
2000
Direttiva 2000/69/CE Benzene e monossido di carbonio - valori limite
Regolamento (CE) n. 2037/2000Sostanze che riducono lo strato di ozono - Testovigente
Dm 25 agosto 2000Metodi di campionamento, analisi e valutazioneinquinanti - Dpr 203/1988
Decreto 16 marzo 2000 Emissioni di biossido di carbonio
Decreto 10 febbraio 2000Metodiche per il controllo di benzene e di idrocarburinelle benzine
1999
Dm 4 ottobre 1999Emissione di polveri da impianti di produzione vetro -
proroga dei termini di adeguamento
Dlgs 4 agosto 1999, n. 351 Attuazione della direttiva 96/62/CE sulla qualitdell'aria
Decreto 10 marzo 1999 Dismissione gas halons
Direttiva 1999/13/CELimitazione delle emissioni di composti organicivolatili dovute all'uso di solventi organici in taluneattivit e in taluni impianti - Testo vigente
Dm 20 gennaio 1999, n. 76 Regolamento recupero dei vapori benzene
1998
Legge 448/1998 Articolo 8 - Finanziaria 1999 - Testo vigente
1997
Legge 27 dicembre 1997, n. 449Collegato alla Finanziaria 1998 - Articolo 17 - Testovigente
7/25/2019 LG Chimica
12/232
12
ARIA
Riferimento normativo Oggetto
Legge 4 novembre 1997, n. 413Misure urgenti per la prevenzione dell'inquinamentoatmosferico da benzene
1996
Direttiva 96/62/CE Qualit dell'aria
Dm 16 maggio 1996Requisiti tecnici sistemi di recupero dei vapori
benzene
Dm 26 marzo 1996 Sostanze dannose per l'ozono
1993
Legge 28 dicembre 1993, n. 549Misure a tutela dell'ozono stratosferico edell'ambiente - Testo vigente
1992
Direttiva n. 92/72/CEE Inquinamento dell'aria provocato dall'ozono
1991Dpr 25 luglio 1991 Emissioni poco significative
1990
Dm 12 luglio 1990 Emissioni impianti industriali - linee guida
1989
Dpcm 21 luglio 1989 Attuazione e interpretazione del Dpr 203/1988
Dm 8 maggio 1989Limitazione delle emissioni in atmosfera - grandiimpianti di combustione
1988
Direttiva 88/609/CEEEmissioni in atmosfera di alcuni inquinanti originati
da grandi impianti di combustione - Testo vigenteDpr 203/1988 Emissioni in atmosfera - Testo vigente
1987
Dm 10 marzo 1987, n. 105Limiti alle emissioni in atmosfera - impiantitermoelettrici a vapore
7/25/2019 LG Chimica
13/232
13
B.3 RIFIUTI
RIFIUTI
Riferimento normativo OggettoDirettiva 74/493/CEE(recepita dalla L.23/3/2001, n.93) Disposizioni in campo ambientale
Direttiva 87/101/CEE(recepita dalla L.23/3/2001, n.93)
Disposizioni in campo ambientale
Direttiva 91/156/CEE(recepita dal D.Lvo 22/97) Concernente rifiuti e rifiuti speciali
Direttiva 91/689/CEE(recepita dal D.Lvo 22/97) Concernente rifiuti e rifiuti speciali
Direttiva 99/31/CE(recepita dal D.Lvo 36/03)
Concernente discariche di rifiuti
Decreto legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997G.U. n. 38 del 15 febbraio 1997 - SupplementoOrdinario n. 33
"Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti,91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugliimballaggi e sui rifiuti di imballaggio"
Decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36,GU n. 59 del 12-3-2003- Supplemento Ordinario n. 40
Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa allediscariche di rifiuti
2003
Decreto 13 marzo 2003 Criteri di ammissibilit dei rifiuti in discarica
Dlgs 13 gennaio 2003, n. 36 Attuazione della direttiva 1999/31/Ce - discariche di rifiuti
Decreto 9 gennaio 2003 Dm 5 febbraio 1998 - esclusione dei pneumaticiricostruibili dall'elenco di rifiuti non pericolosi
Decisione 2003/33/CeDirettiva 1999/31/Ce - criteri e procedure per l'ammissionedei rifiuti nelle discariche
Dpcm 24 dicembre 2002Approvazione del nuovo modello unico di dichiarazioneambientale per l'anno 2003 - Testo vigente
2002
Regolamento 2150/2002/Ce Statistiche sui rifiuti
Decisione 2002/909/CeApprovazione norme italiane sul recupero agevolato deirifiuti pericolosi - Dm 161/2002
Legge Regione Umbria 31 luglio 2002, n. 14
Norme per la gestione integrata dei rifiuti e per
l'approvazione del Piano regionaleLegge 31 luglio 2002, n. 179 Collegato ambientale alla Finanziaria 2002
Decreto MinAmbiente 12 giugno 2002, n. 161Norme tecniche per il recupero agevolato dei rifiutipericolosi ex Dlgs 22/1997
Decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138 Stralcio - articolo 14: definizione di rifiuto - Testo vigente
Decreto-legge 7 marzo 2002, n. 22Disposizioni urgenti per l'utilizzazione del coke da petrolionegli impianti da combustione - Testo vigente
Dm Ambiente 18 settembre 2001, n. 468Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientaledei siti inquinati
2001
Regolamento della Commissione n.2557/2001/CE Allegato V del regolamento n. 259/93/CEE - modifiche
7/25/2019 LG Chimica
14/232
7/25/2019 LG Chimica
15/232
15
RIFIUTI
Riferimento normativo OggettoRegolamento CE 1420/1999 Spedizione rifiuti verso Paesi non appartenenti all'OCSE -
Testo vigente
Legge 133/1999 Proroga MUD
Decreto-legge 119/1999 Proroga MUD
Dpcm 31 marzo 1999 Approvazione nuovo modello unico di dichiarazioneambientale per l'anno 1999
1998
Legge 448/1998 Articoli 31 e 49 - Finanziaria 1999 - Testo vigente
Dm 406/98 Regolamento Albo gestori
Dm 4 agosto 1998, n. 372 Riorganizzazione del Catasto dei rifiuti
Dm 21 luglio 1998, n. 350 Determinazione diritti dovuti a Province ex articolo 31,Dlgs 22/1997
Dm 15 luglio 1998 Statuto Consorzio per riciclaggio rifiuti in polietilene
Dm 15 luglio 1998 Statuto Consorzio olii e grassi vegetali ed animali, esausti
Deliberazione Giunta Regione Veneto 19maggio 1998, n. 1792
Recupero agevolato rifiuti
Dm Ambiente 1 aprile 1998, n. 148 Registri carico/scarico - Testo vigente
Dm Ambiente 1 aprile 1998, n. 145 Formulario trasporto - Testo vigente
Dm Ambiente 11 marzo 1998, n. 141 Smaltimento in discarica - Testo vigente
Dm Ambiente 5 febbraio 1998 Recupero rifiuti non pericolosi - Testo vigente
Decreto 19 novembre 1997, n. 503 Attuazione direttive 89/369/CEE e 89/429/CEE
1997
Dlgs 5 febbraio 1997, n. 22 Cd. 'Decreto Ronchi' - Testo vigente
Dm 8 ottobre 1996 Garanzie fideiussorie - Testo vigente
1994
Direttiva 94/67/CE Incenerimento dei rifiuti pericolosi
Legge 25 gennaio 1994, n. 70 Testo vigente1992
Dlgs 27 gennaio 1992, n. 95Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEErelative alla eliminazione degli olii usati - Testo vigente
1991
Direttiva 91/689/CEE Rifiuti pericolosi - Testo vigente
Direttiva 91/156/CEE
1988
DL 9 settembre 1988, n. 397 convertito, conmodificazioni, nella legge 9 novembre 1988, n.475
Disposizioni urgenti in materia di smaltimento dei rifiutiindustriali - Articolo 9-quinquies - Testo vigente
1975
7/25/2019 LG Chimica
16/232
16
RIFIUTI
Riferimento normativo OggettoDirettiva 75/442/CEE Direttiva del Consiglio relativa ai rifiuti - Testo vigente
7/25/2019 LG Chimica
17/232
17
B.4 IPPC
IPPC
Riferimento normativo OggettoDirettiva 96/61/CEE(recepita dal D.Lvo 372/99)
Decreto legislativo n. 372 del 4 agosto 1999G.U. n. 252 del 26 ottobre 1999
"Attuazione della direttiva 96/61/CE relativa allaprevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento"
2003
Dpr 23 maggio 2003 Approvazione del Piano sanitario nazionale 2003-2005
2002
Decreto 19 novembre 2002 Ippc - istituzione della commissione di esperti ex Dlgs372/1999
Decreto 24 luglio 2002Dlgs 372/1999 Termini per la presentazione delle domande di
autorizzazione integrata ambientale
Legge Regione Marche 24 luglio 2002, n. 10 Misure urgenti in materia di risparmio energetico econtenimento dell'inquinamento luminoso
Decreto 26 aprile 2002modifiche al Dm 23 novembre 2001
Comunicazione 'Ippc' - differimento di termini
Decreto 23 novembre 2001'IPPC'
Comunicazione ex articolo 10, comma 1 del Dlgs372/99 - Testo vigente
2001
Decreto legge 25 settembre 2001, n. 350 Disposizioni urgenti in vista dell'introduzione
dell'euro - articolo 21 - Testo vigenteLegge 18 ottobre 2001, n. 383 Primi interventi per il rilancio dell'economia - articoli
1, 1-bis, 2, 3 e 8 - Testo vigente
Legge 23 marzo 2001, n. 93 Disposizioni in campo ambientale
2000
Decisione 2000/479/CEdirettiva 96/61/CE - IPPC -
Attuazione del Registro europeo emissioni inquinanti
1999
Dlgs 4 agosto 1999, n. 372 Attuazione della direttiva 96/61/CE - IPPC
Decisione 1999/391/CeIPPC - Testo vigente
1996
Direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre1996
Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento -IPPC - Testo vigente
7/25/2019 LG Chimica
18/232
18
C. RICOGNIZIONE DELLA SITUAZIONE DEL SETTORE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTOALLA SPECIFICIT DEL TESSUTO INDUSTRIALE NAZIONALE
C.1 DATI SULLA PRODUZIONE
Le tabelle1 presentate nelle pagine seguenti mostrano il risultato dellattivit di analisie di organizzazione di informazioni, realizzata nellambito dello studio sulla ricognizionedelle imprese produttive italiane, del settore chimico, soggette alla normativa IPPC.
Un primo orientamento di ricerca stato fornito da Federchimica (associazione dicategoria coinvolta ufficialmente nei lavori del GTR_4), affiancato successivamente da altricanali di indagine, utili per lacquisizione di ulteriori indicazioni inerenti la conoscenza dellacomposizione e della tipologia del tessuto del settore chimico industriale nazionale.
Il GTR ha utilizzato, inoltre, i dati comunicati al Ministero dellAmbiente e dellaTutela del Territorio da Regioni e Province al 30 gennaio 2004, inerenti le attivit dellasezione 4 dellAllegato I al D. Lgs 372/99.
Fermo restando che, nel prosieguo dei lavori per la presente relazione tecnica, l'attivitdi analisi verr limitata ai settori i cui BRefs sono al momento definitivi, si sottolinea come,
per lesigenza di comprendere meglio il complesso quadro delle attivit produttive dellinterosettore chimico industriale nazionale, sono state raccolte informazioni anche per tutte quelleattivit al momento non coperte da alcuna documentazione comunitaria.
I dati reperiti sono stati organizzati in una serie di tabelle, stilate seguendopuntualmente la sezione 4, dellAllegato I del D. Lgs 372/99. Dalla loro consultazione siricavano informazioni relative a: sostanze effettivamente prodotte in Italia; numero di unit
produttive che le fabbricano; distribuzione territoriale di tali unit; in alcuni casi, statopossibile risalire anche alle capacit produttive di un singolo impianto. In alcuni casi statoriportato il raffronto con i dati ISTAT, realizzando lassociazione delle singole attivit IPPCcon la classificazione delle imprese secondo il codice ATECO, utilizzato dall'ISTAT perregistrare le aziende secondo le attivit economiche. Si rileva, per, come non sempre stato
possibile identificare biunivocamente tale corrispondenza, per cui, in mancanza di altrielementi, laddove non stato possibile avere dati puntuali, viene comunque riportata unasemplice stima delle unit produttive per ogni tipologia di attivit.
C.2 RIPARTIZIONE STATO-REGIONI
La ripartizione delle competenze ai fini del rilascio dellA.I.A. tra Stato e Regioni, riportata nellart. 77 della Legge Finanziaria 2003, che rimanda allart. 1, comma 1, delD.P.C.M. 10 agosto 1988, n. 377. In particolare, per le attivit dellindustria chimica, laripartizione delle competenze data dalla lettera f), ossia alla nozione di impianto chimicointegrato, che nella sua applicazione pratica nella procedura di V.I.A. ha dato adito ad unalettura non facile della stessa.
1
Si noti che le tabelle sono il risultato di una ricognizione eseguita nellambito del GTR ed hanno ricevuto una verifica soloepisodica e non sistematica da parte di Federchimica.
7/25/2019 LG Chimica
19/232
19
A tal fine, a seguito della ricognizione eseguita dal GTR Settore Chimico, si ritieneopportuno far notare che, pur non volendo prefigurare una decisione finale ancora daassumere, per la semplificazione dei criteri della ripartizione dei ruoli di Autorit Competentitra Stato e Regioni (che potrebbe, ad esempio, essere basata sulla potenzialit dellunit
produttiva), importante che, in uno stesso contesto territoriale, entrambe le AutoritCompetenti (locale e statale) assumano lo stesso riferimento per gli obiettivi di qualitambientale per il suddetto contesto.
7/25/2019 LG Chimica
20/232
20
4.1 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI ORGANICI DI BASE
Categori e di atti vitdell a sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)
NdiUnit
produttive
Local it GestoreCap. compl delle
uni t(kt/yr).
BRef diriferimento
a) Idrocarburi sempliciLineariAnulari Cicloesano 1 Milano ESSO ITALIANA
1 Brindisi 4401 Gela 2451 Priolo 7471 Porto Marghera
POLIMERI EUROPA
490Etilene
1 Porto Torres SYNDIAL 2501 Porto Marghera 2451 Brindisi
POLIMERI EUROPA230
1 Porto Torres SYNDIAL 1251 Sarroch 901 Gela 140
Propilene
1 Priolo 3801 Porto Marghera 201 Ravenna 142Butadiene1 Brindisi
POLIMERI EUROPA
1451 Porto Salvo (VV) I.C.O.A. 0.03Acetilene1 Castelleone (CR) EUROGAS
n-olefine 1 Augusta (SR) SASOL ITALY 220
Insaturi Olefine
Nonilene DATO NON DISPONIBILEn-Paraffine 1 Augusta (SR) SASOL ITALY 420poliolefine interneidrogenate
1 Sarroch (CA) SASOL ITALY 30Saturi
n-paraffine/
deparaffinato 1 Sarroch (CA) SASOL ITALY 500Porto Marghera POLIMERI EUROPA 110Porto Torres SYNDIAL 160Priolo 440
Benzene 6
SarrochPOLIMERI EUROPA
501 Mantova 185Etilbenzene1 Sarroch
POLIMERI EUROPA30
Stirene 1 Mantova POLIMERI EUROPA 610
4.1Impianti chimici per lafabbricazione diprodotti chimiciorganici di base
Aromatici Aromatici
Xileni (miscela)
LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS
(LVOC)
DEFINITIVO(FEB. 2003)
7/25/2019 LG Chimica
21/232
21
Categori e di atti vitdell a sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)
NdiUnit
produttive
Local it GestoreCap. compl delle
uni t(kt/yr).
BRef diriferimento
1 Priolo 70Orto-xilene1 Sarroch
POLIMERI EUROPA90
Meta xilene 1 Sarroch POLIMERI EUROPA 1001 Priolo 200Para-xilene1 Sarroch
POLIMERI EUROPA100
1 Porto Marghera POLIMERI EUROPA 501 Porto Torres SYNDIAL 70Toluene1 Priolo POLIMERI EUROPA 240
Cumene 1 Porto Torres SYNDIAL 4001 Augusta (SR) SASOL ITALY 220Alchilbenzene1 Porto Torres (SS) SASOL ITALY 100
Naftalene 1 Fidenza (PR) CARBICHIMICA
LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS
(LVOC)
DEFINITIVO(FEB. 2003)
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)
NdiUnit
produttive
Local it GestoreCap. compl delle
uni t(kt/yr).
BRef diriferimento
b) Idrocarburiossigenati
Alcoli 1 Augusta (SR) SASOL ITALY 120Etilenglicole DATO NON DISPONIBILE
1 Mantova 300Fenolo
1 Porto TorresPOLIMERI EUROPA
180Sorbitolo(Alcool esaidrico) DATO NON DISPONIBILE
LARGE VOLUMEORGANIC CHEMICALS
(LVOC)
DEFINITIVO(FEB. 2003)
Glicol propilenico Non risulta produzione in ITALIA1,4 Butandiolo DATO NON DISPONIBILE
Alcoli
Nonilfenolo DATO NON DISPONIBILE14 5101 Bologna AGRICO SRL1 Castellana (VA) AGROLINZ
1Solbiate OlonaVA)
BAKELITE ITALIA
1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA
Formaldeide
4.1Impianti chimici per lafabbricazione di prodottichimici organici di base
Aldeidi
Acetaldeide DATO NON DISPONIBILE
7/25/2019 LG Chimica
22/232
22
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)
NdiUnit
produttive
Local it GestoreCap. compl delle
uni t(kt/yr).
BRef diriferimento
1 Mantova POLIMERI EUROPA 150Acetone
1 Porto Torres SYNDIAL 110ChetoniMetilisobutilchetoneAcido aceticoAcidotereftalico(TPA)Acido acrilico
Acidi carbossilici
Acido citricoAnidride ftalica
Anidridi Anidride maleicaEsteri acrilici
EsteriEsteri glicolici
DATI NON DISPONIBILI
Esteri aril-alchilici Esteri di alfaidrossiacidi e alcoli grassi 1 Terranova (LO) SASOL ITALY 0,5
Vinil acetatoAcetato di etileAcetatiButil acetato
DATI NON DISPONIBILI
EteriPerossidiResine
Ossido di propilene DATI NON DISPONIBILI1 Gela 40epossidi
Ossido di etilene1 Priolo
EX-ENICH EM30
7/25/2019 LG Chimica
23/232
23
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanze prodottein I talia (Federchimica)
Ndi Un itproduttive
Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
c) Idrocarburi solforatiAcidi e salisolfonici
Alchil benzil solfonatilineariAlchilfenil etossilati lineari(APEO)
Eterociclici Tiazolo
4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base
Ditiocarbammati Dibutilditiocarbammato
DATI NON DISPONIBILI
LARGE VOLUME ORGANIC CHEMICALS
(LVOC)
DEFINITIVO
(FEB. 2003)
Categori e di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanze prodottein I talia (Federchimica)
Ndi U ni tproduttive
Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
d) Idrocarburi azotatiAmmine alifatiche Etanol ammina Come monoetanolammina-nessun produtto re
Ammine Ammine aromatiche Melammina1 Castellanza (VA)
AGROLINZM ELAMINITALIA
1 Parabiago (MI)
ICAP -SIRACHEMICALS ANDPOLYMERSS.P.A.
Ammidi
Ammidi Acrilammide
(Copolimeriacrilammide/SodioAcrilato) 1 Cisterna di Latina (LT) ONDE ONALCO
ITALIA
Compostinitrosi/nitrati/nitrici/Nitrili Nitrili Acrilonitrile Non c produzione in ITALIACianati
4.1Impianti chimiciper lafabbricazione diprodotti chimiciorganici di base
Isocianati Toluenediisocianato(TDI)
1 Porto Marghera DOW 110
LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS (LVOC)
DEFINITIVO(FEB. 2003)
7/25/2019 LG Chimica
24/232
24
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanze prodotte inItali a (Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocali t Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
e) idrocarburifosforati
Dietil fosforocloroditioato(usato nella prod.di Parathion)
4.1Impianti chimici per lafabbricazione di prodotti
chimici organici di base
Idrocarburi
fosforati Dimetil idrogeno fosforoditioato(usato nella prod. Di Malathion)
DATI NON DISPONIBILI
LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS (LVOC)
DEFINITIVO
(FEB. 2003)
Categori e di attivitdell a sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanzeprodotte in Italia (Federchimica)
Ndi U ni tproduttive
Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
f) Idrocarburialogenati
1,2 Dicloroetano (EDC) DATI NON DISPONIBILI
1 Porto Marghera1 Porto TorresCloruro di vinile (VCM)1 Ravenna
EVC 450
LARGE VOLUME ORGANICCHEMICALS (LVOC)
DEFINITIVO(FEB. 2003)
Cloruro di metile Prodotto e usato come materia prima a Bussi,Azienda Solvay Solexis1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA
Percloroetilene1 S. Giuliano
MilaneseNITROL CHIMICA
1 Bussi SOLVAY SOLEXISCloruro di metilene
1 Rosignano SOLVAY CHIMICA
ITALIA1 Bussi SOLVAY SOLEXIS
Cloroformio1 Rosignano SOLVAY CHIMICA
ITALIAClorobenzene Solo commercializzatoTetraclorometano 1 Bussi SOLVAY SOLEXIS
1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA
4.1Impianti chimici per lafabbricazione diprodotti chimiciorganici di base
Tricloroetilene1 S. Giuliano
MilaneseNITROL CHIMICA
7/25/2019 LG Chimica
25/232
25
Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanze prodotte inItali a (Federchimica)
Ndi U ni tproduttive
Localit GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).
BRef di riferimento
h) Materie plastiche dibase
Unit produttivestimate
243
Compoundstermoplastici
1 SettimoMilanese
POLIMERI EUROPA 40
Stirene 1 Mantova POLIMERI EUROPA 610GPPS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 75HIPS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 100EPS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 35SAN e ABS 1 Mantova POLIMERI EUROPA 75ABS 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 45
1 Ferrara POLIMERI EUROPA 110Politene bassa densit(LDPE) 1 Gela POLIMERI EUROPA 230Politene bassa densit(LDPE) ed EVA
1 Ragusa POLIMERI EUROPA 170
Politene alta densit (HDPE)Politene bassa densit e lineare(LLDPE)
1 Brindisi POLIMERI EUROPA 500
1 Porto Torres SYNDIAL 140
Politene alta densit (HDPE)1 Rosignano
SOLVAYPOLYOLEFINS
EUROPE
Materialitermoplastici
Politene bassa densit e lineare(LLDPE)
1 Priolo POLIMERI EUROPA 200
4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base
Polimeri
POLYMERSKICK-OFF MEETING
(DICEMBRE 2003)
7/25/2019 LG Chimica
26/232
26
Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco delle sostanze prodotte in I talia(Federchimica)
NdiUnit
produttive
Localit GestoreCap. compldelle uni t(kt/yr).
BRef di riferimento
Gomme stirene-butadiene (SBR) 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 120Gomme polibutadiene(BR)
1 Ravenna POLIMERI EUROPA 80
Elastomeri sinteticiinsaturi
Gomme termoplastiche (SBS,SIS) 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 90Lattici 1 Ravenna POLIMERI EUROPA 60
Elastomeri sintetici construttura prevalentementesatura
Gomme etilene-propilene (EPR) 1 Ferrara POLIMERI EUROPA 85
i) Gomme sintetiche
Elastomeri speciali Gomme nitriliche(NBR)
1 Porto Torres SYNDIAL 33
POLYMERSKICK-OFFMEETING
(DICEMBRE 2003)
Poliammidiche Nylon 6Nylon 6,6
Poliesteri PolietilentereftalatoDATI NON DISPONIBILI
Acriliche(almeno 85% diacrilonitrile)
Poliacriliche
Modacriliche (35 85% diacrilonitrile)
Polipropileniche
DATI NON DISPONIBILI
Fibre sintetiche
Fibre cellulosiche Nitrocellulosa e celluloide DATI NON DISPONIBILIAcetato di cellulosa 1 Verbania (VB) ACETATI S.P.A
Esteri misti della cellulosaEteri della cellulosaCellulosa rigenerata
4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base
Fibre a base di cellulosa
Carbossimetilcellulosa
DATI NON DISPONIBILI
7/25/2019 LG Chimica
27/232
27
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dell esostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
Ndi U ni tProduttive
Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
Unit Produttivestimate
35
1 Garbagnate Milanese
1 Filago BG BAYER S.P.A.
Pogliano Milanese MILomagna LCTorinoArluno MI
CLARIANT(ITALIA) S.P.A.
S. Martino di Trecate NO EIGENMANN &VERONELLI S.P.A
Coloranti acidi
Pigmenti organici Localit S. PalombaPomezia RM
CHIMEC S.P.A
ORGANIC FINECHEMICALS (OFC)
Kick-off Meeting(MAG. 2003)
Casale Monferrato ALVittoria di Gualtieri RE
GUIDO TAZZETTI &C. S.P.A
Albizzate VA LAMBERTI S.P.A.Caronno Pertusella VALivorno
RHODIA ITALIAS.P.A.
Concorezzo MI VARIATI & C. S.P.A
Sovigliana Vinci (Fi) COLOROBBIA ITALIAS.P .A.Altopascio (Lu) COVER S.R.L.Fisciano ( SA) ESMALGLASS S.P .ACasinalbo (Mo) FERRO ITALIA S.P .A.Montebonello Pavullo (MO) INCO INDUSTR IA COLORI
S.R.L.Filago (BG) PEMCO EMAILS S.R.L.Rimini SICER S.R.L.
4.1Impianti chimici perla fabbricazione di
prodotti chimiciorganici di base
j) Sostanzecolorantie pigmenti
Pigmenti inorganici
Roteglia (RE) Smalticeram Spa
LARGE VOLUMEINORGA NIC CHEMICALS
SOLID & OTHERS(LVIC)
Kick-off Meeting(LUG .2003)
SPECIALITYINORGA NICCHEMICALS
(SIC)Kick-off Meeting
(SET.2003)
7/25/2019 LG Chimica
28/232
28
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dell esostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
Ndi U ni tProduttive
Locali t GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
Reggiolo RE CERDEC CERAMICSITALIA S.P.A.
Localit CanforaFisciano SA
ESMALGLASS S.P.A.
Latina LT
Strada Provinciale 15920060 Robbiano di Mediglia MIMAPEI S.P.A.
Verona VRS.I.O.F. S.P.A.SOC.IT.PER L'OSSIDODEL FERRO
Torriana RN TORRIANA S.R.L.Sovigliana Vinci (Fi) COLOROBBIA ITALIA
S.P .A.Follonica (GR) TIOXIDE EUROPE S.R.LLa Spezia PENOX ITALIA S.R.LTorino ROCKWOOD ITALIA SPA
Coloranti e smalti per ceramica,pigmenti inorganici e ossidi,metallici
Bozzolo Formigaro (AL) SIOF SPA
7/25/2019 LG Chimica
29/232
29
Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
N diUnit
ProduttiveLocalit Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
Unit Produttivestimate
183
1 Terranova (LO) SASOL ITALY 451 Vaiano Cremasco (CR) A.CHI.TEX. SRLk) Tensioattivi e
agenti di superficie
1
Castiglione delle Siviere
(MN)
HUNTSMANSURFACESCIENCES ITALIASRL
1 Cornaredo (MI) AUSILIARITESSILI SRL
1 Brunello (VA) C.B.M. SRL1 Grassobbio (BG) E.R.C.A SPA 1 Limbiate (MI) DALTON SPA
1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA
1 Levate (BG) SABO SPA 1 Palazzolo Milanese (MI) CLARIANT ITALIA
ORGANIC FINE CHEMICALS(OFC)
Kick-off Meeting(MAG. 2003)
Anionici
1 Milano
SO.IT.EMSOCIETITALIANAEMULSIONANTI
1 Brunello (VA) C.B.M. SRL1 Grassobbio (BG) E.R.C.A SPA
1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA
1 Levate (BG) SABO
SPA
1 Palazzolo Milanese (MI) CLARIANT ITALIA
Cationici
1 Milano
SO.IT.EMSOCIETITALIANAEMULSIONANTI
4.1Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciorganici di base
Tensioattivi
Anfoteri
1Castiglione delle Siviere(MN)
HUNTSMANSURFACESCIENCES ITALIASRL
7/25/2019 LG Chimica
30/232
30
Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
N diUnit
ProduttiveLocalit Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
1 Terranova (LO) SASOL ITALY 16
1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA
1 Levate (BG) SABO SPA 1 Brunello (VA) C.B.M. SRL1 Grassobbio (BG) E.R.C.A SPA 1 Limbiate (MI) DALTON SPA 1 Terranova (LO) SASOL ITALY 100
1 S.Pietro Mosezzo (NO) PROCHIMICANOVARESE SPA 1 Levate (BG) SABO SPA 1 Palazzolo Milanese (MI) CLARIANT ITALIA
Non ionici
1 Milano
SO.IT.EMSOCIETITALIANAEMULSIONANTI
1 Milano BAYER SPA
1 Poncarale (BS) BETTARIDETERGENTI SRL
1 Cariano di Granarolo Emilia(BO)
C.A.M.P.I. SRL
1 Prato (FI) CHEMIA1 Azzano S. Paolo (BG) CHT ITALIA SRL
1 RomaCOLGATEPALMOLIVEITALIA
Formulazionidetergenti
1 Confidenza (PV) DEOFLOR
1
Anzano del Parco (CO) NTD SRLNALCO
TECNOLOGIEDIVERSIFICATE
1 Milano ESSO ITALIA1 Milano TOTAL ITALIA1 Correggio (RE) FIRMA SRL
1 Solaro (MI) GENERALDETERGENTS
1 Milano HENKEL SPA1 Seregno (MI) ITALSILVA SPA1 Trezzo sullAdda (MI) OFFCINE RPC SRL
7/25/2019 LG Chimica
31/232
31
Categorie di attivit della sezione 4Allegato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
N diUnit
ProduttiveLocalit Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
1 Borghetto Borbera (AL) SUTTERFINANZIARIA SPA
1 Concesio (BS) TENSIOCHIMICAINDUSTRIALE SPA
1 Milano LEVER FABERGEITALIA SRL
7/25/2019 LG Chimica
32/232
32
4.2 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI INORGANICI DI BASE
Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con lelenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveProcesso
Localit GestoreCap. compldelle unit(kt/yr).
BRef diriferimento
Unit Produttive stimate
1 Ferrara
HYDRO AGRI
ITALIA S.P .A 100
1 TerniHYDRO AGRIITALIA S.P .A
100Ammoniaca
LARGE VOLUMEINORGA NIC CHEMICALS
(LVIC)DRAFT
(MAG. 2003)
1 Hg Volterra (PI) ALTAIR CHIMICA 271 Hg Bussi (PE) SOLVAY SOLEXIS 801 Hg Torviscosa CAFFARO 691 M Assemini (CA) EX-ENICH EM 1701 Hg Porto Marghera EX-ENICHE M 2001 Hg Priolo EX-ENICH EM 1901 Hg Picinisco EREDI ZARELLI 61 Hg Rosignano (LI) SOLVAY 125
Cloro
1 Hg Pieve vergonte TESSENDERLO 40
REFERENCE DOCUMENTON BEST AVAILABLE
TECHNIQUES IN CHLOR-ALKALI ANIFACTURING
INDUSTRY DEFINITIVO(DIC. 2001)
Acido cloridrico gas DATI NON DISPONIBILI1 Spinetta SOLVAY SOLEXIS
Fluoro
Acido fluoridrico gasOssidi di carbonioOssidi di azotoIdrogenoBiossido di zolfo
4.2Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciinorganici di base
a) Gas, quali:
AmmoniacaCloro o cloruro di idrogenoFluoro o fluoruro di idrogenoOssidi di carbonioComposti di zolfoOssidi di azotoIdrogenoBiossido di zolfoBicloruro di carbonile
Bicloruro di carbonile
DATI NON DISPONIBILI
7/25/2019 LG Chimica
33/232
33
Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in I tali a
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocal it Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef di r iferimento
Unit Produttive stimate
1 Milano LUIGI STOPPANI SPAAcido cromico
1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA
Acido fluoridrico 1 Marghera SOLVAY SOLEXIS
LARGE VOLUME INORG ANIC CHEMICAL
(LVIC)DRAFT
(MAG. 2003)1 Spinetta SOLVAY SOLEXIS1 Marghera SOLVAY SOLEXISAcido cloridrico1 Bussi SOLVAY SOLEXIS
Acido fosforico DATI NON DISPONIBILI1 CAFFARO
Acido nitrico1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA1 Follonica (GR) NUOVA SOLMINE1 Marcianise (CE) PROCHIN ITALIA1 Ospiate di Bollate
(MI)RHODIA ITALIAAcido solforico
1 Serravalle Scrivia(AL)
SO.RI.S SPA
LARGE VOLUME INORG ANIC CHEMICALS
(LVIC)
DRAFT(MAG. 2003)
4.2Impianti chimici per lafabbricazione di prodottichimici inorganici dibase
b) Acidi, quali:
Acido cromico
Acido fluoridricoAcido fosforicoAcido nitricoAcido cloridricoAcido solforicoOleum e acidi solforati
Oleum e acidi solforati DATI NON DISPONIBILI
7/25/2019 LG Chimica
34/232
34
Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
NdiUnit
produttive
Local it GestoreCap. compldelle unit
(kt/yr).
RRef di r iferimento
Unit ProduttivestimateZeoliti 1 Crotone (KR) SASOL ITALY 100
1 Torino GUIDO TAZZETTI& C.Idrossido di ammonio
1 Ferrara HYDRO AGRI ITALIA
Idrossido di potassio DATI NON DISPONIBILI SYNDIAL S.P .A
1 CAFFARO 1 SASOL ITALY1 SOLVAY CHIMICA
ITALIA1 SOLVAY SOLEXIS
4.2Impianti chimici per lafabbricazione di prodottichimici inorganici dibase
c) Basi, quali:
Idrossido di ammonioIdrossido di potassioIdrossido di sodio
Idrossido di sodio
1 SYNDIAL
REFERENCE DOCUMENT ONBEST AVAILABLE
TECHNIQUES IN CHLOR-ALKALI MANUFACTURING
INDUSTRY
DEFINITIVO(DIC. 2001)
7/25/2019 LG Chimica
35/232
35
Categori e di atti vitdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dell esostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocalit Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef di ri ferimento
Unit Produttive stimateCloruro di calcio
Ipoclorito di sodioIpoclorito di calcioClorato di potassioClorato di sodioPerclorato di sodioCarbonato di potassio
DATI NON DISPONIBILI
Carbonato di sodioRosignano SOLAVAY CHIMICA
ITALIA
1 Marcianise (CE) PROCHIN
Perborato di sodio
LARGE VOLUME INORG ANICCHEMICALS-SOLID & OTHERS
(LVIC-S)Kick-off Meeting
(LUG . 2003)
Nitrati di ammonio, argento,calcio, potassio, sodioTripolifosfato
4.2Impianti chimici perla fabbricazione diprodotti chimiciinorganici di base
d)Salii, quali:
Clorato di potassioCarbonato di potassioCarbonato di sodioPerboratoNitrato dargento
GRUPPO TECNICORISTRETTO 4
PPrroodduuzziioonneessuu
ssccaallaaiinndduussttrriiaallee
mmeeddiiaannttee
ttrraassffoorrmmaazziioonnee
cchhiimmiiccaaddeelllleessoossttaannzzee
ooddeeiiggrruuppppiiddii
ssoossttaannzzeeddiiccuuiiaaii
ppuunnttiiddaa44..11aa44..66
Solfammati
DATI NON DISPONIBILI
7/25/2019 LG Chimica
36/232
36
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocalit Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef di r iferimento
Unit Produttive stimate 95Carburo di calcio Solo commercializzazione
Silicio Solo commercializzazioneCarburo di silicio DATI NON DISPONIBILIBiossido di titanio 1 Scarlino TIOXIDE 80Nero fumo DATI NON DISPONIBILI
LARGE VOLUME INORG ANIC
CHEMICALS-SOLID & OTHERS(LVIC-S)
Kick-off Meeting(LUG . 2003)
4.2Impianti chimici per lafabbricazione diprodotti chimiciinorganici di base
e) Metalloidi,ossidi metallici
o altri compostiinorganici, qualicarburo dicalcio, silicio,carburo disilicio.
Acqua ossigenata 1SOLVAYCHIMICA
ITALIA
7/25/2019 LG Chimica
37/232
37
4.3 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI FERTILIZZANTI A BASEDI FOSFORO, AZOTO E POTASSIO (FERTILIZZANTI SEMPLICI O COMPOSTI)
Categor ie di attivi tdella sezione 4Al legato I del D.L gs. 372/99
Conf ront o con l elenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocal it Gestore
Cap. compldelle unit(kt/yr).
BRef di ri ferimento
Unit Produttive stimate 53
1 FerraraHYDRO AGRI ITALIAS.P .A
357,92
1 Porto Marghera SYNDIAL SPA 365,4
Prov di CRTIMAC ITALIAS.P.A.
Prov di BO KEMIRA AGRO OY
Prov di FI FERTILIZZANTISPA
Prov di CH VALAGRO S.P.A.
Prov di CH FINDI SPA
Prov di CB SACOM SPA
Prov RANORSK HYDRO AGRIITALIA
Prov MI ATONA ITALIA S.R.L.
Prov VEMARCHI INDUST RIALES.P.A.
Prov VABAKELITE ITALIAS.P.A.
4.3Impianti chimici per la fabbricazione difertilizzanti a base di fosforo, azoto epotassio (ferti lizzanti semplici o composti )
Prov TRNUOVA TERNIINDUSTRI E CHIMICHES.P.A.
LARGE VOLUME INORGA NIC CHEMICALS (LVIC)
DRAFT(MAG. 2003)
7/25/2019 LG Chimica
38/232
38
4.4 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DI BASE FITOSANITARI E DI BIOCIDI
Categor ie di attivi tdella sezione 4Al legato I del D.L gs. 372/99
Conf ront o con l elenco dellesostanze prodotte in I talia
(Federchimica)
NdiUnit
produttive
Local it GestoteCap. compl.delle unit(kt/yr)
BRef di r iferimento
Unit Produttive stimate 431 Torviscosa (UD) 7,931 Brescia
CAFFARO SPA
Prov. di TOMEDINAS DICARDONAGABRIELLA
Prov. di MII.PI.CI. INDUSTR IAPRODOTTI CHIMICIS.P .A.
Prov. di PV OXON ITALIA S.P .A.Prov. di BS FINCHIMICA S.P.AProv. di BG DIACHEM S.P.A.
Prov. di BGDOW AGROSCIENCESBV
4.4Impianti chimici per la fabbricazione diprodotti di base fi tosanit ari e di biocidi
Prov. di LO SIPCAM S.P.A.Adria (RO) ISAGRO COPPER SRL
1 Prov VA BAKELIE ITALIA SPA
ORGANIC FINE CHEMICALS(OFC)
KICK-OFFMEETING
(MAG. 2003)
7/25/2019 LG Chimica
39/232
39
4.5 IMPIANTI CHE UTILIZZANO UN PROCEDIMENTO CHIMICO O BIOLOGICO PER LA FABBRICAIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE.
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in Ital ia
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocali t Gestore
Cap. compl.delle uni t
(kt/yr)BRef di ri ferimento
Unit Produttive stimate 153
Sermoneta (LT)BRISTOL -M YERSSQUIBB S.R.L. 1820 t/a
BG FARCHEMIA SRL 6188 t/aSettimo Torinese
(TO)ANTIBIOTICOS S.P.A 1012,7 t/a
VC SICOR S.P.A.NO PROCOS SPACN AVENTIS BULK SPA
ALPRODOTTI CHIMICI PERALIMENTARI S.P.A.
140 t/a
VAHONEYWELL P.F.C.S.R.L.
VA
CLARIANT LIFESCIENCEMOLECULESITALIA S.P.A.
VAINDUSTRIALECHIMICA SRL
VA PRO.BIO.SINT. SRLCO S.A.L.A.R.S. S.P.A.
MI
INDUSTRIACHIMICAMILANESE SPA
MI EUTICALS SPA
MIYULE CATTO COPLC
VADINAMITEDIPHARMA SPA
285 t/a
MI ASTRAZENECA SPA
4.5Impianti che utilizzano unprocedimento chimico o biologico per
la fabbricazione di prodottifarmaceutici di base.
MI ALCHYMARS SPA
ORGANIC FINE CHEMICALS(OFC)
KICK-OFFMEETING
(MAG. 2003)
7/25/2019 LG Chimica
40/232
40
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in Ital ia
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocali t Gestore
Cap. compl.delle uni t
(kt/yr)BRef di ri ferimento
Campoverde(LT)
RECORDATI SPA 1,5*107
kg/anno
MIBRACCO IMAGINGS.P.A.
1159 t/a
MI STEROID SPA
MIPROTEXINTERN ATIONA L
MILABORATORI M AGS.P.A.
MILABORATORIALCHEMIA S.R.L.
MI BRACCO S.P.A. 328 t/a
MIEDMOND PHARMAS.R.L.
MI
LABORATORIOCHIMICOINTERN AZION ALES.P.A.
Localit Fontanadel Ceraso (FR)
ACSDOBFAR S.P .A. 271,14 t/a
BGFLAMMA SPA 340352
kg/anno
BGBOEHRINGERINGEL HEIM
LC CLARIANT
LC
HONEYWELLPHARMACEUTICALSFINE CHEMICALS S.R.L.
LO LUSOCHIMICA S.P.A.LO PROCHISA SPALO SIFAVITOR SPAPV EUTICAL SPA
PV SOLCHEM ITALIANAS.P.A.
PV FARMABIOS S.P.A.
7/25/2019 LG Chimica
41/232
41
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Confr onto con l elenco dellesostanze prodotte in Ital ia
(Federchimica)
NdiUnit
produttiveLocali t Gestore
Cap. compl.delle uni t
(kt/yr)BRef di ri ferimento
PRL. MOLTENI SOCIETA'DI ESERCIZIO S.P.A .
PD CHIESI FARMACEUTICAS.P.A.
UD FIDIA FARMACEUTICIS.P.A.
PI DIPHARMA S.P.A.
PI L. MOLTENI & C DEI
F.LLI ALITTI SOCIETA DIESERCIZIO S.P.A.
PG LABORATORIBALDACCI S.P .A.
FR LABORATORI GUIDOTTIS.P.A.
FR STERLING S.N.I.F.F.ITALIA S.P.A.
CB ACSDOBFAR S.P .ACE ITALFARMACO SPAVI 340 t/a
CB
F.I.S. - FABBRICAITALIANASINTETICI S.P.A.
350 t/a
BR DSM
VCINDUSTRI AFARMACEUTICASERONO S.P.A.
Garessio (CN) AVENTIS BULK SPA 301000kg/anno
TN SANDOZ INDUSTR IALPRODUCTS S.P.A
716 t/a
7/25/2019 LG Chimica
42/232
42
4.6 IMPIANTI CHIMICI PER LA FABBRICAZIONE DI ESPLOSIVI
Categor ie di attivi tdella sezione 4All egato I del D.Lgs. 372/99
Conf ront o con l elenco dellesostanze prodotte i n I tali a
(Federchimica)
NdiUnit
produttive
L ocal it GestoreCap. compl.delle unit
(kt/yr)
BRef di ri ferimento
Unit Produttive stimate 24
LCFIOCCHIM UNIZIONIS.P .A
RMSIMMEL DIFESAS.P.A
RMFIAT AVIOS.P.A.
4.6Impianti chimici per la fabbricazione diesplosivi
FRCOCCIAPIROTECNICA
ORGANIC FINE CHEMICALS (OFC)KICK-OFF MEETING
(MAG. 2003)
7/25/2019 LG Chimica
43/232
43
7/25/2019 LG Chimica
44/232
44
D. DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE, DEGLI EVENTUALISOTTOPROCESSI E DEGLI IMPIANTI PER I QUALI SONO ANALIZZATE LEMIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI
La documentazione di riferimento comunitaria consolidata inerente il settorechimico affronta solo alcuni dei principali segmenti produttivi ad essa relativi.
In particolare, il documento "Reference Document on Best Available Techniquesin Common Waste Water and Waste Treatment/Management in the Chemical Sector(Febbraio 2003), descrive i sistemi di trattamento e gestione di acque e gas di scarico
provenienti da uninstallazione chimica, dove le tecniche identificate come miglioritecniche disponibili (BAT), risultano indipendenti sia dal particolare processo/i di
produzione che dal tipo e dalla dimensione dellindustria chimica.
Nel Reference Document on Best Available Techniques in the Chlor-AlkaliManufacturing industry, in adozione dal dicembre 2001, viene descritta lindustria cheproduce cloro (Cl2) e alcali, idrossido di sodio (NaOH) o idrossido di potassio (KOH),attraverso lelettrolisi di una soluzione salina (salamoia).
Il Reference Document on Best Available Techniques in the Large VolumeOrganic Chemical Industry(Febbraio 2003) contiene indicazioni molto dettagliate susette processi, scelti come rappresentativi dellintero settore industriale dei prodottichimici organici in quantit rilevanti, quali:
Olefine leggere dal processo di crackingBenzene/Toluene/Aromatici dello xylene (BTX)
Ossidi di etilene & Etilen GlicoleFormaldeideAcrilonitrileDiisocianato di toluene1-2 Dicloroetano (EDC) e Cloruro di Vinile Monomero (VCM)
Tali processi sono stati selezionati in base alla maggior rilevanza industriale, allenotevoli problematiche ambientali ad essi relativi, ed al un numero di siti presenti incampo europeo.
D.1 IMPIANTO CLORO-SODA
D.1.1 Descrizione dei processi di produzione
Celle a mercurio
Le celle a mercurio sono costituite da un catodo di mercurio presente in forma difilm sottile, mentre lanodo, che sino alla fine degli anni 60 era di grafite, attualmenteviene realizzato in titanio rivestito con ossidi di titanio e rutenio e presenta una maggior
durata e una migliore resa energetica.Durante il processo, il sodio che si libera al catodo va a costituire lamalgama dimercurio che viene inviato ad un successivo decompositore, dove, in presenza di grafite
7/25/2019 LG Chimica
45/232
45
attivata con ossidi metallici, ha luogo la reazione dellamalgama con acqua, econseguente formazione di NaOH e H2. Il mercurio cos separato dal sodio vienericiclato. Le temperature di lavoro sono di circa 70-80 C per la prima cella e 90-130C
per il decompositore. Il processo a mercurio ha il vantaggio rispetto agli altri di produrre
cloro gassoso con basso tenore di ossigeno e una soluzione caustica al 50%, ma presentacomunque lo svantaggio di causare inquinamento da mercurio.La reazione nella cella di elettrolisi :
2 Na+ + 2Cl- + 2 Hg 2 Na-Hg + Cl2(g)
Quella che ha luogo nel decompositore :
2 Na-Hg + 2 H2O 2 Na+ + 2 OH- + H2(g) + 2 Hg
Celle a diaframma
Le celle a diaframma sono state impiegate in qualit di primo processo diproduzione di cloro e soda, e attualmente costituiscono il sistema pi utilizzato nel NordAmerica.
Differiscono dalle celle a mercurio e a membrana perch il processo avviene inuna sola cella e leffluente contiene sia cloro che soda. Un diaframma realizzato inasbesto viene impiegato per separare il cloro prodotto allanodo e lidrogeno e la sodacaustica prodotti al catodo. La temperatura di lavoro di circa 80-99 C. La soluzione disoda che viene prodotta contiene anche cloruro di sodio e viene successivamente
concentrata per evaporazione. Gli anodi di grafite, utilizzati in precedenza, sono statisostituiti da anodi metallici per evitare il danneggiamento del diaframma da parte delle
particelle di grafite, mentre i diaframmi vengono realizzati con un materiale compositocostituito per il 75% di asbesto ed il 25% da un polimero fibroso a base difluorocarbonio ad elevata resistenza. I diaframmi di questo tipo sono molto pi stabili ecaratterizzati da maggior durata.
I vantaggi principali delle celle a diaframma sono:
operano a voltaggio pi basso rispetto a quelle a mercurionon richiedono un elevato grado di purezza della salamoia impiegata.
Presentano per linconveniente, dal punto di vista ambientale, di rilasciareasbesto.
Negli anni pi recenti sono stati prodotti diaframmi privi di asbesto a base diPTFE (politetrafluoroetilene) che di recente sono stati posti in uso presso qualchecompagnia americana.
Celle a membrana
Le celle a membrana costituiscono allo stato attuale la migliore tecnologia dalpunto di vista della salvaguardia ambientale. Le membrane utilizzate sono a scambioionico e sono state sviluppate agli inizi degli anni 70 dalla DuPont. La loro
7/25/2019 LG Chimica
46/232
46
applicazione si talmente vantaggiosa che i nuovi impianti di cloro-soda vengonorealizzati esclusivamente con questo tipo di celle.
La separazione dei due prodotti viene effettuata in modo molto efficacemediante una membrana a pi strati costituita da polimeri perfluorurati con gruppi
sostituiti carbossilici in posizione adiacente al catodo e gruppi solforici in prossimitdellanodo. La resistenza meccanica viene data alla membrana da fibre PTFE. Talestruttura consente la separazione selettiva del cloro e della soda prodotti. La membrana
pu scambiare i cationi, ma non gli anioni, permettendo agli ioni Na+ di migrare dalcomparto anodico a quello catodico, mantenendo, con tale flusso, l'elettroneutralit (lamigrazione degli OH- in verso opposto manterrebbe l'elettroneutralit, ma reagirebberocon Cl2). La soluzione salina concentrata fluisce verso il comparto anodico dove gli ionicloruro sono ossidati a cloro gassoso. Gli ioni sodio migrano attraverso la membrana alcompartimento catodico, che contiene la soluzione di soda caustica. Lacquademineralizzata aggiunta al catodo viene idrolizzata, liberando idrogeno gassoso e ioniidrossido; questi ultimi reagiscono con gli ioni sodio, formando la soda caustica. La
concentrazione della soda viene, in genere, portata al 32-35% facendo ricircolare lasoluzione prima di scaricarla dalla cella. Qualora fosse necessario raggiungere unaconcentrazione di soda del 50%, la soluzione caustica prodotta viene concentrata perevaporazione. La membrana previene la migrazione degli ioni cloruro dallanodo alcatodo; di conseguenza, la soluzione di soda prodotta allanodo non contiene il sale,come invece accade nel processo con cella a diaframma.
Il catodo in genere costituito da acciaio inossidabile o nichel, spesso ricopertocon un catalizzatore, aumentando cos la stabilit, la superficie di contatto e riducendo ilvoltaggio. In genere come catalizzatori si usano Ni-S, Ni-Al e miscele di Ni-Nio.Lanodo in genere metallico.
I principali vantaggi delle celle a membrana sono la produzione di soda ad
elevata purezza, limpiego di ridotte quantit di energia elettrica e il ridotto impattoambientale, in quanto non si ha impiego di materiali pericolosi quali mercurio o asbesto.Gli svantaggi sono invece la produzione di soluzioni caustiche che necessitano peralcuni impieghi di essere concentrate e la produzione di cloro con impurezze diossigeno che debbono essere rimosse.
7/25/2019 LG Chimica
47/232
47
Figura 1. Schema semplificato delle celle di elettrolisi di cloro.
Processi ausiliari
I processi ausiliari sono:
produzione e stoccaggio della salamoiadepurazione della salamoiastoccaggio e lavorazione della sodastoccaggio e lavorazione del clorostoccaggio e lavorazione dellidrogeno
D.2 PRODOTTI CHIMICI ORGANICI IN QUANTIT RILEVANTE
La direttiva IPPC non adotta la denominazione Prodotti Chimici Organici inquantit rilevanti, e perci non offre alcun riferimento su tale definizione.Linterpretazione del Technical Working Group, tuttavia, quella secondo la qualequesta designazione racchiude le attivit dalla (a) alla (g), della sezione 4.1dellAllegato I della Direttiva 96/61/CE, con capacit produttiva superiore a 100kt/anno.
In Europa esistono numerose applicazioni nel settore che corrispondono a talerequisito. Non stato possibile effettuare uno scambio di informazioni dettagliate sututti i processi relativi ai prodotti chimici organici in quantit rilevanti, poich il loro
campo di azione notevolmente ampio.La documentazione europea disponibile per il settore Prodotti Chimici
Organici in quantit rilevanti, ovvero, Reference Document on Best Available
7/25/2019 LG Chimica
48/232
48
Techniques in the Large Volume Organic Chemical Industry (BREFs, Febbraio2002),contiene, nei capitoli iniziali, informazioni di tipo generico, relativamente alle unit di
processo, unit funzionali ed alle apparecchiature, dei complessi industriali in questione,con brevi descrizioni dei principali processi in essi adottati. Inoltre, vengono identificati
i sistemi considerati come migliori tecniche disponibili (BAT), per lintero settoredella chimica organica. I capitoli successivi contengono indicazioni molto dettagliate susette processi, scelti come rappresentativi dellintero settore industriale in questione,mostrando quindi lapplicazione delle BAT presentate nei capitoli precedenti. Tali
processi, schematizzati in tabella 1, sono stati selezionati in base alla maggior rilevanzaindustriale, alle notevoli problematiche ambientali ad essi relativi, ed al un numero disiti presenti in campo europeo
Sottogruppo Processo rappresentativo
Olefine leggere Olefine leggere dal processo di cracking
Aromatici Benzene/Toluene/Aromatici dello xylene (BTX)Composti ossigenati Ossidi di etilene & Etilen Glicole
Formaldeide
Composti azotati AcrilonitrileDiisocianato di toluene
Composti alogenati 1-2 Dicloroetano (EDC) e Cloruro di Vinile Monomero (VCM)
Tabella 1. Processi rappresentativi del settore dei prodotti chimici organici in quantit rilevante.
Informazioni preziose sui processi relativi ai prodotti chimici organici inquantit rilevante si possono ritrovare in altri BREF.
Particolarmente importanti sono i BREF orizzontali:Gestione/Trattamento comuni delle acque reflue/dei gas di scarico nel settore chimico.Sistemi di stoccaggio e di raffreddamento industrialee BREF verticali per processi ad essi relativi (vedi Grandi Impianti di Combustione).
D.2.1 Olef ine leggere
Il settore delle olefine leggere viene rappresentato dal processo di cracking. Ladomanda mondiale per le olefine leggere (etilene, propilene, butene, e butadiene) pialta rispetto agli altri prodotti chimici, ma, a causa della loro alta reattivit, si ritrovanosolo a concentrazioni molto basse nel petrolio greggio. Perci necessario rompere gliidrocarburi saturi trasformandoli in idrocarburi insaturi attraverso o processo di crackingcatalitico a grande scala o di cracking con vapore dacqua.
Informazioni generali
Le olefine leggere sono un gruppo di sostanze molto importanti per lindustriachimica e sono la materia prima principale per molti materiali plastici, polimerici e fibreartificiali. Derivati di olefine si ritrovano nel settore dellabbigliamento, in tessuti
lavorati artigianalmente, in tappeti, in utensili da cucina, componenti per veicoli,aeroplani, computer, vernici, solventi, cosmetici e prodotti farmaceutici.
7/25/2019 LG Chimica
49/232
49
Letilene un composto di partenza molto importante per il settore chimicoorganico. In figura 2 si schematizza il suo campo di derivati. Pi del 50% delletilene utilizzati nella produzione di polietilene, ma anche particolarmente importante nella
produzione di polistirene (attraverso etilbenzene e stirene), glicole (attraverso ossido di
etilene), acetato di vinile (attraverso acetaldeide e acido acetico) e PVC (attraverso 1-2dicloroetano e vinilcloruro).Pi del 50% del propilene viene impiegato per produrre polipropilene. Altri
importanti prodotti comprendono esteri acrilici (attraverso acido acrilico), fenolo eacetone (attraverso isopropilbenzene), fibre di acrilonitrile, butanolo e etilesanolo(attraverso aldeide butirrica) e glicole (attraverso ossido di propilene).
Circa il 47% di butadiene viene usato per produrre gomme stirene/butadiene elattice. Un ulteriore 27% viene adottato per produrre gomma polibutadienica, meglionota come EPDM (etilen-propilen-diene monomero), che si ottiene attraverso 1,4esadiene. Inoltre viene utilizzato per ottenere adiponitrile, precursore per la formazionedel nylon.
Figura 2. Impieghi delletilene.
7/25/2019 LG Chimica
50/232
50
D.2.2 Composti Aromatici
Informazioni generali
Il termine aromatici viene usato per indicare composti come benzene, toluene,miscele di xilene, o- xilene, m- xilene, p- xilene (comunemente noti come BTX). Essiderivano da tre principali materie prime: prodotti di reforming di raffineria, benzina di
pirolisi da cracking a vapore (pygas) e benzolo dal trattamento industriale di catrameminerale. I processi che forniscono materie prime per gli impianti che produconocomposti aromatici non sono selettivi e danno origine ad una miscela che deve essereseparata e purificata, per passare alla vendita sul mercato. Tuttavia, i percorsi della
produzione degli aromatici spesso comprendono alcuni passaggi per il miglioramentodei prodotti secondo le esigenze del mercato (ad es. benzene e/o xilene dal toluene, p-xilene da miscele di xilene). Le unit di produzione degli aromatici si possono collocare
fisicamente sia in raffinerie sia in complessi di tipo petrolchimico, per via dello strettolegame con entrambe le attivit.
Lottenimento di BTX, come coprodotti da impianti di cokeria, nella produzionedi acciaio rappresentato da piccola capacit produttiva ed trattato nel BREF Iron &Steel nellambito del Recupero di olio leggero dai gas di cokeria.
D.2.3 Ossido di eti lene ed eti len gl icole
Sebbene ossido di etilene (EO) ed etilenglicole (EG) possano essere sintetizzati
separatamente, quasi tutti gli stabilimenti europei forniscono una miscela di tali prodottiin impianti di tipo integrato. Ai fini della trattazione che segue logico quindi associarequesti due tipi di prodotti.
Informazioni generali
Lossido di etilene un intermedio chimico chiave per la lavorazione di prodottimolto importanti. La maggior parte dellossido di etilene viene convertito in glicole,detergenti etossilati, etanolammine, glicol etere (figura 3). Una piccola parte dellossidodi etilene prodotto viene impiegata direttamente come agente sterilizzante e comereagente suffumicante (disinfettante degli ambienti).
7/25/2019 LG Chimica
51/232
51
Figura 3.Derivati dellossido di etilene.
D.2.4 Formaldeide
Informazioni generali
A. Propriet
La formaldeide si ritrova naturalmente ed un intermedio essenziale nelmetabolismo delle cellule di mammiferi. Viene rilasciata in atmosfera in seguito a
processi di combustione e decomposizione di materia organica. La formaldeide gassosa un forte irritante per gli occhi, naso e per le membrane delle muscose, a bassissimeconcentrazioni. Sono state sviluppate, perci, procedure operative per limitarnelesposizione occupazionale dei lavoratori. La formaldeide risulta tossica e si ritienecancerogena ad alte concentrazioni, ma gli effetti notevolmente irritanti comportano chelesposizione umana alle alte concentrazioni auto-limitante. La formaldeide ponerischi di incendio moderato ed esplosiva in aria nel range tra 7 - 72 % v/v. E solubilein acqua e nella maggior parte dei solventi organici.
B. Usi
La formaldeide (CH2O) un reagente organico di base importante ed ampiamente adottato per la sintesi di numerosi prodotti; sia come polimeri al 100 % diformaldeide sia come prodotto di reazione insieme ad altri prodotti chimici. Laformaldeide viene utilizzata per produrre:
Enorme variet di resine ottenute dalla reazione della formaldeide con fenolo,urea, melamina, alcol furfurilico o resorcinolo. I prodotti delle resine sono usati comeadesivi, agenti chelanti, colle, vernici, rivestimenti, isolanti e sigillanti.
La formaldeide una delle materie prime per la produzione di metildiisocianato,(MDI), usato per produrre poliuretani (per schiume, pelli sintetiche, e plastiche perlingegneria).
Il poliossimetilene un polimero al 100% di formaldeide usato come materia
plastica per lingegneria (ad es. grippaggi per gli sci, rotelle dentate, articoli per lacucina).Vernici solubili in acqua e rivestimenti sono a base di polioli di formaldeide.
7/25/2019 LG Chimica
52/232
52
Fluidi idraulici e lubrificanti a base di poliol-esteri sono usati nelle industrieaeronautiche.
In prodotti farmaceutici, alimenti ed alimentazione si usano intermedi diformaldeide (ad es. la provitamina B3).
Agenti chelanti come EDTA e NTA sono usati in prodotti agricoli, detergenti,saponi, prodotti per la pulizia, industria alimentare, nella metallizzazione, polpa e carta,e nel settore tessile.
D.2.5 Acrilonitrile
Informazioni generali
Lacrilonitrile un monomero intermedio usato in tutto il mondo in numerose
applicazioni industriali. La maggior parte della produzione europea di acrilonitrile vieneimpiegata nella produzione di fibre acriliche, con ABS che rappresenta la secondaapplicazione pi importante (Figura 4).
Figura 4. Applicazioni dellacrilonitrile in Europa.
D.2.6 Di isocinato di toluene
Informazioni generali
Gli isocianati, specialmente il diisocianato di toluene (TDI) ed il diisocianato di
difenilmetano (MDI), sono importanti da un punto di vista commerciale per laproduzione delle resine poliuretaniche. La produzione di isocianati avviene attraverso lareazione dellammina corrispondente con il fosgene in un solvente. La scelta dellecondizioni di reazione molto importante a causa della reattivit dei gruppi isocianato edella possibilit di reazioni parallele. IL TDI un estere dellacido isocianico,caratterizzato dalla formula chimica Ar-CH3(NCO)2. Il TDI puro, o in miscela di 2,4- e2,6-TDI, viene impiegato per la produzione di schiume flessibili, plastiche o vernici a
base di poliuretano per forniture varie, prodotti per auto e prodotti di consumo.
7/25/2019 LG Chimica
53/232
53
Figura 5.La chimica di reazione della produzione del TDI.
D.2.7 Impianti di produzione di DCE e CVM
Processi impiegati
Esistono due vie di produzione industriale di 1-2 dicloroetano (DCE):
la clorurazione diretta delletilene, dove le materie prime sono etilene e cloro;lossiclorurazione delletilene, dove le materie prime sono etilene, acidocloridrico anidro e ossigeno (proveniente da aria, aria arricchita oppure daossigeno puro).
La produzione di cloruro di vinile monomero (CVM) da DCE ottenuta perreazione di cracking realizzata in condizioni nelle quali il CVM prodotto, il DCE nonconvertito e lacido cloridrico sotto prodotto possono essere successivamente separati e
purificati, riciclando successivamente lacido cloridrico generalmente alla sezione di
ossiclorurazione.La scelta della qualit del cloro (cloro gas da celle di elettrolisi la
concentrazione di inerti, scelta di cloro evaporato) specifica di ogni sito produttivo,come luso di acido cloridrico esterno.
Processo di base
Fino agli anni 1960, il cloruro di vinile monomero (CVM) stato essenzialmenteprodotto per reazione in fase gas dellacido cloridrico (HCl) con acetilene, su uncatalizzatore basato su cloruro di mercurio. A causa dellelevato costo dellacetilene edellemergente disponibilit di grandi steam-crackers e di etilene, questa via di
produzione stata soppiantata e rimpiazzata con un processo basato su etilene.
7/25/2019 LG Chimica
54/232
54
Oggi il processo per la produzione di cloruro di vinile monomero (CVM) basato sul cracking termico di 1-2 dicloroetano (DCE) puro e anidro, nel quale il DCEviene scisso in CVM e HCl.
I prodotti di cracking vengono in seguito separati per distillazione.
Il DCE separato non convertito viene purificato e riciclato per il cracking aformare CVM.Il DCE viene principalmente sintetizzato per clorurazione delletilene con cloro
(clorurazione diretta).Laltra principale via di sintesi del DCE per clorurazione delletilene con HCl eossigeno (Ossiclorurazione).
Nelle reazioni di clorurazione diretta e di ossiclorurazione altri composticlorurati organici vengono formati in piccole quantit. Tali sotto prodotti vengonoseparati dal DCE mediante distillazione nella sezione di purificazione del DCE comesottoprodotti clorurati leggeri e pesanti.
Quando tutto lHCl generato nel cracking del DCE viene convertito nella
sezione di ossiclorurazione e quando non si ha scambio di DCE importato o esportatodallimpianto produttivo, lunit di CVM viene detta "unit bilanciata".
Unit bilanciata
Etilene: viene impiegato quello di qualit standard ottenuto da splitter C2dellimpianto di steam cracking
Cloro: viene impiegato cloro anidro compresso. Questo cloro pu contenereinerti (O2, N2, CO2, etc.) dalle celle di elettrolisi (cloro gas di coda), oppure essere puro
(cloro ri-evaporato). La scelta dipende dagli assetti dellimpianto cloro-soda e da quellodellimpianto CVM; gli inerti sono inviati a ossidazione termica.
Unit non bilanciata
Lacido cloridrico gassoso pu essere alimentato da fonte esterna a condizioneche lacido cloridrico presenti una purezza idonea. Parte dellacido cloridrico recuperatodal cracking del DCE pu essere assorbito in acqua e venduto come soluzionecommerciale.
Il DCE pu essere importato oppure esportato dallunit di produzione di CVM.Quando viene impiegato DCE dimportazione, particolare attenzione deve essere postaalla sua purezza, in quanto le principali impurezze (acqua, sottoprodotti leggeri e
pesanti) possono avere un pesante impatto sulla conduzione della sezione di cracking(formazione di coke) e sulla formazione di sottoprodotti leggeri e pesanti.
7/25/2019 LG Chimica
55/232
55
D.2.7.1 Descrizione di processo
Clorurazione diretta
Nella clorurazione diretta il DCE viene sintetizzato in un reattore nel qualeetilene e cloro sono iniettati e reagiscono con luno in presenza di un catalizzatore(tipicamente cloruro di ferro).
Il processo realizzato impiegando un leggero eccesso di etilene o di cloro. Ilprodotto di reazione consiste di pi del 99 % di 1-2 Dicloroetano e meno dell1 % dialtri composti di idrocarburi clorurati (prevalentemente 1-1-2 tricloroetano eetilcloruro).
Due processi sono attualmente impiegati per la reazione di clorurazione diretta:
1. "clorurazione a bassa temperatura" nella quale la reazione viene condotta al disotto del punto di bolla del DCE (ossia a meno di 70C). Il DCE liquido chelascia il reattore deve generalmente essere lavato allo scopo di eliminare ilcatalizzatore: questo processo secondario provoca la formazione di un effluenteliquido che deve essere trattato, e la necessit di anidrificare e distillare il DCEumido prima di inviarlo a cracking.
2. "clorurazione ad alta temperatura" realizzato sopra il punto di bolla del DCE(ossia superiore a 90C). Il DCE lascia la sezione di reazione come vapore: nonrisulta necessario prevedere lavaggio (nessuna produzione di acque reflue) oessiccamento e pu essere inviato direttamente alla sezione di cracking del DCE(consumo energetico ridotto).
Entrambi i processi generano una piccola quantit di impurezze, tra cui anche ilcatalizzatore a base di ferro impiegato nella reazione, che viene rimosso dal processocome un rifiuto.
Entrambi i processi generano anche una corrente gassosa che deve essere trattataprima della sua emissione allatmosfera.
Ossiclorurazione
Nellossiclorurazione il DCE sintetizzato in fase gassosa in presenza di uncatalizzatore a base di cloruro di rame a partire da HCl, etilene e ossigeno, conformazione di acqua.
La tecnologia di reazione pu essere sia con catalizzatore a letto fisso o a lettofluidizzato. HCl viene recuperato dalla sezione di cracking ma pu essere impiegata unafonte esterna di acido cloridrico in aggiunta.
La reazione esotermica e il calore di reazione viene rimosso e recuperatoattraverso scambio termico con generazione di vapore. La fonte di ossigeno pu esserearia o ossigeno o (pi raramente) una miscela di entrambi.
Nel caso di impiego di ossigeno puro la quantit di gas di reazione viene
minimizzata. Tuttavia, una quantit aggiuntiva di energia necessaria per ilfrazionamento dellaria, per la produzione di ossigeno. Il processo pu prevederelimpiego di HCl sottoprodotto (dovuto alla sua produzione da altri cicli produttivi)
7/25/2019 LG Chimica
56/232
56
come alimentazione allossiclorurazione. La scelta dipende dalle condizioni locali difonti di ossigeno e Cloro/HCl.
I prodotti di reazione vengono separati dal flusso dei gas inerti attraversoraffreddamento e condensazione. Il raffreddamento viene realizzato per via diretta
(quench) nel caso di reattori a letto fluido e per via indiretta (scambiatori - raffreddatori)nel caso di reattori a letto fisso. Successivamente la separazione di DCE residuo dallamiscela dei gas inerti pu essere realizzata mediante limpiego di un processo diassorbimento / stripping utilizzando uno specifico solvente adatto al recupero di DCE.La sezione di assorbimento / stripping viene impiegata solo nei processi con tecnologiaad aria.
Dopo il quench e la condensazione, acqua e DCE (con altri idrocarburi organiciclorurati) vengono separati naturalmente in due fasi liquide, poich il DCE e la maggior
parte degli altri idrocarburi clorurati presentano una bassa solubilit in acqua. Tipicheeccezioni sono cloralio e cloroetanolo, i quali si accumulano nella fase acquosa.
Il DCE separato viene purificato per distillazione.
Il processo di ossiclorurazione genera i seguenti flussi secondari:
un gas di processo che deve essere trattato prima della sua emissioneallatmosfera;un effluente acquoso proveniente dallunit di quenching, di reazione (processoa letto fluido) o condensazione / separazione di fase (processo a letto fisso)contenente piccole quantit di composti organici clorurati disciolti, edeventualmente rame (disciolto o sospeso) proveniente dal trascinamento di
particelle fini di catalizzatore uscenti dai reattori di ossiclorurazione(specialmente nel caso di processo a letto fluido).
Purificazione DCE
Il DCE da purificare pu provenire, come gi detto, dalle seguenti fonti:
Clorurazione direttaOssiclorurazioneDCE di riciclo da sezione di purificazione CVMFonti esterne
Per poter essere uti