ISTITUTO COMPRENSIVO “G. Racioppi”
Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado
Viale D. Galante, 21 – 85047 Moliterno (Pz)
con sede associata in Spinoso - Sarconi(Pz)
Tel. 0975/64106 – Fax 0975/422397
Cod. Scuola: PZIC85500B - Codice fisc.: 96032740761
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Linee guida per l’isegnante di sostegno Anno Scolastico 2019/2020
Funzione strumentale Area Inclusione
Ins. Anna Lapadula
PREMESSA
L’ insegnante di sostegno è un docente specializzato che viene assegnato, in piena Contitolarità, ai
sensi della normativa vigente, con gli altri Docenti, alla classe in cui è inserito l’alunno diversamente
abile per attuare “forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicap” e “realizzare
interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni”.
L’insegnante di sostegno ha un ruolo determinante nel processo di inclusione quanto più abbandona
posizioni marginali e si prospetta come risorsa competente e mediatrice. Integrato nell’organizzazione
della scuola, egli non si limita al rapporto esclusivo con l’allievo con disabilità, ma lavora con la
classe, così da fungere da mediatore tra l’allievo e i compagni, tra l’alunno e gli insegnanti, tra
l’allievo e la scuola.
L’insegnante di sostegno e gli insegnanti curricolari pertanto lavorano in concerto in sede di
programmazione e di individuazione di strategie atte alla realizzazione di processi inclusivi di
insegnamento.
Nel team , questo insegnante “speciale” si trova, pertanto, a pianificare con i colleghi l’attività
d’insegnamento per tutta la classe e assumersi, in rapporto a sue specifiche competenze didattiche,
alcune responsabilità d’insegnamento per i diversi alunni. Il compito del docente di sostegno è quello
di collaborare con gli altri insegnanti al fine di adattare il curricolo pensando a tutti gli studenti,
esaminando i problemi che si potrebbero incontrare e sviluppando metodi di insegnamento e materiali
che permettano il loro superamento, trattando, nel fare ciò, le difficoltà dei soggetti disabili come aree
problematiche del curricolo stesso più che come bisogni speciali di un solo soggetto. Il docente di
sostegno è, pertanto, parte attiva e determinante nella progettazione individualizzata o/e
personalizzata elaborata con l’insegnante curricolare negli insegnamenti in cui egli è presente, nella
predisposizione del materiale compensativo, nell’attuazione delle metodologie per l’insegnamento ad
alunni con bisogni speciali e nella valutazione delle loro prestazioni, al fine di garantire loro la
piena inclusione all’interno del progetto educativo della scuola.
Sempre in collaborazione con gli altri docenti egli partecipa alla programmazione del “quotidiano
insegnamento”, contribuendo alla scelta di strategie di insegnamento/apprendimento utilizzabili con
tutta la classe e collaborando alla predisposizione dei materiali e dei supporti didattici facilitanti
l’apprendimento dei diversi alunni, partecipando attivamente all’erogazione di insegnamenti nei
confronti dell’intera classe.
In particolare, l’insegnante di sostegno è tenuto ai seguenti
adempimenti:
a) Nel primo bimestre di scuola deve compilare una griglia di osservazione che analizzi i seguenti
aspetti:
- l’autonomia personale, sociale e scolastica;
- l’adattamento al ritmo e alle attività scolastiche;
- l’area psicomotoria;
- l’area relazionale;
- l’area linguistico -
comunicazionale;
- l’area logico - matematica;
- l’area artistico - espressiva.
b) Mediare i rapporti con Consiglio di Classe/Team Docente con altre Strutture accreditate, Famiglia,
Servizi Sociali, Centri di formazione, Altre Istituzioni scolastiche, Educatori e Tutor.
c) Predisporre una proposta d’orario definitivo di servizio (nel rispetto dei bisogni dell’alunno e
prevedendo una flessibilità oraria in relazione alle sue necessità), possibilmente entro la fine del
mese di ottobre. Ne verrà consegnata una copia alla Segreteria docenti, una copia al Coordinatore
della Classe/Docente prevalente in cui è inserito l’alunno disabile, una copia alla famiglia, una copia
ai Collaboratori scolastici, ed una copia dovrà essere allegata al Registro di Classe e incluso nel
piano orario generale. Comunicare tempestivamente i temporanei cambiamenti d’orario, dopo averli
concordati con i colleghi di classe/sezione, in forma scritta e motivandoli, alla Segreteria didattica ed
al Dirigente Scolastico.
d) L’orario dovrà anche essere sempre ben visibile. Si raccomanda il coinvolgimento dei
collaboratori scolastici ai quali vanno fornite tutte le informazioni utili per la gestione dell’alunno.
e) Qualsiasi variazione di orario deve essere sempre concordata con il Dirigente Scolastico o con i
suoi collaboratori comunicata tempestivamente per iscritto con indicazione del periodo, dell’orario
vecchio e dell’orario nuovo.
f) Presenziare a tutte le riunioni attinenti all’incarico.
g) Ogni insegnante parteciperà gli incontri annuali previsti (ad inizio ed a fine anno), sentita la
disponibilità degli specialisti e degli operatori socio sanitari. che seguono l'alunno. A tale riunione
partecipano le figure che ruotano attorno all'alunno con disabilità: la famiglia, il Consiglio di
Classe/Team docenti, gli eventuali Educatori assistenziali o/e figure educative appartenenti ad Enti
esterni.
Tutti gli incontri devono essere verbalizzati.
La copia originale delle documentazioni prodotte (P.E.I., P.D.F., Verbali) va consegnata in
Segreteria ed inserita nel fascicolo personale dell'alunno e le copie nel registro dell'insegnante di
sostegno.
h) Collaborare con gli insegnanti curricolari nell’elaborazione della programmazione educativo -
didattica dell’allievo e della classe.
i) Collaborare con i Docenti curricolari nel predisporre, in previsione di verifiche scritte o orali,
modalità, strategie e contenuti rispondenti ai bisogni ed alle caratteristiche degli allievi.
j) Evidenziare, durante i Consigli di Classe/Riunioni di programmazione (ai sensi della legge n.
104/1990), ai fini della redazione del P.E.I. Piano Educativo Individualizzato): l’orario di presenza
degli insegnanti di sostegno e del personale assistenziale, il percorso scolastico (progettazione
diversificata o finalizzata al raggiungimento degli obiettivi globalmente corrispondenti a quelli della
classe).
k) Concordare e predisporre le verifiche e le valutazioni in collaborazione con l’insegnante della
disciplina. A tale proposito, si rimanda al principio di contitolarità precedentemente esposto ed al
P.E.I. sottoscritto dal Consiglio di Classe/Team docenti.
l) Illustrare in modo completo ed esauriente le programmazioni sia differenziate (personalizzate)
sia facilitate (individualizzate) nella parte che riguarda la didattica ai genitori
dell’alunno.
m) Concordare e documentare con il Consiglio di Classe/Team docenti, le famiglie e gli operatori
eventuali percorsi speciali dell’alunno, le riduzioni d’orario, gli eventuali esoneri. Tale documento
deve contenere la firma dei Docenti coinvolti nello stesso percorso e la firma dei genitori e deve
essere inserito nel Registro dei verbali, nel Registro di classe, nel fascicolo personale dell’alunno.
L’orario dell’alunno deve essere inserito nel Registro della classe/i coinvolta/e.
n) Secondo il regolameto delle visite didattiche e/o i viaggi d’istruzione, in merito
all’accompagnamento degli alunni con disabilità, risulta
1. un Docente di sostegno assegnato alla classe;
2. l’Operatore Socio-Sanitario qualora sia presente;
3. un accompagnatore esterno che potrà essere un famigliare o/e una persona individuata
dalla famiglia, in caso di particolari necessità.
o) Favorire la partecipazione degli alunni di classe terza della scuola secondaria di primo grado agli
stage organizzati dalle scuole di II° grado. È compito dell’insegnante di sostegno, sentito il
G.L.H.I., vagliare le scuole secondarie/C.F.P., tra quelli prescelti dalla famiglia.
p) Ogni insegnante di sostegno è tenuto ad elaborare una relazione finale in duplice copia al
termine di ogni anno scolastico (una va allegata al registro e l’altra va consegnata in segreteria).
q) Per i candidati che si preparano a sostenere l'Esame di Stato primo ciclo: predisporre le prove
per la certificazione delle competenze, tra cui le prove INVALSI (qualora fossero necessarie).
r) Nei casi in cui l'insegnante di sostegno dovesse per ragioni didattiche trovarsi a lavorare in
piccoli gruppi, si raccomanda la presenza dell'alunno con disabilità nel gruppo
1. LINEE – GUIDA PER LA GESTONE DELLE SUPPLENZE PER LE CLASSI OVE È
INSERITO UN ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE
Le seguenti linee - guida si prefiggono lo scopo di fornire indicazioni per la gestione delle supplenze
nelle classi ove è inserito un alunno diversamente abile, nel rispetto dei bisogni dei vari soggetti
coinvolti: la totalità degli alunni appartenenti alla classe, gli studenti con disabilità, i Docenti
curricolari e di sostegno, gli eventuali operatori del servizio socio - educativo.
SE L’ALUNNO NON
NECESSITA DELLA
COPERTURA TOTALE
INDIVIDUALIZZATA
SE L’ALUNNO
NECESSITA DI
COPERTURA TOTALE
INDIVIDUALIZZATA E
IN QUELL’ORA È IN
SERVIZIO ANCHE
L’EDUCATORE
SE L’ALUNNO
NECESSITA DI
COPERTURA TOTALE
INDIVIDUALIZZATA E IN
QUELL’ORA NON È IN
SERVIZIO ANCHE
L’EDUCATORE
In caso di assenza
dell’insegnante
curricolare
L’insegnante di
sostegno può coprire
l’ora approfittando
dell’occasione per
proseguire l’attività
didattica (se ne ha
competenza) e/o
proponendo attività di
integrazione.
L’insegnante di
sostegno può coprire
l’ora approfittando
dell’occasione per
proseguire l’attività
didattica (se ne ha
competenza) e/o
proponendo attività di
integrazione.
È necessario assegnare
l’ora ad un supplente
affinché l’insegnante di
sostegno possa
garantire la copertura
individualizzata
dell’alunno
diversamente abile.
In caso di assenza
dell’insegnante di
sostegno
È auspicabile che
l’alunno rimanga
integrato nella classe di
appartenenza.
L’educatore può
garantire la copertura
individualizzata
dell’alunno
diversamente abile.
È indispensabile
nominare un supplente
per garantire la
copertura
individualizzata
dell’alunno
diversamente abile,
dando priorità agli
insegnanti che hanno
già costruito una
relazione con lo stesso
(ovvero altri docenti di
sostegno con i quali
sono state svolte attività
condivise o Docenti del
Consiglio
di classe /modulo nel
quale è inserito
l’alunno).
In caso di assenza dell’alunno con disabilità, l'insegnante di sostegno è tenuto ad informare il
coordinatore di plesso e chiamare in Segreteria per avvisare della sua assenza. Qualora l'insegnante
di sostegno avesse altri casi da seguire, viene impiegato con l'alunno disabile presente;
altrimenti se ci fossero necessità di supplenze, l'insegnante di sostegno si renderà disponibile per
supplire i colleghi assenti , ma sempre nello stesso ordine di scuola.
2. ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA INTERNA – REGOLAMENTO
I Docenti di sostegno dovranno:
Apporre giornalmente la propria firma sul Registro elettronico.
Compilare il Registro del sostegno: un Registro per ciascun allievo nel quale devono essere
annotati gli argomenti, le attività e le osservazioni.
In caso di assenza dell’alunno, il Docente di sostegno è tenuto immediatamente ad informare
la responsabile di plesso o la Segreteria Didattica. In caso di assenze prolungate per
giustificati motivi, per garantire il diritto all'apprendimento dello studente, il Consiglio di
Classe/Team docenti può concordare insieme al Dirigente Scolastico un Progetto di
istruzione domiciliare.
In caso di assenze prolungate, il Docente contatterà la famiglia per avere notizie in merito
all’alunno.
Prestare osservanza rigorosa delle disposizioni vigenti di legge in relazione alla stesura del
P.E.I.
Nel P.E.I .devono essere definite con chiarezza le attività proposte allo studente; i luoghi
dove vengono svolte tali attività (aula assegnata alla classe, aula per lo studio
individualizzato, palestra, laboratori, ...); le modalità operative e il personale di sostegno in
assistenza.
Per le attività che prevedono uscite dalla scuola e dalle sue strutture interne, deve sempre
essere richiesta alla famiglia una dichiarazione di consenso nella quale siano riportate
indicazioni precise sui tempi, sull’accompagnatore (insegnante curricolare, insegnante di
sostegno, educatore) e sull’itinerario previsto.
Gli insegnanti di sostegno concorderanno direttamente con le famiglie le modalità più idonee
da adottare per la consegna delle comunicazioni e delle circolari distribuite in classe.
L'assistenza dell'alunno durante l'intervallo è a carico del Consiglio di Classe/Team docente
che organizza i turni di sorveglianza in base alle necessità.
La responsabilità sullo studente disabile (come per gli altri studenti della classe) è
prerogativa, nelle loro ore di servizio, degli insegnanti curricolari e degli insegnanti di
sostegno che hanno la contitolarità della classe e non può essere delegata agli educatori
assistenziali.
In caso di assenza del Docente di sostegno, l’allievo resterà in classe con il Docente
curricolare e i compagni.
Durante le ore di presenza dell'educatore in classe, è compito dell'insegnante di sostegno
predisporre il materiale e concordare le attività da svolgere, qualora l'insegnante di sostegno
sia assente tale impegno spetterà all'insegnante curricolare.
In merito alle Linee - guida per la definizione di interventi finalizzati all'assistenza di
studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico, si fa riferimento
Regolamento d’Istituto.
Segnalare immediatamente al Dirigente Scolastico qualsiasi atto che dovesse verificarsi ai
danni dell’alunno (offese, maltrattamenti, ...). Vigilare attentamente su questi aspetti.
Accompagnare l’alunno durante le esercitazioni per la sicurezza e controllare che le strutture
a sua disposizione siano in buono stato di conservazione; altrimenti segnalare ogni
disfunzione.
Collaborare con il Personale A.T.A. e, in particolare, con i collaboratori scolastici a cui
spettano compiti di assistenza agli alunni disabili.
3. DOCUMENTI DA COMPILARE
a) Scheda di passaggio informazioni dalla Scuola dell’Infanzia alla Primaria, dalla Primaria
alla
Secondaria di Primo Grado
b) Il Registro delle attività di sostegno. Tale documento, al termine dell’anno scolastico, dovrà essere
consegnato alla Segreteria e depositato nel fascicolo riservato – dati sensibili.
c) Griglia di osservazione iniziale da allegare al registro
d) Il verbale del G.L.H.I.
e) Consegnare alla famiglia i seguenti documenti:
orario insegnante di sostegno e quello dell'eventuale educatore;
copia del P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato);
copia del P.D.F. (Piano di funzionamento).
f) Il P.E.I. e il P.D.F.
h) La verifica intermedia del P.E.I.
i) La relazione finale (verifica finale del P.E.I.).
4. ELABORAZIONE DEL P.E.I.
Tale documento viene redatto congiuntamente dagli operatori sanitari o di altra Struttura accreditata,
compresi gli operatori addetti all’assistenza, dagli insegnanti curricolari e di sostegno, con la
collaborazione della famiglia (D.P.R. 24/2/1994 – art. 5), entro il 30 Novembre
puntualmente verificato con frequenza trimestrale o quadrimestrale (D.P.R. 24/2/1994 – art. 6).
Il Piano Educativo Individualizzato specifica gli interventi che i diversi operatori mettono in atto
relativamente alle potenzialità già rilevate nella Diagnosi Funzionale e nel Profilo Dinamico
Funzionale. Si riferisce, integrandoli, alla programmazione della classe ed al Progetto di Istituto nel
rispetto delle specifiche competenze.
Il documento prende in considerazione:
1. gli obiettivi educativi/riabilitativi e di apprendimento riferiti alle aree e alle funzioni, perseguibili
in uno o più anni;
2. le attività proposte;
3. i metodi ritenuti più idonei;
4. i tempi di scansione degli interventi previsti e gli spazi da utilizzare;
5. i materiali, i sussidi con cui organizzare le proposte di intervento;
6. l’indicazione delle risorse disponibili, nella scuola e nell’extra-scuola, in termini di strutture,
servizi, persone, attività, mezzi;
7. le forme e i modi di verifica e di valutazione del P.E.I.
Tale progettazione personalizzata dovrà essere finalizzata a far raggiungere a ciascun alunno con
disabilità, in rapporto alle sue potenzialità, e attraverso una progressione di traguardi intermedi,
obiettivi di autonomia, di acquisizione di competenze e di abilità motorie, cognitive, comunicative ed
espressive, e di conquista di abilità operative, utilizzando anche metodologie e strumenti differenziati
e diversificati.
5. ELABORAZIONE DEL Piano di .Funzionamento
Il D.lgs. n. 66/2017 detta nuove norme in materia di inclusione degli studenti disabili certificati,
promuovendo la partecipazione della famiglia e delle associazioni di riferimento, quali interlocutori
dei processi di inclusione scolastica e sociale.
Il profilo di funzionamento (PF) è il documento propedeutico alla redazione del PEI.
Il PF:
sostituisce, ricomprendendoli, la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale;
è redatto dopo l’accertamento della disabilità, secondo i criteri del modello bio-psicosociale
della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF).
definisce anche le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse
strutturali necessarie per l’inclusione scolastica; evidenziamo che tali competenze non erano in
precedenza riconosciute alla diagnosi funzionale e al profilo dinamico funzionale.
Chi lo redige
Il PF è redatto dall’unità di valutazione multidisciplinare, di cui al DPR 24 febbraio 1994, sulla
base della certificazione di disabilità inviata dai genitori.
L’ unità di valutazione multidisciplinare è composta da:
1. a) un medico specialista o un esperto della condizione di salute della persona;
2. b) uno specialista in neuropsichiatria infantile;
3. c) un terapista della riabilitazione;
4. d) un assistente sociale o un rappresentante dell’Ente locale di competenza che ha in carico il
soggetto.
Alla redazione del PF collaborano i genitori dell’alunno e un rappresentante dell’amministrazione
scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata dal soggetto interessato.
Aggiornamento
Il profilo di funzionamento va aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla
scuola dell’infanzia.
Può essere, inoltre, aggiornato in caso di nuove condizioni di funzionamento della persona disabile.
Il profilo di funzionamento sostituirà la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale a partire
dal 1° gennaio 2019.
6. ARCHIVIO DOCUMENTAZIONE
I fascicoli personali con la documentazione degli allievi si trovano nell’ufficio di Presidenza in un
armadio chiuso a chiave e possono essere consultati sul posto previa autorizzazione formale della
Presidenza.
I documenti non possono essere prelevati dal fascicolo.
Assicurarsi che nel fascicolo siano sempre presenti:
a. Diagnosi clinica e Diagnosi Funzionale (stilate dal medico dell’A.S.L. di
riferimento); dal 2019 il tutto rientrerà nel Piano Di funzionamento
b. P.E.I. e Piano di funzionamento. pervenuti dalla scuola di provenienza (per gli alunni iscritti alla
classe prima) o redatti negli anni precedenti;
c. Programmazioni individualizzate (in allegato al
P.E.I.);
d. Relazioni di verifica P.E.I. e di verifica P.D.F.;
e. Relazione finale.
In merito alla documentazione da produrre in corso d’anno si potrà far riferimento al Docente FFSS
inclusione, per eventuali suggerimenti in merito alla compilazione.
Al termine dell’anno scolastico è indispensabile consegnare copia delle documentazioni prodotte. Per
quanto riguarda i rapporti con le famiglie, si ribadisce che il lavoro di rete esterno va condotto
dall’insegnante di sostegno non solo per la sua qualità di risorsa aggiunta, ma anche per lo stesso
ruolo di raccordo che egli è chiamato a svolgere. Essendo la figura che coordina le attività rivolte
all’alunno con disabilità, l’insegnante di sostegno svolge necessariamente un ruolo di mediatore
dei contenuti programmatici, relazionali e didattici (cfr. Ordinanza Ministeriale n. 227/1995, relativa
ai nuovi programmi, ex D.P.R. n. 970/1975: gli insegnanti di sostegno “dovrebbero assolvere il
compito di facilitare i rapporti e le relazioni fra operatori, tanto all’interno del sistema scolastico
quanto al di fuori dello stesso: famiglia, altre agenzie educative, (…)”).
Nel caso di famiglie particolarmente problematiche, l’insegnante di sostegno sarà coadiuvato
dall’insegnante coordinatore di classe, dal Referente di plesso, dalla FFSS per inclusione, dal
Dirigente Scolastico. Resta inteso che l’insegnante di sostegno dovrà segnalare al Dirigente
Scolastico le motivazioni che rendono problematici i suoi rapporti con la famiglia dell’alunno o con
qualsiasi altro ente esterno alla scuola con cui si trova a collaborare, come anche qualsiasi ostacolo
posto allo sviluppo educativo dell’alunno disabile fuori e dentro il contesto scolastico.
7. GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL P.E.I
IL MODELLO
1. Parte generale
Dati: riportare i dati dell'alunno, degli operatori (scolastici, sanitari, sociali), dei genitori.
Interventi riabilitativi ed educativi indicare gli interventi erogati da altri servizi (sanitari,
sociali, territoriali) sia in orario scolastico che extrascolastico. E' importante conoscerli e
rilevarli per predisporre un orario scolastico congruente, per concordare eventuali raccordi con
le attività scolastiche, perchè sono una fonte di conoscenza ulteriore dell'alunno e delle sue
attività.
2. La scuola e l'alunno
Profilo sintetico dell'alunno/a, in questa scheda di sintesi si elencano:
i punti di forza e di debolezza dell'alunno che (interessi, hobby, gusti, capacità
particolari, incapacità, cose sgradite...) possono essere elementi utili per
l'apprendimento e la relazione
gli strumenti utilizzati per l'osservazione (griglie, videoregistrazioni, diario di bordo...)
gli obiettivi generali concordati con la famiglia, gli operatori sanitari.
le strategie per l'emergenza, in caso di alunni con comportamenti problematici
persistenti è utile definire strategie sistematiche per il contenimento e la riduzione di
tali comportamenti, strategie che vanno condivise fra docenti assistenti e famiglia. E'
utile allegare l'elenco descrittivo delle modalità da adottare.
Aspetti didattici organizzativi della progettazione in funzione inclusiva
In questa scheda va descritto ciò che la scuola, e/o il Consiglio di Classe promuovono per favorire
l'inclusione.
La classe come risorsa: descrivere gli interventi che vengono programmati per
avvicinare i compagni all'alunno con disabilità, per la conoscenza delle persone con
disabilità e dei loro diritti, per favorire la relazione di aiuto, per educare alla
cittadinanza.
metodologie descrivere le metodologie utilizzate per favorire i processi di
apprendimento di tutti, le discipline dove sono utilizzate, la frequenza di utilizzo
laboratori : descrivere i laboratori attivati per sostenere il processo di inclusione, si
ricorda che non possono essere strutturati raggruppamenti di soli alunni con disabilità;
altri progetti: riportare altri progetti previsti nella scuola o nella classe che possono
favorire i processi di inclusione
Orario della classe e dell'alunno
Compilare lo schema orario con le relative compresenze. La tipologia degli interventi in classe e fuori
dalla classe.
3. Progettazione educativa e didattica
Situazione di partenza
Riportare in sintesi le capacità acquisite ed emergenti ricavate dal profilo osservativo e condivise con
la famiglia e gli operatori. Per capacità emergenti o zona di sviluppo prossimale si intende la distanza
tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale dell'alunno, che può essere raggiunto
con l'aiuto di altre persone, adulti o compagni con un livello di competenza maggiore. È in questa
zona che si esplica l'azione educativa a sostegno dell'apprendimento
Prevedibili livelli di sviluppo definiti in obiettivi
Indicare gli obiettivi, ovvero i miglioramenti delle performance che si prevede di raggiungere in un
determinato periodo di tempo, partendo dalle capacità emergenti. Formulare un obiettivo equivale a
prospettare un´azione da compiere o una conoscenza da acquisire in modo preciso, concreto,
osservabile; per questo gli obiettivi vanno declinati in termini operativi e non generici, in modo da
facilitare la valutazione del loro grado di raggiungimento.
Obiettivi – tempi
Gli obiettivi possono essere raggiunti in tempi brevi, medi lunghi. Questa modulazione dei tempi
consente di:
declinare un macro obiettivo in più tappe definite da sotto obiettivi
tenere agganciato il PEI al Profilo di Funzionamento(PF)
progettare in una prospettiva longitudinale, propria del progetto di vita.
Fattori di contesto ambientale
Dopo aver effettuato un'analisi del contesto elencare le barriere da rimuovere e i facilitatori da attivare
utili per il raggiungimento dell'obiettivo
I fattori ambientali possono riferirsi:
allo spazio
al tempo
ai materiali, ausili, tecnologie
all'organizzazione
alle metodologie di insegnamento
alla cornice relazionale
Strategie metodologico didattiche
Sono le attività da predisporre per il raggiungimento di un obiettivo. Vanno definiti gli spazi, i tempi,
le risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche. Valutare la compatibilità della
programmazione con le risorse e vincoli, in modo che sia fattibile.
Strumenti e modalità di verifica
Definire le modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi e gli strumenti che saranno
utilizzati. Per verificare le performance possono essere idonee modalità di osservazione ripetuta,
videoregistrazioni, predisposizione di situazioni che richiedono l'emissione di un determinato
comportamento…
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE
Va compilata una scheda per ogni disciplina dal docente della materia, in collaborazione con il
docente di sostegno.
Si definiscono gli obiettivi, si l'individuano le barriere da rimuovere, i facilitatori e le strategie da
attivare.
Raccordi con l'attività della classe
Questa parte va curata con attenzione per evitare che l'individualizzazione si trasformi in separazione
e privi l'alunno della importante esperienza di apprendere nella dimensione sociale della classe. Un
alunno con disabilità presenta un profilo eterocrono, dove aree di difficoltà o incapacità possono stare
accanto ad aree di normalità; per questo è possibile che alcune attività previste per la classe, siano
accessibili all'alunno senza modificazioni, mentre in altre attività si richiedano modificazioni
sostanziose.
Nella progettazione non rinunciamo a chiederci se fra le tante cose previste per tutta la classe, almeno
una possa essere svolta anche dall’alunno disabile e se c’è almeno una cosa, fra quelle previste per
l’alunno in difficoltà, che possa essere proposta ai compagni di classe.
Nella tabella alcune modalità di raccordo
La sostituzione: L'obiettivo per la classe e per l'alunno con disabilità è il medesimo , si sostituiscono le modalità di
accesso (visive, uditive, grafiche, motorie), utilizzando tecnologie assistive, cioè prodotti, strumentazioni, dispositivi,
applicazioni, programmi informatici che rendono accessibili agli alunni con disabilità le attività scolastiche,
compensando la limitazione o il deficit.
Facilitazione
È una modalità adatta agli alunni che non riescono a intraprendere e a portare a termine il compito a causa di difficoltà
nella sfera dell'attenzione, del comportamento, o in presenza di disturbi specifici.
L'obiettivo resta il medesimo della classe, si modificano o si introducono elementi che facilitino l'alunno nell'affrontare il
lavoro. Le modifiche possono riguardare:
- Lo spazio: la postazione di lavoro dell'alunno rispetto a stimoli disturbanti o agevolanti
- Il tempo: concedere maggiore tempo per l'esecuzione del compito, frazionare la consegna di lavoro in più tappe.
- Gli strumenti: fornire strumenti di lavoro alternativi a quelli dei compagni.
- I contenuti: facilitare la comprensione e l'esecuzione del compito aggiungendo ulteriori informazioni, immagini,
schede guida, mappe.
- La didattica interattiva: proporre compiti da svolgere in gruppi cooperativi, a coppie o con modalità laboratoriali.
- Le strategie metacognitive: aiutare l'alunno a maturare la consapevolezza delle sue modalità di apprendimento.
Costruire con lui schede di autoistruzione che lo supportino nel lavoro.
Riduzione
All’interno delle medesime proposte previste per la classe si riducono e si semplificano le richieste per l'alunno con
disabilità
- la complessità concettuale: semplificando il lessico, aggiungendo materiali iconici, esempi
- la consegna: richiedere l'esecuzione di una sola parte del compito, ad esempio quella iconica o quella verbale
- alcune modalità di lavoro: consentire l'uso di strumenti facilitanti come la calcolatrice, la tavola pitagorica, un
programma di supporto alla lettura, alla scrittura, dare la possibilità di compilare il compito con il disegno, con parole
chiave.
Scomposizione dei nuclei fondanti
- L'obiettivo è diverso per l'alunno con disabilità e per la classe. Il punto di contatto va trovato nei nuclei fondamentali
delle discipline. Ad esempio: i numeri, lo spazio e le figure, le relazioni e funzioni in matematica; l'ascolto, il parlato,
la lettura e la scrittura in lingua italiana.
Partecipazione alla cultura del compito
Per alunni con deficit importanti diventa a volte difficile trovare agganci con obiettivi e contenuti programmati per la
classe. Partecipare alla cultura del compito significa essere immersi in una situazione di apprendimento fatta di parole,
movimenti, sguardi, rumori, contatti fisici, scambi: una varietà di sollecitazioni importanti per lo sviluppo di ciascuno.
Attraverso alcune strategie si può rendere significativa e visibile la partecipazione dell'alunno con disabilità :
- esplicitare alla classe il lavoro assegnato al compagno, valutarlo al termine
- inserire le produzioni dell'alunno (parole, frasi, disegni, scarabocchi), gli interessi, le preferenze, in proposte di
lavoro per la classe: un problema, un tema, una produzione artistica, il testo di una canzone
- durante la lezione nominarlo, richiamarlo, sfruttare tutto ciò che può agganciarlo sul piano emotivo e cognitivo
- incoraggiare le interazioni di aiuto nel lavoro con i pari
Modalità di attuazione-dove e con chi
Indichiamo le persone che supportano l'alunno per il raggiungimento dell'obiettivo, siano esse docenti,
assistenti o compagni di classe, specifichiamo il luogo dove si svolge il lavoro.
Valutazione
Nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche o sensoriali non si procede normalmente a
valutazioni differenziate, mentre, per gli alunni in situazione di handicap psichico, la valutazione,
adeguatamente differenziata, tiene conto degli obiettivi prefissati nel Piano Educativo Individualizzato
(PEI). Qualora il PEI abbia individuato per l’alunno disabile obiettivi formativi non riconducibili ai
programmi ministeriali e ai Piani di studio previsti per i diversi tipi di scuola, il Consiglio di classe
valuta comunque i risultati dell’apprendimento con l’attribuzione di giudizi o di voti relativi
esclusivamente allo svolgimento del PEI.
Il decreto 62 riconferma molte delle norme già esistenti.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata è riferita:
al comportamento
alle discipline
alle attività svolte sulla base dei documenti previsti dall’articolo 12, comma 5, della Legge
n.104 del 1992, il piano educativo individualizzato
L’ammissione alla classe successiva e all’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione
avviene secondo quanto disposto dal presente decreto (articoli 3 e 6 rispettivamente per la scuola
primaria e secondaria di primo grado) tenendo a riferimento il piano educativo individualizzato.
Gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizzate di cui agli articoli 4 e 7. “Il consiglio di
classe o i docenti contitolari della classe possono prevedere adeguate misure compensative o
dispensative per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici
adattamenti della prova ovvero l’esonero della prova” (comma 4, art.11).
Le alunne e gli alunni con disabilità sostengono le prove di esame al termine del primo ciclo di
istruzione con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché ogni altra forma di ausilio
tecnico loro necessario, utilizzato nel corso dell’anno scolastico per l’attuazione del piano educativo
individualizzato (comma 5, art.11).
Per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, la sottocommissione,
sulla base del piano educativo individualizzato, relativo alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e
all’assistenza eventualmente prevista per l’autonomia e la comunicazione, predispone, se necessario,
utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove differenziate idonee a
valutare il progresso dell’alunna o dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di
apprendimento iniziali. Le prove differenziate hanno valore equivalente ai fini del superamento
dell’esame e del conseguimento del diploma finale (comma 6, art.11).
L’esito finale dell’esame viene determinato sulla base dei criteri previsti dall’articolo 8 che disciplina
lo svolgimento ed esito dell’esame di Stato (comma 7, art.11).
Prima novità introdotta dall’articolo 11 del decreto 62: se l’alunno disabile non si presenta agli
esami di Stato si rilascia un attestato di credito formativo
La nuova disposizione introdotta riguarda il comma 8 dell’art.11, all’interno del quale si prescrive
che “alle alunne e agli alunni con disabilità che non si presentano agli esami viene rilasciato un
attestato di credito formativo. Tale attestato è comunque titolo per l’iscrizione e la frequenza della
scuola secondaria di secondo grado ovvero dei corsi di istruzione e formazione professionale, ai soli
fini del riconoscimento di ulteriori crediti formativi da valere anche per percorsi integrati di
istruzione e formazione”.
In passato, il rilascio dell’attestato dei crediti formativi in sostituzione del diploma di licenza media
era regolato nell’Ordinanza Ministeriale n.90 del 2001, l’art.11 comma 12, che così stabiliva: “al fine
di garantire l’adempimento dell’obbligo scolastico di cui alla legge 20.1.1999, n.9 e dell’obbligo
formativo di cui alla legge 17.5.1999, n.144, il Consiglio di classe delibera se ammettere o meno agli
esami di licenza media gli alunni in situazione di handicap che possono anche svolgere prove
differenziate in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla base del percorso formativo
individualizzato, secondo le indicazioni contenute nell’art.318 del D.L.vo 16.4.1994, n.297. Tali prove
devono essere idonee a valutare l’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di
apprendimento iniziale. Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi del PEI, il Consiglio
di classe può decidere che l’alunno ripeta la classe o che sia comunque ammesso agli esami di
licenza, al solo fine del rilascio di un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per la
iscrizione e la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi da
valere anche per percorsi integrati”.
Il rilascio dell’attestato all’alunno disabile era quindi decisione assunta dal Consiglio di classe, in
relazione ai risultati del PEI, e non conseguenza di una ‘non presentazione’ dell’alunno disabile
all’esame di Stato.
Nel decreto n.62, il legislatore considera l’assegnazione dell’attestato di credito formativo solo in
ordine all’assenza degli alunni disabili agli esami di Stato, svilendo di fatto il ruolo dei consigli di
classe e della stessa famiglia dell’alunno disabile, che insieme hanno condiviso il percorso
dell’alunno, predisposto sulle sue reali potenzialità.
Nel comma 8 dell’art.11 del tutto assente risulta infatti l’ipotesi che l’alunno non si presenti agli esami
per motivi ampliamente giustificabili tali da condurre la Commissione d’esame a predisporre delle
prove suppletive. Per cause probabilmente non ascrivibili a responsabilità dell’alunno disabile non
sembra giusto negare la possibilità di iscrizione alle scuole superiori.
La certificazione delle competenze dell’alunno disabile
Nell’art.9 del decreto 62 si prevede che la certificazione delle competenze dell’alunno disabile sia
coerente con il suo piano educativo individualizzato. In attesa dell’emanazione dei modelli nazionali
per la certificazione delle competenze preannunciate dallo stesso articolo 9, i singoli consigli di classe
possono attivarsi per definire, in relazione all’alunno disabile, i livelli di competenza che si
prenderanno in considerazione come mete raggiungibili.
In attesa di mettere in pratica le nuove disposizioni o dell’emanazione di circolari ministeriali
esplicative per dirimere perplessità, le scuole sono chiamate a fissare, nell’ambito dell’autonomia
scolastica, linee di azioni uniche e condivise.
Nella valutazione degli alunni con disabilità i docenti perseguono l’obiettivo di cui all’art.314, comma
2, del D.Lgs. n.297 del 1994 ossia lo sviluppo delle potenzialità della persona disabile
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.
L. 104/1990; art. 318 del D. Lgs 297/1994; Regolamento Gelmini del 2009; DPR riassuntivo n.
122 del 22 giugno 2009, art.9)
Alunni che seguono la programmazione di classe, la programmazione per obiettivi minimi, la
programmazione per obiettivi minimi globalmente riconducibili a quelli della classe, la
programmazione differenziata per alcune discipline.
Il diritto all’educazione e all’istruzione è sancito anche per gli alunni con disabilità dalla Legge
104 del 1992: “E’ garantito il diritto all’educazione e all’istruzione della persona diversamente
abile nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e
grado e nelle Istituzioni universitarie”.
TUTTI I DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE SONO CORRESPONSABILI
DELL’ATTUAZIONE DEL PEI, DI CONSEGUENZA LA VALUTAZIONE DELL’ALUNNO
CON DISABILITÀ È COMPITO DI TUTTI GLI INSEGNANTI.
La valutazione degli alunni con disabilità è un diritto ed è riferita al Piano Educativo
Individualizzato (PEI), elaborato in base alle Indicazioni Nazionali.
Legge 104/1992 art.16 e nel successivo DPR 122/2009 – art.9 “La valutazione degli alunni con
disabilità è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del PEI (Decreto
Legislativo n. 59 del 2004, art. 11) ed è espressa in decimi”.
Si utilizzeranno pertanto scale valutative riferite non a profili standard ma a quanto predisposto nel
Piano Educativo Individualizzato.
In alcuni casi, alcune aree del PEI possono prevedere gli stessi obiettivi della classe.
In tal caso la valutazione dell’alunno è riferita al PEI e concordata con L’Equipe Psico-Pedagogica
di riferimento.
Se in determinate discipline sono stati adottati particolari criteri didattici, nel PEI è necessario
indicare:
per quali discipline sono stati adottati
quali attività integrative e di sostegno sono state svolte, anche in parziale sostituzione dei
contenuti programmati.
La valutazione dovrà tener conto dei progressi compiuti dall’alunno in riferimento ai livelli di
partenza, alle effettive potenzialità possedute e agli insegnamenti impartiti (art.16 comma2
Legge 104/1992).
SI VALUTERANNO SOPRATTUTTO I PROCESSI DI APPRENDIMENTO, NON SOLO
LE PERFORMANCE.
L’art. 15 dell’O.M. n. 90/2001 al comma 2 recita “Il Consiglio di Classe (…) verifica i risultati
complessivi rispetto agli obiettivi prefissati nel PEI”. “Il processo di valutazione ha maggiore valenza formativa per l’alunno se non diventa il censimento
di lacune ed errori, ma piuttosto evidenzia le mete anche minime già raggiunte e valorizza le sue
risorse” (D.M. 5.5. 1993).
In riferimento ai criteri di verifica e valutazione si adotteranno quelli ritenuti opportuni, in base
alle risposte fornite dall’alunno nel corso dell’anno scolastico.
La valutazione dell’alunno con disabilità in stato di gravità (art.3 comma 3 Legge 104) non è
espressa in decimi ma con un giudizio sintetico, relativo a macro aree di apprendimento e con
un giudizio globale relativo al comportamento (di lavoro…) e ad altri progressi compiuti in
relazione ai livelli di partenza.
Per l’alunno in stato di particolare gravità che segue una programmazione completamente
differenziata, non corrispondente ai programmi ministeriali (solo in caso di disabilità di tipo
cognitivo), salvo situazioni eccezionali, si annoterà in calce alla scheda di valutazione di primo e
secondo quadrimestre che la valutazione è stata effettuata in base a quanto prefissato nel suo PEI:
“La presente votazione è riferita al PEI e non ai programmi ministeriali ed è adattata ai sensi
dell’O.M. n. 80 del 9 marzo 1995”. Nessuna nota particolare va mai inserita nei tabelloni esposti
al pubblico.
Nel primo ciclo d’istruzione la valutazione è sempre valida per la promozione alla classe
successiva, anche quando è completamente differenziata poiché la valutazione degli alunni con
disabilità è sempre il risultato di quanto prefissato nel Piano Educativo Individualizzato.
Ciò vale anche per l’esame di stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione (ex esame di licenza
media) che il candidato con disabilità potrà affrontare anche sostenendo prove differenziate,
comprensive della prova nazionale, se stabilito nel suo PEI.
CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’ALUNNO CON DISABILITÀ
La valutazione è prevista dall’insegnante specializzato in attività di sostegno alla classe e
condivisa ed avallata dai docenti del Consiglio di classe;
La valutazione minima, per obiettivi non sufficientemente raggiunti, è stata disciplinata
dal Collegio docenti. Si avrà cura di escludere a priori una valutazione completamente
negativa, partire dal 5 è da intendersi come volontà da parte del consiglio di classe di
segnalare una necessaria revisione degli obiettivi di apprendimento indicati nel PEI,
dell’azione didattica e degli interventi posti in essere.
E’ necessario valutare anche con il massimo dei voti, l’alunno che ha raggiunto pienamente, in modo
eccellente ecc… tutti gli obiettivi previsti nel PEI.
VALUTAZIONE ALUNNI IN STATO DI GRAVITA’ (Disabilità cognitiva e PEI)
(ART. 3, COMMA 3, L.104/1992)
Tabella valutazione alunni con disabilita’ in stato di gravita’ (art.3 comma 3
della legge 104/1992) che richiedono una programmazione differenziata non
riconducibile ai programmi ministeriali
OBIETTIVI
PREDISPOSTI
NEL PEI
(nelle aree
indicate)
COMPETENZE
(sviluppate in
riferimento alle
potenzialità
possedute)
VOTO MODALITA’ DI
RAGGIUNGIMENTO
GRADO DI
PARTECIPAZIONE
ALLA VITA
SCOLASTICA
Pienamente
raggiunti
Competenze
acquisite al massimo
delle sue potenzialità
9/10 Con buona sicurezza ed
autonomia
Eccellente grado di
partecipazione alla
vita scolastica
Raggiunti in
modo
soddisfacente
Competenze
discretamente
acquisite
7/8 Occasionalmente
guidato e con discreta
sicurezza
Soddisfacente
partecipazione alla
vita scolastica
Sostanzialmente
raggiunti
Competenze
sostanzialmente
acquisite
6/7 Parzialmente guidato e
con sufficiente
sicurezza
Discreta
partecipazione alla
vita scolastica
Raggiunti in
parte
Competenze non
sufficientemente
acquisite
5/6 Guidato e con limitata
sicurezza
Non sufficiente
partecipazione alla
vita scolastica
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
(programmazione riconducibile ai programmi ministeriali)
Indicatori Descrittori Voto
Conoscenze Ampie ed approfondite
10
Abilità e competenze
È in grado di esplicitare le conoscenze acquisite ed usa con padronanza la strumentalità appresa. Sa svolgere le attività in completa autonomia ed è propositivo. Applica con sicurezza i procedimenti acquisiti in situazioni nuove. Affronta situazioni problematiche utilizzando strategie adeguate.
Conoscenze Ampie e consolidate.
9
Abilità e competenze
È in grado di esplicitare le conoscenze acquisite ed utilizza la strumentalità appresa. Sa svolgere le attività in autonomia. Applica i procedimenti acquisiti in situazioni nuove. Affronta situazioni problematiche utilizzando strategie adeguate.
Conoscenze Consolidate.
8
Abilità e competenze
È in grado di esplicitare le conoscenze acquisite ed utilizza lastrumentalità appresa. Sa svolgere attività semplici in autonomia. Applica i procedimenti acquisiti in situazioni semplificate. Affronta semplici situazioni problematiche utilizzando strategie adeguate
Conoscenze Parzialmente consolidate.
7
Abilità e competenze
È in grado di esplicitare con qualche incertezza le conoscenze acquisite ed utilizza la strumentalità appresa in parziale autonomia. Sa svolgere attività semplici in autonomia. Applica i procedimenti acquisiti in situazioni semplificate. Affronta semplici situazioni problematiche con l'aiuto dell'adulto.
Conoscenze Essenziali
6
Abilità e competenze
Esplicita le conoscenze acquisite ed utilizza la strumentalità appresa solo con l'aiuto dell'insegnante. Svolge attività semplici ed affronta situazioni problematiche solo se guidato. Applica i procedimenti acquisiti solo se supportato dall'adulto.
Conoscenze. Inadeguate
5*
Abilità e competenze
Esplicita le conoscenze affrontate con difficoltà, anche se guidato dall'insegnante. Ha difficoltà ad applicare semplici strategie di problem-solving, anche se supportato dall'adulto.
*necessaria revisione degli obiettivi di apprendimento indicati nel PEI
Indicatori
Partecipazione alle attività scolastiche, impegno e motivazione ad apprendere. Comportamento in
riferimento alle regole e interazione con adulti e compagni. Cura del proprio materiale, rispetto di
quello altrui e dei contesti nei quali vive le esperienze.
N.B.
La valutazione dovrà rispecchiare la specificità di ogni alunno, ed il suo personale percorso formativo:
i progressi legati all'integrazione, all'acquisizione di autonomia e di competenze sociali e cognitive. La
normativa ministeriale e il documento riportante le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli
alunni con disabilità”,esplicitano chiaramente che la valutazione va rapportata al P.E.I. e dovrà essere
sempre considerata in riferimento ai processi e non solo alle performances dell'alunno.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Indicatori Voto
Partecipa costruttivamente alle attività proposte con impegno e
motivazione. Si comporta in maniera conforme alle regole e attiva positive
interazioni con adulti e compagni. Ha cura del proprio materiale, rispetta
quello altrui ed i contesti nei quali vive le esperienze.
OTTIMO
Partecipa sempre alle attività proposte con impegno e motivazione.
Generalmente rispetta le regole ed interagisce con adulti e compagni in
maniera abbastanza positiva. Ha cura del proprio materiale di quello altrui e
dei contesti nei quali vive le esperienze.
DISTINTO
Partecipa in maniera discontinua alle attività proposte, impegno e
motivazione vanno sollecitati e sostenuti. Deve ancora interiorizzare
pienamente le regole scolastiche e le interazioni con adulti e compagni
necessitano di essere spesso mediate dall'adulto. La cura del proprio
materiale, il rispetto di quello altrui e dei contesti nei quali vive le
esperienze devono essere sollecitate dalle figure di riferimento.
BUONO
Partecipa alle attività proposte solo se costantemente sollecitato, impegno e
motivazione sono molto discontinui. Non sempre rispetta le regole ed ha
difficoltà ad interagire positivamente con adulti e compagni. Ha scarsa cura
del proprio materiale, è poco rispettoso di quello altrui e del contesto nel
quale vive le esperienze.
SUFFICIENTE
Attiva comportamenti deliberatamente gravi per la propria e l'altrui
incolumità psico-fisica e destabilizza consapevolmente relazioni ed attività.
NON
SUFFICIENTE
DAL PEI ALLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
SCANSIONE
TEMPORALE
TIPOLOGIE
DI PEI
LIVELLI DELLA RUBRICA VALUTATIVA
RIFERIMENTI NORMATIVI
Primo ciclo
PEI CURRICULARE
PEI DIFFERENZIATO
QUATTRO LIVELLI DI PADRINANZA: AVANZATO,INTERMEDIO, BASE INIZIALE
DM 742/2017
LIVELLI ED INDICATORI ESPLICATIVI CM n.3/2015
LIVELLO DESCRIZIONE
A-AVANZATO L’alunno/a svolge compiti, risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità, propone e sostiene le proprie opinion e assume in modo responsabile decisioni consapevoli
B-INTERMEDIO L’alunno/a svolge compiti e risolve problem in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C- BASE L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove,mostrando si possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese
D- INIZIALE L’alunno/a se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni nuove
Si precisa che il modello Nazionale viene compilato con gli opportuni adeguamenti, per renderlo
coerente con gli obiettivi previsti dal PEI.
Si riconferma ,pertanto, la centralità del PEI-
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Indicatori Voto
Partecipa costruttivamente alle attività proposte con impegno e
motivazione. Si comporta in maniera conforme alle regole e attiva positive
interazioni con adulti e compagni. Ha cura del proprio materiale, rispetta
quello altrui ed i contesti nei quali vive le esperienze.
OTTIMO
Partecipa sempre alle attività proposte con impegno e motivazione.
Generalmente rispetta le regole ed interagisce con adulti e compagni in
maniera abbastanza positiva. Ha cura del proprio materiale di quello altrui e
dei contesti nei quali vive le esperienze.
DISTINTO
Partecipa in maniera discontinua alle attività proposte, impegno e
motivazione vanno sollecitati e sostenuti. Deve ancora interiorizzare
pienamente le regole scolastiche e le interazioni con adulti e compagni
necessitano di essere spesso mediate dall'adulto. La cura del proprio
materiale, il rispetto di quello altrui e dei contesti nei quali vive le
esperienze devono essere sollecitate dalle figure di riferimento.
BUONO
Partecipa alle attività proposte solo se costantemente sollecitato, impegno e
motivazione sono molto discontinui. Non sempre rispetta le regole ed ha
difficoltà ad interagire positivamente con adulti e compagni. Ha scarsa cura
del proprio materiale, è poco rispettoso di quello altrui e del contesto nel
quale vive le esperienze.
SUFFICIENTE
Attiva comportamenti deliberatamente gravi per la propria e l'altrui
incolumità psico-fisica e destabilizza consapevolmente relazioni ed attività.
NON
SUFFICIENTE
1010
1111