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Lo sviluppo del linguaggio
Cosa significa imparare a parlare
Analizzare i suoni di una lingua e rappresentarli nella propria memoria (fonologia in input)
Padroneggiare i pattern articolatori (fonologia in output)
Acquisire voci lessicali e significati (lessico)
Padroneggiare regole morfologiche (di derivazione, declinazione e coniugazione) e sintattiche (di ordine delle parole nelle frasi) per combinare parole in frasi e testi (morfologia e sintassi)
Imparare a conversare e produrre discorsi in diverse situazioni comunicative (pragmatica)
UN SISTEMA SIMBOLICO PER COMUNICARE
Il linguaggio è...
Un potente dispositivo culturale: comunicativo (per comunicare pensieri e stati
mentali) cognitivo (per rappresentare la realtà e elaborarla
nella propria mente) sociale (per condividere e negoziare esperienze) ..il cui sviluppo è complesso e di lunga durata: continua
sino ai primi anni di scuola, e per alcuni aspetti non si conclude mai
• Il bambino impara in poco tempo a
padroneggiare una (o più) lingua.
• Più si cresce più si è lenti ad acquisire una
lingua nuova
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Le più importanti questioni
sull’acquisizioni del linguaggio • Qual è il peso della componente innata e di
quella appresa nell’acquisizione del linguaggio?
• Quali rapporti il linguaggio intrattiene con le
capacità cognitive e sociali dell’individuo?
• E’ possibile stabilire una relazione tra il
linguaggio e la comunicazione?
Posizione innatista
• Anni ’60, Noam Chomsky, linguista americano
• Posizione innatista il linguaggio infantile non
è una rozza imitazione del linguaggio adulto,
bensì è un processo attivo, creativo e guidato
da regole.
Posizione innatista
• Spiegazione innatista esiste un dispositivo
innato per l’acquisizione del linguaggio:
Language Acquisition Device (LAD)
• Grammatica Universale (GU) sistema
strutturato in modo complesso ma parzialmente
definito: ciascun principio può essere
specificato in alcune modalità diverse.
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Posizione innatista
• Esempio GU: ogni lingua prevede che in una
frase ci sia un soggetto.
• La lingua può prevedere che il soggetto sia
implicito come in italiano in questo caso la
lingua ha un parametro Pro positivo
• La lingua può prevedere che il soggetto sia
sempre esplicito, come in inglese. In questo
caso Pro è negativo.
Posizione innatista
• Tutti i bambini cominciano con un Pro positivo e poi i b. inglesi imparano ad esplicitare sempre il soggetto
• Secondo Chomsky il linguaggio è un insieme di regole che il b. deve scoprire a partire da quelle più generale e semplici per arrivare a quelle più specifiche e complesse.
• L’acquisizione del linguaggio è un processo attivo di scoperta di regole e di verifica di ipotesi.
Posizione innatista
• Secondo Chomsky l’apprendimento per
imitazione e l’insegnamento da parte degli
adulti non hanno alcun ruolo nello sviluppo del
linguaggio
• Poiché il b. è creativo nell’usare il linguaggio, è
capace di produrre espressioni mai sentite
prima, il contesto ambientale e l’insegnamento
dell’adulto non hanno influenze sullo sviluppo
del linguaggio.
La teoria di Chomsky spiega
• Perché i b. imparano a parlare rapidamente
• Perché le tappe di sviluppo sono le stesse in
tutte le culture e le classi sociali
• Perché il b. può produrre espressioni mai
sentite in precedenza (creatività)
• Perché il linguaggio che il b. produce può
essere più ricco di quello a cui è stato esposto
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Critiche alla posizione innatista
• Il linguaggio viene considerato indipendente sia
dall’intelligenza che dalla capacità
comunicativa.
• La competenza linguistica precede
l’esecuzione, ossia il b. possiede le regole della
lingua prima di saperla usare.
• Il contesto è irrilevante, pertanto il modo in cui
gli adulti parlano a bambini non viene
considerato oggetto di indagine e studio.
Spiegazione interazionista
• Ipotesi cognitiva lo sviluppo del L. fa parte dello
sviluppo cognitivo
• Piaget considera il linguaggio come un aspetto del
pensiero simbolico
• Il b. sviluppa il L. nel momento in cui impara a
rappresentarsi l’oggetto distinguendo tra
rappresentazione e cosa rappresentata
• Lo sviluppo cognitivo precede la comparsa del L.
• L’esecuzione viene prima della competenza
linguistica
L’approccio funzionalista e il contesto
sociale • Approcci funzionalisti parlano di competenza
comunicativa
• Tra la comunicazione prelinguistica e la
comparsa del linguaggio c’è una relazione di
continuità
• I b. sanno comunicare prima di saper parlare
L’approccio funzionalista e il contesto sociale
• Austin e Searle le prime espressioni verbali dei bambini sono dei veri e proprio atti linguistici
• E’ importante distinguere il contenuto proposizionale di una frase (significato locutivo) e l’intenzione con cui il parlante pronuncia quella frase (significato illocutivo)
• Es. “fa freddo qui” può essere solo un commento, ma può anche essere usata per chiedere di chiudere la finestra
• Es. “mamma pappa” la mamma che mangia oppure il panino della mamma
• Nelle prime fasi dello sviluppo è importante considerare la relazione tra linguaggio e contesto sociale
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Il contesto sociale e lo sviluppo del L.
• Il linguaggio degli adulti facilita l’acquisizione
da parte del b. (il motherese)
• Il linguaggio è semplificato
• Frasi brevi
• Diverse ripetizione
• Forte enfasi alle frasi
• Lessico concreto
Prima delle parole…
Gesti comunicativi
• Caratteristiche dei gesti comunicativi:
▫ sono usati con intenzione comunicativa
(segnalato dall’uso dello sguardo verso
l’interlocutore)
▫ Sono convenzionali
▫ Si riferiscono ad un oggetto o un evento esterno
Gesti comunicativi
• Gesti deittici (9-12 mesi): esprimono
un’intenzione comunicativa e si riferiscono ad
un oggetto/evento esterno che si può
facilmente individuare osservando il contesto
• Di solito vengono prodotti a distanza e non
implicano nessun contatto con il destinatario
• Differenza con le azioni strumentali: i gesti
deittici sono inadeguati a raggiungere
l’obiettivo in modo diretto
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Gesti comunicativi
• Gesti deittici che esprimono
una richiesta
• vengono utilizzati per
chiedere l’intervento o l’aiuto
dell’adulto
• Esempio: quando un gioco
smette di suonare, il b. lo
prende e lo porge
all’adulto guardandolo
negli occhi richiesta di
far ripartire il gioco
• Gesti deittici che esprimono
una dichiarazione
• per attirare l’attenzione
dell’adulto e condividere
l’interesse per un evento
esterno (e.g. pointing)
Gesti dichiarativi
• L’intenzione dichiarativa sottende capacità
socio-cognitive più evolute rispetto
all’intenzione richiestiva.
• La mancanza o il ritardo di questo tipo di gesto
è considerato un indice di rischio per:
▫ Lo sviluppo comunicativo e linguistico
▫ Per l’autismo
Gesti comunicativi
• Gesti referenziali: gesti non più riferiti a cose/eventi presenti nel contesto immediato, ma “simboli” per rappresentare uno specifico referente (e.g. “ciao”, “no” con la testa, etc.).
• Sono, come le parole, veri e propri veicoli simbolici.
• Non necessitano del contesto per essere interpretati.
• Compaiono spesso assieme alle prime parole e dimostrano che il bambino sà usare simboli per comunicare.
I gesti comunicativi
Relazione tra
repertorio
vocale e
gestuale
nello sviluppo
Periodo in cui
bambino usa
gesti referenziali
Comparsa delle
Prime parole
Periodo in cui
vocabolario si
consolida e
raggiunge 50 parole
Diminuzione dell’
uso dei gesti referenziali
Conclusione: i gesti referenziali sono un fenomeno
caratteristiche del primo sviluppo linguistico e consentono al
b. di comunicare utilizzando come veicoli simbolici schemi
gestuali ben esercitati piuttosto che sequenze vocaliche
ancora incerte.
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I primi suoni: il pianto
• Il pianto importante ruolo comunicativo per
il neonato
• Wolff (1969) ha individuato diversi tipi di
pianto (per fame, per dolore, per irritazione
etc.).
• Le madri sono in grado di riconoscere i diversi
tipi di pianto
I primi suoni: vocalizzazioni
• Vocalizzazioni (i 2 e i 6 mesi) sviluppo del repertorio fonologico
• i suoni vocalici precedono sempre i suoni consonantici
• Vengono prodotti sia in solitudine che in interazione con l’adulto
• Protoconversazioni le vocalizzazioni del b. si inseriscono tra i turni verbali del genitore, come se il b. rispondesse vocalizzando all’adulto che gli parla
I primi suoni: la lallazione
• Lallazione canonica (6-7 mesi) il bambino produce e ripete la sequenza consonante-vocale come delle sillabe ba, ba,
• In questa fase compaiono alcune caratteristiche della lingua materna come la prosodia
• Lallazione variata (10-12 mesi) le strutture sillabiche divengono più complesse, alternando combinazioni CVCV più varie (es. DA-PA)
• La stretta somiglianza di queste combinazioni con alcune parole (mamma, papà, pappa) induce l'adulto a sovra-interpretare la produzione del bambino
• Il bambino apprende così che esistono regolarità nella corrispondenza di una sequenza di suoni e un oggetto/evento (inizia a legare le parole ai loro referenti).
I primi suoni: le proto-parole
• Le proto-parole (10-12 mesi) delle
combinazioni di sillabe simili alle parole che
assumono un significato specifico quando
utilizzati in certi momenti, e.g. nanà per
chiedere il biberon
• Da questo momento in poi lo sviluppo
fonologico interagisce con lo sviluppo lessicale
e grammaticale e ne è influenzato
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Lo sviluppo del vocabolario
LO SVILUPPO DEL VOCABOLARIO
Lo sviluppo del lessico è caratterizzato da una elevata variabilità.
Per le prime parole si è soliti indicare una ampia finestra temporale, che si estende tra gli 8 e i 17 mesi.
La crescita del vocabolario è inizialmente lenta
Le prime parole (11-13 mesi), vengono prodotte in contesti specifici (non ancora impiegate in modo astratto, per indicare una classe di oggetti/eventi)
Le prime parole
• Inizialmente hanno un uso non referenziale usate in contesti specifici e ritualizzati (e.g. salutare quando qualcuno va via)
A cosa si
riferiscono?
Persone familiari
Oggetti familiari
Azioni compiute abitualmente
Successivamente assumono un uso referenziale usate in contesti diversi e per varie situazioni.
LA CRESCITA DEL VOCABOLARIO
Il primo vocabolario è di norma composto da nomi, riferiti a oggetti o persone concreti
Solo successivamente compaiono in misura più consistente “verbi” e “aggettivi”
I verbi esprimono significati spesso relazionali, e sono riferiti a variazioni situazionali o cambiamenti/processi nel tempo (es. “dammi la caramella” vs. “prendi la caramella”, “andato”).
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Le prime parole
• La decontestualizzazione del linguaggio si
verifica anche per la comprensione
• 8-10 mesi il b. comprende semplici frasi
soltanto in contesti specifici e all’interno di
routine
• Poi la comprensione aumenta rapidamente e
rimane sempre in posizione avanzata rispetto
alla produzione
Le prime parole
12-16 mesi vocabolario intorno alle 50 parole
A questo punto il bambino ha compreso il principio che ogni oggetto/evento ha un nome e viceversa
La capacità di attribuire piena autonomia simbolica alla parola fa sì che il b. apprenda nuovi vocaboli con grande rapidità e ad usare flessibilmente quelle che conosce già.
Segue una vera “esplosione” del vocabolario, che passa da 50 a circa 300 parole (a 24 mesi)
Grande variabilità individuale
LA VARIABILITA’ DEL VOCABOLARIO
L'esplosione del vocabolario non è un fenomeno universale, ma soggetto ad un’ ampia variabilità
Ampia variabilità caratterizza anche il primo repertorio lessicale di un bambino
Si identificano “stili” diversi nello sviluppo linguistico in queste prime fasi:
▫ nominale e referenziale (bambini che nominano oggetti nei contesti specifici)
▫ espressivo (bambini che conoscono meno nomi, ma impiegano meglio vari elementi del linguaggio in routine sociali, usando frasi convenzionali e stereotipate)
L’evoluzione del significato delle
parole • Il significato delle parole riflette la
categorizzazione della realtà che il b. padroneggia.
• Errori di sovraestensione il b. chiama cane
qualsiasi animale a 4 zampe
• Errori di sottoestensione il b. usa chiama
bambola solo la sua bambola e non le altre
• Errori di sovrapposizione il b. usa “aprire” per
riferirsi non solo all’azione di aprire la porta ma
anche a quella di accendere la luce etc.
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L’evoluzione del significato delle parole
Livello base di
generalità
Categorie
subordinate
Categorie
sovraordinate
Fiore rosa Piante
In parte ciò dipende dalle strategie che gli adulti adottano nel nominare
gli oggetti quando si rivolgono al b.
L’evoluzione del sistema semantico tende verso la progressiva
convenzionalizzazione nell’uso delle categorie concettuali e dei nomi così che
sia le prime che i secondi coincidano sempre di più con i modi standard di
codificare e nominare la realtà
Lo sviluppo della grammatica
Morfologia e sintassi
• Morfologia suffissi e prefissi che servono per
formare singolare/plurale o
maschile/femminile dei nomi, aggettivi,
pronomi, a coniugare i verbi a derivare un
nome da un altro etc.
• Sintassi capacità di costruire una frase
rispettando la grammatica della lingua madre
(l’ordine delle parole in una frase, regole per
trasformare una frase da attiva a passiva etc.)
DALLE PAROLE ALLE FRASI
La parola-frase o linguaggio olofrastico. Verso la fine del primo anno di vita il bambino usa singole parole per esprimere concetti più complessi (es “oppà!” “Mi fai saltare?”, “Voglio saltare”)
Le prime associazioni di due parole. Compaiono verso
i 15-20 mesi, con un'ampia variabilità inter-individuale (14-24 mesi)
L'età a cui il bambino comincia a produrre le prime
combinazioni di parole in frasi dipende dall'ampiezza del suo vocabolario più che dall’età (“massa critica”: 50 parole circa)
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LE PRIME FRASI
Linguaggio telegraficoLe prime frasi non hanno una struttura standard. Ad esempio, non comprendono necessariamente verbi, ma due nomi (chiai Chiaia/dai le chiavi a Chiara) o nome e pronome (bau mio/ questo è il mio cane)
Frasi a struttura nucleareComprendono un predicato verbale e almeno un argomento (dà mamma/dallo alla mamma/mamma dammi (il gioco)
Frasi a struttura facoltativa Dal secondo al terzo anno la struttura si amplia. Le prime forme di ampliamento del nucleo sono costituite da aggettivi o avverbi (Paola occi ene/ Paola viene oggi)
Compaiono quindi nelle frasi i primi elementi di morfologia libera (articoli, pronomi, preposizioni, etc.). Anzitutto gli articoli (“a mamma angia” /la mamma mangia)
La morfologia
• Ogni lingua pone al b. diversi problemi di
acquisizione (Slobin, 1982).
• Il B. acquisirà per primi quegli aspetti della
morfosintassi che sono percettivamente chiari,
salienti e informativi
• Quanto più le forme linguistiche sono irregolari
e ambigue, tanto più tardi verranno
padroneggiate
LA MORFOLOGIA
Verso i 3 anni le strutture divengono più complesse, e compaiono frasi inserite, causali e relative. Lo sviluppo della frase dipende a questo punto anche dallo sviluppo della morfologia
A quest'età il bambino affronta un compito molto impegnativo: imparare a utilizzare tutte le regole morfologiche della sua lingua
Pronomi, articoli, congiunzioni, desinenze, non si riferiscono a elementi esterni al discorso, ma si riferiscono a elementi linguistici “nel discorso”, e possono essere interpretati e compresi solo in riferimento alle relazioni grammaticali che intrattengono con questi altri elementi (verbi, nomi, frasi)
Lo sviluppo morfosintattico
• Accordo soggetto-verbo (in persona e numero) fondamentale per la comprensione della frase
• Es. i cani seguono i gatti (non è l’ordine che ci fa capire il significato ma l’accordo tra soggetto e verbo)
• Se l’accordo sogg. verbo non basta ci affidiamo al significato attribuendo la funzione di soggetto all’essere animato piuttosto che a quello inanimato es. la mela mangia la bambina
• Infine ci affidiamo all’ordine Es. Carlo chiama Mario
Morofologia
Verbale
Accordo soggetto-
verbo
Acquisizione
3 anni circa
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Lo sviluppo morfosintattico
• In particolare l’articolo maschile il e plurale gli compaiono per ultimi
Morofologia Nominale
Genere (m/f) Numero (sing/plur)
3 anni
Articoli > 3 anni
Lo sviluppo morfosintattico
• I primi a comparire sono i pronomi soggetto/oggetto di prima
e seconda persona singolare (io/tu; me/te)
• Inizialmente possono comparire errori nell’uso dei pronomi.
Es. Ho paura me
Morofologia
Pronominale Pronomi personali 3-4 anni
LO SVILUPPO DELLA MORFOLOGIA
Si verificano anche in questo caso “errori di costruzione”: gli ipercorrettismi (“mordato” o “morduto”)
Verso i 6-7 anni i b. passano dalla grammatica della frase alla grammatica del discorso, che fornisce al b. una più ampia esperienza di discorsi in forma orale e scritta
Lo sviluppo linguistico che interessa l'uso della morfologia si estende per un lungo periodo di tempo (dai 3 ai 7 anni circa)
Indici di rischio nello
sviluppo del linguaggio
Tappe Età (mesi) Indici di rischio
Lallazione 7-9 Scarsa ed indifferenziata
Prima comprensione parole 8-10 Può risultare normale
Gesti deittici 9-12 Ritardo comparsa
Gesti referenziali 12-15 Ritardo comparsa
Produzione delle prime parole 12-15 Non sempre ritardata ma limitata. Indice grave:
assenza di parole singole a 24 mesi
Vocabolario 50 parole 18-20 <50 parole a 24 mesi
Combinazioni di parole 20-24 Assenza di combinazione di 2 parole a 36 mesi
Prime frasi 24-30 Assente