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COSIMO MAGAZZINO
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Per minimal State sintende, nella concezione di NOZICK, lattribuzione
alloperatore pubblico di limitati compiti: assegnazione dei diritti, giustizia
(garanzia del rispetto dei diritti), difesa (del titolare del diritto dalle minacce
altrui).
In relazione al compito dello Stato minimale di assegnare i diritti di
propriet sorgono 2 problemi:
a) la necessit di attribuire comunque i diritti di propriet;
b)lopportunit di attribuire i diritti di propriet in modo da risolvere i
problemi di equit nonch i problemi di efficienza.
Il funzionamento del Mercato richiede che sia individuato il titolare del
diritto di propriet, senza di che ogni scambio sarebbe disincentivato.
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Per regulation sintende una misura di controllo diretto con la quale lo
Stato disciplina in astratto (tramite la legislazione) o in concreto (tramite
lintervento esecutivo) il comportamento degli operatori privati in un
determinato settore economico o in determinate circostanze.
Si hanno varie forme di regolamentazione:
- dei prodotti dellingegno: si precisano i diritti di propriet al fine di
stimolare lattivit innovativa e lefficienza dinamica
- ambientale: precisa i diritti di propriet nel campo delle attivit con
ricadute sullambiente
- dellentratae della concorrenza effettiva
- di elementi strutturali del mercato o della condotta delle imprese
- tariffaria e di prezzo: con finalit di efficienza (statica o dinamica) e con
finalit distributive
- qualitativa e informativa: al fine di garantire la posizione del
consumatore quando sorgano problemi di sicurezza nelluso di un prodotto.
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La regolamentazione dellentrata pu avere varie finalit: sostegno al
reddito degli operatori incumbent, protezione della sicurezza dei consumatori,
garanzia di uno standard di qualit.
La concorrenza nel mercato il normale processo di competizione che
avviene tra le diverse aziende, non necessariamente sui prezzi (le imprese
potrebbero rivaleggiare sul valore aggiunto, sulle quantit offerte o altro).
Per concorrenza per il mercato, invece, si intende lintroduzione di un
diritto di accesso al mercato stesso, da assegnare sulla base di unasta. Essa ,dunque, un meccanismo che mette in concorrenza le imprese per avere diritto
a servire un determinato mercato. Viene usato per regolare mercati che
presentano caratteristiche di monopolio naturale, dove quindi efficiente far
produrre il bene/servizio a una sola impresa, mitigando cos la perdita di
benessere che la condizione monopolistica causa. Il teorico di uno dei
meccanismi pi diffusi DEMSETZ, che propose il c.d. franchise bidding. In
pratica viene messo allasta il diritto a fornire un dato servizio a una tariffa
stabilita; chi dirige lasta offre la prima tariffa, quindi la abbassa nei round
successivi, finch non rimanga un solo concorrente, che sar vincolato a
servire il mercato praticando quella tariffa.
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Le p. antitrust rappresentano linsieme delle norme e delle azioni di P.E.
messe in atto al fine di impedire i comportamenti delle imprese che non
rispettano la libera concorrenza, e che porterebbero quindi a unindesiderata
inefficienza nelle allocazioni di mercato. Esse si propongono di tutelare la
libert economica e di limitare il potere che deriva ai gruppi che godono di
posizioni dominanti su specifici mercati.
Loggetto principale della politica e della normativa antitrust consiste: a)nel combattere accordi e intese (trust) fra imprese, volti a restringere la
concorrenza; b) nel combattere gli abusi esercitati da chi occupa posizioni
dominanti; c) nellimpedire acquisizioni e fusioni di imprese che portino a
concentrazioni industriali.
Negli USA si scelto di far agire lo Stato come arbitro: esso non entranel Mercato, nella sfera della produzione, ma ne rimane estraneo
sorvegliandolo dallesterno. Nei Paesi europei, si ritenuto a lungo di nonaver bisogno di una normativa antitrustperch lo Stato svolgeva il ruolo di
imprenditore in quei settori nei quali le concentrazioni avrebbero
comportato inefficienze allocative. 5
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La legislazione antimonopolistica tende a modificare la struttura dei
mercati o il comportamento degli operatori economici in modo da
conseguire 3 finalit:
a) tutelare la libert economica
b) limitare il potere economico e politico che sorge dalle concentrazioni
economiche
c) accrescere lefficienza allocativa.
Linefficienza allocativa pu derivare da: 1) accordi o intese restrittive
della concorrenza; 2) abuso di posizione dominante; 3) concentrazione delle
risorse economiche in poche imprese.
La legislazione antimonopolistica prescrive regole di comportamento per
le imprese e sanziona i comportamenti e le situazioni che realizzino
condizioni monopolistiche oppure ne rappresentino lo sfruttamento.
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La legislazione europea in materia di concorrenza si ispira a quella
statunitense ed imperniata sugli artt. 85-87 del Trattato di Roma.
Lart. 86 stabilisce che, per sanzionare la condotta di una impresa: 1) va
definito il mercato rilevante; 2) va verificata la presenza di una posizione
dominante su tale mercato; 3) va precisato il concetto di abuso.
Il mercato rilevante definito tenendo conto delle caratteristiche
merceologiche, dellestensione geografica e della sostituibilit dal lato della
domanda.
La posizione dominante valutata in relazione alla quota di mercato
detenuta dallimpresa ed alla sua capacit effettiva di seguire una condotta
non concorrenziale.
Labuso di posizione dominante la condotta di un operatore che lo
mette in grado di ridurre significativamente il grado di concorrenza sulmercato, adottando metodi non concorrenziali.
Vengono considerate distorsive della concorrenza le fusioni, acquisizioni,
concentrazioni di imprese e gli aiuti statali mediante risorse pubbliche.
Sono, invece, considerate compatibili con il Mercato Comune Europeo
(MCE) gli aiuti regionali, gli aiuti orizzontali e gli aiuti settoriali. 7
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Per liberalizzazione si intende lingresso di nuove imprese su mercati
serviti da monopolisti.
Perprivatizzazione si intende il passaggio di propriet (parziale o totale)
da soggetti pubblici a soggetti privati.
Si discute, sul terreno politico, su quale ordine temporale sia preferibile
seguire nei due processi. Se la privatizzazione precede la liberalizzazione,
limpresa pubblica potr essere venduta ai privati a un prezzo maggiore,
poich il privato che acquisisce limpresa potr operare su di un mercato nel
quale non vi sono concorrenti. Daltro lato, questa opzione consegna il
mercato a un monopolio privato, con le inefficienze allocative che ne
seguono.
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Limpresa pubblica soffre di varie inefficienze:
1. carenza manageriale: i dirigenti pubblici hanno scarsi incentivi alperseguimento di qualsiasi obiettivo indicato dalp.m.;
2. non vi garanzia di sana gestione, a causa della dipendenza dal mondo
politico (clientelismo);
3. appesantimento dei costi che si riflette in maggiori prezzi o in maggiori
perdite dellimpresa pubblica, ripianate ricorrendo alla fiscalit generale;
4. scelte dellimpresa pubblica slegate dal vincolo di bilancio;
5. molteplicit dei fini assegnati allimpresa pubblica, che crea oneri
impropri;
6. scarso incentivo allinnovazione.
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Il teorema elaborato da AVERCH e JOHNSON nel 1962 dimostra come la
regolamentazione di imprese che operano in regime di monopolio naturale,
attraverso il controllo del tasso di profitto, possa spingere le stesse verso una
combinazione produttiva che prediliga il capitale a scapito dellefficienza
allocativa.
Tali imprese, che operano in forme di mercato non concorrenziali, non
hanno infatti interesse a controllare il livello dei costi, e quindimassimizzano il profitto, dato il vincolo stabilito; se il profitto
proporzionale al livello di capitale utilizzato nel ciclo produttivo, le imprese
accresceranno il rapporto capitale-lavoro anche oltre il livello che sarebbecompatibile con unottima allocazione delle risorse produttive.
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Il controllo dei prezzi una forma di regolamentazione. Consiste nel
fissare livelli di prezzo massimi o minimi, a seconda delle finalit.
Se lobiettivo di garantire un reddito a chi offra un bene o servizio, si
stabilir un prezzo minimo. Per obiettivi di politica antimonopolistica, si
fisser un prezzo di vendita massimo.
Il controllo diretto dei prezzi pu attuarsi attraverso la fissazione di:
1. un margine di profitto massimo: determinazione di una percentuale
massima di profitti sui costi unitari, imponendo un limite al prezzo;
2. un tasso di profitto massimo sul capitale investito: determinando
univocamente il prezzo unitario massimo;
3. unprezzo massimo (price cap): formula IPC-x. Se IPC, il tasso annuo di
variazione dellindice dei prezzi al consumo, pari al 5% e x, una
percentuale decisa dallauthority, pari al 3%, allora il prezzo fissatodallazienda regolamentata pu crescere al massimo del 2% annuo.
Yardstick competition: se pi imprese operano sul mercato, potranno essere
confrontati i costi di ognuna, e addirittura in alcune condizioni sar
possibile fissare in modo efficiente i prezzi con il primo metodo, legando il
prezzo praticato dallimpresa A ai costi dellimpresa B, e viceversa. 11
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Lintroduzione di imposte (positive o negative, personali o reali) pu
servire al conseguimento di molteplici obiettivi di politica micro:
redistribuzione del reddito, efficienza allocativa, efficienza dinamica.
Le imposte positive (sussidi) si risolvono in un esborso per lo Stato e in un
introito per i privati e assumono la forma di crediti dimposta, contributo in
conto interessi, contributo in conto capitale.
Rilevante leffetto del fenomeno della traslazione dellimposta,facendo divergere il soggetto percosso da quello inciso.
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La domanda pubblica di beni e servizi pu essere amministrata per
raggiungere varie finalit:
1. garantire il funzionamento dellapparato amministrativo e la produzione
di servizi pubblici;
2. sostenere determinate branche dellattivit produttiva (politica
industriale);
3. regolare la domanda globale (politica anticiclica).
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La presenza di esternalit provoca una disuguaglianza fra costo privato e
sociale (se si tratta di esternalit di produzione), o fra utilit marginale
privata o sociale (nel caso di esternalit di consumo).
Simili divergenze provocano inefficienze che possono essere eliminate con
il rimuovere le divergenze stesse, ossia con linteriorizzare il costo o il
vantaggio procurato da un operatore alla collettivit.
Ci pu essere fatto in vari modi:
1.la tassazione (sussidiazione) delle attivit da cui scaturiscono le
diseconomie (economie) esterne;
2.lincentivazione a eliminare le diseconomie esterne o a sostenere le
economie esterne;
3.lintroduzione di diritti negoziabili alla creazione di diseconomie esterne;
4. la regolamentazione.
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Se unattivit di produzione crea diseconomie esterne, la differenza fra
CMgPr e CMgSoc pu essere rimossa con lintroduzione di unimposta
pigouviana.
Cos, aggiungendo al CMgPrunimposta pari al valore dellesternalit, si
otterrebbe un nuovo e pi elevato costo marginale privato, pari al CMgSoc
( CMgPr=CMgSoc) e si indurrebbe limpresa a compiere le sue scelte in
termini di questultima grandezza.Se si tratta di imposte la cui entit fissa al variare di q, limpresa
deciderebbe q: CMg + a = p.
Se unimpresa in concorrenza perfetta genera diseconomie esterne pari ad
a*q, per ogni unit addizionale prodotta, in assenza di intervento pubblico q
= OA (dove CMgPr=p). Linternalizzazione dellesternalit prevedelintroduzione di unimposta a*q per ogni unit marginale. In tal caso il
CMgPr + a*q = CMgSoc, e q = OC ( q).
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Se limpresa produce q = OA, mentre q* = OC, loperatore pubblico
anzich introdurre unimposta pari ad a*q (per ogni quantit prodotta),
potrebbe erogare un sussidio, pari a DE, per ogni unit in meno prodotta.DE il valore dellesternalit negativa in q*. Cos, CMgPr (di DE). Se
limpresa continuasse a q = OA, CMgPr = AB, pari al vecchio CMgPr
aumentato della perdita del sussidio, DE. In presenza di sussidio, CMgPr =
CMP. Pertanto, perlimpresaq* = OC, dove CMP = p.
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Si predetermina q*, e quindi il livello della diseconomia esterna
socialmente ottimale. Si assegnano poi, attraverso un meccanismo dasta, i
diritti ad inquinare, fino al limite massimo indicato. Tali diritti possono
anche essere ceduti ad altri operatori. Le imprese avranno convenienza a
pagare pmax = DE. Il valore del diritto corrisponde al valore
dellinquinamento quando q = OC, ed pari a DE. Cos, CMgPr(di DE
= CF). Come nel caso del sussidio, q* = OC.
Vantaggi dei diritti negoziabili:
- incentivo alle innovazioni tecnologiche tendenti a ridurre le esternalit;
minore pervasivit delloperatore pubblico nelleconomia.
Vantaggi delle imposte:- aumento delle entrate pubbliche.
Vantaggi dei sussidi:
- riduzione della pressione tributaria.
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Le politiche industriali tendono a governare la struttura produttiva del
sistema economico e il suo potenziale produttivo, oltre ad accrescere
lefficienza allocativa e quella dinamica. Esse possono tendere:
a) alla riconversione produttiva, ossia al mutamento della composizione
settoriale della produzione;
b) al riposizionamento, ossia al mutamento della posizione occupata
allinterno della filiera produttiva;
c) alla ristrutturazione, ossia al mutamento microeconomico nella strutturaproduttiva.
La p. industriale pu essere di 2 tipi:
- generale od orizzontale: cerca di influenzare le decisioni prese dalle
imprese, per rafforzare la struttura produttiva;
- selettiva: tende a influenzare le decisioni delle imprese in alcuni settoriproduttivi o in certe aree geografiche (in questo secondo caso si parla di p.
regionale). Essa pu avere finalit offensive (se si propone di mutare la
struttura industriale) o difensive (se cerca solo di mantenere la struttura
industriale esistente). Suoi strumenti sono: tassazione, sussidiazione,
regolamentazione; impresa pubblica; manovra della domanda pubblica. 19
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La p. regionale una forma di p. industriale selettiva, finalizzata allo
sviluppo di una parte circoscritta del territorio di un paese e ad una pi equa
distribuzione territoriale del reddito.
Strumenti della p. regionale sono gli interventi pubblici diretti
(esecuzione di opere infrastrutturali, fornitura di servizi reali), gli incentivi
al lavoro (fiscalizzazione e sgravi degli oneri sociali, premi per occupato),
gli incentivi finanziari (contributi in conto capitale, in conto interessi, ai
costi di gestione, leasing agevolato), gli incentivi fiscali (crediti di imposta,sgravi fiscali), gli interventi amministrativi (autorizzazioni, gestione
selettiva della domanda pubblica).
Altri strumenti della p. regionale sono:
- le gabbie salariali, con la suddivisione del territorio nazionale in zone perognuna delle quali si sarebbe dovuto applicare un diverso livello retributivo;
- la flessibilit salariale, con la possibilit di ridurre il salario e i vincoli
allutilizzo della FL;
- la flessibilit normativa, con la possibilit di ridurre la possibilit di
licenziamento. 20
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Il presupposto teorico della necessit di p. regionali risiede nel fatto che,
allinterno di una medesima economia, possano esistere permanenti e
significative differenze tra le aree territoriali che la compongono.
Tesi della causazione cumulativa: nella tradizione keynesiana, se i legami
tra le diverse regioni che compongono un sistema economico sono ridotti,
ossia le regioni sono assimilabili a economie chiuse, non vi motivo per
ritenere che tutte debbano convergere ai medesimi livelli di reddito pro-
capite; anzi, al contrario, vi sono motivi per ritenere che gli squilibri tra ilivelli di reddito delle diverse regioni siano destinati a permanere.
Misurazione delle divergenze regionali
Gli indicatori per misurare lineguale distribuzione regionale del reddito
sono:a) la sigma-convergenza: quando i valori dello scarto quadratico medio(sqm) dei livelli di reddito pro-capite diminuiscono nel tempo;
b) la beta-convergenza: se crescono tendenzialmente in misura maggiore i
redditi nelle regioni dove il livello di partenza minore.
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Distribuzione personale del reddito: riguarda il modo in cui il reddito si
distribuisce tra i membri della collettivit.
Distribuzione funzionale del reddito: riguarda il modo in cui il reddito si
distribuisce tra i fattori produttivi.
Distribuzione sociale del reddito: riguarda il modo in cui il reddito si
ripartisce fra le classi sociali.
Distribuzione spaziale (o geografica) del reddito: riguarda il modo in cui
il reddito si ripartisce fra le aree geografiche di un sistema economico.
Distribuzione settoriale del reddito: riguarda il modo in cui il reddito si
ripartisce fra i settori di un sistema economico.
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Distribuzione personale del reddito
Un primo passo costituito dallindividuazione della variabile da
considerare: distribuzione del consumo, del reddito, della ricchezza.
Un secondo passo riguarda lunit da considerare: individuo, famiglie,
imprese, settori economici.
Misure statistiche della dispersione e della concentrazione
Gli indicatori di dispersione (o variazione) esprimono quanto unadistribuzione sia dispersa intorno alla sua media: varianza (var), scarto
quadratico medio (sqm), lo scostamento medio assoluto dalla media (smam),
rapporto percentilico (rp).
Gli indicatori di concentrazione forniscono una misura di quanta parte di
un carattere misurabile sia posseduta da una data frazione della
popolazione: curva di LORENZ, indice di GINI.
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Concetti e indicatori di povert
Povert assoluta: riguarda gli individui che hanno un reddito giornaliero
inferiore a 1$ (valore del 1991), o un reddito annuo inferiore a 390$ (2004).
Povert relativa: riguarda gli individui che hanno un reddito equivalente
inferiore rispetto al 50% del reddito individuale medio della societ di
riferimento.
Teorema di ATKINSON
Se ogni individuo ha una funzione di utilit crescente e concava nel
livello del proprio reddito e se lammontare di reddito complessivamente
disponibile in una comunit dipende dal modo in cui distribuito, allora
una distribuzione pi equa del reddito associata a un pi elevato livello
di benessere sociale.
Teorie del trickle-downLidea che favorire coloro i quali hanno un alto reddito consenta una
maggiore produzione di reddito di quanto ne sarebbe prodotto mettendo in
atto politiche redistributive a vantaggio dei poveri; e il maggior reddito
complessivo finirebbe anche con il favorire gli individui a basso reddito, sui
quali il reddito sgocciolerebbe dallalto. 24
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Metafora del secchio bucato di OKUN
La redistribuzione del reddito sarebbe come portare acqua, da chi ne ha
tanta a chi ne ha poca, con un secchio bucato: nel momento in cui si opera
il trasferimento, parte dellammontare trasferito viene perso.
Fuor di metafora: fare i trasferimenti costoso e il costo pu essere
talvolta rilevante, sicch non detto che il reale beneficio di chi riceve il
reddito trasferito sia sufficiente a compensare il danno arrecato a coloro i
quali il reddito stato prelevato.
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Curva di KUZNETS
Paesi con reddito pro-capite medio molto basso mostrano indici di
diseguaglianza bassi; mano a mano che si considerano Paesi con reddito
medio pi elevato, aumenta anche lindicatore di diseguaglianza. Arrivati a
un certo punto, per, il segno della relazione si capovolge, e considerando i
successivi Paesi, via via pi ricchi, a redditi medi crescenti corrispondono
indicatori di diseguaglianza decrescenti.
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Vengono attuate per mezzo di tutte le misure di P.E.
Ai fini redistributivi non rilevante tanto lammontare complessivo dei
tributi quanto la loro composizione e la loro articolazione.
Progressivit (regressivit): capacit dei tributi di variare pi (meno) che
proporzionalmente rispetto al reddito. Laliquota media dimposizione
crescente (decrescente) nel reddito.
Proporzionalit: laliquota impositiva uguale per tutti i contribuenti.
La redistribuzione attraverso il bilancio pubblico pu avvenire mediante:
a)imposte;
b)trasferimenti monetari, che consistono nellassegnazione da parte dello
Stato di somme di danaro o di buoni liberamente spendibili;
c)trasferimenti in natura, con i quali vengono attribuiti direttamente quei
beni o servizi che lo Stato vorrebbe fossero disponibili agli individui meno
abbienti.
Nella scelta tra i 2 tipi di trasferimenti evidente il contrasto tra libert
negativa (assenza di coercizione), che viene privilegiata dai trasferimenti
monetari, e libert positiva (capacit di sviluppare la propria personalit),
privilegiata dai trasferimenti in natura. 27
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Welfare State: complesso dellattivit di trasferimento attuata dallo Stato,
in particolare nei campi delleducazione, sanit, previdenza, assistenza al
fine di promuovere la qualit della vita dei cittadini.
Si possono individuare 4 modelli di W.S.:
1. il modello conservatore-corporativo, che attribuisce il diritto a
beneficiare del W.S. a chi abbia lo status di lavoratore occupato. Ruolo
sostanziale assunto dalla solidariet familiare e privata, con lo Stato cheinterviene in funzione residuale;
2. il modello liberale, a sua volta distinto in puro o riformista, e che
prevede per lo Stato interventi residuali, incoraggiando il Mercato ad
assicurare le prestazioni di mera assistenza attraverso i sussidi;
3. il modello socialdemocratico, che tende a promuovere luguaglianza nonsolo dei lavoratori ma di tutti i cittadini. Il ruolo centrale appannaggio
dello Stato, con rilevanza marginale per Mercato e famiglie;
4. il modello cattolico, dove lo Stato deve intervenire solo quando
lindividuo, la famiglia e la comunit locale abbiano fallito nei loro compiti
di solidariet verso i meno abbienti. 28
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Raffinamenti dei principi ispiratori del W.S. sono:
1. la sostituzione dei contributi sociali con le imposte sul reddito o sul valore
aggiunto;
2. ladozione di sistemi di workfare, ossia di erogazione di trasferimenti
condizionata allesistenza o allaccettazione di una posizione di lavoro;
3. la riduzione della durata del sussidio di disoccupazione e la sua
trasformazione in sussidio alloccupazione;
4.lampliamento del means-testing, al fine di ridurre le spese sociali
complessive, limitandone lerogazione ai soli casi di estremo bisogno;
5.learmarking, cio la destinazione specifica a certe voci di spesa di fondi
ottenuti con alcune imposte;
6.lopting out, ossia la possibilit per ogni cittadino di rinunciare ad uno opi benefici offerti dal W.S. in cambio del rimborso di una aliquota del loro
costo, al fine di azionare una concorrenza tra W.S. e i privati fornitori degli
stessi servizi.
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Teoria dei sistemi pensionistici
Sistema a capitalizzazione: ciascun cittadino interessato versa i contributi
allente pensionistico, durante un certo intervallo di tempo. Lente
pensionistico impiega tali contributi in investimenti finanziari a basso
rischio, che producono interessi. Quando il cittadino inizia a percepire la
pensione, la spesa per lerogazione di tale pensione coperta dai contributi
che egli ha versato e dagli interessi che su questi sono maturati.Lammontare della pensione stabilito secondo una logica di equivalenza
tra il valore attuale dei contributi versati e il valore attuale atteso delle
prestazioni pensionistiche.
Sistema a ripartizione: i contributi versati da ciascun cittadino interessato
vengono utilizzati per erogare le prestazioni pensionistiche a chi si trova inpensione. Una volta che una generazione si trover in pensione, le risorse
per pagare queste somme verranno dai contributi di chi sar nella vita
lavorativa.
Il sistema a capitalizzazione si affida prevalentemente al Mercato, mentre
il sistema a ripartizione richiede un patto inter-generazionale.30
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Teoria dei sistemi pensionistici
Il rendimento del versamento al sistema pensionistico a capitalizzazione
pari al tasso dinteresse (i), mentre il rendimento del versamento al sistemapensionistico a ripartizione pari al tasso di crescita della produzione
aggregata (y).
Nellambito dei sistemi a ripartizione, si distingue:
- un regime contributivo: se il calcolo circa lammontare della rendita
pensionistica viene fatto in relazione ai contributi effettivamente versati;- un regime retributivo: se il calcolo circa lammontare della rendita
pensionistica viene fatto in relazione alle retribuzioni percepite.
Indice di Gravosit della Spesa Pensionistica
IGSP = (NP * S)/(NL * W)
dove NP
: numero di pensionati, S: entit media delle rendita pensionistica,NL: numero di lavoratori, W: salario.
(NP * S): spesa pensionistica; (NL * W): monte salari; NP /NL: indice di
dipendenza.
La spesa pensionistica sar tanto pi elevata quanto maggiore lindice di
dipendenza pensionistica e quanto pi lentit delle pensioni elevatarispetto ai salari (S/W).31
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Assistenza
Lassistenza una categoria generale di spesa del W.S. Tra le fattispecie dipolitiche perlassistenza ricordiamo: a) politiche di sostegno agli individui e
alle famiglie intese a combattere povert e disagi; b) ammortizzatori sociali,
per il sostegno ai lavoratori in situazioni di difficolt; c) politiche per la casa;
d) politiche per il diritto allo studio.
SanitI sistemi sanitari possono essere suddivisi in 3 grandi categorie:
1. modello pubblico: prevede che tutti i cittadini abbiano la possibilit di
usufruire dei servizi sanitari, il cui costo coperto dalla fiscalit generale o
da contributi obbligatori;
2.modello privato: prevede che tutti i beni e sevizi vengano scambiatitramite meccanismi di Mercato, ma chi non ha mezzi economici a
sufficienza pu essere coperto da assicurazioni pubbliche finanziate dalla
fiscalit generale;
3.modello misto: sono presenti sia un servizio pubblico (co-finanziato dalla
fiscalit generale) sia un servizio privato (il cui prezzo talvolta pu essere in
parte rimborsato al privato che lo abbia acquistato). 32
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- ACOCELLA N., Politica economica e strategie aziendali, Carocci, Roma, 2008
(Capitoli 6, 7 e 8).- CELLINI R.,Politica Economica, McGraw-Hill, Milano, 2011 (Capitoli 12, 13,
14 e 15).
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