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METODI EMPIRICI
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SETTE PRINCIPI MULTIMEDIALI
UN METODO EMPIRICO
PER LA CORRETTA FORMULAZIONE
DI UNA PRESENTAZIONE MS.PPT
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apprendimento multimediale• R. E. Mayer, alla luce dei
risultati ottenuti dalle numerose situazioni sperimentali utilizzate per studiare l'apprendimento multimediale,
• è arrivato alla formulazione di sei principi pratici che possono aiutare il progettista a rendere una presentazione multimediale efficace.
(Multimedia learning, N.Y. Cambridge University Press, 2001)
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1. PRINCIPIO MULTIMEDIALE
• Gli studenti apprendono meglio da una presentazione che associa parole a figure rispetto ad una presentazione che utilizza solo il testo o solo delle illustrazioni.
• Ciò perché il modello mentale integrato e più ricco di elementi ed indizi utili al recupero.
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2. PRINCIPIO DELLA PROSSIMITA’
(O principio della vicinanza spazio‑temporale)
• Gli studenti apprendono meglio se le parole e le figure corrispondenti sono vicine sulla pagina o sullo schermo
• e se sono presentate
simultaneamente perché permettono un'integrazione più immediata delle informazioni
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3. PRINCIPIO DELLA RILEVANZA(si intende la rilevanza del
materiale).
• Le componenti verbale e visuospaziale della memoria di lavoro hanno una capacità limitata quindi non possono gestire troppe informazioni allo stesso tempo.
• Non caricare la presentazione con parole e figure irrilevanti.
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4. PRINCIPIO DELLA DIVERSITA’
(O Principio della modalità diversa).
• Gli studenti apprendono meglio da spiegazioni orali e illustrazioni piuttosto che da testo scritto e figure.
• Infatti testo scritto e figure impegnano entrambi il canale delle informazioni visive, mentre la spiegazione orale impegna il canale uditivo e lascia quello visivo libero di elaborare le figure.
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5. PRINCIPIO DELLA RIDONDANZA
• Gli studenti non apprendono bene se il materiale è ridondante, cioè se l'informazione è presentata in troppi formati.
• Utilizzare illustrazione e presentazione orale è meglio che utilizzare illustrazione, presentazione orale e testo scritto.
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6. PRINCIPIO DELLA SPECIFICITA’( O principio delle differenze
individuali).
• Un progetto multimediale inefficace avrà un impatto diverso a seconda delle differenze individuali.
• Da una parte, sono soprattutto i soggetti con scarse conoscenze a risentire di un disegno carente, in quanto non sono in grado di utilizzare strategie che possano aiutarli nella comprensione e nell'apprendimento dei materiale (ad esempio formando immagini mentali dalle parole).
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differenze individuali• Dall'altra, un disegno carente danneggia soprattutto i
soggetti con abilità visuospaziali elevate, in quanto tali individui possiedono le capacità cognitive per integrare mentalmente le rappresentazioni visive e verbali, ma non possono servirsene.
• Invece gli individui con basse abilità visuospaziali devolvono la maggior parte delle loro risorse al mantenimento delle immagini in memoria.
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un principio aggiuntivoun principio aggiuntivoAi sei principi multimediali di Mayer,
Nicola Mammarella ne aggiunge un settimo
che riflette l’idea del sistema cognitivo di apprendimento interagente.
(I sei principi multimediali,Psicologia Contemporanea n° 176, marzo 2003)
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7. PRINCIPIO DELLA FLESSIBILITA’
• L'apprendimento è migliore se testo e figure vengono presentati ed integrati in modo flessibile.
• Può essere il sistema a dare la modalità di presentazione già impostata, secondo i principi presentati.
• Nei casi migliori sarà l'utente ad essere libero di introdurre testo e figure secondo i suoi bisogni.
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MARCO GALLERIconsulente di direzione
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