La crisi e le soluzioni
Leonardo Becchetti
Oltre la crisi nella società del rischio: il ruolo dell’economia civile
Leonardo Becchetti
www.beneco m une.net
www.benecomune.net
Blog felicità sostenibile repubblica.it
Sintesi del contesto (il 4-3-4)
• Cinque gravi problemi (povertà, ambiente, Europa, crisi di senso della vita e crisi finanziaria)
• Tre cause (riduzionismo antropologico, di impresa e nella concezione e misura della «ricchezza delle nazioni»)
• Le soluzioni Mettere gli occhiali giusti (ISTAT/CNEL, indicatori),riforma della finanza, voto col portafoglio, riforma per l’Italia (patto fiscale, aggredire i 50 spread), creare valore economico puntanto su fattori competitivi non delocalizzabili
• Per lavorare assieme alla soluzione..mettiamoci in cammino
OO5, Next, social networks, associazionismo dell’economia civile, le fabbriche di capitale sociale
Il problema originario
• I divari di tenore di vita e di costi del lavoro Nord-Sud sono immensi
• The US Bureau of Labour Statistics (2012) calculates in the year 2010 a gross hourly labour cost in the manufacturing sector of 33.1 US dollars for Italy against 1.9 dollars in the Phillipines. Comparable data for India are 1.17 dollars in 2007 and for China 1.36 dollars in 2010.
• Dati Svimez su operaio italiano e bulgaro..
• La globalizzazione trasforma i mercati del lavoro locali in globali aumentando la dispersione salariale
• I processi di convergenza in media sono lenti (60 anni la Cina)…nel frattempo la diseguaglianza intra-paese e mondiale cresce
Perché è razionale ed importante lavorare per gli ultimi
• ...per promuovere la convergenza nella direzione giusta!
RICH
POOR
X
L’Italia in decrescita
Tasso medio annuo di crescita del reddito pro capite tra il 2000 e il 2010
Italia
• Difficoltà utilizzo:
i) cofin pubblico
ii) Cofin privato
iii) Ineff subsidy
iv) Demand slack
..qualche idea
Fattori competitivi non delocalizzabili su cui puntare nella globalizzazione
• Italia è leader mondiale per numero siti Unesco (5 percento mondiale)
• Leader europeo per biodiversità naturale • Leader mondiale per beni culturali religiosi • Leader per turisti da paesi extraUE in Europa • 10% Pil da turismo e indotto • Scarsa capacità di creare valore da beni culturali
(Metropolitan Museum a New York produce 14.2 euro per visitatore contro i 3.8 degli Uffizi e gli 0.3 di Pompei)…e Roma ?
• Un pessimo progetto..
• Con profitti negativi per decenni…
• Bocciato dalla spending review di allora…
• Qual è stata la differenza prodotta da Campo dei Miracoli sugli introiti da turismo dei pisani nei secoli futuri ?….
• E quanto può rendere un restauro che trasforma una bellezza artistica italiana in patrimonio Unesco ? (es. Matera e Ibla)
Imperativi generali
• 1)Mettere il genius loci in beni e servizi per creare vantaggi competitivi non delocalizzabili
• Genius loci=oro italiano biodiversità, qualità tecnologica, territorio, storia, arte, cultura
• 2)un po’ di sano protezionismo “etico”: tassare o bloccare il dumping sociale, ambientale e criminale (Soc.Bus.In., CAS, CAD)
• 3) marcia degli xmila per smuovere acque e creare ondata emotiva e culturale di cambiamento.
Il dividendo monetario • Paghiamo il
dividendo sociale ma non sfruttiamo il dividendo monetario della globalizzazione: pol. monetaria stile Fed, riforma finanza, pol fiscale UE espansiva
Il declino della quota salari nei maggiori paesi OCSE
Fonte: Pastore. La voce info. 26-08-2010
FR
JA
P
ITA
UK
US
A
Gli effetti di queste cause sulla distribuzione del reddito negli USA
Il sogno americano tiene insieme una società profondamente diseguale ma quando la diseguaglianza supera livelli di guardia e indebolisce il
potere d’acquisto della classe media il sistema crolla…
10 punti di differenza a livello mondiale tra coop e non coop…..
(Becchetti-Ciciretti- Di Paolantonio)
• Draghi oggi: «BCE dà liquidità in + solo se va a imprese o famiglia»
63 paesi 163,155 osservazioni
Il problema ambientale (i tre corni del dilemma)
• Rasoi…….dvd…..Energy saving companies….Roma è o si avvia a diventare una smart city ??
Variazio
ne
inquina
mento
= Variazione della
popolazione
X Variazione
del reddito
pro capite
X Variazione
efficienza
energetica
produzione
Scuole di
pensiero
Neomalthusiani Decrescita Sviluppo
sostenibile
Gli economisti davano per scontato che l’aumento del reddito avrebbe aumentato la felicità…
Il paradosso di Easterlin sembra negare quest’assunto Prima della primavera araba lo stesso grafico valeva per Egitto
e Tunisia
Dentro la scatola nera della felicità
• How often do you think your age prevents from doing the things • you would like to do? • How often do you feel that what happens to you is out of control? • How often do you feel left out of things? • How often do you feel that you can do the things that you want to do? • How often do you feel that family responsibilities prevent you from doing
what you want to do? • How often do you feel that shortage of money stops you from doing the
things that you want to do? • How often do you look forward to another day? • How often do you feel that your life has meaning? • How often on balance, do you look back to your life with a sense of
happiness? • How often do you feel full of energies these days? • How often do you fell that life is full of opportunities?
La causa del terzo problema: lo spiazzamento delle relazioni nelle società
occidentali (time pressure)
Tiziano Terzani confrontando alcuni anni fa i paesi sviluppati con l’India rurale diceva “L’India è ricca di tempo e povera di denaro, noi siamo ricchi di denaro e poveri di tempo”
• 1) la crescita della produttività e le maggiori opportunità di tempo libero non relazionale (internet, “second life”, satellite TV channels) aumentano il costo (opportunità) di un’ora di tempo libero investita in vita relazionale
• 2) Non basta lungimiranza individuale perché c’è sempre il rischio di fallimento per il sottoinvestimento dei partners (problema di coordinamento)
• 3) La qualità dei beni relazionali nei paesi occidentali è in forte declino (partecipazione associativa, successo relazioni affettive, ecc.)
• Invece di ridurre il costo dell’investimento in beni relazionali si riduce il costo della loro distruzione !!
La virtù è come lo sci…. i beni di stimolo
• Per i beni che danno maggiore felicità (beni di stimolo) non basta il reddito ma ci vogliono abilità particolari «educate nel tempo»
• Un esempio sono le attività di volontariato con motivazioni altruistiche: danno felicità ma non tutti sono allenati per farle
I beni di comfort..
• La pubblicità spinge invece sui beni di comfort perché è più facile venderli. Non richiedono allenamento per essere consumati, ma producono dipendenza ed attenuano le capacità di consumare beni di stimolo
Sui limiti del PIL
Franklin Delano Roosevelt, nel 1933, aveva affermato: “...il nostro popolo riconosce
• che il benessere umano non si raggiunge unicamente attraverso il materialismo
• ed il lusso, ma cresce grazie all’integrità, all’altruismo, al senso di responsabilità e della
• giustizia”.
Sui limiti del PIL (2) • . “Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle
sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle [...]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. [...] Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”
• Robert Kennedy del 18 marzo del 1968,
41
Esempi del primo tipo ne esistono molti
•Uno dei più noti è lo Human Development Index (HDI), o Indice di Sviluppo Umano, realizzato per la prima volta nel 1990 dall'UNDP (Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite).
•Ispirato alle idee di Amartya Sen riguardo le molteplici capacità (capabilities) degli individui e la necessità di lasciare spazio al loro libero sviluppo, lo HDI è una misura composta da tre elementi:
•
1. Reddito pro-capite annuo
2. Aspettativa di vita alla nascita
3. Un indice di educazione basato sugli anni di scolarizzazione
Ogni indicatore viene espresso in un valore compreso tra 0 ed 1. I tre indicatori vengono poi aggregati, ognuno con lo stesso peso, in un unico Indice
di Sviluppo Umano .
Lo Human Development Index
•Le nazioni sono classificate in base al loro livello di sviluppo umano:
• Tra 0 e 0,5: basso
• Tra 0,5 e 0,8: medio
• Tra 0,8 e 0,9: alto
• Sopra 0,9: molto alto
L’UNDP pubblica ogni anno un Rapporto che contiene statistiche e
classifiche delle nazioni di tutto il mondo sulle 3 dimensioni del benessere
menzionate.
FONTE: http://hdr.undp.org/en/statistics/
La cartina qui a fianco
mostra l’indice di
sviluppo umano nel
2011
•Un altro noto indicatore in letteratura è Il
•Genuine Progress Index (GPI) •o Indice di Progresso Autentico .
•Il GPI parte dal PIL e lo corregge, aggiungendo o sottraendo la stima monetaria di altre variabili considerate importanti nella misurazione di un progresso “autentico”
•Utilizzando una terminologia aziendale il PIL rappresenta il fatturato dell’azienda, mentre il GPI rappresenta l’utile netto.
Vengono ad esempio inclusi lavoro domestico e
volontario, così come si aggiusta per la spesa in
infrastrutture o l’indebitamento estero.
Al PIL viene sottratto anche il valore monetario
dei costi sociali (come criminalità e
disoccupazione) e ambientali (inquinamento di
acqua e aria, cambiamento climatico e altri)
Fonte: Rapporto sul GPI dello stato dello Utah, disponibile a questo link
Da cui si pone lo spinoso problema di come
assegnare un valore monetario ai beni sociali
e ambientali..
Come sono variati PIL e GPI negli USA?
Il GPI è molto citato soprattutto a
causa del grafico a fianco, che
mostra l’andamento del GPI e del
PIL procapite degli Stati Uniti a
partire dagli anni ’50, entrambi
misurati in dollari del 2000,
Si può vedere come ad una forte
crescita del PIL si è associata, a
partire dagli anni ‘70, una
sostanziale stagnazione del
progresso misurato dal GPI!
Fonte: Redefining progress, 2004
Perché è successo?
Perché la crescita economica si è accompagnata ad un processo di degrado
dei beni ambientali e delle relazioni sociali, che il PIL non considera.
45
•Esistono poi altri importanti indicatori che si concentrano su specifiche variabili,
ad esempio ambientali, solitamente escluse dal PIL, come nel caso dell’Impronta Ecologica (Ecological Footprint).
Come si vede dalla
figura a lato, l’impronta
ecologica della nostra
società globale e’
fortissima!
E alcuni paesi
contribuiscono piu’ di
altri ad appensantirla..
L’Impronta Ecologica misura l'area di mare e di terra
biologicamente produttiva necessaria per rigenerare
le risorse consumate da una popolazione umana e
per assorbirne i rifiuti.
Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile quindi stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità
Fonte: Global Footprint Network (2007)
46
Indicatori simili all’Impronta Ecologica sono:
46
Il Sustainability Index della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEMSI), che raccoglie numerose variabili economiche, sociali ed ambientali (link per approfondire) in un unico indicatore di sostenibilita’.
Lo Happy Planet Index (HPI) della New Economics Foundation, che è
una misura dell’efficienza con cui le nazioni trasformano le proprie
risorse naturali in benessere sostenibile, inteso come vite lunghe e
soddisfacenti. (link per approfondire)
Lo HPI e’ quindi calcolato come un rapporto tra:
•L’aspettativa di vita alla nascita aggiustata per un indicatore di
benessere soggettivo (che discutiamo piu’ avanti);
•L’Impronta ecologica (che abbiamo presentato nella slide
precedente).
Se un paese e’ in grado di garantire lunghi anni di benessere alla
propria popolazione utilizzando poche risorse naturali, risultera’ ben
piazzato nella classifica dell’HPI..
Il FEEMSI ha la peculiarita’ di offrire una prospettiva temporale dell’evoluzione delle variabili considerate.
Attraverso le simulazioni di un modello di equilibrio economico generale e’ infatti in grado di proiettare la
dinamica dell’indice di sostenibilita’ fino al 2020.
Di questo se ne sono accorti ormai in molti! •Un’esperienza molto presente sui media e’ ad esempio quella del Bhutan, una piccola nazione sulla catena dell’Himalaya.
•Su iniziativa del suo re, il Bhutan ha iniziato calcolare la sua Felicità Interna Lorda (Gross National Happiness), un indicatore di sviluppo calcolato combinando nove domini:
1. Tenore di vita 2. Salute 3. Istruzione 4. Uso del tempo 5. Buon governo 6. Diversità e resilienza ecologica 7. Benessere psicologico 8. Vitalità della collettività 9. Diversità e resilienza culturale
Per saperne di piu’: www.grossnationalhappiness.com
49
E L’Italia?
•L’Istat (il nostro ufficio statistico nazionale) ha presentato l’11 marzo il primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile. Si tratta di un’analisi basata su 134 indicatori raggruppati in 12 dimensioni.
L’Italia non è stata con le mani in mano!
Il Presidente dell ’ ISTAT Enrico Giovannini (oggi
ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) è il
promotore di quella che lui definisce l’alba di una
nuova ‘“Una nuova Costituzione Statistica”
50
Cosa misura il BES? •Il BES non è un indicatore unico. Sfrutta piuttosto un approccio orizzontale di aggregazione di diverse statistiche. In particolare, si tratta di 12 dimensioni del
benessere e di 134 indicatori tra i più utilizzati in letteratura: Salute
Istruzione
Lavoro e conciliazioni
tempi di vita
Benessere economico
Sicurezza
Relazioni Sociali
Ambiente
Benessere soggettivo
Paesaggio e
patrimonio culturale
Politica e istituzioni
Qualità
dei servizi
Ricerca e innovazione
Come spendereste 100 milioni da dividere tra gli 11 domini del BES?
51
01
52
00
Health Edu Job Innov Env Serv Cul Ecowell Soc Sec Pol
Right Left
BES Domains and Poltical Orientation
Impresa massimizzatrice
di profitto
Azionisti Lavoratori
Consumatori
Comunità Locali
Ottimo Sociale per Lavoratori, Azionisti, Consumatori e Comunità Locali
Concorrenza (mano invisibile)
Istituzioni benevolenti, perfettamente informate e
indipendenti (mano pubblica)
Reputazione
Il modello riduzionista
Equivalenza tra il prima e il dopo
La scatola dell’organizzazione “produttiva Ingressi Uscite
Risorse morali (autostima, capitale
sociale, fiducia, valori ideali) dei
lavoratori prima dell’attività produttiva
Input fisici della produzione (capitale,
lavoro, materie prime, energia)
Ambiente naturale prima dell’attività
produttiva
Scarti fisici della produzione (emissioni,
residui di produzione )
Risorse morali (autostima, capitale
sociale, fiducia, valori ideali) dei
lavoratori dopo l’attività produttiva
Il valore aggiunto del
bene o servizio
prodotto
La mancanza di equivalenza tra stakeholders nell’impresa che max
profitto
Figura 2 Impresa capitalistica che massimizza il profitto
Risultato dell’attività
“produttiva
Il valore aggiunto del bene o servizio prodotto
Contributi in entrata
Fette distribuite in
uscita
Lavoratori
Azionisti
Fornitori
Azionisti
Lavoratori (salari)
Fornitori
Comunità locali
Comunità locali (filantropia)
Easterlin paradox Divario PIl/felicità, crescita senza creazione posti di lavoro
Concorrenza imperfetta
Istituzioni non benevolenti, non
perfettamente informate e catturate
Reputazione
Il modello riduzionista: perché non funziona?
Impresa massimizzatrice
di profitto
Lavoratori
Consumatori
Comunità Locali
Azionisti
Impresa multi-Stakeholder
(cooperativa, etica, soc.
resp.)
Azionisti Lavoratori
Consumatori
Comunità Locali
Bene Comune
Concorrenza produce risultati sociali con voto p.
Consumatori e imprese SR producono capitale sociale
e migliori regole e istituzioni
Reputazione agevolata da responsabilità sociale
Come dovrebbe funzionare: la rivoluzione copernicana dell’Economia civile
Consumattori
Cittadini socialmente responsabili
che votano col portafoglio
per autointeresse lungimirante
Riduzionismo antropologico
Homo economicus Persona
100% autointeresse Autointeresse, relazioni, dovere morale
100%razionalità Problemi di autocontrollo
Consequenzialismo: sodd.dipende dal risultato
Ut. Procedurale: sodd. Dipende da esperienza e circostanze azione
Massimo risultato con minimo sforzo
Mia felicità km fatti per raggiungervi
Quando la riduzione ad homo economicus ci avvilisce…..
L’homo economicus è triste • Leibnitz la felicità è “delectatio in felicitate alterius”.
• “per ogni granello di gioia che seminerai nel petto di un altro, tu troverai un raccolto nel tuo petto, mentre ogni dispiacere che tu toglierai dai pensieri e dai sentimenti di un’altra creatura sarà sostituito da meravigliosa pace e gioia nel santuario della tua anima”. Jeremy Bentham
• John Stuart Mill “sono felici solo coloro che hanno le menti fissate su qualcos’altro che la propria felicità: sulla felicità degli altri, o nel miglioramento dell’umanità”.
• La preoccupazione per la nostra felicità dovrebbe raccomandarci la virtù del discernimento e farci capire attraverso di questo che essa dipende dalla nostra preoccupazione per quella degli altri” (Adam Smith, 1759: 385)
L’homo economicus è minoranza
• Engel (2010): i risultati di 328 diversi esperimenti riassunti per un totale di 20,813 observationi da diversi paesi del mondo.
• Solo il 36 percento degli individui segue il modello dell’homo economicus e dà zero
• Più di metà dà non meno del 20 percento.
• La quota degli homines economici scende al 28 percento se i “diritti di proprietà” sono del ricevente e bisogna prendere i soldi da lui
• 25 percento se si usano soldi veri nel gioco
• 19 percento se il ricevente è identificato come bisognoso
• Gli studenti sono I più vicini all’homo economicus (40 percent) mentre solo il 20 percento dei bambinim il 10 percento dei giocatori di mezzaetà e nessuno tra chi ha più di 50 anni si comporta così.
• Engel’s finally comments results of his meta-analysis by saying that “While normally a sizeable fraction of participants does indeed give nothing, as predicted by the payoff maximisation hypothesis, only very rarely this has been the majority choice. It by now is undisputed that human populations are systematically more benevolent than homo oeconomicus”
L’homo economicus è socialmente dannoso…
• « Il tuo grano è maturo, oggi, il mio lo sarà domani. Sarebbe utile per entrambi se oggi io... lavorassi per te e tu domani dessi una mano a me. Ma io non provo nessun particolare sentimento di benevolenza nei tuoi confronti e so che neppure tu lo provi per me. Perciò io oggi non lavorerò per te perché non ho alcuna garanzia che domani tu mostrerai gratitudine nei miei confronti. Così ti lascio lavorare da solo oggi e tu ti comporterai allo stesso modo domani. Ma il maltempo sopravviene e così entrambi finiamo per perdere i nostri raccolti per mancanza di fiducia reciproca e di una garanzia.» (Hume Trattato sulla natura umana, 1740, libro III).
I tre lati del paradosso etica-economia
• Il modello homo economicus sottostima motivazioni non autointeressate
• Una delle sfide più affascinanti trovare una soluzione ai problemi che ci stanno a cuore che prescinda da livelli di etica individuale troppo elevati.
• Dobbiamo stimolare produzione virtù civiche senza le quali sistema non può funzionare
Confronto tra banche sostenibili e banche sistemiche (dati 2002-2011)
Banche sistemiche Banche sostenibili
(GABV)
Prestiti/totale
attivo
40,7% 72,4%
Depositi/totale
attivo
42% 72.5%
Capitale
sociale/totale
attivo
5,3% 7,5%
Tier 1 10% 12,2%
Crescita prestiti 7,8% 19,7%
Gli ultimi dati globali Nielsen (28.000 interviste in 56 paesi)
Ben il 46% dei consumatori globali è disposto a pagare di più per prodotti e servizi di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale
Il voto nel portafoglio
• Vincerà perché sostenuto dalla forza dell’autointeresse lungimirante (non c’è bisogno di altruismo)
• Crea capitale sociale di cui il sistema ha bisogno per sopravvivere
• E’ efficace perché l’alleanza tra cittadini solidali-pionieri scatena imitazione imprese tradizionali
• Maggiori successi: 50 percento banane «fair» in Svizzera e 25 percento nel Regno Unito (25% contadini in Kenya e Tanzania,20 % in Colombia)
• 1 dollaro su 10 investito in US in finanza etica • Carrot mobs…dalle strade ai negozi • Se domani il 50 percento dei cittadini votasse col
portafoglio il problema dell’art. 41 sarebbe risolto…
• Le commesse Irlandesi…
• Orgogliosi di essere da questo lato della storia
Per risolvere il problema dell’ elusione fiscale
• Country by country reporting (per Basilea obbligatorio da 2015)
• Beneficial ownership (chi sono veri proprietari aziende e veicoli ?)..registro pubblico imprese da noi c’è ma in Germania no (concorr. sleale xchè trust vanno lì a Italia conviene)
• Lottare contro Trade mispricing (v. Banana)
• GAFI (evasione fiscale è reato preliminare al riciclaggio)-inversione onere prova….(IV revisione direttiva su riciclaggio)
• Scambio automatico informazioni tra autorità fiscali
CFR (corporate fiscal responsibility) (RFI non RSI) e evasione fiscale
Non ci sono soldi per il sociale mentre moltissimi soldi scappano...pagano i soliti noti
• Perché non entra nei parametri ?
• Creare vantaggi per le aziende «etiche»
• Portale dove aziende possono volontariamente aderire a trasparenza fiscale
• Criteri minimi fiscali per appalti pubblici nazionali o europei
• Due finali collegati: uno semiserio ed uno serio….
• idea chiave è lavorare su ciò che resiste al tempo e crea vero progresso
Non importa sapere quanti follower hai. + importante sapere motivo e direzione verso cui ti
stanno seguendo
• Neural circuitries are homeostatically regulated, as are most physiological functions of our bodies: blood pressure, temperature regulation, glucose regulation, and many others. They strive toward a dynamic balance of self and other motivation. Deviation from homeostatic dynamic balance is accompanied by behavioral tension that is expressed internally as well as in social behavior as the neural circuitries strive to return to dynamic balance
• K.: Ma, caro Stamp, è questo che sta accadendo? Ho il sospetto che le autorità spesso risparmino senza ridurre i tassi di interesse o le imposte, e senza passare il potere di acquisto aggiuntivo agli individui. Ma anche quando il singolo riceve il potere di acquisto aggiuntivo, di solito sceglie la sicurezza o, quanto meno, pensa che sia virtuoso risparmiare e non spendere. Ma non sono veramente questi risparmi, tesi a far abbassare i saggi e le imposte, che sono al centro delle mie polemiche. Sono piuttosto quelle forme di risparmio che comportano un taglio della spesa, nei casi in cui quest’ultima dovrebbe essere naturalmente coperta con il debito. Perché in questi casi non c’è alcun vantaggio connesso col fatto che il contribuente avrà di più, a compensare la perdita di reddito dell’individuo che subisce il taglio.
• S.: Allora, ciò che intendiamo realmente è che, salvo il caso in cui la mancata spesa pubblica venga bilanciata da una spesa personale aggiuntiva, ci sarà troppo risparmio. Dopo tutto, il normale risparmio è solo un differente tipo di spesa, trasmessa a qualche autorità pubblica o alle imprese, per produrre mattoni o macchinari. Il risparmio equivale a più mattoni, la spesa a più scarpe.
• K.: Sì, questo è il problema in generale. A meno che qualcuno stia effettivamente usando il risparmio per i mattoni o per qualcosa di simile, le risorse produttive del paese vengono sprecate. Insomma il risparmio non è più un altro tipo di spesa. Ecco perché dico che la deliberata riduzione di investimenti utili, che dovrebbero normalmente essere attuati con il debito, mi sembra, nelle attuali circostanze, una follia e, addirittura, una politica oltraggiosa.
OVVERO….
• Massimizzare la nostra relazionalità
• Soddisfare il bisogno di stimoli e sfide
• Trasformare limiti, dolori e tragedie in opportunità
Mettiamoci in prospettiva storica: un po’ di ottimismo nonostante notizie di
questi giorni • Prima il pessimismo….Twit di ieri «Affidare a
oligopolio big banks un tasso come Libor come affidare ai corsari la regolazione del traffico dei mari»
• Poi ottimismo…Raistoria
Rispetto a 100 fa la nostra
vita oggi è da semidei
I quattro principi del bene comune
• Il tempo è superiore allo spazio
• L’unità deve prevalere sul conflitto
• La realtà è superiore all’idea
• Il tutto è superiore alla parte
Il tempo è superiore allo spazio
• Assumere la tensione tra pienezza e limite, assegnando priorità al tempo
• Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi
• Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci.
• (slot mob, voto portafoglio, riforma finanza)
Un principio costituzionale
• Uno dei peccati che a volte si riscontrano nell’attività socio-politica consiste nel privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi. Dare priorità allo spazio porta a diventar matti per risolvere tutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione. Significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli. Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi. Il tempo ordina gli spazi, li illumina e li trasforma in anelli di una catena in costante crescita, senza retromarce. Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci. BELLISSIMO !!! slotmob…votoportafoglio…riforma finanza….
• Twittiamolo !!!!
L’unità prevale sul conflitto
• . È accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo. «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9)
• Non significa puntare al sincretismo, né all’assorbimento di uno nell’altro, ma alla risoluzione su di un piano superiore che conserva in sé le preziose potenzialità delle polarità in contrasto.
Scuole pensiero Analisi Strategia Limiti
A) Supply side Sviluppo dipende da export e da qualità offerta
Riduzione cuneo Spending review
«Austerità esp.» ossimoro se ec. dipende da domanda Difficile diventare come tedeschi
B) No euro Cambio necessario per compensare minore comp. Italia vs Germania
Uscita dall’euro (senza cui altre vie non funzionano. A) ossimoro B) produce debito estero
Costi turnaround e di navigazione in mare aperto glob. finanziaria con bassa reputaz.
C) Keynesiani Sviluppo dipende da domanda
Pol fiscali espansive Pol monetarie esp Ridisegnare BC (padre)
Senza sovr. monetaria e fiscale si decide in Europa
D) Economia civile
3 riduzionismi cause profonde infelicità insostenibile
Voto portafoglio e pionieri complemento sforzo istituzioni
Richiede azione cittadini e pionieri (non alternativa alle altre 3 ne richiede una per sviluppo)