METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA. DAL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS DIWITTGENSTEIN AL FISICALISMO DI NEURATH E ALLA LOGIK DER FORSCHUNG DI POPPERAuthor(s): LUIGI FRUDÀSource: Studi di Sociologia, Anno 30, Fasc. 2 (aprile-giugno 1992), pp. 113-140Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/23004445 .
Accessed: 03/07/2014 09:20
Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp
.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].
.
Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR todigitize, preserve and extend access to Studi di Sociologia.
http://www.jstor.org
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
metodo scientifico, logica e sociologia. dal tractatus logico-philosophicus di wittgenstein
al fisicalismo di neurath e alla logik der forschung di popper
1. Per la fondazione moderna del discorso sul metodo un passaggio fra i
piu importanti si costituisce intorno all'interesse, di neopositivisti e non, per il
Tractatus logico-philosophicus di Ludwig Wittgenstein, a partire dal quale si ge nerano1, proprio sul versante sociologico, gran parte dei contributi di Otto
Neurath: contributi certamente critici e originali sia nei confronti di Wittgen stein sia nei confronti di molti dei 'circolisti' viennesi.
Parecchie le questioni a tutt'oggi aperte, che hanno come punto di riferi
mento una revisione critica della specifica posizione di Neurath nei contesto del
neopositivismo, una piu precisa taratura del rilievo della questione Wittgen stein (primo e secondo periodo), e una rilettura dello scontro Neurath/Popper alia luce delle proposte epistemologiche, alternative al razionalismo popperiano, avanzate da Neurath.
All'interno di tale riesame nutro la convinzione che per le scienze umane in
generale e per la sociologia in particolare il contributo offerto da Neurath, pur nei limiti di continue spigolosita argomentative, ideologismi e pregiudizi2, ab
bia un rilievo maggiore di quello fino ad oggi solo parzialmente attribuitogli, si
no a dover ammettere che in parallelo ad un contributo di ordine strettamente
epistemologico vi sia anche un contributo 'disciplinare' e ' metodologico' di na
tura eminentemente sociologica, che ritengo possa riferirsi, modernamente, ad
1 Di recente anche L. Gallino (1992) ha indicato Wittgenstein (l'ultimo Wittgenstein) come
«antesignano» di un modello di relazione fra scienze che guarda alia prassi scientifica come ad «una for ma di prassi sociale» e che conseguentemente considera anche «la conoscenza prodotta dalle scienze na turali [..] sempre storica e relativa; [e comprensibile] soltanto raggiungendone le fondamenta nel mondo sociale» (p. 173). Gia in passato Gallino (1973) aveva analizzato i rapporti fra metodo, neopositivismo e
sociologia. 2 Fu entusiasta sostenitore delle tesi di Marx e di Engels e vedeva nel marxismo un modello di
sociologia empirica, scientifica, antiteologica e antimetafisica, perfettamente coerente con il suo 'fisica lismo'. Ebbe anche un ruolo politico di primo piano nel movimento spartachista di Monaco nel 1919.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
114 LUIGIFRUDA
analisi disciplinari tipiche della sociologia della scienza con un preciso riferi
mento alia rilevanza metodologica di un costruttivo rapporto euristico fra anali si sociologica, approccio storico-antropologico, filosofia.
2. II primo dei ricorrenti assunti da porre in discussione e, necessaria
mente, la piatta equivalenza Neurath-Circolo di Vienna-neopositivismo. Molte situazioni contingenti hanno concorso a rafforzare la convinzione di
una pressoche totale assimilazione di Neurath al complesso dei Circolisti vien
nesi, diminuendo cosl, di fatto, l'originalita di ampia parte dei suoi contributi.
II piu persistente degli argomenti e probabilmente legato alia stesura stessa
del documento fondativo del Circolo di Vienna (1929)3: stesura alia quale colla
borarono in diversi, fra cui Neurath, Carnap e Hahn, e che alia fine pero coinci
se con il testo inizialmente proposto da Neurath. Dall'attribuzione della pater nita del manifesto del Circolo (Wissenchaftliche Weltauffassung - Der Wiener
Kreis) alia riduzione dell'intera gamma di contributi di Neurath agli enunciati
delle tesi ivi contenute, il passaggio critico, pur con motivazioni diverse, e stato obiettivamente breve e, in qualche caso, scontato.
Al contrario, al di la delle numerose, forti e contingenti polemiche, vi fu in
Neurath non solo originalita ma marcata differenziazione rispetto alle posizioni di molti circolisti, Moritz Schlick e Rudolf Carnap compresi.
Il secondo argomento che finisce con l'appiattire i contributi elaborati da
Neurath e costituito dall'indissoluble legame fra la tesi della «scienza unificata» formulata nella Weltauffassung e il progetto della International Encyclopedia of Unified Science4 al quale lavorarono, insieme a Neurath, anche Carnap e Morris e che produsse un primo volume nel 1938 (stampato a Chicago proprio per l'at tivo interessamento del filosofo americano Charles Morris) ed un secondo, in
completo, nel 1944 (un anno prima della morte di Neurath)5. II terzo fattore viene dalla stessa personality e dalla biografia di Neurath:
attivissimo, infaticabile, radicalmente e generosamente portato a tessere rap porti umani e sociali, fu al centro di ogni iniziativa generata dal nuovo ambiente
3 Non va dimenticato che il Circolo di Vienna ha una sua costituzione formale, comprendente anche il nucleo berlinese di Reichenbach, a datare dal 1928-1929. L'unificazione dei due nuclei vienne si di Schlick e di Hahn e del 1925-1926. Utili riscontri storici sono reperibili in Kraft (1950).
4 II progetto de\V Enciclopedia intemazionale della scienza unificata si deve alia fecondita e alia in faticabile capacita organizzativa di Neurath. Esso ha un preciso riferimento genetico nella relazione
Projekt einer Ettzyklopadie tenuta da Neurath al Congresso intemazionale di Filosofia scientifica di Pa
rigi nel 1935: Neurath fu fra i piu attivi organizzatori del Convegno e tenne la presidenza del comitato incaricato di stendere la pianificazione del progetto di Enciclopedia. Neurath avra la responsabilita e il coordinamento editoriale del progetto che prevedeva 80 monografie: fra grandi difficolta si riuscira a mettere insieme il primo volume (1938) e solo dopo la morte di Neurath si arrivera, sotto il cordinamen to di Philipp Frank, presidente dell'Institute for the Unity of Science, al completamento del secondo volume, per un totale di 20 monografie. Con la pubblicazione di questo travagliato documento editoria
le, puo ritenersi esaurita la vicenda aggregativa formale dell'intero progetto neopositivista . 5 Neurath, nel pieno della sua attivita, muore esule a Oxford il 22 dicembre 1945. Nel 1940,
con l'invasione tedesca dell'Olanda, aveva abbandonato 1'Aia e si era trasferito a Londra.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 115
culturale neopositivista sia nell'Europa continentale, sia in Inghilterra, sia in
America: inevitabile piu di una equivalenza e forse anche una certa eccessiva
omologazione ad unum del neopositivismo, che al contrario si presenta con una
ampia pluralita e singolarita di voci e di posizioni, a dispetto di ogni cornice or
ganizzativa pubblica, formalmente sedimentata in programmi comuni e comuni
strumenti editoriali e comunicativi.
3. Alia base della questione vi e ancora una insufficiente attenzione alia
genesi aggregativa del Circolo di Vienna e, al contrario, una eccessiva valutazio
ne del documento programmatico Wissenschaftliche Weltauffassung. E cio, mal
grado l'abbondanza di fonti storiche disponibili e le reiterate avvertenze reperi bili in studi sul neopositivismo ormai classici6.
Piu anime contribuirono al costituirsi del movimento di pensiero neopositi vista, e, al di la dei comuni intenti programmatici, piu orientamenti convissero
all'interno di ogni singolo nucleo problematico. In piu di una occasione il grup
po dei berlinesi di Reichenbach e di von Mises si trovera schierato in polemica con i viennesi Waismann e Carnap, cosi come avverra di trovare Neurath in
aperto dissenso con Schlick e con diverse delle tesi derivate da Wittgenstein. Barone (1953, 1977 2: 41), in un passaggio della sua fondamentale ricostruzio
ne, ricorda di un evidente contrasto fra i due orientamenti al I Congresso sull'E
pistemologia delle Scienze esatte (Praga 1929) a proposito dell'interesse dei vien
nesi per la logistica e 1'esame della coerenza degli enunciati scientifici, che, in
forma consequenziale e radicale, non va incontro all'interesse dei berlinesi per la logica della probability che rappresenta una via di uscita verso «l'esigenza del la scienza fisica di fare previsioni sul futuro» (ibid.). Vi e da leggere al fondo una
diversa formazione e impostazione culturale dei due gruppi originari: «l'intona zione piu schiettamente empirica dei berlinesi e la dominante esigenza logica dei
viennesi» (ibid.). E che questa dinamica fosse ben viva e costantemente alimentata all'inter
no del Wiener Kreis lo dimostra il fatto, per nulla secondario, che la direzione
dell'organo ufficiale del Circolo, la rivista «Erkenntnis» (1929), venne affidata
«congiuntamente» a Carnap e Reichenbach, campioni dei due principali schiera
menti (Barone 1977: 41). Cosl come vi furono con certezza, in piu di una fase
storica, se non dei problemi di leadership formale, dei problemi di ruolo, spesso non secondari, almeno fra Schlick, Hahn, Neurath, Carnap e Reichenbach. Di
verse le testimonianze dirette e indirette: dello stesso Neurath (1935a) che in
piu di una occasione si offre, con documenti e relazioni, come memoria storica
del gruppo; di Karl Popper che riferisce di colloqui con appartenenti al gruppo
6 Fra i contributi italiani, soprattutto gli studi sul neopositivismo di Barone (1953 [1977]), Anti seri (1966 e 1967), Pasquinelli (1953 e 1969), Statera (1967), Trinchero (1978). Dei molti altri rimane
significativo il contributo dell'inglese Ayer (1959 e 1985).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
116 LUIGIFRUDA
Viennese; di singoli circolisti. Un esempio di testimonianza indiretta e reperibile nella monografia su Neurath di G. Statera (1967) la dove viene fatto riferimen to al necrologio7 dedicato da Philipp Frank ad Hans Hahn, indicato come il ve ro fondatore del Circolo di Vienna. Sappiamo del resto che Schlick fu chiamato a Vienna (1922), a ricoprire la cattedra di filosofia delle scienze che era stata di Ernst Mach e di L. Boltzmann, proprio su proposta di Hans Hahn e trovo a Vienna un ambiente filosofico e culturale intellettualmente fertile grazie anche
al gruppo informale che si riuniva coordinato proprio da Hans Hahn e al quale partecipavano gia Neurath e Frank.
Senza nulla togliere al valore, complessivamente unitario, dell'esperienza speculativa maturata, si puo concludere affermando la composita pluralita dei Circolisti e della loro collocazione culturale e problematica rispetto ai nuclei centrali elaborati nel volgere di pochi e tormentatissimi decenni.
4. A riprova della molteplicita dei percorsi culturali e speculativi originati a partire dall'esperienza circolista si puo invocare proprio la speculazione di Ot to Neurath che, unico ed in modo originale rispetto al gruppo Viennese, parten do dalle problematiche logiche e fondative della «scienza esatta» e ridiscutendo il ruolo e la portata disciplinare e tematica della filosofia, perviene, da epistemo logo e da sociologo, ad una storicizzazione dei processi evolutivi della scienza, del ruolo dei singoli e delle aggregazioni scientifiche, fondando cosi l'importan za e l'imprescindibilita dell'analisi sociologica delle dinamiche interne al fare scienza (Neurath 1931a, 1931b, e, soprattutto, 1944).
5. Questo percorso e progressivamente segnato da piu tappe e trova una
specifica definizione iniziale nell'interesse per il Tractatus di Ludwig Wittgen stein; interesse che fu corale sin dalle prime aggregazioni informali del circolo di Vienna e parallelo alle prime elaborazioni dell'«empirismo logico» che trovano una loro iniziale compiutezza in Der logische Aufbau der Welt di Carnap (1928).
Fu infatti Hans Hahn, nel 1922, a proporre la lettura del Tractatus nel con testo dei seminari sulla logica simbolica svolti presso la cattedra di matematica da lui tenuta all'universita di Vienna. Gia nel 1921 il Tractatus, con il titolo Lo
gisch-philosophische Abhandlung, era stato pubblicato in «Annalen der Naturphi losophie» (XIV, 3-4, 1921: 185-262), e proprio nel 1922 si ha la nota edizione
londinese (in tedesco con traduzione inglese a fronte) introdotta da Bertrand Russell e recante il titolo definitivo di Tractatus logico-pbilosophicus.
Quindi, anteriormente all'ufficialita del Manifesto sulla Wissenchaftliche Weltauffassung, del 1929, vi sono sette anni di intenso dibattito, all'interno del
7 II necrologio fu pubblicato su «Erkenntnis», IV, 1934, pp. 315-316.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 117
quale, per unanime ammissione dei partecipanti al gruppo Viennese, uno dei
fuochi principali e rappresentato dalle provocatorie proposte del Tractatus.
6. La scoperta, da parte dei circolisti viennesi, di Wittgenstein non e per nulla estemporanea o casuale, ma proviene dal prioritario interesse per la logica: alcuni dei principali riferimenti possono farsi derivare sia dalla filosofia scienti
fica di Ernst Mach, sia dai contributi speculativi di Planck, Boltzmann, Ein
stein, sia, soprattutto, dalla logica matematica di Hilbert e dalla logistica di
Russell. Ed e proprio da Russell che si origina il filo che leghera, da un lato Witt
genstein agli interessi per la logica, e dall'altro il Tractatus (mediatore Hans
Hahn) al Circolo di Vienna.
La traccia testimoniale di tale percorso sta all'interno del Manifesto del
1929, la dove viene ricostruita una mappa genetica dei predecessori ordinata
per tematiche. I Circolisti individuano i loro ispiratori e maestri, per il positivi smo ed empirismo in Hume, gli Illuministi, Comte, Mill, Avenarius, Mach,
Poincare, Enriques, Duhem, Boltzmann, Einstein; per la logica in Leibniz, Pea
no, Frege, Schroder, Russell, Whitehead, Wittgenstein; per Yassiomatica nei
matematici Pasch, Peano, Vailati, Pieri, Hilbert; per la sociologia empirica e po sitivista in Epicuro, Hume, Bentham, Mill, Comte, Feuerbach, Marx, Spencer,
Mueller-Lyer, Popper-Lynkeus, Carl Menger. Piu specificamente il gruppo Viennese, dichiarando obiettivo ufficiale e
prioritario del proprio lavoro la concezione scientifica del mondo, liberata da ogni residuo di natura metafisica, e individuando nell'analisi logica il metodo princi
pale, si professa continuatore della speculazione di Mach, Poincare, Frege, Rus
sell, Witehead e Wittgenstein8, del quale ultimo, in particolare, Hahn, Wai
smann, Frank, Neurath e Schlick esaltano in piu testimonianze 1'importanza fondamentale per gli obiettivi e 1'impostazione metodologica del lavoro del
Wiener Kreis.
7. I contatti che fra il 1911 e il 1913 ebbe con Russell e l'ambiente di
Cambridge segnano la definitiva conversione di Wittgenstein alle problemati che della logica e matureranno in lui quel progetto speculativo che lo condurra
all'analisi logica del linguaggio. Wittgenstein9 aveva 22 anni, proveniva da stu
8 L'affermazione e ricavabile da molti documenti del Circolo; in particolare cfr. il citato Wissen
schaftliche Weltauffassung, e Neurath (1931). 9 Su Wittgenstein si e ormai accumulata una copiosissima bibliografia, ulteriormente incremen
tata negli ultimi anni. Alcune opere (per la verita non molte) ne tracciano anche il profilo biografico: la
biografia piu recente e quella di Monk (1990), ora anche in traduzione italiana (1991). Per 0 tipo di di scorso che qui si sviluppa, utili riferimenti, in qualche caso anche biografici, sono reperibili in Von Wri
ght (1978), Malcolm (1958), Riverso (1964), Antiseri ( 1966; 1967), Marconi (1971 e 1987), Belhorad
sky (1972), Janik-Toulmin (1973), Gargani (1973; 1979), Kenny (1973), Phillips (1977), Ayer (1985), McGuiness (1988), Valent (1989).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
118 LUIGIFRUDA
di tecnici fatti a Berlino, e in Inghilterra, a Manchester, studiava ingegneria:
spinto da esigenze pratiche di progettazioni meccaniche si applica all'approfon dimento delle sue conoscenze matematiche in un momento in cui era vivacissi mo il dibattito sui fondamenti della matematica. Entra in contatto con Frege, dalle cui opere rimane affascinato10, e su suo suggerimento si sposta a Cambrid
ge dove incontra Russell, Whitehead, Moore, Keynes e un vasto gruppo di stu diosi delle piu varie discipline animati da grande vivacita intellettuale e intenti ad una rifondazione critica, antiaccademica, antiidealistica e metodologicamen te rigorosa della conoscenza scientifica.
I contatti con Russell si interruppero durante il tormentato periodo bellico, ma e a Russell che il 'volontario' Wittgenstein, prigioniero degli italiani a Cassi no u, riesce ad inviare il manoscritto del futuro Tractatus. Finita la guerra e pub blicato, in edizione definitiva, nel 1922 il Tractatus, Wittgenstein cadra in una
lunga e profonda crisi psicologica e spirituale dalla quale uscira gradualmente a iniziare da Vienna e dai contatti con Waismann e Schlick per ritornare, infine, nel 1929 a Cambridge, conseguire il dottorato in filosofia con Russell e Moore, e iniziare, pur fra periodiche crisi, una decennale esperienza di insegnamento, prima come fellow al Trinity College e negli ultimi anni come successore di Moore nella cattedra di Filosofia. Dopo la seconda guerra mondiale riprendera per un breve periodo 1'insegnamento fino alia decisione di ritirarsi in Irlanda, nei pressi di Dublino, in solitaria quanto drammatica riflessione fino al parziale completamento, fra il 1947 e il 1949, delle Philosophische Untersuchungen12, che
segnano, in modo critico e tormentato, l'abbandono delle tesi del Tractatus e, soprattutto dei fondamenti stessi della teoria del significato 13.
8. In quest'arco di tempo vi fu quindi fra Russell e Wittgenstein un profi cuo e reciproco sodalizio critico che aveva a base lo stimolante ambiente cultu rale di Cambridge. II punto di congiunzione tematica che li porto a interloquire per un lungo periodo furono le problematiche sui fondamenti della matematica, che trovavano un ampio terreno di incontro nella rifondazione della logica della conoscenza scientifica. Soprattutto erano le matematiche a guardare con grande interesse alia rifondazione dei domini tematici della filosofia, che sempre piu mostravano di abbandonare il passato classico antropocentrico per una specula
10 Cfr., dello stesso Wittgenstein, la Prefazione al Tractatus. 11 Confronta Parak (1969). 12 Com'e noto l'opera ebbe una elaborazione travagliata: un primo nucleo era stato organizzato
da Wittgenstein gia nel 1941; del 1945 e la Prefazione firmata dall'autore, ma l'opera non e da conside rare completata e la sua pubblicazione si ebbe soltanto nel 1953, a due anni dalla morte di Witt
genstein. 13 Le prime testimonianze del progressive allontanamento dal Tractatus sono precedenti di molti
anni e sono reperibili nei noti Quademi (Blue Book e Brown Book) che raccolgono gli appunti delle le zioni di Wittgenstein, in parte trascritti dagli allievi in parte da lui dettati, e che coprono un periodo che va dal 1933 al 1935.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 119
zione sempre piu logica e fortemente interessata ai problemi del metodo scienti
fico. Tale interesse si collegava pertinentemente ai programmi critici e antiidea
listici della nuova filosofia inglese di inizio secolo. Per tale via la filosofia veniva
a perdere qualcosa della sua millenaria aristocrazia intellettuale e onnicompren sivita euristica, ma guadagnava, attraverso la logica, un ruolo chiave nel definire
le possibility, i limiti e le metodologie della nuova conoscenza scientifica.
A questo nuovo percorso della filosofia Wittgenstein fornisce uno dei trac
ciati principali, sia nei termini della logica analitica il cui oggetto ed obiettivo e
l'analisi della struttura logica del linguaggio, sia nei termini fondativi di una
nuova metodologia scientifica priva (come allora si riteneva o si tendeva, con
piu di qualche forzatura, a ritenere) di risoluzioni ultime dogmatiche o di resi
dui di tipo metafisico.
Tutto cio concordava perfettamente con le esigenze evolutive dei program mi logicisti e andava incontro a piu di una difficolta interna ai possibili sviluppi del lavoro sia di Frege che di Russell.
A testimonianza di quanto Russell fosse consapevole dell'originale contri
buto 14 offertogli dalla speculazione di Wittgenstein, Francesco Barone (1953
[1977]) cita dalla Prefazione a Our Knowledge of the External World (Russell
1914) un breve passo del giugno 191415 nel quale Russell riconosce di aver supe rato una grave impasse sul realismo delle 'classi', grazie alia dottrina delle classi
come finzioni e come simboli logici che deriva dall'analisi del linguaggio e delle
asserzioni scientifiche impostata, proprio in quegli anni, da Wittgenstein. Cosl
come quattro anni piu tardi, pubblicando le otto lezioni su The Philosophy of
Logical Atomism (Russell 1918; 1919) premettera: «Le otto lezioni concernono
ampiamente l'esplicazione di certe idee che ho appreso dal mio amico ed ex-al
lievo Ludwig Wittgenstein. Non ho avuto alcuna occasione di conoscere le sue
concezioni dall'agosto 1914, e non so nemmeno se sia vivo o morto. Egli non ha
pertanto alcuna responsabilita di cio ch'e detto in queste lezioni, oltre quella di
avere originalmente fornito molte delle teorie contenute in esse» (Russell 1918
[1956]: 177). Piu in generale la reciprocita dei contributi critici fra Russell e Wittgen
stein risiede nell'avere indirizzato, a partire da due campi tematici e disciplinari
diversi, il nuovo corso della logicistica e la rifondazione moderna della logica.
Frege e Russell offriranno a Wittgenstein come campo problematico e pro vocatorio la natura delle proposizioni logiche, la questione degli assiomi e dei ti
pi logici, Wittgenstein svelera le contraddizioni ontologiche presenti nel pro
14 A1 riguardo anche Ayer (1985), che notoriamente ha sempre avuto un atteggiamento molto
critico nei confronti di Wittgenstein ed e stato poco incline ad ammettere che abbia potuto avere in
fluenze decisive sull'ambiente filosofico inglese, ammette che nel caso di Bertrand Russell la situazione
e piu complessa, e che, in effetti, una influenza vi fu anche se limitata, secondo l'opinione di Ayer, so
prattutto al periodo 1912-1913. 15 «In logica pura [...] io ho tratto profitto dalle scoperte non ancora pubblicate e della piu gran
de importanza del mio amico Ludwig Wittgenstein* (pp. 8-9).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
120 LUIGIFRUDA
gramma logicista e affrontando il problema della conoscenza nella essenzialita
delle asserzioni scientifiche fornira con 1'analisi del linguaggio un potente quan to radicale strumento di fondazione logica della conoscenza, eliminando con
temporaneamente, contro la ipervalutazione e le tentazioni generalizzanti delle
costruzioni teoriche, ogni equivoco di natura ontologica con la dimostrazione
che «tutte le proposizioni della logica sono generalizzazioni di tautologie, e tutte
le generalizzazioni di tautologie sono proposizioni della logica. Altre proposizio ni logiche non vi sono [...]. Le proposizioni della logica — ed esse sole — hanno la proprieta che la loro verita, o, rispettivamente, falsita, s'esprime gia nel loro stesso segno» (Wittgenstein 1914-1916: 251)16.
Cosi Wittgenstein veniva a ricondurre «l'ambito della ricerca logica nei ter mini di una indagine sulle proprieta interne e formali del simbolismo, sottraen dola conseguentemente alle istruzioni, alle prescrizioni extraformali sull'impie go dei simboli e alle assunzioni d'esistenza. La logica conseguiva in tal modo uno statuto teorico di indipendenza e di certezza formale che non poteva subire
perturbazioni dalle condizioni contingenti dell'esperienza» (Gargani 1973: 21). Ben al di la dei limiti occasionali della disputa sui fondamenti della mate
matica e della conoscenza scientifica il Tractatus costruira una originale teoria del significato e finira con il porre in discussione il ruolo stesso della filosofia e il valore della speculazione filosofica17 a fronte della moderna rifondazione della
logica.
9. Ed e in questa dilatazione, nuova e originale, della valenza degli statuti della logica e nella fondazione di una altrettanto originale formulazione di una teoria del significato che si trova la saldatura storica e speculativa fra esiti del
programma logicista di Frege e Russell, logica del linguaggio di Wittgenstein, e
metodologia ed empirismo logico dei neopositivisti. E tutto cio, malgrado piu di una insanabile contraddizione interna alle formulazioni del Tractatus e malgrado la drammatica revisione critica e le riformulazioni del secondo Wittgenstein dei
16 La citazione e tratta da Extracts from Wittgenstein's Letters to Russell, contenute in Appendice a Note-books 1914-1916 e pubblicate postume, in tedesco, nel 1960 (Schriften 1, Frankfurt a. M.) e con traduzione inglese a fronte nel 1961 (Oxford), a cura di von Wright G.H. - Anscombe G.E.M. (cfr. trad. it. in Wittgenstein (1922) e (1914-1916)).
17 Si confrontino al riguardo nel Tractatus le proposizioni 4.002, 4.003, 4.0031, 4.111, 4,112, 4.113, 4.114, 4.115, 4.116, delle quali si ricostruisce, di seguito, una sintesi parziale: [...] «I1 linguaggio traveste i pensieri. [...] Le tacite intese per la comprensione del linguaggio comune sono enormemente
complicate. II piu delle proposizioni e questioni che sono state scritte su cose filosofiche e non falso, ma insensato. Percio a questioni di questa specie non possiamo affatto rispondere, ma possiamo solo stabili re la loro insensatezza. II piu delle questioni e proposizioni dei filosofi si fonda sul fatto che noi non
comprendiamo la logica del linguaggio. [...] Ne meraviglia che i problemi piu profondi propriamente non siano problemi. Tutta la filosofia e 'critica del linguaggio'. [...] La filosofia non e una delle scienze naturali. La parola filosofia deve significare qualcosa che sta sopra o sotto, non gia presso, le scienze na turali. Scopo della filosofia e la chiarificazione logica dei pensieri. La filosofia e non una dottrina, ma un'attivita. Un'opera filosofica consta essenzialmente d'illustrazioni. Risultato della filosofia non sono
'proposizioni filosofiche', ma il chiarirsi di proposizioni. La filosofia deve chiarire e delimitare netta mente i pensieri che altrimenti, direi, sarebbero torbidi e indistinti».
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 121
Quademi successivi al 1930 (Blue Book e Brown Book) e, soprattutto, delle Ri
cerche filosofiche, che vedranno Wittgenstein rifiutare il Tractatus e tutta la sua
speculazione precedente per ricominciare 18 di nuovo il percorso con un approc cio complessivamente piu pessimistico, per alcuni aspetti anche mistico ed etico,
comunque meno fiducioso sulle possibility razionali di dominio logico e scienti
fico della conoscenza e della spiegazione della realta.
II primo Wittgenstein ebbe netta consapevolezza della provocazione che il
Tractatus lanciava, insieme alia portata fondativa della sua teoria del significato, che forniva un ponte alia futura riformulazione logica del problema della cono
scenza, operando, parallelamente, una dirompente frattura con la speculazione filosofica del passato.
Scrivera Wittgenstein nel 1918, nella Prefazione del Tractatus: «il libro
tratta i problemi filosofici e mostra — credo — che la formulazione di questi
problemi si fonda sul fraintendimento della logica del nostro linguaggio. Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: quanto puo dirsi, si puo dir chiaro; e su cio, di cui non si puo parlare, si deve tacere. II libro vuole
dunque tracciare al pensiero un limite, o piuttosto — non al pensiero, ma al
1'espressione dei pensieri: che, per tracciare al pensiero un limite, dovremmo
poter pensare ambo i lati di questo limite (dovremmo dunque poter pensare
quel che pensare non si puo). Il limite potra dunque essere tracciato solo nel
linguaggio, e cio che e oltre il limite non sara che nonsenso. In che misura i
miei sforzi coincidano con quelli d'altri filosofi non voglio giudicare. Cio che
qui ho scritto non pretende gia essere nuovo, nei particolari; ne percio cito
fonti, poiche m'e indifferente se gia altri, prima di me, abbia pensato cio che
io ho pensato. Solo questo voglio menzionare, che io devo alle grandiose ope re di Frege ed ai lavori del mio amico Bertrand Russell gran parte dello stimo lo ai miei pensieri. Se questo lavoro ha un valore, questo consiste in due cose.
In primo luogo, pensieri son qui espressi; e questo valore sara tanto maggiore
quanto meglio i pensieri sono espressi. Quanto piu s'e colto nel segno. — Qui so d'essere rimasto ben sotto il possibile. Semplicemente perche la mia forza e
troppo scarsa per eseguire il compito. — Possano altri venire e far cio meglio. Invece la verita dei pensieri qui comunicati mi sembra intangibile e definitiva. Sono dunque dell'avviso d'aver definitivamente risolto nell'essenziale i pro blemi. E, se qui non erro, il valore di questo lavoro consiste allora, in secondo
luogo, nel mostrare quanto poco sia fatto dall'essere questi problemi risolti»19.
18 Premonitrice una sua frase dei Quaderni del 1914: «Ricominciare sempre da capo a pensare, come se niente fosse accaduto», che ci porta al nuovo punto di inizio, nella forma critica del «non mi ci
raccapezzo» (I, 123), delle Ricerche filosofiche come «lunghe e complicate scorribande» (Prefazione), re visione del «vecchio modo di pensare», sofferto superamento dei «gravi errori» del Tractatus.
19 La citazione e tratta dalla Prefazione al Tractatus-. la traduzione e quella di Amedeo G. Conte nella nota ed. it. Einaudi del 1964.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
122 LUIGIFRUDA
10. Piu in particolare, Wittgenstein consegna alia riflessione dei futuri
neopositivisti una base speculativa fortemente empiricizzabile ancorata com'e al
contingentismo dei fatti («1. II mondo e tutto cio che accade. 1.1. II mondo e la
totalita dei fatti, non delle cose»), una concezione della realta atomistica («2. Cio
che accade, il fatto, e il sussistere di stati di cose [ = fatti atomici], 2.01. Lo sta
to di cose e un nesso di oggetti. 2.02. L'oggetto e semplice. 2.021. Gli oggetti formano la sostanza del mondo. Percio non possono essere composti»), e, secon
do Antiseri (1966), un fisicalismo presupposto («4.1. La totalita delle proposizio ni significanti e la totalita delle proposizioni della scienza naturale»).
La base teorica e strumentale della costruzione speculativa di Wittgenstein e costituita da una nuova teoria del linguaggio come rappresentazione dei fatti e
modello della realta: tale descrizione dei fatti e data da proposizioni elementari
(«4.01. La proposizione e un'immagine della realta. La proposizione e un model
lo della realta quale noi la pensiamo»). Da qui Wittgenstein deriva quella concezione logica del mondo all'interno
della quale si opera la costitutiva connessione fra pensiero e linguaggio, fra pen siero e realta (4. «I1 pensiero e la proposizione munita di senso. 4.001. La totalita
delle proposizioni e il linguaggio»), che sara il perno attorno al quale ruotera la ri
cerca sul metodo del neopositivismo logico, che in tale approccio ritiene di aver
trovato la definitiva soluzione contro ogni potenziale contaminazione metafisica e un solido ancoraggio, unicamente su base logica, all' empirismo radicale.
11. II primo risultato che il neopositivismo Viennese raccoglie dal Tracta tus e, nel contesto della rifondazione logica della conoscenza scientifica, la con cezione del linguaggio come rappresentazione dei fatti che trova sistematizza zione in Schlick20. Ma proprio su questo terreno si attivera lo scontro fra i cir
colisti e verra posta la fondamentale problematica sul criterio di verificazione che
portera, all'interno, ai due noti schieramenti della verificazione per accordo e
per coerenza. Accadra infatti che «alla fase semantica in cui il primo Wittgenstein,
Schlick, Juhos, il primo Carnap e altri, si pongono in linea a difesa di una formu lazione del criterio affermante l'accordo delle proposizioni con i fatti (verita-ac
cordo), succedera quella cosiddetta sintattica o fisicalista in cui il secondo Car
nap (quello della Sintassi logica del linguaggio), Hempel e soprattutto Neurath
staranno per la formulazione sintattica del criterio secondo la quale una proposi zione e vera solo se puo venir inglobata in un dato sistema di proposizioni (veri
ta-coerenza)» (Antiseri 1966: 61). In polemica opposizione, Karl Popper (1935) rielaborera 1'intera questione sostituendovi il suo originale criterio di falsifica bilita.
20 Inizialmente Schlick avverso tale orientamento, per poi sostenerlo anche contro altri parteci panti al Circolo.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 123
Schilck condivide con Wittgenstein l'integrale ripensamento critico delle
tematiche della speculazione filosofica tradizionale21, e deriva da lui l'intera
problematica logica sul linguaggio e sul senso delle proposizioni che lo portera alia importante formulazione, metodologica del criterio di significanza per il
quale «il significato di una proposizione e il metodo della sua verifica»22. Car
nap 2}, in modo piu radicale, vi connettera il prioritario e assoluto ancoraggio della conoscenza (di ogni conoscenza) all'esperienza vissuta (Erlebnis), riducen
do, o annullando del tutto, la portata conoscitiva della filosofia, della matemati
ca e della logica tradizionale, che spesso hanno dato origine a speculazioni prive di senso e a metafisiche di diversa natura. Con Carnap la logica cui si riferira il
neopositivismo sara la logica applicata all'analisi del linguaggio nel tentativo di una nuova costruzione logica del mondo.
12. Se, al sedimentarsi delle innovative tematiche dell'empirismo logico, interessanti prospettive vengono aperte alia speculazione contemporanea, gia dalTinterno dello stesso gruppo Viennese e dall'interno di una comune base di
pensiero, emerge piu di una consapevolezza circa le molte incertezze e contrad
dizioni implicite nella nuova speculazione.
Probabilmente, il maggiore elemento di debolezza e da cercare, in questa
prima fase, in due radicalismi di segno opposto: da un lato un pregiudiziale ri
fiuto di ogni possibile speculazione sulla metafisica, e dall'altro l'esasperato an
coraggio ai dati dell'esperienza empirica (gli Erlebnisse). In ambedue i casi viene sottratto ogni stato intuitivo e di coscienza e serie difficolta insorgono anche
nell'ambito di domini strettamente scientifico-naturali quali quelli legati al cam
po della probability non supportabile sul piano esperienziale.
Soprattutto il riferimento radicale al mondo delle proprie esperienze, cosl come in precedenza in Wittgenstein il riferimento esclusivo al mondo del con
trollo logico del linguaggio, condanna la prima speculazione neopositivista ad un
pericoloso solipsismo, che solo in parte si tentera di superare, sia da subito in
ambito Viennese, sia piu avanti nel tempo, sino alle fruttuose contaminazioni del periodo americano.
13. E a questo punto che, a fronte di alcune gravi impasses derivate dal
primo impatto con le formulazioni del Tractatus, si sviluppa la proposta fisicali
sta di Otto Neurath, che se per un verso sblocca alcuni nodi fondamentali per la
piu generale architettura logica del neopositivismo, per altro verso, portando al
21 Fra i molti scritti cfr. Schlick (1932-1933 e 1936 a, ripubblicati in Schlick 1938). 22 La citazione e ripresa da Meaning and Verification (1936 b, p. 340). Aveva con chiarezza soste
nuto la sua tesi anche al IX Congresso internazionale di Filosofia, a Parigi, affermando che «bisogna in dicare per determinare il senso di una proposizione, le circostanze nelle quali si dira che la proposizione e vera owero le circostanze che la renderebbero falsa» (Schlick 1936 a, p. 392).
23 Ci si riferisce al primo Carnap del Logischer Aufbau der Welt.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
124 LUIGIFRUDA
le estreme conseguenze i molti timori di contaminazione filosofico-speculativa e il persistente pregiudizio coscienziale e antimetafisico, si condanna ad un radi calismo autoreferenziale non piu suscettibile, sotto questo profilo, di ulteriore elaborazione.
Tre le questioni fondamentali affrontate: la persistenza di potenziali tenta zioni metafisiche nella dinamica finale delle 'elucidazioni' di Wittgenstein, il
solipsismo linguistico (Wittgenstein e Schlick) o esperenziale (YErlebnis di Car
nap), il funzionalismo simbolico del linguaggio. Neurath, pur riconoscendo i grandi meriti di Wittgenstein, ritiene insuffi
ciente e pericolosa la strumentalita unicamente funzionale e simbolica del lin
guaggio che alia fine di un qualche processo e ad un certo stadio di evoluzione dovra pure essere considerato inutile in quanto si sara riusciti a guadagnare una
nuova e 'giusta' visione del mondo. Neurath attacca soprattutto l'esito metafisi co e statico implicito nella penultima proposizione del Tractatus: «6.54. Le mie
proposizioni illustrano cosi: colui che mi comprende, infine le riconosce insensa
te, se e salito per esse — su di esse — oltre esse. (Egli deve, per cosi dire, gettar via la scala dopo che v'e salito). Egli deve superare queste proposizioni; allora vede rettamente il mondo» (Wittgenstein 1922: 82).
Alia luce di tale esito, particolarmente infida doveva apparire a Neurath l'intera ultima parte del Tractatus la dove «la postulazione di un nucleo sostan ziale del mondo e di uno spazio logico lasciano intravedere [cfr. proposizione 6.45] le fattezze del mondo sub specie aetemi» (Valent 1989: 79) . E proprio il
bisogno di Wittgenstein di distinguere l'esperienza mistica del mondo dall'espe rienza scientifica della conoscenza doveva, probabilmente, convincere Neurath
della presenza, piu che potenziale, di un forte residuo metafisico. Malgrado una
precisa messa a punto dei confini speculativi e metodologici24, atta a difendere da qualsiasi ricaduta metafisica, lo specifico sottogruppo di proposizioni finali
riapre con inquietudine la questione complessiva della portata e, soprattutto, dei limiti della conoscenza scientifica: una marcata differenza fra come il mondo
e, e che esso e, all'interno di una concezione del mondo quale tutto limitato, apre la via ad una intuizione del mondo, che e cosa diversa dal dominio della cono scenza scientifica, e che, al contrario, pertiene alia natura della mistica 25.
24 Si confronti in particolare la proposizione «6.53. II metodo corretto della filosofia sarebbe
propriamente questo: Nulla dire se non cio che puo dirsi, dunque, proposizioni della scienza naturale —
dunque qualcosa che con la filosofia nulla ha da fare —, e poi, ogni volta che altri voglia dire qualcosa di
metafisico, mostrargli che, a certi segni nelle sue proposizioni, egli non ha dato significato alcuno. Que sto metodo sarebbe insoddisfacente per 1'altro — egli non avrebbe il senso che gli insegniamo filosofia —, eppure esso sarebbe l'unico rigorosamente corretto».
25 Si confrontino in particolare le proposizioni: «6.432. Come il mondo e, e affatto indifferente
per cio ch'e piu alto. Dio non rivela se nel mondo. 6.4321.1 fatti appartengono tutti soltanto al proble ma, non alia risoluzione. 6.44. Non come il mondo e, e il mistico, ma che esso e. 6.45. Intuire il mondo sub specie aetemi e intuirlo quale tutto — limitato —. Sentire il mondo quale tutto limitato e il mistico. 6.5. D'una risposta che non si puo formulare non puo formularsi la domanda. L'enigma non v'e. Se una domanda puo porsi pad avere una risposta. 6.52. Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure toccati.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 125
Non e sufficiente per Neurath garantirsi dai residui metafisici. Bisogna an
dare oltre, negando, nel linguaggio, qualsiasi preesistenza 'originaria', qualsiasi intangibilita di proposizioni elementari, qualsiasi gerarchia nelle proposizioni: «non ci sono proposizioni in qualche modo determinabili come 'originarie'; tut
te sono proposizioni reali di 'pari originarieta'; in tutte le proposizioni reali
compaiono parole come 'uomini', 'fatti percettivi' e altri termini che ben poco hanno di originario, almeno nei presupposti da cui derivano. Cid signified che
non ci sono ne 'proposizioni originarie' ne proposizioni che 'non richiedono verifi ca'» (Neurath 1932-1933: 61). Qui Neurath va al cuore del problema ed attacca
sia l'atomismo e il solipsismo linguistico di Wittgenstein sia la tesi del linguag
gio protocollare 'originario' di Carnap 26 o, sotto altra forma, del linguaggio pro tocollare immediato (Erlebnissprache), ritenendo «facilmente disviante verso la
metafisica» (ibid.: 57) una ricerca del linguaggio protocollare originario. Per eliminare alia radice tali tentazioni e fraintendimenti ci si deve vincola
re alia tesi «del fisicalismo nella sua forma piu radicale»: il linguaggio non e ridu
cibile unicamente a incerte problematiche simboliche, spesso fuorvianti, e dal
momento che «operiamo nell'ambito del sistema spazio-temporale, cui corri
sponde quello della fisica» (Neurath 1931b: 21) dobbiamo assumere il linguag
gio come fatto fisico, come operazione fisica: «la scienza unificata esprime ogni cosa nel suo linguaggio unificato comune alia vista, al tatto, all'udito, al gusto e
all'odorato; tale linguaggio e 'intersensorio' e 'intersoggettivo'» (ibid.). Le con
seguenze piu immediate che se ne derivano, portano ad affermare che in una concezione fisicalista non puo esistere «alcun sistema 'vero' di proposizioni, di
stinto da quello che viene accettato nel momento presente» (ibid.), che «la
scienza e sempre un sistema di proposizioni in discussione» (ibid.: 26), che le
proposizioni fisicaliste (tutte le proposizioni) vanno soggette a verifica, e che ta
le verifica si opera fra proposizioni: «Le proposizioni sono confrontate con altre
proposizioni, e non con 'esperienze', con 'il mondo', o con qualcos'altro. [...]
Ogni nuova proposizione e confrontata con la totalita delle proposizioni esisten
ti precedentemente coordinate. Pertanto, dire che una proposizione e corretta
significa che essa puo essere incorporata in questa totalita. Quelle proposizioni che non possono essere incorporate vengono scartate come scorrette» (ibid.).
Tale procedura non e da ritenere confinata al ristretto dominio del discorso
scientifico: essa riguarda sia il linguaggio comune sia il linguaggio scientifico. II
punto di arrivo e la costituzione di uno slang universale nel piu ampio contesto
del progetto della scienza unificata. Neurath ne traccia un percorso programma tico: da un lato il «linguaggio comune storico» che va depurato dalle imprecisio
Certo allora non resta piu domanda alcuna; e appunto questa e la risposta. 6.521. La risoluzione del pro blema della vita si scorge alio sparir di esso. 6.522. V'e dawero dell'ineffabile. Esso mostra se, e il misti co». Sul 'misticismo' di Wittgenstein, cfr. Barone, Antiseri, Gargani, Valent.
26 II riferimento e a Carnap (1931).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
126 LUIGIFRUDA
ni e dagli elementi metafisici, anche con il ricorso ad una sorta di «elenco delle
parole proibite», fino a raggiungere un linguaggio nuovo, pur sempre comune, ma «fisicalistico»; dall'altro il «linguaggio fisicalistico rigorosamente scientifico» la cui caratteristica fondamentale e l'essere privo di elementi metafisici; il punto di arrivo e il collegamento di «termini del linguaggio comune e termini del lin
guaggio rigorosamente scientifico poiche nella pratica essi si intersecano. Ci so no dei termini di cui si fa uso solo nel linguaggio comune, altri che compaiono solo nel linguaggio rigorosamente scientifico e altri ancora che compaiono in ambedue i linguaggi. Di conseguenza, in un trattato scientifico concernente l'in tero campo della scienza unificata, non si puo che fare uso di uno slang compren sivo di termini propri dei due linguaggi indicati» (Neurath 1931-1932: 55). In nessun caso e data pero la possibility di «formulare delle proposizioni protocollari
pure e definitivamente assunte per vere, come base di partenza della scienza. Non e
possibile nessuna tabula rasa» (ibid.: 56). L'onere della verifica sostiene ogni singolo momento di qualsiasi costrutto
scientifico.
14. Nonostante ci si limiti a seguire dall'interno, cioe dal punto di vista di Neurath, il percorso storico e speculativo dell'empirismo logico, non si puo non rimarcare come, nell'ambito di un tracciato argomentativo apparentemente rigoroso e comprensibile 27, tale evoluzione sia particolarmente incerta sino a di
venire, spesso, contraddittoria: da sempre la letteratura critica specialistica 28 ha evidenziato tale caratteristica neurathiana. La via di analisi rimane, comunque, obbligata: diversamente, apparirebbe del tutto incomprensibile e acefalo il con tributo metodologico e sociologico di Neurath, soprattutto se si omettesse la
pluralita dei percorsi che lo hanno generato e se non si riuscisse a ricostruire il
particolare clima critico e argomentativo dell'ambiente circolista all'interno del
quale tali contributi sono stati elaborati.
Esemplificativo al riguardo e proprio il dibattito sui protocolli, che sappia mo scontare una genetica debolezza nel fatto di essere stato derivato da Carnap dalle analisi introspettive della psicologia scientifica e di continuare ad essere,
malgrado ogni successiva elaborazione, portatore di una immediatezza percetti va, che, stranamente, per non dire contraddittoriamente, viene assunta come ri ferimento originario e incontaminato produttore di proposizioni protocollari, nuclei primi (autoverificati o da verificare) del processo di conoscenza scientifi ca del mondo. Non puo sfuggire che, nella migliore delle ipotesi, residui emozio
nali, immediati quanto particolarissimi, renderebbero costanti esiti relativi e
27 Chi legge direttamente e per esteso i testi originali di Neurath trovera addirittura una sovrab bondanza di esemplificazioni ed esplicazioni chiuse frequentemente da definizioni o da affermazioni conclusive e sinottiche.
28 Fra gli italiani soprattutto Antiseri e Statera. Morra (1962) ritiene inaccettabile la radicale elisione, in Neurath e nel neopositivismo, di stati di coscienza e di ogni istanza etica.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 127
soggettivi non sufficientemente controllabili con la metodologia dell'analisi lo
gica del linguaggio. Ne si procede avanti di molto se con Neurath si riformula la
questione definendo le proposizioni protocollari come «proposizioni reali che
presentano la stessa forma linguistica delle altre proposizioni reali, salvo che in esse compare per lo piu un nome di persona in connessione ben determinata con
altri termini» (Neurath 1932-1933: 57). II procedimento indicato da Neurath, al di la dell'aspra polemica contro 1'atomismo, sia di Wittgenstein sia di Carnap, continua a rimanere indissolubilmente legato ad un soggetto che percepisce o e
protocollante, anche quando, al di fuori dell'ancoraggio privilegiato all'espe rienza, si voglia fondare una coerenza-corrispondenza fra proposizioni su una
base di verifica esclusivamente logica; cosl come non offre soluzioni praticabili sulle modalita di decodifica di una realta che non viene definita ma viene data
per assunta, e sulla quale invece si e disposti a tentare, a partire da un soggetto che insondabilmente percepisce in maniera essenziale ed oggettiva, una fiducio sa ricostruzione per singoli protocolli controllati linguisticamente e per corri
spondenza29 con sistemi di proposizioni; cosl come oscuro e del tutto indecifra to rimane il centrale rapporto fra soggetto ed oggetto.
15. Ma limitandoci ad approfondire alcune delle conclusioni possibili sul
piano metodologico, non vi e dubbio che pur fra molte contraddizioni emergera con forza una visione fallibilista della conoscenza scientifica, un rifiuto di qual siasi gerarchia disciplinare o distinzione fra blocchi di saperi particolari, una
consapevolezza della contestualizzazione e storicizzazione della scienza, una in
transcendibilita dei concetti e del linguaggio. Si e in presenza, per i tempi in cui questi enunciati sono stati elaborati, di an
ticipazioni epistemologiche e metodologiche di grande modernita che rinviano ad un sistema aperto della conoscenza, dinamico e consapevole della propria provvi
sorieta; il modello concettuale e strumentale di riferimento e 1 'enciclopedia, un
contenitore aperto e incompleto la cui base unitaria e il programma e il metodo.
16. Conseguentemente e con convinzione Neurath sviluppa l'improponi bilita e l'inutilita della distinzione storicista fra 'scienze della natura' e 'scienze
29 Malgrado lo sviluppo prevalente, in Neurath, di una dottrina della coerenza, anche l'oscilla
zione fra coerenza e corrispondenza non e chiaramente risolvibile. A1 di fuori di qualsiasi riferimento alia realta si possono dare 'sistemi' altamente coerenti (le favole, il mito): ad evitare esiti astratti o metafisi ci l'opzione attesa orienterebbe unicamente per il criterio di corrispondenza. E chiaro comunque il rife rimento ad un «sistema privo di contraddizioni formato da proposizioni protocollari e proposizioni non
protocollari (comprese le leggi scientifiche). Quando ci si presenta una nuova proposizione, la confron tiamo con il sistema di cui disponiamo e controlliamo se la nuova proposizione e o non e in contraddi zione con quel sistema. Nel caso in cui la nuova proposizione si riveli contraddittoria rispetto al sistema — ad esempio: 'In Africa i leoni cantano solo in do maggiore' — si presentano due alternative: elimina re quella proposizione in quanto non se ne puo fare uso ('falsa'), owero 'accettare' la proposizione e
quindi modificare il sistema in modo tale che, accresciuto di essa, il sistema rimanga coerente. La nuova
proposizione si potra definire allora 'vera'» (Neurath 1932-1933, p. 59).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
128 LUIGIFRUDA
dello spirito': non solo sul piano di uno prospettiva di linguaggio unificato del
programma di scienza unificata ma anche sul piano piu strettamente metodolo
gico e indifendibile una distinzione che e essenzialmente ontologica. Neurath,
piu radicalmente, giocando ancora una volta di piu il suo pregiudizio antimetafi
sico, ritiene che «al di la di questa dicotomia c'e un'antica scissione, la scissione
dipendente dall'antico modo di pensare teologico che divide tutta l'esistenza al
meno in due settori: quello 'nobile' e quello 'ignobile'. Il dualismo di 'scienze
naturali' e 'scienze dello spirito' e il parallelo dualismo di 'filosofia della natura' e 'filosofia della cultura' sono, in ultima analisi, dei residui di teologia» (Neu rath 1931b: 30). A1 fondo vi e uno scontro sotterraneo fra 'essenze' ed 'eventi'
che e del tutto impossibile in una dimensione scientifica fisicalista (spazio-tem
porale). Piu produttivamente, fermo restando 1'individuality culturale e storica
dei saperi particolari, «una volta che si sia compreso il reale significato del lin
guaggio unificato della scienza, non si parlera piu di 'differenti tipi di causalita'; si potra confrontare 1'organizzazione di un certo campo della scienza unificata e
le sue leggi con 1'organizzazione di un altro campo e quindi accertare eventual
mente che le leggi nel primo campo sono piu complesse di quelle presenti nel se
condo, oppure certi modi di organizzazione mancanti nel primo sono presenti nel secondo; cioe, per esempio, che certe formule matematiche sono necessarie
in un caso ma non nell'altro» (ibid.: 29). Una esemplificazione della procedura fisicalista indicata, Neurath la indi
vidua proprio nella sociologia che come e noto viene da lui definita comporta mentismo sociale.
E in Empirische Soziologie (1931a) e in Soziologie im Physikalismus (1931b), che Neurath sviluppa con chiarezza la conclusione che la sociologia puo essere
definita comportamentismo sociale e che essa «non e una 'scienza dello spirito', ne e 'lo studio della vita spirituale dell'uomo' (come, ad esempio, vuole Som
bart) in opposizione a qualche altra scienza, come le cosiddette 'scienze natura
li'; in quanto comportamentismo sociale, la sociologia e parte della scienza unifica ta» (Neurath 1931b: 31). La sociologia realizza le sue conoscenze «non diversa
mente da cio che avviene per ogni altra disciplina scientifica. Naturalmente, nello studio degli esseri umani emergeranno delle correlazioni che non si incon trano nello studio delle stelle o delle macchine; il comportamentismo sociale di
spone di leggi che sono sua caratteristica peculiare. Ma fare della sociologia fisi
calista non significa trasferire le leggi della fisica agli oggetti viventi o ai gruppi che essi formano, come alcuni hanno ritenuto. E possibile scoprire leggi sociolo
giche generali, nonche leggi valide per settori sociali piu ristretti, senza fare ri
corso alia microstruttura e quindi senza dover necessariamente fondare queste leggi sociologiche su leggi fisiche. Qualsiasi legge sociologica sia scoperta senza l'aiuto di leggi fisiche in senso stretto non e necessariamente alterata dall'ag giunta di una microstruttura fisica successivamente scoperta. II sociologo e com
pletamente libero nella sua ricerca di leggi. L'unica condizione che deve sempre
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 129
rispettare e quella di riferirsi, nelle sue predizioni, a strutture determinate spa zio-temporalmente» (ibid.: 36-37).
Ponendo la questione al di fuori del radicalismo implicito nella tesi del fisi
calismo, ritengo sia reperibile in Neurath una notevole modernita e una grande consapevolezza problematica in alcuni di questi passaggi critici, che spesso sono
stati scarsamente considerati30, proprio perche collocati all'interno di un disor dine argomentativo, poliproblematico e non privo di interne e vistose contrad
dizioni, e perche letti in un contesto di decodifica sostanzialmente filosofico e
sistematico; per cui di fronte alia scarsa tenuta della ingegneria generale del co
strutto fisicalista si e finito con il rifiutare l'insieme della componentistica, an
che in quei molti passaggi intermedi pieni di piu che potenziali valenze metodo
logiche. Al contrario la demolizione del dualismo storicista delle scienze e il tentati
ve di rifondazione fisicalista della sociologia nell'ambito del progetto di una
scienza unificata contengono, pur all'interno di una incondivisibile ipervaluta zione ed estensione disciplinare della sociologia che arriva a inglobare l'econo
mia, la storia e discipline affini, efficaci prospettive metodologiche sia per il contesto teorico ed operativo interno alia disciplina sia per il piu generale conte sto epistemologico del discorso moderno sul fare scienza.
E tutto cio a dispetto di una limitativa quanto ingenua e non condivisibile
riduzione della sociologia ad un confuso comportamentismo sociale, privo, fra
l'altro, in Neurath, di qualsiasi tentativo di fondazione teorica e concettuale.
17. In tale quadro va riletta l'analisi del rapporto fra la sociologia e le al tre discipline della scienza unificata, che oggi congruentemente riproporremmo in riferimento alia ricorrente e insostenibile ipotesi della vantata superiority del le cosiddette 'scienze esatte'. Se ne ricava infatti che la sociologia non deve rite
nere diminuita la propria validita scientifica di fronte alia difficolta di enunciare
leggi di carattere generale e universalmente applicabili. In primo luogo vi e da tener conto di una specifica e complessa contestualizzazione storica e culturale delle varie fenomenologie sociali, che e ulteriormente complicata dalla moltepli cita delle dinamiche ruotanti attorno all'individuo, ai gruppi e alia societa come tale. Disporre di un'ampia serie di leggi (generalizzazioni) e poterle comparare fra di loro non implica necessariamente e automaticamente il controllo scientifi
co della previsione: vi sono crescenti livelli di complessita la cui controllabilita e estremamente difficile, di per se e per l'insufficienza delle conoscenze acquisite e acquisibili: «il fatto che la previsione sia possibile fino ad un certo limite, ab
bastanza ridotto, e il fatto che il comportamento sociale debba riferirsi anche ad individui particolari, non toccano in alcun modo la sua peculiare natura di com
30 Antiseri e Statera, pur riconoscendo a Neurath qualche circoscritto merito, sono stati, nello
specifico, fra i piu critici.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
130 LUIGIFRUDA
portamento sociale. Anche i movimenti di un pezzo di carta nel vento sono dif
ficilmente prevedibili, sebbene la cinematica, la climatologia e la meteorologia siano scienze altamente sviluppate» (ibid.: 39).
Inoltre, il livello di generalizzazione di una legge non e estensivamente
univoco e tendente sempre al massimo dell'ampiezza; cio si verifica in fisica co
me in sociologia e in tutte le altre discipline: «alcune leggi sociologiche sono va
lide solo per ridotti periodi storici, non diversamente da cio che awiene in bio
logia, dove ci sono leggi particolari intorno alle formiche e ai leoni, in aggiunta a leggi piu generali. Cio equivale a dire che non siamo ancora in condizione di
determinare precisamente da che cosa dipendono certe correlazioni: infatti il
termine 'periodo storico' si riferisce ad una complessa serie di condizioni che
non sono ancora state analizzate. D'altra parte, molta confusione e dovuta alia
opinione di alcuni sociologi analitici secondo cui le leggi da loro scoperte dove
vano possedere lo stesso carattere fondamentale delle leggi chimiche, e cioe do vevano essere vere in ogni condizione concepibile della terra. Ma come si e
detto la sociologia si trova per la massima parte ad operare con correlazioni va
lide per limitati periodi di tempo» (ibid.), il che non esclude che «la sociologia, come ogni altra scienza, [possa tracciare] correlazioni utilizzabili a fini preditti vi» (ibid.).
18. Arriviamo cosi al rifiuto di qualsiasi concezione sistemica chiusa del
la conoscenza scientifica, al rifiuto di qualsiasi stabilita normativa, e, in oppo sizione, ad una concezione della scienza come impresa collettiva costantemente in divenire, antidogmatica e fortemente segnata, in positivo o in negativo, in
accordo o in opposizione, dal contesto culturale e storico all'interno del quale essa si produce («La scienza unificata [...] non e il risultato dell'opera di singoli individui isolati ma di una generazione» (ibid.: 18)).
Due, a questo punto, gli esiti piu importanti: il mutamento, in direzione
antinormativa e antisistemica, della questione della verifica non piu mutuabile in un contesto del tipo vero-falso e il riferimento, del tutto nuovo e moderno, al rilievo e alia corposita intellettuale, storica e sociale della comunita degli scienziati e dei singoli gruppi di ricerca.
19. Se metodologicamente e sociologicamente questo e il punto di arrivo
principale, certamente originale e ricco di conseguenze nei decenni successivi
per il discorso sulla scienza, illusoria pero risulterebbe la ricerca di uno svilup
po progressivo e lineare dell'intera tesi. In primo luogo per la specifica perso nality intellettuale di Neurath, particolarmente portato all'entusiasmo del pole mista e quindi soggetto a farsi rapire dallo sviluppo contingente delle singole questioni cosl come queste vengono a proporsi giorno dopo giorno; in secondo
luogo perche awiene che proprio in questi anni, fra il 1931 e il 1936, con il
maturarsi delle principali posizioni interne al Circolo iniziano una serie di revi
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 131
sioni critiche che vedranno in aperto contrasto sia Schlick31, che Carnap e Neurath mentre un nuovo protagonista, Karl Popper, riformulera per contrasto
e su altre basi il nodale problema della verifica.
I due capisaldi del fisicalismo neurathiano, Empirische Soziologie e Physika lismus, sono del 1931; l'autorevisione e adesione di Carnap32 al fisicalismo e la
sua prima riformulazione di alcune delle principali tesi fisicaliste e degli anni
1931-1932 (Die physikalische Sprache als Universalsprache der Wissenschaft, 1931; Die Psychologie in physikalischer Sprache, 1932; Uber Protokollsatze,
1932-1933); la vigorosa opposizione33 di Schlick al fisicalismo e del 1934 (Uber das Fundament der Erkenntnis)-, dello stesso anno la replica di Neurath a Schlick
su «Erkenntnis» con Radikaler Physikalismus und «ivirkliche Welt» e quella di
Hempel con On the Logical Positivists Theory of Truth34; Schlick rispondera con
l'articolo Facts and Propositions (1935) ; poco prima si era avuta l'importante ri
formulazione dell'empirismo logico nei termini di una nuova logica formale da
parte di Carnap con Logische Syntax der Sprache(\9J>4), che apre la via all'im
pianto metodologico di Testability and Meaning del 1936.
All'interno di tale dinamica si colloca un evento particolarissimo: la pubbli cazione nel 1935 di Logik der Forschung di Karl Popper, che da un lato attiva, da
parte dei circolisti e di Neurath, una forte e, per alcuni aspetti, innovativa dife
sa critica del neopositivismo, e dall'altro segna l'inizio della dissoluzione del cir
colo di Vienna e dell'empirismo logico35. A Popper replichera prontamente Neurath su «Erkenntnis» (1935b) con il saggio Pseudorationalismus der Falsifika tion, Hans Reichenbach (1935) ne condurra un'analisi con riferimento alle ine
renti questioni logico-matematiche connesse al problema dell'induzione e della
probability (Uber Induktion und Wahrscheinlichkeit), e Carnap ne fara la re
censione.
31 La polemica andra avanti sino al giugno 1936, anno della morte, per assassinio, di Schlick. 32 Non va dimenticato che, anteriormente alia formulazione del fisicalismo di Neurath, oltre al
Tractatus di Wittgenstein, un punto di riferimento fondamentale, che porto alia maturazione di molta
speculazione neopositivista, fu nel 1928 Der logische Aufbau der Welt di Carnap: da qui il rilievo, in
questa fase, dell'adesione di Carnap alia nuova prospettiva fisicalista. Ancora successivamente, poco prima della dissoluzione del movimento circolista, Carnap, trasferitosi (1936) in America (docente pres so la Universita di Chicago), sara protagonista di una ulteriore fase dell'empirismo logico, caratterizzata dal suo fondamentale contributo Testability and Meaning (1936-1937).
33 Piu tardi anche B. Russell si opporra a Neurath ed Hempel (Russell 1940). 34 Pubblicata poco piu tardi su «Analysis», II, 1935. 35 Quarant' anni dopo scrivera Popper in La ricerca non ha fine: «Oggi tutti sanno che il positivi
smo logico e morto. Ma sembra che nessuno sospetti che qui ci si puo porre una domanda; e la domanda e questa: 'Chi ne e il responsabile?', o, meglio, 'Chi l'ha ucciso?' [..]. Credo di dover ammettere la mia
responsabilita. Ma non lo feci di proposito: la mia unica intenzione era di mettere in luce quelli che mi sembravano alcuni errori fondamentali. Ben a ragione Passmore addebita la dissoluzione del positivi smo logico alle insuperabili difficolta interne. Molte di queste difficolta erano state messe in risalto nel le mie conferenze e discussioni, e specialmente nella mia Logik der Forschung. Alcuni membri del Circo lo erano convinti della necessita di operare qualche cambiamento. II seme era quindi gettato, e a lungo andare porto alia disintegrazione delle dottrine del Circolo» (Popper 1974). Sul ruolo e sulla portata me
todologica della proposta di Popper cfr. Antiseri (1981) e Pera (1981). Cfr. anche Adorno-Popper (1969).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
132 LUIGIFRUDA
20. Nell'economia del nostro discorso ci si puo limitare a tre passaggi fondamentali scaturiti dalla polemica sui protocolli e dalla proposta falsificazio nista di Popper: la reazione radical-fisicalista di Neurath alia proposta delle
«constatazioni» (Konstatierungen) di Schlick, la sintassi logica del linguaggio di
Carnap come difesa dal simbolismo linguistico e dall'analisi semantica del lin
guaggio, la riformulazione, in opposizione a Popper, della questione della verifi
ca-falsifica sotto la forma della «scossa» (Erschutterung) di una teoria.
21. Non e accettabile per Schlick che il discorso sui fondamenti della co
noscenza rielaborato a partire dal controllo logico del linguaggio e fondato sulle
proposizioni protocollari abbia come esito il radicalismo fisicalista che alia fine
riduce il tutto ad un sistema di proposizioni la cui validita non va al di la di una
provvisoria tenuta ipotetica: per questa via, secondo Schlick, si autodistrugge e
si vanifica ogni possibile base oggettiva alia rifondazione del problema della co noscenza. L'approdo inoltre ad una esclusiva teorica della coerenza che non ha
riferimenti alia realta dei fatti rischia di introdurre anche delle coerenze metafi
siche, mitiche o, comunque, astratte. Contro tali esiti del fisicalismo Schlick ri
fiuta in quanto insufficiente un criterio di verita per coerenza, la cui validita
puo ritenersi sufficiente soltanto sui piano formale, simbolico e logico-simboli co, ma non sui piano della realta fattuale, alia quale invece bisogna necessaria mente fare riferimento nei termini anche della corrispondenza. Ogni coerenza
di proposizioni deve avere una sua corrispondenza con i fatti: tale corrisponden za fonda la validita del costrutto scientifico. Per sfuggire al relativismo, poten zialmente astratto, degli enunciati protocollari e per non ricadere nell'empiri smo radicale della filosofia tradizionale, Schlick indica un nuovo fondamento
elementare di ogni processo di conoscenza: le «constatazioni», che sono cariche di coerenza elementare, sono legate in modo immediato ad una situazione empi rico-osservativa e quindi vanno al di la del limite dei sistemi ipotetici ai quali conduceva il fisicalismo di Neurath. L'immediatezza e la essenzialita di tali
«constatazioni» e tale da sfuggire alia stessa definizione verbale: al contrario si
legano a espressioni immediatamente ostensive e indicative del tipo «qui ora do
lore», «qui ora coincidenza di due tratti neri» dichiaratamente ed essenziale mente cariche di attualita: «cio che significano le parole 'qui', 'ora' [..] puo esse
re indicato solo per mezzo di definizioni comportanti indicazioni e gesti» (Schlick 1934: 31). Tali constatazioni sono per la loro immediatezza puntual mente concluse ed assolute, non ulteriormente rielaborabili e da qui discende la
loro essenziale fondamentalita e il loro ancoraggio a nuclei stabilizzati di cono
scenza: «Non si puo costruire nessuna salda struttura logica sulle constatazioni
perche esse sono gia svanite nel momento in cui si comincia a costruirne una. Se
esse stanno all'inizio del processo conoscitivo, allora non sono logicamente uti
lizzabili. Ben diversa e invece la questione, se si considera che esse siano al ter
mine: esse costituiscono il compimento della verificazione (o della falsificazio
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 133
ne) e, nel, momenta in cui hanno luogo, hanno gia assolto la loro funzione.
Niente di piu ne dipende logicamente; nessuna conclusione ne scaturisce. Esse sono un termine assoluto» (ibid.: 93). Lo scienziato, all'interno delle proprie
procedure di indagine, ne percepisce la coerenza e corrispondenza in termini di
fondativa certezza e ne ricava «la soddisfazione» di essere sulla giusta via.
Appaiono abbastanza evidenti le difficolta in cui si muove la proposta di
Schlick. Nel tentativo di riportare alia impostazione originaria l'approccio neo
positivista, ne svela, inconsapevolmente, le debolezze principali, e nel tentativo di sfuggire all'ipotetismo fisicalista, che Schlick vede come nichilista e distrutti
vo del problema gnoseologico, approda ad uno strano e contraddittorio oggetti vismo o assolutismo eminentemente percettivo e soggettivo, malgrado si tenti di
affermarne una oggettiva e universale valenza o intersoggettivita. Neurath irridera del «lirismo» metodologico contenuto nella proposta di
Schlick della percezione-soddisfazione della coerenza-corrispondenza delle con statazioni: «Si puo apprezzare tale lirica; ma chi sostiene il fisicalismo radicale in servizio della scienza, non avanzera alcuna pretesa d'essere un filosofo in
questo senso» (Neurath 1934: 362). A Neurath il discorso di Schlick appare irri
medialmente viziato da atteggiamenti di natura metafisica, perche preoccupato, in ultima analisi, di ancoraggi oggettivamente preesistenti e della ricerca di asso
lute certezze elementari. Contraddittoriamente inoltre questa ricerca lo condu ce ad assumere fondamenti primi quasi inesprimibili e non ulteriormente riela
borabili ed a confidare in una essenzialita indicativa, di natura percettiva e sog
gettiva, che e sicuramente condannata ad un incontrollabile relativismo.
Appare chiaro come per questa via non potra piu esservi ricomposizione al
cuna fra i due orientamenti, e se Neurath riconfermando la validita del fisicali
smo lo radicalizzera sino a chiudersi nella esclusiva circolarita della coerenza de
gli enunciati protocollari, Schlick accusera i fisicalisti di scambiare la realta con
le loro costruzioni logiche e di non riuscire a comprendere che «la scienza non e
il mondo, [e che] l'universo delle idee espresse non e tutto l'universo. Cio che
qui si mostra, benche dissimulato, e un atteggiamento razionalistico vecchio co
me la metafisica» (Schlick 1934: 41).
22. Un diverso tentativo di riformulazione delle tesi fisicaliste viene ela
borato da Carnap con la Logische Syntax der Sprache. II fisicalismo di Neurath
proponeva il linguaggio come fattore fisico strutturato e percepito sulla base di
suoni e segni, ne derivava la sua intrascendibilita («Noi come essere parlanti non
possiamo in una qualche misura porci all'esterno del linguaggio ed essere al me
desimo tempo accusatori, accusati e giudici» (Neurath 1931b: 20)), e cosi facen
do dichiarava come non piu praticabile la via semantica di analisi del linguaggio fin 11 seguita. Carnap aderendo all'impostazione fisicalista propone di superare l'analisi logica del linguaggio con Vanalisi sintattica, salvando cosi, all'interno del
nuovo orientamento fisicalista, il piano logico dell'indagine e orientando l'anali
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
134 LUIGI FRUDA
si verso la struttura interna del linguaggio. La sintassi logica di una lingua viene
intesa da Carnap come «teoria formale delle forme linguistiche di essa: la deter minazione sistematica delle regole formali che valgono per questa lingua e lo svi
luppo delle conseguenze derivabili da queste regole. Una teoria, una regola, una
definizione, ecc., devono essere chiamate formali se in esse non ci si riferisce al
significato dei simboli (ad esempio delle parole) e al senso delle espressioni (ad
esempio delle proposizioni), ma solo alia specie e all'ordine dei simboli da cui le
espressioni sono formate» (Carnap 1934: 1). E come analizzare una espressione di calcolo con regole di formazione e di trasformazione dove i simboli (le parole) non sono altro che segni. Da qui si puo andare ancora piu avanti nell'indagine arrivando, per cosl dire, alia formulazione di una matematica e ad una fisica del
linguaggio, cioe ad una sintassi pura che si occupa delle possibili combinazioni e
ad una sintassi descrittiva che si occupa «delle proprieta e delle relazioni sintatti
che di espressioni empiricamente date» (ibid.: 2)36. Purtroppo i linguaggi non si
presentano cosl chiaramente strutturati e incorporano moltissime ambiguita.
Espungendo ogni possibile contraddizione, il lavoro da compiere va nella dire
zione della costruzione di proposizioni sintatticamente corrette, che insieme al
le proposizioni oggettive (riferentesi, cioe, ad oggetti) costituiscono l'unico ma
teriale linguistico ammissibile: purtroppo pero i linguaggi sono sovraccarichi di un terzo tipo di proposizioni che Carnap chiama pseudo-oggettive o quasi-sin tattiche, e sono queste proposizioni che hanno dato e danno luogo a pseudo pro blemi soprattutto nel campo della filosofia37. Obbligarsi ad un linguaggio sin
tattico, formale e non materiale, costituisce per il progetto neopositivista una notevole difesa dalla irrilevanza problematica, dai falsi problemi e dagli esiti metafisici.
Se qualche radicalismo fisicalista con la proposta di Carnap viene attenua
to, e se vi e un serio tentativo di costruzione di una teoria metalinguistica, non vi e dubbio che altri problemi vengono aperti o rimangono del tutto insoluti: fra
questi il perdurante e assolutistico presupposto fisicalista che tutto esclude al di fuori della fisicita spazio-temporale nel timore di esiti, sotto varia forma, meta
fisici, ontologici, psicologici, etici, spiritualistici, e il rappOrto fra sintassi, logica e linguaggi particolari. Intorno alia seconda questione Carnap elabora il noto
principio di tolleranza della sintassi o principio di convenzionalita, sulla base del
quale «ciascuno puo costruire come vuole la sua logica, cioe la sua forma di lin
guaggio» (ibid.: 88-89) a condizione che questa venga esplicitata e sia capace di
strutturarsi in modo sintatticamente corretto e non in altre forme non controlla
bili logicamente. La proposta di Carnap orientata in maniera neutrale verso l'o
36 «La sintassi pura e descrittiva non sono altro che la matematica e la fisica del linguaggio» (Carnap 1934).
37 Nota la esemplificazione di Carnap: Proposizione oggettiva: «Cinque e un numero primo»; proposizione pseudo-oggettiva: «Cinque non e una cosa, ma un numero» (modo materiale di parlare); proposizione sintattica: «Cinque non e un nome di cosa, ma un nome di numeri» (modo formale di
parlare).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA 135
biettivo finale di una sintassi generale, unicamente fondata su basi logiche e non
ontologiche, contraddittoriamente, liberando tutte le logiche possibili, chiude
pero ad ogni speculazione filosofica e, coerentemente con tutto l'indirizzo neo
positivista, la riduce a logica della scienza: appare evidente come, sotto questo profilo, non si sia andati molto piu avanti delle formulazioni radicali del primo neopositivismo. Molto piu innovativo rimane invece il contributo che, in chiave
piu metodologica e con un approccio di tipo sperimentale, sviluppera poco dopo, in Testability and Meaning, ad un anno dalla Logik der Forcbung di Popper, inter venendo sulla questione nodale della verifica delle proposizioni scientifiche.
E a questo punto che Neurath, da polemista antipopperiano, ridiventa in novativo protagonista e produce, senza pero svilupparlo a fondo, uno dei suoi contributi sociologici piu moderni e significativi.
Contro il criterio della verificazione Popper avanzava, all'interno di una teoria del metodo, un radicale mutamento di prospettiva e proponeva l'opposto criterio della falsificazione, fondato su una prima regola, anteriore ad ogni altra,
per la quale «le altre regole del procedimento scientifico devono essere progetta te in modo tale da non proteggere dalla falsificazione nessuna asserzione della scienza» (Popper 1935: 38). L'intento popperiano di pervenire ad una vera e
propria teoria del metodo, come base unitaria del sistema dinamico delle asser zioni scientifiche, provoca in Neurath il sospetto che alia fine il discorso di Pop per tenda ad una costruzione chiusa della scienza come sistema. Neurath rifiuta
persino il riferimento ad alcunche di sistematico o ai sistemi-modello, riaffer mando la piena validita della proposta neopositivista dell' enciclopedia-modello e rifiutando gli esiti 'assolutistici' sia del falsificazionismo sia del verificazioni smo: in sostituzione propone il doppio meccanismo della «conferma» o della
«scossa» di una teoria, a seconda che questa esca da un processo critico o raffor zata o scossa all'interno di una dinamica della scienza profondamente mutevole, fallibilista e antisistematica, resistente a qualsiasi precostituita garanzia regola
tiva di ordine generale. Fuori dall'ambito contingente della polemica con Popper, che viene accusa
to di pseudorazionalismo, qui Neurath introduce uno specifico ancoraggio oli stico della scienza e l'intera questione si sposta, al di la di ogni questione di me
todo, alle dinamiche della pratica sociale della scienza38, alia natura, anche so
ciologica, del consenso e del dissenso, dei paradigmi, delle ipotesi e delle teorie in lotta fra di loro, dell'organizzazione delle comunita scientifiche, della multi
formita, complessita e intersoggettivita dei processi di comunicazione39.
38 Specific! riferimenti vi sono anche in Neurath (1944). Cfr. inoltre in Gallino (1992: Parte II,
cap. XV): I modelli di relazione fondati sulla dominanza epistemologica delle scienze sociali. 39 E appena il caso di accennare al fatto che da qui in poi gli esiti del discorso si orienteranno,
modernamente, per percorsi molto differenziati quanto stimolanti e ricchi di prospettive (cfr. da un
punto di vista sociologico le ricostruzioni del successivo dibattito curate da Statera (1990), da Cipolla (1988), da Cannavo (1984) e da Campelli (1991)): per limitarci ad alcuni dei contributi italiani, certa mente fuori dagli assolutismi del metodo vanno collocate le proposte di Ammassari (1985), di Statera
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
136 LUIGIFRUDA
Ferma restando l'imprescindibilita del controllo di ogni proposizione scien
tifica, contro ogni potenziale ipermetodologia ultima, Neurath (1935b) recupe ra cosi, olisticamente, al discorso sul metodo e sulla scienza anche la fondamen talita delle valenze storiche, pragmatiche e sociologiche, che, lungi dal diventare la base per avventure relativiste o nichiliste (che puntualmente verranno fuori
qualche decennio piu tardi40), legittimano proprio una idea moderna della scienza come interazione e processo, non sempre lineare e continuo, soggetto anche ad errori, pregiudizi e condizionamenti, sorretto dalla consapevolezza cri
tica, e mai nichilistica, che «sempre 1 'intern massa di proposizioni e tutti i metodi
possono essere messi in discussione» (Neurath 1935b: 355).
LUIGI FRUDA
(1990), di Bruschi (1990 e 1991), di Leonardi (1986), di Marradi (1984), e di Ardigo (1988), il quale ultimo, in parziale accordo con le tesi di Luhmann(1983), affida alia ricchezza e complessita della comu nicazione interpersonal la produzione di 'verita', non solo scientifiche (cfr. in particolare, cit., cap. 2, «La conoscenza scientifica della societa»).
40 Gli esiti piu radicali si avranno con Feyerabend (1975) e per altro verso con Phillips (1973). Contro tali tendenze cfr. Pera (1982). Cfr. inoltre Fasanella (1987).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA
BIBLIOGRAFIA
Adorno Th. W.-Popper K.R. e Al.
(1969) Der Positivismusstreit in der deutschen Soziologie, Luchterhand, Neurwied (trad. it.
Dialettica epositivismo in sociologia, Einaudi, Torino 1972).
Ammassari P.
(1985) Validita e legittimita dell'analisi causale, in «Annali di Sociologia® (Universita di Tren
to), I.
Antiseri D.
(1966) Dal neopositivismo alia filosofia analitica, Abete, Roma.
(1967) Dopo Wittgenstein. Dove va la filosofia analitica, Abete, Roma.
(1981) Teoria unificata del metodo, Liviana, Padova.
Ardigo A.
(1988) Per una sociologia oltre ilpost-modemo, Laterza, Bari.
AyerJ.A. (ed.) (1959) Logical positivism, The Free Press, Glencoe (111.).
(1985) Wittgenstein, Weidenfeld and Nicolson, London (trad. it. Laterza, Bari 1986).
Barone F.
(1953) IIneopositivismo logico, 2° ed. riv. e ampl., Laterza, Bari 1977.
Belohradsky V.
(1972) Interpretazioni italiane di Wittgenstein, Marzorati, Milano.
Bruschi A.
(1990) Conoscenza e metodo. Introduzione alia metodologia delle scienze sociali, Mondadori, Milano.
(1991) Logica e metodologia, in «Sociologia e Ricerca sociale», XII, 35, pp. 30-35.
Campelli E.
(1991) II metodo e il suo contrario, F. Angeli, Milano.
Cannavo L.
(1984) Sociologie della conoscenza scientifica, La Goliardica, Roma.
Carnap R.
(1928) Der logische Aufbau der Welt, Berlin; 2° ed., Hamburg 1961 (trad. it. La costruzione
logica delmondo, a cura di Severino E., Fabbri, Milano 1966).
(1931) Die physikalische Sprache als Universalspracbe der Wissenschaft, in «Erkenntnis», II,
pp. 432-465 (trad. it. II linguaggio della fisica come linguaggio universale della scienza, in Carnap R., La filosofia della scienza, Brescia 1964).
(1932-1933a) Psychologie in PhysicalischerSprache, in «Erkenntnis», iii, pp. 107-142.
(1932- 1933b) Uber Protokollsatze, in «Erkenntnis», iii, pp. 215-228.
(1934) Logische Syntax der Sprache, Wien (trad. it. Sintassi logica del linguaggio, a cura di Pa
squinelli A., Silva, Milano 1966).
(1936-1937) Testability and meaning, in «Philosophy of Science» (trad. it. in Pasquinelli A. (a cu
ra di), IIneoempirismo, Torino 1969).
(1955) Logical foundations of the unity of science in International encyclopedia of unified scien
ce, University of Chicago Press, Chicago, 3° ed., vol. i. pp. 42-63.
Cipolla C.
(1988) Teoria della metodologia sociologica, F. Angeli, Milano.
Fasanella A.
(1987) Anarchismo metodologico e scienze sociali, F. Angeli, Milano.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
138 luigifrudA
Feyerabend P.K.
(1975) Against method. Outline of an anarchist theory of knowledge, New Left Books, London
(trad. it. Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza, Feltrinel
li, Milano 1979). Fistetti F.
(1985) Neurath contro Popper. Otto Neurath riscoperto, Dedalo, Bari.
Galuno L.
(1973) Metodologia neopositivistica e teoria sociologica, in «Quaderni di Sociologia», XXIII,
1, pp. 3-33. (1992) L'incerta alleanza. Modelli di relazioni tra scienze umane e scienze naturali, Einaudi,
Torino.
Gargani A.G.
(1973) Introduzione a Wittgenstein, Laterza, Bari.
(1979) Wittgenstein tra Austria e Inghilterra, Stampatori, Torino.
Giorello G.
(1976) Introduzione, in Lakatos-Musgrave (1970).
Hempel C.G.
(1935) On the logical positivists' theory of truth, in «Analysis», II, pp. 49-59.
(1952) Fundamentals of concept formation in empirical science, Chicago (trad. it. La formazio ne dei concetti e delle teorie nella scienza empirica, Feltrinelli, Milano 1970).
(1982) Schlick und Neurath: Fundierung vs. Koharenz in der wissenschafftlichen Erkenntnis, in
«Grazerphilosophishe Studien» (trad. it. Oltre ilpositivismo logico. Saggi e ricordi, Ar
mando, Roma 1989).
Janik A.-Toulmin S.
(1973) Wittgenstein's Vienna, London (trad. it. La grande Vienna, Garzanti, Milano 1975).
Kenny A.J.P. (1973) Wittgenstein, The Penguin Press, London (trad. it. Universale Scientifica Boringhie
ri, Torino 1984).
Kraft V.
(1950) Der Wiener Kreis. Der Ursprung des Neopositivismus, Wien-New York (2° ed. 1968 da
cui trad. it. a cura di De Domenico N., Messina 1969).
Lakatos I.-Musgrave A. (eds.)
(1970) Criticism and the growth of knowledge, Cambridge University Press (trad. it. Critica e
crescita della conoscenza, a cura di Giorello G., Feltrinelli, Milano 1976).
Leonardi F.
(1986) Di che cosa parla il sociologo? Problemi di epistemologia delle scienze sociali, F. Angeli, Milano.
Luhmann N.
(1983) llluminismo socio logico, Il Saggiatore, Milano.
Malcolm N.
(1958) L. Wittgenstein: a memoir (trad. it. Bompiani, Milano 1960; 1988).
Marconi D.
(1971) II mito del linguaggio scientifico. Studio su Wittgenstein, Mursia, Milano.
(1987) L'eredita di Wittgenstein, Laterza, Bari.
Marradi A.
(1980) Concetti e metodi per la ricerca sociale, Giuntina, Firenze.
(a cura di)
(1984) Metascienza. Riflessioni sulla conoscenza scientifica, La Goliardica, Roma.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
METODO SCIENTIFICO, LOGICA E SOCIOLOGIA
McGuinness B.
(1988) Wittgenstein: A life. Young Ludwig, 1889-1921, London (trad. it. Wittgenstein. II gio vane Ludwig (1889-1921), Mondadori, Milano 1990).
Monk R.
(1990) Ludwig Wittgenstein. The duty of genius, J. Cape, London (trad. it. Wittgenstein. 11 do
vere delgenio, Bompiani, Milano 1991).
Morra G.
(1962) 11 problema morale nelpositivismo, Lacaita, Bari.
Neurath O.-Carnap R.-Hahn H. et Al.
(1929) Wissenschaftliche Weltauffassung. Der Wiener Kreis, Wien (trad. ingl. in Neurath
M.L.-Cohen R.S., Empiricism and sociology, Dordrecht-Boston 1973).
(1931a) Empirische Soziologie, Springer, Wien.
(1931b) Soziologie im Physikalismus, in «Erkenntnis», II, 1931-1932, pp. 394-431 (trad. ingl. in Ayer (ed.) (1959), e trad. it. in Statera (1968), da cui le citazioni nel testo).
(1932-1933) Protocollsatze, in «Erkenntnis», III, pp. 204-214 (trad. ingl. in Ayer (ed.), Protocol
sentences, 1959, e trad. it. in Statera (1968), da cui le citazioni nel testo).
(1934) Radikaler Phisikalismus und «wirkliche Welt», in «Erkenntnis», IV, pp. 346-362.
(1935a) Le developpement du Circle de Vienne et I'avenir de I'empirisme logique, Hermann, Pa
ris (trad. it. Armando, Roma 1967).
(1935b) Pseudorationalismus der Falsifikation, in «Erkenntnis», V, pp. 353-365.
(1944) Foundations of the social science, in International Encyclopedia of Unified Science, vol.
II, I, University of Chicago Press, Chicago (trad. it. in Statera (1968)).
Parak F.
(1969) Wittgenstein prigioniero a Cassino (trad. it. e Introduzione di Antiseri D.), Armando,
Roma.
Pasquinelli A.
(1953) La sociologia del neopositivismo, in Scritti di sociologia e politica in onore di Luigi Stur
zo, Zanichelli, Bologna.
(1969) II neoempirismo, (a cura di), Utet, Torino.
Per a M.
(1981) Popper e la scienza su palafitte, Laterza, Bari.
(1982) Apologia del metodo, Laterza, Bari.
Phillips L.D.
(1973) Abandoning method: sociological studies in Methodology, Jossey-Bass, San Francisco.
(1977) Wittgenstein and the scientific knowledge. A sociological perspective, The Macmillan
Press, London (trad. it. II Mulino, Bologna 1981).
Popper R.K.
(1935) Logik der Forschung, Springer, Wien (ed. ingl. ampl., The logic of scientific discovery,
Hutchinson, London 1959, e 1968 da cui trad. it. Logica della scoperta scientifica, Ei
naudi, Torino 1970).
(1974) La ricerca non ha fine. Autohiografia intellettuale, trad. it. Armando, Roma 1978, da
Schilpp P. A. (ed.), The philosophy of K. Popper, in The library of living philosophers
Open Court Publishing Co., La Salle (111.).
Reichenbach H.
(1935) Uber Induktion und Wahrscheinlichkeit. Bemerkungen zu Karl Poppers Logik der For
schung, in «Erkenntnis», V, pp. 267-840.
Riverso E.
(1964) Ilpensiero di Ludovico Wittgenstein, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli.
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions
140 luigi frudA
Russell B.
(1914) Our knowledge of the external world, London.
(1918) The philosophy of logical atomism, in «The Monist», XXVIII, 1918, pp. 495-527, e
XXIX, 1919, pp. 32-63; 190-222, 345-380; ripubbl. in Russell B., Logic and know
ledge. Essays 1901-1950, London 1956.
(1922) Introduction, in Wittgenstein (1922).
(1940) An inquiry into meaning and truth, London.
Schlick M.
(1938) Gesammelte Aufsatze 1926-1936, Wien 1938 (a cura e con Prefazione di F.
Waismann).
(1932-1933) Positivismus und Realismus, in «Erkenntnis», III, pp. 1-31.
(1934) Uber das Fundament der Erkenntnis, in «Erkenntnis», IV, pp. 79-99 (trad, franc. Sur
le fondement de la connaissance, Paris 1935; trad. it. a cura di Severino E., Brescia
1963). (1934-1935) Facts and propositions, in «Analysis», V, 2, 1935, pp. 65-70.
(1936a) L'Ecole de Vienne et la philosophic traditionelle, in Schlick (1938).
(1936b) Meaning and verification, in «Philosophical Reviews, XLV, in Schlick (1938).
Trinchero M.
(1978) 11 neopositivismo logico, Loescher, Torino.
Statera G.
(1967) Logica, linguaggio e sociologia. Studio su Otto Neurath e il neopositivismo, Taylor, Torino.
(1968) (cura e trad, di) Neurath O., Sociologia e neopositivismo, Ubaldini Editore, Roma.
(1990) Le epistemologie post-empiriste e la logica della indagine sociologica, in «Sociologia e Ri
cerca sociale», XI, 33, pp. 3-31.
Valent I.
(1989) Invito alpensiero di Wittgenstein, Mursia, Milano.
Von Wright G.H.
(1978) Wittgenstein (trad. it. a cura di Emiliani A., II Mulino, Bologna 1983).
Wittgenstein L.
(1914-1916) Notebooks 1914-1916, con le Appendici: Notes on logic (1913), Notes dictated to Moo
re (1914); Extracts from Wittgenstein's Letters to Russell 1912-1920, testo ted. e trad,
ingl. a fronte, a cura di Von Wright G. -Anscombe G.M., Blackwell, Oxford 1961
(trad. it. a cura di Conte A.G., Einaudi, Torino 1964).
(1922) Tractatus logico-philosophicus, testo ted. e trad. ingl. a fronte a cura di Ogden C.K., con Introduzione di Russell B., Routledge and Kegan Paul, London (trad. it. a cura
di Conte A.G., Einaudi, Torino 1964).
(1933) e (1934-1935) The blue book (1933), The brown book (1934-1935), in The blue and brown books,
Rhees R. (ed.), Blackwell, Oxford 1959 (trad. it. a cura di Conte A.G., Einaudi, Torino 1964).
(1936-1949) Philosophische Untersuchungen, testo ted. e trad. ingl. a fronte, a cura di Anscombe
G.M.-Rhees R.-Von Wright G., Basil Blackwell, Oxford 1953 (trad. it. a cura di
Piovesan-Trinchero, Einaudi, Torino 1967).
This content downloaded from 143.225.7.241 on Thu, 3 Jul 2014 09:20:53 AMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions