MICRO E MACROECONOMIA ‐ 86010
PROF. ANNAMARIA VARIATO – A.A. 2011‐2012
SOTTOPERIODO I ‐ QUESITI DI AUTOVALUTAZIONE MACROECONOMIA
LEZIONI 3‐4: INTERPRETAZIONE DELLA MACROECONOMIA MODERNA
1. Quali finalità e metodo caratterizzano la macroeconomia? 2. E’ corretto affermare che la macroeconomia è inscindibilmente legata alla storia? Giustificate la vo‐
stra risposta con esemplificazioni. 3. Quali eventi storici hanno significativamente contribuito all’evoluzione della teoria macroeconomi‐
ca? 4. Quali fatti empirici caratterizzarono il periodo della Grande Depressione? 5. Quali interpretazioni vengono comunemente adottate per spiegare l’origine della Grande Depres‐
sione? 6. Perché ha senso studiare ancora oggi le cause di fenomeni come la Grande Depressione? 7. Quali mutamenti sono intervenuti nella concezione ortodossa della macroeconomia successiva‐
mente alla Grande Depressione, sia a livello teorico che empirico? 8. Quali elementi oggettivi hanno favorito la rapida diffusione delle idee keynesiane? 9. Quali sono i principali fondamenti della teoria keynesiana, nell’interpretazione data dalla Sintesi
Neoclassica (Modigliani)? 10. Quali sono gli elementi fondanti della Sintesi Neoclassica? 11. Quali effetti provocò la diffusione delle idee della Sintesi Neoclassica? 12. Quali elementi contraddistinguono il monetarismo? 13. Quali ragioni teoriche ed empiriche portarono al prevalere delle posizioni monetariste? 14. Quali scuole di pensiero hanno svolto un ruolo significativo a partire dagli anni ’80?
qr qr qr Vero Falso
La Grande Depressione fu aggravata nella sua intensità e durata an‐che a causa dell’attuazione di politiche economiche errate
Nella spiegazione reale della Grande Depressione viene data rilevan‐za solo alle fluttuazioni degli investimenti, indotte da un peggiora‐mento delle aspettative a lungo termine
Nella spiegazione di Friedman della Grande Depressione si sottolinea l’effetto prodotto dal fallimento a catena delle banche e quindi il ruolo della riduzione dell’offerta di moneta dipendente dal moltipli‐catore monetario.
Nella spiegazione finanziaria della Grande Depressione si sottolinea‐no gli effetti perversi prodotti dall’esistenza di rapporti fra creditori e debitori caratterizzati da presenza di informazione asimmetrica.
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Vero Falso
Nella spiegazione internazionale della Grande Depressione si sottoli‐nea come la natura restrittiva delle politiche monetarie dell’epoca dipendesse dal vincolo esterno prodotto dall’esistenza di un regime di cambi fissi.
Nell’economia keynesiana l’offerta aggregata è fondamentale per spiegare il livello dell’attività economica e delle sue fluttuazioni
L’economia keynesiana si caratterizza per il fatto di concepire la di‐soccupazione come un fenomeno involontario
L’economia keynesiana propone l’attuazione di politiche discreziona‐li e di stabilizzazione
Nel paradigma keynesiano si sostiene sempre la preferibilità della politica fiscale rispetto alla politica monetaria
Monetaristi e keynesiani si differenziano anche per la differente en‐fasi sul ruolo delle politiche discrezionali alternative
Il Monetarismo implica l’efficacia della politica discrezionale solo nel breve periodo
Nella Sintesi Neoclassica i risultati keynesiani si raggiungono solo per effetto dell’esistenza di rigidità
Nella Sintesi Neoclassica i cicli economici non devono essere stabiliz‐zati perché il sistema economico tende autonomamente all’equili‐brio
Nella Sintesi Neoclassica il caso Keynesiano è quello generale, men‐tre il caso classico è solo un caso limite
Equilibrio naturale e di pieno impiego sono due concetti distinti che non possono mai coincidere
Nella Nuova Macroeconomia Classica la politica economica annun‐ciata non ha effetto nemmeno nei breve periodo se si adottano a‐spettative razionali e informazione simmetrica
Nella Nuova Macroeconomia Classica si preferiscono le regole alla politica discrezionale perché ciò contribuisce a ridurre l’incertezza e quindi stimola l’attività economica complessiva
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Vero Falso
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che l’offerta aggregata sia rilevante soprattutto ai fini della spiegazione dei fenomeni di lungo periodo
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che le fluttuazioni vengano determinate principalmente da shock sul lato della domanda aggregata
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che il ciclo economico sia un fenomeno di squilibrio
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che la curva di Phillips esista sia nel breve che nel lungo periodo
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che variazioni dell’offerta di moneta abbiano effetti reali a lungo termi‐ne
La visione di consenso nella macroeconomia attuale prevede che si debbano attuare politiche di stabilizzazione.
LEZIONI 5‐6: STAGNAZIONI, DEPRESSIONI E DISOCCUPAZIONE ELEVATA
1. Gli episodi di elevata disoccupazione sono generati da un insieme di cause complesse ed eteroge‐nee; dopo averne enumerato e discusso brevemente le principali, descrivete un caso storico a vo‐stra scelta.
2. La spiegazione teorica della disoccupazione: il ruolo della rigidità del mercato del lavoro. 3. La spiegazione teorica della disoccupazione: l’isteresi. 4. La spiegazione teorica della disoccupazione: il modello insider‐outsider. 5. La spiegazione teorica della disoccupazione: Fitoussi e le cause della disoccupazione europea degli
anni ’90.
YZ YZ YZ I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) Quale delle seguenti affermazioni è vera?
a. Una recessione non può mai trasformarsi in una depressione. I meccanismi di stabilizzazio‐ne permettono alla produzione di tornare al suo livello naturale.
b. Una recessione può trasformarsi in una depressione. Aspettative di minore inflazione futu‐ra possono far ulteriormente diminuire la produzione
c. Una recessione può trasformarsi in una depressione. Tassi di interesse inferiori possono far ulteriormente diminuire la produzione
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2) La trappola della liquidità è caratterizzata da:
a. un tasso di interesse nominale prossimo a zero
b. tasso di interesse reale possibilmente negativo
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
3) Domanda di moneta:
a. al diminuire del tasso di interesse nominale, la domanda di moneta aumenta
b. quando il tasso di interesse nominale è pari a zero, la domanda di moneta è orizzontale
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
4) Quando il tasso di interesse nominale è pari a zero,
a. un aumento della moneta fa cadere l'economia in una trappola della liquidità, dato che gli individui sono disposti a detenere più moneta allo stesso tasso di interesse nominale
b. la politica monetaria diventa totalmente inefficace
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
5) La combinazione di trappola della liquidità e deflazione:
a. ristabilisce i meccanismi di stabilizzazione dell'economia
b. potrebbe condurre l'economia verso una depressione, a causa dei tassi di interesse reali troppo alti per stimolare l'economia
c. potrebbe condurre l'economia verso una depressione, a causa dei tassi di interesse nomi‐nali troppo alti per stimolare l'economia
6) La domanda di moneta dipende:
a. positivamente dal tasso di interesse nominale
b. negativamente dal tasso di interesse reale
c. negativamente dal tasso di interesse nominale
7) In presenza di una trappola di liquidità e con l'economia in deflazione, il tasso di interesse reale è:
a. Negativo
b. Nullo
c. positivo
LEZIONI 6‐7: IPERINFLAZIONE
1. Definite il fenomeno dell’iperinflazione e descrivetene le principali cause 2. Caratteri dell’iperinflazione tedesca degli anni ‘20 3. Caratteri dell’iperinflazione boliviana degli anni ‘80 4. Caratteri dell’iperinflazione brasiliana degli anni ‘80 5. Illustrate il rapporto fra inflazione e saldi monetari reali 6. Il signoraggio e la curva di Laffer 7. Effetti di breve e medio‐lungo periodo della crescita della moneta sull’attività economica 8. Come si contrastano le iperinflazioni? 9. Perché i programmi di stabilizzazonepossono fallire?
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) Il signoraggio è pari:
a. alla crescita della moneta
b. ai saldi monetari reali moltiplicati per il tasso di interesse nominale
c. alla crescita della moneta moltiplicata per i saldi monetari reali
2) Nel corso di un'iperinflazione
a. gli individui aumentano l'uso di moneta
b. gli individui riducono l'uso di moneta
c. nessuna delle precedenti risposte è vera
3) Qual è l'effetto della crescita della moneta sul signoraggio?
a. Dati i saldi monetari, un aumento della crescita della moneta provoca un aumento del si‐gnoraggio
b. Un aumento della crescita della moneta provoca una diminuzione dei saldi monetari reali
c. Le precedenti risposte sono vere
4) L'effetto netto della crescita della moneta sul signoraggio è
a. certo e positivo
b. certo e negativo
c. incerto
5) Nel breve periodo, un aumento dei tassi di crescita della moneta
a. provoca un aumento del signoraggio
b. non ha nessun effetto sul signoraggio
c. provoca una diminuzione del signoraggio, attraverso i saldi reali
6) Nel medio periodo, un aumento dei tassi di crescita della moneta genera
a. un aumento dei saldi reali e un aumento del signoraggio
b. una diminuzione dei saldi reali e un aumento decrescente del signoreggio
c. nessuna delle precedenti risposte è vera
7) Nel lungo periodo, il governo
a. può finanziare il disavanzo con tassi di crescita della moneta costanti
b. può finanziare il disavanzo con tassi di crescita della moneta crescenti
c. le precedenti risposte sono incomplete
8) Iperinflazione e attività economica
a. una maggior crescita della moneta provoca un costante aumento della produzione
b. una maggior crescita della moneta provoca una diminuzione iniziale della produzione a causa degli effetti negativi dell'inflazione
c. una maggiore crescita della moneta genera una maggiore inflazione, inducendo le persone a ridurre i saldi monetari reali
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9) Quale delle seguenti affermazioni è vera?
a. Un semplice programma di stabilizzazione dei prezzi e dei salari riesce ad arrestare un pro‐cesso di iperinflazione
b. Il ruolo delle aspettative è determinante per arrestare una iperinflazione
c. Entrambe le risposte precedenti sono vere
10) Che cosa si intende per effetto Tanzi‐Olivera?
a. Il miglioramento del disavanzo in presenza di elevata inflazione
b. Il peggioramento del disavanzo in presenza di elevata inflazione
c. L'aumento del valore delle imposte reali in presenza di elevata inflazione
LEZIONI 7‐8: ELEVATO DEBITO PUBBLICO
1. Perché un elevato debito pubblico è considerato un problema? 2. Illustrate i caratteri del vincolo di bilancio del governo ad un dato istante di tempo t. 3. Illustrate l’effetto sull’evoluzione del debito e delle imposte future di una riduzione delle imposte
all’anno 0, nell’ipotesi di rimborso totale del debito al tempo 1. 4. Illustrate l’effetto sull’evoluzione del debito e delle imposte future di una riduzione delle imposte
all’anno 0, nell’ipotesi di rimborso totale del debito al tempo t>1. 5. Che cosa si intende per stabilizzazione del debito e da quali condizioni dipende? 6. Quale ruolo svolgono il tasso di interesse ed il tasso di crescita del Pil sulla dinamica di accumula‐
zione del debito? 7. Descrivete sinteticamente, ma in modo esauriente, l’evoluzione del rapporto debito/Pil nei paesi
europei dagli anni ’60 ad oggi. 8. Quali sono i pericoli sottostanti ad un debito pubblico elevato? 9. Quali sono le principali strategie di rientro dal debito? 10. Perché è difficile attuare una qualsiasi strategia di rientro dal debito?
IJ IJ IJ I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) Secondo il vincolo di bilancio del governo, la variazione del debito pubblico nel corso dell'anno t
a. deve essere uguale al disavanzo nell'anno t‐1
b. deve essere uguale al disavanzo nell'anno t
c. deve essere uguale al disavanzo nell'anno t+1
2) Rimborso del debito. Se la spesa pubblica rimane invariata, una riduzione delle imposte
a. deve essere accompagnata da una ulteriore riduzione delle imposte future per mantenere il bilancio in pareggio
b. deve essere accompagnata da un aumento delle imposte future
c. nessuna delle precedenti risposte è vera
3) Rimborso del debito. Se la spesa pubblica rimane invariata, una riduzione delle imposte
a. richiede un aumento delle imposte future tanto maggiore quanto maggiore è il tasso di in‐teresse
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b. richiede un aumento delle imposte future tanto maggiore quanto minore è il tasso di inte‐resse
c. è indipendente dal tasso di interesse
4) Stabilizzazione del debito. Per stabilizzare il debito, il governo deve registrare
a. un disavanzo primario pari agli interessi sul debito esistente
b. un avanzo primario pari agli interessi sul disavanzo esistente
c. un avanzo primario pari agli interessi sul debito esistente
5) Se il tasso di crescita della produzione è maggiore del tasso di interesse
a. il rapporto debito/Pil converge al suo valore di stato stazionario e in equilibrio il governo è creditore
b. il rapporto debito/Pil converge al suo valore di stato stazionario e in equilibrio il governo è debitore
c. il rapporto debito/Pil non converge al suo valore di stato stazionario e in equilibrio il gover‐no è debitore
6) In presenza di un debito positivo e di disavanzi primari, se il tasso di crescita è minore del tasso di interesse,
a. il rapporto debito/Pil converge verso il suo valore di equilibrio e in equilibrio il governo è creditore
b. il rapporto debito/Pil non converge verso il suo valore di equilibrio e in equilibrio il governo è debitore
c. il rapporto debito/Pil non converge verso il suo valore di equilibrio e in equilibrio il governo è creditore
7) In presenza di avanzi primari e di un tasso di crescita maggiore del tasso di interesse,
a. il rapporto debito/Pil converge verso l'equilibrio
b. il rapporto debito/Pil non converge verso l'equilibrio
c. nessuna delle precedenti risposte è vera
8) Come può il governo ridurre il debito?
a. Generando disavanzi primari positivi
b. Ripudiando il debito pubblico
c. Entrambe le precedenti risposte sono vere
9) Un elevato rapporto debito/Pil
a. aumenta il valore del capitale
b. permette una riduzione delle imposte
c. aumenta il rischio di crisi finanziarie
10) Che cosa si intende per signoraggio?
a. L'accordo tra la banca centrale e il governo in base al quale la politica fiscale viene in parte controllata dalle autorità di politica monetaria
b. L'acquisto da parte della banca centrale dei titoli del debito pubblico rimasti invenduti
c. L'aumento dell'offerta di titoli da parte della banca centrale
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11) I rentiers si oppongono
a. al signoraggio, preferendo invece il ripudio esplicito del debito
b. al ripudio esplicito del debito, preferendo invece il signoraggio
c. al ripudio esplicito del debito e al signoraggio
12) Gli imprenditori
a. favoriscono il ripudio del debito e il signoraggio
b. si oppongono al ripudio del debito e al signoraggio
c. favoriscono il ripudio del debito e si oppongono al signoraggio
13) I lavoratori
a. preferiscono il ripudio del debito e le imposte sul capitale
b. si oppongono al ripudio del debito ed alle imposte sul capitale
c. preferiscono solo le imposte indirette
14) Quale fu uno degli effetti più evidenti del processo di iperinflazione tedesco?
a. L'aumento notevole del debito pubblico
b. La totale cancellazione del debito pubblico
c. Nessuna delle precedenti risposte è vera
15) Il ripudio del debito
a. riduce le distorsioni causate da aliquote di imposta elevate
b. impedisce al governo di utilizzare i disavanzi per distribuire nel tempo l'onere di una spesa elevata e improvvisa
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
LEZIONE 9: LA MACROECONOMIA NEI TEMPI “NORMALI”
1. Per quali ragioni gli economisti sono spesso in disaccordo sul tema dell’intervento dello Stato nell’economia?
2. Che cosa si intende per incoerenza temporale e per quale ragione si verifica nella conduzione delle politiche economiche?
3. Come si può risolvere il problema dell’incoerenza temporale. 4. Illustrate i principali mutamenti di indirizzo della politica monetaria intervenuti negli anni recenti. 5. Nella pratica della conduzione della politica monetaria come si pensa di raggiungere un tasso di in‐
flazione obiettivo? 6. Principali strategie della politica monetaria europea. 7. Equivalenza ricardiana: implicazioni e limiti. 8. Per quali ragioni l’autorità di politica economica può decidere di finanziare la spesa pubblica col di‐
savanzo?
GH GH GH
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) Come risolvere il problema dell'incoerenza temporale? a. Scegliendo un governatore disposto a collaborare con il governo per la diminuzione della
disoccupazione b. Scegliendo un governatore con preferenze "conservatrici" sull'inflazione c. Non esiste alcuna soluzione al problema dell'incoerenza temporale
2) L'evidenza empirica statunitense sul rapporto debito/Pil mostra che:
a. il debito pubblico è stato accumulato principalmente nei periodi pre‐elezione
b. la politica economica è stata manipolata nel tempo per fini elettorali
c. non esiste evidenza empirica a favore della miopia dei consumatori
3) Perché scegliere una regola che impone una crescita della moneta nulla non può essere una solu‐zione per il problema dell'incoerenza temporale?
a. Una regola che fissa la crescita della moneta non è attuabile
b. La banca centrale è indipendente dalle influenze del governo
c. È preferibile non imporre vincoli troppo stringenti alla banca centrale
4) Che cos'è una guerra d'attrito?
a. Lo scontro tra studiosi della teoria dei giochi sull'equilibrio in un sistema economico
b. Lo scontro tra due avversari (due partiti politici, ad esempio) in cui entrambe le parti spera‐no che l'avversario ceda in qualche modo
c. Lo scontro tra partiti politici al fine di implementare la condizione di bilancio in pareggio
5) Quali sono gli svantaggi della condizione di bilancio in pareggio?
a. La politica monetaria diventa inefficace nel breve periodo
b. La politica fiscale non può essere più utilizzata come strumento
c. Nessuna delle precedenti risposte è vera
6) Quali sono i vantaggi della condizione di bilancio in pareggio?
a. I disavanzi di bilancio in periodi di espansione possono ostacolare la ripresa attraverso un effetto negativo sulle aspettative di inflazione
b. I disavanzi di bilancio in periodi di recessioni possono ostacolare la ripresa attraverso effetti negativi sui mercati finanziari
c. Entrambe le precedenti risposte sono vere
7) La (le) ragioni(e) a favore della stabilità dei prezzi è (sono):
a. a causa dell'illusione monetaria, gli individui e le imprese prendono decisioni non corrette
b. inflazione elevata è spesso accompagnata da minore volatilità, che a sua volta genera incer‐tezza
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
8) La politica monetaria comporta:
a. la scelta del tasso medio di crescita della moneta
b. la scelta di un tasso medio di inflazione
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c. entrambe le precedenti risposte sono vere
9) Elevata inflazione genera distorsioni fiscali,
a. dato che il gettito fiscale aumenta all'aumentare del reddito reale
b. poiché le fasce di reddito vengono aggiustate verso l'alto
c. a causa dello slittamento degli scaglioni di imposta
10) Con il signoraggio,
a. il governo crea moneta per finanziare la spesa
b. la banca centrale emette titoli per finanziare la spesa
c. alcuni titoli emessi dal governo vengono acquistati dalla banca centrale attraverso l'emis‐sione di nuova moneta
11) A proposito di inflazione...
a. Solo un'economia con un basso tasso di inflazione è in grado di usare la politica monetaria per stabilizzare la produzione
b. Un'economia con un basso tasso di inflazione può non essere in grado di usare la politica monetaria per stabilizzare la produzione
c. Nessuna delle precedenti affermazioni è vera
12) Nel breve periodo, una diminuzione della domanda di M1 provoca:
a. uno spostamento verso il basso della LM
b. uno spostamento verso l'alto della LM
c. nessun effetto sulla LM
13) Nel medio periodo,
a. un aumento dell'inflazione provoca un aumento del tasso di interesse reale
b. un aumento dell'inflazione provoca una diminuzione del tasso di interesse reale
c. un aumento dell'inflazione non provoca alcun effetto sul tasso di interesse reale
14) Una diminuzione del coefficiente di riserva obbligatoria fa:
d. aumentare la domanda di riserve da parte delle banche e diminuire la domanda di base monetaria
e. diminuire la domanda di riserve da parte delle banche e diminuire la domanda di base mo‐netaria
f. diminuire la domanda di riserve da parte delle banche e aumentare la domanda di base monetaria
15) Secondo la regola di Taylor, quando l'inflazione aumenta, la banca centrale deve
a. aumentare il tasso di interesse reale
b. far diminuire il tasso di interesse reale
c. far diminuire il tasso di interesse nominale
16) Secondo l'equivalenza ricardiana, un minore disavanzo è compensato
a. da un pari aumento del risparmio privato
b. da una pari diminuzione del risparmio privato
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c. da un pari aumento dell'investimento privato
17) L'equivalenza ricardiana
a. trova conferma nell'evidenza empirica
b. mostra la rilevanza del livello del debito pubblico
c. viene meno in presenza di imposte distorsive o vincoli di liquidità
18) Secondo l'equivalenza ricardiana, l'effetto del taglio delle imposte
a. sulla produzione è nullo
b. sugli investimenti è nullo
c. nessuna delle precedenti risposte è vera
19) Per stabilizzare l'economia, il governo dovrebbe incorrere
a. in avanzi in periodi di recessione e in disavanzi in periodi di espansione
b. in avanzi in periodi di espansione e in disavanzi in periodi di recessione
c. in avanzi in periodi di recessione e non intervenire durante le espansioni
20) Un alto rapporto debito/Pil
a. genera effetti distorsivi
b. aumenta il rischio di crisi finanziarie
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
21) Quale delle seguenti ipotesi è rilevante per l'equivalenza ricardiana?
a. I tassi di interesse privati e pubblici sono diversi
b. Le imposte non sono distorsive
c. Nessuna delle precedenti risposte è vera
22) Secondo l'equivalenza ricardiana,
a. il modo in cui il governo finanzia la spesa pubblica è irrilevante
b. il modo in cui il governo finanzia la spesa pubblica è rilevante
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
23) A proposito di disavanzo e debito,
a. nel breve periodo forti disavanzi fanno aumentare la domanda
b. nel lungo periodo un maggior debito pubblico riduce l'accumulazione di capitale
c. entrambe le precedenti risposte sono vere
LEZIONI 10‐11: IL CONTESTO ATTUALE
1. La recente crisi finanziaria internazionale con epicentro negli USA può essere ritenuta una manife‐stazione eccezionale della dinamica capitalistica?
2. Quali elementi devono essere presi in considerazione per poter costruire una struttura interpretati‐va delle crisi finanziarie?
3. Su quali presupposti teorici si fonda una interpretazione delle crisi finanziarie che le rappresenti come fenomeni “endogeni” e “razionali”?
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4. Descrivete i principali elementi che, all’interno di una visione di instabilità finanziaria endogena‐razionale, implicano un conflitto fra dimensione micro e macroeconomica.
5. Illustrate alcune situazioni che sottolineano come i prezzi possano non riuscire a veicolare effica‐cemente l’informazione necessaria ad intraprendere le decisioni individuali.
6. Quale ruolo hanno svolto le autorità di politica economica nelle recenti crisi finanziarie. 7. Illustrate brevemente le principali ragioni delle recenti crisi finanziarie, sottolineando le peculiarità
della crisi USA/sub‐prime. 8. Quali sono i principali moniti che si possono trarre dall’esperienza accumulata con le crisi finanzia‐
rie passate? 9. Si può ritenere che esistano strumenti atti a stabilizzare a lungo termine la dinamica capitalistica?
IJ IJ IJ Vero Falso
Gli episodi di crisi finanziaria a livello globale sono diminuiti e si sono ridotti di intensità dal 1946 ad oggi
In generale si può affermare che le crisi finanziarie sono fenomeni complessi in quanto si presentano con una pluralità di “sintomi”
Nella interpretazione endogena dell’instabilità, la speculazione svolge un ruo‐lo stabilizzante
Nella interpretazione esogena dell’instabilità, quest’ultima ha natura sporadi‐ca e casuale
I prezzi non riescono a determinare processi decisionali efficienti solo in pre‐senza di informazione asimmetrica
In un contesto di incertezza le variazioni dei prezzi possono condurre ad allo‐cazioni inefficienti delle risorse
Le crisi finanziarie di vaste proporzioni implicano sempre errori di conduzione delle politiche economiche
L’errata valutazione del rischio può dipendere dalla presenza di informazione asimmetrica
L’errata valutazione del rischio può dipendere dalla presenza di eterogeneità fra gli agenti economici
L’imposizione di requisiti minimi di capitale è una strategia per la riduzione del rischio sistemico
L’abbattimento delle barriere alla libera mobilità dei capitali è una strategia per la riduzione del rischio sistemico
Le crisi finanziarie sono spesso precedute da fasi di contrazione del credito
La presenza di liquidità adeguata nel sistema economico è condizione di sta‐bilità
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LEZIONE 12: APPROFONDIMENTI SULLA TEORIA DEL CONSUMO
1. Quali sono le principali teorie del consumo aggregato? 2. Quali sono le ipotesi fondanti della teoria del consumo basata sull’ipotesi del reddito assoluto? 3. Perché la teoria del reddito assoluto è stata criticata? 4. Illustrate in modo sintetico ma esauriente i principali caratteri della teoria del consumo fondata
sull’ipotesi del reddito relativo? 5. Illustrate in modo sintetico ma esauriente i principali caratteri della teoria del consumo fondata
sull’ipotesi del reddito permanente? 6. Illustrate in modo sintetico ma esauriente i principali caratteri della teoria del consumo fondata
sull’ipotesi del ciclo vitale? 7. Per quali ragioni empiriche il consumo aggregato corrente comunque dipende in modo rilevante
dal reddito corrente, nonostante la considerazione esplicita della natura intertemporale di tale scel‐ta a livello individuale?
8. Quali ragioni vengono addotte per giustificare la scarsa rispondenza alla evidenza empirica della teoria del reddito permanente/ciclo vitale?
9. Quali sono gli elementi irrinunciabili di una moderna teoria del consumo aggregato?
GH GH GH
Vero Falso
Nell’ipotesi del reddito assoluto la propensione margi‐nale al consumo è inferiore alla propensione media
Nell’ipotesi del reddito assoluto la propensione media al consumo è decrescente rispetto al reddito
L’ipotesi del reddito assoluto è particolarmente adatta a spiegare il consumo aggregato a lungo termine
Nella teoria del reddito relativo l’effetto dimostrativo serve a spiegare perché la propensione media al con‐sumo tende ad essere costante
Nella teoria del reddito relativo l’effetto “arpione” ser‐ve a spiegare perché la propensione media al consumo è decrescente rispetto al reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale il consumo dipende solo dal reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale il consumo nel lungo perio‐do dipende solo dalla distribuzione del reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale, la variazione della ricchezza spiega perché la propensione media al consumo sia costante nel lungo periodo
Nell’ipotesi del reddito permanente la sensibilità del consumo a variazioni transitorie del redito è superiore a quella per le variazioni del reddito permanente
Nell’ipotesi del reddito permanente la propensione media al consumo stimata indica che la sensibilità alle variazioni negative del reddito è superiore rispetto a
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quella per le variazioni positive Una conseguenza dell’adozione delle aspettative razio‐nali all’interno della teoria del reddito permanente è che una riduzione delle tasse può stimolare i consumi solo se alterano il reddito permanente
A livello empirico l’ipotesi del reddito permanente con aspettative razionali è quella che produce le stime mi‐gliori
Nell’ipotesi del reddito assoluto la propensione margi‐nale al consumo è inferiore alla propensione media
Nell’ipotesi del reddito assoluto la propensione media al consumo è decrescente rispetto al reddito
L’ipotesi del reddito assoluto è particolarmente adatta a spiegare il consumo aggregato a lungo termine
Nella teoria del reddito relativo l’effetto dimostrativo serve a spiegare perché la propensione media al con‐sumo tende ad essere costante
Nella teoria del reddito relativo l’effetto “arpione” ser‐ve a spiegare perché la propensione media al consumo è decrescente rispetto al reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale il consumo dipende solo dal reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale il consumo nel lungo perio‐do dipende solo dalla distribuzione del reddito
Nell’ipotesi del ciclo vitale, la variazione della ricchezza spiega perché la propensione media al consumo sia costante nel lungo periodo
Nell’ipotesi del reddito permanente la sensibilità del consumo a variazioni transitorie del redito è superiore a quella per le variazioni del reddito permanente
Nell’ipotesi del reddito permanente la propensione media al consumo stimata indica che la sensibilità alle variazioni negative del reddito è superiore rispetto a quella per le variazioni positive
Una conseguenza dell’adozione delle aspettative razio‐nali all’interno della teoria del reddito permanente è che una riduzione delle tasse può stimolare i consumi solo se alterano il reddito permanente
A livello empirico l’ipotesi del reddito permanente con aspettative razionali è quella che produce le stime mi‐gliori
LEZIONI 12‐13: APPROFONDIMENTI SULLA TEORIA DELL’INVESTIMENTO
1. Quali criteri si possono adottare per discriminare fra diverse teorie dell’investimento? 2. Illustrate in modo sintetico ma esauriente il modello di Jorgenson (1963) evidenziandone ipotesi,
conclusioni ed eventuali limiti. 3. Illustrate in modo sintetico ma esauriente il modello di Hartman (1972) evidenziandone ipotesi,
conclusioni ed eventuali limiti.
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4. Illustrate in modo sintetico ma esauriente il modello di Abel (1984) evidenziandone ipotesi, conclu‐sioni ed eventuali limiti.
5. Illustrate in modo sintetico ma esauriente il modello di Pindyck (1982) evidenziandone ipotesi, con‐clusioni ed eventuali limiti.
6. In che modo i limiti informativi possono influire a livello micro e macroeconomico sul processo di investimento?
IJ IJ IJ Vero Falso
Nel modello di Jorgenson (1963) i coefficienti tecnologici implicano reversibilità solo ex‐ante
Nel modello di Jorgenson (1963) si raggiunge l’equilibrio quando la produttività marginale del capitale in valore eguaglia il suo prezzo ombra
Se si introducono costi di aggiustamento (relativi al capitale) nel problema di ottimizzazione intertemporale, l’investimento dipende dalla struttura della funzione dei costi di aggiustamento
Nel modello di Hartman (1972) si raggiungerebbero le stesse con‐clusioni anche se si adottasse l’ipotesi di imprese avverse al rischio
Le implicazioni del modello di Hartman (1972) dipendono in modo cruciale anche dall’ipotesi di costi di aggiustamento convessi
Nel modello di Abel (1984) si studiano gli effetti dell’incertezza trat‐tabile sullo stock di capitale
Nel modello di Pindyck (1982) si studiano gli effetti dell’incertezza trattabile sull’investimento adottando processi stocastici continui
Il limite comune ai modelli di incertezza trattabile è da ricondurre ad ipotesi sulla struttura delle preferenze e dei vincoli tecnologici
Non è possibile giungere ad una rappresentazione realistica del processo di investimento se si usa l’ipotesi di incertezza trattabile
Per una caratterizzazione completa ed efficace della dinamica dell’investimento è sufficiente l’ipotesi di incertezza fondamentale
LEZIONI 13‐14: APPROFONDIMENTI DI ECONOMIA MONETARIA: MONEY VIEW VS. CREDIT VIEW 1) Quali osservazioni di base (in merito al ruolo della moneta ed al funzionamento dei mercati finan‐
ziari) distinguono l’approccio della cosiddetta “Credit View” dalla visione standard proposta nella “Money view”?
2) Quali sono gli approcci più noti della credit view?
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3) Illustrate in modo sintetico ma esauriente la credit view secondo l’approccio “Loanable funds”. 4) Illustrate in modo sintetico ma esauriente la credit view secondo l’approccio “New View”. 5) Illustrate in modo sintetico ma esauriente la credit view secondo l’approccio “Trasmissione della
Politica Monetaria” 6) Illustrate in modo sintetico ma esauriente l’ipotesi dell’istabilità finanziaria secondo la visione New‐
Keynesiana.
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Vero Falso
Nella credit view si sottolinea l’endogenità dell’offerta di moneta
Quando l’offerta di moneta è endogena, l’autorità di politica eco‐nomica perde il controllo della quantità di moneta in circolazione
La presenza di offerta di moneta endogena è condizione sufficiente per instaurare un legame biunivoco fra dimensione reale e finan‐ziaria dell’economia (ossia è sufficiente per non neutralità della moneta a lungo termine)
Se l’offerta di moneta è endogena, l’autorità di politica monetaria deve essere particolarmente rigida per evitare pericoli di inflazione
Nell’approccio New‐Keynesiano alla credit view l’incertezza è il li‐mite informativo più rilevante
Nell’approccio New‐Keynesiano alla credit view è presente la pos‐sibilità di razionamento del credito
Nell’approccio New‐Keynesiano alla credit view si può determinare la cosiddetta “gerarchia delle fonti” di finanziamento
L’acceleratore finanziario spiega perché gli effetti della politica mo‐netaria possono essere relativamente più significativi sul livello produzione che sul livello del tasso di interesse d’equilibrio
Nella visione New‐Keynesiana la politica monetaria comunque non altera la distribuzione del reddito
LEZIONI 15‐16: IL CONTRIBUTO DI HYMAN MINSKY 1) Quali sono i cardini del Paradigma di Wall Street proposto da Minsky? 2) Quali principali forme di intervento può attuare lo Stato secondo Minsky, e con quali effetti verosi‐
mili nelle diverse prospettive di breve, medio e lungo periodo? 3) Come si determina il livello dell’investimento desiderato da un’impresa secondo Minsky? 4) La micro fondazione della teoria dell’investimento in Minsky passa attraverso la definizione dei
concetti di rischio del creditore e di rischio del debitore. Quali ragioni vengono addotte dai Post‐Keynesiani per giustificare l’esistenza di tali rischi?
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5) La micro fondazione della teoria dell’investimento in Minsky passa attraverso la definizione dei concetti di rischio del creditore e di rischio del debitore. Quali ragioni vengono addotte dai New‐Keynesiani per giustificare l’esistenza di tali rischi?
6) Quali criteri definiscono differenti tipologie di imprese secondo Minsky, e quale rilevanza esercita‐no le diverse tipologie di imprese nella genesi ed evoluzione della dinamica ciclica?
7) Descrivete gli aspetti fondanti dell’Ipotesi di Instabilità Finanziaria. 8) Illustrate l’interazione di informazione asimmetrica e incertezza fondamentale durante il ciclo eco‐
nomico, all’interno dell’ipotesi di instabilità finanziaria. 9) In che modo la teoria di Minsky può essere utilizzata per interpretare la recente crisi finanziaria?
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Vero Falso
Il Prestatore di ultima istanza svolge un ruolo di salvataggio degli istituti di credito negli episodi di panico e di corsa agli sportelli
Il Datore di lavoro di ultima istanza eroga sussidi di disoccupazione durante le fasi di profonda recessione
La tesi del Big Government implica un aumento della tassazione nelle fasi di espansione
Il prezzo di domanda dei beni capitali è il prezzo massimo che l’investitore è disposto pagare per sottoscrivere l’investimento; e coincide con il valore atteso attualizzato dei rendimenti futuri
Il prezzo di offerta dei beni capitali è determinato dal costo di pro‐duzione degli stessi
L’investimento sarà positivo se il prezzo di domanda è minore del prezzo di offerta
Il rischio del creditore è la trasformazione del prezzo di domanda
Il rischio del debitore è la trasformazione del prezzo di offerta
Nella teoria di Minsky il teorema di Modigliani e Miller è valido
Una impresa di tipo Ponzi è meno rischiosa di una impresa specula‐tiva
La fragilità finanziaria è la sensibilità dell’impresa (o del sistema) ad eventi avversi che implicano risultati ex‐post che non soddisfano le aspettative ex‐ante
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LEZIONI 17‐21: ASPETTATIVE E MODELLI MACROECONOMICI
1. Quali sono gli aspetti teorici e le semplificazioni necessari alla costruzione di una teoria del consu‐mo fondata sul paradigma dell’individuo rappresentativo e lungimirante? (*)
2. Illustrate gli elementi che caratterizzano il problema della scelta del consumatore lungimirante. (*) 3. Descrivete la costruzione del vincolo di bilancio intertemporale. (**) 4. Utilizzando opportuni riferimenti grafici ed analitici determinate le condizioni di equilibrio inter‐
temporale del consumatore e spiegatene il significato economico. (**) 5. Spiegate in che cosa consiste il concetto di reddito permanente. (*) 6. Definizione e determinazione analitica del tasso di interesse reale. (*) 7. Illustrate come le diverse accezioni di tasso di interesse reale e nominale influenzano la struttura
del modello IS‐LM. (**) 8. Spiegate quali sono le ipotesi essenziali al passaggio dal tasso di interesse reale definito con ap‐
prossimazione analitica, al tasso di interesse reale sotteso dal cosiddetto “effetto Fisher”. (**) 9. Quali sono gli aspetti teorici e le semplificazioni necessari alla costruzione di una teoria
dell’investimento fondata sul paradigma dell’individuo rappresentativo e lungimirante? (*) 10. Illustrate la relazione fra investimento e profitti attesi. (*) 11. Quali ragioni giustificano una relazione fra investimento e profitti correnti? (*) 12. Dopo aver definito il concetto di curva dei rendimenti indicate quali basilari informazioni si dedu‐
cono dalla lettura dei grafici che la illustrino. (*) 13. Usando il modello IS‐LM, determinate l’impatto su C,I, Y ed i ed r di ciascuna delle seguenti varia‐
zioni: a. riduzione dell’inflazione attesa b. riduzione dell’inflazione attesa accompagnata da una politica monetaria restrittiva (**)
14. Un investitore può vendere una bottiglia d vino per 7 euro oggi oppure farla invecchiare per 30 anni e venderla a un prezzo reale (in dollari costanti) di 20 euro. Se il tasso di interesse reale atteso è del 4%, cosa dovrebbe fare questo investitore? (*)
15. Supponete che la Banca Centrale di un paese persegua inaspettatamente una politica monetaria espansiva che i mercati finanziari percepiscono come transitoria. Quale sarà l’effetto dell’espan‐sione monetaria sulla curva LM? Quale sarà l’effetto sulla curva dei rendimenti? Giustificate la vo‐stra risposta con opportuni riferimenti grafici e argomentazioni teoriche. (**)
16. Usando il modello IS‐LM determinate l’impatto di breve e medio periodo delle seguenti politiche sul prezzo delle azioni, reddito e tasso di interesse. Nel caso in cui l’effetto sia ambiguo, indicate l’informazione necessaria per raggiungere una conclusione:
a) politica monetaria restrittiva inattesa, senza variazioni della politica fiscale (***) b) politica fiscale inattesa, senza variazioni della politica monetaria (***) c) politica fiscale restrittiva inattesa, con politica monetaria che mantiene invariato il livello
della produzione (***) d) politica fiscale restrittiva inattesa, con politica monetaria che mantiene invariato il livello
del tasso di interesse (***) e) politica fiscale restrittiva inattesa, con politica monetaria che mantiene invariato il livello
del tasso di interesse (***)
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) In presenza di incertezza, il valore attuale dipende a. positivamente dalle aspettative sui pagamenti futuri b. positivamente dai tassi di interesse presenti e futuri c. entrambe le risposte sono vere
2) Nel modello IS‐LM con aspettative, a. la domanda di moneta dipende dal tasso di interesse in termini di beni b. la domanda di moneta dipende dal tasso di interesse nominale c. nessuna delle precedenti risposte e' vera
3) Nel modello IS‐LM con aspettative, una politica monetaria restrittiva nel breve periodo genera
a. una diminuzione dei saldi reali, un aumento del tasso di interesse nominale e una diminuzione del tasso di interesse reale, a causa delle spinte inflattive b. un aumento del tasso di interesse nominale, una diminuzione della produzione. Il tasso di interesse reale rimane costante c. un aumento del tasso di interesse, sia reale, sia nominale
4) Nel modello IS‐LM con aspettative, una diminuzione dell'inflazione attesa provoca a. un aumento del tasso di interesse nominale b. un aumento della produzione c. un aumento del tasso di interesse reale
5) Nel modello IS‐LM con aspettative,
a. le decisioni di investimento dipendono dal tasso di interesse reale b. le decisioni di investimento dipendono dal tasso di interesse nominale c. la scelta tra moneta e titoli dipende dal tasso di interesse reale
6) Nel modello IS‐LM con aspettative, un aumento dello stock di moneta
a. non ha alcun effetto sul tasso di interesse nominale nel medio periodo b. ha effetto solo sul tasso di interesse reale nel medio periodo c. ha effetto solo sul tasso di interesse nominale nel medio periodo
7) Che cosa si intende per effetto di Fischer?
a. La proposizione secondo la quale una variazione dell'inflazione nel lungo periodo si riflette in una variazione equiproporzionale del tasso di interesse nominale b. La proposizione secondo la quale una variazione dell'inflazione nel lungo periodo si riflette in una variazione equiproporzionale del tasso di interesse reale c. La proposizione secondo la quale una variazione dell'inflazione nel lungo periodo si riflette in una variazione equiproporzionale della produzione
8) Secondo la condizione di arbitraggio tra titoli con maturità diverse, a. il prezzo di un titolo è pari al suo rendimento atteso b. il prezzo di un titolo è pari al valore attuale scontato dei pagamenti futuri c. entrambe le risposte sono vere
9) La curva dei rendimenti è inclinata a. negativamente quando il tasso di interesse a lungo termine è maggiore del tasso di interesse a breve termine b. positivamente quando il tasso di interesse a lungo termine è maggiore del tasso di
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interesse a breve termine c. negativamente quando i mercati si aspettano che in futuro i tassi a breve saranno più alti
10) Il prezzo reale di una azione a. è il valore attuale dei dividendi nominali scontati usando il tasso di interesse reale b. dipende positivamente dal tasso di interesse reale c. è il valore attuale dei dividendi reali scontati usando il tasso di interesse reale
11) A seguito di una politica monetaria restrittiva anticipata dagli operatori finanziari, a. i dividendi attesi rimangono invariati, ma il tasso di interesse atteso aumenta a seguito della stretta monetaria b. il prezzo delle azioni rimane invariato, ma il tasso di interesse atteso aumenta a seguito della stretta monetaria c. il prezzo delle azioni, il tasso di interesse atteso e i dividendi attesi rimangono invariati
12) A seguito di una politica monetaria restrittiva non anticipata dagli operatori finanziari, a. il prezzo delle azioni diminuisce b. i dividendi aumentano a seguito dell'aumento dei profitti c. il prezzo delle azioni aumenta a seguito dell'aumento del tasso di interesse
13) Uno spostamento inatteso della curva IS verso sinistra (stretta fiscale) a. in alcuni casi, genera un aumento del prezzo delle azioni dato il tasso di interesse più basso b. in alcuni casi, genera un aumento dei dividendi dovuto all'aumento della produzione c. entrambe le precedenti risposte sono vere
14) Il prezzo di una azione a. è sempre pari al valore fondamentale b. è assolutamente indipendente dalla reazione della banca centrale a una variazione della produzione c. mostra una elevata volatilità nel tempo
15) Durante una bolla speculativa, gli investitori a. acquistano un'azione a un prezzo più alto del suo valore fondamentale, anticipando di rivenderla a un valore più elevato in futuro b. acquistano un'azione a un prezzo più basso del suo valore fondamentale, anticipando di rivenderla a un valore più elevato in futuro c. nessuna delle precedenti risposte è vera
16) Durante una "moda passeggera",
a. gli investitori pagano un'azione a un prezzo inferiore al valore fondamentale b. il prezzo di un'azione è diverso dal suo valore fondamentale c. entrambe le precedenti risposte sono vere
17) Una politica fiscale espansiva oggi provoca:
a. uno spostamento verso l'alto dell'intercetta della curva dei rendimenti b. uno spostamento verso il basso dell'intercetta della curva dei rendimenti c. nessun effetto sulla curva dei rendimenti
18) La ricchezza totale è composta da: a. ricchezza finanziaria + ricchezza immobiliare
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b. valore attuale del reddito da lavoro c. ricchezza umana + ricchezza non umana
19) Il prezzo del consumo corrente in termini del consumo futuro è pari a a. (1+r) b. (1+i) c. i
20) Secondo la teoria del consumatore lungimirante,
a. una qualsiasi variazione del reddito ha un impatto sul consumo corrente b. il consumo è insensibile a variazioni del reddito c. il consumo dipende dalle aspettative
21) Secondo la teoria del reddito permanente, a. la propensione marginale al consumo è inferiore a 1 per variazioni del reddito b. il reddito permanente è in una relazione 1 a 1 con il consumo c. entrambe le risposte sono vere
22) La sensibilità del consumo mostrata dall'evidenza empirica dipende da a. un'incorretta specificazione delle scelte intertemporali b. l'impossibilità di prendere a prestito c. nella realtà i consumatori sono miopi (=non lungimiranti)
23) Il costo d'uso del capitale è pari a a. d, il tassodi deprezzamento b. d+r (con r = il tasso di interesse reale) c. d + i (con i= il tasso di interesse nominale)
25) Quanto maggiore è il tasso di interesse reale, a. tanto maggiore sarà l'investimento b. tanto minore sarà l'investimento c. tanto maggiore sarà il valore attuale dei profitti
26) L'anticipazione di una lunga e sostenuta espansione economica a. induce le imprese a effettuare maggiori investimenti oggi b. induce le imprese a prevedere un maggiore tasso di interesse c. nessuna delle precedenti risposte è vera
LEZIONI 22‐24: TEORIA DELLA CRESCITA 1) Illustrate le principali ipotesi che vengono di norma adottate nei modelli standard di toeria della
crescita. 2) Le fonti della crescita nella teoria standard. 3) Illustrate l’interazione fra produzione e capitale nella teoria della crescita standard, evidenziando le
condizioni di equilibrio di lungo periodo (stato stazionario). 4) Descrivete gli effetti dilungo periodo di un aumento permanente della propensione al risparmio in
assenza di progresso tecnologico. 5) Descrivete gli effetti dilungo periodo di un aumento permanente della propensione al risparmio in
presenza di progresso tecnologico. 6) Illustrate la determinazione e il significato della cosiddetta “regola aurea” dell’accumulazione. 7) Quali elementi vengono di norma utilizzati per spiegare la crescita in termini endogeni.
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I seguenti quesiti sono stati estratti dall’eserciziario on‐line di compendio al testo di O. Blanchard “Macroeconomia” ed. Il Mulino
1) Che cosa è la PPP?
a. Misura del PIL b. Misura del costo della vita c. Misura del potere d'acquisto
2) Quali sono i fatti stilizzati riguardanti la crescita?
a. Convergenza del reddito pro capite dei paesi Ocse nel tempo b. Convergenza del reddito pro capite di tutti i paesi del mondo nel tempo c. Non è stata rilevata nessuna convergenza del reddito pro capite nel tempo
3) Quali sono le ipotesi sulla funzione di produzione aggregata?
a. Rendimenti costanti del capitale e del lavoro b. Aumenti di entrambi i fattori di produzione provocano aumenti proporzionali della produzione c. Nessuna delle precedenti risposte
4) Un aumento del fattore capitale provoca
a. Spostamento verso l'alto della funzione di produzione b. Un aumento proporzionale della produzione c. Spostamento lungo la funzione di produzione
5) Un miglioramento dello stato della tecnologia
a. permette di produrre di più con la stessa quantità di fattori di produzione b. sposta verso l'alto la funzione di produzione c. entrambe le precedenti risposte sono vere
6) Aumenti di K/N
a. permettono di mantenere la crescita della produzione sostenuta nel tempo b. avvengono tramite investimenti che a loro volta dipendono dal risparmio c. entrambe le precedenti
7) Un tasso di risparmio più elevato provoca
a. un aumento della crescita della produzione pro capite in modo permanente attraverso un au‐mento degli investimenti b. un aumento dei livelli di reddito pro capite e della crescita sostenuto nel tempo c. un aumento del livello di reddito pro capite
8) Una crescita sostenuta richiede
a. accumulazione di capitale b. progresso tecnologico c. entrambe le precedenti risposte sono vere
9) La crescita
a. è una necessità storica b. è basata su un processo di "rincorsa e scavalcamento" tra paesi c. nessuna delle precedenti risposte è vera
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10) Il tasso di risparmio determina
a. il livello del prodotto pro capite b. il tasso di crescita del prodotto pro capite c. entrambe le precedenti risposte sono vere
11) Se fosse possibile mettere lo stock su una pellicola, lo stock sarebbe:
a. un'istantanea b. un cortometraggio c. un lungometraggio
12) L'equazione è
a. una legge del moto b. la descrizione della variazione di uno stock c. entrambe le precedenti risposte sono vere
13) Quale relazione descrive lo stato stazionario in un modello di accumulazione di capitale?
a. I=S b. I=δK c. Y=S+I
14) Se il livello di capitale pro capite è maggiore del livello capitale pro capite di equilibrio,
a. l'investimento è maggiore del deprezzamento del capitale b. l'investimento è minore del deprezzamento c. la produzione è maggiore del deprezzamento
15) Il tasso di risparmio ha effetti:
a. di lungo periodo sulla crescita b. di breve periodo sulla crescita c. di breve e di lungo periodo sulla crescita
16) Il tasso di risparmio determina il livello di prodotto per addetto nel lungo periodo poiché maggiore è il risparmio,
a. maggiore è il livello di capitale per addetto di equilibrio e di conseguenza maggiore è il livello di prodotto per addetto b. minore è il consumo e di conseguenza maggiore è il livello di prodotto per addetto c. maggiore è la crescita e di conseguenza maggiore è il livello di prodotto per addetto
17) Un aumento del tasso di risparmio provoca
a. un livello di reddito più elevato nel breve periodo b. una crescita permanentemente più elevata c. una crescita più elevata sino al raggiungimento del nuovo stato stazionario
18) Il livello di capitale di regola aurea è il livello di capitale in corrispondenza del quale
a. il risparmio è massimo b. il consumo è massimo c. l'investimento è massimo
19) Quale tipo di accumulazione di capitale è più importante per la crescita degli Stati Uniti?
a. Capitale fisico b. Capitale umano c. Entrambe le precedenti risposte sono vere
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20) Nei modelli di crescita endogena, la crescita nel lungo periodo dipende da a. tasso di risparmio b. tasso di risparmio e tasso di investimento in istruzione c. nessuno dei due
21) Da che cosa è caratterizzato lo stato di crescita bilanciata?
a. Il capitale per addetto cresce al tasso di crescita della tecnologia b. La produzione cresce in misura pari alla somma del tasso di crescita della popolazione e del tasso di crescita della tecnologia c. Entrambe le precedenti risposte sono vere
22) In un modello di crescita con progresso tecnologico (esogeno), un aumento del tasso di risparmio
a. provoca un aumento permanente nel tempo della crescita della produzione b. non ha alcun effetto sulla crescita della produzione, né nel breve periodo, né nel lungo periodo c. provoca un aumento dei livelli di prodotto per unità di lavoro effettivo di stato stazionario
23) La fertilità della ricerca
a. misura il numero di nuove tecnologie brevettate in un anno b. è influenzata dal sistema educativo c. è notevolmente diminuita nel tempo
24) Un aumento del tasso di deprezzamento provoca
a. un livello di capitale per unità di lavoro effettivo inferiore in stato stazionario b. un aumento della crescita della produzione permanente nel tempo c. entrambe le risposte precedenti sono vere
25) Un aumento permanente del tasso di crescita della popolazione provoca
a. un aumento della crescita della produzione permanente nel tempo b. un livello di capitale per unità di lavoro effettivo inferiore in stato stazionario c. entrambe le risposte precedenti sono vere
26) La ricerca di base
a. porta di per sé al progresso tecnologico b. non porta di per sé al progresso tecnologico c. non è in alcun modo legata al progresso tecnologico
27) In stato stazionario,
a. il capitale e il prodotto crescono a un tasso pari alla somma del tasso di crescita demografica e del tasso di crescita tecnologica b. il capitale e il prodotto crescono al tasso di crescita tecnologica c. nessuna delle precedenti risposte è vera