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I N QUE S TO NUMERO
LAMPADA PER I MIEI PASSI -‐ Maggio p. 2 -‐ Giugno p. 6
CON GESÙ NEL GETSEMANI -‐ Maggio p. 14 -‐ Giugno p. 19 MOMENTI PER UNA CAMMINO VOCAZIONALE -‐ caffè Parola buffet Come se vedessero l’invisibile p. 9
INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI p. 10
Bimestrale • numero 3/2019 • maggio / giugno 2019
Tariffa Associazioni senza fini di lucro: ”Poste Italiane S.p.A. -‐ Spedizione in Abbonamento Postale -‐ D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2 -‐ DCB Rimini” validità dal 16/12/97
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dall’orecchio, al cuore, alla vita
Preghiera di adorazione
Signore Gesù, in silenzio sosto qui davanti a Te, Ti adoro, Ti lodo, ti ringrazio… Ti presenti nella piccolezza di un pezzo di pane, per ripeterci che vuoi stare in nostra compagnia, con umiltà e semplicità. Rendi il nostro sguardo puro, per poterti riconoscere nelle vicende quotidiane, nel volto sporco e ferito dei fratelli più bisognosi, perché accogliendo loro diventiamo sempre più consapevoli che è Te che incontriamo, ospite dolce dell’anima.
La Parola
Giovanni 14, 1-‐14 1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò pre-‐parato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via». 5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nes-‐suno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, co-‐noscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Ge-‐sù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non al-‐tro, credetelo per le opere stesse. 12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Pa-‐
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dre. 13E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Medito Non sia turbato il vostro cuore -‐ Prima di tutto ci chiediamo: chi è che invita i discepoli e invita noi oggi a non far prevalere il turbamento? Chi è che chiede a noi di avere coraggio? Potremmo essere tentati di replicare: tu dici bene, caro Gesù, tu hai sofferto tanto, ma sei Dio e sei in grado di portare tali sofferenze. Io sono solo un pover uomo o una povera donna, fragili … Non sai cosa significhi per noi! Attenzione: il quarto Vangelo ci dice che Il Verbo si è fatto carne (Gv 1,14), cioè ha veramente assunto la nostra carne, si è realmente rivestito della nostra debolezza, si è fatto debole per salvarci confondendo i potenti. Ci chiede coraggio, di non far prevalere il turbamento, chi ha sperimentato il turbamento perché vero Dio e vero uomo: di fronte alla morte di un amico carissimo e alla commozione delle sue sorelle e di tutti quelli che lo amavano, di fronte al pensiero della propria morte imminente, di fronte al tradimento di un amico. Sono situazioni comuni all’esistenza di ogni persona, nelle quali probabilmente anche noi abbiamo sperimentato il turbamento. Gesù rivela un aspetto inedito e sconcertante della vita divina. S. Agostino ci invita a considerare il turbamento del Figlio di Dio, l’uomo Gesù di Nazareth, di Colui che ha il potere di dare la sua vita e di riprenderla di nuovo Per Agostino Gesù, proprio in virtù della sua potenza che è la potenza dell’amore, vuole commuoversi perché noi possiamo ritrovarci in Lui e ritrovare il nostro turbamento in Lui trasfigurato dalla potenza dell’amore. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti -‐ Gesù, che sa bene cosa vuol dire essere turbati, chiede che il turbamento non prevalga nel nostro cuore e ci rassicura indicandoci una casa e un posto. Casa, posto: due parole alle quali possono essere legate le più grandi gioie o le più grandi angosce della nostra esistenza. Quanto è importante per noi avere una dimora in cui ogni sera poter fare ritorno ed essere accolti? Si dice sempre che la prima casa è un diritto. Quale dramma può vivere una persona che perde la casa? Quale serenità ha la persona che ha un posto di lavoro stabile e quale precarietà vive invece colui o colei che non ha ancora un posto dove lavorare o ce l’ha precario? Ma quale è questa casa di cui ci parla Gesù in cui ognuno di noi può trovare un posto con il
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proprio nome? Quale sarà questa casa in cui non bisogna affrettarsi ad arrivare prima per trovare un posto, perché ce n’è uno preciso per ognuno? Gesù ci indica chi è la casa del Padre: è Lui stesso, la sua persona. Egli è la casa del Padre nella quale ognuno di noi trova posto, perché l’amore che lo muove e che in lui trova piena e definitiva manifestazione, non esclude nessuno. Riflessione personale Nelle difficoltà, quando il cuore è appesantito dalle preoccupazioni, so affidarmi al Signore Gesù, nella certezza che Lui conosce ciò che mi fa soffrire? Si ama solo ciò che si conosce. Cerco di conoscere il Signore, di stabilire una relazione profonda con Lui? Quali mezzi adopero perché questo avvenga? Salmo di contemplazione
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dèi, ma a te voglio cantare, 2 mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. 3 Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. 4 Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra, quando ascolteranno le parole della tua bocca. 5 Canteranno le vie del Signore: grande è la gloria del Signore! 6 Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile; il superbo invece lo riconosce da lontano. 7 Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita; contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano e la tua destra mi salva. 8 Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani.
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Preghiamo
Signore Gesù, che sei morto e risorto per noi, fa’ che ogni uomo sperimenti la gioia di sentirsi salvato.
Padre santo, fa’ che le persone ammalate sperimentino la carità generosa di sorelle e fratelli che sappiano condividere il proprio tempo con loro.
Spirito Santo, che abiti nel profondo del nostro cuore, liberaci da tutto ciò che ci rende prigionieri dell’egoismo.
Preghiera conclusiva
Signore, perché la tua risurrezione non sia solo il ricordo di un avvenimento passato, ma fermento di vita nuova, concedi a tutti noi di saper ritrovare nella nostra coscienza illuminata dalla tua parola la forza di reagire alla sfiducia che ci minaccia e il coraggio di aiutare i germi di rinnovamento posti in noi dal tuo Spirito, perché con il cuore rinnovato possiamo sentirci tuoi figli. Amen
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dall’orecchio, al cuore, alla vita Preghiera di adorazione
Cuore divino e adorabile di Gesù, eccoci dinnanzi a te vivo e presente nella Santissima Eucaristia. Eccoci dinnanzi a te con tutte le nostre miserie, col nostro peccato, col nostro essere piccoli. Oggi ognuno di noi vuole esprimerti il nostro grazie, un ringraziamento che sgorga dal profondo del nostro cuore per raggiungere il tuo adorabilissimo Cuore che è sorgente di Amore e Misericordia senza limiti.
La Parola
1 Giovanni 4, 15-‐21 «Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore, chi sta nell’ amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. Per questo l’amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore. Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: “Io amo Dio”, e odiasse il fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello». Medito
da “Misericordiae Vultus” Con lo sguardo fisso su Gesù e il suo volto misericordioso possiamo cogliere l’amore della SS. Trinità. La missione che Gesù ha ricevuto dal Padre è stata quella di rivelare il mistero dell’amore divino nella sua pienezza. […]
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Nelle parabole dedicate alla misericordia, Gesù rivela la natura di Dio come quella di un Padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha dissolto il peccato e vinto il rifiuto, con la compassione e la misericordia. […] Gesù afferma che la misericordia non è solo l’agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli. Insomma, siamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericordia. Il perdono delle offese diventa l’espressione più evidente dell’amore misericordioso e per noi cristiani è un imperativo da cui non possiamo prescindere. Come sembra difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici. Accogliamo quindi l’esortazione dell’apostolo: «Non tramonti il sole sopra la vostra ira» (Ef 4,26). E soprattutto ascoltiamo la parola di Gesù che ha posto la misericordia come un ideale di vita e come criterio di credibilità per la nostra fede: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7) è la beatitudine a cui ispirarsi con particolare impegno nei giorni che verranno. Riflessione personale
Come sperimento la misericordia di Dio per me? In quali occasioni mi è difficile usare misericordia? Quali mezzi adopero per rendere misericordioso il mio cuore?
Salmo di contemplazione
Salmo 85 Hai perdonato le colpe al tuo popolo, steso un velo sui suoi peccati. Tu hai spezzato il tuo furore, della tua ira placato l’ardore. Dio, a noi torna, o nostra salvezza, di nuovo spegni il tuo sdegno per noi. Forse per sempre sarai irritato prolungherai la tua ira negli evi? Non tornerai a ridarci la vita perché in te si allieti il tuo popolo? Mostraci Dio che tu sei fedele, donaci ancora la tua salvezza.
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Ascolterò cosa dice il Signore: Dio annunzia di nuovo la pace, al suo popolo e ai suoi fedeli ad ogni cuore che a Lui ritorna. Per chi lo teme salvezza è vicina, la terra nostra vivrà la sua gloria. A verità fedeltà si abbraccia, giustizia e pace si scambiano il bacio. La fedeltà salirà dalla terra, si affaccerà la salvezza dai cieli.
Quando il Signore darà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto. Davanti a Lui andrà la giustizia sulle sue orme verrà la bellezza. Insieme a tutto il creato che geme nella speranza di essere libero sempre cantiamo al Cristo vivente, a lui che viene a salvarci da morte. Preghiamo
Padre che mi formasti a tua immagine e con amore hai inviato Tuo Figlio a salvarmi, rendimi grato per il Tuo amore.
Figlio Gesù Cristo, che ti sei fatto uomo per condividere la mia umanità, rendimi capace di accogliere con misericordia chi mi offende.
Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio, infiamma il mio cuore di carità ardente, che mi renda capace di annunciare l’amore di Dio per l’uomo peccatore.
Preghiera conclusiva
Amore, sorgente di acqua viva, noi t’invochiamo! Abbiamo bisogno della tua luce, del tuo ardore, della tua freschezza. Sciogli ciò che è gelido, riscalda ciò che è tiepido, illumina ciò che è oscuro, irriga ciò che è arido. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI (Art.13 REG.UE 679/2016
sulla protezione dei dati personali raccolti presso l’interessato)
1. Titolare del Trattamento dei dati personali – Il Titolare del trattamento dei dati personali è il Seminario Vescovile di Rimini con se-de legale in Via Covignano 259 - 47923 RIMINI (RN). – Il Responsabile del Trattamento dei dati è il rettore pro tempore don Paolo Donati nel rispetto dei principi di protezione dei dati personali. – Il personale e i collaboratori del Seminario Vescovile di Rimini sono gli incaricati al trattamento.
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4. Dati sensibili 4.1 Fra i dati personali che Le vengono chiesti ci è necessario richiederle anche quelli che la legge definisce come “dati sensibili” ad esempio informazioni riguardanti l’appartenenza
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alla Chiesa Cattolica e/o a una Parrocchia, stato civile, ecc.. La presenza di queste infor-mazioni ci porta ad applicare severe e vincolanti norme di comportamento alle quali tutto il personale è tenuto ad attenersi. La finalità della raccolta di tali dati è finalizzata all’elaborazione di statistiche per comuni-cazioni destinate a particolari categorie o zone geografiche.
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CONSENSO AL TRATTAMENTO
Il/La sottoscritto/a
_______________________________________________________________________ A seguito dell’informativa fornitami
¨ do il mio consenso ai trattamenti descritti, con particolare riferimento alla possibilità di trattare dati sensibili, per le finalità e con le modalità dichiarate nell’informativa in particolare acconsento al trat-tamento dei dati secondo quanto indicato al punto 3 dell’informativa: Attività istituzionali e di comunicazione del Seminario Vescovile di Rimini.
Con l’occasione confermo che:
- la mia e-mail è la seguente: _______________________________________________________________________ - il mio indirizzo è il seguente:
_______________________________________________________________________ ¨ nego il mio consenso Luogo e data Firma leggibile _________________________ _____________________________________ Per poter inviare, a chi lo desidera, le comunicazioni della nostre iniziative come pure l’opuscolo “Vita del Seminario” è necessario che riceviamo l’Informativa/consenso per l’utilizzo dei dati personali compilata e firmata in una delle seguenti modalità: -‐ per posta all’indirizzo: Seminario Vescovile di Rimini -‐ Via Covignano 259 -‐ 47923 Rimini RN
-‐ per e-‐mail all’indirizzo: [email protected] La comunicazione telefonica NON può essere considerata un metodo idoneo di consenso.
Un sentito Grazie per il tempo che ci dedicate, e per il vostro sostegno.
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Giovedì 2 maggio (sant’Atanasio)
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Dio di infinita sapienza, che hai suscitato nella tua Chiesa il vescovo sant'Atanasio, intrepido assertore della divinità del tuo Figlio, fa' che per la sua intercessione e il suo insegnamento cresciamo sempre nella tua conoscenza e nel tuo amore. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per tutti i neonati: possano sperimentare l’accoglienza e l’amore che parlano loro della vita di Gesù risorto.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Giovanni (3,31-‐36) Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ In modo chiaro e indubitabile, si annuncia che in Gesù c’è la vita eterna e questa vita eterna la si accoglie con l’ascolto e l’obbedienza a Lui. Tali ascolto e obbedienza non sono esecuzione di ordini o volontà ma rapporto personale, fiducioso e amorevole: chi si intrattiene e parla e ascolta Gesù, è suo amico e lega con Lui la relazione non perfetta, attira da Dio un amore così grande.
Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!)
Preghiera conclusiva -‐-‐ Padre nostro che sei nei cieli, Tu hai promesso di non lasciarci orfani. Continua ad essere presente in mezzo a noi nella
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persona dei tuoi ministri. Sia santificato il tuo nome mediante il ministero dei sacerdoti che, rivestiti del sacerdozio di Cristo, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli. Venga il tuo regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace, perché tutte le creature, liberate dalla schiavitù della corruzione, possano partecipare alla gloriosa libertà dei tuoi figli.
Giovedì 9 maggio
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
O Dio, che in questi giorni pasquali ci hai rivelato la grandezza del tuo amore, fa' che accogliamo pienamente il tuo dono, perché, liberi da ogni errore, aderiamo sempre più alla tua parola di verità. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per tutti i bambini, perché possano vivere sereni e fiduciosi nell’amore dei loro genitori e cari, per sperimentare la vicinanza di Gesù risorto.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Giovanni (6,44-‐51) In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ Chi mangia il pane vivo disceso dal cielo ha la vita eterna! Ma mangiare questo pane significa non solo introdurre la presenza di Gesù nella propria vita ma introdurvi la Sua Vita, il Suo vivere, che è dono di sé e amore senza condizioni. Chi vive con
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Cristo, vive come Cristo e ha la vita di Cristo che è eterna.
Preghiera comune o personale Preghiera conclusiva: pag. 14
Giovedì 16 maggio
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
O Dio, che hai redento l'uomo e lo hai innalzato oltre l'antico splendore, guarda all'opera della tua misericordia, e nei tuoi figli, nati a vita nuova nel Battesimo, custodisci sempre i doni della tua grazia. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per tutti i ragazzi, affinchè siano aiutati con entusiasmo e fantasia a fare un incontro simpatico con Cristo.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Giovanni (13,16-‐20) [Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ Gesù ci invia a compiere il gesto della lavanda dei piedi, il gesto di mettere l’altro prima di noi, di mettere la premura verso l’altro, prima di quella verso noi stessi. Questo è lo stile dell’inviato, questo è lo stile che ci fa portatori di colui che ci ha inviato.
Preghiera comune o personale Preghiera conclusiva: pag. 14
Giovedì 23 maggio
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
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Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
O Dio, che per la tua grazia, da peccatori ci fai giusti e da infelici ci rendi beati; custodisci in noi il tuo dono, perché giustificati mediante la fede, perseveriamo nel tuo servizio. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per i giovani, affinchè trovino guide spirituali capaci di entusiasmarli nel cercare e seguire il Cristo risorto.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-‐11) In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ I comandamenti sono i confini entro cui si trova la gioia a cui aspiriamo. I comandamenti non danno la gioia che cerchiamo ma ci dicono dove la si deve cercare e dove non la si trova. È dunque importante seguire i comandamenti ma, fatto questo, dobbiamo cercare Gesù e chiederci e chiedergli cosa Egli ci domanda, cosa ci propone: nella sua proposta c’è la fonte di gioia eterna.
Preghiera comune o personale Preghiera conclusiva: pag. 14
Giovedì 30 maggio
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
O Dio, nostro Padre, che ci hai reso partecipi doni della salvezza, fa' che professiamo con la fede e testimoniamo con le opere la gioia della risurrezione. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per gli adulti, perché siano testimoni della bellezza del vivere, donando la vita nella fede del Signore risorto.
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Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Giovanni (16,16-‐20) In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ Certo questo “poco” di cui parla Gesù è anche oggi poco decifrabile. Anche noi potremmo dire come i contemporanei di Gesù di questo brano: “Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire”. Possiamo intenderlo non come una quantità precisa, quanto come una quantità definita, che ha una fine. Quante volte nella vita sperimentiamo uno scomparire del Signore e quante volte gioiamo per il suo ricomparire! Nel nostro tempo terreno ci sono queste alternanze ma tali alternanze finiranno perché siamo chiamati a vivere per sempre con il Signore, faccia a faccia. Questa è la promessa di Dio in Gesù.
Preghiera comune o personale Preghiera conclusiva: pag. 14
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Giovedì 6 giugno
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Venga, o Padre, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per tutti i papà, affinchè siano segno della presenza fedele e forte del Padre Celeste per i loro figli.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Giovanni (17,20-‐26) In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ Nelle tante e belle espressioni di questo brano emerge, come abbiamo accennato anche la scorsa settimana, la volontà di Dio di farci essere con Lui, di farci stare con Lui per sempre. Questo è possibile fin da oggi dimorando nell’amore, quell’amore che è la vita e l’identità stessa di Dio e che quindi ci fa essere in
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Lui e con Lui.
Preghiera comune o personale (ognuno dedica il tempo che può e che vuole, se possibile però mai meno di dieci minuti!)
Preghiera conclusiva -‐-‐ Padre nostro che sei nei cieli, Tu hai promesso di non lasciarci orfani. Continua ad essere presente in mezzo a noi nella persona dei tuoi ministri. Sia santificato il tuo nome mediante il ministero dei sacerdoti che, rivestiti del sacerdozio di Cristo, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli. Venga il tuo regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace, perché tutte le creature, liberate dalla schiavitù della corruzione, possano partecipare alla gloriosa libertà dei tuoi figli.
Giovedì 13 giugno
(sant’Antonio di Padova)
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Dio onnipotente ed eterno, che in sant'Antonio di Padova, hai dato al tuo popolo un insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa' che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per tutte le mamme, perché siano segno della tenerezza e della misericordia del Padre Celeste per tutti i loro figli.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Luca (10,1-‐9) In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su
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di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ Dire che la messe è molta è una cascata di speranza! È dire che il Regno di Dio è vicino, cresce, è presente. Spesso questo brano viene commentato riguardo all’annotazione, anche questa di Gesù, circa la mancanza degli operai, ma non possiamo sorvolare questo sguardo pieno di speranza e di stupore: la messa è molta, il bene è molto, il Regno è vicino! Anche se dunque ci sono i lupi e i discepoli sono agnelli, il progetto di Dio non si ferma, non perde, non è lontano dal suo realizzarsi.
Preghiera comune o personale Preghiera conclusiva: pag. 20
Giovedì 20 giugno
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per tutti gli anziani, perché vivano la loro età come un incontro sempre nuovo col Signore risorto presente nella loro vita.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Matteo (6,7-‐15) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
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venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ Commentare il Padre Nostro è bello ed importante ma vorrei invitarvi, da una parte a scegliere voi la frase che più sentite stimolante per la vostra vita di oggi e dall’altra a non sorvolare la conclusione di questo brano che, sì innanzi al “Padre Nostro” può sembrare corollario, ma ne è pur sempre una sorte di epilogo: il perdono fraterno. Chiediamo al Padre che, attraverso il suo amore a noi tutti suoi figli, possiamo crescere nel guardarci coi suoi occhi, per poter vivere sempre di più il perdono reciproco.
Preghiera comune o personale Preghiera conclusiva: pag. 20
Giovedì 27 giugno
(san Cirillo d’Alessandria)
Introduzione -‐-‐ Mettiamoci alla presenza del Signore: “Gesù siamo qui davanti a te!” Invochiamo lo Spirito Santo: ci guidi a conoscere il Signore. Chiediamo l’intercessione di Maria: ci insegni ad accogliere il Signore.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore...
Intenzione particolare -‐-‐ preghiamo per tutti i nonni, affinchè siano segno della discrezione e della gratuità del Padre Celeste per tutti i loro nipoti.
Lettura della Parola di Dio Dal Vangelo secondo Matteo (7,21-‐29) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma
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colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Spunti per la meditazione e la preghiera -‐-‐ Ma che differenza c’è tra gli interlocutori di Gesù che hanno fatto prodigi, hanno scacciato demoni e profetato nel suo nome e quelli che fanno la volontà del Padre Suo? Questa distinzione fatta da Gesù sembra strana: avendo agito nel nome di Gesù non hanno forse fatto la volontà del Padre? Gesù svela qui un equivoco importante da tenere in mente, in modo da non imbatterci anche noi in esso: fare la volontà del Padre di Gesù non è fare semplicemente delle azioni buone, ma è ascoltare e fare nostra la sua volontà, i suoi desideri; è vivere per Dio e per il suo progetto d’amore. Invece di essere solo “bravi”, coloro che fanno davvero la volontà del Padre, vivono con Dio ed in Dio.
Preghiera comune o personale Preghiera conclusiva: pag. 20
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