2° Piano Operativo Comunale – gli obiettivi
alloggi non utilizzati – dicembre 2013
9,7%7.40869.2734.40564.86876.681totale comune
12,6%6044.2041554.0494.808territorio rurale
11,1%1.0228.1562577.8999.178forese
4,7%3557.1441696.9757.499insediamenti prima corona
15,7%3.43418.399261715.78221.833di cui nel centro storico
9,8%5.42749.7693.82445.94555.196totale città
% UIU non
utilizzateUIU non utilizzate
famiglie +
utenze
utenze abitative
non residenziali
famiglie residentiUIUlocalizzazione
la situazione del settore immobiliare
l’insieme dei piani urbanistici vigenti attuativi del PRG ’95
e del 1° POC di recente approvato
comprende ulteriori previsioni residenziali non attuate
o in corso di realizzazione per complessivi 5.193 nuovi alloggi,
corrispondenti a 14.709 abitanti insediabili
la residenza prevista è localizzata prevalentemente nel territorio urbanizzato
ma, in parte, anche nel territorio urbanizzabile,
con corrispondente consumo di suolo agricolo
le previsioni residenziali dei piani vigenti
le aree produttive esistenti
ulteriori 470.000 mq di superficie fondiaria sono realizzabili nell’ambito del 1° POC
quali sono le modalità con cui la pianificazione urbanistica comunale
può confrontarsi con una situazione radicalmente modificata
e tornare a svolgere un ruolo propulsivo non solo
nella riqualificazione fisica della città e del suo territorio,
ma anche nel loro riposizionamento economico e sociale?
la rapidità delle evoluzioni economiche e sociali richiede agli strumenti urbanistici
una giusta flessibilità e la capacità di adeguamento
senza per questo perdere incisività e chiarezza degli obiettivi strategici,
il massimo contenimento dei tempi procedurali
senza per questo perdere le caratteristiche di trasparenza e condivisione
delle scelte di organizzazione fisica della città e del territorio
con l’atto di recepimento della L.R. 15/2013
e con l’adozione di una variante alle norme tecniche di attuazione
si lavora a migliorare la flessibilità del RUE rispetto alle nuove modifiche
del quadro normativo statale e regionale e ad adeguarlo
alle mutate esigenze di un settore immobiliare
oggi caratterizzato da interventi di scala minore,
maggiormente sensibili al trattamento fiscale e tributario
e con esigenza di contenimento dei tempi di abilitazione e avvio dei lavori
nell’attuale congiuntura economica e sociale,
si intende valutare l’opportunità di costruire un secondo POC,
in affiancamento a quello approvato,
che possa recepire le esigenze di sviluppo delle attività economiche,
offrendo loro ulteriori opportunità di insediamento sul territorio comunale,
senza per questo consumare nuovo territorio agricolo ma utilizzando
le molteplici possibilità di trasformazione degli insediamenti esistenti
facendo tesoro dell’esperienza maturata con il 1° POC
è possibile garantire il contenimento dei tempi di selezione delle proposte
e di negoziazione con gli operatori
non si ritiene opportuno che il secondo POC
accolga ulteriori previsioni residenziali
che non siano il frutto di interventi di recupero
o sostituzione di alloggi esistenti
l’apertura del processo di formazione di un secondo POC
può essere un’occasione per indagare le esigenze
che le imprese economiche hanno
per stabilire, trasferire o migliorare
il loro insediamento nel territorio comunale
si ritiene opportuno che il secondo POC
non preveda ulteriori espansioni del territorio urbano
che comportino consumo di suolo agricolo,
oltre a quanto già previsto nella pianificazione operativa e attuativa vigente
si ritiene possibile e opportuno valutare
proposte di insediamento terziario o produttivo
che prevedano la trasformazione e il riutilizzo di insediamenti esistenti
o di aree già urbanizzate o comunque intercluse nel territorio urbanizzato
è fatta salva la possibilità di realizzare, al di fuori di tali aree,
impianti di distribuzione di carburanti,
interventi di riqualificazione di immobili e aree rurali
anche con l’insediamento di attività economiche compatibili,
parchi urbani e interventi di forestazione o compensazione idraulica.
se coerenti con gli obiettivi del Documento, potranno essere valutate eventuali
proposte di insediamento che comportino
varianti al 1° POC o al RUE vigenti
nello spirito della normativa in materia di libertà di insediamento,
non si intende stabilire limiti quantitativi alle proposte accoglibili,
che andranno invece valutate in relazione all’interesse pubblico
e, in particolare, in ragione della loro sostenibilità ambientale e territoriale
diritti edificatori in aree di riqualificazione o nuova urbanizzazione terziariae per la realizzazione delle relative dotazioni territoriali (sottoclassi di suolo “A”)
9009004 A
9509503 A
1.0001.0002 A
1.5001.6501 A forese e rurali
1.0501.0504 A
1.1001.1003 A
1.1501.4502 A
2.2502.2501 A prima corona
1.2001.2004 A
1.2501.2503 A
1.3001.9002 A
3.0003.0001 A centro urbano
1.5001.9502 A
3.7503.7501 A centrali
diritti edificatori (mq/ha) - 1° POC
diritti edificatori (mq/ha) - 2° POC
classe di suoloposizione
alle aree con superficie territoriale inferiore a mq 5.000, che non siano confinanti con altre aree attuabili mediante POC, verrà assegnata una quota aggiuntiva una tantum pari a mq 200.
diritti edificatori in aree di riqualificazione o nuova urbanizzazione produttivae per la realizzazione delle relative dotazioni territoriali (sottoclassi di suolo “B”)
3.0003.0004 B
3.3303.3303 B
4.0004.2002 B
4.3004.4001 B
diritti edificatori (mq/ha) - 1° POC
diritti edificatori (mq/ha) - 2° POC
classe di suolo
nelle classi di suolo 1A e 1B (aree edificate) verranno attribuiti diritti edificatori comunque non inferiori alla superficie utile esistente
sarà possibile il trasferimento di diritti edificatori da aree di sottoclasse B (aree produttive) ad aree di sottoclasse A (aree terziarie), applicando un coefficiente di conversione pari a 0,4, o viceversa, applicando un coefficiente di conversione pari a 2,5
i diritti edificatori potranno essere aumentati di una quota premiale fino al 5%, per la realizzazione di opere pubblicheoltre a quelle necessarie per l’attuazione del comparto
per la realizzazione e gestione privata per non meno di 30 annidi aree di forestazione e di compensazione idraulica, verranno assegnati diritti edificatori pari alla metà di quelli indicati nelle tabelle precedenti
diritti edificatori per la riqualificazione ambientale di aree periurbane
1054 C
1103 C
1152 C
2251 C
diritti edificatori compensativi (mq/ha)classe di suolo
dismissione di aree e manufatti incongrui, con demolizione e ripristino dei luoghi:
nel caso di edifici del territorio rurale privi di valore storico e non più funzionali
all'esercizio dell'attività agricola, 1 mq di Su edificabile ogni 3 mq di Su demolita;
per le altre aree e manufatti incongrui, il POC attribuirà quote di diritti
commisurate al loro valore
contributo straordinario previsto dall’art. 16 co. 4 lett. d‐ter) D.P.R. 380/2001
per la determinazione dell’importo del contributo, il maggior valore
generato dall’inserimento nel POC sarà calcolato in base ai valori venali
delle aree fabbricabili a fini IMU (delibera C.C. 29725 del 28/04/2014)
nei casi complessi, in cui non sia possibile applicare i suddetti valori,
si procederà per analogia con apposita stima
criteri di selezione delle proposte
aree candidate per la cessione gratuita al Comune,
senza la realizzazione di opere:
• adiacenza, complementarità, integrabilità con altre aree e servizi pubblici esistenti;
• per le aree con destinazione a parchi urbani o attrezzature collettive, localizzazione nelle
strutture insediative urbane “3 ‐ Doro”, “10 ‐ Francolino”, “12 ‐Mizzana”, “14 ‐ Porotto,
Cassana”, “15 ‐ Borgo Scoline, Fondo Reno”, “21 ‐ S. Martino”,
“22 ‐ S. Bartolomeo”
• per le aree con destinazione a forestazione e compensazione idraulica, quelle che vanno a
interporsi fra le aree residenziali e le principali aree produttive, quali la Piccola Media Industria e
il Polo chimico e fra Cona, il nuovo ospedale e le circostanti infrastrutture
aree ed edifici incongrui:
• significatività dell’intervento di demolizione e ripristino in relazione alla riqualificazione del
contesto urbano o paesaggistico
criteri di selezione delle proposte
per tutti gli altri interventi:
• ricadute attese in termini occupazionali, di sviluppo economico del territorio,
di riqualificazione/rigenerazione dei tessuti produttivi esistenti
• trasferimento di attività economiche, attualmente insediate in aree individuate come
incongrue dal PSC o che comportino rilevanti impatti ambientali
e/o paesaggistici sul contesto ove sono insediate, in altra area del Sistema insediativo della
produzione, già urbanizzata o comunque interclusa nel territorio urbanizzato comunale
• soluzione delle criticità ambientali individuate dalle schede d’ambito e dalla Valsat del PSC
ovvero emergenti dalla documentazione allegata alla proposta
• grado di idoneità dell’area o dell’immobile, nel rapporto tra la funzione prevista e il suo livello
di integrazione con i servizi
• riutilizzo, anche mediante sostituzione edilizia
ove ammissibile ai sensi del PSC vigente, di edifici non utilizzati
alla data di approvazione del presente documento
• qualità complessiva del progetto proposto, anche in termini di innovazione tecnologica e
gestionale, con particolare riferimento a prestazioni bioclimatiche
e di ecosostenibilità oltre i minimi regolamentari
• caratteristiche di complementarietà rispetto agli interventi programmati
dall’Amministrazione Comunale e dall’Amministrazione Pubblica in genere
e rispetto a proposte presentate da altri soggetti privati
• significatività degli interventi proposti, anche in virtù dell’iniziativa congiunta
di più soggetti, pubblici e/o privati
• grado di cantierabilità dell’intervento e tempi proposti per la sua attuazione