Padova, 15 marzo 2006 ELETTROIPERSENSIBILITÀ
Consiglio di Quartiere Arcella relatrice dott.ssa Anna Zucchero
ELETTROSENSIBILITÀELETTROSENSIBILITÀ
ELETTROIPERSENSIBILITÀELETTROIPERSENSIBILITÀ
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EHS: distribuzione di una popolazione maschile secondo EHS: distribuzione di una popolazione maschile secondo il livello di percezione di un c.e.m a bassa frequenza (50 il livello di percezione di un c.e.m a bassa frequenza (50
Hz) (Leitgeb et al. 2002)Hz) (Leitgeb et al. 2002)
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Soglia del dolore nell’uomo con esposizione a c.e.m 37 Hz Soglia del dolore nell’uomo con esposizione a c.e.m 37 Hz
(Ghione et al. 2004)(Ghione et al. 2004)
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EpidemiologiaEpidemiologia Il problema è reale ma non è noto il nesso di causa tra i
sintomi degli elettrosensibili e l’esposizione ai c.e.m. (OMS)
Viene considerata tra le “intolleranze idiopatiche ambientali”: sintomi multipli scatenati da diversi fattori ambientali e non spiegati da altre malattie fisiche o psichiche (OMS)
Spesso associata a multichemiosensibilità (MCS) Più frequente nelle donne (non tutti gli studi) Colpisce tutte le età anche bambini e anziani (secondo
Roosli più frequente tra 40 e 70 anni) Livello culturale per alcuni indifferente per altri livello più
elevato Situazioni premorbose: trauma cranico o spinale, shock
elettrico, impianti metallici (Sick 2003, HPA*) Si stima colpisca dall’1-3% della popolazione
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*HPA- Health Protection Agency inglese
Fonti elettromagneticheFonti elettromagneticheFonti iniziantiFonti inizianti (HPA) per esposizione personale,
residenziale, lavorativa (telecomunicazioni, polizia, vigili urbani, centrali elettriche, parrucchieri)
Monitor per TV e computer Elettricità (elettrodotti, centrali di trasformazione,
impianti elettrici, elettrodomestici) Telefonia mobile (stazioni radiobase, telefonini,
wireless), impianti di tecnologia radiotelevisiva, radarFonti scatenantiFonti scatenanti Artificiali:Artificiali: basse frequenze, alte frequenze, indoor - basse frequenze, alte frequenze, indoor -
outdooroutdoor Naturali:Naturali: aree vulcaniche, condizioni meteorologiche aree vulcaniche, condizioni meteorologiche CaricheCariche elettrostatiche elettrostatiche (Rumori, ultra-infrasuoni), luce solare, laser(Rumori, ultra-infrasuoni), luce solare, laser (Radiazioni ionizzanti)(Radiazioni ionizzanti)
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Compaiono con l’esposizione
Scompaiono con l’allontanamento da fonti elettromagnetiche
Sintomi Sintomi
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Sintomi : le manifestazioni Sintomi : le manifestazioni (Bergdahl 1995-1998, Hillert 1999, Stender 2002, Roosli (Bergdahl 1995-1998, Hillert 1999, Stender 2002, Roosli
2004, Associazioni di ES )2004, Associazioni di ES ) Generali: debolezza, facile esauribilità, malessere
indefinito, sensazione di freddo, intolleranza al freddo.
Neurologici: cefalea, dolori brucianti trafittivi lancinanti osteomuscolari, facile dolorabilità cutanea, sensazione di rigidità, crampi e scosse muscolari, tremori, insonnia, sonno non ristoratore, inversione ritmo sonno – veglia.
Psicologici: depressione, irritabilità, ostilità, ansia, perdita di controllo.
Cognitivi: perdita di memoria, scarsa concentrazione
Oculari: bruciore, irritabilità, difficoltà visiva, intolleranza alla luce.
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Sintomi : le manifestazioni Sintomi : le manifestazioni (Bergdahl 1995-1998, Illert 1999, Stender 2002, Roosli (Bergdahl 1995-1998, Illert 1999, Stender 2002, Roosli
2004, Associazioni di ES )2004, Associazioni di ES )
Oto vestibolari: iperacusia (eccesso sensibilità uditiva), costipazione auricolare, acufeni (rumori alle orecchie), disorientamento spaziale
Nasali: iperosmia Cardiovascolari: variazioni pressorie,
cardiopalmo, vasolabilità cutanea (pallore o arrossamento)
Respiratori: oppressione toracica, respiro corto e/o irregolare, pause respiratorie
Digestivi: poco o troppo appetito, sete, nausea, cattiva digestione, singhiozzo.
Cutanei: reazioni cutanee, crescita rapida unghie-capelli
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FisiopatologiaFisiopatologiaPadova, 15 marzo 2006 ELETTROIPERSENSIBILITÀ
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Alterazioni del sistema nervoso Alterazioni del sistema nervoso autonomoautonomoPercezionePercezione
Schmelz et al, 1994: c.e.m a bassa frequenza possono Schmelz et al, 1994: c.e.m a bassa frequenza possono attivare branche delle fibre C di cute umana abitualmente attivare branche delle fibre C di cute umana abitualmente insensibili agli stimoliinsensibili agli stimoli
Hocking, 2004: Utilizzatori di telefonini ipersensibili a livello Hocking, 2004: Utilizzatori di telefonini ipersensibili a livello auricolare presentano alterazioni delle fibre Cauricolare presentano alterazioni delle fibre C
Ghione et al, 2004: hanno rilevato un abbassamento della Ghione et al, 2004: hanno rilevato un abbassamento della soglia del dolore in maschi normali esposti a 37 Hz rispetto soglia del dolore in maschi normali esposti a 37 Hz rispetto ai controlliai controlli
RispostaRisposta Sandstrom et al, 2003: hanno dimostrato alterazione di Sandstrom et al, 2003: hanno dimostrato alterazione di
frequenza cardiaca in EHS esposti a c.e.m rispetto ai frequenza cardiaca in EHS esposti a c.e.m rispetto ai controllicontrolli
Ghione et al, 2004: dimostrate alterazioni pressione Ghione et al, 2004: dimostrate alterazioni pressione arteriosa e frequenza cardiaca in maschi sani esposti a c.e.m arteriosa e frequenza cardiaca in maschi sani esposti a c.e.m rispetto ai controllirispetto ai controlli
Beale et al, 1997: rilevati effetti psicologici in popolazione Beale et al, 1997: rilevati effetti psicologici in popolazione esposta a basse frequenzeesposta a basse frequenze
Rea, 1991: rilevate alterazioni pupillari in EHSRea, 1991: rilevate alterazioni pupillari in EHS
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Sintomi: le caratteristiche Sintomi: le caratteristiche (FEB, studi russi)
Localizzati generalizzati Reversibili continui
irreversibili Tempo di comparsa: pochi minuti,
alcune ore Durata: breve o lunga (anche mesi) Non differenze legate alle fonti inizianti
o scatenanti Differenze geografiche
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Storia naturale Istituto di Igiene e Medicina del lavoro, Accademia delle
Scienze URSS, 1965
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Storia naturaleStoria naturale(Bergqvist e Vogel Svezia, 1997)
Stadio 1 Sintomi temporaneiI soggetti abitualmente hanno sentito parlare dell’esistenza dell’EHS e considerano possa essere associata ai loro sintomi
Stadio 2 I sintomi persistono e crescono di intensità, durata, numero: l’associazione con i cem diventa certa per cui può conseguire un comportamento di evitamento
Stadio 3 Questo stadio è vissuto solo da poche persone. Spesso vengono riportati sintomi neurovegetativi in prossimità di molte fonti di c.e.m. L’evitamento può raggiungere misure estreme
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Sintomi localizzati al volto (cute, mucose) con esposizione a
videoterminali
Sintomi generalizzati e provocati da altre fonti
Storia naturaleStoria naturale(FEB : Associazioni Svedese Elettrosensibili)
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Diagnosi Diagnosi 1. Criteri clinici: non esistono ancora criteri
standardizzati2. Test provocazione (review Rubin 2005 e Seitz
2005)Limiti non standardizzati (tipo di test, durata
dell’esposizione, tempo “washout”, numero di test)
usano più spesso bassa frequenza non tengono conto della variabilità di sensibilità
anche nella stessa persona e dei tempi necessari per la comparsa dei sintomi
non è detto che l’EHS “senta” problemi etici
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3. Indagini: laboratorio (tipizzazione linfocitaria, dosaggio
frazionato melatonina urinaria, dosaggi ormonali, fegato, reni, ormoni, altri esami)
Strumentali (EEG, ECG sec. Holter, Holter pressorio, EMG, ERG, VEP, biopsia cutanea, risposta simpatica cutanea, altri esami)
Limiti Possono essere non alterati se non c’è
esposizione a c.e.m Non sono standardizzati cioè non definite la
sensibilità e le specificitàUtilità Possono essere utili per escludere altre patologie
Diagnosi Diagnosi
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PrognosiPrognosi EHS generalizzata: peggiore della
localizzata (Stenberg 2002, Eriksson 1997)
Il 3° stadio descritto dai lavori russi è irreversibile
Sopravivenza non nota Handicap : 10% degli EHS ha
sintomi tali da compromettere la vita sociale, famigliare, lavorativa e le attività della vita quotidiana
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PrognosiPrognosiDall’associazione elettrosensibili svedesi riportata da HPA 2005 “le persone affette da EHS non fanno più visite ai loro
amici, non vanno al cinema né a teatro, non viaggiano in treno, metrò, bus. Quelli più sensibili fanno viaggi di breve percorso, in automobili modificate, usano il telefono pochi minuti al giorno. La situazione peggiora col protrarsi del dolore e l’aggravamento della sensibilità. Nei casi estremi possono essere costretti ad andarsene dalla società elettrificata. Alcuni si rifugiano in cottage isolati o in caravan, altri dormono nella loro automobile. Non è infrequente che abbiano una ipersensibilità per la luce del giorno e debbamo vivere in un ambiente scuro. Tutto ciò può provocare temporanei o permanenti problemi famigliari”
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EHS: che fare ? EHS: che fare ? Le proposte degli studi Le proposte degli studi
medicimediciGestione dell’elettrosensibilità proposta dagli svedesi (Hillert L,
Graz- Austria 1998 e riportata nel 2005 dall’HPA inglese) Prevenzione dell’elettrosensibilità: informazione – riduzione -
eliminazione dei fattori di rischio Interventi ai primi sintomi: indagini mediche ai primi segni,
raccolta di informazioni su possibili differenti causa dei sintomi, indagini su altri fattori psicosociali, trattamento appena possibile con cure primarie, certificazione di malattia e disabilità, focus sulla riduzione della disabilità e il miglioramento dello stile di vita, opporsi al perseguire l’evento causale
Interventi se sintomi persistentiA seconda del quadro clinico e delle risposte alla terapia : terapia comportamentale, basse dosi di antidepressivi, agopuntura, shiatsu, ipnosi
Evitare cemAvvisare che evitare non vuol dire migliorareConsiderare le conseguenze lavorative e sociali
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EHS: Che fare ? EHS: Che fare ? Altri trattamenti riportati dalla letteratura (HPA 2005)
Adeguata idratazioneFiltrazione dell’acquaTriptofanoEvitare i cibi geneticamente modificatiSupplementi vitaminiciChiropraticaReflessologiaMagnetoterapiaOssigenoterapiaEsercizi spiritualiBagni di sali mariniCristalliPianteIonizzatori d’aria negativi
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EHS: Che fare ? EHS: Che fare ? La realtàLa realtà
1. Provvedimenti individuali: schermare (ambienti, muri, finestre, e-
domestici) scaricare (terra, acqua, aria, cavi di rame o
argento) Evitare (ambienti, uso apparecchi e-
domestici, vestiti sintetici) rimuovere amalgame seguire la medicina non convenzionale seguire la medicina tradizionale
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EHS: Che fare ? EHS: Che fare ? Roosli 2005, Svizzera: risultati
questionario:
Provvedimenti: evitare 67 % schermare 25 %
Risultati: nessun risultato 25 % modesto miglioramento
37 % sostanziale miglioramento 29 %
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Tessuti schermanti dai c.e.mTessuti schermanti dai c.e.m
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Capacità schermante dai c.e.m del tessutoCapacità schermante dai c.e.m del tessuto
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Tuta protettiva per lavoratore esposto ai c.e.mTuta protettiva per lavoratore esposto ai c.e.m
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2. Provvedimenti collettiviMolti studi pur rilevando l’esistenza del problema EHS concludono dicendo che ciò non implica che bisogna modificare le linee guida sui limiti di esposizione ai c.e.m ambientali
EHS: Che fare ? EHS: Che fare ?
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Potenza in V/m di frequenze GSM Potenza in V/m di frequenze GSM (1800-1900 Mhz) in aree residenziali(1800-1900 Mhz) in aree residenziali
Limiti scientifici: ICNIRP (1998) 58 V/m(Protezione da effetti termici)
STOA (2001) 0.19 V/m(Protezione da effetti termicie non termici)
BAUBIOLOGY (2000) 0.0614 V/m(Durante le ore di sonno)
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Potenza in V/m di frequenze GSM Potenza in V/m di frequenze GSM (1800-1900 Mhz) in aree (1800-1900 Mhz) in aree
residenzialiresidenzialiLimiti di legge UK – USA 61 V/m
ITALIA 6 V/mLivello di copertura tel. 0.00194 V/mLivello naturale 0.00000000194
V/m
Livelli città tedesche 3.88 V/m
(Haumann : potenza media) (2001-2002)
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Il problema è reale
Ulteriori studi sono necessari
Nel frattempo che fare ?
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