Il libro
S I A M O S TAT I A B I T UAT I Aritenerechealluomo,inquanto essere dotato dirazionalit, siasufficiente tenere a
freno listinto elemotivit per essere ingrado di valutare inmodo obiettivo lesituazioni che deveaffrontare e di scegliere,tra varie alternative,quella per s pivantaggiosa. Gli studisul processo decisionalecondotti ormai da moltianni dal premio NobelDanielKahnemanhannomostrato quantoillusoria sia questaconvinzione e come, in
realt, siamo sempreesposti acondizionamenti magari da parte delnostro stesso modo dipensare che possonoinsidiare la capacit digiudicare e di agirelucidamente.
Illustrando gli ultimirisultati della suaricerca, Kahneman ciguida in unaffascinanteesplorazionedellamenteumana e ci spiega come
essasiacaratterizzatadadue processi di pensierobendistinti:unoveloceeintuitivo (sistema 1), euno pi lento ma anchepi logico e riflessivo(sistema 2). Se il primopresiede allattivitcognitiva automatica einvolontaria, il secondoentra in azione quandodobbiamo svolgerecompiti che richiedonoconcentrazione eautocontrollo. Efficientee produttiva, questa
organizzazione delpensiero ci consente disviluppare raffinatecompetenzeeabilitedieseguire con relativafacilit operazionicomplesse. Ma puanche essere fonte dierrori sistematici (bias),quando lintuizione silascia suggestionaredagli stereotipi e lariflessionetroppopigrapercorreggerla.
Leffetto profondo dei
bias cognitivi simanifesta in tutti gliambiti della nostra vita,dai progetti per levacanze al gioco inborsa, e le questioniposte da Kahneman sirivelano spessospiazzanti: vero che ilsuccesso dei trader deltutto casuale e chelabilit finanziaria solounillusione?Perchlapauradiperderepiforte del piacere divincere? Come mai gli
ultimianniunpomenofelici di una vita feliceabbassano di molto lafelicittotale?
Nel rispondere aqueste e ad altredomande analoghe,affrontateinunvivaceeserrato dialogo con illettore, Kahnemancompone una mappacompleta della strutturae delle modalit difunzionamento delpensiero, fornendoci nel
contempo preziosisuggerimenti percontrastare imeccanismi mentaliveloci,checiportanoasbagliare, e sollecitarequelli pi lenti, che ciaiutanoaragionare.
Lautore
DanielKahneman titolare dellacattedra EugeneHiggins di
psicologiaallUniversit diPrinceton e professoreemeritodipsicologiaeaffari pubblici allaWoodrow WilsonSchool of Public andInternational AffairsdiPrinceton.Nel2002ha ricevuto il premioNobel per leconomiaper le ricerchepionieristichecondotte con AmosTversky sul processodecisionale. Tra i suoi
libri tradotti initaliano ricordiamo:Psicologiadellattenzione (1981)ed Economia dellafelicit(2007).
DanielKahneman
PENSIERILENTIEVELOCI
Pensierilentieveloci
InmemoriadiAmosTversky
Introduzione
Ogni autore, immagino,hainmenteilcontestoincui i lettori possonoapplicare gli eventuali
benefici tratti dallaletturadellesueopere.Ilmio il tipicodistributore di caff ebevande dellufficio,davanti al quale siscambiano opinioni epettegolezzi. La miasperanzadiarricchireilvocabolario che si usaquando si esprimonocommentisuigiudizielescelte altrui, sulle nuove
politicheaziendaliosullescelte dinvestimento diun collega. Perchcurarsi di similipettegolezzi? Perch molto pi facile, nonchmolto pi divertente,riconoscere edetichettare gli errorialtrui piuttosto che ipropri. Mettere indiscussione ci checrediamo e vogliamo ,
nella migliore dellecircostanze, difficile, eparticolarmente difficilequando la situazione ciimpone di farlo, ma indubbio che traiamobeneficio dalle opinioniinformate degli altri.Spesso noi prevediamoistintivamente comeamici e colleghigiudicheranno le nostrescelte, sicch la qualit e
il contenuto di taliprevisioni hannoimportanza.Laspettativa diunosservazioneintelligente sul nostroconto rappresenta unpotente incentivo peruna seria autocritica, epu dimostrarsi unostimolopersinopifortedel proposito dimigliorare, per il nuovo
anno, il nostro processodecisionale a casa e allavoro.
Per essere un buondiagnosta, un medicodeve acquisire laconoscenza di unampiaserie di etichetterelative alle malattie,ciascuna delle qualicompendi unidea dellapatologia e dei suoisintomi, dei possibili
antecedenti e cause, deipotenziali sviluppi econseguenze, e deglieventuali interventi percurarla o alleviarla.Imparare larte medicaconsiste in partenellimparare il suolinguaggio. Nondiversamente, perarrivare a unacomprensione piprofonda dei giudizi e
delle scelte, occorre unvocabolario pi ricco diquello che ci messo adisposizione dallinguaggio quotidiano.In sostanza, ciaspettiamo diriconoscere in unpettegolezzo informatoschemi caratteristicidegli errori che la gentecompie. Gli errorisistematici sono definiti
bias, preconcetti chericorrono in manieraprevedibile inparticolaricircostanze. Quando peresempiosalesulpalcounoratore di bellaspetto edai modi disinvolti, ilpubblico tender agiudicare le sueosservazioni pifavorevolmente diquanto egli non meriti.La disponibilit di una
specifica etichettadiagnostica per questobias, chiamato effettoalone, rende pi facileprevederlo, riconoscerloecapirlo.
Quando ci chiedono ache cosa pensiamo, dinorma rispondiamo.Riteniamo di sapere checosa sta avvenendo nelnostrocervelloedisolitosi tratta di un pensiero
conscio che porta inmaniera ordinata a unaltro pensiero conscio.Tuttavia la mente nonfunziona solo cos, nquesto in realt il suofunzionamento tipico.Quasitutti ipensierie leimpressioni sipresentano alla nostraesperienza conscia senzache sappiamo come vi sisiano presentati. Non
capiamo attraversoquale modalit siamoarrivati a credere che cisia una lampada sultavolo davanti a noi,abbiamo colto unasfumatura di irritazionenella voce del nostroconiuge al telefono osiamo riusciti, ancorprima di renderceneconto, a evitare unaminaccia che ci si
parata davanti. Il lavoromentale che produceimpressioni, intuizioni emolte decisioni avvieneinsilenzionelcervello.
Gran parte delleriflessionidiquestolibroriguarda i biasdellintuizione.Individuare lerrore,per, non significadenigrare lintelligenzaumana pi di quanto il
concentrarsi sullemalattie proprio deimanuali di medicinasignifichi negare labuonasalute.Lamaggiorpartedinoisanaperlamaggiorpartedeltempo,e la maggior parte deinostri giudizi e dellenostre azioni appropriata per lamaggiorpartedeltempo.Vivendolanostravita,ci
lasciamo di normaguidare da impressioni esensazioni, e la fiduciacheabbiamonellenostreconvinzioni e preferenzeintuitive solitamentegiustificata. Ma nonsempre. Spesso siamosicuri delle nostre ideeanche quando cisbagliamo, e unosservatore obiettivo hapi probabilit di noi di
individuare i nostrierroriteorici.
questo, dunque, ilmio contributo alleconversazioni davanti aldistributore del caff:migliorare la capacit diidentificare ecomprendereglierroridigiudizio e di scelta deglialtrie,allafine,anchedinoi stessi, e fornire unlinguaggio pi ricco e
preciso con cuidiscuterne. Almeno inalcuni casi, una diagnosiprecisa consente diintervenire in manierada limitare i danni chegli errori di giudizio e disceltaspessoprovocano.
OriginiIn questo libro
espongo le idee che ho
attualmente in merito algiudizio e al processodecisionale, idee chesono state forgiate dallescoperte compiute dallapsicologia negli ultimidecenni. Tuttavia iconcetti fondamentalirisalgono al fortunatogiorno del 1969 in cuiinvitai un collega aparlare come ospite a unseminario che tenevo
alla facolt di psicologiadellUniversitEbraicadiGerusalemme. AmosTversky era consideratoun astro nascente nelcampo della ricerca sulprocessodecisionale,edifattoloerainqualunquecampo, sicch sapevoche avrebbe detto coseinteressanti. Molti suoiamici e conoscenti loritenevano la persona
pi intelligente cheavesseromaiconosciuto.Uomo brillante,disinvolto e carismatico,possedeva anche il donodi ricordare una granquantit di aneddotidivertenti, e la singolarearte di usarli per meglioillustrare un concetto.Non ci si annoiava mai,con Amos. Aveva allora
trentadue anni, mentreioneavevotrentacinque.
Parl alla classe di unprogramma di ricercadellUniversit delMichigan, volto astabilire se gli esseriumani fossero buoni ocattivistatisticiintuitivi.Sapevamo gi che gliesseri umani sono buonigrammatici intuitivi: aquattro anni, un
bambino si conformafacilmente, nel parlare,alle regole dellagrammatica, sebbene neignori totalmentelesistenza. Si ha forseunanaloga intuizioneistintiva anche riguardoai princpi fondamentalidella statistica? PerAmos la risposta era scon riserva. Avemmouna vivace discussione
nelcorsodelseminarioealla fine concordammoche un no con riservacostituiva una rispostamigliore.
Essendoci piaciutomolto dibattere,concludemmochequellodella statistica intuitivaera un argomentointeressante,chesarebbestato divertenteanalizzare insieme. Quel
venerd ci trovammo apranzo al Caf Rimon, ilritrovo preferito dibohmien e professori aGerusalemme, eprogettammounindagine sulleintuizioni statistiche dasvolgersi su uncampione di sofisticatiricercatori. Nel corso delseminario avevamoconcluso che le nostre
personali intuizionierano manchevoli.Nonostante anni diinsegnamento e utilizzodella statistica, nonavevamo maturato unsenso intuitivodellaffidabilit deirisultati statisticiosservati in campionipiccoli. I nostri giudizisoggettivi erano affettida bias: nella nostra
personale ricerca,eravamo troppo dispostia credere a risultati diricerche basate su proveinadeguate e troppoinclini ad accontentarcidi osservazioniinsufficienti. 1Lobiettivo del nostrostudio era scoprire sealtri ricercatorimanifestassero le stessecarenze.
Preparammounindagine checomprendeva scenarirealistici di alcuniproblemi statistici tipicidellattivit di ricerca. Aun convegno dellaSociet di psicologiamatematica, Amosraccolselerispostediungruppo di soggettiesperti, tra cui gli autoridi due manuali di
statistica.Comeprevisto,scoprimmoche,alparidinoi, i nostri colleghiesageravanoparecchiolaprobabilit che ilrisultato originale di unesperimento fossereplicato con successocon un campionepiccolo. Diedero ancheun pessimo consiglio aunafintalaureandacircailnumerodiosservazioni
che avrebbe dovutoraccogliere. Nemmenogli statistici erano buonistatisticiintuitivi.
Mentre scrivevamolarticolo che riportavatali scoperte, scoprimmoche ci piaceva lavorareinsieme. Amos era unuomo molto spiritoso ein sua compagnia lodiventai anchio, sicchdurante le nostre ore di
duro lavoro cidivertimmo sempre. Ilpiacere che ci davacollaborare ci reseeccezionalmentepazienti; molto pifacile sforzarsi diraggiungere laperfezionequandononcisi annoia mai.Particolare forse piimportante di tutti, cicontrollavamo, per cos
dire, le armi critiche gisulla soglia di casa.Entrambieravamocriticie polemici, lui ancor pidi me, ma negli annidella nostracollaborazione nessunodei due rifiut mainiente di ci che laltrodiceva. Anzi, una dellegrandigioiechericavavodal nostro lavoro disquadra era che Amos
spesso capiva molto pichiaramente di me ilsenso di idee in meancora confuse. Dei due,era il pensatore pilogico, orientato verso lateoria e infallibile nelsenso della direzione. Ioero pi intuitivo, constudi di psicologia dellapercezione, dalla qualeprendemmo in prestitomolte idee. Eravamo
abbastanza simili percapirci facilmente, eabbastanza diversi perriuscire a sorprenderci avicenda.Stabilimmocosla nostra routineprofessionale, in basealla quale passavamomolti giorni lavorativiinsieme, e spesso ciconcedevamo lunghepasseggiate. Per isuccessivi quattordici
anni quellacollaborazionerappresent il fulcrodella nostra vita e illavoro che facemmo inquel periodo fu ilmigliore che avessimomaifatto.
Presto adottammouna tecnica cheavremmomantenutoperparecchi anni. La nostraricerca consisteva in un
dialogo in cuiinventavamo ledomande edesaminavamo insieme lerisposte intuitive. Ogniquesito era un piccoloesperimento, edeffettuavamo moltiesperimenti al giorno.Non cercavamoseriamente la rispostacorretta alle domandestatistiche che
ponevamo. Il nostroscopo era identificare eanalizzare la rispostaintuitiva, laprimacheciveniva in mente e cheeravamo tentati di dareanche quando sapevamoche era sbagliata.Eravamo convinti (e lanostra convinzionerisult esatta) chequalunque intuizioneavessimo condiviso
sarebbe stata condivisaanche da molte altrepersone, e sarebbe statofacile dimostrarne glieffettisuigiudizi.
Una volta scoprimmocon grande gioia cheavevamo le stessesciocche idee riguardoallefutureprofessionidivari bambini di nostraconoscenza.Riconoscemmo in
bimbetti di tre anni ilfuturo avvocatopolemico, il professoreuniversitario fanaticodella sua materia, lopsicoterapeuta empaticoeleggermenteinvadente.Naturalmente eranoprevisioniassurde,maletrovavamo lo stessoaffascinanti. Era anchechiaro che le nostreintuizioni si basavano
sulla somiglianza diciascun bambino con lostereotipo culturale diuna professione.Quelleserciziodivertente ci aiut adavanzare una teoria sulruolo della somiglianzanelle previsioni, cheallepocaerasoloinnucenella nostra mente.Procedemmo aelaborarla e verificarla
con decine diesperimenti, comenellesempioseguente.
Mentre rifletti suquestadomanda,assumiche Steve sia statoselezionato a caso apartire da un campionerappresentativo:
Un individuo vienedescritto da un vicino dicasa in questo modo:Steve molto timido e
chiuso. Sempredisponibile, ha perscarso interesse per lepersone o il mondo dellarealt. Anima mite eprecisa, ha bisogno diordine e struttura, e unapassioneperildettaglio.piprobabilechesiaunbibliotecario o unagricoltore?
La somiglianza dellapersonalit di Steve conlo stereotipo della
personalit delbibliotecario colpiscesubitotutti,mavengonoquasi sempre ignorateconsiderazionistatistiche non menopertinenti. Hai maipensato che negli StatiUniti ci sono oltre ventiagricoltori maschi perogni bibliotecario dellostesso sesso? Poich gliagricoltori sono tanto
pi numerosi, quasisicuro che si troverannopi anime miti eordinatesuitrattoricheal banco informazioni diuna biblioteca. Tuttavia,come scoprimmo, ipartecipanti al nostroesperimento ignoraronoi dati statistici del caso esi affidaronoesclusivamente allasomiglianza.
Ipotizzammo cheusassero la somiglianzacome euristica (inpratica, un procedere alume di naso)semplificatrice perelaborare un giudiziodifficile. Affidarsialleuristica provocprevedibili bias (errorisistematici) nelle loropredizioni.
In unaltra occasione,
Amos e io ciinterrogammo sul tassodi divorzio tra iprofessori della nostrauniversit. Notammoche la domanda ciinduceva a cercare nellamemoria i professoridivorziati checonoscevamodirettamente oindirettamente, e chegiudicavamo le
dimensioni dellecategorie in base allafacilit con cui civenivano in mente gliesempi. Chiamammoquesto affidarsi allafacilit della ricercamnemonica euristicadella disponibilit. Inuno dei nostri studi,chiedemmoaisoggettidirispondere a unasemplice domanda sulle
parole contenute in untipicotestoinglese: 2
PrendetelaletteraK. pi probabile che
appaia come prima ocome terza lettera di unaparola?
Come sa chiunquegiochi a Scarabeo, molto pi facile trovareterminiinizianticonunaparticolare lettera che
terminichehannoquellaletterainterzaposizione.Questoveropertuttelelettere dellalfabeto. Ciaspettavamoquindicheisoggetti esagerassero lafrequenza delle lettereche apparivano in primaposizione, anche diquelle che (come K,L, N, R, V) inrealt si presentano pispesso in terza. Ancora
una volta, affidarsialleuristica produsse unprevedibile bias deigiudizi. Per esempio, direcente ho finito perdubitare dellaconvinzione, a lungonutrita, che ladulteriosia pi diffuso tra ipoliticichetraimediciogli avvocati. Avevoperfino trovato, di quelfatto, una spiegazione
nella quale includevoleffetto afrodisiaco delpotere e le tentazionidella vita lontano dacasa. Alla fine mi sonoreso conto che moltopi probabile si parlidelle trasgressioni deipolitici che di quelledegli avvocati e deidottori. La miaimpressioneintuitivaeradovuta interamente alla
scelta che i giornalistifannodegliargomentidicui parlare e al mioaffidarmi alleuristicadelladisponibilit.
Amos e io dedicammoparecchianniallostudioealladocumentazionedibias che il pensierointuitivo manifesta invari compiti, comeassegnare probabilitagli eventi, prevedere il
futuro,valutareipotesiestimare frequenze. Nelquinto anno della nostracollaborazione,presentammo le nostreprincipali scoperte aScience,rivistalettadastudiosi di svariatediscipline.Larticolo(che riprodottointegralmente inAppendice)eraintitolatoJudgement Under
Uncertainty: Heuristicsand Biases (Il giudizio incondizioni di incertezza:euristiche e bias) edescriveva le scorciatoiesemplificatrici delpensiero intuitivo,spiegandounaventinadibias comemanifestazioni di quelleeuristiche, nonch comedimostrazioni del ruolo
delle euristiche nelgiudizio.
Glistoricidellascienzahanno spesso osservatoche, in qualsiasimomento dato, glistudiosidiunparticolaresettore tendono acondividere assunti dibase riguardo al loroargomento. Irappresentanti dellescienzesocialinonfanno
eccezione: si affidano auna visione della naturaumana che costituisce labase di quasi tutte leanalisi dicomportamentispecifici,ma che non quasi maimessa in discussione.Negli anni Settanta, ingenere essi davano perscontati due princpiriguardo alla naturaumana.Primo,lagente
perlopi razionale e ilsuo pensiero di normasensato; secondo,emozioni come la paura,laffettoelodiospieganoquasi tutti i casi dideviazione dallarazionalit. Il nostroarticolo contestavaentrambi gli assuntisenza analizzarli inmaniera diretta.Documentammo errori
sistematici del pensierodella gente normale e liimputammo allastruttura delmeccanismo cognitivoanzich al fatto che leemozioni corrompesseroilpensiero.
Ilnostroarticoloattirmolta pi attenzione diquanto non ciaspettassimo,erestaunadelle opere pi citate
nellambito delle scienzesociali (nel 2010 vihanno fatto riferimentopi di trecento articolispecialistici). Studiosi dialtre discipline lotrovarono utile, econcetti come quelli dieuristica e bias sonostati usati in manieraproficua in molti settori,qualiladiagnosimedica,il verdetto legale,
lanalisi dellintelligence,la filosofia, la finanza, lastatistica e la strategiamilitare.
Per esempio, glistudiosi di politicahanno notato cheleuristica delladisponibilitcontribuisce a spiegareperch, agli occhi delpubblico, alcuniproblemi assumono la
massima importanzamentre altri sonotrascurati. La gentetende a valutarelimportanza relativa deiproblemi in base allafacilit con cui lirecupera dalla memoria,e questa in gran partedeterminata da quanto imedia si occupano diquei temi. Gli argomentispesso menzionati dai
mediapopolanolamenteconscia, mentre gli altrine scivolano via. Ci dicui i media scelgono dioccuparsi corrisponde asuavoltaallavisionechei media stessi hanno dici che al momento nellamentedelpubblico.Non un caso che iregimi autoritariesercitino forti pressionisui mezzi di
comunicazioneindipendenti. Poich pi facile che il pubblicointeresse sia destato daavvenimentidrammaticie personaggi famosi, frequente che siverifichino orgemediatiche sudeterminati argomenti.DopolamortediMichaelJackson,peresempio,perparecchie settimane fu
praticamenteimpossibile trovare uncanale televisivo cheparlasse daltro. Sidiscute invecepochissimo di problemimolto importanti mapoco affascinanti, chefanno meno sensazione,come il livello diistruzione in costantepeggioramento oleccessivo investimento
di risorse medichenellultimo anno di vita.(Mentre scrivo, noto chelamiasceltadiesempidiargomenti di cui siparla poco stata a suavolta guidata dalladisponibilit. I temi cheho selezionato comeesempi sono infattimenzionati spesso: nonmisonovenuti inmenteproblemi altrettanto
importanti, ma menodisponibili.)
Allepoca non ce nerendemmo pienamenteconto, ma alla base delgenerale interesse versole euristiche e i bias aldi fuori della ristrettacerchia degli psicologi viera una ragione legata aunaspettomarginaledelnostro lavoro: nei nostriarticoli includevamo
quasi sempre il testointegrale delle domandeche avevamo rivolto anoi stessi e ai nostriintervistati. Talidomande fungevano dadimostrazioni per illettore, consentendoglidi riconoscere in chemodo il suo pensierofosse indotto aincespicare perlintervento di bias
cognitivi. Spero che tuabbia avutounesperienza analogaquando hai letto ladomandarelativaaSteveil bibliotecario, la qualemirava ad aiutarti acomprendere il poteredella somiglianza comeindizio di probabilit e avedere quanto sia facileignorare dati statisticirilevanti.
Lusodidimostrazionioffrastudiosididiversediscipline, soprattuttofilosofi ed economisti,linsolita opportunit dinotare eventuali difettidel proprio modo dipensare. Vedendo comeloro stessi fosserosoggetti a errori, eranoportati a metteremaggiormente indiscussione lassunto
dogmatico, allepocaprevalente, secondo ilquale la mente umanafosse logica e razionale.La scelta del metodo fucruciale: se avessimoriportato solo i risultatidi esperimenticonvenzionali, larticolosarebbe stato menointeressante e pi faciledadimenticare.Inoltre,ilettori pi scettici
avrebbero preso ledistanze dai risultati,attribuendo gli errori digiudizio alla proverbialeinettitudine deglistudenti dei primi annidi universit, i tipicivolontari usati neglistudi psicologici.Naturalmente nonscegliemmo ledimostrazioni piuttostoche gli esperimenti
standard perchvolessimo influenzarefilosofiedeconomisti.Lepreferimmo percherano pi divertenti, efummo fortunati sianella scelta del metodosia sotto molti altriprofili. Un argomentoricorrentediquestolibro che la fortuna svolgeun ruolo moltoimportante in ogni
impresa di successo; quasi sempre facileidentificare una piccolavariazione della storiache avrebbe trasformatoun successo notevole inunrisultatomediocre.Lanostra storia non facevaeccezione.
La reazione al nostroarticolo non fuunanimemente positiva.In particolare, qualcuno
critic il fatto che cifossimo concentrati suibias, osservando chequesto suggeriva unavisione impropriamentenegativa della mente. 3Come sempre accadenella scienza normale,alcuni analistiperfezionarono le nostretesi e altri proposeroalternative plausibili. 4Nel complesso, per,
lidea che la nostramente sia soggetta aerrori sistematici orageneralmente accettata.La nostra ricerca sulgiudizio ebbe sullescienze sociali molto pieffetto di quello cheavevamo ritenutopossibile quando laconducemmo.
Subito dopo avereportato a termine
lanalisi del giudizio,spostammo lattenzionesul processo decisionalein condizioni diincertezza. Nostroobiettivo era mettere apunto una teoriapsicologicachespiegassecome si prendonodecisioni su opzioni dirischio semplici. Peresempio: accetterestiuna scommessa in cui,
lanciando una moneta,vinci centotrenta dollarise viene testa e perdicento dollari se vienecroce? Queste scelteelementari erano usateda tempo per analizzareproblemi generali delprocesso decisionale,comeilpesorelativochesiassegnaacosesicureea risultati incerti. Ilnostro metodo non
cambi: per molti giornielaborammoproblemidiscelta e studiammo se lenostre preferenzeintuitive siconformassero allalogicadellascelta.Anchein quel caso, come gi inquello del giudizio,osservammo biassistematici nelle nostredecisioni, preferenzeintuitive che
contravvenivanocostantemente alleregole della sceltarazionale. Cinque annidopo larticolo uscito suScience, pubblicammoProspect Theory: AnAnalysis of DecisionUnder Risk (Prospecttheory: unanalisi delprocesso decisionale incondizioni di rischio),*una teoria della scelta
chepercertiaspettipiimportante del nostrolavoro sul giudizio erappresenta uno deifondamentidelleconomiacomportamentale.
Finch la lontananzageografica non ci resedifficile proseguire lacollaborazione, Amos eio avemmo lastraordinaria fortuna di
costituire una sorta dimente collettivasuperiore alle nostrementi individuali, e diintrattenere un rapportoche rese il nostro lavoroinsieme proficuo edivertente. La nostracomune ricerca sulgiudizio e il processodecisionale fu il motivodel premio Nobel chericevettinel2002, 5eche
Amos avrebbe condivisocon me se nel 1996,allet di cinquantanoveanni,nonfossemorto.
AchepuntosiamooggiQuestolibrononvuole
essere unesposizionedelle prime ricerche cheAmos e io conducemmoinsieme, un compito che stato efficacemente
assolto da molti autorinel corso degli anni. Ilmio principale scopo, inquestasede,presentareuna visione delfunzionamento dellamente basata sui recentisviluppi della psicologiacognitiva e sociale. Unodei progressi piimportanti rappresentato dal fattoche oggi capiamo sia le
meraviglie sia i difettidelpensierointuitivo.
Amos e io non cioccupammo delleintuizioni esatte datedalla competenza, masolo delle euristiche delgiudizio, le quali, comstato occasionalmenteosservato, sono moltoutili, ma a volteconduconoagravierrorisistematici. Ci
concentrammo sui biassia perch li trovavamointeressanti di per s siaperch fornivano provedelle euristiche delgiudizio. Non cichiedemmo se tutti igiudizi intuitivi incondizioni di incertezzafossero prodotti dalleeuristiche chestudiavamo: oggi chiaro che non lo sono.
In particolare, leintuizioni esatte degliesperti sono dovute pialla pratica prolungata 6chealleeuristiche.Siamooggi in grado dielaborare un quadro piricco ed equilibrato, nelquale la competenza e leeuristiche costituisconofonti alternative deigiudizi e delle scelteintuitivi.
Lo psicologo GaryKlein racconta la storiadi una squadra dipompieri che entr inuna casa dove la cucinaera in fiamme. 7 Pocodopo che avevanocominciato a spegnerelincendio con i gettidacqua, il comandantegrid: Usciamo di qui!,senza nemmeno capireperch avesse dato
quellordine. Ilpavimento croll pocodopocheivigilidelfuocoerano fuggiti. Solo inseguito il comandante sirese conto che lincendiogli era parsoinsolitamente silenziosoe che le orecchie glierano diventateinsolitamente calde.Insieme, quelle duesensazioni gli avevano
indotto quello che definun sesto senso delpericolo. Sentiva chequalcosa non andava,anche se non sapevaesattamente che cosa.Risult poi chelepicentro dellincendionon era stato la cucina,bens la cantina sopra laquale gli uomini sitrovavano.
Tutti abbiamo sentito
raccontare analoghestorie di intuizioneesperta: il campione discacchi che passaaccanto a due personeche giocano in strada e,senza fermarsi, dice:Bianco d scacco in tremosse, o il medico chefa una diagnosicomplessa dopo averedatounasolaocchiataalpaziente. Lintuizione
espertaciapparemagica,ma non lo . In realt,ciascuno di noi compieoperazioni dicompetenza intuitivamolte volte al giorno.Quasi tutte le personecolgono benissimo unanota di rabbia nelleprime parole di unatelefonata,capiscononelmomento in cui entranoinunastanzachesistava
parlando di loro, ereagiscono subito apiccoli indizi che ilguidatore dellauto nellacorsia accanto pericoloso. Le nostrecapacit intuitivequotidiane non sonomeno meravigliose dellestraordinarie intuizionidi un pompiere o unmedicoesperti;sonosolopicomuni.
La psicologiadellintuizione esattanon ha niente a chevedere con la magia.Forse il miglior giudiziosinteticochestatodatodi tale tipo di intuizione quello del grandeHerbert Simon, il qualestudi i campioni discacchi 8 e dimostr chedopo migliaia di ore dipratica essi finivano per
vedere i pezzi sullascacchiera in manieradiversa da tutti gli altri.Linsofferenza di Simonper la mitizzazionedellintuizione espertapu essere coltafacilmente l dovescrive: La situazione hafornito un indizio,questo indizio ha datoallesperto accesso ainformazioni
immagazzinate nellamemoria e leinformazioni fornisconola risposta. Lintuizionenonnpinmenochericonoscimento. 9
Non ci stupiamoquando un bambino didueanniguardauncanee dice: Cagnolino!,perch siamo abituati acontemplare il miracolodei bambini che
imparanoariconoscereenominare le cose.Secondo Simon ipresunti miracolidellintuizione espertahanno lo stesso identicocarattere. Le intuizionivalide maturano quandosoggetti espertiimparano a riconoscereelementifamiliariinunasituazione nuova e adagire in maniera
appropriata. I buonigiudiziintuitivivengonoin mente con la stessaimmediatezza dicagnolino!.
Purtroppo, leintuizioni deiprofessionisti nonnascono tutte da veracompetenza. Molti annifa feci visita al direttoregenerale di una grandesociet finanziaria, il
quale mi disse di avereappena investito alcunedecine di milioni didollari nelle azioni dellaFord Motor Company.Quando gli chiesi comeavesse preso quelladecisione, rispose che direcente avevapartecipato a un salonedellauto ed era rimastocolpito dai prodotti.Caspita,lesannofare,le
macchinespiegdiaverpensato. Lasci capiremoltochiaramentechesifidava delle suesensazionivisceraliecheera soddisfatto di sestesso e della suadecisione. Trovaiincredibile che nonavesse consideratolunica questione che uneconomista avrebbedefinito rilevante: le
azioni Ford al momentoeranosottovalutate?Egliaveva preferito ascoltarela sua intuizione; glipiacevano le macchine,gli piaceva lindustriaFord e gli piaceva lideadi possederne le azioni.Da quello che sappiamoriguardo alloculatezzadelle scelte di borsa, lecito dedurre che nonsapevaquellochefaceva.
Le euristichespecifiche che Amos e iostudiammo non aiutanomoltoacapirecomequeldirigente fin perinvestire nelle azioniFord, ma oggi esiste unaconcezione pi generaledelle euristiche, capacedi spiegare bene ilfenomeno. stato fattoun cruciale progresso: si capito che le emozioni
influisconosullelaborazione digiudizi e scelte intuitivimolto pi di quanto nonsipensasseinpassato.Ladecisione del direttoregenerale oggi sarebbedefinita un esempio dieuristicadellaffetto, 10nella quale giudizi edecisioni sono guidatidirettamente dasentimenti di simpatia o
avversione, senza quasialcun intervento dellariflessione e delragionamento.
Quando ci si trovadavanti a un problema,come scegliere unamossa agli scacchi odecidere se investire inazioni, i meccanismi delpensiero intuitivo fannodel loro meglio. Selindividuo ha
competenza nel settore,riconosce la situazione elasoluzioneintuitivachegli viene in mente perlopicorretta.Questo ci che accade quandoun campione di scacchiosserva una posizionecomplessa: le due o tremosse che gli vengonosubito in mente sonotutte vincenti. Se ilproblema difficile e
non disponibile unasoluzione esperta,lintuizione ha ancorauna possibilit: magariviene subito in menteunarisposta,manonlarisposta alla domandaoriginaria. Il quesito cuisi trov davanti ildirettore generale (giustoinvestireinazioniFord?) era difficile, magli balen subito la
risposta a un quesitocorrelato pi facile (mipiacciono le auto Ford?),ed essa determin la suascelta.Questa lessenzadelleeuristicheintuitive:quando dobbiamoaffrontare problemidifficili, spessorispondiamo a unproblema pi facile, disolito senza notare che
stata operata unasostituzione. 11
La ricerca spontaneadi una soluzioneintuitiva a volte fallisce,e non vengono in mentenunasoluzioneespertanunarispostaeuristica.In tali casi spesso cicapita di passare a unaforma di pensiero pilenta, riflessiva eimpegnativa. il
pensiero lento deltitolo. Il pensieroveloce include siavarianti di pensierointuitivo (lesperto eleuristico) sia le attivitmentali interamenteautomatiche dellapercezione e dellamemoria, le operazioniche ci permettono disapere che c unalampada sul nostro
tavolo o di ricordarci ilnomedellacapitaledellaRussia.
Negli ultimi ventannimolti psicologi hannoanalizzato la distinzionetra pensiero veloce epensiero lento. Permotivi che spiego inmaggior dettaglio nelprossimo capitolo,descriver la vitamentale con la metafora
didueagenti,ilsistema1eilsistema2,iqualiproducono,rispettivamente, ilpensiero veloce e ilpensiero lento. Parlerdelle caratteristiche delpensiero intuitivo e delpensiero riflessivo comese fossero gli attributi ele inclinazioni di duepersonaggi nella nostramente. Nel quadro che
emerge dalla ricercarecente, il sistema 1intuitivo risulta esserepi potente di quantonon ci dica la nostraesperienza,edlarteficesegreto di molte nostrescelte e molti nostrigiudizi.Pergranpartediquesto saggio illustro ilsuo funzionamento e leinfluenzereciprochetraiduesistemi.
StrutturadellibroIl libro diviso in
cinqueparti.Nellaprimaillustrer gli elementifondamentali di unavisione bisistemica delgiudizio e della scelta.Spiegher la distinzionetra le operazioniautomatiche del sistema1 e le operazionicontrollatedelsistema2,
e dimostrer come lamemoria associativa,nucleo del sistema 1,elaboriincontinuazione,a ogni istante,uninterpretazionecoerente di quello cheaccade nel nostromondo. Tenter ditrasmettereilsensodellacomplessit e dellaricchezza dei processiautomatici e spesso
inconsci che sono allabase del pensierointuitivo, e di far capirecome questi processiautomatici spieghino leeuristiche del giudizio.Uno dei miei obiettivi introdurre un nuovolinguaggio per riflettereediscuteresullamente.
Nella Parte secondafornir gliaggiornamenti sulle
euristiche del giudizio eanalizzer un grossoenigma: perch ci riescecos difficile pensare dastatistici? Noi tendiamoa pensare in manieraassociativa, metaforica ecausale, mentre perpensare in manierastatistica occorre gestiremolti pensieri alla volta,una cosa per la quale ilsistema1nontagliato.
Le difficolt delpensiero statisticocostituiscono il temaprincipale della Parteterza, che descrive unosconcertante limite dellanostramente: leccessivasicurezza con cuicrediamo di sapere lecose che crediamo disapere, e la nostraevidente incapacit diriconoscerequantosiano
estese la nostraignoranza e lincertezzadel mondo in cuiviviamo. Tendiamo asopravvalutare le nostreconoscenze sul mondo ea sottovalutare il ruolodel caso negliavvenimenti. Lasicumera alimentatadalla certezza illusoriadel senno del poi. Nelleopinioni su questo
argomento sono statoinfluenzato da NassimTaleb, autore di Il cignonero.* Spero chechiacchierando davantial distributore del caffsi analizzino in manieraintelligente le lezioniapprese dal passato e alcontempo si resista allatentazione del senno delpoi e allillusione dellacertezza.
Nella Parte quarta lapsicologia dialoghercon leconomiainterrogandosi sullanatura del processodecisionale esullassunto secondo ilquale gli agentieconomici sarebberorazionali. In tale sezionedel libro illustrer lavisione corrente,informataalmodellodei
due sistemi, dei concettifondamentali dellaprospect theory, ilmodello di scelta cheAmos e io pubblicammonel 1979. Nei capitolisuccessivi descriver inquali modi le scelteumane deviino dalleregole della razionalit.Parler della sfortunatatendenza a trattare iproblemicomesefossero
isolati da tutto il resto, edegli effetti framing, glieffetti di formulazione acausa dei quali ledecisioni sono forgiateda caratteristicheirrilevanti dei problemidi scelta. Questeosservazioni, che sispiegano facilmente conle caratteristiche delsistema1,rappresentanouna grande sfida
allassunto dellarazionalit su cui si basaleconomiatradizionale.
Nella Parte quintaspiego come recentiricerche abbianointrodotto unadistinzionetraidues,ils esperienziale e il smnemonico, che nonhannoglistessiinteressi.Mettiamoperesempiodiesporre delle persone a
due esperienze dolorose,una delle quali decisamente peggioredellaltra, in quanto pilunga. La formazioneautomatica dei ricordi,una caratteristica delsistema 1, ha le sueregole, che possiamosfruttare in maniera chelepisodio peggiore lasciun ricordo migliore.Quando i soggetti in
seguito scelgono qualeepisodio rivivere, sononaturalmenteguidatidals mnemonico e siespongono(espongonoils esperienziale) a undolore inutile. Delladistinzionetraiduessitiene conto quando simisura il benessere, eanchequisiconstatacheci che rende il sesperienzialefelicenon
la stessa cosa chesoddisfa il smnemonico. Come duedistinti s checondividono lo stessocorpo possanoperseguire la felicit, un interrogativo chepone problemi difficilisia agli individui sia allesociet che consideranoil benessere della
popolazione lobiettivodelleloropolitiche.
Nel capitoloconclusivo analizzer, inordine inverso, leconseguenze delle tredistinzioni che hodelineatonellibro:quellatra il s esperienziale e ilsmnemonico;quellatrail concetto di agentedella teoria economicastandard e il concetto di
agente delleconomiacomportamentale (laquale si muove nel solcodellapsicologia);equellatrailsistemaautomatico1eilsistemariflessivo2.Quindi ritorner aparlare delle virteducative delpettegolezzo e di ci cheenti e istituzionipotrebbero fare permigliorare la qualit dei
giudizi e delle decisionipresenellorointeresse.
In appendice al librosono riproposti duearticoli che scrissi conAmos.Ilprimolanalisidelgiudizioincondizionidi incertezza, di cui hoparlatosopra.Ilsecondo,pubblicato per la primavoltanel1984,riassumesialaprospecttheorysiainostristudisuglieffetti
framing. Gli articolicontengono i contributiche furono citati dallacommissione del premioNobel, e i lettori sistupiranno forse divedere quanto sianosemplici. Leggerli darloro unidea di quantosapessimo tanto tempofa e di quanto abbiamoappreso negli ultimidecenni.
* La prospect theory restaperlopi in inglese anche neitesti italiani, bench ognitanto la si trovi tradotta conteoria del prospetto. Inrealt prospect non ilprospetto, ma la prospettivao lopzione (Avete il 10 percento di probabilit divincere 10 dollari e il 90 diperderne 5), per cui teoriadelle opzioni apparecorretto. Del resto, sia neltesto sia nei due articolitecnici in appendice,Kahneman usa option come
sinonimo di prospect eformulation come sinonimodi framing (a volte tradottocon inquadramento).(Salvo diversa indicazione,tutte le note a pi di paginasonoacuradeltraduttore.)* Trad. it. Milano, ilSaggiatore,2008.
ParteprimaIDUESISTEMI
IIpersonaggidellastoria
Per osservare la tuamente in modalitautomatica, guardalimmaginequisotto:
Figura1.1.pergentileconcessionediPaulEkman
Group,LLC
La tua esperienzamentre guardi il voltodella donna si combinain maniera automaticacon quelli che di normachiamiamo visione epensierointuitivo.Conla stessa sicurezza evelocitconcuihaivistochelagiovanedonnahaicapelli neri, sai ancheche arrabbiata. Inoltre,quello che hai visto si
estende al futuro. Haiavuto la sensazione chela donna stesse per direparole molto scortesi,magari a voce alta e contono stridulo. Hai avutoin maniera istintiva espontanea unapremonizione di ci chela donna avrebbe fatto.Nonintendevivalutareilsuo stato danimo oprevedere che azione
potesse compiere, ereagendo alla foto nonhai avuto la sensazionedi fare qualcosa.Semplicemente, lareazionesiverificata.stato un esempio dipensieroveloce.
Ora da unocchiataalla seguente operazionee osserva che cosa tiaccade:
1724
Capisci subito che una moltiplicazione eprobabilmente che sei ingrado di risolverla, senon proprio a memoria,con carta e matita. Haianche la vaga coscienzaintuitivadellagammadipossibilirisultati.Sarestipronto a riconoscere chesia 12.609 sia 123
sarebbero risultati pocoplausibili.Senzadedicareun po di tempo allasoluzione del problema,per, non sapresti direcon sicurezza che larisposta non 568. Unasoluzioneprecisanontivenuta in mente e ti seichiesto se impegnarti ono nel calcolo. Se nonlhai ancora fatto, provaa risolvere la
moltiplicazione adesso ea completarne almenounaparte.
Hai sperimentato ilpensiero lentoprocedendo lungo unasequenza di stadi. Primadi tutto hai recuperatodalla memoria ilprogramma cognitivodella moltiplicazione,che avevi imparato ascuola, quindi lo hai
applicato. Eseguire ilcalcolo stato unosforzo. Hai sentitolonere di conservaretutto quel materiale inmemoria: non doveviperdere di vista il puntoin cui eri e quello in cuistavi andando mentre titenevi stretto il risultatointermedio. Il processo consistito in un lavoromentale, un lavoro
riflessivo, impegnativo eordinato, il prototipo dipensiero lento. Il calcolonon era solo un eventomentale, ma vi eracoinvolto anche il corpo.I muscoli si sono tesi, lapressionedelsangueelafrequenza cardiaca sonoaumentate. Chi ti avesseguardato attentamentenegli occhi mentreaffrontavi il problema
avrebbe visto le tuepupille dilatarsi. Lepupille sono tornate alledimensioni normaliappena hai terminato illavoro, ovvero appenahai trovato la risposta(che, a proposito, 408),oppure quando hairinunciato.
Iduesistemi
Per parecchi decennigli psicologi si sonointeressati attivamentealle due modalit dipensiero evocate dallafoto della donnaarrabbiata e dalproblema dellamoltiplicazione, e hannoproposto molteespressioni perdefinirle. 1Iohoadottatoterminiconiatiinorigine
dagli psicologi KeithStanovich e RichardWest, e far sempreriferimentoaduesistemimentali,l1eil2.
Sistema 1. Opera infretta eautomaticamente,conpoco o nessuno sforzoe nessun senso dicontrollovolontario.
Sistema 2. Indirizza
lattenzione verso leattivit mentaliimpegnative cherichiedonofocalizzazione, come icalcoli complessi. Leoperazionidelsistema2 sono molto spessoassociateallesperienzasoggettivadellazione, 2 della
scelta e dellaconcentrazione.
Le etichette disistema 1 e sistema2 sono ampiamenteusate in psicologia, mami spingo al punto didire che si pu leggerequesto saggio come unopsicodramma con duepersonaggi.
Quando pensiamo a
noi stessi, ciidentifichiamo con ilsistema 2, il s conscio eraziocinantechehadelleconvinzioni, opera dellescelte e decide cosapensare e cosa fare.Benchilsistema2credadi trovarsi dove si trovalazione, il sistemaautomatico 1 ilprotagonista del libro.Definisco il sistema 1
come impressioni esensazionicheoriginanospontaneamente e sonole fonti principali delleconvinzioni esplicite edellesceltedeliberatedelsistema 2. Le operazioniautomatiche del sistema1 generano modelli diidee sorprendentementecomplessi, ma solo ilsistema 2, pi lento, ingrado di elaborare
pensieri in una serieordinata di stadi.Descriver anche lecircostanze in cui ilsistema 2 prende ilsopravvento, prevalendosui liberi impulsi e lelibere associazioni delsistema 1. Sarai invitatoa considerare i duesistemi come agenti conproprie capacit, propri
limiti e proprie funzioniindividuali.
In ordineapprossimativo dicomplessit, ecco alcuniesempi delle attivitautomatiche che sonoattribuitealsistema1:
Notare che un oggetto pi lontano di unaltro.
Orientarsi verso la
sorgente di un suonoimprovviso.
Completare la frasepanee.
Fare la facciadisgustata davanti aunimmagineorribile.
Detestare il tono ostilediunavoce.
Risponderea2+2=? Leggere parole su
grandicartelloni.Guidarelamacchinasu
unastradadeserta. Trovare la mossa
decisivainunapartitaa scacchi (se si campionidiscacchi).
Capirefrasisemplici. Riconoscere che
unanima mite eordinata con unapassione per ildettaglio somiglia auno stereotipoprofessionale.
Tutti questi eventimentali hanno a chevedere con quantoevocato dalla foto delladonna arrabbiata:avvengonoautomaticamente erichiedono poco onessuno sforzo. Lecapacit del sistema 1comprendonocompetenze innate checondividiamo con altri
animali. Siamo nati conlacapacitdipercepireilmondo intorno a noi,riconoscere gli oggetti,orientare lattenzione,evitare le perdite etemere i ragni. Altreattivit mentalidiventano veloci eautomatiche attraversouna pratica prolungata.Ilsistema1haappresoleassociazionidiidee(qual
la capitale dellaFrancia?), e imparatocompetenze specifichecome leggere e capire lesfumature dellesituazionisociali.Alcuneabilit, come trovaremosse scacchistichedecisive, sono acquisitesolo da espertispecializzati, mentrealtre sono ampiamentecondivise. Trovare la
somiglianza tra lasintetica descrizione diuna personalit e unostereotipo professionalerichiede unampiaconoscenza dellinguaggio e dellacultura che la maggiorparte di noi possiede. Laconoscenza immagazzinata nellamemoria e vi si accede
senza intenzione e senzasforzo.
Molte delle azionimentali dellelenco sonodel tutto involontarie.Non si pu fare a menodi capire semplici frasidella propria lingua o digirarsiquandosiavverteun suono forte eimprevisto, n ci si puimpedire di sapere che 2+ 2 = 4 o di pensare a
Parigi quando vienemenzionata la capitaledella Francia. Altreattivit, come masticare,sonosoggetteacontrollovolontario, ma di normaprocedono in pilotaautomatico. Il controllodellattenzione condiviso dai duesistemi. Orientarsi versoun suono forte dinorma unoperazione
involontaria del sistema1, che mobilita subitolattenzione volontariadel sistema 2. Potremoanche trattenerci dalvoltarci verso la fonte diun commento sonoro eoffensivo fatto a unpartyaffollatoma,anchese la nostra testa non simuove, la nostraattenzione, almeno perpoco, indirizzata verso
il commento. Tuttaviasiamo in grado diallontanare lattenzioneda un oggettoindesiderato,soprattuttoconcentrandoci conforza su un altrobersaglio.
Le operazioni assaidisparate del sistema 2hanno una caratteristicain comune: richiedonolattenzione e sono
annullatequandoquestaviene distolta. Eccoalcuniesempi:
Prepararsi al colpo dipistola dello starter inunacorsa.
Concentrarelattenzione sui clowndelcirco.
Concentrarsisullavocedi una particolare
persona in una stanzaaffollataerumorosa.
Cercareunadonnaconicapellibianchi.
Frugarenellamemoriaper identificare unsuonomoltostrano.
Mantenere un passopi veloce di quellocheciriescenaturale.
Controllareladeguatezza delnostro
comportamento inunasituazionesociale.
Contare quante voltecomparelaletteraAinunapaginaditesto.
Dare a qualcuno ilproprio numero ditelefono.
Parcheggiare in unospazio ristretto (per lamaggior parte dellepersone tranne igaragisti).
Confrontare il valoregenerale di duelavatrici.
Compilare il modellodella denuncia deiredditi.
Controllare la validitdi una complessaargomentazionelogica.
In tutte questesituazioni bisogna
prestare attenzione e siha un rendimentominore, o nessunrendimento, se non si pronti o se lattenzionenon ben indirizzata. Ilsistema 2 ha in parte lacapacit di modificare ilfunzionamento delsistema 1programmando lefunzioni, di normaautomatiche,
dellattenzione e dellamemoria. Quandoaspettiamounparenteinunaffollata stazioneferroviaria, per esempio,possiamo decidere dicercarecongliocchiunadonnadaicapellibianchio un uomo con la barba,e accrescere cos laprobabilit diindividuareilparentedauna certa distanza.
Possiamo indurre lamemoria a cercare dellecapitali che comincinoper N o dei romanziesistenzialisti francesi. Equando noleggiamounauto allaeroporto diHeathrow, a Londra, ilnoleggiatoreprobabilmente ciricorder che in questopaese la circolazione asinistra. In tutti questi
casi ci viene chiesto difare qualcosa che non ciriesce spontaneo fare, escopriamo che attenercicostantemente alla seriedi requisiti comportauno sforzo continuo e diunacertaentit.
Lespressione, spessousata, prestareattenzione adatta alcaso: disponiamo di unbudget limitato di
attenzione, chedestiniamo a varieattivit, e se cerchiamodi superarlo falliamo. una caratteristica delleattivit impegnativeinterferire luna conlaltra, ed per questoche difficile oaddirittura impossibilefarne molte alla volta.Non si potrebbe maicalcolare il prodotto di
17 24 mentre si svoltaa sinistra nel trafficointenso, e non certoraccomandabile farlo. Sipossono compierediverse azioni alla volta,ma solo se sono facili erichiedono poco sforzo.Con tutta probabilit,non si corrono rischiconversando con unpasseggero mentre siguida lauto su una
strada deserta, e moltigenitori hanno scoperto,forse con un certo sensodi colpa, che possonoleggere una storia alfiglio pensando atuttaltro.
Tutti abbiamo unacerta consapevolezzadelle capacit limitatedellattenzione, e ilnostro comportamentosocialetienecontoditali
limiti. Quando peresempio il guidatore diunauto supera uncamion in una stradastretta, i passeggeriadulti, con molto buonsenso, smettono diparlare: sanno chedistrarreilguidatorenonunabuonaidea,inoltrehanno il sospetto chedurante il sorpasso eglisia temporaneamente
sordo e che in ogni casonon li starebbe adascoltare.
Concentrarsiintensamente su uncompito rende in effettila gente cieca anche aglistimoli che di normaattraggono lattenzione.La dimostrazione pistraordinaria delfenomenostatadatadaChristopher Chabris e
Daniel Simons nel libroThe Invisible Gorilla (Ilgorilla invisibile). Essigirarono un brevefilmato in cui duesquadredipallacanestro,una vestita di bianco elaltra vestita di nero, sipassavano la palla. Aglispettatorivenivadettodicontare il numero dipassaggi di palla fattidallasquadrabiancaedi
ignorare i giocatori dallamaglietta nera. Ilcompito difficile eassorbe totalmentelattenzione. A metfilmato, una donnatravestita da gorillacompariva in scena,attraversava il campo, sibattevalemanisulpettoe usciva di scena. Ilgorillasivedevapernovesecondi. Molte migliaia
dipersonehannovistoilvideoecircametdilorononhannonotatonientedi insolito. il compitodi contare, e soprattuttolordine di ignorare unadelle due squadre, acausare la cecit. Anessuno spettatorecapiterebbe di nonvedere il gorilla, se nongli fosse statoprecedentemente
assegnato un precisocompito da svolgere.Vedere e orientarsi sonofunzioniautomatichedelsistema1,madipendonodal grado dellattenzioneche viene indirizzataversolostimolodelcaso.Gli autori osservanocome il dato pistraordinario emersodalla loro ricerca sia lostuporeconcuiisoggetti
ne hanno accolto irisultati. Gli spettatorichenonvedonoilgorillaallinizio si dichiaranoaddirittura sicuri cheesso non ci fosse: nonriesconoacrederechesiasfuggito loro un eventocos singolare. Lo studiodel gorilla illustra dueimportanti fattiriguardanti la nostramente: siamo ciechi
allevidenza e siamoanche ciechi alla nostrastessacecit.
LatramainbreveLinterazione tra i due
sistemi un temaricorrente del libro epresenter un breveriassunto della trama.Nella storia cheracconter,ilsistema1e
il sistema 2 sonoentrambi attivi quandosiamo svegli. Il primofunziona in manieraautomatica, mentre ilsecondo di norma inuna comoda modalit diminimo sforzo in cuisolo una piccolapercentuale della suacapacit viene utilizzata.Il primo producecontinuamente spunti
per il secondo:impressioni, intuizioni,intenzioni e sensazioni.Se corroborate dalsistema2,leimpressionie le intuizioni sitrasformano in credenzee gli impulsi siconvertono in azionivolontarie.Quandotuttoprocede liscio, comeaccade per la maggiorparte del tempo, il
sistema 2 adotta isuggerimentidelsistema1 senza praticamentemodificarli. In generenoi crediamo alle nostreimpressioni e agiamo inbase ai nostri desideri, ilche di solito vabenissimo.
Quando il sistema 1incontra qualchedifficolt, si rivolge alsistema2perchproceda
a unelaborazionedettagliata e specificache risolva il problemacontingente.Ilsistema2viene mobilitato quandosorge un interrogativocui il sistema 1 non sarispondere, come ciaccade con tuttaprobabilit quando citroviamo di frontealloperazione 17 24.Possiamo persino
avvertire unondata diattenzione consciaogniqualvolta veniamosorpresi da qualcosa. Ilsistema 2 si attivaappenavienerilevatounevento che viola ilmodello di mondo cui facostante riferimento ilsistema1.Inquelmondolelampadenonsaltano,igatti non abbaiano e igorilla non attraversano
i campi di pallacanestro.Lesperimentodelgorilladimostra che occorreuna certa attenzioneperchsia individuatolostimolosorprendente.Lasorpresa quindi attiva eorienta la nostraattenzione: fissiamo ilfenomeno sorprendentee cerchiamo nellamemoria una storia chene dia ragione. Si reputa
inoltre che il sistema 2controlli costantementeil nostrocomportamento: questocontrollochenonci fa travalicare i limitidelleducazione quandosiamo arrabbiati e che ciallerta quando guidiamodi notte. Quando siaccorge che sta peressere commesso unerrore, il sistema 2
indotto a intensificare lapropria attivit.Ricorderai un momentodellatuavitaincuistaviper lasciarti sfuggire ungiudizio offensivo e haicompiuto uno sforzoconsiderevole perriprendereilcontrollo.Insostanza, la maggiorpartediquellochenoi(ilnostro sistema 2)pensiamo e facciamo
originadalsistema1,mail sistema 2 prende ilsopravvento quando lecosesifannodifficiliedinorma ha lultimaparola.
Ladivisionedellavorotrasistema1esistema2 assai efficiente, inquantoriducealminimolo sforzo e ottimizza ilrendimento. Taleorganizzazione funziona
bene per la maggiorparte del tempo, perchin genere il sistema 1 safare molto bene il suomestiere: i suoi modellidi situazioni note sonoprecisi, le sue predizionia breve termine sono disolito esatte e le suereazioni iniziali alledifficolt sono rapide eperlopi appropriate.Esso per soggetto a
bias, a errori sistematiciche tende a commettereincircostanzespecifiche.Come vedremo, a volterisponde a domande pifacili anzich a quella,pi difficile, che gli stata posta, e ha scarsacomprensione dellalogica e della statistica.Un suo ulteriore limite che non lo si puspegnere. Se ci viene
mostrata su unoschermo una parola inuna lingua checonosciamo,laleggiamo,a meno che la nostraattenzione non siaconcentrata sututtaltro. 3
ConflittoLa figura 1.2 una
variante di un classico
esperimentocheproduceun conflitto tra i duesistemi. 4 Prova a farelesercizio prima diproseguirenellalettura.Per prima cosa scorrientrambe le colonnedicendo a voce alta seciascuna parola incaratteri minuscoli omaiuscoli. Quando haieseguitoquestocompito,
scorri di nuovo le duecolonne e specifica seciascun termine si trovaa destra o a sinistra delcentro, dicendo (omormorando tra te e te)DESTRAoSINISTRA.
Figura1.2.
Sarai quasisicuramente riuscito inentrambi i compiti eavrai senza dubbioscopertochealcunepartidi ciascun compito sonomolto pi facili di altre.Quando hai identificatole parole maiuscole eminuscole, la colonna disinistra ti sar riuscitafacile,mentrelacolonnadidestratiavrcostretto
a rallentare e forsebalbettare o incespicare.Quando sei passato allaposizione delle parole, lacolonnadisinistratisarparsa difficile e quella didestramoltopifacile.
Questi compitiimpegnano il sistema 2,perch diremaiuscolo/minuscoloodestra/sinistranoncichedisolitofacciamo
quando scorriamo unacolonna di parole. Unadelle cose che hai fattoper prepararti ai duecompiti statoprogrammare lamemoria in maniera chele parole salienti(maiuscolo eminuscolo nel primo)fossero sulla puntadella lingua. Dare laprecedenza alle parole
delcompitoabbastanzafacile e si riesce aresistere alla lievetentazione di leggerealtre parole quando siscorre la prima colonna.Ma la seconda colonna diversa, perch contieneproprioiterminisalientidel compito e nonpossiamo ignorarli.Perlopi sarai riuscito arispondere
correttamente, ma losforzo di resistere allarisposta in conflitto conquella giusta ti harallentato. Haisperimentato unconflitto tra un compitoche intendevi eseguire euna risposta automaticacheinterferivaconesso.
Il conflitto tra unareazione automatica e lavolont di controllarla si
presenta spesso nellavita. Tutti quantiabbiamo provato latentazione di fissare, alristorante, la coppiavestita in manierastravagante al tavolovicino al nostro.Sappiamoanchechecosasuccede quando cisforziamodiconcentrarelattenzione su un libronoioso:torniamosempre
al punto in cui abbiamosmesso di seguire ilsenso delle frasi. Neipaesi in cui linverno rigido, molti guidatoriricordano di averesbandato sul ghiaccio edi aver dovuto fare unosforzo per seguire leistruzioni apprese, cheappaiono tanto incontrasto con quantosarebbe stato spontaneo
fare: Seguite con ilvolanteladirezionedelloslittamentoe,qualunquecosa facciate, nontoccate i freni!. Inoltre,tutti gli esseri umanirammentano la volta incui non mandaronoallinferno qualcunononostante la fortetentazione di farlo. Unodeicompitidelsistema2 vincere gli impulsi del
sistema1.Inaltreparole,il sistema 2 incaricatodellautocontrollo.
IllusioniPer comprendere
lautonomia del sistema1, cos come ladistinzione traimpressioni e credenze,osserva attentamente lafigura1.3.
Limmagine non haniente di speciale: duesegmenti orizzontali dilunghezza diversa, condue frecce chiuse versolinterno e due frecceaperteversolesterno.Lalinea di sotto chiaramentepilungadiquella di sopra. Questo ci che vediamo tutti enaturalmente crediamoaquellochevediamo.
Figura1.3.
Sehaigivistoaltrovequesta immagine, per,riconoscerai in essa la
famosa illusione diMller-Lyer.Comepotraifacilmente verificaremisurandoli con unrighello, i due segmentiorizzontalisonoinrealtdellastessalunghezza.
Ora che hai misuratole linee, tu, ovvero il tuosistema 2, lessereconscio che chiami io,hai una nuova credenza:sai che sono della stessa
lunghezza.Setisichiedequanto sono lunghe,dirai quello che sai;eppure continuerai avedere il segmentoinferiorecomepilungo.Hai scelto di credere allamisurazione, ma nonpuoiimpedirealsistema1 di fare quello che fa dinorma; non puoidecidere di vedere isegmenti come uguali,
anche se sai che lo sono.Per combatterelillusione puoi fare unasolacosa:imparareanonfidarti delle tueimpressioni sullalunghezza dei segmentiquando a essi sonoattaccatedellefrecce.Perapplicare tale regola,devi riuscire ariconoscere lo schemaillusorio e ricordare
quello che sai su di esso.Selofarai,nonsaraimaipi ingannatodallillusione di Mller-Lyer, sebbenecontinuerai a vedere unsegmento pi lungodellaltro.
Non tutte le illusionisono visive. Vi sonoillusioni del pensiero,chechiamiamoillusionicognitive. Quando ero
alluniversit, seguiialcuni corsi sullarte e lascienza dellapsicoterapia. Duranteuna di quelle lezioni, ilnostro insegnante cielarg un briciolo disaggezza clinica quandoci disse: Ogni tantoincontrerete un pazienteche vi racconter lastoria inquietante deimolti errori compiuti
dagli altri psicologidurante le precedentiterapie. Dir di esserestato visto da svariatispecialisti e che nessunodi loro ha saputoguarirlo. Descriverlucidamente lincapacitdi comprenderlo di queiprofessionisti, maaggiunger di averesubito intuito che voisiete diversi. Voi
condividete i suoisentimenti, sieteconvinti di capirlo eriuscireteadaiutarlo.Aquel punto linsegnantealzlavoceedisse:Nonvi passi neanche perlanticamera del cervellodi accettare quelpaziente! Buttatelo fuoridello studio! Con tuttaprobabilit uno
psicopatico e nonriuscireteadaiutarlo.
Molti anni dopoappresi che quelprofessore ci avevamesso in guardia dalfascinopsicopatico, 5elamassima autorit nellostudio dellapsicopatologia haconfermato che il suoconsiglio era statogiusto. Lanalogia con
lillusione di Mller-Lyer forte. Il professore nonci insegn qualisentimentiprovareversoquel paziente: dava perscontato che lempatiacheavremmonutritoperlui non sarebbe statasotto il nostro controllo,ma sarebbe statagenerata dal sistema 1.Inoltre, non ci esort aconsiderare
genericamente consospetto i nostrisentimenti nei confrontideipazienti.Cidissesoloche una forte attrazioneper un paziente con unastoria di ripetutifallimenti clinici allespalle un segnale dipericolo, come le frecceattaccate ai segmentiparalleli. unillusione,unillusione cognitiva, e
almioio(ilsistema2)fuinsegnato a riconoscerlae consigliato di noncrederci e noninteragirvi.
Linterrogativo chesorge pi spesso davantialle illusioni cognitive se si possano vincere. Ilmessaggio trasmesso daquesti esempi non incoraggiante. Poich ilsistema 1 agisce
automaticamente e nonpu essere disattivato apiacere, gli errori delpensiero intuitivo sonospesso difficili daprevenire.Nonsempresipossono evitare i bias,perch il sistema 2 avolte non ha alcunindiziodellerrore.Anchequando sono disponibiliindizi di probabili errori,questi ultimi si possono
prevenire solo con uncontrollo rafforzato eunattivit intensa delsistema 2. Nella vitaquotidiana, per, lavigilanza continua nonsempre positiva ed senza dubbio pocopratica. Se mettessimocostantemente indiscussione il nostrostesso pensiero,lesistenzaciapparirebbe
insopportabile, e ilsistema 2 troppo lentoeinefficienteperfungereda sostituto del sistema1 nel prendere ledecisioni di routine. Ilmeglio che possiamofare giungere a uncompromesso: impararea riconoscere lesituazioni in cui probabile si verifichinoerrori e impegnarci
maggiormente a evitaregrossi sbagli quando laposta in gioco alta. Lapremessa di questo libro che pi facilericonoscere gli errorialtruicheipropri.
FinzioniutiliTi ho invitato a
considerareiduesistemicome agenti interni alla
mente, con la loropersonalit, le loroabilit e i loro limitiindividuali. Spessoutilizzer frasi in cui isistemi sono soggettiproposizionali,come,peresempio, la seguente: Ilsistema 2 calcolaprodotti.
Luso di un similelinguaggio consideratopeccaminoso nelle
cerchie di professionistiche mi trovo afrequentare, perchsembra spiegare ipensieri e le azioni di unuomo attraverso ipensieri e le azioni di unomuncolo 6 che si trovadentro la sua testa. Dalpunto di vistagrammaticale, la frasesul sistema 2 simile ail maggiordomo ruba
dal fondo per le piccolespese. I miei colleghiosservano che lazionedel maggiordomo spiegadavverolascomparsadelfondo per le piccolespese, e a ragionedubitanochelafrasecheha per soggetto ilsistema 2 spieghi comesono calcolati i prodotti.La mia risposta chequella breve frase attiva
cheattribuisceicalcolialsistema 2 intesa comedescrizione, non comespiegazione. Ha unsignificato solo grazie aci che gi sappiamo delsistema 2. un modosintetico di dire:Laritmetica mentale unattivit volontariache comporta unosforzo, non dovrebbeessereeseguitamentresi
svolta a sinistra con lamacchina ed associataa dilatazione dellepupille e accelerazionedella frequenzacardiaca.
Analogamente,lasserzione guidare perlastradaincondizionidiroutine compete alsistema 1 significa chesterzare per assecondareunacurvaautomaticoe
non richiede sforzi.Implica anche che unguidatore esperto ingrado di guidare su unastrada deserta mentreconversa con qualcuno.Infine, la frase ilsistema 2 ha impedito aJames di reagirestupidamenteallinsulto significa cheJamesavrebbeavutounareazione pi aggressiva
se la sua capacit diautocontrollo fosse statacompromessa (se peresempio fosse statoubriaco).
Il sistema 1 e ilsistema 2 sono talmentefondamentali, nellastoria che racconto inquesto libro, che devoassolutamente chiarirela loro natura dipersonaggi fittizi. Non
sono sistemi nel classicosenso di entit alcuniaspetti o alcune partidellequaliinteragiscono.Enonvinessunapartedel cervello che luno olaltro sistemachiamerebbero casa.Potresti chiederti: Chesenso ha introdurre deipersonaggifittizicondeibrutti nomi in un libroserio?.Larispostache
questi personaggi sonoutili per via di certepeculiarit della nostramente, la tua come lamia. Una frase picomprensibile sedescrive che cosa fa unagente (il sistema 2) chese descrive che cosa una certa cosa e qualipropriet possiede. Inaltre parole, comesoggetto proposizionale,
sistema 2 decisamente migliore diaritmeticamentale.Lamente, specie il sistema1, sembra essereparticolarmente portataacostruireeinterpretarestorie riguardanti agentiattivi e dotati dipersonalit, abitudini ecapacit. Ti sei fattosubito una cattivaopinione del
maggiordomo ladro, tiaspetti da lui altricomportamentiriprovevoli e te loricorderai per un po. Lamia speranza che tufaccia altrettanto con illinguaggiodeisistemi.
Perch chiamarlisistema 1 e sistema2 invece di designarlicon espressioni pi
descrittive comesistema automatico esistema riflessivo? Ilmotivo semplice: civuole pi tempo a diresistema automaticochesistema1,equindila prima espressioneoccupa pi spazio nellanostra memoria dilavoro. 7unparticolareimportante, perchqualunquecosaoccupila
memoria di lavororiduce la nostra capacitdi pensare. Fai finta chesistema 1 e sistema2sianoduesoprannomicome Bob e Joe, e cheidentifichino deipersonaggi che finiraiper conoscere nel corsodel volume. I sistemifittizi rendono pi facilea me riflettere su
giudizio e scelta, e a tecapirequellochedico.
Apropositodelsistema1edelsistema2
Ha avutounimpressione, maalcune delle sueimpressioni sonoillusioni.
stata una tipicarisposta da sistema 1. Ha
reagito alla minacciaprima ancora di rendersicontochecera.
il tuo sistema 1 cheparla.Rallentailpensieroe lascia che sia il sistema2 ad assumere ilcontrollo.
IIAttenzioneesforzo1
Nelcasoimprobabilechedaquestolibrositraesseun film, il sistema 2sarebbe un personaggio
di supporto che si credeilprotagonista.Laspettofondamentale delsistema 2, in questastoria, che le sueoperazioni richiedonouno sforzo, mentre unadelle sue principalicaratteristiche lapigrizia, la riluttanza aimpegnarsi pi dellostretto necessario. Diconseguenza,ipensierie
leazionidicuiilsistema2 si ritiene responsabilesono spesso guidati dalpersonaggio principaledella storia, il sistema 1.Tuttavia vi sono compitivitali che solo il sistema2 in grado di eseguire,perch richiedono unosforzo e atti diautocontrollo tali daimporsisulleintuizioniegliimpulsidelsistema1.
SforzomentaleSe vuoi sentire il
sistema 2 lavorare apieno ritmo, fai ilseguente esercizio, chedovrebbe condurti incinque secondi al limitedelle tue capacitcognitive. Percominciare, immaginavarie serie di quattrocifre, tutte diverse, e
scrivi ciascuna su unascheda, quindi mettisopra il mucchietto unaschedabianca.Ilcompitocheeseguiraichiamatoaggiungi 1. Ecco comefunziona:
Batti uno strumento aun ritmo costante, omeglio regola unmetronomo su unintervallo di un secondo.Alza la scheda bianca e
leggi ad alta voce lequattro cifre. Aspettaaltre due battute, poiscrivi una serie in cuiciascuna delle cifreoriginali aumentata diuno. Se i numeri sullascheda sono 5294, larisposta corretta 6305.Mantenere il ritmo importante.
Pochissime personesanno cavarsela con pidi quattro cifre nel
compito aggiungi 1,ma se cerchi un compitopi difficile, provaaggiungi3.
Se vuoi sapere checosa fa il tuo organismomentre la mente impegnata in un duroesercizio,posaduepiledilibri su un tavolomassiccio, appoggia unavideocamera su una diessee ilmentosullaltra,
accendilavideocameraefissa lobiettivo mentreesegui gli eserciziaggiungi1oaggiungi3. In seguito troverainella dilatazione delletue pupille unatestimonianza fedele diquanto duramente tuabbialavorato.
Ho una lunga storiapersonalecheriguardailcompito aggiungi 1.
Agli inizi della carrierapassai un anno, inqualit di visitatore, inun laboratoriodellUniversit delMichigan dove sistudiava lipnosi.Guardandomi intornonellasperanzaditrovareunargomentoadattoallaricerca, vidi un articolodi Scientific Americanin cui lo psicologo
EckhardHessdescrivevala pupilla come finestradellanima. 2 Lho rilettodi recente e lho trovatodi nuovo fonte diispirazione. Hessesordiva ricordandocome sua moglie avessenotato che le pupille glisi dilatavano quandoguardava belle foto dellanatura, e terminavariportando due
incredibili foto dellastessa affascinantedonna, la quale perqualche motivosembrava molto pibellainunimmaginechenellaltra.Vieraununicadifferenza: le pupilleapparivanodilatatenellafotoattraenteecontrattenellaltra. Hess parlavaanche della belladonna,una sostanza che induce
dilatazione delle pupilleed era usata un tempocome cosmetico, e digestori di bazar cheportanogliocchialiscuriper nascondere aimercanti il loro grado diinteresse per lamercanzia.
Una sua scopertaattrasse particolarmentela mia attenzione. Avevanotato che le pupille
sonosensibiliindicidellosforzo mentale: sidilatano parecchioquando le personemoltiplicano numeri diduecifre,esidilatanodipi davanti a unproblema difficile chedavanti a un problemafacile. Dalle sueosservazioni era lecitodedurre che la rispostaallosforzomentalefosse
distinta dalleccitazioneemotiva. Il suo lavoronon aveva molto a chevedere con lipnosi, maconclusi che lidea di unindizio visibile dellosforzo mentalecostituiva unpromettente argomentodi ricerca. JacksonBeatty, uno studente dellaboratorio, condivise il
mio entusiasmo e cimettemmoallavoro.
Beatty e ioapprontammo unambiente simile a quellodellambulatorio di unoculista, dove ilvolontario appoggiava latesta su una mentonierae fissava la fotocameramentre ascoltavainformazionipreregistrate e
rispondeva a domandescandite dalle battute diunmetronomoanchessepreregistrate. Le battuteattivavano ogni secondoun flash a infrarossi,facendo scattare lafotografia. Al termine diogni sessionesperimentale, facevamosviluppareimmediatamente le foto,proiettavamo le
immagini della pupillasu uno schermo e cimettevamoallavoroconil righello. Il metodo eraassai adatto a ricercatorigiovani e impazienti:conoscevamo quasisubito i nostri risultati,che ci raccontavanosempre una storia moltochiara.
Beatty e io ciconcentrammo su
compiti scanditi daprecisi passaggi, comeaggiungi 1, che cipermettessero diconoscere con esattezzache cosa accadeva nellatesta del soggetto inqualsiasi momentodato. 3 Registrammosequenze di cifre checomparivano a ognibattuta di metronomo edicemmo ai soggetti di
ripetere o trasformare lecifre a una a una,mantenendo lo stessoritmo.Prestoscoprimmoche le dimensioni dellepupille variavanosecondo per secondo,rispecchiando leesigenze variabili delcompito. La forma dellarisposta era una Vrovesciata. Come tustesso potrai constatare
provandoacimentartiinaggiungi1oaggiungi3, lo sforzo si accumulaa ogni nuova cifra udita,fino a raggiungere unpicco quasi intollerabilequando ci si affanna aprodurre la serietrasformata durante eimmediatamentedopolapausa,mentresiattenuagradualmente quando siscarica la propria
memoria a brevetermine. I dati dellepupille corrispondevanoesattamenteallesperienzasoggettiva:sequenze pi lunghe dicifre causavano quasisempre maggioredilatazione,ilcompitoditrasformazione rendevalo sforzo sempre pipesante, e il picco dellamidriasi coincideva con
il massimo sforzo.Laggiungi 1 conquattro cifre provocavamaggior midriasi delcompito di tenere amente sette cifre perripeterle poco dopo.Aggiungi 3, molto pidifficile, il piimpegnativo che abbiamai osservato. Nei primicinquesecondi lepupillesi dilatano del 50 per
cento rispetto allo statooriginale e la frequenzacardiaca aumenta disette battiti al minuto. 4 il compito pi difficilechesipossaeseguire,elepersone rinunciano se sichiede loro di passare auno stadio ancora pidifficile. Quandoesponemmo i nostrisoggetti a un numero dicifre superiore a quello
che potevano ricordare,le pupille smisero didilatarsi oppure sicontrassero.
Lavorammoperalcunimesi in uno spaziosoappartamentosotterraneo in cuiavevamo installato unatelevisione a circuitochiuso che proiettavalimmagine delle pupilledei soggetti su uno
schermo nel corridoio, eudivamo anche che cosaaccadeva in laboratorio.Le pupille proiettateavevano un diametro diuna trentina dicentimetri; guardarledilatarsi e contrarsiquando il volontario eraallopera era unospettacolo affascinante,una grande attrazioneperivisitatoridelnostro
laboratorio. Cidivertimmo a stupire inostri ospitiindovinando quando ilsoggetto avrebberinunciato al compito.Durante unamoltiplicazione fatta amente, la pupilla dinorma si dilatava moltoin pochi secondi erimaneva dilatata finchveniva eseguito il
calcolo; poi, appena ilsoggetto trovava lasoluzione o rinunciava,si contraevaimmediatamente.Mentre guardavamo loschermo nel corridoio, avolte stupivamo sia ilproprietariodellepupillesia i nostri ospitichiedendo: Perch haismesso di lavorare,adesso?.Larispostache
arrivava dallinterno dellaboratorio era spesso:Come ha fatto asaperlo?, al chereplicavamo: Abbiamouna finestra sulla tuaanima.
Le osservazioniinformali che facevamodal corridoio erano avolte altrettanto forieredi dati degli esperimentiformali. Scoprii qualcosa
di molto interessantementre osservavopigramente le pupille diuna donna durante unintervallo tra duecompiti. La donna avevamantenuto il mentoappoggiato allamentoniera, sicchvedevo i suoi occhimentreeraimpegnatainbanaliconversazioniconlo sperimentatore. Mi
stup osservare che lepupille rimanevanopiccole e non sidilatavanosensibilmente mentreparlava e ascoltava.Diversamente daicompiti che stavamostudiando, la normaleconversazione nonsembrava richiederegrandesforzo,nonpidiquello necessario per
ricordare due o tre cifre.Fu un momento daeureka: mi resi contoche i compiti cheavevamo scelto distudiare eranoeccezionalmenteimpegnativi. Mi balenin testa unimmagine: lavita mentale (oggi direila vita del sistema 2)segue di norma il ritmodi una tranquilla
passeggiata, ma a voltelo interrompe conepisodi di corsamoderata e con rariepisodi di corsafrenetica. Gli eserciziaggiungi1eaggiungi3sonocorsefrenetiche,e le comuni chiacchiereunapasseggiata.
Scoprimmo che lepersone, quando siimpegnano nello sprint
mentale, a voltediventano come cieche.GliautoridiTheInvisibleGorilla avevano resoinvisibile il gorillainducendo gliosservatori aconcentrarsi fortementesul compito di contare ipassaggi di palla.Registrammo unesempio piuttostosensazionale di cecit
durante laggiungi 1.Mentre erano impegnatinel compito, i nostrisoggetti furono esposti auna serie di lettere chelampeggiavanoperbrevetempo. 5 Dicemmo lorodi dare al compito dellecifre la precedenzaassoluta, ma anche diriferire, al suo termine,seauncertopuntodellaprova fosse comparsa la
letteraK.Laprincipalescoperta fu che lacapacitdiindividuarelalettera bersaglio e direqualefossecambiavanelcorso dellesercizio, chedurava dieci secondi. Aisoggettiilbersaglio,K,non sfuggiva quasi maise era mostrato allinizioo verso la fine delcompito aggiungi 1,ma, bench avessimo le
foto dei loro occhispalancati che fissavanodirettamente la lettera,sfuggiva loro il 50 percento delle volte quandolo sforzo mentale era alsuo picco. Il grafico deimancati rilevamentiavevalastessaformaaVrovesciata delle pupilledilatate. La somiglianzaera rassicurante: lepupille rappresentavano
una buona misuradelleccitazionefisicacheaccompagnava lo sforzomentale, e potevamoprocedere a usarle percomprendere comefunzionavalamente.
Come il contatoredellelettricitfuoridellanostra casa o del nostroappartamento, 6 lepupille rappresentanoun indice del ritmo al
qualeusatainuncertomomento lenergiamentale. Lanalogia profonda. Il nostroutilizzo dellelettricitdipende da quello chescegliamo di fare, comeilluminare una stanza otostareunafettadipane.Quando si accende unalampadina o untostapane, essiconsumano lenergia di
cui hanno bisogno, manon di pi.Analogamente, noidecidiamo che cosa fare,maabbiamouncontrollolimitato dello sforzonecessario a farlo.Supponiamo che cimostrino quattro cifre,come 9462, e che cidicano che la nostra vitadipende dal fatto cheriusciamo a ricordarcele
per dieci secondi. Perquantoalungovogliamovivere, non possiamodedicare a questocompito uno sforzo paria quello richiesto pereffettuare unatrasformazioneaggiungi 3 delle stessecifre.
Ilsistema2eicircuitielettrici di casa nostrahannoentrambicapacit
limitate, ma rispondonoin maniera diversa allaminaccia di unsovraccarico. Uninterruttore saltaquando la richiesta dicorrente eccessiva etutti i dispositivi delcircuito perdonosimultaneamenteenergia. Invece larisposta al sovraccaricomentale selettiva e
sofisticata: il sistema 2protegge lattivit piimportante, in manierachericevalattenzionedicui ha bisogno; lacapacit di riserva assegnata secondo persecondo agli altricompiti. Nella nostraversionedellesperimento delgorilla, dicemmo aivolontari di dare la
precedenza al compitodellecifre.Sappiamocheseguirono le istruzioni,perch, se la lettera cherappresentava ilbersaglio visivocompariva in unmomento difficile, nonavevaeffettosulcompitoprincipale.Setale letteraveniva mostrata in unmomento in cui eranofortemente impegnati
nel calcolo, i soggettisemplicemente non lavedevano. Quando ilcompito ditrasformazioneeramenoimpegnativo, riuscivanoa rilevarla pifacilmente.
La sofisticataallocazionedellattenzione stataaffinata attraverso unalunga storia evolutiva.
Riuscire a orientarsi erispondere in fretta alleminacce pi gravi o alleopportunit pipromettenti accrebbe leprobabilit disopravvivenza, e questacapacit non affattolimitata alluomo. Anchenegli esseri umanimoderni il sistema 1prende il sopravvento incasodipericoloeassegna
la precedenza assolutaalleazioniautodifensive.Immaginatialvolantediunauto cheallimprovvisosbandasuuna grande macchia dipetrolio: scoprirai diavere reagito allaminaccia prima ancoradi esserne del tuttoconscio.
Beattyeiolavorammoinsieme solo per un
anno, ma la nostracollaborazione ebbeimportanti conseguenzesulla nostra carrierasuccessiva. Egli alla finedivent la massimaautorit nel campo dellapupillometriacognitiva, mentre ioscrissiunlibro,Psicologiadellattenzione, basato ingran parte su quello cheavevamo appreso
insieme e sulle ricercheche avevo compiuto aHarvard lanno dopo.Imparammo moltissimosulla mente impegnatain un compito diriflessione, la mente cheadesso denominosistema 2, misurandole pupille in unampiagammadicompiti.
Quando si diventaesperti in un compito
particolare,laquantitdienergia richiesta dallasua esecuzionediminuisce. Studi sulcervello 7 hanno rivelatoche il modello di attivitassociato a unazionecambia a mano a manoche la competenzaaumenta, e chenelloperazione sonocoinvolte meno regionicerebrali. Il talento ha
effetti analoghi. Comeindicato sia dalledimensioni delle pupillesiadallattivitcerebrale,gli individui moltointelligenti devono faremenosforziperrisolveregli stessi problemi deglialtri. 8 Una generalelegge del minimosforzo 9 si applica siaallo sforzo cognitivo siaallo sforzo fisico. La
legge afferma che se visono vari modi diraggiungere lo stessoobiettivo, la gente allafine tender a adottarequello menoimpegnativo.Nelleconomiadellazione,losforzouncosto, e lacquisizione diuna competenza guidata dalbilanciamento di costi e
benefici. 10 La pigrizia profondamente radicatanellanaturaumana.
I compiti chestudiammo avevanoeffetti assai variabilisulle pupille. Allecondizioni di base inostri volontari eranosvegli, consapevoli epronti a impegnarsi nelcompito,anzieranoforseaunlivellodivigilanzae
prontezza cognitivasuperiore al solito.Ricordarsi una o duecifre o imparare adassociareunaparolaaunnumero (3 = porta)producevano indubbieffetti di eccitazionemomentanea sullecondizioni di base, maerano effetti minimi:solo il 5 per centodellaumento del
diametro della pupillaassociatoaaggiungi3.Un compito checonsisteva neldistinguere laltezza didue note causava unadilatazione moltomaggiore. Da ricercherecenti risultato cheancheinibirelatendenzaa leggere parole chedistraggono 11 (comenella figura 1.2 del
capitolo precedente)comporta un moderatosforzo. I test di memoriaabrevetermineneiqualisidovevanoricordareseio sette cifre erano piimpegnativi. Comechiunque pusperimentare, anche larichiesta di richiamarealla memoria e dire avoce alta il proprionumero di telefono o la
data di nascita delproprio coniugecomporta un breve masignificativo sforzo,perchvatenutaamentelintera serie a mano amano che si organizza larisposta. Moltiplicarementalmente duenumeri a due cifre edeseguire il compitoaggiungi 3 sono quasial limite di quello che la
maggior parte dellagenteingradodifare.
Che cosa rende alcuneoperazioni cognitive pidifficili e faticose dialtre? Quali risultatidobbiamoacquistareconla monetadellattenzione?Checosapufareilsistema2,cheil sistema 1 non pufare? Oggi abbiamo
risposte provvisorie ataliinterrogativi.
Occorreunosforzopermanteneresimultaneamente inmemoria parecchie ideeche richiedono azioniseparate o che devonoessere combinatesecondo unadeterminata regola:ripassare la lista dellaspesa quando si entra al
supermercato, sceglieretra il pesce e il vitello alristorante o per esempiocombinare ilsorprendenterisultatodiunindagine conlinformazione che cidice che il campione erapiccolo. Il sistema 2 lunico in grado diseguire regole,confrontare le variecaratteristiche di alcuni
oggetti e operare scelteoculatetravarieopzioni.Il sistema automatico 1non possiede questecapacit: esso individuarelazioni semplici (sisomigliano tutti, ilfigliomoltopialtodelpadre) ed eccellenellintegrare i datirelativi a una sola cosa,ma non in grado digestiresimultaneamente
vari argomenti distinti,n sa combinareinformazionieterogenee.Il sistema 1 capisce cheuna persona descrittacome unanima mite eordinata,conunbisognodi ordine e struttura euna passione per ildettaglio somiglia allacaricatura di unbibliotecario, maconnettere questa
intuizioneconidatirealisul ristretto numero dibibliotecariuncompitoche solo il sistema 2 ingrado di eseguire,sempre che il sistema 2sappiafarlo,ilcheverosolo per pochissimepersone.
Una capacit crucialedel sistema 2 quella diadottare i task sets, ossiadi programmare la
memoria in maniera cheobbedisca aunistruzionechevaaldil delle risposte abituali.Considera la seguenteprova: conta tutte levolte in cui compare lalettera F in questapagina.uncompito,untaskset,chenonhaimaieseguitoprimaechenonti viene naturale, ma iltuo sistema 2 in grado
di assolverlo. Sarimpegnativo preparartiallesercizio, e faticosoeseguirlo, anche semigliorerai sicuramentecon la pratica. Glipsicologi parlano dicontrollo esecutivoquando si pianifica uncompito da svolgere inuna serie di tappe, e ineuroscienziati hannoidentificato le principali
regioni cerebrali chepresiedono alla funzioneesecutiva. Una di taliregioni si attivaogniqualvolta si deverisolvere un conflitto.Unaltra lareaprefrontale del cervello,una regione molto pisviluppatanelluomocheinaltriprimati,laqualecoinvolta in tutte le
operazioni associateallintelligenza. 12
Ora supponiamo cheal termine della paginatu riceva listruzione dicontare tutte le virgoledella pagina successiva.Sar un task set pidifficile, perch dovraivincere la tendenzaappena acquisita aconcentrare lattenzionesulla lettera F. Una
delle scoperte piimportanti compiutenegli ultimi decennidagli psicologi cognitivirivela che spostarelattenzione da uncompito allaltro faticoso, specie quandosipressatidaltempo. 13Lanecessitdiunrapidospostamentodellattenzione uno deimotivi per cui cos
difficile eseguireaggiungi 3 e faremoltiplicazioni a mente.Per eseguire aggiungi3, bisogna conservaresimultaneamenteparecchie cifre nellamemoria di lavoro, 14associando ciascuna diesse a una particolareoperazione: alcuninumeristannoperesseretrasformati, uno in via
ditrasformazioneealtri,gi trasformati, sonomemorizzati per essereriferiti. Nei moderni testsulla memoria di lavoro,il soggetto passaripetutamente da uncompito impegnativoallaltro e conserva inmemoria i risultati diunoperazione mentreesegue la seconda. Lepersone che hanno un
buon rendimento inquesti test tendono aottenere buoni risultatianche nei test diintelligenza generale. 15Tuttavia la capacit dicontrollare lattenzionenon una semplicemisura dellintelligenza;test per misurare ilcontrollo dellattenzionevengono utilizzati perstimare le abilit dei
controllori di volo e deipiloti dellaviazioneisraeliana, 16 di l daiparametri di valutazionedellintelligenza.
Lincalzare del tempo un altro fattore disforzo. Mentre eseguiviaggiungi 3, la frettaera imposta in parte dalmetronomo e in partedalcaricosullamemoria.Come un giocoliere con
moltepalleinaria,nontipotevi permettere dirallentare; il ritmo alquale il materialedecadeva nella memoriati imponeva il passo,costringendoti arinfrescare e ripassare leinformazioni prima cheandassero perdute.Qualunque compito ciimponga di conservaresimultaneamente
parecchieideeintestahalo stesso carattereincalzante. A meno chenon si abbia il dono diuna memoria di lavoromolto capiente, si costretti a sgobbarecomematti.Leformepiimpegnative di pensierolento sono quelle che cicostringono a pensare infretta.
Avrai sicuramente
notato, mentre eseguivilesercizio aggiungi 3,quantoinsolitofosseperla mente lavorare cossodo. Anche se si svolgeun lavoro intellettuale,pochissimi dei compitimentali in cui ci siimpegnanelcorsodiunagiornata lavorativa sonofaticosi come aggiungi3 o come conservare inmemoria sei cifre per
richiamarle poco dopo.Di norma evitiamo ilsovraccarico mentaledividendo i nostricompiti in multiplipassaggifacili,affidandoi risultati intermedi allamemoria a lungotermine o alla cartaanzich a una memoriadi lavoro che facilmentesi sovraccarica.Copriamo lunghe
distanze prendendocelacomoda, e improntiamola nostra vita mentalealla legge del minimosforzo.
Apropositodiattenzioneesforzo
Non cercher dirisolvere un compito delgenere mentre guido. roba da pupille dilatate,
questa, e comporta unosforzomentale!
Nel suo caso allopera la legge delminimosforzo.Eglipensamenochepu.
Non si dimenticatadella riunione. Quandolhanno indetta, eracompletamenteconcentrata suqualcosaltro e non ti hasentito.
Quella che mi venuta allimprovviso inmente era unintuizioneda sistema 1. Dovrricominciare da capo efrugare con cura nellamemoria.
IIIIlcontrollorepigro
Passo alcuni mesiallannoaBerkeleyeunodei miei grandi piaceri,in quella citt,
percorrere ogni giornoun sentiero che siinerpica per seichilometri in collina eoffreunabellavistadellabaia di San Francisco. Disolito controllo lavelocit a cui vado e hoimparatoparecchiosullosforzo che questocomporta. Ho trovato ilmio ritmo, che dimilleseicento metri in
diciassette minuti, equesto ritmo me la favivere come unatranquilla passeggiata.Senza dubbio compiouno sforzo fisico e aquellavelocitbruciopicalorie che se sedessi inpoltrona, ma nonavverto tensione,conflitti o fatica. Riescoanche a pensare elavorare mentre
cammino a quel ritmo.Anzi,hoilsospettochelalieve stimolazione fisicadella camminata possatrasformarsiinmaggioreprontezzamentale.
Pure il sistema 2 hauna sua velocitnaturale. Anche quandola nostra mente non fanulla di particolare,consumiamo una certaenergia mentale in
pensieri casuali e nelcontrollare che cosasuccede intorno a noi,compiendo uno sforzominimo.Amenochenonci troviamo in unasituazione che ci rendeinsolitamente vigili eguardinghi, monitorarequello che accadenellambiente o nellanostratestarichiedebenpoco sforzo. Prendiamo
molte piccole decisionimentre guidiamo lamacchina, assorbiamoinformazioni mentreleggiamo il giornale escambiamo banalibattuteconunconiugeoun collega senza farenessuno sforzo e senzaaffaticarci per niente.Proprio come fare unapasseggiata.
Di norma facile e
anzi assai piacevolecamminare e nelcontempopensare,masespinteallestremoquestedue attivit possonoentrare in competizioneper contendersi lelimitate risorse delsistema 2. Questaaffermazione pu essereverificata con unsemplice esperimento.Mentre fai una bella
passeggiata con unamico, digli di calcolarementalmente 23 78 edi farlo seduta stante.Quasi sicuramente siarrester di colpo. Inbase alla mia esperienza,posso pensare mentrepasseggio, ma non possoimpegnarmi in unesercizio mentale cheimponga un pesantecarico alla memoria a
breve termine. Se devoelaborare un complessoragionamento in untempo limitato,preferisco fermarmi emagari stare sedutoanzich in piedi.Naturalmente non tuttoilpensierolentorichiedeuna cos intensaconcentrazione e uncalcolotantofaticoso:hofatto le riflessioni pi
feconde della mia vitapasseggiandotranquillamente conAmos.
Accelerare la velocitdellemiepasseggiatesulsentiero di Berkeleymodifica radicalmentelesperienza delcamminare, perchpassare a unacamminata pi veloceprovoca un forte
deterioramento dellamia capacit di pensarein maniera coerente.Quando accelero, la miaattenzione attrattasempre pidallesperienza dicamminare e dallanecessit di conservarelandaturaaunritmopisostenuto, sicch lacapacit di portare aconclusione una catena
di pensieri compromessa. Allavelocit pi alta cheriesco a mantenere nelsentiero in collina, circamilleseicento metri (unmiglio) in quattordiciminuti, non provonemmeno a pensare aqualcosa di diverso dallacorsa. Oltre allo sforzofisico di muovermirapidamente lungo il
sentiero, devo compiereuno sforzo mentale diautocontrollo perresistere allimpulso dirallentare. A quantopare, lautocontrollo e ilpensiero intenzionaleattingono allo stesso,limitatobudgetdisforzo.
Anche mantenere unacatena coerente dipensieri e impegnarsiogni tanto in
ragionamenti complessirichiedonoautocontrolloallamaggiorpartedinoiper la maggior parte deltempo.Benchnonabbiacondotto unindaginesistematicasullargomento,immagino che unfrequente cambio dicompiti e un lavoromentale accelerato nonsiano cose
intrinsecamentepiacevoli, e che la gentecerchi di evitarle perquantopossibile.Eccoinche modo la legge delminimo sforzo finisceper essere legge. Anchequandononsiincalzatidal tempo, mantenereuna catena coerente dipensieri richiededisciplina. Chiunqueosservasse quante volte
controllo le-mail oesploro il frigoriferodurante unora dedicataalla scrittura avrebbebuone ragioni perattribuirmi un facileimpulso alla fuga, oltreche per concludere cheuna prolungata attivitdi scritturarichiederebbe unautocontrollo benmaggiore di quello che
riesco a chiamare ara