Nella tarda mattinata di
domenica 21 settembre,
la basilica Cattedrale è
stata gremita di molti
fedeli provenienti da tutte le diocesi
siciliane e da gran parte della Cala-
bria per una lieta ricorrenza straordi-
naria: il centenario di fondazione
della Società San Paolo, embrione
della grande Famiglia Paolina sparsa
nel mondo con 10 istituti religiosi e
tante migliaia di cooperatori e colla-
boratori laici, sulla luminosa scia del
carisma missionario ed evangelico
dell’apostolo delle genti.
La giornata di preghiera di ringrazia-
mento e di fraternità è stata bene
organizzata e curata dalla Comunità
religiosa Paolina (sacerdoti e fratelli
consacrati) di Catania, comprese
quelle delle consorelle, le suore Pie
Discepole del Divin Maestro del
Centro Apostolato Liturgico di via S.
Paolo di Cibali-San Nullo di via San
Paolo.
Momento centrale e culminante è
stata la solenne concelebrazione del-
la s. messa della domenica XXV per
annum presieduta dall’Arcivescovo
Mons. Salvatore Gristina con i sei
sacerdoti paolini (don Vincenzo
Antonio Maselli, don Amedeo
Ròscani, don Giacomo Sarra) ope-
ranti nel capoluogo etneo, guidati dal
superiore don Giuseppe D’Amore il
quale, come ha ricordato con gioia il
metropolita è stato il primo sacerdo-
te da lui ordinato a Palermo, il 23
ottobre 1993, nella chiesa parroc-
chiale Santissimo Salvatore ai Sette
Cannoli, allorché era Vescovo ausi-
liare del cardinale Salvatore Pappa-
lardo.
L’animazione liturgica è stata guida-
ta dalla superiora suor Vittoria Berlo-
co e i canti sono stati eseguiti da una
corale di religiose della Famiglia
Paolina. L’assistenza all’altare è sta-
ta curata dal parroco e delegato arci-
vescovile della Cattedrale mons.
Barbaro Scionti e dai bravi mini-
stranti della basilica.
Mons. Gristina all’omelìa ha eviden-
ziato il significato della Liturgia del-
la Parola (Isaia 55,6-9, “I miei pen-
sieri non sono i vostri pensieri”, Sal-
mo 144 “Il Signore è vicino a chi lo
cerca”, S. Paolo ai Filippesi 1, 20c-
27° “Per me vivere è Cristo”, l’ac-
clamazione alleluiatica Atti degli
Apostoli “Apri, Signore, il nostro
cuore e comprenderemo le parole del
Figlio tuo”, dal Vangelo secondo
Matteo 20,1-16a “Sei invidioso per-
ché io sono buono?”) avente come
tema la giustizia degli uomini e la
giustizia di Dio, la logica del Regno
Nell’udienza pubblica del 17 settem-
bre 2014, in piazza San Pietro,
davanti a una folla sempre numerosa Papa France-
sco ha dato una lezione di “cattolicità”, spiegando
in maniera scolastica la definizione degli attributi
qualificativi: “Cattoli-
ca” e “Apostolica” che
connotano la Chiesa di
Roma.
“Cattolica” significa
universale, ha detto il
Papa, e citando la defi-
nizione data da san
Cirillo di Gerusalem-
me, uno dei Padri della
Chiesa dei primi seco-
li: «La Chiesa senza
dubbio è detta cattolica, cioè universale, per il fat-
to che è diffusa ovunque dall’uno all’altro dei con-
fini della terra; e perché universalmente e senza
defezione insegna tutte le verità che devono giun-
gere a conoscenza degli uomini, sia riguardo alle
cose celesti, che alle terrestri» (Catechesi XVIII,
23).
Segno evidente della cattolicità della Chiesa è che
essa parla tutte le lingue, quasi effetto della Pente-
coste facendo “risuonare a tutti, fino ai confini
della terra, la Bella Notizia della salvezza e del-
l’amore di Dio” Così la Chiesa è nata cattolica,
cioè “sinfonica” fin dalle origini, e non può che
essere cattolica, proiettata all’evangelizzazione e
all’incontro con tutti. La
Chiesa, proprio perché “cat-
tolica” si apre alla missio-
narietà e quindi ad
essere “Chiesa in
uscita”, espressione
che motiva l’attri-
buto di “Apostoli-
ca”, essendo fonda-
ta sulla missione
degli Apostoli, che
annunziano il Van-
gelo ed il lieto annunzio della Risurrezio-
ne.
Sono, infatti, gli Apostoli, i fondatori del-
le nuove chiese in tutto il mondo.
“Oggi tutti noi, dice Papa Francesco, sia-
mo in continuità con quel gruppo di Apo-
stoli che ha ricevuto lo Spirito Santo e poi
è andato in ‘uscita’, a predicare -, è invia-
to a portare a tutti gli uomini quest’an-
nuncio del Vangelo, accompagnandolo con i segni
della tenerezza e della potenza di Dio”.
Far parte della Chiesa cattolica e apostolica, signi-
fica “essere consapevoli che la nostra fede è anco-
rata all’annuncio e alla testimonianza degli stessi
La Chiesa sinfonia di tutti i popoli
Catania - anno XXX - n. 34 - 28 settembre 2014 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it
settimanale regionale di attualità
(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
“In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente”
(segue a pagina 2)
179° della MORTE
DI VINCENZO
BELLINI
a pagina 12
TRE CENTRI
D'ACCOGLIENZA
PER RAGAZZE
MADRI
a pagina 7
FESTIVAL
Internazionale
DEL LIBRO
TAOBUK
a pagina 11
Per la “tua parola”
entrerò nella rete
A PAG. 3
XXIII SEMINARIO
FISC “MONS. ALFIO
INSERRA”
Antonino Blandini
Foto L’Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR
Maria del Rosario e della Casa San Dimura, don Agatino Gugliara, don
Lezione di cattolicità di Papa Francesco
La famiglia paolina di Sicilia e Calabria a Catania per il centenario della Società San Paolo
(segue a pagina 2)
G A
La riforma del lavorodovrebbe diventare leg-
ge tra qualche settimana. Per ilmomento tiene banco la questionelegata all’abolizione dell’articolo 18,cioè del diritto al reintegro nel postodi lavoro per i licenziati senza giustacausa, questo uno dei punti incrimi-nati da diverse forze politiche masecondo le intenzioni del governo ènecessario per avviare i nuovi con-tratti di lavoro «a tutele crescenti».In programma dovrebbe esserci unavera e propria rivoluzione che inve-stirebbe il mercato del lavoro e degliammortizzatori sociali ad essa colle-gati. Stando alle intenzioni delgoverno, dovrebbero esistere solodue forme di lavoro: autonomo edipendente. Quello dipendente, poi,suddiviso in tempo determinato etempo indeterminato a tutele cre-scenti. Le aziende dovrebbero sce-gliere questa nuova formula per viadegli incentivi collegati. In realtà, leaziende avranno un sostanziale scon-to sul costo del lavoro rispetto a uncontratto a termine. Inoltre, sedurante i primi mesi del contratto aprogetto, l’azienda dovesse optareper un licenziamento forzato,dovrebbe restituire allo Stato la quo-ta relativa allo sconto beneficiato,perché essendo stato il contratto, allaprova dei fatti, a termine, essoappunto dovrebbe costare di più.Procedimento che dovrebbe svantag-
giare le aziende e favorire la regola-rizzazione dei contratti. Mentrequelli a tempo determinato dovreb-bero applicarsi solo ai lavoratori sta-gionali, perciò si suppone che illavoro sia a tempo determinato. Uncaso esemplificativo riguarderebbe,dunque, sulla carta, tutte quelle atti-vità lavorative stagionali. Ma il veroobiettivo sarà la cancellazione deicontratti a progetto e di altre formedi precariato cancellate. I lavoratoriavrebbero cosi uguali diritti come iminimi di retribuzione, la maternità,le ferie, gli ammortizzatori socialigarantiti. A seconda, poi, del tipo di
contratto, a termine o a tutele cre-scenti. Insomma, vista cosi la rifor-ma del lavoro dovrebbe quantomenoeliminare i contratti a progetto di cuimolti giovani sono i destinatari piùgettonati. Ma non solo. Resta apertala questione sull’articolo 18. La defi-nizione “a tutele crescenti”, nonequivale all’attuale “posto fisso”(aziende con più di 15 dipendenti),dove l’articolo 18, prevede ancora lapossibilità di reintegrare i lavoratori.Nel nuovo sistema del mercato dellavoro, di contro, il diritto al reinte-gro sarebbe confermato solo suilicenziamenti discriminatori (federeligiosa, politica, appartenenza sin-dacale, razza, eccetera) mentre intutti gli altri casi all’azienda è lascia-
to totale libertà di farlo senza alcunproblema, ma dietro pagamento diun’indennità economica crescente inrapporto agli anni di servizio presta-ti (le ipotesi variano da uno a tremesi di stipendio per anno di lavo-ro). Differenti le opinioni di pensie-ro dai sindacati. Un’apertura è arri-vata dalla Uil capitanata da LuigiAngeletti che si è mostrata disponi-bile al dialogo purché non si tocchi-no diritti già acquisiti: “Non si devetogliere nessuna protezione a coloroche già ce l’hanno. Se si tratta didare un diverso sistema dai licenzia-menti illegittimi a coloro che, o sonodisoccupati, o hanno dei contratti peri quali non sono previste tutele, cioèdi dare qualcosa di più a chi non hanulla, è ovvio che noi siamo dispostia discutere sul fatto che non necessa-riamente dovrà continuare a esserequello che oggi è scritto sull’articolo18, quindi la reintegra anche nei casidi licenziamento per motivi econo-mici”. Di parere opposto il segreta-rio generale della Cgil, SusannaCamusso: “La Cgil ha già detto econtinuerà a ribadire che inizierà lamobilitazione. Sarebbe utile per tuttiche fosse unitaria ma comunque nonci tireremo indietro”. È in arrivo,dunque, un autunno caldo. La partitasulla abolizione dell’art 18, però, èquanto mai aperta.
Filippo Cannizzo
Prospettive - 28 settembre 20142
PRIMO PIANOIndietro nel tempointervistando Luigi Capuana _3
La “carità pastorale” dellaChiesa verso le situazionimatrimoniali difficili _______5
Bioetica: Problemidella fecondazioneeterologa ________________5
INFORMADIOCESINotizie in breve___________8
Lettera dell’Arcivescovo ____8
Dalla Cancelleria: Nomine __8
DIOCESI150° anniversario della mortedel Beato Laval ___________7
Un amicale salutodi benvenuto al nuovoVicario generale __________9
L’ottobre missionarioe la giornata missionariamondiale ________________9
Ritratto a Papa Francescodel pittore nissenoFrancesco Guadagnuolo ___12
sommario al n. 34
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Questo numero è stato chiuso
alle ore 13.00 di mercoledì 24 settembre 2014
Dal posto fisso al lavoro“A TUTELE CRESCENTI”
Verso la riforma del lavoro: l’art. 18 un ostacolo?
dei cieli e le preferenze del Signore.L’arcivescovo ha esaltato la figuradel beato fondatore il sacerdote donGiacomo Alberione apostolo dellacomunicazione, la cui immagine tro-neggiava sul lato destro dell’altareed, infine, ha ricordato commosso ilsuperiore generale don Silvio Sassiimprovvisamente scomparso dome-nica scorsa per la cui anima sono sta-te elevate preghiere di suffragiodurante la preghiera dei fedeli, la cuiprima intenzione è stata per PapaFrancesco pellegrino apostolico inAlbania.All’offertorio diversi esponenti dellaFamiglia Paolina hanno offerto oltreal pane, al vino e ai fiori alcuni signi-ficativi doni: la lampada a 10 fiammesegno della Famiglia Paolina, una emolteplice nella vita e nell’apostola-to (Società San Paolo, Figlie di SanPaolo, Cooperatori Paolini, PieDiscepole del Divin Maestro, Suoredi Gesù Buon Pastore, Suore diMaria regina degli Apostoli, GesùSacerdote, Maria SS. Annunziata eSan Gabriele Arcangelo, Santa Fami-glia) e un DVD alla persona dell’Ar-civescovo dal titolo “Don GiacomoAlberione, 100 anni per la nuovaevangelizzazione” appositamentepreparato per questo grande eventocentenario.Alla conclusione della solenne litur-gia eucaristica don Gugliara ha rin-graziato il pastore della chiesa diCatania sempre vicino alla comunitàpaolina operante in arcidiocesi e hafatto memoria del superiore generaledon Silvio che il Signore ha chiama-to a sé proprio durante l’anno cente-
nario della congregazione.Nel pomeriggio, presso l’Istituto SanGiuseppe delle suore domenicanemissionarie di San Sisto, in Canalic-chio via San Giovanni Battista de laSalle 7, c’è stato un incontro diriflessione sulla storia della congre-gazione religiosa fondata dal beatosacerdote Giacomo Alberione, apo-stolo dell’editoria cattolica dal pro-gramma “Fate a tutti la carità dellaverità”, con testimonianze di paolinie membri della famiglia Paolina ope-rante in tutte le provincie della Sici-lia. A partire dal 1914 ha preso gra-dualmente volto la Famiglia Paolinache concretizza il grande carismaracchiuso nel cuore di Don Alberio-ne: vivere e dare al mondo Gesù Cri-sto, Maestro, Via e Verità e Vita. Il
beato afferma: “La Famiglia Paolinaè suscitata da San Paolo per conti-nuare la sua opera; è san Paolo, vivo,ma che oggi è composto di tantimembri…Vuole che facciamo quelloche egli farebbe se oggi vivesse”.Don Alberione come Gesù Maestroha avuto un solo obiettivo: la gloriadi Dio e il bene degli uomini. ComeMaria ha dato al mondo Gesù. ComeSan Paolo è vissuto in Cristo. Il bea-to, uomo di preghiera, dalla vitapovera ed austera, ha fondato tuttosulla promessa di Dio, che in unmomento di particolare difficoltà lovolle rassicurare: “Non temete. Iosono con voi. Da qui voglio illumi-nare. Abbiate il cuore penitente”. Delgrande evangelizzatore del secoloXX, Papa Paolo VI, prossimo beato,
ha detto: “..Eccolo: umile, silenzio-so, instancabile, sempre raccolto neisuoi pensieri, che corrono dalla pre-ghiera all’opera, sempre intento ascrutare i <segni dei tempi>, cioè lepiù geniali forme di arrivare alle ani-me, il nostro Don Alberione ha datoalla Chiesa nuovi strumenti peresprimersi, nuovi mezzi per darevigore e ampiezza al suo apostolato,nuova capacità e nuova coscienzadella validità e della possibilità dellasua missione nel mondo moderno econ mezzi moderni”.La memorabile giornata si è conclu-sa con l’esecuzione del Musical suMaria “Eccomi, sono qui” dei paoli-ni laici nisseni Michele Albano eFrancesco Miceli.
®
(continua da pag. 1)
PER LA TUA...
Apostoli di Gesù” e tutti, risponden-do alla vocazione cristiana di “invia-ti e missionari”, in comunione con isuccessori degli Apostoli annuncia-no “con il cuore pieno di gioia, Cri-sto e il suo amore a tutta l’umanità”.In occasione del Congresso Interna-zionale su “Il progetto pastorale di
Evangelii Gaudium” promosso dalPontificio Consiglio per la Promo-zione della Nuova Evangelizzazione,circa duemila partecipanti prove-nienti da circa 60 paesi, alcuni deiquali molto lontani come Haiti,Malaysia, Siria, Pakistan, Indonesia”hanno condiviso le linee guida e glispunti che provengono dall’Esorta-zione Apostolica Evangelii Gaudium
di papa Francesco.“Stiamo vivendo oggi un’esperienza
ecclesiale, ha detto Mons. Rino Fisi-chella, presidente del PontificioConsiglio, istituito dal papa emeritoBenedetto XVI, che ci indica comesia possibile, nonostante le diversitàdi linguaggio, di metodo, di tradizio-ni ecclesiastiche, vivere una profon-da esperienza di Chiesa, di fede eanche, ci auguriamo, pastorale….Ora dobbiamo passare a un’espe-rienza di fede che sia gioiosa, dicomunicazione di Gesù e anche ditestimonianza coerente”.Il messaggio cristiano arriva e si dif-fonde grazie alla presenza di quanticondividono il Vangelo e ne diventa-no “annunciatori”. L’evangelizzatorenella Chiesa “cattolica e apostolica”come ha detto Mons. José RodriguezCarballo OFM, segretario della Con-gregazione per gli Istituti di VitaConsacrata e le Società di Vita Apo-stolica, dovrebbe avere le caratteri-
stiche di “un uomo pieno di Spirito,
ricco di spiritualità autentica che lo
faccia diventare figlio del cielo e
della terra, profeta e mistico, testi-
mone e discepolo”.
Tutte queste qualità hanno alla baseuna condivisione dell’idea di Chiesa,guidata dal Magistero e aperta ainuovi linguaggi, senza tradire la suaidentità originaria.La cattolicità della Chiesa che inter-preta e risponde ai bisogni dell’uo-mo di oggi, e di tutti gli uomini, tro-va nel prossimo Sinodo un segno divisibile presenza, per tracciare lelinee di una pastoralità agita in coe-renza con i valori del Vangelo checonsentano, nonostante le diversitàdi linguaggio, di metodo, di tradizio-ni ecclesiastiche, di vivere una pro-fonda esperienza di Chiesa, e di“Rimanere nella verità”.
®
(continua da pag. 1)
LA CHIESA...
Foto Siciliani-Gennari/SIR
La sigla che richiama iltermine tecnico postale:
“avviso di ricevimento” viene rein-terpretata e letta: “A” come acco-glienza, “R” come racconto.Sono queste le parole chiave delXXIII seminario di aggiornamento“Mons. Alfio Inserra”, promossodalla Federazione nazionale dei Set-timanali cattolici (FISC) che si èsvolto a Ragusa, organizzato dallaredazione del settimanale diocesano“Insieme”, che ha così celebratotrent’anni di presenza e di servizionella comunità diocesana.Il tema del seminario “Raccontare i
migranti. Ripartiamo dalla Carta di
Roma” condiviso dall’Ordine deiGiornalisti, ha consentito ai numero-si giornalisti partecipanti di benefi-ciare dei crediti formativi per la car-riera.Nelle relazioni, puntuali e ben strut-turate la tematica dell’accoglienzadei migranti, soggetti e protagonistidel “racconto”, ha intrecciato gliaspetti sociologici del fenomeno,come li ha ben descritto il prof. Sal-vo Squillaci dell’Università di Cata-nia, e gli aspetti di testimonianza cri-stiana, presentati con una ricchezzadi dati esperienziali, dal direttoredella Caritas della diocesi di Noto,
prof. Maurilio Assenza.L’iceberg degli sbarchi clandestini, aLampedusa, nelle coste siciliane epugliesi, descrive l’emergenza deldisagio d’intere popola-zioni ed i morti, che sisommano raggiungendocifre elevate, suddivisinei giorni, superano lamedia di circa “centomorti al giorno”, vitti-me di una tragedia epo-cale, alla quale la mag-gior parte della popola-zione rimane spessoestranea e semplicespettatrice.Il modello del multicul-turalismo focalizza l’at-tenzione tra l’alterità,l’altro, il diverso, losconosciuto e il “noi”,alimentando il pregiudizio e ostaco-lando lo “stare accanto” con l’atteg-giamento umano e cristiano dell’ac-coglienza e del rispetto per i tanti“figli di mamma”.L’incontro con i profughi emigranti,
esodo del XXI secolo, diventa incon-tro di umanità e racconto di storie, disogni, di speranze, di nomi e di per-sone, che nei settimanali cattolici
dovrebbero aiutare a far cambiareatteggiamento e mentalità in contro-tendenza alla diffusa indifferenza.L’attenzione verso le “periferie uma-ne”, tema tanto caro a Papa France-sco, dovrebbe diventare la nota
distintiva dei settimanali cattolici,come suggerisce il Presidente dellaFisc, Francesco Zanotti.“Dar voce a chi voce non ha” è una
delle principali finalità deisettimanali cattolici, i qua-li sanno cogliere le risorsee le potenzialità del territo-rio e della comunità locale,raccontandone i bisogni, leistanze ed anche i sogni diuna città vivibile e umana.“Responsabilità e Umani-tà” costituiscono le noteconnotative degli operatoridei Settimanali cattolici.Nel corso del convegno,coordinato da GianpieroSaladino, direttore del-l’Ufficio Comunicazionisociali della diocesi diRagusa e dal presidente
regionale dell’Ucsi, Giuseppe Vec-chio, strutturato in cinque seminaridi formazione, sono stati sviluppati itemi specifici della professione gior-nalistica.“Come cambia la professione del
giornalista con i nuovi media e l’in-formazione partecipata e continua”,tema sviluppato da Don AdrianoBianchi de “La voce del popolo” diBrescia, mentre Claudio Turrini di“Toscana oggi” ha fatto luce sullenuove responsabilità e i rischi che inuovi media comportano nell’eserci-zio della professione.Il mestiere dell’inviato, il sapercomunicare la notizia che passaattraverso il “vedere, lo stupirsi e ilraccontare”, tutti ingredienti essen-ziali per comporre la notizia, è statotratteggiato da Giuseppe Di Fazio eOrazio Vecchio de “La Sicilia” diCatania.“L’importanza e la diffusione deisocial media, nel rinnovato universodigitale, oggi modifica la cassettadegli attrezzi del giornalista, che uti-lizza facebook, twitter, il blog”, hadetto Luigi Ferraiuolo, ed insieme aSara Bessi de “La Nazione”, ha datovita al progetto “Ucsisocial”, checoinvolge i giovani giornalisti e glistudenti.Una specifica attenzione è statarivolta all’etica professionale, cheoggi, come ha ben illustrato AndreaMelodia, presidente dell’Ucsi,(Unione cattolica stampa italiana)prende il nome di “media etica”. Perun’etica dell’informazione occorre,infatti, garantire la responsabilità, lacredibilità e le competenze profes-sionali, utilizzando i tre verbi diazione; vedere, giudicare e agire, checorrispondono all’osservazionediretta, alla capacità di stupirsi e diraccontare. Nel paradigma comuni-cativo, inoltre, bisogna tener presen-ti i “guardiani della comunicazione”,come ha detto il salesiano don PaoloButtiglieri, sviluppando il tema della“Bioetica della notizia”. La verità, laveridicità, la giustizia, la libertà edemocraticità ed anche la giustezzache non segue il filone della comuneapprossimazione, costituiscono icapisaldi dell’etica professionale.La segretaria nazionale della FISC,Francesca Cipolloni nel delineare ilpercorso formativo e cristiano cheaccompagna gli operatori dell’infor-mazione, ha citato autorevoli fontidel Magistero che danno le indica-zioni dell’agire professionale versole “rette opinioni” da diffondere, uti-lizzando i canoni della bellezza, del-la bontà, della verità, delle tradizionie dei valori.La splendida cornice del baroccodella fascinosa Ragusa Ibla, ha datoal seminario un habitat di ricco con-testo culturale e umano ed i conve-gnisti hanno avuto modo di visitarele artistiche chiese e gli interni dialcuni palazzi nobiliari, compreso ilCastello di Donnafugata e il museoarcheologico di Camerina.La partecipazione del VescovoMons. Paolo Urso e del sindacoFederico Piccitto ha reso ancor piùsolenne ed ecclesiale il seminario diformazione, dedicato alla memoriadi “Mons. Alfio Inserra”, ideatore eprimo direttore de “Il cammino”, set-timanale della diocesi di Siracusa.
Giuseppe Adernò
Prospettive - 28 settembre 2014 3
In una sera di fine estateeravamo pochi amici e
davanti ad un barbecue scoppiettantee pronto a ricevere cibi da essere gri-gliati, ci disponemmo a raccontarestorie e leggende. Fu in quella circo-stanza che si presentò un anzianosignore mai incontrato prima. Loaccolsi con garbo e gentilezza. Lui,sedette su uno sgabello e schiarendo-si la voce: <<La mia terra natale è
Mineo e io venni alla luce il 29
maggio del 1839 da Gaetano e da
Dorotea, proprietari terrieri che
diedero al mondo altri sei figli. Mi
chiamarono Luigino e poiché ero
biondo e riccioluto, nelle sacre
rappresentazioni del mio paese mi
facevano impersonare Gesù Bam-
bino>>.Osservavo i miei amici e notavo unastrana indifferenza all’ospite che siera seduto tra noi. Possibile che nes-suno si fosse accorto di quella pre-senza? Quel nome e quel paese,Mineo...quella data... così esordiicon la voce rotta dall’emozione:<<Ho le allucinazioni o sto parlandocol padre della corrente verista, Lui-gi Capuana?>><<Gentile Stefania, non sbaglia
affatto! Voi siete qui a raccontare
storie e leggende e attratto come
un magnete dall’argomento mi son
presentato!>>
Ero in procinto di svenire; quando,ripresi i sensi, chiesi al mio illustreinterlocutore di parlarmi di sé.Costui accarezzandosi i baffi conuna punta di soddisfazione:<<L’ambiente paesano, i problemi
del mondo agrario e l’universo di
leggende popolari, mi hanno dato
spunto per scrivere novelle e fiabe,
tutto corredato da una buona dose
di fantasia. Le difficoltà economi-
che della vita, (perseguitato da
usurai e cambiali), non hanno mai
ucciso la mia creatività e intaccato
il carattere sereno. Cominciamo
dalla mia adolescenza: mi cimen-
tai a scrivere poesie da giovanissi-
mo, oggi conservate negli archivi
del Collegio Capizzi di Bronte.
Risentivo del condizionamento
esercitato dal provincialismo della
Sicilia e così come valvola di sfogo
dilettavo l’animo alternando la let-
tura dei classici alle opere tardo-
romantiche.
Furono i messaggi di patriottismo
e di libertà nazionale a infervorare
il mio spirito, così mi votai alla
passione filodrammatica compo-
nendo in versi “La Battaglia di
Legnano”, “Federico II”, “il
Vespro Siciliano”.
E così mentre scoprivo gli autori di
fine ottocento, mi giungeva all’ani-
mo un messaggio di umanità e
creatività dal patrimonio di leg-
gende della nostra terra.
Mi legai in quel periodo in amici-
zia a uno scrittore acese, Leonardo
Vigo, che di recente aveva intra-
preso la sua immane “Raccolta di
canti popolari siciliani” Fu in quel
periodo che tesi al mio amico uno
scherzo letterario: spacciai il
sonetto di Dante “Voi che intelletto
d’amore avete” come canto tratto
dalla creatività dei contadini di
Mineo. Le faccio immaginare lo
stupore del mio amico quando
venne a conoscere la verità!>>
<<Mi pare di aver letto di una suamilitanza in politica durante i motigaribaldini!>>
<<Si trattava di un’esperienza gio-
vanile che mi vide segretario del
Comitato Civile di Mineo; errori
del passato da cui trarre insegna-
mento! Neanche il mio amico Gio-
vanni Verga approvava questo mio
impegno politico!>>
<<Avrà avuto a suo tempo amici enemici?>><<Si, figliola, quando sei esposto,
quando sei in tribuna politica que-
sto è inevitabile! I miei migliori
amici, i miei più cari compagni li
trovai nei libri e per ingannare le
ore disegnavo a china ora amici e
parenti ora i costumi del mio tea-
tro dialettale>>.
<<Mi parli dell’amicizia con Verga.So che tra voi è esistito un interes-sante epistolario!>><<Approfondii l’amicizia con Ver-
ga a Firenze, quando al caffè
Michelangelo venni in contatto
con una colonia di talenti siciliani
trasferiti nel capoluogo toscano.
Tra me e Giovanni nacque un
sodalizio che durò tutta la vita. In
quel cenacolo conobbi anche il pit-
tore Telemaco Signorini che mi
avviò a un altro passatempo arti-
stico: l’acquaforte. Quest’arte
insieme allo spiritismo e alla foto-
grafia costituirà un altro hobby.>>
<<Come approdò al filone veri-sta?>><<Mi avevano particolarmente
interessato i romanzi del naturali-
smo francese quali le opere di
Flaubert, De Goucort, Zola. In
quegli anni vivevo a Milano perché
ero stato chiamato al Corriere del-
la Sera come critico letterario e
teatrale. Con Verga iniziai una fit-
ta corrispondenza: ci confrontava-
mo su questa nuova narrativa
basata su un rinnovato realismo,
tanto che con articoli prima e con
saggi dopo, combattei le sdolcina-
tezze del tardo-romanticismo e le
polemiche degli scapigliati. Diven-
ni così il banditore di una nuova
corrente che si chiamò verismo e
che è tutta fondata sull’osservazio-
ne del reale e sull’impersonalità
del racconto. In sostanza, mia
cara, i personaggi parlano da sé
col loro linguaggio, senza interpo-
lazione da parte dell’autore>>.
<<È vero che le sue opere letterarienon ricevettero consensi dai criti-ci?>><<La mia prima raccolta di novel-
le “Profili di donne” che traccia
ritratti femminili al limite del
patologico, ebbe risposte negative
nel panorama letterario. Emble-
matico è il giudizio dell’amico Ver-
ga sul romanzo “Giacinta”: “La
tua Giacinta farà molto rumore,
nessuno capisce nulla! Quando
apriranno gli occhi ci batteranno
le mani invece di lapidarci!”>>
<<È vero che parte della sua vastis-sima produzione letteraria è caratte-rizzata da una raccolta di fiabe?>><<E lei logicamente si chiederà
come sia possibile conciliare il
(segue a pagina 4)
È meglio scrivere poco ma bene
A.R. la lettera dei profughi
Indietro nel tempo intervistando Luigi Capuana
l’intervista
Svolto a Ragusa il XXIII Seminario FISC “Mons. Alfio Inserra”
Prospettive - 28 settembre 20144
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CONCORSI(a cura del Sig. Francesco Condorelli)
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medicina generale, istituzione elenco
regionale dei tutor d’aula da nominare
all’interno
dei corsi di formazione specifica in
medicina generale. Scad. 30 settembre2014. Fonte: DIR. N.15 del 26-02-2014.
CATANIA- UNIVERSITÅ DI CATANIABando di Concorso pubblico, relativo
alla indizione di procedura di selezione
per la chiamata di N.1 professori di
seconda fascia ai sensi dell’articolo 18
della legge 30 dicembre 2010, n. 240.
Scad. 09 ottobre 2014. Fonte:G.U.R.I. N.71 del 12-09-2014.
UNIVERSITÅ DI CATANIABando di Concorso pubblico, per l’as-
sunzione di N.1 personale categoria d
area amministrativa-gestionale, e N.1
personale categoria d area tecnica, tec-
nico-scientifica ed elaborazione dati.
Scad. 02 ottobre 2014. Fonte:G.U.R.I. N.71 del 12-09-2014.
®
A cura del Centro Orizzonte Lavoro
095 320054 / [email protected]à e concorsiOPPORTUNITÀ
La festa liturgica di s.
Matteo apostolo ed
evangelista a Catania è stata celebra-
ta lunedì 22 settembre, il giorno
feriale immediatamente successivo a
domenica 21, nella chiesa parroc-
chiale San Francesco di Paola, nel-
l’omonima piazza della Civita e
limitrofa alla caserma “Angelo
Majorana”, dove sorgeva l’antico
convento dei frati minimi paulini ed
oggi sede del Comando provinciale
della Guardia di Finanza. I Finanzie-
ri catanesi hanno voluto solenne-
mente commemorare il celeste e
venerato patrono del loro Corpo con
la partecipazione comunitaria alla
concelebrazione della santa messa in
onore del santo presieduta dal sacer-
dote padre Alfio Spampinato, cap-
pellano militare capo dell’Esercito,
intervenuto per conto del cappellano
militare della Guardia di Finanza,
don Franco De Pasquale attualmente
in servizio nell’isola di Lampedusa,
congiuntamente col parroco don
Giuseppe Scrivano e l’assistenza
liturgica del diacono permanente
don Giovanni Cascone, maresciallo
della Guardia di Finanza.
Alla liturgia eucaristica hanno parte-
cipato il comandante provinciale
delle Fiamme Gialle col. dr Roberto
Manna con gli ufficiali e militari del
Corpo, il direttore dell’Ufficio della
Dogana dott.ssa Maria Concetta
Calandra -in quanto San Matteo da
80 anni per volontà di Papa Pio XI è
anche patrono dei doganieri oltre che
degli agenti delle imposte, dei cam-
biavalute, dei commercialisti e dei
ragionieri- i finanzieri in congedo
dell’Associazione Nazionale Finan-
zieri d’Italia con il presidente mare-
sciallo Rocco Valerio Lollo e il deca-
no dei Finanzieri della provincia di
Catania, l’ultranonagenario comm.
Carmelo Pappalardo, festeggiato da
tutti i colleghi.
L’omelìa è stata incentrata sulla
liturgia della Parola tratta dalla lette-
ra di san Paolo apostolo agli Efesini
(4,1-7.11-15) “Cristo ha stabilito
alcuni come apostoli”, dal salmo 18
“Risuona in tutto il mondo la parola
di salvezza”, dal Vangelo secondo
Matteo (9.9-13) “Gesù gli disse:
seguimi. Ed egli si alzò e lo seguì”,
nonché sulla figura di Matteo-Levi,
esattore delle imposte per conto dei
Romani, che chiamato dal Signore
abbandonò l’idolatria del denaro e si
convertì.
Momento di intensa commozione è
stato quello in cui un finanziere, a
nome di tutti i militari del Corpo, ha
recitato la preghiera della Guardia di
Finanza con la quale invocano l’assi-
stenza di Dio per il loro servizio:
“…Fa’ o Signore che sentiamo ogni
giorno, nella voce del dovere che ci
guida, l’eco della tua voce; fa’ che le
fiamme Gialle d’Italia siano d’esem-
pio a tutti i cittadini nella fedeltà ai
Tuoi Comandamenti e alla tua Chie-
sa, nella osservanza delle patrie leg-
gi, nella consapevole disciplina ver-
so l’Autorità costituita…e dona il
premio a coloro che hanno speso la
vita nell’adempimento del dovere. E
concedi a noi e alle nostre famiglie la
tua benedizione, la protezione di
Maria Santissima e del nostro Patro-
no San Matteo”. Prima della conclu-
sione della s. messa il comandante
Manna ha ringraziato della loro pre-
senza all’<occasione di spiritualità
semplice e sobria> gli intervenuti, ha
avuto un grato pensiero alla memo-
ria dei Finanzieri scomparsi ed ha
auspicato una costante e feconda
collaborazione tra le Istituzioni dello
Stato e i cittadini: “Cerchiamo di
dare sempre una dimensione umana
al nostro lavoro: mettere l’uomo al
centro e fare in modo di svolgere con
serenità e pacatezza quello che è il
lavoro quotidiano…anche quando
non è consentito dalle circostanze”.
Blanc
Un esempio di fedeltà alle patrie leggiFesta di San Matteo da 80 anni patrono della Guardia di Finanza
mondo della fantasia con la cor-rente verista? Deve sapere che miero cimentato a raccontare storieinventate per i miei nipotini, rac-conti popolati da fate, gnomi, regi-ne e reginotte. In ognuna di questeho impresso un messaggio popola-re ricco di umanità, per parlare aipiù piccoli ed educarli facendolidivertire>>.<<Lei ha insegnato Lexicografia e
stilistica all’Università di Catania e
se non ricordo male a quel periodo
risale la sua produzione teatrale
interpretata da Giovanni Grasso e da
Angelo Musco. A differenza di Ver-
ga, il suo destino letterario ricevette
poi degli apprezzamenti?>>
<<Sono stato uno che è sempreandato controcorrente, non misono mai lasciato intimidire dallacritica e ciò nonostante come ognispirito libero, non essendomi pro-strato ad adulatori, ho pagato il
prezzo di questa indipendenzaanche con problemi economici! Hoviaggiato e lavorato alacrementefino a 70 anni. Avrei voluto viverenella quiete del mio paese natio epoi morire lì con qualche illusione.Questa mia volontà la espressi nelmio testamento spirituale, eccoperché sono sepolto a Mineo>>.<<Le mancano gli amici veri, Verga,
Pirandello?>>
<<Gli interessi culturali terreni cihanno unito e questo stato perma-ne con impronta spirituale nell’e-ternità>>.<<Cosa direbbe agli scrittori e agli
insegnanti di oggi?>>
<<Scrivete poco e bene e ai docen-ti educate gli alunni come fosserovostri figli!>>Detto questo svanì. Scoppiettava il
barbecue e il crepitìo della fiamma
era addolcito dai discorsi sommessi
dei commensali.
Stefania Bonifacio
(continua da pag. 3)
È MEGLIO SCRIVERE...
Foto da sx: decano comm. Pappalardo,maresciallo Lollo, padre Scrivano,signora Manna, col. Manna, cappellanomilitare padre Spampinato, dott.Calandra, diacono don Cascone; ai latidue guardie di Finanza in alta uniforme
Prospettive - 28 settembre 2014 5
IN PREIMOPIANO
Il terzo capitolo dell’In-
strumentum Laboris, sin-tesi delle risposte che le Chiese par-ticolari hanno dato riguardo allenuove sfide della famiglia nellasocietà contemporanea, affronta ildelicato tema delle situazioni matri-moniali difficili dietro cui si celano“storie di grande sofferenza” e“testimonianze di sincero amore”.La pastorale familiare è chiamata a“curare le ferite”, a trasmettere lamisericordia di Dio invitando allariconciliazione fiduciosa e serenaper far riscoprire “la grande voca-
zione all’amore a cui la persona è
chiamata”. Nelle zone urbane del-l’Europa e dell’America del Nordcrescono le coppie che vivono ad
experimentum fino alla nascita delprimo figlio, quando poi si celebranoinsieme sia nozze che battesimo. InAsia, a differenza dei Paesi Arabidove è inesistente, la convivenza è innetta crescita, mentre dalla culturaindigena rurale dell’America Latinaviene considerata come “matrimonio
a prova”. Molteplici sono i motiviper cui si convive, senza così impe-gnarsi a livello istituzionale: inesi-stenti politiche familiari; problemifinanziari; disoccupazione giovanile;mancanza di un’abitazione; amoreconiugale inteso come fatto privato;
paura nell’affrontare la nascita e l’e-ducazione dei figli. Pertanto la Chie-sa invita a “formare operatori pasto-
rali sui temi del matrimonio e della
famiglia” per apprezzarne la bellez-za. Nei Paesi occidentali le unionilibere di fatto senza riconoscimentocivile o religioso non sono percepitecome problematiche, in altri Paesi lasituazione appare diversa e gli immi-grati evitano il riconoscimento pub-blico della loro unione per sottrarsiall’identificazione. L’azione pastora-le della Chiesa deve educare all’af-fettività i giovani sin dall’adolescen-za, per seguirli poi nella fase delfidanzamento e subito dopo il matri-monio. Essa deve recuperare il lega-me tra famiglia e società, ha l’urgen-za di essere percepita come “fami-
glia di famiglie”. Particolare attenzione e cura devonoessere riservate ai figli dei separati edei divorziati, perché “su di essi
ricade il peso dei conflitti matrimo-
niali”, e alle ragazze madri, checoraggiosamente accolgono la vitanonostante i sacrifici cui andrannoincontro. Vari sono gli atteggiamentidei divorziati risposati: indifferenzacausata da una carente formazione epratica religiosa o “consapevole sof-
ferenza”, che si acuisce quando chie-dono i sacramenti per i figli e non
sono ammessi ai sacramenti dellaRiconciliazione e dell’Eucarestia,incapaci di comprendere il loro lega-me con quello del Matrimonio. Talecarenza ha origine dalla superficiali-tà con cui vengono affrontati i per-corsi di catechesi. Per chiarire per-ché “gli altri peccati si perdonano e
questo no” è necessaria una maggio-re “formazione e informazione” sulladisciplina della Chiesa. Alcune Con-ferenze Episcopali chiedono mag-giore indulgenza verso le nuove
unioni, una pubblica riammissione aisacramenti per evitare la marginaliz-zazione dei divorziati risposati, l’al-lontanamento definitivo o il passag-gio ad altre confessioni cristiane,mentre altri accettano di vivere incontinenza o di essere accompagnaticome nelle Chiese ortodosse, chericonoscono anche il secondo o terzomatrimonio.Importante è la cura pastorale deidivorziati non risposati fedeli al vin-colo nuziale, al fine di favorirne il
ricongiungimento. Oltre allerichieste di semplificazionedelle procedure per la nullitàdel matrimonio, si chiede“maggiore autorità alle istan-
ze locali” ed “un’impostazio-
ne più pastorale nei tribunali
ecclesiastici”. La Chiesa vieneinvitata ad esercitare la “carità
pastorale” che accoglie,sostiene, comprende e perdo-na, offrendo “a questi fedeli
una partecipazione attiva alla
vita della Chiesa, attraverso
gruppi di preghiera, momenti
liturgici e attività caritative”.Anche le richieste di matrimo-nio da parte dei battezzati nonpraticanti né credenti rientra-no nelle situazioni difficili,perché tale scelta è dettata dal
“fascino legato all’’estetica’”. Nelcaso di immaturità dei nubendi siconsiglia di posticipare la celebra-zione, anche se vi è il rischio di farapparire rigorosa la Chiesa. Interes-sante appare “la sequenza di verbi
programmatici” proposta da unaConferenza Episcopale Europea cir-ca l’organizzazione di tali corsi:“proporre, non imporre; accompa-
gnare, non spingere; invitare, non
espellere; inquietare, mai disillude-
re”. Riguardo all’unione tra personedello stesso sesso unanime è l’oppo-sizione ad una “ridefinizione del
matrimonio tra uomo e donna”, e taliposizioni estreme pare “non abbiano
facilitato lo sviluppo di una pastora-
le” misericordiosa e “fedele al Magi-
stero”. La Chiesa si interroga riguar-do all’influenza che l’ideologia delgender esercita sull’educazione deifanciulli, fomentando atteggiamentiomofobi e il “sovvertimento della
identità sessuale”. Alcune Conferen-ze Episcopali ne suggeriscono l’ac-coglienza nella vita ecclesiale, altrenon si pronunciano per evitare untacito riconoscimento di tali situa-zioni irregolari.È sconsigliato comunque un atteg-giamento aggressivo. A riguardo sievidenzia l’assenza di una riflessio-ne teologica e di una pastorale ade-guata, e si richiede il coinvolgimentodelle Pontificie Accademie delleScienze e per la Vita nella riflessioneantropologica e teologica su talefenomeno. Inoltre vengono richiestiprogrammi formativi “sull’educazio-
ne sessuale nelle famiglie e nelle
istituzioni scolastiche”, in particola-re dove lo Stato propone una “visio-
ne unilaterale e ideologica della
identità di genere”. Si auspica unamaggiore informazione ed un attentodiscernimento dei ministri, deglioperatori pastorali e dei movimentiecclesiali nell’accoglienza di taliunioni.Unanime è l’opposizione all’adozio-ne di bambini da parte di genitoridello stesso sesso. Nel caso di richie-sta dei sacramenti di tali bambini, laChiesa è invitata a prestare cura,tenerezza, sollecitudine e sostegnonel caso in cui i genitori non siano ingrado di trasmettere adeguatamentela fede cristiana.
Giuseppe e Mariella Magrì
55
La “carità pastorale” della Chiesa
verso le situazioni matrimoniali difficili
5
Rispondiamo ad alcunequestioni che i Lettori
hanno posto riguardo all’articolodella settimana scorsa “la scienza dastrumento a valore salvifico”. L’ar-gomento era la fecondazione artifi-ciale eterologa e il farraginoso iterattuativo della legge 40 del 2004.La fecondazione artificiale è quelprocesso con il quale si attua artifi-cialmente l’unione dei gameti (ovuloe spermatozoo) e che consente, attra-verso l’impianto nell’organo ripro-duttivo femminile (utero) la gravi-danza e quindi la maturazione delfeto e la nascita di un bambino, bio-logicamente figlio della coppia cuiappartengono quei gameti. Ove sper-matozoo e ovulo appartengano allacoppia che ha deciso una genitoriali-tà che altrimenti, per problemi di fer-tilità, non si potrebbe esprimerenaturalmente, attraverso un rapportoconiugale, questo percorso vienedefinito fecondazione artificialeomologa. Se invece i gameti appar-tengono a soggetti estranei alla cop-pia (donatori di gameti) il percorsoviene definito fecondazione artificia-le eterologa.Ora, nel caso di una fecondazioneartificiale omologa, quindi volutadalla coppia che ha deciso la pro-creazione e per la quale utilizzagameti propri, i problemi etici sonoinsiti nell’attuazione del desiderio digenitorialità e risolti di fatto nella“naturalezza biologica dell’atto”.
Restano alcuni problemi medici chesi aggiungono a quelli “comuni” diuna gravidanza e nel merito dei qua-li potremo entrare nella continuazio-ne del percorso informativo che stia-mo avviando, con una disaminacompetente ed adeguata.Ove il percorso, invece, sia quello diuna fecondazione artificiale eterolo-ga ai problemi medici si aggiungonoproblemi etici, su alcuni dei quali cisoffermiamo. Le banche del seme,dalle quali si attingono i gametidonati, da utilizzare per la feconda-zione eterologa, prevedono l’anoni-
mato del donatore. Così dalla partedel nascituro, proprio per l’anoni-mato del donatore, si determina unaimpossibilità di riconoscimento deipropri genitori naturali. Genitorinaturali che, per altro, non hanno
alcuna responsabilità civile sul figliocome tutti gli altri genitori hanno. Eavere un figlio, dalla parte del geni-tore, significa anche iscriversi all’in-
terno di una genealogia che, prima
ancora di essere un catalogo di nomi
è il simbolo dell’appartenenza ad
una famiglia. Altro aspetto etico, sucui riflettere, è che, dalla prospettiva
della coppia, la genitorialità, nellafecondazione artificiale eterologa,risulta frammentata, poiché il bambi-no non nasce come frutto dell’amoredi due persone, ma perché un gruppodi medici riceve dei gameti e li met-
te insieme. Così risulta, cre-diamo, chiaramen-te evidente che sele metodiche scien-tifiche sanitariesono strumenti chepossono aiutarel’uomo, in questocaso le persone checompongono unacoppia “naturale”che si trova in con-dizioni di non poterattuare un deside-rio naturale di persé, e non solo legit-timo, e che potràavere un figlionaturale, oltre chelegittimo, l’eticitàdell’atto rimane,mentre se le stesse
metodiche recuperano il valore dellagenitorialità a tutti i costi, val la penadi chiedersi il senso etico dell’attostesso.Il confronto continua.
Santo Fortunato
Servizio di bioetica “Dott. A. Cafaro”,
Studio teologico S. Paolo
Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia: Capitolo III della Parte II dell’Instrumentum Laboris
Studio Teologico S. Paolo
Avere un figlio,
dalla parte del genitore,
significa anche
iscriversi all’interno
di una genealogia che,
prima ancora di essere
un catalogo di nomi
è il simbolo
dell’appartenenza
ad una famiglia
Problemi della fecondazione eterologaServizio di bioetica “Dott. Angelo Cafaro”
Prospettive - 28 settembre 20146666
Inaugurati stamani tre
centri d’accoglienza per
ragazze madri di cui uno da un bene
confiscato alla mafia. Per un totale di
40 posti letto per mamme in diffi-
coltà economica con figli a carico.
La cerimonia ufficiale è avvenuta
presso l’immobile confiscato alla cri-
minalità in via Damiano Chiesa n° 2,
alla presenza dell’Arcivescovo
Mons. Salvatore Gristina e del Sinda-
co Enzo Bianco. Il locale è stato affi-
dato dal Comune di Catania in como-
dato d’uso gratuito alla Caritas, dopo
la richiesta avviata all’Agenzia
Nazionale per i beni confiscati e alla
Prefettura di Catania. Si tratta di un
appartamento di tre vani composto
da tre camere da letto, cucina, più un
soggiorno dotato di divano, tv e cli-
matizzatore. Mentre gli altri due
appartamenti sono stati affidati in
comodato d’uso gratuito da parte del-
l’Azienda Ospedaliera Vittorio Ema-
nuele - Policlinico, e constano di 12
vani, 4 bagni, 2 cucine, un’ampia ter-
razza e 1 garage.
I tre gruppi appartamento sono desti-
nati a donne che versano in situazio-
ni di particolare disagio economico,
morale e sociale, con figli a carico,
lavoratrici a basso reddito o anche
non lavoratrici. La permanenza mini-
ma è di tre mesi, con proroga fino ad
un anno. Negli appartamenti le don-
ne potranno vivere e soggiornare in
totale autonomia per tutto il giorno.
Tutte le spese ordinarie e straordi-
narie saranno a carico di Caritas
Catania, compresi i costi per le uten-
ze domestiche e condominiali. Gli
ospiti delle strutture dovranno prov-
vedere solo ai generi alimentari, ma
la Caritas ha assicurato un ulteriore
aiuto supplementare, con l’apporto di
buoni spesa mensili. L’Help Center
della Stazione Centrale nella persona
della dott.ssa Valentina Calì - coordi-
natrice del progetto - si occuperà del-
la valutazione e dell’inserimento del-
le donne con i relativi figli minori,
previo colloquio conoscitivo. Le don-
ne verranno seguite per tutto il perio-
do di permanenza al fine di un inseri-
mento sociale e lavorativo. Per il
bene confiscato alla mafia, la Confe-
renza Episcopale Italiana, attraverso
la Conferenza Episcopale Siciliana,
ha approvato il progetto ‘Housing
First’. Mentre il secondo apparta-
mento rientra nel progetto ‘Policlini-
co’ approvato da Caritas Italiana.
Mons. Salvatore Gristina ha offi-
ciato la benedizione dei nuovi locali
sottratti alla mafia: “Questo immobi-
le è stato recuperato e donato alla
comunità in una forma nuova, che
permetterà a delle giovani madri di
avere un tetto e una speranza per il
futuro. Questo intervento del sottrar-
re alla criminalità, oltre che educare
ai valori di giustizia civile, solleciti
anche la conversione di chi opera in
maniera malavitosa, come ha ricor-
dato Papa Francesco”.
Presente anche il sindaco, Enzo
Bianco: “L’inaugurazione di sta-
mattina assume un grande significa-
to per due finalità. La prima, è che
viene dato un letto a ragazze che si
trovano in una situazione drammati-
ca, la seconda è che da un luogo in
cui prima si realizzava profitto illeci-
to oggi si realizza un’attività dal
grande valore sociale anche grazie
all’impegno della Caritas diocesa-
na”.
Don Piero Galvano, direttore Cari-
tas, a conclusione del rito di benedi-
zione ha ricordato come l’inaugura-
zione dei gruppi appartamento rap-
presenti un punto di partenza per
arginare il fenomeno dell’emargina-
zione sociale: “Abbiamo tolto dalla
strada donne con bambini, nel pros-
simo futuro cercheremo altri immobi-
li da destinare anche agli uomini che
per diversi motivi si sono ritrovati
senza un tetto. Il nostro impegno ver-
so i poveri continua giorno dopo
giorno”.
®
Prospettive - 28 settembre 2014 7
Un tetto sulle difficoltàECONOMICHE
Inaugurati tre centri d’accoglienza per ragazze madri di cui uno da un bene confiscato alla mafia
7
Sabato 13 settembre pres-
so l’istituto salesiano S.
Filippo Neri di Catania, la comunità
mauriziana etnea ha festeggiato il
150° anniversario della morte del
Beato Jacques Dèsirè Laval, mis-
sionario e apostolo della carità presso
le isole di Mauritius. Un appunta-
mento molto sentito dalla comunità
etnica che ogni anno rinnova la pro-
pria devozione con zelo e gratitudine
al Signore. La festa è stata organizza-
ta dal diacono don Giuseppe Can-
nizzo dell’Ufficio Pastorale per le
Migrazioni in collaborazione con il
Sig. Milinte Rainald, presidente del-
la Federazione delle associazioni
Mauriziane-Italiane di Catania,
sigla che coordina l’attività di otto
delle dieci associazioni presenti nel
capoluogo etneo. La celebrazione
eucaristica, nel cortile dell’oratorio
salesiano, è stata presieduta da Don
Lillo Montanti, Vicario Ispettoria
Salesiana, assistito dal diacono Giu-
seppe Cannizzo, insieme agli accoli-
ti, Mimmo Ruggiero e Giuseppe
Calandropo. Per la comunità mauri-
ziana etnea è stata anche l’occasione
per rinsaldare nella fede il rapporto
con i propri confratelli nel nome del
Signore. Nel giorno in cui la Liturgia
ha celebrato la festa della “Esaltazio-
ne della S. Croce” il Vicario dell’I-
spettoria Salesiana, ha sottolineato
l’importanza dell’integrazione nel
percorso d’accoglienza che si realiz-
za nella comunione tra le parti sem-
pre avendo come punto di riferimen-
to la presenza viva di Cristo. Proprio
come la seconda lettura, tratta dalla
lettera di San Paolo Apostolo ai Filip-
pesi, ha ricordato ai fedeli presenti:
“Cristo Gesù, pur essendo nella con-
dizione di Dio, non ritenne un privi-
legio l’essere come Dio, ma svuotò
se stesso assumendo una condizione
di servo, diventando simile agli
uomini”. E nel giorno della celebra-
zione del mistero della croce che Cri-
sto - Don Lillo - ha invitato i fratelli
mauriziani a guardare alla Croce di
Cristo come strumento di salvezza e
non come strumento di ignominia e
di supplizio.
Perché Dio è amore, come il Vangelo
di Giovanni sottolinea: “Dio ha tanto
amato il mondo da dare il suo Figlio
unigenito, perché chiunque crede in
Lui non muoia, ma abbia la vita eter-
na”. A riguardo, la festa dell’Esalta-
zione della Santa Croce diviene
anche l’occasione per riscoprire quel-
le radici cristiane che oggi in un mon-
do secolarizzato e globalizzato ten-
dono ad essere sommerse da nuove e
vecchie filosofie di vita. In questo
l’opera di evangelizzazione della
comunità mauriziana ne è l’esempio
più edificante: nel rispetto della pro-
pria identità culturale non hanno
dimenticato il Volto di Cristo morto e
risorto. Cosi come ha testimoniato
nella sua vita il Beato Jacques Dèsirè
Laval, chiamato l’Apostolo dei neri,
vissuto alla metà del 1800, il quale
dedicò tutta l’esistenza nell’evange-
lizzazione della Parola di Dio. Il mis-
sionario di origine francese spese tut-
to se stesso per la popolazione indi-
gena delle isole Mauritius, da poco
liberata dalla schiavitù, lavorando
con molto frutto alla vigna del Signo-
re in difesa degli ultimi e dei più
poveri, nel tentativo di sconfiggere
povertà, malattie e disuguaglianze in
uno dei momenti più difficili della
storia dell’isola (1854/1862). Altresì
insieme al domenicano Francesco
Coll, fu il primo beato a essere stato
elevato agli onori degli altari da Gio-
vanni Paolo II nel 1979. Proprio l’o-
pera missionaria del Beato di origine
francese, fu pervasa da uno spirito di
accoglienza straordinario allo scopo
di vincere le differenze etnico-cultu-
rali legate alla popolazione di colore.
Superando la diffidenza legata ai
‘Neri’, cosi come i colonialisti li
chiamavano a modo di disprezzo,
Padre Laval, fondò numerosi ospeda-
li, aprì scuole per insegnare le nozio-
ni elementari, costruì varie Cappelle
per la formazione spirituale. Sosten-
ne sempre che il Regno di Dio è aper-
to a tutti, senza distinzione di razza e
di pelle: “anche i Neri sono figli di
Dio”. Cosi diceva nelle sue prediche
che produssero tanti frutti. Questi
doni dello Spirito Santo portarono
dignità e una condizione di vita deco-
rosa per la popolazione locale. Ecco
perché ogni anno, la seconda dome-
nica del mese di settembre, in memo-
ria del giorno della sua nascita (18
settembre 1803), i fedeli mauriziani
con grande devozione venerano la
memoria del Beato Laval. Al termine
della funzione religiosa sono seguiti
canti e balli tipici della tradizione
mauriziana. Da sottolineare, infine,
anche la presenza di una rappresen-
tanza della comunità indù-cattolica di
Catania.
F.C.
Senza accoglienza non c’è fede
150° anniversario della morte del Beato Laval
È possibile consultare l’archivio completo dei numeri precedenti diProspettive inerenti all’intero anno 2012 e parte del 2013 direttamente sulsito del settimanale diocesano ww.prospettiveonline.it. Mentre l’acquistodi copie in archivio avviene solo nella sede del periodico. Inoltrel’abbonamento può effettuarsi anche online.
Archivio ProspettiveAvviso ai lettori
Prospettive - 28 settembre 201488
Lunedì 29•• Ore 10.30 Catania, Chiesa S.
Michele ai Minoriti: celebra la S.Messa per il Corpo di Polizia.
•• Ore 19.30 Biancavilla, ChiesaMadre: celebra la S. Messa inoccasione del XXV anniversariodi sacerdozio del parroco DonAgrippino Salerno.
Martedì 30•• Ore 9.30 Catania, Seminario: pre-
siede l’incontro del Consiglio pre-sbiterale diocesano.
•• Ore12.30 Catania, Seminario:insieme ai presbiteri, ai diaconi edai dipendenti della Curia, assisteal giuramento del nuovo VicarioGenerale, Mons. Salvatore Gen-
chi, e porge il saluto a Mons. Aga-tino Caruso.
•• Ore 18.00 S. Giovanni La Punta,parrocchia Madonna delle Lacri-me (Trappeto): Visita pastorale.
Mercoledì 1•• Ore 12.00 Catania, Basilica Catte-
drale: inaugura l’Aula Capitolare.•• Ore 17.30 Catania, Seminario:
presiede l’Assemblea diocesanadi inizio anno pastorale.
Giovedì 2•• Ore 18.00 Catania, parrocchia SS.
Angeli Custodi: celebra la S.Messa.
Venerdì 3•• Ore 18.30 Catania, Basilica Catte-
drale: celebra la S. Messa in occa-
sione del XXII Anniversario diOrdinazione Episcopale edammette alcuni seminaristi tra icandidati all’Ordine Sacro.
Sabato 4•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.•• Ore 18.30 Paternò, parrocchia S.
Francesco all’Annunziata: cele-bra la S. Messa in occasione del25° anniversario della dedicazio-ne della Chiesa.
Domenica 5•• Ore 9.30 Misterbianco, parroc-
chia Beato Card. Dusmet: celebrala S. Messa.
•• Ore 20.00 S. Giovanni La Punta,parrocchia Madonna delle Lacri-me (Trappeto): Visita pastorale.
Dall’Agenda dell’Arcivescovo
Notizie in breve dal 29 settembre al 5 ottobre
Ai Presbiteri e ai DiaconiCarissimi,L’inizio dell’Anno pastorale è caratterizzato, anche quest’anno, daidue avvenimenti che ci offrono l’opportunità di speciali momenti dicomunione dopo la pausa estiva.Mi riferisco, anzitutto, al Convegno Catechistico aperto con il nostroincontro di martedì mattina (16 settembre) presso il Santuario diMompileri e che giovedì sera (18 settembre) si è concluso con il con-ferimento o il rinnovo del Mandato catechistico.
L’altro avvenimento e costituito dall’apertura ufficiale dell’Anno
pastorale con i tre momenti sperimentati negli ultimi anni.
Il primo momento: 1’ASSEMBLEA DIOCESANA MERCOLEDÌ 1OTTOBRE. Si svolgerà in Seminario con il seguente programma:- ore 17,30 Celebrazione dei Vespri;- ore 17.45 Saluto dell’Arcivescovo;- ore 18.00 Relazione del Rev.mo Dom Ildebrando Scicolone
OSB, “Andate ... Io sono con voi”. - ore 19.15 Dibattito.
Il secondo momento: ASSEMBLEA NEI VICARIATE GIOVEDÌ 2OTTOBRE. Si svolgerà con le indicazioni fornite dai singoli Vicariforanei.
II terzo momento: CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA. LO
vivremo in Cattedrale il 3 ottobre alle ore 18.30. Ricordando ilXXII anniversario di ordinazione episcopale, condividerò tale gioiacon voi e particolarmente con i fratelli presbiteri che quest’anno cele-brano speciali ricorrenze giubilari. Nella stessa occasione ammetteròtra i candidati agli Ordini sacri alcuni alunni del nostro Seminario.Nell’invitarvi cordialmente a partecipare a questi momenti, vi pregodi coinvolgervi le comunità parrocchiali e di vita consacrata, comepure le associazioni, i gruppi e i movimenti. Una particolare atten-zione sia riservata ai membri dei Consigli pastorali parrocchiali e divicariati, e a quelle dei Consigli per gli Affari economici.
Vi è già nota la notizia circa l’avvicendamento nell’incarico di Vica-rio generale dell’arcidiocesi tra Mons. Agatino Caruso e Mons.Salvatore Genchi.Mons. Agatino Caruso continuerà a svolgere il suo incarico fino amartedì 30 settembre. Mons. Salvatore Genchi sarà immesso nelnuovo ufficio nella stessa giornata e con il seguente programma chesi svolgerà in seminario:- ore 12,30: celebrazione dell’ora media durante la quale Mons. Gen-chi farà la richiesta professione di fede e presterà il giuramento dirito;- ore 13,00: pranzo e ringraziamento al carissimo Mons. Caruso.Al riguardo, vi invito a segnalare la vostra partecipazione diretta-mente ai superiori del Seminario.Accompagneremo con grande attenzione i lavori della III Assembleastraordinaria del Sinodo dei Vescovi (Roma, 5-19 ottobre 2014).Non mancherà la nostra fervida ed insistente preghiera cui vogliamoassociare coralmente le nostre comunità.Raccomando in modo speciale I’invito che riguarda domenica 28 set-tembre: Giornata di preghiera per la III Assemblea Generale Straor-dinaria del Sinodo dei Vescovi.
In attesa di incontrarvi formulo fervidi auguri di buon lavoro e rin-
novo il cordiale saluto.
@ Salvatore, Arcivescovo
l’Arcivescovo
CancelleriaS.E. Mons. Arcivescovo ha nominato:- in data 08 settembre 2014, il Rev.do Mons. GAETANO
ZITO Rettore della chiesa S. Nicolò all’Arena in Catania;- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATORE PAOLO CUCÈVicario Parrocchiale della parrocchia SS. Trinità in Bronte;- in pari data, il Rev.do Sac. FAUSTO GRIMALDI Parrocodella parrocchia S. Euplio Martire in Catania;- in pari data, il Rev.do Sac. GIANLUCA GIACONA Parro-co della parrocchia S. Paolo in Gravina di Catania;- in pari data, il Rev.do Sac. DAVIDE BRUNO Parroco dellaparrocchia S. Bernardetta in Lineri in Misterbianco;- in pari data, il Rev.do P. CARLO ZANINI C.S.S. Vicario Par-rocchiale della parrocchia S. Marco in Tremestieri Etneo;- in data 09 settembre 2014, il Rev.do P. ARMANDO CIC-CHELLO O.F.M. Parroco della parrocchia S. Maria dellaGuardia in Ognina in Catania;- in data 10 settembre 2014, il Rev.do P. PAOLO PIETRAO.C.D. Vicario Parrocchiale della parrocchia Madonna delleLacrime in Trappeto di S. Giovanni La Punta;- in pari data, il Rev.do P. DIEGO CASSATA O.C.D. Rettoredella chiesa S. Teresa in Catania;- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATORE FABIO VASSAL-LO Vicario Parrocchiale della parrocchia S. Maria Ausiliatricee S. Domenico Savio a Fossa Creta in Catania;- in data 11 settembre 2014, il Rev.do Sac. ARMANDOCARAMBIA Vicario Parrocchiale della parrocchia S. LeoneVescovo in Catania;- in data 12 settembre 2014, il Rev.do Sac. SANTO CONTIVicario Parrocchiale della parrocchia B.V. Maria in CieloAssunta alla Plaia in Catania;- in pari data, il Rev.do Mons. ANTONINO FALLICOM.C.M. Cappellano della Comunità Ecclesiale di Vita Consa-crata Missione Chiesa-Mondo in Catania;- in data 15 settembre 2014, il Rev.do Diac. NICOLA BRAN-CHINA Collaboratore Pastorale presso la parrocchia S. Cuoredi Gesù al Fortino in Catania.
S.E. Mons. Arcivescovo ha, altresì, nominato in data 09 set-tembre 2014:- la Sig.ra ROSARIA BADALATI Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Agostino in Adrano;- il Sig. FRANCESCO BELLIA Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Antonio Abate in Belpasso:- il Sig. GIUSEPPE FALLICA Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia Cristo Re in Belpasso;- la Sig.ra GIUSY COSENTINO Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Giuseppe in Borrello in Belpasso;- la Sig.ra GRAZIELLA MOTTA Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia Maria SS. Immacolata in Belpasso;- la Sig.ra CONCETTA GUGLIELMINO Presidente Parroc-chiale di A.C. della parrocchia S. Maria della Guardia in Bor-rello in Belpasso;- la Sig.ra FRANCESCA PAPOTTO Presidente Parrocchialedi A.C. della parrocchia B.V.M. dell’Angelo Annunziata inBiancavilla;- la Sig.ra MARIA PORTALE Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Maria dell’Elemosina in Biancavilla;- la Sig.ra IRENE NICOLOSI Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia SS. Cuore di Gesù in Biancavilla;- la Sig.ra LUCIA GENTILE Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia SS. Salvatore in Biancavilla;- la Sig.ra ROSARIA SIRNA Presidente Parrocchiale di A.C.
della parrocchia S. Maria del Carmelo in Bongiardo;- la Sig.ra CLAUDIA ROSALBA BIUSO Presidente Parroc-chiale di A.C. della parrocchia S. Silvestro in Bronte;- il Sig. NUNZIO PUGLISI Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia SS. Trinità in Bronte;- la Sig.ra TERESA CUSCONA Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Agata al Borgo in Catania;- la Sig.ra ELISA EMMI Presidente Parrocchiale di A.C. del-la parrocchia Cristo Re in Catania;- la Sig.ra GIUSEPPINA SCUDERI Presidente Parrocchialedi A.C. della parrocchia Sacra Famiglia in Catania;- la Sig.ra AGATA ANASTASI Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Luigi Gonzaga in Catania;- la Sig.ra GIACOMA REALE Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Maria in Ognina in Catania;- il Sig. ALFIO SQUADRITO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Maria del Carmelo alla Barriera in Catania;- la Sig.ra LUCIA ANFUSO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Maria della Guardia in Catania;- il Sig. AGATINO BASILE Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Maria di Nuovaluce in Catania;- la Sig.ra RITA CUSIMANO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Maria della Salute in Catania:- il Sig. ANGELO ROSANO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Stefano Primo Martire in Catania;- la Sig.ra MARIA CONCETTA PASSERO Presidente Par-rocchiale di A.C. della parrocchia S. Cuore alla Barriera inCatania;- la Sig.ra ANNA TABACCO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Paolo in Gravina di Catania;- il Sig. ALESSANDRO SAMBATARO Presidente Parroc-chiale di A.C. della parrocchia S. Angela Merici in Mister-bianco;- la Sig.ra ANNARITA TRECCARICHI Presidente Parroc-chiale di A.C. della parrocchia S. Maria delle Grazie in Mister-bianco;- il Sig. ANTONIO PISTORIO Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia Spirito Santo in Nicolosi;- la Sig.ra CARMELA ZUCCAROTTO Presidente Parroc-chiale di A.C. della parrocchia S. Barbara in Paternò;- la Sig.ra ANGELA GIORDANO Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Biagio in Paternò;- la Sig.ra TERESA RAPISARDA Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia Cristo Re in Paternò;- la Sig.ra FRANCESCA BONINELLI Presidente Parroc-chiale di A.C. della parrocchia S. Maria dell’Alto in Paternò;- la Sig.ra MARIA IMBROGIANO Presidente Parrocchiale diA.C. della parrocchia S. Michele Arcangelo in Paternò;- la Sig.ra MARIA AMATO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia SS. Salvatore in Paternò;- la Sig.ra CONCETTA RAPISARDA Presidente Parrocchia-le di A.C. della parrocchia S. Caterina Al. V. e M. in Pedara;- la Sig.ra ROSA DI MAURO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Giovanni Battista in S. Giovanni La Punta;- il Sig. GIUSEPPE BORZÌ Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia SS. MM. Alfio, Filadelfo e Cirino in Treca-stagni;- la Sig.ra AGATA REITANO Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Nicolò da Bari in Trecastagni;- la Sig.ra MARIA DI PRIMA Presidente Parrocchiale di A.C.della parrocchia S. Maria della Provvidenza in ZafferanaEtnea.
DICHIARAZIONE IMU 2012 E 2013
Con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 26 giugno2014 sono stati approvati il Modello e le Istruzioni per la DichiarazioneIMU e Tasi degli enti non commerciali.La dichiarazione deve essere presentata esclusivamente in via telematica epertanto si invitano i legali rappresentanti degli enti ecclesiastici a rivol-gersi ad un commercialista al fine di ottemperare a tale adempimento.La dichiarazione, diversamente dall’ICI, è richiesta per tutti gli immobilidi cui l’ente è proprietario, o titolare di diritti reali, e quindi anche per l’e-dificio di culto: pertanto tutte le Chiese e le Parrocchie sono soggettiobbligati alla presentazione della Dichiarazione IMU la cui scadenzaper gli anni 2012 e 2013 è fissata per il 30 settembre 2014.
SI RICORDA CHE IN CASO DI OMESSA PRESENTAZIONE DEL-LA DICHIARAZIONE SI PUÒ INCORRERE NELLA DIFFICOL-TÀ A FAR VALERE IL DIRITTO ALL’ESENZIONE, OLTRE CHEALLA SANZIONE AMMINISTRATIVA.
Avviso agli Enti Ecclesiastici
Finalmente, dopo unalunga attesa…habe-
mus papam! S.E.Rev.ma MonsArcivescovo ci ha pubblicamentecomunicato il nome del nuovoVicario Generale dell’Arcidiocesidi Catania. È il Rev.mo MONS.SALVATORE GENCHI.Da mesi, ormai, volavano nomi, siintersecavano pronostici, giravano…sante scommesse, si dava percerto quello che era ancora solonella mente del legislatore.È da dire, però, che i papabili erantutti …di ottima qualità e, secondol’indimenticabile Mons. Vota,sacerdoti… di buono spirito!Ed allora, tutti sull’attenti per rice-vere il nuovo Vicario GENERALE!La gravosa eredità portata sullespalle per tanti anni dal carissimoMons. Agatino Caruso, adesso gra-verà su Mons. Salvatore Genchi, ilquale pur non essendo catanese diorigine, ha trascorso gran partedella sua vita proprio a Catania.Infatti, Mons. Genchi, è nato a Pol-lina in provincia di Palermo il 15giugno 1947 ed è stato ordinato
Presbitero in quel-la Arcidiocesi il 29aprile 1971.Le prime esperien-ze sacerdotali leespletò, come eranaturale, nella suadiocesi. Ma benpresto sentì unaforte chiamata adedicare la sua vitaai giovani chevenivano reclutatialle armi in forzadella leva militare,allora in vigore.Presentò domandaa l l ’ O r d i n a r i a t oMilitare che fusubito accolta edentrò a far partedei CappellaniMilitari.E, tanto per comin-ciare, destino volleche il suo primoservizio si dovessesvolgere proprio a Catania comeCappellano Militare a Sigonella fra
gli Avieri di leva. Vi rimase parec-chi anni. Poi fu comandato, sempre
a Catania, a svolgereil suo ruolo nell’Armadei Carabinieri pressoil Comando Provin-ciale di Piazza Gio-vanni Verga. Dopotanti anni di lodevoleservizio fu chiamato aRoma per svolgere ilsuo mandato comeunico Vicario Genera-le dell’OrdinariatoMilitare, con il gradodi generale di divisio-ne.Anche a Roma seppeaccattivarsi la stima el’affetto della maggiorparte dei CappellaniMilitari e degli altiUfficiali del nostroEsercito che a luiricorrevano nelle lorovarie necessità.Ma gli anni passanoper tutti. Ultimato ilsuo servizio ed entrato
in quiescenza, Mons. Genchi se neè tornato, quieto, quieto nuova-
mente a Catania mettendosi a dis-posizione del nostro Arcivescovoche molto volentieri lo ha accoltofra il Clero di Catania.Se vogliamo, allora, tirare le som-me, dobbiamo dire che Mons. Gen-chi è stato più Catanese che Paler-mitano. Ed è per questo che ci per-mettiamo di dirGli con grandeaffetto: Carissimo Mons. VicarioGenerale. Per le mansioni che hagià così lodevolmente esplicate,per incarico del nostro Arcivesco-vo, nella nostra Arcidiocesi, credoche ormai conosca la maggior par-te dei nostri Sacerdoti. Sappia che i Sacerdoti di Cataniasono stati educati dai vari bravissi-mi Rettori del nostro Seminario adamare i loro Superiori …” usi ad
ubbidir tacendo e tacendo morire”
come i Carabinieri. Vogliono sol-tanto vedere nel Superiore unPadre che li guida e li sorregge.Vogliono vedere il Vicario Genera-le sempre sorridente, che indichifraternamente il posto di lavoro,che riprenda, se necessario, ma checomprenda anche i momenti trava-gliati della vita di ognuno, imomenti di stanchezza, i momentidi scoraggiamento, e soprattuttoquando, su un letto di dolore, ci sicomincia a staccare dalla vita.Mons. Genchi, mantenga semprequel suo sorriso accattivante e,vedrà, andrà sempre d’accordo contutti ed avrà poco da riprendere!Ed un grazie sentito vogliamo direanche al nostro caro Mons.Carusoche ha portato per una vita il pesodi gravissime responsabilità: Par-roco, Rettore del Seminario, Diret-tore Spirituale, Vicario Generale.Adesso, deposto il fardello dellegravi responsabilità, se ne torneràal suo paesello che…è tanto bello!Ritornerà a fare il prete di campa-gna, confesserà, predicherà, dirige-rà le anime che a lei ricorreranno.La ringraziamo per tutto quello cheha fatto per noi.Ne avrà avute delle consolazioni,ma avrà inghiottite anche pilloleamare. Pazienza! È la sorte di chista più in alto.Mons. Caruso, ad multos, pluri-mosque annos!.
Mons. Mauro Licciardello
Prospettive - 28 settembre 2014 9
DIOCESI
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COMANDI…monSIGNOR GENERALEUn amicale saluto di benvenuto al nuovo Vicario generale da uno dei più saggi presbiteri diocesani
Con questo slogan viinvitiamo a vivere que-
st’anno le cinque settimane dell’Ot-tobre Missionario e la 88ª GiornataMissionaria Mondiale.La parola “periferie” ricorre frequen-temente nel Magistero di Papa Fran-cesco, che si è presentato come“venuto dalla fine del mondo” e checi spinge continuamente a uscire, araggiungere le periferie esistenzia-li: i dimenticati, gli esclusi, gli stra-nieri, i poveri, i peccatori, gli emargi-nati, i delusi, gli ammalati, i prigio-nieri del male.Cerchiamo di vivere con particolareimpegno la Giornata Mondiale, ilprossimo 19 ottobre, nella felicecoincidenza con l’evento della beati-ficazione di Papa Paolo VI, un ponte-fice che ha posto in primo piano lanatura missionaria della Chiesa. Pervivere meglio lo spirito missionariodel mese di ottobre è a disposizionepresso l’ufficio sito in Arcivescovado,in via Vittorio Emanuele 159, delmateriale apposito. Oltre all’Anima-
tore missionario per comunità, adultie famiglia, anche tre sussidi per poteraccompagnare i tempi liturgici conappropriati spunti di riflessione e dianimazione:A. Periferie cuore della missione,per i parroci e gli animatori di adulti,gruppi e movimenti. Il testo compren-de 4 tappe a) per l’Avvento: Ripartire
dagli ultimi (novembre – dicembre);b) per il mese della pace: Coinvolger-
si nel mondo (gennaio – febbraio); c)per la Quaresima e l’inizio del tempopasquale: Superare le mura (marzo –aprile); d) per il tempo pasquale, laPentecoste, il tempo ordinario: In
missione permanente (maggio – giu-gno).B. Nelle periferie dei beati, per glianimatori di adolescenti e giovani. Iltesto percorre le Beatitudini come iti-nerario formativo missionario: Otto-bre missionario Beati i poveri in spi-
rito; Avvento Beati quelli che sono
nel pianto perché saranno consolati;Natale Beati i puri di cuore perché
vedranno Dio; tempo ordinario Beati
quelli che hanno fame e sete di giusti-
zia; Quaresima Beati i misericordiosi;Pasqua-Pentecoste Beati gli operatori
di pace.C. Beate le periferie, per gli animato-ri e i catechisti dei ragazzi dagli 8 ai14 anni. Il testo è suddiviso in novetappe, una per ogni beatitudine. Perogni mese dell’anno pastorale vieneproposta una scheda di lavoro. Per laGiornata Missionaria dei Ragazzi iltema scelto è Gli ultimi saranno i pri-
mi, per aiutarci a sottolineare la cen-tralità della periferia e divenire sem-pre più Chiesa tra gli ultimi, tra gliesclusi, esattamente come Gesù l’havoluta da subito.
Inoltre è possibile ritirare presso ilnostro ufficio: il manifesto dellaGiornata Missionaria Mondiale, lalocandina delle 5 settimane dell’Otto-bre, il calendarietto tascabile, leimmaginette, i salvadanai, le bustineper le offerte, le novene di Natale ecc.Le parole non hanno senso se ad essenon fa seguito un’azione concreta. Èdavvero importante non trascurarela raccolta di offerte da realizzaredomenica 19 ottobre a favore delleChiese missionarie più giovani epovere.
Nel mese di ottobre in modo partico-lare l’ufficio Missionario Diocesanoorganizza varie attività per sensibiliz-zare la comunità ecclesiale diocesanaalla dimensione missionaria sia tra dinoi come anche e soprattutto allesituazioni di povertà spirituale emateriale al di fuori dei nostri confiniterritoriali.In collaborazione con la PastoraleGiovanile, pastorale famigliare,movimenti, associazioni proponiamoalla comunità questi eventi:
- domenica 5 ottobre il “Missionfest”il cui tema è “Famiglia è Missio-ne”..perchè le nostre famiglie risco-prano Gesù presente in loro perdonarlo al mondo – al pime di Masca-lucia;- sabato 11 ottobre: Veglia di pre-ghiera “Periferie cuore della Missio-ne” al Centro Commerciale Etna-polis (zona Circum);- sabato 18 ottobre: Veglia Missiona-ria “Periferie cuore della Missione”nella parrocchia Resurrezione delSignore a Librino (zona città);- domenica 19 ottobre GiornataMissionaria Mondiale: in biciclettanelle periferie della nostra città;- sabato 25 ottobre: Veglia di pre-ghiera “Periferie cuore della Missio-ne” al Centro Commerciale “LeZagare” a San Giovanni La Punta(zona Bosco).Su invito pressante del nostro papa
(una chiesa in uscita….) abbiamoscelto di uscire e di andare nei nuo-vi “aeropaghi”. Vi invitiamo a prega-re e a partecipare a questi momenti dipreghiera.Soprattutto nel mese di ottobre,Avvento e quaresima siamo disponi-bili perAnimazione Missionarianelle parrocchie e nelle scuole.L’ufficio missionario è aperto illunedì e il venerdì dalle 10,00 alle12,00 (Tel 095 2504371)Il direttore p. Salvatore Cardile è rin-tracciabile al 349 49 49 215; la dele-gata R. Tazzer al 340 29 91 845.Ulteriori notizie e aggiornamenti ven-gono periodicamente pubblicati sulgiornale diocesanoProspettive o sul sito internet delladiocesi.
EquipeUfficio Missionario Diocesano
Periferie cuore della missioneUfficio Missionario Diocesano - L’ottobre missionario e la giornata missionaria mondiale
A quanti hanno partecipato agliincontri sul “Prestito d’onore” orga-nizzati dal Centro Orizzonte Lavoro.Cari amici, diversi di voi nel tempoci hanno richiesto di essere aiutatinella preparazione dell’istanza dapresentare (il business plane) perrichiedere il finanziamento dellapropria idea imprenditoriale e cerca-re di avvalersi, sia del 50% a fondoperduto, che della restante parte atasso agevolato. Come già detto, in cooperativa nonabbiamo tale possibilità.Abbiamo però incontrato un consu-lente molto preparato che ha già fat-to ottenere a diverse persone da luiseguite il suddetto finanziamento. Essendo questo servizio parte del suolavoro, lo stesso chiede un corrispet-tivo a fronte del suo impegno nellapreparazione del business plane.
Chi avesse interesse ad incontrarloce lo faccia sapere rispondendo aquesta comunicazione, indicando ilproprio nome, cognome e cellulare,così da poter essere messo in contat-to con l’esperto che si è reso dispo-nibile. Prima di avanzare tale richiesta, perevitare a lui e a voi inutili perdite ditempo, assicuratevi che, oltre alle
giuste motivazioni, abbiate i requisi-ti per poter presentare l’istanza: - maggiore età alla data di presenta-zione della domanda;- non essere occupati alla data di pre-sentazione della domanda;- risultare residenti nel territorionazionale;- avere competenze (studi e/o quali-fiche e/o esperienze lavorative) rela-tive all’ambito nel quale si vuoleavviare un’impresa;- pensare di ubicare la sede legale,operativa, e amministrativa della dit-ta in Sicilia (o nel Mezzogiorno);Ricordiamo che l’impresa da costi-tuire deve essere individuale e chenon può trattarsi di subentro in atti-vità esistenti.
Con i migliori auguri.
Centro Orizzonte Lavoro
Notizie utili per l’accesso al prestito d’onore
Due cuori
“Un uomo aveva due figli”, e sipotrebbe tradurre così: un uomo ave-va due cuori. Siamo tutti così, con-traddittori e incerti, con due cuori:uno che dice sì e un che lo contrad-dice.Occorre prima di tutto interrogarsi sucome la parola di Dio è presente conil suo vigore salvifico oggi nella vitadelle nostre comunità. Possiamorichiamare alcuni aspetti fondanti delmistero della Parola.La parola di Dio risuona nella litur-gia, e dobbiamo disporci al suoascolto, in particolare nella Liturgiadelle Ore. Un simile ascolto deveessere tale da trasformare l’esistenza. Come vivere e verificare il rapportoParola-vita ?Siamo grati a Dio di vivere in questotempo. Il Concilio ci ha dato unaabbondanza e una facilità di accessoalla Sacra Scrittura che era inauditain tempi passati. Il cristiano ne habisogno oggi più che mai, sollecitatocome è da contrastanti provocazioniculturali. La fede per risplendere, pernon essere soffocata, deve esserenutrita costantemente dalla Parola.
Liturgia
Attraverso la liturgia, la parola diDio si assicura un ingresso più largonella esistenza dei cristiani, secondol’auspicio del Concilio Vaticano II .Infatti, anche altri momenti della vitapersonale e comunitaria, come lameditazione, la catechesi, le riunionie le discussioni, si ispirano semprepiù alle pagine bibliche.Mentre si consolida il contatto vitaledel popolo cristiano con la parola di
Dio, si vanno perfezionando gli stru-menti di accesso alla Bibbia. Questi segni di speranza, per poterdare pienamente i loro frutti, richie-dono l’umile consapevolezza dellelacune che accompagnano il nostroincontro con la parola di Dio.Riferendoci all’episodio dei discepo-li di Emmaus, dobbiamo riconoscereche non sempre sappiamo accoglierepienamente in noi la forza di conver-sione, che è propria della Parola.Quante volte possiamo dire che nel-l’ascolto e nella meditazione dellaParola “ci ardeva il cuore” (Lc 24,32)? E soprattutto, vale questo per tutta lacomunità cristiana. All’abbondanza e al progressivo per-fezionamento degli strumenti diaccesso alla Bibbia non corrispondesempre la loro utilizzazione da partedei fedeli, né sono sempre evidenti ifrutti: un progressivo affiatamentocon i pensieri di Dio e con i suoi pro-getti, una resa alla sua potente azio-ne di salvezza, una purificazione del-la fede. Si può dire che ogni generazione dicredenti registra questo scarto tra lepotenzialità presenti nella parola diDio e la loro effettiva attuazione inuna vita cristiana pienamente disponi-bile al disegno divino della salvezza.
Distanza
Come sopportare la distanza schiac-ciante tra la parola del Vangelo, checi sembra portare in sé tutta la spe-
ranza del mondo, e la realtà nellaquale ci ritroviamo con un senso ditanta mediocrità? Il cammino dellaParola nei nostri cuori è lento e fati-coso, e questa nostra generazionesente in tante sue difficoltà lo scartotra Vangelo e vita.Un sintomo significativo di questoscarto può essere offerto dalle soffe-renze della stessapredicazione. Èancora presente uncerto atteggiamen-to occasionalistico. Il ricorso ai testibiblici è una occa-sione per parlare ditante cose, ancheimportanti e perti-nenti, ma che ven-gono affrontatesecondo l’urgenzae il peso delle cir-costanze, senzaraggiungere quellaprospettiva radi-calmente nuovache è dischiusasolo da un accosta-mento più origina-le e organico alleSacre Scritture. La Parola non vie-ne prima ascoltataper se stessa, per essere capita, assi-milata e poi applicata. Essa è invecechiamata rapidamente in causa peroffrire la risposta ai quesiti che noiponiamo a partire dalle nostre mute-
voli situazioni e dalle nostre visioniproblematiche della realtà. Questo atteggiamento rischia di elu-dere la prerogativa del primato dellaparola di Dio, per cui essa ci interro-ga, ci mette in questione e ci offredelle risposte solo dopo aver messoin crisi e verificato il nostro modo diporre le domande.
Per mettersi in sintonia con questo“primato della Parola” è necessarioavvicinarsi ad essa con una certaumile e disarmata semplicità, con-giunta con una maggiore attenzione
al tenore del testo biblico, alla suastruttura, alla sua interiore organicità.La predicazione si va sempre piùorientando in questo senso. Ma puòsorgere qui un nuovo rischio: ci siaccosta al testo biblico con un certoatteggiamento didascalico, quasi perfare una bella lezione, attenta allefinezze delle pagine scritturistiche,ma astratta e chiusa in se stessa. Sog-giace a questo atteggiamento unaconcezione un po’ semplicistica del-la efficacia della parola di Dio: chebasti, cioè, rendere presente la Paro-la nella sua nuda oggettività, perchési renda presente la potenza stessa diDio.In realtà la Parola, pur recando in séla realtà stessa di Dio, non cessa diessere una realtà storica, un segnoumano di Dio. La sua efficacia simanifesta nel suscitare, interpretare,purificare , salvare la vicenda storicadella libertà umana, che deve esseresempre tenuta presente con le sueaspirazioni, i suoi problemi, i suoipeccati, le sue nostalgie di salvezza,le sue realizzazioni nel campo perso-nale e sociale. Essa agisce nello Spirito e per la for-za dello Spirito, e il puro risuonaredelle parole, anche se accuratamenteelaborate, rischia di divenire sempli-cemente “un bronzo che risuona”.Le oscillazioni, le incertezze, lelacune della nostra normale predica-zione nel proclamare 1’ assolutezzadivina e la concretezza storica dellaparola di Dio non si possono sempli-cemente imputare all’ impreparazio-ne o all’imperizia dei predicatori.
Padre Angelico Savarino
Prospettive - 28 settembre 201410
Riflessioni sul Vangelo
Prima della fine dovranno accaderedegli avvenimenti: Prima ci sarà l’a-postasia e “si rivelerà l’uomo dellainiquità, il figlio della perdizione,l’avversario, colui che s’innalzasopra ogni essere chiamato e adoratocome Dio, fino a insediarsi nel tem-pio di Dio, pretendendo di essereDio”.Sembra, da quanto affermato daPaolo, che ci sia una lotta tra chiadora un solo e unico Dio e chi inve-
ce questo Dio vuole sostituire fino adelevarsi a Dio da essere adorato….ITessalonicesi sono stati messi al cor-rente da Paolo e fa notare che lorosanno che cosa trattiene l’anticristoa manifestarsi nel tempo stabilito.L’empio sarà manifestato e distruttodal Signore Gesù con un soffio dellasua bocca e annientato con lo splen-dore della sua venuta.
L.C.
San Paolo in briciole
IL PADRE E I DUE FIGLI
L’uomo della iniquità 2 Ts 2,3-8
Discepoli nei fatti, non a parole
“Voi dite: Non è retto il modo di agire delSignore” Non è la prima volta che sentia-mo dire questo da parte della gente e forseanche noi qualche volta abbiamo com-mentato l’agire di Dio con questa frase:“Non è giusto”. Soprattutto quando ci sia-mo trovati di fronte a chiare ingiustizie odi fronte a delle situazioni umane come lamorte di una giovane mamma o le soffe-renze dei bambini. Ma il Signore ci invitaa riflettere: “Ascolta dunque, casa diIsraele: Non è retta la mia condotta o
piuttosto non è retta la vostra?”. È uninvito che non possiamo trascurare, infat-ti si tratta di vedere se le responsabilitàsono da addebitarsi alla condotta di Dio oalla nostra condotta. Giocare a scaricabarile è sempre comodo per rendere col-pevoli sempre gli altri e noi uscirne inden-ni in ogni situazione.Se il giusto si allontana dalla giustizia ecommette il male e a causa di questo muo-re, egli muore appunto per il male hacommesso. Se viceversa il malvagio si con-verte dalla sua malvagità e compie ciò cheè retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Hariflettuto, si è allontanato da tutte le colpecommesse: egli certo vivrà. Ognuno deter-mina il proprio destino e bisogna assu-
mersi le responsabilità del proprio agire.Il padre del vangelo di fronte al compor-tamento dei figlio uno si rifiuta di andarenella vigna, ma poi riflettendoci ci va, machi invece ha detto si e poi ha fatto no,non si è posto in maniera corretta di fonteal Padre e soprattutto è perché non hacompiuto la volontà del padre. Di fronte aquesta doppiezza bisogna stare attenti agiudicare perché Gesù conclude dicendo:“In verità io vi dico: i pubblicani e le pro-stitute vi passano avanti nel regno di Dio.Naturalmente il desiderio di Dio è la con-cordia tra gli uomini e la comunione conloro. Paolo ci avverte che per raggiungereciò bisogna che tra noi vi sia comunionedi spirito, sentimenti di amore e di com-
passione, un medesimo sentire, e con lastessa carità unanimità e concordia. Biso-gna escludere assolutamente rivalità,vanagloria anzi con umiltà bisogna consi-derare gli altri superiori a se stessi. Con-seguentemente non bisogna cercare il pro-prio interesse, ma anche quello degli altri.Sintetizzando al massimo dice Paolo:“Abbiate gli stessi sentimenti di CristoGesù…svuotò se stesso assumendo unacondizione di servo, diventando simile agliuomini”. La liturgia ci esorta così a realiz-zare la volontà del Padre che consiste nel-l’amore reciproco di ciascuno di noi e nel-la comunione con Lui.
Leone Calambrogio
XXVI DOM. T.O. /A - Ez 18,25-28; Sal 24,4-9; Fil 2,1-11; Mt 21,28-32
DIOCESI
Dio sogna di far maturare la vigna della storia: il vangelo si diffonda a partire dalle piccole vigne
Al via la quarta edizionedel Festival Interna-
zionale del Libro Taobuk, che sisvolge dal 20 al 26 settembre in unserrato fluire di idee novità nomi bla-sonati, intramontabile brand mondia-le e palcoscenico di ineguagliabileprestigio, ideato e diretto da Anto-
nella Ferrara, presidente del Festi-val, in collaborazione con il giornali-sta e scrittore Franco Di Mare, chepresiede il Comitato Scientifico. Unamanifestazione dal respiro cosmopo-lita. È l’equazione perfetta di Taobuk,festival internazionale del libro tra ipiù importanti d’Italia e del Mediter-raneo, che ha restituito a Taorminaquel primato di capitale della lettera-tura di cui per gran parte del Nove-cento aveva goduto la città, musaispiratrice e meta prediletta di grandiscrittori, da Tennesse Williams aTruman Capote. In questa direzioneva l’ambizioso progetto di Taobuk,varato fin dal 2011 da Antonella
Ferrara, presidente del festival. Laperla dello Jonio si trasformerà in unvero e proprio “Villaggio delle BelleLettere”. La kermesse di apertura hasegnato anche l’istituzione delTaobuk Award for Literary Excel-
lence, che è stato consegnato al gran-de scrittore cileno Luis Sepulveda, il20 settembre nella suggestiva cornicedel Teatro Antico. Nell’ambito dellastessa serata sono stati premiati ilpresidente del Senato Pietro Gras-
so, che ha tenuto una lectio magis-
tralis sulla legalità e la lotta allamafia e il Maestro Nicola Piovani,che con una battuta metaforicasostiene “La musica è pericolosa”.Un parterre ricco di personaggi diprestigio fra cui l’attore Pippo Patta-
vina e la partecipazione di GiuseppeDi Pasquale Direttore Teatro StabileCatania.Il Festival dedicato alle “Belle Lette-re” continua, attraverso il confrontocon autori di chiara fama ma anchealla scoperta delle radici di una cittàda sempre amata dagli artisti. Si aprecosì una “sette giorni” intensa diincontri con alcuni tra i maggioriscrittori italiani e stranieri: il giorna-
lista americano Alan Friedman, coni suoi scoop legati all’attualità politi-co-finanziaria; Giancarlo De Catal-
do, autore e sceneggiatore di“Romanzo criminale”, di recentegiudice nel talent show letterario“Masterpiece”; Andrea Vitali con ilsuo intrigante universo narrativo svi-luppato sulle rive comasche. Cisaranno pure il palermitano Santo
Piazzese, fuoriclasse del noir; ilfenomeno editoriale Fabio Stassi,fiero delle sue origini siculo-albane-si; la messinese Alessia Gazzola,medico legale come la protagonistadei suoi gialli; Giuseppe Catozzella,vincitore della prima edizione delPremio Strega Giovani.
Non solo narrativa nelfestival del libro diTaormina. Di enoga-stronomia si parleràcon Gigi e Clara
Padovani alla ricercadello “Street Foodall’italiana”, tra mer-cati rionali e piazze, incollaborazione conGambero Rosso.Roberta Corradin,autrice de “La Repub-blica del maiale”,interverrà con lo chefsiciliano Carmelo
Chiaramonte.Venerdì 26 settembre,serata conclusiva al
Teatro Antico. Gli attori Vincenzo
Pirrotta e Galatea Ranzi leggeran-no brani del carteggio tra Federico
De Roberto ed Ernesta Valle, daltitolo “Si dubita sempre delle cose
più belle”, a cura di Sarah Zappul-
la Muscarà ed Enzo Zappulla.Quindi l’incontro con Francesco
Piccolo, vincitore dell’ultimo Pre-
mio Strega. Infine il cantautore Pie-
ro Pelù presenterà la sua autobiogra-fia e regalerà dal vivo al pubblico diTaobuk alcuni brani in versione acu-stica. Taormina, affermandosi capita-le del turismo culturale, accoglie laMostra d’arte Eldorado. In omag-gio alla cultura ispano-americana, lasezione arti visive di Taobuk propone
nel Palazzo dei Duchi di Santo Ste-
fano una mostra, a cura di Art Pro-motion, dedicata a tre celebri artisti:il colombiano Fernando Botero, l’ar-gentino Lucio Fontana e il cilenoSebastian Matta.Taormina cult. Passeggiate in com-pagnia degli autori, a cura di AlfioBonaccorso, alla scoperta dei luoghiletterari simbolo della città. Lettureanimate per bambini, percorsi enoga-stronomici, installazioni e reading,mentre il progetto “libri in corso”coinvolgerà le vetrine del centro sto-rico.“Incrociare le diverse anime dell’Ar-te nel nome della letteratura è semprestato il mio desiderio e la vocazionenaturale del Festival Internazionaledel Libro “Taobuk”, sottolinea la pre-sidente.Taobuk è sostenuto e prodotto dalComune di Taormina, con il patroci-nio di importanti partner istituziona-li, degli albergatori taorminesi e diilluminati sponsor privati.«L’amministrazione comunale – hasottolineato Eligio Giardina, sinda-co di Taormina - non solo sostieneTaobuk, ma addirittura lo produce;nella consapevolezza che la culturaproduce turismo, il turismo poi pro-duce lavoro”. Di rilievo altresì la col-laborazione con il Festival Interna-zionale del libro di Helsinki (23/26ottobre), dove Taobuk accompagneràben 15 prestigiosi autori italiani incorso di traduzione, tra cui UmbertoEco, Paolo Giordano, Alberto Ange-la, Silvia Avallone. Taobuk incontra
la Spagna e l’America Latina, l’e-dizione 2014 guarda alla letteraturadi lingua spagnola e portoghese, allasua prodigiosa fioritura al di qua e aldi là dell’Oceano. Particolare rilievoavrà l’omaggio al Nobel Gabriel Gar-cía Márquez e alla poetica del “reali-smo magico” di cui si sostanzia lasua preziosa eredità.
Artemisia
Prospettive - 28 settembre 2014 11
cultura
Taormina capitale della letteratura
Le Edizioni San Paolohanno recentemente
pubblicato il pregevole volume di224 pagine illustrate “Questa è Flo-renzia”, la completa biografia dellaserva di Dio suor Maria Florenzia, alsecolo Giovanna Profilio, fondatricee prima madre generale dell’Istitutodi diritto pontificio Suore Francesca-ne dell’Immacolata Concezione diLipari, scritta più con il cuore checon la mente, al di là dei documentiufficiali e delle testimonianze, dallostudioso concittadino dott. MicheleGiacomantonio, pubblicista, ricerca-tore direttore dell’archivio storicoeoliano on line, già dirigente nazio-nale delle ACLI e sindaco della mag-giore delle isole eolie. Un’avvincen-te storia dei momenti più salienti,non sempre espressamente docu-mentati, della travagliata e lunga vitadi madre Florenzia.Il volume, che fa seguito al prece-dente libro, scritto soprattutto in baseai documenti storici, del 2009 daltitolo “Florenzia che ha svegliatol’aurora”, sempre delle EdizioniPaoline, ripercorre con certosina pre-cisione i momenti salienti dell’inten-sa e feconda vita (1881-1956) dellareligiosa liparese segnata dalle soffe-renze causate dalle due guerre mon-diali, da tristi eventi familiari e damolte difficoltà incontrate sia percoronare il sogno della sua consacra-zione verginale al Signore sia pergiungere alla fondazione di una con-
gregazione religiosa, volutamente eprofeticamente ispirata al carismafrancescano autenticamente evange-lico.Ecco scorrere le pagine piacevoli daleggere e da meditare, sempre fonda-te ed aderenti alla realtà, che descri-
vono l’infanzia e l’adolescenza nellamodesta casa di Pirrera, piccola fra-zione agricola del Comune di Lipari,trascorse con la severa ed intransi-gente mamma Nunziata, prestovedova, e sei fratelli; la misteriosa esicura “voce” vocazionale avvertitachiaramente fin dall’adolescenza; la
dura e lunga esperienza dell’emigra-zione per necessità con tutta la fami-glia al tempo della santa missionariaitaliana Madre Francesca SaverioCabrini, nella New York di fineOttocento e d’inizio Novecento; iprimi voti religiosi francescani eamericani; il profetico ritorno nellanatia Lipari, allora sede di diocesiresidenziale.Ed ancora la contrastata e difficilenascita della nuova congregazionereligiosa della quale si approssima il110° anniversario di fondazione; lalunga ed incerta attesa del suo defi-nitivo decollo con l’avviamento delprimo noviziato ad Acireale; l’in-comprensione spesso ostile e pre-concetta di alcune autorità ecclesia-stiche locali; l’insediamento 80 annifa anche nella città di Catania e inaltri capoluoghi siciliani; il desidera-to trasferimento della casa generali-zia a Roma; la missione in AmericaLatina; il sereno e santo transito ver-so l’eternità beata; la causa di beati-ficazione e di canonizzazione dellaserva di Dio Florenzia Profilio, il cuicorpo riposa in attesa della resurre-zione a Roma, in via delle Benedetti-ne, nella chiesa Sant’Antonio dellacasa dell’istituto delle Suore France-scane dell’Immacolata Concezione
di Lipari.Nell’invitare gli amici di Prospettivea leggere la bella ed edificante bio-grafia di Florenzia, riportiamo il bre-ve e significativo messaggio postosul verso di copertina come<memento> augurale: “Florenzia èstata una donna che ha saputo <sve-gliare l’aurora>, cioè vincere la mar-ginalità, a cui la nascita sembravaaverla relegata, e rivolgere al mondoun messaggio di solidarietà e di spe-ranza”.
Questa è Florenzia Florenzia
è stata una donna
che ha saputo
<svegliare l’aurora>,
cioè vincere
la marginalità,
e rivolgere al mondo
un messaggio
di solidarietà
e di speranza”
Taobuk, festival
internazionale
del libro tra
i più importanti
d’Italia
e del Mediterraneo,
ha restituito
a Taormina quel
primato di capitale
della letteratura
di cui per gran parte
del Novecento aveva
goduto la città
4ª edizione del Festival Internazionale del Libro Taobuk
La biografia della fondatrice dell’Istituto Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari
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RUBRICHE
12 Prospettive - 28 settembre 2014
Celebrato ritualmente il
179° anniversario della
morte di Vincenzo Bellini con la
deposizione dei fiori sulla tomba del
“Cigno” in Cattedrale e il concerto
nel “suo” teatro con l’orchestra diret-
ta da Antonino Manuli e le voci del
soprano Dimitra Theodossiou, il
tenore Roberto Iuliano e il baritono
Salvatore Todaro. Una celebrazione
dignitosa, giocata sulle energie
domestiche, con i mezzi disponibili
nell’attuale crisi del Teatro. Il concer-
to è stato preceduto da una dichiara-
zione di solidarietà delle maestranze
per i precari in protesta.
L’Arcivescovo Mons. Salvatore Gri-
stina, in prima fila tra le autorità, che
già in passato si era espresso con par-
tecipata solidarietà nei confronti di
tutto il personale e delle
loro famiglie, ha seguito
con grande interesse l’ese-
cuzione del complesso
orchestrale e la performan-
ce dei tre solisti.
Non solo Bellini tra gli
autori scelti per la serata:
oltre all’immancabile
“Casta diva” (Norma),
Gioacchino Rossini con “Il
factotum della città” (Bar-
biere di Siviglia), “Che
gelida manina” (Bohème),
il brindisi di “Traviata” bis-
sato tra l’entusiasmo del
pubblico, e altri autori.
Il concerto celebrativo ha
confermato la passione dei
catanesi per la musica seria
e l’importanza di un segmento cultu-
rale prestigioso, che qualifica ed
esalta l’Italia nel mondo, che necessi-
ta di cure amore e passione.
Il Teatro Massimo di Catania, oppor-
tunamente dedicato al “Cigno”, è una
“perla” ammirata nel mondo per l’e-
leganza della sala e la qualità acusti-
ca; il rilancio culturale della città
potrebbe farne fulcro e gli ammini-
stratori dell’Ente e della città dovreb-
bero essere consapevoli della grande
responsabilità e della grande oppor-
tunità che è nel Teatro e nelle sue
maestranze.
L’università degli studi, da parte sua,
ha varato un ricco programma che si
svolgerà nei due “anniversari” belli-
niani (23 settembre – 3 novembre).
“Bellini nella città di Bellini” è la
rassegna di concerti e incontri scien-
tifici realizzati in specifici luoghi del-
la città etnea che presentano un lega-
me identitario con la vicenda umana
e artistica di Vincenzo Bellini: il
palazzo dell’Università, il complesso
monumentale dei Benedettini di S.
Nicolò l’Arena, il palazzo Biscari
alla marina e il Teatro Massimo Bel-
lini saranno le sedi dell’articolato
programma dell’iniziativa che mira a
raccontare la vicenda umana e l’ope-
ra musicale del grande compositore
nella sua ricchezza di generi e forme.
All’esecuzione e all’ascolto della
musica, vedranno coinvolti studiosi e
operatori di musica, teatro, cinema e
televisione.
Il 26 settembre, nel palazzo dell’Uni-
versità, il concerto sinfonico vocale,
su musiche di Bellini, Aleksandr Por-
fir’evic Borodin, Giovanni Bottesini,
Manuel de Falla, Jean Sibelius, met-
terà in evidenza l’Orchestra Giovani-
le dell’Istituto Bellini, una delle
“eccellenze” cittadine, diretta dal
maestro Giuseppe Romeo.
Image Processing Lab IPLab, del
dipartimento di Matematica e infor-
matica, realizzerà un app (applicazio-
ne software in italiano e in inglese)
da scaricare su piattaforma Android e
Apple, concepita con finalità didatti-
che e divulgative, da offrire gratuita-
mente come strumenti alle scuole e ai
tour operator, allo scopo di promuo-
vere un viaggio virtuale nei principa-
li luoghi belliniani della città di Cata-
nia.
Carlo Majorana Gravina
Come un reporter, il pit-
tore nisseno Francesco
Guadagnuolo ha pre-
sentato a un anno e
mezzo dalla sua ele-
zione, il ritratto di
Papa Francesco dai
colori mediterranei e
luminosi e il tratto
veloce, ha colto ora
l’ammanco, ora il
sorriso, ora lo slancio
gestuale di un’anima
che dona se stessa al
mondo e nella contra-
zione di un corpo
consunto nella
gestualità descrive la
forza di voler per
compiere una speciale missione.
Lo sfondo, per i diversi colori che
passano dall’arancio al verde, fa
pensare alla natura del creato, che va
pur sempre tutelata e custodita,
secondo le stesse parole del Pontefi-
ce. La sua veste logorata dalle pro-
blematiche del nostro tempo guidata
da uomini che non hanno voluto
nascondere al mondo le proprie
umane debolezze. Gli occhi profon-
di emanano bontà e tenerezza verso
i disagiati, gli oppressi, gli emargi-
nati della società, consolidando
l’immagine del Papa pastore a fian-
co della sofferenza e della povera
gente.
Anche il gesto dida-
scalico della mano,
sembra voler dare una
spiegazione particola-
re, utilizzando, com’è
suo solito espressioni
semplici e fatti concre-
ti.
L’opera del Maestro
siciliano presentata il
13 settembre 2014
presso la Cripta della
Chiesa Pontificia San
Tommaso da Villano-
va, alla presenza del
Card. Angelo Coma-
stri, Presidente della Fabbrica di
San Pietro, sarà inserita nella
mostra, promossa dell’Associazione
Nuovi Castelli Romani, allestita a
Castel Gandolfo nella storica resi-
denza estiva dei Pontefici, in occa-
sione del V centenario della nascita
di Santa Teresa d’Avila e per l’occa-
sione l’artista Guadagnuolo ha real-
izzato una serie di opere pittoriche.
Il critico siciliano Diego Gulizia ha
scritto che “con questo ritratto il
maestro Guadagnuolo, rivoluziona
l’iconografia di quel mondo fatto di
ufficialità e celebrazioni, di ritratti-
stica impettita, di aulicità teatrale e
di sacralità liturgica”.
Testimoniando con le sue opere l’uf-
ficialità e la riservatezza, la celebra-
zione e la preghiera intima, l’artista
nisseno ha saputo cogliere la debo-
lezza umana, che è presente anche
nei grandi testimoni del nostro tem-
po, i momenti di sconforto e di sof-
ferenza vera, la profonda umanità e
la debolezza dell’esistenza sorretta e
sostenuta da una profonda fede che
di fronte agli strali dell’esistenza
regge e non vacilla.
Giad
La sofferenza sostenuta da una profonda fedeIl primo ritratto a Papa Francesco del pittore nisseno Francesco Guadagnuolo
Il “Cigno” e la “perla”che il mondo invidia a Catania
Il rituale concerto celebrativo del 179° anniversario della morte di Vincenzo Bellini
Giulio Tarro, primario emerito del-
l’Azienda Ospedaliera “D. Cutugno”
di Napoli, professore aggiunto al
dipartimento di biologia della Temple
University di Philadelphia, che negli
anni Sessanta collaborò con Albert
Sabin alla messa a punto del vaccino
contro la poliomelite, nella sala con-
vegni dello IOM (Istituto oncologico
del Mediterraneo, gruppo Samed) di
Viagrande ha tenuto un seminario sul
tema “Stato dell’arte sui vaccini anti-
cancro, dai virus agli antigeni asso-
ciati ai tumori”.
Presidente della Fondazione T. e L. de
Beaumont Bonelli per le ricerche sul
cancro, nonché presidente dal 2007
della Commissione sulle Biotecnolo-
gie della Virosfera Unesco a Parigi,
con la longevità scientifica che carat-
terizza le grandi menti, lavora su linee
di ricerca che guardano all’immuno-
logia come chiave di volta della lotta
alle malattie infettive e ai tumori
“Contro i tumori esistono già due
vaccini: il primo, contro il virus del-
l’epatite B, che contrasta alcuni
tumori del fegato, è una scoperta
retrospettiva derivata dall’osserva-
zione della riduzione degli stessi nei
soggetti vaccinati; quello contro il
tumore del collo dell’utero, seconda
causa di mortalità femminile nel
mondo, prospettando la vaccinazione
delle adolescenti tra 11 e 12 anni
contro i due principali tipi oncogeni
(12 e 18) dei virus del papilloma. Uti-
lizzando la metodologia di estrazione
degli antigeni (proteine) associati ai
tumori e le progressive conoscenze
della immunologia si è creata una
nuova strategia che utilizza molecole
come interferone, interleuchine, anti-
corpi monoclonali, induttori degli
oncosoppressori con l’obiettivo di
combattere le cellule tumorali. In
conclusione oggi la immunoterapia
rappresenta una valida ed efficace
arma che si affianca alla chirurgia ed
alla radio e chemioterapia del can-
cro”.
Indagini epidemiologiche e ricerche
di laboratorio, infatti, hanno associato
numerosi virus ai tumori: con i vacci-
ni si può ridurre la mortalità di alme-
no 300mila casi di carcinomi epatici,
mentre la prevenzione del papilloma
virus (HPV) contrasterebbe totalmen-
te il carcinoma del collo dell’utero.
La vaccinazione antitumorale dareb-
be grande supporto alle zone più
povere del mondo, dove i servizi e
l’assistenza sanitari sono molto defi-
citari.
I recenti studi di proteomica del
tumore polmonare, esposti da Tarro
al 2° congresso mondiale sui vaccini
in Cina, evidenziano che individuan-
do nuovi marcatori molecolari e nuo-
ve strategie terapeutiche mirate se ne
contrasterebbe l’elevata mortalità,
riscontata nei paesi occidentali, attri-
buita a diagnosi tardive e a mancanza
di trattamenti efficaci. Le sue ricerche
in campo oncologico hanno fruttato
l’individuazione degli anticorpi
(1975), l’interferone-terapia (1980) e
oggi volge ai vaccini terapeutici.
Allo “IOM Ricerche” dall’identifica-
zione delle cellule tumorali per farne
bersaglio, oggi si studia l’interazione
tra virus e staminali come campo di
ricerca, per produrre rimedi, svilup-
pare antigeni e istituire la “banca dei
tessuti”, con impegno e prospettive
maggiori rispetto alle precedenti
ricerche sulle staminali tumorali.
Ettore Denti, presidente Aiop e Fon-
dazione IOM, ha
comunicato “abbia-
mo in corso al mini-
stero la pratica per
ottenere il ricono-
scimento di istituto
di ricerca e cura a
carattere scientifico.
Noi pratichiamo
un’idea di ricerca,
avvalendoci delle
apparecchiature di
cui disponiamo come facilities, e pun-
tiamo a formare manager della ricer-
ca”.
A conclusione dell’intensa proficua
giornata di scambi scientifici e cultu-
rali, i presidenti delle due fondazioni
hanno stabilito di proseguire nei con-
tatti e negli scambi, in un’azione
comune che già interloquisce con gli
ambienti scientifici di tutto il pianeta.
C.M.G.
Nuove forme di contrasto ai tumoriLe recenti scoperte immunologiche orientano alla vaccinazione preventiva e curativa e alla biologia cellulare e molecolare
Foto di Lella Battiato