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LE POLITICHE PER LE
ASSISTENTI FAMILIARI
Franco Pesaresi Comune di Ancona
Presidente ANOSS
Pianello Monte Roberto 29 novembre 2008
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Gli anziani non autosufficienti
Secondo l’Istat sono il 19,3% (20,6% nel 2002) degli anziani: 2.079.000 in famiglia + 162.000 in presidi residenziali.
Almeno 8,3% (8,9% nel 2002) in condizione di confinamento individuale (+ quelli in residenze max
1,4%)
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Chi assiste l’anziano/1
Il 27,7% delle famiglie con almeno un anziano riceve
qualche forma di aiuto (assistenziale) da enti o
da persone non conviventi.
Chi aiuta (assiste) gli anziani?
1. Aiuto informale 18,4% (31,4% 80enni+);
2. Aiuto privato 10,0% (18,4% 80enni+);
3. Aiuto pubblico 6,8% (13,4% 80enni+).
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Chi assiste l’anziano/2
Tipologia aiuti % Famiglie con
almeno un 65enne
% Famiglie con
almeno un 80enne
Solo aiuti informali 12,9 19,1
Aiuti informali e da privati 2,1 4,8
Solo aiuti privati 5,9 8,4
Solo aiuti dal comune e da
istituzioni pubbliche
2,5 3,3
Aiuti informali, dal comune
e da istituzioni pubbliche
2,4 5,0
Aiuti dal comune e privati 0,9 2,6
Tutti i tipi di aiuto 1,0 2,5
Le esigenze delle famiglie
Necessità di trovare una badante
affidabile, capace, di cui avere
fiducia
Da retribuire con risorse limitate che
devono cercare di coincidere con la
pensione dell’anziano + indennità di
accompagnamento + eventuale
assegno di cura/voucher
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Le assistenti familiari
Le assistenti familiari hanno rivoluzionato il
mercato dell’assistenza. Per esempio, dal 1999
riduzione posti letto nelle strutture residenziali
e stabilizzazione numero ospiti nonostante
cresca il numero degli anziani.
La assistenti familiari hanno posto problemi
nuovi: qualità dell’assistenza, lavoro nero,
gestione del mercato del lavoro.
Quante sono le assistenti familiari?
Clandestine
42%
Fonte: stime Irs su dati Irs, Inps, Caritas e Ismu (Gori & Pasquinelli)
Senza
contratto
21%
Con contratto
di lavoro
37%
Stimate 714.000 assistenti familiari
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Mercato nero e mercato regolare
Costo medio mensile:
In nero 850 (circa)
Con contratto di lavoro* 1.268
* Contratto colf. Il costo fa riferimento a un’assistente per non autosufficienti, non
formata (categoria C super), convivente, 54 h di lavoro settimanali. Comprende il
Tfr, la sostituzione durante le ferie, il costo di gestione della busta paga (è escluso
il costo del vitto e dell’alloggio).
Agevolazioni fiscali: attualmente è possibile dedurre dal proprio reddito fino a
1.549 euro all’anno per i contributi versati per l’assistenza domestica e detrarre
dall’Irpef il 19% di una spesa fino a 2.100 euro annui (cioè 399 euro) per
l’assistenza a soggetti non autosufficienti.
Il costo dell’assistenza
Servizio di assistenza domiciliare
(SAD) : 360 milioni di euro.
Assistenza domiciliare integrata
(ADI): 1 miliardo di euro.
Assistenti familiari: 8 miliardi di euro.
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AF
LE POLITICHE
NAZIONALI
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Sanatorie e flussi La sanatoria del 2002 portò alla regolarizzazione
di diverse centinaia di migliaia di AF ma dopo 2/3
anni la situazione si è ripresentata.
Nel 2007 il Ministero dell’Interno ha ricevuto
400.000 domande di regolarizzazione per
assunzione per colf e AF per max 112.100
accoglibili (65.000 colf/AF + 47.100 accordi con paesi di emigraz.).
288.000 famiglie non hanno potuto regolarizzare
l’AF e le colf. E i lavoratori che sono già in Italia
hanno continuato a lavorare da clandestini.
decreto flussi 2008 in arrivo: previsioni 170.000
stranieri di cui 100.000 colf e AF.
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La mancata regolarizzazione comporta:
Per il lavoratore:
Il rischio di non vedersi riconosciuti i diritti
spettanti con un regolare contratto di lavoro;
L’impossibilità di richiedere il ricongiungimento
familiare;
L’impossibilità di frequentare corsi per AF.
Per i datori di lavoro:
Il rischio di subire una vertenza di lavoro;
L’impossibilità di accedere a buoni e assegni
pubblici previsti per chi assume una AF;
Mancato pagamento oneri contributivi.
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Regolarizzazione: che fare?
Possibili soluzioni:
– a) una nuova sanatoria o
– b) un nuovo decreto flussi nettamente più corposo dell’ultimo.
Ma entrambe queste soluzioni rinviano più avanti il problema che
si ripresenterà.
Va rivisto il sistema delle quote di ingresso che non riesce a
soddisfare le domande delle famiglie.
Va cancellata l’ipocrisia della chiamata a distanza. Quale famiglia
assumerebbe una AF che vive all’estero e che non conosce?
Questo sistema come può rispondere alle esigenze delle famiglie
spesso improvvise (eventi traumatici) di AF?
Va cambiata radicalmente la legislazione sulla immigrazione per
soddisfare le esigenze delle famiglie che oggi sono costrette a
ricorrere al mercato irregolare per far fronte ai propri bisogni di
cura. 13
Agevolazioni fiscali? Dilaga il mercato nero che si alimenta di
reciproche convenienze.
Le attuali agevolazioni sono limitate e inefficaci
nell’incentivare l’emersione. Deduzioni
(L.311/2004) e detrazioni (L. Finanziaria 2007)
producono uno “sconto massimo di 480 euro.
Gli oneri contributivi per un impegno a tempo
pieno, invece, superano i 3.000 euro annui.
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AF
LE POLITICHE REGIONALI E
LOCALI
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Quali politiche locali?
Governare il fenomeno. Diverse regioni (Veneto,
Friuli, E. Romagna, Liguria ecc.) hanno realizzato programmi di intervento in questo settore. Come?
– Qualificare le badanti con corsi di formazione
– Far incontrare la domanda e l’offerta
– Sostenere le famiglie bisognose e l’emersione del lavoro nero con sostegni economici («assegno assistenti«, pagamento contributi, ecc.)
In genere sono assegni di cura per caregiver
informali o per acquistare assistenza privata.
In genere sono erogati a famiglie che utilizzano
assistenti familiari con contratti in regola.
Varia il legame con la rete dei servizi.
Previsti da: Bolzano, Campania, E. Romagna, Friuli
VG, Liguria, Piemonte, Sicilia, Toscana, Trento, Valle
d’Aosta, Veneto, Umbria.
Gli interventi economici locali
I sostegni economici
per famiglie che ricorrono ad assistenti familiari
Regioni Beneficiari valore
Veneto ISEE entro 14.367 Da 50 a 260 euro in base a
ISEE e ore di lavoro
Friuli
Venezia G.
ISEE entro 35.000
Contratto superiore a 25 ore
Da 120 a 200 euro al mese in
base alle ore di lavoro
E. Romagna ISEE entro 10.000 160 euro al mese
Liguria Non autosufficienza certificata
con indennità di
Accompagnamento
ISEE entro 40.000
Fino a 350 euro al mese in
base all’ISEE
Sardegna ISEE entro 32.000
Contratto per almeno 36 ore
3.000 euro annui
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Proposte per i trasferimenti
monetari
• Trasferimenti monetari finalizzati alle
assistenti familiari
• Incentivare il lavoro di cura e di qualità, far
emergere sommerso.
• Vincolo di rendicontazione per le famiglie
sulle modalità di spesa delle risorse ricevute
Formazione
a. Definizione regionale di un profilo formativo.
Collocazione nel sistema delle professioni
sociali o meglio delle qualifiche sociali.
a. Consenso sui principali contenuti formativi e le
modalità
a. Quali sbocchi dare alla formazione: registri e
sostegni alla domanda
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I corsi per le AF
Diverse regioni hanno previsto brevi corsi
professionalizzanti.
Le materie dei corsi:
– Rapporti di lavoro
– Area socio-psicologica e relazionale
– Cura della persona
– Corso propedeutico di italiano
– Organizzazione dell’assistenza sociale e
sociosanitaria
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Definizione regionale dei corsi
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Regione Profilo Corso di formazione (di cui tirocinio dal 20% al 50%)
Campania Assistente familiare 120 ore
Emilia Romagna Assistente familiare 120 ore
Liguria Collaboratore familiare 200 ore
Lombardia Operatore delle cure
domiciliari
100/150 ore
Toscana Assistente familiare 220 ore
Bolzano Operatore di cura
familiare
600 ore
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Proposte per la formazione
Schemi standard auspicabili:
•durata complessiva limitata (100-120 ore)
• modulari
• spendibili anche all’interno di altri percorsi
formativi (come provincia di Milano)
• Orari flessibili, possibilità di sostituzione.
Organizzazione locale
Sportelli informativi e incontro fra
domanda e offerta
AF nella rete dei servizi
Un sistema di governance tra: contributi
economici, formazione, sportelli
domanda/offerta
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Proposte per la rete dei servizi
• Impiego di sportelli, punti di ascolto ed
accoglienza pubblici in grado di aiutare e
facilitare l’incontro fra domanda ed offerta
• Inserire l’assistenza domiciliare offerta dagli
assistenti familiari nella rete dei servizi sociali
e socio-sanitari pubblici
A cosa serve lo sportello?
Distribuisce opuscoli informativi (in
diverse lingue);
Facilita l’incontro fra la domanda e l’offerta
di cura domiciliare (albi/registri);
Informa sulla regolarizzazione e sulla
normativa del contratto di lavoro;
Assiste nella formalizzazione contrattuale;
Orienta tra rete dei servizi socio-sanitari e
sussidi pubblici 26
Lo sportello informativo
Sono presenti iniziative, non in modo
uniforme, in Friuli VG, Lombardia,
Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Emilia
Romagna, Lazio, Toscana, Sardegna.
Per funzionare deve avere un orario di
lavoro flessibile, essere radicato nel
territorio, avere materiale informativo in
più lingue ed avere personale preparato.
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Sportelli
domanda/offerta
Formazione
Sostegni
economici
Registri AF accreditate
REGIA
Sistema dei servizi
Una governance del territorio
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Conclusioni
Ripensare politiche per l’immigrazione delle AF;
Ruolo dell’ente locale: regolazione regionale e regolazione locale
Informazione, formazione, contributi economici sono parti diverse di uno stesso quadro.
La costruzione di interventi locali per le AF va affiancata da un ripensamento dei servizi domiciliari pubblici
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