PROGETTO DI MACCHINE
Il ciclo di vita del progetto
Prof.ing. Guido Libertini
prof.ing. Guido Libertini - corso di Progetto di Macchine
CICLO DI VITA DEL PROGETTO
¨ Ciclo di Vita: Tecnico e Manageriale ¨ La Gestione di un Nuovo Progetto come Processo
Aziendale ¨ I Momenti Decisionali e gli OK a Procedere
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Ciclo di vita
¨ La vicenda del progetto viene assimilata ad un organismo vivente caratterizzato da un proprio “Ciclo di Vita” ha un:
¨ Inizio Sviluppo Conclusione
¨ Il Ciclo di Vita del progetto prescrive la sequenza standard di fasi attraverso cui passa il progetto, dal suo concepimento al suo completamento, al fine di raggiungere gli obiettivi intermedi e finale fissati
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A cosa serve
¨ L’organizzazione sequenziale delle fasi consente un’impostazione strutturata e fornisce una solida metodologia per il controllo del progetto da parte del PM e della Direzione
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Ciclo di vita
¨ Il Ciclo di Vita è composto da una sequenza di fasi, ciascuna costituita da un significativo numero di attivita ̀
¨ Il Ciclo di Vita ha la sua massima estensione in progetti che richiedono la ideazione, progettazione, realizzazione e “commercializzazione” dei prodotti
¨ In generale si possono riconoscere tre macrofasi: Iniziale, Intermedia, Finale
¨ Ogni fase del Ciclo di Vita del Progetto richiede un insieme di “Input” e produce un insieme di “Output”
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Il ciclo di vita tecnico
¨ Nell’affrontare un nuovo progetto ci si concentra sulle attività da fare che porteranno a realizzare un prodotto o servizio.
¨ Si sottovaluta, spesso, la complessità gestionale ¨ IL CICLO DI VITA TECNICO ¨ Affronta gli aspetti tecnici e specialistici del nuovo progetto (il più radicato
nella cultura aziendale) ¨ Prescrive l’insieme delle attività che derivano dal Know-how specialistico
dell’azienda ¨ È retto da procedure precise ed è finalizzato a raggiungere gli obiettivi
tecnici del progetto
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Il ciclo di vita manageriale
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Stabilisce le linee guida e le regole secondo le quali il progetto deve essere impostato, condotto e controllato
I due cicli di vita
prof.ing. Guido Libertini - corso di Progetto di Macchine 9Corso professionale di Project Management secondo la metodologia IPMA (IPMA Competence Baseline) – Giovanni Francesco Salamone
Chiusura Esecuzione Pianificazione DefinizioneIstruttoria
Fasi del ciclo di vita del progettoEsigenza delCommittente
P0 P1 P2 P3 P4
revisioni di fase
(momenti decisionali)
Opera realizzata
DR1 DR2 DR3 DR4
Design review
Rilascio
Sviluppo
Installazione
Collaudo
ProgettazioneAnalisi
Specificazione
DR0
I DUE CICLI DI VITA
Normative militari MIL standard
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Fase 1Fase 1Fase 2Fase 2
Fase 4Fase 4
Fase 3Fase 3
Fase 6Fase 6Fase 5Fase 5
Fase 8Fase 8Fase 7Fase 7
Pre Pre FattibilitàFattibilità
FattibilitàFattibilità
Definiz. Definiz. ProgettoProgetto
Requisiti Requisiti FunzionaliFunzionali
Requisiti Requisiti ProgettoProgetto
Progettaz.Progettaz.& Sviluppo& Sviluppo
Breadboard Breadboard PrototipoPrototipo
Pre Pre QualificaQualifica
Integraz.Integraz.
&&
QualificaQualifica
Industrializz Industrializz
&&
PreseriePreserie
Produzione Produzione di Seriedi Serie
EsercizioEsercizio
MIL- STD prevedono per ogni fase:
1) Phase Review di Progetto e di Prodotto 2) Design Review
NORMATIVE MILITARI (MIL STANDARD)
Il ciclo di vita manageriale
prof.ing. Guido Libertini - corso di Progetto di Macchine 15Corso professionale di Project Management secondo la metodologia IPMA (IPMA Competence Baseline) – Giovanni Francesco Salamone
FASE FASE
ISTRUTTORIAISTRUTTORIA
Interpretazione Bisogni Necessità Esigenze
Macro-obiettivi (prestazioni, costi, tempi)
Def. tecnica dimassima della iniziativa
Fattibilità
Business Plan
FASE FASE
SPECIFICAZIONESPECIFICAZIONEFASE FASE
REALIZZAZIONEREALIZZAZIONE
FASE FASE
DI UTILIZZODI UTILIZZO
Nomina del Project Management Team
Stesura specifiche della iniziativa
Def. organizzazione e schema operativo
Pianificazione e programmazione attività
Sviluppo, prove e realizzazione
Qualificazione Certificazionee Accettazione nuovo progetto
Gestione delle interfacce (Stakeholders)
“Presa di beneficio” del nuovo progetto
Supporto e assistenza agli utilizzatori finali
Chiusura Iter
SCHEMATIZZAZIONE DELLE FASI
Il processo gestionale
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16Corso professionale di Project Management secondo la metodologia IPMA (IPMA Competence Baseline) – Giovanni Francesco Salamone
Fase di
ISTRUTTORIAISTRUTTORIAFase di Fase di
SPECIFICAZIONESPECIFICAZIONEFase diUTILIZZOUTILIZZO
Mom. Dec.1 Mom. Dec.2Consegna Progetto
Mom. Dec.3
Bisogni-Necessità-Esigenze Utente FinaleRealizzazione
Time to Market
REALIZZAZIONEREALIZZAZIONE
OK Nuova Iniziativa
OK SviluppoProgetto
PROCESSO GESTIONALE
Start-upStart-up Close-outClose-out
Il processo decisionale ¨ Nella vita del Progetto i “Momenti Decisionali”
costituiscono una “Verifica Formale dell’Avanzamento”, che prevede il coinvolgimento dell’Alta Direzione
¨ Si esaminano i Risultati raggiunti, si verificano le evidenze del lavoro svolto, si valuta il superamento della Fase
¨ Si autorizza il Proseguimento delle attività ed il Budget di spesa per la fase successiva
¨ Si richiedono a tutti gli enti coinvolti Esplicite Assunzioni di Responsabilità
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Il processo decisionale ¨ Al termine dell’ istruttoria, sulla base degli studi di fattibilità, costo,
previsioni economiche, la Direzione decide se procedere: ¨ Allo sviluppo del nuovo progetto ¨ Alla firma del “contratto” con i “Soggetti Realizzatori” :
¤ Si attivano le fonti di finanziamento ¤ Si ingaggiano le tipologie di Risorse previste ¤ Si organizza il Progetto e si costituisce il Team di lavoro ¤ Si sviluppano le Specifiche di dettaglio ¤ Si avvia la Pianificazione di dettaglio del lavoro ¤ Si definiscono modalità di “interfaccia” con le “Parti Interessate”
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L’iter di progetto ¨ Una metodologia deve essere un mezzo capace di adattarsi al livello di rigore richiesto ¨ Nel caso della gestione dei progetti, la metodologia usata deve fornire la possibilità di
adattare il livello di applicazione alla complessità del progetto e agli obiettivi ¨ Il livello di applicazione dovrà essere attentamente studiato e approvato prima dell’avvio
del progetto
¨ PROGETTI AD ELEVATA COMPLESSITÀ : ¤ La Complessità del lavoro, in termini di contenuto intrinseco del lavoro, di attività ed investimenti, sono così rilevanti da richiedere,
giustificare e “pagare” una organizzazione dedicata alla gestione del Progetto
¨ PROGETTI DI LIMITATA COMPLESSITÀ : ¤ L’approccio all’impostazione e gestione del Progetto rimane valido nei principi e nelle logiche fondamentali
¤ Gli adempimenti formali previsti dall’Iter di Progetto vengono ridotti e “ritagliati” sulla realtà del Progetto
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Criteri di applicazione
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La pianificazione di progetto ¨ Al di là di quale sia il progetto o l’approccio gestionale adottato, il diagramma di PERT e di GANTT sono
strumenti tecnici da cui non si può prescindere. Infatti, questi strumenti servono a controllare/gestire tre parametri principali, per il successo di un progetto, ovvero, qualità, tempo e risorse, contribuendo in modo chiaro a sviluppare il piano di azione (action plan), il calendario (time plan) ed il piano finanziario.
¨ Digramma di PERT
¨ Il diagramma reticolare di PERT (Program Evaluation and Review Technique) descrive la sequenza cronologica delle azioni pianificate per il completamento di un progetto nel suo complesso. Esso rappresenta graficamente il piano d’azione.
¨ Il diagramma è composto da un certo numero di eventi (milestones) che si caratterizzano come sottobiettivi da realizzare per raggiungere il risultato finale; mentre le attività sono rappresentate da linee spesse che collegano gli eventi (solitamente rappresentati da cerchi). Sul diagramma, inoltre, è riportata anche la stima del tempo richiesto per svolgere ciascuna attività e le risorse da impiegare.
¨ In sintesi, il PERT è un diagramma reticolare che evidenzia il cammino logico di un progetto, identificando i collegamenti esistenti tra le diverse attività, permettendo di monitorare i punti critici che possono condizionare i risultati del progetto.
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La pianificazione di progetto: il PERT ¨ È uno strumento ricavato dalla teoria dei grafi che:
¨ - descrive graficamente le relazioni causa-effetto, di precedenza logica e di successione temporale che intercorrono tra le diverse attività di un progetto;
¨ - consente di esaminare un progetto come una serie di eventi ed azioni legati tra loro entro una rete;
¨ - evidenzia dove focalizzare gli sforzi;
¨ - mette in risalto le attività critiche ed il percorso critico del progetto;
¨ - permette di valutare l’effetto dei cambiamenti sul progetti.
¨ Solitamente, tuttavia, poiché si tratta di un sistema relativamente complesso che richiede maggiori sforzi e costi più elevati per la sua realizzazione e il continuo aggiornamento, si tende a restringerne l’uso a grandi progetti.
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La pianificazione di progetto: il PERT : esempio
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La pianificazione di progetto: il Gantt ¨ Il diagramma di Gantt è lo strumento più utilizzato tanto nella fase operativa, quanto in
quella di controllo.
¨ Attraverso il Gantt è possibile visualizzare il tempo totale minimo necessario per la realizzazione del progetto, la sequenza esatta delle fasi; vedere quali fasi possono essere contemporaneamente svolte; avere una chiara illustrazione dello stato di avanzamento del progetto rappresentato e definire eventi o date chiave.
¨ Invece, il diagramma di Gantt, poiché non indica esplicitamente le relazioni e i vincoli di sequenza fra le attività, non consente di sapere da chi dipende un eventuale ritardo o quale attività deve fornire un input all’altra.
¨ I diagrammi di Gantt, quindi, non riuscendo sempre a mostrare l’interdipendenza delle singole attività, risultano utilissimi in processi le cui fasi fluiscono in una semplice sequenza di eventi. Quando le fasi in cui è suddiviso un progetto sono molteplici ed hanno un elevato livello di interdipendenza occorre gestire la pianificazione attraverso strumenti automatici che uniscono ai Gantt le interdipendenze e l’allocazione delle risorse.
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La pianificazione di progetto: il GANTT : esempio
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