Servizio Educazione, Didattica e Formazione
Patrizia Fortini, Federica Rinaldi
Silvio Costa, Silvia D’Offizi, Elena Ferrari,
Francesca Ioppi, Sabrina Violante
Progetto:
La Bibliotec@ multimediale
del Foro Romano-PalatinoAlternanza Scuola Lavoro
Anno scolastico
2017-2018
Istituto di Istruzione Superiore Via Silvestri 301
Liceo Scientifico M.Malpighi - Roma
Dirigente Scolastico: Prof.ssa Paola Vigoroso
Tutor interno: Prof.ssa Cristina Mattiello
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Tra il tempio di Vesta e dei Castori si trovava la fonte più importante del
Palatino, dedicata alla Ninfa Giuturna, sorella di re Turno, e
considerata dai Romani una divinità.Il personaggio di Giuturna ci è noto
attraverso i racconti di Virgilio (Eneide XII 146)
Da “Lacus Iuturnae”, E. M. Steinby, 1989
Immagine tratta da: https://it.wikipedia.org
Giuturna è una ninfa, divinità delle acque e della salute. La dea veniva invocata nei
periodi di siccità, ma si riteneva anche che l’acqua della fonte di Giuturna, in particolare,avesse proprietà curative.
Non è del tutto chiaro, però, come venisse utilizzatal’acqua: è probabile che fosse soprattutto bevuta eche delle offerte (ad es. monete) venissero gettatenel bacino. Tra le teorie che sostenevano la suafunzione salutare, va menzionata l’idea di GiacomoBoni, secondo cui la fonte era considerataparticolarmente benefica per le donne in stato digravidanza. Oltre alle capacità curative, l’acqua eranaturalmente usata anche per altri scopi sacrali,quali riti purificatori e sacrifici.
Immagine tratta da : https://giphy.com
Archivio Fotografico del Parco Archeologico del Colosseo
IL CULTO DI GIUTURNA A ROMA
Properzio, in una poesia dedicata a un suo amico per convincerlo a tornare in patria, presenta unelenco delle acque notevoli di Roma e dintorni, citando l’Aniene (affluente del Tevere), la fonte diClitumno, l’acquedotto dell’acqua Marcia, i laghi di Albano e di Nemi e infine la fonte di Giuturna.
Sesto Properzio
Marco Terenzio Varrone
Varrone racconta di come molti malati si recassero a prendere l’acqua della fonte: la zona era, infatti,frequentata da coloro che cercavano sollievo ai loro dolori. Uno dei modi per farlo era l’Incubatio, nelcorso del quale la divinità (probabilmente la stessa ninfa Giuturna) si mostrava nel sonno ai malati percurarli o per dare loro istruzioni mediche.
L’antica derivazione etimologica di Iuturna dal verbo iuvare, “aiutare”, è già di per sé significativa dellefacoltà curative della ninfa.
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Giove si era innamorato di Giuturna, una donna mortale. In cambio del suo amore le aveva donato l’immortalità,
trasformandola nella ninfa dei corsi d’acqua dolce, dei laghi e della salute.
VIRGILIO in Eneide XII racconta che…
Giuturna, sorella di Turno re dei Rutuli, scoppiata la guerra tra l’esercito di Turno e quello di Enea,
cerca in ogni modo di proteggere la vita del fratello. Nel frattempo i due eserciti raggiungono una tregua.
Per evitare la vittoria dei Troiani, Giunone convince Giuturna a rompere la tregua, combattendo al posto del fratello della ninfa, il re Turno.
La ninfa accetta perché vuole almeno provare a differire la morte del fratello, non potendo impedirla.
La tregua è rotta e riprende la battaglia.
Giove, scoperto il patto tra Giunone e Giuturna,
indispettito, invia un’arpia per annunciare la morte
imminente di Turno.
Appresa la volontà degli dei, Giuturna abbandona la
battaglia e si ritira fra le acque di un
fiume.
Il re Turno muore, i Troiani vincono.
Di fronte all’imminente morte del fratello Giuturna si dispera…:
“A che scopo avermi donato una vita eterna? Perché mi fu tolta la
condizione mortale?”… …“Questo solo avendo
pronunciato, la testa si coprì col ceruleo manto tra lunghi gemiti, e nel fiume la dea si immerse in
acque profonde.”(En., XII, vv.879-880; vv.385-386)
L’area fu scavata nel 1900 da Giacomo Boni e, grazie ai documenti rinvenuti, oggi siamo a conoscenza dell’ipotetica ricostruzione della Fonte.
Archivio Fotografico del Parco Archeologico del Colosseo
GLI SCAVI DI GIACOMO BONI
I materiali recuperati nei magazzinidell’Antiquarium forense portanotestimonianze di stratigrafie ormaiperse, ma i saggi eseguiti negli anni
1982-85 hanno permesso un più
precisa lettura delle strutture.
E’ stata così individuata una prima fase di costruzione, fino a quel momento sconosciuta, dellacus: un bacino rettangolare con pareti in opera incerta, fondate sul lastricato in cappellaccio,e bordi in blocchi di tufo; le pareti erano ricoperte di cocciopesto impermeabilizzante.In base ai dati archeologici questo bacino può essere datato in epoca anteriore allaricostruzione dell’Aedes Castoris avvenuta in età repubblicana.
Archivio Fotografico del Parco Archeologico del Colosseo
Dagli scavi è stato, inoltre, possibile attestare anche una seconda fase costruttivadella fonte, in epoca imperiale, caratterizzata da un utilizzo piuttosto irregolaredell’opus reticulatum, in occasione della quale la forma della pianta darettangolare è stata trasformata in un quadrato di 7,5 m ca. di lato. La base,sostituita da due quadrati, era forse preposta ad ospitare le statue dei Dioscuri.
i Dioscuri
Archivio Fotografico del Parco Archeologico del Colosseo
Servizio Educazione, Didattica e Formazione
La Fonte di GiuturnaAutori:
Cefalo Nicola
Di Giorgio Ludovica
Mitz Richmond Gomez
Lagatta Livia
Luziani Martina
Miron Elena
Spigarelli Francesca
Progetto
Alternanza Scuola Lavoro
Anno scolastico
2017-2018
Istituto di Istruzione Superiore
Via Silvestri 301
Liceo Scientifico Statale M.Malpighi - Roma