PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
della Caritas Diocesana della
LA SPEZIA
TITOLO DEL PROGETTO
Accoglienza 2014 - La Spezia
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
Presidenza del Consig l io de i Min istr i Uf f ic io Nazionale per i l Serv iz io Civ i le
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10) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento. 11) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 12) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa
13) Eventuali tirocini riconosciuti :
Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa
14) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato al Dipartimento da Caritas Italiana). La singola Caritas diocesana rilascia –su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge- ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte dell’Ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”, come da convenzione allegata. Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana e dall’ente terzo CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”: COMPETENZE TRASVERSALI - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle
attività organizzate dall’associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia. - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai
risultati da raggiungere. - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non. - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari. - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. - Lavorare in team per produrre risultati collettivi. - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di
sistemi e procedure già calibrati e condivisi. - Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi.
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COMPETENZE SPECIFICHE
- Conoscere le problematiche psico-sociali relative all’emarginazione ed esclusione adulta e su modalità di intervento (bassa soglia – accompagnamento sociale – servizi di prossimità socio-educativi - domiciliarità).
- Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari).
- Possedere una capacità di interazione con soggetti svantaggiati e in difficoltà socio economica e competenza nell’accompagnamento di tali soggetti in un percorso di autonomia e liberazione dal disagio.
- Collaborare all’identificazione delle metodologie di intervento e alla costruzione della necessaria rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio.
- Applicare tecniche di animazione, socializzazione per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.
- Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio.
- Possedere capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione. - Avere la capacità di risposta a situazioni di ansia o disperazione. - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. - Avere la capacità di entrare in rete e interagire con le realtà pubbliche e private che si
occupano di disagio. - Avere la capacità di accoglienza, ascolto e progettazione di percorsi di uscita dal disagio
sociale attraverso la relazione di aiuto. - Essere in grado di lavorare in rete e in équipe. - Saper organizzare e condurre un servizio di mensa per persone disagiate. - Saper utilizzare l’Office Automation e di Internet per fini operativi, di comunicazione e
coordinamento. - Essere in grado di accompagnare e supportare l’utente nelle attività ricreative. - Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di socializzazione, di
ricostruzione della rete relazionale. - Collaborare all’utilizzo di tecniche specifiche di animazione: attività di intrattenimento
(giochi, musica, films ecc…); attività occupazionali (disegno, patchwork, manipolazione creta, pittura) attività culturali (visite e gite, raccolta storie personali, drammatizzazione), sostegno ai legami familiari (feste, accompagnamento), supporto ad attività a valenza assistenziale (supporto nella deambulazione o nelle passeggiate – ginnastica di gruppo – aiuto nel momento del pasto e della merenda - riattivazione individuale - stimolazione cognitiva in senso lato).
- Accompagnare promuovere e sostenere i processi educativi e di crescita della persona in situazione di disagio.
- Possedere una conoscenza generale sulle principali patologie psicologiche e modalità relazionali adeguate con l’utenza.
- Possedere una conoscenza generale sulle patologie e modalità relazionali adeguate ai casi di tossicodipendenza ed etilismo.
- Conoscere le tecniche e le modalità per il coinvolgimento del territorio per l’accoglienza dell’utenza.
- Conoscere le problematiche psico-sociali relative all’emarginazione ed esclusione adulta e su modalità di intervento (bassa soglia – accompagnamento sociale – servizi di prossimità socio-educativi - domiciliarità).
- Archiviare e catalogare su supporto elettronico materiale su supporto magnetico e pubblicazioni.
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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 15) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Ai volontari verrà proposto un percorso formativo specifico complessivo di 72 ore che si svolgerà nei primi 90 giorni dall’avvio del Servizio. 1ª Fase: Accesso al Servizio Civile - strumenti e competenze base per lo svolgimento del Servizio Tecniche e Metodologie di realizzazione Il progetto prevede un percorso di ingresso per la conoscenza della realtà in cui si viene inseriti in modo da fornire al Volontario gli strumenti e le conoscenze di base per svolgere i compiti previsti dal progetto:
Argomento
Il volontariato e i servizi pubblici nelle attività di contrasto alle povertà nel territorio della provincia della Spezia. Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile L’accoglienza e la comunicazione con la persona. La lotta alle povertà: i bisogni territoriali e la prima accoglienza. Tecniche del colloquio psicologico: la comunicazione e l’ascolto attivo La relazione d’aiuto: il coinvolgimento del caregiver nella relazione d’aiuto Il colloquio motivazionale e i gruppi di auto aiuto. Tecniche di riconoscimento e gestione delle emozioni. Gestione delle dinamiche di gruppo e metodologie di lavoro in equipe.
Numero di ore previste: 36 per un totale di 9 incontri 2a Fase: approfondimento tematiche legate alle attività previste dal progetto Tecniche e Metodologie di realizzazione È previsto dal progetto che l’accompagnamento formativo specifico sia focalizzato sulle attività e temi inerenti all’ambito di progetto in cui i ragazzi del Servizio Civile sono inseriti, pertanto questa seconda serie affronterà argomenti e temi ancora più specifici:
Argomento I bisogni e le aspettative delle persone in disagio sociale ed economico. La risposta ai bisogni primari (alimenti, vestiario, alloggio, utenze etc.). La progettazione sociale: prossimità e promozione dei soggetti emarginati; I servizi del dormitorio, della distribuzione pasti e i laboratori di promozione della persona. Tecniche di animazione e socializzazione (intrattenimento, doposcuola, laboratori relazionali). Disagio psichico, dipendenze e disadattamento all’interno dei percorsi di cura della salute e di promozione della persona. I progetti di microprestito e di sostegno economico alle persone e alle famiglie. Attività di promozione, diffusione e narrazione in ambito sociale. Metodologia di censimento delle risorse e compilazione schede raccolta dati. L’utilizzo e l’importanza del database OSPO. Percorsi di autonomia e legalità
Numero di ore previste: 36 per un totale di 9 incontri
9) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato
N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo
Cod. ident. sede
N. vol. per sede Cognome e
nome Data di nascita C.F. Cognome e
nome Data di nascita C.F.
1 CARITAS LA
SPEZIA – CENTRO DI ASCOLTO
LA SPEZIA VIA DON
GIOVANNI MINZONI, 43
111926 2 Fornasini Irene 28/10/1979 FRNRI79R6
8E463Y
2 CENTRO
ASCOLTO DI SARZANA
SARZANA VIA MAZZINI, 78 111930 2 Del Monte Fiorella 27/09/0956 DLMFLL56
P67I449N
3 COMUNITA’ DELL’ORTO LA SPEZIA VIA BRUGNATO, 18 111928 2 Conte Elda 30/07/0960 CTNLDE60
L70E463D
4 CARITAS LA
SPEZIA - OSSERVATORIO
LA SPEZIA VIA DON
GIOVANNI MINZONI, 43
111920 2 Strata Stefano 12/04/1962 STRSFN62D12E463J
5 UFFICIO CARITAS LA SPEZIA LA SPEZIA
VIA DON GIOVANNI
MINZONI, 64 111925 2 Palei Luca 10/08/1980 PLALCU80
M10I449C
6 AREA LEGALE LA SPEZIA VIA DOMENICO CHIODO, 24 116959 2 Albertini
Alessandra 04/12/1975 LBRLSN75T44E463U
1) Titolo del progetto:
Accoglienza 2014 - La Spezia 2) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: Assistenza – Area di intervento: disagio adulto – codice: A12
3) Obiettivi del progetto:
PREMESSA Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile Nazionale come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi” nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane si uniscono nell’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi. Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza.
Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Gli obiettivi generali del progetto, partendo dall’analisi dei bisogni rilevati e dalla capacità di risposta finora attivate rispondono all’esigenza di realizzare quattro livelli di intervento:
1. Aumentare le capacità di offrire aiuto alle persone e famiglie a rischio di grave emarginazione
2. Ampliare e consolidare gli interventi a favore dei senza dimora realizzando interventi di aiuto, sostegno ed accoglienza..
3. Realizzare interventi di supporto all’integrazione.
8.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL PROGETTO.
AREA DI INTERVENTO (con riferimento a quanto indicato nel punto 6) Obiettivo Generale 1 = Persone e famiglie a rischio di grave emarginazione
SEDE: Centro D’Ascolto Caritas della Spezia Codice e titolo
attività Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile
Attività 1.1.1 Attivare lo sportello famiglia aperto per due mattine e tre
pomeriggi
I giovani del servizio civile hanno il compito di collaborare con gli operatori per: • Accogliere le persone creando un ambiente che faciliti l’incontro con le famiglie. • Fare da primo filtro per i colloqui e gli appuntamenti. • Dare una prima informazione sulla mappa dei servizi e sulle attività dello sportello famiglia.
Attività 1.1.2 Colloqui di
approfondimento
I giovani del servizio civile contribuiscono a rendere possibile i colloqui di approfondimento svolgendo le seguenti attività. • Intrattengono i bambini con giochi e piccole attività (disegno, puzzle, costruzioni) in modo
che i genitori possano parlare con gli operatori. • Parlano con i familiari. • Partecipano con gli operatori ai colloqui di approfondimento. • Aiutano a compilare le schede individuali e familiari.
Attività 1.1.3 Progettazione mappa degli
interventi
I giovani collaborano con gli operatori per definire insieme alle famiglie la mappa degli interventi che possono essere attivati e gli impegni che la famiglia si deve assumere attraverso le seguenti attività: • Raccolta dati per ricostruire la storia della famiglia. • Definizione della mappa delle risorse individuali e degli impegni dei familiari. • Contatti con i servizi del territorio. • Colloqui di verifica e sostegno.
Attività 1.2.1 Pagamento delle
utenze
I giovani forniscono un supporto agli operatori ed alle famiglie per i contatti con i servizi eroganti per programmare il pagamento delle utenze e la loro rateizzazione.
Attività 1.2.2 Servizio guardaroba
e viveri
I volontari collaborano con gli operatori nella gestione del servizio guardaroba, nella fornitura degli abiti, nella gestione del servizio viveri e nella consegna alle famiglie di abiti e viveri secondo il programma concordato.
Attività 1.2.3 Progetti di
microprestito
I volontari del servizio civile partecipano con gli operatori alla realizzazione del programma di educazione alla sobrietà sia ricercando su internet supporti adeguati per le attività formative dei gruppi famiglia sia partecipando al monitoraggio del bilancio familiare e di educazione per un uso del denaro che eviti indebitamenti e l’insorgere delle difficoltà economiche.
Attività 1.3.1 Progetti di borse-
lavoro
I volontari collaborano a mantenere la mappatura degli interventi realizzati attraverso l’aggiornamento delle schede individuali sentiti i tutor e gli educatori che seguono i progetti di supporto al lavoro.
Attività 1.3.2 Gruppi di auto-aiuto
I volontari partecipano ai gruppi di auto-aiuto organizzati dagli educatori e tutor, redigono il verbale degli incontri e collaborano al monitoraggio dell’attività di supporto aggiornando le schede individuali con quanto emerge dalla partecipazione ai gruppi.
SEDE: Centro D’Ascolto Caritas di Sarzana
Attività 1.1.1 Attivare lo sportello famiglia aperto per tre mattine e due
pomeriggi
I giovani del servizio civile hanno il compito di collaborare con gli operatori per: • Accogliere le persone creando un ambiente che faciliti l’incontro con le famiglie. • Fare da primo filtro per i colloqui e gli appuntamenti. • Dare una prima informazione sulla mappa dei servizi e sulle attività dello sportello famiglia. • Intrattengono i bambini con giochi e piccole attività (disegno, puzzle, costruzioni) in modo
che i genitori possano parlare con gli operatori.
Attività 1.2.1 Pagamento delle
utenze
I giovani collaborano con gli operatori per definire insieme alle famiglie la mappa degli interventi che possono essere attivati e gli impegni che la famiglia si deve assumere attraverso le seguenti attività: • Raccolta dati per ricostruire la storia della famiglia. • Definizione della mappa delle risorse individuali e degli impegni dei familiari. • Contatti con i servizi del territorio. • Contatti con i servizi eroganti per programmare il pagamento delle utenze e la loro
rateizzazione.
Attività 1.2.2 Servizio guardaroba
e viveri
I giovani partecipano con i volontari alle seguenti attività: • Raccolta viveri partecipando al programma di raccolta definita con i supermercati ed i
singoli negozianti. • Collaborano all’organizzazione del servizio magazzino viveri ed abiti. • Gestione del servizio guardaroba per le famiglie. • Organizzazione e consegna delle borse-spesa per le famiglie in progetto.
Attività 1.3.1 Progetti di borse-
lavoro
I volontari collaborano a mantenere la mappatura degli interventi realizzati attraverso l’aggiornamento delle schede individuali sentiti i tutor e gli educatori che seguono i progetti di supporto al lavoro.
Attività 1.3.2 Gruppi di auto-aiuto
I volontari partecipano ai gruppi di auto-aiuto organizzati dagli educatori e tutor, redigono il verbale degli incontri e collaborano al monitoraggio dell’attività di supporto aggiornando le schede individuali con quanto emerge dalla partecipazione ai gruppi.
SEDE: Comunità dell’Orto
Attività 1.1.1 Realizzare progetti
di accoglienza temporanea per le
famiglie
I volontari aiuteranno gli operatori per le seguenti attività: • Accoglienza delle famiglie negli alloggi di transizione. • Partecipare insieme agli educatori agli incontri con le famiglie. • Aiutare a ricostruire la storia familiare. • Organizzare attività di doposcuola e giochi per i bambini in modo che i genitori possano
impegnarsi in attività lavorative. SEDE: Osservatorio della Risorse e delle Povertà
Attività 1.1.1 Raccolta dati
I volontari collaborano con gli operatori alle seguenti attività: • Somministrazione schede ai servizi Caritas e Parrocchiali. • Supporto per la compilazione delle schede. • Ritiro delle schede compilate e raccolta delle eventuali difficoltà o suggerimenti.
Attività 1.1.2 Registrazione dati
I volontari collaborano per le attività di: • Inserimento dati sul programma OS.PO. • Prima analisi ed interpretazione dei dati inseriti.
Attività 1.2.1 Istruzione pratiche
di microprestito
I volontari collaborano alle seguenti attività: • Raccolta dati per istruire la pratica: analisi del debito prodotto ed esame capacità della
famiglia di recuperare il debito prodotto. • Partecipano agli incontri della commissione per il microprestito. • Collaborano alla stesura dei verbali della commissione.
Attività 1.2.2 Programma del microprestito
I volontari partecipano per le attività di: • Organizzazione incontri con le famiglie: aiutano a fissare gli appuntamenti ed accolgono le
famiglie per i colloqui. • Intrattenimento dei bambini con giochi e piccole attività (disegno, puzzle, costruzioni) in
modo che i genitori possano parlare con gli operatori. • Colloquio, insieme agli operatori, per la raccolta dei bisogni e per la verifica della
progettualità concordata con le famiglie. • Aggiornamento delle schede di intervento in cui vengono annotati gli impegni per la
famiglia, le attività di supporto, i risultati raggiunti e gli eventuali correttivi resisi necessari. Attività 1.3.1 Organizzare la
raccolta di viveri
I volontari collaborano con le seguenti attività: • Raccogliere le esigenze dei servizi che aderiscono al progetto. • Attivare collaborazioni con supermercati e grandi distribuzioni.
Attività 1.3.2 Provvedere alla distribuzione dei
prodotti
I volontari collaborano alle seguenti attività: • Raccogliere alimenti e viveri collegandosi ad alcuni centri di distribuzione come quelli per
i prodotti “Agea” e collaborando con il “Banco Alimentare” e con alcuni supermercati. • Raccogliere i viveri raccolti presso alcuni centri di stoccaggio. • Compilazione di un report di registrazione di quanto raccolto e presente in magazzino. • Provvedere alla distribuzione programmando le modalità di consegna e verificare eventuali
disservizi o carenze.
SEDE: Ufficio Caritas della Spezia
Attività 1.1.1 Messa in rete delle Caritas parrocchiali
I volontari collaborano per le seguenti attività: • Partecipare alla realizzazione del sito web. • Partecipare agli incontri formativi per gli operatori delle Caritas parrocchiali. • Collaborare ad aggiornare il sito Web inserendo le informazioni sui progetti. • Aiutare a mantenere i contatti con gli operatori delle Caritas parrocchiali.
Attività 1.2.1 Erogazione di
contributi al reddito
I volontari collaborano per le seguenti attività: • Organizzazione incontri con le famiglie: aiutano a fissare gli appuntamenti ed accolgono le
famiglie per i colloqui. • Intrattenimento dei bambini con giochi e piccole attività (disegno, puzzle, costruzioni) in
modo che i genitori possano parlare con gli operatori. • Colloquio, insieme agli operatori, per la raccolta dei bisogni e per la verifica della
progettualità concordata con le famiglie. • Aggiornamento delle schede di intervento in cui vengono annotati gli impegni per la
famiglia, le attività di supporto, i risultati raggiunti e gli eventuali correttivi resisi necessari.
Attività 1.3.1 Sostegno a percorsi di cura della salute per minori stranieri
I volontari collaborano per le seguenti attività: • Accoglienza dei minori e, se presenti, delle loro famiglie. • Contatti con i servizi del territorio. • Compilazione delle schede individuali e aggiornamento dati. • Servizio di prenotazione visite mediche ed accompagnamenti insieme ai volontari per le
visite e i ricoveri.
SEDE: Area Legale – Caritas La Spezia Attività 1.1.1
Aprire lo sportello per quattro mattine e
due pomeriggi
I volontari in Servizio Civile collaborano per le seguenti attività: • preparazione del materiale informativo per la promozione delle attività dello sportello; • Accogliere le persone creando un ambiente che faciliti l’incontro con le famiglie. • Fare da primo filtro per i colloqui e gli appuntamenti.
Attività 1.1.2 Colloqui di
approfondimento
I volontari in Servizio Civile collaborano per le seguenti attività: • Contattano gli utenti per predisporre il calendario degli incontri; • Partecipano ai colloqui annotando sulla scheda individuale l’esito dell’incontro;
Attività 1.1.3 Progettazione mappa degli
interventi
I volontari in Servizio Civile collaborano per le seguenti attività: • partecipano ai colloqui per la definizione degli interventi; • curano l’aggiornamento delle schede degli utenti; • contattano gli utenti per verificare l’andamento del progetto individuale e il rispetto delle
scadenza;
Attività 1.2.1 Mappatura delle
risorse
I volontari in Servizio Civile collaborano per le seguenti attività: • eseguono una mappatura delle risorse territoriali a disposizione per il reinserimento
lavorativo di persone in percorso di giustizia; • creano e successivamente aggiornano una banca dati (informatica e cartacea) per la
registrazione delle caratteristiche operative di ogni risorsa censita (orari, disponibilità, attività, referenti, etc.);
Attività 1.2.2 Progetto borse-
lavoro
I giovani in Servizio Civile si occupano insieme agli operatori e ai volontari: • di redarre il curriculum vitae degli utenti ricostruendone le esperienze lavorative pregresse e
cercando le referenze più appropriate; • di fissare i colloqui di lavoro ed eventualmente di accompagnare gli utenti presso i possibili
datori di lavoro; • raccolgono i fogli firme di registrazione presenze degli utenti e gestiscono le comunicazioni
con le aziende che li ospitano durante l’inserimento in borsa-lavoro.
Attività 1.3.1 Censimento associazioni
I volontari in Servizio Civile: • collaborano alla mappatura delle risorse territoriali disponibili ad accogliere persone in
esecuzione penale per progetti di giustizia riparativa prendendo contatto con le diverse realtà territoriali e registrandone disponibilità ed attività;
• aggiornano la banca dati delle risorse censite e monitorano, con gli operatori, lo svolgimento dei progetti avviati;
Attività 1.3.2 Progetti di giustizia
ripartiva
I volontari in Servizio Civile: • collaborano con gli operatori nell’accompagnamento degli utenti durante i percorsi di
giustizia riparativa: si coordinano con le sedi di accoglienza e predispongono i materiali necessari per l’avvio dei progetti, ritirano i fogli firme, contattato i referenti delle associazioni per monitorare l’andamento degli inserimenti, fissano gli appuntamenti presso l’Area Legale con gli utenti per il monitoraggio del progetto, mantengono i contatti con le autorità che hanno in carico la persona e con quelle deputate al controllo dello svolgimento della misura riparativa;
• aggiornano le schede degli utenti con le informazioni relative ai progetti di giustizia riparativa e redigono, sotto la supervisione degli operatori, le relazioni finali da inviare alle autorità competenti;
AREA DI INTERVENTO (con riferimento a quanto indicato nel punto 6) Obiettivo Generale 2 = Ampliare e consolidare gli interventi a favore dei senza dimora realizzando
interventi di aiuto, sostegno ed accoglienza. SEDE: Centro D’Ascolto della Spezia
Attività 2.1.1 Accoglienza e
servizi di primo conforto
I giovani hanno il compito di collaborare con gli operatori per: • Accogliere le persone fornendo loro una bibita, un caffè, un sorriso. • Fare da primo filtro per i colloqui e gli appuntamenti. • Dare una prima informazione sulla mappa dei servizi. • Svolgere un ruolo di mediazione tra gli operatori e le persone che richiedono il servizio. • Partecipare alle attività di accoglienza e di sollievo (sacchetti con generi alimentari,
servizio di guardaroba).
Attività 2.2.1 Organizzare
l’accoglienza dei senza dimora
I giovani hanno il compito di collaborare con gli operatori per: • Gestire le prenotazioni del dormitorio. • Organizzare la rete dell’accoglienza (alberghi convenzionati, istituti di religiosi). • Realizzare una mappa dei servizi (mense, dormitori, orari dei servizi). • Partecipare ai colloqui individuali. • Mantenere i contatti con i senza dimora ospiti delle diverse strutture per verificare le loro
condizioni e le necessità.
Attività 2.3.1 Conoscenza e
progettualità dei senza dimora
I volontari partecipano alle attività di approfondimento della conoscenza dei senza dimora per le seguenti attività: • Partecipazione ai colloqui individuali. • Raccolta dati per ricostruire la storia della persona. • Contatti con i servizi del territorio. • Ricostruzione della mappa delle risorse individuali. • Contatti con i familiari. • Compilazione delle schede individuali, aggiornamento dati e registrazione progetto
individuale.
SEDE: Centro D’Ascolto Caritas di Sarzana
Attività 2.1.1 Segretariato sociale e cura della salute
I giovani hanno il compito di collaborare con gli operatori per: • Accogliere le persone • Fare da primo filtro per i colloqui e gli appuntamenti. • Dare una prima informazione sulla mappa dei servizi. • Svolgere un ruolo di mediazione tra gli operatori e le persone che richiedono il servizio. • Servizio di guardaroba. • Servizio di prenotazione visite mediche ed accompagnamenti per visite. • Contatti con i senza dimora ricoverati in ospedale.
Attività 2.2.1 Organizzare il servizio pasti
I volontari collaborano con gli operatori per: • Organizzare il servizio mensa. • La preparazione dei sacchetti con i pasti da asporto. • Creare un ambiente accogliente parlando con le persone che usufruiscono del servizio.
Attività 2.3.1 Attivare progetti
individuali
I volontari partecipano alle attività di approfondimento della conoscenza dei senza dimora per le seguenti attività: • Partecipazione ai colloqui individuali. • Raccolta dati per ricostruire la storia della persona. • Contatti con i servizi del territorio. • Ricostruzione della mappa delle risorse individuali. • Contatti con i familiari. • Compilazione delle schede individuali, aggiornamento dati e registrazione progetto
individuale. SEDE: Comunità dell’Orto
Attività 2.1.1 Riorganizzare il
dormitorio
I giovani hanno il compito di collaborare con gli operatori per: • Gestire le prenotazioni del dormitorio. • Accogliere le persone nel dormitorio. • Aiutare per il servizio guardaroba. • Aiutare per il servizio di colazione. • Fare accompagnamenti ai centri d’ascolto per i colloqui individuali.
Attività 2.2.1 Programma di cura
della salute
I giovani del servizio civile partecipano al programma di cura della salute per le seguenti attività: • Accompagnamenti per visite mediche. • Andare a trovare i senza dimora ricoverati in ospedale. • Organizzare e partecipare ai gruppi di auto-aiuto sulla cura della salute, alimentazione,
alcool. • Monitoraggio delle condizioni sanitarie.
Attività 2.3.1 Sostenere i progetti
individuali
I volontari partecipano alle attività di approfondimento della conoscenza dei senza dimora per le seguenti attività: • Partecipazione ai colloqui individuali. • Raccolta dati per ricostruire la storia della persona. • Creare un clima di fiducia e disponibilità all’ascolto e al confronto. • Colloqui di verifica del percorso individuale e di supporto per le difficoltà incontrate.
SEDE: Osservatorio della Risorse e delle Povertà
Attività 2.1.1 Raccolta, analisi dei
dati e stesura rapporto annuale
I volontari collaborano con gli operatori per le seguenti attività: • Compilazione delle schede individuali. • Raccolta schede compilate e loro informatizzazione. • Analisi statistica e sociale dei dati e produzioni di ricerche ed approfondimenti sulle persone
senza dimora e l’estreme povertà. • Mappatura di servizi e risorse presenti sul territorio diocesano per le persone che vivono per
strada. • Progettazione di interventi sociali in collegamento con i servizi operativi.
SEDE: Ufficio Caritas della Spezia
Attività 2.1.1 Reperire e formare
nuovi volontari
I volontari collaborano all’organizzazione dei percorsi formativi in particolare: • Aiutano a contattare i volontari e raccogliere le adesioni di partecipazione ai corsi. • Collaborano alla predisposizione del materiale didattico, alla raccolta delle firme e alla
registrazione degli interventi. • Attività di pubblicizzazione dei corsi (stesura volantini, distribuzione volantini, comunicati
stampa e articoli sui giornali).
SEDE: Area Legale – Caritas La Spezia
Attività 2.1.1 Segretariato
giuridico
I volontari in Servizio Civile: • partecipano ai colloqui con gli utenti; • compilano le schede anagrafiche e aggiornano le schede con i progetti individuali; • partecipano alle riunioni di equipe per l’aggiornamento dei casi seguiti e per la definizione
dei progetti individuali;
Attività 2.1.2 Consulenza legale
I volontari in Servizio Civile: • aiutano a mantenere i contatti con i legali che collaborano con la Caritas diocesana; • svolgono attività di segreteria per la gestione degli appuntamenti e la compilazione delle
schede personali degli utenti degli Avocati di Strada; • svolgono ricerche per aggiornamento circa l’evoluzione della materia giuridica nel campo
dei diritti di cittadinanza e delle tematiche collegate ai processi di immigrazione;
Attività 2.2.1 Promozione servizio
dormitorio
I volontari in Servizio Civile: • realizzano dei materiali comunicativi per la promozione del servizio di dormitorio in
Comunità dell’Orto per i detenuti in dimissione del Carcere della Spezia; • tengono uno scadenziario dove registrano le richieste di un posto in dormitorio pervenute
agli operatori durante i colloqui in carcere;
Attività 2.2.2 Supporto
all’inserimento
I volontari in Servizio Civile: • si coordinano con gli operatori ed i volontari per organizzare gli accompagnamenti ai servizi
territoriali che si occupano di persone con problemi di giustizia o in uscita dal carcere per fine pena;
• partecipano ai colloqui di orientamento ed aiuto per i percorsi di uscita all’esterno e per informare gli utenti sulle regole della comunità;
Attività 2.2.3 Monitoraggio del
percorso di reinserimento
I volontari in Servizio Civile: • partecipano, se ritenuto necessario dagli operatori, alle riunioni periodiche con i servizi
territoriali che hanno in carico il dimettendo dal carcere; • registrano ed archiviano i documenti ed i verbali degli incontri; • aggiornano i fascicoli personali con le comunicazioni relative agli utenti seguiti dalla rete
dei servizi;
Attività 2.3.1 Segretariato
giuridico
I volontari in Servizio Civile: • partecipano ai colloqui con i richiedenti asilo; • compilano le schede anagrafiche e aggiornano le schede con i progetti individuali; • partecipano alle riunioni di equipe per l’aggiornamento dei casi seguiti e per la definizione
dei progetti individuali;
Attività 2.3.2 Segretariato sociale
I volontari in Servizio Civile: • partecipano alle riunioni con l’equipe di progetto per la definizione dei progetti individuali; • aiutano gli operatori e le volontarie nel mantenere i contatti con le istituzioni che si
occupano dei richiedenti asilo; • accompagnano i richiedenti nei percorsi di tutela dei diritti;
Attività 2.3.3 Consulenza legale
I volontari in Servizio Civile: • aiutano a mantenere i contatti con i legali che collaborano con la Caritas diocesana; • tengono i contatti con le altre realtà territoriali che si occupano di richiedenti asilo
(Prefettura, Questura, Servizi Sociali, Ambasciate, Consolati, ASL); • svolgono ricerche per aggiornamento circa l’evoluzione della materia giuridica nel campo
dei diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo;
AREA DI INTERVENTO (con riferimento a quanto indicato nel punto 6) Obiettivo Generale 3 = Realizzare interventi di supporto all’integrazione per i senza dimora, per le
famiglie e le persone vittime di esclusione sociale SEDE: Centro D’Ascolto Caritas della Spezia
Attività 3.1.1 Recupero rapporti
familiari
I volontari partecipano alle seguenti attività: • Colloqui individuali per ricostruire la mappa dei rapporti familiari ed amicali. • Organizzare l’incontro con i familiari. • Colloqui di supporto, verifica e motivazione.
Attività 3.1.2 Recuperare capacità
relazionali
I volontari collaborano per le attività di socializzazione: • Accompagnamento e supporto per l’inserimento in attività di socializzazione (gruppi
sociali, ricreativi, oratori degli adulti). • Colloqui di sostegno e di supporto per superare difficoltà e conflitti. • Organizzazione di eventi (es. feste di compleanno) ed iniziative di sensibilizzazione del
territorio.
Attività 3.2.1 Progetto
d’integrazione
I volontari del servizio civile collaborano con gli operatori Caritas per aiutare i senza dimora ad assumersi responsabilità personali, sperimentare percorsi di autonomia e progettare la propria vita futura. In particolare i volontari del servizio civile: • Offrono un supporto ai senza dimora nello svolgimento delle attività facendo da mediazione
tra loro e gli operatori. • Aiutano i senza dimora a valutare i risultati raggiunti. • Aiutano le persone nella gestione dei tempi personali e nella realizzazione dei percorsi
d’integrazione. • Realizzano colloqui individuali di sostegno e motivazione.
SEDE: Centro D’Ascolto Caritas di Sarzana
Attività 3.1.1 Attivare laboratori di educazione alle
relazioni
I volontari svolgeranno le seguenti attività: • Partecipano ad organizzare e realizzare i laboratori di socializzazione. • Organizzazione tornei di dama, scacchi e giochi da tavolo. • Animazione del cineforum. • Partecipano al laboratorio di musica e canto. • Partecipare alle attività di approfondimento dell’italiano. • Aiutano a facilitare lo sviluppo di una comunicazione efficace e non conflittuale.
Attività 3.2.1 Scrivere articoli per il giornale dei senza
dimora
I volontari partecipano con gli operatori alle seguenti attività: • Raccolta delle storie personali e loro scrittura. • Realizzazione del laboratorio di lettura dei giornali. • Laboratorio di scrittura di brevi articoli. • Raccolta documentazione per approfondire argomenti su cui verranno scritti gli articoli dai
senza dimora. • Partecipazione alle lezioni di giornalismo. • Aiuto per la realizzazione del giornale dei senza dimora (utilizzo dell’informatica, cura della
grafica e della diffusione del giornale).
Attività 3.3.1 Progetto
d’integrazione
I volontari del servizio civile collaborano con gli operatori Caritas per aiutare i senza dimora ad assumersi responsabilità personali, sperimentare percorsi di autonomia e progettare la propria vita futura. In particolare i volontari del servizio civile: • Offrono un supporto ai senza dimora nello svolgimento delle attività facendo da mediazione
tra loro e gli operatori. • Aiutano i senza dimora a valutare i risultati raggiunti. • Aiutano le persone nella gestione dei tempi personali e nella realizzazione dei percorsi
d’integrazione. • Realizzano colloqui individuali di sostegno e motivazione.
SEDE: Comunità dell’Orto
Attività 3.1.1 Laboratori ed
attività di socializzazione
I volontari partecipano ad organizzare e realizzare i laboratori di socializzazione : • Lettura e commento dei giornali. • Realizzazione del giornalino della comunità. • Organizzazione tornei di dama, scacchi e giochi da tavolo. • Animazione del cineforum. • Partecipano al laboratorio di musica e canto. • Organizzazione e realizzazione di gite e visite ai musei. • Laboratori artistici. • Cura dell’orto. • Laboratorio di informatica e di studio delle lingue. • Aiutano a facilitare lo sviluppo di una comunicazione efficace e non conflittuale.
Attività 3.2.1 Sviluppare
responsabilità personale e gestionale
I volontari collaborano con gli operatori per aiutare le persone in comunità ad assumersi responsabilità personali e condividere le responsabilità connesse alla gestione della casa: • Programmazione delle attività comuni e personali. • Realizzano colloqui individuali e partecipano ai gruppi di auto aiuto sulla gestione del
denaro, gestione degli spazi comuni, del conflitto e delle responsabilità.
SEDE: Osservatorio della Risorse e delle Povertà
Attività 3.1.1 Ampliare le
collaborazioni
I giovani collaborano a tutte le attività di collegamento con gli enti del terzo settore e del privato sociale che intervengono in situazioni d estrema povertà collaborando alla realizzazione di una banca dati delle risorse informatizzata ed al suo aggiornamento. Collaborano inoltre per l’attivazione del sito WEB, il suo aggiornamento e le attività di ricerca necessarie per approfondire la conoscenza del fenomeno a livello regionale e nazionale.
Attività 3.2.1 Diffusione del
progetto
I giovani collaborano con gli operatori alla progettazione e realizzazione delle seguenti attività: • Raccolta dati significativi. • Realizzazione interviste con testimoni privilegiati e con i senza dimora. • Seminario (progettazione, promozione e registrazione partecipanti). • Filmato (progettazione, realizzazione e proiezione). • Convegno e pubblicazione (progettazione, promozione e realizzazione).
SEDE: Ufficio Caritas della Spezia
Attività 3.1.1 Monitorare e
confrontarsi sul progetto
I volontari collaborano con gli operatori alla realizzazione delle seguenti attività: • Aggiornamento del piano di monitoraggio del progetto. • Partecipano agli incontri mensili dell’equipe degli operatori che operano nelle diverse sedi
di attuazione del progetto. • Aiutano a tenere un diario del progetto, report sui beneficiari e sulle attività realizzate e
verbali delle riunioni. • Partecipano Focus Group con gli operatori delle sedi coinvolte. • Individuazione e registrazione di buone prassi. • Definizione delle problematicità su cui si deve ancora intervenire.
Attività 3.2.1 Sensibilizzare le Parrocchie e le
scuole
I Giovani collaborano con gli Operatori Caritas alle seguenti attività: • Preparazione del materiale da presentare nelle parrocchie. • Partecipazione agli incontri nelle parrocchie. • Accompagnano i senza dimora che partecipano agli incontri. • Preparazione incontri nelle scuole. • Partecipazione agli incontri di sensibilizzazione nelle scuole. • Fornire una testimonianza delle loro esperienze. • Affiancano gli studenti che vengono a fare le attività di tirocinio in modo da facilitare il loro
inserimento. • Partecipano ai momenti di verifica e monitoraggio. •
SEDE: Area Legale – Caritas La Spezia
Attività 3.1.1 Interventi formativi
I volontari in Servizio Civile: • prendono contatto con gli insegnati e con le scuole individuate per definire un calendario
degli incontri; • preparano insieme gli operatori dell’Area Giustizi e ai formatori della Caritas i materiali
informativi e le attività da utilizzare nel corso degli incontri a scuola; • propongono idee e creano attività per la realizzazione di percorsi originali di educazione alla
legalità;
Attività 3.2.1 Tavolo Giustizia e
volontariato
I volontari in Servizio Civile: • partecipano agli incontri del Tavolo Giustizia e Volontariato; • registrano e archiviano le comunicazioni relative alle attività del Tavolo; • partecipano alle iniziative di promozione e sensibilizzazione alle tematiche legate ai percorsi
di giustizia che saranno promosse nel’ambito delle azioni del Tavolo;
Attività 3.3.1 Corso per volontari
I volontari in Servizio Civile: • partecipano con gli operatori, i volontari e gli avvocati che collaborano con l’Area Giustizia
alla pianificazione dei corsi di formazione per i nuovi volontari da impiegare nello sportello; • realizzano il materiale informativo e di pubblicizzazione del corso per raccogliere le
adesione degli interessati al percorso formativo; • curano la segreteria del corso: contattando i docenti, avvisando gli iscritti del calendario
degli incontri, predisponendo le aule, procurandosi il materiale didattico necessario, registrando le presenze e consegnando gli attestati di partecipazione alla fine del corso;
4) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 12
5) Numero posti senza vitto e alloggio: 12
6) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1.400 ore, con 12 ore settimanali minime 7) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 giorni settimanali 8) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, potranno essere organizzati anche d’intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al Dipartimento prima dell’avvio del progetto. Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento. Disponibilità a partecipare ad iniziative della Caritas diocesana per il reperimento di materiale donato da destinarsi agli utenti dei servizi diocesani alla carità. Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile). Infine si richiede ai volontari la sottoscrizione di un’impegnativa nella quale si dichiara di non divulgare informazioni personali degli utenti.