PROTOTIPO SPERIMENTALE DI RETE MAN OTTICA AD ANELLO A COMMUTAZIONE DI PACCHETTO
A. Bianco, A. Carena, V. De Feo, V. Ferrero, R. Gaudino, P. Gigante,E. Leonardi, F. Neri, P. Poggiolini, A. Pozzi
Dipartimento di Elettronica, Politecnico di Torino
Dipartimento di ElettronicaPolitecnico di Torino
Torino - ITALYwww.retitlc.polito.it
www.optcom.polito.it
C.N.R. – Roma, 18 giugno 2001
Politecnico di Torino
Optical Communications Group
Telecommunication Networks Group
2RingO - CNR, Roma, 18 giugno 2001Politecnico di Torino
Optical Communications Group
Vantaggi del dominio fotonico
Dal punto di vista sistemistico, la tecnologia fotonicapresenta tra gli altri i seguenti vantaggi:
n maggiori distanze tra i punti di commutazione
n minore dissipazione di potenza negli apparati di commutazione
n flessibilità nel progetto della topologia logica
n costi in prima approssimazione indipendenti dalla velocità di cifra
Per l’assenza di dispositivi analoghi alle memorie elettroniche e per la limitata capacità di elaborazione, l’ottica meglio si presta a tecniche a divisione di lunghezza d’onda / frequenza (WDM) che a tecniche a divisione di tempo (TDM).
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Evoluzione delle reti ottiche
n 1a generazione: fibra utilizzata come esclusivamente come mezzo trasmissivo
n 2a generazione: implementazione di funzionalità di commutazione di circuito su base lunghezza d’onda (wavelength routing)² motivazioni:
è riduzione dei costi degli apparati di commutazione (Terabit Routers)
è semplificazione di funzionalità quali Protection, Restoration and Management
² in fase di standardizzazione (ITU G.872 Optical Transport Networks)
n 3a generazione: implementazione di funzionalità di commutazione di pacchetto direttamente a livello fotonico
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Commutazione di circuito e di pacchetto nelle reti ottiche
n La commutazione di circuito su base lunghezza d’onda èoggi possibile grazie a nuovi componenti ottici disponibili in versione commerciale o pre-commerciale:²matrici di commutazione ottica basate su MEMS (Micro
Electro Mechanical Switch) con tempi di commutazione dell’ordine delle decine di millisecondi
² laser accordabili² ampia disponibilità di filtri passivi per multiplazione e
demultiplazione di lunghezza d’onda
n La commutazione di pacchetto a livello ottico pone invece notevoli problemi tecnologici, ma è vista come una naturale evoluzione per la futura generazione di reti ottiche
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Classificazioni reti ottiche a pacchetto
n “True” Optical Packet Switched Networks² le funzioni di commutazione e instradamento sono svolte dai
nodi della rete a livello ottico² estremamente difficile da implementare allo stato attuale
della tecnologiaèproblema essenziale: mancanza di memorie ottiche efficienti e dicomponenti ottici che commutino in tempi rapidi
n Broadcast & Select Networks² i pacchetti sono inviati in modo indistinto a tutti i nodi della
rete² le funzioni di accodamento e gestione delle collisioni sono
svolte da ricevitore e trasmettitori solo alla periferia del dominio fotonico
² concetto base: ricerca di un compromesso tra vantaggi offerti da strato ottico e quello elettrico
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Progetto RingO
n RingO:² dimostratore sperimentale di rete ottica a pacchetto a
multiplazione di lunghezza d’onda
n Progetto interuniversitario finanziato dal MURST (COFIN 99)
n Università coinvolte² Politecnico di Torino, Dipartimento di Elettronica² Università di Roma “La Sapienza”, Dipartimento INFOCOM
n Inizio lavori: Dicembre 1999
n Durata: 2 anni
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Caratteristiche salienti
n Il progetto RINGO studia reti WDM/TDM single-hop su topologia ad anello
n L’architettura considerata cerca di combinare in modo ottimale l’utilizzo di tecnologie fotoniche ed elettroniche, mirando al miglior compromesso prestazioni/costi:² la banda aggregata viene manipolata nel dominio fotonico² la multiplazione statistica sui singoli canali trasmissivi e la
memorizzazione dei pacchetti avviene nel dominio elettronico, alle interfacce dei nodi che si trovano sulla frontiera del dominio fotonico
interfaccia dominio fotonico
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Posizionamento del Progetto Ringo
n Rete pensata per MAN (10–50 km)n IP direttamente su WDM (no SONET, ATM, etc.)n Trasporto completamente ottico tra nodo di ingresso e nodo
di uscita (nessuna conversione elettro–ottica in rete)n La rete ottica non perde pacchetti per congestione: una volta
spedito, un pacchetto arriva certamente a destinazione²vantaggioso per il QoS²non ha bisogno di ack dal nodo ricevente
n Supporta il multicasting in modo efficienten Con l’odierna tecnologia è ragionevole pensare che sia
possibile avere su ogni fibra:² 32-64 lunghezze d’onda² 10 Gbit/s per lunghezza d’onda² numero di “nodi” pari a 32-64
n I nodi contengono hardware potenzialmente molto più semplice e meno costoso di una rete equivalente realizzatacon SONET/SDH
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Architettura della rete RingO
n Trasmissione a slot; allineamento degli slot alle varie lunghezza d’onda → multi-slot
n Pacchetti di dimensione fissa
n Un trasmettitore accordabile e un ricevitore fisso per nodo
n Meccanismo di ispezione dei canali (λ-monitor)
n In ogni nodo accodamento in code FIFO separate per destinazione (o per insiemi di destinazioni) per eliminare Head-Of-the-Line (HOL) blocking
n Trattamento efficiente del multicast
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Architettura RingO
n Ciascun nodo può emettere su qualsiasi lunghezza d’onda
² trasmettitori agili
n Ciascun nodo riceve su una lunghezza d’onda fissa, che lo identifica
² ricevitori fissi
n Quando il nodo i-esimo trasmette al nodo j-esimo, genera un pacchetto alla lunghezza d’onda λj
n Le collisioni sono risolte al trasmettitore, con tecnica CSMA a slot, su ciascuna λ
RXfisso λi
nodo i
nodo jλj
TXaccordabile
nodo k
λk
pacchetto dai a k su λk
nodo m
λm
pacchettoda m a j su λj
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Vantaggi della topologia ad anello
La topologia ad anello agevola:
n la compensazione della dispersione
n la distribuzione di informazione di sincronismo
n l’implementazione di protocolli d’accesso (MAC) distribuiti
La disponibilità di amplificatori ottici consente di recuperare le perdite di inserzione dei nodi.
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Topologia logica
Consideriamo da qui in avanti solo il caso di un canale per destinazione.
La topologia logica diventa la seguente (con 4 nodi):
0
3
2
1
0
2
1
3
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Protocollo d’accesso
Meccanismi fondamentali:
n priorità al traffico in transito
n il pacchetto da trasmettere viene scelto dalla testa delle code FIFO del nodo, con priorità ai fanout più grandi e ai pacchetti più vecchi
n multicast con fanout splitting
n possono essere aggiunti meccanismi di controllo dell’equità e di prenotazione di slot
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Priorità al traffico in transito
Stato rete, in ingresso al nodo i-esimo, lunghezza d’onda λi
Richieste di trasmissione, nodo i-esimo, lunghezza d’onda λi
Effettiva trasmissione, nodo i-esimo, lunghezza d’onda λi
)(tS iλ
t
)(tR iλ
t
)(tT iλ
t
A B C D
A B C
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Architettura nodo
Node Controller
Clock generator
(slot)
TTLlevels
2.5 Gb/sburst mode
receiver
BERT
Clock generator
(bit)
DC-coupled
photodiode array
Thresholddetector
Transmitter (laser array + external
modulator)
GainLocked EDFA
λ1...λ4
λ1
λ2
λ3
λdrop
Node output
90/10
50/50
DelaylineNode
input
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Architettura parte trasmissiva del nodo
ExternalModulato
r
Node Controller
(programmable logic inside a
PC)
clock generator
(for the slot)
TTLlevels
TTLlevels
LaserDriver
Analoglevels L
ASER
ARRAY
LaserDriver
LaserDriver
LaserDriver
Optical Coupler
4×1
λ1
λ2
λ3
λ4
2.5 Gb/s pattern
generator
ModulatorDriver
FiberOut
ECLlevels
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Componenti chiave
n Multiplatori e demultiplatori in tecnica arrayed waveguide (AWG)
n Array di laser DFB fissi
n Modulatore esterno in Niobato di Litio
n Logiche di controllo in FPGA
n Array di fotodiodi (a bassa velocità) per λ-monitor
n Ricevitore burst mode
n Amplificatori EDFA con gain locking
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Caratteristiche trasmissive
n Controllo del crosstalk grazie agli AWG
n Efficiente filtraggio del rumore ASE
n Possibilità di equalizzazione della potenza sui singoli canali WDM
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Risultati sperimentali
Attuale prototipo²4 lunghezze d’onda²spaziatura: 200 GHz a 1.55
µm²bit rate per lunghezza
d’onda: 2.5 Gbit/s²durata pacchetto: 1 µs
(2500 bit)²tempi di guardia tra
pacchetti: < 0.1 µs
Misure AWG in anello:•1 nodo
•5 nodi
•9 nodi
•16 nodi
-40
-35
-30
-25
-20
-15
-10
-5
0
1545 1546 1547 1548 1549 1550 1551
Lunghezza d'onda [nm]
[dB
]
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Risultati sperimentali
Spettro ottico all’uscita dei nodi con traffico solo a 1549.72 nm e a 1551
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Risultati Sperimentali: EDFA gain Locking
n Definizione di Overshoot: Overshoot=(S-N)/A
n Risultato: accettabile arrivare a 0 dBm per canale
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
5
-25 -23 -21 -19 -17 -15 -13 -11Potenza di picco di segnale [dBm]
Ov
ers
ho
ot
Overshoot Gain-locking
Over no Gain-Locking
Ape
rtura
occ
hio
(A)
Sovraelongazione (S)
Ampiezza Banda di Rumore (N)
Livello “0”
22RingO - CNR, Roma, 18 giugno 2001Politecnico di Torino
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Esempio segnali generati da FPGA per la gestione del protocollo di accessocon traffico unicast
Risultati sperimentali: protocollo di accesso
NODE CONTROLLER
n Realizzato su FPGA Alteran Implementa le funzioni di:
² interfaccia bidirezionale tra workstation e hardware trasmissivo
² accodamento dei pacchetti in trasmissione
² generazione dei segnali di gestione del nodo (figura a lato)
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Risultati simulativi
n La scalabilità dell’architettura in termini di:² numero di nodi² bit rate per canale
è stata studiata tramite il simulatore di sistemi ottici
n Risultati:² possibilità di arrivare a 16 nodi a 10 Gbit/s, con 25 km di
fibra tra ogni coppia di nodi, con 0 dBm per canale all’uscita dell’amplificatore
² un disallineamento dei filtri di 0.1 nm genera penalità inferiore a 1dB
² Polarization Dependent Loss (PDL) complessiva accettabile per ogni nodo: 0.4 dB
24RingO - CNR, Roma, 18 giugno 2001Politecnico di Torino
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Progetto RingO: che cosa ci ha permesso di studiare?
n Effetti di accumulo e ricircolo di rumore ASE
n Effetti di accumulo e ricircolo del crosstalk tra canali WDM
n Effetti di self-filtering dei segnali
n Transitori di risposta degli EDFA
n Problematiche di controllo e sincronizzazione
n Protocolli MAC per traffico unicast e multicast
n Interfacciamento agli applicativi Internet
n Sintonizzazione veloce laser DBR in alternativa al laser array
25RingO - CNR, Roma, 18 giugno 2001Politecnico di Torino
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Progetto RingO: che cosa ci ha insegnato?
n Fondamentale importanza delle tecniche di Gain Locking degli EDFA
n Necessità di implementare ricevitore optoeletronici “burst-mode”² accoppiamento DC² recupero di clock e soglia veloce
è i dispositivi non esistono ancora a livello commerciale
n Importanza del dimensionamento in termini di bilanciamento di potenze e rapporti segnale rumore
n Protocollo di accesso² l’utilizzo di tecniche di Virtual Output Queuing su RingO
permette di ottenere throughput vicini al 100%
26RingO - CNR, Roma, 18 giugno 2001Politecnico di Torino
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Sviluppi futuri & conclusioni
n Possibilità di utilizzare un numero di nodi superiori alla lunghezza d’onda
n Implementazione di funzionalità di protezione tramite anello bidirezionale su due fibre
n Realizzazione di un testbed sperimentale con trasmissione di traffico reale (video ad alta velocità) sulla rete RingO
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n voi tutti per l’attenzione …
Ringraziamenti
Gli autori del lavoro ringraziano:
n il MURST per il cofinanziamento al progetto
n LUCENT Technologies Italia, per aver fornito le fibre (Truewave RS) usate nell’esperimento
n ITALTEL / STMicroelectronics, per aver fornito i filtri AWG usati per l’esperimento
n CISCO Photonics per avere fornito driver e modulatori in Niobato di Litio ed un ricevitore a larga banda