L’Università degli Studi di Trento ha intrapresoun piano di adeguamento funzionale di alcuniedifici all’interno del comparto edilizio ex Mani-fattura Tabacchi di Rovereto prevedendo unriadattamento funzionale degli stessi a spaziper la ricerca scientifica.In tale ambito generale si pone l’intervento diadeguamento statico del cosiddetto “Edificio14” (data costruzione 1911-1913, Figure 1 -4). Esso è caratterizzato da una pianta di formarettangolare di dimensioni pari a circa 98.0 x15.8 m, con 4 livelli fuori terra ed uno interratosu una superficie approssimativamente pari a2/3 di quella totale (66.3 x 15.8 m).Dal punto di vista strutturale, l’edificio è costituito da:- strutture murarie perimetrali in muratura
lapidea ai piani inferiori e muratura in con-glomerato cementizio nei due interpianisuperiori con notevole grado di regolarità,dato l’allineamento verticale delle aperture(porte e finestre);
- strutture verticali interne costituite da 204pilastri in conglomerato cementizio armatocon sezioni decrescenti dai piani inferiori aipiani superiori (Figura 5a) e tali da suddivi-dere la pianta in moduli strutturali di dimen-sioni medie pari a 3.5 x 4.5 m;
- strutture orizzontali ai piani ed in copertura
Intervento di confinamento di pilastri in c.a. con parzialedecompressione in fase esecutivaGiorgio Giacomin1 ■
Sched
aTecnica
Progettazione Sismica
Committente:Università degli Studi di Trento – Direzione Patrimonioimmobiliare a appalti - Divisione Gestione Immobili
Responsabile del procedimento:Dott. Rinaldo Maffei
Progetto architettonico:Arch. Michela Favero
Progettista e Direzione Lavori per le strutture:Ing. Matteo Tomaselli
Coordinamento sicurezza:Geom. Matteo Santoni
Consulenza ingegneristica CFRP:Ing. Giorgio Giacomin
Fornitura compositi CFRP e malte:G&P Intech S.r.l. - Altavilla Vicentina (VI)
Durata cantiere:5 agosto 2010 - 11 febbraio 2011
1 Ingegnere G&P Intech, Via Retrone, 39 - 36077 Altavilla Vicen-tina (VI), Membro della Commissione CNR DT 200, del RILEM TC234 DUC, dell’AIPCR TC 4.3 ponti stradali e Consigliere AICO.m [email protected]
Presentata al seminario
RISCHIO SISMICOE PREVENZIONE12 Novembre 2014
costituite da un graticcio bidimensionale ditravi sottosporgenti dagli orizzontamenti(Figura 5b), questi ultimi realizzati mediantesolette massicce in conglomerato cementizioarmato di modesto spessore;
- vani scale delimitati da murature continue,con rampe scala in pietra.
Le esigenze di adeguamento strutturale dell’edificiohanno fatto precedere a qualsivoglia operazioneprogettuale la realizzazione di una campagnadiagnostica con esecuzione di prove non distruttivee semidistruttive (realizzazione TASQ srl - Trento)che, con riferimento ai pilastri, hanno previsto:- rilievo dell’armatura metallica mediante
locali asportazioni del copriferro; - 56 prove sclerometriche e altrettante prove
ultrasoniche;- 14 carotaggi con prova a rottura a com-
pressione di 27 provini con rapportoaltezza/diametro pari a H/D = 1;
- stima della resistenza cubica media del cal-cestruzzo in opera con metodologia SonRebtarata sugli esiti delle prove di compressione.
Le indagini eseguite hanno permesso di eviden-ziare per i pilastri una rilevante incidenza dinidi di ghiaia, un’assoluta carenza di staffatura(passo fino a 1.0 m), una resistenza cubicamedia a compressione del conglomerato cemen-tizio mai superiore a 22.9 MPa (Figura 6).A valle di tali poco confortanti evenienze è statoprogettato un intervento di confinamento di 160dei 204 pilastri a mezzo di compositi in fibra dicarbonio, mediante fasciatura continua in tes-suto in fibre di carbonio unidirezionale in sem-plice strato (tecnica wet lay-up). Le fasi operativeadottate per le lavorazioni sono state:FASE 1. Demolizione del calcestruzzo ammalo-
rato, fessurato o decoeso fino alla sco-pertura dei ferri d’armatura (Figura 7).Pulitura delle superfici mediante spaz-zolatura a secco e applicazione a pen-nello di formulato epossidico ad azionedi inibitore della corrosione e in miglio-ramento dell’adesione tra vecchiasuperficie e nuovo materiale di ripri-stino. Ricostruzione dei volumi di mate-riale asportato con malta tixotropicafibrorinforzata a ritiro compensatocompatibile con il sottofondo (Figura 8).
FASE 2. Regolarizzazione delle superfici mediantelevigatrice orbitale per eliminazione dieventuali dislivelli superficiali ed arroton-damento degli spigoli con raggio di cur-vatura prescritto in funzione delle dimen-sioni dei pilastri. Pulizia del supporto coneliminazione di oli o grassi ed asciuga-tura.
FASE 3. Riduzione del carico permanente gra-vante su ciascuno dei 160 pilastrimediante posa di 4 puntelli ad altaportata coassiali ad altrettanti marti-netti idraulici, con azioni di sospen-sione opportunamente valutate e varia-bili da piano a piano anche e soprat-tutto in relazione alla resistenza deglielementi strutturali presenti (travi esolette) (Figure 9 e 10). Tale proceduraè stata realizzata mediante:■ verifica e taratura delle attrezza-
ture oleodinamiche a piè d’operatra contrasti fissi opportunamenterealizzati dall’impresa esecutrice;
■ particolare cura nell’applicazionesimmetrica ed uniforme dei carichidi sospensione;
■ controllo della costanza nel tempodegli stessi, in relazione alla duratadella fase di reticolazione delleresine epossidiche.
FASE 4. Applicazione del rinforzo a confina-mento con fibra di carbonio stirata C-Sheet secondo le seguenti modalità:■ applicazione di composto primeriz-
zante a mezzo di pennello o rulloin quantità idonea all’assorbimentodel supporto;
■ applicazione di adesivo in forma distucco epossidico;
■ applicazione di tessuto in fibra dicarbonio unidirezionale per fasceorizzontali con pressione a rullofino a completa impregnazionedelle fibre. Realizzazione deinecessari sormonti e successiva ste-sura dell’adesivo di impregnazione(Figura 11);
■ applicazione fresco su fresco disabbia di quarzo di idonea granu-lometria assortita onde permetterel’aggrappo del successivo intonaco.
Considerevole cura e attenzione è stata postanell’apprestamento di dispositivi di riscalda-mento degli ambienti al fine di assicurare condi-zioni ambientali che permettessero la reticola-zione sufficientemente rapida delle resine epos-sidiche, in relazione alle temperature esterneche, per un certo lasso temporale, sono scese aldi sotto dello zero. La valutazione dei tempi direticolazione in relazione alle temperatureambientali è stata valutata attraverso l’esecu-zione di ripetute prove pull-off a 24 ore dall’ap-plicazione della resina di impregnazione super-ficiale a temperatura costante di 20°C. Si sonosempre ottenute tensioni di aderenza compresenell’intervallo 1.7¸ 2.3 MPa, con rottura esclusi-2
Intervento di confinamento di pilastri in c.a. con parziale decompressione in fase esecutiva
nord
EDIFI
CIO 11
EDIFICIO 14
EDIFI
CIO 11
Tabella 1 - Caratteristiche dei compositi in fibra di carbonio utilizzati per il confinamento dei pilastri
Materiale Tessuto in fibra di carbonio unidirezionale C-SHEET
Resistenza a trazione filamento 4700 ¸ 4900 MPa
Grammatura tessuto 300 g/m2
Modulo elastico a trazione tessuto 240 GPa
Resistenza media a trazione tessuto 3800 MPa
Resistenza caratteristica a trazione tessuto 3200 MPa
Allungamento 1.8%
vamente all’interno del supporto in conglome-rato cementizio.La qualità dell’esecuzione è stata costantementeverificata durante il cantiere a mezzo di ulterioriprove pull-off eseguite in corso d’opera al fine diverificare l’aderenza dei compositi al supporto ela loro corretta impregnazione (Figura 12).In tutti i 21 test eseguiti (1 prova ogni 50 m2 difibra applicata) la rottura è avvenuta per ten-sioni di aderenza superiori a 0.9 MPa e preva-lente rottura nel supporto.Con riferimento ai controlli di accettazione, si èproceduto all’ispezione visiva dei materiali, conapertura delle confezioni, controllo dei docu-menti di trasporto e delle certificazioni. Si èinoltre proceduto alla caratterizzazione deicompositi mediante COKIT (KIT PER LA CARAT-TERIZZAZIONE DEI COMPOSITI UTILIZZATINELL’AMBITO DELLE COSTRUZIONI con colla-borazione del Politecnico di Milano) con iseguenti obiettivi: 1. verifica delle caratteristiche del tessuto utiliz-
zato (peso del tessuto per unità di area);2. verifica delle caratteristiche meccaniche del
laminato composito preparato in cantiere (rigi-
dezza e resistenza del laminato – rigidezza eresistenza del laminato riferite all’area nettadelle fibre);
3. verifica delle proprietà meccaniche dell’ade-sivo strutturale impiegato (resistenza delgiunto adesivo).
I controlli di accettazioni hanno fornito esiti positivi.La qualità esecutiva e la piena soddisfazione deisoggetti a vario titolo interessati ai lavori è avve-nuta mediante una sostanziale unità di intenti e lacostante sintonia tra l’impresa esecutrice, il forni-tore dei compositi fibro-rinforzati, il progettista-direttore lavori, il consulente ed il committente.Tale prezioso risvolto è risultato determinanteper il successo di un intervento che, prevedendoil confinamento di ben 160 pilastri con ado-zione di parziale scarico tensionale degli stessi,ha pochi precedenti a livello nazionale.Per concludere e specificare in maggior detta-glio la descrizione dell’intervento, si riportano idati dei tessuti di fibra di carbonio utilizzati(Tabella 1) ed una documentazione grafica chetestimonia la successione delle fasi di lavoronecessarie per completare il sistema di rinforzo(Figure 13 e 14).
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Progettazione Sismica
Figura 1Planimetria generale einquadramento dell’edificiooggetto di studio.
Intervento di confinamento di pilastri in c.a. con parziale decompressione in fase esecutiva
-0.12 �nito
+0.98 �nito
-0.31 �nito
+0.98 �nito
-0.12 �nito
-0.12 �nito+0.93 �nito
+0.98 �nito
+0.98 �nito
+0.98 �nito
+0.98 �nito
+0.97 �nito
+0.97 �nito
+0.97 �nito
+0.97 �nito
+1.68 �nito
-0.31 �nito
+1.68 �nito
+0.90 �nito
+1.67 �nito
+1.60 �nito
-0.29 �nito+0.97 �nito +0.97 �nito
+0.98 �nito
+0.98 �nito+0.70 �nito +0.21 �nito
14.06
+ 000
+1566
+ 160
+1663
3.42
4.35
3.38
3.41
3.84
3.34
3.34
- 256
+ 097
+ 168
+ 545
+ 897
+1251
+1566+1566
+1646
+ 000 + 098
+ 080
16.11
17.07
4.12
3.65
3.38
3.41
3.42
4.37
3.38
3.41
3.45
4.37
3.38
3.37
5.48
3.38
3.36
- 012
+ 098
- 256
+ 547
+ 896
+1247
+ 547
+ 897
+1247
- 239
+1647
+1247
+ 897
+ 547
+ 098
- 256- 256
+ 098
+ 545
+ 897
+1247+1251
+ 897
+ 545
+ 097
- 256- 256
+ 168
+ 545
+ 897
+1251
+ 160
+1794
+1647
+1815
+1746
+ 000
15.57
19.56
18.05
14.06
Figura 2a) pianta dell’edificio e
b) prospetto nord.
a.
b.
Figura 4Sezione longitudinale.
Figura 3Sezione trasversale.
5
Progettazione Sismica
Figura 5Stato di fatto a) dellapilastrata e b) dettagliodegli orizzontamenti.
Figura 6Indagini sui pilastri(TASQ srl - Trento).
PILASTRO ESISTENTE
Figura 7a) sezione pilastro-tipo daconsolidare;b) intervento preliminare condemolizione delcalcestruzzo ammaloratodei pilastri fino allascopertura dei ferrid’armatura.
Figura 8Intervento di ripristino deipilastri mediante maltatixotropica fibro-rinforzata aritiro compensato.
a. b.
b.a.
var. grezzo
var. grezzo
fasciatura continua in tessuto in !bre di carbonio unidirezionale in semplice strato - caratteristiche come da tabella materiali allegata
A A
travi sottosporgenti
sormonto verticale 2cm
sovrapposizioneanulare 20cm
6
Intervento di confinamento di pilastri in c.a. con parziale decompressione in fase esecutiva
+0.97/+0.98/+1.68 grezzo
-2.56 grezzo
inserimento celle di carico in corrispondenza dell'interfaccia puntello-trave
inserimento celle di carico in corrispondenza dell'interfaccia puntello-trave
h max
=383 n°2 puntelli ad alta resistenza
(tipo PERI MULTIPROP MP480 - tubo interno in basso)
n°2 puntelli ad alta resistenza (tipo PERI MULTIPROP MP480 - tubo interno in basso)
n°2 puntelli ad alta resistenza (tipo PERI MULTIPROP MP480 - tubo interno in basso)
dimensione media pilastro 60x60 grezzo - arrotondamento spigolo con raggio minimo 60mm
realizzazione struttura provvisionale di ripartizione in corrispondenza del piano terra
realizzazione struttura provvisionale di ripartizione in corrispondenza del piano terra
putrella a intradosso traveputrella a intradosso trave
putrella a intradosso trave
a. b.
Figura 11Fasciatura dei pilastri con
polimeri in fibra dicarbonio: a) esecutivi;
b) realizzazione in opera.
Figura 9Sistema di scarico dei
pilastri: a) schema;b) realizzazione.
Figura 10a) test a piè d'opera dei
martinetti;b) martinetti in opera.
b.
b.a.
a.
7
Progettazione Sismica
a. b.
Figura 12Due fasi dei test pull-off peril controllo dellecaratteristichedell’intervento.
Figura 13Realizzazione di cameraclimatica per reticolazioneresina epossidica.
Figura 14Sistema di rinforzo deipilastri completato.